Fatti di politica 2019

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matteo.conz
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Re: Fatti di politica 2018

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Re: Fatti di politica 2018

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matteo.conz ha scritto: mercoledì 30 gennaio 2019, 14:53
Bisogna riconoscere un'attenuante: un pagliaccio è giusto che si travesta come gli pare come se fosse sempre carnevale


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Re: Fatti di politica 2018

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Ah, comunque il motivo del repentino cambio di direzione di Salvini a proposito dell'idea di farsi processare è dovuto ad un motivo semplice: i suoi legali gli han fatto capire che dal processo molto probabilmente ne sarebbe uscito con una condanna. E insomma, qui non si parla del solito processino da cui il politico di turno ne esce con una condannina leggera. Il reato di sequestro di persona in Italia prevede pene da 1 a 10 anni se il reato è commesso da un pubblico ufficiale con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.


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Re: Fatti di politica 2018

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 30 gennaio 2019, 17:52 Ah, comunque il motivo del repentino cambio di direzione di Salvini a proposito dell'idea di farsi processare è dovuto ad un motivo semplice: i suoi legali gli han fatto capire che dal processo molto probabilmente ne sarebbe uscito con una condanna. E insomma, qui non si parla del solito processino da cui il politico di turno ne esce con una condannina leggera. Il reato di sequestro di persona in Italia prevede pene da 1 a 10 anni se il reato è commesso da un pubblico ufficiale con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.
Lo credo anch'io perchè non è tanto la questione dei migranti ma il sequestro dell'equipaggio.


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matteo.conz ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 11:44
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 30 gennaio 2019, 17:52 Ah, comunque il motivo del repentino cambio di direzione di Salvini a proposito dell'idea di farsi processare è dovuto ad un motivo semplice: i suoi legali gli han fatto capire che dal processo molto probabilmente ne sarebbe uscito con una condanna. E insomma, qui non si parla del solito processino da cui il politico di turno ne esce con una condannina leggera. Il reato di sequestro di persona in Italia prevede pene da 1 a 10 anni se il reato è commesso da un pubblico ufficiale con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.
Lo credo anch'io perchè non è tanto la questione dei migranti ma il sequestro dell'equipaggio.
Anche, ma non solo. A prescindere dal fatto che siano migranti o meno (cosa che può essere importante per i tanti razzisti che ci circondano) , clandestini o coi documenti in regola, nessuno può arrogarsi il diritto di infrangere la legge in maniera così evidente sequestrando delle persone. Hanno commesso un reato? Bene, ci sono gli organi preposti (polizia, carabinieri, apparati giudiziari) che hanno la prerogativa di intervenire.
Salvini, anche se si traveste un giorno da polizitto e un altro da carabiniere, è 'solo' il Ministro degli Interni e allo stato attuale non ha il potere di arrestare, fermare, sequestrare nessuno. Anche se molti vorrebbero trasformare l'Italia in un far west dove lo sceriffo/ministro può far di tutto, ancora non siamo arrivati a quel livello. Almeno non secondo le leggi attuali.
Dunque se infrangi la legge, dovresti essere chiamato a risponderne davanti al giudice. O questo vale solo se ti chiami Cesare Battisti o sei un povero disgraziato clandestino?

ah, ovviamente non ce l'ho con te. So come la pensi :cincin:


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Re: Fatti di politica 2018

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Ho letto le ultime due pagine di questo argomento: interessanti, scritte da persone competenti, informate e soprattutto titolari di una notevole carica umoristica che rende la lettura su un tema abbastanza noioso più scorrevole e piacevole ( l' oscar, tra le tante, lo assegnerei alla proposta di far slittare il discorso presidenziale di fine anno al 29 dicembre :clap: chapeau!).
Ne evinco però le seguenti risultanze:
a)la maggior parte degli italiani non capisce una cippa lippa ( versione purgata di un' affermazione ricorrente)
b)i diversi governi succedutisi negli anni a vario titolo erano comunque legittimamente costituzionali
c)da ciò si evince che il popolo non solo non capisce un succitato, ma conta altrettanto, pertanto (Lemond mi scuserà l' allitterazione) il suo contributo risulta marginale
d)la sinistra non esiste
e)la destra è qualcosa che veleggia tra una pessima imitazione di Fregoli, un' isterica riproposizione di ululati storicamente ricorrenti, una spasmodica ricerca di visibilità a qualsiasi prezzo
f)esistono però Conte, Di Maio,Salvini perfetta riproposizione della trimurti indiana : Brahma-Di Maio che crea dal nulla redditi di cittadinanza e pensioni da 100, Visnù-Conte il preservatore (della poltrona...) e Shiva-Salvini il distruttore dalle mille interpretazioni (nordista, sudista, catecumeno, poliziotto, vigile, pirata, Barabba, marcindietrista ecc. ecc.)
g)i brigatisti erano perlopiù borghesi o perlomeno provenienti dalle fabbriche quantunque anche da famiglie di ministri, di certo c' è che, restando ai tempi moderni, l' unico Battisti degno di nota resta il compianto cantante
h)quindi dire che il futuro possa risultare nebuloso può sembrare perfino una professione di ottimismo.
In merito parafrasando Jonathan Swift ( quello di Gulliver) propenderei per una modesta proposta:
Tornare allo statu quo ante:
Norditalia da restituire agli austriaci
Piemonte alla famiglia reale (quella vera: gli Agnelli)
Centroitalia di corsa al Papa che diventerebbe cum magno gaudio Papa-Re
Il sud considerando una certa difficoltà nel reperimento della dinastia borbonica, a chi di fatto attaulmente dirige la baracca, una bella confederazione tra camorra, SCU, 'ndrangheta e mafia
La Sardegna per continuità geografica alla Francia.

P.S.
La modesta proposta di Swift consisteva nel dare un contributo alle famiglie più povere da utilizzare per nutrire meglio i propri figli in modo tale da venderli ben nutriti alle classi più abbienti a scopo alimentare (sì avete capito bene), in tal modo si sarebbe innescato un ciclo virtuoso come volano dell' economia :fischio: risolvendo in un colpo solo il problema della denutrizione e della sovrappopolazione (naturalmente trattavasi di libello satirico).


