Salvatore77 ha scritto: ↑domenica 21 ottobre 2018, 16:12
il_panta ha scritto: ↑domenica 21 ottobre 2018, 15:41
La cosa che certi sforzi sono i 40 anni facciano male è moooolto discutibile, tanto che in sport di endurance il picco prestazionale di una persona non usurata da attività giovanile è oltre i 40 anni.
Quali?
Ciclismo e corsa su lunghe distanze tipo maratona, anche se il ciclismo non può essere considerato solo sport di endurance ma è legato anche a capacità anaerobiche.
Quando ho tempo cerco il paper che avevo letto a riguardo, purtroppo non ce l'ho salvato su computer.
Comunque questo è il motivo per cui l'età biologica dell'atleta non conta tanto ed è anche il motivo per il quale si parla tanto di atleti spremuti che arrivano tra i pro già bolliti. Vedi Peraud, per fare un esempio.
L'atleta ha una vita breve ad alti livelli, e negli sport che sono principalmente di endurance (non si parla di volate, per esempio) il fatto che gli atleti raggiungano il massimo intorno ai 30 non è dovuto a motivi biologici, ma quasi totalmente che ad allenarsi sul serio si inizia ad una certa età.
La parabola di un atleta è, appunto, una parabola. Dove si colloca il picco dipende da quanto è stretta questa parabola, fattore legato principalmente dall'usura, e ovviamente da quando la parabola inizia, cioè da quando si inizia a praticare lo sport.
Se per assurdo nessun ragazzo facesse sport per una qualche legge astrusa prima dei 25 anni, chiameresti giovani quelli di 35, e vedresti il picco a 40, non vedresti le parabole discendenti iniziare a 30.
NB ovviamente questo discorso per Tafi non si applica, dato che 20 anni fa aveva già imboccato la parabola discendente, era una parentesi a parte. Si applica molto bene ai cicloamatori, o a coloro che si affacciano tardi allo sport in questione.