Fabrizio De André

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Fabrizio De André

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Il primo disco in assoluto di Fabrizio fu "Nuvole barocche" del 1961, ma lui non l'à mai voluta considerare "roba sua", perché è molto lontana dal suo modo di ... e poi il tema dell'amore libero sarà ripreso in altre canzoni, a parere dell'autore, migliori anche nel suo "primo periodo". Stesso discorso può essere fatto per "E fu la notte" e quindi diciamo che l'opera di De André comincia con:



Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

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Re: Fabrizio De André

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Altra ballata del 1961 è quella dell'eroe, una canzone lenta e triste che manca dell'immediatezza che sarà propria della "Guerra di Piero" e quindi non ha avuto il successo che meritava. La canzone fu scelta da Tenco per essere usata come colonna sonora del film "La cuccagna" di Luciano Salce.



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Re: Fabrizio De André

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Due anni dopo Fabrizio pubblica un altro 45 giri che procura una certa notorietà al cantautore; non tanto, inizialmente, per il gradimento degli ascoltatori, quanto invece per la denuncia ricevuta da lui e Villaggio (coautore del testo) nel novembre 1965. L'imputazione era quella di aver prodotto un disco dal contenuto *osceno*, presumibilmente perché raccontava di un incontro amoroso fra un re e una puttana. (Nota mia: Carto Martello non fu mai re dei franchi, ma solo Maggiordomo di Palazzo, anche ne esercitò per anni di fatto il potere). La denuncia era stata sporta da una persona ignota e l'assoluzione "perché il fatto non sussisteva" seguì nel 1968.



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Re: Fabrizio De André

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Le canzoni hanno un senso perchè, almeno si spera, le migliori, possono entrare a far parte del patrimonio culturale di una "élite" prima e poi forse anche di buona parte del popolo, se non altro a livello inconscio e dunque possono anche trasformare le idee sull'argomento. La canzone che segue ...



Nel 1964 non ebbe per niente successo e ci volle il '68 perché il merito fosse riconosciuto. ;)


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Re: Fabrizio De André

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lemond ha scritto:Il primo disco in assoluto di Fabrizio fu "Nuvole barocche" del 1961, ma lui non l'à mai voluta considerare "roba sua", perché è molto lontana dal suo modo di ... e poi il tema dell'amore libero sarà ripreso in altre canzoni, a parere dell'autore, migliori anche nel suo "primo periodo". Stesso discorso può essere fatto per "E fu la notte" e quindi diciamo che l'opera di De André comincia con:

Si trova "nuvole barocche" da qualche parte, mi piacerebbe capire perche ne avesse preso le distanze!


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Re: Fabrizio De André

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bandana_gialla ha scritto: Si trova "nuvole barocche" da qualche parte, mi piacerebbe capire perche ne avesse preso le distanze!



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Re: Fabrizio De André

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La "Canzone di Marinella" del 1964 è in assoluto la più famosa di F.D.A. e naturalmente non è la più bella. La popolarità, avrebbe detto Gaber, non è certo indice di qualità. :-( Forse fu l'interpretazione di Mina a portare al Nostro notorietà e successo economico e proprio grazie a ... poté abbandonare la sua professione di direttore didattico nella scuola professionale acquistata dal padre.
Il brano si ispira alla storia vera di una ragazza orfana che fu costretta dai parenti, che gli avevano tolto tutto, a "battere il marciapede" ed in questo lavoro fu uccisa e gettata nel Tanaro.








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Re: Fabrizio De André

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Ma sai che non sono affatto convinto che sia la più famosa? Più di Bocca di rosa, Don Raffaè, La guerra di Piero?


