Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Abruzzese
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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Sono veramente contento per questa vittoria di Velasco, è un ragazzo che numeri del genere li ha sempre avuti in canna (le sue vittorie più belle le ha spesso fatte così) e aveva soltanto bisogno che la fortuna si ricordasse di lui: come ha ricordato lui stesso nell'intervista, purtroppo nelle prime stagioni da professionista ha spesso dovuto combattere con svariati problemi fisici, che naturalmente ne hanno rallentato l'emersione nel professionismo. Già lo scorso anno nella seconda parte di stagione aveva cominciato a far vedere di nuovo cose interessanti, compreso uno spunto veloce decisamente migliorato, quello di oggi è senz'altro il più giusto e meritato premio che potesse avere.

In cronaca si faceva notare la sua capacità di guida in discesa e per questo aspetto voglio ricordare, a chi non ne conosce bene le caratteristiche, che prima di diventare stradista a tutti gli effetti (cosa avvenuta nella categoria juniores), lui aveva praticato esclusivamente la Mountain Bike, trovandosi tra l'altro in una realtà particolare come quella dell'isola d'Elba. Ha grandi mezzi, che spero possa continuare costantemente a mettere in mostra.


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Leonardo Civitella
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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Abruzzese ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 17:14 Sono veramente contento per questa vittoria di Velasco, è un ragazzo che numeri del genere li ha sempre avuti in canna (le sue vittorie più belle le ha spesso fatte così) e aveva soltanto bisogno che la fortuna si ricordasse di lui: come ha ricordato lui stesso nell'intervista, purtroppo nelle prime stagioni da professionista ha spesso dovuto combattere con svariati problemi fisici, che naturalmente ne hanno rallentato l'emersione nel professionismo. Già lo scorso anno nella seconda parte di stagione aveva cominciato a far vedere di nuovo cose interessanti, compreso uno spunto veloce decisamente migliorato, quello di oggi è senz'altro il più giusto e meritato premio che potesse avere.

In cronaca si faceva notare la sua capacità di guida in discesa e per questo aspetto voglio ricordare, a chi non ne conosce bene le caratteristiche, che prima di diventare stradista a tutti gli effetti (cosa avvenuta nella categoria juniores), lui aveva praticato esclusivamente la Mountain Bike, trovandosi tra l'altro in una realtà particolare come quella dell'isola d'Elba. Ha grandi mezzi, che spero possa continuare costantemente a mettere in mostra.
Abruzzese, non so se sarai d'accordo, ma a me sembra un corridore molto simile ad Andrea Fedi.
Mi sembra simile per caratteristiche, ma anche per la storia personale.

Saluti,Leonardo


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Leonardo Civitella ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 17:24
Abruzzese ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 17:14 Sono veramente contento per questa vittoria di Velasco, è un ragazzo che numeri del genere li ha sempre avuti in canna (le sue vittorie più belle le ha spesso fatte così) e aveva soltanto bisogno che la fortuna si ricordasse di lui: come ha ricordato lui stesso nell'intervista, purtroppo nelle prime stagioni da professionista ha spesso dovuto combattere con svariati problemi fisici, che naturalmente ne hanno rallentato l'emersione nel professionismo. Già lo scorso anno nella seconda parte di stagione aveva cominciato a far vedere di nuovo cose interessanti, compreso uno spunto veloce decisamente migliorato, quello di oggi è senz'altro il più giusto e meritato premio che potesse avere.

In cronaca si faceva notare la sua capacità di guida in discesa e per questo aspetto voglio ricordare, a chi non ne conosce bene le caratteristiche, che prima di diventare stradista a tutti gli effetti (cosa avvenuta nella categoria juniores), lui aveva praticato esclusivamente la Mountain Bike, trovandosi tra l'altro in una realtà particolare come quella dell'isola d'Elba. Ha grandi mezzi, che spero possa continuare costantemente a mettere in mostra.
Abruzzese, non so se sarai d'accordo, ma a me sembra un corridore molto simile ad Andrea Fedi.
Mi sembra simile per caratteristiche, ma anche per la storia personale.

Saluti,Leonardo
In qualcosa può esserci qualche similitudine, probabilmente Fedi aveva uno spunto veloce anche migliore mentre in Velasco vedo da sempre un fondo notevole. Ricordo che ai tempi della Zalf lui e Moscon si producevano spesso e volentieri in fughe a lunga gittata. Inoltre, come ho già specificato, la bici la sa guidare bene. Spero davvero che le avversità abbiano finito di tormentarlo perché potrebbe diventare davvero un gran bel corridore.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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:D


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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bartoli ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:19:D
Per caso tu eri presente oggi?

Saluti,Leonardo


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Leonardo Civitella ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:55
bartoli ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:19:D
Per caso tu eri presente oggi?

Saluti,Leonardo
Se hai visto le immagini dei festeggiamenti appena dopo il traguardo l'avrai notato di sicuro ;)


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Leonardo Civitella »

Abruzzese ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:56
Leonardo Civitella ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:55
bartoli ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:19:D
Per caso tu eri presente oggi?

Saluti,Leonardo
Se hai visto le immagini dei festeggiamenti appena dopo il traguardo l'avrai notato di sicuro ;)
Era l'uomo vestito di nero o quello con il cappello colorato?

Saluti,Leonardo


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Leonardo Civitella ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 19:26
Abruzzese ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:56
Leonardo Civitella ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:55

Per caso tu eri presente oggi?

Saluti,Leonardo
Se hai visto le immagini dei festeggiamenti appena dopo il traguardo l'avrai notato di sicuro ;)
Era l'uomo vestito di nero o quello con il cappello colorato?

Saluti,Leonardo


Da 1:20:57 in poi lo vedi alla destra di Velasco .


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Leonardo Civitella »

Abruzzese ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 19:41
Leonardo Civitella ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 19:26
Abruzzese ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:56

Se hai visto le immagini dei festeggiamenti appena dopo il traguardo l'avrai notato di sicuro ;)
Era l'uomo vestito di nero o quello con il cappello colorato?

Saluti,Leonardo


Da 1:20:57 in poi lo vedi alla destra di Velasco .
Grazie mille.
Era l'uomo che saltellava, scherzo ovviamente.

Ps:Ribadisco i miei complimenti alla tattica della neri.

Saluti,Leonardo


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da el_condor »

bartoli ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:19:D
da tempo una vittoria non mi entusiasmava cosi'. Velasco è stato grandissimo, un'impresa del genere non avviene per caso. Sono certo ci farà vedere ancora prestazioni notevoli..Velasco è andato fortissimo in salita e in discesa !!!
Lo seguirò con attenzione...
ciao

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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Visconte85 »

Visconte85 ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 12:39 buongiorno e buondomenica a tutti
mi sveglio dal mio letargo invernale

lo avrete chiesto e discusso molto
ma dove posso vederla la corsa?
bel risveglio
bella corsa
gran numero

:clap: :clap: :clap: :clap: :clap:


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el_condor

Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da el_condor »

Visconte85 ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 21:47
bel risveglio
bella corsa
gran numero

:clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
fare da solo 45 km, con un percorso del genere è indice di ottime qualità: Velasco mi ha veramente entusiasmato. Credo si possa parlare di grande impresa..

ciao


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da nikybo85 »

bartoli ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:19:D
Complimenti! Bella!
Ricordo nella tua risposta alle critiche per il vostro mercato che avevi sottolineato che poteva avvenire l'esplosione di Velasco...e quindi speriamo sia.solo l'inizio.

