Peter Sagan - True cycling star!

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Brogno
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 13:34 Dire che secondo te probabilmente diventerà uno degli "altri" e che si ritirerà per me è abbasta simile a dire che uno è finito. Poi possiamo girare attorno alla questione e disquisire sulle singole parole utilizzate, ma a casa mia il significato è quello. ;)
Ci son le mie parole, quindi si possono citare quelle senza passare alla libera interpretazione :)


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Brogno ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 13:53
Tranchée d'Arenberg ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 13:34 Dire che secondo te probabilmente diventerà uno degli "altri" e che si ritirerà per me è abbasta simile a dire che uno è finito. Poi possiamo girare attorno alla questione e disquisire sulle singole parole utilizzate, ma a casa mia il significato è quello. ;)
Ci son le mie parole, quindi si possono citare quelle senza passare alla libera interpretazione :)
E infatti ho citato proprio quello che dicevi tu e l'ho pure evidenziato. Che devo fare di più? Mica me le son inventate io certe cose :boh:


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lemond ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 12:35
Brogno ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 12:24
Tranchée d'Arenberg ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 11:50 Ma di nuovo noto che arrivi a conclusioni molto affrettate, troppo.
Se vai a vedere bene i suoi risultati non c'è un calo così grandiosamente evidente da poterlo dare per finito.
Tutto giusto, ma io non ho mai detto che sia finito.
Tranchée d'Arenberg ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 11:50 Questo è un altro paio di maniche. Se si dovesse scocciare o se in passato ha dichiarato di volersi ritirare 'giovane', cosa c'entrano MvdP, WvA e Remco?
È indubbio che quando uno vince di meno o non vince affatto sia più facile pensare al ritiro. Quindi c'è ovviamente una correlazione.
A proposito di ritiri, se lo avesse fatto l'Embatido subito dopo aver coronato il sogno mondiale, non sarebbe stata la scelta giusta? Poi, visto che siamo su Sagan vorrei sapere quel che a vinto nelle corse con la bici da tutti i terreni (BTT)? Grazie.
MAh penso che Valverde si diverta troppo per ririrarsi. Lo dimostra il fatto che abbia sempre corso tantissimo rispetto a chi fà invece lunghissimi allenamenti.

Che vuoi dire con "quante corse ha vinto Sagan con la bici da tutti i terreni"?


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nikybo85 ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 14:04 Che vuoi dire con "quante corse ha vinto Sagan con la bici da tutti i terreni"?
È una specialità del ciclismo di cui è campione europeo Mathieu V.d.P. e mondiale Nino Shuster (s.s.s.c.) e che ha la sua coppa del mondo e fra 10 minuti ci dovrebbe essere il collegamento sui Raisport della tappa di Val di Sole. :)


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 13:46 Si, diciamo che è una sorta di Gesù Cristo (lemond, questa l'ho scritta per te :D ) del ciclismo: muore e risorge di continuo. Però lui ha più superpoteri perchè lo fa più volte nel corso dell'anno, mentre Gesù a quanto pare lo fa solo 1 volta :diavoletto:
Una leggenda vale l'altra, ma a me piacerebbe di più, in questo caso *la fenice*. :cincin:


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lemond ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 14:45
nikybo85 ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 14:04 Che vuoi dire con "quante corse ha vinto Sagan con la bici da tutti i terreni"?
È una specialità del ciclismo di cui è campione europeo Mathieu V.d.P. e mondiale Nino Shuster (s.s.s.c.) e che ha la sua coppa del mondo e fra 10 minuti ci dovrebbe essere il collegamento sui Raisport della tappa di Val di Sole. :)
Ah ok ora ci sono!..non avevo capito

Comunque ricordo una bella Olimpiade di Sagan in quella specialità, messo fuori dai giochi che contano da una foratura ma bella prestazione.


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nikybo85 ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 14:58
lemond ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 14:45
nikybo85 ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 14:04 Che vuoi dire con "quante corse ha vinto Sagan con la bici da tutti i terreni"?
È una specialità del ciclismo di cui è campione europeo Mathieu V.d.P. e mondiale Nino Shuster (s.s.s.c.) e che ha la sua coppa del mondo e fra 10 minuti ci dovrebbe essere il collegamento sui Raisport della tappa di Val di Sole. :)
Ah ok ora ci sono!..non avevo capito

Comunque ricordo una bella Olimpiade di Sagan in quella specialità, messo fuori dai giochi che contano da una foratura ma bella prestazione.
Finché Sagan ha praticato la MTB, è stato uno dei migliori al mondo (parliamo ovviamente della categoria juniores, in cui fu campione del mondo e, in parte, di quella Under 23 dove se non erro arrivò 4° ad un mondiale).

Successivamente l'ha praticata in maniera solamente sporadica, con l'unica eccezione di Rio 2016, quando com'è noto decise di sacrificare la prova su strada per gareggiare nella MTB. Partì benissimo ma poi bucò un paio di volte in momenti cruciali (ed era anche lontano dalla zona box se ben ricordo), cosicché la sua prova ne uscì compromessa. Non credo che quel giorno sarebbe riuscito a battere Schurter ma un pensierino al podio forse avrebbe potuto farlo.


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Abruzzese ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 17:43 con l'unica eccezione di Rio 2016, quando com'è noto decise di sacrificare la prova su strada per gareggiare nella MTB. Partì benissimo ma poi bucò un paio di volte in momenti cruciali (ed era anche lontano dalla zona box se ben ricordo), cosicché la sua prova ne uscì compromessa. Non credo che quel giorno sarebbe riuscito a battere Schurter ma un pensierino al podio forse avrebbe potuto farlo.
Ricordo bene, che giornata. Un grande Sagan, peccato per l'epilogo non fortunato, ma come ben dici forse un podio era alla portata. Comunque dimostro di poter ancora competere anche in MTB (altro che solo in volata..).


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Brogno ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 21:06
Abruzzese ha scritto: domenica 4 agosto 2019, 17:43 con l'unica eccezione di Rio 2016, quando com'è noto decise di sacrificare la prova su strada per gareggiare nella MTB. Partì benissimo ma poi bucò un paio di volte in momenti cruciali (ed era anche lontano dalla zona box se ben ricordo), cosicché la sua prova ne uscì compromessa. Non credo che quel giorno sarebbe riuscito a battere Schurter ma un pensierino al podio forse avrebbe potuto farlo.
Ricordo bene, che giornata. Un grande Sagan, peccato per l'epilogo non fortunato, ma come ben dici forse un podio era alla portata. Comunque dimostro di poter ancora competere anche in MTB (altro che solo in volata..).
Nella sua autobiografia, Peter racconta tutto l'iter per arrivare all'appuntamento (compresi gli accordi che dovette fare con Tinkov per poter partecipare), la preparazione, gli allenamenti con Christoph Sauser (lo svizzero bronzo a Sidney nonché iridato sia nel Cross Country che nel Marathon) che lavorava per conto della Specialized (al tempo fornitore delle bici di Sagan) e che, al di là di alcuni aspetti su cui Peter dovette riprendere la mano, evidenziava come avesse ancora un ottimo ritmo. Particolarmente divertente è il racconto dell'espediente che Sagan adottò per non restare imbottigliato nella partenza: com'è noto, per poter partire nelle posizioni d'avanguardia servivano punti nel ranking e Peter praticamente non ne aveva rispetto agli altri atleti, dovendo quindi partire in ultima fila (cosa che per i comuni mortali significa praticamente gara compromessa già prima del via). Così escogitò questo: si staccò leggermente dalla fila di atleti davanti a lui, si regolò con il countdown e attaccò lo scarpino iniziando a pedalare pochi istanti prima del via ufficiale (in quanto, a suo dire, sarebbe stata considerata falsa partenza solo se avesse superato la linea davanti. Ecco perché quel "margine di sicurezza" rispetto ai penultimi). In questo modo riuscì a superare un corridore dopo l'altro nel giro di lancio e si ritrovò addirittura terzo in avvio. Purtroppo poi incappò in due forature, derivate da errate scelte di traiettoria e se non fosse incorsa la seconda, avrebbe ancora potuto aspirare ad una top 10, che sarebbe comunque stato un risultato di tutto rispetto.

Questo fa capire quante variabili, ancor più che per la strada, vi siano in una gara di MTB: l'importanza di una buona posizione in partenza, il ritmo gara da gestire per non scoppiare sul più bello, la bravura e la fortuna nell'evitare forature o altri inconvenienti meccanici (l'abbiamo visto ieri con Kerschbaumer e Braidot). Insomma, io non mi ritengo un grandissimo esperto di MTB, soprattutto per il fatto di non riuscire mai a seguirla come vorrei ma sarebbe importante che alcuni tenessero conto di determinati aspetti. La MTB è un qualcosa che va ben oltre un semplice invaghirsi per Mathieu Van Der Poel o chicchessia, come per qualsivoglia considerazione su Sagan. Per capirci qualcosa per davvero servono adeguate competenze, altrimenti si rischia di fare disamine estremamente parziali e fallaci.

P.S.: già che ci siamo, occorre far capire che mentre Sagan volle disputare l'Olimpiade principalmente per divertirsi, per fare qualcosa di diverso e per rilassarsi mentalmente (sempre nella biografia dice, in sostanza, che non volle trovarsi nella stessa situazione di Cavendish a Londra, con tutti che aspettavano le sue mosse in quanto considerato grandissimo favorito alla vigilia), Mathieu Van Der Poel gareggia in MTB costantemente da due anni buoni e questo, oltre al grandissimo talento che possiede, gli consente di avere una costante padronanza del mezzo, del colpo d'occhio da avere in gara per scegliere le traiettorie (tanto che lui regala anche spettacolo al pubblico con alcuni salti pregevoli) e della gestione del ritmo di gara. Insomma Mathieu sa sempre quello che fa e, soprattutto, non lo fa esclusivamente per divertirsi.


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Abruzzese ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 15:04 Insomma Mathieu sa sempre quello che fa e, soprattutto, non lo fa esclusivamente per divertirsi.
Il che dimostra che non è uno stupido, perché un professionista non può concedersi il lusso del solo divertimento.