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Re: Fabrizio De André

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Admin ha scritto:Ma sai che non sono affatto convinto che sia la più famosa? Più di Bocca di rosa, Don Raffaè, La guerra di Piero?
Potremmo fare un sondaggio fra i nostri "forumisti", ma sarebbe non rappresentativo dell'universo statistico e quindi ognuno dovrà rimanere con le proprie convinzioni "ad occhio". ;)


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Re: Fabrizio De André

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Canzone su un amore non corrisposto che non è stata più ripresa da Fabrizio, dopo quel lontano ... Questi occhi hanno un origine baudelairiana che la inventò per una delle sue più affascinanti figure femminili ed è probabile che De André abbia proprio inteso rendere omaggio, fin dal titolo, al poeta francese.
Vale la pena sottolineare come la relazione di cui si parla sia molto lontana dalle banalità amorose ricorrenti nelle canzoni dell'epoca. ;)



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Deadnature
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Re: Fabrizio De André

Messaggio da leggere da Deadnature »

Admin ha scritto:Ma sai che non sono affatto convinto che sia la più famosa? Più di Bocca di rosa, Don Raffaè, La guerra di Piero?
E Geordie, cui venne data nuova popolarità (diciamo così) dall'orrenda versione remix di Gabri Ponte.


http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
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Un blog consigliato da Basso, quello giusto.

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Re: Fabrizio De André

Messaggio da leggere da Laura Grazioli »

La mia preferita in assoluto è La Canzone dell'Amor Perduto.


Un uomo comincerà a comportarsi in maniera ragionevole solo quando avrà esaurito ogni altra possibile soluzione
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Re: Fabrizio De André

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Io non ho una canzone preferita, bensì l'album "La buona novella".


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Re: Fabrizio De André

Messaggio da leggere da nino58 »

Di tutti gli album dei cantautori, preferisco quelli che, con più canzoni, narrano un'unica storia o trattano un argomento da più sfaccettature.
Dunque anche a me , di Faber, piacciono particolarmente "La buona novella", "Ne' al denaro, ne' all'amore ne' al cielo" e "Storia di un impiegato" come, di Baglioni, "Tu come stai" .


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Fabrizio De André

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Fabrizio è stato definito dalla Stampa "'Ultimo Trovatore", ma forse è stato il primo ad aver usato, come un Trovatore, la canzone per esprimere sentimenti antichi in un linguaggio moderno. Questa canzone in originale, fu cantata da J. Douai nel 1955 e scritta da R. Marcy nel 1948. La traduzione segue piuttosto fedelmente il testo e solo il signore di Vly è un'aggiunta del Nostro, introdotta probabilmente per ragioni metriche. La guerra di Valois è più nota come guerra di secessione della Bretagna e si svolse nell'ambito della guerra dei "Cent'anni".



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Re: Fabrizio De André

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"La città vecchia", una canzone molto amata da De André, descrive la Genova che era solito frequentare: i caròggi, i bar vecchi, le prostitute, la realtà dolente degli emarginati. In essa si dimostra che fin da giovane Fabrizio esprime quello che poi ha continuato a pensare e cioè che ci sia ben poco merito nella virtù e poca colpa nell'errore, anche perché la morale è diversa se ci si sposta, anche di poco, nel tempo e nello spazio. Nessuna verità vale per sempre ed alle canzoni non si può chiedere questo, tutt'al più un'emozione. ;)



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Re: Fabrizio De André

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Laura Grazioli ha scritto:La mia preferita in assoluto è La Canzone dell'Amor Perduto.
Sembra un po' la stroria privata con la sua prima moglie Puny ed infatti lei stessa ebbe in seguito modo di raccontare: " ... l'à scritta quando le cose fra noi andavano male, ma abbiamo continuato a vivere insieme, perché ci volevamo ancora bene." Dal canto suo Fabrizio sostiene che questa è una canzone d'amore, ma che in qualche maniera tocca temi sociali piuttosto profondi e che pure al giorno d'oggi ...





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Re: Fabrizio De André

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lemond ha scritto:
Laura Grazioli ha scritto:La mia preferita in assoluto è La Canzone dell'Amor Perduto.
Sembra un po' la stroria privata con la sua prima moglie Puny ed infatti lei stessa ebbe in seguito modo di raccontare: " ... l'à scritta quando le cose fra noi andavano male, ma abbiamo continuato a vivere insieme, perché ci volevamo ancora bene." Dal canto suo Fabrizio sostiene che questa è una canzone d'amore, ma che in qualche maniera tocca temi sociali piuttosto profondi e che pure al giorno d'oggi ...
...quel che è certo è che è una canzone meravigliosa, una delle più belle della storia della musica italiana a mio modesto avviso.