:clap:


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Maìno della Spinetta
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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

:clap: :clap: Alla Remco.
La tenacia con cui martellava e la gente rimbalzava è stata spettacolare - dai che si riunisce al suo amico Moscon in nazionale


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34x27

Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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bartoli ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:19:D
Ti auguro che non faccia la stagione di Moser l'anno scorso :bll:


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nino58
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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da nino58 »

34x27 ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 10:23
bartoli ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:19:D
Ti auguro che non faccia la stagione di Moser l'anno scorso :bll:
Miiii, che augurio :gnam:
Proprio stile popcorn.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

bartoli ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:19:D
Devo dire che qualche settimana fa, mentre discutevamo sulla qualità della vostra rosa (credo che ricorderai molto bene :D ), scrissi che l'unico vero corridore di talento che avete in squadra (considerando anche l'età di Visconti) era Velasco. :cincin:

Sono proprio contento che ieri abbia vinto in un modo che lascia pochi dubbi. Quando l'Ag2r ha forzato per ricucire il distacco ho pensato che potesse arrivare la beffa. Invece il giovane toscano ha saputo gestire e addirittura ha guadagnato ulteriormente nel finale. Bene così. :)


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da team opc »

Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 12:07
bartoli ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 18:19:D
Devo dire che qualche settimana fa, mentre discutevamo sulla qualità della vostra rosa (credo che ricorderai molto bene :D ), scrissi che l'unico vero corridore di talento che avete in squadra (considerando anche l'età di Visconti) era Velasco. :cincin:

Sono proprio contento che ieri abbia vinto in un modo che lascia pochi dubbi. Quando l'Ag2r ha forzato per ricucire il distacco ho pensato che potesse arrivare la beffa. Invece il giovane toscano ha saputo gestire e addirittura ha guadagnato ulteriormente nel finale. Bene così. :)
Confermo anche io, ero sulla salita di Colle Micheri, e nonostante Velasco venisse su molto bene, gli Ag2r facevano un gran ritmo.
Bella anche la prova di Gabburo, che qui sul forum era stato anche un po' preso in giro.
Un ottimo inizio direi


34x27

Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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team opc ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 12:48 Confermo anche io, ero sulla salita di Colle Micheri,
Ho visto la corsa su Eurosport on-demand senza commento, solo con gli effetti ambientali... e a un certo punto si è visto Scinto a lato gridargli nelle orecchie "a tutta!" :D


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da herbie »

Scusate la mia disinformazione. Vista la prestazione di ieri, mi sembra rilevante valutare che problemi abbia avuto , di preciso, in questi quattro anni, a cui faceva riferimento nell'intervista. Sempre che si possano conoscere, oppure no, per motivi di riservatezza. Forse lo sapete già tutti, ma io non ne ho idea....


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Seb »

herbie ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:26 Scusate la mia disinformazione. Vista la prestazione di ieri, mi sembra rilevante valutare che problemi abbia avuto , di preciso, in questi quattro anni, a cui faceva riferimento nell'intervista. Sempre che si possano conoscere, oppure no, per motivi di riservatezza. Forse lo sapete già tutti, ma io non ne ho idea....
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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Seb ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:28
herbie ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:26 Scusate la mia disinformazione. Vista la prestazione di ieri, mi sembra rilevante valutare che problemi abbia avuto , di preciso, in questi quattro anni, a cui faceva riferimento nell'intervista. Sempre che si possano conoscere, oppure no, per motivi di riservatezza. Forse lo sapete già tutti, ma io non ne ho idea....
Al primo anno da professionista ha avuto una "ricaduta" della mononucleosi che aveva già avuto in passato
Un giorno vorrei capire perchè l'incidenza così elevata dei casi di mononucleosi nel ciclismo. Badate bene, non sto facendo allusioni di nessun genere a pratiche illecite, anche perchè tutti quelli che ne sono stati affetti non mi pare che ne abbiano beneficiato. Però è strano che negli ultimi 10-15 anni così tanti ciclisti abbiano contratto sto virus.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da nino58 »

Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:33
Seb ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:28
herbie ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:26 Scusate la mia disinformazione. Vista la prestazione di ieri, mi sembra rilevante valutare che problemi abbia avuto , di preciso, in questi quattro anni, a cui faceva riferimento nell'intervista. Sempre che si possano conoscere, oppure no, per motivi di riservatezza. Forse lo sapete già tutti, ma io non ne ho idea....
Al primo anno da professionista ha avuto una "ricaduta" della mononucleosi che aveva già avuto in passato
Un giorno vorrei capire perchè l'incidenza così elevata dei casi di mononucleosi nel ciclismo. Badate bene, non sto facendo allusioni di nessun genere a pratiche illecite, anche perchè tutti quelli che ne sono stati affetti non mi pare che ne abbiano beneficiato. Però è strano che negli ultimi 10-15 anni così tanti ciclisti abbiano contratto sto virus.
Perchè, penso, gli sforzi agonistici hanno spesso nell'organismo bersagli precisi, ancora non del tutto conosciuti, sia nella correlazione causa-effetto sia in quella sforzo specifico-organo (o funzione) bersaglio.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

nino58 ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:42
Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:33
Seb ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:28

Al primo anno da professionista ha avuto una "ricaduta" della mononucleosi che aveva già avuto in passato
Un giorno vorrei capire perchè l'incidenza così elevata dei casi di mononucleosi nel ciclismo. Badate bene, non sto facendo allusioni di nessun genere a pratiche illecite, anche perchè tutti quelli che ne sono stati affetti non mi pare che ne abbiano beneficiato. Però è strano che negli ultimi 10-15 anni così tanti ciclisti abbiano contratto sto virus.
Perchè, penso, gli sforzi agonistici hanno spesso nell'organismo bersagli precisi, ancora non del tutto conosciuti, sia nella correlazione causa-effetto sia in quella sforzo specifico-organo (o funzione) bersaglio.
banalmente, da ignorante, pesavo ad un abbassamento delle difese immunitarie dovute agli elementi atmosferici, alla fatica e soprattutto a fisici degli atleti portati sempre pià al limite tra magrezza e anoressia.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da nino58 »

Sì, è la stessa cosa detta in modo diverso.
Quando ho parlato di sforzo agonistico, ci ho "messo dentro" tutte le cose da te elencate.
A monte ci sono sempre quelle cose, è a valle che ci possono essere risposte diverse per tipi di sforzo o per individuale "debolezza d'organo".
Il mio linguaggio non è medico, solo concettuale.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Andrebbe preso al fantaciclismo questo ragazzo :fischio:


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da bartoli »

Il giorno dopo è ancora più bello. Non credo di avere ancora realizzato cosa è successo all'incirca 24 ore fa. Ricordo di aver corso tanto, di aver sentito un boato e poi di aver visto Simone Velasco travolto dall'abbraccio globale di tutti. Ricordo le lacrime, le stesse che gli avevo visto versare nell'agosto dell'anno scorso in Repubblica Ceca quando arrivò terzo a dieci metri da quella che sarebbe stata la sua prima vittoria in carriera.
Sapevo però che quella vittoria sarebbe arrivata presto perchè Velasco è un ragazzo con la testa sulle spalle che ha compiuto dei miglioramenti enormi. Un talento del ciclismo italiano che sta esplodendo, come faceva da Juniores e da Under 23.
L'abbraccio era l'abbraccio di quella che sta diventando giorno dopo giorno una grande famiglia, l'ambiente ideale per crescere grazie ad un gruppo di persone che stanno bene insieme, qualcosa che mi è nuovo da quando lavoro qua.
Ho visto poi Simone Velasco esultare col pubblico, concedersi ai selfie e agli autografi di tutti gli spettatori con una disponibilità infinita. A fine antidoping ha regalato sorrisi e foto anche ad un gruppetto di bimbi che lo hanno atteso fuori dalla saletta. Ieri Laigueglia ha acquisito un nuovo idolo, un nuovo cittadino onorario e il suo magico muretto avrà presto una nuova firma.
Per la squadra questa vittoria è valsa tantissimo, una diretta tv internazionale nella quale siamo stati sempre in testa come non accadeva da un bel pò. Una cavalcata trionfale.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Oudenaarde »

