per "monte" intendo il monte Circeo..Luca90 ha scritto: ↑mercoledì 2 dicembre 2020, 16:40Non ho capito che intendi...herbie ha scritto: ↑mercoledì 2 dicembre 2020, 16:30molto bene! la conosci per caso la zona delle ville che danno sul mare, sul versante del monte che dà verso il mare?Luca90 ha scritto: ↑martedì 1 dicembre 2020, 18:03 Ragazzi l'uscita più lunga della mia vita... Ho cambiato meta passando dalla zona dei castelli delle ultime uscite al parco del circeo, passando per Sabaudia... 85 km... al ritorno purtroppo ho preso 15 km di vento forte e contrario che mi hanno fiaccato molto...
Per il resto esperienza positiva e sono molto contento...
A Anzio sul mare ci stanno i resti della villa di Nerone...
[2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Ah nono quella zona non la conosco bene... da ragazzino ci andavo qualche volta coi miei però per dirti ieri ci sono tornato penso 15/20anni dopo l'ultima volta...
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2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, Emilia
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
se per caso ci tornassi, ti potrei chiedere di fotografare un punto dove si trova il cancello di una villa?
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Le previsioni da me danno almeno una settimana di pioggia (infatti oggi piove da stamattina)... se il tempo sarà così ho paura che quella di ieri sarà l'ultima uscita dell'anno almeno per distanze così lunghe ...herbie ha scritto: ↑mercoledì 2 dicembre 2020, 17:05se per caso ci tornassi, ti potrei chiedere di fotografare un punto dove si trova il cancello di una villa?
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Come forse anche Luca qui sopra io ho chiuso la mia stagione 2020.
Circa 2800 km, dei quali il 90% ancora in mtb, con la bdc entrata in corsa solo a fine ottobre (anche se noleggiata un paio di volte anche prima) e le uscite in mtb che sono state più tecniche, visto che finalmente non doveva fare le veci di una bdc.
Tra i miei problemi e ciò che ahimé tutti sappiamo, ho iniziato solo a metà maggio. Sono quindi contento di aver aggiunto qualche centinaia di km rispetto all'anno prima in cui cominciai a febbraio.
Oltre ad una maggiore autonomia nel portare a termine uscite più lunghe c'è stato anche un buon aumento delle prestazioni. Non ho usufruito dell'altura avendo lasciato Cervinia, ma l'unica volta sopra i 2000, durante il Sellaronda, è andata comunque alla grande.
Per l'anno prossimo spero di beccare qualche bella settimana per iniziare a gennaio. Le gambe nelle ultime uscite non andavano più e anche mentalmente non c'era tanta voglia di prender freddo
Circa 2800 km, dei quali il 90% ancora in mtb, con la bdc entrata in corsa solo a fine ottobre (anche se noleggiata un paio di volte anche prima) e le uscite in mtb che sono state più tecniche, visto che finalmente non doveva fare le veci di una bdc.
Tra i miei problemi e ciò che ahimé tutti sappiamo, ho iniziato solo a metà maggio. Sono quindi contento di aver aggiunto qualche centinaia di km rispetto all'anno prima in cui cominciai a febbraio.
Oltre ad una maggiore autonomia nel portare a termine uscite più lunghe c'è stato anche un buon aumento delle prestazioni. Non ho usufruito dell'altura avendo lasciato Cervinia, ma l'unica volta sopra i 2000, durante il Sellaronda, è andata comunque alla grande.
Per l'anno prossimo spero di beccare qualche bella settimana per iniziare a gennaio. Le gambe nelle ultime uscite non andavano più e anche mentalmente non c'era tanta voglia di prender freddo
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
complimenti davvero! 85km in mtb sono tantissima roba, lo dice uno che da quasi 3 anni usa una mtb come bdc...e non farò mai 85km in mtbLuca90 ha scritto: ↑martedì 1 dicembre 2020, 18:03 Ragazzi l'uscita più lunga della mia vita... Ho cambiato meta passando dalla zona dei castelli delle ultime uscite al parco del circeo, passando per Sabaudia... 85 km... al ritorno purtroppo ho preso 15 km di vento forte e contrario che mi hanno fiaccato molto...
Per il resto esperienza positiva e sono molto contento...
...a dire il vero nn avrei mai detto di farli in assoluto, ma la bdc è davvero un altro mondo...lo scoprirai anche tu Luca se farai il salto.
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Grazienikybo85 ha scritto: ↑venerdì 4 dicembre 2020, 21:48complimenti davvero! 85km in mtb sono tantissima roba, lo dice uno che da quasi 3 anni usa una mtb come bdc...e non farò mai 85km in mtbLuca90 ha scritto: ↑martedì 1 dicembre 2020, 18:03 Ragazzi l'uscita più lunga della mia vita... Ho cambiato meta passando dalla zona dei castelli delle ultime uscite al parco del circeo, passando per Sabaudia... 85 km... al ritorno purtroppo ho preso 15 km di vento forte e contrario che mi hanno fiaccato molto...
Per il resto esperienza positiva e sono molto contento...
...a dire il vero nn avrei mai detto di farli in assoluto, ma la bdc è davvero un altro mondo...lo scoprirai anche tu Luca se farai il salto.
C'ho messo 3ore e 59 minuti su percorso pianeggiante (mannaggia il vento contrario)... però sono contento di essermi spinto fin lì... mi dispiace solo di non essere entrato bene dentro il parco per il fatto che faceva buio...
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Luca90 ha scritto: ↑venerdì 4 dicembre 2020, 22:27Grazienikybo85 ha scritto: ↑venerdì 4 dicembre 2020, 21:48complimenti davvero! 85km in mtb sono tantissima roba, lo dice uno che da quasi 3 anni usa una mtb come bdc...e non farò mai 85km in mtbLuca90 ha scritto: ↑martedì 1 dicembre 2020, 18:03 Ragazzi l'uscita più lunga della mia vita... Ho cambiato meta passando dalla zona dei castelli delle ultime uscite al parco del circeo, passando per Sabaudia... 85 km... al ritorno purtroppo ho preso 15 km di vento forte e contrario che mi hanno fiaccato molto...
Per il resto esperienza positiva e sono molto contento...
...a dire il vero nn avrei mai detto di farli in assoluto, ma la bdc è davvero un altro mondo...lo scoprirai anche tu Luca se farai il salto.
C'ho messo 3ore e 59 minuti su percorso pianeggiante (mannaggia il vento contrario)... però sono contento di essermi spinto fin lì... mi dispiace solo di non essere entrato bene dentro il parco per il fatto che faceva buio...
..allora quando le giornate saranno più lunghe ti vogliamo nel parco
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Settimana scorsa neanche rulli, oggi invece mi sentivo in forma così mi sono buttato sul Passo Giau. Solo 10 km quindi sono partito "forte" e ovviamente sono clamorosamente rimbalzato. Però sono arrivato in fondo. Insieme al Fedaia è la salita che più vorrei fare sulle Dolomiti. In teoria dovrebbe essere fattibile, se non "facile" metterle in fila in un giro Cortina-Cortina tornando indietro con Pordoi e Falzarego
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Il giro che dici tu è bello ma per me il Giau è più bello da fare da Selva e discesa su Cortina, preferisco sia la discesa che la salita in questo modo.Beppugrillo ha scritto: ↑domenica 6 dicembre 2020, 13:20 Settimana scorsa neanche rulli, oggi invece mi sentivo in forma così mi sono buttato sul Passo Giau. Solo 10 km quindi sono partito "forte" e ovviamente sono clamorosamente rimbalzato. Però sono arrivato in fondo. Insieme al Fedaia è la salita che più vorrei fare sulle Dolomiti. In teoria dovrebbe essere fattibile, se non "facile" metterle in fila in un giro Cortina-Cortina tornando indietro con Pordoi e Falzarego
Capisco però il desiderio di fare il Fedaia da Malga Ciapela. Rispetto a ciò che dici tu, gambe permettendo, io cercherei di fare Campolongo e Valparola invece del Falzarego. Il Valparola è bellissimo.
2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Mettere insieme Valparola e Fedaia sarebbe anche mettere insieme le due piste da sci che considero le più belle del mondo (non che abbia sciato in tutto il mondo, però un po' ho girato e per ora non c'è nulla che si avvicini alla Bellunese della Marmolada e all'Armentarola)il_panta ha scritto: ↑domenica 6 dicembre 2020, 17:04Il giro che dici tu è bello ma per me il Giau è più bello da fare da Selva e discesa su Cortina, preferisco sia la discesa che la salita in questo modo.Beppugrillo ha scritto: ↑domenica 6 dicembre 2020, 13:20 Settimana scorsa neanche rulli, oggi invece mi sentivo in forma così mi sono buttato sul Passo Giau. Solo 10 km quindi sono partito "forte" e ovviamente sono clamorosamente rimbalzato. Però sono arrivato in fondo. Insieme al Fedaia è la salita che più vorrei fare sulle Dolomiti. In teoria dovrebbe essere fattibile, se non "facile" metterle in fila in un giro Cortina-Cortina tornando indietro con Pordoi e Falzarego
Capisco però il desiderio di fare il Fedaia da Malga Ciapela. Rispetto a ciò che dici tu, gambe permettendo, io cercherei di fare Campolongo e Valparola invece del Falzarego. Il Valparola è bellissimo.
