Tra ciclisti mi ricordo anche di altri casi (Wynants/Wijnants, Duyn/Duijn): non so aiuta, ma ho trovato questo https://it.wikipedia.org/wiki/IJ_(digramma)cauz. ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 12:22non ho mai capito il perchè esattamente, ma secondo le mie supposizioni (andrebbero verificate con un linguista) è dovuto a una diversa grafia dall'olandese al fiammingo. ovvero Nijs era legato agli anni in rabobank, mentre è diventato nys quando è tornato a correre in belgio.
la cosa più strana è che la sua ex-moglie è rimasta sempre scritta invece come Isabelle Nijs...
Ciclocross 2018-2019
Re: Ciclocross 2018-2019
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Re: Ciclocross 2018-2019
Macello clamoroso dopo un giro
Alice come sempre parte malissimo e ora è già a 20" dalle prime 4
E infatti si porta dietro quei 20"
Si rischia tripletta orange
Prova ad andarsene Worst a 1 giro dalla fine, già 10" di vantaggio!
E vince Worst su Vos e Betsema!
Alice come sempre parte malissimo e ora è già a 20" dalle prime 4
E infatti si porta dietro quei 20"
Si rischia tripletta orange
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Re: Ciclocross 2018-2019
Bella vittoria della Worst e tripletta olandese.
Purtroppo per Alice, il difetto che ha in partenza oggi è stato decisivo.
Purtroppo per Alice, il difetto che ha in partenza oggi è stato decisivo.
Re: Ciclocross 2018-2019
No, la Arzuffi oggi anche partendo bene non sarebbe stata competitiva. Solo un giro (il terzo) ha fatto i tempi delle prime, quando avevano un po rallentato, erano tutte e sei insieme. Ha deluso.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Bertolini partito molto bene
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Re: Ciclocross 2018-2019
Pensavo meglio Toon
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Re: Ciclocross 2018-2019
Anche se le gare risultano meno avvincenti (almeno per il primo posto) , è davvero uno spettacolo vederlo in azione.
Re: Ciclocross 2018-2019
MvdP dopo una prestazione orribile di solito non fa prigionieri, e oggi non fa eccezione.
Non a caso, il suo miglior mondiale èlite dopo Tabor (a cui arrivava sulle ali dell'entusiasmo) è stato a Bieles, una settimana dopo il 24esimo (?) posto ad Hoogerheide.
Deve liberare la testa dalla paura di perdere, o dalla pressione di essere il favorito numero uno.
Garone di Nieuwenhuis, che ha anche il terzo miglior tempo sul giro.
Non a caso, il suo miglior mondiale èlite dopo Tabor (a cui arrivava sulle ali dell'entusiasmo) è stato a Bieles, una settimana dopo il 24esimo (?) posto ad Hoogerheide.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Non sono d'accordo TIC, Alice nel primo giro ha perso una ventina di secondi perchè è rimasta intruppata dietro (è finita quasi in fondo al gruppo) e quel distacco l'ha tenuto fino a tutto il terzo giro. Poi vedendo che non guadagnava ha mollato.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Sweeck vive nella sabbia
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Re: Ciclocross 2018-2019
A me parevano questi i distacchiAlanford ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 15:52Non sono d'accordo TIC, Alice nel primo giro ha perso una ventina di secondi perchè è rimasta intruppata dietro (è finita quasi in fondo al gruppo) e quel distacco l'ha tenuto fino a tutto il terzo giro. Poi vedendo che non guadagnava ha mollato.
Primo giro 13 sec.
Secondo giro 23
Terzo sempre 23
Quarto circa 45 secondi
Quinto 1minuto e 8 sec.
Magari mi sbaglio...
Re: Ciclocross 2018-2019
Non so ragazzi, è sicuramente un fenomeno ma io così non mi diverto
Bertolini come è arrivato?
Bertolini come è arrivato?
Re: Ciclocross 2018-2019
Che noia che barba, che barba che noia.
Speriamo che il fango vero (se mai arriverà ) faccia assottigliare le differenze.
Al netto della solita partenza incasinata di Alice, oggi percorso credo troppo veloce per lei.
Bertolini 18' a più di 3 min
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Al netto della solita partenza incasinata di Alice, oggi percorso credo troppo veloce per lei.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Si hai avuto ragione per gli Under
gli elite invece fotocopia degli junior
Primi 13 solo belgi e olandesi (per fortuna i belgi erano solo 8..)
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Re: Ciclocross 2018-2019
Io mi diverto eccome, invece.
Un corridore che unisce eleganza e potenza come fa Mathieu è roba rarissima.
Una gioia per gli occhi la fucilata con cui ha piantato là WVA.
Poi corre come dovrebbero fare tutti i grandissimi, senza mai risparmiarsi.
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Re: Ciclocross 2018-2019
concordo, Mathieu è una fortuna da godersi. e la fortuna raddoppia grazie al carattere di WvA, che nonostante in questa fase storica sia ampiamente inferiore non ha alcun interesse a non provarci. oggi mi è piaciuto un sacco come ha voluto snaturarsi attaccando al punto zero, nonostante sapesse bene di scriversi la condanna a morte (puntualmente eseguita), e mi ha entusiasmato come non abbia mai mollato un attimo anche quando l'oro era ormai perso con tutta evidenza.Luciano Pagliarini ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 17:23 Io mi diverto eccome, invece.
Un corridore che unisce eleganza e potenza come fa Mathieu è roba rarissima.
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ad ogni modo, questa stagione mi sembra che invece stia aprendo qualche spiraglio più ottimistico sul futuro. Toon quando è in giornata non è così lontano dai due (anzi, rispetto a questo WvA è persino più forte) e pure Sweeck e Vanthourenhout stanno raddrizzando un destino che sembrava vederli ridotti con anticipo al ruolo di comprimari.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Ma ovviamente è un talento immenso, e chi lo mette in dubbio. Però il primo mese e mezzo di gare è stato un copia e incolla. Dopo due giri si sa già quasi l'ordine d'arrivo. Forse perché ho ancora negli occhi le battaglie dello scorso decennio, quando comunque le gare se le giocavano in 3 o 4, e spesso erano incerte fino alla fine. Erano più livellati e quindi contava molto la tecnica, la scelta di come affrontare certi passaggi o di come interpretare la gara. Insomma c'era da divertirsi. Ora guardi i tempi sul giro e vedi che MVDP tra il secondo è terzo giro guadagna 6-7 secondi a giro e poi si stabilizzano più o meno sugli stessi tempi. Niente spalla a spalla, niente attacchi e difese, niente sguardi fulminei, insomma poche emozioni.Luciano Pagliarini ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 17:23 Io mi diverto eccome, invece.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Giustamente, qui poi credo che si debba per forza tornare di cose a quella discussione sul talento, dal momento che in un'epoca come questa il talento assoluto va esaltato al massimo livello, specialmente pensando alle tante cazzate inenarrabili prodotte da questi tempi, a cominciare dalla preparazione. Il piacere per gli occhi merita sempre la giusta enfasi.Luciano Pagliarini ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 17:23 Io mi diverto eccome, invece.
