Servizio Rai 2019
Re: Servizio Rai 2019
Ammetto che la mia memoria è un po' vaga, ma non definirei "rozzo" Galeazzi, un po' nazional popolare forse, ma non ricordo esempi di rozzezza.
Però ammetto di ricordare sopratutto il crescendo rossiniano delle sue telecronache quando si cimentavano i fratelli abbagnale, mentre ho grosse lacune sulle sue capacità di analisi del gesto tecnico.
Però ammetto di ricordare sopratutto il crescendo rossiniano delle sue telecronache quando si cimentavano i fratelli abbagnale, mentre ho grosse lacune sulle sue capacità di analisi del gesto tecnico.
Re: Servizio Rai 2019
Galeazzi non è affatto incolto, esagerava nell'enfasi e ogni tanto se ne usciva con metafore "eccessive", tipo quella su Edberg.galliano ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 9:54 Ammetto che la mia memoria è un po' vaga, ma non definirei "rozzo" Galeazzi, un po' nazional popolare forse, ma non ricordo esempi di rozzezza.
Però ammetto di ricordare sopratutto il crescendo rossiniano delle sue telecronache quando si cimentavano i fratelli abbagnale, mentre ho grosse lacune sulle sue capacità di analisi del gesto tecnico.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Servizio Rai 2019
Ma infatti, quel che tu definisci nazional-popolare per me è equivalente e, ad es. quello che per me è il peggior personaggio televisivo di tutti i tempi (anche lui definito nel modo che dici te) ha come nome Giuseppe Raimondo Vittorio ... Per lui vale la definizione di Robert Musil.galliano ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 9:54 Ammetto che la mia memoria è un po' vaga, ma non definirei "rozzo" Galeazzi, un po' nazional popolare forse, ma non ricordo esempi di rozzezza.
Però ammetto di ricordare sopratutto il crescendo rossiniano delle sue telecronache quando si cimentavano i fratelli abbagnale, mentre ho grosse lacune sulle sue capacità di analisi del gesto tecnico.
Mentre mi viene in mente ora un grande giornalista Rai: Alberto Giubilo e poi, il Bulba, del quale ricordo con grande trasporto il ritratto che fece di Vino ed è stato bravo a commentare il biliardo.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Servizio Rai 2019
Io di sta storia che ogni volta che si parli di Bernal si faccia riferimento alla squadra che l'ha fatto passare professionista, alla sua breve permanenza in Italia e patapin e patapan, francamente non ne posso più
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Re: Servizio Rai 2019
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Re: Servizio Rai 2019
Qui Galeazzi si faceva prendere dal tifo sfegatato per Boris "Bum Bum" Becker e Stefan Edberg a quei tempi era il rivale n° 1 del tedesco sull'erba di Wimbledon. Adriano Panatta, in un misto tra compensazione e cazzeggio, in telecronaca chiamava il tennista tedesco "Bisteccone" Becker e Galeazzi si scocciava parecchio; il culmine si ebbe in un Wimbledon (penso 89, 90 o 91, boh) in cui Panatta se ne uscì con un "Bistecker": in quell'attimo di silenzio che ne seguì penso che Galeazzi incenerì Panatta con lo sguardo.nino58 ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 10:59Galeazzi non è affatto incolto, esagerava nell'enfasi e ogni tanto se ne usciva con metafore "eccessive", tipo quella su Edberg.galliano ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 9:54 Ammetto che la mia memoria è un po' vaga, ma non definirei "rozzo" Galeazzi, un po' nazional popolare forse, ma non ricordo esempi di rozzezza.
Però ammetto di ricordare sopratutto il crescendo rossiniano delle sue telecronache quando si cimentavano i fratelli abbagnale, mentre ho grosse lacune sulle sue capacità di analisi del gesto tecnico.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Re: Servizio Rai 2019
Una persona che ha avuto contatti diretti con lui non me ne ha parlato propriamente bene.nino58 ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 10:59Galeazzi non è affatto incolto, esagerava nell'enfasi e ogni tanto se ne usciva con metafore "eccessive", tipo quella su Edberg.galliano ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 9:54 Ammetto che la mia memoria è un po' vaga, ma non definirei "rozzo" Galeazzi, un po' nazional popolare forse, ma non ricordo esempi di rozzezza.
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Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
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Re: Servizio Rai 2019
Un po' come Pippo Baudo che anche a distanza di 30 anni ribadisce che ogni personaggio dello spettacolo che ha partecipato a un suo programma li ha scoperti lui.
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Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: Servizio Rai 2019
Boh qui si discute del telecronista/giornalista...barrylyndon ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 18:38 Una persona che ha avuto contatti diretti con lui non me ne ha parlato propriamente bene.
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Re: Servizio Rai 2019
Scusa, non succedera' piu'..34x27 ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 19:34Boh qui si discute del telecronista/giornalista...barrylyndon ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 18:38 Una persona che ha avuto contatti diretti con lui non me ne ha parlato propriamente bene.
Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
Re: Servizio Rai 2019
Ok anche il golf deve avere il suo spazio, ma perché mettere in programmazione il cross?
