La mia (vostra) riforma uci

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Winter ha scritto: mercoledì 13 marzo 2019, 22:55 E perché dovrebbe rischiare?
tra un lavoro statale a 1500 a 35..40 ore settimanale
e uno in proprio a 1600 a 70 ore..rischiando..
chi te lo fa fare

E se noti di negozi ne chiudono molti di più di quelli che ne aprono
e va be tutti alle poste. Se un ragazzo tra i 25 e i 30 anni, che vuole fare il corridore non è disposto a rischiare ed investire su se stesso, meglio che lasci perdere.
Tutti i giorni, da anni ho a che fare con artigiani, imprenditori ecc. ecc. e' il mio lavoro. Tutti, ma proprio tutti, si lamentano, però non chiudono. Sai chi chiude? chi si improvvisa. Chi pensa che sia facile, chi non è un professionista. Rischiano? si. tutti i giorni


Winter
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Condivido l ultima tua frase (da chi improvvisa..) , il resto meno
mi sbaglierò. .ma tu non lavori in proprio?

Tornando al ciclismo
Il tuo sistema , per me , non da chance a chi viene promosso e condanna ad una quasi certa retrocessione
in più sponsor da 10 ml con una retrocessione saltano giro, tour ecc
scontato che l anno dopo tolgano la sponsorizzazione


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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No, sono un dipendente ma "ibrido". Pranticamente da sempre il mio lavoro è misurato, concretamente con dei numeri=risultati e per come la vedo io, è il metodo migliore per avere stimoli e motivazioni.
Tornado al ciclismo, hai visto la tappa di ieri alla tirreno? Finale bellissimo con ataque e contrataque. Segno a mio avviso che se metti nella stessa corsa più talenti di pari livello, lo spettacolo è quasi garantito. Idem per la categoria inferiore, se metti atleti di pari livello ne guadagna lo spettacolo. Ieri nel finale non ho visto nemmeno una Professional li davanti, forse ho intravisto un Bardiani ai meno 3 e questo è normale. Il livello è nettamente diverso. Ok, tu mi dirai che questi però hanno l'occasione di farsi vedere nella fuga di giornata. Però anche basta, è il solito copione che nel 99% dei casi non va a buon fine. Che noia che barba, che barba che noia. Ripeto, il sistema che auspico predilige lo spettacolo. Ricordo un giro dell'appennino di qualche anno fa, con Bardiani, Nippo e Caja rural a scattarsi in faccia nelgi ultimi 20 km. Ma chi se ne frega se non c'erano "nomi". W le gare combattute ed equilibrate.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Winter ha scritto: venerdì 15 marzo 2019, 6:19 in più sponsor da 10 ml con una retrocessione saltano giro, tour ecc
scontato che l anno dopo tolgano la sponsorizzazione
È un mondo spietato, lo so.
Un mondo fatto di leoni e gazzelle. Sono pienamente d'accordo se parliamo di diritti fondamentali che si sono conquistati, a fatica, nell'ultimo secolo, ma lo sport di alto livello, a mio avviso deve restare una dimostrazione Chiara ed inequivocabile di forza, coraggio, intelligenza tattica, abnegazione e professionalità, senza aiutami, favori, e discrezionalità. Il più forte il più bravo vince, gli altri perdono e possono, devono avere la possibilità di rifarsi.


Lopi90
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Ma non c'e` bisogno di renderlo ancora piu` spietato. Anche perche' il ciclismo e` a sua volta in competizione con veicolo pubblicitario con tante altre entita`. Se un'azienda sa che investendo in una nuova squadra andra` sicuramente in perdita il primo anno per poi sperare in una promozione che non e` affatto sicura, ci sono ottime possibilita` che decida di investire in maniera diversa il suo budget destinato alla promozione pubblicitaria, andando su canali piu` sicuri e di immediato ritorno. E non si puo` dire "cosi` sono le mie regole, o ci stai o ti arrangi", perche' il ciclismo non ha una posizione dominante sul mercato pubblicitario tale da poter dettare le sue regole senza trattare.


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Trullo
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove ha scritto: venerdì 15 marzo 2019, 7:58 Il più forte il più bravo vince, gli altri perdono e possono, devono avere la possibilità di rifarsi.
Concordo con questa affermazione, ma non trovo che il tuo sistema aiuti molto a realizzarlo, essendo incentrato sulla squadra e non sul corridore
Il calcio è diverso, quando il Milan scese in B negli anni '80 riempiva lo stadio con i tifosi ch sostenevano la squadra per farla tornare subito in A, ma nel ciclismo il tifo è per il corridore, non per la squadra (e anche se fosse per la suqdra non ci sono entrate da biglietti o merchandising)

Non credo affatto che la situazione attuale sia quella ideale, ma la tua riforma rischia di peggiorare, su alcuni aspetti essenziali (Xe pèso el tacòn del buso, dicono i veneti). Nella proposta che ho fatto (e che assomiglia ad altre di altri forumisti) non stabilisco divisioni nette fra squadre, ma solo (basandomi sula classifica dell'anno precedent) garantisco loro accessi a un certo numero di corse, il cui numero e prestigio dipende dalla posizione in classifica. Ma garantisco comunque alle prime 36 squadre di fare almeno un grande giro e almeno tre classiche di prima fascia su nove, dando quindi la possibilità di costruire squadre competitive (aiutati anche dal salary cap e dalla riduzione del numero di tesserati per squadra, che dovrebbero favorire la divisione dei corridori forti su più squadre, rispetto all'oligarchia attualeI

Questo utimo punto secondo me è essenziale. Se penso al calcio, negli utii 18 anni abbiamo avuto solo tre squadre capaci di vincere la serie A
Negii anni '80 e '90 (con rose di 18-20 elementi e due o tre soli stranieri, contro quelle di trenta con metà stranieri e metà italiani di oggi) abbiamo visto alternarsi sette squadre in nove anni


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Lungi da me paragonarlo al calcio. Non sono tifoso e credo che l'ultima partita completa che ho vista sia stata la finale dei mondiali 2006. Ero a cena da amici e non potevo cambiare canale.
Ma certo che il ciclismo è fatto principalmente da corridori ( anche se le ultme stagioni dicono sempre di più che la squadra conta eccome ). Il campione porta punti alla squadra che di conseguenza ne beneficia, facendola progredire.
In merito agli sponsor che nel caso una stagione vada male, scapperebbero, ho i miei dubbi. Stiamo in Italia, Androni a parte non mi sembra che negli ultimi 3/4 anni Nippo, Willier e Bardiani abbiano fatto stagioni da strapparsi i capelli, eppure ad eccezione di Willier ( che tra l'altro come sponsorizzazione è salita di livello ) non mi sembra che Bardiani e Nippo abbiano chiuso baracca e burattini. Nippo ha saltato due giri, Bardiani li fa ( mistero ) ma non ne cava un ragno dal buco. Quindi....