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lemond ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 16:05
Abruzzese ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 15:04 Insomma Mathieu sa sempre quello che fa e, soprattutto, non lo fa esclusivamente per divertirsi.
Il che dimostra che non è uno stupido, perché un professionista non può concedersi il lusso del solo divertimento.
C'è però una differenza: Van Der Poel si sta affermando adesso su strada, dopo essere diventato il numero 1 nel ciclocross e sta provando a diventare anche il numero 1 nella MTB.

Quando Sagan invece prese la decisione di disputare le Olimpiadi nella MTB era già un professionista ultraffermato, aveva conquistato il suo primo mondiale e con Tinkov si era messo in una posizione in cui il vulcanico team manager russo non potesse dirgli di no. Qui tutti hanno considerato, alla luce del successo di Van Avermaet, un grave errore non aver disputato la prova su strada, tuttavia Sagan dimostrò di avere le palle nel preferire la MTB alla strada in quel contesto, assumendosene pienamente la responsabilità.
Poi anche dai dettagli che ho riportato si nota una cosa: Sagan l'ha fatto per divertirsi ma con un po' di fortuna e attenzione si sarebbe piazzato molto bene in quella gara. Insomma, un conto è decidere di partecipare per puro divertimento o per onorare la partecipazione del proprio paese, come farebbe un iraniano o un macedone qualunque, un conto è partecipare sapendo comunque di poter tenere testa ai migliori specialisti al mondo. E questo Sagan era perfettamente in grado di farlo, nonostante (lo ribadisco) non avrebbe mai battuto Schurter quel giorno.

In Van Der Poel la componente divertimento ci sarà senz'altro, basta vedere anche il suo stile di guida in bici nel fuoristrada, ma per lui ogni gara è una missione. A lui non verrebbe mai in mente d'impennare con una bicicletta da cronometro o su una salita alpina, per dire (mia modesta impressione).


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Abruzzese ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 16:15 In Van Der Poel la componente divertimento ci sarà senz'altro, basta vedere anche il suo stile di guida in bici nel fuoristrada, ma per lui ogni gara è una missione. A lui non verrebbe mai in mente d'impennare con una bicicletta da cronometro o su una salita alpina, per dire (mia modesta impressione).
Sulla prima parte concordo, ma penso che potrebbe venire in mente anche a lui di impennare talvolta, anche se spero che le occasioni per Mathieu saranno minori, perché credo sarebbe contro il suo modo di pensare andare a fare gruppetto in salita o correre senza ambizioni una cronometro.


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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lemond ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 16:46
Abruzzese ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 16:15 In Van Der Poel la componente divertimento ci sarà senz'altro, basta vedere anche il suo stile di guida in bici nel fuoristrada, ma per lui ogni gara è una missione. A lui non verrebbe mai in mente d'impennare con una bicicletta da cronometro o su una salita alpina, per dire (mia modesta impressione).
Sulla prima parte concordo, ma penso che potrebbe venire in mente anche a lui di impennare talvolta, anche se spero che le occasioni per Mathieu saranno minori, perché credo sarebbe contro il suo modo di pensare andare a fare gruppetto in salita o correre senza ambizioni una cronometro.
mhh, qui avrei da ridire. Non credo che almeno allo stato attuale Mathieu sia in grado di battagliare in salita, quindi se fosse in gara in corse a tappe di una certa durezza o addirittura in un GT, sono stra-sicuro che farebbe gruppetto anche lui.


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Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 16:48 mhh, qui avrei da ridire. Non credo che almeno allo stato attuale Mathieu sia in grado di battagliare in salita, quindi se fosse in gara in corse a tappe di una certa durezza o addirittura in un GT, sono stra-sicuro che farebbe gruppetto anche lui.
Al momento è probabile che tu abbia ragione, ma è proprio qui che vedo in prospettiva la differenza abissale fra lui e tutti gli altri: corre solo per vincere, il resto gli è sconosciuto e quindi, se deciderà (condizione sospensiva, per cui: dies incertus an et incertus quando) di partecipare al Tour, non lo farà per arrivare con il gruppetto! Poi anche Mercks talvolta ha perso minuti su minuti in salita, ma non con lo spirito di Sagan o di Alaphilippe gli scorsi anni.


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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lemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 8:17
Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 5 agosto 2019, 16:48 mhh, qui avrei da ridire. Non credo che almeno allo stato attuale Mathieu sia in grado di battagliare in salita, quindi se fosse in gara in corse a tappe di una certa durezza o addirittura in un GT, sono stra-sicuro che farebbe gruppetto anche lui.
Al momento è probabile che tu abbia ragione, ma è proprio qui che vedo in prospettiva la differenza abissale fra lui e tutti gli altri: corre solo per vincere, il resto gli è sconosciuto e quindi, se deciderà (condizione sospensiva, per cui: dies incertus an et incertus quando) di partecipare al Tour, non lo farà per arrivare con il gruppetto! Poi anche Mercks talvolta ha perso minuti su minuti in salita, ma non con lo spirito di Sagan o di Alaphilippe gli scorsi anni.
Carlo, potrebbe decidere di fare il Tour per vincere le tappe


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Cosa probabilissima.. Agli inizi se ne dicono tante, Slongo diceva che Sagan poteva vincere il Tour figurati.. Se MVDP farà il Tour non sarà per fare classifica credi a me. Posto che ne abbia voglia di fare il Tour


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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chinaski89 ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 9:26 Cosa probabilissima.. Agli inizi se ne dicono tante, Slongo diceva che Sagan poteva vincere il Tour figurati.. Se MVDP farà il Tour non sarà per fare classifica credi a me. Posto che ne abbia voglia di fare il Tour
Ma infatti, deve ancora correre il primo Tour e già sento che lo farà per vincere. Si vola troppo in alto


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Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 9:37
chinaski89 ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 9:26 Cosa probabilissima.. Agli inizi se ne dicono tante, Slongo diceva che Sagan poteva vincere il Tour figurati.. Se MVDP farà il Tour non sarà per fare classifica credi a me. Posto che ne abbia voglia di fare il Tour
Ma infatti, deve ancora correre il primo Tour e già sento che lo farà per vincere. Si vola troppo in alto
Ecco, volevo proprio scrivere sulla differenza fra Sagan e Mathieu, grandissimi talenti entrambi, ma diversissimi per mentalità: il primo certo che vince, ma è un perdente per natura, mentre l'altro "rebus sic stantibus" (poi il futuro lo conoscono solo gli dèi :diavoletto: ) vuole essere un "cannibale". Mentre ci sono aggiungo anche tal Remco (s.s.s.c.) che conosco poco o punto, ma mi sembra che abbia una grandissima forza di volontà, però non so se le capacità ciclistiche lo siano nella misura degli altri due. :dubbio: Non replicate dicendo a 19 anni .., perché questo è un altro discorso: Popovic, Quintana, Mohoric, Trapè, Venturelli, Guido Boni (da dilettante le vinceva tutte) e chissà quanti altri "enfants prodiges" ci sono stati, sia nel ciclismo che in altri sport!?
Esempio palmare di colui che è *non vincente* è dato dalla locuzione *son contento* di aver conquistato la maglia verde al Tour, pur senza aver vinto una tappa (non quest'anno), oppure non fare i sacrifici sufficienti per cercare di asseverare le previsioni di Slongo.
Mathieu credo sia di altra pasta e per lui l'alternativa è una soltanto (secondo me):
a) Correre il Tour per vincerlo
b) Fare altro; tipo solo le classiche
Tertius non datur, perché andare al Tour per accontentarsi e per fare concorrenza al Bussolotto, Kittel, Greipel, Zabel, Sagan significherebbe perdere comunque! :x
P.S. Certo che volo alto, ma per il nipote di R. Poulidor e campione in qualsiasi impresa si sia gettato, non credo sia del tutto temerario. :) :dubbio: :)


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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riporto qui quanto scritto su Sagan in un altro thread appena aperto da Abruzzese, perché sostanzialmente sono molto d'accordo con chi considera lo slovacco un perdente, sia pure di successo. Perdente e noioso, aggiungo io:
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 0:22 Sagan, secondo me, è paradossalmente uno dei corridori più noiosi del gruppo: e dico così perché, pur avendo avuto potenzialità incredibili, non è mai uscito dalla sua confort-zone, fatta di classiche delle pietre in primavera, Giro di Svizzera a giugno e Tour a luglio. Ma ragazzo mio, perché non provare mai a variare un po' la tua preparazione, dato che, almeno fino a qualche anno fa, avresti avuto la possibilità di evolverti, ad esempio, verso le classiche più vallonate?

Voglio dire: un corridore che ci ha abituato a dare spettacolo sui muri marchigiani e abruzzesi alla Tirreno-Adriatico - dove spesso ha dato la paga a specialisti delle Ardenne e a scalatori puri - è un delitto che non abbia mai corso il Giro, e soprattutto che non abbia mai provato seriamente a curare Liegi e Lombardia (solo quest'anno la Doyenne era nei suoi programmi, peccato che sia stata una delle sue peggiori primavere; e cmq, il suo primo assalto alla Liegi sarebbe lo stesso arrivato troppo tardi). Un delitto che diventa ancora più grande se si pensa che ha rinunciato a Giro, Liegi, Lombardia e chissà quali altre corse, soprattutto per insguire il record di maglie verdi al Tour: impresa, francamente, piuttosto fine a sé stessa, e soprattutto auto-limitante per un corridore col suo potenziale.

Emblematico di questa sua ripetitività, poi, è proprio la partecipazione al Giro di Svizzera: dal momento che, per preparare il Tour, uno può correre indifferentemente il Delfinato o lo Svizzera, ma perché mai, in tanti anni, correre sempre lo Svizzera? eccheppalle ragazzo mio, esci dalla confort zone e impara a metterti in discussione! tanto più oggi che, invece, rischiano di rubarti la scena proprio dei campioni della polivalenza come, appunto, Van der Poel e Van Aert, che in una stagione e mezza da professionisti si sono già cimentati in un range di corse più vario di quello interpretato da Sagan in tutta la carriera.

