C'è rizz che traduce benissimo e non riesco a comprendere perchè insistono su lei che non ti fa capire niente!andriusskerla ha scritto: ↑mercoledì 29 maggio 2019, 17:36 Ancora un'orrenda performance della traduttrice simultanea, che ha pensato bene di non farci capire nulla di quello che ha detto Peters.
Servizio Rai 2019
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sì, ma infatti, ce la fa piuttosto bene anche da solo...che si guadagni un po' lo stipendio!Alanford ha scritto: ↑mercoledì 29 maggio 2019, 18:16C'è rizz che traduce benissimo e non riesco a comprendere perchè insistono su lei che non ti fa capire niente!andriusskerla ha scritto: ↑mercoledì 29 maggio 2019, 17:36 Ancora un'orrenda performance della traduttrice simultanea, che ha pensato bene di non farci capire nulla di quello che ha detto Peters.
Ora,la prima intervista che ho sentito in traduzione simultanea, dove veramente non tradusse nemmeno una sola parola, fu quella di Caleb Ewan. In verità Ewan era da prendere a schiaffi per me...parlava slang di non so quale zona d'Australia per giunta a mitraglietta. Capisco il presidente degli USA che ti parla in slang newyorkese e ti arrangi....ma CALEB EWAN un piccolo sforzo per farsi capire in una corsa di enorme tradizione che si svolge in Italia potrebbe tranquillamente farlo. Non dico parlare londinese, ma almeno parlare scandendo bene senza scorciare le parole.
E' come se uno al Tour andasse all'intervista e si mettesse a parlare lumbard, per giunta con una estrema naturalezza e un sorriso a 32 denti come lo sfoderava Ewan nell'occasione, perfino leggermente irridente.
Poi però ho sentito Ackermann che parlava un inglese scolastico alla tedesca che capivo pure io. Nemmeno lì una traduzione simultanea che traducesse una frase di senso compiuto. Io che non sono un linguista ho capito cosa ha detto Ackermann....
Veramente, secondo me lavora in un ambiente rumoroso con un audio molto basso, oppure c'è qualche altro problema, altrimenti non si spiega.
Re: Servizio Rai 2019
Ma la polemica sull'anticipo del Giro d'Italia per favorire il California? Fuffa, realtà o notizie di dieci anni fa?
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Servizio Rai 2019
siamo veramente ai discorsi da bar
questa è gente che la scuola l'ha lasciata 30 anni fa, di cosa parla?
questa è gente che la scuola l'ha lasciata 30 anni fa, di cosa parla?
Re: Servizio Rai 2019
va bè, questa è l'aria che tira
però la cosa più sensata alla fine l'ha detta Garzelli (cioè lo 'spagnolo' dei tre)
Re: Servizio Rai 2019
è una notizia che gira, rilanciata in tv recentemente da peppe conti
fanno prima a spostare il california
Re: Servizio Rai 2019
Chi ? Peters o la traduttrice simultanea ?
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Servizio Rai 2019
Veramente il Giro lo hanno spostato per favorire il Delfinato. Non mi pare un segreto.
Stamattina si sono svegliati un po' distratti e hanno fatto confusione con il California.
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- Tranchée d'Arenberg
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Re: Servizio Rai 2019
Fanno prima a studiare il calendario e il nome delle corse. Poi magari se c'hanno qualcosa da dire, che lo dicano pure.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: Servizio Rai 2019
si passa con assoluta indifferenza dall'esaltazione della natura: montagne, laghi etc, all'esaltazione delle autostrade che feriscono le montagne medesime
questo per allungare il brodo
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Re: Servizio Rai 2019
FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: Servizio Rai 2019
mancava solo il prete (che tra l'altro non si capisce quale 'illuminazione' abbia avuto)
Re: Servizio Rai 2019
Lo ha spiegato stamattina da Orlando. Nel 2009, quando correva per la Zalf, al termine del Memorial Vittime del Vajont ha omaggiato le vittime e da li' la vocazione.
