chinaski89 ha scritto: ↑mercoledì 14 ottobre 2020, 18:43
Grazie mille ad entrambi, con la nuova stagione proverò qualcosa di quelli che avete detto per cominciare ad andare oltre i sentieri qui vicino a dove abito (tra l'altro pericolosissimi, una volta quasi mi ammazzo perchè dietro un tornante mi son trovato.. tre capre selvatiche
un'altra ho provato un sentiero diverso e ad un certo punto una muraglia di rovi impediva il passaggio
)
Il fischio te lo faccio volentieri, ma prima voglio prepararmi decentemente
non sono chissà che competitivo ma attualmente come detto faccio molto schifo, sono sempre andato in maniera ipersaltuaria e proprio l'umiliazione eviterei
Carona-Foppolo e dintorni li conosco molto bene perchè parto quasi sempre da lì per i trekking fuori stagione
Mi ispira quella dalla Val Taleggio che hai citato, vedremo
bitossi diciamo primavera inoltrata prossima potrei provare veramente a farmi uccidere sul Canto
Adesso per un po' solo ramponcini e racchette morosa permettendo, anche perchè per il gelo in bici devo attrezzarmi decisamente meglio
Il Canto Classic è bello, la salita è abbastanza impegnativa senza essere mai veramente dura, ma è piuttosto breve. Il bello di quel montagnotto è risalire anche più di una volta, e provare nuove discese, alcune delle quali veramente toste, e sarebbe meglio farle con una biammortizzata. Comunque ci sono varianti che si fanno con un po’ di pratica, anche con una front, ad esempio da Fontanelle verso Mapello, il Porcile, ecc.
Diciamo che per noi è abbastanza un riferimento, tant’è che io ci vado partendo da casa (Monza), visto che odio usare l’auto. Però altri brianzoli lasciano l’auto al ponte di Paderno, e da lì attraverso sentieri facili verso Pontida o in alternativa a Sotto il Monte.
Altri rilievi che raggiungiamo facilmente da casa sono il S. Genesio e Montevecchia, dove si trovano sentieri per tutti i gusti, anche raccordabili tra i due.
Poi, per il triangolo Lariano, c’è il treno: una traversata mitica e faticosa, che sicuramente ti piacerebbe, e con solo un paio di punti leggermente pericolosi, è appunto la Como-Bellagio via Colma. Direi che una volta nella vita va fatta (io sono a tre). Facile poi per il milanese/monzese tornare a casa in treno traghettando verso Varenna; forse qualche coincidenza per la bergamasca, oppure c’è l’odiata automobile, ma bisogna comunque tornare a Como. Idem per la Valcava, salendo ad esempio da Carenno verso il Pertus (dall’altra parte non conosco sentieri).
Poi sono stato anche in molti dei luoghi segnalati da Jumbo, ma episodicamente visto il problema-auto di cui sopra, quindi non posso dire di conoscerli così bene. C’è tutto l’intrico dei sentieri della valle Imagna, ad esempio, ma a memoria ricordo solo le direttrici principali.
Bueno, tutto sommato direi che bisogna cominciare ad allenarsi, anche se per il Canto e la zona di Palazzago basta anche poco...