La crisi del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Lazzaro1
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 5 maggio 2019, 14:44
Lazzaro1 ha scritto: domenica 5 maggio 2019, 14:34
Stavo per scriverlo io, un conto sono gli sciatori della settimana bianca, un altro quelli agonistici.
Per arrivare in Copppa del Mondo devi allenarti tutti i giorni da quando hai 6/7 anni, altrimenti non ci arrivi.
L'Inghilterra potrà tirare fuori, una volta ogni vent'anni, uno scitore da coppa del mondo, ma non potrà mai avere una squadra competitiva
basta trasferirsi
la famiglia del mio vicino di casa si è trasferita da genova alla valle d'aosta , quando aveva 12 anni
quest'anno ha esordito in coppa del mondo
come ho scritto prima
lindey vonn viene dal minnesota non dal colorado
sciava su di una pista da sci da 80 metri di dislivello (stile quelle inglesi)
alle medie s'e' trasferita in colorado a vail
nella scuola per sportivi di stams ci son anche degli inglesi
bisogna vedere quanto uno vuole una cosa .. e le disponibilita' economiche delle famiglie
lo sci resta uno sport molto costoso
Si, ma resta il fatto che dal 2000 ad oggi solo 6 atleti britannici hanno fatto punti in coppa del mondo maschile e 3 in quella femminile.
Scieranno in tanti, ma la possibilità di fare agonismo ad alti livelli non è cosa loro


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Lazzaro1 ha scritto: domenica 5 maggio 2019, 14:49
Si, ma resta il fatto che dal 2000 ad oggi solo 6 atleti britannici hanno fatto punti in coppa del mondo maschile e 3 in quella femminile.
Scieranno in tanti, ma la possibilità di fare agonismo ad alti livelli non è cosa loro
su quello son d'accordo con te
ma l'altro utente (dal nome complicato chthulhu) aveva scritto

" Ora nello sci c'è un inglese nel primo gruppo di slalom. Vogliamo sostenere che gli inglesi praticano lo sci alpino ? "

io ho risposto :

Gli inglesi praticano tantissimo lo sci alpino
Basta vedere quanti vengono dalle mie parti a sciare (dove c'e' interski , ma pure a Cervinia o Courmayeur)
ci son delle localita' di montagna sia svizzere che austriache
che vivono solo su di loro

solo che lui nella sua settimana bianca non li aveva incontrati


Theakston
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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https://en.m.wikipedia.org/wiki/Tour_of_Britain
Albo d'oro del Tour of Britain, che per un certo periodo si chiamò Milk Race. Ci sono svedesi, polacchi, olandesi, cecoslovacchi, sovietici, americani...anche gente con una buona carriera tra i professionisti. Si potrebbe dire che erano già "globali" negli anni 70...
Questo per dire che il ciclismo di questi paesi non viene dal nulla, c'era qualcuno che lo praticava (di più o di meno non so) e chi lo insegnava.


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 5 maggio 2019, 14:34 Erano piu' forti perche' avevano un enorme bacino , tantissimi talenti , grossa organizzazione ed anche l'eta'
pero' se guardi i campioni del mondo

1980 Soukou 24 anni
1981 Vedernikov 22 anni
1982 Drogan 27 anni
1983 Raab 21 anni
1985 Piacecki 24 anni
1986 Ampler 22 anni
1988 Ludwig 28 anni
1989 Halupczok 21 anni
1991 Rjaksinski 24 anni
1993 Ullrich 20 anni

Non erano cosi' vecchi
Son d'accordo con te che il ciclismo sta cambiando , ma non vedo sta globalizzazione

Sottoscrivo quello che ha scritto Slegar
Il ciclismo sta cambiando anche qualitativamente.
E' vero che i colombiani c'erano anche prima, ma adesso sono di più e vincono i GT, mondiale a cronometro, la Parigi - Tours, mentre prima le tappe di montagna, una Vuelta e poco altro.

Se vediamo il Fiandre, il Belgio ha vinto 69 edizioni su 103. Appena 3 nell'ultimo decennio, adesso occorre dar spazio anche ad altre nazioni.

