I "mali" leciti del ciclismo

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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Felice
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da Felice »

Road Runner ha scritto: lunedì 30 luglio 2018, 16:22 IL vero unico male di questo ciclismo moderno è la ridotta distanza delle gare, sia singole, sia tappe dei grandi giri. ... Si tornasse a fare tappe montane di 240 / 250 km. (ma non una, tutte!), poi vediamo dove vanno a finire gli anoressici di sky, capitani e gregari insieme. ....
Nibali, con le idee espresse sopra, avrebbe vinto il doppio.
Da wikipedia e siti assimilati (se qualcuno dispone di altri dati più recenti e/o più degni di fede li posti per favore) :

Nibali: altezza 182 cm ; peso 64 kg ; peso/altezza = 0.35
Thomas: altezza 183 cm ; peso 71 kg ; peso/altezza = 0.39
Froome : altezza 186 cm ; peso 69 kg ; peso/altezza = 0.37

Chi sarebbe l'anoressico???


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skawise
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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Nella tappa post Oropa, lo scorso anno, ho incontrato Bauke Mollema alla partenza.
Mi sono spaventato. Era trasparente. Una magrezza disturbante.


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Visconte85
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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skawise ha scritto: lunedì 30 luglio 2018, 18:56 Nella tappa post Oropa, lo scorso anno, ho incontrato Bauke Mollema alla partenza.
Mi sono spaventato. Era trasparente. Una magrezza disturbante.
di bardet non ne parliamo proprio...


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Winter
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da Winter »

Road Runner ha scritto: lunedì 30 luglio 2018, 16:22 IL vero unico male di questo ciclismo moderno è la ridotta distanza delle gare, sia singole, sia tappe dei grandi giri. Il ciclismo è uno sport di fondo, ma l'hanno trasformato in uno sport di potenza, dove vince chi ne ha la massima per 20' di sforzo. Si tornasse a fare tappe montane di 240 / 250 km. (ma non una, tutte!), poi vediamo dove vanno a finire gli anoressici di sky, capitani e gregari insieme. Allora si che si tornerebbe a misurare i distacchi con la sveglia e le corse sarebbero scarsamente controllabili da un'unica squadra! Io fare tornare sui 240 / 250 km (come erano del resto una volta), anche belle corse come la Tre Valli, Agostoni, Bernocchi, Appenino, ecc... Mica fare distanze da allievi !!
Nibali, con le idee espresse sopra, avrebbe vinto il doppio.
concordo
non so se nibali avrebbe vinto il doppio
pero' per una volta son d'accordo con te
han cambiato uno sport
il ciclismo è uno sport di resistenza non di potenza
In piu' con 250 km la tattica aumenta d'importanza
con tappe da 60 km.. tutto diventa piu' semplice


Salvatore77
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Il giro d'italia ai tempi di Binda prevedeva tappe lunghe oltre 300 km (non tutte) e con quei mezzi a disposizione venivano percorse in una dozzina di ore.
Le tappe erano un giorno si e un giorno no.
Ai tempi di Coppi, mi sembra ci fossero più di tre giorni senza correre.
Col tempo poi i GT hanno raggiunto un format ben definito, ma un essere umano può tranquillamente fare 10 ore di bici. Quello sarebbe uno sport di fondo all'ennesima potenza. Ma non conviene ritornare a questo tipo di prestazioni.
Distacchi dilatati, tattiche completamente differenti. Senza la TV.....
Ora è tutto finalizzato alla visibilità in TV.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Basso
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da Basso »

Non è semplice ma stamattina Janez Brajkovic si è aperto sul suo sito relativamente al problema che lo ha accompagnato nel corso della carriera. Ci è sembrato giusto tradurre in toto l'articolo

http://www.cicloweb.it/2019/08/06/janez ... llarmadio/


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
matteo9502
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da matteo9502 »

Tantissimo coraggio da parte di Brajkovic :clap:


cassius
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da cassius »

Scusate ma io non capisco tutta questa sicumera alla Sergio Neri sul fatto che tappe più lunghe sfavorirebbero i magrissimi.
I magrissimi si uccidono di allenamenti molto lunghi e brucia grassi per allenare quel metabolismo. Froome fa uscite anche di 270 km.

