Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Winter
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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galliano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 21:57 Forse si può sperare in qualche tipo di airbag o protezione per la schiena, tipo quei gusci che si usano in equitazione.
Bisognerebbe capire la dinamica dell incidente
Bardet ha detto che c era anche un forte vento a favore
Purtroppo il ciclismo resta uno sport pericoloso


lucks83
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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Winter ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 21:20
herbie ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 18:25 Ora, oggi tutti i corridori hanno il tachimetro GPS, però. Dunque mi pare che un regolamento, che obblighi i corridori a scaricare i dati GPS della tappa presso la direzione di corsa si possa fare.
Questo non è per colpevolizzare i corridori, ma credo che un limite di velocità con una tolleranza del 5% si possa mettere.
Funzionerebbe così: io credo che per un corridore professionista una velocità massima che dia ancora, sebbene già rischiosa, un margine di sicurezza possa stare tra i 70 e gli 80 km/h. Da stabilire quale, in questo range. Le discese selettive, ovvero quelle con molte curve , tecniche non verrebero snaturate, perchè su quelle discese si scende un po' più piano. Questo limite di velocità servirebbe ad evitare che su drittoni come quello di ieri, che esistono su molte salite delle alpi centrali, sopra i 2000 metri dove la conformazione orografica lo permette, si tocchino velocità improponibili per una bicicletta, discese che non sono poi nemmeno selettive o premianti chi ha ottima tecnica di guida, essendo solo veloci.

Alla fine della tappa i GPS di tutti i corridori vengono inviati alla direzione di corsa dove un programma ad hoc, che credo sia molto semplice da realizzare, vede se qualche corridore ha tenuto una velocità superiore ai poniamo 75 per più del 5% di ciascuna discesa. Per dire, se su una discesa di 20 km. il corridore ha tenuto i 76 per complessivamente più di un chilometro, oppure se ha superato la velocità limite anche per pochi metri di un tot, poniamo 5 km. all'ora. La giuria poi valuta, a seconda dei dati raccolti (qualche volta può sballare il GPS e segnarti 150 all'ora per qualche centinaio di metri, ma lì è chiaro che si tratta di un errore) , se è il caso di squalificare il corridore o no, magari agendo con una certa tolleranza.
Il corridore in cima alla salita mette il GPS su una pagina con il valore della velocità a tutto schermo e tiene d'occhio di non superare i 75 perchè sa che rischia la squalifica , anche se un piccolo margine di tolleranza se lo può permettere. Poi il corridore la velocità la "sente", non credo che su una discesa del Gavia, poniamo, stretta e piena di curve, il corridore abbia bisogno di guardare continuamente la velocità, tanto difficilmente la supera.

Così, una proposta.

In questo modo sarebbero un po' penalizzati i corridori degli ultimi gruppi, che proprio su discese fatte più forte di quelli davanti contano per guadagnare sul tempo massimo. Credo che si prendano molti rischi, e direi che forse è meglio avere 20 corridori in più fuori tempo massimo, ma velocità più sicure.
Si ma con questa proposta favorisci chi va piano in discesa
Ricordo un'intervista dove Savoldelli raccontava che le discese dove faceva la differenza erano soprattutto quelle con semicurve , rettilinei, strada stretta e tanta velocità
E li dove il falco dava a tutti
La discesa del fauniera per esempio
Tra l'altro la famigerata discesa del Fauniera non presenta burroni....


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Walter_White
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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Pare che anche la tappa di domani sia neutralizzata negli ultimi 25 km, non si è capito se in termini di tempo o proprio come oggi.


FCC 2019/20: rit.
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FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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galliano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 21:46
jumbo ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 18:53 Il mio picco storico di velocità in discesa l'ho toccato scendendo dalla collina di San Colombano al Lambro.
Per dire che non c'è nemmeno bisogno del drittone delle Alpi Retiche per andare veloce.
A scendere dalla Marmolada c'è d'aver paura in auto figuriamoci le velocità che si possono raggiungere in bici.
Ma infatti dalla vetta della Marmolada verso malga ciapela non ci hanno mai nemmeno provato a farli scendere.
Il 19 maggio, visto che annullarono il gran San Bernardo, ho deciso di fare il San Carlo e sono passato nel punto in cui morì il povero Pellegrini.
Un punto senza infamia e senza lode, senza curve pericolose e senza burroni.
Il problema è che prima ci arrivavi da un semirettilineo di un km al 12% di pendenza, immagina la velocità che raggiungi in quel punto.
E infatti il San Carlo non lo hanno più fatto in discesa da quel versante.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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lucks83 ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:15
Winter ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 21:20
herbie ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 18:25 Ora, oggi tutti i corridori hanno il tachimetro GPS, però. Dunque mi pare che un regolamento, che obblighi i corridori a scaricare i dati GPS della tappa presso la direzione di corsa si possa fare.
Questo non è per colpevolizzare i corridori, ma credo che un limite di velocità con una tolleranza del 5% si possa mettere.
Funzionerebbe così: io credo che per un corridore professionista una velocità massima che dia ancora, sebbene già rischiosa, un margine di sicurezza possa stare tra i 70 e gli 80 km/h. Da stabilire quale, in questo range. Le discese selettive, ovvero quelle con molte curve , tecniche non verrebero snaturate, perchè su quelle discese si scende un po' più piano. Questo limite di velocità servirebbe ad evitare che su drittoni come quello di ieri, che esistono su molte salite delle alpi centrali, sopra i 2000 metri dove la conformazione orografica lo permette, si tocchino velocità improponibili per una bicicletta, discese che non sono poi nemmeno selettive o premianti chi ha ottima tecnica di guida, essendo solo veloci.

Alla fine della tappa i GPS di tutti i corridori vengono inviati alla direzione di corsa dove un programma ad hoc, che credo sia molto semplice da realizzare, vede se qualche corridore ha tenuto una velocità superiore ai poniamo 75 per più del 5% di ciascuna discesa. Per dire, se su una discesa di 20 km. il corridore ha tenuto i 76 per complessivamente più di un chilometro, oppure se ha superato la velocità limite anche per pochi metri di un tot, poniamo 5 km. all'ora. La giuria poi valuta, a seconda dei dati raccolti (qualche volta può sballare il GPS e segnarti 150 all'ora per qualche centinaio di metri, ma lì è chiaro che si tratta di un errore) , se è il caso di squalificare il corridore o no, magari agendo con una certa tolleranza.
Il corridore in cima alla salita mette il GPS su una pagina con il valore della velocità a tutto schermo e tiene d'occhio di non superare i 75 perchè sa che rischia la squalifica , anche se un piccolo margine di tolleranza se lo può permettere. Poi il corridore la velocità la "sente", non credo che su una discesa del Gavia, poniamo, stretta e piena di curve, il corridore abbia bisogno di guardare continuamente la velocità, tanto difficilmente la supera.

Così, una proposta.

