Il ciclismo che vorrei

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
el_condor

Il ciclismo che vorrei

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1. Abolire 11 e 12, e come moltiplica anteriore massimo 54 o 55..Nelle cronometro rapporti liberi.
Senza 11 e 12 le gare sono piu' spettacolari perchè le fughe hanno piu' possibilità si successo (specialmente quelle solitarie)-
senza 11 e 12 in discesa si va meno forte.
2. In salita rapporto piu' agile consentito 42-28 (da valutare altre soluzioni).
le bici moderne con i rapporti a disposizione hanno reso meno selettive le salite.
3.Per maggior sicurezza freni a dischi obbligatori e preumatici piu' larghi (la mia mancanza di preparazione in questo campo non mi permettediminuiscono la sicidi esseer piu' preciso).
4. Eliminare sterrati e sconnessi: diminuiscono la sicurezza e rendono piu' aleatorio il risultato.
5. Aumentare la lunghezza delle tappe a cronometro (almeno 60 km).
6. In ogni gara a tappe almeno 3 tapponi oltre i 230 km, possibilmente con dislivello complessivo sopra i 5000 metri.
7. Limite di velocità in discesa (da stabilire nei avri casi). la tecnologia ci permette di valutare: se il limite è 70 km h e uno lo spera verrà penlizzato del tempo guadagnato.
8. Nella premiazione ci devono solo essere le miss non degi giovanotti che sono un pugno nell'occhio.
Per il momento non mi viene in mente altro.
Questa non è una proposta à semplicemente quello che piacerebbe a me.


JineteRojo
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Re: Il ciclismo che vorrei

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el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 17:59 Per il momento non mi viene in mente altro.

Questa non è una proposta à semplicemente quello che piacerebbe a me.
Meno male che non è una proposta, tranne la 5 e la 6 sembra una barzelletta, con anche dei punti particolarmente tragici, tipo la 8


Luca90
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Re: Il ciclismo che vorrei

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JineteRojo ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 19:51
el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 17:59 Per il momento non mi viene in mente altro.

Questa non è una proposta à semplicemente quello che piacerebbe a me.
Meno male che non è una proposta, tranne la 5 e la 6 sembra una barzelletta, con anche dei punti particolarmente tragici, tipo la 8
Sulla 8 ha ragione dai :diavoletto:


2015:TreValliVaresine
2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
2017:Kuurne, TroBroLeon
2018:Tour of Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
2024: MuscatClassic
criab
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Re: Il ciclismo che vorrei

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el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 17:59 2. In salita rapporto piu' agile consentito 42-28 (da valutare altre soluzioni).
le bici moderne con i rapporti a disposizione hanno reso meno selettive le salite.
Commento solo il punto 2 ... perché ?
il più forte in salita è quello che su quella salita impiega meno tempo. Punto. Indipendentemente dal rapporto.
L'estensione dei rapporti è stata una grandissima cosa che ha permesso anche a quelli più pesanti di fare potenza anche in salita.


miroci
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Re: Il ciclismo che vorrei

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io vorrei solo un sacco di gente appassionata o non, lungo le strade a veder e incitare i corridori, donne o uomini, elite o junior che siano.
Persone educate che incitano, non ubriachi che barcollano di fianco i ciclisti. Poi...che vinca il migliore o il meno peggio


JineteRojo
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Luca90 ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 20:01
JineteRojo ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 19:51
el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 17:59 Per il momento non mi viene in mente altro.

Questa non è una proposta à semplicemente quello che piacerebbe a me.
Meno male che non è una proposta, tranne la 5 e la 6 sembra una barzelletta, con anche dei punti particolarmente tragici, tipo la 8
Sulla 8 ha ragione dai :diavoletto:
Guarda, se si parla di gusti personali, anch'io preferisco delle belle ragazze, ma c'è altro, alla fine un po' di giusta parità...


giorgio ricci
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Iscritto il: lunedì 9 giugno 2014, 13:44

Re: Il ciclismo che vorrei

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Sul punto 2 metterei il 39 28 come limite
Il punto 4 è opinabile . Ricordiamoci che fino agli anni 60 le strade sterrate c'erano e i risultati troppe volte furono condizionati da problemi meccanici,per me fa parte del gioco .
Il punto 7 sarebbe proponibile solo con limitatori di velocità come per le macchine ,non so se sarebbe possibile nelle bici . Sostanzialmente però il risultato acquisito in salita non sarebbe ribaltabile perché ai 70 all' ora ci andrebbero tutti .
Sulle altre cose son d'accordo .
Sulla numero 8 ,bhe ,niente da eccepire , è la stortura attuale che è imbarazzante. Le miss sono coreografiche ,per nulla volgari e rappresentano una nota di colore per nulla offensiva verso le donne . È il politically correct che ha creato situazioni paradossali.


el_condor

Re: Il ciclismo che vorrei

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JineteRojo ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 19:51
Meno male che non è una proposta, tranne la 5 e la 6 sembra una barzelletta, con anche dei punti particolarmente tragici, tipo la 8
spiegami perchè è tragico preferire due belle ragazze come miss piuttisto che una sola accompagnata da un pesce fuor d'acqua.
non ti sfuggirà che esiste il concorso di miss italia e non quello di Mister Italia.
Il punto 1 è suggerito da un amico francese bravino in bicicletta (uno che ha vinto il Tour) ma non pretendo che i lettori di cicloweb capiscano sempre quello che leggono...
Comunque ho elencato quello che mi piacerebbe...
Non obbietterei nulla nemmeno a uno che amerebbe 16 arrivi in volata e cronometro di 3 km. I gusti non si discutono...