- Walter_White
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Re: Servizio Rai 2019
"Chi dice che questo Giro è chiuso non capisce niente di ciclismo e nemmeno della vita"
Genovesi, dopo aver più volte ammesso di non capirci un cazzo
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- Tranchée d'Arenberg
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Re: Servizio Rai 2019
Walter_White ha scritto: ↑giovedì 30 maggio 2019, 17:57 "Chi dice che questo Giro è chiuso non capisce niente di ciclismo e nemmeno della vita"
Genovesi, dopo aver più volte ammesso di non capirci un cazzo
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: Servizio Rai 2019
Beh, oddio, sia l'anno scorso che nel 2016 il giro sembrava finito...
Comunque vi siete persi quella del panino alla marmellata di Genovesi... Dico solo che si sono sentite le palle di Garzelli e De Luca cadere e rotolare sul pavimento
Comunque vi siete persi quella del panino alla marmellata di Genovesi... Dico solo che si sono sentite le palle di Garzelli e De Luca cadere e rotolare sul pavimento
Re: Servizio Rai 2019
Tappa di ieri, vero? Momento top di tutta la telecronaca! E il giornale per le discese?!? Spettacolo.
Mi viene il dubbio: non è che recita?
Re: Servizio Rai 2019
A me da proprio l'idea dello scrittore più abituato a stare sui libri che a pensare alle cose pratiche della vita... Sarà che sono ingegnere, ho fatto l'itis, e quindi ho un'idea pregiudizievole su coloro che hanno fatto studi umanitari (si scherza, eh! ), gente capace di fare cose assurde solo per sfida personale (tipo un mio prof, fece ingegneria elettronica dopo il classico per questo motivo, e non ci capì nulla, però in filosofia era bravissimo ), che lambicca la sua mente su poemi e leggende e poi si scorda di fare la spesa. Una cosa del genere. Gli si vuole bene comunque.
Re: Servizio Rai 2019
questa boutade degli studi UMANITARI te la potevi anche risparmiare...Va bene prenderci per il c... perchè si studia e si parla di cose che apparentemente non hanno una immediata utilità. Riguardo all'ordine delle cose nella realtà, diciamo che è come la differenza che c'è tra il bancario che trova il modo fare la cresta sulle transazioni che opera tutti i giorni e il ladro che fa il colpo e svaligia il caveau della banca.Bomby ha scritto: ↑venerdì 31 maggio 2019, 9:07 A me da proprio l'idea dello scrittore più abituato a stare sui libri che a pensare alle cose pratiche della vita... Sarà che sono ingegnere, ho fatto l'itis, e quindi ho un'idea pregiudizievole su coloro che hanno fatto studi umanitari (si scherza, eh! ), gente capace di fare cose assurde solo per sfida personale (tipo un mio prof, fece ingegneria elettronica dopo il classico per questo motivo, e non ci capì nulla, però in filosofia era bravissimo ), che lambicca la sua mente su poemi e leggende e poi si scorda di fare la spesa. Una cosa del genere. Gli si vuole bene comunque.
L'autentico poeta, come l'autentico artista comunque ha un collegamento stretto con la realtà più feriale e concreta, è proprio della sua arte cogliere ciò che al discorso prosaico sfugge, ed esprimerlo in maniera più potente!
PS: che ha detto Genovesi sul pane e marmellata? Sono molto curioso...
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Re: Servizio Rai 2019
Ha raccontato che una volta è uscito in bici con un panino ripieno di marmellata alla fragola in tasca, ma si era dimenticato di avvolgerlo nella pellicola. Dopo un po' gli si è avvicinato un altro ciclista che gli ha detto che si era fatto male e stava sanguinando... ma in realtà era la marmellata alla fragola che era uscita dal panino e gli aveva macchiato la maglia. Quando ha raccontato questa cosa si è sentito Garzelli che ha soffocato le risa...