Sulla questione "caduta del muro" a cavallo degli anni c'era il dubbio che questi dominatori delo dilettantismo potessero sbaragliare la concorrenza anche tra i prof. Nell'immediato gli stessi che erano dilettanti, hanno pagato bel poco il salto. Col tempo le nuove leve hanno raccolto per esempio nei GT 2 Giri - 1 Tour - 3 Vuelte.
Meglio nelle gare di un giorno. Pertanto quello che era un dominio nei dilettanti, dai prof è stato poca cosa.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Slegar
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Lazzaro1 ha scritto: domenica 5 maggio 2019, 14:34 L'Inghilterra potrà tirare fuori, una volta ogni vent'anni, uno scitore da coppa del mondo, ma non potrà mai avere una squadra competitiva
Siamo ampiamente OT, ma tra qualche anno questa affermazione potremmo rimangiarcela. La federazione britannica di sci ha stretto un accordo con quella norvegese da poco più di cinque anni, in cui i migliori giovani britannici vengono spediti in scandinavia ad allenarsi con la nazionale vikinga ed i risultati si stanno già intravedendo sia nell'alpino che nel nordico.


fair play? No, Grazie!
Gianluca Avigo - bove

Re: La crisi del ciclismo italiano

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giorgio ricci
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Quoto tutto. Registriamo il Giro e arriviamo alle 16.
Grande CicloSprint :clap:


team opc
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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A occhio, ma potrei sbagliarmi, con la vittoria di Masnada, Androni quest'anno è l'unica professional ad aver vinto in una gara World Tour


Lopi90
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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team opc ha scritto: giovedì 16 maggio 2019, 23:29 A occhio, ma potrei sbagliarmi, con la vittoria di Masnada, Androni quest'anno è l'unica professional ad aver vinto in una gara World Tour
MVDP ha vinto Dwars e Amstel


qrier
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da qrier »

Carboni sta dando un senso alla partecipazione della Bardiani.
Poi Masnada vince la tappa, Conti in rosa, Ciccone lotta per la classifica dei Gpm, Moschetti si piazza in volata.
Peccato per Conci che ha ceduto nel finale.
Qualche segnale di risveglio c'è, senza dimenticare il Fiandre di Bettiol.

Spero che Formolo faccia un grande Giro.


team opc
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Lopi90 ha scritto: giovedì 16 maggio 2019, 23:30
team opc ha scritto: giovedì 16 maggio 2019, 23:29 A occhio, ma potrei sbagliarmi, con la vittoria di Masnada, Androni quest'anno è l'unica professional ad aver vinto in una gara World Tour
MVDP ha vinto Dwars e Amstel
Ah gia,è talmente fenomeno che lo consideravo un isolato😁


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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A oggi nella top 20 della generale
tre dei nostri :(
nibali terzo (santo subito)
Formolo dodicesimo
Conti 19 esimo


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sceriffo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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qrier ha scritto: venerdì 17 maggio 2019, 13:29 Carboni sta dando un senso alla partecipazione della Bardiani.
Poi Masnada vince la tappa, Conti in rosa, Ciccone lotta per la classifica dei Gpm, Moschetti si piazza in volata.
Peccato per Conci che ha ceduto nel finale.
Qualche segnale di risveglio c'è, senza dimenticare il Fiandre di Bettiol.

Spero che Formolo faccia un grande Giro.
Formolo non è n corridore da GT. Se c'era proprio bisogno di un'ulteriore conferma, è arrivata tra venerdì e ieri. E non è nemmeno un vincente


giorgio ricci
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Finito Nibali siamo a livello della Francia nella prima decade del nuovo millennio. Io talenti all'orizzonte non ne vedo.


cassius
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:08 Formolo non è n corridore da GT. Se c'era proprio bisogno di un'ulteriore conferma, è arrivata tra venerdì e ieri. E non è nemmeno un vincente
E soprattutto se proprio vuole far bene a un GT, meglio puntare sulla Vuelta, che ha salite molto più brevi. Uno come Formolo sulle Ardenne ha grandi possibilità e però far bene Ardenne e Giro è ormai impossibile.