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Re: Fatti di politica 2018

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 12:31
ah, ovviamente non ce l'ho con te. So come la pensi :cincin:
Certamente, io intendevo che politicamente c'è una differenza tra non far sbarcare "possibili terroristi" e non far sbarcare l'equipaggio. Poi ovviamente la penso come te, facevo un po' l'avvocato del diavolo :cincin:


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Re: Fatti di politica 2018

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matteo.conz ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 19:52
Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 12:31
ah, ovviamente non ce l'ho con te. So come la pensi :cincin:
Certamente, io intendevo che politicamente c'è una differenza tra non far sbarcare "possibili terroristi" e non far sbarcare l'equipaggio. Poi ovviamente la penso come te, facevo un po' l'avvocato del diavolo :cincin:
Qualcuno che faccia l'avvocato del diavolo è indispensabile per sviscerare al meglio alcuni contenuti :)


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Re: Fatti di politica 2018

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Gimbatbu ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 17:28
P.S.
La modesta proposta di Swift consisteva nel dare un contributo alle famiglie più povere da utilizzare per nutrire meglio i propri figli in modo tale da venderli ben nutriti alle classi più abbienti a scopo alimentare (sì avete capito bene), in tal modo si sarebbe innescato un ciclo virtuoso come volano dell' economia :fischio: risolvendo in un colpo solo il problema della denutrizione e della sovrappopolazione (naturalmente trattavasi di libello satirico).
La proposta di Swift rimane comunque più seria e accettabile delle tante realizzate o in corso d'opera.

PS A proposito delle tante "corbellerie" che sento le per-fortuna-poche-volte nelle quali provo ad ascoltare qualche tiggì o qualche talk politico, segnalerei la vaccata di chi parla di elezione incostituzionale di Maduro perché boicottata dalla stragrande maggioranza dei partiti e degli elettori. Bé,basterebbero 5' (facciamo 10' per i più lenti) per andarsi a vedere i numeri. Forse non è esattamente così, ma è più democratico, che so, tirar giù uno Janukovyc o un Mubarak (e un Morsi poi) o la terrorista Rousseff piuttosto che vincersi un'elezione. Quindi damoje ar mostro (possibilmente con qualche intervista esclusiva a Porta a Porta).

PS2 Io mi batto per il riconoscimento della Sinistra Italiana, che c'è ed è coerente con le scelte fatte da oltre 40 anni. Se non vi piace è un problema vostro.


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Re: Fatti di politica 2018

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Non è non piace, non è sinistra :D


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chinaski89 ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 23:16 Non è non piace, non è sinistra :D
Vedo che assumi una posizione coerente con quella espressa dal Comintern nel '28: la socialdemocrazia è oggettivamente l'ala moderata del fascismo.


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Re: Fatti di politica 2018

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jerrydrake ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 23:44
chinaski89 ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 23:16 Non è non piace, non è sinistra :D
Vedo che assumi una posizione coerente con quella espressa dal Comintern nel '28: socialdemocratici e riformatori sono da considerarsi socialfascisti.
Lasciando stare il Comintern, oggi in Italia secondo te da chi è rappresentata la sinistra? Non è una domanda provocatoria, vorrei solo capire


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Re: Fatti di politica 2018

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 23:48
jerrydrake ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 23:44
chinaski89 ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 23:16 Non è non piace, non è sinistra :D
Vedo che assumi una posizione coerente con quella espressa dal Comintern nel '28: socialdemocratici e riformatori sono da considerarsi socialfascisti.
Lasciando stare il Comintern, oggi in Italia secondo te da chi è rappresentata la sinistra? Non è una domanda provocatoria, vorrei solo capire
Ma nemmeno io sono provocatorio, perlomeno non nei confronti degli utenti del forum, o almeno non su questo argomento. La sinistra italiana da 40/45 anni ha scelto di lasciar stare la sua anima marxista, bollando di estremismo chiunque avesse a cuore gli interessi del proletariato e del sottoproletariato, e ha preferito legarsi con una certa area della borghesia italiana (prima), dei liberal statunitensi (poi) e della finanza mondiale (ora). Una parte dell'elettorato di sinistra si è appiattito su queste posizioni, un'altra parte ha smesso di votare, un'altra ancora ha visto sirene di sinistra altrove. Fingere che a livello partiti non esista più la sinistra vuol dire, a mio avviso, non riconoscere gli errori del passato, non inquadrare il percorso storico propinatoci dai grandi leader "riformatori" di sinistra, non aver voglia di ammettere di essere stati presi per il culo (nel caso si fosse, in passato, votato per i suddetti partiti di sinistra). In sostanza i partiti di sinistra in Italia ci sono ancora, come ci sono ancora le squadre di ciclismo. Il PCI del '46 e il PD di Renzi sono entrambi partiti di sinistra così come la Legnano del '39 e la Nippo-Vini Fantini sono entrambe squadre ciclistiche.


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Re: Fatti di politica 2018

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jerrydrake ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 0:44
Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 23:48
jerrydrake ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 23:44
Vedo che assumi una posizione coerente con quella espressa dal Comintern nel '28: socialdemocratici e riformatori sono da considerarsi socialfascisti.
Lasciando stare il Comintern, oggi in Italia secondo te da chi è rappresentata la sinistra? Non è una domanda provocatoria, vorrei solo capire
Ma nemmeno io sono provocatorio, perlomeno non nei confronti degli utenti del forum, o almeno non su questo argomento. La sinistra italiana da 40/45 anni ha scelto di lasciar stare la sua anima marxista, bollando di estremismo chiunque avesse a cuore gli interessi del proletariato e del sottoproletariato, e ha preferito legarsi con una certa area della borghesia italiana (prima), dei liberal statunitensi (poi) e della finanza mondiale (ora). Una parte dell'elettorato di sinistra si è appiattito su queste posizioni, un'altra parte ha smesso di votare, un'altra ancora ha visto sirene di sinistra altrove.
Fin qui fai un'analisi completamente condivisibile.

Ma da qui in poi veramente è difficile seguire il tuo ragionamento che mi sembra del tutto contorto e illogico.
jerrydrake ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 0:44 Fingere che a livello partiti non esista più la sinistra vuol dire, a mio avviso, non riconoscere gli errori del passato, non inquadrare il percorso storico propinatoci dai grandi leader "riformatori" di sinistra, non aver voglia di ammettere di essere stati presi per il culo (nel caso si fosse, in passato, votato per i suddetti partiti di sinistra). In sostanza i partiti di sinistra in Italia ci sono ancora, come ci sono ancora le squadre di ciclismo. Il PCI del '46 e il PD di Renzi sono entrambi partiti di sinistra così come la Legnano del '39 e la Nippo-Vini Fantini sono entrambe squadre ciclistiche.
Per me vale esattamente il contrario di quel che sostieni tu. Quella che tu chiami sinistra per me è diventata destra. E ciò perché da 70 anni a questa parte sono stati fatti errori e scelte scellerate che hanno trasformato la sinistra così tanto da farla diventare amica delle banche e dei potenti. Questo per me è riconoscere gli errori. Dire che il PD è di sinistra, per contro, significa non volerlo vedere quegli errori. Mi sembra così palese.

Dopodiché ti chiedo: tu ti riconosci in questa pseudosibistra? Ti rendi conto che questa presunta sinistra coi disastri combinati ha spalancato le porte al peggior governo della storia?


