Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Ma ve li immaginate Ayuso e Pogi insieme a un Tour futuro contro Vinge Roglic. Che spettacolo di attacchi continui sarebbe
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
In futuro ? Roglic ha 34 anni...ciclistapazzo ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 16:58 Ma ve li immaginate Ayuso e Pogi insieme a un Tour futuro contro Vinge Roglic. Che spettacolo di attacchi continui sarebbe
- Walter_White
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
WVA proprio indietro di condizione. Ayuso pazzesco, anche se Skjelmose la porta a casa
FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Aggiungiamo Evenepoel Masnada.ciclistapazzo ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 16:58 Ma ve li immaginate Ayuso e Pogi insieme a un Tour futuro contro Vinge Roglic. Che spettacolo di attacchi continui sarebbe
1° Tour de France 2018
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Ayuso superlativo, Remco mi sembra ancora indietro rispetto al corridore che abbiamo visto in primavera.
Lo spagnolo farà il Tour in supporto di Pogacar o verrà mandato alla Vuelta come capitano?
Lo spagnolo farà il Tour in supporto di Pogacar o verrà mandato alla Vuelta come capitano?
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Ma farà già il Tour quest'anno Ayuso o verrà dirottato sulla Vuelta?
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Detto questo, con un Pogacar non certo della sua condizione, io lo porterei
Però c'è già Yates, certo questo va di più del buon gemello
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Mah, non saprei.Robdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Lo stesso Evenepoel ha dichiarato che in questo Giro di Svizzera non si sente in forma come in primavera, e che pensa stia pagando ancora il fatto di aver contratto il Covid...
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Di quelli di classifica Remco è l'unico che ha speso ieri.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
La scusa perfetta, buona per tutte le stagionilucks83 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:32Mah, non saprei.Robdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Lo stesso Evenepoel ha dichiarato che in questo Giro di Svizzera non si sente in forma come in primavera, e che pensa stia pagando ancora il fatto di aver contratto il Covid...
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
quindi la prima crono l'ha fatta con il motorino??Robdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
È esattamente il contrario inveceRobdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
In effettipietro ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:11È esattamente il contrario inveceRobdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Uno perde due settimane di allenamenti
Non prepara minimamente il giro di Svizzera
E perde di 8 secondi
D altronde tutti battono ganna a crono
- Tranchée d'Arenberg
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Non credo che quei 18 km tutto solo gli abbiano fatto perdere il Tour de Suisse visto che alla fine ha pagato a Skjelmose ben 45 secondi. Più verosimile ipotizzare che senza quell'attacco avrebbe vinto la tappa di oggi, ma alla fine non sarebbe cambiato niente. Anzi, meglio la vittoria di ieri a mio avviso voluta a tutti i costi per poterla dedicare al povero Mader.Salvatore77 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 18:06 Di quelli di classifica Remco è l'unico che ha speso ieri.
Mi pare chiaro che questo Evenepoel non era lo stesso di inizio Giro.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Notevoli le performance di pidcock a questo giro di Svizzera..
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Chiaro x noi.. ma non per tuttiTranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:25
Mi pare chiaro che questo Evenepoel non era lo stesso di inizio Giro.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Premesso che faccio ancora molta, ma molta fatica a parlare di risultati e prestazioni dopo quello che è successo, secondo me il fatto che quarti quinti e sesti siano arrivati rispettivamente Bisseger WVA e Asgreen dimostra che Ayuso e Skelmose sono andati fortissimo, che entrambi fossero a proprio agio nelle prove contro il tempo si sapeva, specie lo spagnolo, però forse in questa maniera ancora no, insomma Remco è Remco ma non è che questi due passeggino...e comunque nella seconda crono al Giro il Covid su Remco per me ha influito, non saprei dire in quale percentuale, oltretutto pioveva a tutto spiano ad appiattire i valori...
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Ho pochi dubbi sul fatto che al Tour sarà al suo meglio (non ho visto le tappe, se non qualche finale, ma dai risultati non ha neanche fatto schifo mi sembra), lui è così, difficilmente va forte prima del grande obiettivo. Comunque non staccare mai non credo sia un'ideona, a maggio invece di rifiatare è andato in MTB
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Van Aert comunque distante anni luce dalla condizione di luglio 2022rododendro ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:33 Premesso che faccio ancora molta, ma molta fatica a parlare di risultati e prestazioni dopo quello che è successo, secondo me il fatto che quarti quinti e sesti siano arrivati rispettivamente Bisseger WVA e Asgreen dimostra che Ayuso e Skelmose sono andati fortissimo, che entrambi fossero a proprio agio nelle prove contro il tempo si sapeva, specie lo spagnolo, però forse in questa maniera ancora no, insomma Remco è Remco ma non è che questi due passeggino...e comunque nella seconda crono al Giro il Covid su Remco per me ha influito, non saprei dire in quale percentuale, oltretutto pioveva a tutto spiano ad appiattire i valori...
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Ma guarda che non è mica una scusa.simon89 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:05La scusa perfetta, buona per tutte le stagionilucks83 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:32Mah, non saprei.Robdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Lo stesso Evenepoel ha dichiarato che in questo Giro di Svizzera non si sente in forma come in primavera, e che pensa stia pagando ancora il fatto di aver contratto il Covid...
A parte il fatto che basta guardare le corse per accorgersi di come pedala Remco al Tour de Suisse, rispetto a inizio Giro o alla Liegi, ma anche rispetto al mondiale australiano, a San Sebastian e alla vuelta...
Siamo su due livelli di performance diversi.
Ma poi hai la controprova: in Abruzzo a crono ha mazzuolato i migliori cronoman del mondo, una settimana dopo ha fatto una fatica del diavolo a vincere per un secondo.
È indubbio che il Covid qualche cosa ti tolga a livello di prestazioni.
Aggiungici in più che nel ciclismo di oggi non ci si inventa nulla, e vedi come puoi essere competitivo al massimo livello dopo 2 settimane in cui non hai svolto allenamenti né partecipato a corse.
Ultima modifica di lucks83 il domenica 18 giugno 2023, 21:50, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Intendevo quello. La tappa era alla portata.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:25Non credo che quei 18 km tutto solo gli abbiano fatto perdere il Tour de Suisse visto che alla fine ha pagato a Skjelmose ben 45 secondi. Più verosimile ipotizzare che senza quell'attacco avrebbe vinto la tappa di oggi, ma alla fine non sarebbe cambiato niente. Anzi, meglio la vittoria di ieri a mio avviso voluta a tutti i costi per poterla dedicare al povero Mader.Salvatore77 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 18:06 Di quelli di classifica Remco è l'unico che ha speso ieri.
Mi pare chiaro che questo Evenepoel non era lo stesso di inizio Giro.
Forse l'azione di ieri è scaturita anche perché non sentiva di avere possibilità di ribaltare la classifica.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Esattopietro ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:11È esattamente il contrario inveceRobdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Beh dai come Gaudu al Delfinato..ma poi saranno al tour al top.