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Walter_White
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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giorgio ricci ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:16 Finito Nibali siamo a livello della Francia nella prima decade del nuovo millennio. Io talenti all'orizzonte non ne vedo.
Triste verità. L'unico era Aru prima che si rivelasse un bluff. Spero che non ne risenta il Giro


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Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:08
Formolo non è n corridore da GT. Se c'era proprio bisogno di un'ulteriore conferma, è arrivata tra venerdì e ieri. E non è nemmeno un vincente
Uno che fa secondo alla liegi è decisamente un perdente....


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Walter_White ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:27 Triste verità. L'unico era Aru prima che si rivelasse un bluff. Spero che non ne risenta il Giro
Ma magari aspettare che recuperi dall'operazione, prima di tranciare giudizi a caso?


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Walter_White
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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cassius ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:54
Walter_White ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:27 Triste verità. L'unico era Aru prima che si rivelasse un bluff. Spero che non ne risenta il Giro
Ma magari aspettare che recuperi dall'operazione, prima di tranciare giudizi a caso?
Semplicemente dubito che sia l'unica causa di 3 stagioni sottotono


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Walter_White ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:27
giorgio ricci ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:16 Finito Nibali siamo a livello della Francia nella prima decade del nuovo millennio. Io talenti all'orizzonte non ne vedo.
Triste verità. L'unico era Aru prima che si rivelasse un bluff. Spero che non ne risenta il Giro
Dopo aver questo giro, se avessi 1000 lire li butterei su Ciccone (ho riportato su il suo 3D)


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Walter_White ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:57 Semplicemente dubito che sia l'unica causa di 3 stagioni sottotono
Il 2017 è stato sottotono? Ah, ok.
Il 2019 lo dobbiamo contare?


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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cassius ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 15:35
Walter_White ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:57 Semplicemente dubito che sia l'unica causa di 3 stagioni sottotono
Il 2017 è stato sottotono? Ah, ok.
Il 2019 lo dobbiamo contare?
2016/17/18

Se per te 2 buone settimane di Tour compensano non so che dirti, abbiamo parametri differenti


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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pacho ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 15:01 Dopo aver questo giro, se avessi 1000 lire li butterei su Ciccone (ho riportato su il suo 3D)
Eh sì, Ciccone è un bel corridore, in salita ne ha davvero, non sta mica facendo la classica maglia blu che fa i primi 2 gpm e poi becca mezz'ora...
Nella tappa di Lago Serrù ha fatto un garone. Ma è tutta la stagione che va bene.
Poi è nella squadra giusta, una world tour ma non con grandissime ambizioni; se anche l'anno prossimo gli arriva Nibali, di spazio comunque ne potrebbe avere in altre corse (poi penso che uno tra Mollema e Porte lo cederebbero).


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:41
sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:08
Formolo non è n corridore da GT. Se c'era proprio bisogno di un'ulteriore conferma, è arrivata tra venerdì e ieri. E non è nemmeno un vincente
Uno che fa secondo alla liegi è decisamente un perdente....
No, uno che dichiara sulla penultima Cote J Fulgsang aveva le gambe in croce quando poi poco più avanti l'ha piantato in mezzo alla strada, non sarà mai un vincente, perché vuol dire che non ci sta capendo niente. Né in corsa, ne dopo il traguardo


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:08
qrier ha scritto: venerdì 17 maggio 2019, 13:29 Carboni sta dando un senso alla partecipazione della Bardiani.
Poi Masnada vince la tappa, Conti in rosa, Ciccone lotta per la classifica dei Gpm, Moschetti si piazza in volata.
Peccato per Conci che ha ceduto nel finale.
Qualche segnale di risveglio c'è, senza dimenticare il Fiandre di Bettiol.