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Re: Fatti di politica 2018

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Esatto la prima parte la condivido anche io,poi diventa un ragionamento incomprensibile. Io intendo che la sinistra non esiste perchè il PD non ha proprio nulla di sinistra, mentre quei pochi partituncoli che son di sinistra davvero sono anche irrilevanti, mica voglio discolpare il PD dicendo ciò :dubbio: :shock:


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Re: Fatti di politica 2018

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 1:35
Ma da qui in poi veramente è difficile seguire il tuo ragionamento che mi sembra del tutto contorto e illogico.
jerrydrake ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 0:44 Fingere che a livello partiti non esista più la sinistra vuol dire, a mio avviso, non riconoscere gli errori del passato, non inquadrare il percorso storico propinatoci dai grandi leader "riformatori" di sinistra, non aver voglia di ammettere di essere stati presi per il culo (nel caso si fosse, in passato, votato per i suddetti partiti di sinistra). In sostanza i partiti di sinistra in Italia ci sono ancora, come ci sono ancora le squadre di ciclismo. Il PCI del '46 e il PD di Renzi sono entrambi partiti di sinistra così come la Legnano del '39 e la Nippo-Vini Fantini sono entrambe squadre ciclistiche.
Per me vale esattamente il contrario di quel che sostieni tu. Quella che tu chiami sinistra per me è diventata destra. E ciò perché da 70 anni a questa parte sono stati fatti errori e scelte scellerate che hanno trasformato la sinistra così tanto da farla diventare amica delle banche e dei potenti. Questo per me è riconoscere gli errori. Dire che il PD è di sinistra, per contro, significa non volerlo vedere quegli errori. Mi sembra così palese.

Dopodiché ti chiedo: tu ti riconosci in questa pseudosibistra? Ti rendi conto che questa presunta sinistra coi disastri combinati ha spalancato le porte al peggior governo della storia?
chinaski89 ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 7:45 Esatto la prima parte la condivido anche io,poi diventa un ragionamento incomprensibile. Io intendo che la sinistra non esiste perchè il PD non ha proprio nulla di sinistra, mentre quei pochi partituncoli che son di sinistra davvero sono anche irrilevanti, mica voglio discolpare il PD dicendo ciò :dubbio: :shock:
Ma ragazzi, è solo una questione di terminologia!
C'è chi, una novantina d'anni fa, ha chiamato le sinistre "all'italiana" socialfascismo, il baffone in particolare le definiva "ala moderata del fascismo". Persino Bersani, pensando di citare Togliatti ma in realtà citava Stalin, diede dei fascisti a Grillo e a Di Pietro. Non volendo chiamare SINISTRA i partiti che attualmente occupano quel settore in Parlamento implica una posizione dogmatica: non si è di sinistra senza una rottura totale con il liberismo. Ciò è possibile nella situazione attuale dove basta essere contro Salvini per sentirsi di sinistra? Personalmente non lo credo, ma seguo pocola politica italiana. Concludendo, probabilmente avete un'idea di Sinistra simile alla mia, ma quella Sinistra in Italia è morta negli anni 70, da allora abbiamo la sinistra.


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Re: Fatti di politica 2018

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jerrydrake ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 21:26
PS A proposito delle tante "corbellerie" che sento le per-fortuna-poche-volte nelle quali provo ad ascoltare qualche tiggì o qualche talk politico, segnalerei la vaccata di chi parla di elezione incostituzionale di Maduro perché boicottata dalla stragrande maggioranza dei partiti e degli elettori. Bé,basterebbero 5' (facciamo 10' per i più lenti) per andarsi a vedere i numeri.
E infatti...
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Felice ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 12:51
jerrydrake ha scritto: giovedì 31 gennaio 2019, 21:26
PS A proposito delle tante "corbellerie" che sento le per-fortuna-poche-volte nelle quali provo ad ascoltare qualche tiggì o qualche talk politico, segnalerei la vaccata di chi parla di elezione incostituzionale di Maduro perché boicottata dalla stragrande maggioranza dei partiti e degli elettori. Bé,basterebbero 5' (facciamo 10' per i più lenti) per andarsi a vedere i numeri.
E infatti...

Venezuela.jpeg
Bravo Felice. Aggiungo i voti presi dal vincitore delle elezioni Presidenziali (arrotondati):

2018 Maduro II 6,2 milioni
2013 Maduro I 7,5 milioni
2012 Chàves IV 8,2 milioni
2006 Chàves III 7,3 milioni
2000 Chàves II 3,7 milioni
1998 Chàves I 3,6 milioni
1993 Caldera 1,7 milioni
1988 Pérez 3,8 milioni
1983 Lusinchi 3,7 milioni
1978 Campins 2,5 milioni
1973 Péerez 2,1 milioni
1968 Caldera 1,1 milioni
1963 Leoni 950 mila
1958 Miranda 1,3 milioni
1947 Gallegos 900 mila
Prima si votava con altro sistema.

E' lampante il plebiscito per coloro che privatizzavano (=regalavano agli americani) il petrolio, altrettanto lampante come nessuno volesse Chàves e Maduro. Quest'ultimo però, cito dai media italiani, "ha riempito le urne con pacchi di schede precompilate". Fosse vero sarebbe sacrosanto rimuoverlo, visto che dal 2012 vige il sistema elettronico! Forza, su, riconosciamo anche noi Juan Guaido, l'uomo della CIA del popolo venezuelano come legittimo esecutore delle imprese petrolifere Presidente!
PS anche voi avete notato come ultimamente vadano di moda nomi sbucati dal nulla e possibilmente educati (se non nati) negli USA per "riportare la democrazia"?


jumbo
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Re: Fatti di politica 2018

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Chissà come faranno in Iran, con analoghe se non peggiori sanzioni rispetto al Venezuela, a vivere decorosamente.

Il voto elettronico!
Oh, ma questo mette in galera i partiti di opposizione, e vi fidate del voto elettronico?


Strong
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Re: Fatti di politica 2018

Messaggio da leggere da Strong »

difendere l'elezione pilotata pro maduro con tanto di soldi e cibo promessi a chi l'avrebbe votato
e con le rappresaglie militari a chiunque si fosse messo oll'opposizione è veramente da mentalità fascista.
quando si parla di venezuela diventano tutti pro-dittatura.
vai a capire... :boh:


i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
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Re: Fatti di politica 2018

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Strong ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 15:10 difendere l'elezione pilotata pro maduro con tanto di soldi e cibo promessi a chi l'avrebbe votato
e con le rappresaglie militari a chiunque si fosse messo oll'opposizione è veramente da mentalità fascista.
quando si parla di venezuela diventano tutti pro-dittatura.
vai a capire... :boh:
Tra difendere Maduro (o Battisti o Mubarak o Geddafi o chi vuoi tu) e accettare supinamente la falsa democrazia che ci raccontano i media ci sono tante vie di mezzo. Ma so che è più facile guadarsi un TG e dire che noi siamo sempre i buoni. Viva Guaido! Viva Bolsonaro! Viva la democrazia!