Un corridore che unisce eleganza e potenza come fa Mathieu è roba rarissima.
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Oltre questo comunque, io credo che vada evidenziato il dominio che l'Olanda sta riuscendo ad esprimere a livello femminile: su strada sono arrivate a fare tripletta nella prova iridata a cronometro, nella gara in linea nel momento in cui la Vos ha allentato un po' la presa è emersa una fuoriclasse assoluta come Anna Van Der Breggen e finalmente anche Annemiek Van Vleuten è arrivata ad ottenere quei grandissimi risultati che sembrava poter ottenere. Oggi addirittura doppia tripletta nel ciclocross ed anche su pista qualche eccellente risultato arriva (basti pensare a Kirsten Wild, che in specialità che potessero esaltare la sua versatilità e potenza, è riuscita a dettare legge). Non si può prescindere però (e qui torniamo al concetto e all'importanza del talento, del fuoriclasse) da ciò che negli ultimi 12 anni ha rappresentato per il movimento Marianne Vos. Una come lei resterà inarrivabile ma è stata fondamentale per tracciare la via, a 360 gradi.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Che abbia talento non c'è dubbio! È un fenomeno ed è giusto che corra così. Io parlavo dal punto di vista dello spettatore. Mi mancano le corse spalla a spalla, se non ricordo male l'ultima corsa che mi ha realmente divertito è stata ormai due anni fa a namur in coppa del mondo, quando ad ogni curva se le davano di santa ragione sino all'ultimo giro.... Non so, mi manca...
Re: Ciclocross 2018-2019
Luciano Pagliarini ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 17:23 Io mi diverto eccome, invece.
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Si ma ti diverti per 20". E' come farsi di Popper, o guardare una Freccia Vallone.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Diciamo che guardare le gare quando Mathieu parte al secondo giro è come vedere la F1 ai tempi di Schumacher o la MotoGp negli anni d'oro di Rossi.
Ci si ""diverte"" solo se si è suoi tifosi, ma pure agli occhi di quest'ultimi penso sia palese che è meglio una gara stile Koppenbergcross di giovedì, che i soliti assoli del fenomeno olandese.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Beh perché le tappe di montagna di Tour e Giro quando c'era Pantani andavano in modo tanto diverso?
Però sfido qualcuno a dire che non fossero spettacolari.
Le varie scalate all'Alpe, il Mortirolo + Santa Cristina, Guezet-neige, Oropa e via dicendo non te li ricordi per i duelli, ma per il gesto atletico del singolo.
Qua è la stessa cosa...MVDP che gira intondo, imho, è qualcosa di bellissimo, sublimazione di tecnica e potenza.
Se poi qualcuno riuscisse a tenergli testa tanto meglio...ma lui, ad ogni modo, non si limita a fare il minimo indispensabile (vincerebbe ogni gara in volata, se volesse) e ci tiene a dare enormi dimostrazioni di forza ogni volta che sale in bici...per quanto mi riguarda è sempre oltremodo piacevole vedere qualcuno interpretare le gare (strada o cross in fa differenza) in questo modo.
Però sfido qualcuno a dire che non fossero spettacolari.
Le varie scalate all'Alpe, il Mortirolo + Santa Cristina, Guezet-neige, Oropa e via dicendo non te li ricordi per i duelli, ma per il gesto atletico del singolo.
Qua è la stessa cosa...MVDP che gira intondo, imho, è qualcosa di bellissimo, sublimazione di tecnica e potenza.
Se poi qualcuno riuscisse a tenergli testa tanto meglio...ma lui, ad ogni modo, non si limita a fare il minimo indispensabile (vincerebbe ogni gara in volata, se volesse) e ci tiene a dare enormi dimostrazioni di forza ogni volta che sale in bici...per quanto mi riguarda è sempre oltremodo piacevole vedere qualcuno interpretare le gare (strada o cross in fa differenza) in questo modo.
Re: Ciclocross 2018-2019
Il punto è quello: non è una questione semplicistica di limitare il tutto al "si vabbé, ma vince sempre lui" e neppure al tifo per lui piuttosto che per un Van Aert o un Aerts e via dicendo. La considerazione di Luca invita ad andare oltre, a godere del gesto (poi chiaramente non tutti hanno lo stesso occhio e riescono ad apprezzare allo stesso modo certe sottigliezze) nella sua bellezza e unicità.
Chiaramente poi vedere un Van Der Poel che lotta da pari a pari con Van Aert è molto più entusiasmante per tutti ma allo stato attuale i rapporti di forza sono questi e comunque c'è modo di potersi rallegrare. Poi francamente tra un Mathieu che va così e le porcherie anglosassoni propinateci su strada nelle ultime stagioni (eccetto Simon Yates) io penso che non ci sia paragone.
Chiaramente poi vedere un Van Der Poel che lotta da pari a pari con Van Aert è molto più entusiasmante per tutti ma allo stato attuale i rapporti di forza sono questi e comunque c'è modo di potersi rallegrare. Poi francamente tra un Mathieu che va così e le porcherie anglosassoni propinateci su strada nelle ultime stagioni (eccetto Simon Yates) io penso che non ci sia paragone.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Rimango della mia. Apprezzo e comprendo il gesto atletico, infatti non gliene faccio una colpa. Semmai le "colpe" le hanno chi non riesce a stargli dietro. Speriamo nella crescita di quei 2 o 3 che al momento pagano 30/40 secondi. Il paragone con Pantani, mi spiace ma non calza. Pantani faceva cose imprevedibili, fuori da logiche tattiche, al limite dell'epico. MVDP mette in scena lo stesso identico copione da settimane. Buon per lui ma a me, dopo un po annoia. Cosi come mi annoiavano gli assoli di Albert, quando era in stato di grazia. Sarò un sempliciotto, ma preferisco un gruppo rock, magari non eccezionale, che spacca piuttosto che un ora di virtuosismi del chitarrista. Bellissimo, però dopo un po due maroni.