Siamo alle solite. Palinsesto naif saltami addosso
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Re: Servizio Rai 2019
Quest'anno la tv di stato ha dato molto spazio al ciclismo in generale, sarà così anche l'anno prossimo?
Re: Servizio Rai 2019
io mi domando come non sia ancora potuto succedere che un giocatore si sia girato, gli abbia porto la stecca e gli abbia detto: "toh, gioca tu al posto mio, che sei più bravo". No perchè io lo avrei fatto: in più di una occasione l'ho trovato realmente piuttosto supponente anche nei confronti di colpi imperfetti di grandi giocatori dei 5 birilli. Sarà bravo pure lui a giocare, ma se fosse un campione sarebbe lì a giocarsi i titoli.
Non può ad ogni colpo dire che bisognava farlo così e così come se fosse la playstation. Per altro, con opinioni sul tiro alle volte non ottimali nella stima rischi/benefici.
Re: Servizio Rai 2019
concordo al 100% anche perchè spesso nella scelta di tiro è implicata la strategia , tiri differenti permettono rimanenze anche molto dissimili. Bulbarelli gioca meglio di quanto commenti, premesso che l' ho visto in partita e non mi piace per nulla.herbie ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 23:01io mi domando come non sia ancora potuto succedere che un giocatore si sia girato, gli abbia porto la stecca e gli abbia detto: "toh, gioca tu al posto mio, che sei più bravo". No perchè io lo avrei fatto: in più di una occasione l'ho trovato realmente piuttosto supponente anche nei confronti di colpi imperfetti di grandi giocatori dei 5 birilli. Sarà bravo pure lui a giocare, ma se fosse un campione sarebbe lì a giocarsi i titoli.
Non può ad ogni colpo dire che bisognava farlo così e così come se fosse la playstation. Per altro, con opinioni sul tiro alle volte non ottimali nella stima rischi/benefici.
Criticare le scelte di un Gualemi, Quarta o Maggio francamente non si può sentire dato che pensano e realizzano tiri che il Bulba non riuscirebbe neanche a sognare, e spesso non li vede proprio
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
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Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
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Re: Servizio Rai 2019
E invece, secondo me non è solo opportuno, ma doveroso criticare le scelte dei "grandi", perché ovviamente non sono perfetti e infatti il migliore telecronista di biliardo di ogni tempo in Italia (Maurizio Cavalli, provare per credere) si permette di farlo anche con il "dio (con la minuscola) in terra dello snooker", vale a dire Ronnie.
P.S. Ed è proprio per questo, che disprezzo sin da allora colui che penso sia "romano de Roma" e che mi ha fatto pronunciare quell'infelice uscita, che è tanto dispiaciuta a qualcuno e di cui mi scuso di nuovo, ma non riesco a rimproverarmi per averla pensata, perché succede spesso che il mondo ne esca un po' meglio dopo qualche dipartita e, come dicono i biologi la morte è parte essenziale della vita.
Infine credo che anche la malattia non sia un castigo divino , perché per quel che si poteva osservare, era uno che non teneva in nessun conto il proprio corpo.
E tu riesci a distinguere? Secondo me non è possibile, perché ciascuno è il suo vissuto in ogni momento e un nazionalista estremo come il suo, ad es, secondo te non condizionava il modo di vedere e di operare? Ma dico di più la personalità è una maschera che non ci si può togliere mai e quindi ogni nostra scelta dipende da quel che siamo ovunque ci si trovi e nel tennis anche un cieco avrebbe vista l'enorme differenza tecnica fra il biondo svedese e il rosso tedesco, ma lui no e non trovò di meglio che aggrapparsi al vieto cliché, che vuole gli svedesi freddi e pensò anche di farci una battuta sopra, cosa indegna a parer mio di ogni telecronista/uomo, perché non dà potere di replica, altro che non criticare le scelte sportive dei giocatori di biliardo.34x27 ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 19:34Boh qui si discute del telecronista/giornalista...barrylyndon ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2019, 18:38 Una persona che ha avuto contatti diretti con lui non me ne ha parlato propriamente bene.
P.S. Ed è proprio per questo, che disprezzo sin da allora colui che penso sia "romano de Roma" e che mi ha fatto pronunciare quell'infelice uscita, che è tanto dispiaciuta a qualcuno e di cui mi scuso di nuovo, ma non riesco a rimproverarmi per averla pensata, perché succede spesso che il mondo ne esca un po' meglio dopo qualche dipartita e, come dicono i biologi la morte è parte essenziale della vita.
Infine credo che anche la malattia non sia un castigo divino , perché per quel che si poteva osservare, era uno che non teneva in nessun conto il proprio corpo.
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Re: Servizio Rai 2019
Per Basso, bisogna correggere la pagina degli orari tv perchè il Lombardia domani va su Raidue e non su Raisport come riportato.
P.s.: Il Piccolo Lombardia, alla fine se lo sono pappato. Pagliacci.
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https://more.arrs.run/runner/12345
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Re: Servizio Rai 2019
Grazie, era nella "to-do list" odiernaRoad Runner ha scritto: ↑venerdì 11 ottobre 2019, 10:44 Per Basso, bisogna correggere la pagina degli orari tv perchè il Lombardia domani va su Raidue e non su Raisport come riportato.