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Re: Fatti di politica 2018

Messaggio da leggere da jumbo »

Veramente hanno chiesto nuove elezioni, perché quelle precedenti sono state contestate. Guaido è ad interim.
Non è democratico questo?

Chiedete alla Colombia che si prende i profughi venezuelani se si tratta di ingerenza nella politica interna di un paese straniero.


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Re: Fatti di politica 2018

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jumbo ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 14:46 Il voto elettronico!
Guarda che il fatto che si trattasse di voto elettronico prova essenzialmente una cosa: che i nostri media (che sono democratici, che godono di libertà d'informazione, che mai e poi mai propagherebbero delle "fake news", e :blabla: :blabla: :blabla: ) in realtà scrivono senza nemmeno sapere di cosa parlano. Come (se ben ricordo) scrivevo nel post di apertura del thread "voci fuori dal coro dei media", in fatto di politica internazionale i nostri media (e per nostri non intendo solo quelli italiani) non fanno informazione, fanno pura propaganda. Fungono da amplificatori della voce del padrone (gli USA) e si guardano bene dal cercare di verificare la veridicità delle notizie che riportano.
La storia delle (inesistenti) schede fasulle delle elezioni in Venezuela è stata riportata anche dai giornali britannici e probabilmente anche da quelli di altri paesi. In pratica, comincia qualche media a diffondere una notizia falsa a scopi di propaganda, questa viene ripresa in coro da tutti gli altri e tutti finiscono per credere che quella notizia sia vera. E' così che si costruisce l'opinione pubblica.

jumbo ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 14:46 Oh, ma questo mette in galera i partiti di opposizione, e vi fidate del voto elettronico?
Non mi risulta che Guaido fosse in prigione nè prima, nè durante le elezioni. In prigione c'era invece Lula, l'unico che potesse contrastare l'ascesa del fascista Bolsonero in Brasile.


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Re: Fatti di politica 2018

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jumbo ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 16:24 Veramente hanno chiesto nuove elezioni, perché quelle precedenti sono state contestate. Guaido è ad interim.
Non è democratico questo?

Chiedete alla Colombia che si prende i profughi venezuelani se si tratta di ingerenza nella politica interna di un paese straniero.
No, non è democratico perchè le elezioni ci sono già state ed hanno già dato un risultato. Cosa devono fare? Ripetere le elezioni un numero infinito di volte finchè non danno il risultato gradito agli USA e ai loro vassalli?

E poi perchè riconoscere Guaido presidente? Ad interim o no poco importa. Sulla base di quale legittimità? Da chi è stato eletto? Da Trump, da Macron e dalla May?


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Re: Fatti di politica 2018

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jerrydrake ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 15:32
Strong ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 15:10 difendere l'elezione pilotata pro maduro con tanto di soldi e cibo promessi a chi l'avrebbe votato
e con le rappresaglie militari a chiunque si fosse messo oll'opposizione è veramente da mentalità fascista.
quando si parla di venezuela diventano tutti pro-dittatura.
vai a capire... :boh:
Tra difendere Maduro (o Battisti o Mubarak o Geddafi o chi vuoi tu) e accettare supinamente la falsa democrazia che ci raccontano i media ci sono tante vie di mezzo. Ma so che è più facile guadarsi un TG e dire che noi siamo sempre i buoni. Viva Guaido! Viva Bolsonaro! Viva la democrazia!
Esattamente!


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Re: Fatti di politica 2018

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jerrydrake ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 15:32
Strong ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 15:10 difendere l'elezione pilotata pro maduro con tanto di soldi e cibo promessi a chi l'avrebbe votato
e con le rappresaglie militari a chiunque si fosse messo oll'opposizione è veramente da mentalità fascista.
quando si parla di venezuela diventano tutti pro-dittatura.
vai a capire... :boh:
Tra difendere Maduro (o Battisti o Mubarak o Geddafi o chi vuoi tu) e accettare supinamente la falsa democrazia che ci raccontano i media ci sono tante vie di mezzo. Ma so che è più facile guadarsi un TG e dire che noi siamo sempre i buoni. Viva Guaido! Viva Bolsonaro! Viva la democrazia!
ma sai qui non è tanto dire e pensare che noi siamo sempre i buoni ....ognuno si farà la sua idea.
di certo c'è che certe cose che tu o altri scrivete su questo forum nella sezione politica contro i politici delle democrazie, non potresti scriverle in venezuela contro maduro a meno di non voler rischiare vita
la differenza è questa ma immagino che quando si parteggia per una dittatura simil fascista come quella di maduro, non sia faciale ammetterlo.


i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
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jerrydrake
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Re: Fatti di politica 2018

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Strong ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 17:22

ma sai qui non è tanto dire e pensare che noi siamo sempre i buoni ....ognuno si farà la sua idea.
di certo c'è che certe cose che tu o altri scrivete su questo forum nella sezione politica contro i politici delle democrazie, non potresti scriverle in venezuela contro maduro a meno di non voler rischiare vita
la differenza è questa ma immagino che quando si parteggia per una dittatura simil fascista come quella di maduro, non sia faciale ammetterlo.
Bene, per la seconda volta mi dai del fascista. Amen. Io stavo parlando del pessimo servizio dato dai nostri media, ma va bene lo stesso.


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Re: Fatti di politica 2018

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jerrydrake ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 17:48
Strong ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 17:22

ma sai qui non è tanto dire e pensare che noi siamo sempre i buoni ....ognuno si farà la sua idea.
di certo c'è che certe cose che tu o altri scrivete su questo forum nella sezione politica contro i politici delle democrazie, non potresti scriverle in venezuela contro maduro a meno di non voler rischiare vita
la differenza è questa ma immagino che quando si parteggia per una dittatura simil fascista come quella di maduro, non sia faciale ammetterlo.
Bene, per la seconda volta mi dai del fascista. Amen. Io stavo parlando del pessimo servizio dato dai nostri media, ma va bene lo stesso.
ah beh si certo....il problema non è la dittatura simil fascista ma il pessimo servizio fornito dai nostri media :D


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Felice
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Re: Fatti di politica 2018

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Scusate, non prendetevela, ma sembrate nati ieri...

Ma voi pensate davvero che agli Stati Uniti gliene importi qualcosa del popolo Venezuelano? Pensate davvero che siano esportatori di "democrazia" nel mondo? Ma se tutte le dittature fasciste che ci sono state in America Latina sono sempre state sotto l'ala protettrice degli Americani!! Suvvia...