Spero che Formolo faccia un grande Giro.
Formolo non è n corridore da GT. Se c'era proprio bisogno di un'ulteriore conferma, è arrivata tra venerdì e ieri. E non è nemmeno un vincente
Che Formolo non sia corridore da GT ma da classiche altra conferma oggi...la sua tappa migliore, in un percorso da classica.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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giorgio ricci ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:16 Finito Nibali siamo a livello della Francia nella prima decade del nuovo millennio. Io talenti all'orizzonte non ne vedo.
La situazione è delicata è vero, ma non così catastrofica.
Di talenti né abbiamo e né abbiamo avuto anche gli anni scorsi. Il problema è poi trasformare un corridore di talento in un corridore vero.

Come dicono altri qui sotto e nel suo 3d Ciccone sta mostrando ottime qualità..dalla Freccia in poi è sempre nel vivo.
Masnada, forse non sarà mai un campione, seguendo il tuo paragone potrebbe essere il nostro Voeckler, ma io lo vedo meglio.
Tornando alla Trek di Ciccone..Moschetti neo pro, ha già dimostrato di poter andare molto vicino ai migliori velocisti..Conci è un bel prospetto.
Allargo ancora il campo ai due Seg..Dainese ci milita quest'anno e ha vinto delle corse di un certo livello. Affini ci ha militato l'anno scorso e può essere un buon trattorino.
Ci sono poi Bettiol e Trentin che in diversi tipi di corse sanno il fatto loro...Viviani non è ancora da pensione.
Poi c'è tutta una generazione sulla carta interessante che vediamo cosa potrà far da grande..Covi Battistella Sobrero Bagioli....

E poi c'è Moscon...


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nikybo85 ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 22:09
sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:08
qrier ha scritto: venerdì 17 maggio 2019, 13:29

Spero che Formolo faccia un grande Giro.
Formolo non è n corridore da GT. Se c'era proprio bisogno di un'ulteriore conferma, è arrivata tra venerdì e ieri. E non è nemmeno un vincente
Che Formolo non sia corridore da GT ma da classiche altra conferma oggi...la sua tappa migliore, in un percorso da classica.
oggi ne aveva anche per stare con Carapaz ma si è fermato per aiutare Majka
cmq entrerà nei 10


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nikybo85 »

mdm52 ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 22:22
nikybo85 ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 22:09
sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:08

Formolo non è n corridore da GT. Se c'era proprio bisogno di un'ulteriore conferma, è arrivata tra venerdì e ieri. E non è nemmeno un vincente
Che Formolo non sia corridore da GT ma da classiche altra conferma oggi...la sua tappa migliore, in un percorso da classica.
oggi ne aveva anche per stare con Carapaz ma si è fermato per aiutare Majka
cmq entrerà nei 10
Possibile..quello dietro di lui è già bello distante e sui 12 ci siamo..però davanti c'è solo Polanc che potrebbe crollare pesantemente, e che oggi non è andato affatto male. Credo che i piazzamenti dal 9 al 12 dipenderanno anche dalle fughe.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da cassius »

sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 20:30 No, uno che dichiara sulla penultima Cote J Fulgsang aveva le gambe in croce quando poi poco più avanti l'ha piantato in mezzo alla strada, non sarà mai un vincente, perché vuol dire che non ci sta capendo niente. Né in corsa, ne dopo il traguardo
Mi salvo questa perla per quando Formolo vincerà una Liegi, una Freccia o un Lombardia.

Se pure Formolo lo consideriamo un bidone, vabbè, cambiamo nome a questo thread in "Lexotan way of life"


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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cassius ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 22:39
sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 20:30 No, uno che dichiara sulla penultima Cote J Fulgsang aveva le gambe in croce quando poi poco più avanti l'ha piantato in mezzo alla strada, non sarà mai un vincente, perché vuol dire che non ci sta capendo niente. Né in corsa, ne dopo il traguardo
Mi salvo questa perla per quando Formolo vincerà una Liegi, una Freccia o un Lombardia.

Se pure Formolo lo consideriamo un bidone, vabbè, cambiamo nome a questo thread in "Lexotan way of life"
Io non ho detto un bidone. Ho detto semmai non è un vincente. Giusto per dire alla sua età gli Alaphillipe, i Kwiato o i Sagan, quante classiche avevano già vinto?


