La prima tappa non si scorda mai
La prima tappa non si scorda mai
Non so se è già stato trattato in altri topic, ma volevo uscire dall'attualità Giro 22 per entrare nell'Amarcord. Qual'è il vostro primo ricordo del Giro d'Italia, la tappa più bella che avete seguito (TV o dal vivo) e la prima tappa dal vivo a cui avete assistito.
Io che sono un classe 76, ho un primo ricordo indelebile del Giro col Gavia 88. Ne parlarono i telegiornali serali. Ricordo tuttora i volti stravolti dei corridori. Sembrava avessero fatto il Giro delle Svalbaard in invernale.
La tappa più bella: Selva di Val Gardena 98, fuga di Pantani e Guerini e prima maglia Rosa del Pirata (quasi alla pari metterei Montecampione 98 con l' ordalìa Pantani-Tonkov).
La prima tappa a cui ho assistito: manco a dirlo Piancavallo 98.
Ciao
Io che sono un classe 76, ho un primo ricordo indelebile del Giro col Gavia 88. Ne parlarono i telegiornali serali. Ricordo tuttora i volti stravolti dei corridori. Sembrava avessero fatto il Giro delle Svalbaard in invernale.
La tappa più bella: Selva di Val Gardena 98, fuga di Pantani e Guerini e prima maglia Rosa del Pirata (quasi alla pari metterei Montecampione 98 con l' ordalìa Pantani-Tonkov).
La prima tappa a cui ho assistito: manco a dirlo Piancavallo 98.
Ciao
Re: La prima tappa non si scorda mai
In TV il mondiale di Moser in Venezuela nel 1977. Con mio padre, mio zio e altri "moseriani" con tifo imbarazzante....
Dal vivo: Giro 1978 5a Tappa con arrivo a Cattolica
Van Linden su Moser iridato, Marino Basso e Roger De Vlaeminck.
Avevo 9 anni il tempo passa purtroppo.
Dal vivo: Giro 1978 5a Tappa con arrivo a Cattolica
Van Linden su Moser iridato, Marino Basso e Roger De Vlaeminck.
Avevo 9 anni il tempo passa purtroppo.
Re: La prima tappa non si scorda mai
Piancavallo 98 il primo ricordo nitido,la vittoria di Pantani e Noè in rosa che arriva dopo 2 minuti.Ma forse il primissimo ricordo è la Tirreno dove andò fuori tempo massimo quasi tutto il gruppo.
Re: La prima tappa non si scorda mai
Ho ricordi di una Sanremo in TV, vinta inaspettatamente da Gavazzi.
Mentre dal vivo, ricordo una cronometro del Giro, credo Pavia - Milano, sempre negli anni '80.
Mentre dal vivo, ricordo una cronometro del Giro, credo Pavia - Milano, sempre negli anni '80.
- Camoscio madonita
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- Iscritto il: sabato 11 dicembre 2010, 15:30
Re: La prima tappa non si scorda mai
Bugno in Rosa al Giro del 90
Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
Re: La prima tappa non si scorda mai
Classe '75, iva inclusa. Qualche tapparella nella seconda metà degli anni '80, ma il primo Giro seguito davvero con la dovuta attenzione è stato quello del '90 con Bugno capolista fin da subito.
P.S. Non la seguii in diretta, ma la tappa del Gavia con la neve a catinelle resta effettivamente uno dei miei primi ricordi indelebili in materia di ciclismo.
La tappa più bella non può che essere questa, seguita dal trionfo del Pirata a Les Deux Alpes e, a poca distanza, da quello di Montecampione:
Menzione speciale per el Chava e la sua rimonta sull'Alto de Angliru:
La tappa che avrei voluto vivere: Pantani che strappa la maglia gialla (o quella rosa) a Indurain; in via subordinata, Marco che corre la tappa Madonna di Campiglio-Aprica. E qui ci vorrebbe un'altra vita e altre immagini.
P.S. Non la seguii in diretta, ma la tappa del Gavia con la neve a catinelle resta effettivamente uno dei miei primi ricordi indelebili in materia di ciclismo.