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Mettere insieme Valparola e Fedaia sarebbe anche mettere insieme le due piste da sci che considero le più belle del mondo (non che abbia sciato in tutto il mondo, però un po' ho girato e per ora non c'è nulla che si avvicini alla Bellunese della Marmolada e all'Armentarola)il_panta ha scritto: ↑domenica 6 dicembre 2020, 17:04Il giro che dici tu è bello ma per me il Giau è più bello da fare da Selva e discesa su Cortina, preferisco sia la discesa che la salita in questo modo.Beppugrillo ha scritto: ↑domenica 6 dicembre 2020, 13:20 Settimana scorsa neanche rulli, oggi invece mi sentivo in forma così mi sono buttato sul Passo Giau. Solo 10 km quindi sono partito "forte" e ovviamente sono clamorosamente rimbalzato. Però sono arrivato in fondo. Insieme al Fedaia è la salita che più vorrei fare sulle Dolomiti. In teoria dovrebbe essere fattibile, se non "facile" metterle in fila in un giro Cortina-Cortina tornando indietro con Pordoi e Falzarego
Capisco però il desiderio di fare il Fedaia da Malga Ciapela. Rispetto a ciò che dici tu, gambe permettendo, io cercherei di fare Campolongo e Valparola invece del Falzarego. Il Valparola è bellissimo.
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Mettere insieme Valparola e Fedaia sarebbe anche mettere insieme le due piste da sci che considero le più belle del mondo (non che abbia sciato in tutto il mondo, però un po' ho girato e per ora non c'è nulla che si avvicini alla Bellunese della Marmolada e all'Armentarola)il_panta ha scritto: ↑domenica 6 dicembre 2020, 17:04Il giro che dici tu è bello ma per me il Giau è più bello da fare da Selva e discesa su Cortina, preferisco sia la discesa che la salita in questo modo.Beppugrillo ha scritto: ↑domenica 6 dicembre 2020, 13:20 Settimana scorsa neanche rulli, oggi invece mi sentivo in forma così mi sono buttato sul Passo Giau. Solo 10 km quindi sono partito "forte" e ovviamente sono clamorosamente rimbalzato. Però sono arrivato in fondo. Insieme al Fedaia è la salita che più vorrei fare sulle Dolomiti. In teoria dovrebbe essere fattibile, se non "facile" metterle in fila in un giro Cortina-Cortina tornando indietro con Pordoi e Falzarego
Capisco però il desiderio di fare il Fedaia da Malga Ciapela. Rispetto a ciò che dici tu, gambe permettendo, io cercherei di fare Campolongo e Valparola invece del Falzarego. Il Valparola è bellissimo.
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Per quest'anno messa la bici in naftalina (finalmente aggiungo); da venerdì si inizia con lo sci.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Dopo l'ultima lunga uscita verso il Circeo oggi riprendo la bici giusto per muovere un po' le gambe... una quindicina di km in paese...
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Sognando imprese epiche e traversate alpine, oggi non sono riuscito neanche a raggiungere Campo Carlo Magno sui rulli. L'unica cosa che potrebbe salvare la mia gamba ormai è un secondo lockdown totale
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
A inizio novembre ho preso il Covid e sono tornato in bicicletta solo domenica, per una breve sgambata di una quindicina di chilometri. Il fiato non è il massimo, ma piano piano si prova ad aumentare.
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Oggi avevo intenzione di tornare ai Castelli ma in direzione Ariccia... però appena partito ho sentito gambe vuote e fiato corto così ho ripiegato su una destinazione su mare ovvero torvajanica... 60 km su un percorso più tranquillo...
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
PedalatorePigro ha scritto: ↑martedì 15 dicembre 2020, 22:08 A inizio novembre ho preso il Covid e sono tornato in bicicletta solo domenica, per una breve sgambata di una quindicina di chilometri. Il fiato non è il massimo, ma piano piano si prova ad aumentare.
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Il 2020 è andato, purtroppo chiuso sostanzialmente senza bici negli ultimi 3 mesi ma mi accontento della mia prima estate alpina. Quindi guardando indietro assegno i miei personali premi alle salite che ho avuto la possibilità di fare nel 2020:
Miglior salita:
PASSO GAVIA
Colle del Nivolet
Colle della Fauniera
Il premio principale al Gavia, perché racchiude tutto quello che una salita deve avere: paesaggi meravigliosi dall'inizio alla fine, pendenze molto dure ma non impossibili, traffico azzerato o quasi, una lunghissima storia ciclistica e un mega-ghiacciaio in cima. Sul podio il Nivolet, che rispetto al Gavia paga il fatto di non essere un valico (almeno non col doppio versante asfaltato) e la quasi assenza di tradizione ciclistica (del ciclismo professionistico), poi il Fauniera, bellissimo ma non all'altezza degli altri due come paesaggio. Non metto sul podio lo Stelvio perché ho avuto sensazioni migliori sulle altre tre salite, però forse è dovuto anche alla giornata in cui le ho fatte (sullo Stelvio in cima ho preso la pioggia e non me lo sono goduto al massimo).
Miglior scenografia:
COLLE DEL NIVOLET
Passo Gavia
Passo dello Stelvio
Detto sopra, il Nivolet come scenografia è inarrivabile. 40 km di salita, parti dalla valle, ti inerpichi nelle strettoie prima di Ceresole Reale, poi il lago e il bello deve ancora venire. I tornanti battono quelli dello Stelvio perché hanno uno sviluppo molto più irregolare e ti aprono ognuno dei panorami diversi. Anche come vista dalla cima non c'è paragone con le altre. Insomma, premio indiscutibile. Sul podio Gavia e Stelvio, anche qua non servirebbe spiegare i motivi. Comunque non c'è una sola salita tra quelle fatte quest'anno di cui non abbia apprezzato la scenografia (Passo San Marco, Crocedomini, Lombarda, la densità di luoghi meravigliosi sulle Alpi è impensabile). Comunque se l'avessi fatto nel 2020, sul podio per questa categoria ci sarebbe anche Campo Imperatore, per dire che anche gli Appennini si difendono.
Miglior giro:
VAL CAMONICA-VALTELLINA-LIVIGNO (Aprica, Gavia, Foscagno, Forcola)
Alpi Cozie-Marittime (Fauniera, Lombarda, Colletto)
Bormio-Val Mustair-Bormio (Stelvio x2)
Questo ovviamente dipende dai giri che uno si organizza, si potevano fare le stesse salite con giri completamente diversi. Per come li ho organizzati io comunque vince a mani basse quello che ho fatto in Valtellina con Aprica, Edolo, Gavia, Santa Caterina, Bormio, Livigno e Tirano. Lunghissimo, durissimo, ma meraviglioso. Anche perché in un giro così sono super pure le parti "neutre", tipo la discesa tra Aprica e Edolo che, nell'altro senso, ha deciso più di un Giro d'Italia. Appena dietro, sul podio, il giro di Borgo San Dalmazzo con il Fauniera, la Lombarda e il Colletto in fondo. Qui probabilmente si può fare di meglio come disegno del percorso, in particolare mettendo il Sampeyre invece della Lombarda, però avevo paura della discesa del Fauniera. Comunque eccezionale, anche perché la Lombarda mi sembra un po' sottovalutata. Terzo il doppio Stelvio, che vince la categoria successiva.
Miglior combo:
DOPPIO STELVIO
Aprica-Gavia
Maniva-Crocedomini
Stelvio da Bormio, discesa dall'Umbrail e poi di nuovo salita da Prato allo Stelvio. Vero che lo Stelvio non l'ho messo sul podio della miglior salita, ma se si facesse la stessa classifica sul doppio versante forse solo il Fauniera potrebbe giocarsela. Inoltre è in queste categoria perché appunto ti offre la possibilità di affrontare entrambi i versanti in linea (a differenza ad esempio di Fauniera-Lombarda, visto che poi in cima alla Lombarda devi fare inversione a u). Sul podio l'accoppiata Aprica-Gavia per la storia (anche se è storia delle due salite separatamente, perché i due versanti veri formerebbero una V, non una M) e Maniva-Crocedomini (peccato solo per la discesa del Maniva verso Bagolino, davvero troppo pericolosa per i miei gusti)
Peggior agonia:
MADONNA DEL COLLETTO
Polaveno
Aosta-Verrès
A essere onesti, nessuno dei giri estivi l'ho concluso agevolmente, ho sempre incontrato almeno un tratto di enorme difficoltà. La fatica più grande in realtà l'ho fatta a Polaveno, in 5-6 km mi sono fermato 4 volte con la luce che ormai era praticamente scomparsa, però al primo posto ho messo il Colletto perché è il simbolo del masochismo che appartiene un po' a tutti quelli che vanno in bicicletta (masochismo perché avendo la macchina a Borgo San Dalmazzo e venendo da Vinadio non c'era nessun bisogno di salita sul Colletto). Sul podio il tratto di ritorno del giro Valdostano con il vento contro sulla statale. Veramente tosto.
Miglior salita comfort
PIANI DEI RESINELLI
Colle del Gran San Bernardo
Aprica
Ultima categoria: le salite non difficilissime, magari lunghe ma con pendenze sempre abbordabile. E vince a mani basse Piani dei Resinelli, che è una di quelle salite da cui esci rilassato (non se la fai a tutta, è ovvio). Strada larga al punto giusto, quasi solo ciclisti, tantissimi tornanti per interrompere il ritmo. Diciamo che il Gavia è un paradiso per la domenica, Piani dei Resinelli lo è per gli altri 6 giorni (poi tocca lavorare quindi anche i Resinelli sono solo per domenica...). Completamente diverso come caratteristiche, ma anche il Gran San Bernardo è una salita comfort, sopra il 10% ci sarà sì e no un chilometro, il resto è tutto facile, regolare e anche il panorama è strepitoso in cima. L'ultimo gradino del podio per l'Aprica (da Tresenda), probabilmente normalmente non è una salita da relax, ma alle 8 di mattina senza auto è un grandissimo piacere
Miglior salita:
PASSO GAVIA
Colle del Nivolet
Colle della Fauniera
Il premio principale al Gavia, perché racchiude tutto quello che una salita deve avere: paesaggi meravigliosi dall'inizio alla fine, pendenze molto dure ma non impossibili, traffico azzerato o quasi, una lunghissima storia ciclistica e un mega-ghiacciaio in cima. Sul podio il Nivolet, che rispetto al Gavia paga il fatto di non essere un valico (almeno non col doppio versante asfaltato) e la quasi assenza di tradizione ciclistica (del ciclismo professionistico), poi il Fauniera, bellissimo ma non all'altezza degli altri due come paesaggio. Non metto sul podio lo Stelvio perché ho avuto sensazioni migliori sulle altre tre salite, però forse è dovuto anche alla giornata in cui le ho fatte (sullo Stelvio in cima ho preso la pioggia e non me lo sono goduto al massimo).
