Marco Pantani.

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Bitossi
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Re: Marco Pantani.

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Belluschi M. ha scritto:
Subsonico ha scritto: Se ti vuoi mettere contro il parere di un medico, fai pure....
Non è questione di mettersi contro a un medico. Nel 2004 erano 2-3 anni a mala pena che era stato messo a punto un sistema per trovare l'EPO.
Figuriamoci se c'era (ma direi anche se c'è) un metodo preciso e attendibile per stabilire se uno nel corso della vita ha assunto basse quantità d'EPO o smodate. E a ciò si aggiunge che nel 2004 (ma anche adesso) si aveva un campione piuttosto modesto di ciclisti morti che erano in attività negli anni '90, coi quali operare un confronto.
E quindi perché tu invece sei sicuro che Pantani ne facesse un uso smodato, fino a ritenere un insulto alla tua intelligenza il solo metterlo in dubbio?
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Re: Marco Pantani.

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oh ragazzi io non volevo proprio attaccar briga assolutamente,solo sapere se sta cosa che ho letto era vera (e comunque non cambierebbe di una virgola le mie idee) ma da quello che leggo una "verità" tipo si o no non c'è e dopotutto non ha importanza.
@admin:scusa non pensavo di ridar fuoco alle polveri ma si vede che nel bene o nel male la vicenda di marco non è stata metabolizzata.


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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Subsonico »

Belluschi M. ha scritto:
Subsonico ha scritto: Se ti vuoi mettere contro il parere di un medico, fai pure....
Non è questione di mettersi contro a un medico. Nel 2004 erano 2-3 anni a mala pena che era stato messo a punto un sistema per trovare l'EPO.
Figuriamoci se c'era (ma direi anche se c'è) un metodo preciso e attendibile per stabilire se uno nel corso della vita ha assunto basse quantità d'EPO o smodate. E a ciò si aggiunge che nel 2004 (ma anche adesso) si aveva un campione piuttosto modesto di ciclisti morti che erano in attività negli anni '90, coi quali operare un confronto.


Ho risposto in doping e antidoping, thread "epo", perchè qua stavamo finendo OT.


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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Subsonico »

matteo.conz ha scritto:oh ragazzi io non volevo proprio attaccar briga assolutamente,solo sapere se sta cosa che ho letto era vera (e comunque non cambierebbe di una virgola le mie idee) ma da quello che leggo una "verità" tipo si o no non c'è e dopotutto non ha importanza.
@admin:scusa non pensavo di ridar fuoco alle polveri ma si vede che nel bene o nel male la vicenda di marco non è stata metabolizzata.
Tranquillo Matteo, la spontaneità della tua domanda era chiara e nessuno la mette in discussione.

Ovviamente non siamo tutti d'accordo su tutto, ci mancherebbe altro: in più c'è gente che ultimamente si diverte a far la guerra alla gestione del forum e quindi tenta sistematicamente di mettere in difficoltà l'Admin anche su questioni arcidatate come questa.

L'unico appunto che vorrei farti è che qualsiasi argomento inerente al doping va trattato nella sezione "doping e antidoping", la separazione nel nuovo forum fu proprio pensata per non mescolare discussioni tecniche con questioni di doping (leggasi: buttare ogni thread in caciara sul doping).

Ciao e buon proseguimento su questo forum.


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Re: Marco Pantani.

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Bitossi ha scritto: E quindi perché tu invece sei sicuro che Pantani ne facesse un uso smodato, fino a ritenere un insulto alla tua intelligenza il solo metterlo in dubbio?
Atteggiamento alquanto irrazionale, direi... :fischio:
E no caro mio.
Fino adesso l'unico che si sforza di ragionare su dati e parametri oggettivi sono proprio io.
Il dato inconfuntabile è che Pantani nel 1999 aveva l'ematocrito sopra i 50 dopo 2 settimane di Giro d'Italia, competizione aerobica esasperata.

Con ciò, posso operare confronti con la mia esperienza personale: a maggio in piena fase agonistica, a pane e acqua, ho ematocrito di 41.1. E dati speculari li hanno i miei compagni di squadra. E tenete conto che ci alleniamo solo una volta al giorno, ergo subiamo uno stress aerobico decisamente minore rispetto a un corridore/ciclista professionista. Quindi la forbice per loro dovrebbe essere ancor più ampia.
Ora, io non ho mai assunto EPO, ma dubito che un uso "leggero" permetta di fare schizzare i valori sopra i 50 e soprattutto mantenerli per lunghi periodi.

Pantani si dopava come gli altri, non di meno .
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Re: Marco Pantani.

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Belluschi M. ha scritto:E no caro mio.
Fino adesso l'unico che si sforza di ragionare su dati e parametri oggettivi sono proprio io.
Il dato inconfuntabile è che Pantani nel 1999 aveva l'ematocrito sopra i 50 dopo 2 settimane di Giro d'Italia, competizione aerobica esasperata.
...
Pantani si dopava come gli altri, non di meno .
Mi spiace, chi non riesce a riconoscerlo sa di mentire a sè stesso.
e dove sono i tuoi dati inconfutabili e parametri oggettivi relativi a questi "altri"?
mi pare che tu abbia un po' troppe certezze per teorizzare a partire da un valore e la tua esperienza personale di atleta di un altro sport, a un altro livello e di un'altra età.

(che poi sulle conclusioni mi sa che siamo completamente d'accordo, e' l'approccio che trovo quantomeno discutibile).


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Re: Marco Pantani.

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cauz. ha scritto:
Belluschi M. ha scritto:E no caro mio.
Fino adesso l'unico che si sforza di ragionare su dati e parametri oggettivi sono proprio io.
Il dato inconfuntabile è che Pantani nel 1999 aveva l'ematocrito sopra i 50 dopo 2 settimane di Giro d'Italia, competizione aerobica esasperata.
...
Pantani si dopava come gli altri, non di meno .
Mi spiace, chi non riesce a riconoscerlo sa di mentire a sè stesso.
e dove sono i tuoi dati inconfutabili e parametri oggettivi relativi a questi "altri"?
mi pare che tu abbia un po' troppe certezze per teorizzare a partire da un valore e la tua esperienza personale di atleta di un altro sport, a un altro livello e di un'altra età.

