Nel rispondermi ti sei dimenticato la parte evidenziata. In una gara vincere è il privilegio di uno, giocarsi la vittoria è affare di più ciclisti, però bisogna arrivarci. Ti ho fatto l'esempio del mondiale, perché è stata la seconda occasione nella sua carriera in cui Moscon si è trovato nelle condizini di poter vincere qualcosa di importante e, a mio avviso, l'esempio con la prima volta è impietoso per il ciclista nonense.pereiro2982 ha scritto: ↑giovedì 11 aprile 2019, 14:34e Bettiol dove ha sviluppato la sua confidenza per vincere le corse?
e come mai con tutta la confidenza accumulata da sagan riesce a sbagliare le volate a gruppo ristretto ?
secondo me stare a giocarsi un possibile mondiale a 23 anni è una cosa che anche se sei capitano da 2 stagioni nella tua squadra e ti sei giocato qualche vittoria di tappa in piu non è facile avere quella lucidità ed esperienza in un mondiale .
poi gente abituata a vincere e con piu di 30anni mi cade in discesa alle olimpiadi
quante sciocchezze ha combinato bettini prima di riuscire a vincere il mondiale ?
e valverde che c'è riuscito solo a 38anni?
moscon al mondiale di innsbruck sarebbe stato inesperto cmq
Roubaix 2017, zero partecipazioni ai GT, ricordo della sfortunata esperienza dell'anno precedente: dopo un inseguimento incredibile, Moscon stremato raggiunge all'ingresso del velodromo i quattro del gruppo di testa che avevano un po' rallentato per giocarsi la vittoria. Conscio che le possibilità di giocarsi la vittoria in volata erano praticamente a zero dopo lo sforzo profuso, gioca l'unica carta che poteva dargli qualche piccola speranza di vittoria e anticipa il gruppettino: gli va male, ma se aspettava la volata quasi sicuramente arrivava quinto lo stesso.
Innsbruck 2018, Vuelta 2017 come ultimo o quasi uomo di Froome in salita e Tour 2018 disgraziato da mulo in pianura con squalifica inclusa: ultima salita affrontata "senza un domani" e "sciopone" sul forcing di Woods. Avrebbe potuto rientare sui primi, come l'anno prima a Roubaix, se avesse affrontato la salita con un filo di gas in meno e sfruttare le sue doti di passista sul falsopiano e la successiva discesa? Col senno di prima qualche probabilità c'era (col senno di poi avrebbe potuto sfruttare la locomotiva Dumoulin), poi giocarsi la vittria era molto difficile con un Valverde in gran spolvero ed un Bardet che in volata fermo non è. Sicuramente scoppiando in salita le sue probabilità di vittoria sono state pari a zero.
Mi fai l'esempio di Bettiol. Intanto il toscano è passato professionista un anno prima e poi non ha mai dovuto affrontare le prove del WT ed i grandi giri con compiti di gregariato così stringenti come Moscon (forse avrà portato qualche borraccia ad Uran o lo avrà tenuto coperto nelle tappe per velocisti del Tour 2017), cercando e prendendosi le sue occasioni come al Polonia 2016, a Longwy o a San Sebastian nel 2017 iniziando a capire i suoi limiti e dove migliorare; poi ha valutato che per coltivare le proprie ambizioni personali la nuova CCC era il posto sbagliato, per cui ha cambiato squadra per il 2019. Quest'anno è stato un crescendo di maturità; senza lo scatto sbagliato (per sua stessa ammissione) sul Poggio probabilmente sarebbe rimasto nel gruppo dei migliori che si sarebbero giocati la vittoria. Avrebbe battuto Alaphilippe? Improbabile. Avrebbe potuto finire sul podio? difficile. Però avrebbe potuto giocarsi le sue carte. Ad Harelbeke era nel gruppetto che si stava giocando la vittoria e, pur arrivando quarto, probabilmente ha capito chi e quali erano i punti di forza degli avversari in vista del Fiandre.
Moscon da due anni affronta la campagna del nord con intoppi vari, per cui la rivalsa, se gli va bene, viene posticipata a sei mesi dopo, a Tour concluso, ed intanto non si esercita a vincere nelle gare che contano sopra i 200 km o con la fatica accumulata nei giorni dei grandi giri. Poi sono convinto che per Moscon l'espulsione al Tour dello scorso anno sia stata deleteria, in quanto non ha potuto affrontare la Vuelta libero da compiti di gregariato potendo testarsi sia in classifica generale che nel vincere le tappe. Spero che al Giro 2019 possa schierarsi senza nessun vincolo con la squadra, magari andando a caccia della Rosa la prima settimana e poter andare a caccia di tappe successivamente (poi se bisognerà dare una mano a Bernal in rosa a fino Giro si farà).
Sugli altri esempi che hai fatto ti ricordo sempre che ti sei dimenticato la parte evidenziata. Ci sono fior di campioni, De Vlaemink, Kelly, Fignon e Bartoli i primi che mi vengono in mente, che la maglia iridata l'hanno solo sfiorata per cui vale sempre il principio che vincere è il privilegio di uno, giocarsi la vittoria è affare di più ciclisti.