Abruzzese ha scritto: domenica 17 febbraio 2019, 7:37 Intanto una curiosità: nell'Amore&Vita quest'oggi debutterà come direttore sportivo Marco Zamparella. L'atleta pisano è ricordato per la sua vittoria al Memorial Pantani di due anni fa, con successivo appello per avere ancora qualche possibilità di gareggiare a buoni livelli. Lo scorso anno decise di tentare l'avventura nella Sovac, la formazione algerina in cui milita Davide Rebellin.
Finalmente riesco a sapere che fine ha fatto Marco Zamparella, che l'anno scorso non ha gareggiato o quasi. Non avevo visto notizie in giro al riguardo.

Grazie


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Oudenaarde »

bartoli ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 17:04 Il giorno dopo è ancora più bello. Non credo di avere ancora realizzato cosa è successo all'incirca 24 ore fa. Ricordo di aver corso tanto, di aver sentito un boato e poi di aver visto Simone Velasco travolto dall'abbraccio globale di tutti. Ricordo le lacrime, le stesse che gli avevo visto versare nell'agosto dell'anno scorso in Repubblica Ceca quando arrivò terzo a dieci metri da quella che sarebbe stata la sua prima vittoria in carriera.
Sapevo però che quella vittoria sarebbe arrivata presto perchè Velasco è un ragazzo con la testa sulle spalle che ha compiuto dei miglioramenti enormi. Un talento del ciclismo italiano che sta esplodendo, come faceva da Juniores e da Under 23.
L'abbraccio era l'abbraccio di quella che sta diventando giorno dopo giorno una grande famiglia, l'ambiente ideale per crescere grazie ad un gruppo di persone che stanno bene insieme, qualcosa che mi è nuovo da quando lavoro qua.
Ho visto poi Simone Velasco esultare col pubblico, concedersi ai selfie e agli autografi di tutti gli spettatori con una disponibilità infinita. A fine antidoping ha regalato sorrisi e foto anche ad un gruppetto di bimbi che lo hanno atteso fuori dalla saletta. Ieri Laigueglia ha acquisito un nuovo idolo, un nuovo cittadino onorario e il suo magico muretto avrà presto una nuova firma.
Per la squadra questa vittoria è valsa tantissimo, una diretta tv internazionale nella quale siamo stati sempre in testa come non accadeva da un bel pò. Una cavalcata trionfale.
Complimentissimi


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:33
Un giorno vorrei capire perchè l'incidenza così elevata dei casi di mononucleosi nel ciclismo. Badate bene, non sto facendo allusioni di nessun genere a pratiche illecite, anche perchè tutti quelli che ne sono stati affetti non mi pare che ne abbiano beneficiato. Però è strano che negli ultimi 10-15 anni così tanti ciclisti abbiano contratto sto virus.
Non so se l'incidenza sia più alta tra i ciclisti oppure tra i ragazzi della stessa età ma la mononucleosi è in aumento. Lavoro a scuola e vedo che molti se la prendono. Io l'ho fatta nell'autunno 2015 prendendola da una ragazza al festival di ozora. Molti la hanno anche senza sintomi, baci una tipa e zac. Poi ci sono i tatuaggi e pure i ciclisti ne hanno parecchi ormai. La puoi prendere pure con aghi monouso e i tatuatori che conosco mi dicono che non hanno bene idea del perchè. A me comunque ha molto debilitato per 10 mesi buoni mentre un'amica è stata in ospedale con un febbrone dato dalla gola.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da il_panta »

matteo.conz ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 17:48
Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:33
Un giorno vorrei capire perchè l'incidenza così elevata dei casi di mononucleosi nel ciclismo. Badate bene, non sto facendo allusioni di nessun genere a pratiche illecite, anche perchè tutti quelli che ne sono stati affetti non mi pare che ne abbiano beneficiato. Però è strano che negli ultimi 10-15 anni così tanti ciclisti abbiano contratto sto virus.
Non so se l'incidenza sia più alta tra i ciclisti oppure tra i ragazzi della stessa età ma la mononucleosi è in aumento. Lavoro a scuola e vedo che molti se la prendono. Io l'ho fatta nell'autunno 2015 prendendola da una ragazza al festival di ozora. Molti la hanno anche senza sintomi, baci una tipa e zac. Poi ci sono i tatuaggi e pure i ciclisti ne hanno parecchi ormai. La puoi prendere pure con aghi monouso e i tatuatori che conosco mi dicono che non hanno bene idea del perchè. A me comunque ha molto debilitato per 10 mesi buoni mentre un'amica è stata in ospedale con un febbrone dato dalla gola.
Ho evidenziato quel "molti la prendono anche senza sintomi" perché secondo bisogna fare una distinzione. Quel "senza sintomi" si riferisce a persone che non praticano sport professionistico, forse. Io sono tra quelli, ho scoperto di aver avuto la mononucleosi ma non saprei dire quando l'ho avuta, devo averla confusa con una normale influenza. Probabilmente, fossi stato un ciclista professionista, me ne sarei accorto, perché le mie prestazioni ne avrebbero risentito di quel tanto sufficiente a non farmi essere competitivo in corsa. Se ci fossero tanti casi come il mio spiegherebbe la discrepanza tra mononucleosi tra ciclisti e nella normale popolazione, ammesso che questa discrepanza esista, perché come evidenzia matteo.conz a me pare che la mononucleosi sia una malattia piuttosto diffusa nella popolazione.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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il_panta ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 17:57
matteo.conz ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 17:48
Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:33
Un giorno vorrei capire perchè l'incidenza così elevata dei casi di mononucleosi nel ciclismo. Badate bene, non sto facendo allusioni di nessun genere a pratiche illecite, anche perchè tutti quelli che ne sono stati affetti non mi pare che ne abbiano beneficiato. Però è strano che negli ultimi 10-15 anni così tanti ciclisti abbiano contratto sto virus.
Non so se l'incidenza sia più alta tra i ciclisti oppure tra i ragazzi della stessa età ma la mononucleosi è in aumento. Lavoro a scuola e vedo che molti se la prendono. Io l'ho fatta nell'autunno 2015 prendendola da una ragazza al festival di ozora. Molti la hanno anche senza sintomi, baci una tipa e zac. Poi ci sono i tatuaggi e pure i ciclisti ne hanno parecchi ormai. La puoi prendere pure con aghi monouso e i tatuatori che conosco mi dicono che non hanno bene idea del perchè. A me comunque ha molto debilitato per 10 mesi buoni mentre un'amica è stata in ospedale con un febbrone dato dalla gola.
Ho evidenziato quel "molti la prendono anche senza sintomi" perché secondo bisogna fare una distinzione. Quel "senza sintomi" si riferisce a persone che non praticano sport professionistico, forse. Io sono tra quelli, ho scoperto di aver avuto la mononucleosi ma non saprei dire quando l'ho avuta, devo averla confusa con una normale influenza. Probabilmente, fossi stato un ciclista professionista, me ne sarei accorto, perché le mie prestazioni ne avrebbero risentito di quel tanto sufficiente a non farmi essere competitivo in corsa. Se ci fossero tanti casi come il mio spiegherebbe la discrepanza tra mononucleosi tra ciclisti e nella normale popolazione, ammesso che questa discrepanza esista, perché come evidenzia matteo.conz a me pare che la mononucleosi sia una malattia piuttosto diffusa nella popolazione.
quoto quanto scrive il_panta, anche io qualche anno fa ho scoperto per caso di aver avuto la mononucleosi in passato, senza essermene accorto.
mi spiegarono (questo casomai potrebbe confermarlo o meno qualche forumista con competenze mediche) che la maggior parte delle persone l'hanno avuta e non lo sanno.
molti la contraggono confondendola con una influenza solo un po' più lunga di quelle solite, e solo una minoranza si porta dietro gli effetti più a lungo. però gli atleti di alto livello, sottoposti a sforzi fisici intensi, ovviamente risentono anche dei sintomi leggeri che una persona più o meno sedentaria praticamente non nota.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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matteo.conz ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 17:48
Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:33
Un giorno vorrei capire perchè l'incidenza così elevata dei casi di mononucleosi nel ciclismo. Badate bene, non sto facendo allusioni di nessun genere a pratiche illecite, anche perchè tutti quelli che ne sono stati affetti non mi pare che ne abbiano beneficiato. Però è strano che negli ultimi 10-15 anni così tanti ciclisti abbiano contratto sto virus.
Non so se l'incidenza sia più alta tra i ciclisti oppure tra i ragazzi della stessa età ma la mononucleosi è in aumento. Lavoro a scuola e vedo che molti se la prendono. Io l'ho fatta nell'autunno 2015 prendendola da una ragazza al festival di ozora. Molti la hanno anche senza sintomi, baci una tipa e zac. Poi ci sono i tatuaggi e pure i ciclisti ne hanno parecchi ormai. La puoi prendere pure con aghi monouso e i tatuatori che conosco mi dicono che non hanno bene idea del perchè. A me comunque ha molto debilitato per 10 mesi buoni mentre un'amica è stata in ospedale con un febbrone dato dalla gola.
Tutto questo per dirci cosa ? ;)