Re: Ciclocross 2018-2019
Ma vuoi mettere? C'è una differenza enorme.Luciano Pagliarini ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 20:19 Beh perché le tappe di montagna di Tour e Giro quando c'era Pantani andavano in modo tanto diverso?
Però sfido qualcuno a dire che non fossero spettacolari.
Le varie scalate all'Alpe, il Mortirolo + Santa Cristina, Guezet-neige, Oropa e via dicendo non te li ricordi per i duelli, ma per il gesto atletico del singolo.
Qua è la stessa cosa...MVDP che gira intondo, imho, è qualcosa di bellissimo, sublimazione di tecnica e potenza.
Intanto, nei Giri e nei Tour dell'epoca di Pantani non c'era nulla di così prevedibile, forse solo nel Giro 1999 si può parlare di una certa ineluttabilità...e nonostante ciò, abbiamo avuto Oropa.
Poi, la tappa di montagna ha tutta una serie di elementi caratteristici (il gruppo che si snocciola a poco a poco, le bocche aperte, gli scenari roventi dei pirenei o nebbiosi delle Alpi, le discese a tomba aperta, la progressione in salita, la resistenza del passista) che non hanno nulla a che vedere con gli elementi caratteristici del ciclocross (le spallate, il fango, la sabbia, gli ostacoli, il cambio di bici, le corse con la bici sulle spalle, gli scivoloni e le derapate sulle discesine).
Una cosa vale per tutti: se una gran parte di questi elementi caratteristici viene a mancare, lo spettatore rimane delsuo.
E così se nella tappa di montagna non ci sono gli scatti, o le bambole, o le progressioni, lo spettatore, come spesso è accaduto negli ultimi anni, si "lamenta" e richiama al ciclismo di una volta.
Così nel ciclocross, stan venendo sempre più spesso a mancare i fattori caratteristici della disciplina che - non dimentichiamolo! - ha volutamente cambiato pelle tra gli anni novanta e duemila, passando dai percorsi tradizionali a percorsi pedalabili molto più a lungo e dunque più veloci. Una scelta fatta proprio per riavvicinare il pubblico, spingendo sul confronto diretto e sul testa a testa tra gli atleti.
Un giochino che all'inizio ha funzionato: la generazione di Nys e Albert ha riavvicinato il pubblico televisivo al ciclocross. Ma poi sono successe due cose che hanno di nuovo rimescolato le carte: i cambiamenti climatici e l'arrivo di Van Der Poel. E dunque, stringi stringi, non solo non abbiamo più i percorsi lunghissimi fatti di lunghi tratti a piedi, ma manca anche il confronto tra gli atleti, mancano insomma tutti gli elementi caratteristici fondanti.
E Van Der Poel è bello, sì, ma del suo gesto, che è principalmente tecnico, si potrebbe godere allo stesso modo vedendolo mentre si allena. Vedere un allenamento di Van Der Poel e vedere un allenamento di Pantani è la stessa cosa? A me pare proprio di no.
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Re: Ciclocross 2018-2019
bove ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 21:14 Rimango della mia. Apprezzo e comprendo il gesto atletico, infatti non gliene faccio una colpa. Semmai le "colpe" le hanno chi non riesce a stargli dietro. Speriamo nella crescita di quei 2 o 3 che al momento pagano 30/40 secondi. Il paragone con Pantani, mi spiace ma non calza. Pantani faceva cose imprevedibili, fuori da logiche tattiche, al limite dell'epico. MVDP mette in scena lo stesso identico copione da settimane. Buon per lui ma a me, dopo un po annoia. Cosi come mi annoiavano gli assoli di Albert, quando era in stato di grazia. Sarò un sempliciotto, ma preferisco un gruppo rock, magari non eccezionale, che spacca piuttosto che un ora di virtuosismi del chitarrista. Bellissimo, però dopo un po due maroni.
sottoscrivo anche le virgole, top la metafora rock e il rimando agli assoli di Albert.
Ragionerei sul "momento storico" di Van Aert: questo ormai è il suo livello da crossista, capace di primeggiare solo nelle giornate no di Matteuccio, come al Mondiale?
A me pare involuto, imballato, mi sembra si siano accentuati difetti di condotta del mezzo che prima imputavo ai suoi problemi con la Felt. È davvero tutto studiato per arrivare in forma al Mondiale e alla Roubaix?
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Rispondo a tutti e due.
Intanto Pantani che scattava e staccava tutti in salita era tutto fuorché imprevedibile....c'era da stupirsi quando accadeva il contrario, tipo La Plagne '95 o Hautacam '94.
Certo ci sono le ovvie differenze dovute al fatto che strada e cross sono due discipline completamente diverse, ma il modo di interpretare le corse è lo stesso, VDP non è certo un calcolatore, appena può parte e lascia tutti là, è un generoso, che non si accontenta di vincere, ma vuole farlo in grande stile.
Poi per carità, siete liberissimi di annoiarvi perché vedete sempre lo stesso vincere, ma VDP non corre certo in modo "noioso".
E, ad ogni modo, non penso che vedere MVDP in gara e in allenamento sia la stessa cosa, ma neanche minimamente. Altrimenti vorrebbe dire che gli altri non hanno proprio chance di tenergli testa.
Intanto Pantani che scattava e staccava tutti in salita era tutto fuorché imprevedibile....c'era da stupirsi quando accadeva il contrario, tipo La Plagne '95 o Hautacam '94.
Certo ci sono le ovvie differenze dovute al fatto che strada e cross sono due discipline completamente diverse, ma il modo di interpretare le corse è lo stesso, VDP non è certo un calcolatore, appena può parte e lascia tutti là, è un generoso, che non si accontenta di vincere, ma vuole farlo in grande stile.
Poi per carità, siete liberissimi di annoiarvi perché vedete sempre lo stesso vincere, ma VDP non corre certo in modo "noioso".