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Europe professional

2018
3' Androni
9' Nippo
26' Bardiani
45' Willier

2017

3' Androni
13' Nippo
33' Willier
66' Bardiani

2016
6' Bardiani
8' Androni
13' Willier
29' Nippo

2015
9' Willier sth
22' Bardiani
34' Androni
41' Nippo

Direi che Androni a parte, gli altri sponsor o sono dei folli oppure un tornaconto lo hanno. Dovuto solo alla partecipazione al giro?
Perché parliamoci chiaro, gli ascolti veri, il ciclismo italiano li fa solo li.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Scusa Admin se Linko un sito concorrente ma l'intervista è pertinente

https://www.tuttobiciweb.it/article/201 ... -progetti-


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Trullo
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Vorrei provare a semplificare ulteriormente, con una soluzione non troppo diversa da quella attuale e che al tempo stesso privilegi il merito sportivo su quelo economico
- Salary cap e tetto alle rose (max 18 corridori). Abolizione di distinzione fra categorie di squadre (professional, continental, ecc.). Spese di trasferta a carico del circuito WT
- Divieto di correre contemporaneamente in due corse diverse per la stessa squadra
- Strutturazione del WT in quattro tipologie di corse: grandi giri, coppa del mondo (fatta di 9 corse), corse a tappe di una settimana (a due a due sovrapposte), semiclassiche (anche queste a due a due abbinate, sabato e domenica o comunque due giorni consecutivi, con vincolo per ogni squadra di partecipare a una sola delle due della coppia)
- Congruo numero di giorni che resta dedicato a gare non WT con l'adeguato spazio ai calendari nazionali (resta valido l'excel che ho allegato all'inizio della discussione con la bozza di calendari italiano e belga)
- Criterio di partecipazione alle singole corse WT stabiito secondo la tabella seguente, basata sulla classifica a squadre WT dell'anno precedente e con diritto di prima scelta alla squadra meglio piazzata. Di fatto le prime dodici squadre possono/devono partecipare a tutti i grandi giri, a tutte le prove di coppa del mondo e a metà delle altre gare. Dalla dodicesima posizione, a scalare (di fatto per esempio fino alla ventunesima posizione partecipi a Giro, Tour e a tutte le monumento). Restano comunque due wild card nei grandi giri e nella coppa del mondo, quattro per ognuna delle altre corse

Immagine


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Ci riprovo con una soluzione più morbida, molto simile alla tua ma forse ancora più semplice.

Via tutte le classificazioni team WT, pro e cont. Roster max per tutti i team 16 corridori.

Classificazione gare

UCI 2000 grandi giri
UCI 1000 monumento
UCI 1500 MONDIALE

UCI 500 le altre classiche e brevi gare a tappe, al momento in calendario WT

UCI 250 le gare attualmente HC

UCI 100 tutte le gare restanti

I migliori 24 team (Top24) della precedente stagione hanno il diritto/obbligo di partecipare ai 3 GT (uci 2000) e le 5 Monumento (uci 1000).

Inoltre, i TOP24, devono partecipare almeno al 50% delle gare UCI 500.

Max partecipanti per gara 24 team con 8 corridori ( 192 partecipanti ).

Tutte le gare UCI 500 e UCI 250 sono aperte a tutti i team. L'organizzatore, ricevute le richieste, dovrà tenere conto della posizione nel ranking e dare la precedenza alle meglio classificate.


Alle gare UCI 100 non possono partecipare i team TOP24

Ogni anno, il giorno dopo l'ultima gara in calendario ( metà ottobre ) verrà stabilito quali saranno i 24 top team per la stagione seguente.

In questo modo si riducono drasticamente le gare obbligatorie per i top team ( quindi i costi ). Si da la possibilità ai team fuori dai top 24 di partecipare ad alcune gare di prestigio e di poter entrare nella massima categoria.

Confesso che questa soluzione mi piace meno. Continuo a preferire categorie distinte, per non avere gare con 15 team di 2' e 3' fascia e 2 top team che dominano le gare meno blasonate.


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Trullo
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Vedo che stiamo convergendo...


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Trullo ha scritto: martedì 19 marzo 2019, 11:25 Vedo che stiamo convergendo...
Il mio sogno nel cassetto è fare il dittatore leader Maximo, ma pare che la cosa non sia vista di buon occhio, quindi....


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Avete visto il finale di tappa, oggi alla Coppi e Bartali ?


Lazzaro1
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Gianluca Avigo - bove ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 22:20 Avete visto il finale di tappa, oggi alla Coppi e Bartali ?
Spiega?


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Ultimi 20/25 km attacchi e contro attacchi, non c'era lo squadrone a tenere chiusa la corsa. A me piace vedere le gare così, dove tutto può succedere nulla è prestabilito. Fortifica in me la convinzione che gare riservate alle Professional risulterebbero molto più incerte e meno ingessate dal classico copione. I team wt presenti non sono stati così determinanti ( ieri assolo di Landa, ma non così schiacciante ) e di sicuro con i corridori che hanno portato non garantisco ascolti tv


Cthulhu
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Mi sembrano tutte idee interessanti, ma con un problema di fondo, a parte l'eccessiva complicazione: tolgono invece di aggiungere.
i meccanismi di ammissione basati sulla classifica tolgono ai team e agli sponsor la certezza di poter programmare la stagione successiva. Inoltre la retrocessione per un team WT sarebbe una tragedia e un bagno di sangue finanziario: o lo sponsor se ne va o riduce le spese drasticamente. Pochi punti di differenza, magari quelli di qualche piazzamento, possono fare una differenza di milioni, la situazione classica per avere, soprattutto a fine stagione, situazioni poco chiare e polemiche infinite
La divisione più accentuata tra le grandi corse classiche ( che per motivi storici sono tutte in tre nazioni più qualche capatina in Spagna e Olanda ) e le altre tolgono al resto del mondo la possibilità di avere gare con una partecipazione al top. il ciclismo è cambiato, non può più girare solo e esclusivamente tra Italia, Belgio e Francia. E ci rimetterebbero anche le corse locali: ad esempio il neonato Giro di Sicilia Nibali se lo scorderebbe anche in futuro.
Il salary cap poi toglie letteralmente soldi al ciclismo: dovremmo dire a Ineos : vuoi mettere 50 milioni nel nostro sport ? Te lo puoi scordare, al massimo ne prendiamo 20. Tafazzismo puro.
E tutto questo per cosa ? Perché non ti piace il trenino SKY ? O per dare alla Neri-Sott'Oli la possibilità di fare due corse in più ?
Il sistema attuale è ovviamente frutto di compromessi, ha delle zone d'ombra ed è migliorabile, ma non è poi così male: gli sponsor e le squadre più importanti possono programmare, le altre, o almeno le migliori delle altre, possono comunque partecipare a molte delle corse più importanti. E gli organizzatori delle corse diciamo "minori" se sono bravi hanno la possibilità di avere starting lists interessanti.
Io mi limiterei a cambiamenti meno drastici:
aggiungerei una decina di gare al circuito WT. Da stabilire quali. Io direi Tour of Britain, magari Tour of Yorkshire ( la GB in questo momento per atleti, soldi investiti e interesse degli appassionati è una delle nazioni top al mondo ), qualche altra corsa del Nord Europa ( dipendesse da me inserirei le Samyn e Tro Bro Leon, ma è difficile le lo facciano ) un paio di semi-classiche ( che una volta erano classiche tout-court ) italiane autunnali, il Giro di Germania, il Tour des Alps, e altre. Oltre alla Parigi-Tours della cui assenza nel calendario maggiore non riesco proprio a capacitarmi. Ma sono nomi buttati là a caso.
Toglierei l'obbligo di partecipazione delle squadre WT a tutte le prove e darei loro la possibilità di saltarne un certo numero ( che so, cinque, dieci, quindici, è da stabilire ) comunicando la scelta con congruo anticipo, magari a inizio stagione.Inutile anche una ulteriore distinzione tra gare mandatory e volontarie: GT , monumenti e classiche storiche non hanno certo bisogno di partecipazioni forzate. Per il resto partecipazione garantita ai primi due team del ranking Professional,scorrendo la classifica in caso di rinunce. Gli spot rimanenti alle wild cards.
Stop.
Così si creerebbe naturalmente un po' più di spazio alle realtà minori.
Per esempio, magari un paio di team WT non di primo piano non hanno grande interesse a correre il Giro, invece di mandare una squadra raffazzonata che combina poco e nulla potrebbero rinunciare ci sarebbe spazio per tutte le professional italiane e magari. per una in più, incentivandone la nascita.