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Volevo sottolineare anche le grandi prove di Marengo, che ha lavorato tantissimo nella prima parte di corsa, Gabburo, che ha svolto al meglio la funzione di stopper, e Zardini, che ha forato all'ultimo giro e che aveva la gamba per arrivare nel gruppetto di Bagioli


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Accecati dal gran numero di Velasco e dal buon inizio di stagione dell'Androni e della Nippo, spiace notare l'impalpabilità della Bardiani, che la scorsa settimana iniziava a gareggiare, tra Laigueglia e la Colombia.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Slegar ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 19:35 Accecati dal gran numero di Velasco e dal buon inizio di stagione dell'Androni e della Nippo, spiace notare l'impalpabilità della Bardiani, che la scorsa settimana iniziava a gareggiare, tra Laigueglia e la Colombia.
Sulla Bardiani (il cui invito al Giro tanto ha fatto discutere) io aspetterei la primavera inoltrata. Abbiamo spesso visto come preferiscano sparare le cartucce migliori al Giro d'Italia, per cui sono convinto che arriveranno in buona condizione al mese di maggio. Spererei di vedere qualche buon segnale da Albanese e Carboni mentre voglio vedere come si approccerà in questi mesi Romano.

Comunque sia sono molto contento del podio giovane di ieri a Laigueglia e a maggior ragione ribadisco che la nazionale italiana in corse del genere ci sta benissimo. Anzi, prendendo spunto dalla gara di ieri mi viene da pensare una cosa: credo che le classiche italiane, allo stato attuale, potrebbero rivestire lo stesso ruolo che riveste attualmente il Giro d'Italia di ciclocross: essere un ottimo banco di prova per giovani talenti che si sono affacciati da poco al professionismo, per le squadre Professional e per corridori di una certa esperienza, magari in cerca di rilancio. Il tutto però collocato nella prospettiva che i talenti più promettenti vadano poi a confrontarsi stabilmente nel World Tour. Insomma, dopo un po' di anni per ragazzi e ragazze come Bertolini e Arzuffi il Giro di ciclocross stava ormai troppo stretto ed era giusto che andassero a fare le loro esperienze in Belgio. Nel professionismo su strada chiaramente ci sono dinamiche diverse ma credo che, per come stanno le cose in questo momento, il quadro d'insieme sia opportuno pensarlo così.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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D'accordissimo con te Abruzzese. Se con la nazionale porti giovani potenziali talenti Va benissimo. Se invece porti, Trentin, Felline, Moser anche no.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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matteo.conz ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 17:48
Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 15:33
Un giorno vorrei capire perchè l'incidenza così elevata dei casi di mononucleosi nel ciclismo. Badate bene, non sto facendo allusioni di nessun genere a pratiche illecite, anche perchè tutti quelli che ne sono stati affetti non mi pare che ne abbiano beneficiato. Però è strano che negli ultimi 10-15 anni così tanti ciclisti abbiano contratto sto virus.
Non so se l'incidenza sia più alta tra i ciclisti oppure tra i ragazzi della stessa età ma la mononucleosi è in aumento. Lavoro a scuola e vedo che molti se la prendono. Io l'ho fatta nell'autunno 2015 prendendola da una ragazza al festival di ozora. Molti la hanno anche senza sintomi, baci una tipa e zac. Poi ci sono i tatuaggi e pure i ciclisti ne hanno parecchi ormai. La puoi prendere pure con aghi monouso e i tatuatori che conosco mi dicono che non hanno bene idea del perchè. A me comunque ha molto debilitato per 10 mesi buoni mentre un'amica è stata in ospedale con un febbrone dato dalla gola.
Beh, a scuola o in generale tra i giovani la diffusione di alcune malattie come la mononucleosi è principalmente dovuta alla condivisione di alcune sigarette particolari :mrgreen: Ma non credo che sia il caso dei ciclisti. :lol:


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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bove ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 20:50 D'accordissimo con te Abruzzese. Se con la nazionale porti giovani potenziali talenti Va benissimo. Se invece porti, Trentin, Felline, Moser anche no.
Guarda, io credo che ci si debba capire su questo punto, anche alla luce dei messaggi che abbiamo letto ieri: uno non dice che debba essere la norma quella di avere determinati nomi alle nostre corse e con la casacca della nazionale ma in qualche occasione (che naturalmente è dettata anche dal momento particolare della stagione, ovvero dall'intensità o meno del calendario, dai programmi che determinati corridori fanno con le squadre) io credo che la loro presenza possa essere tutt'altro che deleteria. Esempio pratico: lo scorso anno il Matteotti per la prima volta è stato collocato a ridosso dei mondiali e mentre gli scorsi anni a Pescara avevamo un parterre composto esclusivamente da corridori Professional e Continental, lo scorso anno c'erano Visconti, Pozzovivo e nella Movistar addirittura Nairo Quintana, che prese parte ad alcune gare in Italia in preparazione del mondiale. In qualche caso la rifinitura della preparazione penso che possa favorire la presenza di qualche buon corridore.