In questo modo sarebbero un po' penalizzati i corridori degli ultimi gruppi, che proprio su discese fatte più forte di quelli davanti contano per guadagnare sul tempo massimo. Credo che si prendano molti rischi, e direi che forse è meglio avere 20 corridori in più fuori tempo massimo, ma velocità più sicure.
Si ma con questa proposta favorisci chi va piano in discesa
Ricordo un'intervista dove Savoldelli raccontava che le discese dove faceva la differenza erano soprattutto quelle con semicurve , rettilinei, strada stretta e tanta velocità
E li dove il falco dava a tutti
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Tra l'altro la famigerata discesa del Fauniera non presenta burroni....
Vado a memoria
Ma qualcosa in cima c era (simile all albula di ieri)
Andando a 100 kmh , il falco se non ricordo male disse che i record di velocità (110) li ha fatti li e nel rettilineo del San Carlo dove morì il povero pellegrini (dove io ho fatto il mio record in mtb..con 65 kmh) , il rischio è ovunque


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Winter »

lucks83 ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:24
galliano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 21:46
jumbo ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 18:53 Il mio picco storico di velocità in discesa l'ho toccato scendendo dalla collina di San Colombano al Lambro.
Per dire che non c'è nemmeno bisogno del drittone delle Alpi Retiche per andare veloce.
A scendere dalla Marmolada c'è d'aver paura in auto figuriamoci le velocità che si possono raggiungere in bici.
Ma infatti dalla vetta della Marmolada verso malga ciapela non ci hanno mai nemmeno provato a farli scendere.
Il 19 maggio, visto che annullarono il gran San Bernardo, ho deciso di fare il San Carlo e sono passato nel punto in cui morì il povero Pellegrini.
Un punto senza infamia e senza lode, senza curve pericolose e senza burroni.
Il problema è che prima ci arrivavi da un semirettilineo di un km al 12% di pendenza, immagina la velocità che raggiungi in quel punto.
E infatti il San Carlo non lo hanno più fatto in discesa da quel versante.
Oops
Mi hai letto nel pensiero


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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Domanda per quelli che sono più esperti di bici & tecnica.
Avere copertoncini più larghi (e con un limite alla pressione massima o al profilo), porterebbe ad una diminuzione di velocità e maggiore aderenza che potrebbe migliorare la sicurezza?
Potrebbe essere un compromesso accettabile anche dai "discesisti"?
Un airbag tipo sci o motociclismo mi sembra difficile da inserire nell'abbigliamento del ciclista. Chissà se si potesse integrare qualcosa nei caschi.


Un giorno potremo raccontare ai nipotini che noi siamo stati fortunati a veder correre Sagan
lucks83
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da lucks83 »

Winter ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:27
lucks83 ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:15
Winter ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 21:20
Si ma con questa proposta favorisci chi va piano in discesa
Ricordo un'intervista dove Savoldelli raccontava che le discese dove faceva la differenza erano soprattutto quelle con semicurve , rettilinei, strada stretta e tanta velocità
E li dove il falco dava a tutti
La discesa del fauniera per esempio
Tra l'altro la famigerata discesa del Fauniera non presenta burroni....
Vado a memoria
Ma qualcosa in cima c era (simile all albula di ieri)
Andando a 100 kmh , il falco se non ricordo male disse che i record di velocità (110) li ha fatti li e nel rettilineo del San Carlo dove morì il povero pellegrini (dove io ho fatto il mio record in mtb..con 65 kmh) , il rischio è ovunque
Guarda, proprio ieri ho fatto i 75 all'ora in discesa da Novazzano (per intenderci, ho percorso in discesa la strada su cui piazzò lo scatto decisivo Evans al mondiale 2009 e che fecero al TDS lo scorso anno sempre in salita).
È una discesa di un km, larga, con semicurve e senza pericoli, ma mi rendo conto che se fossi caduto per un qualsiasi motivo a quella velocità mi sarei fatto molto male.
Il problema sono le velocità che si raggiungono e la padronanza del mezzo che a volte non è equiparata alla velocità.
Io sono 5 anni che vado in bici da strada, ma vengo dal mondo MTB e Downhill, riesco anche a maneggiarmela in discesa...a volte però trovi lo Zakarin della situazione che scende a 80 all'ora senza avere il controllo del mezzo.
Poi c'è la componente sfiga, tipo quello che è successo ieri, ovvero uscire di strada nell'Unico punto davvero pericoloso di una certa discesa e la componente negligenze.
Se quello è l'unico punto critico, sia l'organizzazione,sia il CPA DEVONO segnalarlo.
Ad esempio: nessuno reputa particolarmente pericolosa la discesa dello Stelvio scendendo verso trafoi, ma lo scorso anno mi sono accorto che c'è un tornante, poco dopo essere entrati nel bosco, in cui se arrivi lungo e ti punti con la bici contro il muretto, voli di sotto , sul tornante sottostante, da un'altezza di circa 20 metri, con le relative conseguenze. Questa è l'unica criticità che ho trovato in quella discesa, oltre a un asfalto non proprio bello.
Sono questi i problemi da individuare e da mettere in sicurezza in questi casi.
Io che sono di Como, faccio spesso la Culmine di San Pietro e mi sono fermato nel punto in cui cadde Horrillo al Giro 2009: è un tratto di nemmeno un km che è davvero pericoloso, non ho mai capito perché non fu segnalato all'epoca con delle persone preposte, visto che si era pure a inizio tappa più o meno.
Cioè, qua non stiamo parlando della discesa del Vivione che è pericolosa per 10 km e non puoi mettere tutto in sicurezza, qua si parla di pochissimi punti specifici, se nessuno li segnala, credo che ci sia un grave problema.


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galliano
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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Copertoncini più larghi, airbag integrati, tutto può servire in qualche circostanza.
Poi vorrei far notare la mia personalissima esperienza, coi freni a disco tendo a scendere con una velocità più elevata in tutte le discese e di recente ho rischiato di prendere la tangente un paio di volte per aver percorso un tratto che ho fatto ripetutamente in passato, ma in questa occasione sono arrivato con una velocità maggiore all'imbocco della curva.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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lucks83 ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:48 Cioè, qua non stiamo parlando della discesa del Vivione che è pericolosa per 10 km e non puoi mettere tutto in sicurezza, qua si parla di pochissimi punti specifici, se nessuno li segnala, credo che ci sia un grave problema.
Concordo,in molti casi i punti veramente pericolosi a prescindere dalla fatalità, sono pochi e basterebbe segnalarli adeguatamente.
Addirittura con il gps ormai disponibile per tutti si potrebbe pensare ad una segnalazione acustica per ricordare il punto pericoloso ai corridori.
Ultima modifica di galliano il venerdì 16 giugno 2023, 22:58, modificato 1 volta in totale.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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robot1 ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:35 Domanda per quelli che sono più esperti di bici & tecnica.
Avere copertoncini più larghi (e con un limite alla pressione massima o al profilo), porterebbe ad una diminuzione di velocità e maggiore aderenza che potrebbe migliorare la sicurezza?
Potrebbe essere un compromesso accettabile anche dai "discesisti"?
Un airbag tipo sci o motociclismo mi sembra difficile da inserire nell'abbigliamento del ciclista. Chissà se si potesse integrare qualcosa nei caschi.
Parlo per la mia esperienza personale: ho due bici da corsa, una con copertoncino da 25 mm e ruote alto profilo da 50 mm, l'altra con copertoncino da 28 mm e profilo cerchio da 30 mm.
Scendo più forte con la seconda, non fosse altro per il vento che a volte trovi in discesa e con una ruota ad alto profilo mi fa un po' spaventare.
Per i professionisti magari non è la stessa cosa, di certo però credo che più impronta a terra hai, più puoi andare forte nelle curve.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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galliano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:58
lucks83 ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:48 Cioè, qua non stiamo parlando della discesa del Vivione che è pericolosa per 10 km e non puoi mettere tutto in sicurezza, qua si parla di pochissimi punti specifici, se nessuno li segnala, credo che ci sia un grave problema.
Concordo,in molti casi i punti veramente pericolosi a prescindere dalla fatalità, sono pochi e basterebbe segnalarli adeguatamente.
Addirittura con il gps ormai disponibile per tutti si potrebbe pensare ad una segnalazione acustica per ricordare il punto pericoloso ai corridori.
In realtà già il mio Garmin obsoleto ti manda un segnale acustico di pericolo appena ti avvicini a una curva pericolosa, in tempo reale, figuriamoci i computerini dei professionisti se non lo fanno.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da lucks83 »