Cthulhu
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Gianluca Avigo - bove ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 22:49 Ultimi 20/25 km attacchi e contro attacchi, non c'era lo squadrone a tenere chiusa la corsa. A me piace vedere le gare così, dove tutto può succedere nulla è prestabilito. Fortifica in me la convinzione che gare riservate alle Professional risulterebbero molto più incerte e meno ingessate dal classico copione. I team wt presenti non sono stati così determinanti ( ieri assolo di Landa, ma non così schiacciante ) e di sicuro con i corridori che hanno portato non garantisco ascolti tv
Gli organizzatori si saranno sbattuti chissà quanto per avere 5 team WT e avranno stappato champagne alla notizia di avere Landa in corsa.
Sai quanto durerebbe la Coppi e Bartali se fosse riservata solo alle Professional, cioè a corridori che nessuno a parte i super appassionati e gli addetti i lavori conosce ?
Due anni e chiude.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Cthulhu ha scritto: sabato 30 marzo 2019, 10:56
Gianluca Avigo - bove ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 22:49 Ultimi 20/25 km attacchi e contro attacchi, non c'era lo squadrone a tenere chiusa la corsa. A me piace vedere le gare così, dove tutto può succedere nulla è prestabilito. Fortifica in me la convinzione che gare riservate alle Professional risulterebbero molto più incerte e meno ingessate dal classico copione. I team wt presenti non sono stati così determinanti ( ieri assolo di Landa, ma non così schiacciante ) e di sicuro con i corridori che hanno portato non garantisco ascolti tv
Gli organizzatori si saranno sbattuti chissà quanto per avere 5 team WT e avranno stappato champagne alla notizia di avere Landa in corsa.
Sai quanto durerebbe la Coppi e Bartali se fosse riservata solo alle Professional, cioè a corridori che nessuno a parte i super appassionati e gli addetti i lavori conosce ?
Due anni e chiude.
Siiiiii lo sooooooo... E un giorno moriremo tutti.
La vedo diversamente. Punto.
Anche la kodak era certa che per fare le foto le persone avrebbero acquistato comunque le pellicole...


cassius
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Cthulhu ha scritto: sabato 30 marzo 2019, 10:56 Sai quanto durerebbe la Coppi e Bartali se fosse riservata solo alle Professional, cioè a corridori che nessuno a parte i super appassionati e gli addetti i lavori conosce ?
Due anni e chiude.
Hai ragione, ed è per questo che nessuna corsa si sognerebbe di rinunciare ai team WT.
Il ciclismo professionistico è uno, poi ci sono gare di diverso livello esattamente come c'è Wimbledon e c'è il torneo ATP250...ma nessuno si sognerebbe di dire di no a Federer o Djokovic!

Le professional hanno i loro spazi, vincono alcune corse, fanno dei bei piazzamenti ma li fanno nelle corse professionistiche 1, HC e WT. Poi hanno il loro calendario di corse 2 in cui le WT non possono partecipare, e dove le professional fanno il bello e il cattivo tempo e i poveretti delle Continental si lamentano perché...


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Ma nell'ipotesi da me fatta, auspico che si faccia un calendario ( non tutte le gare ) di gare prestabilie solo ed esclusivamente per i pro team. Calendario che servirebbe per definire un ranking "vero" per questi team e non condizionato dagli squadroni WT. Perché molto spesso, queste gare sono inevitabilmente condizionate, dalla presenza di quei 2 o 3 team WT. Cmq, mi rendo conto di essere in netta minoranza, ma purtroppo non mi avete convinto. Il mio è un ragionamento da fruitore. Sarà che seguo il ciclismo ormai da 37 anni ( galeotta fu la fucilata di goodwood ), ma certe gare preconfezionate mi annoiano a morte, e credo sia un vero peccato.
Ultima modifica di Gianluca Avigo - bove il sabato 30 marzo 2019, 21:25, modificato 2 volte in totale.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Sento che sarà una bella gara. Combattuta e incerta fino alla fine.
http://www.cicloweb.it/2019/03/29/dicio ... i-sicilia/


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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cassius ha scritto: sabato 30 marzo 2019, 21:03 Il ciclismo professionistico è uno
Mi spiace ma non è più così.


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Trullo
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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La freccia del Brabante di oggi non WT con starting list migliore del contemporaneo giro di Turchia WT è un segno del fallimento del sistema attuale


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Trullo ha scritto: mercoledì 17 aprile 2019, 22:12 La freccia del Brabante di oggi non WT con starting list migliore del contemporaneo giro di Turchia WT è un segno del fallimento del sistema attuale
Appunto


Gianluca Avigo - bove

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

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Non ho ancora visto il video editoriale del nostro admin preferito. Giuro stasera lo guardo.

Tornando ai rankig inviti ecc.

Per i 24 top team ( rankig a fine stagione ) obbligo di partecipare ai 3 gt, 5 monumento.

Se per motivi economici, etici ecc. un team non può garantire la partecipazione, lascerà il posto per tutta la stagione successiva al 25' team in classifica etc etc

Rester per tutti max 16 atleti

8 corridori pe Team in tutte le gare

Obbligo per i top 24 di partecipare almeno a 10 classiche e 5 week Race (Uci 500 )

Per tutte le altre gare e per i team dal 25' posto in poi, l'organizzatore deve dare precedenza, per l'invito, alle meglio posizione nel rankig.


Scala punti chiara e ben definita a seconda della competizione. Non è un segreto a me piace molto l'organizzazione del tennis

Uci 2000 Grandi giri
Uci 1000 monumento
Uci 1500 mondiale

Uci 500
Altre classiche e week Race ( attualmente WT )

Uci 250 attuali gare hc
Uci 100 tutto il resto


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Tennis che prevede le wild card che aborri, e che fa incontrare fra loro i big solo in pochi tornei a stagione

Provo a immaginare un sistema ancora più semplice
Coppa del mondo (12-14 classiche: indicativamente Sanremo, Strade Bianche, Lombardia, Roubaix, Parigi-Tours, San Sebastian, Fiandre, Liegi, Freccia, Gand, Amstel, una classica tedesca, una americana e una in estremo oriente) e Grandi Giri

Sette circuiti sovranazionali (con calendari parzialmente sovrapposti fra loro e mai sovrapposti a coppa del mondo e grandi giri) ai quali sono associate anche le brevi corse a tappe
Coppa Italia (con semiclassiche ma anche Tirreno Adriatico ecc.)
Coppa Francia (con semiclassiche ma anche Parigi Nizza, Delfinato, ecc.)
Coppa Iberia (semiclassiche ma anche Paesi Baschi, Catalogna, ecc.)
Coppa Benelux (con semiclassiche e BinckBank Tour)
Coppa Resto d'Europa (con semiclassiche ma anche Svizzera, Romandia,Polonia, Turchia ecc.)
Coppa Americhe (con semiclassiche ma anche California, ecc.)
Comma Resto del mondo (con semiclassiche ma anche Emirati, Down Under, ecc.)