(che poi sulle conclusioni mi sa che siamo completamente d'accordo, e' l'approccio che trovo quantomeno discutibile).
Il dato inconfuntabile è l'ematocrito > 50.
Non ho detto che i miei siano inconfuntabili. Ma perlomeno io mi sto impegnando a ragionare coi numeri. Finora gli altri mi rispondo con aria fritta, che ci posso fare.


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Belluschi M. ha scritto: Il dato inconfuntabile è l'ematocrito > 50.
Non ho detto che i miei siano inconfuntabili. Ma perlomeno io mi sto impegnando a ragionare coi numeri. Finora gli altri mi rispondo con aria fritta, che ci posso fare.
tra 0 dati e 1 dato guarda che la differenza non e' che sia cosi' grande...
comunque va bene, non voglio minare le tue granitiche certezze.


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Re: Marco Pantani.

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cauz. ha scritto:
Belluschi M. ha scritto: Il dato inconfuntabile è l'ematocrito > 50.
Non ho detto che i miei siano inconfuntabili. Ma perlomeno io mi sto impegnando a ragionare coi numeri. Finora gli altri mi rispondo con aria fritta, che ci posso fare.
tra 0 dati e 1 dato guarda che la differenza non e' che sia cosi' grande...
comunque va bene, non voglio minare le tue granitiche certezze.
Quello non è un dato, è IL DATO.
Io non sono nessuno, ma ho coscienza di cosa rappresenta quel numero se correlato con un'attivitò aerobica esasperata. Le chiacchiere stanno a zero.


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Re: Marco Pantani.

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Ribadendo che queste cose sono state scritte almeno 800 volte qui e nel vecchio forum (c'è anche la funzione "cerca", eh!), e che il discorso rischia di andare OT, solo un paio di precisazioni:
Belluschi M. ha scritto: Fino adesso l'unico che si sforza di ragionare su dati e parametri oggettivi sono proprio io.
Il dato inconfuntabile è che Pantani nel 1999 aveva l'ematocrito sopra i 50 dopo 2 settimane di Giro d'Italia, competizione aerobica esasperata.
Forse dovrestri aggiungere qualche lettura ai tuoi dati inconfuntabili...
Inconfutabile è anche il fatto che esistono decine di pubblicazioni, articoli, testimonianze che fanno nascere più di un sospetto (se non la certezza) dell'irregolarità di quel controllo, che poi fu l'unico a fornire il risultato che sostiene i tuoi dati inconfutabili. Bada bene, ho scritto irregolare, e forse solo per incompetenza e faciloneria italiote, non necessariamente per "complotto": magari i valori sarebbero risultati uguali se fatto con tutti i crismi, ma quando un controllo è fatto in maniera irregolare, andrebbe rifatto, e se ciò è materialmente impossibile, non si dovrebbe tener conto dei suoi dati. O no?
E non starò certo qui a riportare queste testimonianze, per non alimentare l'OT e perché mi sembra che prima di emettere sentenze su un argomento l'informazione extra-Gazzetta sia requisito minimo. Come detto c'è la funzione "cerca", in questo e nel vecchio forum, e se si è troppo pigri per leggere qualche libro, qualcosa si trova anche in rete, oltre che persino in atti pubblici.
Poi, inconfutabile è anche il fatto che poche ore dopo, in una analisi privata, i valori fossero magicamente ritornati entro la norma.
Inconfutabile è anche il fatto che Pantani sapeva di dover essere controllato quella mattina; sarebbe bastato un bel bottiglione di Ferrarelle per far tornare tutto a posto. E quindi, perché sarebbe stato così stupido da farsi beccare?

Comunque:
Belluschi M. ha scritto: Pantani si dopava come gli altri, non di meno .
Le parole sono importanti: quello scritto sopra è più o meno quello che in diversi ti stanno dicendo da un bel po' di post. Il fatto è che invece sembri tu quello che sostiene che Pantani ne facesse un uso maggiore (oddio, sembri... a me pare quasi evidente. Se invece sbaglio, allora dovresti sottroscrivere la frase equivalente alla tua: "Pantani si drogava come gli altri, non di più").

PS: tengo a precisare che non ritornerò più sull'argomento, almeno in questo thread.


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Re: Marco Pantani.

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Bitossi ha scritto: Le parole sono importanti: quello scritto sopra è più o meno quello che in diversi ti stanno dicendo da un bel po' di post. Il fatto è che invece sembri tu quello che sostiene che Pantani ne facesse un uso maggiore (oddio, sembri... a me pare quasi evidente. Se invece sbaglio, allora dovresti sottroscrivere la frase equivalente alla tua: "Pantani si drogava come gli altri, non di più").
Certo che sottoscrivo la frase. Mai sostenuto il contrario ( e ti sfido a quotarmi).
Il mio motivo di disquisizione è che l'uso di EPO di Pantani, e del 95% degli atleti della sua epoca era smodato, non "leggero" come sostengono altri.


Strong
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Re: Marco Pantani.

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Bitossi ha scritto: Le parole sono importanti: quello scritto sopra è più o meno quello che in diversi ti stanno dicendo da un bel po' di post. Il fatto è che invece sembri tu quello che sostiene che Pantani ne facesse un uso maggiore (oddio, sembri... a me pare quasi evidente. Se invece sbaglio, allora dovresti sottroscrivere la frase equivalente alla tua: "Pantani si drogava come gli altri, non di più").

PS: tengo a precisare che non ritornerò più sull'argomento, almeno in questo thread.
belluschi non mi sembra abbia mai scritto che pantani si "dopava più degli altri".
questa è una tua, faziosamente errata, interpretazione
spesso invece ci è toccato leggere che pantani si dopava meno degli altri.


che pantani fosse di gran lunga superiore a tutti gli altri in salita è abbastanza evidente come è evidente che faceva quello che facevano tutti gli altri (per tutti gli altri intendo quelli che si giocavano i GT)


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matteo.conz
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Re: Marco Pantani.

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Belluschi M. ha scritto:
Bitossi ha scritto: E quindi perché tu invece sei sicuro che Pantani ne facesse un uso smodato, fino a ritenere un insulto alla tua intelligenza il solo metterlo in dubbio?
Atteggiamento alquanto irrazionale, direi... :fischio:
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Fino adesso l'unico che si sforza di ragionare su dati e parametri oggettivi sono proprio io.
Il dato inconfuntabile è che Pantani nel 1999 aveva l'ematocrito sopra i 50 dopo 2 settimane di Giro d'Italia, competizione aerobica esasperata.