E, ad ogni modo, non penso che vedere MVDP in gara e in allenamento sia la stessa cosa, ma neanche minimamente. Altrimenti vorrebbe dire che gli altri non hanno proprio chance di tenergli testa.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Posso concordare sull'esaltazione della sua voglia di vincere, e di conseguenza dei suoi affondi che stroncano tutti.
Però a mio avviso paragonare ciclismo su strada e ciclocross è sbagliato, perché sono due sport completamente diversi pur condividendo lo stesso mezzo (o quasi). Lo sviluppo di una corsa su strada è molto più lento e le gare durano mediamente 4 volte quelle di ciclocross (e quelle di salita anche 5/6 volte di più). Ergo, è quasi impossibile fare ciò che MVDP nel cross, e se qualcuno riesce a fare una cosa simile, (in proporzione, tipo Cancellara a Roubaix, o Gilbert al Fiandre per inderci) quella volta si che si gode quando la si vede. Anche se il risultato finale è scontato, si è esaltati appunto perché è un'azione rarissima, e se avessero trasmesso le corse junior di quest'anno vinte da Remco, sono sicuro che nessuno avrebbe parlato di noia appunto perché è una cosa ultra rara vedere un numero così.
Lo sarebbe pure nel ciclocross se ormai questi numeri Mathieu non li avesse normalizzati; le prime volte si è esaltati, poi, personalmente, annoiati.
Ma non lo dico perché preferisco Wout, anche al mondiale dello scorso anno a metà gara stavo già seguendo facendo altro nel frattempo.
Però a mio avviso paragonare ciclismo su strada e ciclocross è sbagliato, perché sono due sport completamente diversi pur condividendo lo stesso mezzo (o quasi). Lo sviluppo di una corsa su strada è molto più lento e le gare durano mediamente 4 volte quelle di ciclocross (e quelle di salita anche 5/6 volte di più). Ergo, è quasi impossibile fare ciò che MVDP nel cross, e se qualcuno riesce a fare una cosa simile, (in proporzione, tipo Cancellara a Roubaix, o Gilbert al Fiandre per inderci) quella volta si che si gode quando la si vede. Anche se il risultato finale è scontato, si è esaltati appunto perché è un'azione rarissima, e se avessero trasmesso le corse junior di quest'anno vinte da Remco, sono sicuro che nessuno avrebbe parlato di noia appunto perché è una cosa ultra rara vedere un numero così.
Lo sarebbe pure nel ciclocross se ormai questi numeri Mathieu non li avesse normalizzati; le prime volte si è esaltati, poi, personalmente, annoiati.
Ma non lo dico perché preferisco Wout, anche al mondiale dello scorso anno a metà gara stavo già seguendo facendo altro nel frattempo.
Ultima modifica di Walter_White il domenica 4 novembre 2018, 22:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Piccolo inciso: non esiste più il Trofeo Piemonte - Lombardia??? Vedo solo Trofeo Lombardia sulla pagina della federazione lombarda.
http://www.federciclismolombardia.it/tr ... -marcaria/
Ma perché sta roba? Per reggere il confronto con il Trofeo Triveneto avrebbero dovuto sviluppare e allargare il Piemonte-Lombardia, non fare l'esatto contrario. Qualcuno sa che è successo?!
http://www.federciclismolombardia.it/tr ... -marcaria/
Ma perché sta roba? Per reggere il confronto con il Trofeo Triveneto avrebbero dovuto sviluppare e allargare il Piemonte-Lombardia, non fare l'esatto contrario. Qualcuno sa che è successo?!
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
Re: Ciclocross 2018-2019
Provo a dare un'interpretazione: il circuito, in pratica, è stato smembrato, poiché in Piemonte nel frattempo non stanno fermi. Prima di questa domenica infatti si sono disputate due prove di Coppa Piemonte, il circuito che comprende esclusivamente gare di quella regione (non ricordo se è prevista anche una prova in Liguria, lo scorso anno nella vecchia challenge la facevano) e che da quanto avevo visto comprende 7 prove complessive. Se non ricordo male il Trofeo Piemonte-Lombardia era stato creato per venire incontro ad entrambi i comitati, che non stavano passando un periodo florido (e credo che la scelta venisse incontro soprattutto alla Lombardia, che per anni era abituata ad andare da sola con la challenge del Trofeo Lombardia, che aveva diverse prove con una partecipazione più che buona).marc ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 22:34 Piccolo inciso: non esiste più il Trofeo Piemonte - Lombardia??? Vedo solo Trofeo Lombardia sulla pagina della federazione lombarda.
http://www.federciclismolombardia.it/tr ... -marcaria/
Ma perché sta roba? Per reggere il confronto con il Trofeo Triveneto avrebbero dovuto sviluppare e allargare il Piemonte-Lombardia, non fare l'esatto contrario. Qualcuno sa che è successo?!
Io credo che comunque il tutto possa spiegarsi con una semplice constatazione: allo stato attuale, le gare di ciclocross in Italia hanno una dimensione fortemente provinciale, in cui ormai gli atleti di punta del movimento gareggiano soltanto in sporadiche circostanze. Mi spiego: appurato che ragazzi come Gioele Bertolini o Alice Arzuffi hanno un livello decisamente superiore alla media, è inutile che continuino a gareggiare in circuiti come quello del Giro d'Italia che è utile loro (come lo è per alcuni dei nostri giovani più interessanti) solo come rampa di lancio verso circuiti e appuntamenti più prestigiosi. Bene hanno fatto e bene fanno quindi a gareggiare nel Superprestige, in altre gare internazionali in Belgio, Svizzera o simili.
Sull'onda di questo, occorre fare un'altra considerazione: abbiamo fatto notare come in altre occasioni le tappe del Giro d'Italia o del Master Cross Selle-Italia venissero a coincidere con quelle di altre challenge presenti sul territorio italiano, col risultato che alcuni atleti si siano trovati nella condizione di dover scegliere dove gareggiare, secondo le proprie esigenze o anche per meri motivi logistici (Esempio: non ho controllato il calendario ma se nel giorno della tappa del Giro d'Italia di ciclocross di Succivo, in provincia di Caserta, dovessero essere previste prove del Trofeo Triveneto o del Trofeo Lombardia o della Coppa Piemonte, è ovvio che qualche corridore del nord, a meno che non sia impegnato direttamente nella lotta per la maglia rosa, preferisca correre vicino casa, piuttosto che sobbarcarsi tanti chilometri in macchina per andare a correre in Campania). Di conseguenza, le concomitanze (che per come sono strutturati i calendari al giorno d'oggi sono sempre più frequenti) finiscono inevitabilmente per sottrarre partecipazione a questo o quel circuito, con l'ovvio impoverimento tecnico.