Criteri
Le 20 migliori squadre partecipano a tutte le prove di Coppa del Mondo e ai Grandi Giri
Le prime 3 squadre della Coppa Italia (non necessariamente squadre italiane) sono invitate a Giro, Sanremo, Strade bianche, e Lombardia
Le prime 3 della Coppa Francia a Tour, Roubaix, Parigi-Tours
Le prime 3 della Coppa Iberia a Vuelta e San Sebastian
Le prime 3 della Coppa Benelux a Fiandre, Liegi, Freccia, Gand, Amstel
Le prime 3 della Coppa Resto Europa ad Amburgo (o Francoforte)
Le prime 3 della Coppa America a Montreal
Le prime 3 dela Coppa Resto del Mondo a Cadel Evans Ocean Race (o Japan Cup)

Infine 2 wildcard per grande giro (totale 20 + 3 + 2 = 25 squadre di 8) e 5 wildcard (totale 20 + 3 + 5 = 28 squadre di 7) per prova di coppa del mondo


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Trullo ha scritto: mercoledì 8 maggio 2019, 10:53 Tennis che prevede le wild card che aborri, e che fa incontrare fra loro i big solo in pochi tornei a stagione
Come fa incontrare i big in pochi tornei ?
4 slam + 9 atp1000 sono obbligatori per i top 30, più le final di Londra per i migliori 8 della stagione. In pratica quasi tutti i mesi da gennaio a novembre, giocano negli stessi tornei. Nel ciclismo ce lo sognamo. Tieni conto che in totale i tornei sono 60 circa. Quindi parliamo del 25%. Se parametriamo il totale delle gare uci con le gare Dove tutti, o molti Big, sono presenti mi viene da piangere.
Oppure più semplicemente, proviamo a fare l'elenco di 14/15 gare Dove i migliori 30/40 del ranking uci sono presenti contemporaneamente.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Gennaio Australia open
Febbraio xxx
Marzo indian e Miami
Aprile Montecarlo
Maggio Madrid e Roma
Giugno Roland g.
Luglio wimbeldon
Agosto Montreal e Cincinnati
Settembre us open
Ottobre Shangai e Parigi
Novembre atp finals

Rimane un buco solo a febbraio


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Tranchée d'Arenberg
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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bove, c'è una domanda che volevo farti da un paio di settimane. Come la mettiamo con il tuo idolo MvdP? Se fosse in vigore il sistema da te tanto caldeggiato che non prevede nessuna WC, non avrebbe potuto mai disputare ne Fiandre ne Amstel, privandoci dello spettacolo che ci ha regalato. Come la mettiamo in questo caso?


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Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 8:58 bove, c'è una domanda che volevo farti da un paio di settimane. Come la mettiamo con il tuo idolo MvdP? Se fosse in vigore il sistema da te tanto caldeggiato che non prevede nessuna WC, non avrebbe potuto mai disputare ne Fiandre ne Amstel, privandoci dello spettacolo che ci ha regalato. Come la mettiamo in questo caso?
Avrebbe fatto esattamente come ha fatto wout van aert.


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Gianluca Avigo - bove ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 8:59
Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 8:58 bove, c'è una domanda che volevo farti da un paio di settimane. Come la mettiamo con il tuo idolo MvdP? Se fosse in vigore il sistema da te tanto caldeggiato che non prevede nessuna WC, non avrebbe potuto mai disputare ne Fiandre ne Amstel, privandoci dello spettacolo che ci ha regalato. Come la mettiamo in questo caso?
Avrebbe fatto esattamente come ha fatto wout van aert.
Questa è una tua idea, non supportata dalla realtà. Sta di fatto che corre con la Corendon, professional tra le meno forti del panorama internazionale. Dunque col tuo sistema, non avrebbe potuto correre.


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 9:07
Gianluca Avigo - bove ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 8:59
Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 8:58 bove, c'è una domanda che volevo farti da un paio di settimane. Come la mettiamo con il tuo idolo MvdP? Se fosse in vigore il sistema da te tanto caldeggiato che non prevede nessuna WC, non avrebbe potuto mai disputare ne Fiandre ne Amstel, privandoci dello spettacolo che ci ha regalato. Come la mettiamo in questo caso?
Avrebbe fatto esattamente come ha fatto wout van aert.
Questa è una tua idea, non supportata dalla realtà. Sta di fatto che corre con la Corendon, professional tra le meno forti del panorama internazionale. Dunque col tuo sistema, non avrebbe potuto correre.
Se non fosse stato per lo scalzacane di Nuyens, quest'anno Van Aert sarebbe ancora in una professional, e forse ci sarebbe rimasto anche dal 2020 in poi.


fair play? No, Grazie!
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Tranchée d'Arenberg
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Slegar ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 9:40
Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 9:07
Gianluca Avigo - bove ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 8:59

Avrebbe fatto esattamente come ha fatto wout van aert.
Questa è una tua idea, non supportata dalla realtà. Sta di fatto che corre con la Corendon, professional tra le meno forti del panorama internazionale. Dunque col tuo sistema, non avrebbe potuto correre.
Se non fosse stato per lo scalzacane di Nuyens, quest'anno Van Aert sarebbe ancora in una professional, e forse ci sarebbe rimasto anche dal 2020 in poi.
Esatto


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Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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No ragazzi potete obbiettare tutto quello che volete ma sta cosa proprio no.
Con un regolamento come quello da me auspicato, pensate veramente che gente come wva e mvdp rimarebbero fuori dal circuito wt?
Mi arrendo


Mr. MM
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Gianluca Avigo - bove ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 7:04
Trullo ha scritto: mercoledì 8 maggio 2019, 10:53 Tennis che prevede le wild card che aborri, e che fa incontrare fra loro i big solo in pochi tornei a stagione
Come fa incontrare i big in pochi tornei ?
4 slam + 9 atp1000 sono obbligatori per i top 30, più le final di Londra per i migliori 8 della stagione. In pratica quasi tutti i mesi da gennaio a novembre, giocano negli stessi tornei. Nel ciclismo ce lo sognamo. Tieni conto che in totale i tornei sono 60 circa. Quindi parliamo del 25%. Se parametriamo il totale delle gare uci con le gare Dove tutti, o molti Big, sono presenti mi viene da piangere.
Oppure più semplicemente, proviamo a fare l'elenco di 14/15 gare Dove i migliori 30/40 del ranking uci sono presenti contemporaneamente.
Sì però bove posso permettermi di dirti che confrontare tennis e ciclismo è un po' come confrontare mele e datteri?

Tralasciamo il fatto che il tennis è uno sport individuale, mentre il ciclismo presenta anche dei team.