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Veramente è il contrario. In condizioni mediocri a questo Svizzera ha fatto una prestazione in linea con quella del Giro.Robdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Un campione del mondo in linea con le sue dichiarazioni: ha detto che puntava ad una tappa e quella ha preso.
Competitivo, ma non super, si è piazzato spesso.
Senza altura, con quindici giorni fermo, non si poteva ambire a più
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Su Gaudu non ci metto la mano sul fuoco perché al Delfinato era veramente indietromarco_graz ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 9:11Beh dai come Gaudu al Delfinato..ma poi saranno al tour al top.
Comunque i bookies sono dei genii, ma quanti cazzo di soldi si faranno, con tutti quelli che punteranno su Thomas??? (Tour 2018)
Remco Evenelimits.
O Remco Bluffenepoel.
Sono il DMM nello scoprire i bluff del ciclismo
Beppesaronni
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Se dopo tutto sto casino con Demare Gaudu arriva indietro di condizione al tour secondo me in Francia lo lincianoBrogno ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 10:00Su Gaudu non ci metto la mano sul fuoco perché al Delfinato era veramente indietromarco_graz ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 9:11Beh dai come Gaudu al Delfinato..ma poi saranno al tour al top.
Specialmente che se arrivi al km 0 indietro ti becchi un minutino subito fra le prime 2 tappe
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Imporre un limite di velocità ai corridori imho è impossibile.herbie ha scritto: ↑sabato 17 giugno 2023, 23:09 Sì, il mio discorso è: i problemi gravi vengono quando ad un certo punto il corridore sta quasi "fluttuando" con la sua bici (credo che chi ha fatto discese molto veloci intendain che senso uso questa parola) a velocità molto alte dove una bici anche di ultima generazione (sono bici spettacolari in discesa, sicurissime e sempre più guidabili) è in preda degli eventi (crepe dellì'asfalto, nel sud della Francia quelle strisce di asfalto "morbido" che tendono a sciogliersi e diventano scivolose, colpi di vento, sbandate del corridore davanti) . Questo accade quando si supera un limite che è molto alto. Gli 80 secondo me sono un limite già piuttosto alto che non si raggiunge affatto così facilmente.
Voglio dire che ci sono velocità alte, sempre pericolose perchè su una strada stretta a bordo burrone è pericoloso scendere anche a 60 all'ora, ma dove un corridore professionista è per lo meno padrone del mezzo che guida. A queste velocità, quasi sempre sotto gli 80, ma io direi anche i 75, si fanno pressochè tutte le discese, e con un regolamento che obblighi a stare sotto queste velocità non ci sarebbero grossi problemi quasi da nessuna parte. Ritengo sempre che la differenza il grande discesista la fa sul guidato, su curve cotrocurve e staccate, dove la velocità è alta, e va benissimo, ma non altissima: i tornanti sono la parte più sicura delle discese, perchè lì appunto freni fino quasi a fermarti, al limite puoi scivolare sull'interno, ma sempre a bassa velocità.
Un beep del computer di bordo (tipo quello delle varie soglie dei cardio di un tempo) avviserebbe quando la velocità limite regolamentare viene superata e comunque anche lì il corridore saprebbe di non venire immediatamente sanzionato, ma che ha un margine per rientrare nella velocità consentita.
Poi ci sono le discese dove invece certi lunghi rettilinei allo scoperto portano a superare quel range in cui tutto diventa a rischio e la bici un fuscello in preda degli eventi, quelle dove si avvicinano i 90 e i 100. Il ciclismo sarà sempre uno sport rischioso, tuttavia evitare almeno queste velocità estreme mi sembrerebbe il più concreto passo nella direzione di scongiurare gli accadimenti più tragici.
Le tute protettive in piena estate al Tour, accorgimenti tecnici che blocchino l'accelerazione della bici, queste cose mi paiono assai più complicate da attuare, rispetto ad una semplice modifica regolamentare che introduca un limite massimo di velocità, nell'ordine delle velocità di cui si parlava sopra.
Aggiungo che oltre alle castrazioni dei percorsi da terrorismi meteo vari e altre rivendicazioni, aggiungerci anche quelle di togliere dai percorsi discese che qualcuno potrebbe ritenere troppo veloci ogni volta discutendoci su per settimane, sarebbe una ulteriore mazzata per i grandi giri in generale, perchè poi si starebbe sempre più dalla parte della ragione per non avere discussioni...senza contare che a considerare ogni particolare, ogni discesa presenta situazioni di rischio importanti.
Perchè se imponi ,per es. ,gli 80 km/h come massimo può succedere che una curva che andrebbe fatta al max 60km/h (n.ro a caso) ,te la fanno a 70 per recuperare sui meno forti in discesa .
Voglio dire che andrebbero messi limiti variabili seguendo la variabilità del percorso .Il che è assurdo.
Spero di essermi spiegato.
Per quanto riguarda le reti non capisco come saltino fuori i 50 km,io le metterei solo nei curvoni pericolosi,con strapiombo,se la curva ha una via di fuga senza grandi dislivelli non la metterei.Mica le vorrete mettere nei rettilinei anche se in forte pendenza.
Qui non si tratta di eliminare gli incidenti ma di ridurne la probabilià con esito grave.
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
la curva viene fatta sempre alla massima velocità che consente di rimanere in strada e in piega, in gara eh....non hanno dieci km. all'ora di margine, in curva...ma neanche 3...la curva rallenta sempre la velocità, il problema è a che velocità ci arrivi.Gaul ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 12:13Imporre un limite di velocità ai corridori imho è impossibile.herbie ha scritto: ↑sabato 17 giugno 2023, 23:09 Sì, il mio discorso è: i problemi gravi vengono quando ad un certo punto il corridore sta quasi "fluttuando" con la sua bici (credo che chi ha fatto discese molto veloci intendain che senso uso questa parola) a velocità molto alte dove una bici anche di ultima generazione (sono bici spettacolari in discesa, sicurissime e sempre più guidabili) è in preda degli eventi (crepe dellì'asfalto, nel sud della Francia quelle strisce di asfalto "morbido" che tendono a sciogliersi e diventano scivolose, colpi di vento, sbandate del corridore davanti) . Questo accade quando si supera un limite che è molto alto. Gli 80 secondo me sono un limite già piuttosto alto che non si raggiunge affatto così facilmente.
Voglio dire che ci sono velocità alte, sempre pericolose perchè su una strada stretta a bordo burrone è pericoloso scendere anche a 60 all'ora, ma dove un corridore professionista è per lo meno padrone del mezzo che guida. A queste velocità, quasi sempre sotto gli 80, ma io direi anche i 75, si fanno pressochè tutte le discese, e con un regolamento che obblighi a stare sotto queste velocità non ci sarebbero grossi problemi quasi da nessuna parte. Ritengo sempre che la differenza il grande discesista la fa sul guidato, su curve cotrocurve e staccate, dove la velocità è alta, e va benissimo, ma non altissima: i tornanti sono la parte più sicura delle discese, perchè lì appunto freni fino quasi a fermarti, al limite puoi scivolare sull'interno, ma sempre a bassa velocità.