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Leonardo Civitella
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Re: Il ciclismo che vorrei

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giorgio ricci ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 20:55 Sulla numero 8 ,bhe ,niente da eccepire , è la stortura attuale che è imbarazzante. Le miss sono coreografiche ,per nulla volgari e rappresentano una nota di colore per nulla offensiva verso le donne . È il politically correct che ha creato situazioni paradossali.
Chiamatemi pur storto, ma mai mi esimerò dal dichiarare, da diciannovenne, che vedere delle ragazze stare su un palco a baciare dei virili ciclisti sudati mi crea un sentimento di ribrezzo.

Cambiano le ere e cambia la sensibilità, tutto qui. Una stortura è pensare che possa esistere un canone di bellezza che consenta di far meritare l'appellativo di Miss. Una stortura è che esista lo stesso termine. Miss.......


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Tommeke92
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Leonardo Civitella ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 0:09
giorgio ricci ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 20:55 Sulla numero 8 ,bhe ,niente da eccepire , è la stortura attuale che è imbarazzante. Le miss sono coreografiche ,per nulla volgari e rappresentano una nota di colore per nulla offensiva verso le donne . È il politically correct che ha creato situazioni paradossali.
Chiamatemi pur storto, ma mai mi esimerò dal dichiarare, da diciannovenne, che vedere delle ragazze stare su un palco a baciare dei virili ciclisti sudati mi crea un sentimento di ribrezzo.

Cambiano le ere e cambia la sensibilità, tutto qui. Una stortura è pensare che possa esistere un canone di bellezza che consenta di far meritare l'appellativo di Miss. Una stortura è che esista lo stesso termine. Miss.......
:clap: :clap:


JineteRojo
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Re: Il ciclismo che vorrei

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el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 23:10
JineteRojo ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 19:51
Meno male che non è una proposta, tranne la 5 e la 6 sembra una barzelletta, con anche dei punti particolarmente tragici, tipo la 8
spiegami perchè è tragico preferire due belle ragazze come miss piuttisto che una sola accompagnata da un pesce fuor d'acqua.
non ti sfuggirà che esiste il concorso di miss italia e non quello di Mister Italia.
Il punto 1 è suggerito da un amico francese bravino in bicicletta (uno che ha vinto il Tour) ma non pretendo che i lettori di cicloweb capiscano sempre quello che leggono...
Comunque ho elencato quello che mi piacerebbe...
Non obbietterei nulla nemmeno a uno che amerebbe 16 arrivi in volata e cronometro di 3 km. I gusti non si discutono...
Ti risponderei con un semplice: "boomer"
Però son meno violento di primo e provo a spiegare.
Quello che c'è ad ora e quello che c'è stato in passato conta relativamente. Conta il futuro e si parla tanto di giovani che possono appassionarsi e anche troppo poco di donne.
Più importanza al ciclismo femminile non significa soltanto che ci sono delle donne (buona parte ragazze davvero belle) che corrono e in più ti allietano la vista. Significa che le donne e gli uomini devono avere stesse possibilità nel praticare e, perché no, seguire il ciclismo.
Io spero vivamente che ci siano più uomini sul podio, anche se non guardo a loro, spero che ci siano delle ragazze che mentre vedono pogi correre dicano "beh, guarda questo", esattamente come faccio io con la pukk :diavoletto:
Io credo in un futuro migliore e bisogna lavorare un po' su tutto, compreso queste piccole comparse che ad ora sono pesci fuori d'acqua e in futuro chissà.

Sul punto cronometro mi sembrava di aver detto che era uno dei pochi punti su cui ero d'accordo.

Oggi sono alla seconda bottiglia a testa, quindi sicuramente sono stato più ottimista di come non sia in realtà e avrò cazzeggiato troppo sui concetti.
Spero di essere stato chiaro quanto basta, nel dubbio chiarirò domani :diavoletto:


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nemecsek.
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Re: Il ciclismo che vorrei

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el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 17:59
Questa non è una proposta à semplicemente quello che piacerebbe a me.
D'accordo, persona nata negli anni dello sviluppo economico.


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Walter_White
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Leonardo Civitella ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 0:09
giorgio ricci ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 20:55 Sulla numero 8 ,bhe ,niente da eccepire , è la stortura attuale che è imbarazzante. Le miss sono coreografiche ,per nulla volgari e rappresentano una nota di colore per nulla offensiva verso le donne . È il politically correct che ha creato situazioni paradossali.
Chiamatemi pur storto, ma mai mi esimerò dal dichiarare, da diciannovenne, che vedere delle ragazze stare su un palco a baciare dei virili ciclisti sudati mi crea un sentimento di ribrezzo.