Favorevole a introdurre limiti di BMI. Basterebbe un valore di 21, che vuol dire dover pesare almeno 64 kg se sei 1.75 m, 68 kg se sei 1.80 m e almeno 72 kg se sei 1.85 m.


herbie
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da herbie »

cassius ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:55 .
I magrissimi si uccidono di allenamenti molto lunghi e brucia grassi per allenare quel metabolismo. Froome fa uscite anche di 270 km.
:old:
e qui ti sbagli.
Le tante ore rallentano il metabolismo (il corpo si abitua a risparmiare su tutto e cominci ad ingrassare anche con l'aria), è anche per questo che i preparatori di oggi sconsigliano caldamente i "lunghissimi".
Inoltre è assai più facile gestire una alimentazione minima facendo uscite anche intense ma non più lunghe di 4- 5 ore. Se fai 10 ore e mangi poco e niente rischi di ammalarti.
Il regime alimentare rigido ha bisogno di sforzi poco prolungati, altrimenti le piccole licenze che ti potresti concedere dopo l'uscita lunga diventano strappi che alla lunga non controlli più.


castelli
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da castelli »

non credo che le uscite di froome lunghe fossero fatte per dimagrire.
se notate quello che abbiamo a disposizione sono uscite tra i 1000 e i 1700 metri (vado a memoria).
secondo me ha allenato la potenza lipidica e la stimolazione eritropoietica (ho usato un termine che alla fine non conosco, comunque ci siamo capiti). comunque froome lo lascerei stare perché possiede un motore fuori dal comune (così facciamo contenti tutti).

tra l'altro quest'anno in colombia pareva uno scheletro e l'impressione è che avesse allenato la parte trascurata gli anni passati ossia l'esplosività, non per gli sprint ma per gli allunghi dove restava sempre staccato.

è vero che con un approccio con allenamenti corti e più intensi puoi asciugarti prima. ma hai meno finestre per gareggiare e seconda cosa rischi di bruciare il motore (e ridaie),


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
castelli
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da castelli »

comunque bravo janez.

fa capire che è uno sport per pazzi, al di là del problema specifico del peso.
perché c'è anche il problema del dormire etc.

la tenuta è anche psicologica non solo fisica.


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Theakston
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da Theakston »

herbie ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 20:12
cassius ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:55 .
I magrissimi si uccidono di allenamenti molto lunghi e brucia grassi per allenare quel metabolismo. Froome fa uscite anche di 270 km.
:old:
e qui ti sbagli.
Le tante ore rallentano il metabolismo (il corpo si abitua a risparmiare su tutto e cominci ad ingrassare anche con l'aria), è anche per questo che i preparatori di oggi sconsigliano caldamente i "lunghissimi".
Inoltre è assai più facile gestire una alimentazione minima facendo uscite anche intense ma non più lunghe di 4- 5 ore. Se fai 10 ore e mangi poco e niente rischi di ammalarti.
Il regime alimentare rigido ha bisogno di sforzi poco prolungati, altrimenti le piccole licenze che ti potresti concedere dopo l'uscita lunga diventano strappi che alla lunga non controlli più.
Domanda stupida, ma in questi regimi un bicchiere di vino ogni tanto è proprio bandito?
:drink:


herbie
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da herbie »

Theakston ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 21:23

Domanda stupida, ma in questi regimi un bicchiere di vino ogni tanto è proprio bandito?
:drink:
secondo "loro" assolutamente bandito, ma in realtà, empiristicamente parlando, è tutta salute. :cincin:


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Tranchée d'Arenberg
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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Basso ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:14 Non è semplice ma stamattina Janez Brajkovic si è aperto sul suo sito relativamente al problema che lo ha accompagnato nel corso della carriera. Ci è sembrato giusto tradurre in toto l'articolo

http://www.cicloweb.it/2019/08/06/janez ... llarmadio/
Janez :clap:

e bravo pure il team di cicloweb a tradurre


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Salvatore77
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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castelli ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 20:47
è vero che con un approccio con allenamenti corti e più intensi puoi asciugarti prima. ma hai meno finestre per gareggiare e seconda cosa rischi di bruciare il motore (e ridaie),
Eppure mi sembra di aver letto su milioni di libri riviste e articoli che per perdere massa grassa è meglio un'attività lunga e meno intensa.