Quello che interessa agli Americani del Venezuela è il petrolio. Punto. E per questo sono pronti a dare il via all'ennesimo bagno di sangue.
Se non credete a me, credete almeno a Bolton. Lui lo ha detto chiaro e tondo cosa cercano gli Stati Uniti in Venezuela. O pensate forse di saperne più voi delle intenti degli Americani di quanto ne sappia Bolton?


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Re: Fatti di politica 2018

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Felice ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 19:13 Scusate, non prendetevela, ma sembrate nati ieri...

Ma voi pensate davvero che agli Stati Uniti gliene importi qualcosa del popolo Venezuelano? Pensate davvero che siano esportatori di "democrazia" nel mondo? Ma se tutte le dittature fasciste che ci sono state in America Latina sono sempre state sotto l'ala protettrice degli Americani!! Suvvia...

Quello che interessa agli Americani del Venezuela è il petrolio. Punto. E per questo sono pronti a dare il via all'ennesimo bagno di sangue.
Se non credete a me, credete almeno a Bolton. Lui lo ha detto chiaro e tondo cosa cercano gli Stati Uniti in Venezuela. O pensate forse di saperne più voi delle intenti degli Americani di quanto ne sappia Bolton?
Beh se qualcuno lo credesse veramente mi preoccuperei per la sua salute mentale :diavoletto:


jumbo
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Re: Fatti di politica 2018

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Il bagno di sangue lo fa il governo chavista con la sua incapacità a mantenere un livello economico decente nonostante siano pieni di petrolio.
Se attraverso un cambio di regime ed una apertura economica al mondo migliorano le condizioni del popolo, ben venga il cambio di regime.


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Felice ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 16:39
jumbo ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 16:24 Veramente hanno chiesto nuove elezioni, perché quelle precedenti sono state contestate. Guaido è ad interim.
Non è democratico questo?

Chiedete alla Colombia che si prende i profughi venezuelani se si tratta di ingerenza nella politica interna di un paese straniero.
No, non è democratico perchè le elezioni ci sono già state ed hanno già dato un risultato. Cosa devono fare? Ripetere le elezioni un numero infinito di volte finchè non danno il risultato gradito agli USA e ai loro vassalli?

E poi perchè riconoscere Guaido presidente? Ad interim o no poco importa. Sulla base di quale legittimità? Da chi è stato eletto? Da Trump, da Macron e dalla May?
felice non son state elezioni democratiche
Chiedi a chi abita in Venezuela cosa ne pensa di maduro. .
ha detto bene jumbo come mai 1,5 ml di venezuelani son scappati in colombia?

Citi il petrolio..
ma chi è il maggior compratore del petrolio venezuelano?


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Re: Fatti di politica 2018

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jumbo ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 20:56 Il bagno di sangue lo fa il governo chavista con la sua incapacità a mantenere un livello economico decente nonostante siano pieni di petrolio.
Se attraverso un cambio di regime ed una apertura economica al mondo migliorano le condizioni del popolo, ben venga il cambio di regime.
sottoscrivo


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Winter ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 21:19
felice non son state elezioni democratiche
Winter, come fai a sapere che quelle elezioni non sono state democratiche? Forse perchè lo affermano quegli stessi media che dicevano che le (inesistenti) urne erano piene di bollettini di voto pre-riempiti?
Del fatto che i media mentono sulle elezioni venezuelane ne hai una prova. Che prova hai invece dell'irregolarità di quelle elezioni?

Ripeto quanto ho già scritto, ma "repetita iuvant", visto che si preferisce ignorare le affermazioni scomode:

Le elezioni in un paese non gradito alla "comunità internazionale" (ovvero agli USA e ai loro vassalli, per essere espliciti) non sono MAI considerate regolari, comunque esse si svolgano e a meno che non diano il risultato voluto.
Le elezioni in un paese suddito sono SEMPRE considerate regolari, qualunque cosa accada prima e durante le elezioni stesse.


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Re: Fatti di politica 2018

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jumbo ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 20:56 Il bagno di sangue lo fa il governo chavista con la sua incapacità a mantenere un livello economico decente nonostante siano pieni di petrolio.
Se attraverso un cambio di regime ed una apertura economica al mondo migliorano le condizioni del popolo, ben venga il cambio di regime.
I "cambi di regime" organizzati a Washington, sono sempre costati centinaia di migliaia di morti. Possibile che la storia passata non insegni nulla? Possibile, che Afghanistan, Irak, Libia, Ucraina, Siria, non dicano nulla?

Sai che c'è un temine in italiano per designare quella situazione in cui un paese pretende sapere qual'è il "bene" di un altro e con la forza (più o meno celata) ne prende possesso al fine di permettergli di beneficiare dei suoi "alti principi"? Quel termine è COLONIALISMO.


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Re: Fatti di politica 2018

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a chi si illude che possa esistere la democrazia, questo articolo può essere utile.

L’oikocrazia come “soluzione” (totalitaria) al problema del rapporto tra élites e masse

di Fabio Armao
Nel mese di gennaio si è svolto, sulle pagine di Repubblica, un ampio e ricco dibattito sul ruolo delle élites (e sul loro sostanziale fallimento) avviato da un articolo di Alessandro Baricco. Tutti gli interventi, tuttavia, hanno di fatto riproposto l’immagine di un mondo diviso in due, tra élites e masse; rimanendo ancorati a quelle categorie novecentesche che lo stesso Baricco, nel libro The Game, dimostra essere state superate dalla rivoluzione digitale.

Il problema, potremmo dire in una battuta, è che oggi non ci sono più le élites tradizionali, ma non ci sono più neanche le masse; e questo perché la rete ha colonizzato anche la società reale oltre che il mondo virtuale. Entrambi questi attori sono sostituiti da network sociali sempre più complessi i cui “vertici” (come ci insegna la teoria dei grafi) sono rappresentati da cricche: sottoinsiemi di individui che si conoscono tra di loro. In altre parole, da clan. Le élites stavano alle classi, come i clan stanno alla società globale.

Come si è arrivati a questa situazione? Il passaggio di millennio, dopo la caduta dei regimi comunisti e la fine della Guerra fredda, ha visto innescarsi un processo di ristrutturazione globale della società che sta investendo ogni dimensione della vita quotidiana degli individui e le istituzioni cui essi hanno finora affidato l’organizzazione dei propri interessi e della propria stessa sopravvivenza. La politica dei partiti di massa, della lotta di classe e della difesa degli interessi collettivi ha lasciato il posto a una congerie molto più ricca e diversificata di attori, capaci di attingere, a seconda delle necessità, alle risorse tipiche delle diverse sfere sociali: politica, economica e civile, producendo di volta in volta delle proprie, originali, configurazioni di potere. Lo stato moderno, che ha incarnato negli ultimi cinque secoli l’istituzione di riferimento delle dinamiche sociali, ancora esiste. Il network che aveva costruito e implementato nel tempo, quella comunità internazionale che, nel corso del Novecento, era arrivata infine a comprendere al proprio interno tutte le terre emerse, è ancora attivo. Ma non è l’unico network; né, oggi, necessariamente il più rilevante.