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Re: Fabrizio De André

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Admin ha scritto: ...quel che è certo è che è una canzone meravigliosa, una delle più belle della storia della musica italiana a mio modesto avviso.
Anche secondo Franco Battiato. :-)


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Re: Fabrizio De André

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Ma l'errore che Francuzzo ha fatto all'attacco del primo ritornello, nel video che hai linkato? :D

Carlo, ci sarà in futuro anche un thread dedicato a quello che - sempre a mio modesto avviso - è il più grande in assoluto della musica "leggera" italiana?
A chi mi riferisco lo intuisci facilmente, se metti insieme un po' di cose che ho scritto in passato ;)


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Re: Fabrizio De André

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Admin ha scritto:Ma l'errore che Francuzzo ha fatto all'attacco del primo ritornello, nel video che hai linkato? :D

Carlo, ci sarà in futuro anche un thread dedicato a quello che - sempre a mio modesto avviso - è il più grande in assoluto della musica "leggera" italiana?
A chi mi riferisco lo intuisci facilmente, se metti insieme un po' di cose che ho scritto in passato ;)
Ho riascoltato il brano, con il testo della canzone, ma non sono riuscito a ...

Per quanto riguarda il più grande, dammi un indizio, perché magari lo hai scritto in discussioni che non ho letto. Anche se sono quasi sicuro che da parte mia non ci sarà codesta "apertura", perché io conosco soltanto altri due cantautori italiani (gli stranieri proprio non li considero, perché la lingua diversa rappresenta un ostacolo troppo elevato) e cioè Franco Battiato e Pier Angiolo Bertoli. "Tertium non datur". :)


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Re: Fabrizio De André

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lemond ha scritto:
Admin ha scritto:Ma l'errore che Francuzzo ha fatto all'attacco del primo ritornello, nel video che hai linkato? :D

Carlo, ci sarà in futuro anche un thread dedicato a quello che - sempre a mio modesto avviso - è il più grande in assoluto della musica "leggera" italiana?
A chi mi riferisco lo intuisci facilmente, se metti insieme un po' di cose che ho scritto in passato ;)
Ho riascoltato il brano, con il testo della canzone, ma non sono riuscito a ...
Quando a 1.03 inizia il primo ritornello, Franco invece di "L'amore che strappa" parte con "Sarà la prima", poi, sentendo il controcanto che invece va correttamente, si reimmette su "i capelli": facci caso. ;)
Anche se sono quasi sicuro che da parte mia non ci sarà codesta "apertura", perché io conosco soltanto altri due cantautori italiani (gli stranieri proprio non li considero, perché la lingua diversa rappresenta un ostacolo troppo elevato) e cioè Franco Battiato e Pier Angiolo Bertoli. "Tertium non datur". :)
Lo vedi che a volte ad essere quasi sicuri di qualcosa si cade in errore? :D
Il cantautore a cui mi riferisco è proprio uno dei due che hai citato, diciamo - per restringere il campo - quello di cui stiamo parlando da un po' :D


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Re: Fabrizio De André

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Admin ha scritto:Lo vedi che a volte ad essere quasi sicuri di qualcosa si cade in errore? :D
Il cantautore a cui mi riferisco è proprio uno dei due che hai citato, diciamo - per restringere il campo - quello di cui stiamo parlando da un po' :D
Allora è facile, perché del povero Pier Angiolo non si è mai parlato. Su Franco, avevo proprio in mente, dopo Fabrizio ... :cincin:


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Re: Fabrizio De André

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E lo vedi che siamo sulla stessa lunghezza d'onda? :)


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Re: Fabrizio De André

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Admin ha scritto:E lo vedi che siamo sulla stessa lunghezza d'onda? :)
Mai pensato il contrario, ho sempre detto e scritto che la tua giovane età non si sposa con l'immaturità, tipica di altri tuoi coetanei. :D :diavoletto: :crazy:

P.S.

