Primo86 ha scritto: ↑sabato 27 maggio 2023, 23:56
La densità qualitativa della vittoria di Rogla alla Vuelta 2021 è ben superiore a quella del Giro di quest'anno, al netto di un valore assoluto ridotto (per contingenze di corsa, leggasi caduta e ferite, e non perché è marcio, visto che da inizio anno viaggia niente male).
Posto che Primoz si presentò a quella Vuelta dopo che uscì dal Tour come uno che esce da ortopedia saltando dalla finestra col reparto al terzo piano.
Che poi un Giro piace o pesi più di una Vuelta, in palmares, posso essere d'accordo (ma chissà per quanto ancora, se si continua a suonare questa musica).
La Vuelta 2021 di Roglic è un saggio di raro spessore ciclistico, da vedere e rivedere.
Per tacere della forza d'animo di questo campione, di cui il solito stucchevole storytelling racconta solo del suo trascorso in altra disciplina (peraltro traendone conseguenze sul piano sportivo totalmente sballate, visto che a guardare il salto con gli sci sono tipo quindici persone).
Rogla nel 2020 subisce una mazzata che avrebbe ammazzato un cavallo cresciuto a biada, zuccherini e gh. Reagisce vincendo una Liegi e rimettendosi in gioco alla Vuelta, vincendola di nuovo.
Nel 2021 si fracassa in Francia e si gioca quella che verosimilmente sarebbe stata l'ultima possibilità al Tour, ma va a prendersi un titolo olimpico con una prestazione da lustrarsi gli occhi e poi tira fuori appunto quel meraviglioso saggio ciclistico in Spagna.
Nel 2022 torna al Tour con dentro di sé l'onta di essere sottoposto al suo gregario, a cui apparecchia la tavola prima di ritirarsi in preda al dolore, dopo aver obbedito come un soldato.
Alla Vuelta fiuta il sangue di Remco ma si stampa di nuovo.
E nonostante questo, nonostante le operazioni subite, nonostante l'ennesima delusione, si ripresenta ai nastri di partenza con una carta d'identità non più favorevole e un fisico minato ma evidentemente non compromesso, su cui la sfortuna si abbatte di nuovo.
E si dimostra ancora più tenace della sfortuna, prendendosi fino in fondo un rischio con classe, furbizia e stavolta anche incoscienza, probabilmente.
Nel frattempo si è fatto una famiglia e una vita che lo aspetta quando smetterà.
Non mi sorprendono le antipatie, a me sta sul cazzo un sacco di gente perché io sono un povero stronzo esattamente come tutti. Non credo ci sia niente di male.
Però quando ho di fronte qualcuno con i coglioni quadrati magari gli auguro di schiattare presto, però che ha i coglioni quadrati glielo riconosco.