galliano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:54 Copertoncini più larghi, airbag integrati, tutto può servire in qualche circostanza.
Poi vorrei far notare la mia personalissima esperienza, coi freni a disco tendo a scendere con una velocità più elevata in tutte le discese e di recente ho rischiato di prendere la tangente un paio di volte per aver percorso un tratto che ho fatto ripetutamente in passato, ma in questa occasione sono arrivato con una velocità maggiore all'imbocco della curva.
Anche questo è un aspetto da considerare, assolutamente.
Avendo due bici, una con i freni Rim e l'altra disc, mi accorgo che con la seconda stacco nettamente più tardi in prossimità delle curve.
Ma questo mi porta a commettere più errori di impostazione con la bici Disc, piuttosto che con la bici Rim, che necessita di una guida più attenta e pulita.
Aggiungo anche che con il freno disc lo scorso anno ho avuto un'esperienza spaventosa: dopo aver fatto lo spurgo, era presente una bolla d'aria nel circuito idraulico e non me ne ero accorto perché avevo fatto il Gavia in salita, alla prima curva mi sono ritrovato quasi senza freni e solo il prato all'esterno di un tornante mi ha salvato le chiappe.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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herbie ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 18:25
Dr. Solma Di Cormano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 18:01
Gaul ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 17:15 Nell’automobilismo , dove fino a 40 anni fa morivano fior di campioni,dopo la morte di Senna sono intervenuti pesantemente su sicurezza dell’auto e dei circuiti.
Nel ciclismo sul mezzo non si può intervenire, restano i percorsi ( guardrail, reti di protezione nei curvoni come nello sci) e l’abbigliamento visto che il casco non è decisivo.
La morte di Mader è un duro colpo per il ciclismo, e credo che bisognerebbe intervenire per migliorare la sicurezza,
Sarà che dalla mia ho una tara mentale orientata alla prevenzione, ma il mio pensiero è che ragionamenti come "fatalità" "non è possibile fare niente senza snaturare questo sport" non vadano nella direzione corretta. Chi di dovere deve rimboccarsi le maniche e pensare a soluzioni per migliorare la situazione. Sono riusciti in F1, sono riusciti nel motociclismo, qualcosa dobbiamo provare a fare anche noi, lavorando su tutti i fronti (sicurezza dei mezzi, dei percorsi). Anche quella di Senna sarebbe potuta essere declassata a "fatalità" (quando mai era successo che una protezione rompendosi entrasse nel casco del pilota?), però, casualmente, da allora non è più accaduto.
le bici di oggi sono più veloci sicuramente, ma anche più sicure, perchè non hanno alcuna vibrazione e sono maneggevolissime, ottimamente guidabili e stabili.

Incidenti così gravi non a caso avvengono soprattutto su tratti quasi rettilinei e quindi molto veloci, più difficilmente scendendo da strade tecnicamente difficili e piene di curve.
Come in ogni cosa, il pericolo sta nella velocità.

Ora, oggi tutti i corridori hanno il tachimetro GPS, però. Dunque mi pare che un regolamento, che obblighi i corridori a scaricare i dati GPS della tappa presso la direzione di corsa si possa fare.
Questo non è per colpevolizzare i corridori, ma credo che un limite di velocità con una tolleranza del 5% si possa mettere.
Funzionerebbe così: io credo che per un corridore professionista una velocità massima che dia ancora, sebbene già rischiosa, un margine di sicurezza possa stare tra i 70 e gli 80 km/h. Da stabilire quale, in questo range. Le discese selettive, ovvero quelle con molte curve , tecniche non verrebero snaturate, perchè su quelle discese si scende un po' più piano. Questo limite di velocità servirebbe ad evitare che su drittoni come quello di ieri, che esistono su molte salite delle alpi centrali, sopra i 2000 metri dove la conformazione orografica lo permette, si tocchino velocità improponibili per una bicicletta, discese che non sono poi nemmeno selettive o premianti chi ha ottima tecnica di guida, essendo solo veloci.

Alla fine della tappa i GPS di tutti i corridori vengono inviati alla direzione di corsa dove un programma ad hoc, che credo sia molto semplice da realizzare, vede se qualche corridore ha tenuto una velocità superiore ai poniamo 75 per più del 5% di ciascuna discesa. Per dire, se su una discesa di 20 km. il corridore ha tenuto i 76 per complessivamente più di un chilometro, oppure se ha superato la velocità limite anche per pochi metri di un tot, poniamo 5 km. all'ora. La giuria poi valuta, a seconda dei dati raccolti (qualche volta può sballare il GPS e segnarti 150 all'ora per qualche centinaio di metri, ma lì è chiaro che si tratta di un errore) , se è il caso di squalificare il corridore o no, magari agendo con una certa tolleranza.
Il corridore in cima alla salita mette il GPS su una pagina con il valore della velocità a tutto schermo e tiene d'occhio di non superare i 75 perchè sa che rischia la squalifica , anche se un piccolo margine di tolleranza se lo può permettere. Poi il corridore la velocità la "sente", non credo che su una discesa del Gavia, poniamo, stretta e piena di curve, il corridore abbia bisogno di guardare continuamente la velocità, tanto difficilmente la supera.

Così, una proposta.

In questo modo sarebbero un po' penalizzati i corridori degli ultimi gruppi, che proprio su discese fatte più forte di quelli davanti contano per guadagnare sul tempo massimo. Credo che si prendano molti rischi, e direi che forse è meglio avere 20 corridori in più fuori tempo massimo, ma velocità più sicure.
La versione banale di questa soluzione non potrebbe essere che, nell'analisi tecnica di sicurezza, nel momento di decidere se includere una certa discesa nel percorso di una corsa, vengano escluse tutte quelle discese in cui con le bici moderne sia ragionevolmente possibile superare gli 80 km/h (giusto per fissare un limite arbitrario di velocità oltre la quale i rischi in caso di caduta si moltiplicano esponenzialmente)?


In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. La società dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia. Invece accetta la follia come parte della ragione, la fa diventare ragione attraverso una scienza che si incarica di eliminarla.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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lucks83 ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 23:01
galliano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:58
lucks83 ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:48 Cioè, qua non stiamo parlando della discesa del Vivione che è pericolosa per 10 km e non puoi mettere tutto in sicurezza, qua si parla di pochissimi punti specifici, se nessuno li segnala, credo che ci sia un grave problema.
Concordo,in molti casi i punti veramente pericolosi a prescindere dalla fatalità, sono pochi e basterebbe segnalarli adeguatamente.
Addirittura con il gps ormai disponibile per tutti si potrebbe pensare ad una segnalazione acustica per ricordare il punto pericoloso ai corridori.
In realtà già il mio Garmin obsoleto ti manda un segnale acustico di pericolo appena ti avvicini a una curva pericolosa, in tempo reale, figuriamoci i computerini dei professionisti se non lo fanno.
Però quel segnale te lo manda in base a dei criteri che potrebbero non essere adeguati per una corsa ciclistica.
Io.intendevo che si potrebbe prevedere l'obbligatorietà di predisporre per ogni corsa di una mappa dei punti più pericolosi, mappa da caricare poi sui computerini dei ciclisti.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Dr. Solma Di Cormano »

galliano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 23:34
lucks83 ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 23:01
galliano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 22:58
Concordo,in molti casi i punti veramente pericolosi a prescindere dalla fatalità, sono pochi e basterebbe segnalarli adeguatamente.
Addirittura con il gps ormai disponibile per tutti si potrebbe pensare ad una segnalazione acustica per ricordare il punto pericoloso ai corridori.
In realtà già il mio Garmin obsoleto ti manda un segnale acustico di pericolo appena ti avvicini a una curva pericolosa, in tempo reale, figuriamoci i computerini dei professionisti se non lo fanno.
Però quel segnale te lo manda in base a dei criteri che potrebbero non essere adeguati per una corsa ciclistica.
Io.intendevo che si potrebbe prevedere l'obbligatorietà di predisporre per ogni corsa di una mappa dei punti più pericolosi, mappa da caricare poi sui computerini dei ciclisti.
Con veloviewer e le radioline i corridori sono già ultrabombardati di info sul percorso. Peraltro come si é detto, Mader conosceva bene la discesa. La strada secondo me é invece quella o di aumentare le protezioni individuali, o impedire che velocità veramente ultra-pericolose in caso di caduta anche imponderabile possano essere raggiunte.