Tanto il P... qui non legge. :)


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Re: Fabrizio De André

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Deadnature ha scritto: E Geordie, cui venne data nuova popolarità (diciamo così) dall'orrenda versione remix di Gabri Ponte.
"Geordie" nasce nel 1966 ed è l'adattamento di una famosissima ballata, nata in Scozia nel XVI secolo. Ha avuto una grande diffusione in tutto il Regno Unito, con numerose varianti e, In quella ripresa da Fabrizio, il nobile condannato a morte, si trasforma in bracconiere ed è eliminato "il lieto fine". De André si basa su un crimine veramente esistito nel contesto storico delle "recinzioni" che impedivano il libero pascolo e costringevano i contadini a vendere i loro animali e a lasciare la campagna, per mendicare in città, oppure a diventare "cacciatori di frodo". :grr:



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Re: Fabrizio De André

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Nel 1966 ci fu la rottura con la sua prima casa discografica (Karim) e l'anno dopo esce Volume 1 con la nuova etichetta "Bluebell". In questo album c'è una canzone dedicata a Luigi Tenco, di cui era buonissimo amico, nonostante la scarsa frequentazione. Fabrizio fu uno dei pochi colleghi presenti alle esequie.
In questa canzone De André si propone di far cambiare idea a dio, rispetto a quanto hanno sempre detto i suoi fedeli sul suicidio.



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Re: Fabrizio De André

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Fabrizio De André ha un'idea abbastanza conformista (come "Sensus fidelium") delle religioni, in particolare quella cattolica, dando per scontato che la leggenda di Gesù sia vita vissuta, distinguendosi solo per un suo personale monofisismo, aberrante per la gerarchia, ma non del tutto scevro di consenso popolare. Addirittura ne amplia le virtù leggendarie, nascondendone i difetti. Naturalmente per la RAI era troppo anche questo tipo di visione, ma fu invece trasmessa (giustamente dal loro punto di vista) da Radio Vaticana. (Confrontare Guccini in "Dio e morto).



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Re: Fabrizio De André

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"Via del Campo" è senza alcun dubbio una delle canzoni più amate dal pubblico e dallo stesso Fabrizio. Il titolo fa riferimento ad una viuzza nel cuore della vecchia Genova: una zona che lui frequentava fin da ragazzo e la canzone fu ispirata da un travestito di lì, ma forse erano più di uno. Si sa che uno dei temi più cari a De André è relativo ai cosiddetti ultimi ed in questa canzone trova una felice sintesi. :clap:



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Re: Fabrizio De André

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Domanda: "Qual è la canzone che più ti somiglia?"
Risposta: "Sicuramente Bocca di rosa".
Essa è dunque, non solo una della canzoni più famose, ma anche ... Il termine è usato spesso, a sproposito, come "prostituta", ma in realtà si tratta di una donna che si concede volentieri, ma non per denaro. :-( E' una persona speciale che riesce addirittura a cambiare la mentalità di un paese. La vera "Bocca di rosa" si presentò un giorno da Fabrizio per incontrarlo e manifestargli, in qualche modo, tutta la sua ammirazione. ;)



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Re: Fabrizio De André

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lemond ha scritto:manifestargli, in qualche modo, tutta la sua ammirazione. ;)
Malandrino d'un Lemond!!! :D


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Re: Fabrizio De André

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Admin ha scritto:
lemond ha scritto:manifestargli, in qualche modo, tutta la sua ammirazione. ;)
Malandrino d'un Lemond!!! :D
No, nel mio scritto, non c'erano "doppi sensi", anche se la tua interpretazione era verosimile. ;)


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Re: Fabrizio De André

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Dopo il "Volume 1" Fabrizio De André è ormai un artista di una certa notorietà e gli è concesso dalla nuova casa discografica di poter sviluppare, nel nuovo, L.P, un discorso organico e non una sommatoria di canzoni indipendenti. C'è insomma un filo conduttore che segue il principio fondamentale della "cantata", componimento che fu caro a Bach. E "Tutti morimmo a stento è una cantata in si minore per solo, coro e orchestra, com'era d'uso ai tempi del grande Johann Sebastian." Siamo nel 1968 e forse è il primo "album" del genere cantato in italiano.