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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herbie ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 21:36
Theakston ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 21:23

Domanda stupida, ma in questi regimi un bicchiere di vino ogni tanto è proprio bandito?
:drink:
secondo "loro" assolutamente bandito, ma in realtà, empiristicamente parlando, è tutta salute. :cincin:
se non sbaglio valverde beve una birra al giorno


2015:TreValliVaresine
2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
2017:Kuurne, TroBroLeon
2018:Tour of Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
2024: MuscatClassic
castelli
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da castelli »

Salvatore77 ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 1:23
castelli ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 20:47
è vero che con un approccio con allenamenti corti e più intensi puoi asciugarti prima. ma hai meno finestre per gareggiare e seconda cosa rischi di bruciare il motore (e ridaie),
Eppure mi sembra di aver letto su milioni di libri riviste e articoli che per perdere massa grassa è meglio un'attività lunga e meno intensa.
https://www.nature.com/articles/0803781

esercizi ad elevata intensità non solo per principianti hanno effetti maggiori sulla perdita peso, grasso etc. fino ad essere anche dal punto di vista del risultato preparatorio "superiori" ad allenamenti lunghi a ritmi meno intensi.
il problema è che intuitivamente questo tipo di esercizio ad elevata intensità richiede uno stress psicologico oltre che fisico maggiore.

questo non sarebbe un problema per gente sedentaria che vuole dimagrire velocemente ma lo diventa se sei un atleta professionista.
questo tipo di approccio se esasperato, esaperato come lo è un mondo di esasperati come il ciclismo di alto livello, può portare ad una serie di problemi collaterali.

percui ecco che slongo parla di evitare in gara (in gare di secondaria importanza) i fuori giri, bernal (e tutti gli altri, parto dal più forte) si fanno gli intervalli brevi a ritmi forsennati (30/30), ossia si attuano strategie di contenimento dei problemi collaterali.
insomma serve un coach per trovare la giusta misura, per trovare il modo di far riposare l'altleta, per concentrare gli allenamenti duri in periodi ben precisi. etc.

leggevo di froome che ad inizio carriera faceva molti all out di 20 minuti. evidentemente quel tipo di esercizio era psicologicamente pur essendo duro era più gratificante per lui. ossia è probabile che froome si scegliesse una salita e valutasse la propria potenza. è tuttavia meno redditizio che fare 5 minuti a tutta e cinque al medio per quattro volte in tre sessioni.


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Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da PedalatorePigro »

cassius ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:55
Favorevole a introdurre limiti di BMI. Basterebbe un valore di 21, che vuol dire dover pesare almeno 64 kg se sei 1.75 m, 68 kg se sei 1.80 m e almeno 72 kg se sei 1.85 m.
Mah, la bmi mi pare una cosa troppo variabile: io quando giocavo a pallacanestro avevo una BMI di 19,5 mangiando parecchio, senza assolutamente cercare di rimanere magro.


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da nino58 »

Luca90 ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 1:39
herbie ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 21:36
Theakston ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 21:23

Domanda stupida, ma in questi regimi un bicchiere di vino ogni tanto è proprio bandito?
:drink:
secondo "loro" assolutamente bandito, ma in realtà, empiristicamente parlando, è tutta salute. :cincin:
se non sbaglio valverde beve una birra al giorno
Bevi birra ...e campi cent'anni (anche ciclisticamente, pare) ;)


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da nino58 »

PedalatorePigro ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 8:44
cassius ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 14:55
Favorevole a introdurre limiti di BMI. Basterebbe un valore di 21, che vuol dire dover pesare almeno 64 kg se sei 1.75 m, 68 kg se sei 1.80 m e almeno 72 kg se sei 1.85 m.
Mah, la bmi mi pare una cosa troppo variabile: io quando giocavo a pallacanestro avevo una BMI di 19,5 mangiando parecchio, senza assolutamente cercare di rimanere magro.
Poi però ti sei impigrito :D


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da nino58 »

Penso di poter dire a Janez che qui c'è una comunity talmente vasta di idee, posizioni e sensibilità che può interloquire quando vuole sia con singoli che con il forum tutto.
Per quello che si può fare.