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 23:26
cassius ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 22:39
sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 20:30 No, uno che dichiara sulla penultima Cote J Fulgsang aveva le gambe in croce quando poi poco più avanti l'ha piantato in mezzo alla strada, non sarà mai un vincente, perché vuol dire che non ci sta capendo niente. Né in corsa, ne dopo il traguardo
Mi salvo questa perla per quando Formolo vincerà una Liegi, una Freccia o un Lombardia.

Se pure Formolo lo consideriamo un bidone, vabbè, cambiamo nome a questo thread in "Lexotan way of life"
Io non ho detto un bidone. Ho detto semmai non è un vincente. Giusto per dire alla sua età gli Alaphillipe, i Kwiato o i Sagan, quante classiche avevano già vinto?
Livello chiaramente diverso. Quelli sono campioni, Formolo è un ottimo corridore.


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Formolo é un bel corridore ma non è un vincente, e soprattutto non è da GT.
Può vincere tappe nei GT e nel WT, semiclassiche ecc, può vincere ma non è detto che le vinca, soprattutto se si ostina a fare classifica.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ciccone deve iniziare a fare classifica in un GT al più presto. Ci sono possibilità che faccia la Vuelta?


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Pirata81 ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 13:03 Ciccone deve iniziare a fare classifica in un GT al più presto. Ci sono possibilità che faccia la Vuelta?
Invece gli farei correre il Tour, senza pressioni.
Deve almeno capire che corsa sia.
Poi, l'anno prossimo, classifica al Giro.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nino58 ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 13:13
Pirata81 ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 13:03 Ciccone deve iniziare a fare classifica in un GT al più presto. Ci sono possibilità che faccia la Vuelta?
Invece gli farei correre il Tour, senza pressioni.
Deve almeno capire che corsa sia.
Poi, l'anno prossimo, classifica al Giro.
Ma che senso avrebbe fare il Tour, senza prepararlo, dopo un Giro a tutti? Va a casa dopo una settimana.
Non si può più improvvisare nel ciclismo


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nino58 »

Walter_White ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 13:25
nino58 ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 13:13
Pirata81 ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 13:03 Ciccone deve iniziare a fare classifica in un GT al più presto. Ci sono possibilità che faccia la Vuelta?
Invece gli farei correre il Tour, senza pressioni.
Deve almeno capire che corsa sia.
Poi, l'anno prossimo, classifica al Giro.
Ma che senso avrebbe fare il Tour, senza prepararlo, dopo un Giro a tutti? Va a casa dopo una settimana.
Non si può più improvvisare nel ciclismo
Ma imparare sì.
Quello è indispensabile.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Pirata81 ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 13:03 Ciccone deve iniziare a fare classifica in un GT al più presto. Ci sono possibilità che faccia la Vuelta?
Alla Vuelta magari in coabitazione con Mollema?
Però se vuol fare un serio progetto di classifica, non deve ammazzarsi di corse prima.
Alla Vuelta si fa bene anche in ragione di energie residue maggiori rispetto alla concorrenza.
giorgio ricci ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 12:56 Formolo é un bel corridore ma non è un vincente, e soprattutto non è da GT.
Può vincere tappe nei GT e nel WT, semiclassiche ecc, può vincere ma non è detto che le vinca, soprattutto se si ostina a fare classifica.
Esatto, il rischio di diventare un Pozzovivo che spreca gli anni migliori della carriera a rincorrere decimi posti e poi finisce da gregario.
sceriffo ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 23:26 Giusto per dire alla sua età gli Alaphillipe, i Kwiato o i Sagan, quante classiche avevano già vinto?
Premesso, nessuno ha paragonato Formolo ad Alaphilippe, Kwiato o Sagan.
A inizio carriera, quella fulminante vittoria al Giro 2015 (23 anni appena) sembrava dar l'idea di traguardi molto ambiziosi.
A distanza di qualche anno, constato che si è perlomeno capito in cosa può essere un vincente (tappe singole, classiche) e ci può lavorare per chiudere una carriera che non sarà da Alaphilippe, ma che può benissimo essere da Fuglsang, quello che lo ha battuto alla Liegi.
E anche Fuglsang a inizio carriera sembrava poter fare ben altro. Però nemmeno possiamo dire che sia una carriera buttata nel cesso, no?