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Re: Fabrizio De André

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Siamo ancora nella testa dei drogati, che percepiscono vagamente mondi e visioni lontani dalla realtà: non sanno, non hanno. Da queste "immagini" incisive si esprime la distanza fra il mondo e il mondo. :-(



Siamo sempre fra i diseredati, che vedodo da lontano quello che non hanno e che spesso non conoscono nemmeno.


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

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Re: Fabrizio De André

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Nel 1963, scrive De André, mi capitò di leggere che in Sud Africa la corte di Johannesburg aveva destinato all'impicccagione otto presunti malviventi, naturalemente neri. L'estensore dell'articolo così descriveva il disperato, infantile esorcismo del loro terrore: "Ballavano e cantavano sotto le corde prima di essere appesi". Poi si dilungava nel macabro dettaglio del subito dopo: "Scalciavano pe run po', alcuni sono durati un attimo, altri qualche minuto". :grr:



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Re: Fabrizio De André

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In "Inverno" Fabrizio tratta il tema dell'amore con un'accresciuta maturità: è una canzone contro la ricerca delle garanzie in ogni momento, perché non si possono mai neppure fare previsioni. In essa sembra che il paesaggio invernale, tetro e perso fra la terra e il cielo, entri in qualche modo in fase con un amore che si sta dileguando. :(



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Re: Fabrizio De André

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Tanto hai fatto che oggi lo sto ascoltando, questo disco. :)

Quando (immagino domani o dopodomani) arriverai a prendere in esame Girotondo, mi aspetto parole di fuoco per quell'orribile "l'areoplano vola"... ogni volta per me è un pugno nelle orecchie :mrgreen: :old: :hippy:


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Re: Fabrizio De André

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Admin ha scritto:Tanto hai fatto che oggi lo sto ascoltando, questo disco. :)

Quando (immagino domani o dopodomani) arriverai a prendere in esame Girotondo,
Immagini bene. :champion:


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Re: Fabrizio De André

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Dopo il successo de "La canzone di Marinella" De André fu più volte invitato in RAI, ma sempre a cantare, appunto, quella canzone e regolarmente rifiutò. :-( Accettò invece quando gli assicurarono che poteva scegliere sia il conduttore (Enza Sampò) che i contenuti e riusci così a far conoscere al "grande pubblico televisivo" "Girotondo", cui teneva particolarmente (Insieme ad altri pezzi meno ... "pericolosi" ;) ) Questa è affatto particolare per il contraso fra il tono infantile del coro e la tragicità di un mondo morto nella guerra. Un pacifismo (ma non credo proprio *pacifinto*) definitivo il suo e radicato in profondità. Siamo alla fine degli anni Sessanta, in piena guerra fredda e l'ipotesi di una guerra nucleare totale non è troppo lontana. Usando, per contrasto alla gravità del tema, un coro ... Fabrizio costruisce una storia quasi kafkiana in cui il male succede senza che (forse) nessuno voglia farlo. :grr: Confrontare anche "La banalità del male", ovvero "Eichmann in Jerusalem - A Report on the Banality of Evil". Non senza ragione, l'editore italiano ritenne opportuno invertire l'ordine del titolo. Dal dibattimento in aula, infatti, la Arendt ricaverà l'idea che il male perpetrato da Eichmann - come dalla maggior parte dei tedeschi che si resero corresponsabili della Shoah - fosse dovuto non ad un'indole maligna, ben radicata nell'anima (come sostenne nel suo Le origini del totalitarismo) quanto piuttosto ad una completa inconsapevolezza di cosa significassero le proprie azioni.



Per Marco, riporto qui quello che lui già conosce, ma le parole di fuoco dovrei usarle "in primis" contro di me :hammer: perché su codesta parola in vita mia ho fatto parecchia confusione. Evidentemente non ho l'orecchio allenato. :x

Bisogna scrivere aeroplano perché il termine ci è venuto direttamente dal francese aéroplane, anche se oggi i francesi gli preferiscono avion. L’origine è latina: da aer, cioè aria e planus, cioè piano, disteso, come le ali degli uccelli durante la planata.
Oggi diciamo più comunemente aereo, che non è, come qualcuno crede, l’abbreviazione di aeroplano (da cui la confusione con l’errato aereoplano) ma la forma sostantivata dell’aggettivo aereo (latino aèreus) con l’ellissi, cioè l’eliminazione, di apparecchio (vedi ellisse o ellissi?).
Dallo stesso prefisso aero- abbiamo infiniti altri composti: aeronautica, aeroporto, aeromobile, aeromodello eccetera; e sarebbe anche qui errore scrivere “aereonautica”, “aereoporto” e così via.