NB: sia chiaro, la mia sparata anti-Sagan è frutto, appunto, della considerazione per quello che potrebbe essere il suo potenziale. Naturalmente non me la prendo con Terpstra, per dire un altro nome a caso, perché si è sempre e solo focalizzato sulle pietre; o con Froome perché ha sempre badato esclusivamente ai GT: è chiaro che, per il 90% dei corridori, è naturale seguire un percorso di specializzazione. Ma porca misera, per uno col carattere e la personalità di Sagan, definito da molti come il corridore più rock del gruppo, questo essere sempre uguale a sé stesso mi sembra davvero deludente. Tanto più che, nelle "sue" corse, le vittorie di valore assoluto non sono poi nemmeno così tante quanto la sua fama potrebbe far credere: "appena" due monumento (curiosamente, tante quanto Terpstra o Devolder, appunto) e sì, tante tappe al Tour, ma trovatemi l'ultimo Tour de France in cui Sagan è stato davvero uno dei corridori di copertina per quanto dimostrato sulla strada. A mia memoria, Sagan è stato assoluto protagonista solo al suo primo Tour, quello delle tre tappe vinte nel 2012.

Ad oggi, stringi stringi, il suo palmares vale quello di Freire, che come lui ha vinto tre mondiali e, anzi, una monumento in più (ma diciamo che 1 Fiandre e 1 Roubaix valgono 3 Sanremo, non fosse altro per la maggiore varietà data dall'aver vinto due monumento diverse). E per carità, Freire è stato un grandissimo corridore, ma mai davvero un'icona della sua generazione come, invece, si dipinge spesso Sagan per la generazione attuale. Eppure, per restare ai contemporanei, ad oggi il palmares di Sagan impallidisce al cospetto di quelli di Gilbert, Valverde, Boonen dell'eterno rivale Cancellara, di Nibali, Froome o Contador.


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Ma s'è gia ritirato?


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 12:58 riporto qui quanto scritto su Sagan in un altro thread appena aperto da Abruzzese, perché sostanzialmente sono molto d'accordo con chi considera lo slovacco un perdente, sia pure di successo. Perdente e noioso, aggiungo io:
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 0:22 Sagan, secondo me, è paradossalmente uno dei corridori più noiosi del gruppo: e dico così perché, pur avendo avuto potenzialità incredibili, non è mai uscito dalla sua confort-zone, fatta di classiche delle pietre in primavera, Giro di Svizzera a giugno e Tour a luglio. Ma ragazzo mio, perché non provare mai a variare un po' la tua preparazione, dato che, almeno fino a qualche anno fa, avresti avuto la possibilità di evolverti, ad esempio, verso le classiche più vallonate?

Voglio dire: un corridore che ci ha abituato a dare spettacolo sui muri marchigiani e abruzzesi alla Tirreno-Adriatico - dove spesso ha dato la paga a specialisti delle Ardenne e a scalatori puri - è un delitto che non abbia mai corso il Giro, e soprattutto che non abbia mai provato seriamente a curare Liegi e Lombardia (solo quest'anno la Doyenne era nei suoi programmi, peccato che sia stata una delle sue peggiori primavere; e cmq, il suo primo assalto alla Liegi sarebbe lo stesso arrivato troppo tardi). Un delitto che diventa ancora più grande se si pensa che ha rinunciato a Giro, Liegi, Lombardia e chissà quali altre corse, soprattutto per insguire il record di maglie verdi al Tour: impresa, francamente, piuttosto fine a sé stessa, e soprattutto auto-limitante per un corridore col suo potenziale.

Emblematico di questa sua ripetitività, poi, è proprio la partecipazione al Giro di Svizzera: dal momento che, per preparare il Tour, uno può correre indifferentemente il Delfinato o lo Svizzera, ma perché mai, in tanti anni, correre sempre lo Svizzera? eccheppalle ragazzo mio, esci dalla confort zone e impara a metterti in discussione! tanto più oggi che, invece, rischiano di rubarti la scena proprio dei campioni della polivalenza come, appunto, Van der Poel e Van Aert, che in una stagione e mezza da professionisti si sono già cimentati in un range di corse più vario di quello interpretato da Sagan in tutta la carriera.

NB: sia chiaro, la mia sparata anti-Sagan è frutto, appunto, della considerazione per quello che potrebbe essere il suo potenziale. Naturalmente non me la prendo con Terpstra, per dire un altro nome a caso, perché si è sempre e solo focalizzato sulle pietre; o con Froome perché ha sempre badato esclusivamente ai GT: è chiaro che, per il 90% dei corridori, è naturale seguire un percorso di specializzazione. Ma porca misera, per uno col carattere e la personalità di Sagan, definito da molti come il corridore più rock del gruppo, questo essere sempre uguale a sé stesso mi sembra davvero deludente. Tanto più che, nelle "sue" corse, le vittorie di valore assoluto non sono poi nemmeno così tante quanto la sua fama potrebbe far credere: "appena" due monumento (curiosamente, tante quanto Terpstra o Devolder, appunto) e sì, tante tappe al Tour, ma trovatemi l'ultimo Tour de France in cui Sagan è stato davvero uno dei corridori di copertina per quanto dimostrato sulla strada. A mia memoria, Sagan è stato assoluto protagonista solo al suo primo Tour, quello delle tre tappe vinte nel 2012.

Ad oggi, stringi stringi, il suo palmares vale quello di Freire, che come lui ha vinto tre mondiali e, anzi, una monumento in più (ma diciamo che 1 Fiandre e 1 Roubaix valgono 3 Sanremo, non fosse altro per la maggiore varietà data dall'aver vinto due monumento diverse). E per carità, Freire è stato un grandissimo corridore, ma mai davvero un'icona della sua generazione come, invece, si dipinge spesso Sagan per la generazione attuale. Eppure, per restare ai contemporanei, ad oggi il palmares di Sagan impallidisce al cospetto di quelli di Gilbert, Valverde, Boonen dell'eterno rivale Cancellara, di Nibali, Froome o Contador.
Da tifoso di Sagan non posso essere d' accordo...
Ma devo ammettere che la tua riflessione tocca tanti aspetti ed è molto centrata...

Toglierei Valverde dal Computo, perche... perche si :D

Però, il parallelismo con Freire non mi convince del tutto.

Il Palmares di Sagan è smisurato.
Freire aveva quelle 2/3 corse.

Anche se, guardando i freddi numeri, il peso specifico è vicino...


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GregLemond
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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E' anche vero, pero...
E vado anche io di confronti:

All' eta di MVDP Sagan era gia affermato... con tappe a tour, classiche, vuelta....Piazzamenti nelle Monumento...
All' eta di WVA si vesti d' iride.


4/5 anni dopo... siamo a tirare le fila di una carriera che, viste le premesse, puo ritenersi (???) poco florida...

Aspettiamo anche questi 2 giovani...


Marco Gaviglio
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:04
Da tifoso di Sagan non posso essere d' accordo...
Ma devo ammettere che la tua riflessione tocca tanti aspetti ed è molto centrata...

Toglierei Valverde dal Computo, perche... perche si :D

Però, il parallelismo con Freire non mi convince del tutto.

Il Palmares di Sagan è smisurato.
Freire aveva quelle 2/3 corse.

Anche se, guardando i freddi numeri, il peso specifico è vicino...
Sai, il parallelismo che faccio con Freire è proprio per mettere in risalto come, alla fin fine, al netto delle tantissime vittorie medie o minori (e per un corridore che vuole passare alla storia, anche le Gand-Wevelgem sono corse "minori": il presupposto da cui parto - ribadisco - è sempre l'enorme considerazione per il potenziale di Sagan) i successi di Sagan destinati a rimanere nella storia sono, grossomodo, gli stessi raccolti da Freire. Freire che, per tanti versi, è stato fra l'altro corridore opposto a Sagan: nel senso che Peter ha addosso gli occhi di tutti in quasi ogni corsa che fa, risultando il faro della corsa anche quando, oggettivamente, non sarebbe da annoverare tra i favoriti. Al contrario Freire ha spesso infinocchiato tutti arrivando a fari spenti al grande appuntamento, e capitalizzando quindi al meglio il suo potenziale. Mentre, appunto, se Sagan si è spesso trovato nella posizione scomoda di avere (sportivamente parlando) tutti contro, è stato proprio per colpa di questa sua appariscenza.

Quanto a Van der Poel o Van Aert: ovvio, anche loro fanno tempo a perdersi o cmq a non mantenere appieno le promesse, fa parte delle cose, ma il cuore de mio ragionamento non sono loro, bensì Sagan. Che fra l'altro sarebbe anche ingeneroso dire si sia perso come un Moser qualunque: proprio perché Sagan, in realtà, è sulla breccia da quasi un decennio senza mai essersi perso, trovo però paradossali certe sue scelte di calendario e di programmazione auto-limitanti.


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chinaski89
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Dopo Contador ora ci prova con Sagan :diavoletto:

La maglia verde al Tour da molta più visibilità di mille altre corse, e non è mica un obiettivo del cavolo o facile. Sali sul podio della corsa più importante e seguita del mondo. Dici niente. Poi rispondendo a cavolate sparse: Sagan è stato uomo-copertina di almeno due Tour dal 2012 che citi tu, alle "sole" due monumento vanno aggiunti 3 mondiali in 3 anni senza squadra che forse qualcosina contano. E volendo esagerare pure 3 Gand. Corse diverse le ha comunque provate da giovane, o l'anno scorso dopo la Roubaix fece una bellissima Amstel Gold Race, poi ovvio ci sono esigenze di sponsor. Vale il palmares di Freire? A Freire qualcosina manca di quel che ha vinto Sagan, poi nel caso ti fosse sfuggito Peter è del 90, non ha ancora 42 anni ergo forse qualcosina la può ancora vincere. Perdente e noioso? De gustibus, a me spesso e volentieri diverte un sacco anche quando perde come alla Sanremo di Mr. K.