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Per Ciccone il 2019 rappresenta l'anno zero.
La stagione per "de-bardianizzarsi". In questo giro si vede che ha una gran gamba, però deve migliorare l'atteggiamento. Adesso lo vedo un po' ancora acerbo.
Però ha gamba. Si vede.
Ovviamente in prospettiva classifica GT occorre vedere la continuità, il recupero, la gestione nelle tappe di pianura, la cronometro.
Di tutto quello che serve ora Ciccone ha solo la salita e non mi sembra nemmeno che vada tanto forte come i big della classifica.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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cassius ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 15:19 Premesso, nessuno ha paragonato Formolo ad Alaphilippe, Kwiato o Sagan.
Come no? Lo hai fatto tu. :)
A parte questo, Se da un lato questi corridori hanno avuto inizi di carriera fulminanti, ce se sono almeno 99 che invece prima dei 26 anni non hanno vinto niente di importante.
Ognuno ha i suoi tempi.
Formolo secondo me deve fare una scelta tipo Pascal Richard (giusto per fare un nome, ma anche altri) che aveva il bagaglio tecnico per fare top ten in un GT ma non di più, poi ha optato per successi parziali e classiche, raccogliendo notevoli risultati.
Secondo me Formolo sulle 3 settimane migliora molto lentamente, anzi sembra che non migliori affatto, pertanto credo che una scelta di questo tipo non può far altro che giovargli.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nikybo85 ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 22:21
giorgio ricci ha scritto: domenica 26 maggio 2019, 14:16 Finito Nibali siamo a livello della Francia nella prima decade del nuovo millennio. Io talenti all'orizzonte non ne vedo.
La situazione è delicata è vero, ma non così catastrofica.
Di talenti né abbiamo e né abbiamo avuto anche gli anni scorsi. Il problema è poi trasformare un corridore di talento in un corridore vero.

Come dicono altri qui sotto e nel suo 3d Ciccone sta mostrando ottime qualità..dalla Freccia in poi è sempre nel vivo.
Masnada, forse non sarà mai un campione, seguendo il tuo paragone potrebbe essere il nostro Voeckler, ma io lo vedo meglio.
Tornando alla Trek di Ciccone..Moschetti neo pro, ha già dimostrato di poter andare molto vicino ai migliori velocisti..Conci è un bel prospetto.
Allargo ancora il campo ai due Seg..Dainese ci milita quest'anno e ha vinto delle corse di un certo livello. Affini ci ha militato l'anno scorso e può essere un buon trattorino.
Ci sono poi Bettiol e Trentin che in diversi tipi di corse sanno il fatto loro...Viviani non è ancora da pensione.
Poi c'è tutta una generazione sulla carta interessante che vediamo cosa potrà far da grande..Covi Battistella Sobrero Bagioli....

E poi c'è Moscon...
Purtroppo è palese che stiamo vivendo un periodo di grande crisi in ambito gt come la Francia degli anni 2000.
Infatti i nostri Ciccone, Masnada ecc.. sono corridori molto simili ai francesci del 2000, dire il contrario è palesemente simbolo di immobilismo e testardaggine.(Per francesi degli anni 2000 intendo i vari Thomas Voeckler, David Moncoutiè, Sandy Casar, Perrick Fèdrigo ecc...)
La generazione che dovrebbe salire alla ribalta nei prossimi anni presenta grandissimi talenti(i vari Sobrero,Battistella, Covi, Bagioli), ma siamo sicuri che saranno in grado di prendere in mano le redini di uomo classifica dei gt?
A parer mio no, visto che non si tratta di corridori molto adatti alle corse a tappe.(Mi auguro di essere smentito)
Purtroppo qualcosa non funziona in ambito giovanile, altrimenti non si spiegherebbe la penuria di corridori da gt in uno dei paesi con più tradizione; Basti pensare che nell'ultimo decennio abbiamo sfornato soltanto due veri e propri corridori da gt(in ambito under 23), ovvero Fabio Aru e Mattia Cattaneo, i quali tra i prof non hanno dimostrato tutto il loro talento o lo hanno fatto soltanto in parte.
Di certo tutto questo potrebbe essere accreditato alla mancanza di corse a tappe giovanili in Italia, visto che ne rimangono soltanto tre in ambito under 23.(Molte corse a tappe sono ormai scomparse come ad esempio il Giro delle Regioni o il Giro delle Pesche nettarine.)