Miglior scenografia:
COLLE DEL NIVOLET
Passo Gavia
Passo dello Stelvio
Detto sopra, il Nivolet come scenografia è inarrivabile. 40 km di salita, parti dalla valle, ti inerpichi nelle strettoie prima di Ceresole Reale, poi il lago e il bello deve ancora venire. I tornanti battono quelli dello Stelvio perché hanno uno sviluppo molto più irregolare e ti aprono ognuno dei panorami diversi. Anche come vista dalla cima non c'è paragone con le altre. Insomma, premio indiscutibile. Sul podio Gavia e Stelvio, anche qua non servirebbe spiegare i motivi. Comunque non c'è una sola salita tra quelle fatte quest'anno di cui non abbia apprezzato la scenografia (Passo San Marco, Crocedomini, Lombarda, la densità di luoghi meravigliosi sulle Alpi è impensabile). Comunque se l'avessi fatto nel 2020, sul podio per questa categoria ci sarebbe anche Campo Imperatore, per dire che anche gli Appennini si difendono.
Miglior giro:
VAL CAMONICA-VALTELLINA-LIVIGNO (Aprica, Gavia, Foscagno, Forcola)
Alpi Cozie-Marittime (Fauniera, Lombarda, Colletto)
Bormio-Val Mustair-Bormio (Stelvio x2)
Questo ovviamente dipende dai giri che uno si organizza, si potevano fare le stesse salite con giri completamente diversi. Per come li ho organizzati io comunque vince a mani basse quello che ho fatto in Valtellina con Aprica, Edolo, Gavia, Santa Caterina, Bormio, Livigno e Tirano. Lunghissimo, durissimo, ma meraviglioso. Anche perché in un giro così sono super pure le parti "neutre", tipo la discesa tra Aprica e Edolo che, nell'altro senso, ha deciso più di un Giro d'Italia. Appena dietro, sul podio, il giro di Borgo San Dalmazzo con il Fauniera, la Lombarda e il Colletto in fondo. Qui probabilmente si può fare di meglio come disegno del percorso, in particolare mettendo il Sampeyre invece della Lombarda, però avevo paura della discesa del Fauniera. Comunque eccezionale, anche perché la Lombarda mi sembra un po' sottovalutata. Terzo il doppio Stelvio, che vince la categoria successiva.
Miglior combo:
DOPPIO STELVIO
Aprica-Gavia
Maniva-Crocedomini
Stelvio da Bormio, discesa dall'Umbrail e poi di nuovo salita da Prato allo Stelvio. Vero che lo Stelvio non l'ho messo sul podio della miglior salita, ma se si facesse la stessa classifica sul doppio versante forse solo il Fauniera potrebbe giocarsela. Inoltre è in queste categoria perché appunto ti offre la possibilità di affrontare entrambi i versanti in linea (a differenza ad esempio di Fauniera-Lombarda, visto che poi in cima alla Lombarda devi fare inversione a u). Sul podio l'accoppiata Aprica-Gavia per la storia (anche se è storia delle due salite separatamente, perché i due versanti veri formerebbero una V, non una M) e Maniva-Crocedomini (peccato solo per la discesa del Maniva verso Bagolino, davvero troppo pericolosa per i miei gusti)
Peggior agonia:
MADONNA DEL COLLETTO
Polaveno
Aosta-Verrès
A essere onesti, nessuno dei giri estivi l'ho concluso agevolmente, ho sempre incontrato almeno un tratto di enorme difficoltà. La fatica più grande in realtà l'ho fatta a Polaveno, in 5-6 km mi sono fermato 4 volte con la luce che ormai era praticamente scomparsa, però al primo posto ho messo il Colletto perché è il simbolo del masochismo che appartiene un po' a tutti quelli che vanno in bicicletta (masochismo perché avendo la macchina a Borgo San Dalmazzo e venendo da Vinadio non c'era nessun bisogno di salita sul Colletto). Sul podio il tratto di ritorno del giro Valdostano con il vento contro sulla statale. Veramente tosto.
Miglior salita comfort
PIANI DEI RESINELLI
Colle del Gran San Bernardo
Aprica
Ultima categoria: le salite non difficilissime, magari lunghe ma con pendenze sempre abbordabile. E vince a mani basse Piani dei Resinelli, che è una di quelle salite da cui esci rilassato (non se la fai a tutta, è ovvio). Strada larga al punto giusto, quasi solo ciclisti, tantissimi tornanti per interrompere il ritmo. Diciamo che il Gavia è un paradiso per la domenica, Piani dei Resinelli lo è per gli altri 6 giorni (poi tocca lavorare quindi anche i Resinelli sono solo per domenica...). Completamente diverso come caratteristiche, ma anche il Gran San Bernardo è una salita comfort, sopra il 10% ci sarà sì e no un chilometro, il resto è tutto facile, regolare e anche il panorama è strepitoso in cima. L'ultimo gradino del podio per l'Aprica (da Tresenda), probabilmente normalmente non è una salita da relax, ma alle 8 di mattina senza auto è un grandissimo piacere
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
complimentiBeppugrillo ha scritto: ↑venerdì 25 dicembre 2020, 14:52 Il 2020 è andato, purtroppo chiuso sostanzialmente senza bici negli ultimi 3 mesi ma mi accontento della mia prima estate alpina. Quindi guardando indietro assegno i miei personali premi alle salite che ho avuto la possibilità di fare nel 2020:
Miglior salita:
PASSO GAVIA
Colle del Nivolet
Colle della Fauniera
Il premio principale al Gavia, perché racchiude tutto quello che una salita deve avere: paesaggi meravigliosi dall'inizio alla fine, pendenze molto dure ma non impossibili, traffico azzerato o quasi, una lunghissima storia ciclistica e un mega-ghiacciaio in cima. Sul podio il Nivolet, che rispetto al Gavia paga il fatto di non essere un valico (almeno non col doppio versante asfaltato) e la quasi assenza di tradizione ciclistica (del ciclismo professionistico), poi il Fauniera, bellissimo ma non all'altezza degli altri due come paesaggio. Non metto sul podio lo Stelvio perché ho avuto sensazioni migliori sulle altre tre salite, però forse è dovuto anche alla giornata in cui le ho fatte (sullo Stelvio in cima ho preso la pioggia e non me lo sono goduto al massimo).
Miglior scenografia:
COLLE DEL NIVOLET
Passo Gavia
Passo dello Stelvio
Detto sopra, il Nivolet come scenografia è inarrivabile. 40 km di salita, parti dalla valle, ti inerpichi nelle strettoie prima di Ceresole Reale, poi il lago e il bello deve ancora venire. I tornanti battono quelli dello Stelvio perché hanno uno sviluppo molto più irregolare e ti aprono ognuno dei panorami diversi. Anche come vista dalla cima non c'è paragone con le altre. Insomma, premio indiscutibile. Sul podio Gavia e Stelvio, anche qua non servirebbe spiegare i motivi. Comunque non c'è una sola salita tra quelle fatte quest'anno di cui non abbia apprezzato la scenografia (Passo San Marco, Crocedomini, Lombarda, la densità di luoghi meravigliosi sulle Alpi è impensabile). Comunque se l'avessi fatto nel 2020, sul podio per questa categoria ci sarebbe anche Campo Imperatore, per dire che anche gli Appennini si difendono.
Miglior giro:
VAL CAMONICA-VALTELLINA-LIVIGNO (Aprica, Gavia, Foscagno, Forcola)
Alpi Cozie-Marittime (Fauniera, Lombarda, Colletto)
Bormio-Val Mustair-Bormio (Stelvio x2)
Questo ovviamente dipende dai giri che uno si organizza, si potevano fare le stesse salite con giri completamente diversi. Per come li ho organizzati io comunque vince a mani basse quello che ho fatto in Valtellina con Aprica, Edolo, Gavia, Santa Caterina, Bormio, Livigno e Tirano. Lunghissimo, durissimo, ma meraviglioso. Anche perché in un giro così sono super pure le parti "neutre", tipo la discesa tra Aprica e Edolo che, nell'altro senso, ha deciso più di un Giro d'Italia. Appena dietro, sul podio, il giro di Borgo San Dalmazzo con il Fauniera, la Lombarda e il Colletto in fondo. Qui probabilmente si può fare di meglio come disegno del percorso, in particolare mettendo il Sampeyre invece della Lombarda, però avevo paura della discesa del Fauniera. Comunque eccezionale, anche perché la Lombarda mi sembra un po' sottovalutata. Terzo il doppio Stelvio, che vince la categoria successiva.
Miglior combo:
DOPPIO STELVIO
Aprica-Gavia
Maniva-Crocedomini
Stelvio da Bormio, discesa dall'Umbrail e poi di nuovo salita da Prato allo Stelvio. Vero che lo Stelvio non l'ho messo sul podio della miglior salita, ma se si facesse la stessa classifica sul doppio versante forse solo il Fauniera potrebbe giocarsela. Inoltre è in queste categoria perché appunto ti offre la possibilità di affrontare entrambi i versanti in linea (a differenza ad esempio di Fauniera-Lombarda, visto che poi in cima alla Lombarda devi fare inversione a u). Sul podio l'accoppiata Aprica-Gavia per la storia (anche se è storia delle due salite separatamente, perché i due versanti veri formerebbero una V, non una M) e Maniva-Crocedomini (peccato solo per la discesa del Maniva verso Bagolino, davvero troppo pericolosa per i miei gusti)
Peggior agonia:
MADONNA DEL COLLETTO
Polaveno
Aosta-Verrès
A essere onesti, nessuno dei giri estivi l'ho concluso agevolmente, ho sempre incontrato almeno un tratto di enorme difficoltà. La fatica più grande in realtà l'ho fatta a Polaveno, in 5-6 km mi sono fermato 4 volte con la luce che ormai era praticamente scomparsa, però al primo posto ho messo il Colletto perché è il simbolo del masochismo che appartiene un po' a tutti quelli che vanno in bicicletta (masochismo perché avendo la macchina a Borgo San Dalmazzo e venendo da Vinadio non c'era nessun bisogno di salita sul Colletto). Sul podio il tratto di ritorno del giro Valdostano con il vento contro sulla statale. Veramente tosto.