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Re: Fabrizio De André

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Il terzo intermezzo è diverso dai precedenti, sia nella musica che nel testo. Parla della guerra e dell'amore e di come entrambi non siano spiegabili, né comprensibili (solo il Prince ci riesce). :clap: :trofeo: :violino: L'amore è inteso in senso lato, verso tutto e tutti; la guerra come estrinsecazione di quel terribile sentimento che è l'odio. La musica sottolinea, con diverso vigore, la disparità degli argomenti.



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Re: Fabrizio De André

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Questo pezzo, che conclude il Volume 1, sintetizza assai efficacemente il pensiero dell'autore ed il Corale è impostato come una vera e propria favola ed infatti è cantato da un coro di bambini. Come ogni fiaba che si rispetti, possiede una morale: "La morte è ineluttabile e il denaro può portare falsi amici e falsi amori; la felicità invece può essere trovata solo nel cuore, con gesti di sincera pietà.


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Re: Fabrizio De André

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Il "Volume 3" nacque sull'onda del successo de "La canzone di Marinella" incisa da Mina nel 1967. In questo albun le canzoni nuove sono poche, più che altro De André si impegnò in "reinterpretazioni". Fra quelle nuove, forse la più nota ed anche la migliore è



P.S.

La canzone fu scritta da Brassens a "ghigliottina funzionante" e probabilmente proprio perché una sentenza, come è definita, "un po' originale" aveva fatto sì che un suo amico ci avesse rimesso il collo. :grr:


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Re: Fabrizio De André

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lemond ha scritto:Nel 1963, scrive De André, mi capitò di leggere che in Sud Africa la corte di Johannesburg aveva destinato all'impicccagione otto presunti malviventi, naturalemente neri. L'estensore dell'articolo così descriveva il disperato, infantile esorcismo del loro terrore: "Ballavano e cantavano sotto le corde prima di essere appesi". Poi si dilungava nel macabro dettaglio del subito dopo: "Scalciavano pe run po', alcuni sono durati un attimo, altri qualche minuto". :grr:

Ho letto tantissimo su De André, ma questa mi era proprio sfuggita: non era banale nemmeno nei titoli.
Tra l'altro reputo la Ballata degli impiccati l'apice di "Tutti morimmo a stento" assieme ad "Inverno", senza tralasciare il Cantico dei Drogati, dove l'orchestra e la tromba di Reverberi sono da pelle d'oca!


Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
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Re: Fabrizio De André

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Nel 1970, poco prima dell'uscita della "Buona Novella", De André realizzò un 45 giri isolato, abbandonando in questo caso la strada del "concept album" (presumo che questa espressione sintetizzi qualcosa che in italiano sarebbe lungo spiegare ;) ). La canzone ebbe subito un notevole successo ed in essa siamo di fronte quasi ad una parabola sospesa a mezz'aria, senza commenti, senza giudizi. In molti hanno visto la mimèsi di una parabola evangelica e probabilmente è vero, perché molto spesso ci si imbatte in dio, anche se non lo si va a cercare e allora il pescatore non dirà mai dov'è andato l'assassino, ma non mentirà neppure: fingerà di dormire.