Un beep del computer di bordo (tipo quello delle varie soglie dei cardio di un tempo) avviserebbe quando la velocità limite regolamentare viene superata e comunque anche lì il corridore saprebbe di non venire immediatamente sanzionato, ma che ha un margine per rientrare nella velocità consentita.
Poi ci sono le discese dove invece certi lunghi rettilinei allo scoperto portano a superare quel range in cui tutto diventa a rischio e la bici un fuscello in preda degli eventi, quelle dove si avvicinano i 90 e i 100. Il ciclismo sarà sempre uno sport rischioso, tuttavia evitare almeno queste velocità estreme mi sembrerebbe il più concreto passo nella direzione di scongiurare gli accadimenti più tragici.
Le tute protettive in piena estate al Tour, accorgimenti tecnici che blocchino l'accelerazione della bici, queste cose mi paiono assai più complicate da attuare, rispetto ad una semplice modifica regolamentare che introduca un limite massimo di velocità, nell'ordine delle velocità di cui si parlava sopra.
Aggiungo che oltre alle castrazioni dei percorsi da terrorismi meteo vari e altre rivendicazioni, aggiungerci anche quelle di togliere dai percorsi discese che qualcuno potrebbe ritenere troppo veloci ogni volta discutendoci su per settimane, sarebbe una ulteriore mazzata per i grandi giri in generale, perchè poi si starebbe sempre più dalla parte della ragione per non avere discussioni...senza contare che a considerare ogni particolare, ogni discesa presenta situazioni di rischio importanti.
Perchè se imponi ,per es. ,gli 80 km/h come massimo può succedere che una curva che andrebbe fatta al max 60km/h (n.ro a caso) ,te la fanno a 70 per recuperare sui meno forti in discesa .
Voglio dire che andrebbero messi limiti variabili seguendo la variabilità del percorso .Il che è assurdo.
Spero di essermi spiegato.
Dopo vari messaggi penso di aver fatto capire che il provvedimento sarebbe per evitare velocità fuori controllo in rettilineo, ma è nella natura del ciclismo fare la differenza sul guidato in discesa, lì comunque le velocità sono più basse, il relativo pericolo rimarrebbe, e non cambierebbe nulla.
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Vedo del tutto infattibile l'ide del limite di velocità e sono parecchio scettico anche sulle protezioni sul corpo del ciclista (airbag e simili).
Trovo invece che una soluzione fattibile, costoefficace e a bassissimo contenuto tecnologico sia rappresentata dall'installazione di protezioni (reti e balle) in quei pochi punti critici della discesa e soprattutto dalla segnalazione dei punti critici con commissari a bordo strada. Lapalissiano, ma andrebbe fatto in maniera più sistematica di come viene fatto oggi e regolamentato in maniera chiara come si fa con rotonde e spartitraffico.
Trovo invece che una soluzione fattibile, costoefficace e a bassissimo contenuto tecnologico sia rappresentata dall'installazione di protezioni (reti e balle) in quei pochi punti critici della discesa e soprattutto dalla segnalazione dei punti critici con commissari a bordo strada. Lapalissiano, ma andrebbe fatto in maniera più sistematica di come viene fatto oggi e regolamentato in maniera chiara come si fa con rotonde e spartitraffico.
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O lugar que ele habita, não falta moça bonita
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Il problema è che qualcuno ci proverà a farla a 10 km in più del dovuto, perchè dovrà recuperare per un qualche motivo e quello sarà l'unico modo.herbie ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 16:05la curva viene fatta sempre alla massima velocità che consente di rimanere in strada e in piega, in gara eh....non hanno dieci km. all'ora di margine, in curva...ma neanche 3...la curva rallenta sempre la velocità, il problema è a che velocità ci arrivi.Gaul ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 12:13Imporre un limite di velocità ai corridori imho è impossibile.herbie ha scritto: ↑sabato 17 giugno 2023, 23:09 Sì, il mio discorso è: i problemi gravi vengono quando ad un certo punto il corridore sta quasi "fluttuando" con la sua bici (credo che chi ha fatto discese molto veloci intendain che senso uso questa parola) a velocità molto alte dove una bici anche di ultima generazione (sono bici spettacolari in discesa, sicurissime e sempre più guidabili) è in preda degli eventi (crepe dellì'asfalto, nel sud della Francia quelle strisce di asfalto "morbido" che tendono a sciogliersi e diventano scivolose, colpi di vento, sbandate del corridore davanti) . Questo accade quando si supera un limite che è molto alto. Gli 80 secondo me sono un limite già piuttosto alto che non si raggiunge affatto così facilmente.
Voglio dire che ci sono velocità alte, sempre pericolose perchè su una strada stretta a bordo burrone è pericoloso scendere anche a 60 all'ora, ma dove un corridore professionista è per lo meno padrone del mezzo che guida. A queste velocità, quasi sempre sotto gli 80, ma io direi anche i 75, si fanno pressochè tutte le discese, e con un regolamento che obblighi a stare sotto queste velocità non ci sarebbero grossi problemi quasi da nessuna parte. Ritengo sempre che la differenza il grande discesista la fa sul guidato, su curve cotrocurve e staccate, dove la velocità è alta, e va benissimo, ma non altissima: i tornanti sono la parte più sicura delle discese, perchè lì appunto freni fino quasi a fermarti, al limite puoi scivolare sull'interno, ma sempre a bassa velocità.
Un beep del computer di bordo (tipo quello delle varie soglie dei cardio di un tempo) avviserebbe quando la velocità limite regolamentare viene superata e comunque anche lì il corridore saprebbe di non venire immediatamente sanzionato, ma che ha un margine per rientrare nella velocità consentita.
Poi ci sono le discese dove invece certi lunghi rettilinei allo scoperto portano a superare quel range in cui tutto diventa a rischio e la bici un fuscello in preda degli eventi, quelle dove si avvicinano i 90 e i 100. Il ciclismo sarà sempre uno sport rischioso, tuttavia evitare almeno queste velocità estreme mi sembrerebbe il più concreto passo nella direzione di scongiurare gli accadimenti più tragici.
Le tute protettive in piena estate al Tour, accorgimenti tecnici che blocchino l'accelerazione della bici, queste cose mi paiono assai più complicate da attuare, rispetto ad una semplice modifica regolamentare che introduca un limite massimo di velocità, nell'ordine delle velocità di cui si parlava sopra.
Aggiungo che oltre alle castrazioni dei percorsi da terrorismi meteo vari e altre rivendicazioni, aggiungerci anche quelle di togliere dai percorsi discese che qualcuno potrebbe ritenere troppo veloci ogni volta discutendoci su per settimane, sarebbe una ulteriore mazzata per i grandi giri in generale, perchè poi si starebbe sempre più dalla parte della ragione per non avere discussioni...senza contare che a considerare ogni particolare, ogni discesa presenta situazioni di rischio importanti.
Perchè se imponi ,per es. ,gli 80 km/h come massimo può succedere che una curva che andrebbe fatta al max 60km/h (n.ro a caso) ,te la fanno a 70 per recuperare sui meno forti in discesa .