Miglior salita comfort
PIANI DEI RESINELLI
Colle del Gran San Bernardo
Aprica
Ultima categoria: le salite non difficilissime, magari lunghe ma con pendenze sempre abbordabile. E vince a mani basse Piani dei Resinelli, che è una di quelle salite da cui esci rilassato (non se la fai a tutta, è ovvio). Strada larga al punto giusto, quasi solo ciclisti, tantissimi tornanti per interrompere il ritmo. Diciamo che il Gavia è un paradiso per la domenica, Piani dei Resinelli lo è per gli altri 6 giorni (poi tocca lavorare quindi anche i Resinelli sono solo per domenica...). Completamente diverso come caratteristiche, ma anche il Gran San Bernardo è una salita comfort, sopra il 10% ci sarà sì e no un chilometro, il resto è tutto facile, regolare e anche il panorama è strepitoso in cima. L'ultimo gradino del podio per l'Aprica (da Tresenda), probabilmente normalmente non è una salita da relax, ma alle 8 di mattina senza auto è un grandissimo piacere
io abitando nel lazio salite del genere neanche per sbaglio e per fortuna visto i miei 85 kg...
infatti le uniche salitelle che ho fatto sono quella per lanuvio ( 3 km al 6% circa) e quella per genzano ( circa 7 km al 5.5%)
2015:TreValliV.
2016:Giro(top5), Tour t11-14, ParigiT.
2017:Kuurne, TroBro
2018: Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBank, Giro t1, Vuelta t1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:Lamarseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaV., Giro t20, Vuelta(top5)
2024: MuscatClassic, Hageland,ZLM,Volta, Vuelta t8,Gooik
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
In zona, più o meno, ci sono il Terminillo e Campo Imperatore, che sono due salite molto belle (la seconda spettacolare) e abbordabili. Vale la pena provarci (certo, non andando allo sbaraglio), alla fine non ci sono salite impossibili: col giusto tempo, le giuste pause e la giusta sofferenza si fanno tutte. Sulle salite alpine si incontrano ciclisti di ogni peso e ogni età
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
da me il terminillo dista 180 km mentre campo imperatore 220 kmBeppugrillo ha scritto: ↑sabato 26 dicembre 2020, 18:25In zona, più o meno, ci sono il Terminillo e Campo Imperatore, che sono due salite molto belle (la seconda spettacolare) e abbordabili. Vale la pena provarci (certo, non andando allo sbaraglio), alla fine non ci sono salite impossibili: col giusto tempo, le giuste pause e la giusta sofferenza si fanno tutte. Sulle salite alpine si incontrano ciclisti di ogni peso e ogni età
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Lo so ma vale la pena di fare un tratto in macchina, fidatiLuca90 ha scritto: ↑sabato 26 dicembre 2020, 19:26da me il terminillo dista 180 km mentre campo imperatore 220 kmBeppugrillo ha scritto: ↑sabato 26 dicembre 2020, 18:25In zona, più o meno, ci sono il Terminillo e Campo Imperatore, che sono due salite molto belle (la seconda spettacolare) e abbordabili. Vale la pena provarci (certo, non andando allo sbaraglio), alla fine non ci sono salite impossibili: col giusto tempo, le giuste pause e la giusta sofferenza si fanno tutte. Sulle salite alpine si incontrano ciclisti di ogni peso e ogni età
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
La mia lista dei desideri per il 2021:
1 - Riuscire a fare un 3-4 giorni di vacanza ciclistica (con due candidati: le Dolomiti o il cuneese)
2 - Fare per la prima volta un giro "a tappe", in particolare mi piacerebbe tornare a casa da Pavia, dove abito ora. Passando da Liguria, Toscana e Umbria, zone che difficilmente mi ricapiterà di frequentare in futuro)
3 - Aggiungere tante nuove salite alla lista di quelle fatte, in particolare il Colle delle Finestre, lo Spluga, il Sampeyre, l'Agnello, il Bondone
4 - Rompere il tabù delle mulattiere, visto che quest'anno non ho avuto voglia di provare il Mortirolo
5 - Fare qualche giro all'estero: la Francia (Vars, Izoard, Galibier, tutte salite che in realtà sono raggiungibilissime) e/o la Svizzera
6 - Fare almeno un primo assaggio di Dolomiti, se non con una vacanza vera almeno con una due giorni
7 - Colmare un doloroso vuoto nella collezione delle salite degli Appennini Centrali: il Blockhaus
1 - Riuscire a fare un 3-4 giorni di vacanza ciclistica (con due candidati: le Dolomiti o il cuneese)
2 - Fare per la prima volta un giro "a tappe", in particolare mi piacerebbe tornare a casa da Pavia, dove abito ora. Passando da Liguria, Toscana e Umbria, zone che difficilmente mi ricapiterà di frequentare in futuro)
3 - Aggiungere tante nuove salite alla lista di quelle fatte, in particolare il Colle delle Finestre, lo Spluga, il Sampeyre, l'Agnello, il Bondone
4 - Rompere il tabù delle mulattiere, visto che quest'anno non ho avuto voglia di provare il Mortirolo
5 - Fare qualche giro all'estero: la Francia (Vars, Izoard, Galibier, tutte salite che in realtà sono raggiungibilissime) e/o la Svizzera
6 - Fare almeno un primo assaggio di Dolomiti, se non con una vacanza vera almeno con una due giorni
7 - Colmare un doloroso vuoto nella collezione delle salite degli Appennini Centrali: il Blockhaus
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Bella lista!
La mia lista invece è la seguente:
- Riuscire a pedalare con costanza, facendo tutti i mesi almeno 500 chilometri, e 8000 chilometri nell'anno.
- Fare in due giorni il giro Courmayeur - Piccolo San Bernardo - Cormet de Roseland - ... - Gran San Bernardo - Courmayeur.
- Fare il Piccolo San Bernardo in inverno.
- Esplorare la Valpelline, e l'Alta Val de la Clarée.
- Tornare sul Granon, andare al Col de la Sarenne, Croix de Fer, Chaussy, Lacets de Montvernier e Madeleine.
- Portare la squadra al Plan du Lac.
- Fare la Susa - Courmayeur con Moncenisio, Iseran e Piccolo San Bernardo.
- Fare il Lys da Villardora sotto i 50', la Consuma da Pontassieve sotto i 51' e Superga da Sassi sotto i 18' 30''.
- Mettere il culo sopra una MTB e fare la Via del Sale e il Ciantiplagna.
- Esplorare maggiormente Langa, Roero e Monferrato, troppo spesso trascurate per andare in montagna anche quando non ne vale la pena.
La mia lista invece è la seguente:
- Riuscire a pedalare con costanza, facendo tutti i mesi almeno 500 chilometri, e 8000 chilometri nell'anno.
- Fare in due giorni il giro Courmayeur - Piccolo San Bernardo - Cormet de Roseland - ... - Gran San Bernardo - Courmayeur.
- Fare il Piccolo San Bernardo in inverno.
- Esplorare la Valpelline, e l'Alta Val de la Clarée.
- Tornare sul Granon, andare al Col de la Sarenne, Croix de Fer, Chaussy, Lacets de Montvernier e Madeleine.
- Portare la squadra al Plan du Lac.
- Fare la Susa - Courmayeur con Moncenisio, Iseran e Piccolo San Bernardo.
- Fare il Lys da Villardora sotto i 50', la Consuma da Pontassieve sotto i 51' e Superga da Sassi sotto i 18' 30''.
- Mettere il culo sopra una MTB e fare la Via del Sale e il Ciantiplagna.
- Esplorare maggiormente Langa, Roero e Monferrato, troppo spesso trascurate per andare in montagna anche quando non ne vale la pena.
2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
#mygravelyear
Lo sapevo e me l'ero già detto: dopo i ventimila dell'anno scorso era davvero difficile meglio. Arrivato stanco al traguardo un anno fa, non avevo fatto programmi, non mi ero dato obiettivi: il lockdown di primavera ed i guai, il maggior tempo da dedicare ai miei affetti, il lavoro, ancora più impegnativo di questi tempi di pandemia, tante cose hanno contribuito a limitare il tempo che ho potuto dedicare alle mie pedalate. In un anno davvero difficile la bici mi ha aiutato moltissimo a staccare un po' la spina, a ritrovare equilibrio quando le cose non andavano benissimo, a cercare nuove energie mentali, a prendermi un po' di tempo per me. A pedalare, da solo o in fidata compagnia, senza fare troppi programmi...
GENNAIO cominciava con una bella La RONDA - Fiandre Trevigiane sul percorso 2020 con gli amici del #pedaleveneziano, chi l'avrebbe mai detto che dopo l'anteprima non ci sarebbe stata la versione ufficiale... E poi le social ride #altamarcagravel con le "gambe in croxe" e una stanchezza mai provata, figlia di un 2019 fatto a tutta, senza una pausa. La bici è divertimento sempre, qualche volta è anche tanta sofferenza...
