Ciclismo africano

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Basso
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Re: Ciclismo africano

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Fotofinish millimetrico con Reguigui Immagine


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Ciclismo africano

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A proposito di Reguigui, che alla Tropicale è in corsa con la maglia della nazionale Algerina, ho visto che da quest'anno è passato alla Terengganu.


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peek
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Re: Ciclismo africano

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 23 gennaio 2019, 16:52 Se Gianni Savio fosse in ascolto, gli consiglierei di metterlo subito sotto contratto, in modo da poterlo rivedendere nel 2020/21
:D

Questo comunque una squadra la troverà, benché eritreo, perché promette davvero bene.

Se la DD facesse le cose per bene non dovrebbe farselo scappare, magari fargli fare già lo stagista questa estate nella continental. Ma devono muoversi perché su questo qui si muoveranno anche altre squadre.


Lopi90
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Re: Ciclismo africano

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 23 gennaio 2019, 16:52 Se Gianni Savio fosse in ascolto, gli consiglierei di metterlo subito sotto contratto, in modo da poterlo rivedendere nel 2020/21
Il mio sogno proibito è una Androni Giocattoli-Eritrea con Savio al processo alla tappa che sproloquia sull'Africa. Non credo ci siano i presupposti perché succeda, ma sarebbe meraviglioso. :P :P


henny5
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Re: Ciclismo africano

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Nelle prime due tappe hailu è stato molto sfortunato: nella prima è caduto a 1 km dall'arrivo mentre ieri ha avuto un problema meccanico ed è arrivato a 50 minuti da bonifazio e questo potrebbe averlo aiutato per la tappa di oggi dato che era abbastanza fresco rispetto agli altri poi se ci sono questi arrivi in leggera salita hailu,nonostante non sia uno sprinter puro,se la cava ed alla grande.peccato per reguigui a cui gli è mancato quel qualcosa in più nel colpo di reni spero che una soddisfazione alla tropicale se la possa togliere l'algerino.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Ciclismo africano

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Lopi90 ha scritto: mercoledì 23 gennaio 2019, 21:22
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 23 gennaio 2019, 16:52 Se Gianni Savio fosse in ascolto, gli consiglierei di metterlo subito sotto contratto, in modo da poterlo rivedendere nel 2020/21
Il mio sogno proibito è una Androni Giocattoli-Eritrea con Savio al processo alla tappa che sproloquia sull'Africa. Non credo ci siano i presupposti perché succeda, ma sarebbe meraviglioso. :P :P
:diavoletto:

Non gli conviene avere rapporti troppo stretti col regime Eritreo. Rischierebbe di non tornare più in Italia


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henny5
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Re: Ciclismo africano

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Dopo la Direct energie,oggi un'altra pretendente alla wildcard per il tour ,la vital concept si è sbloccata con la vittoria del francese manzin,dietro di lui bonifazio e terzo pelucchi. Hailu è stato declassato quando era arrivato secondo dietro al francese, qualcosa deve essere successo in particolare negli ultimi 100 metri,credo,con greipel che al traguardo stava alzando il braccio sinistro forse per protesta.Altre non buone notizie per gli eritrei è l'arrivo in ultima posizione ma con lo stesso tempo del primo di tesfom che attualmente è il migliore degli africani in terza posizione,speriamo che non sia nulla di grave e che lo possa permettere di riprendere domani a correre.

Le possibilità di una fuga bidone alla tropicale ormai sono ridotte al lumicino soprattutto considerando che greipel non ha ancora vinto una tappa ed fino a quando non ne vincerà almeno una, metterà la squadra a propria disposizione.


peek
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Re: Ciclismo africano

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Terza vittoria per Bonifazio, quest'oggi davanti a Reguigui, Manzin, Pelucchi e Ghirmay. Al sesto posto Greipel che forse questa settimana non ha ancora le gambe per stare davanti a tutti gli altri.
Ha comunque altre due occasioni, domani c'è un breve dentello nel finale e domenica gran finale a Libreville.


andriusskerla
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Re: Ciclismo africano

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Directvelo annuncia il passaggio di Zahiri in una formazione dilettantistica francese: la Bourg en Bresse Ain


Basso
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Re: Ciclismo africano

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Purtroppo sì, non andrà alla Sangemini come pareva ma alla Bourge en Bresse http://bac01.com/. Peccato, perché secondo me ha del potenziale.


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Re: Ciclismo africano

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henny5
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Re: Ciclismo africano

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Basso ha scritto: sabato 26 gennaio 2019, 11:55 E bravo Gorillone http://www.cicloweb.it/2019/01/26/greip ... ssa-bongo/
era anche l'ora!! in queste ultime 2/3 tappe incominciava lo sprint che era in decima posizione circa, poi ovvio che non ne vinci manco una. Si vede che oggi era meglio posizionato. Peccato per reguigui che è al terzo secondo posto alla tropicale, domani è l'ultima tappa è spero che l'algerino riesca a sbloccarsi.
Basso ha scritto: venerdì 25 gennaio 2019, 18:19 Purtroppo sì, non andrà alla Sangemini come pareva ma alla Bourge en Bresse http://bac01.com/. Peccato, perché secondo me ha del potenziale.
dispiace anche a me per il mancato accordo con la sangemini, nel 2018 è stato il migliore africano under23 dopo de bod poi ci sono state certe scelte della federazione marocchina discutibili su zahiri(es. non farlo partecipare ai mondiali di innsbruck). Comunque la bourge en bresse fa' un ottimo calendario dilettantistico francese con partecipazioni a corse uci molto interessanti ed adatte alle sue caratteristiche da scalatore(jura,rhone-alpes,savoia ed alsazia)nella speranza che si possa mettersi in evidenza in queste corse in modo da ottenere un contratto da stagista in una squadra professional.