La tappa più bella non può che essere questa, seguita dal trionfo del Pirata a Les Deux Alpes e, a poca distanza, da quello di Montecampione:
Menzione speciale per el Chava e la sua rimonta sull'Alto de Angliru:
La tappa che avrei voluto vivere: Pantani che strappa la maglia gialla (o quella rosa) a Indurain; in via subordinata, Marco che corre la tappa Madonna di Campiglio-Aprica. E qui ci vorrebbe un'altra vita e altre immagini.
Re: La prima tappa non si scorda mai
Il mio debutto dal vivo al Giro e' datato 1992, tappa Latina-Terminillo, quasi a meta' percorso.
Il primo ricordo televisivo, seppure ero piccolino, il Giro dell'87, seguito al fianco di mio padre.
La tappa piu' bella vista in tv, ce ne sono state tante. Mentre la piu' bella dal vivo, certamente il prologo del 2000 a Roma, una giornata irripetibile.
Il primo ricordo televisivo, seppure ero piccolino, il Giro dell'87, seguito al fianco di mio padre.
La tappa piu' bella vista in tv, ce ne sono state tante. Mentre la piu' bella dal vivo, certamente il prologo del 2000 a Roma, una giornata irripetibile.
- Maìno della Spinetta
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- Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 15:53
Re: La prima tappa non si scorda mai
Qual'è il vostro primo ricordo del Giro d'Italia,
Credo che il primo ricordo vero del Giro sia stato Bugno in Rosa nel 1990. Non ho nonni, mio padre non amava il ciclismo. Ma mi arrivarono echi di quella vittoria.
la tappa più bella che avete seguito (TV o dal vivo)
In TV sono indeciso tra Les Deux Alpes 98 e Selva di Val Gardena 98. La prima fu qualcosa di tragico, epocale, la pioggia, la bambola, la mantellina che si ribella, la maglia gialla che vacilla. La seconda fu qualcosa, dal punto di vista sportivo, epico, perché era l'ennesimo attacco di Pantani in quelle settimane, e finalmente l'elastico con Tonkov ma soprattutto Zuelle si spezzò.
e la prima tappa dal vivo a cui avete assistito. Non vorrei sbagliarmi ma credo Edolo 1997, che fu, tra l'altro, il mio primo Mortirolo (42x23, che bambola che mi presi a metà salita!)
Credo che il primo ricordo vero del Giro sia stato Bugno in Rosa nel 1990. Non ho nonni, mio padre non amava il ciclismo. Ma mi arrivarono echi di quella vittoria.
la tappa più bella che avete seguito (TV o dal vivo)
In TV sono indeciso tra Les Deux Alpes 98 e Selva di Val Gardena 98. La prima fu qualcosa di tragico, epocale, la pioggia, la bambola, la mantellina che si ribella, la maglia gialla che vacilla. La seconda fu qualcosa, dal punto di vista sportivo, epico, perché era l'ennesimo attacco di Pantani in quelle settimane, e finalmente l'elastico con Tonkov ma soprattutto Zuelle si spezzò.
e la prima tappa dal vivo a cui avete assistito. Non vorrei sbagliarmi ma credo Edolo 1997, che fu, tra l'altro, il mio primo Mortirolo (42x23, che bambola che mi presi a metà salita!)
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: La prima tappa non si scorda mai
Dal vivo il primo ricordo ciclistico è una tappa dell'allora Memorial Cecchi Gori (99 o 2000) che mi passava sotto casa.
Re: La prima tappa non si scorda mai
Prima tappa dal vivo Ostuni 1996...in tv ho un vaghissimo ricordo del Giro 1992, già più concreto invece del Tour 1992 con Chiappucci al Sestriere e poi del Giro 1993
Re: La prima tappa non si scorda mai
Il mio primo ricordo ciclistico coincide con quello dal vivo: 19ª tappa del Giro 1972 con un Merckx in maglia rosa all'attacco a qualche decina di kilometri dall'arrivo (tappa vinta dalla De Vlaeminck in maglia ciclamino).