Voglio dire che andrebbero messi limiti variabili seguendo la variabilità del percorso .Il che è assurdo.
Spero di essermi spiegato.
Dopo vari messaggi penso di aver fatto capire che il provvedimento sarebbe per evitare velocità fuori controllo in rettilineo, ma è nella natura del ciclismo fare la differenza sul guidato in discesa, lì comunque le velocità sono più basse, il relativo pericolo rimarrebbe, e non cambierebbe nulla.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Ci sarà una ragione per cui il mortirolo su mazzo è stato sceso una volta per sbaglio. Lo zoncolan da Sutrio non è mai stato proposto prima di Tualis e Ravascletto. Al giau non si arriva dopo Sella e Fedaia da Ovest. La ragione è che chi traccia tendenzialmente evita alcune discese infernali.
Una discesa dove ho preso velocità folli è il Tonale verso la Val di Sole - essendo poco pendente poi frenavo facile, ma la velocità c'era eccome
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The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Sì, e questo però non ha molto a che vedere con la discesa dell'Albula ed il luogo dell'incidente, che si trova secondo le curve di livello di google maps e anche quelle di https://map.geo.admin.ch/ a circa 2180 m, e quindi dopo appena un breve tratto all'8%:Maìno della Spinetta ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 17:49 Ci sarà una ragione per cui il mortirolo su mazzo è stato sceso una volta per sbaglio. Lo zoncolan da Sutrio non è mai stato proposto prima di Tualis e Ravascletto. Al giau non si arriva dopo Sella e Fedaia da Ovest. La ragione è che chi traccia tendenzialmente evita alcune discese infernali.
Una discesa dove ho preso velocità folli è il Tonale verso la Val di Sole - essendo poco pendente poi frenavo facile, ma la velocità c'era eccome
http://www.salite.ch/Grafici7001/007523.gif
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Avendo letto la ricostruzione dell'incidente propendo per la fatalità, non tanto per la discesa assassinajumbo ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 17:54Sì, e questo però non ha molto a che vedere con la discesa dell'Albula ed il luogo dell'incidente, che si trova secondo le curve di livello di google maps e anche quelle di https://map.geo.admin.ch/ a circa 2180 m, e quindi dopo appena un breve tratto all'8%:Maìno della Spinetta ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 17:49 Ci sarà una ragione per cui il mortirolo su mazzo è stato sceso una volta per sbaglio. Lo zoncolan da Sutrio non è mai stato proposto prima di Tualis e Ravascletto. Al giau non si arriva dopo Sella e Fedaia da Ovest. La ragione è che chi traccia tendenzialmente evita alcune discese infernali.
Una discesa dove ho preso velocità folli è il Tonale verso la Val di Sole - essendo poco pendente poi frenavo facile, ma la velocità c'era eccome
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
L'idea del limite di velocità è davvero di difficile attuazione.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
ma guardaGaul ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 12:13Imporre un limite di velocità ai corridori imho è impossibile.herbie ha scritto: ↑sabato 17 giugno 2023, 23:09 Sì, il mio discorso è: i problemi gravi vengono quando ad un certo punto il corridore sta quasi "fluttuando" con la sua bici (credo che chi ha fatto discese molto veloci intendain che senso uso questa parola) a velocità molto alte dove una bici anche di ultima generazione (sono bici spettacolari in discesa, sicurissime e sempre più guidabili) è in preda degli eventi (crepe dellì'asfalto, nel sud della Francia quelle strisce di asfalto "morbido" che tendono a sciogliersi e diventano scivolose, colpi di vento, sbandate del corridore davanti) . Questo accade quando si supera un limite che è molto alto. Gli 80 secondo me sono un limite già piuttosto alto che non si raggiunge affatto così facilmente.
Voglio dire che ci sono velocità alte, sempre pericolose perchè su una strada stretta a bordo burrone è pericoloso scendere anche a 60 all'ora, ma dove un corridore professionista è per lo meno padrone del mezzo che guida. A queste velocità, quasi sempre sotto gli 80, ma io direi anche i 75, si fanno pressochè tutte le discese, e con un regolamento che obblighi a stare sotto queste velocità non ci sarebbero grossi problemi quasi da nessuna parte. Ritengo sempre che la differenza il grande discesista la fa sul guidato, su curve cotrocurve e staccate, dove la velocità è alta, e va benissimo, ma non altissima: i tornanti sono la parte più sicura delle discese, perchè lì appunto freni fino quasi a fermarti, al limite puoi scivolare sull'interno, ma sempre a bassa velocità.
Un beep del computer di bordo (tipo quello delle varie soglie dei cardio di un tempo) avviserebbe quando la velocità limite regolamentare viene superata e comunque anche lì il corridore saprebbe di non venire immediatamente sanzionato, ma che ha un margine per rientrare nella velocità consentita.
Poi ci sono le discese dove invece certi lunghi rettilinei allo scoperto portano a superare quel range in cui tutto diventa a rischio e la bici un fuscello in preda degli eventi, quelle dove si avvicinano i 90 e i 100. Il ciclismo sarà sempre uno sport rischioso, tuttavia evitare almeno queste velocità estreme mi sembrerebbe il più concreto passo nella direzione di scongiurare gli accadimenti più tragici.
Le tute protettive in piena estate al Tour, accorgimenti tecnici che blocchino l'accelerazione della bici, queste cose mi paiono assai più complicate da attuare, rispetto ad una semplice modifica regolamentare che introduca un limite massimo di velocità, nell'ordine delle velocità di cui si parlava sopra.
Aggiungo che oltre alle castrazioni dei percorsi da terrorismi meteo vari e altre rivendicazioni, aggiungerci anche quelle di togliere dai percorsi discese che qualcuno potrebbe ritenere troppo veloci ogni volta discutendoci su per settimane, sarebbe una ulteriore mazzata per i grandi giri in generale, perchè poi si starebbe sempre più dalla parte della ragione per non avere discussioni...senza contare che a considerare ogni particolare, ogni discesa presenta situazioni di rischio importanti.
Perchè se imponi ,per es. ,gli 80 km/h come massimo può succedere che una curva che andrebbe fatta al max 60km/h (n.ro a caso) ,te la fanno a 70 per recuperare sui meno forti in discesa .
Voglio dire che andrebbero messi limiti variabili seguendo la variabilità del percorso .Il che è assurdo.
Spero di essermi spiegato.
Per quanto riguarda le reti non capisco come saltino fuori i 50 km,io le metterei solo nei curvoni pericolosi,con strapiombo,se la curva ha una via di fuga senza grandi dislivelli non la metterei.Mica le vorrete mettere nei rettilinei anche se in forte pendenza.