FEBBRAIO porta con sè altre social-ride tra cui una fantastica #vipavavalleygravelMMXX che nobilito, si fa per dire, con 6 o 7 forature, Per fortuna che almeno le gambe riprendono a girare dignitosamente... Ma è anche il mese in cui prende corpo, dopo la fantastica esperienza @theclimateride, un’idea meravigliosa: “il giro del veneto dei disastri e delle lotte ambientali”, una settimana sui pedali dal Vajont a Venezia per andare ad incontrare cittadin*, comitati, associazioni che si battono per la difesa del territorio, per denunciare tutti gli scempi ambientali compiuti nel nome di un progresso in-sostenibile dove il denaro conta più della vita. Settimane di incontri, qua e là in Veneto, sempre in bici ed in treno, per dare un senso allo slogan #stopfossilnow e organizzare il tour che si concluderà al grande meeting europeo di Aprile a Venezia...
Ed in treno vado in Lombardia, il 22 febbraio, per partecipare alla cogliacogliacoglia, spettacolare gravellata bergamasca che non potrò dimenticare per il percorso e per l’incredibile incidente occorsomi in discesa alle porte di Bergamo: una curva, una strada strettissima tra montagna, muretti e rovi, una macchina che non doveva essere lì… passo per miracolo in un pertugio sbattendo a destra e sinistra, poi decollo… me la cavo con escoriazioni su mani, faccia, gambe e piedi, 4 raggi rotti, insomma un miracolo. E un po’ un miracolo è percorrere indenne le zone dove di lì a poche ore, e chi se lo sarebbe mai immaginato, deflagrerà la pandemia. Se penso che la traccia mi aveva portato da Bergamo giù lungo il Serio, fin quasi a Codogno per poi risalire lungo l’Adda verso la val Brembana, nei luoghi dove il coronavirus nelle settimane successive mieterà migliaia e migliaia di vittime, non posso che ritenermi fortunato.
MARZO&APRILE Il riposo forzato arriva e la bici diventa mezzo per andare a lavorare, nonostante i dissidi con gli inquilini che non vogliono che usi l’ascensore per portarla in ufficio (e giù mica ce la lascio, eh...) e le difficoltà di conciliare le esigenze e le mansioni lavorative con il muoversi su due ruote. Ci si orienta tra autocertificazioni e interpretazioni dei DPCM, ma sono mesi difficili per tutti e la bicicletta non può che passare in secondo piano. E l’annullamento del meeting di Venezia manda in soffitta il progetto a cui stavi lavorando assieme ai The Climate Riders. A malincuore ma tocca dire ciao al Giro del Veneto, a tutte le persone e le realtà coinvolte, all’idea di unire, anche quest’anno, la passione per la bici alla militanza per la giustizia climatica… Speriamo di poterci rifare in futuro!
MAGGIO Finisce il lockdown e in tanti, troppi, riscoprono la natura. Abbruttiti da due mesi chiusi in casa, senza centri commerciali, vasche in centro, aperitivi e gli altri riti del consumo, moltissimi scoprono i “vantaggi” dell’attività motoria e sportiva. Sentieri, stradine, tratturi, soprattutto vicino alle città, dove prima passavi ore ed ore in solitaria, diventano affollati luoghi dello struscio. Condividere la natura, la libertà e l’aria prevede anche attenzione alle altrui presenze. I nuovi frequentatori però poco se ne curano, comportandosi come se gli altri non esistessero. Percorsi ciclabili occupati da gruppi disordinati di passeggiatori improvvisati che non lasciano strada saranno la norma da qui in poi e non basta certo il campanello a dirimere la questione..
La stagione si fa mite e cominciano le mie “toccata e fuga” verso il mare, una piacevole abitudine in solitaria che sarà leit-motiv dei prossimi mesi. E con l’allentamento delle restrizioni ci scappa anche qualche over200 alla ricerca di libertà e pace, tra Asolo, il Brenta ed i Colli, lontano dai soliti percorsi già molto affollati.
GIUGNO Tra le solite abitudini “eracleensi” e le tradizioni da rispettare che mi portano fin sui miei amati monti della Pusteria con Alberto e Jack, c’è posto per uno splendido giro in compagnia di PJ tra Verona, il lago e le colline moreniche, luoghi incantevoli dove il gravel trova la sua sublimazione grazie alla traccia di Musseu e dove le preoccupazioni ed i pensieri diventano un pochino meno pesanti…
LUGLIO C’è bisogno di staccare la spina, e le ferie, quest’anno anomale, arrivano al momento giusto. Una settimana a zonzo tra Pusteria ed Austria, su tracce vecchie e nuove ci voleva proprio. Condividere le emozioni di scollinare ad oltre 2000 mt su strade dove una bici gravel “muscolare” attira espressioni di stupore e meraviglia è appagante. E gli scenari che ti si aprono davanti agli occhi fanno il resto, assieme al piacere di una birra ed una cena in compagnia. Una settimana vola e se, quando torni, la voglia di libertà ti assale puoi sempre prendere un treno, scendere a Monfalcone e farti giusto giusto quei 250 km gravel fino a casa, o approfittare degli amici iscritti alla #VenetoGravel per accompagnarli fino all’arrivo e scroccare qualche piatto di pasta e altrettante birre…
AGOSTO In questa strana e difficile annata in cui molti programmi e progetti saltano, vuoi per guai personali, vuoi per cambiamenti forzati dovuti alla pandemia che stravolge abitudini, lavoro e vita delle persone, a volte ti ritrovi con sorprese dell’ultimo momento. La visita improvvisa di un amico ciclista con cui pedalare assieme, l’invito a partecipare ad una non-stop gravel di oltre 300 km dal tramonto all’alba, e anche oltre… E c’è posto anche per piccole, grandi, delusioni, come quando per ripetuti incidenti tecnici, leggasi forature in serie, l’ambizioso giro gravel tra le montagne attorno a San Martino di Castrozza si conclude dopo soli 60 km. Si prende quello che viene, le ore in sella sono un toccasana per umore e fisico che altrimenti, la fame nervosa che da qualche tempo mi ha assalito, lascerebbe scorie notevoli…
SETTEMBRE E’ il mese degli ultimi bagni, dei soliti giri in solitaria e di qualche nuova traccia da esplorare, Ma c’è anche posto, nell’illusoria “apertura” estiva che dava per finita l’emergenza virus, per due eventi gravel che seppur con qualche precauzione in più, somigliano a quelli che sono tanto mancati quest’anno. Gli sterrati e gli argini infiniti della pianura ferrarese fanno da cornice alla FARGravel tra Argenta e il mare, luoghi e conoscenze nuove o quasi, diverso lo scenario della #lestradedeivini, le colline della Marca e tante facce conosciute che fa sempre piacere rivedere, chiacchierando un po’ mentre si pedala su e giù tra vigneti, castelli e torrenti…
OTTOBRE E’ il mio mese preferito, ci sono nato, non piove quasi mai, ci sono i colori dell’autunno che ti riscaldano il cuore. Ma quest’anno è un po’ tribolato, guai e sofferenze tra i miei affetti più cari non mancano e quando la salute e la serenità si fanno desiderare anche le cose belle si offuscano, se poi piove anche, ottobre si fa triste. Pedalare aiuta un po’ a stare a galla nelle tempeste e a scacciare i brutti pensieri e così ecco la social-ride AMG Gravel Group nel giorno del mio compleanno senza tante gambe e “sensa schei par butar da bevar”. Provo a farmi perdonare alla prima occasione che arriva con il Cansiglio d’Autunno quando incrociamo di nuovo i fioi dell’AMG. Fedeli alla regola del “NoFossil”, io, PJ e Zuzzu ci muoviamo in treno fino a Sacile, poi si salgono le rampe friulane che portano al Cansiglio e per attaccarci alla spettacolare traccia disegnata da Paolo Pol. Fa freddo ma i panorami dell’altopiano ti scaldano il cuore, si torna in pianura in picchiata verso gli sterrati della La RONDA - Fiandre Trevigiane e il treno che porterà a casa. Il mese finisce con un’altra splendida giornata in bici per la CarsoMare di Matteo Marcato Anche qui treno per arrivare alla partenza di Strassoldo, treno per tornare dopo una gravellata supplementare fino a Latisana. I colori incredibili delle distese di sommacco nelle vallate carsoline, il mare che brilla laggiù, gli sterrati della bassa, i borghi antichi e la natura selvaggia lungo le foci dell’Isonzo…
NOVEMBRE E’ il mese degli esperimenti e della voglia di giri lunghi. Gomme nuove, tubeless che mi fa dannare un po’ prima di funzionare a dovere, desiderio di quei “classici eventi” gravel novembrini con il loro portato di “leggenda” e di “epica”, tra primi freddi, fango e pioggia. E allora via con la MiAMi covid edition, l’autoprodotta MAR (ghera)AS(olo)MA(rghera), i Colli in modalità gravel con la scoperta di nuovi percorsi a sud di Padova per arrivarci, e l’appuntamento, ormai tradizionale, con la Gravel della Madonna da Mestre a Monte Berico e ritorno, il giorno della Salute. E poi, niente, per me tornare a casa con bici, giacca, pantaloni, gambe coperti di fango non mi spaventa, mi dà semplicemente quel senso di aver vissuto un’altra appagante avventura a pedali…
DICEMBRE E piove ancora… Ma pedalare sotto la pioggia, se non fa freddissimo, soddisfa quel senso di cui sopra. E farlo su tracce di cui ti infatui per qualche tempo diventa una tranquilla abitudine da ripetere in “ripetuta style”. E all'orizzonte comincia a prendere forma il progetto di costruire intorno a The Climate Riders una vera aggregazione di cicloattivisti. Se son rose... ce lo dirà il 2021!
Il resto del mese è un lento avvicinamento alla fine di quest’anno complicato con l’ultima sfida del #raphafestive500, mentre nuovi lockdown si profilano all’orizzonte con una situazione sanitaria fuori controllo. Sfida completata senza grossi problemi, dapprima girando intorno a Mestre come una trottola fino a farmi venire il mal di testa e quasi più tempo passato al PC a tracciare che fuori a pedalare, poi interpretando in forma meno restrittiva i DPCM e concedendomi uscite più varie e rilassanti.