La prima gara vista in TV da "appassionato" è stato il campionato del mondo di inseguimento nel 1976 a Ostuni.
Le tappe del Giro viste dal vivo che mi sono rimaste nel cuore:
20ª tappa 1984: quel giorno marinai la scuola, in cinque su una 500 fin sul Pordoi con lo striscione "Dio perdona, Checco bastona"
14ª tappa 1988: quel giorno ero sul Gavia e merita un racconto a parte
17ª tappa 1998: il vecchio barista a Primolano che ci indica il punto esatto dove cadde Coppi e si fratturò il bacino, la simpatia di Bartoli sul Fedaia, la sera in albergo a Stava con De Zan che attaccava bottone con le miss del Giro
18ª tappa 1998: Cassani alle 9:30 del mattino con la maglietta Rai, tutto gasato, che ritorna in albergo dopo aver fatto la ricognizione della tappa per due ore, Argentin alle 10:00, sempre in maglietta Rai, scazzatissimo che parte per la sua ricognizione e rientra 20' dopo, la folla incredibile sulla salita dell'Alpe di Pampeago
19ª tappa 1999: la mia prima seguita in bicicletta, affrontai il Manghen, domandolo, con poco più di 200 km nelle gambe
17ª tappa 2002: l'ovazione della "curva" di Savoldelli al passaggio del Falco a Fondo Piccolo
17ª tappa 2017: la foto di Moser con mio figlio a Palù di Giovo (anche quella con Simoni)
20ª tappa 2017: il "Garibaldi" regalatomi dal capo-operai che allestiva la sala stampa e che conservo gelosamente
La prima gara vista in TV da "appassionato" è stato il campionato del mondo di inseguimento nel 1976 a Ostuni.
Le tappe del Giro viste dal vivo che mi sono rimaste nel cuore:
20ª tappa 1984: quel giorno marinai la scuola, in cinque su una 500 fin sul Pordoi con lo striscione "Dio perdona, Checco bastona"
14ª tappa 1988: quel giorno ero sul Gavia e merita un racconto a parte
17ª tappa 1998: il vecchio barista a Primolano che ci indica il punto esatto dove cadde Coppi e si fratturò il bacino, la simpatia di Bartoli sul Fedaia, la sera in albergo a Stava con De Zan che attaccava bottone con le miss del Giro
18ª tappa 1998: Cassani alle 9:30 del mattino con la maglietta Rai, tutto gasato, che ritorna in albergo dopo aver fatto la ricognizione della tappa per due ore, Argentin alle 10:00, sempre in maglietta Rai, scazzatissimo che parte per la sua ricognizione e rientra 20' dopo, la folla incredibile sulla salita dell'Alpe di Pampeago
19ª tappa 1999: la mia prima seguita in bicicletta, affrontai il Manghen, domandolo, con poco più di 200 km nelle gambe
17ª tappa 2002: l'ovazione della "curva" di Savoldelli al passaggio del Falco a Fondo Piccolo
17ª tappa 2017: la foto di Moser con mio figlio a Palù di Giovo (anche quella con Simoni)
20ª tappa 2017: il "Garibaldi" regalatomi dal capo-operai che allestiva la sala stampa e che conservo gelosamente
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Re: La prima tappa non si scorda mai
Primi ricordi televisivi del Giro ad essere sincero non me li ricordo, mi ricordo qualcosa dei duelli tra Basso e Armstrong al Tour che seguivo con mio nonno(avrò avuto 4-5 anni massimo) durante l'estate, ma sicuramente avrò visto qualche sprazzo dei Giri di quegli anni senza ricordarmelo. Sul percorso sono stato solo una volta per la cronometro che partiva da Cernusco sul Naviglio 2 anni fa, però vorrei andare ancora in futuro se passano vicino a dove abito.