Qui non si tratta di eliminare gli incidenti ma di ridurne la probabilià con esito grave.
sopra i cento km/h se alzi lievemente il corpo la portanza della vena fluida ti fa quasi galleggiare, perdi aderenza ed è molto pericoloso anche perchè con poca aderenza la staccata è molto più lunga del normale
in curva volente o nolente le velocità sono basse e sicuramente converrai che cadere a 90/100 km/h non è come cadere a 50 km/h
poi le fatalità possono accadere anche uscendo di casa la mattina
e il ciclismo non sarà mai uno sport a rischio 0
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Confermo, essendo stato di persona sul posto due giorni dopo l'incidente.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 20:09Avendo letto la ricostruzione dell'incidente propendo per la fatalità, non tanto per la discesa assassinajumbo ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 17:54Sì, e questo però non ha molto a che vedere con la discesa dell'Albula ed il luogo dell'incidente, che si trova secondo le curve di livello di google maps e anche quelle di https://map.geo.admin.ch/ a circa 2180 m, e quindi dopo appena un breve tratto all'8%:Maìno della Spinetta ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 17:49 Ci sarà una ragione per cui il mortirolo su mazzo è stato sceso una volta per sbaglio. Lo zoncolan da Sutrio non è mai stato proposto prima di Tualis e Ravascletto. Al giau non si arriva dopo Sella e Fedaia da Ovest. La ragione è che chi traccia tendenzialmente evita alcune discese infernali.
Una discesa dove ho preso velocità folli è il Tonale verso la Val di Sole - essendo poco pendente poi frenavo facile, ma la velocità c'era eccome
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Curva non pericolosa, che non chiude in uscita, asfalto in eccellenti condizioni, si arriva effettivamente da un rettilineo lunghetto e piuttosto pendente ( credo 9-10%) ma che ti dà modo di vedere e capire la curva.
All'esterno non c'è un vero burrone, ma un prato che degrada in maniera marcata ma non troppo ripida.
Il problema è che lì sotto ci sono due o tre canalette in cemento (credo che sia quello il materiale) per lo scolo dell'acqua da sotto la strada e un terrapieno in cui vengono convogliate.
Il povero Gino si è schiantato contro una di queste canalette, provocandosi lesioni gravissime.
Penso di possa paragonare alla caduta di lambrecht, caduto nel punto sbagliato e atterrato contro l'ostacolo sbagliato...
Una fatalità incredibile.
Poi bisognerebbe analizzare il perché dell'uscita di strada....
Quando sono passato io, sabato, il vento era piuttosto fastidioso.
Può essere che una folata sbagliata, presa a 90 all'ora, abbia mandato Sheffield e Mader fuori linea?
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
mi sembra evidenre dalle ricostruzioni e dalla testimonianaza di Lucks che in questo caso la caduta sia una di quelle non causate da curva o curve, ma dall'altissima velocità.
Magari la maggiornaza delle cadute nel gruppo non sono di questo tipo, ma se si abbassa di un po' la velocità massima, intanto si può solo che provocare un miglioramento.
Imporre un limite di velocità è facilissimo. E il limite può anche essere variabile in funzione della discesa e delle condizioni. Permetterebbe anche di evitare teatrini come quello della Croix de Coeur. Se piove o c'è una discesa con asfalto in cattive condizioni, alla mattina la Giuria dice 'in quella discesa il limite è 60 kmh' (tanto per fare un esempio).
E poi si potrebbe avere sempre un limite generale assoluto ad 80 kmh.
Intanto si mettono i limiti, e i corridori sono tenuti a rispettarli. Poi i controlli possono essere fatti in tanti modi: check random (o meno random, visto che alla televisione spesso si vede chi sta spingendo forte in discesa) dei computerini dopo la tappa, Giudici con 'autovelox' appostati nei tratti più veloci delle discese, tanto si sa quali sono in anticipo e non sono nemmeno moltissimi da coprire.
Check della velocità delle moto subito dietro un corridore o un gruppo.
Se i corridori sanno che la loro velocità può essere controllata in vari modi, saranno inmediatamente incentivati a rispettare il limite. Ma il miglior incentivo verrà da loro stessi: è nel loro interesse rispettare il limite e se in gruppo si fa strada questa idea, il rispetto verrà naturale e chi sgarra sarà pure malvisto.
Sarebbe una soluzione a costo praticamente zero e intanto toglierebbe una bella componente di pericolo. Non eliminerebbe tutti i problemi (non credo ad esempio che Mohoric abbia superato gli 80 kmh nella discesa del Poggio, lì il rischio era rimbalzare contro un marciapiede o un muro), ma intanto ne toglierebbe alcuni e contribuirebbe subito anche a sensibilizzare i corridori a rischiare un po' meno.
Magari la maggiornaza delle cadute nel gruppo non sono di questo tipo, ma se si abbassa di un po' la velocità massima, intanto si può solo che provocare un miglioramento.
Imporre un limite di velocità è facilissimo. E il limite può anche essere variabile in funzione della discesa e delle condizioni. Permetterebbe anche di evitare teatrini come quello della Croix de Coeur. Se piove o c'è una discesa con asfalto in cattive condizioni, alla mattina la Giuria dice 'in quella discesa il limite è 60 kmh' (tanto per fare un esempio).
E poi si potrebbe avere sempre un limite generale assoluto ad 80 kmh.
Intanto si mettono i limiti, e i corridori sono tenuti a rispettarli. Poi i controlli possono essere fatti in tanti modi: check random (o meno random, visto che alla televisione spesso si vede chi sta spingendo forte in discesa) dei computerini dopo la tappa, Giudici con 'autovelox' appostati nei tratti più veloci delle discese, tanto si sa quali sono in anticipo e non sono nemmeno moltissimi da coprire.
Check della velocità delle moto subito dietro un corridore o un gruppo.
Se i corridori sanno che la loro velocità può essere controllata in vari modi, saranno inmediatamente incentivati a rispettare il limite. Ma il miglior incentivo verrà da loro stessi: è nel loro interesse rispettare il limite e se in gruppo si fa strada questa idea, il rispetto verrà naturale e chi sgarra sarà pure malvisto.
Sarebbe una soluzione a costo praticamente zero e intanto toglierebbe una bella componente di pericolo. Non eliminerebbe tutti i problemi (non credo ad esempio che Mohoric abbia superato gli 80 kmh nella discesa del Poggio, lì il rischio era rimbalzare contro un marciapiede o un muro), ma intanto ne toglierebbe alcuni e contribuirebbe subito anche a sensibilizzare i corridori a rischiare un po' meno.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
A me sembra lucks parli di folate o qualcos'altroRogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 7:40 mi sembra evidenre dalle ricostruzioni e dalla testimonianaza di Lucks che in questo caso la caduta sia una di quelle non causate da curva o curve, ma dall'altissima velocità.
Magari la maggiornaza delle cadute nel gruppo non sono di questo tipo, ma se si abbassa di un po' la velocità massima, intanto si può solo che provocare un miglioramento.
Imporre un limite di velocità è facilissimo. E il limite può anche essere variabile in funzione della discesa e delle condizioni. Permetterebbe anche di evitare teatrini come quello della Croix de Coeur. Se piove o c'è una discesa con asfalto in cattive condizioni, alla mattina la Giuria dice 'in quella discesa il limite è 60 kmh' (tanto per fare un esempio).
