edobs ha scritto: ↑martedì 9 maggio 2023, 9:56
Scattista ha scritto: ↑martedì 9 maggio 2023, 9:39
edobs ha scritto: ↑martedì 9 maggio 2023, 8:49
E se quella di Fabretti fosse tutta una provocazione per rilanciare un programma come il Processo alla Tappa che ha ormai perso da qualche anno un senso vero e proprio?
Nel caso forse ci starebbe pure riuscendo
talmente rilanciato che all'ennesima tirata ignorante, con quel tono e sorrisetto di superiorità, pure nei confronti del povero Vegni, io ho spento.
Non fraintendiamo, neppure a me piace questa inspiegabile crociata.
Eppure dobbiamo notare che siamo qui a discutere del Processo alla Tappa, cosa che fino all'anno scorso era francamente impossibile vista la piattezza e l'assenza di contenuti raggiunta negli anni dal programma Rai
si, ma il forum di Cicloweb è una bellissima ma piccolissima realtà.
Il giovane curioso che potrebbe appassionarsi di ciclismo e vede e sente questa roba al Processo è impossibile si entusiasmi.
Che facciano parlare Cassani che scova dettagli tecnici e aneddoti a profusione, piuttosto.
Sarebbe persino meglio Sgarbozza con le sue sparate e le sue polemiche a caso, di questa roba qua.
Il problema è anche come vengono dette le cose. Il tono di Fabretti è talmente altezzoso (e senza contradditorio) che da la sensazione ai non esperti di ciclismo che il Giro d'Italia sia una cosa organizzata da scappati di casa. Fabretti non ha un tono di inchiesta, di chi capisce il ciclismo ma si chiede se e come possano essere messe in atto delle migliorie. Parte in quarta col sorrisetto sulle labbra dando immediatamente e volutamente l'impressione che gli altri non capiscono niente e che le sue proposte sono già quelle giuste. Nessuno si chiede dell'importanza del fondo, del perché mondiali e monumento abbiano così tanti km, della tradizione dei Gt di avere anche tappe interlocutorie ecc..
Tra l'altro da quindici anni a questa parte i Giri più belli sono sempre quelli con tanti km, tante montagne, tanto maltempo.
Come detto varie volte da molti, la carta del Giro per elevarsi (se non al di sopra del Tour, ma almeno come grande realtà a sé stante) è quello di una corsa durissima, in paesaggi bellissimi. Le minitappe non controbuiscono ad andare in questa direzione.
Piuttosto che si scelga bene di quali tappe fare la diretta integrale e di quali no.
Io ho ancora negli occhi la Tappa di La Toussuire al Tour 2015 con diretta integrale e attacchi serissimi dal Km 0, anche degli uomini di classifica.