Detto questo, pur non conoscendo le motivazioni che hanno portato alla scissione del Trofeo Piemonte-Lombardia in due challenge distinte, è possibile che le circostanze attuali abbiano consigliato (o permesso) ad entrambi i comitati regionali di andare ognuno per la propria strada. A vedere però il numero di prove di entrambe le challenge (otto per il Trofeo Lombardia, sette per la Coppa Piemonte) è possibile pensare che avendo la possibilità di avere entrambe un discreto calendario, abbiano pensato che fosse troppo corposa una megachallenge di 15 prove e che quindi ogni comitato organizzasse da sé la propria challenge, badando magari a non sovrapporsi l'una con l'altra (e questa è sicuramente stata una scelta sensata: se ci si fa caso infatti quando si disputa una prova di Coppa Piemonte non ce n'è mai una del Trofeo Lombardia e viceversa).
Ultima modifica di Abruzzese il lunedì 5 novembre 2018, 1:38, modificato 1 volta in totale.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
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Re: Ciclocross 2018-2019
Ah ecco, per integrare quel che dicevo: ho controllato meglio il calendario della Coppa Piemonte ed oltre a 5 gare (di cui 2 già disputate, a Cantoira e Acqui Terme per la precisione) in territorio piemontese, ne sono previste anche 2 extraregionali che si svolgeranno a Carpaneto Piacentino, in Emilia Romagna, il 9 dicembre e a Le Manie (si, proprio dove c'è la salita resa famosa negli scorsi anni dalla Milano-Sanremo) in Liguria il 30 dicembre.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Non sono d accordoLuciano Pagliarini ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 22:05 Rispondo a tutti e due.
Intanto Pantani che scattava e staccava tutti in salita era tutto fuorché imprevedibile....c'era da stupirsi quando accadeva il contrario, tipo La Plagne '95 o Hautacam '94.
Escludendo quello 99 , ed in parte quello 98 , era il re dell imprevedibilità
La tappa del mortrolo 94.. L agnello 94 .. Joux plane 00 il ventoux? .chi se l aspettava?
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Concordo invece sull accostamento con Schumacher
Re: Ciclocross 2018-2019
Dibattito interessante, a cui non può mancare l'opinione di Nys: https://www.wielerflits.nl/nieuws/sven- ... enomenaal/
Il dominio di MvdP, a differenza di quello di Schumacher (2000-04, con l'apice durante il 2001-02 e il 2004) è tutt'altro che robotico, è soggetto a cadute, errori banali e blackout psicologici.
Il paragone con Pantani, a mio avviso, sussiste, proprio nella prevedibilità dell'attacco. Del resto, staccare tutti per Pantani era l'unica possibilità di vincere, MvdP, invece, pur avendo altre frecce al proprio arco, si comporta come se la sua vita dipendesse dall'arrivare in solitaria.
Attitudine da grandissimo (la stessa che ha mostrato di avere WvA, che, seppur spuntato, ci prova sempre).
La differenza consiste oltre che nelle ovvie diversità tra strada e cross, nella figura: eroe imperfetto Pantani, per conformazione fisica e per la struttura dei grandi giri dell'epoca (ad eccezione del '99), svantaggiato dalla natura e dalle circostanze della vita, eroe classico MvdP, alto e biondo, di stirpe nobile, vincente sin da bambino e troppo perfetto per essere vero.
In Pantani era più facile immedesimarsi, in MvdP un po' meno.
Chiudo con una notazione di tutt'altro tenore: ma che fisico sta mettendo su Mathieu? Addominali e dorsali
Il dominio di MvdP, a differenza di quello di Schumacher (2000-04, con l'apice durante il 2001-02 e il 2004) è tutt'altro che robotico, è soggetto a cadute, errori banali e blackout psicologici.
Il paragone con Pantani, a mio avviso, sussiste, proprio nella prevedibilità dell'attacco. Del resto, staccare tutti per Pantani era l'unica possibilità di vincere, MvdP, invece, pur avendo altre frecce al proprio arco, si comporta come se la sua vita dipendesse dall'arrivare in solitaria.
Attitudine da grandissimo (la stessa che ha mostrato di avere WvA, che, seppur spuntato, ci prova sempre).
La differenza consiste oltre che nelle ovvie diversità tra strada e cross, nella figura: eroe imperfetto Pantani, per conformazione fisica e per la struttura dei grandi giri dell'epoca (ad eccezione del '99), svantaggiato dalla natura e dalle circostanze della vita, eroe classico MvdP, alto e biondo, di stirpe nobile, vincente sin da bambino e troppo perfetto per essere vero.
In Pantani era più facile immedesimarsi, in MvdP un po' meno.
Chiudo con una notazione di tutt'altro tenore: ma che fisico sta mettendo su Mathieu? Addominali e dorsali
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Re: Ciclocross 2018-2019
Si Fabio, quando ancora non era conosciuto era imprevedibile.Winter ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 7:52Non sono d accordoLuciano Pagliarini ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 22:05 Rispondo a tutti e due.
Intanto Pantani che scattava e staccava tutti in salita era tutto fuorché imprevedibile....c'era da stupirsi quando accadeva il contrario, tipo La Plagne '95 o Hautacam '94.
Escludendo quello 99 , ed in parte quello 98 , era il re dell imprevedibilità
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Dal Tour '94 fino al Giro '99 si sapeva che appena la strada saliva partiva Pantani.
E se non ci fosse stata Campiglio e avessimo avuto in loop dei Giri '99 qualcuno sarebbe arrivato sicuramente a lamentarsi della noia.
Re: Ciclocross 2018-2019
ah ecco, non sono l'unico ad averlo notato ieri. si vede che il disegno della maglia olandese sottolinea meglio il fisio...
non voglio esagerare, diamogli tempo, ma di primo impatto mi ha ricordato un altro che ci ha fatto godere come pochi in tempi recenti...