Un ciclismo marocchino da ricostruire da capo e lo si puo' vedere dalla startlist alla tropicale(es. non c'è chokri).Tutti giovani del 1999 e 2000...Le conseguenze della protesta dei corridori a giro del marocco si vedono con anche alcuni ritiri dal ciclismo di qualche corridore ottimo livello(adil jelloul).


Winter
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Re: Ciclismo africano

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Sei tappe..sei volate
Che noia


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Patate
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Re: Ciclismo africano

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Winter ha scritto: sabato 26 gennaio 2019, 22:51 Sei tappe..sei volate
Che noia
Sì, quello che pensavo anche io ieri. Certo, è più difficile tracciare in Africa che non in Italia o in Francia, e il Gabon è relativamente piatto (non ha montagne oltre i 1000 metri), ma il percorso è abbastanza bruttino, a differenza di quello ruandese.
C'è da dire anche che con la buona partecipazione a livello di velocisti è praticamente impossibile fare un bel fugone e farla in barba alle squadre più forti


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Abruzzese
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Re: Ciclismo africano

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Winter ha scritto: sabato 26 gennaio 2019, 22:51 Sei tappe..sei volate
Che noia
Forse ci si dimentica alcune cose: il periodo dell'anno in cui siamo (la stagione è appena cominciata), la corsa (Tropicale Amissa Bongo) e il parterre di atleti (i nomi di grido sono i velocisti europei).

Sinceramente io faccio fatica a comprendere queste polemiche, sembra che ogni singolo giorno dell'anno si debba pretendere assalti all'arma bianca, tappe con 8000 mila metri di dislivello etc.etc.
Se uno vuole (e questo stesso thread ne è la dimostrazione) gli spunti li trova lo stesso: il bell'inizio di Bonifazio, il record di Greipel che vince in tutti i continenti, alcuni giovanissimi atleti africani in bella evidenza.
Finiscono tutte le tappe in volata? E sti grandissimi cazzi ! Ogni tanto si deve guardare anche un po' oltre. Se una sera uno decide di guardarsi Andorra-Lussemburgo dovrebbe sapere già in partenza che non potrà pretendere di assistere allo stesso spettacolo di un Brasile-Argentina.

Lo spettacolo arriverà, c'abbiamo tutto il 2019 per goderci bellissime gare, adesso relax, che non fa male ;) .


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

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Winter
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Re: Ciclismo africano

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Non sono d accordo su nulla di quello che hai scritto
mica c è bisogno di aver 8000 metri di dislivello per avere una corsa spettacolare
Avere una tappa che non si concluda nella solita noiosissima volata non mi sembra far polemica
vediamo..

Cadel Evans. .volata
La tropicale amissa Bongo. .sei tappe sei volate
Tour down under..cinque volate su sei tappe

Non un gran spettacolo

Anche l esempio calcistico..
Io ho visto tante argentina Brasile (tour) brutti e noiosi.. e invece campionato primavera (gare minori che conosci meglio di me) belli

Il gp liberazione è una gara su un percorso facilissimo, eppure tantissime volte è spettacolare e non vi è arrivo in volata
corrono in cinque..vero
qui sono pro.. ad inizio stagione. .qualcosa oltre alla scontatissima volata me l aspetto

Poi sarà che tra attaccanti e velocisti sarò l unico , ormai , a preferire i primi :(


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Abruzzese
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Re: Ciclismo africano

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Winter ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 7:08 Non sono d accordo su nulla di quello che hai scritto
mica c è bisogno di aver 8000 metri di dislivello per avere una corsa spettacolare
Avere una tappa che non si concluda nella solita noiosissima volata non mi sembra far polemica
vediamo..

Cadel Evans. .volata
La tropicale amissa Bongo. .sei tappe sei volate
Tour down under..cinque volate su sei tappe

Non un gran spettacolo

Anche l esempio calcistico..
Io ho visto tante argentina Brasile (tour) brutti e noiosi.. e invece campionato primavera (gare minori che conosci meglio di me) belli

Il gp liberazione è una gara su un percorso facilissimo, eppure tantissime volte è spettacolare e non vi è arrivo in volata
corrono in cinque..vero
qui sono pro.. ad inizio stagione. .qualcosa oltre alla scontatissima volata me l aspetto

Poi sarà che tra attaccanti e velocisti sarò l unico , ormai , a preferire i primi :(
Il problema è che quello della noia sta diventando un mantra usato fin troppo spesso qui dentro: il ciclocross è noioso perché Mathieu Van Der Poel vince sempre, le prime corse di stagione (che sono buone per fare la gamba, mettere qualche vittoria in palmares ma comunque tutti successi di cui ben pochi tra qualche anno si ricordano) sono noiose.
Se si trova così deprimente lo spettacolo di queste ultime settimane ci sono tantissimi altri sport da vedere e con cui magari divertirsi di più, in attesa di tornare a godersi magari il ciclismo che più aggrada.

Ci mancherebbe che uno non possa esprimere la propria opinione ma venire sempre qui sopra con la stessa voglia con cui un impiegato rientra in ufficio lunedì 7 gennaio, ripetendo ogni due per tre "che noia, che barba...che barba, che noia" obiettivamente comincia a dare alle discussioni un appiattimento stucchevole, col rischio che anche i pochi spunti d'interesse anneghino nella fiera della banalità (bada che non è una critica che faccio soltanto a te ma ad un atteggiamento generale che comincio a riscontrare, non a caso ho citato Van Der Poel).

Anch'io vorrei ubriacarmi d'imprese da ciclismo eroico ma certe volte occorre essere realisti e non mi pare che se le prime corse dell'anno finiscano in buona parte in volata ci sia tutto questo scandalo. Se cominciassimo a vedere i Fiandre e le Roubaix decisi da volate di almeno 10 corridori ciascuno, allora forse qualche motivo per preoccuparsi ci sarebbe ma adesso io non ci vedo niente di strano, visto anche com'erano disegnate queste corse. Già con la Vuelta San Juan dovremmo cominciare a vedere qualcosa di diverso.