Ma soprattutto, la settorialità nel ciclismo è ben lungi da quella del tennis, dove sì, ci sono diversi terreni di gioco, ma vogliamo parlare della differenza tra classiche e Gt?
Della differenza tra Roubaix e Lombardia? Della differenza tra grande e piccolo giro?

Come puoi auspicare che i primi 30/40 (ti cito) della classifica Uci partecipino a tutto?

Io apprezzo tanto la passione che ci metti nell'esporre le tue idee, ma bisognerebbe adattarle alle specificità del ciclismo, tralasciando per un attimo il tennis (o lo sci o il basket o quello che vuoi).


el_condor

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Mr. MM ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 15:29
Come puoi auspicare che i primi 30/40 (ti cito) della classifica Uci partecipino a tutto?

Io apprezzo tanto la passione che ci metti nell'esporre le tue idee, ma bisognerebbe adattarle alle specificità del ciclismo, tralasciando per un attimo il tennis (o lo sci o il basket o quello che vuoi).
non ho seguito la discussione ma per i mondiali farei partecipare i primi 100 della classifica UCI.
Si sono visti esclusi eccellenti :ricordo un Bitossi che faceva paura a Moser lasciato a casa a Ostuni( nonostante pochi giorni prima al giro del Lazio avesse bruciato merckx per il secondo posto,. dopo de Vlaemink) e un Bartoli che averbbe poi vinto un Lombardia. In compenso in quei mondiali potevano partecipare un islandese o in cileno appena capaci di stare in gruppo per venti km.
Ciao

el_condor.


Mario Rossi
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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el_condor ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 15:53
Mr. MM ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 15:29
Come puoi auspicare che i primi 30/40 (ti cito) della classifica Uci partecipino a tutto?

Io apprezzo tanto la passione che ci metti nell'esporre le tue idee, ma bisognerebbe adattarle alle specificità del ciclismo, tralasciando per un attimo il tennis (o lo sci o il basket o quello che vuoi).
non ho seguito la discussione ma per i mondiali farei partecipare i primi 100 della classifica UCI.
Si sono visti esclusi eccellenti :ricordo un Bitossi che faceva paura a Moser lasciato a casa a Ostuni( nonostante pochi giorni prima al giro del Lazio avesse bruciato merckx per il secondo posto,. dopo de Vlaemink) e un Bartoli che averbbe poi vinto un Lombardia. In compenso in quei mondiali potevano partecipare un islandese o in cileno appena capaci di stare in gruppo per venti km.
Ciao

el_condor.
Riprendo questo messaggio per dire che io da alcuni messaggi resto abbastanza basito. Se una corsa si chiama mondiale é perché deve dare l'opportunitá ai ciclisti di tutte le nazionalitá di partecipare, se vuoi che lo sport si diffonda. E questo é il punto primo. Il punto secondo é ancora piú semplice. Molto probabilmente tra i primi 100 si troveranno, nella classifica attuale, almeno 20 belga, 20 francesi, 20 olandesi e 15 italiani. Voi vorreste limitare la partecipazione ad atleti di 4/5 nazionalitá per quale motivo? Come crei l'amalgama in 15? Oppure costringi persone come Jungels, Majka, Sagan, che, per la sfortuna di essere nati in paesi con meno tradizione, saranno costretti a correre da soli, senza gragari che per i 20 km prima che si stacchino, come dici tu el condor, ti vanno a prendere la borraccia o ti possono dare la bici se fori. É una divisione tra paesi di serie A e serie B che non condivido e aborro.

Capitolo WilCard, ad oggi senza una riforma che metta dei limiti ad alcuni sposor ( Sky, Bahrein e UAE in primis) é impossibile fare altrimenti, se vuoi che tutti i corridori si mettano in mostra. Ds come Savio, Scinto o quello dell'Arkea sanno bene che partecipare a un GT costa tanto pure per squadre come Jumbo o Dekeunick, che vincono e attirano sponsor, tra ritiri, macchine, staff. O si inseriscono norme di sovvenzione da parte dell'UCI, che magari copre a tutti una parte di questa spesa, o si trovano altre soluzioni, altrimenti si tengono le WC. Se a Savio levi pure quella, dopo che ti cresce i talenti e per la fantastica regola dei contratti i corridori non hanno un costo del cartellino, con un budget di circa 1/1,5 mln che cosa dovrebbe fare? Trovatemi una soluzione logica.


Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

Io, 4 febbraio 2022
el_condor

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Mario Rossi ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 16:51

Riprendo questo messaggio per dire che io da alcuni messaggi resto abbastanza basito. Se una corsa si chiama mondiale é perché deve dare l'opportunitá ai ciclisti di tutte le nazionalitá di partecipare, se vuoi che lo sport si diffonda. E questo é il punto primo. Il punto secondo é ancora piú semplice. Molto probabilmente tra i primi 100 si troveranno, nella classifica attuale, almeno 20 belga, 20 francesi, 20 olandesi e 15 italiani. Voi vorreste limitare la partecipazione ad atleti di 4/5 nazionalitá per quale motivo? Come crei l'amalgama in 15? Oppure costringi persone come Jungels, Majka, Sagan, che, per la sfortuna di essere nati in paesi con meno tradizione, saranno costretti a correre da soli, senza gragari che per i 20 km prima che si stacchino, come dici tu el condor, ti vanno a prendere la borraccia o ti possono dare la bici se fori. É una divisione tra paesi di serie A e serie B che non condivido e aborro.

a differenza di te io non mi stupisco di nulla, nemmeno del tuo commento che, come ti mostro, è abbastanza contraddittorio.
1) Si parla di campionato mondiale non perche' debbano partecipare i ciclisti di tutte le nazioni ma perchè si deve scegliere il migliore del mondo . Lasciare a casa un Bartoli e farvi partecipare un ciclista del Cile o dell'Islanda assolutamente incapace di stare con i migliori per poche decine di km è una palese ingiustizia. Naturalmente nessuna nazione è esclusa in partenza, basta che abbia ciclsiti capaci di ottenere il punteggio necessario. Altra soluzione sarebbe fare delle premondiali.

2. la seconda considerazione indica semplicemente che le tue conoscenze del ciclismo sono piuttosto teoriche : pare tu non ti renda conto che se una nazione rappresentata diciamo da 16 elementi con tutti i migliori non avrà una squadra coesa sarà un'ottima cosa.. Per quale motivo dovrei creare un amalgama ? Il mondiale dovrebbe essere una gara individuale..
Al mondiale di Mendrisio Bitossi con Colombo fu in fuga, se ben ricordo, per un centinaio di km..Chi inseguiva di dietro ? Anche un tale Felice Gimondi...

la divisione non è tra paesi di serie A e serei B ma è fatta in base alla preparazione e al merito. Lasciare a casa ciclisti di grande valore e far partecipare delle pippe (a volte mezze pippe) è ingiusto e non giova a nessuno, né allo spettacolo nè a chi vince..
ciao

el_condor


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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Gianluca Avigo - bove ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 8:00 Gennaio Australia open
Febbraio xxx
Marzo indian e Miami
Aprile Montecarlo
Maggio Madrid e Roma
Giugno Roland g.
Luglio wimbeldon
Agosto Montreal e Cincinnati
Settembre us open
Ottobre Shangai e Parigi
Novembre atp finals

Rimane un buco solo a febbraio
Però nel tennis i primi due del ranking per affrontarsi devono arrivare entrambi in finale. A meno di non avere un periodo di dominio di tre grandissimi come negli ultimi anni, questo è abbastanza raro. Ci sono tantissimi tornei tennis dove tra ritiri e uscite inattese alla fine della fiera non si è vista la tanto attesa partita. Più eventi importanti, ma meno probabilità di incontrarsi.