Cambiano le ere e cambia la sensibilità, tutto qui. Una stortura è pensare che possa esistere un canone di bellezza che consenta di far meritare l'appellativo di Miss. Una stortura è che esista lo stesso termine. Miss.......
Ma quelle ragazze sono ben contente di essere lì. Quasi tutte fanno le ragazze immagine anche in altre occasioni, non è che le mettono in quel ruolo sotto costrizione


FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
Theakston
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Iscritto il: venerdì 9 settembre 2016, 16:25

Re: Il ciclismo che vorrei

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Sui rapporti un ragionamento varrebbe la pena di farlo, vedere quanto influiscano sul cosiddetto greggismo e sulla difficoltà di fare selezione in salita. Ma poi arriva Pogacar e zittisce tutti...
Anche visivamente, guardando immagini di qualche decennio fa, era più bello vederli alzarsi sui pedali con rapporti più duri che vederli oggi a mulinare.
Sulle cronometro giusto trovare un equilibrio tra il troppo e il troppo poco di alcuni recenti tracciati.
E poi un dimagrimento del world tour.


Stylus
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Capitolo miss
Eh ne ho conosciute di ragazze miss... :D
No vabbè, non a frotte, ma qualcuna si... tutte felici e gasate del loro lavoro, e anche un po' orgogliose.
Ora le stesse, nell'attesa di fiere e showroom (che poi devo capirlo perché è più onorevole mettersi in posa in shorts su motociclette o fare le vallette ai mobili) si sono dovute reciclare nel fare le promoter nei centri commerciali (ed è molto più frustrante, ve lo assicuro, per esperienza :( ) e chi ha anche aperto un onlyfans... insomma, non è che abbiamo salvato queste ragazze da un circolo vizioso e ora si sono messe a fare attività sociale o lavorare in laboratori di fisica quantistica... che poi non è detto che ci arrivino a farlo, dato che normalmente si tratta di un'occupazione per pagarsi l'università.
E, incredibile a dirsi, tutte ragazze a cui piace mettersi in mostra, che ora lo fa in altri contesti e, quelle che ho conosciuto, si divertivano molto di più a fare le miss in eventi sportivi che nelle attività di ripiego che ora hanno trovato (onlyfans compreso)


max
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Leonardo Civitella ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 0:09 Chiamatemi pur storto, ma mai mi esimerò dal dichiarare, da diciannovenne, che vedere delle ragazze stare su un palco a baciare dei virili ciclisti sudati mi crea un sentimento di ribrezzo.

Cambiano le ere e cambia la sensibilità, tutto qui. Una stortura è pensare che possa esistere un canone di bellezza che consenta di far meritare l'appellativo di Miss. Una stortura è che esista lo stesso termine. Miss.......
Premesso che l'utilità delle miss sul palco è pari a zero, ma ragionando così bisognerebbe abolire il mondo della moda.
Non dovrebbero più esistere le modelle, ma poi a che pro?
Fare la modella non è un obbligo che viene imposto, è una libera scelta di alcune ragazze, a cui piace quel mondo.


Gimbatbu
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Se il Condor è boomer io sono superboomer. Chi è stato il più grande ciclista di tutti i tempi? Merckx. Perfetto, si corre con quelle biciclette lì, con quei percorsi e pure con quelle maglie! Vorrei tanto vedere ...
Ah! Sul palco? Ovviamente Sofia Loren e Gina Lollobrigida :worthy:


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nino58
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Gimbatbu ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 8:51 Se il Condor è boomer io sono superboomer. Chi è stato il più grande ciclista di tutti i tempi? Merckx. Perfetto, si corre con quelle biciclette lì, con quei percorsi e pure con quelle maglie! Vorrei tanto vedere ...
Ah! Sul palco? Ovviamente Sofia Loren e Gina Lollobrigida :worthy:
Sylva Koscina raccontava sempre con piacere di una sua presenza sul palco nel premiare Van Stembergen Rik (così lo chiamava, prima il cognome)


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Primo86
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Invito tutti a evitare l'uso di termini che originariamente rappresentavano semplici discriminazioni ma che oggi possono essere considerati insulti come altri, proferiti in genere da chi è convinto di avere la verità in tasca.

L'invito è esteso alle espressioni autodirette e/o a chi aggira il veto utilizzando metafore equipollenti.

Grazie a tutti.