I nuovi protagonisti di questa grande trasformazione sono gruppi capaci di attingere a mix originali di risorse della più diversa natura proprio grazie alla riscoperta dei vantaggi dei legami di tipo clanico; e che, in breve tempo, si dimostrano in grado di coniugare locale e globale meglio di quanto non riescano a fare le vecchie istituzioni statali, a un costo più basso e senza i vincoli imposti dal rispetto delle regole democratiche. Un esempio ovvio è la criminalità organizzata nelle sue diverse manifestazioni: dalla mafia, al terrorismo, ai signori della guerra. Ma la logica del clan è tornata prepotentemente alla ribalta in politica: basti pensare all’amministrazione “familistica” di Donald Trump negli Usa o di Bolsonaro in Brasile, o ai cerchi e i gigli magici di italiana memoria (per non parlare delle web tribes delle attuali forze di governo). E caratterizza ormai anche le dinamiche apparentemente algide delle élites finanziarie e dei Ceo delle grandi corporation multinazionali. Dall’età dei diritti individuali si è così transitati, senza alcuna soluzione di continuità e senza significative opposizioni, in un’era dominata dalla società globale dei clan che, per esser chiari, costituisce la morte della democrazia novecentesca.

Questa proliferazione dei clan si concretizza in una forma di governo che potremmo definire, con un neologismo, oikocrazia; termine che deriva dall’unione del termine greco kratos, potere, con oikos, che identifica la casa, ma anche la famiglia, il clan (e, per questo, costituisce la radice anche della parola economia). L’oikocrazia, quindi, vuole definire una forma politica caratterizzata da due principali elementi: la riscoperta del clan come struttura di riferimento del sistema sociale e la prevalenza degli interessi economici, privati, su quelli politici, pubblici.

In estrema sintesi, l’oikocrazia rappresenta l’inveramento del World Wide Web, ha i propri programmatori e server in Occidente e, aspetto curioso, pur avendo cominciato a manifestarsi già a partire dalla seconda metà del Novecento, ha conosciuto un’espansione senza precedenti proprio dopo il 1989, considerato anche l’anno di nascita del web su Internet. In un gioco a parti invertite, adesso è la società umana che si adegua ai progressi tecnologici, sforzandosi di emularne la ricchezza di forme e di strutture, e dando vita a modelli di network sociali sempre più complessi.

L’oikocrazia arriva a proporsi come un modello universale che soprassiede alle tradizionali declinazioni della politica, dalla democrazia all’autoritarismo – regimi dei quali, semmai, tenderà a emulare le forme, riducendoli a epifenomeni (prenderne atto, tra l’altro, “risolve” l’attuale dibattito sul carattere fascista o meno di alcuni governi cosiddetti sovranisti). Ed ha due principali corollari: 1) riporta le città al centro dell’universo politico, incrementando un processo che era già stato avviato dalla globalizzazione, trasformandole con sempre maggior frequenza in luoghi di esercizio del potere coercitivo, oltre che di riproduzione continua e inesauribile dell’accumulazione originaria delle risorse; 2) propone una ridefinizione continua degli spazi di legalità che mette di fatto in discussione la certezza stessa del diritto, come dimostra la proliferazione senza precedenti dei delitti dei potenti (corruzione, clientelismo, ecc.) che, non a caso, coinvolgono in maniera sempre più diretta gruppi di criminalità organizzata, avvantaggiati dal fatto di poter fare ricorso alla minaccia o all’uso diretto della violenza.

Visto da questa prospettiva, il “nuovo disordine mondiale” appare più comprensibile; ma questo non può essere di alcuna consolazione. L’oikocrazia, infatti, non segna solo la fine dell’età dei diritti individuali e il conseguente ingresso in un’era nella quale l’autonomia e la libertà del singolo vengono subordinate agli interessi e alla volontà della “famiglia” di riferimento. La logica che ne governa la diffusione nel World Wide Web reale prefigura la nascita di una nuova forma di totalitarismo che potremmo definire “neoliberale”.

Del vecchio progenitore statualistico, che si era incarnato nel nazifascismo e nel comunismo, l’odierno Behemoth – per riprendere il titolo dell’opera di Franz Neumann sul nazismo[1] – sembra essere una riproduzione in millesimo (e, quindi, più difficile da identificare come tale), perché si manifesta a livello micro, in una dimensione locale, in una molteplicità di luoghi differenti allo stesso tempo. Eppure mantiene intatta la propria essenza totalitaria basata su una particolare organizzazione monistica e autoritaria, che sta riducendo ogni dibattito (e la cultura stessa) a mera propaganda e riscopre la violenza come strumento quotidiano e pervasivo di risoluzione dei conflitti.

Il mostro odierno sgorga dal basso, dal territorio, generato da una logica di mercato, da una domanda ormai fuori controllo di denaro, indispensabile alla sopravvivenza stessa del capitalismo finanziario; per poi evolversi attraverso la costruzione di reti transnazionali di oikocrazie che, diversamente dal passato, non hanno più bisogno di complessi apparati istituzionali di propaganda e di sofisticate ideologie centrate sulla supremazia di una nazione, una razza o una particolare dottrina politica, perché sanno avvantaggiarsi del fatto che i moderni social media consentono a chiunque di raggiungere e mobilitare con facilità “porzioni di masse” – si tratti di un politico populista, di un leader di un gruppo terroristico o di un boss del narcotraffico. A questi stessi attori si deve poi anche l’evoluzione della violenza totalitaria, che non ha bisogno di assumere la forma dello scontro militare tra forze armate tradizionali, perché si accontenta di mantenere le popolazioni in una condizione guerra civile globale permanente: conflitti interni allo stato, affidate a piccole unità di “soldati” dotati di armi “leggere”, che si trasformano nella condizione quotidiana di un numero crescente di ignari cittadini, e destinati a riverberare comunque a livello internazionale (basti pensare al fenomeno dei migranti in fuga dalla guerra)[2].

Verrebbe quasi da pensare che, prima di cadere sconfitti, i vecchi totalitarismi novecenteschi abbiano fatto in tempo a disseminare dei geni che, con il tempo, si sono riprodotti in nuove creature mischiandosi con altri fattori “ereditari” storico-culturali specifici del luogo. Ed è come se alcuni di questi geni si fossero inoculati persino all’interno delle trionfanti democrazie, modificandone o sovvertendone, persino, la natura; ma permettendo loro, al contempo, di celare tale mutazione continuando a mostrare all’esterno la propria maschera democratica. Il risultato è che, quasi senza accorgercene, abbiamo imboccato una fase di modernizzazione regressiva che – andando oltre la società del rischio prefigurata da Ulrick Beck[3] – sta già producendo una società autoimmune, incapace persino di riconoscere i propri agenti patogeni e, di conseguenza, destinata ad alimentare i propri mali, invece che a debellarli.
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Re: Fatti di politica 2018

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Eggià Carlé, la tribalizzazione della società é evidente.
Qua però c'è sta gente che é ferma ai modelli politichi dei anni trenta e che preferisce negare la realtà.