In altri momenti della stagione invece, è utilissimo che ad affiancare i giovani della nazionale siano corridori dotati di comprovata esperienza in gruppo, in grado di dare ai ragazzi qualche utile dritta in corsa o su come approcciarsi al nuovo mondo: corridori come Santaromita, Gavazzi e via dicendo. In ogni caso poi è sempre la gara a determinare l'ultima parola, tanto che ieri il podio è stato interamente composto da atleti giovani e che non ancora fanno parte del World Tour.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Abruzzese ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 21:00
bove ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 20:50 D'accordissimo con te Abruzzese. Se con la nazionale porti giovani potenziali talenti Va benissimo. Se invece porti, Trentin, Felline, Moser anche no.
Guarda, io credo che ci si debba capire su questo punto, anche alla luce dei messaggi che abbiamo letto ieri: uno non dice che debba essere la norma quella di avere determinati nomi alle nostre corse e con la casacca della nazionale ma in qualche occasione (che naturalmente è dettata anche dal momento particolare della stagione, ovvero dall'intensità o meno del calendario, dai programmi che determinati corridori fanno con le squadre) io credo che la loro presenza possa essere tutt'altro che deleteria. Esempio pratico: lo scorso anno il Matteotti per la prima volta è stato collocato a ridosso dei mondiali e mentre gli scorsi anni a Pescara avevamo un parterre composto esclusivamente da corridori Professional e Continental, lo scorso anno c'erano Visconti, Pozzovivo e nella Movistar addirittura Nairo Quintana, che prese parte ad alcune gare in Italia in preparazione del mondiale. In qualche caso la rifinitura della preparazione penso che possa favorire la presenza di qualche buon corridore.

In altri momenti della stagione invece, è utilissimo che ad affiancare i giovani della nazionale siano corridori dotati di comprovata esperienza in gruppo, in grado di dare ai ragazzi qualche utile dritta in corsa o su come approcciarsi al nuovo mondo: corridori come Santaromita, Gavazzi e via dicendo. In ogni caso poi è sempre la gara a determinare l'ultima parola, tanto che ieri il podio è stato interamente composto da atleti giovani e che non ancora fanno parte del World Tour.
Credo che il valore aggiunto dato dall'esperienza sia tale se l'esperienza la si fa. Quindi ci vuole semplicemente tempo, e come si diceva una volta, per imparare bene devi sbatterci il muso. ( devi sbagliare )

Non credo che una singola gara spot, con la nazionale e la presenza in essa di uno o più "nomi" possa essere così determinante per la formazione di un giovane. Credo che le indicazioni di un CT preparato come Cassani,.siano più che sufficienti. Il resto lo fa la strada e poi il team di appartenenza.

Inoltre, oggi di occasioni per correre con il proprio team WT ce ne sono fin troppe. Siamo mi pare tutti d'accordo sul fatto che il calendario sia intasato. Quindi ancora di più non vedo l'esigenza di convocare certi nomi in nazionale in queste occasioni. Per intenderci, la nazionale di ieri andava benissimo.

Sul fatto di avere o meno grossi nomi alla partenza per avere una bella gara, so di andare contro corrente ma a mio avviso, spesso team o corridori troppo blasonati in certe corse, ingessano tutto. Meglio 5/6 professional più le continental che si danno battaglia senza se e senza ma, come è successo ieri. Bellissima gara.
Non so se è già stato detto, ma anche Bagioli ha fatto una gran gara. Brillante in salita e brillante in volata.
Ultima modifica di Gianluca Avigo - bove il lunedì 18 febbraio 2019, 21:40, modificato 1 volta in totale.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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dietzen ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 18:28
il_panta ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 17:57

Ho evidenziato quel "molti la prendono anche senza sintomi" perché secondo bisogna fare una distinzione. Quel "senza sintomi" si riferisce a persone che non praticano sport professionistico, forse. Io sono tra quelli, ho scoperto di aver avuto la mononucleosi ma non saprei dire quando l'ho avuta, devo averla confusa con una normale influenza. Probabilmente, fossi stato un ciclista professionista, me ne sarei accorto, perché le mie prestazioni ne avrebbero risentito di quel tanto sufficiente a non farmi essere competitivo in corsa. Se ci fossero tanti casi come il mio spiegherebbe la discrepanza tra mononucleosi tra ciclisti e nella normale popolazione, ammesso che questa discrepanza esista, perché come evidenzia matteo.conz a me pare che la mononucleosi sia una malattia piuttosto diffusa nella popolazione.
quoto quanto scrive il_panta, anche io qualche anno fa ho scoperto per caso di aver avuto la mononucleosi in passato, senza essermene accorto.
mi spiegarono (questo casomai potrebbe confermarlo o meno qualche forumista con competenze mediche) che la maggior parte delle persone l'hanno avuta e non lo sanno.
molti la contraggono confondendola con una influenza solo un po' più lunga di quelle solite, e solo una minoranza si porta dietro gli effetti più a lungo. però gli atleti di alto livello, sottoposti a sforzi fisici intensi, ovviamente risentono anche dei sintomi leggeri che una persona più o meno sedentaria praticamente non nota.
1) questo non riguarda i post che ho quotato: la riattivazione di mononucleosi ok, ma ti mette fuori gioco per un anno, non quattro. Al secondo forse risenti della minore attività, ma già le sensazioni sono quasi normali. Quindi secondo me ha avuto qualcos'altro;

2)vedo che tuttavia riguardo a questa infezione virale c'è sempre un po' di confusione. Io ci sono passato e per quasi un anno ho avuto , credo, la stessa destabilizzante, demotivante sintomatologia che accusano i corridori quando pur continuando ad allenarsi, vedono compromesse le stagioni intere.
Perchè qui non stiamo parlando, credo, mai, di prima infezione dell'Epstein Barr virus, che causa gonfiore dei linfonodi, febbre, ingrossamento della milza (cosa in parte pericolosa per lo sportivo agonista) e mal di gola.
Questa prima infezione è quello a cui fate rifermento voi, e, contratta in tenera età, può passare anche inosservata. Questa prima infezione si risolve in media in una quindicina di giorni, al più un mese, come fosse una influenza un po' più lunga del normale. Inoltre, ha una sintomatologia chiara e inconfondibile.
Quando si contrae questa infezione, e si fanno le analisi ematiche degli anticorpi specifici, sono positivi gli IGM, ovvero gli anticorpi attivi con la patologia in corso.

Quella che invece perdura per mesi con una sintomatologia pseudo-influenzale con andamento recidivante-remittente, è sempre una probabile riattivazione del virus, che fa parte della "famiglia" degli herpes virus che rimangono sempre nell'organismo, esattamente come l'herpes labiale. Succede questo: nessun sintomo specifico della prima infezione (linfonodi ingrossati, mal di gola ecc.ecc.) , c'è questo malessere come di leggera influenza senza febbre, stanchezza a giorni alterni, e soprattutto sensazioni in bici e da fermo, sempre PESSIME, da malattia incipiente. Perfino, in certi giorni "buoni", una strana forza maggiore, del tutto transitoria.
Si fanno le prime basilari analisi e in caso di riattivazione di mononucleosi non compare PER FORTUNA nessun segnale preoccupante.
Quindi ( o anche contemporaneamente) si fanno le analisi degli anticorpi. E in questi casi il medico sportivo decide per la mononucleosi in base alla sua esperienza di questa sintomatologia aspecifica osservata in molti altri casi, E in base al fatto che gli anticorpi "di memoria", ovvero gli IGG, non gli IGM che segnalano la malattia attiva, presentano un valore molto alto. Cosa che fa pensare ad una riattivazione relativamente recente.