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11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
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Re: Servizio Rai 2019
Mamma mia che brutto commento.
Nemmeno parlassimo di un gerarca nazista.
Non ti fa onore.
Re: Servizio Rai 2019
Tralasciando il garbo con cui Cavalli espone le sue critiche , ma a parte l' errore nel realizzarlo quando discute un tiro cerca di capirlo vedi il "famoso" Cifalà/Zito quando il primo lascia i punti per una stevola geniale. Bulbarelli invece in maniera fastidiosa commenta asserendo che il giocatore avrebbe dovuto fare quello che pensa lui quando ci sono motivazioni legata alle rimanenze o a tiri non congeniali all' avversario o al tavolo stesso.lemond ha scritto: ↑venerdì 11 ottobre 2019, 9:17 E invece, secondo me non è solo opportuno, ma doveroso criticare le scelte dei "grandi", perché ovviamente non sono perfetti e infatti il migliore telecronista di biliardo di ogni tempo in Italia (Maurizio Cavalli, provare per credere) si permette di farlo anche con il "dio (con la minuscola) in terra dello snooker", vale a dire Ronnie.
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Re: Servizio Rai 2019
Non capisco che cosa mai abbia detto? Non era un giudizio morale (per cui i nazisti non c'entrano), bensì solo una constatazione che ognuno di noi è in parte responsabile di ciò che gli accade, senza poter dar la colpa all'epoca e alla storia.Fantamatusa ha scritto: ↑venerdì 11 ottobre 2019, 11:35Mamma mia che brutto commento.
Nemmeno parlassimo di un gerarca nazista.
Non ti fa onore.
Poi, se vuoi, possiamo discutere di che cosa è l'onore, perché questa parola si presta a deformazioni terrificanti.
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Re: Servizio Rai 2019
In fin dei conti credo che le prime tue parole siano le più importanti e non da tralasciare "est modus in rebus".aitutaki1 ha scritto: ↑venerdì 11 ottobre 2019, 13:04Tralasciando il garbo con cui Cavalli espone le sue critiche , ma a parte l' errore nel realizzarlo quando discute un tiro cerca di capirlo vedi il "famoso" Cifalà/Zito quando il primo lascia i punti per una stevola geniale. Bulbarelli invece in maniera fastidiosa commenta asserendo che il giocatore avrebbe dovuto fare quello che pensa lui quando ci sono motivazioni legata alle rimanenze o a tiri non congeniali all' avversario o al tavolo stesso.lemond ha scritto: ↑venerdì 11 ottobre 2019, 9:17 E invece, secondo me non è solo opportuno, ma doveroso criticare le scelte dei "grandi", perché ovviamente non sono perfetti e infatti il migliore telecronista di biliardo di ogni tempo in Italia (Maurizio Cavalli, provare per credere) si permette di farlo anche con il "dio (con la minuscola) in terra dello snooker", vale a dire Ronnie.
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Re: Servizio Rai 2019
...nel senso che .. "sulle scatole mi sta tutta la gente" ?
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Re: Servizio Rai 2019
il problema è che non parla neanche troppo piano, secondo me i giocatori lo sentono un po' pure... pur nell'estremo autocontrollo che serve per giocare a biliardo, qualche personaggio un po' fumantino c'è, se sbaglia un tiro magari semplicemente per una mezza mosca che si è mossa sullo sfondo nel momento sbagliato, e si sente pure il trombone dietro le spalle che fa la sua critica come se fosse una cosa elementare fare il tiro così e così, prima o poi a qualcuno i cinque minuti possono venire e non vorrei perdermi il momento...aitutaki1 ha scritto: ↑venerdì 11 ottobre 2019, 13:04Tralasciando il garbo con cui Cavalli espone le sue critiche , ma a parte l' errore nel realizzarlo quando discute un tiro cerca di capirlo vedi il "famoso" Cifalà/Zito quando il primo lascia i punti per una stevola geniale. Bulbarelli invece in maniera fastidiosa commenta asserendo che il giocatore avrebbe dovuto fare quello che pensa lui quando ci sono motivazioni legata alle rimanenze o a tiri non congeniali all' avversario o al tavolo stesso.lemond ha scritto: ↑venerdì 11 ottobre 2019, 9:17 E invece, secondo me non è solo opportuno, ma doveroso criticare le scelte dei "grandi", perché ovviamente non sono perfetti e infatti il migliore telecronista di biliardo di ogni tempo in Italia (Maurizio Cavalli, provare per credere) si permette di farlo anche con il "dio (con la minuscola) in terra dello snooker", vale a dire Ronnie.
Re: Servizio Rai 2019
Senza l'avverbio logicamente, i commenti dell'opinionista Rai sarebbero decisamente più poveri di parole.
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Re: Servizio Rai 2019
C'era una volta il Lombardia una bella corsa avvincente che da sempre seguo con grande felicità.
Quel pomeriggio dopo essermi goduto la corsa con la coppia Magrini-Gregorio decido incosciamente di assistere al classico studiolo post corse rcs della Rai.(reo dei bei tempi in cui la De Stefano, Beppe Conti e Gigi Sgarbozza allietavan i miei pomeriggi.)