Marco Gaviglio
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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chinaski89 ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:17 Dopo Contador ora ci prova con Sagan :diavoletto:

La maglia verde al Tour da molta più visibilità di mille altre corse, e non è mica un obiettivo del cavolo o facile. Sali sul podio della corsa più importante e seguita del mondo. Dici niente. Poi rispondendo a cavolate sparse: Sagan è stato uomo-copertina di almeno due Tour dal 2012 che citi tu, alle "sole" due monumento vanno aggiunti 3 mondiali in 3 anni senza squadra che forse qualcosina contano. E volendo esagerare pure 3 Gand. Corse diverse le ha comunque provate da giovane, o l'anno scorso dopo la Roubaix fece una bellissima Amstel Gold Race, poi ovvio ci sono esigenze di sponsor. Vale il palmares di Freire? A Freire qualcosina manca di quel che ha vinto Sagan, poi nel caso ti fosse sfuggito Peter è del 90, non ha ancora 42 anni ergo forse qualcosina la può ancora vincere. Perdente e noioso? De gustibus, a me spesso e volentieri diverte un sacco anche quando perde come alla Sanremo di Mr. K.
Se secondo te 6-7 maglie verdi aggiungono qualcosa alla carriera di Sagan, alzo le braccia. Abbiamo capito che Sagan è, tra i velocisti, quello che tiene di gran lunga meglio in salita: ma davvero Sagan vuole essere solo questo? e cioè un velocista che tiene bene in salita? no perché, il senso degli ultimi 6-7 Tour a cui ha partecipato sembra sia stato questo, voler dimostrare di sverniciare in montagna gli altri pretendenti alla maglia verde. Clap clap, bravo! cosa vuoi che ti dica?

credo che avrebbe potuto mettere a frutto molto meglio il suo potenziale, dico solo questo. Banalmente, perché non provare a vincere una delle tante tappe di montagna in cui è andato in fuga alla mattina, salvo rialzarsi dopo il traguardo volante? Gente come Hushovd, Boasson Hagen e Van Avermaet, con caratteristiche simili a Sagan, ci ha almeno provato e ci è anche riuscita!

Cioè, è come se Gilbert ad un certo punto avesse continuato a fare il criceto su e giù dal Cauberg (come a metà carriera, quando vinceva "solo" lì, ha rischiato di fare) invece di tornare a mettersi in gioco trasformandosi da ardennaro a pavearo. ;)

ps: non penso nemmeno che Sagan abbia bisogno della visibilità data dalla maglia verde.


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Se per te negli ultimi "6-7" Tour ha fatto solo questo direi che abbiamo punti di vista molto differenti o che tu hai visto Tour diversi dai miei.

Ripeto: a te annoierà, a me e molti altri no. Quest'anno primavera schifosa, per il resto è ancora nel cuore della carriera e ha vari anni davanti. Definirlo perdente e noioso lo troverei folle anche se si ritirasse domani. Cosa che qualcuno dice farà per le scoppole sicure che prenderà da MVDP e WVA. Vedremo.

Per me può fare le stesse corse fino a 40 anni, mi dispiace un po' per il Giro ma capisco benissimo perchè non lo corre mai. Amen.

Ps: lui no, gli sponsor che lo pagano forse si.


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chinaski89 ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:44 Se per te negli ultimi "6-7" Tour ha fatto solo questo direi che abbiamo punti di vista molto differenti o che tu hai visto Tour diversi dai miei.

Ripeto: a te annoierà, a me e molti altri no. Quest'anno primavera schifosa, per il resto è ancora nel cuore della carriera e ha vari anni davanti. Definirlo perdente e noioso lo troverei folle anche se si ritirasse domani. Per me può fare le stesse corse fino a 40 anni, mi dispiace un po' per il Giro ma capisco benissimo perchè non lo corre mai. Amen.

Ps: lui no, gli sponsor che lo pagano forse si.
Se uno sponsor paga Sagan per fargli vincere maglie verde a nastro, sta buttando via i suoi soldi, perché non ha capito quale enorme potenziale sta sperperando. E cmq, un campione lo si vede anche dalla sua capacità di imporsi nella scelta dei calendari. Insomma, io se fossi Sagan penserei di avercelo un po' di potere contrattuale quando si tratta di scegliere i calendari, che dici? Non me ne starei di correre, per l'ennesimo anno, le stesse corse solo perché me lo chiede lo sponsor. Piuttosto, cambio sponsor! (e per Sagan, ci sarebbe la fila).

Ma ti ripeto: va bene anche avere inseguito il record di Zabel - contento lui! - ma perché non aver mai provato a vincere nemmeno uno dei tanti tapponi di montagna nei quali si è trovato in fuga? Ci sono riusciti Boasson Hagen e Hushovd a vincere sui Pirenei, e Van Avermaet sulle Alpi ha difeso la maglia gialla attaccando in due diverse edizioni del Tour. Questo, secondo me, si chiama dare spettacolo uscendo dalla confort zone. Mentre proprio non riesco ad emozionarmi a vedere Sagan vincere l'ennesimo traguardo volante (in cui peraltro, spesso, è l'unico a sprintare) e poi rialzarsi, non provando a tener duro neanche quando la maglia verde è ormai sicura e quindi non c'è bisogno di conservare energie per andare in fuga anche il giorno dopo.

Poi certo, vincere la maglia verde è pur sempre un'impresa difficile. Ma anche scalare il Nanga Parbat lo é: eppure, di solito, un grande alpinista si pone come obiettivo scalare tutti gli 8mila nel corso della sua carriera, e non salire cento volte sul Nanga Parbat e stop. Non so se ho dato l'idea, lunga vita a Gilbert!
Ultima modifica di Marco Gaviglio il martedì 6 agosto 2019, 13:56, modificato 1 volta in totale.


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:54
chinaski89 ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:44 Se per te negli ultimi "6-7" Tour ha fatto solo questo direi che abbiamo punti di vista molto differenti o che tu hai visto Tour diversi dai miei.

Ripeto: a te annoierà, a me e molti altri no. Quest'anno primavera schifosa, per il resto è ancora nel cuore della carriera e ha vari anni davanti. Definirlo perdente e noioso lo troverei folle anche se si ritirasse domani. Per me può fare le stesse corse fino a 40 anni, mi dispiace un po' per il Giro ma capisco benissimo perchè non lo corre mai. Amen.

Ps: lui no, gli sponsor che lo pagano forse si.
Se uno sponsor paga Sagan per fargli vincere maglie verde a nastro, sta buttando via i suoi soldi, perché non ha capito quale enorme potenziale sta sperperando. E cmq, un campione lo si vede anche dalla sua capacità di imporsi nella scelta dei calendari. Insomma, io se fossi Sagan penserei di avercelo un po' di potere contrattuale quando si tratta di scegliere i calendari, che dici? Non me ne starei di correre, per l'ennesimo anno, le stesse corse solo perché me lo chiede lo sponsor. Piuttosto, cambio sponsor! (e per Sagan, ci sarebbe la fila).

Ma ti ripeto: va bene anche avere inseguito il record di Zabel - contento lui! - ma perché non aver mai provato a vincere nemmeno uno dei tanti tapponi di montagna nei quali si è trovato in fuga? Ci sono riusciti Boasson Hagen e Hushovd a vincere sui Pirenei, é Van Avermaet sulle Alpi ha difeso la maglia gialla attaccando. Questo, secondo me, si chiama dare spettacolo uscendo dalla conforto zone. Mentre proprio non riesco ad emozionarmi a vedere Sagan vincere l'ennesimo traguardo volante (in cui peraltro, spesso, è l'unico a sprintare) e poi rialzarsi, non provando a tener duro neanche quando la maglia verde è ormai sicura e quindi non c'è bisogno di conservare energie per andare in fuga anche il giorno dopo.

Poi certo, vincere la maglia verde è pur sempre un'impresa difficile. Ma anche scalare il Nanga Parbat lo é: eppure, di solito, un grande alpinista si pone come obiettivo scalare tutti gli 8mila nel corso della sua carriera, e non salire cento volte sul Nanga Parbat e stop. Non so se ho dato l'idea, lunga vita a Gilbert!

Marco Sagan non è ne Van Avermaet ne Boasson Hagen.
CI passano 15 categorie di mezzo.


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:55
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:54
chinaski89 ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:44 Se per te negli ultimi "6-7" Tour ha fatto solo questo direi che abbiamo punti di vista molto differenti o che tu hai visto Tour diversi dai miei.

Ripeto: a te annoierà, a me e molti altri no. Quest'anno primavera schifosa, per il resto è ancora nel cuore della carriera e ha vari anni davanti. Definirlo perdente e noioso lo troverei folle anche se si ritirasse domani. Per me può fare le stesse corse fino a 40 anni, mi dispiace un po' per il Giro ma capisco benissimo perchè non lo corre mai. Amen.

Ps: lui no, gli sponsor che lo pagano forse si.
Se uno sponsor paga Sagan per fargli vincere maglie verde a nastro, sta buttando via i suoi soldi, perché non ha capito quale enorme potenziale sta sperperando. E cmq, un campione lo si vede anche dalla sua capacità di imporsi nella scelta dei calendari. Insomma, io se fossi Sagan penserei di avercelo un po' di potere contrattuale quando si tratta di scegliere i calendari, che dici? Non me ne starei di correre, per l'ennesimo anno, le stesse corse solo perché me lo chiede lo sponsor. Piuttosto, cambio sponsor! (e per Sagan, ci sarebbe la fila).

Ma ti ripeto: va bene anche avere inseguito il record di Zabel - contento lui! - ma perché non aver mai provato a vincere nemmeno uno dei tanti tapponi di montagna nei quali si è trovato in fuga? Ci sono riusciti Boasson Hagen e Hushovd a vincere sui Pirenei, é Van Avermaet sulle Alpi ha difeso la maglia gialla attaccando. Questo, secondo me, si chiama dare spettacolo uscendo dalla conforto zone. Mentre proprio non riesco ad emozionarmi a vedere Sagan vincere l'ennesimo traguardo volante (in cui peraltro, spesso, è l'unico a sprintare) e poi rialzarsi, non provando a tener duro neanche quando la maglia verde è ormai sicura e quindi non c'è bisogno di conservare energie per andare in fuga anche il giorno dopo.

Poi certo, vincere la maglia verde è pur sempre un'impresa difficile. Ma anche scalare il Nanga Parbat lo é: eppure, di solito, un grande alpinista si pone come obiettivo scalare tutti gli 8mila nel corso della sua carriera, e non salire cento volte sul Nanga Parbat e stop. Non so se ho dato l'idea, lunga vita a Gilbert!

Marco Sagan non è ne Van Avermaet ne Boasson Hagen.
CI passano 15 categorie di mezzo.
Sono d'accordissimo! Ma proprio per questo, mi piacerebbe usasse un decimo del coraggio e della fantasia di Boasson Hagen e Van Avermaet!