Tuttavia: che questa "sindrome" sia direttamente collegabile realmente al virus di Epstein Barr, che, in teoria, dovrebbe riattivarsi molto meno facilmente di un semplice herpes labiale, è solo una cosa probabile, ma non scientificamente certa.
In pratica viene data la "colpa" al virus della mononucleosi, cosa anche probabile, per una strana sindrome che tuttvia non porta ad alcuna patologia chiara e che anche senza grandissime pause dell'attività sportiva (viene solo consigliata una attività più blanda, che poco intacca la pratica "amatoriale" vera, che invece compromette quella professionistica per un certo tempo) molto gradualmente regredisce del tutto in un lasso di tempo piuttosto lungo.
Nel mio caso e in quello di alcuni conoscenti, la cosa è avvenuta in semplice concomitanza (che a me però ha fatto pensare) con l'unico anno in cui ho fatto la vaccinazione antinfluenzale. E' probabile che non c'entri nulla, ma statisticamente è una osservazione che va fatta, visto che pur sempre si tratta di un anomalo attivarsi del sistema immunitario, non "sollecitato" dal contatto con una nuova infezione.


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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bove ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 21:32
Abruzzese ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 21:00
bove ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 20:50 D'accordissimo con te Abruzzese. Se con la nazionale porti giovani potenziali talenti Va benissimo. Se invece porti, Trentin, Felline, Moser anche no.
Guarda, io credo che ci si debba capire su questo punto, anche alla luce dei messaggi che abbiamo letto ieri: uno non dice che debba essere la norma quella di avere determinati nomi alle nostre corse e con la casacca della nazionale ma in qualche occasione (che naturalmente è dettata anche dal momento particolare della stagione, ovvero dall'intensità o meno del calendario, dai programmi che determinati corridori fanno con le squadre) io credo che la loro presenza possa essere tutt'altro che deleteria. Esempio pratico: lo scorso anno il Matteotti per la prima volta è stato collocato a ridosso dei mondiali e mentre gli scorsi anni a Pescara avevamo un parterre composto esclusivamente da corridori Professional e Continental, lo scorso anno c'erano Visconti, Pozzovivo e nella Movistar addirittura Nairo Quintana, che prese parte ad alcune gare in Italia in preparazione del mondiale. In qualche caso la rifinitura della preparazione penso che possa favorire la presenza di qualche buon corridore.

In altri momenti della stagione invece, è utilissimo che ad affiancare i giovani della nazionale siano corridori dotati di comprovata esperienza in gruppo, in grado di dare ai ragazzi qualche utile dritta in corsa o su come approcciarsi al nuovo mondo: corridori come Santaromita, Gavazzi e via dicendo. In ogni caso poi è sempre la gara a determinare l'ultima parola, tanto che ieri il podio è stato interamente composto da atleti giovani e che non ancora fanno parte del World Tour.
Credo che il valore aggiunto dato dall'esperienza sia tale se l'esperienza la si fa. Quindi ci vuole semplicemente tempo, e come si diceva una volta, per imparare bene devi sbatterci il muso. ( devi sbagliare )

Non credo che una singola gara spot, con la nazionale e la presenza in essa di uno o più "nomi" possa essere così determinante per la formazione di un giovane. Credo che le indicazioni di un CT preparato come Cassani,.siano più che sufficienti. Il resto lo fa la strada e poi il team di appartenenza.

Inoltre, oggi di occasioni per correre con il proprio team WT ce ne sono fin troppe. Siamo mi pare tutti d'accordo sul fatto che il calendario sia intasato. Quindi ancora di più non vedo l'esigenza di convocare certi nomi in nazionale in queste occasioni. Per intenderci, la nazionale di ieri andava benissimo.

Sul fatto di avere o meno grossi nomi alla partenza per avere una bella gara, so di andare contro corrente ma a mio avviso, spesso team o corridori troppo blasonati in certe corse, ingessano tutto. Meglio 5/6 professional più le continental che si danno battaglia senza se e senza ma, come è successo ieri. Bellissima gara.
Non so se è già stato detto, ma anche Bagioli ha fatto una gran gara. Brillante in salita e brillante in volata.
Quello che dici può essere vero, però occorre non dimenticare che serve anche una coordinazione degli intenti in gruppo. Le direttive di Cassani ci sono sicuramente ma poi occorre sapersi muovere, saper stare nella posizione giusta, tirare (se serve) al momento giusto ed è per questo che un regista in corsa debba esserci e va da sé che se in squadra corrono dei neoprofessionisti o gente che sta ancora correndo tra gli Under 23, occorre che vi sia un regista a coordinare il tutto. Chiaramente un simile ruolo non può che essere riservato ad un corridore che vanta già numerosi anni di esperienza nel professionismo e che quindi conosce benissimo il fatto suo (non a caso citavo, a titolo d'esempio, corridori come Santaromita o Gavazzi che hanno già abbondantemente superato la trentina). In altri casi invece, accanto ai giovani possono affiancarsi corridori che magari potrebbero tornare utili al CT in altre occasioni oppure per premiare con la maglia azzurra atleti che magari si distinguono con il loro umile lavoro di gregari e via dicendo. Insomma, quella dei corridori World Tour non deve assolutamente essere la regola ma in qualche occasione la loro presenza è meno superflua di quel che sembra ;) .

Quanto alla considerazione sulla presenza o meno di corridori blasonati in certe gare, innanzitutto io credo che si debba sempre partire dalla collocazione nel calendario: più concomitanze importanti ci sono, più ci sarà la possibilità che molti big decidano di essere al via altrove. In secondo luogo la tipologia di prova: se togliamo le 2 classiche monumento che abbiamo (Sanremo e Lombardia), quante gare altre gare in linea nostrane possono vantare una start list importante (in cui sono presenti anche formazioni World Tour)? Strade Bianche, Trittico Lombardo (anche se le maggiori presenze si concentrano nella Tre Valli), Giro dell'Emilia. Molte gare sono sparite e in altre si cerca di tirare avanti. Facevo l'esempio del Matteotti (a cui praticamente assisto ogni anno), spostato da luglio inoltrato (in cui c'è la concomitanza del Tour e di altri appuntamenti) a settembre come gara premondiale: le Professional e Continental ci sono sempre ma di certo la presenza di qualche nome buono è stata tutt'altro che deleteria. Ciò non toglie che in simili corse possano trarsi ottime indicazioni in prospettiva: quanti conoscevano Reichenbach prima della sua vittoria a Pescara? Albanese, a corredo di un ultimo anno da Under strepitoso, vinse in maniera splendida (in attesa che possa esplodere anche tra i pro); lo scorso anno vinse Ballerini che pure è uno dei nostri giovani più interessanti in prospettiva, tanto da meritarsi la chiamata in Astana (a tal proposito: ricordo un bellissimo tentativo in solitaria anche di Lutsenko su queste strade, anche se poi non andò a buon fine ma per far capire la stoffa del ragazzo).