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da herbie »

nino58 ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 8:56
Luca90 ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 1:39
herbie ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 21:36

secondo "loro" assolutamente bandito, ma in realtà, empiristicamente parlando, è tutta salute. :cincin:
se non sbaglio valverde beve una birra al giorno
Bevi birra ...e campi cent'anni (anche ciclisticamente, pare) ;)
a parte gli scherzi, qualunque genere di bevanda alcoolica, come qualunque genere di bibita zuccherata, ha un potenziale "ingrassante" elevatissimo. E' tutta salute nel senso che una persona normale e normopeso può anche fregarsene di vanificare la bruciata di calorie di una uscita in bici, visto che non esce per allenarsi, ma per divertirsi...


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da nino58 »

No, ma io mi riferivo alla longevità atletica di Valverde. :cincin:


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

castelli ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 8:15
Salvatore77 ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 1:23
castelli ha scritto: martedì 6 agosto 2019, 20:47
è vero che con un approccio con allenamenti corti e più intensi puoi asciugarti prima. ma hai meno finestre per gareggiare e seconda cosa rischi di bruciare il motore (e ridaie),
Eppure mi sembra di aver letto su milioni di libri riviste e articoli che per perdere massa grassa è meglio un'attività lunga e meno intensa.
https://www.nature.com/articles/0803781

esercizi ad elevata intensità non solo per principianti hanno effetti maggiori sulla perdita peso, grasso etc. fino ad essere anche dal punto di vista del risultato preparatorio "superiori" ad allenamenti lunghi a ritmi meno intensi.
il problema è che intuitivamente questo tipo di esercizio ad elevata intensità richiede uno stress psicologico oltre che fisico maggiore.

questo non sarebbe un problema per gente sedentaria che vuole dimagrire velocemente ma lo diventa se sei un atleta professionista.
questo tipo di approccio se esasperato, esaperato come lo è un mondo di esasperati come il ciclismo di alto livello, può portare ad una serie di problemi collaterali.

percui ecco che slongo parla di evitare in gara (in gare di secondaria importanza) i fuori giri, bernal (e tutti gli altri, parto dal più forte) si fanno gli intervalli brevi a ritmi forsennati (30/30), ossia si attuano strategie di contenimento dei problemi collaterali.
insomma serve un coach per trovare la giusta misura, per trovare il modo di far riposare l'altleta, per concentrare gli allenamenti duri in periodi ben precisi. etc.

leggevo di froome che ad inizio carriera faceva molti all out di 20 minuti. evidentemente quel tipo di esercizio era psicologicamente pur essendo duro era più gratificante per lui. ossia è probabile che froome si scegliesse una salita e valutasse la propria potenza. è tuttavia meno redditizio che fare 5 minuti a tutta e cinque al medio per quattro volte in tre sessioni.
Milioni di teorizzazioni Vs 1. Propendo per la tesi maggioritaria :)


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da Slegar »

Salvatore77 ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 18:15
castelli ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 8:15
Salvatore77 ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 1:23

Eppure mi sembra di aver letto su milioni di libri riviste e articoli che per perdere massa grassa è meglio un'attività lunga e meno intensa.
https://www.nature.com/articles/0803781

esercizi ad elevata intensità non solo per principianti hanno effetti maggiori sulla perdita peso, grasso etc. fino ad essere anche dal punto di vista del risultato preparatorio "superiori" ad allenamenti lunghi a ritmi meno intensi.
il problema è che intuitivamente questo tipo di esercizio ad elevata intensità richiede uno stress psicologico oltre che fisico maggiore.

questo non sarebbe un problema per gente sedentaria che vuole dimagrire velocemente ma lo diventa se sei un atleta professionista.
questo tipo di approccio se esasperato, esaperato come lo è un mondo di esasperati come il ciclismo di alto livello, può portare ad una serie di problemi collaterali.