Cosa resta, allora, di questo #mygravelyear, di questo mio 2020 in bicicletta?
La riscoperta di pedalare da solo, o quasi, dopo un 2019 molto social, oltre che da record.
Il fatto di dover improvvisare, di accettare e di prendere quello che viene, senza poter programmare tante cose.
Il fastidio per l’arroganza di chi calca a piedi (in passeggiata imporovvisata) gli stessi percorsi dei ciclisti gravel.
La voglia di viaggiare, mettendo insieme passione e militanza, rimasta insoddisfatta.
Tanti dubbi su cosa significhi “gravel”: tracce, eventi, attitudine, way of life…
E tante riflessioni sulla sofferenza, sulla malattia, sulla capacità di restare in equilibrio mentre intorno a te non ci sono certezze.
Adesso è tardi, vado a pedalare un po’, che il 2021 inizi in sella!
Lo sapevo e me l'ero già detto: dopo i ventimila dell'anno scorso era davvero difficile meglio. Arrivato stanco al traguardo un anno fa, non avevo fatto programmi, non mi ero dato obiettivi: il lockdown di primavera ed i guai, il maggior tempo da dedicare ai miei affetti, il lavoro, ancora più impegnativo di questi tempi di pandemia, tante cose hanno contribuito a limitare il tempo che ho potuto dedicare alle mie pedalate. In un anno davvero difficile la bici mi ha aiutato moltissimo a staccare un po' la spina, a ritrovare equilibrio quando le cose non andavano benissimo, a cercare nuove energie mentali, a prendermi un po' di tempo per me. A pedalare, da solo o in fidata compagnia, senza fare troppi programmi...
GENNAIO cominciava con una bella La RONDA - Fiandre Trevigiane sul percorso 2020 con gli amici del #pedaleveneziano, chi l'avrebbe mai detto che dopo l'anteprima non ci sarebbe stata la versione ufficiale... E poi le social ride #altamarcagravel con le "gambe in croxe" e una stanchezza mai provata, figlia di un 2019 fatto a tutta, senza una pausa. La bici è divertimento sempre, qualche volta è anche tanta sofferenza...
FEBBRAIO porta con sè altre social-ride tra cui una fantastica #vipavavalleygravelMMXX che nobilito, si fa per dire, con 6 o 7 forature, Per fortuna che almeno le gambe riprendono a girare dignitosamente... Ma è anche il mese in cui prende corpo, dopo la fantastica esperienza @theclimateride, un’idea meravigliosa: “il giro del veneto dei disastri e delle lotte ambientali”, una settimana sui pedali dal Vajont a Venezia per andare ad incontrare cittadin*, comitati, associazioni che si battono per la difesa del territorio, per denunciare tutti gli scempi ambientali compiuti nel nome di un progresso in-sostenibile dove il denaro conta più della vita. Settimane di incontri, qua e là in Veneto, sempre in bici ed in treno, per dare un senso allo slogan #stopfossilnow e organizzare il tour che si concluderà al grande meeting europeo di Aprile a Venezia...
Ed in treno vado in Lombardia, il 22 febbraio, per partecipare alla cogliacogliacoglia, spettacolare gravellata bergamasca che non potrò dimenticare per il percorso e per l’incredibile incidente occorsomi in discesa alle porte di Bergamo: una curva, una strada strettissima tra montagna, muretti e rovi, una macchina che non doveva essere lì… passo per miracolo in un pertugio sbattendo a destra e sinistra, poi decollo… me la cavo con escoriazioni su mani, faccia, gambe e piedi, 4 raggi rotti, insomma un miracolo. E un po’ un miracolo è percorrere indenne le zone dove di lì a poche ore, e chi se lo sarebbe mai immaginato, deflagrerà la pandemia. Se penso che la traccia mi aveva portato da Bergamo giù lungo il Serio, fin quasi a Codogno per poi risalire lungo l’Adda verso la val Brembana, nei luoghi dove il coronavirus nelle settimane successive mieterà migliaia e migliaia di vittime, non posso che ritenermi fortunato.
MARZO&APRILE Il riposo forzato arriva e la bici diventa mezzo per andare a lavorare, nonostante i dissidi con gli inquilini che non vogliono che usi l’ascensore per portarla in ufficio (e giù mica ce la lascio, eh...) e le difficoltà di conciliare le esigenze e le mansioni lavorative con il muoversi su due ruote. Ci si orienta tra autocertificazioni e interpretazioni dei DPCM, ma sono mesi difficili per tutti e la bicicletta non può che passare in secondo piano. E l’annullamento del meeting di Venezia manda in soffitta il progetto a cui stavi lavorando assieme ai The Climate Riders. A malincuore ma tocca dire ciao al Giro del Veneto, a tutte le persone e le realtà coinvolte, all’idea di unire, anche quest’anno, la passione per la bici alla militanza per la giustizia climatica… Speriamo di poterci rifare in futuro!
MAGGIO Finisce il lockdown e in tanti, troppi, riscoprono la natura. Abbruttiti da due mesi chiusi in casa, senza centri commerciali, vasche in centro, aperitivi e gli altri riti del consumo, moltissimi scoprono i “vantaggi” dell’attività motoria e sportiva. Sentieri, stradine, tratturi, soprattutto vicino alle città, dove prima passavi ore ed ore in solitaria, diventano affollati luoghi dello struscio. Condividere la natura, la libertà e l’aria prevede anche attenzione alle altrui presenze. I nuovi frequentatori però poco se ne curano, comportandosi come se gli altri non esistessero. Percorsi ciclabili occupati da gruppi disordinati di passeggiatori improvvisati che non lasciano strada saranno la norma da qui in poi e non basta certo il campanello a dirimere la questione..
La stagione si fa mite e cominciano le mie “toccata e fuga” verso il mare, una piacevole abitudine in solitaria che sarà leit-motiv dei prossimi mesi. E con l’allentamento delle restrizioni ci scappa anche qualche over200 alla ricerca di libertà e pace, tra Asolo, il Brenta ed i Colli, lontano dai soliti percorsi già molto affollati.
GIUGNO Tra le solite abitudini “eracleensi” e le tradizioni da rispettare che mi portano fin sui miei amati monti della Pusteria con Alberto e Jack, c’è posto per uno splendido giro in compagnia di PJ tra Verona, il lago e le colline moreniche, luoghi incantevoli dove il gravel trova la sua sublimazione grazie alla traccia di Musseu e dove le preoccupazioni ed i pensieri diventano un pochino meno pesanti…
LUGLIO C’è bisogno di staccare la spina, e le ferie, quest’anno anomale, arrivano al momento giusto. Una settimana a zonzo tra Pusteria ed Austria, su tracce vecchie e nuove ci voleva proprio. Condividere le emozioni di scollinare ad oltre 2000 mt su strade dove una bici gravel “muscolare” attira espressioni di stupore e meraviglia è appagante. E gli scenari che ti si aprono davanti agli occhi fanno il resto, assieme al piacere di una birra ed una cena in compagnia. Una settimana vola e se, quando torni, la voglia di libertà ti assale puoi sempre prendere un treno, scendere a Monfalcone e farti giusto giusto quei 250 km gravel fino a casa, o approfittare degli amici iscritti alla #VenetoGravel per accompagnarli fino all’arrivo e scroccare qualche piatto di pasta e altrettante birre…
AGOSTO In questa strana e difficile annata in cui molti programmi e progetti saltano, vuoi per guai personali, vuoi per cambiamenti forzati dovuti alla pandemia che stravolge abitudini, lavoro e vita delle persone, a volte ti ritrovi con sorprese dell’ultimo momento. La visita improvvisa di un amico ciclista con cui pedalare assieme, l’invito a partecipare ad una non-stop gravel di oltre 300 km dal tramonto all’alba, e anche oltre… E c’è posto anche per piccole, grandi, delusioni, come quando per ripetuti incidenti tecnici, leggasi forature in serie, l’ambizioso giro gravel tra le montagne attorno a San Martino di Castrozza si conclude dopo soli 60 km. Si prende quello che viene, le ore in sella sono un toccasana per umore e fisico che altrimenti, la fame nervosa che da qualche tempo mi ha assalito, lascerebbe scorie notevoli…
SETTEMBRE E’ il mese degli ultimi bagni, dei soliti giri in solitaria e di qualche nuova traccia da esplorare, Ma c’è anche posto, nell’illusoria “apertura” estiva che dava per finita l’emergenza virus, per due eventi gravel che seppur con qualche precauzione in più, somigliano a quelli che sono tanto mancati quest’anno. Gli sterrati e gli argini infiniti della pianura ferrarese fanno da cornice alla FARGravel tra Argenta e il mare, luoghi e conoscenze nuove o quasi, diverso lo scenario della #lestradedeivini, le colline della Marca e tante facce conosciute che fa sempre piacere rivedere, chiacchierando un po’ mentre si pedala su e giù tra vigneti, castelli e torrenti…
OTTOBRE E’ il mio mese preferito, ci sono nato, non piove quasi mai, ci sono i colori dell’autunno che ti riscaldano il cuore. Ma quest’anno è un po’ tribolato, guai e sofferenze tra i miei affetti più cari non mancano e quando la salute e la serenità si fanno desiderare anche le cose belle si offuscano, se poi piove anche, ottobre si fa triste. Pedalare aiuta un po’ a stare a galla nelle tempeste e a scacciare i brutti pensieri e così ecco la social-ride AMG Gravel Group nel giorno del mio compleanno senza tante gambe e “sensa schei par butar da bevar”. Provo a farmi perdonare alla prima occasione che arriva con il Cansiglio d’Autunno quando incrociamo di nuovo i fioi dell’AMG. Fedeli alla regola del “NoFossil”, io, PJ e Zuzzu ci muoviamo in treno fino a Sacile, poi si salgono le rampe friulane che portano al Cansiglio e per attaccarci alla spettacolare traccia disegnata da Paolo Pol. Fa freddo ma i panorami dell’altopiano ti scaldano il cuore, si torna in pianura in picchiata verso gli sterrati della La RONDA - Fiandre Trevigiane e il treno che porterà a casa. Il mese finisce con un’altra splendida giornata in bici per la CarsoMare di Matteo Marcato Anche qui treno per arrivare alla partenza di Strassoldo, treno per tornare dopo una gravellata supplementare fino a Latisana. I colori incredibili delle distese di sommacco nelle vallate carsoline, il mare che brilla laggiù, gli sterrati della bassa, i borghi antichi e la natura selvaggia lungo le foci dell’Isonzo…
NOVEMBRE E’ il mese degli esperimenti e della voglia di giri lunghi. Gomme nuove, tubeless che mi fa dannare un po’ prima di funzionare a dovere, desiderio di quei “classici eventi” gravel novembrini con il loro portato di “leggenda” e di “epica”, tra primi freddi, fango e pioggia. E allora via con la MiAMi covid edition, l’autoprodotta MAR (ghera)AS(olo)MA(rghera), i Colli in modalità gravel con la scoperta di nuovi percorsi a sud di Padova per arrivarci, e l’appuntamento, ormai tradizionale, con la Gravel della Madonna da Mestre a Monte Berico e ritorno, il giorno della Salute. E poi, niente, per me tornare a casa con bici, giacca, pantaloni, gambe coperti di fango non mi spaventa, mi dà semplicemente quel senso di aver vissuto un’altra appagante avventura a pedali…
DICEMBRE E piove ancora… Ma pedalare sotto la pioggia, se non fa freddissimo, soddisfa quel senso di cui sopra. E farlo su tracce di cui ti infatui per qualche tempo diventa una tranquilla abitudine da ripetere in “ripetuta style”. E all'orizzonte comincia a prendere forma il progetto di costruire intorno a The Climate Riders una vera aggregazione di cicloattivisti. Se son rose... ce lo dirà il 2021!