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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

Messaggio da leggere da Slegar »

Abruzzese ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 19:56
Slegar ha scritto: lunedì 18 febbraio 2019, 19:35 Accecati dal gran numero di Velasco e dal buon inizio di stagione dell'Androni e della Nippo, spiace notare l'impalpabilità della Bardiani, che la scorsa settimana iniziava a gareggiare, tra Laigueglia e la Colombia.
Sulla Bardiani (il cui invito al Giro tanto ha fatto discutere) io aspetterei la primavera inoltrata. Abbiamo spesso visto come preferiscano sparare le cartucce migliori al Giro d'Italia, per cui sono convinto che arriveranno in buona condizione al mese di maggio. Spererei di vedere qualche buon segnale da Albanese e Carboni mentre voglio vedere come si approccerà in questi mesi Romano.
E' vero che in Bardiani hanno iniziato il programma di gare quasi un mese dopo le altre professional italiane e che quindi possano avere il fiato corto rispetto a chi ha già corso di più, però personalmente sono rimasto deluso. Speriamo che tu abbia ragione.


fair play? No, Grazie!
Gianluca Avigo - bove

Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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Abruzzese ha scritto: martedì 19 febbraio 2019, 3:28
Quello che dici può essere vero, però occorre non dimenticare che serve anche una coordinazione degli intenti in gruppo. Le direttive di Cassani ci sono sicuramente ma poi occorre sapersi muovere, saper stare nella posizione giusta, tirare (se serve) al momento giusto ed è per questo che un regista in corsa debba esserci e va da sé che se in squadra corrono dei neoprofessionisti o gente che sta ancora correndo tra gli Under 23, occorre che vi sia un regista a coordinare il tutto. Chiaramente un simile ruolo non può che essere riservato ad un corridore che vanta già numerosi anni di esperienza nel professionismo e che quindi conosce benissimo il fatto suo (non a caso citavo, a titolo d'esempio, corridori come Santaromita o Gavazzi che hanno già abbondantemente superato la trentina). In altri casi invece, accanto ai giovani possono affiancarsi corridori che magari potrebbero tornare utili al CT in altre occasioni oppure per premiare con la maglia azzurra atleti che magari si distinguono con il loro umile lavoro di gregari e via dicendo. Insomma, quella dei corridori World Tour non deve assolutamente essere la regola ma in qualche occasione la loro presenza è meno superflua di quel che sembra ;) .

Quanto alla considerazione sulla presenza o meno di corridori blasonati in certe gare, innanzitutto io credo che si debba sempre partire dalla collocazione nel calendario: più concomitanze importanti ci sono, più ci sarà la possibilità che molti big decidano di essere al via altrove. In secondo luogo la tipologia di prova: se togliamo le 2 classiche monumento che abbiamo (Sanremo e Lombardia), quante gare altre gare in linea nostrane possono vantare una start list importante (in cui sono presenti anche formazioni World Tour)? Strade Bianche, Trittico Lombardo (anche se le maggiori presenze si concentrano nella Tre Valli), Giro dell'Emilia. Molte gare sono sparite e in altre si cerca di tirare avanti. Facevo l'esempio del Matteotti (a cui praticamente assisto ogni anno), spostato da luglio inoltrato (in cui c'è la concomitanza del Tour e di altri appuntamenti) a settembre come gara premondiale: le Professional e Continental ci sono sempre ma di certo la presenza di qualche nome buono è stata tutt'altro che deleteria. Ciò non toglie che in simili corse possano trarsi ottime indicazioni in prospettiva: quanti conoscevano Reichenbach prima della sua vittoria a Pescara? Albanese, a corredo di un ultimo anno da Under strepitoso, vinse in maniera splendida (in attesa che possa esplodere anche tra i pro); lo scorso anno vinse Ballerini che pure è uno dei nostri giovani più interessanti in prospettiva, tanto da meritarsi la chiamata in Astana (a tal proposito: ricordo un bellissimo tentativo in solitaria anche di Lutsenko su queste strade, anche se poi non andò a buon fine ma per far capire la stoffa del ragazzo).
Gli esempi che hai fatto sulle buone prestazioni al Matteotti potenziali talenti le condivido. Come condivido il tema collocazione in calendario. Il sottoscritto già 2/3 anni fa, su questo forum, si domandava perché il Matteotti non fosse subito dopo il Pantani. Questo avrebbe attratto qualche nome in più. Che però a parer mio deve venirci con il suo team, non con la nazionale. Non mi è piaciuta per esempio il Pantani di un paio d'anni fa con in fuga Nibali e Ulissei in maglia azzurra, così come non mi sono piaciute le vittorie al Laigueglia di Moser e Felline sempre in maglia azzurra. Nulla contro i singoli corridori, che giustamente quando metto il numero sulla maglia, dovrebbero correre per vincere.
Insomma non mi piace quando, in queste gare, la superiorita degli azzurri è netta. Ok far fare esperienza ai giovani, ok il premio maglia azzurra ai meritevoli, ok la rifinitura in vista del mondiale, ma per gli altri team sopratutto italiani, queste sono gare che poco o tanto contano. Per intenderci, tempo fa avevo anche espresso il mio parere negativo sulla partecipazione della Sky alla coppi e Bartali. Ripeto, parere mio, che conta come il due di picche a briscola.


herbie
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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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bove ha scritto: martedì 19 febbraio 2019, 19:46 , parere mio, che conta come il due di picche a briscola.
:old: dipende da che seme è la briscola...


Gianluca Avigo - bove

Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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herbie ha scritto: mercoledì 20 febbraio 2019, 0:15
bove ha scritto: martedì 19 febbraio 2019, 19:46 , parere mio, che conta come il due di picche a briscola.
:old: dipende da che seme è la briscola...
Fava :crazy:


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nino58
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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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bove ha scritto: martedì 19 febbraio 2019, 19:46
Abruzzese ha scritto: martedì 19 febbraio 2019, 3:28
Quello che dici può essere vero, però occorre non dimenticare che serve anche una coordinazione degli intenti in gruppo. Le direttive di Cassani ci sono sicuramente ma poi occorre sapersi muovere, saper stare nella posizione giusta, tirare (se serve) al momento giusto ed è per questo che un regista in corsa debba esserci e va da sé che se in squadra corrono dei neoprofessionisti o gente che sta ancora correndo tra gli Under 23, occorre che vi sia un regista a coordinare il tutto. Chiaramente un simile ruolo non può che essere riservato ad un corridore che vanta già numerosi anni di esperienza nel professionismo e che quindi conosce benissimo il fatto suo (non a caso citavo, a titolo d'esempio, corridori come Santaromita o Gavazzi che hanno già abbondantemente superato la trentina). In altri casi invece, accanto ai giovani possono affiancarsi corridori che magari potrebbero tornare utili al CT in altre occasioni oppure per premiare con la maglia azzurra atleti che magari si distinguono con il loro umile lavoro di gregari e via dicendo. Insomma, quella dei corridori World Tour non deve assolutamente essere la regola ma in qualche occasione la loro presenza è meno superflua di quel che sembra ;) .