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Re: Il ciclismo che vorrei

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el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 17:59 1. Abolire 11 e 12, e come moltiplica anteriore massimo 54 o 55..Nelle cronometro rapporti liberi.
Senza 11 e 12 le gare sono piu' spettacolari perchè le fughe hanno piu' possibilità si successo (specialmente quelle solitarie)-
senza 11 e 12 in discesa si va meno forte.
2. In salita rapporto piu' agile consentito 42-28 (da valutare altre soluzioni).
le bici moderne con i rapporti a disposizione hanno reso meno selettive le salite.
3.Per maggior sicurezza freni a dischi obbligatori e preumatici piu' larghi (la mia mancanza di preparazione in questo campo non mi permettediminuiscono la sicidi esseer piu' preciso).
4. Eliminare sterrati e sconnessi: diminuiscono la sicurezza e rendono piu' aleatorio il risultato.
5. Aumentare la lunghezza delle tappe a cronometro (almeno 60 km).
6. In ogni gara a tappe almeno 3 tapponi oltre i 230 km, possibilmente con dislivello complessivo sopra i 5000 metri.
7. Limite di velocità in discesa (da stabilire nei avri casi). la tecnologia ci permette di valutare: se il limite è 70 km h e uno lo spera verrà penlizzato del tempo guadagnato.
8. Nella premiazione ci devono solo essere le miss non degi giovanotti che sono un pugno nell'occhio.
Per il momento non mi viene in mente altro.
Questa non è una proposta à semplicemente quello che piacerebbe a me.
al di là di un po' di provocazioni, secondo me nei primi punti dici una cosa sacrosanta.
tra gli sport con una componente "meccanica" immagino che il ciclismo sia uno di quelli con i regolamenti più laschi (ma in realtà non ne so nulla, perché non seguo buona parte di questi sport).
di certo l'evoluzione del mezzo ha impattato enormemente su come si è evoluto il ciclismo negli ultimi anni, nel bene e nel male. e concordo che sul male bisognerebbe intervenire.

per me le evoluzioni chiave sono state le compact, che hanno permesso di spingere rapporti cortissimi dando un grosso margine a chi in salita faticava e spostando l'asse con decisione dalla parte dei passisti, e le ruote ad alto profilo, che hanno inciso enormemente sulla guidabilità delle bici e sul moltiplicarsi degli incidenti. Ora, non credo e non penso (forse) che vadano abolite entrambe, anche perché significherebbe tornare indietro di 30 anni e credo si sia fuori tempo massimo. ma un ragionamento su questi temi sarebbe auspicabile.


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Filarete
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Leonardo Civitella ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 0:09
giorgio ricci ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 20:55 Sulla numero 8 ,bhe ,niente da eccepire , è la stortura attuale che è imbarazzante. Le miss sono coreografiche ,per nulla volgari e rappresentano una nota di colore per nulla offensiva verso le donne . È il politically correct che ha creato situazioni paradossali.
Chiamatemi pur storto, ma mai mi esimerò dal dichiarare, da diciannovenne, che vedere delle ragazze stare su un palco a baciare dei virili ciclisti sudati mi crea un sentimento di ribrezzo.

Cambiano le ere e cambia la sensibilità, tutto qui. Una stortura è pensare che possa esistere un canone di bellezza che consenta di far meritare l'appellativo di Miss. Una stortura è che esista lo stesso termine. Miss.......
Non sei storto, sei solo un moralista.


Gimbatbu
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Re: Il ciclismo che vorrei

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cauz. ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 10:56
el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 17:59 1. Abolire 11 e 12, e come moltiplica anteriore massimo 54 o 55..Nelle cronometro rapporti liberi.
Senza 11 e 12 le gare sono piu' spettacolari perchè le fughe hanno piu' possibilità si successo (specialmente quelle solitarie)-
senza 11 e 12 in discesa si va meno forte.
2. In salita rapporto piu' agile consentito 42-28 (da valutare altre soluzioni).
le bici moderne con i rapporti a disposizione hanno reso meno selettive le salite.
3.Per maggior sicurezza freni a dischi obbligatori e preumatici piu' larghi (la mia mancanza di preparazione in questo campo non mi permettediminuiscono la sicidi esseer piu' preciso).
4. Eliminare sterrati e sconnessi: diminuiscono la sicurezza e rendono piu' aleatorio il risultato.
5. Aumentare la lunghezza delle tappe a cronometro (almeno 60 km).
6. In ogni gara a tappe almeno 3 tapponi oltre i 230 km, possibilmente con dislivello complessivo sopra i 5000 metri.
7. Limite di velocità in discesa (da stabilire nei avri casi). la tecnologia ci permette di valutare: se il limite è 70 km h e uno lo spera verrà penlizzato del tempo guadagnato.
8. Nella premiazione ci devono solo essere le miss non degi giovanotti che sono un pugno nell'occhio.
Per il momento non mi viene in mente altro.
Questa non è una proposta à semplicemente quello che piacerebbe a me.
al di là di un po' di provocazioni, secondo me nei primi punti dici una cosa sacrosanta.
tra gli sport con una componente "meccanica" immagino che il ciclismo sia uno di quelli con i regolamenti più laschi (ma in realtà non ne so nulla, perché non seguo buona parte di questi sport).
di certo l'evoluzione del mezzo ha impattato enormemente su come si è evoluto il ciclismo negli ultimi anni, nel bene e nel male. e concordo che sul male bisognerebbe intervenire.

per me le evoluzioni chiave sono state le compact, che hanno permesso di spingere rapporti cortissimi dando un grosso margine a chi in salita faticava e spostando l'asse con decisione dalla parte dei passisti, e le ruote ad alto profilo, che hanno inciso enormemente sulla guidabilità delle bici e sul moltiplicarsi degli incidenti. Ora, non credo e non penso (forse) che vadano abolite entrambe, anche perché significherebbe tornare indietro di 30 anni e credo si sia fuori tempo massimo. ma un ragionamento su questi temi sarebbe auspicabile.
Cauz, ma secondo te è normale che un 1500 o una maratona possano essere decisi dalle scarpe che diventano molle come ci ha ben descritto Road Runner? Se nel nuoto non avessero proibito i costumoni, oggi avremmo il costume con l' elica nel sedere. Nello sport agonistico quantomeno si dovrebbero difendere le possibilità di avere uno svolgimento equanime. Sennò aveva ragione Visentini quando già illo tempore, si presentò alla partenza di una crono con una bici spaziale.