Con ciò, posso operare confronti con la mia esperienza personale: a maggio in piena fase agonistica, a pane e acqua, ho ematocrito di 41.1. E dati speculari li hanno i miei compagni di squadra. E tenete conto che ci alleniamo solo una volta al giorno, ergo subiamo uno stress aerobico decisamente minore rispetto a un corridore/ciclista professionista. Quindi la forbice per loro dovrebbe essere ancor più ampia.
Ora, io non ho mai assunto EPO, ma dubito che un uso "leggero" permetta di fare schizzare i valori sopra i 50 e soprattutto mantenerli per lunghi periodi.

Pantani si dopava come gli altri, non di meno .
Mi spiace, chi non riesce a riconoscerlo sa di mentire a sè stesso.
guarda io penso che pantani quel giorno non fosse oltre il 50 ma che lo abbiano incastrato perchè stava tra i piedi ad almeno 2 pezzi grossi del ciclismo.Questo non significa che non si dopasse come tutti,almeno tra i corridori da gt. Poi non so tra uso leggero e uso pesante. So solo che 1000 per aumentare e 500 per mantenere :pss:


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aria
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Re: Marco Pantani.

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Mi ricordo che Marco a quel tempo, non desse solo fastidio ai ciclisti, ben altro c'era e tutti lo sanno. Non continuiamo ad infangare un talento così grande, rispettiamolo nel ricordo della famiglia!


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matteo.conz
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Re: Marco Pantani.

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aria ha scritto:Mi ricordo che Marco a quel tempo, non desse solo fastidio ai ciclisti, ben altro c'era e tutti lo sanno. Non continuiamo ad infangare un talento così grande, rispettiamolo nel ricordo della famiglia!
appunto infatti ho detto almeno 2 "fazioni" chiamiamole cosi.Invece la mia sensazione è che tra i colleghi ciclisti fosse ben visto,infatti gli hanno piu o meno chiesto di far da portavoce in certe occasioni.


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BenoixRoberti

Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Marco era a favore dei controlli, ma non al punto di trasformarsi in una cavia.
Diceva: "Siamo già controllati dall'Uci perché rincarare la dose.Vanno a rompere le scatole a Ronaldo nel suo spogliatoio? O a Schumacher la mattina di un Gran Premio?"
Con una presa di posizione contrapposta, il gruppo Mapei fece sapere che tutti i suoi corridori avrebbero accettato di sottoporsi ai controlli del Coni."Tutto ciò che può aiutare nella lotta contro il doping è buono per il ciclismo" disse il campione d'Italia Tafi, che venne preso da parte il giorno dopo da Mario Cipollini e Marco Pantani e gli venne rinfacciato di aver tradito il suo campo e di essere solo un misero esecutore, assoggettato al suo datore di lavoro.
La controversia cambiò allora natura. A quel punto essa oppone ormai Marco Pantani all'onnipotente dottor Giorgio Squinzi, patron della Mapei, padrino finanziario della Federazione Ciclistica Italiana, dunque giudice e parte in causa. Un personaggio cinico, molto influente, carico di contraddizioni, che si definisce come il paladino della lotta contro il doping, ma lascia i suoi migliori corridori nelle mani del preparatore italiano Michele Ferrari, uno dei grandi sostenitori dell'EPO, che ritiene che non si può più vincere senza doping, ma un anno dopo ingaggia Stefano Garzelli, il vincitore del Giro, dopo aver subito un rifiuto da Marco Pantani, al quale era pronto a offrire 15 miliardi di lire perché indossasse i suoi colori.
Squinzi si era sentito personalmente offeso? Certo è che fece in modo di gettare discredito su Pantani, accusandolo pubblicamente di "aver paura dei controlli". Ma in verità, che cosa predicava Pantani? Semplicemente l'instaurazione di una regolamentazione ugualitaria e più democratica. Che cosa chiedeva? Semplicemente un minimo di comprensione per i corridori, i suoi fratelli d'arme, proletari della fatica ai quali si sentiva così vicino benché nessuno di loro abbia preso le sue difese quando si è fatto espellere dal Giro.


aria
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Re: Marco Pantani.

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complimenti benoix e di verità su Marco ce ne sarebbero anche altre da ricordare.


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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da matteo.conz »

BenoixRoberti ha scritto:Marco era a favore dei controlli, ma non al punto di trasformarsi in una cavia.
Diceva: "Siamo già controllati dall'Uci perché rincarare la dose.Vanno a rompere le scatole a Ronaldo nel suo spogliatoio? O a Schumacher la mattina di un Gran Premio?"
Con una presa di posizione contrapposta, il gruppo Mapei fece sapere che tutti i suoi corridori avrebbero accettato di sottoporsi ai controlli del Coni."Tutto ciò che può aiutare nella lotta contro il doping è buono per il ciclismo" disse il campione d'Italia Tafi, che venne preso da parte il giorno dopo da Mario Cipollini e Marco Pantani e gli venne rinfacciato di aver tradito il suo campo e di essere solo un misero esecutore, assoggettato al suo datore di lavoro.
La controversia cambiò allora natura. A quel punto essa oppone ormai Marco Pantani all'onnipotente dottor Giorgio Squinzi, patron della Mapei, padrino finanziario della Federazione Ciclistica Italiana, dunque giudice e parte in causa. Un personaggio cinico, molto influente, carico di contraddizioni, che si definisce come il paladino della lotta contro il doping, ma lascia i suoi migliori corridori nelle mani del preparatore italiano Michele Ferrari, uno dei grandi sostenitori dell'EPO, che ritiene che non si può più vincere senza doping, ma un anno dopo ingaggia Stefano Garzelli, il vincitore del Giro, dopo aver subito un rifiuto da Marco Pantani, al quale era pronto a offrire 15 miliardi di lire perché indossasse i suoi colori.
Squinzi si era sentito personalmente offeso? Certo è che fece in modo di gettare discredito su Pantani, accusandolo pubblicamente di "aver paura dei controlli". Ma in verità, che cosa predicava Pantani? Semplicemente l'instaurazione di una regolamentazione ugualitaria e più democratica. Che cosa chiedeva? Semplicemente un minimo di comprensione per i corridori, i suoi fratelli d'arme, proletari della fatica ai quali si sentiva così vicino benché nessuno di loro abbia preso le sue difese quando si è fatto espellere dal Giro.
:clap: :clap: :clap:

poi c'erano gli americani e la frittata era fatta


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Re: Marco Pantani.