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:57
GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:55
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:54

Se uno sponsor paga Sagan per fargli vincere maglie verde a nastro, sta buttando via i suoi soldi, perché non ha capito quale enorme potenziale sta sperperando. E cmq, un campione lo si vede anche dalla sua capacità di imporsi nella scelta dei calendari. Insomma, io se fossi Sagan penserei di avercelo un po' di potere contrattuale quando si tratta di scegliere i calendari, che dici? Non me ne starei di correre, per l'ennesimo anno, le stesse corse solo perché me lo chiede lo sponsor. Piuttosto, cambio sponsor! (e per Sagan, ci sarebbe la fila).

Ma ti ripeto: va bene anche avere inseguito il record di Zabel - contento lui! - ma perché non aver mai provato a vincere nemmeno uno dei tanti tapponi di montagna nei quali si è trovato in fuga? Ci sono riusciti Boasson Hagen e Hushovd a vincere sui Pirenei, é Van Avermaet sulle Alpi ha difeso la maglia gialla attaccando. Questo, secondo me, si chiama dare spettacolo uscendo dalla conforto zone. Mentre proprio non riesco ad emozionarmi a vedere Sagan vincere l'ennesimo traguardo volante (in cui peraltro, spesso, è l'unico a sprintare) e poi rialzarsi, non provando a tener duro neanche quando la maglia verde è ormai sicura e quindi non c'è bisogno di conservare energie per andare in fuga anche il giorno dopo.

Poi certo, vincere la maglia verde è pur sempre un'impresa difficile. Ma anche scalare il Nanga Parbat lo é: eppure, di solito, un grande alpinista si pone come obiettivo scalare tutti gli 8mila nel corso della sua carriera, e non salire cento volte sul Nanga Parbat e stop. Non so se ho dato l'idea, lunga vita a Gilbert!

Marco Sagan non è ne Van Avermaet ne Boasson Hagen.
CI passano 15 categorie di mezzo.
Sono d'accordissimo! Ma proprio per questo, mi piacerebbe usasse un decimo del coraggio e della fantasia di Boasson Hagen e Van Avermaet!

Ci deve essere un errore :D


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GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:59
Ci deve essere un errore :D
coraggio e fantasia nell'andare all'attacco in una tappa di montagna per provare a vincerla: sono convinto che, se ci sono riusciti loro (che, in generale, sono tutt'altro che corridori spettacolari, e nemmeno fenomeni) ci potrebbe riuscire anche Sagan. Peccato che non ci provi neanche.


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:54
chinaski89 ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:44 Se per te negli ultimi "6-7" Tour ha fatto solo questo direi che abbiamo punti di vista molto differenti o che tu hai visto Tour diversi dai miei.

Ripeto: a te annoierà, a me e molti altri no. Quest'anno primavera schifosa, per il resto è ancora nel cuore della carriera e ha vari anni davanti. Definirlo perdente e noioso lo troverei folle anche se si ritirasse domani. Per me può fare le stesse corse fino a 40 anni, mi dispiace un po' per il Giro ma capisco benissimo perchè non lo corre mai. Amen.

Ps: lui no, gli sponsor che lo pagano forse si.
Se uno sponsor paga Sagan per fargli vincere maglie verde a nastro, sta buttando via i suoi soldi, perché non ha capito quale enorme potenziale sta sperperando. E cmq, un campione lo si vede anche dalla sua capacità di imporsi nella scelta dei calendari. Insomma, io se fossi Sagan penserei di avercelo un po' di potere contrattuale quando si tratta di scegliere i calendari, che dici? Non me ne starei di correre, per l'ennesimo anno, le stesse corse solo perché me lo chiede lo sponsor. Piuttosto, cambio sponsor! (e per Sagan, ci sarebbe la fila).

Ma ti ripeto: va bene anche avere inseguito il record di Zabel - contento lui! - ma perché non aver mai provato a vincere nemmeno uno dei tanti tapponi di montagna nei quali si è trovato in fuga? Ci sono riusciti Boasson Hagen e Hushovd a vincere sui Pirenei, e Van Avermaet sulle Alpi ha difeso la maglia gialla attaccando in due diverse edizioni del Tour. Questo, secondo me, si chiama dare spettacolo uscendo dalla confort zone. Mentre proprio non riesco ad emozionarmi a vedere Sagan vincere l'ennesimo traguardo volante (in cui peraltro, spesso, è l'unico a sprintare) e poi rialzarsi, non provando a tener duro neanche quando la maglia verde è ormai sicura e quindi non c'è bisogno di conservare energie per andare in fuga anche il giorno dopo.

Poi certo, vincere la maglia verde è pur sempre un'impresa difficile. Ma anche scalare il Nanga Parbat lo é: eppure, di solito, un grande alpinista si pone come obiettivo scalare tutti gli 8mila nel corso della sua carriera, e non salire cento volte sul Nanga Parbat e stop. Non so se ho dato l'idea, lunga vita a Gilbert!
Che non abbia mai provato a vincere quelle tappe lo dici tu, mica ha vinto o provato a vincere solo volate e traguardi volanti. Al Tour è praticamente sempre stato protagonista. L'esempio del Nanga Parabat sta poco in piedi, lui è come se facesse sempre 5 ottomila su 8, e ne avesse provato un sesto senza successo. Mai sentito dire a Simone Moro che è noioso perchè non ha mai provato il K2 :diavoletto:
Per il resto il suo calendario è sempre uguale ma piuttosto vario, se per te Sagan è solo maglia verde problemi tuoi che ti devo dire :diavoletto:

Un decimo del coraggio di GVA???


AHAHAHAHAHAHAJAHAHAGAHAH

questa è bellissima proprio, chiudo qui


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:02
GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:59
Ci deve essere un errore :D
coraggio e fantasia nell'andare all'attacco in una tappa di montagna per provare a vincerla: sono convinto che, se ci sono riusciti loro (che, in generale, sono tutt'altro che corridori spettacolari, e nemmeno fenomeni) ci potrebbe riuscire anche Sagan. Peccato che non ci provi neanche.
Ci ha provato. Ricordo un secondo posto molto spettacolare e varie altre occasioni, forse dormivi annoiato


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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chinaski89 ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:05
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:02
GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:59
Ci deve essere un errore :D
coraggio e fantasia nell'andare all'attacco in una tappa di montagna per provare a vincerla: sono convinto che, se ci sono riusciti loro (che, in generale, sono tutt'altro che corridori spettacolari, e nemmeno fenomeni) ci potrebbe riuscire anche Sagan. Peccato che non ci provi neanche.
Ci ha provato. Ricordo un secondo posto molto spettacolare e varie altre occasioni, forse dormivi annoiato
Può darsi, di solito Sagan mi fa quest'effetto :P

Vado a memoria: tappa di Foix 2013 o giù di lì? Una volta Sagan era divertente, eccome, ma sa quanti anni, soprattutto al Tour, si limita al compitino?


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:02
GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:59
Ci deve essere un errore :D
coraggio e fantasia nell'andare all'attacco in una tappa di montagna per provare a vincerla: sono convinto che, se ci sono riusciti loro (che, in generale, sono tutt'altro che corridori spettacolari, e nemmeno fenomeni) ci potrebbe riuscire anche Sagan. Peccato che non ci provi neanche.
Credo che loro o vincono cosi... oppure, ad ora, hanno altre poche frecce...


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:07
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:02
GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 13:59
Ci deve essere un errore :D
coraggio e fantasia nell'andare all'attacco in una tappa di montagna per provare a vincerla: sono convinto che, se ci sono riusciti loro (che, in generale, sono tutt'altro che corridori spettacolari, e nemmeno fenomeni) ci potrebbe riuscire anche Sagan. Peccato che non ci provi neanche.
Credo che loro o vincono cosi... oppure, ad ora, hanno altre poche frecce...
Ma allora diciamolo: Sagan è un corridore normale, fortissimo certo, ma che come il 95% dei corridori corre nel modo più prudente e prevedibile possibile. Non esattamente una Rockstar. Perché appunto, che Sagan sia forte chi lo nega? Ma se per dare spettacolo deve salire sul Tourmalet impennando come Brumotti, allora non è il genere di spettacolo che mi aspetterei da un corridore professionista. Spettacolo, ripeto, é uscire dalla comfort zone, non esibirsi insieme al Gabibbo :P


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:06
chinaski89 ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:05
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:02

coraggio e fantasia nell'andare all'attacco in una tappa di montagna per provare a vincerla: sono convinto che, se ci sono riusciti loro (che, in generale, sono tutt'altro che corridori spettacolari, e nemmeno fenomeni) ci potrebbe riuscire anche Sagan. Peccato che non ci provi neanche.
Ci ha provato. Ricordo un secondo posto molto spettacolare e varie altre occasioni, forse dormivi annoiato
Può darsi, di solito Sagan mi fa quest'effetto :P

Vado a memoria: tappa di Foix 2013 o giù di lì? Una volta Sagan era divertente, eccome, ma sa quanti anni, soprattutto al Tour, si limita al compitino?
Ce ne sono altre, purtroppo su di te Peter ha effetto Valium quindi ti perdi le cose, per dirne una la tappa dei ventagli nel 2016 non mi pare il classico esempio di volata. L'anno scorso si è fatto molto male cadendo in una tappa molto dura in cui era in fuga e cercava di rientrare sui primi per dirne un'altra.