Dopo aver cambiato con il telecomando sono stato colpito da un bel malore, lì nello studiolo vi erano tre incomprensibili signori(nessun congiuntivo azzeccavan e addirittura autopublicità facevan)
Ecco piuttosto che una favola tutto ciò sembra una commedia del miglior Totò, uno studiolo del genere dovrebbe essere censurato per pessima informazione.
Ps: Per rimanere nell'area lacustre oserei dire: "Quello studiolo non sa da fare"
Saluti,Leonardo
Quel pomeriggio dopo essermi goduto la corsa con la coppia Magrini-Gregorio decido incosciamente di assistere al classico studiolo post corse rcs della Rai.(reo dei bei tempi in cui la De Stefano, Beppe Conti e Gigi Sgarbozza allietavan i miei pomeriggi.)
Dopo aver cambiato con il telecomando sono stato colpito da un bel malore, lì nello studiolo vi erano tre incomprensibili signori(nessun congiuntivo azzeccavan e addirittura autopublicità facevan)
Ecco piuttosto che una favola tutto ciò sembra una commedia del miglior Totò, uno studiolo del genere dovrebbe essere censurato per pessima informazione.
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Re: Servizio Rai 2019
Premesso che sono d'accordo, ma anche quelli di AdS con Sgarbozza facevano pietàLeonardo Civitella ha scritto: ↑sabato 12 ottobre 2019, 17:29 C'era una volta il Lombardia una bella corsa avvincente che da sempre seguo con grande felicità.
Quel pomeriggio dopo essermi goduto la corsa con la coppia Magrini-Gregorio decido incosciamente di assistere al classico studiolo post corse rcs della Rai.(reo dei bei tempi in cui la De Stefano, Beppe Conti e Gigi Sgarbozza allietavan i miei pomeriggi.)
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Re: Servizio Rai 2019
a me oggi cunego in versione opinionista non mi è dispiacuto nel pre e post-lombardia. Sarebbe interessante rivederlo nelle classiche delle ardenne
Re: Servizio Rai 2019
prima che intervenga lemond...mancherebbe alla citazione un apostrofo e un'acca tagliate dal correttore automatico...Leonardo Civitella ha scritto: ↑sabato 12 ottobre 2019, 17:29 C'era una volta il Lombardia una bella corsa avvincente che da sempre seguo con grande felicità.
Quel pomeriggio dopo essermi goduto la corsa con la coppia Magrini-Gregorio decido incosciamente di assistere al classico studiolo post corse rcs della Rai.(reo dei bei tempi in cui la De Stefano, Beppe Conti e Gigi Sgarbozza allietavan i miei pomeriggi.)
Dopo aver cambiato con il telecomando sono stato colpito da un bel malore, lì nello studiolo vi erano tre incomprensibili signori(nessun congiuntivo azzeccavan e addirittura autopublicità facevan)
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Re: Servizio Rai 2019
Resomi conto soltanto adesso dell'indesiderato errore indotto dalle perfide tecnologie, mi fustigo e mi fo del male riguardando qualche replica delle telecronache rai al Giro.herbie ha scritto: ↑sabato 12 ottobre 2019, 23:30prima che intervenga lemond...mancherebbe alla citazione un apostrofo e un'acca tagliate dal correttore automatico...Leonardo Civitella ha scritto: ↑sabato 12 ottobre 2019, 17:29 C'era una volta il Lombardia una bella corsa avvincente che da sempre seguo con grande felicità.
Quel pomeriggio dopo essermi goduto la corsa con la coppia Magrini-Gregorio decido incosciamente di assistere al classico studiolo post corse rcs della Rai.(reo dei bei tempi in cui la De Stefano, Beppe Conti e Gigi Sgarbozza allietavan i miei pomeriggi.)
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Ultima modifica di Leonardo Civitella il domenica 13 ottobre 2019, 8:53, modificato 1 volta in totale.
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Re: Servizio Rai 2019
Probabilmente anche l'accento viene in automatico (talvolta sul telefono devo cambiare *dò* nel corretto do.Leonardo Civitella ha scritto: ↑domenica 13 ottobre 2019, 7:41Resomi conto soltanto adesso dell'indesiderato errore indotto dalle perfide tecnologie, mi fustigo e mi fò del male riguardando qualche replica delle telecronache rai al Giro.
Saluti,Leonardo
Poi volevo dire a Walter che Sgarbozza era il più divertente commentatore mai apparso (s.m.) in una trasmissione sportiva.
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i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Servizio Rai 2019
Finalmente son riuscito a vedere lo speciale eroica del bravissimo rizz! Complimenti, affascinante come sempre!
Re: Servizio Rai 2019
Sì, davvero bello lo speciale, molto curata anche la fotografia, un plauso al responsabile!
Anche a me Cunego non mi è dispiaciuto: secondo me è già da un po' che tenta di riciclarsi come opinionista, almeno ha una buona proprietà di linguaggio (migliorabile, ma credo che chiunque di noi parlando in TV avrebbe una proprietà di linguaggio migliorabile).
Anche a me Cunego non mi è dispiaciuto: secondo me è già da un po' che tenta di riciclarsi come opinionista, almeno ha una buona proprietà di linguaggio (migliorabile, ma credo che chiunque di noi parlando in TV avrebbe una proprietà di linguaggio migliorabile).