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BenoixRoberti ha scritto: quando si è fatto espellere dal Giro.
Si è fatto espellere?


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Lasciamolo in pace un cazzo!
BenoixRoberti

Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Non sono parole mie. Sono brani estratti dal libro del grande Philippe Brunel.
Per la verità ho notato che nel testo ci sono anche altre traduzioni dal francese non del tutto "fluide".

Ad ogni modo rileggere quei libri dopo gli eventi recenti è come leggerli ex novo.
L'ultimo periodo esige ampie riletture e soprattutto consente il ricollocamento di tante caselline che prima non trovavano posto, o anche solo di fare ipotesi più mirate mentre in precedenza si barcollava nel buio.

Ps. Che ci faceva a Madonna proprio quel giorno Hein Verbruggen? A differenza degli altri dirigenti e vips lui quella mattina non scese nella hall con la valigia fatta.


donchisciotte
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da donchisciotte »

Purtroppo a rimettere a posto le caselline non c'è più nessuno....
A proposito del libro di Donati,su quanto avvenne nel 2000, le vicende di Sydney, gli atleti con valori alti di GH , le lettere del Coni e il ruolo da agnello sacrificale di Pantani anche in quella vicenda , mi permetto di ricordare che ne Il capro espiatorio tutto ciò è narrato MOLTO MEGLIO, da pagina 49 a pagina 57, con la sola lettura di giornali e siti internet, quindi a chi non cade dal pero e guarda le cose con attenzione, certe cose non erano sconosciute per niente. Solo che a me non bastava che si buttasse solo fango su Pantani. Ma il libro di Donati ( pur nella consueta vagonata di immondizia su Pantani), dal di dentro, conferma che quanto dicevo allora è assolutamente vero. E non era frutto di fantasie donchisciottesche. Ma a rimettere a posto le caselline non c'è più nessuno..... La storia è un mucchio di insignificanti e ironiche rovine ( Pasolini).


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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Strong »

la differenza tra donchisciotte (ed anche admin) ed altri oratori del forum è che la prima sembra mossa da Amore puro nei confronti di Pantani mentre altri sembrano mossi solo dall'odio verso terzi.
a me arriva questo e mi pento di alcune mie uscite passate nei confronti di donchisciotte.


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Subsonico
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Subsonico »

Strong ha scritto:la differenza tra donchisciotte (ed anche admin) ed altri oratori del forum è che la prima sembra mossa da Amore puro nei confronti di Pantani mentre altri sembrano mossi solo dall'odio verso terzi.
a me arriva questo e mi pento di alcune mie uscite passate nei confronti di donchisciotte.
Vedo che il ritorno di B. influenza proprio tutto.


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BenoixRoberti

Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Buon compleanno Marco.

Adesso il Coni coi suoi "controlli della salute" ha "espulso" anche noi dal giro. :)
Forse le parole di Brunel non erano poi così errate nel significato. Il vertice del ciclismo (il Coni) vuole solo soldatini.
E Marco lo aveva capito prima di tutti.


aria
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da aria »

Anche da parte mia, Buon Compleanno Marco ed un pensiero vada alla sua famiglia.
Visto come vanno le cose, lasciamo riposare in pace il nostro Grande Campione.


Admin
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Admin »

aria ha scritto:Visto come vanno le cose, lasciamo riposare in pace il nostro Grande Campione.
Scusami aria, che significa lasciamo riposare in pace il nostro Grande Campione?


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
aria
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da aria »

E' un invito a tutti coloro che hanno ancora il coraggio di parlare male di Marco Pantani, i morti devono essere lasciati in pace.


Admin
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Admin »

aria ha scritto:E' un invito a tutti coloro che hanno ancora il coraggio di parlare male di Marco Pantani
:cincin:


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
aria
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da aria »

Torno sull'argmento.
I giornalai della Gazzetta hanno ancora il dente avvelenato con Marco Pantani (v. Claudio Gregori). Perchè con un ragazzo che tanto ha dato al ciclismo italiano e ci ha lasciati in modo così tragico? Ho gioito per le sue imprese memorabili, ho sofferto per la sua fine incredibile. Era un ragazzo nel fior fiore della gioventù e dopo otto anni non è ancora stata fatta piena luce sulla sua morte.
Penso al dolore dei famigliari di Marco nel leggere argomenti il cui fine è solo quello di denigrare la sua persona.
Questi signori per pietà dovrebbero far loro, il buon tacer non fu mai scritto.


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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da nino58 »

Un'autocritica da una firma importante del Corriere.

http://www.corriere.it/sport/13_gennaio ... 1ea2.shtml


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
BenoixRoberti

Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Speriamo che il pezzo di Aldo Grasso possa essere la prima voce da quel gruppo (Rcs) per fare una coraggiosa operazione-verità che porti serenità in questo sport.
La verità è come il gas. La puoi comprimere, ma prima o poi scappa fuori o esplode.


frankiee
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da frankiee »

Ciao ragazzi prima volta che scrivo sn stato un grande tifoso del ciclismo da ragazzino prima o contemporaneamente alla sua comparsa in scena e poi diciamo dopo di lui mi sono abbastanza allontanato per concentrarmi solo sui grossi appuntaamenti ...
Amstrong m'è sempre stato antipatico ,a prescindere dal Mont Ventoux
Ora la notizia che aspettavo da anni finalmente ufficiale , mi ha fatto ripensare al Pirata .
Negli ultimi due giorni ho letto i diversi forum approffonditamente : non riesco a capire perchè nn si discerne l'aspetto ciclistico dall'aspetto "medico" .
Ora come è palese che un Amstrong si è dopato molto di più di lui e che le bombe hanno avuto un altra influenza , e che ,perlomeno a mio parere , un accostamento fra i due , alivello di classe di "bravura " ciclistica è balsfemo , non capisco perchè ci siano così tanti tifosi-ultras che vogliono ridipingere la figura di Pantani , in un modo che probabilmente nn sarebbe piaciuto nemmeno a lui .
Infatti non mi pare che abbia detto di non aver fatto nulla , e i fatti dimostrano che ha avuto delle variazioni dei livelli di ematocrito pazzesche .
Tuttociò , contestualizziamo , in un epoca in cui alcuni ronzini diventavano cavalli di razza o alcune carriere avevano la durata di un battito di ciglia , la sua figura aveva cmq una classe irraggiungibile per la maggior parte dei colleghi .