Il resto del mese è un lento avvicinamento alla fine di quest’anno complicato con l’ultima sfida del #raphafestive500, mentre nuovi lockdown si profilano all’orizzonte con una situazione sanitaria fuori controllo. Sfida completata senza grossi problemi, dapprima girando intorno a Mestre come una trottola fino a farmi venire il mal di testa e quasi più tempo passato al PC a tracciare che fuori a pedalare, poi interpretando in forma meno restrittiva i DPCM e concedendomi uscite più varie e rilassanti.
Cosa resta, allora, di questo #mygravelyear, di questo mio 2020 in bicicletta?
La riscoperta di pedalare da solo, o quasi, dopo un 2019 molto social, oltre che da record.
Il fatto di dover improvvisare, di accettare e di prendere quello che viene, senza poter programmare tante cose.
Il fastidio per l’arroganza di chi calca a piedi (in passeggiata imporovvisata) gli stessi percorsi dei ciclisti gravel.
La voglia di viaggiare, mettendo insieme passione e militanza, rimasta insoddisfatta.
Tanti dubbi su cosa significhi “gravel”: tracce, eventi, attitudine, way of life…
E tante riflessioni sulla sofferenza, sulla malattia, sulla capacità di restare in equilibrio mentre intorno a te non ci sono certezze.
Adesso è tardi, vado a pedalare un po’, che il 2021 inizi in sella!
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Beppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 30 dicembre 2020, 17:58 La mia lista dei desideri per il 2021:
1 - Riuscire a fare un 3-4 giorni di vacanza ciclistica (con due candidati: le Dolomiti o il cuneese)
2 - Fare per la prima volta un giro "a tappe", in particolare mi piacerebbe tornare a casa da Pavia, dove abito ora. Passando da Liguria, Toscana e Umbria, zone che difficilmente mi ricapiterà di frequentare in futuro)
3 - Aggiungere tante nuove salite alla lista di quelle fatte, in particolare il Colle delle Finestre, lo Spluga, il Sampeyre, l'Agnello, il Bondone
4 - Rompere il tabù delle mulattiere, visto che quest'anno non ho avuto voglia di provare il Mortirolo
5 - Fare qualche giro all'estero: la Francia (Vars, Izoard, Galibier, tutte salite che in realtà sono raggiungibilissime) e/o la Svizzera
6 - Fare almeno un primo assaggio di Dolomiti, se non con una vacanza vera almeno con una due giorni
7 - Colmare un doloroso vuoto nella collezione delle salite degli Appennini Centrali: il Blockhaus
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Mi ispira di più quella di Beppuil_panta ha scritto: ↑mercoledì 30 dicembre 2020, 18:22 Bella lista!
La mia lista invece è la seguente:
- Riuscire a pedalare con costanza, facendo tutti i mesi almeno 500 chilometri, e 8000 chilometri nell'anno.
- Fare in due giorni il giro Courmayeur - Piccolo San Bernardo - Cormet de Roseland - ... - Gran San Bernardo - Courmayeur.
- Fare il Piccolo San Bernardo in inverno.
- Esplorare la Valpelline, e l'Alta Val de la Clarée.
- Tornare sul Granon, andare al Col de la Sarenne, Croix de Fer, Chaussy, Lacets de Montvernier e Madeleine.
- Portare la squadra al Plan du Lac.
- Fare la Susa - Courmayeur con Moncenisio, Iseran e Piccolo San Bernardo.
- Fare il Lys da Villardora sotto i 50', la Consuma da Pontassieve sotto i 51' e Superga da Sassi sotto i 18' 30''.
- Mettere il culo sopra una MTB e fare la Via del Sale e il Ciantiplagna.
- Esplorare maggiormente Langa, Roero e Monferrato, troppo spesso trascurate per andare in montagna anche quando non ne vale la pena.
..ma complimenti ad entrambi per i propositi
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Ho cercato di abbinare propositi di buona volontà, di esplorazione, e anche qualcosa di agonistico, che mi diverte sempre!nikybo85 ha scritto: ↑giovedì 7 gennaio 2021, 21:54Mi ispira di più quella di Beppuil_panta ha scritto: ↑mercoledì 30 dicembre 2020, 18:22 Bella lista!
La mia lista invece è la seguente:
- Riuscire a pedalare con costanza, facendo tutti i mesi almeno 500 chilometri, e 8000 chilometri nell'anno.
- Fare in due giorni il giro Courmayeur - Piccolo San Bernardo - Cormet de Roseland - ... - Gran San Bernardo - Courmayeur.
- Fare il Piccolo San Bernardo in inverno.
- Esplorare la Valpelline, e l'Alta Val de la Clarée.
- Tornare sul Granon, andare al Col de la Sarenne, Croix de Fer, Chaussy, Lacets de Montvernier e Madeleine.
- Portare la squadra al Plan du Lac.
- Fare la Susa - Courmayeur con Moncenisio, Iseran e Piccolo San Bernardo.
- Fare il Lys da Villardora sotto i 50', la Consuma da Pontassieve sotto i 51' e Superga da Sassi sotto i 18' 30''.
- Mettere il culo sopra una MTB e fare la Via del Sale e il Ciantiplagna.
- Esplorare maggiormente Langa, Roero e Monferrato, troppo spesso trascurate per andare in montagna anche quando non ne vale la pena.
..ma complimenti ad entrambi per i propositi
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
La mia è molto più commercialenikybo85 ha scritto: ↑giovedì 7 gennaio 2021, 21:54Mi ispira di più quella di Beppuil_panta ha scritto: ↑mercoledì 30 dicembre 2020, 18:22 Bella lista!
La mia lista invece è la seguente:
- Riuscire a pedalare con costanza, facendo tutti i mesi almeno 500 chilometri, e 8000 chilometri nell'anno.
- Fare in due giorni il giro Courmayeur - Piccolo San Bernardo - Cormet de Roseland - ... - Gran San Bernardo - Courmayeur.
- Fare il Piccolo San Bernardo in inverno.
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- Esplorare maggiormente Langa, Roero e Monferrato, troppo spesso trascurate per andare in montagna anche quando non ne vale la pena.
..ma complimenti ad entrambi per i propositi
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Come nuove salite non ho nessun nuovo obiettivo,piu' che altro spero di fare i miei soliti 20mila km annui,poi vivendo in Veneto le salite non mancano
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Complimenti, ventimila chilometri richiedono una buona costanza. Sulle nuove salite hai pochi obiettivi perché non sei interessato all'esplorazione, o perché hai visto quasi tutto in zona?
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Perche' non credo faro' tante Granfondo nuove ( se le fanno) mentre spostarmi in macchina solo per far nuove salite non e' mai stato in programma.
Diciamo che le piu' importanti le ho fatte ( Mortirolo,Gavia,Giau,Manghen) della zona Nord-Est,se proprio volessi togliermi uno sfizio mi mancherebbe Stelvio e Zoncolon,ma mi piacerebbe farle in gara con tante persone,vediamo.....
Mentre le salite Valdostane e Piemontesi mancano tutte,ma inizia a diventare troppo distante percui difficilmente le faro' mai
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Alla fine ho checkato pochi punti della listaBeppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 30 dicembre 2020, 17:58 La mia lista dei desideri per il 2021:
1 - Riuscire a fare un 3-4 giorni di vacanza ciclistica (con due candidati: le Dolomiti o il cuneese)
2 - Fare per la prima volta un giro "a tappe", in particolare mi piacerebbe tornare a casa da Pavia, dove abito ora. Passando da Liguria, Toscana e Umbria, zone che difficilmente mi ricapiterà di frequentare in futuro)
3 - Aggiungere tante nuove salite alla lista di quelle fatte, in particolare il Colle delle Finestre, lo Spluga, il Sampeyre, l'Agnello, il Bondone
4 - Rompere il tabù delle mulattiere, visto che quest'anno non ho avuto voglia di provare il Mortirolo
5 - Fare qualche giro all'estero: la Francia (Vars, Izoard, Galibier, tutte salite che in realtà sono raggiungibilissime) e/o la Svizzera
6 - Fare almeno un primo assaggio di Dolomiti, se non con una vacanza vera almeno con una due giorni
7 - Colmare un doloroso vuoto nella collezione delle salite degli Appennini Centrali: il Blockhaus
I primi due no, tecnicamente impossibile perché le uniche due serie di giorni di vacanza dell'anno sono stati 3 giorni a Ferragosto, ma sono tornato a casa, e i giorni di Natale ma sono andato a sciare.