Poi comunque ribadisco: gli spunti, se uno vuole, sa trovarli e il gesto atletico sa vederlo anche adesso, senza essere in possesso di chissà quali doti di veggenza.

P.S.: ovvio che Brasile-Argentina non è assolutamente detto che sia garanzia di spettacolo, evidentemente non hai colto la mia provocazione. Era per dire che tra un Giro del Trentino (cito una breve gara a tappe a caso) e una Tropicale Amissa Bongo è molto più probabile che risulti molto più divertente e spettacolare (anche per la grossa differenza nella start list) la prima rispetto alla seconda.


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Re: Ciclismo africano

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Ma "che noia" è sulla base della visione della tappa o della lettura dell'ordine di arrivo? :)


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Re: Ciclismo africano

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Abruzzese ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 8:16 Il problema è che quello della noia sta diventando un mantra usato fin troppo spesso qui dentro: il ciclocross è noioso perché Mathieu Van Der Poel vince sempre, le prime corse di stagione (che sono buone per fare la gamba, mettere qualche vittoria in palmares ma comunque tutti successi di cui ben pochi tra qualche anno si ricordano) sono noiose.
Se si trova così deprimente lo spettacolo di queste ultime settimane ci sono tantissimi altri sport da vedere e con cui magari divertirsi di più, in attesa di tornare a godersi magari il ciclismo che più aggrada.

Ci mancherebbe che uno non possa esprimere la propria opinione ma venire sempre qui sopra con la stessa voglia con cui un impiegato rientra in ufficio lunedì 7 gennaio, ripetendo ogni due per tre "che noia, che barba...che barba, che noia" obiettivamente comincia a dare alle discussioni un appiattimento stucchevole, col rischio che anche i pochi spunti d'interesse anneghino nella fiera della banalità (bada che non è una critica che faccio soltanto a te ma ad un atteggiamento generale che comincio a riscontrare, non a caso ho citato Van Der Poel).

Anch'io vorrei ubriacarmi d'imprese da ciclismo eroico ma certe volte occorre essere realisti e non mi pare che se le prime corse dell'anno finiscano in buona parte in volata ci sia tutto questo scandalo. Se cominciassimo a vedere i Fiandre e le Roubaix decisi da volate di almeno 10 corridori ciascuno, allora forse qualche motivo per preoccuparsi ci sarebbe ma adesso io non ci vedo niente di strano, visto anche com'erano disegnate queste corse. Già con la Vuelta San Juan dovremmo cominciare a vedere qualcosa di diverso.

Poi comunque ribadisco: gli spunti, se uno vuole, sa trovarli e il gesto atletico sa vederlo anche adesso, senza essere in possesso di chissà quali doti di veggenza.

P.S.: ovvio che Brasile-Argentina non è assolutamente detto che sia garanzia di spettacolo, evidentemente non hai colto la mia provocazione. Era per dire che tra un Giro del Trentino (cito una breve gara a tappe a caso) e una Tropicale Amissa Bongo è molto più probabile che risulti molto più divertente e spettacolare (anche per la grossa differenza nella start list) la prima rispetto alla seconda.
1) Van der Poel puo' esser noioso per qualcuno perche' domina e vince sempre (qualcuno avra' pure trovato noioso Pantani.. qualcuno c'e' sempre)
ma uno che corre in quel modo.. per me merita solo :clap: :clap:
Non ha una tattica attendistica .. quasi sempre se ne va subito (almeno le gare che ho visto io , che son poche rispetto a voi)
2) Alla scorsa Tropicale Amissa Bongo
tre tappe su 7 non han avuto volata
nel 2017 tre su 6
Quest'anno i percorsi , la start list (come hai detto giustamente tu con tanti velocisti) , il modo di correre.. non han molto aiutato
Non pretendo il ciclismo eroico , la fuga leggendaria ecc ad ogni corsa
ma vedere qualche fuga ogni tanto arrivare (o delle vittorie tattiche ecc)
belle le volate.. ma non a tutte le gare
a oggi siamo 12 volate su 13 corse
ogni anno in peggioramento :(


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Re: Ciclismo africano

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GiacomoXT ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 9:25 Ma "che noia" è sulla base della visione della tappa o della lettura dell'ordine di arrivo? :)
ma se tutte le corse che si disputano.. arrivano sempre in volata..
grosso spettacolo non ce n'e' stato
Vedo tutte le corse o quasi in registrata.. la vuelta me la rivedo sempre dai meno 5 (tanto prima non succede mai nulla o quasi)
la prima settimana del tour ci son sempre degli attacchi (sempre di squadre francesi..) non arrivano mai al traguardo.. c'e' sempre volata
per te è spettacolare ?


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Re: Ciclismo africano

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Winter ha scritto: sabato 26 gennaio 2019, 22:51 Sei tappe..sei volate
Che noia
Credo dipenda anche dall'incremento del livello medio dei corridori, o meglio, delle squadre.
Pur non avendo grandi asperità, la tropicale aveva un andamento un po' anarchico perché vi erano attacchi dissennati in continuazione e un paio di squadre europee magari dopo un po' si stufava di controllare la corsa e lasciava andare via la fuga con qualcuno dentro.
Adesso, oltre alle squadre europee, e siamo a 4 professional, penso sia la prima volta, ci sono almeno un paio di nazionali africane, eritrea e ruanda ad esempio (ma anche l'Etiopia ha corso in modo conservativo), che corrono in modo più professionale, con obiettivi, strategie ecc.
Non è ancora uscita la classifica generale, ma fino a ieri (e non credo oggi sia cambiato molto), i primi 23 in classifica stavano dentro al minuto di distacco dal primo, mai accaduta una cosa del genere.

Poi comunque è vero che il percorso di quest'anno lasciava davvero poco spazio alle invenzioni, in altre edizioni pur non essendoci montagne c'era un percorso sicuramente più mosso.