In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. La società dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia. Invece accetta la follia come parte della ragione, la fa diventare ragione attraverso una scienza che si incarica di eliminarla.
FrancescoGra
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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Dr. Solma Di Cormano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 23:25
herbie ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 18:25
Dr. Solma Di Cormano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 18:01

Sarà che dalla mia ho una tara mentale orientata alla prevenzione, ma il mio pensiero è che ragionamenti come "fatalità" "non è possibile fare niente senza snaturare questo sport" non vadano nella direzione corretta. Chi di dovere deve rimboccarsi le maniche e pensare a soluzioni per migliorare la situazione. Sono riusciti in F1, sono riusciti nel motociclismo, qualcosa dobbiamo provare a fare anche noi, lavorando su tutti i fronti (sicurezza dei mezzi, dei percorsi). Anche quella di Senna sarebbe potuta essere declassata a "fatalità" (quando mai era successo che una protezione rompendosi entrasse nel casco del pilota?), però, casualmente, da allora non è più accaduto.
le bici di oggi sono più veloci sicuramente, ma anche più sicure, perchè non hanno alcuna vibrazione e sono maneggevolissime, ottimamente guidabili e stabili.

Incidenti così gravi non a caso avvengono soprattutto su tratti quasi rettilinei e quindi molto veloci, più difficilmente scendendo da strade tecnicamente difficili e piene di curve.
Come in ogni cosa, il pericolo sta nella velocità.

Ora, oggi tutti i corridori hanno il tachimetro GPS, però. Dunque mi pare che un regolamento, che obblighi i corridori a scaricare i dati GPS della tappa presso la direzione di corsa si possa fare.
Questo non è per colpevolizzare i corridori, ma credo che un limite di velocità con una tolleranza del 5% si possa mettere.
Funzionerebbe così: io credo che per un corridore professionista una velocità massima che dia ancora, sebbene già rischiosa, un margine di sicurezza possa stare tra i 70 e gli 80 km/h. Da stabilire quale, in questo range. Le discese selettive, ovvero quelle con molte curve , tecniche non verrebero snaturate, perchè su quelle discese si scende un po' più piano. Questo limite di velocità servirebbe ad evitare che su drittoni come quello di ieri, che esistono su molte salite delle alpi centrali, sopra i 2000 metri dove la conformazione orografica lo permette, si tocchino velocità improponibili per una bicicletta, discese che non sono poi nemmeno selettive o premianti chi ha ottima tecnica di guida, essendo solo veloci.

Alla fine della tappa i GPS di tutti i corridori vengono inviati alla direzione di corsa dove un programma ad hoc, che credo sia molto semplice da realizzare, vede se qualche corridore ha tenuto una velocità superiore ai poniamo 75 per più del 5% di ciascuna discesa. Per dire, se su una discesa di 20 km. il corridore ha tenuto i 76 per complessivamente più di un chilometro, oppure se ha superato la velocità limite anche per pochi metri di un tot, poniamo 5 km. all'ora. La giuria poi valuta, a seconda dei dati raccolti (qualche volta può sballare il GPS e segnarti 150 all'ora per qualche centinaio di metri, ma lì è chiaro che si tratta di un errore) , se è il caso di squalificare il corridore o no, magari agendo con una certa tolleranza.
Il corridore in cima alla salita mette il GPS su una pagina con il valore della velocità a tutto schermo e tiene d'occhio di non superare i 75 perchè sa che rischia la squalifica , anche se un piccolo margine di tolleranza se lo può permettere. Poi il corridore la velocità la "sente", non credo che su una discesa del Gavia, poniamo, stretta e piena di curve, il corridore abbia bisogno di guardare continuamente la velocità, tanto difficilmente la supera.

Così, una proposta.

In questo modo sarebbero un po' penalizzati i corridori degli ultimi gruppi, che proprio su discese fatte più forte di quelli davanti contano per guadagnare sul tempo massimo. Credo che si prendano molti rischi, e direi che forse è meglio avere 20 corridori in più fuori tempo massimo, ma velocità più sicure.
La versione banale di questa soluzione non potrebbe essere che, nell'analisi tecnica di sicurezza, nel momento di decidere se includere una certa discesa nel percorso di una corsa, vengano escluse tutte quelle discese in cui con le bici moderne sia ragionevolmente possibile superare gli 80 km/h (giusto per fissare un limite arbitrario di velocità oltre la quale i rischi in caso di caduta si moltiplicano esponenzialmente)?
penso che con le moderne bici si facciano gli 80 in qualunque discesa alpina, per non dire qualunque discesa


herbie
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da herbie »

Dr. Solma Di Cormano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 23:51
galliano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 23:34
lucks83 ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 23:01
In realtà già il mio Garmin obsoleto ti manda un segnale acustico di pericolo appena ti avvicini a una curva pericolosa, in tempo reale, figuriamoci i computerini dei professionisti se non lo fanno.
Però quel segnale te lo manda in base a dei criteri che potrebbero non essere adeguati per una corsa ciclistica.
Io.intendevo che si potrebbe prevedere l'obbligatorietà di predisporre per ogni corsa di una mappa dei punti più pericolosi, mappa da caricare poi sui computerini dei ciclisti.
Con veloviewer e le radioline i corridori sono già ultrabombardati di info sul percorso. Peraltro come si é detto, Mader conosceva bene la discesa. La strada secondo me é invece quella o di aumentare le protezioni individuali, o impedire che velocità veramente ultra-pericolose in caso di caduta anche imponderabile possano essere raggiunte.
già, come? Un limitatore di velocità sulle bici mi pare un cosa piiuttosto fantascientifica....
Il regolamento che vieta di superare, con una certa tolleranza , con rischio di squalifica esattamente come per le posizioni definite "pericolose", una certa velocità, invece è fattibile.


herbie
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da herbie »

FrancescoGra ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 0:24
Dr. Solma Di Cormano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 23:25
herbie ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 18:25

le bici di oggi sono più veloci sicuramente, ma anche più sicure, perchè non hanno alcuna vibrazione e sono maneggevolissime, ottimamente guidabili e stabili.

Incidenti così gravi non a caso avvengono soprattutto su tratti quasi rettilinei e quindi molto veloci, più difficilmente scendendo da strade tecnicamente difficili e piene di curve.
Come in ogni cosa, il pericolo sta nella velocità.