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Re: Ciclocross 2018-2019
L'orange, rispetto al bianco di campione europeo, ha il pregio di esaltare la muscolatura.cauz. ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 13:46ah ecco, non sono l'unico ad averlo notato ieri. si vede che il disegno della maglia olandese sottolinea meglio il fisio...
non voglio esagerare, diamogli tempo, ma di primo impatto mi ha ricordato un altro che ci ha fatto godere come pochi in tempi recenti...
MvdP, ad oggi, ha irrobustito i muscoli della braccia, i dorsali e gli addominali, con la conseguenza che i suoi scatti, risultano più lineari e meno dispendiosi che in passato (quando non riusciva a dare seguito alle accelerazioni con la stessa continuità di adesso). Inoltre, ne ha giovato la conduzione del mezzo sia nei tratti tortuosi che su sabbia/fango.
Gilbert grazie (soprattutto) allo sviluppo muscolare ha fatto il salto di qualità, il Sagan "palestrato" ha vinto 3 mondiali, Fiandre e Roubaix... MvdP sta seguendo quella strada. E non è un caso che abbia vinto 60 corse su 80 disputate da quando da adolescente s'è fatto uomo.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Di solito leggo e basta qui, ma il paragone popper-Freccia Vallone è una roba troppo genialeSubsonico ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 19:21Luciano Pagliarini ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 17:23 Io mi diverto eccome, invece.
Un corridore che unisce eleganza e potenza come fa Mathieu è roba rarissima.
Una gioia per gli occhi la fucilata con cui ha piantato là WVA.
Poi corre come dovrebbero fare tutti i grandissimi, senza mai risparmiarsi.
Si ma ti diverti per 20". E' come farsi di Popper, o guardare una Freccia Vallone.
O figliuolo il meglio d'altri tempi/non era che la nostra giovinezza
Re: Ciclocross 2018-2019
su Pantani non sono molto obiettivoLuciano Pagliarini ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 12:36Si Fabio, quando ancora non era conosciuto era imprevedibile.Winter ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 7:52Non sono d accordoLuciano Pagliarini ha scritto: ↑domenica 4 novembre 2018, 22:05 Rispondo a tutti e due.
Intanto Pantani che scattava e staccava tutti in salita era tutto fuorché imprevedibile....c'era da stupirsi quando accadeva il contrario, tipo La Plagne '95 o Hautacam '94.
Escludendo quello 99 , ed in parte quello 98 , era il re dell imprevedibilità
La tappa del mortrolo 94.. L agnello 94 .. Joux plane 00 il ventoux? .chi se l aspettava?
L attacco sul berta? La cipressa? Briancon 00
Concordo invece sull accostamento con Schumacher
Dal Tour '94 fino al Giro '99 si sapeva che appena la strada saliva partiva Pantani.
E se non ci fosse stata Campiglio e avessimo avuto in loop dei Giri '99 qualcuno sarebbe arrivato sicuramente a lamentarsi della noia.
e concordo non mi sarei lamentato della noia , se ripeteva il giro '99
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Re: Ciclocross 2018-2019
Se mi è permesso faccio alcune annotazioni su quanto detto negli ultimi post:
Capitolo VdP/Gare noiose
1- premetto che sono un tifoso di VdP, sin dalla prima ora, l'unico del dopo Nys che mi fa sobbalzare sulla sedia; peró è un dato di fatto che le gare stiano diventando noiose: quando sta bene (9 gare su 10) stravince, quando è in modalità off, non è nemmeno competitivo per il podio e Van Aert puó solitamente passeggiare tranquillamente verso il suo solito mondiale.
2- l'accostamento con altri "cannibali" di altre ere e discipline ci sta tutto (Pantani, Schumacher, Rossi ecc); quello che lo assomiglia in assoluto di più, come dominio, secondo me è Mikaela Shiffrin, come lei vince quasi sempre (soprattutto quando conta un po' meno, leggisi Cdm, e non quando conta di più, leggisi Olimpiadi e Mondiali)
3- Il vero problema è Van Aert, che nonostante i 3 titoli mondiali, a parte nella stagione 14/15 non ha mai dimostrato di poter lottare veramente con VdP gara dopo gara. Aerts e Sweeck sono "bravi e simpatici" ma nemmeno paragonabili all'olandese; Iserbyt non mi ha mai convinto; a questo punto gli unici veri avversari di VdP per i prossimi anni (oltre a se stesso) potrebbero essere Pidcock e Nys Junior
4- a proposito di Nys: anche lui come VdP non ha mai avuto un grande rapporto con le gare iridate
Capitolo VdP/Gare noiose
1- premetto che sono un tifoso di VdP, sin dalla prima ora, l'unico del dopo Nys che mi fa sobbalzare sulla sedia; peró è un dato di fatto che le gare stiano diventando noiose: quando sta bene (9 gare su 10) stravince, quando è in modalità off, non è nemmeno competitivo per il podio e Van Aert puó solitamente passeggiare tranquillamente verso il suo solito mondiale.
2- l'accostamento con altri "cannibali" di altre ere e discipline ci sta tutto (Pantani, Schumacher, Rossi ecc); quello che lo assomiglia in assoluto di più, come dominio, secondo me è Mikaela Shiffrin, come lei vince quasi sempre (soprattutto quando conta un po' meno, leggisi Cdm, e non quando conta di più, leggisi Olimpiadi e Mondiali)
3- Il vero problema è Van Aert, che nonostante i 3 titoli mondiali, a parte nella stagione 14/15 non ha mai dimostrato di poter lottare veramente con VdP gara dopo gara. Aerts e Sweeck sono "bravi e simpatici" ma nemmeno paragonabili all'olandese; Iserbyt non mi ha mai convinto; a questo punto gli unici veri avversari di VdP per i prossimi anni (oltre a se stesso) potrebbero essere Pidcock e Nys Junior
4- a proposito di Nys: anche lui come VdP non ha mai avuto un grande rapporto con le gare iridate
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Re: Ciclocross 2018-2019
Capitolo gare e movimento Italiano
1- Arzuffi sta dimostrando di valere tantissimo, sta portando avanti una stagione di grandissimo spessore, domenica mi sarei aspettato qualcosina in più, ma si rifarà
2- Bertolini ha fatto una gara onesta, non lo ritengo purtroppo competitivo con i primi 10/12 di un europeo o di una cdm; il mondiale dello scorso anno ho paura che sia stato un exploit isolato
3- chi ha fatto notare il problema delle concomitanze a livello di calendario ha perfettamente ragione: in Italia esiste sia un problema di concomitanza intra-nazionali (gare regionali importanti, come Triveneto e Lombardia portano via iscritti, e atleti di alto livello, costantemente al Giro d'Italia) sia di concomitanza internazionale (prove internazionali Master Cross concomitanti con la Cdm, come è avvenuto il 21/10 tra il master di Cles e la coppa di Berna).