Mauro Facoltosi
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Re: Servizio Rai 2019
uomo d'altri tempi! questa cosa mi riconda molto quando qualcuno metteva nella tasca della maglia di lana la carne trita (inizialmente cruda) per mangiarsela durante la tappa....maurofacoltosi ha scritto: ↑venerdì 31 maggio 2019, 10:07
Ha raccontato che una volta è uscito in bici con un panino ripieno di marmellata alla fragola in tasca, ma si era dimenticato di avvolgerlo nella pellicola. Dopo un po' gli si è avvicinato un altro ciclista che gli ha detto che si era fatto male e stava sanguinando... ma in realtà era la marmellata alla fragola che era uscita dal panino e gli aveva macchiato la maglia. Quando ha raccontato questa cosa si è sentito Garzelli che ha soffocato le risa...
Re: Servizio Rai 2019
Scusa herbie, volevo scrivere umanistici... Ho scritto una cagata .
PS: per la cronaca, non sono del tutto avverso agli studi umanitari o umanistici che dir si voglia, anzi: servono anche quelli sennò vivremmo in una società di bruti.
PS: per la cronaca, non sono del tutto avverso agli studi umanitari o umanistici che dir si voglia, anzi: servono anche quelli sennò vivremmo in una società di bruti.
Re: Servizio Rai 2019
ahah grazie mi sembrava una battuta, visto che ci vogliono gli aiuti umanitari, al giorno d'oggi, per far guadagnare qualcosa anche a costoro...
Re: Servizio Rai 2019
Da quel punto di vista in effetti c'è qualche criticità: forse perchè sono troppi. Il mio consiglio per uno che deve scegliersi l'università (e ha una certa attitudine) è ingegneria elettronica, siamo in 4 gatti e le richieste sono talmente tante che a meno che tu non sia un pazzo scatenato ti assumono. E se sei un pazzo scatenato prima di dire di no ci pensano un attimo... Almeno sinora, tutti i miei compagni di corso sono stati assunti nel loro campo, e molti prendono anche piuttosto bene, io ho proseguito con gli studi (speriamo bene).
Re: Servizio Rai 2019
Anche ingegneria presenta qualche criticità: per esempio inizi a guadagnare mediamente molto tardiBomby ha scritto: ↑venerdì 31 maggio 2019, 13:50Da quel punto di vista in effetti c'è qualche criticità: forse perchè sono troppi. Il mio consiglio per uno che deve scegliersi l'università (e ha una certa attitudine) è ingegneria elettronica, siamo in 4 gatti e le richieste sono talmente tante che a meno che tu non sia un pazzo scatenato ti assumono. E se sei un pazzo scatenato prima di dire di no ci pensano un attimo... Almeno sinora, tutti i miei compagni di corso sono stati assunti nel loro campo, e molti prendono anche piuttosto bene, io ho proseguito con gli studi (speriamo bene).
(quindi per arrivare a dire 'piuttosto bene' devi tenere conto di tutto ciò che hai speso e di ciò che non hai
guadagnato negli anni di studio), e non sarai neolaureato per tutta la vita (fattore che molti neoingegneri
tendono a non considerare come fondamentale quando vedono che trovano facilmente lavoro subito dopo
la laurea, illudendosi che ciò dipenda più dal loro essere ingegneri che dal loro essere neo).
