bove ha scritto: ↑lunedì 25 febbraio 2019, 14:30
Peccato. A me l'idea piaceva. Ultimamente la noia uci-ciclistica mi ha preso di mira. Ho bisogno di qualcosa, qualunque cosa.
Di solito l'inverno mi ricaricava con il cicocross, invece quest'anno è stato ( per me ) da martellate con mazzetta da 5 kg, sugli zebedei
Capisco la voglia di novità, cioè di qualcosa che rompa un pò gli schemi, però si deve anche entrare nell'ordine delle idee che non tutti i cambiamenti sono un miglioramento solo perchè si cambia qualcosa rispetto a prima (e qui potremmo fare un'esempio sulla situazione politica italiana
).
Nel caso specifico, abbiamo assistito ad una pagliacciata da parte di un signore di quasi 53 anni (altro che pensione, o no nino?
), che non corre più da 14 anni anni. Il bello è che parliamo di un campione, uno che nel suo palmares ha una Roubaix, un Fiandre, un Lombardia, una Parigi-Tours, un Campionato Italiano (vinto in anni in cui valeva quasi un mondiale) oltre ad altre classiche e semiclassiche.
Ecco, vedere un corridore di questo calibro, riciclato a macchietta, annunciare d'aver trovato una grande squadra per correre 14 anni dopo la Roubaix per poi scoprire che era una bufala, non fa bene al ciclismo. Ne viene fuori un'idea di sport dilettantistico. Da questo punto di vista le dichiarazione di Rolf Aldag (DS della Dimension Data, squadra a cui era stato accostato il nome di Tafi): "Per gentilezza gli hanno parlato, ma la loro prima reazione è stata di controllare il calendario per vedere se era il 1° aprile. Da parte nostra non c’è interesse" sembrano un pò quelle di mia madre quando mi diceva di non rispondere male a nonno perchè è anziano e gli anziani ad un certo punto diventano come i bimbi e vanno assecondati.