Kristian, ma se c'hai davanti un cadavere, non puoi mica dire che è un corpo vivo. La mia, la nostra rabbia sta sfociando nel disamore verso questo sport. Personalmente in questi anni ho avuto un livello di tolleranza molto alto, ma dopo anni e anni di porcherie, di tappe ingiustamente tagliate (ricordiamo tutti Monte S.Vicino alla Tirreno di qualche anno fa), di manfrine e no contest (sto Giro finora pietoso), sto iniziando a rompermi. Ieri io ho visto gli ultimi 5 km e fidati che sono il tipo che normalmente si guarda tutta la tappa. Oltretutto sono in trasferta di lavoro e non c'ho nient'altro da fa. Pensa tu quanto m'hanno fatto incazzare. Poi, oh, io sono solo un povero fesso. Il ciclismo sopravviverà anche senza di me, Walter White o Sparkatus.Krisper ha scritto: ↑domenica 21 maggio 2023, 14:33 Forse sopravvaluto i corridori, ma lascio una speranza a questo sport; mi permetto di dire che la vostra "rabbia", anche giustificata per quello avvenuto venerdì, vuol dire che il ciclismo è morto.
Ma morto davvero.
Magari avete ragione, allora non vi rimane altro di spegnere la TV, per lo meno per i grandi giri.
Il protocollo risale al 2015, non è proprio una conquista ottenuta ieri. Onestamente è una cosa inutile nella forma in cui è stato pensato. L'EWP è una supercazzola che non aggiunge ne toglie nulla a quello che accadeva in precedenza, anzi ufficiliazza l'arbitrarietà di certe decisioni.
Vediamo meglio. L'EWP è definito dall'articolo 2.2.029 del regolamento UCI, Parte II e viene sostanziato (parola grossa) nell'Annex B dove troviamo scritto questo:
Problems
The protocol involves the compulsory convening of a meeting of stakeholders (see the
section on “Appointment of representatives” below) when:
- extreme weather conditions are anticipated prior to the start of a stage or race.
The extreme weather conditions that could lead to such a meeting include:
1. Freezing rain;
2. Accumulation of snow on the road;
3. Strong wind;
4. Extreme temperatures;
5. Poor visibility;
6. Air pollution.
- an issue regarding the course or the organisation of the event or stage
represents a risk to the riders’ safety. The following issues may lead to the
convening of a meeting:
1. Failings relating to the safety of the course (surfaces, obstacles, protective
measures and barriers, signage, lighting, descents, narrow roads,
bridges, etc.);
2. The intrusion of vehicles or individuals onto the course;
3. Specific failings in the final kilometres of an event (road width, protective
measures and barriers, final bends, positioning of photographers, etc.);
4. Failure to control spectators (behaviour, crowd management, smoke
bombs, etc.);
5. Failings relating to the movement of vehicles in the race convoy.
Decisions
Depending on the problems encountered, and after discussions by the stakeholders, the
following actions may be decided for the forthcoming event or stages:
1. No action;
2. Change of the location or time of the start or finish;
3. Change of the course or neutralisation of a section of the stage/race;
4. Reinforcing safety arrangements for the course and organisation;
5. Any other corrective measure or action adopted by the stakeholders in
compliance with the UCI Regulations;
6. Cancellation of the stage/race.
If stakeholders cannot reach a consensus by the end of the meeting, the organiser, in
agreement with the President of the Commissaires’ Panel, shall decide the actions to be
taken.
As far as possible and subject to the legislation applicable in the country in which the
event is being held, decisions shall be taken or confirmed by the morning of the race (or
relevant stage) and in all cases before the start
Non vi è niente di oggettivo. Si lascia tutto alla discussione tra i vari 'stakeholders', che è esattamente quello che accadeva già prima dell'avvento dell'EWP. In sostanza non c'è niente di nuovo che aiuti a risolvere le questioni. Semplicemente ufficializza quello che già accadeva in passato. Una paraculata.
Quello che andava fatto era mettere qualche criterio oggettivo. Per le condizioni meteo ad esempio era facile: temperatura minima e temperatura massima (espresse in °C), quantità massima di neve a bordo strada (espressa in centrimetri e non in pupazzi di neve), velocità massima del vento (in m/s).
Non si poteva definire niente di più aleatorio. E infatti poi succede che i corridori si svegliano con la luna storta perchè nei giorni precedenti hanno trovato freddo e decidono che quella mattina fa freddo anche se stanno quasi tutti a mezze maniche.
Il risultato lo sintetizzi tu:
Io non voglio rivedere un Gavia '88. In realtà non ho visto neanche quello perchè avevo neanche 3 anni, ma sinceramente quella fu una roba che non si deve più ripetere. Non credo che qui ci sia qualcuno che voglia arrivare fino a quel punto. Quando annullarono Valmartello al Giro del 2013 (senza EWP), nessuno si lamentò su queste pagine. Giustamente. L'equilibrio che tu chiedi a noi tifosi però va chiesto pari pari anche ai ciclisti. Venerdì hanno rotto le scatole per il freddo che non c'era, accettando l'idea di fare una discesa potenzialmente pericolosa. Questa è idiozia.Krisper ha scritto: ↑domenica 21 maggio 2023, 14:33 Lo sport (tutto) è cambiato radicalmente rispetto al passato, da un punto di vista culturale; un Gavia 88 non ci sarà più, come le partite di campionato tutte alle 15.
E se non si trova un compromesso con chi corre, il rischio di trovarsi sui rulli c'è.
Il ciclismo è uno sport vecchio, lontano dal clima e sensibilità culturali odierne, la sua scomparsa non è impossibile, per fortuna ancora improbabile.
Bisogna capire che tutti coloro che amano questo sport devono trovare il giusto equilibrio, sforzarsi di capire l'altra parte, e questa responsabilità è soprattutto in carico ai corridori, ma non solo loro.
Si, lo stesso De Marchi che in questi giorni su twitter a proposito delle condizioni trovate sul Passo Sempione ha risposto con arroganza a Bonarrigo: "poi se volete vi posso spiegare cosa avrebbe significato fare due discese del genere ieri". Ipocrita. Sul San Bernardo e sul Croix de Coeur non c'erano mica le condizioni trovate l'indomani sul Sempione.
E sai che ti dico? Che ieri la gelata se la sono meritata. Se avessero evitato la pagliacciata del giovedì, il 'jolly' se lo sarebbero potuti giocare ieri mattina, senza alterare in modo alcuno l'andamento della corsa. Una sorta di legge del contrappasso a forza di fare 'al lupo, al lupo'. Insomma in poco più di 24 ore sti geni si sono guadagnati il disprezzo dei tifosi e una bella giornata di freddo.