Però questa mitizzazione è il contraltare dell'abbandono subito in vita .E soprattutto , io ho letto i libri della Ronchi e di Brunel('errore ortografico cmq "ultimi giorni") , quello c he io credo è che Pantani accusasse molto pure se stesso per le sue leggerezze a Campiglio , intendo essersi fatto togliere il sangue senza laccio , essere stato superficiale, non aver fatto colazione evitando i controlli ...
Il fatto è che se subì un ingiustizia, se si sentì vittima di un complotto , fu perchè qualcuno gli promise che l'avrebbe passata liscia ( x semplificare uso questo linguaggio ) ma io credo che sia evidente che la sua rabbia fosse contro se stesso , infatti si vede bene nell'abbandono alla cocaina e nella morte quasi cercata , e credo che avrebbe voluto anche abbandonare dopo Campiglio e successivamente abbia perso tutti gli stimoli ( oltre ad essere entrato nella tossicodipendenza) ed abbia continuato , realisticamente , esclusivamente perchè guadagnava un botto di soldi .

Per me è un mito assoluto , un gigante dello sport , ma francamente non capisco perchè non vederlo come un essere umano , con pregi e debolezze, un uomo dotato di grandi slanci , ma forse anche troppo semplice e lontano dalla vita reale per sopravvivere "nella vita di tutti i giorni" dopo la gloria ; e perchè questa macchinazione del complotto , che ripeto può essere complotto soltanto nel senso che qualcuno , in anni di doping estremo , gli promise di chiudere un occhio , anche se ripeto secondo me Campiglio fu soprattutto un errore suo di leggerezza .


aria
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da aria »

Grazie Dott. Grasso.
Ho provato una intensa emozione leggendo il suo scritto su Marco Pantani. Invidio la sua proprietà di linguaggio, in poche parole ha descritto l'immagine di due corridori, che non vorrei accostare, così diversi. L'uno ancora si pavoneggia (!?), almeno questa è la mia sensazione, per ottenere dei favori, l'altro, il nostro grande Marco, riposa nella pace eterna. O forse no. Quanta tristezza nei ricordi del tempo che fu. Complimenti ancora.


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nino58
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da nino58 »

frankiee ha scritto:Ciao ragazzi prima volta che scrivo sn stato un grande tifoso del ciclismo da ragazzino prima o contemporaneamente alla sua comparsa in scena e poi diciamo dopo di lui mi sono abbastanza allontanato per concentrarmi solo sui grossi appuntaamenti ...
Amstrong m'è sempre stato antipatico ,a prescindere dal Mont Ventoux
Ora la notizia che aspettavo da anni finalmente ufficiale , mi ha fatto ripensare al Pirata .
Negli ultimi due giorni ho letto i diversi forum approffonditamente : non riesco a capire perchè nn si discerne l'aspetto ciclistico dall'aspetto "medico" .
Ora come è palese che un Amstrong si è dopato molto di più di lui e che le bombe hanno avuto un altra influenza , e che ,perlomeno a mio parere , un accostamento fra i due , alivello di classe di "bravura " ciclistica è balsfemo , non capisco perchè ci siano così tanti tifosi-ultras che vogliono ridipingere la figura di Pantani , in un modo che probabilmente nn sarebbe piaciuto nemmeno a lui .
Infatti non mi pare che abbia detto di non aver fatto nulla , e i fatti dimostrano che ha avuto delle variazioni dei livelli di ematocrito pazzesche .
Tuttociò , contestualizziamo , in un epoca in cui alcuni ronzini diventavano cavalli di razza o alcune carriere avevano la durata di un battito di ciglia , la sua figura aveva cmq una classe irraggiungibile per la maggior parte dei colleghi .

Però questa mitizzazione è il contraltare dell'abbandono subito in vita .E soprattutto , io ho letto i libri della Ronchi e di Brunel('errore ortografico cmq "ultimi giorni") , quello c he io credo è che Pantani accusasse molto pure se stesso per le sue leggerezze a Campiglio , intendo essersi fatto togliere il sangue senza laccio , essere stato superficiale, non aver fatto colazione evitando i controlli ...
Il fatto è che se subì un ingiustizia, se si sentì vittima di un complotto , fu perchè qualcuno gli promise che l'avrebbe passata liscia ( x semplificare uso questo linguaggio ) ma io credo che sia evidente che la sua rabbia fosse contro se stesso , infatti si vede bene nell'abbandono alla cocaina e nella morte quasi cercata , e credo che avrebbe voluto anche abbandonare dopo Campiglio e successivamente abbia perso tutti gli stimoli ( oltre ad essere entrato nella tossicodipendenza) ed abbia continuato , realisticamente , esclusivamente perchè guadagnava un botto di soldi .

Per me è un mito assoluto , un gigante dello sport , ma francamente non capisco perchè non vederlo come un essere umano , con pregi e debolezze, un uomo dotato di grandi slanci , ma forse anche troppo semplice e lontano dalla vita reale per sopravvivere "nella vita di tutti i giorni" dopo la gloria ; e perchè questa macchinazione del complotto , che ripeto può essere complotto soltanto nel senso che qualcuno , in anni di doping estremo , gli promise di chiudere un occhio , anche se ripeto secondo me Campiglio fu soprattutto un errore suo di leggerezza .
Sai cos'è, frankiee.
E' che quello che non ci quadra non sono le cose, pur sagge e del tutto verosimili, che tu dici.
E' il pezzo di verità (dei fatti) che manca alla "pubblica" conoscenza.
Cioè che a Campiglio gli fu (al netto delle sue leggerezze) teso un agguato, e che, in seguito, lui fu bombardato e quell'altro beatificato.
Mancano pubblicamente (noi tutti li conosciamo) i nomi di chi ha accoltellato lui e straparato il culo a quell'altro.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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nemecsek
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da nemecsek »