percui ecco che slongo parla di evitare in gara (in gare di secondaria importanza) i fuori giri, bernal (e tutti gli altri, parto dal più forte) si fanno gli intervalli brevi a ritmi forsennati (30/30), ossia si attuano strategie di contenimento dei problemi collaterali.
insomma serve un coach per trovare la giusta misura, per trovare il modo di far riposare l'altleta, per concentrare gli allenamenti duri in periodi ben precisi. etc.

leggevo di froome che ad inizio carriera faceva molti all out di 20 minuti. evidentemente quel tipo di esercizio era psicologicamente pur essendo duro era più gratificante per lui. ossia è probabile che froome si scegliesse una salita e valutasse la propria potenza. è tuttavia meno redditizio che fare 5 minuti a tutta e cinque al medio per quattro volte in tre sessioni.
Milioni di teorizzazioni Vs 1. Propendo per la tesi maggioritaria :)
Per perdere "veramente" massa grassa si deve lavorare sotto la soglia aerobica, circa il 70% della frequenza cardiaca massima, a spanne. A queste frequenze cardiache un amatore appena allenato va a spasso, figuriamoci un professionista. L'anno scorso in ferie ho accompagnato mia moglie e mio figlio in bici da corsa in qualche uscita che per me era al ritmo di scampagnata o poco più per un totale di circa 700 km in quindici giorni: come risultato ho buttato giù due chili senza accorgermene (e senza nessuna dieta particolare ovviamente)


fair play? No, Grazie!
castelli
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da castelli »

è un argomento un po' particolare.
anni fa e forse anche ora si paralva di due ore pre colazione a digiuno a bassa intensità per perdere massa grassa. poi eh ci sono molte teorie in merito. certo la maggioritaria sarebbe quella di molte ore a bassa intensità. dove per bassa intensità si apre un mondo.
bassa intensità x 80% unita ad un 20% fatto a ritmi molto sostenuti è quella più in voga adesso, allenando per tempi residuali zone attorno alla soglia leggermente (vedi sopra, scusate il gioco di parole) sopra.

più vado avanti e più non so a cosa credere.


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mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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herbie ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 14:21
nino58 ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 8:56
Luca90 ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 1:39

se non sbaglio valverde beve una birra al giorno
Bevi birra ...e campi cent'anni (anche ciclisticamente, pare) ;)
a parte gli scherzi, qualunque genere di bevanda alcoolica, come qualunque genere di bibita zuccherata, ha un potenziale "ingrassante" elevatissimo. E' tutta salute nel senso che una persona normale e normopeso può anche fregarsene di vanificare la bruciata di calorie di una uscita in bici, visto che non esce per allenarsi, ma per divertirsi...
l'alcool è il peggio del peggio nel senso che non ha nutrienti utilizzabili. si trasforma in grasso. oltre ad avere effetti deleteri nella metabolizzazione degli elementi nutritivi buoni.
è sabbia negli ingranaggi ma ovviamente tra i benefici passi un paio di ore in euforia. il che non è male dal punto di vista psicologica.


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

Messaggio da leggere da herbie »

Slegar ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 18:46

Per perdere "veramente" massa grassa si deve lavorare sotto la soglia aerobica, circa il 70% della frequenza cardiaca massima, a spanne. A queste frequenze cardiache un amatore appena allenato va a spasso, figuriamoci un professionista. L'anno scorso in ferie ho accompagnato mia moglie e mio figlio in bici da corsa in qualche uscita che per me era al ritmo di scampagnata o poco più per un totale di circa 700 km in quindici giorni: come risultato ho buttato giù due chili senza accorgermene (e senza nessuna dieta particolare ovviamente)
come in tutte le teorie scientifiche, la realtà introduce una quantità di variabili matematicamente pressochè incalcolabile, che producono una serie di varianze che compaiono e scompaiono senza un perchè contemplato dalla teoria.

In questo caso, non si tiene conto di una variabile piuttosto macroscopica: quello che vale per un "atleta" che pratica una attività blanda da qualche anno, non vale per un "atleta" che pratica la sua attività da 20 anni, per altro fin da quando era un bambino.