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Re: Ciclismo africano

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Le annate e le corse non sono tutte uguali, per cui non è detto che nei prossimi anni non si possa assistere ad una Tropicale Amissa Bongo, decisa magari da una fuga bidone che arriva con un quarto d'ora di vantaggio già alla prima tappa. Se uno va a guardare l'albo d'oro della Vuelta Valenciana, sarebbe portato a chiedersi cosa ci faccia Petacchi accanto a nomi come quello di Quintana, Valverde, Poels, Zuelle, Olano (per rimanere al passato recente o relativamente recente). È chiaro che l'edizione del 2005, conquistata dallo spezzino, costituisca un'eccezione perché il percorso non era sicuramente paragonabile a quello di altre edizioni.
Quel che volevo suggerire è il cercare di guardare un po' oltre, poiché se si vuole, gli spunti si possono ugualmente trovare (del resto questo stesso thread, per merito soprattutto di peek, henny5 ed altri, è tenuto in piedi da coloro che seguono con particolare interesse le sorti del ciclismo africano e gare come la Tropicale Amissa Bongo sono interessanti anche per il confronto con gli atleti europei, per quegli atleti che magari non hanno avuto ancora la possibilità di venire a gareggiare nel vecchio continente).

Insomma, quest'anno abbiamo visto solo volate ma non è detto che sia sempre così, per questo non ne farei un problema eccessivo, considerando che la stagione è appena cominciata.


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Re: Ciclismo africano

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Abruzzese ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 19:00 Se uno va a guardare l'albo d'oro della Vuelta Valenciana, sarebbe portato a chiedersi cosa ci faccia Petacchi accanto a nomi come quello di Quintana, Valverde, Poels, Zuelle, Olano (per rimanere al passato recente o relativamente recente). È chiaro che l'edizione del 2005, conquistata dallo spezzino, costituisca un'eccezione perché il percorso non era sicuramente paragonabile a quello di altre edizioni
Venne tagliato l'arrivo in salita per neve


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Re: Ciclismo africano

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Seb ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 19:45
Abruzzese ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 19:00 Se uno va a guardare l'albo d'oro della Vuelta Valenciana, sarebbe portato a chiedersi cosa ci faccia Petacchi accanto a nomi come quello di Quintana, Valverde, Poels, Zuelle, Olano (per rimanere al passato recente o relativamente recente). È chiaro che l'edizione del 2005, conquistata dallo spezzino, costituisca un'eccezione perché il percorso non era sicuramente paragonabile a quello di altre edizioni
Venne tagliato l'arrivo in salita per neve
Ah ecco, possono capitare circostanze eccezionali (che peraltro sono accadute anche alla Tirreno-Adriatico) per far si che l'esito possa essere diverso da quello atteso. Probabilmente sarebbe più calzante citare il Giro della Bassa Sassonia del 2006 in cui lo stesso Petacchi fece l'ein plein. O anche il Tour du Poitou-Charentes dello scorso anno (ma lì, visto che a fare il fenomeno era Demare, non ho visto gli sbadigli di Winter :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto: ).


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Re: Ciclismo africano

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è stata una tropicale amissa bongo in cui si sono viste alcune squadre africane di medio-basso livello crescere come le mauritius,burkina faso e camerun nonostante quest'anno il livello generale si sia innalzato. Per quanto riguarda le principali squadre africane,ottime le prestazioni dell'algeria,soprattutto reguigui a cui gli è mancata la vittoria di tappa,ed eritrea che nelle fughe e negli sprint si sono sempre messe in evidenza con quest'ultima che ha 4 dei suoi nella top 10. Per il ruanda è stato una tropicale dolce amara con un buonissimo munyaneza che è arrivato settimo generale mentre da corridori da cui mi sarei aspettato qualcosina in più come uwizeyemana ed areruya si sono fatti sorprendere in un buco creato all'arrivo della terza tappa.
Winter ha scritto: sabato 26 gennaio 2019, 22:51 Sei tappe..sei volate
Che noia
i presupposti di un arrivo con una fuga ci sono stati specialmente nella seconda tappa dove si era formata una fuga di 12 corridori,senza alcun uomo dell'arkea che è stata costretta a tirare a tutta per più di 100 km per riprendere la fuga. Poi altro fattore che ha portato ad avere 7 tappe con 7 volate è stato sicuramente la presenza di greipel: è arrivato alla corsa gabonese per vincere almeno 2 tappe ed il fatto che non si sia sbloccato da subito a contribuito a rendere la corsa più chiusa del solito.

Notizia dell'ultima ora: I campionati africani sono stati rinviati a data da definirsi. non un bene per gli africani che hanno programmato il picco di forma a metà di febbraio soprattutto per i corridori di casa etiopi che potevano contare su tsgabu grmay che avrebbe dato un importante contributo nelle crono mentre con questo rinvio e con gli impegni che ha alla mitchelton in europa dubito che abbia tempo per rientrare in africa in primavera.


Winter
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Re: Ciclismo africano

Messaggio da leggere da Winter »

Abruzzese ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 20:07
Seb ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 19:45
Abruzzese ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 19:00 Se uno va a guardare l'albo d'oro della Vuelta Valenciana, sarebbe portato a chiedersi cosa ci faccia Petacchi accanto a nomi come quello di Quintana, Valverde, Poels, Zuelle, Olano (per rimanere al passato recente o relativamente recente). È chiaro che l'edizione del 2005, conquistata dallo spezzino, costituisca un'eccezione perché il percorso non era sicuramente paragonabile a quello di altre edizioni
Venne tagliato l'arrivo in salita per neve
Ah ecco, possono capitare circostanze eccezionali (che peraltro sono accadute anche alla Tirreno-Adriatico) per far si che l'esito possa essere diverso da quello atteso. Probabilmente sarebbe più calzante citare il Giro della Bassa Sassonia del 2006 in cui lo stesso Petacchi fece l'ein plein. O anche il Tour du Poitou-Charentes dello scorso anno (ma lì, visto che a fare il fenomeno era Demare, non ho visto gli sbadigli di Winter :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto: ).
In realta' ti sbagli..
viewtopic.php?f=2&t=8256&p=539438&hilit=demare#p539438