Re: Servizio Rai 2019
Aldo Grasso dice la sua:
https://www.corriere.it/spettacoli/19_m ... 0891.shtml
"Il Giro d’Italia ci ha regalato una bella sorpresa. Che non riguarda la corsa in sé o Vincenzo Nibali (fino alla fine tiferò per lo Squalo dello Stretto) o Richard Carapaz, nome di battaglia Carapaz. No, la sorpresa viene dalla telecronaca, la più interessante che io ricordi. Quest’anno, su Rai2, il Giro è raccontato da tre persone: Andrea De Luca, Stefano Garzelli e Fabio Genovesi. Il grande azzardo era Genovesi, scrittore raffinato e grande appassionato di ciclismo. Ma il diavolo ci ha messo la coda, scompaginando le carte. Sì perché nelle prime tappe al posto di Garzelli c’era Alessandro Petacchi, sospeso poi per gli strascichi dell’inchiesta antidoping Aderlass (il diavolo). E Genovesi faticava a trovare posto, a dire la sua. Con l’arrivo di Garzelli (che non è invadente), De Luca è stato molto bravo e intelligente a cercare un’immediata sintonia con lo scrittore.
Così, per la prima volta, abbiamo un racconto del Giro che non si rivolge soltanto ai cicloamatori (rapporti, watt, cadenza media di pedalate…) ma al pubblico più vasto. Per la prima volta abbiamo un racconto che diventa viaggio culturale, descrizione partecipe della fatica bestiale che compiono i corridori, epica sportiva, patrimonio condiviso. I discorsi più propriamente tecnici sono dirottati al «Processo alla tappa» dove signoreggia il ct Davide Cassani. Se poi penso che la telecronaca è preceduta dal sempre affascinante «Viaggio nell’Italia del Giro», condotto da Edoardo Camurri (Rai Cultura), posso ben dire che la Rai ha fatto finalmente il suo mestiere: il Giro è tornato a proporre tappe uniche della storia popolare del nostro Paese. Se serve, suggerisco ai responsabili anche il nome di Giovanni Battistuzzi che parla di ciclismo come fosse musica e sul «Foglio» regala poesia del pedale. Il calcio riuscirà mai a fare un simile salto di qualità? Riuscirà mai a parlare di meno e dire cose più interessanti?"
https://www.corriere.it/spettacoli/19_m ... 0891.shtml
"Il Giro d’Italia ci ha regalato una bella sorpresa. Che non riguarda la corsa in sé o Vincenzo Nibali (fino alla fine tiferò per lo Squalo dello Stretto) o Richard Carapaz, nome di battaglia Carapaz. No, la sorpresa viene dalla telecronaca, la più interessante che io ricordi. Quest’anno, su Rai2, il Giro è raccontato da tre persone: Andrea De Luca, Stefano Garzelli e Fabio Genovesi. Il grande azzardo era Genovesi, scrittore raffinato e grande appassionato di ciclismo. Ma il diavolo ci ha messo la coda, scompaginando le carte. Sì perché nelle prime tappe al posto di Garzelli c’era Alessandro Petacchi, sospeso poi per gli strascichi dell’inchiesta antidoping Aderlass (il diavolo). E Genovesi faticava a trovare posto, a dire la sua. Con l’arrivo di Garzelli (che non è invadente), De Luca è stato molto bravo e intelligente a cercare un’immediata sintonia con lo scrittore.
Così, per la prima volta, abbiamo un racconto del Giro che non si rivolge soltanto ai cicloamatori (rapporti, watt, cadenza media di pedalate…) ma al pubblico più vasto. Per la prima volta abbiamo un racconto che diventa viaggio culturale, descrizione partecipe della fatica bestiale che compiono i corridori, epica sportiva, patrimonio condiviso. I discorsi più propriamente tecnici sono dirottati al «Processo alla tappa» dove signoreggia il ct Davide Cassani. Se poi penso che la telecronaca è preceduta dal sempre affascinante «Viaggio nell’Italia del Giro», condotto da Edoardo Camurri (Rai Cultura), posso ben dire che la Rai ha fatto finalmente il suo mestiere: il Giro è tornato a proporre tappe uniche della storia popolare del nostro Paese. Se serve, suggerisco ai responsabili anche il nome di Giovanni Battistuzzi che parla di ciclismo come fosse musica e sul «Foglio» regala poesia del pedale. Il calcio riuscirà mai a fare un simile salto di qualità? Riuscirà mai a parlare di meno e dire cose più interessanti?"
