Krisper ha scritto: ↑domenica 21 maggio 2023, 10:54
quello che avviene nel mondo del ciclismo è un processo, iniziale, di sindacalismo.
non intendo temporalmente, ma di coscienza.
un tempo si mandava allo sbaraglio il ciclista più rappresentativo, per poi pugnalarlo alle spalle alla prima occasione, avete capito a chi mi riferisco.
Oggi stiamo assistendo a qualcosa di diverso, una maturazione politica, che inevitabilmente passa anche per errori grossolani come quello di venerdì o morbegno 2020.
Questa mi pare che sia una vostra idea non supportata dai fatti. Parlo della presunta nascita di un processo di sindacalismo nel mondo del ciclismo. Quello di venerdì è un episodio non troppo dissimile da quell'altro, altrettanto ridicolo, di Morbegno. La maturazione politica del gruppo non so da quale aspetto riuscite a desumerla. Dalla figuraccia che hanno fatto prendendo come spunto un'app delle previsioni meteo? Dalle successive scuse di Salvato? Dal messaggio twitter pieno di retorica (scritto molto bene, devo dire) di un rappresentante sindacale distante 1000 km dal luogo dei fatti? La maturazione politica ci sarebbe stata se avessero poi tenuto fede a quanto deciso la sera prima, cosa che non hanno assolutamente fatto.
Krisper ha scritto: ↑domenica 21 maggio 2023, 10:54
talvolta i corridori sono come liceali che scioperano perché ci sono i termosifoni spenti, ma sono anche liceali che chiedono di non morire negli stage scuola-lavoro, sono anche liceali che si costruiscono nella pratica una coscienza politica.
Al liceo certe volte partivano dei tam tam: domani non si entra. Motivo? Boh. Alcuni arrivarono perfino a gettare la creolina nelle aule per guadagnarsi una settimana di cazzeggio. Poi, di fronte ai problemi reali che nel mio liceo erano tanti, nessuno dei finti ribelli muoveva un dito.
Chi scrive è una persona che poi, crescendo, è diventato uno dei personaggi di spicco del movimento studentesco dell'onda (2008-2010) in quel dell'Università della Calabria. Abbiamo passato nottate insonni per organizzare manifestazioni, siamo scesi in piazza decine di volte, ho personalmente ricevuto inquietanti avvertimenti dai dirigenti della Digos di Cosenza ("smettila, altrimenti dobbiamo arrestarti") e sono stato preso di peso dai loro colleghi di Reggio Calabria durante i tristissimi fatti di Rosarno del 2011. Ho successivamente partecipato a manifestazioni in cui sono anche avvenuti fatti particolarmente violenti. Ne vado fiero.
Abbiamo fatto mille battaglie, quasi tutte perse, ma sempre a testa alta, spinti dalla voglia di difedere prima i diritti degli studenti e poi quelli del popolo, mossi da una coscienza politica che ci siamo costruiti giorno dopo giorno e da un'intransigente coerenza politica.
Sarò presuntuoso, ma qua dentro pochi altri sanno meglio di me cos'è una coscienza di classe. Per questo m'incazzo di fronte a ste pagliacciate.
La ridicola pantomima di venerdì è molto simile a quelle buffonate fatte da 15enni al Liceo e ha poco a che fare con le proteste del movimento a cui ho poi dato anima e corpo.
Krisper ha scritto: ↑domenica 21 maggio 2023, 10:54
nessuno nasce imparato, si può, forse deve, sbagliare, anche clamorosamente e, se vogliamo, i ciclisti sono politicamente meno maturi dei liceali
ma è il processo che conta, e questo non è negativo, anzi.
Se ho ben interpretato è questo il pensiero di MG, per nulla idealista, ma alla ricerca della prassi politica più essenziale: quella sindacale, in un mondo come il ciclismo. Direi che ci troviamo davanti ad un evento storico, per lo sport e forse non solo.