E poi si potrebbe avere sempre un limite generale assoluto ad 80 kmh.
Intanto si mettono i limiti, e i corridori sono tenuti a rispettarli. Poi i controlli possono essere fatti in tanti modi: check random (o meno random, visto che alla televisione spesso si vede chi sta spingendo forte in discesa) dei computerini dopo la tappa, Giudici con 'autovelox' appostati nei tratti più veloci delle discese, tanto si sa quali sono in anticipo e non sono nemmeno moltissimi da coprire.
Check della velocità delle moto subito dietro un corridore o un gruppo.
Se i corridori sanno che la loro velocità può essere controllata in vari modi, saranno inmediatamente incentivati a rispettare il limite. Ma il miglior incentivo verrà da loro stessi: è nel loro interesse rispettare il limite e se in gruppo si fa strada questa idea, il rispetto verrà naturale e chi sgarra sarà pure malvisto.
Sarebbe una soluzione a costo praticamente zero e intanto toglierebbe una bella componente di pericolo. Non eliminerebbe tutti i problemi (non credo ad esempio che Mohoric abbia superato gli 80 kmh nella discesa del Poggio, lì il rischio era rimbalzare contro un marciapiede o un muro), ma intanto ne toglierebbe alcuni e contribuirebbe subito anche a sensibilizzare i corridori a rischiare un po' meno.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
esatto. Come ha detto Lucks non si trattava nemmeno di una curva pericolosa. E persino fuori dalla strada, pur ovviamente non essendoci materassi o reti protettive, c'erano prati nemmeno troppo ripidi. Spesso c'è molto di peggio sotto la strada dove passano i corridori. C'era quel maledetto canalino di scolo.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 9:01A me sembra lucks parli di folate o qualcos'altroRogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 7:40 mi sembra evidenre dalle ricostruzioni e dalla testimonianaza di Lucks che in questo caso la caduta sia una di quelle non causate da curva o curve, ma dall'altissima velocità.
Magari la maggiornaza delle cadute nel gruppo non sono di questo tipo, ma se si abbassa di un po' la velocità massima, intanto si può solo che provocare un miglioramento.
Imporre un limite di velocità è facilissimo. E il limite può anche essere variabile in funzione della discesa e delle condizioni. Permetterebbe anche di evitare teatrini come quello della Croix de Coeur. Se piove o c'è una discesa con asfalto in cattive condizioni, alla mattina la Giuria dice 'in quella discesa il limite è 60 kmh' (tanto per fare un esempio).
E poi si potrebbe avere sempre un limite generale assoluto ad 80 kmh.
Intanto si mettono i limiti, e i corridori sono tenuti a rispettarli. Poi i controlli possono essere fatti in tanti modi: check random (o meno random, visto che alla televisione spesso si vede chi sta spingendo forte in discesa) dei computerini dopo la tappa, Giudici con 'autovelox' appostati nei tratti più veloci delle discese, tanto si sa quali sono in anticipo e non sono nemmeno moltissimi da coprire.
Check della velocità delle moto subito dietro un corridore o un gruppo.
Se i corridori sanno che la loro velocità può essere controllata in vari modi, saranno inmediatamente incentivati a rispettare il limite. Ma il miglior incentivo verrà da loro stessi: è nel loro interesse rispettare il limite e se in gruppo si fa strada questa idea, il rispetto verrà naturale e chi sgarra sarà pure malvisto.
Sarebbe una soluzione a costo praticamente zero e intanto toglierebbe una bella componente di pericolo. Non eliminerebbe tutti i problemi (non credo ad esempio che Mohoric abbia superato gli 80 kmh nella discesa del Poggio, lì il rischio era rimbalzare contro un marciapiede o un muro), ma intanto ne toglierebbe alcuni e contribuirebbe subito anche a sensibilizzare i corridori a rischiare un po' meno.
Le folate di vento maggiore è la velocità e più sono pericolose.
Premesso che viaggiare con la bicicletta a 80kmh è già abbastanza estremo, tra 80 kmh e 105 kmh, velocità a cui scendevano i ciclisti giù dall'Albula, c'è un abisso. La bicicletta è molto più controllabile a 80 in caso di imprevisti, come le raffiche di vento. Andare per prati a 100 kmh oppure a 80 o 70 c'è differenza.
Per questo secondo me quelle velocità così alte andrebbero immediatamente vietate. Non costa niente.
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Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Le corse di ciclismo sono per definizione stessa di corsa uno sport di velocità.Rogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 9:06esatto. Come ha detto Lucks non si trattava nemmeno di una curva pericolosa. E persino fuori dalla strada, pur ovviamente non essendoci materassi o reti protettive, c'erano prati nemmeno troppo ripidi. Spesso c'è molto di peggio sotto la strada dove passano i corridori. C'era quel maledetto canalino di scolo.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 9:01A me sembra lucks parli di folate o qualcos'altroRogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 7:40 mi sembra evidenre dalle ricostruzioni e dalla testimonianaza di Lucks che in questo caso la caduta sia una di quelle non causate da curva o curve, ma dall'altissima velocità.
Magari la maggiornaza delle cadute nel gruppo non sono di questo tipo, ma se si abbassa di un po' la velocità massima, intanto si può solo che provocare un miglioramento.
Imporre un limite di velocità è facilissimo. E il limite può anche essere variabile in funzione della discesa e delle condizioni. Permetterebbe anche di evitare teatrini come quello della Croix de Coeur. Se piove o c'è una discesa con asfalto in cattive condizioni, alla mattina la Giuria dice 'in quella discesa il limite è 60 kmh' (tanto per fare un esempio).
E poi si potrebbe avere sempre un limite generale assoluto ad 80 kmh.
Intanto si mettono i limiti, e i corridori sono tenuti a rispettarli. Poi i controlli possono essere fatti in tanti modi: check random (o meno random, visto che alla televisione spesso si vede chi sta spingendo forte in discesa) dei computerini dopo la tappa, Giudici con 'autovelox' appostati nei tratti più veloci delle discese, tanto si sa quali sono in anticipo e non sono nemmeno moltissimi da coprire.
Check della velocità delle moto subito dietro un corridore o un gruppo.
Se i corridori sanno che la loro velocità può essere controllata in vari modi, saranno inmediatamente incentivati a rispettare il limite. Ma il miglior incentivo verrà da loro stessi: è nel loro interesse rispettare il limite e se in gruppo si fa strada questa idea, il rispetto verrà naturale e chi sgarra sarà pure malvisto.
Sarebbe una soluzione a costo praticamente zero e intanto toglierebbe una bella componente di pericolo. Non eliminerebbe tutti i problemi (non credo ad esempio che Mohoric abbia superato gli 80 kmh nella discesa del Poggio, lì il rischio era rimbalzare contro un marciapiede o un muro), ma intanto ne toglierebbe alcuni e contribuirebbe subito anche a sensibilizzare i corridori a rischiare un po' meno.
Le folate di vento maggiore è la velocità e più sono pericolose.