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Re: Fatti di politica 2018

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Felice ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 23:13
Winter ha scritto: venerdì 1 febbraio 2019, 21:19
felice non son state elezioni democratiche
Winter, come fai a sapere che quelle elezioni non sono state democratiche? Forse perchè lo affermano quegli stessi media che dicevano che le (inesistenti) urne erano piene di bollettini di voto pre-riempiti?
Del fatto che i media mentono sulle elezioni venezuelane ne hai una prova. Che prova hai invece dell'irregolarità di quelle elezioni?

Ripeto quanto ho già scritto, ma "repetita iuvant", visto che si preferisce ignorare le affermazioni scomode:

Le elezioni in un paese non gradito alla "comunità internazionale" (ovvero agli USA e ai loro vassalli, per essere espliciti) non sono MAI considerate regolari, comunque esse si svolgano e a meno che non diano il risultato voluto.
Le elezioni in un paese suddito sono SEMPRE considerate regolari, qualunque cosa accada prima e durante le elezioni stesse.
io? Io non sono nessuno
mi fido del popolo venezuelano
che è sicuramente più credibile di maduro , militari e Lazzaroni vari
Han portato un paese ricchissimo ..all orlo del fallimento
l han fatto loro.. nessun altro
un giorno ho visto un documentario su cucuta
su quanta gente passava la frontiera
E perché scappavano
Ma evidentemente quelli son profughi di serie b

Ti rifaccio la stessa domanda..
chi è il maggior compratore di petrolio venezuelano? Sotto il governo Maduro


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Re: Fatti di politica 2018

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Winter ha scritto: sabato 2 febbraio 2019, 12:29
io? Io non sono nessuno
mi fido del popolo venezuelano
che è sicuramente più credibile di maduro , militari e Lazzaroni vari
La società venezuelana è profondamente divisa. C'è un popolo pro-Maduro e un popolo anti-Maduro. Se parli con gli uni o con gli altri avrai versioni diametralmente opposte. Se tu chiedi a me o ad altri come me della situazione italiana, sentirai peste e corna sul governo. Se parli con un pentastellato ti dirà che questo è il miglior governo dal dopoguerra ad oggi.
Fino a prova contraria, il popolo pro-Maduro è maggioritario. A meno che tu non contesti i dati riportati sopra. A già, ma le elezioni "non sono state democratiche"... Come sempre, quando non danno il risultato voluto in un paese inviso.
Winter ha scritto: sabato 2 febbraio 2019, 12:29 Han portato un paese ricchissimo ..all orlo del fallimento
l han fatto loro.. nessun altro
un giorno ho visto un documentario su cucuta
su quanta gente passava la frontiera
E perché scappavano
Ma evidentemente quelli son profughi di serie b
Non mi sono mai sognato di parlare di profughi di serie a o di serie b. E non contesto la terribile crisi economica che il Venezuela sta attraversando.
Però un paese in principio è SOVRANO e libero di fare le sue scelte. Se poi queste scelte sono totalmente o parzialmente sbagliate, sono affari suoi.
Come ho già scritto sopra, quando si pretende di sapere qual'è il "bene" di un paese e si vuole imporgli la propria visione con le buone o con le cattive, si tratta di colonialismo. E la storia ha mostrato che il vero movente del colonialismo è sempre stato lo sfruttamento del paese oggetto dello stesso.
Winter ha scritto: sabato 2 febbraio 2019, 12:29 Ti rifaccio la stessa domanda..
chi è il maggior compratore di petrolio venezuelano? Sotto il governo Maduro
Ed io ti rispondo con un'altra domanda: cosa importa? Comunque dimmelo tu chi è il maggior compratore del petrolio venezuelano sotto Maduro. E dimmi soprattutto perchè consideri questo punto così essenziale. Ti dirò poi io se sono d'accordo col tuo punto di vista oppure no.

Sinceramente però allibisco:

1) Vi è stato provato che i media hanno mentito spudoratamente sulla regolarità delle elezioni venezuelane. Hanno montato una campagna propagandisctica sostenendo che ci sono stati pesanti brogli e poi viene fuori che nemmeno conoscevano le modalità dello scrutinio. Qualche dubbio dovrebbe pur farvelo nascere, e invece no, niente, le vostre convinzioni sono scolpite nel granito.

2) Stati Uniti e vassalli dichiarano di riconoscere come presidente un tizio eletto da nessuno, commettendo un'incredibile violazione (forse mai vista prima) del diritto internazionale, e la cosa non vi tange.

3) Bolton dice chiaro e tondo che quello che interessa gli Stati Uniti è il petrolio e voi fate come se nulla fosse. Anzi, c'è pure chi invoca il "cambiamento di regime", come se i cambiamenti di regime promossi a piene mani dalle nostre "democrazie" guerrafondaie avessero portato altro che morte e distruzione.

Ci manca solo che mi diciate che Tulsi Gabbard, che sostiene che sta al popolo venezuelano decidere del suo futuro, è una spia di Mosca e poi il cerchio è chiuso.


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Re: Fatti di politica 2018

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Mi spiace non la penso come te
tre ml di persone che scappano dal paese per colpa di un dittatore per me è una cosa vergognosa
non è con i soldati , gli arresti , gli omicidi , i sequestri che un paese si dimostra democratico
ne non facendo partecipare l'opposizione alle elezioni

Opinione che condivido
https://www.elpais.com.uy/informacion/m ... zuela.html

Il maggior compratore di petrolio venezuelano sono gli stati uniti


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Winter ha scritto: sabato 2 febbraio 2019, 17:34
Il maggior compratore di petrolio venezuelano sono gli stati uniti
Ecco appunto. Ora sono arrivati alla conclusione che invece di comprarlo è molto meglio andarselo a prendere direttamente.