Tutto questo, porta spesso a gare del giro d'Italia con livello basso, e molto simile a quello di un Trofeo Triveneto; problema che si ingigantisce quando le prove del giro si spostano più a sud (vedrete che domenica a Ferentino, e a Dicembre nella prova di Succivo, nelle categorie open ci sarà una startlist inferiore a quella del Trofeo Triveneto concomitante)
1- Arzuffi sta dimostrando di valere tantissimo, sta portando avanti una stagione di grandissimo spessore, domenica mi sarei aspettato qualcosina in più, ma si rifarà
2- Bertolini ha fatto una gara onesta, non lo ritengo purtroppo competitivo con i primi 10/12 di un europeo o di una cdm; il mondiale dello scorso anno ho paura che sia stato un exploit isolato
3- chi ha fatto notare il problema delle concomitanze a livello di calendario ha perfettamente ragione: in Italia esiste sia un problema di concomitanza intra-nazionali (gare regionali importanti, come Triveneto e Lombardia portano via iscritti, e atleti di alto livello, costantemente al Giro d'Italia) sia di concomitanza internazionale (prove internazionali Master Cross concomitanti con la Cdm, come è avvenuto il 21/10 tra il master di Cles e la coppa di Berna).
Tutto questo, porta spesso a gare del giro d'Italia con livello basso, e molto simile a quello di un Trofeo Triveneto; problema che si ingigantisce quando le prove del giro si spostano più a sud (vedrete che domenica a Ferentino, e a Dicembre nella prova di Succivo, nelle categorie open ci sarà una startlist inferiore a quella del Trofeo Triveneto concomitante)
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Re: Ciclocross 2018-2019
Il rammarico aumenta se pensiamo che la startlist della gara Donne Elite non aveva numeri spaventosi. Purtroppo Alice è partita malissimo (se non ricordo male si è trovata praticamente in coda) e non è più riuscita a recuperare. In più credo che il tracciato non fosse propriamente il più adatto alle sue qualità e quindi purtroppo è andata così. Inutile dire che Eva Lechner, che in partenza è decisamente più esplosiva (ed era decisamente più adatta al tracciato) avrebbe fatto molto comodo ma non serve rivangare la nota polemica di cui parlavamo l'altro giorno.Orsucci Bike ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 17:57 Capitolo gare e movimento Italiano
1- Arzuffi sta dimostrando di valere tantissimo, sta portando avanti una stagione di grandissimo spessore, domenica mi sarei aspettato qualcosina in più, ma si rifarà
Al netto delle sfighe che spesso Gioele avuto in passato, frutto anche del suo stile di guida molto aggressivo (ieri tra l'altro non mi sembrava scattato male, anche se poi alla prima curva è rimasto un po' intruppato), io credo che Bertolini tenda a somigliare molto a Marco Aurelio Fontana, nel senso che se sta nella giornata di grazia ti sa tirare fuori il grandissimo risultato mentre in generale il suo livello si attesta attorno alla 15esima posizione o giù di lì. Vedremo se nel corso della stagione riuscirà a salire un po' di livello ma c'è da dire che anche lui si porta con sé l'annosa questione del dualismo ciclocross/MTB.Orsucci Bike ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 17:57 2- Bertolini ha fatto una gara onesta, non lo ritengo purtroppo competitivo con i primi 10/12 di un europeo o di una cdm; il mondiale dello scorso anno ho paura che sia stato un exploit isolato.
Ero io, in risposta alla questione lanciata da marc: purtroppo allo stato attuale le cose stanno proprio così. Come dicevo, quando si gareggia poco poco più a sud delle Marche, è difficile che tutti gli atleti del nord decidano di sobbarcarsi la trasferta, soprattutto se vi sono delle gare che si disputano nelle vicinanze. Non a caso già nella prima prova del Giro a Senigallia, nelle categorie principali la partecipazione era discreta ma non proprio eccelsa, tanto che in altre situazione ci sono alcuni protagonisti che finiscono per terminare nelle retrovie. Se vogliamo, finora una delle note più liete del Giro d'Italia di cross in ambito maschile sono le prestazioni di Matteo Vidoni. In alcune gare, su tutte la bellissima prova di Sappada, è stato grandissimo protagonista un atleta come Martino Fruet che si lascia alle spalle tanti giovanotti alla bella età di 41 anni.Orsucci Bike ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 17:57 3- chi ha fatto notare il problema delle concomitanze a livello di calendario ha perfettamente ragione: in Italia esiste sia un problema di concomitanza intra-nazionali (gare regionali importanti, come Triveneto e Lombardia portano via iscritti, e atleti di alto livello, costantemente al Giro d'Italia) sia di concomitanza internazionale (prove internazionali Master Cross concomitanti con la Cdm, come è avvenuto il 21/10 tra il master di Cles e la coppa di Berna).
Tutto questo, porta spesso a gare del giro d'Italia con livello basso, e molto simile a quello di un Trofeo Triveneto; problema che si ingigantisce quando le prove del giro si spostano più a sud (vedrete che domenica a Ferentino, e a Dicembre nella prova di Succivo, nelle categorie open ci sarà una startlist inferiore a quella del Trofeo Triveneto concomitante)
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
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Re: Ciclocross 2018-2019
Vado ot perché ho letto il paragone con Mikaela (di lei si
che sono tifoso della prima ora ) per quanto riguarda le manifestazione importanti, ma ha bucato solo lo slalom olimpico di quest'anno, il resto lo ha sempre vinto.
Il paragone calzante è con Nys, però mi sa che quest'anno non arriva il poker per Wout..
che sono tifoso della prima ora ) per quanto riguarda le manifestazione importanti, ma ha bucato solo lo slalom olimpico di quest'anno, il resto lo ha sempre vinto.