Ora, oggi tutti i corridori hanno il tachimetro GPS, però. Dunque mi pare che un regolamento, che obblighi i corridori a scaricare i dati GPS della tappa presso la direzione di corsa si possa fare.
Questo non è per colpevolizzare i corridori, ma credo che un limite di velocità con una tolleranza del 5% si possa mettere.
Funzionerebbe così: io credo che per un corridore professionista una velocità massima che dia ancora, sebbene già rischiosa, un margine di sicurezza possa stare tra i 70 e gli 80 km/h. Da stabilire quale, in questo range. Le discese selettive, ovvero quelle con molte curve , tecniche non verrebero snaturate, perchè su quelle discese si scende un po' più piano. Questo limite di velocità servirebbe ad evitare che su drittoni come quello di ieri, che esistono su molte salite delle alpi centrali, sopra i 2000 metri dove la conformazione orografica lo permette, si tocchino velocità improponibili per una bicicletta, discese che non sono poi nemmeno selettive o premianti chi ha ottima tecnica di guida, essendo solo veloci.

Alla fine della tappa i GPS di tutti i corridori vengono inviati alla direzione di corsa dove un programma ad hoc, che credo sia molto semplice da realizzare, vede se qualche corridore ha tenuto una velocità superiore ai poniamo 75 per più del 5% di ciascuna discesa. Per dire, se su una discesa di 20 km. il corridore ha tenuto i 76 per complessivamente più di un chilometro, oppure se ha superato la velocità limite anche per pochi metri di un tot, poniamo 5 km. all'ora. La giuria poi valuta, a seconda dei dati raccolti (qualche volta può sballare il GPS e segnarti 150 all'ora per qualche centinaio di metri, ma lì è chiaro che si tratta di un errore) , se è il caso di squalificare il corridore o no, magari agendo con una certa tolleranza.
Il corridore in cima alla salita mette il GPS su una pagina con il valore della velocità a tutto schermo e tiene d'occhio di non superare i 75 perchè sa che rischia la squalifica , anche se un piccolo margine di tolleranza se lo può permettere. Poi il corridore la velocità la "sente", non credo che su una discesa del Gavia, poniamo, stretta e piena di curve, il corridore abbia bisogno di guardare continuamente la velocità, tanto difficilmente la supera.

Così, una proposta.

In questo modo sarebbero un po' penalizzati i corridori degli ultimi gruppi, che proprio su discese fatte più forte di quelli davanti contano per guadagnare sul tempo massimo. Credo che si prendano molti rischi, e direi che forse è meglio avere 20 corridori in più fuori tempo massimo, ma velocità più sicure.
La versione banale di questa soluzione non potrebbe essere che, nell'analisi tecnica di sicurezza, nel momento di decidere se includere una certa discesa nel percorso di una corsa, vengano escluse tutte quelle discese in cui con le bici moderne sia ragionevolmente possibile superare gli 80 km/h (giusto per fissare un limite arbitrario di velocità oltre la quale i rischi in caso di caduta si moltiplicano esponenzialmente)?
penso che con le moderne bici si facciano gli 80 in qualunque discesa alpina, per non dire qualunque discesa
non è così scontato...almeno 300 metri di pendenza forte dove prendere velocità dopo la curva ci devono essere...


Rogla1

Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Rogla1 »

i copertoni sono già molto ma molto più larghi di quanto si usava anche solo qualche anno fa, quindi lì non cambia molto.

Il limite di velocità sarebbe invece una bellissima e fattibilissima idea. Ad esempio MAX 80 kmh sempre, tutta
la stagione e tutte le gare, ma abbassabile dalla giuria in condizioni particolari, tipo pioggia o discesa pericolosa o con asfalto in cattive condizioni, vedi Croix de Coeur.
I controlli potrebbero avvenire, come detto sopra, dal check dei computerini, ma anche in corsa dai giudici di gara in motocicletta o appostati con dei velox nei punti decisivi e pericolosi delle discese. Sono cose fattibilissime e porterebbero immediatamente un cambiamento.

EDIT: anche senza andare a vedere i computerini, i ciclisti hanno i trasponder gps e già solo quelli vanno benissimo. Insomma ci sono tanti modi per rilevare la velocità.
Ultima modifica di Rogla1 il sabato 17 giugno 2023, 5:45, modificato 1 volta in totale.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Beppugrillo »

A me la velocità sembra un problema indiretto, nel senso che per l'impatto in sé quando c'è una caduta è sicuramente importante (non fosse che per le leggi della meccanica studiate alle medie) ma non è decisivo sulle conseguenze, conta più come cadi e contro cosa cadi. Invece di sicuro più vai veloce più è facile che sbagli una curva, anche facile. E quindi credo che il problema sia sbagliare le curve. Se devi evitarlo selezionando i percorsi devi escludere le discese facili perché si va troppo veloci e le discese difficili perché sono difficili. Cosa rimane? Limitare la velocità anche sarebbe assurdo, intanto di quanto la devi limitare? Io nella mia vita non sono mai andato sopra i 55-60 km/h perché quando ci arrivo freno. Però secondo me già bastano ampiamente per farsi malissimo. E 60 km/h li fanno in pianura. Poi come fai? Li obblighi a guardare costantemente il Garmin togliendo gli occhi dalla strada?
Per me le possibilità da seguire per limitare gli incidenti sono nel campo delle protezioni individuali e collettive e bisogna senz'altro ridurre drasticamente il numero di mezzi motorizzati in corsa


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Dr. Solma Di Cormano
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Dr. Solma Di Cormano »

Beppugrillo ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 5:40 A me la velocità sembra un problema indiretto, nel senso che per l'impatto in sé quando c'è una caduta è sicuramente importante (non fosse che per le leggi della meccanica studiate alle medie) ma non è decisivo sulle conseguenze, conta più come cadi e contro cosa cadi. Invece di sicuro più vai veloce più è facile che sbagli una curva, anche facile. E quindi credo che il problema sia sbagliare le curve. Se devi evitarlo selezionando i percorsi devi escludere le discese facili perché si va troppo veloci e le discese difficili perché sono difficili. Cosa rimane? Limitare la velocità anche sarebbe assurdo, intanto di quanto la devi limitare? Io nella mia vita non sono mai andato sopra i 55-60 km/h perché quando ci arrivo freno. Però secondo me già bastano ampiamente per farsi malissimo. E 60 km/h li fanno in pianura. Poi come fai? Li obblighi a guardare costantemente il Garmin togliendo gli occhi dalla strada?
Per me le possibilità da seguire per limitare gli incidenti sono nel campo delle protezioni individuali e collettive e bisogna senz'altro ridurre drasticamente il numero di mezzi motorizzati in corsa
Non condivido appieno. Nel senso che tra 60 km/h e 100 km/h ci sono una marea di differenze: la quantità di moto è notevolmente più alta, per cui in caso di urto (caduta) l'energia dissipata è significativamente maggiore (quindi più danni, indubbiamente). I tempi di reazione del conducente e le spaziature in frenata aumentano marcatamente e anche la distanza di arresto di ciclista e bici in caso di scivolata è significativamente più alta. Secondo me, a 100 km/h su una bici, devi sperare semplicemente che non ci sia mezzo intoppo, sennò le conseguenze sono catastrofiche, specie se ad esse si unisce un percorso non accuratemente segnalato (quel dirupo era evidentemente da proteggere).
Non son d'accordo con chi dice che 80 km/h si fanno ovunque, per quanto le bici moderne siano veloci serve sempre una combinazione di pendenza e lungo rettilineo per andare sopra questa velocità.