" Ma per Demare non era meglio far la Vuelta ? (vero dopo dieci giorni finisce la benzina nei gt.. ma è la vuelta..non il tour)"
e resto di quell'opinione

Rispetto a Petacchi cmq Demare fece meglio , visto che non vinse solo volate ma anche la crono (cosa rarissima per i velocisti attuali)


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Re: Ciclismo africano

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Winter ha scritto: lunedì 28 gennaio 2019, 19:00
Abruzzese ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 20:07
Seb ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 19:45

Venne tagliato l'arrivo in salita per neve
Ah ecco, possono capitare circostanze eccezionali (che peraltro sono accadute anche alla Tirreno-Adriatico) per far si che l'esito possa essere diverso da quello atteso. Probabilmente sarebbe più calzante citare il Giro della Bassa Sassonia del 2006 in cui lo stesso Petacchi fece l'ein plein. O anche il Tour du Poitou-Charentes dello scorso anno (ma lì, visto che a fare il fenomeno era Demare, non ho visto gli sbadigli di Winter :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto: ).
In realta' ti sbagli..
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" Ma per Demare non era meglio far la Vuelta ? (vero dopo dieci giorni finisce la benzina nei gt.. ma è la vuelta..non il tour)"
e resto di quell'opinione

Rispetto a Petacchi cmq Demare fece meglio , visto che non vinse solo volate ma anche la crono (cosa rarissima per i velocisti attuali)
Sta di fatto che trattandosi di Demare, come al solito, non ti annoiavi :D

E puntualmente (visto che in quei giorni ne parlavamo spesso ed ebbi anche qualche scontro verbale con alcuni) dopo quella gara in cui faceva quel che voleva, non ne imbroccò mezza fino a fine stagione, pur essendoci altre buone corse in cui poteva lasciare il segno. Ragion per cui la sicumera che aveva qualcuno sul fatto che avrebbe potuto vincere almeno un paio di tappe alla Vuelta poteva essere contestata eccome. In ogni caso non mi pare opportuno andare oltre perché altrimenti si finisce off topic ancora una volta.


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Re: Ciclismo africano

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???
ma una volata piu' che guardare l'ultimo km..
o leggere l'ordine d'arrivo cosa vuoi commentare ?
Ti sei fatto l'idea che Demare sia uno dei miei ciclisti preferiti.. non ci hai preso per niente

Partiamo da due concezioni diverse di ciclismo
Io son per gli attaccanti
gli sprinter son l'opposto

Vedere una corsa che fa 7 arrivi su 7 in volata , non è il mio ciclismo (ognuno ha la sua opinione)


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Re: Ciclismo africano

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Winter ha scritto: lunedì 28 gennaio 2019, 19:32
Partiamo da due concezioni diverse di ciclismo
Io son per gli attaccanti
gli sprinter son l'opposto

Vedere una corsa che fa 7 arrivi su 7 in volata , non è il mio ciclismo (ognuno ha la sua opinione)
Ma uno non dice che non ci debbano essere gli attacchi, però se tu pretendi che anche alla Tropicale Amissa Bongo debba per forza esserci lo spettacolo e si debbano per forza avere sempre arrivi diversi dalla volata, evidentemente il problema è tuo.
Come ti spiegavo ieri, non è detto che ogni anno le corse debbano concludersi sempre alla stessa maniera ma dato che quest'anno è andata così non vedo tutto questo problema.
Il mio era un consiglio per commentare le gare solo se realmente si ha qualcosa di costruttivo da dire. Che tu venga ogni volta a dirci che le volate ti annoiano, senza aggiungere un minimo di critica costruttiva (se non dopo imbeccata di qualcuno), non è che aggiunga così tanto o sia di così grande interesse per gli altri. Anch'io potrei venire qui e dire che mentre stavo leggendo i risultati delle corse del giorno sono andato anche in bagno per espletare i miei bisogni ma non credo che alla gente interessi molto.

Io non dico di non esprimere le proprie opinioni ma se c'è la possibilità, almeno proviamo ad alzare il livello delle discussioni senza scadere in scontatissima banalità. Capisco che essendo all'inizio della stagione, probabilmente tutti questi argomenti di discussione non ci sono ma non è nemmeno detto che si debba commentare per forza se non c'è qualcosa di realmente interessante da dire ;) .


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Re: Ciclismo africano

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Esordio di Kudus in maglia Astana al giro di Provenza.

Già nei prossimi giorni Kipkemboi dovrebbe disputare le sue prime gare al challenge Maiorca.

Non si sa ancora quando iniziano Berhane e Gebre.


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Re: Ciclismo africano

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henny5 ha scritto: domenica 27 gennaio 2019, 20:11 è stata una tropicale amissa bongo in cui si sono viste alcune squadre africane di medio-basso livello crescere come le mauritius,burkina faso e camerun nonostante quest'anno il livello generale si sia innalzato. Per quanto riguarda le principali squadre africane,ottime le prestazioni dell'algeria,soprattutto reguigui a cui gli è mancata la vittoria di tappa,ed eritrea che nelle fughe e negli sprint si sono sempre messe in evidenza con quest'ultima che ha 4 dei suoi nella top 10. Per il ruanda è stato una tropicale dolce amara con un buonissimo munyaneza che è arrivato settimo generale mentre da corridori da cui mi sarei aspettato qualcosina in più come uwizeyemana ed areruya si sono fatti sorprendere in un buco creato all'arrivo della terza tappa.
Sì è vero, si notano meno le squadre secondarie perché arrivano sempre dietro, ma il livello medio si sta alzando anche lì.
Solidissima la prestazione dell'Eritrea: quattro nei primi dieci, vittoria di tappa, classifica a squadre (alla quale tengono sempre moltissimo per racimolare qualche soldo). Oltretutto, per qualche motivo che mi è oscuro, non hanno schierato uno che in un percorso simile sarebbe stato adattissimo come Debesay.