- barrylyndon
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Re: La prima tappa non si scorda mai
Duello Galdos/Bertoglio, Stelvio 75
Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
Re: La prima tappa non si scorda mai
Classe 1975
Prima tappa in tv che mi ricordo è la crono di Verona del giro 1984
Prima tappa dal vivo saint vincent Genova del giro 1985..tutta la scuola elementare era a vedere la tappa (una volta si usava)
Tappa più bella dal vivo Oropa 1999
Tappa più bella in tv Aprica 1994
Tappa più memorabile Gavia 1988
Prima tappa in tv che mi ricordo è la crono di Verona del giro 1984
Prima tappa dal vivo saint vincent Genova del giro 1985..tutta la scuola elementare era a vedere la tappa (una volta si usava)
Tappa più bella dal vivo Oropa 1999
Tappa più bella in tv Aprica 1994
Tappa più memorabile Gavia 1988
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Re: La prima tappa non si scorda mai
Ho cominciato a seguire il ciclismo tardi, nel 1990, con il Giro vinto da Bugno.
La prima corsa che ho visto dal vivo è stata, però, la cronometro di Binago del Giro del 1977, che transitava a 100 metri da casa mia ma non ho alcun ricordo, se non nei racconti di mia mamma (mi ci aveva portato il nonno, ma avevo un anno e mezzo), poi andai a vedere un altro passaggio nel mio paese nel 1987 (tappa Como - Pila).
La prima volta ad un arrivo di tappa è stato a Milano nel 2000, la prima volta in montagna sul Mottarone con la cugina di Simoni nel 2001 (la tappa di Arona)
La prima corsa che ho visto dal vivo è stata, però, la cronometro di Binago del Giro del 1977, che transitava a 100 metri da casa mia ma non ho alcun ricordo, se non nei racconti di mia mamma (mi ci aveva portato il nonno, ma avevo un anno e mezzo), poi andai a vedere un altro passaggio nel mio paese nel 1987 (tappa Como - Pila).
La prima volta ad un arrivo di tappa è stato a Milano nel 2000, la prima volta in montagna sul Mottarone con la cugina di Simoni nel 2001 (la tappa di Arona)
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
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Re: La prima tappa non si scorda mai
giro 1989, arrivo di tappa a roma. mio zio (grande appassionato e buon pedalatore) voleva portare me e mio cugino a vedere la corsa, ma non ricordo per quale motivo alla fine non andammo. però la mattina dopo ci portò alla partenza a piazza del popolo, non c'erano molte persone a parte gli addetti ai lavori e così potemmo girare in tutta tranquillità fra le ammiraglie e fare le foto con i corridori. mio zio era un personaggio, simpatico e affabulatore, riuscì ad attaccare bottone praticamente con chiunque, e massaggiatori e addetti delle squadre ci riempirono di poster, cartoline autografate, fascette tergisudore e borracce. io e mio cugino tornammo a casa carichi di così tanta roba che nemmeno a natale.
Re: La prima tappa non si scorda mai
Bel thread
Dal vivo la volata di Cipollini a Vicenza del Giro '96: la ricordo perfettamente, arrampicato su per le transenne a poche decine di metri dalla linea d'arrivo. In tv non è tanto una tappa il ricordo, ma l'anno: 1998
Dal vivo la volata di Cipollini a Vicenza del Giro '96: la ricordo perfettamente, arrampicato su per le transenne a poche decine di metri dalla linea d'arrivo. In tv non è tanto una tappa il ricordo, ma l'anno: 1998
Re: La prima tappa non si scorda mai
Primo ricordo. Giro 1976 (avevo sette anni) ero un vacanza a Chiavari, tappa Il ciocco - Varazze.
Primo Giro seguito quello del 1979
Tappa più bella ovviamente Gavia 1988
Primo Giro seguito quello del 1979
Tappa più bella ovviamente Gavia 1988
Re: La prima tappa non si scorda mai
Prima tappa dal vivo : Livorno-Santa Margherita Ligure
Data: 1 Giugno 1964
Luogo: San Michele di Pagana ( poco prima dell'arrivo)
Avrei compiuto sei anni a Luglio, e ricordo benissimo Anquetil in maglia rosa. Conservai per anni come una reliquia una bottiglia mignon dell'Amaro Ramazzotti , lanciata dalla vettura della carovana pubblicitaria .