Quanto alla considerazione sulla presenza o meno di corridori blasonati in certe gare, innanzitutto io credo che si debba sempre partire dalla collocazione nel calendario: più concomitanze importanti ci sono, più ci sarà la possibilità che molti big decidano di essere al via altrove. In secondo luogo la tipologia di prova: se togliamo le 2 classiche monumento che abbiamo (Sanremo e Lombardia), quante gare altre gare in linea nostrane possono vantare una start list importante (in cui sono presenti anche formazioni World Tour)? Strade Bianche, Trittico Lombardo (anche se le maggiori presenze si concentrano nella Tre Valli), Giro dell'Emilia. Molte gare sono sparite e in altre si cerca di tirare avanti. Facevo l'esempio del Matteotti (a cui praticamente assisto ogni anno), spostato da luglio inoltrato (in cui c'è la concomitanza del Tour e di altri appuntamenti) a settembre come gara premondiale: le Professional e Continental ci sono sempre ma di certo la presenza di qualche nome buono è stata tutt'altro che deleteria. Ciò non toglie che in simili corse possano trarsi ottime indicazioni in prospettiva: quanti conoscevano Reichenbach prima della sua vittoria a Pescara? Albanese, a corredo di un ultimo anno da Under strepitoso, vinse in maniera splendida (in attesa che possa esplodere anche tra i pro); lo scorso anno vinse Ballerini che pure è uno dei nostri giovani più interessanti in prospettiva, tanto da meritarsi la chiamata in Astana (a tal proposito: ricordo un bellissimo tentativo in solitaria anche di Lutsenko su queste strade, anche se poi non andò a buon fine ma per far capire la stoffa del ragazzo).
Gli esempi che hai fatto sulle buone prestazioni al Matteotti potenziali talenti le condivido. Come condivido il tema collocazione in calendario. Il sottoscritto già 2/3 anni fa, su questo forum, si domandava perché il Matteotti non fosse subito dopo il Pantani. Questo avrebbe attratto qualche nome in più. Che però a parer mio deve venirci con il suo team, non con la nazionale. Non mi è piaciuta per esempio il Pantani di un paio d'anni fa con in fuga Nibali e Ulissei in maglia azzurra, così come non mi sono piaciute le vittorie al Laigueglia di Moser e Felline sempre in maglia azzurra. Nulla contro i singoli corridori, che giustamente quando metto il numero sulla maglia, dovrebbero correre per vincere.
Insomma non mi piace quando, in queste gare, la superiorita degli azzurri è netta. Ok far fare esperienza ai giovani, ok il premio maglia azzurra ai meritevoli, ok la rifinitura in vista del mondiale, ma per gli altri team sopratutto italiani, queste sono gare che poco o tanto contano. Per intenderci, tempo fa avevo anche espresso il mio parere negativo sulla partecipazione della Sky alla coppi e Bartali. Ripeto, parere mio, che conta come il due di picche a briscola.
Però, dal momento che la Nazionale è iscritta a quella corsa, non è che si può pretendere che si corra per non vincere.
Sarebbe ancor più antisportivo.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Trofeo Laigueglia 2019 (17 febbraio)

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nino58 ha scritto: mercoledì 20 febbraio 2019, 9:42
bove ha scritto: martedì 19 febbraio 2019, 19:46
Abruzzese ha scritto: martedì 19 febbraio 2019, 3:28
Quello che dici può essere vero, però occorre non dimenticare che serve anche una coordinazione degli intenti in gruppo. Le direttive di Cassani ci sono sicuramente ma poi occorre sapersi muovere, saper stare nella posizione giusta, tirare (se serve) al momento giusto ed è per questo che un regista in corsa debba esserci e va da sé che se in squadra corrono dei neoprofessionisti o gente che sta ancora correndo tra gli Under 23, occorre che vi sia un regista a coordinare il tutto. Chiaramente un simile ruolo non può che essere riservato ad un corridore che vanta già numerosi anni di esperienza nel professionismo e che quindi conosce benissimo il fatto suo (non a caso citavo, a titolo d'esempio, corridori come Santaromita o Gavazzi che hanno già abbondantemente superato la trentina). In altri casi invece, accanto ai giovani possono affiancarsi corridori che magari potrebbero tornare utili al CT in altre occasioni oppure per premiare con la maglia azzurra atleti che magari si distinguono con il loro umile lavoro di gregari e via dicendo. Insomma, quella dei corridori World Tour non deve assolutamente essere la regola ma in qualche occasione la loro presenza è meno superflua di quel che sembra ;) .

Quanto alla considerazione sulla presenza o meno di corridori blasonati in certe gare, innanzitutto io credo che si debba sempre partire dalla collocazione nel calendario: più concomitanze importanti ci sono, più ci sarà la possibilità che molti big decidano di essere al via altrove. In secondo luogo la tipologia di prova: se togliamo le 2 classiche monumento che abbiamo (Sanremo e Lombardia), quante gare altre gare in linea nostrane possono vantare una start list importante (in cui sono presenti anche formazioni World Tour)? Strade Bianche, Trittico Lombardo (anche se le maggiori presenze si concentrano nella Tre Valli), Giro dell'Emilia. Molte gare sono sparite e in altre si cerca di tirare avanti. Facevo l'esempio del Matteotti (a cui praticamente assisto ogni anno), spostato da luglio inoltrato (in cui c'è la concomitanza del Tour e di altri appuntamenti) a settembre come gara premondiale: le Professional e Continental ci sono sempre ma di certo la presenza di qualche nome buono è stata tutt'altro che deleteria. Ciò non toglie che in simili corse possano trarsi ottime indicazioni in prospettiva: quanti conoscevano Reichenbach prima della sua vittoria a Pescara? Albanese, a corredo di un ultimo anno da Under strepitoso, vinse in maniera splendida (in attesa che possa esplodere anche tra i pro); lo scorso anno vinse Ballerini che pure è uno dei nostri giovani più interessanti in prospettiva, tanto da meritarsi la chiamata in Astana (a tal proposito: ricordo un bellissimo tentativo in solitaria anche di Lutsenko su queste strade, anche se poi non andò a buon fine ma per far capire la stoffa del ragazzo).
Gli esempi che hai fatto sulle buone prestazioni al Matteotti potenziali talenti le condivido. Come condivido il tema collocazione in calendario. Il sottoscritto già 2/3 anni fa, su questo forum, si domandava perché il Matteotti non fosse subito dopo il Pantani. Questo avrebbe attratto qualche nome in più. Che però a parer mio deve venirci con il suo team, non con la nazionale. Non mi è piaciuta per esempio il Pantani di un paio d'anni fa con in fuga Nibali e Ulissei in maglia azzurra, così come non mi sono piaciute le vittorie al Laigueglia di Moser e Felline sempre in maglia azzurra. Nulla contro i singoli corridori, che giustamente quando metto il numero sulla maglia, dovrebbero correre per vincere.
Insomma non mi piace quando, in queste gare, la superiorita degli azzurri è netta. Ok far fare esperienza ai giovani, ok il premio maglia azzurra ai meritevoli, ok la rifinitura in vista del mondiale, ma per gli altri team sopratutto italiani, queste sono gare che poco o tanto contano. Per intenderci, tempo fa avevo anche espresso il mio parere negativo sulla partecipazione della Sky alla coppi e Bartali. Ripeto, parere mio, che conta come il due di picche a briscola.
Però, dal momento che la Nazionale è iscritta a quella corsa, non è che si può pretendere che si corra per non vincere.
Sarebbe ancor più antisportivo.
Concordo. Ci sta che se la nazionale prenda il via poi possa anche vincere e/o dominare la corsa.

Il punto è questo: o decidi di non fare correre la Nazionale in queste corse, oppure se partecipa non puoi imporre limiti sulla qualità della formazione e men che meno sulla qualità delle prestazioni.

Ci lamentiamo che le corse italiane abbiano start list pessime, che ci sono al via tante continental, poi arriva la squadra con qualche buon corridore e ci lamentiamo pure. Boh, a me pare che su certi aspetti non si sia mai contenti.


Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
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