Ps: Sulle ruote veloci siamo messi molto bene, di sicuro infatti i vari Moschetti, Dainese, Lonardi sapranno divertirci.(Magari questi giovani talenti potrebbero essere trainati da un campione come Elia Viviani, il quale ha sicuramente rivitalizzato l'ambiente, caduto in crisi nel post Petacchi.)

Saluti,Leonardo


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 16:48
cassius ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 15:19 Premesso, nessuno ha paragonato Formolo ad Alaphilippe, Kwiato o Sagan.
Come no? Lo hai fatto tu. :)
No, ho scritto che vincerà un Lombardia o una Liegi o una Freccia, e quindi per me sarà un vincente.
Vincenti non sono mica solo i Bettini o i Gilbert, vincente è anche un Fuglsang che ha fatto tanti buoni piazzamenti e poi ha portato a casa la monumento che nobilita la sua carriera.
Formolo vincerà una monumento tra Liegi e Lombardia, secondo me. Una.
Alaphilippe ne vincerà altre 5 salvo sfighe particolari,tra cui magari anche un Fiandre e se è sufficientemente pazzo da provarci, pure la Roubaix.
Salvatore77 ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 16:48 A parte questo, Se da un lato questi corridori hanno avuto inizi di carriera fulminanti, ce se sono almeno 99 che invece prima dei 26 anni non hanno vinto niente di importante.
Ognuno ha i suoi tempi.
Formolo secondo me deve fare una scelta tipo Pascal Richard (giusto per fare un nome, ma anche altri) che aveva il bagaglio tecnico per fare top ten in un GT ma non di più, poi ha optato per successi parziali e classiche, raccogliendo notevoli risultati.
Secondo me Formolo sulle 3 settimane migliora molto lentamente, anzi sembra che non migliori affatto, pertanto credo che una scelta di questo tipo non può far altro che giovargli.
Formolo ha fatto intravedere subito dei margini interessanti, insomma se a 24 anni fai 9o alla Vuelta e l'anno dopo 10o al Giro, ci puoi fare un pensierino a diventare corridore da GT: in fondo Nibali a 25 anni aveva poi fatto un 7° al Tour (poi 6°) e anzi, un mio amico diceva "è sopravvalutato" (lo prendo per il culo da 9 anni almeno), Basso a 25 anni non aveva ancora una top10 in GT.
Poi però la crescita si è fermata lì: perchè 10° ci arrivi prendendo uno schiaffetto quasi su ogni salita, 6° prendendone uno ogni tanto, per arrivare sul podio magari cominci a darne. E quegli step direi che non ce li ha, non al Giro almeno. Magari alla Vuelta, con tappe e salite brevi, può. Poi la Vuelta arriva a fine stagione, magari per far classifica eviti di massacrarti prima, ma non incentri tutta la stagione su di essa come ti richiede un Giro o un Tour.