Mi permetto di linkare un intervento illuminante di Silvio Martinello del 27 agosto 2011

viewtopic.php?f=2&t=453&start=0


Come funzionassero le cose era di dominio pubblico nell’ambiente, della necessità d'individuare soluzioni condivise, coerenti e soprattutto che contribuissero a ridare credibilità al mondo del ciclismo tutti ne sentivano l’esigenza, soprattutto dall’interno. Il ciclismo è uno sport che vive di sponsorizzazioni, l’efficacia del ciclismo come veicolo promozionale e pubblicitario è facilmente riscontrabile da ricerche di ogni genere, ed in quegli anni si iniziò a comprendere che sperperare questo patrimonio era da irresponsabili. Chi avrebbe continuato ad investire in uno sport di dopati, di corrotti, senza nessuna credibilità? Naturalmente tutti gli attori in campo non furono esenti da errori, le idee che uscirono non furono tutte lungimiranti, ma qualche cosa bisognava fare, ed i corridori furono chiamati a fare la loro parte. In quegli anni ricoprivo la carica di Vicepresidente dell’ACCPI, non partecipai al Giro del 1999 ma ero quotidianamente in contatto per il ruolo che ricoprivo, evidentemente i colleghi, eleggendomi, ritenevano avessi la capacità di rappresentarli al meglio. La linea dell’ACCPI, alla cui guida c’era il compianto Avv. Enrico Ingrillì, lui si costantemente al seguito della corsa, era quella di sposare la campagna del Coni “Io non rischio la salute”, ritenemmo non fosse il caso di fare barricate, i segnali avrebbero potuto essere interpretati nel modo scorretto, proprio per i motivi sopra citati. Marco era di altra idea, dimostrò più volte la sua personale titubanza, la linea che si decise di assumere non gli piacque certamente, riteneva i controlli dell’UCI sufficienti. Tutti noi su questo punto fummo d’accordo, ma l’ambiente e le istituzioni chiedevano anche questo passaggio, ed il clima non ci sembrò tale da iniziare un braccio di ferro, che ritenemmo inopportuno per la credibilità che con fatica si cercava di riconquistare. Giova ricordare a tutti coloro che sono appassionati delle vicende di allora, che l’anno prima, 1998, ci fu lo scandalo Festina al Tour, corridori, e non solo, trattenuti in carcere e costretti a confessare come funzionava il sistema Festina. A quel Tour invece c'ero, almeno fino al momento del ritiro per la frattura del bacino a causa di una caduta in volata, ottava tappa mi sembra, ed il clima di nauseante sospetto lo ricordo. Si era giunti ad un momento storico che definire clima da processo sommario ad un intero movimento, ritengo non sia esagerato.
Non dubito che ci fosse qualche collega che chiamasse Marco per sollecitarlo ad assumere una posizione diversa, ma ripeto, non era quella ufficiale.
Le dichiarazioni di Andrea Noè si possono condividere, solo un ipovedente può sostenere che Marco non sia stato un grande, ma se lui avesse assunto un atteggiamento diverso dopo Campiglio, io non sarei così sicuro, caro Enzo, che sarebbe rimasto solo. Riconosco che non sarebbe stata una scelta semplice, ma coraggiosa e soprattutto che gli avrebbe impedito di scivolare in fondo al baratro come purtroppo accadde. Quella era una scelta complicata, d’accordo, ma quella che ha fatto dove lo ha portato? Ma queste, come molte altre, sono valutazioni a posteriori, che servono solo ad alimentare le discussioni, faccio notare che quel passo coraggioso io lo chiesi a Marco allora, non adesso, a 15 anni di distanza.
Gli esempi che porti, sono a mio avviso sostanzialmente diversi, Basso ha confessato, ha fatto 2 anni di squalifica ed è tornato, Pellizotti ha sempre sostenuto la sua buona fede di fronte alle contestazioni che gli sono state rivolte, il Tas ha chiuso il caso dandogli torto, ma non mi risulta che si siano levate barricate a difenderli.
Marco non è mai stato trovato positivo, e questo non devi certamente ricordarlo a me, lo so bene ed ho sempre cercato di far capire l’enorme differenza che anche dal punto di vista normativo esiste, nelle occasioni in cui sono stato chiamato per parlare di ciclismo, spesso di fronte a gruppi di studenti con cui vengono organizzati incontri nelle loro scuole, ma tra di noi vogliamo continuare a raccontarci che si può avere l’ematocrito a 48, 49, 50 o 51 al termine di una grande corsa a tappe? Se vogliamo continuare a girarci intorno, liberi di continuare a farlo, non credo aiuterà comunque a capire meglio.
Con Marco, e non solo con lui, iniziarono a parlare di doping perché il clima di allora, come quello di adesso purtroppo, era di grande sospetto nei confronti del ciclismo e dei ciclisti. Ecco perché era ed è quanto mai prioritario adottare tutte le politiche utili a far ritrovare credibilità al nostro ambiente.
Enzo, io non conosco nulla delle vicende giudiziarie che videro coinvolto Marco, convengo con te che non hanno avuto nei suoi confronti la mano leggera, la magistratura fa il proprio lavoro, converrai comunque con me che tante disgrazie giudiziarie se le è cercate, probabilmente anche a causa di scelte infelici su chi dovesse tutelarlo, ma sempre scelte furono, e per quel poco che l’ho conosciuto, era uno che amava fare di testa propria, e soprattutto circondarsi di gente che lo assecondasse, senza contraddirlo.
Ognuno di noi, anche se non custodiamo ricordi particolari, preferirebbe che Marco fosse ancora qui, a dividerci su questioni di natura tecnica o tattica, commentando le gesta dei campioni di oggi, pensa come sarebbero autorevoli i suoi commenti, o tornare a dividerci sulle scelte di allora, ma il destino gli ha riservato altro.
Constatare che ora, provocatoriamente, con l'onorevole e legittimo scopo di cercare la verità, ci sia chi trova soddisfazione ad indicare in alcuni che non la pensavano come lui, i responsabili della sua tragica e triste fine, oltre che inutile allo scopo, lo trovo demenziale, di cattivissimo gusto e soprattutto poco rispettoso della sua memoria.