Premesso che viaggiare con la bicicletta a 80kmh è già abbastanza estremo, tra 80 kmh e 105 kmh, velocità a cui scendevano i ciclisti giù dall'Albula, c'è un abisso. La bicicletta è molto più controllabile a 80 in caso di imprevisti, come le raffiche di vento. Andare per prati a 100 kmh oppure a 80 o 70 c'è differenza.
Per questo secondo me quelle velocità così alte andrebbero immediatamente vietate. Non costa niente.
Uno sport di velocità con limiti di velocità è una cosa che non esiste, non esisterà mai e non è mai esistita.
Si lavori invece su sicurezza passiva (nuovi caschi e vestiario con airbag/rinforzi, protezioni sul percorso)
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Per fare capire meglio di cosa si parla, guardate il video della caduta di Zana allo Slovenia.Rogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 9:06esatto. Come ha detto Lucks non si trattava nemmeno di una curva pericolosa. E persino fuori dalla strada, pur ovviamente non essendoci materassi o reti protettive, c'erano prati nemmeno troppo ripidi. Spesso c'è molto di peggio sotto la strada dove passano i corridori. C'era quel maledetto canalino di scolo.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 9:01A me sembra lucks parli di folate o qualcos'altroRogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 7:40 mi sembra evidenre dalle ricostruzioni e dalla testimonianaza di Lucks che in questo caso la caduta sia una di quelle non causate da curva o curve, ma dall'altissima velocità.
Magari la maggiornaza delle cadute nel gruppo non sono di questo tipo, ma se si abbassa di un po' la velocità massima, intanto si può solo che provocare un miglioramento.
Imporre un limite di velocità è facilissimo. E il limite può anche essere variabile in funzione della discesa e delle condizioni. Permetterebbe anche di evitare teatrini come quello della Croix de Coeur. Se piove o c'è una discesa con asfalto in cattive condizioni, alla mattina la Giuria dice 'in quella discesa il limite è 60 kmh' (tanto per fare un esempio).
E poi si potrebbe avere sempre un limite generale assoluto ad 80 kmh.
Intanto si mettono i limiti, e i corridori sono tenuti a rispettarli. Poi i controlli possono essere fatti in tanti modi: check random (o meno random, visto che alla televisione spesso si vede chi sta spingendo forte in discesa) dei computerini dopo la tappa, Giudici con 'autovelox' appostati nei tratti più veloci delle discese, tanto si sa quali sono in anticipo e non sono nemmeno moltissimi da coprire.
Check della velocità delle moto subito dietro un corridore o un gruppo.
Se i corridori sanno che la loro velocità può essere controllata in vari modi, saranno inmediatamente incentivati a rispettare il limite. Ma il miglior incentivo verrà da loro stessi: è nel loro interesse rispettare il limite e se in gruppo si fa strada questa idea, il rispetto verrà naturale e chi sgarra sarà pure malvisto.
Sarebbe una soluzione a costo praticamente zero e intanto toglierebbe una bella componente di pericolo. Non eliminerebbe tutti i problemi (non credo ad esempio che Mohoric abbia superato gli 80 kmh nella discesa del Poggio, lì il rischio era rimbalzare contro un marciapiede o un muro), ma intanto ne toglierebbe alcuni e contribuirebbe subito anche a sensibilizzare i corridori a rischiare un po' meno.
Le folate di vento maggiore è la velocità e più sono pericolose.
Premesso che viaggiare con la bicicletta a 80kmh è già abbastanza estremo, tra 80 kmh e 105 kmh, velocità a cui scendevano i ciclisti giù dall'Albula, c'è un abisso. La bicicletta è molto più controllabile a 80 in caso di imprevisti, come le raffiche di vento. Andare per prati a 100 kmh oppure a 80 o 70 c'è differenza.
Per questo secondo me quelle velocità così alte andrebbero immediatamente vietate. Non costa niente.
La pendenza del prato in cui cade Zana è davvero molto simile a quella del prato in cui è caduto Mader.
Non fatevi ingannare dalla foto che gira su internet, quella presa da valle rispetto al luogo dell'incidente, perché lì la fotografia schiaccia la prospettiva e il prato sembra più ripido di quello che è in realtà.
A Zana è andata bene che non ha centrato in pieno né il cavallo bianco che è scappato, né la roccia lì vicino.
A Gino è andata male.
Questo se vogliamo analizzare il punto effettivo di atterraggio dei corridori caduti.
Va detto che la curva in cui è caduto Zana era molto più difficile da impostare (lasciando perdere il fatto che lui guardava il GPS impallato) e la sede stradale più stretta, mentre di certo la velocità con cui è arrivato in quel punto era sicuramente inferiore a quella di Mader e Sheffield giù dall'Albula.
Va anche detto che, tralasciando gli errori di guida, è più sicuro (per assurdo) andare a 100 all'ora a quote basse , rispetto al farlo nelle praterie sopra quota 2000, proprio perché a quelle altitudini c'è il rischio di beccare una folata di vento improvvisa che ti manda fuori strada.
Io stesso sabato, giù dallo Julier (discesa infinita di 35 km) ad alta quota non superavo i 55/60 orari perché il vento andava a folate e mi sono preso un paio di spaventi, appena sceso di quota ed entrato nel bosco ho raggiunto i 75.
Ecco, forse le altissime velocità vanno bandite proprio alle alte quote (magari dico una cavolata) e soprattutto vanno bandite le ruote ad alto profilo nelle tappe di montagna che presentano discese.
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Dal materiale che si trova in rete si cpisce che Gino Mäder non è uscito in curva ma nel rettilineo in uscita dalla stessa.lucks83 ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 22:54 Confermo, essendo stato di persona sul posto due giorni dopo l'incidente.
Curva non pericolosa, che non chiude in uscita, asfalto in eccellenti condizioni, si arriva effettivamente da un rettilineo lunghetto e piuttosto pendente ( credo 9-10%) ma che ti dà modo di vedere e capire la curva.
All'esterno non c'è un vero burrone, ma un prato che degrada in maniera marcata ma non troppo ripida.
Il problema è che lì sotto ci sono due o tre canalette in cemento (credo che sia quello il materiale) per lo scolo dell'acqua da sotto la strada e un terrapieno in cui vengono convogliate.
Il povero Gino si è schiantato contro una di queste canalette, provocandosi lesioni gravissime.
Penso di possa paragonare alla caduta di lambrecht, caduto nel punto sbagliato e atterrato contro l'ostacolo sbagliato...
Una fatalità incredibile.
Poi bisognerebbe analizzare il perché dell'uscita di strada....
Quando sono passato io, sabato, il vento era piuttosto fastidioso.
Può essere che una folata sbagliata, presa a 90 all'ora, abbia mandato Sheffield e Mader fuori linea?