ilgiulio90
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Re: Il ciclismo che vorrei

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el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 23:10
JineteRojo ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 19:51
Meno male che non è una proposta, tranne la 5 e la 6 sembra una barzelletta, con anche dei punti particolarmente tragici, tipo la 8
spiegami perchè è tragico preferire due belle ragazze come miss piuttisto che una sola accompagnata da un pesce fuor d'acqua.
non ti sfuggirà che esiste il concorso di miss italia e non quello di Mister Italia.
Il punto 1 è suggerito da un amico francese bravino in bicicletta (uno che ha vinto il Tour) ma non pretendo che i lettori di cicloweb capiscano sempre quello che leggono...
Comunque ho elencato quello che mi piacerebbe...
Non obbietterei nulla nemmeno a uno che amerebbe 16 arrivi in volata e cronometro di 3 km. I gusti non si discutono...
In realtà condor, il concorso di Mister Italia esiste, con questo nome dal 2010, con altre denominazioni prima.
Non entro nel merito degli altri punti, ma nel punto 6 secondo me ci sarebbe margine per sviluppare qualche buona idea per i grandi giri.

Altri punti, tipo quello della velocità max in discesa, a prescindere dall'esserne d'accordo, li vedo impossibili da implementare e controllare e, di conseguenza, avrebbero una scarsa obiettività sul risultato finale.


#prego
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Gimbatbu ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 11:11

Cauz, ma secondo te è normale che un 1500 o una maratona possano essere decisi dalle scarpe che diventano molle come ci ha ben descritto Road Runner? Se nel nuoto non avessero proibito i costumoni, oggi avremmo il costume con l' elica nel sedere. Nello sport agonistico quantomeno si dovrebbero difendere le possibilità di avere uno svolgimento equanime. Sennò aveva ragione Visentini quando già illo tempore, si presentò alla partenza di una crono con una bici spaziale.
Vero. Così come nel record dell'ora si è tornati alla tradizione, sarebbe bello poterlo fare anche nel ciclismo su strada ma ormai ci si è spinti troppo avanti per poter tornare indietro.


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Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 11:21
Gimbatbu ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 11:11

Cauz, ma secondo te è normale che un 1500 o una maratona possano essere decisi dalle scarpe che diventano molle come ci ha ben descritto Road Runner? Se nel nuoto non avessero proibito i costumoni, oggi avremmo il costume con l' elica nel sedere. Nello sport agonistico quantomeno si dovrebbero difendere le possibilità di avere uno svolgimento equanime. Sennò aveva ragione Visentini quando già illo tempore, si presentò alla partenza di una crono con una bici spaziale.
Vero. Così come nel record dell'ora si è tornati alla tradizione, sarebbe bello poterlo fare anche nel ciclismo su strada ma ormai ci si è spinti troppo avanti per poter tornare indietro.
il record dell'ora però è un caso interessante da questo punto di vista, perché prima si è tornati agli anni '70 e poi ci si è resi conto che così non poteva funzionare e si è nuovamente "modernizzato" perché altrimenti non era più appetibile.

io non trovo affatto accettabile che lo sport possa essere deciso da un divario tecnologico. non sono così sicuro che questo accada nel ciclismo, dove
invece credo che pesi ancora molto di più il classico divario economico, ma l'equanimità nello sport è un mio chiodo fisso, quindi concordo con le osservazioni.

la strada da seguire per me è la seconda seguita con il record dell'ora. stabilire dei limiti e aggiornarli. e non lo dico tanto per l'equanimità, quanto per il bene di questo sport che ha bisogno di essere avvincente (e fortunatamente spesso lo è ancora).