Per chi ha voglia di annoiarsi leggendo i ricordi di un vecchio appassionato, segnalo il mio blog https://giriditalianehovistitanti.blogspot.com/
Data: 1 Giugno 1964
Luogo: San Michele di Pagana ( poco prima dell'arrivo)
Avrei compiuto sei anni a Luglio, e ricordo benissimo Anquetil in maglia rosa. Conservai per anni come una reliquia una bottiglia mignon dell'Amaro Ramazzotti , lanciata dalla vettura della carovana pubblicitaria .
Per chi ha voglia di annoiarsi leggendo i ricordi di un vecchio appassionato, segnalo il mio blog https://giriditalianehovistitanti.blogspot.com/
Re: La prima tappa non si scorda mai
Il primo ricordo (tv) è mio padre e la sua attesa per la Sanremo.
Un rito sacro ogni inizio primavera. Ma ricordo solo immagini sgranate.
La prima volta al Giro fu un sogno.
28 maggio 1983, tappa Savona-Orta San Giulio.
Maglia Rosa Saronni, il mio idolo e "concittadino".
Posizionati nella piazza principale di Borgomanero avemmo la fortuna che un'auto della carovana si fermò giusto davanti a noi, scese un uomo anziano ma ancora arzillo, salutò mio padre ed a me regalò un buffetto, quell'uomo era Gino Bartali!
Tappa più emozionante vista in TV, Les Duex Alpes 98.
Stesso giorno passai Anatomia Patologica e "vinsi" il Tour de France!
Un rito sacro ogni inizio primavera. Ma ricordo solo immagini sgranate.
La prima volta al Giro fu un sogno.
28 maggio 1983, tappa Savona-Orta San Giulio.
Maglia Rosa Saronni, il mio idolo e "concittadino".
Posizionati nella piazza principale di Borgomanero avemmo la fortuna che un'auto della carovana si fermò giusto davanti a noi, scese un uomo anziano ma ancora arzillo, salutò mio padre ed a me regalò un buffetto, quell'uomo era Gino Bartali!
Tappa più emozionante vista in TV, Les Duex Alpes 98.
Stesso giorno passai Anatomia Patologica e "vinsi" il Tour de France!
La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
Re: La prima tappa non si scorda mai
Non ho segnato les duex alpes perchè non l'ho vista in TV. Ero a Stoccolma in Inter rail e mi ricordo che aprii un giornale svedese il mattino successivo mentre facevamo colazione in un bar.
Non sapevo il risultato della tappa, non c'erano smartphone o cellulari per noi.
Lessi un trafiletto nella sezione sport col titolo "Pantani Knachtes Ullrich": mi salì il sangue alla testa perchè non capivo cosa intendesse dire. Poi un mio amico che parlava il tedesco disse che il vocabolo assomigliava ad uno tedesco che voleva dire schiantare: Pantani schianta Ullrich. Una gioa indescrivibile!
Andai in stazione a comprare la gazzetta dello sport. Ricordo ancora la prima pagina.https://collezioni.gazzetta.it/it/prime ... 1998-07-28
Re: La prima tappa non si scorda mai
Primo ricordo:
Prima tappa (ma in realtà primo Giro):
Prima tappa (ma in realtà primo Giro):
Confidando che RaiPlay non mostri più il vincitore di corsa nell'immagine di anteprima...
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- Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 12:39
Re: La prima tappa non si scorda mai
Prima tappa da vivo giro 1995, cronometro Colle Gallo-Selvino, giornata che non dimenticherò mai, un fiume di gente sul Selvino.
Miglior tappa in tv, le Deux Alpes 1998.
Miglior tappa in tv, le Deux Alpes 1998.
Meglio brocco che Di Rocco: Cicloweb forever!!