Secondo me state prendendo una colossale cantonata. Il processo di cui parlate non c'è. Se ci fosse una parvenza di questo presunto processo, io sarei il primo ad esserne contento. Magari a sbagliarmi sono io, ma da un punto di vista oggettivo non c'è nulla se non la vostra speranza che le cose possano andare come voi pensate. Cos'hanno fatto di storico rispetto a Morbegno? La prassi politica di cui parlate tu e Marco sta nelle vostre teste pensanti, ma non vi è dimostrazione alcuna che ci sia in quella del gruppo. Datemi evidenza di questo germe di coscienza di classe e ve ne darò atto. Certo se la coscienza è quella di Salvato, lo stesso che difendeva la porcata di Morbegno e che 48 ore fa ha chiesto scusa prendendosela col meteo.it, sono messi male. Mi offro volontario per far loro da consulente. Di sicuro non mi tirerei indietro, ne farei il capopopolo da Praga.
Krisper ha scritto: ↑domenica 21 maggio 2023, 10:54
Poi che venga fatta bene o male è un altro discorso.
Hansen è appena arrivato in quel ruolo, saranno i fatti ed il tempo a dirci se avrà fatto bene o male.
Qui ti posso smentire in maniera secca e precisa. Hansen è stato eletto da poco al CPA, ma era uno dei capibastone che organizzò Morbegno. Già quest'aspetto dovrebbe fare riflettere. Intanto aspettiamo che arrivi al Giro prima che il Giro finisca.
Krisper ha scritto: ↑domenica 21 maggio 2023, 10:54
ora bisogna ricomporre questa spaccatura tra tifosi e ciclisti.
loro non devono chiudersi, con frasi tipo "facile dal divano, vieni a prendere tu il freddo"
noi nell'essere giudici severi, con la carabina carica e pronti a sparare, e non dando anche noi il nostro contributo ad un cambio culturale.
Altrimenti anche noi chiediamo il diritto alla scuola pubblica e poi non entriamo per i termosifoni spenti.
chiediamo sicurezza e salute, un ciclismo più umano, e poi ci lamentiamo di corridori preoccupati di correre in condizioni da tregenda.
Che non c'erano assolutamente, ma qualcuno glielo ha fatto credere. Errore, ma purtroppo non si può tornare indietro.
Comunque sempre con rispetto di chi corre sotto la pioggia ed in freddo come ieri.
Il rispetto per chi corre sotto le intemperie credo che l'abbiamo sempre avuto, almeno io personalmente. Ma da venerdì per quanto mi riguarda si è rotto qualcosa e ancora devo decidere se oggi guarderò la tappa o farò i cazzi miei e sarebbe la prima volta in oltre 25 anni (ne ho quasi 38) che farei una cosa del genere. Se gli insulti verso i ciclisti sono ingiusti, sono ancora peggio gli atteggiamenti di molti ciclisti che sentitisi attaccati, hanno risposto con disprezzo degli appassionati. Ad esempio De Marchi, uno dei corridori che più rispett(avo) fino a ieri che ha dato risposte nel tono del virgolettato che riporti anche tu. E' vero, io commento dal divano, molto pià spesso lo faccio dalla postazione dell'ufficio, rischiando un richiamo (l'hanno scorso mi chiamò l'ICT per dirmi che avevo sorbito tutta la banda della rete). Ma se gli stronzi come me si rompono i coglioni, viene giù il giocattolo. Potrei disdire l'abbonamento ad ES, non entrare pià su cicloweb, PCS, Fristcycling, etc. Potrei evitare di farmi 2100 km per andare a vedere il Fiandre. E come me molti altri. Ecco, magari se succede questo, togliamo a Bettiol e a De Marchi il problema di dover correre al freddo come successo ieri. Forse il problema siamo veramente noi appassionati.
Dici che i corridori sono preoccupati di correre in condizioni da tregenda e della loro sicurezza. Io vedo invece del bipolarismo. Venerdì han fatto di tutto per saltare una discesa ritenuta complicata dal freddo e dalla pioggia. E' finita che hanno accettato di tagliare i 120 km precedenti, percorrendo quella discesa. Per di più erano quasi tutti in mezze maniche e senza gambali. Poi ieri hanno disputato la tappa con temperature prossime allo zero. Questa è dabbenaggine, non lotta sindacale.