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Re: Il ciclismo che vorrei

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el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 17:59 1. Abolire 11 e 12, e come moltiplica anteriore massimo 54 o 55..Nelle cronometro rapporti liberi.
Senza 11 e 12 le gare sono piu' spettacolari perchè le fughe hanno piu' possibilità si successo (specialmente quelle solitarie)-
senza 11 e 12 in discesa si va meno forte.
2. In salita rapporto piu' agile consentito 42-28 (da valutare altre soluzioni).
le bici moderne con i rapporti a disposizione hanno reso meno selettive le salite.
3.Per maggior sicurezza freni a dischi obbligatori e preumatici piu' larghi (la mia mancanza di preparazione in questo campo non mi permettediminuiscono la sicidi esseer piu' preciso).
4. Eliminare sterrati e sconnessi: diminuiscono la sicurezza e rendono piu' aleatorio il risultato.
5. Aumentare la lunghezza delle tappe a cronometro (almeno 60 km).
6. In ogni gara a tappe almeno 3 tapponi oltre i 230 km, possibilmente con dislivello complessivo sopra i 5000 metri.
7. Limite di velocità in discesa (da stabilire nei avri casi). la tecnologia ci permette di valutare: se il limite è 70 km h e uno lo spera verrà penlizzato del tempo guadagnato.
8. Nella premiazione ci devono solo essere le miss non degi giovanotti che sono un pugno nell'occhio.
Per il momento non mi viene in mente altro.
Questa non è una proposta à semplicemente quello che piacerebbe a me.
1 e 2 ) non sarei d'accordo sul valore massimo e minimo , ma in caso su numero fisso di corone(facciamo 9?) da usare davanti e dietro e contingentati ad inizio gara(in caso inizio GT ad inizio GT).
Così esiste anche una strategia ,per cui magari io non monto il 12 in pianura per avere un 30 per fare salite dure. Guadagno in salita ma rischio di essere attaccato in pianura.
3)d'accordo
4) non sono d'accordo.
5)d'accordissimo.
6)d'accordissimo.
7)non sono d'accordo per quanto riguarda le dinamiche di corsa. Non so esprimermi se è davvero un vantaggio per la sicurezza(penso di si) e non so esprimermi sulla facilità o meno di controllo(con i trasponder bene o male si sa sempre a quanto si sta andando, e il calcolo sul margine può essere fatto quasi in tempo reale a livello teorico, a livello pratico esistono problematiche varie di funzionamento e trasmissione dati alla giuria).
8)Non sono per nulla d'accordo su questo punto, ma è marginale.

Poi personalmente mi piacerebbe :
-salary cap (e magari anche un draft stile NBA)
-riduzione delle rose e del numero di componenti per squadra.
-introduzione saltuaria nei grandi giri del tappone con salita monstre a circuito (il mio sogno sarebbe un circuito sullo Zoncolan , si sale da Ovaro , si scende da Sutrio , si torna a Ovaro e via andare per 5 volte).

Sono ovviamente tutte boutade, per giocare un po di fantasia.


giorgio ricci
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Primo86 ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 10:34 Invito tutti a evitare l'uso di termini che originariamente rappresentavano semplici discriminazioni ma che oggi possono essere considerati insulti come altri, proferiti in genere da chi è convinto di avere la verità in tasca.

L'invito è esteso alle espressioni autodirette e/o a chi aggira il veto utilizzando metafore equipollenti.

Grazie a tutti.
Ancora una volta d'accordo .
Questo termine è discriminatorio verso una generazione che si è fatta il mazzo e ha portato il paese al benessere .
Ora son cambiate le condizioni ? Non certo colpa di chi lavorava ma di chi ci ha governato.
Zittire una persona con quel termine equivale a quello che non ti lascia parlare in TV perché dici qualcosa di scomodo .
El Condor ha aperto una discussione per confrontarsi ,non per farsi insultare .
E non ha insultato nessuno . Boomer è un termine dispregiativo, e mi sembra celi pure molta invidia
Sulle miss ,se danno fastidio ,allora proporrei ne miss ne. mister ,solo assessori ,organizzatori e delegati uci. Almeno ci togliamo il problema del politically correct.


JineteRojo
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Re: Il ciclismo che vorrei

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giorgio ricci ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 12:56
Primo86 ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 10:34 Invito tutti a evitare l'uso di termini che originariamente rappresentavano semplici discriminazioni ma che oggi possono essere considerati insulti come altri, proferiti in genere da chi è convinto di avere la verità in tasca.

L'invito è esteso alle espressioni autodirette e/o a chi aggira il veto utilizzando metafore equipollenti.

Grazie a tutti.
Ancora una volta d'accordo .
Questo termine è discriminatorio verso una generazione che si è fatta il mazzo e ha portato il paese al benessere .
Ora son cambiate le condizioni ? Non certo colpa di chi lavorava ma di chi ci ha governato.
Zittire una persona con quel termine equivale a quello che non ti lascia parlare in TV perché dici qualcosa di scomodo .
El Condor ha aperto una discussione per confrontarsi ,non per farsi insultare .
E non ha insultato nessuno . Boomer è un termine dispregiativo, e mi sembra celi pure molta invidia
Sulle miss ,se danno fastidio ,allora proporrei ne miss ne. mister ,solo assessori ,organizzatori e delegati uci. Almeno ci togliamo il problema del politically correct.
Penso di essere indirettamente chiamato in causa.
Ho fatto una battuta su una parola per cui si era discusso un po', poi ho risposto in modo penso sensato. Non capisco perché prendersela :unzunz:


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Re: Il ciclismo che vorrei

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JineteRojo ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 13:11
giorgio ricci ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 12:56
Primo86 ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 10:34 Invito tutti a evitare l'uso di termini che originariamente rappresentavano semplici discriminazioni ma che oggi possono essere considerati insulti come altri, proferiti in genere da chi è convinto di avere la verità in tasca.

L'invito è esteso alle espressioni autodirette e/o a chi aggira il veto utilizzando metafore equipollenti.