Re: La prima tappa non si scorda mai
Prima tappa dal vivo: Alpe Segletta nel 1992, tappa con arrivo a Verbania vinta da Chioccioli
Primi ricordi in Tv: intorno alla metà degli anni 80, i pomeriggi con la tv accesa sul giro
Primi ricordi in Tv: intorno alla metà degli anni 80, i pomeriggi con la tv accesa sul giro
"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
Re: La prima tappa non si scorda mai
Il Giro 1979 è stato il primo seguito interamente in tv, ma ho ricordi anche di quelli precedenti, es. caduta di Maertens nel 1977.
Dal vivo la prima volta fu nel 1980 per il passaggio della tappa Giulianova - Gatteo a Mare in zona Baraccola ad Ancona lungo la SS16.
Dal vivo all’arrivo, senza contare una tappa della Tirreno Adriatico l’anno prima, fu a Jesi nel 1985, raggiunto in bus dopo la scuola. Martedì prossimo dovrei fare il bis.
Sempre dal vivo l’emozione più forte, pensando soprattutto a quello che poi è successo un anno dopo, è certamente la marea di gente sul San Luca 2019.
Dal vivo la prima volta fu nel 1980 per il passaggio della tappa Giulianova - Gatteo a Mare in zona Baraccola ad Ancona lungo la SS16.
Dal vivo all’arrivo, senza contare una tappa della Tirreno Adriatico l’anno prima, fu a Jesi nel 1985, raggiunto in bus dopo la scuola. Martedì prossimo dovrei fare il bis.
Sempre dal vivo l’emozione più forte, pensando soprattutto a quello che poi è successo un anno dopo, è certamente la marea di gente sul San Luca 2019.
- Beppugrillo
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- Iscritto il: martedì 4 settembre 2018, 6:41
Re: La prima tappa non si scorda mai
Io, nonostante la mia prima tappa sia più recente delle vostre, non riesco ad inquadrarla. Nel senso che non è esattamente un ricordo nitido, ma un insieme di fotogrammi di una tappa di montagna del Giro del 2003. Sono abbastanza certo (scorrendo l'elenco di quelle tappe a posteriori) che fosse la tappa di Pampeago. Ricordo Simoni, Pantani e Frigo e ricordo sopratutto di averla vista in un bar a Porto San Giorgio (guardando Street View oggi si chiama "Caffè Venezia") appena fuori dalla palestra in cui mia sorella stava facendo una gara di ginnastica artistica.
Da lì mi sono appassionato, nonostante non sia stata una tappa epica o altro, anzi probabilmente piuttosto banale. Non ho seguito particolarmente il resto di quel Giro, invece poi ho seguito con grande passione Ivan Basso al Tour dello stesso anno, poi dall'inizio del 2004 a oggi non ho perso nessuna grande corsa, il colpo di fulmine ovviamente con Damiano Cunego
Da lì mi sono appassionato, nonostante non sia stata una tappa epica o altro, anzi probabilmente piuttosto banale. Non ho seguito particolarmente il resto di quel Giro, invece poi ho seguito con grande passione Ivan Basso al Tour dello stesso anno, poi dall'inizio del 2004 a oggi non ho perso nessuna grande corsa, il colpo di fulmine ovviamente con Damiano Cunego
Re: La prima tappa non si scorda mai
La tappa più coinvolgente fu la crono del Chianti 2016 dove,startlist alla mano,mi misi in un punto strategico ed incitai tutti i corridori che vidi passare uno per uno,con Hansen e Senni che mi guardarono straniti perché li chiamai per nome
Poi ogni anno appuntamento fisso all' ultima curva delle Strade Bianche e, con parte delle squadre che alloggiano nel mio paese,mi sono fatto la foto con Cadel Evans e ritrovato davanti Mvdp(almeno la fisionomia mi fa pensare che fosse lui) a fare un dietromacchina mentre mi recavo a lavoro lo scorso anno
Poi ogni anno appuntamento fisso all' ultima curva delle Strade Bianche e, con parte delle squadre che alloggiano nel mio paese,mi sono fatto la foto con Cadel Evans e ritrovato davanti Mvdp(almeno la fisionomia mi fa pensare che fosse lui) a fare un dietromacchina mentre mi recavo a lavoro lo scorso anno
Ultima modifica di Padule85 il domenica 15 maggio 2022, 8:43, modificato 1 volta in totale.