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
Mario Rossi
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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el_condor ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 17:45
Mario Rossi ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 16:51

Riprendo questo messaggio per dire che io da alcuni messaggi resto abbastanza basito. Se una corsa si chiama mondiale é perché deve dare l'opportunitá ai ciclisti di tutte le nazionalitá di partecipare, se vuoi che lo sport si diffonda. E questo é il punto primo. Il punto secondo é ancora piú semplice. Molto probabilmente tra i primi 100 si troveranno, nella classifica attuale, almeno 20 belga, 20 francesi, 20 olandesi e 15 italiani. Voi vorreste limitare la partecipazione ad atleti di 4/5 nazionalitá per quale motivo? Come crei l'amalgama in 15? Oppure costringi persone come Jungels, Majka, Sagan, che, per la sfortuna di essere nati in paesi con meno tradizione, saranno costretti a correre da soli, senza gragari che per i 20 km prima che si stacchino, come dici tu el condor, ti vanno a prendere la borraccia o ti possono dare la bici se fori. É una divisione tra paesi di serie A e serie B che non condivido e aborro.

a differenza di te io non mi stupisco di nulla, nemmeno del tuo commento che, come ti mostro, è abbastanza contraddittorio.
1) Si parla di campionato mondiale non perche' debbano partecipare i ciclisti di tutte le nazioni ma perchè si deve scegliere il migliore del mondo . Lasciare a casa un Bartoli e farvi partecipare un ciclista del Cile o dell'Islanda assolutamente incapace di stare con i migliori per poche decine di km è una palese ingiustizia. Naturalmente nessuna nazione è esclusa in partenza, basta che abbia ciclsiti capaci di ottenere il punteggio necessario. Altra soluzione sarebbe fare delle premondiali.

2. la seconda considerazione indica semplicemente che le tue conoscenze del ciclismo sono piuttosto teoriche : pare tu non ti renda conto che se una nazione rappresentata diciamo da 16 elementi con tutti i migliori non avrà una squadra coesa sarà un'ottima cosa.. Per quale motivo dovrei creare un amalgama ? Il mondiale dovrebbe essere una gara individuale..
Al mondiale di Mendrisio Bitossi con Colombo fu in fuga, se ben ricordo, per un centinaio di km..Chi inseguiva di dietro ? Anche un tale Felice Gimondi...

la divisione non è tra paesi di serie A e serei B ma è fatta in base alla preparazione e al merito. Lasciare a casa ciclisti di grande valore e far partecipare delle pippe (a volte mezze pippe) è ingiusto e non giova a nessuno, né allo spettacolo nè a chi vince..
ciao

el_condor
Credo, perdonami, che il ragionamento tuo sia dovuto a una scarsa conoscenza della quintessenza del ciclismo:siamo di fronte a uno sport individuale DI SQUADRA. Se elimini i gregari puoi essere anche la fusione di Merckx Boonen e De Vlaemick ma ci sará sempre un alto rischio di perdere una corsa, se un gregario non ti chiude o ti protegge.
Ad entrambe le tue considerazioni si risponde con una corsa: Firenzr 2013. Con il tuo ragionamento assisteremmo ogni anno a quello squallido teatrino spagnolo. Contento te, contenti tutti si dice nelle mie zone.
Concludendo ti dico che preferisco, visto che il ciclismo é anche favola e magia, veder lottare un Kudus, un Tekleimanot, un Grivko, che mai saranno presenti nei primi 100 piuttosto che assistere a corridori della stessa SQUADRA che si corrono contro. Il mondiale é un occasione per mettersi in mostra, per mostrare che il ciclismo é uno sport globale e il suo linguaggio universale. Ti pongo, infine, un quesito: tu credi che tra i primi 100 ci sarebbe qualcuno pronto a mettersi in gioco e partecipare a una fuga della prima ora? Tu credi che tra i primi 100 ci sará un valido gregario per Jungels? io NO. Se per te il bello del ciclismo sono solo gli ultimi 10 km, passa al cross, la cui corsa dura massimo 1 ora. Le corse su strada ne durano almeno 4, e per lo spettacolo sono necessari gregari e combattenti, pronti a cercare di vincere in maniera folle e impossibile o di aiutare il compagno nel loro modo migliore. Quindi credo, per tutte queste cose, che vedere un eritreo, un somalo, o un islandese sia un arricchimento per il nostro sport e che squadre da 9 sono fin troppo corpose per i miei gusti. A meno che tu non voglia ridiscutere tutto il concetto di mondiale, eliminando la divisione nazionale. Ma quella é un'altra storia, su cui ne possiamo anche parlare.


Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

Io, 4 febbraio 2022
Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

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Mr. MM ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 15:29
Gianluca Avigo - bove ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 7:04
Trullo ha scritto: mercoledì 8 maggio 2019, 10:53 Tennis che prevede le wild card che aborri, e che fa incontrare fra loro i big solo in pochi tornei a stagione
Come fa incontrare i big in pochi tornei ?
4 slam + 9 atp1000 sono obbligatori per i top 30, più le final di Londra per i migliori 8 della stagione. In pratica quasi tutti i mesi da gennaio a novembre, giocano negli stessi tornei. Nel ciclismo ce lo sognamo. Tieni conto che in totale i tornei sono 60 circa. Quindi parliamo del 25%. Se parametriamo il totale delle gare uci con le gare Dove tutti, o molti Big, sono presenti mi viene da piangere.
Oppure più semplicemente, proviamo a fare l'elenco di 14/15 gare Dove i migliori 30/40 del ranking uci sono presenti contemporaneamente.
Sì però bove posso permettermi di dirti che confrontare tennis e ciclismo è un po' come confrontare mele e datteri?

Tralasciamo il fatto che il tennis è uno sport individuale, mentre il ciclismo presenta anche dei team.

Ma soprattutto, la settorialità nel ciclismo è ben lungi da quella del tennis, dove sì, ci sono diversi terreni di gioco, ma vogliamo parlare della differenza tra classiche e Gt?
Della differenza tra Roubaix e Lombardia? Della differenza tra grande e piccolo giro?

Come puoi auspicare che i primi 30/40 (ti cito) della classifica Uci partecipino a tutto?

Io apprezzo tanto la passione che ci metti nell'esporre le tue idee, ma bisognerebbe adattarle alle specificità del ciclismo, tralasciando per un attimo il tennis (o lo sci o il basket o quello che vuoi).