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Re: Fabrizio De André

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"La buona novella" quarto L.P. di F. De André è quasi un romanzo, basato sulla storia (o meglio fiaba :) ) di Gesù, raccontata dai vangeli apocrifi. L'album credo sia uno dei più significativi nella storia della musica d'autore italiana per la poeticità dei testi e la qualità delle melodie che raccoglie. Lo stesso Fabrizio la considerava una delle sue opere meglio riuscite, frutto di un coinvolgimento e di una ispirazione profonda: "I Vangeli apocrifi sono una lettura bellissima, Io considero il Vangelo, anche quello ufficiale, il più bel libro d'amore che sia mai stato scritto. Ci sono molti punti di contatto con l'ideologia anarchica". Probabilmente lui parla di alcuni punti del Vangelo, trascurandone altri, ove l'odio impera! (Vedere L.L. Vallauri "Nera Luce".) :-(
Comunque sia, cominciamo per ordine: "Laudate Dominum"



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Re: Fabrizio De André

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lemond ha scritto:"La buona novella" quarto L.P. di F. De André è quasi un romanzo, basato sulla storia (o meglio fiaba :) ) di Gesù, raccontata dai vangeli apocrifi. L'album credo sia uno dei più significativi nella storia della musica d'autore italiana per la poeticità dei testi e la qualità delle melodie che raccoglie.
Questo disco è talmente bello che commuove anche un ateo dissacratore come il sottoscritto. Non è musicalmente al livello di altre opere di De Andrè (Creuza de mä e Le nuvole, dischi della piena maturità artistica, sono superiori, a mio avviso... ne riparleremo nelle prossime settimane ;) ), ma la compenetrazione profonda tra testi e melodie tocca forse l'apice di una carriera straordinaria.

Non di rado, ascoltandolo, mi sono emozionato fino alle lacrime.

...Piango di lui ciò che mi è tolto... :gluglu:

:clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

(Ora che finisce La Panne me lo ascolto) :)


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Re: Fabrizio De André

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Il protovangelo di Giacomo e il Corano parlano di Maria, già prima della sua nascita, perché Giovacchino ed Anna, futuri genitori, erano malvisti dalla propria comunità perché non riuscivano ad avere figli. Dopo vent'anni dalle nozze e quattro lustri di di preghiere, Anna incontra un Angelo che gli assicura che divewnterà madre. Sopraffatta dalla gratitudine ella replica che il figlio/a lo/a darà in offerta al Signore e sarà questo il motivo per il quale la bambina sarà portata al Tempio all'età di tre anni ed ivi trascorre la sua fanciullezza. A dodici anni, con l'arrivo delle mestruzioni, deve essere allontanata e l'Angelo interviene di nuovo per darla in sposa a Giuseppe.



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Re: Fabrizio De André

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Nei Vangeli si parla molto poco del "ritorno di Giuseppe", mentre De André si interessa all'episodio, aggiungendo anche un tocco di sensibilità alla figura di lui. Quando Giuseppe si accorge che Maria è incinta, si dispera: "E che preghiera potrò io fare per questa fanciulla, che ho ricevuto vergine dal tempio e non l'ò custodita?" Ma di questo dramma in Fabrizio non c'è traccia, perché probabilmente al Nostro piacciono di più le favole che la ricerca di una "verità" fra l'altro ... inesistente. ;)



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Re: Fabrizio De André

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Quest'ultima canzone mi dà l'occasione per ricordare che in questo disco avvenne un fatto straordinario, oserei dire fondamentale per la storia della musica italiana (bum!).
Tra i session-man, ovvero i turnisti, ovvero i musicisti che suonano nelle canzoni, compaiono I Quelli, che altri non erano se non Franco Mussida, Franz Di Cioccio, Flavio Premoli e Giorgio Piazza. I Quelli erano tra i più apprezzati turnisti dell'epoca, vantando collaborazioni anche col grande Lucio Battisti (forse il più sottovalutato autore della musica italiana, nonostante tutto), e avevano anche un'attività "in proprio", visto che nella seconda metà degli anni '60 produssero qualche 45 giri (e con loro cantava anche... Teo Teocoli!), tra cui Una bambolina che fa no no no.