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Re: Fatti di politica 2018

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Felice ha scritto: sabato 2 febbraio 2019, 19:23
Winter ha scritto: sabato 2 febbraio 2019, 17:34
Il maggior compratore di petrolio venezuelano sono gli stati uniti
Ecco appunto. Ora sono arrivati alla conclusione che invece di comprarlo è molto meglio andarselo a prendere direttamente.
Sopratutto se è la più grande riserva al mondo. Questi maledetti vogliono farci andare a petrolio fino all'ultima goccia :(


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Re: Fatti di politica 2018

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Felice ha scritto: sabato 2 febbraio 2019, 19:23
Winter ha scritto: sabato 2 febbraio 2019, 17:34
Il maggior compratore di petrolio venezuelano sono gli stati uniti
Ecco appunto. Ora sono arrivati alla conclusione che invece di comprarlo è molto meglio andarselo a prendere direttamente.
Non so
basterebbe che gli yankee non comprassero piu' il petrolio.. e maduro fa fallimento in poche ore
e non da oggi.. da anni
Adesso che il petrolio non basta piu' a salvare il venezuela , viste le politiche economiche assurde di maduro.. , si vede che vogliono intervenire in maniera piu' decisa


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Re: Fatti di politica 2018

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Il neosegretario della Cgil Maurizio Landini ha infilato *un triplete* (qui si fa prendere dalla moda, perché: quando è moda è moda, vedi anche l'apoftegma del giorno) :x ) di congiuntivi sbagliati. Vedi discussione sull'italiano


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Re: Fatti di politica 2018

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Winter ha scritto: domenica 3 febbraio 2019, 8:53
Felice ha scritto: sabato 2 febbraio 2019, 19:23
Winter ha scritto: sabato 2 febbraio 2019, 17:34
Il maggior compratore di petrolio venezuelano sono gli stati uniti
Ecco appunto. Ora sono arrivati alla conclusione che invece di comprarlo è molto meglio andarselo a prendere direttamente.
Non so
basterebbe che gli yankee non comprassero piu' il petrolio.. e maduro fa fallimento in poche ore
e non da oggi.. da anni
Adesso che il petrolio non basta piu' a salvare il venezuela , viste le politiche economiche assurde di maduro.. , si vede che vogliono intervenire in maniera piu' decisa
Ah, era questo che intendevi... Abbi fiducia negli yankees Winter, loro sanno benissimo come mettere in ginocchio l'economia di una nazione, a più gran ragione se questa si trova nel loro "cortile di casa", ovvero in America Latina. E se poi la guerra economica non basta... allora si utilizzano maniere un po' più "rudi", o direttamente o indirettamente, tramite "ribelli", "combattenti per la libertà", ecc.

Immagino che tu abbia letto qual'è la prima misura che prenderebbe Guaido se riuscisse ad impadronirsi del potere: privatizzazione delle risorse petrolifere del paese. Tradotto in italiano corrente: vendita agli americani per un tozzo di pane. Che poi è quello che dichiaratamente questi ultimi vogliono. Risolverebbe questo i problemi del paese? Assolutamente no. L'unica cosa che andrebbe nel buon senso è che verrebbero tolte le sanzioni. Ma queste ultime non sarebbero neanche state da imporre se veramente si avesse avuto a cuore il benessere della popolazione del paese.

Parlavi dell'emigrazione. L'emigrazione in caso di cambio di "regime" ci sarà come prima. La sola differenza è che non se ne parlerà più, perchè gli scopi saranno stati raggiunti e dell'emigrazione venezuela ai media non gliene importerà più nulla.

L'emigrazione è un tristissimo fenomeno che affligge paesi che sono in gravi difficoltà economiche. In Lituania, per esempio, nell'ultimo decennio se ne è andata il 12% della popolazione (vedere qui: https://www.vice.com/en_uk/article/437q ... ion-crisis). In Ucraina, dopo il colpo di stato promosso dall'occidente, c'è stata emigrazione massiccia in particolare in direzione - pensa un po' - dell'odiata Russia. E si potrebbe continuare. Ma di queste emigrazioni non se ne parla, perchè non è nell'interesse geopolitico dell'occidente di parlarne. Avevi proprio ragione: ci sono emigrazioni di serie a e altre di serie b.


jumbo
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Re: Fatti di politica 2018

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Se privatizzano, magari riescono a trovare qualcuno in grado di sfruttare le risorse un modo più efficiente.
Non dimentichiamo poi che le attuali risorse sono statali a seguito di una confisca delle società precedenti, che sicuramente non ha ben disposto i paesi stranieri che l'hanno subita.


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nino58
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Re: Fatti di politica 2018

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jumbo ha scritto: domenica 3 febbraio 2019, 15:52 Se privatizzano, magari riescono a trovare qualcuno in grado di sfruttare le risorse un modo più efficiente.
Non dimentichiamo poi che le attuali risorse sono statali a seguito di una confisca delle società precedenti, che sicuramente non ha ben disposto i paesi stranieri che l'hanno subita.
Finirà la povertà, vi sarà prosperità e tutti vivranno felici e contenti.
Soprattutto i texani proprietari di azioni di compagnie petrolifere.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Fatti di politica 2018

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jumbo ha scritto: domenica 3 febbraio 2019, 15:52 Se privatizzano, magari riescono a trovare qualcuno in grado di sfruttare le risorse un modo più efficiente.
Non dimentichiamo poi che le attuali risorse sono statali a seguito di una confisca delle società precedenti, che sicuramente non ha ben disposto i paesi stranieri che l'hanno subita.
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Re: Fatti di politica 2018

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Grazie Felice per le approfondite spiegazioni. Sono meno preparato di te, ma mi sono fatto la stessa idea.
Il comportamento statunitense è visto e rivisto, e il fine è ovvio, oltre che esplicitamente dichiarato: creare squilibri interni al paese e sfruttare questi squilibri per i propri scopi. Forse un intervento statunitense riporterebbe condizioni migliori in Venezuela, ma solo perché dopo essersi impadroniti delle fonti di ricchezza la smetterebbero di fare la guerra al paese. Giudicare Maduro, quando c'è una guerra in atto così impari tra chi vuole affamare e chi è affamato, è impossibile. Giudicare gli Stati Uniti è sin troppo facile invece.


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galliano
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Re: Fatti di politica 2018

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il_panta ha scritto: domenica 3 febbraio 2019, 17:27 Grazie Felice per le approfondite spiegazioni. Sono meno preparato di te, ma mi sono fatto la stessa idea.
Il comportamento statunitense è visto e rivisto, e il fine è ovvio, oltre che esplicitamente dichiarato: creare squilibri interni al paese e sfruttare questi squilibri per i propri scopi. Forse un intervento statunitense riporterebbe condizioni migliori in Venezuela, ma solo perché dopo essersi impadroniti delle fonti di ricchezza la smetterebbero di fare la guerra al paese. Giudicare Maduro, quando c'è una guerra in atto così impari tra chi vuole affamare e chi è affamato, è impossibile. Giudicare gli Stati Uniti è sin troppo facile invece.
Mi unisco al tuo ringraziamento e mi ritrovo (ormai lo ripeto sempre) con il tuo ragionamento.
Al di là di responsabilità o meno di Maduro, il punto è che gli yankee possono, con le loro sanzioni unilaterali, condizionare a piacimento le politiche dei paesi che hanno delle economie non sufficientemente robuste.


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