Ma certamente, concordo sulla diversità di base tra i due sport. Quello che mi piace del tennis è che sono riusciti a darsi ( Grazie alla caparbietà di giocatori ed organizzatori negli anni 70 ) delle regole ed un formato preciso, che poi si è via via perfezionato. Nel ciclismo non si capisce una mazza ( a parte la breve parentesi coppa del mondo ), e te lo dice uno che lo pratica e lo segue dal lontano 1979. Dici che non si può pretendere che i big facciano gt e classiche. E perché mai non si può? Il punto sta proprio qui. Se il ciclismo vuole tornare grande come un tempo, da quegli anni deve prendere spunto. Certo è cambiata e migliorata tutta la baracca, ma per lo spettacolo agonistico preferirei vedere i protagonisti confrontarsi su tutti o quasi i terreni. Perché froom non dovrebbe fare fiAndre e roubaix? La iper specializzazione degli ultimi 20/25 anni ha, secondo me, ha contributo alle storture e aberrazioni di questo sport. Corridori che preparavano solo ed esclusivamente il tour, con magari un paio di brevi corse a tappe e stop, sono stati e temo saranno la morte di questo sport. Vorrei il confronto su tutti i terreni e per tutta la stagione. Poi ovviamente le caratteristiche singolari porteranno ad eccellere in determinate gare, ma intanto se il regolamento li obbliga a partecipare almeno ad un 70 / 75% delle gare che contano ( pena l'annullamento dei punti in dote al team ) le corna in quella gara che ti sta antipatica ce le devi picchiare. Spesso per andare avanti bisogna dare un'occhiata indietro.

Capitolo team. Che comanda sono i soldi punto. Quindi le migliori squadre metteranno sotto contatto i migliori corridori. Bisogna però trovare un sintema che preservi e tuteli la base. L'aiutino che porta il team mediocre nostrano al giro è fine a se stesso. Non porta da nessuna parte. A medio lungo termine non serve a nulla. Un calendario "serio ed esclusivo" di seconda serie, a mio avviso serve e può permettere a team e corridori di crescere e/o di trovare un equilibrio in quella dimensione, fungendo da vivaio


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Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Cthulhu »

Le retrocessioni non funzionano per i motivi che altri hanno già esposto: e anche perché magari basta un piazzamento in più o in meno per passare dal paradiso all'inferno. Vi immaginate le polemiche ? Perché il corridore della squadra X è arrivato dietro al corridore della squadra Y, voleva andare contro la squadra Z ? Magari per fregargli qualche ciclista ? E cose del genere.. Non possono ballare milioni su milioni solo perché il corridore W arriva quarto invece che quinto al Giro dell'Emilia.


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Trullo
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Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Trullo »

Gianluca Avigo - bove ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 7:04
Trullo ha scritto: mercoledì 8 maggio 2019, 10:53 Tennis che prevede le wild card che aborri, e che fa incontrare fra loro i big solo in pochi tornei a stagione
Come fa incontrare i big in pochi tornei ?
4 slam + 9 atp1000 sono obbligatori per i top 30, più le final di Londra per i migliori 8 della stagione.
Premettendo che sono d'accordo con molte delle cose che proponi, specie l'organizzazione del calendario, mi focalizzo sui due punti di disaccordo
- Il sistema chiuso con retrocessioni, al quale preferisco un sistema con una parte di inviti fissi alle squadre più forti per le corse di primo piano, una seconda quota (minore) di inviti "parziali" (nell'ultima proposta legato ai risultati ottenuti nella stessa area geografica: al giro va chi ha fatto meglio fra Tirreno-Adriatico, Trentino, Coppi-Bartali e semiclassiche italiane) e una (ancora minore) legata alla discrezionalità degli organizzatori (wild card che esistono nel tennis, pur convenendo nelal difficoltà di paragonare due sport così diversi)
- la durata dal calendario "comune", che per me deve essere limitata ai tre grandi giri e a dieci-quindici classiche. Il resto del tempo deve essere impiegato in gare nei quali i big si disperdono su due o più (nel mio ultimo modello fino a 7) fronti diversi. In questo vedo una forte analogia col tennis: tolta la dozzina di gare che menzioni (l 4 del grande slam, più i 9 di seconda fascia e il master) ci sono parecchie settimane nelle quali i big possono partecipare a tornei diversi, e giocatori "non da torneo di slam" possono affrontarli. Questo nel ciclismo è ancora più importante (pensiamo oltre che all'esempio che feci su Chioccioli qualche mese fa, poi rilanciato dai più attual esempi di Van Aert e Van der Poel. Se vogliamo anche Mareckzo quando correva nella professional italiana avrebbe avuto più occasioni di confrontarsi con i grandi e quindi di crescere e migliorarsi, rispetto alla situazione attiale. Inoltre il tipo di modello che propongo è l'unico che può salvaguardare le grandi corse della tradizione italiana, francese, spagnola e belga, ed evitare scempi come l'Appennino, che un tempo lo vincevano Baronchelli, Moser, Bugno e Lejarrreta, e oggi sovrapposto alla Liegi lo vincono (con tutto il rispetto) Ciccone e Cattaneo


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

Trullo ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 21:12
Gianluca Avigo - bove ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 7:04
Trullo ha scritto: mercoledì 8 maggio 2019, 10:53 Tennis che prevede le wild card che aborri, e che fa incontrare fra loro i big solo in pochi tornei a stagione
Come fa incontrare i big in pochi tornei ?
4 slam + 9 atp1000 sono obbligatori per i top 30, più le final di Londra per i migliori 8 della stagione.
Premettendo che sono d'accordo con molte delle cose che proponi, specie l'organizzazione del calendario, mi focalizzo sui due punti di disaccordo
- Il sistema chiuso con retrocessioni, al quale preferisco un sistema con una parte di inviti fissi alle squadre più forti per le corse di primo piano, una seconda quota (minore) di inviti "parziali" (nell'ultima proposta legato ai risultati ottenuti nella stessa area geografica: al giro va chi ha fatto meglio fra Tirreno-Adriatico, Trentino, Coppi-Bartali e semiclassiche italiane) e una (ancora minore) legata alla discrezionalità degli organizzatori (wild card che esistono nel tennis, pur convenendo nelal difficoltà di paragonare due sport così diversi)
- la durata dal calendario "comune", che per me deve essere limitata ai tre grandi giri e a dieci-quindici classiche. Il resto del tempo deve essere impiegato in gare nei quali i big si disperdono su due o più (nel mio ultimo modello fino a 7) fronti diversi. In questo vedo una forte analogia col tennis: tolta la dozzina di gare che menzioni (l 4 del grande slam, più i 9 di seconda fascia e il master) ci sono parecchie settimane nelle quali i big possono partecipare a tornei diversi, e giocatori "non da torneo di slam" possono affrontarli. Questo nel ciclismo è ancora più importante (pensiamo oltre che all'esempio che feci su Chioccioli qualche mese fa, poi rilanciato dai più attual esempi di Van Aert e Van der Poel. Se vogliamo anche Mareckzo quando correva nella professional italiana avrebbe avuto più occasioni di confrontarsi con i grandi e quindi di crescere e migliorarsi, rispetto alla situazione attiale. Inoltre il tipo di modello che propongo è l'unico che può salvaguardare le grandi corse della tradizione italiana, francese, spagnola e belga, ed evitare scempi come l'Appennino, che un tempo lo vincevano Baronchelli, Moser, Bugno e Lejarrreta, e oggi sovrapposto alla Liegi lo vincono (con tutto il rispetto) Ciccone e Cattaneo
Guarda che il sistema che propongo non è aperto è apertissimo. Come dicevi e dicevo. Poche gare di prima serie 3 giri e 5 monumento e una decina di classiche Va benissimo. Poi per il resto liberi tutti. Il punto su cui insisto è il calendario esclusivo di seconda serie ( una decine di semiclassiche e 5/6 corse di una settimana ) per il resto liberi tutti. Lo ripeterò alla nausea NON MI PIACE LA DISCREZIONALITA DELLE WILD CARD. quindi si rende necessario un sistema per misurare il valore dei team che possOno accedere alla massima cateoria.