Re: Servizio Rai 2019
Bomby ha scritto: ↑domenica 13 ottobre 2019, 10:39
Anche a me Cunego non mi è dispiaciuto: secondo me è già da un po' che tenta di riciclarsi come opinionista, almeno ha una buona proprietà di linguaggio (migliorabile, ma credo che chiunque di noi parlando in TV avrebbe una proprietà di linguaggio migliorabile).
come darti torto.
Re: Servizio Rai 2019
secondo me è troppo un bravo ragazzo, dovrebbe essere più sfrontato e deciso quando parla...herbie ha scritto: ↑domenica 13 ottobre 2019, 23:19Bomby ha scritto: ↑domenica 13 ottobre 2019, 10:39
Anche a me Cunego non mi è dispiaciuto: secondo me è già da un po' che tenta di riciclarsi come opinionista, almeno ha una buona proprietà di linguaggio (migliorabile, ma credo che chiunque di noi parlando in TV avrebbe una proprietà di linguaggio migliorabile).
come darti torto.
2015:TreValliVaresine
2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
2017:Kuurne, TroBroLeon
2018:Tour of Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
2024: MuscatClassic
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Re: Servizio Rai 2019
sono stufo di sentire preposizioni sbagliate, ballan continua a dire "ha tutto l'interesse di stare a ruota" e cose del genere ripetute decine di volte. è veramente sciatto. io ho interesse A fare una cosa, non DI fare una cosa. poi quando i cronisti del ciclismo cambieranno le regole della lingua italiana avranno ragione loro, per il momento sono solo degli asini.
Re: Servizio Rai 2019
In merito ai commentatori tecnici della RAI, vedo un pò troppa pignoleria sull'utilizzo dell'italiano corretto (e lo dico io che nella vita normale sono attentissimo a questo aspetto).
Una cosa è il telecronista/intervistatore, che sta svolgendo il lavoro per cui spesso ha anche studiato specificatamente, che ha l'onere di parlare un italiano degno del servizio pubblico e deve essere giudicato anche per questo. Il commentatore tecnico è quasi necessariamente un ex corridore, che per motivi anche pratici, difficilmente può avere una proprietà di linguaggio ottima e difficilmente aver avuto la possibilità/tempo di fare studi fino a tarda età.
La stessa identica cosa avviene in tutti gli sport.
PS: ero presente all'Eroica ad uno stand, vado a vedere se per caso sono stato inquadrato
Una cosa è il telecronista/intervistatore, che sta svolgendo il lavoro per cui spesso ha anche studiato specificatamente, che ha l'onere di parlare un italiano degno del servizio pubblico e deve essere giudicato anche per questo. Il commentatore tecnico è quasi necessariamente un ex corridore, che per motivi anche pratici, difficilmente può avere una proprietà di linguaggio ottima e difficilmente aver avuto la possibilità/tempo di fare studi fino a tarda età.
La stessa identica cosa avviene in tutti gli sport.
PS: ero presente all'Eroica ad uno stand, vado a vedere se per caso sono stato inquadrato
Re: Servizio Rai 2019
Beh, Martinello ha una buona proprietà di linguaggio. Saper parlare correttamente la lingua italiana deve essere un prerequisito non negoziabile per chi ambisce a lavorare in tv. Poi ci sono errori tollerabile, altri meno, per esempio come identificare il Britannico Thomas Pidcock con il sostantivo il Bretone. Se uno che non sa nulla di ciclismo, è per caso all'ascolto, che risate si fa?Kwaremont ha scritto: ↑martedì 15 ottobre 2019, 10:01 In merito ai commentatori tecnici della RAI, vedo un pò troppa pignoleria sull'utilizzo dell'italiano corretto (e lo dico io che nella vita normale sono attentissimo a questo aspetto).
Una cosa è il telecronista/intervistatore, che sta svolgendo il lavoro per cui spesso ha anche studiato specificatamente, che ha l'onere di parlare un italiano degno del servizio pubblico e deve essere giudicato anche per questo. Il commentatore tecnico è quasi necessariamente un ex corridore, che per motivi anche pratici, difficilmente può avere una proprietà di linguaggio ottima e difficilmente aver avuto la possibilità/tempo di fare studi fino a tarda età.
La stessa identica cosa avviene in tutti gli sport.
Re: Servizio Rai 2019
Martinello ahinoi è una rara eccezione nel panorama sportivo italiano, in particolare tra i commentatori tecnici.sceriffo ha scritto: ↑martedì 15 ottobre 2019, 13:41Beh, Martinello ha una buona proprietà di linguaggio. Saper parlare correttamente la lingua italiana deve essere un prerequisito non negoziabile per chi ambisce a lavorare in tv. Poi ci sono errori tollerabile, altri meno, per esempio come identificare il Britannico Thomas Pidcock con il sostantivo il Bretone. Se uno che non sa nulla di ciclismo, è per caso all'ascolto, che risate si fa?Kwaremont ha scritto: ↑martedì 15 ottobre 2019, 10:01 In merito ai commentatori tecnici della RAI, vedo un pò troppa pignoleria sull'utilizzo dell'italiano corretto (e lo dico io che nella vita normale sono attentissimo a questo aspetto).