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Servizio Rai 2019
Petacchi invadente? Ho letto bene?Strong ha scritto: ↑venerdì 31 maggio 2019, 16:18 Aldo Grasso dice la sua:
https://www.corriere.it/spettacoli/19_m ... 0891.shtml
"Il Giro d’Italia ci ha regalato una bella sorpresa. Che non riguarda la corsa in sé o Vincenzo Nibali (fino alla fine tiferò per lo Squalo dello Stretto) o Richard Carapaz, nome di battaglia Carapaz. No, la sorpresa viene dalla telecronaca, la più interessante che io ricordi. Quest’anno, su Rai2, il Giro è raccontato da tre persone: Andrea De Luca, Stefano Garzelli e Fabio Genovesi. Il grande azzardo era Genovesi, scrittore raffinato e grande appassionato di ciclismo. Ma il diavolo ci ha messo la coda, scompaginando le carte. Sì perché nelle prime tappe al posto di Garzelli c’era Alessandro Petacchi, sospeso poi per gli strascichi dell’inchiesta antidoping Aderlass (il diavolo). E Genovesi faticava a trovare posto, a dire la sua. Con l’arrivo di Garzelli (che non è invadente), De Luca è stato molto bravo e intelligente a cercare un’immediata sintonia con lo scrittore.
Così, per la prima volta, abbiamo un racconto del Giro che non si rivolge soltanto ai cicloamatori (rapporti, watt, cadenza media di pedalate…) ma al pubblico più vasto. Per la prima volta abbiamo un racconto che diventa viaggio culturale, descrizione partecipe della fatica bestiale che compiono i corridori, epica sportiva, patrimonio condiviso. I discorsi più propriamente tecnici sono dirottati al «Processo alla tappa» dove signoreggia il ct Davide Cassani. Se poi penso che la telecronaca è preceduta dal sempre affascinante «Viaggio nell’Italia del Giro», condotto da Edoardo Camurri (Rai Cultura), posso ben dire che la Rai ha fatto finalmente il suo mestiere: il Giro è tornato a proporre tappe uniche della storia popolare del nostro Paese. Se serve, suggerisco ai responsabili anche il nome di Giovanni Battistuzzi che parla di ciclismo come fosse musica e sul «Foglio» regala poesia del pedale. Il calcio riuscirà mai a fare un simile salto di qualità? Riuscirà mai a parlare di meno e dire cose più interessanti?"
Quindi è più importante il racconto nazional popolare di quello tecnico che avviene in gara.
ps: anche io odio quando si parla di rapporti e watt costantemente, ma qui mi sembra un delirio
Re: Servizio Rai 2019
a parte l'eccellenza di Camurri c'è ben poco da condividere.Strong ha scritto: ↑venerdì 31 maggio 2019, 16:18 Aldo Grasso dice la sua:
https://www.corriere.it/spettacoli/19_m ... 0891.shtml
"Il Giro d’Italia ci ha regalato una bella sorpresa. Che non riguarda la corsa in sé o Vincenzo Nibali (fino alla fine tiferò per lo Squalo dello Stretto) o Richard Carapaz, nome di battaglia Carapaz. No, la sorpresa viene dalla telecronaca, la più interessante che io ricordi. Quest’anno, su Rai2, il Giro è raccontato da tre persone: Andrea De Luca, Stefano Garzelli e Fabio Genovesi. Il grande azzardo era Genovesi, scrittore raffinato e grande appassionato di ciclismo. Ma il diavolo ci ha messo la coda, scompaginando le carte. Sì perché nelle prime tappe al posto di Garzelli c’era Alessandro Petacchi, sospeso poi per gli strascichi dell’inchiesta antidoping Aderlass (il diavolo). E Genovesi faticava a trovare posto, a dire la sua. Con l’arrivo di Garzelli (che non è invadente), De Luca è stato molto bravo e intelligente a cercare un’immediata sintonia con lo scrittore.