- Road Runner
- Messaggi: 2675
- Iscritto il: martedì 8 novembre 2016, 11:44
Re: La prima tappa non si scorda mai
Tappa Castellamonte Arosio, Giro d'Italia 1976 a 15 km da casa mia. Avevo 14 anni, preparo un cartello
in polistirolo da cm. 100 x 200 che lego al manubrio della mia bici da "viaggio". Nelle
discese e nei tratti a vento contro avevo la netta sensazione che stessi per decollare come un aereo!!!
Antimoseriano convinto, il cartello diceva "Panizza e Baronchelli in salita fanno Moser a bocconcelli".
Finito tutto ("tappetta" di soli 258km ! vinta da De Vlaemink), dopo che erano già
finite anche le premiazioni, arriva un ometto (era alto 160cm), ancora in tenuta da gara.
Era Wladimiro Panizza, che veniva a cercarmi e a stringermi la mano!!!!!!! Io ero suo tifoso sfegatato
e non mi sembrava vero!!! Da allora siamo rimasti amici e ogni volta che c'era occasione
lo andavo a salutare e lui si fermava volentieri. Grande Miro (rip), corridore sottovalutato
ma coriaceo e mai domo (in quel Giro ad esempio arrivò 6° a 2'35 da Gimondi, e
5 minuti prima di un certo Eddy Mrckx!!).
La cosa impressionante fu anche la sera, al Park Hotel del mio paese, dove alloggiava proprio Merckx (ero stato Merckxiano
fin dall'età di 5 anni, da quando vinse la prima San Remo: vidi il gruppetto sul Poggio e mi piacque
il suo nome, e dissi a mio papà "vincerà Merckx", e vinse davvero!!).
Ebbene, dopo 260 km di tappa, Merckx passò ancora due ore a provare bici e rapporti per le tappe successive,
avanti e indietro per le strade del mio paese, facendo "sgasate" impressionanti, con le tasche piene di brugole e chiavi inglesi.
Io ero incantato e non mi persi un metro. Certe cose ti segnano per sempre.
Non è un luogo comune, gente così non ce n'è più.
in polistirolo da cm. 100 x 200 che lego al manubrio della mia bici da "viaggio". Nelle
discese e nei tratti a vento contro avevo la netta sensazione che stessi per decollare come un aereo!!!
Antimoseriano convinto, il cartello diceva "Panizza e Baronchelli in salita fanno Moser a bocconcelli".
Finito tutto ("tappetta" di soli 258km ! vinta da De Vlaemink), dopo che erano già
finite anche le premiazioni, arriva un ometto (era alto 160cm), ancora in tenuta da gara.
Era Wladimiro Panizza, che veniva a cercarmi e a stringermi la mano!!!!!!! Io ero suo tifoso sfegatato
e non mi sembrava vero!!! Da allora siamo rimasti amici e ogni volta che c'era occasione
lo andavo a salutare e lui si fermava volentieri. Grande Miro (rip), corridore sottovalutato
ma coriaceo e mai domo (in quel Giro ad esempio arrivò 6° a 2'35 da Gimondi, e
5 minuti prima di un certo Eddy Mrckx!!).
La cosa impressionante fu anche la sera, al Park Hotel del mio paese, dove alloggiava proprio Merckx (ero stato Merckxiano
fin dall'età di 5 anni, da quando vinse la prima San Remo: vidi il gruppetto sul Poggio e mi piacque
il suo nome, e dissi a mio papà "vincerà Merckx", e vinse davvero!!).
Ebbene, dopo 260 km di tappa, Merckx passò ancora due ore a provare bici e rapporti per le tappe successive,
avanti e indietro per le strade del mio paese, facendo "sgasate" impressionanti, con le tasche piene di brugole e chiavi inglesi.
Io ero incantato e non mi persi un metro. Certe cose ti segnano per sempre.
Non è un luogo comune, gente così non ce n'è più.
Personali:
https://more.arrs.run/runner/12345
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