Comunque si Sagan è un corridore normale e "non esistono corridori spettacolari"

Come no


Mario Rossi
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

Messaggio da leggere da Mario Rossi »

Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:18
GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:07
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:02

coraggio e fantasia nell'andare all'attacco in una tappa di montagna per provare a vincerla: sono convinto che, se ci sono riusciti loro (che, in generale, sono tutt'altro che corridori spettacolari, e nemmeno fenomeni) ci potrebbe riuscire anche Sagan. Peccato che non ci provi neanche.
Credo che loro o vincono cosi... oppure, ad ora, hanno altre poche frecce...
Ma allora diciamolo: Sagan è un corridore normale, fortissimo certo, ma che come il 95% dei corridori corre nel modo più prudente e prevedibile possibile. Non esattamente una Rockstar. Perché appunto, che Sagan sia forte chi lo nega? Ma se per dare spettacolo deve salire sul Tourmalet impennando come Brumotti, allora non è il genere di spettacolo che mi aspetterei da un corridore professionista. Spettacolo, ripeto, é uscire dalla comfort zone, non esibirsi insieme al Gabibbo :P
Marco non per intromettermi ma queste cose no. Allora per te Froome è un corridore normale che fa solo i GT, o Schleck/Bardet sono due seghe immani perchè non uscivano fuori dalla loro "monostagione" Liegi- Tour? Per me no, sono campioni che però per varie esigenze ( sponsor, ambizioni personali) si sono concentrati solo su determinate corse perchè siamo tutti umani e, a meno che tu non sia un simpatizzante di Gigino e Tolinelli, che a parlare sono bravissimi ma sui fatti latitano, quando a novembre prepari il calendario cerchi di incastrare le corse che danno più soldi( Svizzera e California), visibilità (Tour e Liegi), divertimento( Fiandre e Roubaix). Alla fine visto che loro ti pagano e tu sei un professionista che per forza di cose ha 10 stagioni da top e poi crolli, cerchi di massimizzare.
Lungi da me difendere questa stagione di Sagan, funestata e questo lo devi ammettere da problemi fisici (l'influenza a inizio stagione che come hai visto in questo Tour ha fatto danni a Mas, Bardet e Yates) e personali ( la separazione dalla moglie), se dici che Sagan non è un campione ti consiglio di riguardare la Roubaix 2018, la più bella dell'ultimo quinquennio, vinta da campione. Per me deve lui stesso barrare questa stagione e ripartire cercando nuovi stimoli, magari già dal mondiale


Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

Io, 4 febbraio 2022
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Walter_White
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

Messaggio da leggere da Walter_White »

La Roubaix 2016 è molto meglio di quella del 18, oserei dire una delle 3 classiche più belle di tutto il nuovo millennio


FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
Marco Gaviglio
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

Messaggio da leggere da Marco Gaviglio »

Mario Rossi ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:49
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:18
GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:07

Credo che loro o vincono cosi... oppure, ad ora, hanno altre poche frecce...
Ma allora diciamolo: Sagan è un corridore normale, fortissimo certo, ma che come il 95% dei corridori corre nel modo più prudente e prevedibile possibile. Non esattamente una Rockstar. Perché appunto, che Sagan sia forte chi lo nega? Ma se per dare spettacolo deve salire sul Tourmalet impennando come Brumotti, allora non è il genere di spettacolo che mi aspetterei da un corridore professionista. Spettacolo, ripeto, é uscire dalla comfort zone, non esibirsi insieme al Gabibbo :P
Marco non per intromettermi ma queste cose no. Allora per te Froome è un corridore normale che fa solo i GT, o Schleck/Bardet sono due seghe immani perchè non uscivano fuori dalla loro "monostagione" Liegi- Tour? Per me no, sono campioni che però per varie esigenze ( sponsor, ambizioni personali) si sono concentrati solo su determinate corse perchè siamo tutti umani e, a meno che tu non sia un simpatizzante di Gigino e Tolinelli, che a parlare sono bravissimi ma sui fatti latitano, quando a novembre prepari il calendario cerchi di incastrare le corse che danno più soldi( Svizzera e California), visibilità (Tour e Liegi), divertimento( Fiandre e Roubaix). Alla fine visto che loro ti pagano e tu sei un professionista che per forza di cose ha 10 stagioni da top e poi crolli, cerchi di massimizzare.
Lungi da me difendere questa stagione di Sagan, funestata e questo lo devi ammettere da problemi fisici (l'influenza a inizio stagione che come hai visto in questo Tour ha fatto danni a Mas, Bardet e Yates) e personali ( la separazione dalla moglie), se dici che Sagan non è un campione ti consiglio di riguardare la Roubaix 2018, la più bella dell'ultimo quinquennio, vinta da campione. Per me deve lui stesso barrare questa stagione e ripartire cercando nuovi stimoli, magari già dal mondiale
Ecco, fan di Gigino e Toninelli, proprio no, ti assicuro :cincin:

Detto questo, sfido te, chinaski e tutti gli altri ad affermare che abbia mai messo in dubbio che Sagan è un campione. Certo che lo è! Contesto, però, che sia quel campione "rock" che si vorrebbe raccontare perché, per quel che si vede in strada e dunque prescindendo dalle pose e dagli sketch fuori competizione, è un campione tutto sommato molto prudente e prevedibile nel modo di correre. O comunque, non è certo il primo corridore che mi viene in mente quanto a coraggio nel mettersi in gioco.

Lo stesso Froome che tu citi, in realtà, si è messo in gioco molto più di Sagan: quante volte, dopo il Tour, è andato alla Vuelta, pur sapendo che avrebbe rischiato di prenderle (e da Contador, spesso, le ha prese)? E che numero ha fatto sul Colle delle Finestre? Poi per carità, vero é che fino a quando sei nettamente il più forte sul tuo terreno, non hai bisogno di inventarti azioni spettacolari o cmq mosse particolarmente fantasiose, ma cavolo, basta davvero quanto fatto da Froome al Giro l'anno scorso per riabilitato totalmente anche sul piano dello spettacolo (anche perché, particolare non da poco, non solo ha tentato l'impossibile, ma gli è anche riuscito! A differenza, per dire, dei pur spettacolari attacchi dell'ultimo Contador).

Ma tornando a Sagan: campione indiscusso, ripeto, però sempre uguale a se stesso. Per carità, legittimo, ma allora non ditemi che è una rockstar: l'impresa delle 7 maglie verdi consecutive è da nerd, più che da Rockstar, e proprio da uno come lui, che dice che più della vittoria conta lo spettacolo, mi aspetterei un atteggiamento in gara più battagliero. Che poi è quel che aveva fino a qualche stagione fa, eh! É il Sagan degli ultimi 3-4 anni ad essere diventato noiosissimo. Fra l'altro non è nemmeno più così dominante, per cui gli potrebbe pure convenire dal punto di vista dei risultati, provare un po' più spesso ad uscire dagli schemi.

Ma fan di Gigino e Toninelli, ti prego, a me proprio non dirmelo! ;)


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GregLemond
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 15:02
Mario Rossi ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:49
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:18

Ma allora diciamolo: Sagan è un corridore normale, fortissimo certo, ma che come il 95% dei corridori corre nel modo più prudente e prevedibile possibile. Non esattamente una Rockstar. Perché appunto, che Sagan sia forte chi lo nega? Ma se per dare spettacolo deve salire sul Tourmalet impennando come Brumotti, allora non è il genere di spettacolo che mi aspetterei da un corridore professionista. Spettacolo, ripeto, é uscire dalla comfort zone, non esibirsi insieme al Gabibbo :P
Marco non per intromettermi ma queste cose no. Allora per te Froome è un corridore normale che fa solo i GT, o Schleck/Bardet sono due seghe immani perchè non uscivano fuori dalla loro "monostagione" Liegi- Tour? Per me no, sono campioni che però per varie esigenze ( sponsor, ambizioni personali) si sono concentrati solo su determinate corse perchè siamo tutti umani e, a meno che tu non sia un simpatizzante di Gigino e Tolinelli, che a parlare sono bravissimi ma sui fatti latitano, quando a novembre prepari il calendario cerchi di incastrare le corse che danno più soldi( Svizzera e California), visibilità (Tour e Liegi), divertimento( Fiandre e Roubaix). Alla fine visto che loro ti pagano e tu sei un professionista che per forza di cose ha 10 stagioni da top e poi crolli, cerchi di massimizzare.
Lungi da me difendere questa stagione di Sagan, funestata e questo lo devi ammettere da problemi fisici (l'influenza a inizio stagione che come hai visto in questo Tour ha fatto danni a Mas, Bardet e Yates) e personali ( la separazione dalla moglie), se dici che Sagan non è un campione ti consiglio di riguardare la Roubaix 2018, la più bella dell'ultimo quinquennio, vinta da campione. Per me deve lui stesso barrare questa stagione e ripartire cercando nuovi stimoli, magari già dal mondiale
Ecco, fan di Gigino e Toninelli, proprio no, ti assicuro :cincin:

Detto questo, sfido te, chinaski e tutti gli altri ad affermare che abbia mai messo in dubbio che Sagan è un campione. Certo che lo è! Contesto, però, che sia quel campione "rock" che si vorrebbe raccontare perché, per quel che si vede in strada e dunque prescindendo dalle pose e dagli sketch fuori competizione, è un campione tutto sommato molto prudente e prevedibile nel modo di correre. O comunque, non è certo il primo corridore che mi viene in mente quanto a coraggio nel mettersi in gioco.

Lo stesso Froome che tu citi, in realtà, si è messo in gioco molto più di Sagan: quante volte, dopo il Tour, è andato alla Vuelta, pur sapendo che avrebbe rischiato di prenderle (e da Contador, spesso, le ha prese)? E che numero ha fatto sul Colle delle Finestre? Poi per carità, vero é che fino a quando sei nettamente il più forte sul tuo terreno, non hai bisogno di inventarti azioni spettacolari o cmq mosse particolarmente fantasiose, ma cavolo, basta davvero quanto fatto da Froome al Giro l'anno scorso per riabilitato totalmente anche sul piano dello spettacolo (anche perché, particolare non da poco, non solo ha tentato l'impossibile, ma gli è anche riuscito! A differenza, per dire, dei pur spettacolari attacchi dell'ultimo Contador).

Ma tornando a Sagan: campione indiscusso, ripeto, però sempre uguale a se stesso. Per carità, legittimo, ma allora non ditemi che è una rockstar: l'impresa delle 7 maglie verdi consecutive è da nerd, più che da Rockstar, e proprio da uno come lui, che dice che più della vittoria conta lo spettacolo, mi aspetterei un atteggiamento in gara più battagliero. Che poi è quel che aveva fino a qualche stagione fa, eh! É il Sagan degli ultimi 3-4 anni ad essere diventato noiosissimo. Fra l'altro non è nemmeno più così dominante, per cui gli potrebbe pure convenire dal punto di vista dei risultati, provare un po' più spesso ad uscire dagli schemi.