Così, per la prima volta, abbiamo un racconto del Giro che non si rivolge soltanto ai cicloamatori (rapporti, watt, cadenza media di pedalate…) ma al pubblico più vasto. Per la prima volta abbiamo un racconto che diventa viaggio culturale, descrizione partecipe della fatica bestiale che compiono i corridori, epica sportiva, patrimonio condiviso. I discorsi più propriamente tecnici sono dirottati al «Processo alla tappa» dove signoreggia il ct Davide Cassani. Se poi penso che la telecronaca è preceduta dal sempre affascinante «Viaggio nell’Italia del Giro», condotto da Edoardo Camurri (Rai Cultura), posso ben dire che la Rai ha fatto finalmente il suo mestiere: il Giro è tornato a proporre tappe uniche della storia popolare del nostro Paese. Se serve, suggerisco ai responsabili anche il nome di Giovanni Battistuzzi che parla di ciclismo come fosse musica e sul «Foglio» regala poesia del pedale. Il calcio riuscirà mai a fare un simile salto di qualità? Riuscirà mai a parlare di meno e dire cose più interessanti?"
in una tappa come quella di oggi, per esempio, quanti non appassionati si possono ... appassionare?
Re: Servizio Rai 2019
Piuttosto che mangiare un'energy bar dell'Ener, vado in crisi di fame e mi faccio venire a prendere in macchina.
Re: Servizio Rai 2019
Se Petacchi era invadente io allora sono NapoleoneStrong ha scritto: ↑venerdì 31 maggio 2019, 16:18 Aldo Grasso dice la sua:
https://www.corriere.it/spettacoli/19_m ... 0891.shtml
"Il Giro d’Italia ci ha regalato una bella sorpresa. Che non riguarda la corsa in sé o Vincenzo Nibali (fino alla fine tiferò per lo Squalo dello Stretto) o Richard Carapaz, nome di battaglia Carapaz. No, la sorpresa viene dalla telecronaca, la più interessante che io ricordi. Quest’anno, su Rai2, il Giro è raccontato da tre persone: Andrea De Luca, Stefano Garzelli e Fabio Genovesi. Il grande azzardo era Genovesi, scrittore raffinato e grande appassionato di ciclismo. Ma il diavolo ci ha messo la coda, scompaginando le carte. Sì perché nelle prime tappe al posto di Garzelli c’era Alessandro Petacchi, sospeso poi per gli strascichi dell’inchiesta antidoping Aderlass (il diavolo). E Genovesi faticava a trovare posto, a dire la sua. Con l’arrivo di Garzelli (che non è invadente), De Luca è stato molto bravo e intelligente a cercare un’immediata sintonia con lo scrittore.
Così, per la prima volta, abbiamo un racconto del Giro che non si rivolge soltanto ai cicloamatori (rapporti, watt, cadenza media di pedalate…) ma al pubblico più vasto. Per la prima volta abbiamo un racconto che diventa viaggio culturale, descrizione partecipe della fatica bestiale che compiono i corridori, epica sportiva, patrimonio condiviso. I discorsi più propriamente tecnici sono dirottati al «Processo alla tappa» dove signoreggia il ct Davide Cassani. Se poi penso che la telecronaca è preceduta dal sempre affascinante «Viaggio nell’Italia del Giro», condotto da Edoardo Camurri (Rai Cultura), posso ben dire che la Rai ha fatto finalmente il suo mestiere: il Giro è tornato a proporre tappe uniche della storia popolare del nostro Paese. Se serve, suggerisco ai responsabili anche il nome di Giovanni Battistuzzi che parla di ciclismo come fosse musica e sul «Foglio» regala poesia del pedale. Il calcio riuscirà mai a fare un simile salto di qualità? Riuscirà mai a parlare di meno e dire cose più interessanti?"