A volte il dito indica proprio il dito, non la luna.
Dopo Campiglio qualcuno ha abbandonato il ciclismo, qualcun altro ha ripreso a seguirlo.
I veri campioni erano quelli che dicevano no [Winter]
BenoixRoberti

Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Non capisco decisamente più questa ricerca maniacale necro-misantropa nei confronti di Pantani, ancor di più non la capisco in questi giorni (ormai mesi) in cui più o meno la verità si sta disvelando.
La necessità di parificazione fra l'eroe perdente e l'eroe ancora vincente (è vivo ed ha tutti i suoi soldi accumulati) non ha alcuna relazione con la necessità di chiarire il giocattolo una volte per tutte, affinché il sistema non abbia più a ripetersi, cosa non peregrina visto che gli stessi criminali del 1999 restano al loro posto.
La verità su Pantani non serve solo a seppellire alla pace eterna quel ragazzo ed a ridare serenità alla famiglia, serve a questo sport per ripartire davvero.
Non deve stupire che a generare la commistione fra i fatti di questi giorni ed i valori estemporanei (chiamiamoli dati) di ematocrito di Pantani nel 1994 sia proprio un giornalaio del peggior media "sportivo", media che costi quel che costi è sempre pronto a prendere per buona qualunque bella storiella ufficiale venga a lui proposta, magari mettendoci dentro come una sottiletta qualche citazione letteraria o dell'epica greca antica, salvo poi smentirla quando il business è cessato, assecondando a quel punto la caccia alle streghe. In fondo business is business e chi si interessa veramente di ciclismo si informa online, pertanto è anche vero che il doping vende più copie rispetto al ciclismo e soprattutto soddisfa il bisogno di pulizia che pervade tutto lo sport. Al ciclismo è affidato il ruolo di coscienza sporca di tutto lo sport, insomma aiuta tutti gli altri a sentirsi "più meglio". Lo stesso servizio il ciclismo lo presta alle sue dirigenze, che possono utilizzare il doping per riempirsi la bocca ed apparire ciò che non sono.

Per questa ragione, è quanto di più fuori luogo la citazione di Silvio Martinello in questo discorso, in quanto tanto Marco quanto Silvio sono due persone che hanno sempre avversato il "sistema", ciascuno nella misura in cui le loro personalità (spiccate e differenti) suggerivano.
Peccato che le cose da allora (1999) siano purtroppo immutate.

Per spiegare l'impropria citazione e dare al pezzo di Silvio una più corretta collocazione, si riporta di seguito una intervista ad un grande personaggio citato proprio nel pezzo di Silvio. Per un gioco esplicativo dello "scorrere del tempo fermato" nel ciclismo, ometterò alcuni nomi sostituendoli con dei numeri, fornendo una legenda finale che li dettagli. Servirà a capire come sostituendo quei nomi con quelli odierni, le parole possano essere assolutamente attuali.

======================
Prima di abbandonare il suo mandato, ... (1), presidente dell’Associazione Ciclisti Professionisti, così giudicava l’operato della Federazione Ciclistica Italiana:
“Le squadre non ce la fanno, costano troppo e non si trovano sponsor disposti a svenarsi».

E la colpa di chi è?
«La colpa è di chi ha fatto creare, almeno qui in Italia, una situazione di nausea e sconcerto intorno a questo sport. In una parola, la colpa è della Federciclismo».

Come si è arrivati a questo punto?
«Attraverso una gestione personalistica che bada solo a perpetuare il proprio potere, senza interessarsi ai problemi del ciclismo. Chi guida la Federazione guarda i suoi interessi, e nel frattempo non fa niente per affrontare questioni serie come, ad esempio, il doping: ad ogni Giro c'è qualche blitz delle forze dell'ordine, ma la Federazione si guarda bene dal difendere i corridori. Ci si accanisce sui professionisti, ma su giovani e dilettanti i controlli sono scarsissimi, ed è lì che si radicano certe pratiche.

Possibile che sia proprio il presidente federale il nemico numero uno del ciclismo italiano?
«E' tutto un sistema imperniato sul nulla. Si fanno solo convegni inutili, nei quali si parla, si parla e non si conclude mai niente. Manca una mentalità manageriale, che possa valorizzare al meglio questo sport. Il Consiglio Federale è monopolista su tutto, la discussione non esiste».

E cosa esiste, invece?
«Il voto di scambio. Poco prima delle elezioni ... (2) accorda piccoli contributi alle società dilettantistiche, e così si assicura gli appoggi di cui ha bisogno. Addirittura c'è chi si vende per una cena o per un soggiorno a ... (3): come si fa ad avere un dialogo costruttivo in un simile ambiente? Ci troviamo di fronte ad un dilettante che gestisce da dilettante un mondo di dilettanti».

Cosa pensa che risponderà, ... (4), a queste pesanti accuse?
«Niente. Queste cose da un orecchio gli entrano e dall'altro gli escono».

Ha qualche messaggio particolare, per finire?
«Ho un aneddoto: qualche mese fa la Federazione propose al Consiglio Professionistico un progetto per regolamentare il passaggio degli atleti dal dilettantismo al professionismo. Noi, in accordo con l'Assogruppi e con gli organizzatori di corse, evidenziammo 200-300 correzioni al testo, per renderlo più funzionale ed evitare, in futuro, cause dovute ad alcune ambiguità del testo stesso. Il rappresentante della Fci si disse completamente d'accordo con noi. Era mercoledì. Al sabato insieme a tutto il Consiglio Federale, approvò all'unanimità il testo originale. Come si fa, insomma, ad avviare discorsi importanti con un gruppo di persone la più colta delle quali ha la licenza media? Non lo dico, ovviamente, per discriminare chi non ha studiato, ma perché un ambito complesso come quello normativo avrebbe bisogno di persone di maggior cultura per essere portato avanti».

Ceruti rispondeva così:
Ceruti (FCI): «Non ho nulla da rispondere a Ingrillì».

Intervista tratta dal sito http://www.cicloweb.it

======================

LEGENDA
(1) Avvocato Ingrillì
(2) Giancarlo Ceruti (se volete mettete Renato Di Rocco)
(3) Salice Terme (se volete mettete Levico Terme)
(4) Giancarlo Ceruti (se volete fate come al punto 2)

Correva l'anno 2003; si era ad inizio stagione (ESATTAMENTE DIECI ANNI FA):
http://www.cicloweb.it/articolo/2009/12 ... l?page=185

E qua si è trattato solo l'aspetto nazionale. In questi giorni si sta dipanando (forse) quello internazionale.

Ps. Un amico scurrile mi dice in questi casi: non confondiamo i culi coi cazzi!


Admin
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Admin »

Prendo per buona la risposta di Benoix, e chiedo agli altri di non replicare su questo tema del tutto off topic, in questa sezione.

Nemecsek, cerca per piacere di non tirare la corda. Le provocazioni gratuite alla lunga stufano.


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Subsonico
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Subsonico »

Admin ha scritto:Prendo per buona la risposta di Benoix, e chiedo agli altri di non replicare su questo tema del tutto off topic, in questa sezione.

Nemecsek, cerca per piacere di non tirare la corda. Le provocazioni gratuite alla lunga stufano.
Che vuoi da me?