Il paragone calzante è con Nys, però mi sa che quest'anno non arriva il poker per Wout..
FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: Ciclocross 2018-2019
Anche io pensavo a Fontana.Abruzzese ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 19:15 Il rammarico aumenta se pensiamo che la startlist della gara Donne Elite non aveva numeri spaventosi. Purtroppo Alice è partita malissimo (se non ricordo male si è trovata praticamente in coda) e non è più riuscita a recuperare. In più credo che il tracciato non fosse propriamente il più adatto alle sue qualità e quindi purtroppo è andata così. Inutile dire che Eva Lechner, che in partenza è decisamente più esplosiva (ed era decisamente più adatta al tracciato) avrebbe fatto molto comodo ma non serve rivangare la nota polemica di cui parlavamo l'altro giorno.
Al netto delle sfighe che spesso Gioele avuto in passato, frutto anche del suo stile di guida molto aggressivo (ieri tra l'altro non mi sembrava scattato male, anche se poi alla prima curva è rimasto un po' intruppato), io credo che Bertolini tenda a somigliare molto a Marco Aurelio Fontana, nel senso che se sta nella giornata di grazia ti sa tirare fuori il grandissimo risultato mentre in generale il suo livello si attesta attorno alla 15esima posizione o giù di lì. Vedremo se nel corso della stagione riuscirà a salire un po' di livello ma c'è da dire che anche lui si porta con sé l'annosa questione del dualismo ciclocross/MTB.
Bertolini tra europeo, SP e CdM la scorsa stagione non è mai entrato nei 10 (miglior risultato l'11esimo posto di Bogense).
Alla luce di questa statistica e dell'andamento di queste primo mese di gare il 6°posto del mondiale pare proprio, come dice Orsucci, un exploit isolato, e lo dico a malincuore.
Alice invece, secondo me, col fango una la porta a casa, magari già il prossimo fine settimana.
Ieri era alla sua prima esperienza da capitana unica, senza l'ombrello di esperienza della Lechner ad assorbire parte delle attenzioni e delle pressioni (altro motivo per convocarla), non escludo che questo possa avere inciso.
Poi ieri se partivi male ciao proprio, davanti si riusciva a fare anche corsa di gruppetto e a risparmiare qualcosa, pur tenendo alta l'andatura.
Nieuwenhuis tra i maschi ha corso sui tempi di Vanthourenhout ma, come Alice, s'è dovuto accontentare del settimo posto a causa di una partenza insufficiente.
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Re: Ciclocross 2018-2019
Quasi impossibile non essere tifosi della ShiffrinWalter_White ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 19:27 Vado ot perché ho letto il paragone con Mikaela (di lei si
che sono tifoso della prima ora ) per quanto riguarda le manifestazione importanti, ma ha bucato solo lo slalom olimpico di quest'anno, il resto lo ha sempre vinto.
Il paragone calzante è con Nys, però mi sa che quest'anno non arriva il poker per Wout..
È vero nello speciale ha bucato solo l'oro di Pyeongchang, peró ad esempio nel Gigante ha sempre reso molto meno nelle grandi manifestazioni piuttosto che in Cdm, così come in Combinata, dove solo lei sa come ha fatto a non vincere l'oro in Corea
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Re: Ciclocross 2018-2019
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Re: Ciclocross 2018-2019
Per essere più calzanti e rimanere negli Usa e sulla neve, ti dico Lindsey Vonn; lei sicuramente ha fatto molto meno a livello di Giochi e Mondiali piuttosto che in CdmOrsucci Bike ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 21:37Quasi impossibile non essere tifosi della ShiffrinWalter_White ha scritto: ↑lunedì 5 novembre 2018, 19:27 Vado ot perché ho letto il paragone con Mikaela (di lei si
che sono tifoso della prima ora ) per quanto riguarda le manifestazione importanti, ma ha bucato solo lo slalom olimpico di quest'anno, il resto lo ha sempre vinto.
Il paragone calzante è con Nys, però mi sa che quest'anno non arriva il poker per Wout..
È vero nello speciale ha bucato solo l'oro di Pyeongchang, peró ad esempio nel Gigante ha sempre reso molto meno nelle grandi manifestazioni piuttosto che in Cdm, così come in Combinata, dove solo lei sa come ha fatto a non vincere l'oro in Corea
Fantaciclocross
1° GC 17/18
1° Gran Combinata 17/18
1° CDM 17/18
1° GIC 14/15; 17/18; 18/19
1° Campionati del Mondo WE 16/17
1° Europeo 17/18
1° Camp. Italiano 18/19
1° Camp. Belga 17/18
1° Camp. Olandese 14/15
1° GC 17/18
1° Gran Combinata 17/18
1° CDM 17/18
1° GIC 14/15; 17/18; 18/19
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1° Europeo 17/18
1° Camp. Italiano 18/19
1° Camp. Belga 17/18
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Re: Ciclocross 2018-2019
Non entro nel dettaglio perché non avrei granché da aggiungere a tutto quello che avete già detto.
Ribadisco la mia noia ultimamente e preciso che non si tratta di una cosa sul personale, ovvero a me Van der Poel piace anche se sono tifoso di Wout, però ad esempio quando mi capita di seguire la MTB tifo per lui (oltre che per il nostro gerry ) è la solita sindrome di immedesimazione coi perdenti, sperare che riescano a sovvertire il dominatore!!
Un commento sui percorsi italiani, ho visto lo speciale sul giro cross di Lignano Sabbiadoro, veramente ottimo percorso, nulla di invidiare ai percorsi nordici! Dopo aver visto anche Cles e Sappada penso che finalmente si sia imboccata la giusta via!
Ribadisco la mia noia ultimamente e preciso che non si tratta di una cosa sul personale, ovvero a me Van der Poel piace anche se sono tifoso di Wout, però ad esempio quando mi capita di seguire la MTB tifo per lui (oltre che per il nostro gerry ) è la solita sindrome di immedesimazione coi perdenti, sperare che riescano a sovvertire il dominatore!!
Un commento sui percorsi italiani, ho visto lo speciale sul giro cross di Lignano Sabbiadoro, veramente ottimo percorso, nulla di invidiare ai percorsi nordici! Dopo aver visto anche Cles e Sappada penso che finalmente si sia imboccata la giusta via!