Il terzo parzialmente, delle salite citate ho fatto Spluga e Sampeyre più mezzo Agnello.
Il Mortirolo invece fatto, con una certa soddisfazione (nettamente la salita più dura mai fatta, ma partendo la mattina da Mazzo ancora bello fresco si fa senza morire)
Estero niente tranne un passaggio in Svizzera (Spluga-Julierpass-Maloja)
Dolomiti sì, solo un giorno con partenza da casa alle 2 di notte e ritorno la sera stessa dopo le 23, ma gran giornata
Blockhaus no purtroppo, in zona Appennini quest'anno neanche mezzo metro di salita, solo un paio di giri estivi in collina intorno casa
Vediamo cosa offre il 2022...
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Sulla scia di quanto fatto da Beppu, anche io esamino a posteriori la mia lista.il_panta ha scritto: ↑mercoledì 30 dicembre 2020, 18:22 Bella lista!
La mia lista invece è la seguente:
- Riuscire a pedalare con costanza, facendo tutti i mesi almeno 500 chilometri, e 8000 chilometri nell'anno.
- Fare in due giorni il giro Courmayeur - Piccolo San Bernardo - Cormet de Roseland - ... - Gran San Bernardo - Courmayeur.
- Fare il Piccolo San Bernardo in inverno.
- Esplorare la Valpelline, e l'Alta Val de la Clarée.
- Tornare sul Granon, andare al Col de la Sarenne, Croix de Fer, Chaussy, Lacets de Montvernier e Madeleine.
- Portare la squadra al Plan du Lac.
- Fare la Susa - Courmayeur con Moncenisio, Iseran e Piccolo San Bernardo.
- Fare il Lys da Villardora sotto i 50', la Consuma da Pontassieve sotto i 51' e Superga da Sassi sotto i 18' 30''.
- Mettere il culo sopra una MTB e fare la Via del Sale e il Ciantiplagna.
- Esplorare maggiormente Langa, Roero e Monferrato, troppo spesso trascurate per andare in montagna anche quando non ne vale la pena.
- Il primo obiettivo l'ho centrato. Più di 9000 chilometri e almeno 500 al mese.
- Ho esplorato la Valpeline e l'alta Val de La Clarée e per entrambi ne è valsa la pena, specialmente per lo Champillon in Valpelline.
- Non ho fatto la Susa - Courmayeur, più per pigrizia che per altro, ho però fatto per la prima volta l'Iseran in un Moncenisio - Iseran - Moncenisio.
- Non ho fatto tentativi al Lys né alla Consuma, mentre a Superga ho fallito, ho fatto 19'. Ho fatto però un ottimo tempo sul Pino Vecchio, abbastanza inaspettato.
- Roero e Monferrato abbastanza battuti, non sono andato invece in Langa. Però nel complesso posso dirmi soddisfatto su questo punto.
- Non ho mai preso la MTB e questo è l'unica fallimento veramente sanguinoso di questa lista.
Per il resto, ho visitato moltissimi posti nuovi, sono stato in Sicilia, in Corsica, ho fatto molti fine settimana in valli liguri che conoscevo poco, ho esplorato molto l'Ubaye e fatto anche qualche salita nuova sulle Dolomiti. Non si può fare tutto in un anno, ma a livello esplorativo è stato un ottimo anno.
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
19' a Superga... Roglic te ne ficca 5'30"il_panta ha scritto: ↑martedì 18 gennaio 2022, 10:47 - Non ho fatto la Susa - Courmayeur, più per pigrizia che per altro, ho però fatto per la prima volta l'Iseran in un Moncenisio - Iseran - Moncenisio.
- Non ho fatto tentativi al Lys né alla Consuma, mentre a Superga ho fallito, ho fatto 19'. Ho fatto però un ottimo tempo sul Pino Vecchio, abbastanza inaspettato.
Devo prenderti la ruota qualche volta.
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Partendo da Alba è tutto buono per la Langa, più ti spingi in alto più è bello. Se hai autonomia puoi passare in valle Belbo e val Bormida, altrimenti puoi farle in giri separati. La val Bormida offre tranquillità e paesaggi ancora piuttosto selvaggi.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 18 gennaio 2022, 22:56Qualche itinerario cicloturistico da consigliare in zona?
Il Monferrato è sconfinato, dalla collina di Torino ad Alessandria ci si può sbizzarrire quanto si vuole su strade poco trafficate.
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Ciao Beppu, penso che possa consigliarti meglio Euge, che pedala molto più di me. In Monferrato io spesso seguo passivamente qualche conoscitore della zona, oppure giro un po' a caso in baso all'ispirazione. Una traccia molto bella è questa: https://www.strava.com/activities/3536893499. Io per ragioni logistiche partivo da Chivasso, a te suggerirei di chiudere l'anello senza andare fin là.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 18 gennaio 2022, 22:56Qualche itinerario cicloturistico da consigliare in zona?
Nel Roero ci sono un'infinità di strade, non c'è traffico, e là giro a caso ancor più che nel Monferrato, le strade proprio non le ricordo. Lo suggerisco per l'inverno, nelle giornate terse in cui non c'è inversione termica e si vede bene l'arco alpino. Questo è un esempio di giro, senza andare a Torino ovviamente: https://www.strava.com/activities/5149708435. La parte centrale è molto bella, ma è davvero difficile fare un giro brutto nel Roero.
Per le Langhe, ci sono degli specialisti della zona. Io suggerisco l'Alta Langa ed eviterei la zona di Barolo, La Morra, specialmente per chi come te pedala solo nel weekend. Uno dei più grandi conoscitori della zona è Francesco Capra, lo puoi seguire su Strava. Commenta molto i giri quindi hai modo di riconoscere quelli ordinari da quelli straordinari. Questo è un esempio di giro che mi ero ripromesso di copiargli: https://www.strava.com/activities/2346662162.
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Eheh dai magari a 5' ci arrivo. Dovremmo fissare una pausa pranzo, vedo che tu esci con regolarità.EugeRambler ha scritto: ↑mercoledì 19 gennaio 2022, 8:2519' a Superga... Roglic te ne ficca 5'30"il_panta ha scritto: ↑martedì 18 gennaio 2022, 10:47 - Non ho fatto la Susa - Courmayeur, più per pigrizia che per altro, ho però fatto per la prima volta l'Iseran in un Moncenisio - Iseran - Moncenisio.
- Non ho fatto tentativi al Lys né alla Consuma, mentre a Superga ho fallito, ho fatto 19'. Ho fatto però un ottimo tempo sul Pino Vecchio, abbastanza inaspettato.
Devo prenderti la ruota qualche volta.
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Non so da dove vieni, ma se devi spostarti consiglio di iniziare/chiudere l'anello verso Cavagnolo o Casalborgone. Lì in mezzo sono certamente da non perdere Cocconato/Montiglio e soprattutto la salita di Albugnano, da Castelnuovo don Bosco (in giornate terse a metà salita panorama da favola dalle alpi lombarde all'appennino ligure). Bella e poco trafficata la zona verso il santuario di Crea. Tutte salite brevi, pianura praticamente nulla.il_panta ha scritto: ↑mercoledì 19 gennaio 2022, 11:45Ciao Beppu, penso che possa consigliarti meglio Euge, che pedala molto più di me. In Monferrato io spesso seguo passivamente qualche conoscitore della zona, oppure giro un po' a caso in baso all'ispirazione. Una traccia molto bella è questa: https://www.strava.com/activities/3536893499. Io per ragioni logistiche partivo da Chivasso, a te suggerirei di chiudere l'anello senza andare fin là.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 18 gennaio 2022, 22:56Qualche itinerario cicloturistico da consigliare in zona?
Dai un'occhiata a questi due giri
https://www.strava.com/activities/4285275911
https://www.strava.com/activities/4934491770
Nel Roero giro meno perché mi toccherebbe attraversare la città per arrivarci e non ho grandi tracce da mandarti per prendere spunto se non questo giro recente (con sconfinamento sulla destra Tanaro)Nel Roero ci sono un'infinità di strade, non c'è traffico, e là giro a caso ancor più che nel Monferrato, le strade proprio non le ricordo. Lo suggerisco per l'inverno, nelle giornate terse in cui non c'è inversione termica e si vede bene l'arco alpino. Questo è un esempio di giro, senza andare a Torino ovviamente: https://www.strava.com/activities/5149708435. La parte centrale è molto bella, ma è davvero difficile fare un giro brutto nel Roero.
https://www.strava.com/activities/6406581977
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Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
Tornerò a leggerli quando sarà stagione. Io di base sono a Pavia al momento, mi piace esplorare però chiaramente se mi muovo con l'auto cerco di andare a colpo sicuro con la traccia già caricata nel GPS, di andare a zonzo senza meta posso permettermelo a casa dove in ogni momento so esattamente quanto sono lontano da doccia e frullatore. Probabilmente sono zone che rendono al massimo in autunno, però anche in primavera un giro ci può stare
Re: [2020] - Qui i nostri km in bicicletta
io seguirei piuttosto la morosa del succitato, consiglio spassionato.il_panta ha scritto: ↑mercoledì 19 gennaio 2022, 11:45
Per le Langhe, ci sono degli specialisti della zona. Io suggerisco l'Alta Langa ed eviterei la zona di Barolo, La Morra, specialmente per chi come te pedala solo nel weekend. Uno dei più grandi conoscitori della zona è Francesco Capra, lo puoi seguire su Strava.