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Re: Servizio Rai 2019
Aldo Grasso va bene quando fa il critico delle produzioni televisive come sceneggiati, quiz, film, telefilm, talk show.Strong ha scritto: ↑venerdì 31 maggio 2019, 16:18 Aldo Grasso dice la sua:
https://www.corriere.it/spettacoli/19_m ... 0891.shtml
"Il Giro d’Italia ci ha regalato una bella sorpresa. Che non riguarda la corsa in sé o Vincenzo Nibali (fino alla fine tiferò per lo Squalo dello Stretto) o Richard Carapaz, nome di battaglia Carapaz. No, la sorpresa viene dalla telecronaca, la più interessante che io ricordi. Quest’anno, su Rai2, il Giro è raccontato da tre persone: Andrea De Luca, Stefano Garzelli e Fabio Genovesi. Il grande azzardo era Genovesi, scrittore raffinato e grande appassionato di ciclismo. Ma il diavolo ci ha messo la coda, scompaginando le carte. Sì perché nelle prime tappe al posto di Garzelli c’era Alessandro Petacchi, sospeso poi per gli strascichi dell’inchiesta antidoping Aderlass (il diavolo). E Genovesi faticava a trovare posto, a dire la sua. Con l’arrivo di Garzelli (che non è invadente), De Luca è stato molto bravo e intelligente a cercare un’immediata sintonia con lo scrittore.
Così, per la prima volta, abbiamo un racconto del Giro che non si rivolge soltanto ai cicloamatori (rapporti, watt, cadenza media di pedalate…) ma al pubblico più vasto. Per la prima volta abbiamo un racconto che diventa viaggio culturale, descrizione partecipe della fatica bestiale che compiono i corridori, epica sportiva, patrimonio condiviso. I discorsi più propriamente tecnici sono dirottati al «Processo alla tappa» dove signoreggia il ct Davide Cassani. Se poi penso che la telecronaca è preceduta dal sempre affascinante «Viaggio nell’Italia del Giro», condotto da Edoardo Camurri (Rai Cultura), posso ben dire che la Rai ha fatto finalmente il suo mestiere: il Giro è tornato a proporre tappe uniche della storia popolare del nostro Paese. Se serve, suggerisco ai responsabili anche il nome di Giovanni Battistuzzi che parla di ciclismo come fosse musica e sul «Foglio» regala poesia del pedale. Il calcio riuscirà mai a fare un simile salto di qualità? Riuscirà mai a parlare di meno e dire cose più interessanti?"
Lasciasse perdere il ciclismo che fa più bella figura.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Servizio Rai 2019
Oggi han esagerato con le inquadrature di quelli davanti
dietro mai un distacco
pochissime immagini
poi per far vedere l arrivo del decimo
dietro mai un distacco
pochissime immagini
poi per far vedere l arrivo del decimo
Re: Servizio Rai 2019
Regia RAI la più colpita dall'operazione Aderlass
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Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Servizio Rai 2019
Rizzato, occhio che oggi con quella camicia sei a forte rischio pezza ascellare
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Servizio Rai 2019
Bordata di De Luca contro gli e-sport. Mi piacerebbe che mi spiegasse cosa intenda per sport. Mica è solo movimento. Altrimenti possiamo escludere tutte le discipline (anche olimpiche) di tiro o biliardo per dire.
Re: Servizio Rai 2019
La Rai.. società giovane e sempre sul pezzo! Pronta al cambiamento. Dinamica. Come i suoi telecronisti
- UribeZubia
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Re: Servizio Rai 2019
Ha i suoi cavalli di battaglia.
E' un po' che non tira fuori la storia dei corridori con la barba, me l'aspetto per la crono di domani (per via dell'aerodinamica)...
PALESTINA LIBERA !
Re: Servizio Rai 2019
Taccone era democristiano, De Luca dovrebbe saperlo vista la sua ammirazione per De Gasperi, perché mai non dovrebbero essere riproponibili le sue esclamazioni?