Una cosa è il telecronista/intervistatore, che sta svolgendo il lavoro per cui spesso ha anche studiato specificatamente, che ha l'onere di parlare un italiano degno del servizio pubblico e deve essere giudicato anche per questo. Il commentatore tecnico è quasi necessariamente un ex corridore, che per motivi anche pratici, difficilmente può avere una proprietà di linguaggio ottima e difficilmente aver avuto la possibilità/tempo di fare studi fino a tarda età.
La stessa identica cosa avviene in tutti gli sport.
L'errore che tu citi tra l'altro, non ha a che vedere con la grammatica/sintassi, e tra l'altro lo trovo sinceramente di poco conto. In una diretta di molte ore, può capitare a tutti di dire una cavolata.
Molto più grave, secondo il mio modesto parere, è quando si sentono strafalcioni costanti tra congiuntivi, frasi ipotetiche, verbi mal coniugati ecc.
(per non parlare di quando il commentatore non riesce a mettere insieme due frasi di senso compiuto).
Loro comunque non sono giornalisti sportivi, ma degli ex atleti a cui viene chiesto "aiuto" per interpretare meglio i dettagli tecnici della corsa, e anche un pò per rendere la cosa più "autorevole". Ad esempio Ballan, che lo si voglia o meno, è un ex campione del mondo e vincitore di classiche.
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Re: Servizio Rai 2019
ma non è vero, per esempio l'atletica viene commentata da tecnici o ex-atleti che fanno un uso attentissimo della lingua, e non è nemmeno raro che si mettano a discutere sull'eventuale correttezza di una espressione o di un termine. lo stesso stefano tilli parla pulito, sintetico e arguto, errori blu non ne senti, ma neanche rossi. qui nel ciclismo le preposizioni volano, volano letteralmente. nessuno sa che preposizione mettere, di con su a tra fra vanno a caso. passi garzelli che è un caso clinico, garzelli è mezzo straniero, mezzo extraterrestre con le orecchie a punta, ma qui è una tragedia, scusate se parlo delle preposizioni, ma qui sono più le preposizioni sbagliate di quelle che imbroccano.Kwaremont ha scritto: ↑martedì 15 ottobre 2019, 10:01 In merito ai commentatori tecnici della RAI, vedo un pò troppa pignoleria sull'utilizzo dell'italiano corretto (e lo dico io che nella vita normale sono attentissimo a questo aspetto).
Una cosa è il telecronista/intervistatore, che sta svolgendo il lavoro per cui spesso ha anche studiato specificatamente, che ha l'onere di parlare un italiano degno del servizio pubblico e deve essere giudicato anche per questo. Il commentatore tecnico è quasi necessariamente un ex corridore, che per motivi anche pratici, difficilmente può avere una proprietà di linguaggio ottima e difficilmente aver avuto la possibilità/tempo di fare studi fino a tarda età.
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Re: Servizio Rai 2019
Ci sono nella mia mente commentatori di calcio notevolissimi, Giacomini e Capello.guidobaldo de medici ha scritto: ↑martedì 15 ottobre 2019, 18:53ma non è vero, per esempio l'atletica viene commentata da tecnici o ex-atleti che fanno un uso attentissimo della lingua, e non è nemmeno raro che si mettano a discutere sull'eventuale correttezza di una espressione o di un termine. lo stesso stefano tilli parla pulito, sintetico e arguto, errori blu non ne senti, ma neanche rossi. qui nel ciclismo le preposizioni volano, volano letteralmente. nessuno sa che preposizione mettere, di con su a tra fra vanno a caso. passi garzelli che è un caso clinico, garzelli è mezzo straniero, mezzo extraterrestre con le orecchie a punta, ma qui è una tragedia, scusate se parlo delle preposizioni, ma qui sono più le preposizioni sbagliate di quelle che imbroccano.Kwaremont ha scritto: ↑martedì 15 ottobre 2019, 10:01 In merito ai commentatori tecnici della RAI, vedo un pò troppa pignoleria sull'utilizzo dell'italiano corretto (e lo dico io che nella vita normale sono attentissimo a questo aspetto).
Una cosa è il telecronista/intervistatore, che sta svolgendo il lavoro per cui spesso ha anche studiato specificatamente, che ha l'onere di parlare un italiano degno del servizio pubblico e deve essere giudicato anche per questo. Il commentatore tecnico è quasi necessariamente un ex corridore, che per motivi anche pratici, difficilmente può avere una proprietà di linguaggio ottima e difficilmente aver avuto la possibilità/tempo di fare studi fino a tarda età.
La stessa identica cosa avviene in tutti gli sport.
Mi sembra che Magrini abbia la solita stoffa.
Pago solo per eludere garzelli pancani ballan.
Ma sono gusti miei, e scelte mie.