In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. La società dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia. Invece accetta la follia come parte della ragione, la fa diventare ragione attraverso una scienza che si incarica di eliminarla.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Robdin2007 »

Quindi oggi la tappa finisce sul colle e hanno cancellato la discesa...ok posso capire oggi ma questo potrebbe essere il futuro....le tappe finirano fisicamente anche nelle citta dopa una discesa ma i tempi saranno quelli nella cima...come e succeso anche nel Tour di Bernal per il meteo
Ho paura


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

La tappa odierna (si parla di neutralizzazione degli ultimi 25 Km ma non ho trovato conferme). Intanto i compagna di squadra di Mader oggi non ripartiranno

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Fotoricognizione ultimi 5 Km

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=66660


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Gaul »

Dr. Solma Di Cormano ha scritto: venerdì 16 giugno 2023, 23:51 Peraltro come si é detto, Mader conosceva bene la discesa. La strada secondo me é invece quella o di aumentare le protezioni individuali, o impedire che velocità veramente ultra-pericolose in caso di caduta anche imponderabile possano essere raggiunte.
Il fatto che conoscesse la discesa è un'arma a doppio taglio.
Più la conosci ,più forte la prendi.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da galliano »

Decisione degli organizzatori, così pare, ma per la vittoria di tappa rimane valido il traguardo originale.
La CG verrà congelata sulla cima dell'ultima salita.

Diciamo che ovviamente non può essere una soluzione per il futuro, è un modo per superare lo shock e sottolineare che esiste un problema che andrà affrontato.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Stabilire degli standard delle biciclette che permette di ridurre la velocità (peso - copertoncini eccetera) è sicuramente utile perchè permette di dilatare i tempi di reazione rispetto agli ostacoli, le traiettorie e gli errori dei corridori.
Ovviamente il ciclismo e il mercato sta andando in tutt'altra direzione.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da ntun »

So che è una soluzione non soluzione, ma neutralizzare le discese più pericolose a mo' di virtuale safety car della F1?

Tipo, tu questo tratto lo devi fare a 40 all'ora, tolleranza di 5 kmh, poi da dove ti dico io puoi ripartire a tutta.

(Sono troppo emotivamente toccato dall'evento appena successo?)


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Nè sul sito ufficiale della corsa, nè sulla pagina fb ci sono notizie relative alla tappa di oggi.

Intanto segnalo che con l'odierno ritiro di Bilbao Kelderman sale al 5° posto della classifica


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da galliano »

Salvatore77 ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 8:32 Stabilire degli standard delle biciclette che permette di ridurre la velocità (peso - copertoncini eccetera) è sicuramente utile perchè permette di dilatare i tempi di reazione rispetto agli ostacoli, le traiettorie e gli errori dei corridori.
Ovviamente il ciclismo e il mercato sta andando in tutt'altra direzione.
Perché il mercato ha rotto i cosiddetti.
Il mercato qui, il mercato là.
Col mercato si affamano i popoli, si lavora sempre di più, si ha meno tempo, si è più stressati. Il mercato è un modo di governare la società che dovrà essere superato il prima possibile.
Scusate l'ot.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da galliano »

maurofacoltosi ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 8:37 Nè sul sito ufficiale della corsa, nè sulla pagina fb ci sono notizie relative alla tappa di oggi.
C'è sulle Latest News del sito ufficiale


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Robdin2007 »

ntun ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 8:34 So che è una soluzione non soluzione, ma neutralizzare le discese più pericolose a mo' di virtuale safety car della F1?

Tipo, tu questo tratto lo devi fare a 40 all'ora, tolleranza di 5 kmh, poi da dove ti dico io puoi ripartire a tutta.

(Sono troppo emotivamente toccato dall'evento appena successo?)
Si puo fare ma allora certamente non guardero piu il ciclismo, e pribabilmente non saro solo.... Il protocollo per situazion estreme esiste gia....se meti il safety car sulla discesa di mercoledi che aveva asfalto perfetto, tempo perfetto e curve non molto pericolose allora lo devi metere da per tutto, e quello non e piu ciclismo


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Winter »

Rogla1 ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 5:36 i copertoni sono già molto ma molto più larghi di quanto si usava anche solo qualche anno fa, quindi lì non cambia molto.

Il limite di velocità sarebbe invece una bellissima e fattibilissima idea. Ad esempio MAX 80 kmh sempre, tutta
la stagione e tutte le gare, ma abbassabile dalla giuria in condizioni particolari, tipo pioggia o discesa pericolosa o con asfalto in cattive condizioni, vedi Croix de Coeur.
I controlli potrebbero avvenire, come detto sopra, dal check dei computerini, ma anche in corsa dai giudici di gara in motocicletta o appostati con dei velox nei punti decisivi e pericolosi delle discese. Sono cose fattibilissime e porterebbero immediatamente un cambiamento.

EDIT: anche senza andare a vedere i computerini, i ciclisti hanno i trasponder gps e già solo quelli vanno benissimo. Insomma ci sono tanti modi per rilevare la velocità.
Mi sembra la morte del ciclismo mettere dei limiti di velocità in discesa
è come neutralizzarle
L'abilità in discesa è una dote importante
Savoldelli non avrebbe mai vinto nessun giro d'italia con ste regole per esempio


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Winter »

Robdin2007 ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 9:02
Si puo fare ma allora certamente non guardero piu il ciclismo, e pribabilmente non saro solo.... Il protocollo per situazion estreme esiste gia....se meti il safety car sulla discesa di mercoledi che aveva asfalto perfetto, tempo perfetto e curve non molto pericolose allora lo devi metere da per tutto, e quello non e piu ciclismo
esatto
ma che ciclismo diventa ?
l'altro ieri le condizioni erano perfette


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Dopo la Bahrain si ritira al completo anche la Tudor


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da lucks83 »

Winter ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 9:04
Robdin2007 ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 9:02
Si puo fare ma allora certamente non guardero piu il ciclismo, e pribabilmente non saro solo.... Il protocollo per situazion estreme esiste gia....se meti il safety car sulla discesa di mercoledi che aveva asfalto perfetto, tempo perfetto e curve non molto pericolose allora lo devi metere da per tutto, e quello non e piu ciclismo
esatto
ma che ciclismo diventa ?
l'altro ieri le condizioni erano perfette
Esatto.
La soluzione non può essere tagliare o neutralizzare le discese.
Anche perché, fatto quel passo, il successivo quale sarebbe?
Abolire le volate di gruppo a 70 orari?

Urge sensibilizzare i corridori, tirare i freni un po' di più non è una vergogna, devono capire che devono tenersi un margine di sicurezza e non rischiare l'osso del collo giù dalle montagne.
Quelli che fanno gruppetto e poi scendono alla morte per stare nel tempo massimo potrebbero dare qualcosa in più in salita.
Chi non è un drago in discesa è inutile che cerchi di stare dietro al falco di turno
Zakarin giù dall'Agnello è stato miracolato, Rivière fece lo sbaglio di provare a tenere Nencini in discesa, quando era palese non fosse in grado di farlo.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da herbie »

Winter ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 9:03
Rogla1 ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 5:36 i copertoni sono già molto ma molto più larghi di quanto si usava anche solo qualche anno fa, quindi lì non cambia molto.

Il limite di velocità sarebbe invece una bellissima e fattibilissima idea. Ad esempio MAX 80 kmh sempre, tutta
la stagione e tutte le gare, ma abbassabile dalla giuria in condizioni particolari, tipo pioggia o discesa pericolosa o con asfalto in cattive condizioni, vedi Croix de Coeur.
I controlli potrebbero avvenire, come detto sopra, dal check dei computerini, ma anche in corsa dai giudici di gara in motocicletta o appostati con dei velox nei punti decisivi e pericolosi delle discese. Sono cose fattibilissime e porterebbero immediatamente un cambiamento.