Se punta secco (ma penso che in parte lo abbia fatto già quest'anno) su Ardenne, Lombardia e altro che ci capita in mezzo, di qui ai 35 anni qualcosa di grosso lo piglia. Può anche fare il Giro, ma allora esca intenzionalmente di classifica il prima possibile e si metta a fare il battitore libero.
Come fa Alaphilippe al Tour, per capirci. Si parva licet componere magnis.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Tornando ad un ragionamento di sistema, direi che per le gare di un giorno non siamo poi messi tanto male.
Sembra manchi il fuori classe (forse l'unico è Moscon) ma per un mondiale di media difficoltà, non piatto per velocisti, non duro per soli scalatori, potremmo schierare Nibali, Moscon, Bettiol, Formolo, Trentin.
Non proprio una squadretta.
Sui GT invece, in attesa che Aru esca dai problemi fisici, stiamo in difficoltà.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Leonardo Civitella ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 18:08
Purtroppo è palese che stiamo vivendo un periodo di grande crisi in ambito gt come la Francia degli anni 2000.
Infatti i nostri Ciccone, Masnada ecc.. sono corridori molto simili ai francesci del 2000, dire il contrario è palesemente simbolo di immobilismo e testardaggine.(Per francesi degli anni 2000 intendo i vari Thomas Voeckler, David Moncoutiè, Sandy Casar, Perrick Fèdrigo ecc...)

Saluti,Leonardo
Quella generazione francese era talentuosissima
ha preferito fare una scelta controcorrente rispetto a tutto il resto del mondo
han ottenuto risultati molto inferiori a quello che meritava
altri han scelto il doping..han ottenuto risultati superiori..ma quasi tutti son poi stati squalificati o coinvolti in inchieste
Casar sesto al giro
Basso doping
buffa lo doping
Simoni doping
Cunego inchiesta Mantova , però assolto
savoldelli ferrari , ematocrito a 50,99..
casar zero inchieste..

Stessa cosa moncoutie
Tredicesimo al tour
i dodici davanti han avuto problemi di doping individuale o di squadra , tranne Sastre
moncoutie nulla

Alla fine i vincenti erano loro due..


giorgio ricci
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Credo che il movimento francese dopo l'affare Festina, abbia fatto veramente una scelta di campo, a discapito dei risultati. Questo faceva onore ai vari Casar e Moncoutie che erano corridori forti, come lo erano molti altri. Ricordo un corridore che mi piaceva molto, Christophe Le Mevel, senza problemi fisici ecc. ecc. avrebbe ottenuto molto di più.


nikybo85
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nikybo85 »

Io parlavo più in generale non solo dei GT..la Francia degli anni 00 non aveva granché anche fuori dai GT. Nei GT al momento attuale siam messi forse anche peggio..loro avevano anche un buon Moreau. Qualche prospetto lo abbiamo anche per le corse a tappe, ma di prospetti trattasi appunto, cosa faranno da grandi dipende da molti fattori.
Però non dobbiamo perdere le speranze, dei pistard hanno vinto dei GT, sarà più facile per uno che già tiene in salita da ragazzo poterci riuscire col giusto sviluppo.


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Tempo addietro pubblicarono un articolo che eliminava tutti i dopati dalle classifiche e attribuiva i risultati a posteriori ai corridori puliti.
Nardello credo avrebbe vinto 2 tour.
Era ovviamente un giochino.
La Francia non vince un tour da tre decadi. Anche negli altri gt fanno fatica. Le ragioni sono evidentemente anche altre.
Se penso che l'Italia possa entrare in un tunnel simile mi vengono i brividi.
Eppure quando meno te lo aspetti: voilà! Bettiol vince il Fiandre.
Magari fra qualche anno esce un giovane italiano che fa il botto fra i nomi che non ti aspetti.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jumbo »

Già, Bettiol. Che programmi ha da qui in avanti?


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jumbo ha scritto: lunedì 27 maggio 2019, 21:41 Già, Bettiol. Che programmi ha da qui in avanti?
Delfinato e Tour poi classiche Canadesi e Mondiale. Ovviamente se tutto va bene


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ma masnada per il mondiale come lo vedete?? È vero che non ha mai corso una monumento però sta dimostrando una gamba incredibile, se Cassani lo portasse con un ruolo importante non mi meraviglierei


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Fiandre ha scritto: martedì 28 maggio 2019, 13:05 Ma masnada per il mondiale come lo vedete?? È vero che non ha mai corso una monumento però sta dimostrando una gamba incredibile, se Cassani lo portasse con un ruolo importante non mi meraviglierei
Non c'entra molto con questo Mondiale.
Più adatto al prossimo in supporto a Nibali semmai


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