Areruya non mi dispiace che sia andato così se questo significa che è ancora in ritardo di condizione. Nelle gare africane ha già avuto svariati successi ora deve dimostrare qualcosa nel calendario europeo, quest'anno è a scadenza di contratto se non combina qualcosa rischia di rimanere fuori anche lui dal ciclismo che conta.
Vorrà fare bella figura nella corsa di casa a fine febbraio, ma, qualunque si il risultato in Ruanda, la sua vera partita la gioca nelle corse francesi di secondo piano nelle quali la squadra tenderà a schierarlo.


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Re: Ciclismo africano

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Seb ha scritto: giovedì 22 novembre 2018, 17:02
peek ha scritto: giovedì 22 novembre 2018, 16:44 Credo che Sirak Tesfom sia U23 perciò è lui a vincere la speciale classifica. Tesfom è stato anche campione eritreo juniores a crono un paio di anni fa
Mi sono fidato dei risultati e delle informazioni che ho trovato in giro che danno Habtemichael come vincitore U23... magari lo hanno iscritto come élite :boh:
Riprendo questo scambio con Seb perché la questione della data di nascita di Tesfom è un po' un mistero.
Anche all'ultima Tropicale, essendo arrivato quinto nella generale, dovrebbe aver vinto la maglia di miglior giovane posto che tutti i siti, le voci wikipedia e il sito dell'Uci riportano come data di nascita il 1998. E invece non è così. Peraltro risulta vincitore del campionato a crono juniores del 2016 il che confermerebbe la data di nascita.
Solo un sito, first cycling, riporta una data di nascita del 1994 che spiegherebbe tutto perché in questo caso sarebbe un vecchio bacucco dell'età di Kudus.

Al di là della curiosità, cè anche un risvolto tecnico perché se è un 98 sta emergendo come uno degli eritrei più forti, se è un 94 si sta affermando come un buon corridore di corse africane.


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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: martedì 29 gennaio 2019, 14:20Già nei prossimi giorni Kipkemboi dovrebbe disputare le sue prime gare al challenge Maiorca.
In realtà debutterà in camerun al tour espoir per poi gareggiare sempre per la nazionale keniana al tour du rwanda a fine febbraio.
peek ha scritto: martedì 29 gennaio 2019, 14:20Non si sa ancora quando iniziano Berhane e Gebre.
probabilmente in oman debutteranno. Per gli eritrei è quasi la loro corsa di casa data la vicinanza geografica tra oman ed eritrea.

A riguardo sulla data di nascita di tesfom dovrebbe essere del 1994 ed non ci vedrei nulla di male dato che non ha mai partecipato a corse under23


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Re: Ciclismo africano

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Domani partirà la corsa per under 23 che fa' parte della nations cup tour de l'espoir. Rispetto alla startlist provvisoria ci sono dei cambiamenti ed anche importanti:1)non ci sarà la nazionale keniana che con kipkemboi poteva giocarsi la vittoria nella generale o almeno il podio 2)nella nazionale ruandese non ci sarà samuel mugisha che in un percorso del genere era sicuramente uno dei principali favoriti 3)nella nazionale eritrea non ci sarà dawit yemane,che quando la strada sale e con le pendenze che ci saranno da' buone garanzie.Per quanto riguarda gli atleti non africani, da tenere occhio l'ecuadoregno wilson haro ed i portoghesi.Invece per quanto riguarda gli africani curioso di vedere le prestazioni di moise mugisha e million beza mentre per l'eritrea i capitani dovrebbero essere mebrahtom e debesay possibili sorprese potrebbero essere i due corridori delle mauritius rougier-lagane e mayer che in salita se la cavano ottimamente.

La tappa di domani con la crono a squadre di 18.5 km sarà già fondamentale per la classifica generale


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Re: Ciclismo africano

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Kudus debutta con l'Astana prima del previsto, dovrebbe correre la valenciana da mercoledi.
Berhane dovrebbe iniziare con la Cofidis dalla vuelta Murcia, nulla si sa ancora di Gebre.


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Re: Ciclismo africano

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henny5 ha scritto: domenica 3 febbraio 2019, 21:20 Domani partirà la corsa per under 23 che fa' parte della nations cup tour de l'espoir. Rispetto alla startlist provvisoria ci sono dei cambiamenti ed anche importanti:1)non ci sarà la nazionale keniana che con kipkemboi poteva giocarsi la vittoria nella generale o almeno il podio 2)nella nazionale ruandese non ci sarà samuel mugisha che in un percorso del genere era sicuramente uno dei principali favoriti 3)nella nazionale eritrea non ci sarà dawit yemane,che quando la strada sale e con le pendenze che ci saranno da' buone garanzie.Per quanto riguarda gli atleti non africani, da tenere occhio l'ecuadoregno wilson haro ed i portoghesi.Invece per quanto riguarda gli africani curioso di vedere le prestazioni di moise mugisha e million beza mentre per l'eritrea i capitani dovrebbero essere mebrahtom e debesay possibili sorprese potrebbero essere i due corridori delle mauritius rougier-lagane e mayer che in salita se la cavano ottimamente.
La nazionale eritrea avrebbe potuto schierare anche Awet Habtom, ma probabilmente quando hanno fatto le formazioni pensavano corresse ancora con la Kometa che ne aveva annunciato il rinnovo tranne poi rimangiarsi la parola senza alcuna spiegazione. Tra gli U23 eritrei direi che è quello che fin'ora ha dimostrato le migliori doti in salita.