EDIT: anche senza andare a vedere i computerini, i ciclisti hanno i trasponder gps e già solo quelli vanno benissimo. Insomma ci sono tanti modi per rilevare la velocità.
Mi sembra la morte del ciclismo mettere dei limiti di velocità in discesa
è come neutralizzarle
L'abilità in discesa è una dote importante
Savoldelli non avrebbe mai vinto nessun giro d'italia con ste regole per esempio
Mah....ci sono discese molto selettive con curve e controvurve dove non c'è quasi mai lo spazio sufficiente per prendere grande velocità. Ci fai la differenza e come guidando al meglio li, la differenza la fai nelle curve non nei rettilinei.
Se poi quelle discese hanno dei tratti diritti li il limite di velocità è uguale per tutti quindi non viene avvantaggiato chi è dietro.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Ritirata in blocco anche la Intermarché


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da luketaro »

Ho letto le proposte fatte e mi sembrano quasi tutte improponibili e contro l'essenza del ciclismo su strada.

L'unico provvedimento che potrebbe essere possibile è una regolamentazione dei materiali che indirettamente favorisce la diminuzione delle velocità e rende più facile correggere gli errori, un po' come si fa col limite di peso minimo delle bici (ad esempio si potrebbe imporre copertoni con un'impronta a terra minima e con un range di pressioni limite...).


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Aggiornamento sulla tappa odierna:

1) il tempo per la classifica generale verrà preso a 25 Km dal traguardo
2) la vittoria di tappa sarà assegnata al traguardo, ma non saranno assegnati abbuoni
3) annullati gli abbuoni anche ai traguardi volanti
4) utte le altre classifiche saranno assegnate normalmente


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Fiammingo »

Con che giustificazione si sono ritirate le squadre? Capisco la Barhein, ma Intermarche e Tudor?


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da herbie »

luketaro ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 11:14 Ho letto le proposte fatte e mi sembrano quasi tutte improponibili e contro l'essenza del ciclismo su strada.

L'unico provvedimento che potrebbe essere possibile è una regolamentazione dei materiali che indirettamente favorisce la diminuzione delle velocità e rende più facile correggere gli errori, un po' come si fa col limite di peso minimo delle bici (ad esempio si potrebbe imporre copertoni con un'impronta a terra minima e con un range di pressioni limite...).
Sono d'accordo che l'essenza del ciclismo ne esce comunque ridimensionata, tuttavia una cosa è utilizzare biciclette diverse, o togliere un buon 50 % delle discese dai percorsi, un altro è fare una limitazione regolamentate della velocità massima che certamente danneggia un po' chi sa rischiare più di altri, ma che non snon snatura la dinamica del gesto e non azzera ovviamente la pericolosità del ciclismo, tuttavia va almeno ad evitare quelle situazioni di velocità non controllabile dove la minima cosa diventa pericolosa.

Ps: con pressioni minori l'impronta sull'asfalto è maggiore ma non oltre un certo limite. Poi la bicicletta diventa meno controllabile.


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Fiammingo ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 11:42 Con che giustificazione si sono ritirate le squadre? Capisco la Barhein, ma Intermarche e Tudor?
Tudor è elvetica come Mader


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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da gampenpass »

galliano ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 8:38
Salvatore77 ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 8:32 Stabilire degli standard delle biciclette che permette di ridurre la velocità (peso - copertoncini eccetera) è sicuramente utile perchè permette di dilatare i tempi di reazione rispetto agli ostacoli, le traiettorie e gli errori dei corridori.
Ovviamente il ciclismo e il mercato sta andando in tutt'altra direzione.
Perché il mercato ha rotto i cosiddetti.
Il mercato qui, il mercato là.
Col mercato si affamano i popoli, si lavora sempre di più, si ha meno tempo, si è più stressati. Il mercato è un modo di governare la società che dovrà essere superato il prima possibile.
Scusate l'ot.
Il mercato deve essere al servizio dell'uomo e non viceversa. Oggi siamo schiavi del consumismo e dei social.
Il fatto è che ci rimettiamo tutti, anche chi pensa di specularci sopra. Si preferisce guardare al proprio orticello.

Tornando al ciclismo, manca una visione a lungo termine. Se qualcuno di influente dice che bisogna eliminare le tappe di alta montagna perché sono pericolose, state sicuri che nel giro di poco verrà fatto. Un tempo lo avrebbero preso per matto.
Oltre tutto è proprio irrispettoso prendere come pretesto un ciclista che è morto cadendo in discesa (non sappiamo esattamente le cause dell'incidente) per portare avanti queste idee balzane.


gampenpass
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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herbie ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 10:47
Winter ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 9:03
Rogla1 ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 5:36 i copertoni sono già molto ma molto più larghi di quanto si usava anche solo qualche anno fa, quindi lì non cambia molto.

Il limite di velocità sarebbe invece una bellissima e fattibilissima idea. Ad esempio MAX 80 kmh sempre, tutta
la stagione e tutte le gare, ma abbassabile dalla giuria in condizioni particolari, tipo pioggia o discesa pericolosa o con asfalto in cattive condizioni, vedi Croix de Coeur.
I controlli potrebbero avvenire, come detto sopra, dal check dei computerini, ma anche in corsa dai giudici di gara in motocicletta o appostati con dei velox nei punti decisivi e pericolosi delle discese. Sono cose fattibilissime e porterebbero immediatamente un cambiamento.

EDIT: anche senza andare a vedere i computerini, i ciclisti hanno i trasponder gps e già solo quelli vanno benissimo. Insomma ci sono tanti modi per rilevare la velocità.
Mi sembra la morte del ciclismo mettere dei limiti di velocità in discesa
è come neutralizzarle
L'abilità in discesa è una dote importante
Savoldelli non avrebbe mai vinto nessun giro d'italia con ste regole per esempio
Mah....ci sono discese molto selettive con curve e controvurve dove non c'è quasi mai lo spazio sufficiente per prendere grande velocità. Ci fai la differenza e come guidando al meglio li, la differenza la fai nelle curve non nei rettilinei.
Se poi quelle discese hanno dei tratti diritti li il limite di velocità è uguale per tutti quindi non viene avvantaggiato chi è dietro.
Ma il problema non è solo la velocità, è soprattutto il fatto che le bici attuali sono troppo rigide e pericolose. Chi le costruisce ha tenuto conto dell'aerodinamica e della scorrevolezza, ma non della guidabilità del mezzo. Altrimenti come si spiegano tutti questi incidenti?
Ormai assistiamo ad un incidente grave in ogni corsa del calendario. Cosa c'entrano le discese?


Winter
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Winter »

herbie ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 10:47
Mah....ci sono discese molto selettive con curve e controvurve dove non c'è quasi mai lo spazio sufficiente per prendere grande velocità. Ci fai la differenza e come guidando al meglio li, la differenza la fai nelle curve non nei rettilinei.
Se poi quelle discese hanno dei tratti diritti li il limite di velocità è uguale per tutti quindi non viene avvantaggiato chi è dietro.
Ma cosa dici ?
Se uno ha paura e sul fauniera va come massimo a 70 kmh
E il falco va a 110 kmh..
Con il tuo limite quello che ha paura andrà sempre a 70 come prima
Il falco perderà 30 kmh..non viene svantaggiato??
La differenza la fai nelle semicurve e nelle curve veloci


luketaro
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da luketaro »

herbie ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 11:42
luketaro ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 11:14 Ho letto le proposte fatte e mi sembrano quasi tutte improponibili e contro l'essenza del ciclismo su strada.

L'unico provvedimento che potrebbe essere possibile è una regolamentazione dei materiali che indirettamente favorisce la diminuzione delle velocità e rende più facile correggere gli errori, un po' come si fa col limite di peso minimo delle bici (ad esempio si potrebbe imporre copertoni con un'impronta a terra minima e con un range di pressioni limite...).
Sono d'accordo che l'essenza del ciclismo ne esce comunque ridimensionata, tuttavia una cosa è utilizzare biciclette diverse, o togliere un buon 50 % delle discese dai percorsi, un altro è fare una limitazione regolamentate della velocità massima che certamente danneggia un po' chi sa rischiare più di altri, ma che non snon snatura la dinamica del gesto e non azzera ovviamente la pericolosità del ciclismo, tuttavia va almeno ad evitare quelle situazioni di velocità non controllabile dove la minima cosa diventa pericolosa.