In un atleta di lungo corso, si realizzano adattamenti fisiologici molto importanti. In particolare, in una attività prevalentemente aerobica, diversissima da qualunque altro sport per durata, come il ciclismo, succede che il corpo si abitua a risparmiare su tutto, si adatta economizzando al massimo qualunque consumo.
Una uscita a bassi regimi di un paio d'ore, corrisponde pressochè a nulla, in un ciclista che pratica questo sport da 20 anni.
Arriva al punto che se vuole dimagrire deve pressochè digiunare.
Il problema delle uscite lunghe è che poi danno un senso di fame molto maggiore, e comunque creano una situazione psicologica dove è assai più difficile non concedersi qualcosa in più, rispetto ad una uscita intensa e "battagliata", dove uno non fa quasi in tempo a pensare al mangiare.
QUesti adattamenti risultano chiarissimi per altro proprio nelle uscite lunghe. Dopo un certo numero di anni, diventa sempre meno importante alimentarsi in abbondanza, cosa che ovviamente non viene messa sufficientemente in luce dalle ditte produttrici di barrette & c....in una uscita di 7-8 ore arrivi a mangiare quasi un terzo di quello che mangiavi prima, senza grossi scompensi. QUesto è un vantaggio, lo svantaggio è chiaramente che alimentandoti normalmente non dimagrisci più, e se vuoi scendere di peso devi andare a rischiare la salute rischiando carenze vitaminiche di vario genere.


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Subsonico
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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castelli ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 19:01 è un argomento un po' particolare.
anni fa e forse anche ora si paralva di due ore pre colazione a digiuno a bassa intensità per perdere massa grassa. poi eh ci sono molte teorie in merito. certo la maggioritaria sarebbe quella di molte ore a bassa intensità. dove per bassa intensità si apre un mondo.
bassa intensità x 80% unita ad un 20% fatto a ritmi molto sostenuti è quella più in voga adesso, allenando per tempi residuali zone attorno alla soglia leggermente (vedi sopra, scusate il gioco di parole) sopra.

più vado avanti e più non so a cosa credere.
Se può interessare, mi è stato riferito che la Sky faceva ( o fa ancora...chissà) allenamenti pre-colazione come prassi in ritiro.


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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Subsonico ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 20:09
castelli ha scritto: mercoledì 7 agosto 2019, 19:01 è un argomento un po' particolare.
anni fa e forse anche ora si paralva di due ore pre colazione a digiuno a bassa intensità per perdere massa grassa. poi eh ci sono molte teorie in merito. certo la maggioritaria sarebbe quella di molte ore a bassa intensità. dove per bassa intensità si apre un mondo.
bassa intensità x 80% unita ad un 20% fatto a ritmi molto sostenuti è quella più in voga adesso, allenando per tempi residuali zone attorno alla soglia leggermente (vedi sopra, scusate il gioco di parole) sopra.

più vado avanti e più non so a cosa credere.
Se può interessare, mi è stato riferito che la Sky faceva ( o fa ancora...chissà) allenamenti pre-colazione come prassi in ritiro.
più che probabile...


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Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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Anche Clément Chevrier ammette di aver avuto problemi di anoressia e di aver iniziato ad affrontarli nell'anno trascosro alla Bissel:
https://www.lamontagne.fr/clermont-ferr ... _13619362/


fair play? No, Grazie!
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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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Ma un'alimentazione tirata fin da juniores non porta ad avere fragilità (in primis ossea) negli atleti?


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Re: I "mali" leciti del ciclismo

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Maìno della Spinetta ha scritto: sabato 10 agosto 2019, 7:34 Ma un'alimentazione tirata fin da juniores non porta ad avere fragilità (in primis ossea) negli atleti?
nello specifico dei giovani non so.
probabile che una dieta draconiana porti con se effetti collaterali molto forti.


la fragilità ossea può essere associata ad un consumo eccessivo di proteine.

oltre a questo si era fatto riferimento al tramadolo come fattore di continuo aumento di fratture a livello dei professionisti.


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