Il Ruanda è rimasto fregato dal rinvio dei campionati continentali perché avrebbe potuto schierare Mugisha che però avevano pensato di preservare perché dopo la Tropicale corresse in Etiopia.

Un gran casino il ciclismo africano ...


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Re: Ciclismo africano

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Gli eritrei vincono la crono a squadre di apertura del tour de l'espoir, ottima prova anche degli algerini.
Eritrea
Algeria 14
Portogallo 25
Europa-Monaco 41
Giappone 48
Etiopia 59
Ruanda 1.03

Yacob Debesay prende la maglia di leader, punteranno su di lui per la vittoria finale, ma la classifica delle prime squadre è abbastanza corta. Domani tappa per velocisti, ma in queste corse il controllo non è mai molto facile perciò può succedere di tutto.


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Re: Ciclismo africano

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Rigettata per motivi economici la licenza Continental alla Vandergroup https://inthebunch.co.za/2019/02/vander ... ed-by-uci/


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
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Re: Ciclismo africano

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Dopo una tappa per velocisti nella quale Tesfatsion si è fatto battere dal portoghese Campos, ieri nella tappa più impegnativa l'Eritrea è andata a segno con Debesay Jr.
E' stata una battaglia tra eritrei ed ecuadoreni, nei primi dieci sono arrivati quattro eritrei (settimo Tesfatsion, notevole per un velocista), tre ecuadoreni e agli ultimi tre posti un etiope, un giapponese e un marocchino.
Ora ci sono 3 eritrei nei primi tre posti della generale, mancano due tappe, ma non sono particolarmente impegnative, se non fanno cazzate dovrebbero avere la vittoria in pugno.


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Missione compiuta. Gli eritrei hanno portato a casa il tour de l'Espoir mostrando una netta superiorità sulle altre squadre.
Vinta la crono a squadre, la tappa più impegnativa con Debesay, un'altra tappa con il gruppo arrivato sgranato con Mebrahtom, portano a casa i primi due posti nella classifica generale con i due vincitori di tappa. Chi è rimasto a bocca asciutta è Tesfatsion che comunque vince la maglia a punti e arriva quinto in classifica generale. Poco male, è l'unico di questi ragazzi che potrà fare una stagione dignitosa grazie all'ingaggio con la Qhubeka, avrà altre occasioni per mettersi in mostra.
Per gli altri invece rientro in Eritrea e poche possibilità di vederli fuori dall'Africa. L'anno scorso l'Eritel venne invitata in Turchia a partecipare al tour of Antalya, quest'anno però non è stato confermato l'invito, forse a fine anno potranno magari contare sull'invito a qualche gara cinese. Curioso di vedere chi di questi sarà selezionato per il giro del Ruanda, dato che ci sono a spasso Tekle e Debesay e i due U23 più forti che non erano presenti alla corsa in Camerun.
Insomma, i corridori in Eritrea non mancano, quel che manca è la possibilità di correre.

Rimane poi una grande speranza: quella di poter partecipare al tour de l'Avenir. In teoria la vittoria in questa corsa africana darebbe diritto a partecipare al tour de l'Avenir, ma trattandosi di eritrei bisognerà aspettare il giorno della partenza per essere sicuri che saranno davvero al via.


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peek ha scritto: domenica 10 febbraio 2019, 12:33 Missione compiuta. Gli eritrei hanno portato a casa il tour de l'Espoir mostrando una netta superiorità sulle altre squadre.
Vinta la crono a squadre, la tappa più impegnativa con Debesay, un'altra tappa con il gruppo arrivato sgranato con Mebrahtom, portano a casa i primi due posti nella classifica generale con i due vincitori di tappa. Chi è rimasto a bocca asciutta è Tesfatsion che comunque vince la maglia a punti e arriva quinto in classifica generale. Poco male, è l'unico di questi ragazzi che potrà fare una stagione dignitosa grazie all'ingaggio con la Qhubeka, avrà altre occasioni per mettersi in mostra.
Per gli altri invece rientro in Eritrea e poche possibilità di vederli fuori dall'Africa. L'anno scorso l'Eritel venne invitata in Turchia a partecipare al tour of Antalya, quest'anno però non è stato confermato l'invito, forse a fine anno potranno magari contare sull'invito a qualche gara cinese. Curioso di vedere chi di questi sarà selezionato per il giro del Ruanda, dato che ci sono a spasso Tekle e Debesay e i due U23 più forti che non erano presenti alla corsa in Camerun.
Insomma, i corridori in Eritrea non mancano, quel che manca è la possibilità di correre.

Rimane poi una grande speranza: quella di poter partecipare al tour de l'Avenir. In teoria la vittoria in questa corsa africana darebbe diritto a partecipare al tour de l'Avenir, ma trattandosi di eritrei bisognerà aspettare il giorno della partenza per essere sicuri che saranno davvero al via.
grandissimi. Hai qualche video?


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Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 12 febbraio 2019, 11:49
peek ha scritto: domenica 10 febbraio 2019, 12:33 Missione compiuta. Gli eritrei hanno portato a casa il tour de l'Espoir mostrando una netta superiorità sulle altre squadre.
Vinta la crono a squadre, la tappa più impegnativa con Debesay, un'altra tappa con il gruppo arrivato sgranato con Mebrahtom, portano a casa i primi due posti nella classifica generale con i due vincitori di tappa. Chi è rimasto a bocca asciutta è Tesfatsion che comunque vince la maglia a punti e arriva quinto in classifica generale. Poco male, è l'unico di questi ragazzi che potrà fare una stagione dignitosa grazie all'ingaggio con la Qhubeka, avrà altre occasioni per mettersi in mostra.
Per gli altri invece rientro in Eritrea e poche possibilità di vederli fuori dall'Africa. L'anno scorso l'Eritel venne invitata in Turchia a partecipare al tour of Antalya, quest'anno però non è stato confermato l'invito, forse a fine anno potranno magari contare sull'invito a qualche gara cinese. Curioso di vedere chi di questi sarà selezionato per il giro del Ruanda, dato che ci sono a spasso Tekle e Debesay e i due U23 più forti che non erano presenti alla corsa in Camerun.
Insomma, i corridori in Eritrea non mancano, quel che manca è la possibilità di correre.