Ps: con pressioni minori l'impronta sull'asfalto è maggiore ma non oltre un certo limite. Poi la bicicletta diventa meno controllabile.
Innanzitutto non è vero che limitare la velocità non snaturi un pezzo importante del ciclismo su strada, ma poi ci sono contraddizioni fondamentali su come regolamentare e attuare una cosa del genere:

-che limite di velocità impostiamo? 90 km/h? 100? In quanti punti si raggiungono veramente quelle velocità? Ma poi, il rischio non è comunque alto a 70/80 all'ora? Quindi limitiamo tutto a 60 (che comunque se cadi ai 60 all'ora ti puoi fare molto male)?

-come decidiamo in quali zone vige la regola? Una volata dove fanno i 65 km/h va bene, o devono farla più piano? Uno stradone con 4% di pendenza dove il gruppo fa i 70 lo consideriamo discesa oppure no?

-chi si occupa di far rispettare il limite? Mettiamo le safetybikes? Le bandierine? Mettiamo sulle bici un sistema automatico che frena da solo una volta superato il limite? Oppure devono essere i ciclisti che, guardando il computerino invece che la strada, si preoccupano di non sforare?

-se per una qualche ragione uno deve recuperare un buco ma non può né usare la scia, ne fare quella pedalata in più perché sono già tutti al limite consentito, che fa? Deve tirare la staccata? Non è ancora più pericoloso?

-che succede ai freni, dopo che si sono fatti 20 km di discesa costantemente pinzati? Che succede al braccio di uno che per 20 km ha costantemente tunuto pinzato il freno?

Mi sembra assolutamente una cosa improponibile.


maurofacoltosi
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

In parecchi altri corridori oggi non sono partiti. Tra gli altri gli elvetici Hirschi e Kung e l'australiano Dennis.

Elenco completo dei ritirati odierni


VAN DEN BERG Julius

SCHÄR Michael

HIRSCHI Marc

MACIEJUK Filip

ERIKSSON Jacob

THALMANN Roland

PETIT Adrien

SCOTSON Miles

NEILANDS Krists

LOUVEL Matis

BILBAO Pello

TIBERI Antonio

REICHENBACH Sébastien

COSTA Rui

MONIQUET Sylvain

SCULLY Tom

KÜNG Stefan

VAN EETVELT Lennert

MIHOLJEVIĆ Fran

KAMP Alexander

GIRMAY Biniam

SMITH Dion

SCHMID Mauro

SCHULTZ Nick

MCLAY Daniel

ARNDT Nikias

VOISARD Yannis

SUTER Joel

DE POOTER Dries

DÉMARE Arnaud

IMPEY Daryl

DENNIS Rohan

SIMMONS Quinn

PRICE-PEJTERSEN Johan

KLUCKERS Arthur

CALMEJANE Lilian

TEUNISSEN Mike


Mauro Facoltosi
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miroci
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

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galliano ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 8:38
Salvatore77 ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 8:32 Stabilire degli standard delle biciclette che permette di ridurre la velocità (peso - copertoncini eccetera) è sicuramente utile perchè permette di dilatare i tempi di reazione rispetto agli ostacoli, le traiettorie e gli errori dei corridori.
Ovviamente il ciclismo e il mercato sta andando in tutt'altra direzione.
Perché il mercato ha rotto i cosiddetti.
Il mercato qui, il mercato là.
Col mercato si affamano i popoli, si lavora sempre di più, si ha meno tempo, si è più stressati. Il mercato è un modo di governare la società che dovrà essere superato il prima possibile.
Scusate l'ot.
Superquoto


Bomby
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)

Messaggio da leggere da Bomby »

luketaro ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 12:59
herbie ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 11:42
luketaro ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 11:14 Ho letto le proposte fatte e mi sembrano quasi tutte improponibili e contro l'essenza del ciclismo su strada.

L'unico provvedimento che potrebbe essere possibile è una regolamentazione dei materiali che indirettamente favorisce la diminuzione delle velocità e rende più facile correggere gli errori, un po' come si fa col limite di peso minimo delle bici (ad esempio si potrebbe imporre copertoni con un'impronta a terra minima e con un range di pressioni limite...).
Sono d'accordo che l'essenza del ciclismo ne esce comunque ridimensionata, tuttavia una cosa è utilizzare biciclette diverse, o togliere un buon 50 % delle discese dai percorsi, un altro è fare una limitazione regolamentate della velocità massima che certamente danneggia un po' chi sa rischiare più di altri, ma che non snon snatura la dinamica del gesto e non azzera ovviamente la pericolosità del ciclismo, tuttavia va almeno ad evitare quelle situazioni di velocità non controllabile dove la minima cosa diventa pericolosa.

Ps: con pressioni minori l'impronta sull'asfalto è maggiore ma non oltre un certo limite. Poi la bicicletta diventa meno controllabile.
Innanzitutto non è vero che limitare la velocità non snaturi un pezzo importante del ciclismo su strada, ma poi ci sono contraddizioni fondamentali su come regolamentare e attuare una cosa del genere:

-che limite di velocità impostiamo? 90 km/h? 100? In quanti punti si raggiungono veramente quelle velocità? Ma poi, il rischio non è comunque alto a 70/80 all'ora? Quindi limitiamo tutto a 60 (che comunque se cadi ai 60 all'ora ti puoi fare molto male)?

-come decidiamo in quali zone vige la regola? Una volata dove fanno i 65 km/h va bene, o devono farla più piano? Uno stradone con 4% di pendenza dove il gruppo fa i 70 lo consideriamo discesa oppure no?

-chi si occupa di far rispettare il limite? Mettiamo le safetybikes? Le bandierine? Mettiamo sulle bici un sistema automatico che frena da solo una volta superato il limite? Oppure devono essere i ciclisti che, guardando il computerino invece che la strada, si preoccupano di non sforare?

-se per una qualche ragione uno deve recuperare un buco ma non può né usare la scia, ne fare quella pedalata in più perché sono già tutti al limite consentito, che fa? Deve tirare la staccata? Non è ancora più pericoloso?

-che succede ai freni, dopo che si sono fatti 20 km di discesa costantemente pinzati? Che succede al braccio di uno che per 20 km ha costantemente tunuto pinzato il freno?

Mi sembra assolutamente una cosa improponibile.
Come tutte le cose pensate dalla pancia sull'onda dell'emozione.

Le soluzioni definitive al momento non ci sono.
Credo si debba insistere sulla mentalità dei corridori, sulla prevenzione, con ispezione dei tracciati, individuazione dei punti pericolosi e messa in sicurezza, ben sapendo che non si può coprire tutto il percorso di gara. Poi si può pensare a migliorare le protezioni individuali, magari con gli airbag integrati nel casco (credo che integrarli negli indumenti sia certamente possibile, ma molto più scomodo e meno pratico).
Mettere un limite di velocità è una norma il più delle volte inutile: una curva può essere molto pericolosa anche se si esce a 40 km/h, c'è gente che s'è fatta parecchio male in rettilineo. Non esiste un limite di velocità univoco per tutti i casi e per tutti i ciclisti: dove uno come Savoldelli poteva passare senza battere ciglio a 90 all'ora, un paracarro come Zakarin magari correva molti più rischi a passarci a 70, proprio per le differenti capacità di guida e correzione degli errori.


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