Circa il canone, dopo tre traslochi in un anno e mezzo, ho l'impressione che abbiano smesso di cercarmi
Re: Servizio Rai 2019
Come dice giustamente Guidobaldo, in altri sport ci sono ex atleti che nei panni dei commentatori fanno un ottimo lavoro e hanno una buona padronanza di linguaggio, con uso corretto della sintassi e della grammatica. Ripeto, per me quella è una conditio sine qua non.Kwaremont ha scritto: ↑martedì 15 ottobre 2019, 14:51
Martinello ahinoi è una rara eccezione nel panorama sportivo italiano, in particolare tra i commentatori tecnici.
L'errore che tu citi tra l'altro, non ha a che vedere con la grammatica/sintassi, e tra l'altro lo trovo sinceramente di poco conto. In una diretta di molte ore, può capitare a tutti di dire una cavolata.
Molto più grave, secondo il mio modesto parere, è quando si sentono strafalcioni costanti tra congiuntivi, frasi ipotetiche, verbi mal coniugati ecc.
(per non parlare di quando il commentatore non riesce a mettere insieme due frasi di senso compiuto).
Loro comunque non sono giornalisti sportivi, ma degli ex atleti a cui viene chiesto "aiuto" per interpretare meglio i dettagli tecnici della corsa, e anche un pò per rendere la cosa più "autorevole". Ad esempio Ballan, che lo si voglia o meno, è un ex campione del mondo e vincitore di classiche.
Tempo fa chiedevo insistentemente con quali criteri venissero scelti gli opinionisti. Nessuno ha saputo rispondere, o meglio non ci sono criteri, concorsi o graduatorie. E questa è un anomalia che in altre aziende dello stato, mi pare non esiste.
Re: Servizio Rai 2019
E come la stili una graduatoria? In base a che criteri oggettivi?
Si farà un'audizione, chiamano 2 o 3 che potrebbero fare quel lavoro e se piacciono a chi sceglie, bene. Come vengono scelte le ballerine in uno show del sabato sera (che ormai non esiste più, ma chissenefrega)? Si fa il provino, se piaci al maestro, agli autori o al regista o al primo che passa di lì per caso vieni assunta, sennò te ne torni a casa.
Bello o brutto, credo proprio che funzioni così.
Le cose dovrebbero essere così anche per i commentatori tecnici. E dato che un commentatore tecnico non ha in mano le sorti della nazione, lo ritengo un metodo accettabile, tanto più che il requisito fondamentale -essere stati corridori professionisti- già ce l'hanno.
In secondo luogo, sceriffo e Guidone, avete mai parlato in pubblico? Provate anche solo a commentare live una corsa di cui non conoscete il finale come se foste in telecronaca e riascoltatevi, poi mi dite come è andata.
Molti errori che sento, più che cattivo italiano in sé, sono modi di dire regionali derivanti dal dialetto. Il ciclismo è tipicamente uno sport povero, da classe operaia, tutt'al più piccolo-borghese, fatto da gente di provincia: di quelli che sono gli ex corridori oggi, quella dei loro genitori è stata la prima a riuscire a mettere agevolmente insieme più di una frase in italiano, con forti influenze dialettali, la generazione prima in molti casi fatica a mettere assieme 3 parole in italiano. Lo vedo con i miei zii e con i miei nonni, gli ex pro di oggi hanno l'età dei miei cugini più vecchi. In un piccolo paese di provincia, ancora 20 anni fa, se non avevi una gran voglia di studiare ti mettevi a lavorare, se poi praticavi uno sport che portava via molto tempo (magari con risultati promettenti), la scuola la lasciavi andare, magari il diploma lo prendevi giusto per il pezzo di carta. In certi casi è ancora così. Ancora oggi i ciclisti che si portano dietro dei libri vengono trattati come intellettuali! Facile capire che, se a casa parli un italiano con forti influenze dialettali, a scuola hai studiato magari controvoglia, hai sempre avuto a che fare con gente che è nella tua stessa situazione, alla fine non puoi diventare un novello Alighieri o Petrarca. Ma manco un Fabio Volo. E commentare una cosa che sta succedendo in quel momento, dicendo cose sensate in breve tempo e senza produrre una serie continua di eeeh, aaah, emmmm, maaaaa o -ancora peggio, silenzio- non è per nulla facile. Anche se sei Petrarca o Dante: Volo fa la radio e c'è abituato, ormai. Figurarsi se sei Alessandro da Castelfranco Veneto, Stefano da Varese o Riccardo da Montecatini.
Si farà un'audizione, chiamano 2 o 3 che potrebbero fare quel lavoro e se piacciono a chi sceglie, bene. Come vengono scelte le ballerine in uno show del sabato sera (che ormai non esiste più, ma chissenefrega)? Si fa il provino, se piaci al maestro, agli autori o al regista o al primo che passa di lì per caso vieni assunta, sennò te ne torni a casa.
Bello o brutto, credo proprio che funzioni così.
Le cose dovrebbero essere così anche per i commentatori tecnici. E dato che un commentatore tecnico non ha in mano le sorti della nazione, lo ritengo un metodo accettabile, tanto più che il requisito fondamentale -essere stati corridori professionisti- già ce l'hanno.
In secondo luogo, sceriffo e Guidone, avete mai parlato in pubblico? Provate anche solo a commentare live una corsa di cui non conoscete il finale come se foste in telecronaca e riascoltatevi, poi mi dite come è andata.