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Admin
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Admin »

Lo sapevo :D


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Belluschi M.
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Belluschi M. »

frankiee ha scritto: quello che io credo è che Pantani accusasse molto pure se stesso per le sue leggerezze a Campiglio , intendo essersi fatto togliere il sangue senza laccio , essere stato superficiale, non aver fatto colazione evitando i controlli ...
Più che a se stesso, le colpe io le attribuirei allo staff medico che lo seguiva.
Già a metà Giro d'Italia, appurato che era superiore anni luce a tutti gli avversari, secondo me bisognava andare coi piedi di piombo con le integrazioni farmacologiche. L'ematocrito non doveva rischiare di averlo nemmeno a 49, bensì su livelli di estrema sicurezza di 47-48. E poi voglio vedere se riuscivano a sospenderlo.


aria
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da aria »

Ciao Marco. La tua stella brilla nel firmamento per sempre. Addio grande CAMPIONE. Con nostalgia i tuoi tifosi ricordano le imprese indelebili ed epiche dei tuoi pochi e travagliati anni. Ora riposa in pace.


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cauz.
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da cauz. »

"A volte c’è chi paga per tutti e chi incassa per tutti"

ciao marco.


"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da donchisciotte »

Stasera su Rai sport 2, dalle 21,00, due ore e mezza dedicate a Marco Pantani.

In faccia ai maligni e ai superbi il suo nome scintillerà.


Verità e giustizia per Marco Pantani, una battaglia di civiltà.
Lasciamolo in pace un cazzo!
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Camoscio madonita
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Camoscio madonita »

donchisciotte ha scritto:
In faccia ai maligni e ai superbi il suo nome scintillerà.
:clap:
9 anni...oggi mi sono rivisto Courchevel 2000 ed Oropa 1999. Che dire: sono degli evergreen. Non sentono il peso degli anni e degli ultimi scandali, anzi se è possibile acquisiscono sempre più valore come un vino bordolese invecchiato


Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
Monsieur
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Monsieur »

Bell'articolo del "nostro" Stefano Rizz23 Rizzato su Sky.it: http://t.co/05jfEavY


meriadoc
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Re: Marco Pantani.

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..............


Kruijswijk... il resto è noia

"Siamo in gennaio, siamo in Australia ma per me questo e' il successore di Froome nell'albo d'oro della grand boucle.."
21/01/2017 barrylyndon su Porte
grezz
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da grezz »

nino58 ha scritto:Un'autocritica da una firma importante del Corriere.

http://www.corriere.it/sport/13_gennaio ... 1ea2.shtml
un'autocritica tardiva.Le scuse anni dopo lasciano il tempo che trovano.Fanno pena tutti questi articoletti di ammenda delle proprie colpe.E' il solito giornalismo all'italiana prima si addosso poi si chiede scusa,si abbiamo sbagliato ma armstrong,l'uci ecc. ci hanno traviato.A me piacerebbe che qualcuno parlasse e seriamente del vero male del ciclismo,ovvero l'uci e di tutti gli atteggiamenti di copertura che si sono protratti ben dopo la scomparsa di marco.Li' ci vorrebbe il pugno duro visto che e' stata appurata l'inadeguatezza di tutto il sistema.Noto che l'America ma anche l'italia mediatica siano state molto meno critiche nei confronti di armstrong rispetto a marco.Eppure i due casi sono agli antipodi.Il caso di marco e' stato un caso "politico" per cosi' dire,armstrong era parte uno dei pilastri fondanti del sistema.I dubbi c'erano e si e' comunque preferito dare addosso ad uno,piu' debole caratterialmente e mediaticamente, piuttosto che all'altro.E' curioso come anche occasionali spettatori abbiano spesso visto marco una vittima del sistema,spesso con analisi piu' lucide di molti giornalisti che invece lo seguivano per lavoro e quindi erano dentro o perlomeno vicini al ciclismo.O hanno raccontato balle per gonfiare il caso o hanno cavalcato l'onda senza conoscere nei dettagli la questione.Molti giornalisti,ma non tutti.


aria
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Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da aria »

Ricevo questo messaggio da un amico francese, conosciuto per caso a Plouay al mondiale.
"... La pensée du jour, oui cela fait 9 ans aujourd'hui que nous apprenions le depart de notre cher Marco, oui ce jour à été un des plus mauvais de ma vie. Il est en moi et le restera pour le reste de mes jours. Toute mon amitié Marco. Pascal Debien, Amberre" .

Aggiungo, questo amico mi manda tutti gli anni un pensiero rivolto a Marco nell'anniversario della morte del Pirata.


matter1985
Messaggi: 4334
Iscritto il: domenica 1 aprile 2012, 16:38
Località: Toscana

Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da matter1985 »

Giro d' iItalia 1998...Io mi innamoro del ciclismo e non lo lascio più...Tutto questo grazie a te Pirata....
L' emozione più grande mai avuta davanti ad un televisore: Cascate del Toce 2003,ero in ginocchio con le lacrime davanti allo schermo a gridare "Vai Marco!Vai Marco!".Non ci fu la vittoria ma fu un emozione così grande che lo sport non mi ha più ridato,dopo quasi tre anni eri tornato a scattare in una salita,questo per me valeva piu delle tue vittorie di Courchevel,Les Deux Alpes e Montecampione messe assieme....Mi manchi Marco,Ci manchi e manchi a tutto il ciclismo...


#JeSuisNizzolo
Mont Ventoux
Messaggi: 119
Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2011, 20:43

Re: Marco Pantani.

Messaggio da leggere da Mont Ventoux »

Voglio precisare che Aldo Grasso, oltre ad essere il più brillante critico televisivo italiano, è un sincero appassionato di ciclismo, cui ha dedicato tante volte spazio nella propria rubrica sul Corriere, anche negli ultimi difficilissimi anni vissuti da questo sport. E mai fra l'altro per sparare sulla croce rossa (come invece hanno fatto molte altre testate e suoi colleghi) ma con assolutà correttezza.
Ricordo che in occasione della partenza del Tour di qualche anno fa curò pure uno speciale due pagine sulla storia della corsa.
Non credo che d'altronde il suo pezzo sia da intendere come un messaggio di scuse nei confronti di Pantani, che viene ricordato più che altro come termine di paragone per parlare di Armstrong e del fatto che tanti si siano ritenuti ingannati da lui.


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