Panoramica del luogo dove è avvenuto l'incidente:
Le frenate sul brecciolino delle bici di Sheffield e Mäder:
I soccorsi a Sheffield e Mäder:
Mäder non è uscito nel prato ma nella scarpata a gradoni ed è finito con un volo finale di tre metri circa nel manufatto di scarico delle acque meteoriche (quelle chiare non sono canalette in cemento ma trincee di scolo riempite di sassi). La memoria non può che andare allo "strano" dritto di Lopez nella prima tappa del Tour 2020 ed alla caduta di Chloé Dygert nella cronometro mondiale dello stesso anno.
La bicicletta è un mezzo così semplice nella sua architettura che esistono pochi studi sul suo comportamento alle sollecitazioni esterne. A differenza di una moto o di una MTB non ha molle ed ammortizzatori che assorbono le deformazioni dovute dalle sollecitazioni ricevute; ogni deformazione, soprattutto quelle laterali che si creano nell'affrontare una curva, non è assorbita da nulla. Con telai e soprattutto ruote realizzate con una rigidezza sempre maggiore, la forcella probabilmente è l'elemento della bicicletta che in curva riceve le maggiori deformazioni trasversali (rispetto al senso di marcia) che si traducono in sollecitazioni laterali sulla ruota anteriore che produce il tipico "sbacchettamento":
Iniziare a studiare il comportamento del "sistema" persona-telaio-forcella-ruota anteriore non soltanto sulle sensazioni del ciclista ma anche misurando le deformazioni che entrano in gioco, sarebbe un primo passo per la sicurezza delle bici da corsa sempre più esasperate, magari con sistema che si ispiri alle barre di torsione inserito nella forcella anteriore.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Confermo che il punto di uscita di strada è quello, proprio all'inizio di quel breve rettilineo tra la curva a sinistra e la successiva a destra.Slegar ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 10:57Dal materiale che si trova in rete si cpisce che Gino Mäder non è uscito in curva ma nel rettilineo in uscita dalla stessa.lucks83 ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 22:54 Confermo, essendo stato di persona sul posto due giorni dopo l'incidente.
Curva non pericolosa, che non chiude in uscita, asfalto in eccellenti condizioni, si arriva effettivamente da un rettilineo lunghetto e piuttosto pendente ( credo 9-10%) ma che ti dà modo di vedere e capire la curva.
All'esterno non c'è un vero burrone, ma un prato che degrada in maniera marcata ma non troppo ripida.
Il problema è che lì sotto ci sono due o tre canalette in cemento (credo che sia quello il materiale) per lo scolo dell'acqua da sotto la strada e un terrapieno in cui vengono convogliate.
Il povero Gino si è schiantato contro una di queste canalette, provocandosi lesioni gravissime.
Penso di possa paragonare alla caduta di lambrecht, caduto nel punto sbagliato e atterrato contro l'ostacolo sbagliato...
Una fatalità incredibile.
Poi bisognerebbe analizzare il perché dell'uscita di strada....
Quando sono passato io, sabato, il vento era piuttosto fastidioso.
Può essere che una folata sbagliata, presa a 90 all'ora, abbia mandato Sheffield e Mader fuori linea?
Panoramica del luogo dove è avvenuto l'incidente:
Le frenate sul brecciolino delle bici di Sheffield e Mäder:
I soccorsi a Sheffield e Mäder:
Mäder non è uscito nel prato ma nella scarpata a gradoni ed è finito con un volo finale di tre metri circa nel manufatto di scarico delle acque meteoriche (quelle chiare non sono canalette in cemento ma trincee di scolo riempite di sassi). La memoria non può che andare allo "strano" dritto di Lopez nella prima tappa del Tour 2020 ed alla caduta di Chloé Dygert nella cronometro mondiale dello stesso anno.
La bicicletta è un mezzo così semplice nella sua architettura che esistono pochi studi sul suo comportamento alle sollecitazioni esterne. A differenza di una moto o di una MTB non ha molle ed ammortizzatori che assorbono le deformazioni dovute dalle sollecitazioni ricevute; ogni deformazione, soprattutto quelle laterali che si creano nell'affrontare una curva, non è assorbita da nulla. Con telai e soprattutto ruote realizzate con una rigidezza sempre maggiore, la forcella probabilmente è l'elemento della bicicletta che in curva riceve le maggiori deformazioni trasversali (rispetto al senso di marcia) che si traducono in sollecitazioni laterali sulla ruota anteriore che produce il tipico "sbacchettamento":
Iniziare a studiare il comportamento del "sistema" persona-telaio-forcella-ruota anteriore non soltanto sulle sensazioni del ciclista ma anche misurando le deformazioni che entrano in gioco, sarebbe un primo passo per la sicurezza delle bici da corsa sempre più esasperate, magari con sistema che si ispiri alle barre di torsione inserito nella forcella anteriore.
Non avevo capito cosa fosse il materiale di quelle canaline, pensavo fosse cemento e invece erano sassi, ma poco cambia nella sostanza.
Rimane un punto molto strano dove uscire di strada, perché se sbagli a impostare la curva esci di strada prima, nel prato terrazzato ed eviti le canalette, facendo solo un gran ruzzolone.
È come se, dopo aver preso il punto di corda della curva e averne percorso un parte l'uscita, Sheffield e Mader siano partiti improvvisamente per la tangente, come deviati da una forza oscura.
Anche se avessero mancato il punto di corda, la dinamica sarebbe dovuta essere quella di un'uscita di strada ancora in curva, e non in quel punto.
Ricorda molto, con le dovute proporzioni, l'uscita di pista di Senna al Tamburello di Imola, con la sua Williams che scarta a destra all'improvviso e parte per la tangente a curva praticamente finita.
Ora, nel caso di Sheffield e Mader, a questo punto mi sembra improbabile che abbiano commesso un errore di guida, tra l'altro identico, proprio perché un eventuale errore avrebbe dovuto farli deragliare prima.
E mi pare strano anche che abbiano avuto entrambi un problema meccanico praticamente nello stesso momento.
Sembra proprio siano stati deviati all'improvviso dalla giusta traiettoria, per questo nella mia mente si rafforza sempre più l'ipotesi della raffica di vento presa ad altissima velocità.
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
oltre al limite di velocità, è ottima l'idea di Lucks di vietare le ruote ad alto profilo nelle tappe di montagna che presentano lunghe discese. Cioé di dare un'altezza massima del profilo delle ruote in quelle determinate tappe.
Altra idea molto molto utile e a costo zero.
Altra idea molto molto utile e a costo zero.
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Io me li immaginerei più volentieri al Giro. Del Tour me ne può fregar di meno, con buona pace dei francesi. Metti un montepremi di 3000000 di euro al 1° e 1000000 alla squadra del 1° e secondo me questi vengono.Salvatore77 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:16Aggiungiamo Evenepoel Masnada.ciclistapazzo ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 16:58 Ma ve li immaginate Ayuso e Pogi insieme a un Tour futuro contro Vinge Roglic. Che spettacolo di attacchi continui sarebbe
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Per farsi meglio l'idea, qui c'è il video di Ayuso in quella stessa curva
Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Be' non mi pare così improbabile come punto di un incidente: se prendi la curva male o troppo veloce finisci largo in uscita, anche senza pensare a colpi di vento.