Ma fan di Gigino e Toninelli, ti prego, a me proprio non dirmelo! ;)

L' attacco sul poggio, la Roubaix, Il Pateberg... ed ho preso 3 stagioni eh...


Marco Gaviglio
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Lemond, Sagan é un campione: ci mancherebbe solo che non attaccasse nemmeno sul Poggio e sul Paterberg che sono i conclamati punti chiave di Sanremo e Fiandre.

Quel che sto dicendo dall'inizio é che Sagan è un corridore molto più normale di quanto non lo si comunichi. Fortissimo come fortissimi sono, naturalmente, i campioni. Ma non il fenomeno polivalente e spettacolare che, ad un certo punto, si pensava potesse diventare. Da diverse stagioni a questa parte, in effetti, l'unica impresa "alla Sagan' è stata quella alla Roubaix dell'anno scorso.

Ma davvero, non so come altro dirlo: non voglio in nessun modo sminuire il valore assoluto di Sagan, quanto piuttosto una certa narrazione sul suo essere rock sempre e comunque. Perché non lo é, é di sicuro non lo è al Tour!

A me emoziona molto di più quel che è riuscito a diventare Gilbert a fine carriera, alla dimensione in cui è entrato vincendo Fiandre e Roubaix. Auguro a Sagan di fare altrettanto, ne ha sicuramente il tempo, ma proprio per questo basta maglie verdi, e piuttosto torni a pensare alla possibilità di curare Liegi e Lombardia, facendo un percorso uguale e inverso a quello di Gilbert.


Mario Rossi
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 15:02

Ecco, fan di Gigino e Toninelli, proprio no, ti assicuro :cincin:

Detto questo, sfido te, chinaski e tutti gli altri ad affermare che abbia mai messo in dubbio che Sagan è un campione. Certo che lo è! Contesto, però, che sia quel campione "rock" che si vorrebbe raccontare perché, per quel che si vede in strada e dunque prescindendo dalle pose e dagli sketch fuori competizione, è un campione tutto sommato molto prudente e prevedibile nel modo di correre. O comunque, non è certo il primo corridore che mi viene in mente quanto a coraggio nel mettersi in gioco.

Lo stesso Froome che tu citi, in realtà, si è messo in gioco molto più di Sagan: quante volte, dopo il Tour, è andato alla Vuelta, pur sapendo che avrebbe rischiato di prenderle (e da Contador, spesso, le ha prese)? E che numero ha fatto sul Colle delle Finestre? Poi per carità, vero é che fino a quando sei nettamente il più forte sul tuo terreno, non hai bisogno di inventarti azioni spettacolari o cmq mosse particolarmente fantasiose, ma cavolo, basta davvero quanto fatto da Froome al Giro l'anno scorso per riabilitato totalmente anche sul piano dello spettacolo (anche perché, particolare non da poco, non solo ha tentato l'impossibile, ma gli è anche riuscito! A differenza, per dire, dei pur spettacolari attacchi dell'ultimo Contador).

Ma tornando a Sagan: campione indiscusso, ripeto, però sempre uguale a se stesso. Per carità, legittimo, ma allora non ditemi che è una rockstar: l'impresa delle 7 maglie verdi consecutive è da nerd, più che da Rockstar, e proprio da uno come lui, che dice che più della vittoria conta lo spettacolo, mi aspetterei un atteggiamento in gara più battagliero. Che poi è quel che aveva fino a qualche stagione fa, eh! É il Sagan degli ultimi 3-4 anni ad essere diventato noiosissimo. Fra l'altro non è nemmeno più così dominante, per cui gli potrebbe pure convenire dal punto di vista dei risultati, provare un po' più spesso ad uscire dagli schemi.

Ma fan di Gigino e Toninelli, ti prego, a me proprio non dirmelo! ;)
Guarda sul fan te ne chiedo perdono ma era per dirti come, secondo me le scelte di Peto siano logiche, proprio perchè purtoppo i latini insegnano che pecunia non olet e tu corridore di un certo livello devi massimizzare. l'anno prossimo si cimenterà con il Giro? Forse ma ad oggi perchè perdere milioni per fare una corsa la cui vittoria di una tappa non cambierebbe la sostanza delle cose fondamemtalmente.

Ora o, come dici tu, cerca di diventare un GTsta, cosa improbabilissima, o cerca di fare strive for 5 e di GT l'unico che ti permette di fare le classiche al top è il Tour stesso. Per quanto riguarda lo spettacolo te lo ripeto, vatti a vedere la Roubaix dell'anno scorso. Fai riferimento a Bardonecchia, ma se Chris DOVEVA fare una mattata del genere per ribaltare il Giro, Peto poteva anche aspettare una 20/30 km. Invece ha dato spettacolo, sul suo terreno certo - ma anche Chris non lo ha fatto sul pavè- ma ha emozionato come pochi.

Più che criticarlo ci si deve augurare che questa stagione non sia l'inizio della fine ma un passaggio dovuto ad altri fattori. Il ciclismo ha bisogno di Peter perchè in uno sport dove ancora c'è un tasso di mortalità altissimo- e il caro Bjorg purtoppo ne è l'esempio- deve avere personaggi come lui, che si cazzeggino anche facendo l'impennata o firmando autografi, ma che spingano i genitori e i giovani a capire che è uno sport meraviglioso, eccezionale, l'unica occasione dove ci sono ancora momenti eroici in questo mondo così malandrino. Quindi, in conclusione , criticarlo dove è giusto ci sto, ma non con motivazioni capziose( la spettacolarità ad esempio) perchè è in fin dei conti, con Chris, il simbolo di questa era


Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

Io, 4 febbraio 2022
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

Messaggio da leggere da Marco Gaviglio »

Mario Rossi ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 15:23 Guarda sul fan te ne chiedo perdono ma era per dirti come, secondo me le scelte di Peto siano logiche, proprio perchè purtoppo i latini insegnano che pecunia non olet e tu corridore di un certo livello devi massimizzare. l'anno prossimo si cimenterà con il Giro? Forse ma ad oggi perchè perdere milioni per fare una corsa la cui vittoria di una tappa non cambierebbe la sostanza delle cose fondamemtalmente.

Ora o, come dici tu, cerca di diventare un GTsta, cosa improbabilissima, o cerca di fare strive for 5 e di GT l'unico che ti permette di fare le classiche al top è il Tour stesso. Per quanto riguarda lo spettacolo te lo ripeto, vatti a vedere la Roubaix dell'anno scorso. Fai riferimento a Bardonecchia, ma se Chris DOVEVA fare una mattata del genere per ribaltare il Giro, Peto poteva anche aspettare una 20/30 km. Invece ha dato spettacolo, sul suo terreno certo - ma anche Chris non lo ha fatto sul pavè- ma ha emozionato come pochi.

Più che criticarlo ci si deve augurare che questa stagione non sia l'inizio della fine ma un passaggio dovuto ad altri fattori. Il ciclismo ha bisogno di Peter perchè in uno sport dove ancora c'è un tasso di mortalità altissimo- e il caro Bjorg purtoppo ne è l'esempio- deve avere personaggi come lui, che si cazzeggino anche facendo l'impennata o firmando autografi, ma che spingano i genitori e i giovani a capire che è uno sport meraviglioso, eccezionale, l'unica occasione dove ci sono ancora momenti eroici in questo mondo così malandrino. Quindi, in conclusione , criticarlo dove è giusto ci sto, ma non con motivazioni capziose( la spettacolarità ad esempio) perchè è in fin dei conti, con Chris, il simbolo di questa era
Mai detto che Sagan deve diventare un grangirista! Bensì che avrebbe dovuto, e già da anni, aprirsi anche alle classiche più dure, sacrificando magari qualche parecipazione al Tour e annesso inseguimento alla maglia verde. Perché se, come dici tu, qualche tappa vinta al Giro poco aggiungerebbe alla sua carriera, allora figuriamoci quanto poco hanno aggiunto le sue ultime partecipazioni al Tour ;)

sul discrso spettacolarità in generale: anch'io ho sempre sostenuto che, quando sei il più forte sul tuo terreno, non hai bisogno di essere spettacolare per vincere. Ma tanto di cappello a Froome per quanto fatto sul Finestre, come a Nibali per il ribaltone al Giro 2016, o allo stesso Sagan per la Roubaix 2018 (non ho assolutamente i paraocchi. (Altra cosa, continuo a dire, è stato l'ultimo Contador: corridore iper-spettacolare, ma NON vincente).

Ripeto, però: quanto scritto sopra vale per i "campioni normali", quelli cioè che vengono giudicati "solo" sulla base di quanto vinto in carriera. Siccome però, mi pare che su Sagan circoli la nomea di "campione fuori del normale", beh, questo contesto. Sagan è un campione, Sagan è fortissimo, ma: da un punto di vista qualitativo, piaccia o non piaccia, finora ha vinto quel che ha vinto Freire (che io considero un campione, ci mancherebbe). E dal punto di vista dello spettacolo, della voglia di mettersi in gioco anche su terreni non suoi, il Sagan maturo non ha corrisposto alle aspettative che di lui si avevano dopo i primi anni.

Poi magari, anzi probabilmente, anche Van der Poel si "imborghesirà" e baderà a massimizzare le vittorie a scapito dello spettacolo ma - ed è la considerazione da cui ero partito, ormai decine di post fa - se oggi in gruppo c'è un corridore rock, quel qualcuno è Van der Poel, o Van Aert, o magari Gilbert, ma non certo Sagan.

E a proposito di Gilbert: fino a qualche anno fa dicevo di lui più o meno quanto dico oggi di Sagan, anzi. Fino a che è rimasto in BMC, Gilbert era un corridore che aveva fatto sfracelli nel 2010-11 ma, dopodiché, era rientrato nei ranghi della normalità, per cui ad esempio, dal mio punto di vista come clasicomane doveva baciare la terra dove era passato Valverde, mostro di longevità capace di vincere per quasi vent'anni. Ma quel che è riuscito a fare Gilbert negli ultimio 3 anni, nobilita ed ingigantisce tutta la sua carriera. Spero che Sagan sia capace di fare altrettanto, e per fare altrettanto, che pensi alla lIegi e alla Sanremo e non al Tour.