Ebbene, nelle sessioni di registrazione di La buona novella, I Quelli incontrano un giovane flautista che risponde al nome di Mauro Pagani. I ragazzi "si piacciono", e qualche tempo dopo Mussida, Di Cioccio, Premoli, Piazza e Pagani si uniscono in un gruppo chiamato Premiata Forneria Marconi.
Ovvero la band simbolo della più importante avanguardia musicale che ci sia stata in Italia dai tempi del melodramma ad oggi, il rock progressive. La Premiata Forneria Marconi (o più semplicemente PFM) ha segnato con la sua opera la scena musicale negli anni '70, divenendo un punto di riferimento di livello internazionale (tutt'ora quando vanno a suonare in Giappone fanno il tutto esaurito, per dire), con dischi prodotti anche in lingua inglese (ancora per dire: loro collaboratore nella stesura dei testi in inglese era un certo Pete Sinfield, autore delle meravigliose liriche dei primi dischi degli immensi King Crimson).
Dopo il giro di boa degli anni '70 la PFM vide declinare il suo impatto internazionale (il punk stracciò via tutto ciò che era rock prog, ma io aggiungerei anche che la musica del gruppo si appiattì troppo sugli stilemi del genere, dando a volte l'impressione di scopiazzare i Genesis - vedi l'orribile Chocolate Kings in cui Di Cioccio quando canta sembra fare il verso a Peter Gabriel), e subì l'uscita dal gruppo di Pagani; ma restò in ogni caso una delle band di riferimento in Italia, e ri-incrociò nel 1979 la sua strada con quella di De Andrè per una tournée rimasta celeberrima e che ha cambiato per sempre il modo di "porgere" la musica d'autore al grande pubblico, con un'impostazione rock che poteva riempire anche gli stadi (vedi quel che facevano quasi contemporaneamente Dalla&De Gregori con Banana Republic).

Perché tutto ciò mi viene ricordato proprio da questa canzone? Perché qui si inizia a sentire un uso di strumenti "esotici" che, con l'andare degli anni, diventerà una sorta di marchio di fabbrica dell'opera deandreiana, e che avrà il suo culmine nel capolavoro "etnico" Creuza de mä, forse il primo disco di world music prodotto nel nostro paese, e una vetta assoluta della nostra musica. La ricerca sul suono fatta in quel disco da Mauro Pagani (riecco anche lui!), che ne curò gli arrangiamenti (in anni recenti ha anche proposto una sua versione di quell'album), è una pietra miliare (angolare, direi) nella nostra piccola storia dell'arte di questi ultimi decenni. [Un giorno approfondiremo anche i motivi per i quali parrebbe esserci un rapporto di filiazione diretto tra progressive e world music: se in Italia abbiamo il caso di Pagani, non possiamo dimenticare che il capofila di questa tendenza a livello mondiale è stato Peter Gabriel, dai Genesis all'elettronica alla musica etnica]

Fine del simposio. :D

Ps: riguardandomi il libretto di La buona novella, mi sono accorto (forse lo sapevo ma l'avevo dimenticato) che tra i musicisti c'era anche un giovane violinista ipertricotico chiamato Angelo Branduardi. :violino:

Ps2: negli ultimi anni ho visto un paio di volte la PFM in concerto, beh, a livello di energia non hanno nulla da invidiare, a 60 anni e oltre, alle band di ventenni. Di Cioccio poi è un vero mito, uno scatenato eterno ragazzo, un frontman come pochi nella musica italiana. :cincin:


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Re: Fabrizio De André

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Admin ha scritto:l'orribile Chocolate Kings in cui Di Cioccio quando canta sembra fare il verso a Peter Gabriel
L'ho appena riascoltato per un po' di senso di colpa... :D
Beh, riconverto il giudizio: non è orribile. Lo definirei piuttosto "del tutto superfluo". In alcuni passaggi è davvero inutilmente barocco, troppo pieno di roba (e di sé), troppo "genesisiano" (pare a tratti la brutta copia di Trespass), e confermo che il timbro "gabrieliano" di Di Cioccio è completamente ridicolo. Con questo disco fallirono l'assalto definitivo al mercato americano (dopo le buone prove precedenti), beh, una giustizia c'è. :diavoletto: (però in the UK andò bene... fortuna che poco dopo da quelle parti scoppiò l'Anarchy :D :D :D )


Ora per rifarmi le orecchie, visto che l'ho più volte citato negli ultimi giorni ma non lo ascoltavo da un bel po', ho messo su Creuza de mä... aaaaaah deliquio :)

Umbre de muri, muri de mainé.....
:clap: :clap: :clap: :clap: :clap:


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