A chi si preoccupa degli investimenti che potrebbero sfumare se i risultati non arrivano, dico STIAMO PARLANDO DI SPORT PROFESSIONISTICO. Funziona così in tutti gli sport. Fatevene una ragione. Sarà sempre di più cosi. Sta già accadendo, quindi meglio regolamentarlo


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

Per quanto riguarda i singoli corridori che perderebbero le occasioni di mettersi in mostra, ripeto la stessa cosa STIAMO PARLANDO DI SPORT PROFESSIONISTICO. Se hanno i numeri e la testa emergeranno, altrimenti cordiali saluti, è stato bello finché è durato. Compreso mvdp e wva


Mr. MM
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Gianluca Avigo - bove ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 18:57 Perché froom non dovrebbe fare fiAndre e roubaix?
Sono d'accordo su molte cose che scrivi (l'iper specializzazione, il passato glorioso, il sistema un po' caotico, etc.

Ti rispondo solo a quello che ho quotato: perchè se in termini di immagine per uno sponsor - e quindi di ritorno economico - e quindi di ritorno economico per il corridore - una classica (anche monumento) vale 100, il Tour vale 10.000 e puoi ideare tutti i sistemi che vuoi, ma finchè non cambi questo difficilmente cambi il sistema come vorresti tu (e, probabilmente, vorrebbero molti, me compreso).


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Trullo
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Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Trullo »

Ho provato ad abbozzare (per il momento solo per corse italane e belghe/olandesi) un possibile calendario, alla luce degli otto "circuiti" che ho immaginato
Il concetto di base è: ci sono tre grandi giri e quindici classiche che non si devono sovrapporre con niente altro. Sono grosso modo raggruppati in primavera e autunno, con il Tour in mezzo (seguito e preceduto a sua volta da altre corse)

Nel resto dell'anno (grosso modo: fino a marzo, un mese da metà maggio a metò giugno, il mese di agosto, un'ultima finestrella a inizio ottobre) si corrono i sette circuiti locali, con sovrapposizione parziale fra essi (legata anche alla stagionalità, p. es. a gennako si corre solo in Sudamerica, Asia e Oceania, a febbraio entra in scena l'Italia con Francia e Spagna, a marzo entra il Belgio, il resto 'Europa più avanti, e nell'anno ci sono momenti in cui alcuni circuiti non prevedono corse...)
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Re: La mia (vostra) riforma uci

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Mario Rossi ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 18:25 edo, perdonami, che il ragionamento tuo sia dovuto a una scarsa conoscenza della quintessenza del ciclismo:siamo di fronte a uno sport individuale DI SQUADRA. Se elimini i gregari puoi essere anche la fusione di Merckx Boonen e De Vlaemick ma ci sará sempre un alto rischio di perdere una corsa, se un gregario non ti chiude o ti protegge.
Ad entrambe le tue considerazioni si risponde con una corsa: Firenzr 2013. Con il tuo ragionamento assisteremmo ogni anno a quello squallido teatrino spagnolo. Contento te, contenti tutti si dice nelle mie zone.
Concludendo ti dico che preferisco, visto che il ciclismo é anche favola e magia, veder lottare un Kudus, un Tekleimanot, un Grivko, che mai saranno presenti nei primi 100 piuttosto che assistere a corridori della stessa SQUADRA che si corrono contro. Il mondiale é un occasione per mettersi in mostra, per mostrare che il ciclismo é uno sport globale e il suo linguaggio universale. Ti pongo, infine, un quesito: tu credi che tra i primi 100 ci sarebbe qualcuno pronto a mettersi in gioco e partecipare a una fuga della prima ora? Tu credi che tra i primi 100 ci sará un valido gregario per Jungels? io NO. Se per te il bello del ciclismo sono solo gli ultimi 10 km, passa al cross, la cui corsa dura massimo 1 ora. Le corse su strada ne durano almeno 4, e per lo spettacolo sono necessari gregari e combattenti, pronti a cercare di vincere in maniera folle e impossibile o di aiutare il compagno nel loro modo migliore. Quindi credo, per tutte queste cose, che vedere un eritreo, un somalo, o un islandese sia un arricchimento per il nostro sport e che squadre da 9 sono fin troppo corpose per i miei gusti. A meno che tu non voglia ridiscutere tutto il concetto di mondiale, eliminando la divisione nazionale. Ma quella é un'altra storia, su cui ne possiamo anche parlare.

si possono fare considerazioni di ogni tipo. Tu ne fai parecchie che sono tutte da dimostrare (impossibile prevedere lo svolgimento di una corsa).

Io personalmente vorrei vedere lottare per il titolo mondiale i migliori, a te invece va bene che partecipino anche ciclisti chiaramente non all'altezza .

Sono solo due opinini diverse: tu hai la tua, che rispetto ma non condivido ed io la mia. Tutto qua. Molte volte sono stati esclusi ciclisti meritevoli e questo mi è dispiaciuto molto (in particolar modo per Bitossi ad Ostuni e anche per Bartoli).

ciao

el_condor
P.S. dare giudizi tipo il tuo "hai scarsa conoscenza della quintessenza del ciclismo" è indice di notevole superficialità.

Mi riferisco solo a questa discussione, nella vita poi magari hai una profondità di pensiero da far impallidire Kant, Cartesio e Bertrand Russel .
Poi magari spieghi che cosa è per te la quintessenza del ciclismo cosi' fai un bel regalo a cicloweb.


Gianluca Avigo - bove

Re: La mia (vostra) riforma uci

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

Mr. MM ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 22:24
Gianluca Avigo - bove ha scritto: giovedì 9 maggio 2019, 18:57 Perché froom non dovrebbe fare fiAndre e roubaix?
Sono d'accordo su molte cose che scrivi (l'iper specializzazione, il passato glorioso, il sistema un po' caotico, etc.

Ti rispondo solo a quello che ho quotato: perchè se in termini di immagine per uno sponsor - e quindi di ritorno economico - e quindi di ritorno economico per il corridore - una classica (anche monumento) vale 100, il Tour vale 10.000 e puoi ideare tutti i sistemi che vuoi, ma finchè non cambi questo difficilmente cambi il sistema come vorresti tu (e, probabilmente, vorrebbero molti, me compreso).
Certo, oggi è così. Ma lo è perché quelli del tour sono stati bravi a pomparlo e l'uci ha essecondato la cosa, creando però un disequilibrio spaventoso. Una federazione internazionale seria non lo avrebbe permesso e avrebbe fatto il possibile per far crescere tutto il movimento e non solo una gara. Usando sempre il tennis come paragone, è evidente che wimbeldon ha più fascino, ma in termini di punti e regole è gestito esattamente come gli altri Slam. Il tour invece lo hanno messo su una corsia preferenziale, con il pieno, gli abbaglianti accesi e un motore di cilindrata doppia rispetto agli altri. Lo squilibrio lo hanno creato, non è caduto dal cielo


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