Rimane poi una grande speranza: quella di poter partecipare al tour de l'Avenir. In teoria la vittoria in questa corsa africana darebbe diritto a partecipare al tour de l'Avenir, ma trattandosi di eritrei bisognerà aspettare il giorno della partenza per essere sicuri che saranno davvero al via.
grandissimi. Hai qualche video?
Purtroppo no, o almeno io non l'ho trovato, forse bisognerebbe chiedere a Henny che è più abile in queste cose.
Le uniche immagini che ho trovato sono immagini delle premiazioni nelle quali si vedono dei ragazzi eritrei con delle capigliature improbabili. In compenso vengono premiati da avvenenti ragazze camerunensi.


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Re: Ciclismo africano

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Seb ha scritto: martedì 12 febbraio 2019, 11:18

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Sarà una gran battaglia, l'Eritrea si presenta con intenzioni bellicose, dovrebbero essere al via Tekle e Mekseb Debesay.


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Re: Ciclismo africano

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Di video del tour de l'espoir ho trovato solo la crono a squadre su youtube. In questi giorni ho cercato video sui canali dailymotion tour de l'espoir e canal +sport ma non ho ancora trovato nulla.speriamo di trovare qualche video tra qualche giorno.Di video interessanti del tour de l'espoir sono stati quelli in cui le mevel e il giornalista francese facevano su fb in serata dopo la tappa con tanto di intervista a qualche corridore.

Per quanto riguarda la startlist (il cui numero max sarà probabilmente 5 invece di 6 corridori)al tour du rwanda delle squadre africane,nessuna sorpresa tra le 2 squadre ruandesi(benediction e nazionale) con munyaneza(in ottima forma) ed nsegimana che saranno i capitani della benediction mentre nella nazionale i capitani saranno ndayisenga ed uwizeye con anche la curiosità di vedere all'opera moise mugisha vincitore dell'ultima tappa del tour de l'espoir. Chi come al solito ci regala delle sorprese potrebbe essere la nazionale eritrea che non schiererà ne tekle ne eyob che di tour du rwanda ne ha fatto la sua seconda casa :D e con le tappe che li si addicevano alla grande ed invece ci saranno hailu,mulubrhan,tesfom,habtemicael ed i due fratelli mekseb e yacob debesay. Ritengo le convocazioni di hailu,mulubrhan,tesfom ed habtemicael assurde dato che per i primi 2 corridori sarebbe una pazzia partecipare con una tappa di 214 km con quasi 4000 metri di dislivello in positivo considerando anche la loro età invece gli ultimi 2 hanno caratteristiche quasi opposte(sono passisti-"veloci") rispetto alla corsa ruandese, ma allo stesso tempo posso anche capirle dato che con lo spostamento dei campionati africani ,che si dovevano svolgere da oggi fino a domenica, a metà marzo(15-20) il tour du rwanda rappresenta la corsa perfetta dato anche la tempistica di preparazione per i campionati africani


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Dimension Data al Tour du Rwanda con due soli africani (e due italiani): Mugisha, Hailemichael, Sobrero, Mozzato, Lavric


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Seb ha scritto: venerdì 15 febbraio 2019, 14:31 Dimension Data al Tour du Rwanda con due soli africani (e due italiani): Mugisha, Hailemichael, Sobrero, Mozzato, Lavric
Come posso definire la startlist della Dimension data al tour du rwanda...semplicemente uno sfregio al ciclismo africano(insomma è l'andazzo che sta seguendo anche la squadra WT). Quando la Dimension data partecipava al tour du rwanda ci andava con solo africani. Quest'anno mi sarei aspettato almeno 3 massimo 4 africani + sobrero ed invece ci si ritrova con una squadra a trazione europea.Almeno uno tra el chokri e beza potevano metterlo al posto di uno tra mozzato e lavric.Poi, diciamocelo, se hailemichael non avesse finito il tour du rwanda in terza posizione(e vinto i premio GPM)dubito che la DDC l'avrebbe schierato alla corsa ruandese.Discutibile anche la scelta di fare un training camp in italia con solo gli europei + el chokri anzichè in Sudafrica con il restante gruppo di africani. E purtroppo questo sarà solo l'antipasto di quello che gli africani subiranno in europa


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Lista provvisoria degli inscritti al Tour du Rwanda, alcune differenze già le sappiamo
http://www.tourdurwanda.rw/the-race/tou ... entry-list

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henny5 ha scritto: venerdì 15 febbraio 2019, 20:29
Seb ha scritto: venerdì 15 febbraio 2019, 14:31 Dimension Data al Tour du Rwanda con due soli africani (e due italiani): Mugisha, Hailemichael, Sobrero, Mozzato, Lavric
Come posso definire la startlist della Dimension data al tour du rwanda...semplicemente uno sfregio al ciclismo africano(insomma è l'andazzo che sta seguendo anche la squadra WT). Quando la Dimension data partecipava al tour du rwanda ci andava con solo africani. Quest'anno mi sarei aspettato almeno 3 massimo 4 africani + sobrero ed invece ci si ritrova con una squadra a trazione europea.Almeno uno tra el chokri e beza potevano metterlo al posto di uno tra mozzato e lavric.Poi, diciamocelo, se hailemichael non avesse finito il tour du rwanda in terza posizione(e vinto i premio GPM)dubito che la DDC l'avrebbe schierato alla corsa ruandese.Discutibile anche la scelta di fare un training camp in italia con solo gli europei + el chokri anzichè in Sudafrica con il restante gruppo di africani. E purtroppo questo sarà solo l'antipasto di quello che gli africani subiranno in europa
Ci sono interviste ai managers sul punto?


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