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GregLemond
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

Messaggio da leggere da GregLemond »

Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 15:32
Mario Rossi ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 15:23 Guarda sul fan te ne chiedo perdono ma era per dirti come, secondo me le scelte di Peto siano logiche, proprio perchè purtoppo i latini insegnano che pecunia non olet e tu corridore di un certo livello devi massimizzare. l'anno prossimo si cimenterà con il Giro? Forse ma ad oggi perchè perdere milioni per fare una corsa la cui vittoria di una tappa non cambierebbe la sostanza delle cose fondamemtalmente.

Ora o, come dici tu, cerca di diventare un GTsta, cosa improbabilissima, o cerca di fare strive for 5 e di GT l'unico che ti permette di fare le classiche al top è il Tour stesso. Per quanto riguarda lo spettacolo te lo ripeto, vatti a vedere la Roubaix dell'anno scorso. Fai riferimento a Bardonecchia, ma se Chris DOVEVA fare una mattata del genere per ribaltare il Giro, Peto poteva anche aspettare una 20/30 km. Invece ha dato spettacolo, sul suo terreno certo - ma anche Chris non lo ha fatto sul pavè- ma ha emozionato come pochi.

Più che criticarlo ci si deve augurare che questa stagione non sia l'inizio della fine ma un passaggio dovuto ad altri fattori. Il ciclismo ha bisogno di Peter perchè in uno sport dove ancora c'è un tasso di mortalità altissimo- e il caro Bjorg purtoppo ne è l'esempio- deve avere personaggi come lui, che si cazzeggino anche facendo l'impennata o firmando autografi, ma che spingano i genitori e i giovani a capire che è uno sport meraviglioso, eccezionale, l'unica occasione dove ci sono ancora momenti eroici in questo mondo così malandrino. Quindi, in conclusione , criticarlo dove è giusto ci sto, ma non con motivazioni capziose( la spettacolarità ad esempio) perchè è in fin dei conti, con Chris, il simbolo di questa era
Mai detto che Sagan deve diventare un grangirista! Bensì che avrebbe dovuto, e già da anni, aprirsi anche alle classiche più dure, sacrificando magari qualche parecipazione al Tour e annesso inseguimento alla maglia verde. Perché se, come dici tu, qualche tappa vinta al Giro poco aggiungerebbe alla sua carriera, allora figuriamoci quanto poco hanno aggiunto le sue ultime partecipazioni al Tour ;)

sul discrso spettacolarità in generale: anch'io ho sempre sostenuto che, quando sei il più forte sul tuo terreno, non hai bisogno di essere spettacolare per vincere. Ma tanto di cappello a Froome per quanto fatto sul Finestre, come a Nibali per il ribaltone al Giro 2016, o allo stesso Sagan per la Roubaix 2018 (non ho assolutamente i paraocchi. (Altra cosa, continuo a dire, è stato l'ultimo Contador: corridore iper-spettacolare, ma NON vincente).

Ripeto, però: quanto scritto sopra vale per i "campioni normali", quelli cioè che vengono giudicati "solo" sulla base di quanto vinto in carriera. Siccome però, mi pare che su Sagan circoli la nomea di "campione fuori del normale", beh, questo contesto. Sagan è un campione, Sagan è fortissimo, ma: da un punto di vista qualitativo, piaccia o non piaccia, finora ha vinto quel che ha vinto Freire (che io considero un campione, ci mancherebbe). E dal punto di vista dello spettacolo, della voglia di mettersi in gioco anche su terreni non suoi, il Sagan maturo non ha corrisposto alle aspettative che di lui si avevano dopo i primi anni.

Poi magari, anzi probabilmente, anche Van der Poel si "imborghesirà" e baderà a massimizzare le vittorie a scapito dello spettacolo ma - ed è la considerazione da cui ero partito, ormai decine di post fa - se oggi in gruppo c'è un corridore rock, quel qualcuno è Van der Poel, o Van Aert, o magari Gilbert, ma non certo Sagan

Gilbert, che all eta di Sagan era spettacolare per 300 metri quando scattava ai -2 km dal traguardo.

Ora altro paio di maniche.

Se confronti tutti questi ciclisti con il Sagan attuale, puo' essere.

In generale, sennò, bastano 2 curve a Richmond per ridimensionare la questione...


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Abruzzese
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

Messaggio da leggere da Abruzzese »

Leggendo i vari messaggi, credo che valga la pena ribadire un concetto (o forse sottolinearlo meglio): quando citavo Sagan,nell'altro topic assieme ad altri, nel suo modo di essere, accennando a ciò che potenzialmente poteva vincere, non era per concentrare la discussione su meri sogni o rimpianti. Volevo mettere in risalto il come si vuol vivere lui l'esperienza da ciclista professionista, che si riassume banalmente in un: faccio quel cazzo che voglio sia perché me lo posso permettere (in quanto l'aura da fuoriclasse non ne viene minata ), sia perché non devo dare spiegazioni a nessuno.

In sostanza : c'è chi ha la determinazione feroce, che presuppone il consumare tantissime energie mentali (e forse non abbiamo del tutto idea del "dietro le quinte" che c'è ), e c'è chi come Peter vuole trovare il modo per fare questo mestiere divertendosi ogni santo giorno. Quest'aspetto poi credo che lo si possa vedere anche in certi rapporti coi media: Sagan odia le interviste preconfezionate, quelle in cui si sentono praticamente sempre le stesse cose e qualche volta ci mette del suo per ravvivare la scena, mettere un po' di pepe ma in certe cose non è affatto uno stupido.
Insomma, quelli come Peter non sono fatti per flagellarsi continuamente col cilicio per giungere all'elevazione massima. Però non sono nemmeno come i Pozzato che qualche anno di talento se lo sono giocato per godersi diversamente i piaceri della vita.
Sagan può essere guascone quanto gli pare, magari allentare la presa in momenti in cui lo ritiene opportuno. Ma il culo sulla bici ha sempre continuato a spaccarselo. Limare come nessuno, prendere la ruota giusta gli riesce facile. Ma per essere lì occorre buttare costantemente sudore in allenamento e questo non credo che sia mai venuto meno in lui. Semmai è un certo tipo di preparazione e di seguito a dargli la nausea (e per chi non sa di che parlo, si legga il capitolo della biografia in cui fa accenno allo stile e alla preparazione di Bobby Julich).


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Marco Gaviglio
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

Messaggio da leggere da Marco Gaviglio »

GregLemond ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 15:36
Gilbert, che all eta di Sagan era spettacolare per 300 metri quando scattava ai -2 km dal traguardo.

Ora altro paio di maniche.

Se confronti tutti questi ciclisti con il Sagan attuale, puo' essere.

In generale, sennò, bastano 2 curve a Richmond per ridimensionare la questione...
è esattemente quel che poi ho aggiunto nel mio messaggio precedente :cincin:
Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 15:32 E a proposito di Gilbert: fino a qualche anno fa dicevo di lui più o meno quanto dico oggi di Sagan, anzi. Fino a che è rimasto in BMC, Gilbert era un corridore che aveva fatto sfracelli nel 2010-11 ma, dopodiché, era rientrato nei ranghi della normalità, per cui ad esempio, dal mio punto di vista come clasicomane doveva baciare la terra dove era passato Valverde, mostro di longevità capace di vincere per quasi vent'anni. Ma quel che è riuscito a fare Gilbert negli ultimio 3 anni, nobilita ed ingigantisce tutta la sua carriera. Spero che Sagan sia capace di fare altrettanto, e per fare altrettanto, che pensi alla lIegi e alla Sanremo e non al Tour.
dai, passatemi questa: Sagan aveva iniziato come il nuovo potenziale fenomeno del rock, ha inciso delle hit che sono rimaste al top delle classifiche per anni, ma il Sagan degli ultimi anni fa sempre la stessa canzone, ed è rock quanto è rock Ligabue :bll:


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Re: Peter Sagan - True cycling star!

Messaggio da leggere da White Mamba »

Marco Gaviglio ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 15:39
dai, passatemi questa: Sagan aveva iniziato come il nuovo potenziale fenomeno del rock, ha inciso delle hit che sono rimaste al top delle classifiche per anni, ma il Sagan degli ultimi anni fa sempre la stessa canzone, ed è rock quanto è rock Ligabue :bll:
riconosco un fondo di blasfemia, ma potrei quasi dire di essere d'accordo.


Marco Gaviglio
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

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Abruzzese ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 15:37 Leggendo i vari messaggi, credo che valga la pena ribadire un concetto (o forse sottolinearlo meglio): quando citavo Sagan,nell'altro topic assieme ad altri, nel suo modo di essere, accennando a ciò che potenzialmente poteva vincere, non era per concentrare la discussione su meri sogni o rimpianti. Volevo mettere in risalto il come si vuol vivere lui l'esperienza da ciclista professionista, che si riassume banalmente in un: faccio quel cazzo che voglio sia perché me lo posso permettere (in quanto l'aura da fuoriclasse non ne viene minata ), sia perché non devo dare spiegazioni a nessuno.
Vero, ma infatti io da questo partivo (poi ho esondato) e cioè: Sagan si affaccia al ciclismo come genio ribelle, e ancora oggi si prende libertà da superstar come salire sul palco del mondiale per incoronare Valverde quale suo successore, e ogni tanto è ancora capace di tirare fuori dei numeri come quello alla Roubaix dell'anno scorso. Ma allora, davvero, quel che mi riesce incomprensibile è perché al Tour si travesta da ragioniere, andando in fuga solo per fare gli sprint ai traguardi volanti e poi tirare i remi in barca. Davvero questo benedetto record di maglie verdi era per lui così importante da raggiungere, al punto di rinnegare la sua stessa idea di ciclismo?

Perché davvero, vedere Sagan che vince la volatina del gruppetto a Trois-Maison-sur-Jambon mi emoziona quanto Ligabue che canta il suo ultimo "successo"


Luca90
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Re: Peter Sagan - True cycling star!

Messaggio da leggere da Luca90 »

Senza parole nel leggere certi giudizi su Peter... corridore di classe talento e spettacolarità come pochi ce ne sono nel ciclismo contemporaneo...
Che dio ce lo preservi ancora qualche altro anno...


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2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
2017:Kuurne, TroBroLeon
2018:Tour of Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
2024: MuscatClassic
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