Molti errori che sento, più che cattivo italiano in sé, sono modi di dire regionali derivanti dal dialetto. Il ciclismo è tipicamente uno sport povero, da classe operaia, tutt'al più piccolo-borghese, fatto da gente di provincia: di quelli che sono gli ex corridori oggi, quella dei loro genitori è stata la prima a riuscire a mettere agevolmente insieme più di una frase in italiano, con forti influenze dialettali, la generazione prima in molti casi fatica a mettere assieme 3 parole in italiano. Lo vedo con i miei zii e con i miei nonni, gli ex pro di oggi hanno l'età dei miei cugini più vecchi. In un piccolo paese di provincia, ancora 20 anni fa, se non avevi una gran voglia di studiare ti mettevi a lavorare, se poi praticavi uno sport che portava via molto tempo (magari con risultati promettenti), la scuola la lasciavi andare, magari il diploma lo prendevi giusto per il pezzo di carta. In certi casi è ancora così. Ancora oggi i ciclisti che si portano dietro dei libri vengono trattati come intellettuali! Facile capire che, se a casa parli un italiano con forti influenze dialettali, a scuola hai studiato magari controvoglia, hai sempre avuto a che fare con gente che è nella tua stessa situazione, alla fine non puoi diventare un novello Alighieri o Petrarca. Ma manco un Fabio Volo. E commentare una cosa che sta succedendo in quel momento, dicendo cose sensate in breve tempo e senza produrre una serie continua di eeeh, aaah, emmmm, maaaaa o -ancora peggio, silenzio- non è per nulla facile. Anche se sei Petrarca o Dante: Volo fa la radio e c'è abituato, ormai. Figurarsi se sei Alessandro da Castelfranco Veneto, Stefano da Varese o Riccardo da Montecatini.
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Re: Servizio Rai 2019
Mi hai letto nel pensiero.trecentobalene ha scritto: ↑martedì 15 ottobre 2019, 22:03 Si fa semplicemente come nel Guglielmo il dentone.
Re: Servizio Rai 2019
In effetti sei stato molto chiaro, dimenticando però che ci sono corsi di dizione, semantica, etc e temo che né uno né l'altro li abbiano mai frequentati. In realtà non c'e alcuna selezione, perché se così fosse verrebbe pubblicato una sorta di bando, un po' come succede per i corpi di ballo (lì si chiama casting, ma ci siamo capiti). Il mistero continuaBomby ha scritto: ↑martedì 15 ottobre 2019, 21:56 E come la stili una graduatoria? In base a che criteri oggettivi?
Si farà un'audizione, chiamano 2 o 3 che potrebbero fare quel lavoro e se piacciono a chi sceglie, bene. Come vengono scelte le ballerine in uno show del sabato sera (che ormai non esiste più, ma chissenefrega)? Si fa il provino, se piaci al maestro, agli autori o al regista o al primo che passa di lì per caso vieni assunta, sennò te ne torni a casa.
Bello o brutto, credo proprio che funzioni così.
Le cose dovrebbero essere così anche per i commentatori tecnici. E dato che un commentatore tecnico non ha in mano le sorti della nazione, lo ritengo un metodo accettabile, tanto più che il requisito fondamentale -essere stati corridori professionisti- già ce l'hanno.
In secondo luogo, sceriffo e Guidone, avete mai parlato in pubblico? Provate anche solo a commentare live una corsa di cui non conoscete il finale come se foste in telecronaca e riascoltatevi, poi mi dite come è andata.
Molti errori che sento, più che cattivo italiano in sé, sono modi di dire regionali derivanti dal dialetto. Il ciclismo è tipicamente uno sport povero, da classe operaia, tutt'al più piccolo-borghese, fatto da gente di provincia: di quelli che sono gli ex corridori oggi, quella dei loro genitori è stata la prima a riuscire a mettere agevolmente insieme più di una frase in italiano, con forti influenze dialettali, la generazione prima in molti casi fatica a mettere assieme 3 parole in italiano. Lo vedo con i miei zii e con i miei nonni, gli ex pro di oggi hanno l'età dei miei cugini più vecchi. In un piccolo paese di provincia, ancora 20 anni fa, se non avevi una gran voglia di studiare ti mettevi a lavorare, se poi praticavi uno sport che portava via molto tempo (magari con risultati promettenti), la scuola la lasciavi andare, magari il diploma lo prendevi giusto per il pezzo di carta. In certi casi è ancora così. Ancora oggi i ciclisti che si portano dietro dei libri vengono trattati come intellettuali! Facile capire che, se a casa parli un italiano con forti influenze dialettali, a scuola hai studiato magari controvoglia, hai sempre avuto a che fare con gente che è nella tua stessa situazione, alla fine non puoi diventare un novello Alighieri o Petrarca. Ma manco un Fabio Volo. E commentare una cosa che sta succedendo in quel momento, dicendo cose sensate in breve tempo e senza produrre una serie continua di eeeh, aaah, emmmm, maaaaa o -ancora peggio, silenzio- non è per nulla facile. Anche se sei Petrarca o Dante: Volo fa la radio e c'è abituato, ormai. Figurarsi se sei Alessandro da Castelfranco Veneto, Stefano da Varese o Riccardo da Montecatini.