c'è arroganza anche in chi crede che basti l'esperienza per non dire cialtronate.... p.s. dare del "coniglio" a chi non la pensa come lei non mi sembra il massimo del rispetto!prof ha scritto:Mi associo pienamente a te. Tante teste, tante idee (a parte le teste priapiche che, come noto, di idee ne hanno poche ma che, per fortuna, sono una minoranza). Farebbe però piacere, di tanto in tanto, che chi non ha molta conoscenza, nè esperienza, di ciclismo vissuto, praticato e soprattutto sofferto, si accostasse alle discussioni con meno tracotanza e meno arroganza. Ne guadagnerebbero tutti e, soprattutto, ne guadagnerebbe il livello della discussione e, forse, il tentativo di fare di questo forum un punto di riferimento al piu' alto livello culturale.aria ha scritto:Premetto di preferire il freddo al caldo. C'è un limite a tutto. Mi sono trovata al Plateau Rosà anche con -25, terribile. Un conto è essere asciutti e poter sorseggiare un tè caldo entrando in rifugio col ghiaccio all'interno, un altro è andare in ipotermia. Conosco bene la Roubaix con i vari carrefour con pioggia e freddo, da un mio punto di vista non si possono paragonare i due percorsi con la situazione meteorologica di domenica. Poi ben vengano le discussioni ognuno esprime il suo punto di vista, tante teste tante idee.
Sarà per caso che le persone che conoscono il ciclismo con maggiore profondità di pensiero, siano anche quelle che lo hanno praticato e lo praticano. Cito Winter, Herbie perchè stanno partecipando a questa discussione ma non vorrei fare torto ai tantissimi altri che offrono pareri e spunti intelligenti e che comunque alzano il livello del confronto.
Conoscerlo per averlo praticato a livelli piu' che buoni e perchè in 65 anni di età se ne sono viste tante di piu' di chi lo segue da poco tempo, non è un delitto e nemmeno un disvalore. Si chiama esperienza. Esperienza è quella cosa che, se mi metto a disquisire di neurochirurgia con un neurochirurgo, rischio di fare la figura del coglione. Quella cosa che che, se cerchi lavoro nel mondo di oggi (non in quello di ieri o dei nostalgici) te la misurano ispezionandoti da cima a fondo (negli USA te la fanno misurare da società apposite di investigazione cui devi dare il tuo assenso).
Bisognerebbe essere attenti a non fare la figura dei ciarlatani, anche se si vive in un paese dove la competenza è grosso modo carta da cesso.
in questo specifico caso non ci vogliono competenze particolari per sostenere che ci deve essere un limite a tutto.
c'è anche chi decide di tuffarsi nell'acqua gelata a -20° ma non per questo è da considerarsi più furbo e migliore di altri, anzi.... (belluschi ha ragione quando dice che l'intelligenza ed il coraggio delle persone si misurano anche per quanto decidono di NON fare)