Grazie a tutti.
Ancora una volta d'accordo .
Questo termine è discriminatorio verso una generazione che si è fatta il mazzo e ha portato il paese al benessere .
Ora son cambiate le condizioni ? Non certo colpa di chi lavorava ma di chi ci ha governato.
Zittire una persona con quel termine equivale a quello che non ti lascia parlare in TV perché dici qualcosa di scomodo .
El Condor ha aperto una discussione per confrontarsi ,non per farsi insultare .
E non ha insultato nessuno . Boomer è un termine dispregiativo, e mi sembra celi pure molta invidia
Sulle miss ,se danno fastidio ,allora proporrei ne miss ne. mister ,solo assessori ,organizzatori e delegati uci. Almeno ci togliamo il problema del politically correct.
Penso di essere indirettamente chiamato in causa.
Ho fatto una battuta su una parola per cui si era discusso un po', poi ho risposto in modo penso sensato. Non capisco perché prendersela :unzunz:
No è che Primo fa il verso alla richiesta fatta nel 3d "comunicazioni di servizio" in cui si richiedeva di non usare tale termine.


giorgio ricci
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Ma figurati se me la prendo. Niente di personale . Ho letto il tuo post . Non ti attaccavo certo.
Solo che quando leggo o sento quel ternine vedo rosso . Però parlavo in generale. :cincin:


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Leonardo Civitella
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 11:07
Non sei storto, sei solo un moralista.
Se avessi criticato o stigmatizzato il comportamento delle ragazze sarei un moralista, ma visto che ho criticato semplicemente il sistema di stampo patriarcale che impone l'esigenza di avere una figura femminile da rendere oggetto, non credo di meritarlo tale appellativo.
max ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 8:19
Premesso che l'utilità delle miss sul palco è pari a zero, ma ragionando così bisognerebbe abolire il mondo della moda.
Non dovrebbero più esistere le modelle, ma poi a che pro?
Fare la modella non è un obbligo che viene imposto, è una libera scelta di alcune ragazze, a cui piace quel mondo.
Credo che con la prima frase tu abbia risposto anche al quesito successivo. La moda di per sé ha uno scopo ed anche un elemento "artistico", la figura delle "miss" no. Le ragazze immagine sono il refuso di una società patriarcale dedita all'oggettificazione sessuale della donna perché tale. Non sono colore né coreografia.


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nino58
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Leonardo Civitella ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 13:37
Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 11:07
Non sei storto, sei solo un moralista.
Se avessi criticato o stigmatizzato il comportamento delle ragazze sarei un moralista, ma visto che ho criticato semplicemente il sistema di stampo patriarcale che impone l'esigenza di avere una figura femminile da rendere oggetto, non credo di meritarlo tale appellativo.
max ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 8:19
Premesso che l'utilità delle miss sul palco è pari a zero, ma ragionando così bisognerebbe abolire il mondo della moda.
Non dovrebbero più esistere le modelle, ma poi a che pro?
Fare la modella non è un obbligo che viene imposto, è una libera scelta di alcune ragazze, a cui piace quel mondo.
Credo che con la prima frase tu abbia risposto anche al quesito successivo. La moda di per sé ha uno scopo ed anche un elemento "artistico", la figura delle "miss" no. Le ragazze immagine sono il refuso di una società patriarcale dedita all'oggettificazione sessuale della donna perché tale. Non sono colore né coreografia.
:clap: :clap: :clap: :clap: :clap:


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Re: Il ciclismo che vorrei

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Leonardo Civitella ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 13:37
Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 11:07
Non sei storto, sei solo un moralista.
Se avessi criticato o stigmatizzato il comportamento delle ragazze sarei un moralista, ma visto che ho criticato semplicemente il sistema di stampo patriarcale che impone l'esigenza di avere una figura femminile da rendere oggetto, non credo di meritarlo tale appellativo.

Pretendi che per un'idiosincrasia tua del tutto irrazionale si ponga fine a una tradizione delle gare ciclistiche che oggettivamente non crea nessun problema nelle dirette interessate e il tuo piagnisteo sulla cultura patriarcale non fa altro che ribadire la pertinenza dell'appellativo. Che il criterio di bellezza nella nostra civilità si sia perpetuata nei millenni tramite la figura femminile è un dato di realtà che può trovare la sua rappresentazione sia nelle più rare manifestazioni artistiche sia nelle più prosaiche occasioni commerciali quali le pubblicità dei materassi con le fanciulle in négligé, o le auto esposte nelle fiere affiancate dalle hostess.


JineteRojo
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 14:08
Leonardo Civitella ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 13:37
Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 11:07
Non sei storto, sei solo un moralista.
Se avessi criticato o stigmatizzato il comportamento delle ragazze sarei un moralista, ma visto che ho criticato semplicemente il sistema di stampo patriarcale che impone l'esigenza di avere una figura femminile da rendere oggetto, non credo di meritarlo tale appellativo.

Pretendi che per un'idiosincrasia tua del tutto irrazionale si ponga fine a una tradizione delle gare ciclistiche che oggettivamente non crea nessun problema nelle dirette interessate e il tuo piagnisteo sulla cultura patriarcale non fa altro che ribadire la pertinenza dell'appellativo. Che il criterio di bellezza nella nostra civilità si sia perpetuata nei millenni tramite la figura femminile è un dato di realtà che può trovare la sua rappresentazione sia nelle più rare manifestazioni artistiche sia nelle più prosaiche occasioni commerciali quali le pubblicità dei materassi con le fanciulle in négligé, o le auto esposte nelle fiere affiancate dalle hostess.
Ma infatti, era anche da millenni che se non eri primogenito non valevi niente, era semplicemente un dato di realtà che poteva trovare la sua rappresentazione in politica e in economia.
Pensare che questi giovani vogliano cambiare il mondo dà veramente alla testa.
Se è funzionato così da sempre, perché cambiarlo?

(Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna sempre cambiare)


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Re: Il ciclismo che vorrei

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Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 14:08
Leonardo Civitella ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 13:37
Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 11:07
Non sei storto, sei solo un moralista.
Se avessi criticato o stigmatizzato il comportamento delle ragazze sarei un moralista, ma visto che ho criticato semplicemente il sistema di stampo patriarcale che impone l'esigenza di avere una figura femminile da rendere oggetto, non credo di meritarlo tale appellativo.

Pretendi che per un'idiosincrasia tua del tutto irrazionale si ponga fine a una tradizione delle gare ciclistiche che oggettivamente non crea nessun problema nelle dirette interessate e il tuo piagnisteo sulla cultura patriarcale non fa altro che ribadire la pertinenza dell'appellativo. Che il criterio di bellezza nella nostra civilità si sia perpetuata nei millenni tramite la figura femminile è un dato di realtà che può trovare la sua rappresentazione sia nelle più rare manifestazioni artistiche sia nelle più prosaiche occasioni commerciali quali le pubblicità dei materassi con le fanciulle in négligé, o le auto esposte nelle fiere affiancate dalle hostess.
:hammer:


Gimbatbu
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Re: Il ciclismo che vorrei

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nikybo85 ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 13:19
JineteRojo ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 13:11
giorgio ricci ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 12:56
Ancora una volta d'accordo .
Questo termine è discriminatorio verso una generazione che si è fatta il mazzo e ha portato il paese al benessere .
Ora son cambiate le condizioni ? Non certo colpa di chi lavorava ma di chi ci ha governato.
Zittire una persona con quel termine equivale a quello che non ti lascia parlare in TV perché dici qualcosa di scomodo .
El Condor ha aperto una discussione per confrontarsi ,non per farsi insultare .
E non ha insultato nessuno . Boomer è un termine dispregiativo, e mi sembra celi pure molta invidia
Sulle miss ,se danno fastidio ,allora proporrei ne miss ne. mister ,solo assessori ,organizzatori e delegati uci. Almeno ci togliamo il problema del politically correct.
Penso di essere indirettamente chiamato in causa.
Ho fatto una battuta su una parola per cui si era discusso un po', poi ho risposto in modo penso sensato. Non capisco perché prendersela :unzunz:
No è che Primo fa il verso alla richiesta fatta nel 3d "comunicazioni di servizio" in cui si richiedeva di non usare tale termine.
:fischio:


Bomby
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Re: Il ciclismo che vorrei

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el_condor ha scritto: mercoledì 30 marzo 2022, 17:59 1. Abolire 11 e 12, e come moltiplica anteriore massimo 54 o 55..Nelle cronometro rapporti liberi.
Senza 11 e 12 le gare sono piu' spettacolari perchè le fughe hanno piu' possibilità si successo (specialmente quelle solitarie)-
senza 11 e 12 in discesa si va meno forte.
2. In salita rapporto piu' agile consentito 42-28 (da valutare altre soluzioni).
le bici moderne con i rapporti a disposizione hanno reso meno selettive le salite.
Il discorso sui rapporti (e sul mezzo meccanico in generale) è interessante e condivido quanto dice cauz. Ok la bici in carbonio, ma sui rapporti e sul profilo delle ruote secondo me si possono fissare dei limiti. Come poi è stato fatto sulle bici da crono (secondo me è necessaria un'altra ritoccatina al regolamento, credo)
3.Per maggior sicurezza freni a dischi obbligatori e preumatici piu' larghi (la mia mancanza di preparazione in questo campo non mi permettediminuiscono la sicidi esseer piu' preciso).
Qui si sta già andando in quella direzione (ma mettiti d'accordo con sceriffo)
4. Eliminare sterrati e sconnessi: diminuiscono la sicurezza e rendono piu' aleatorio il risultato.
Cazzata colossale: a parte che la maggior parte delle cadute non avviene su sterrato o pavé, è una modifica che non ha senso: si elimina la Roubaix e il Fiandre? O la strade bianche che tutti copiano e che tutti i ciclisti adorano fare (sono le tre corse preferite, ci sarà un motivo)
5. Aumentare la lunghezza delle tappe a cronometro (almeno 60 km).
E gli specialisti da crono breve? Ci vuole differenziazione, un po' di crono lunghe, un po' di crono corte. Tanto le vince Ganna e Pogacar guadagna sugli avversari.
6. In ogni gara a tappe almeno 3 tapponi oltre i 230 km, possibilmente con dislivello complessivo sopra i 5000 metri.
E dei rottweiler incazzati che li inseguono. Sono d'accordo anche io che il tappone o i tapponi non dovrebbero mai mancare, ma non credo che forzare i regolamenti o imporne 3 a gt sia la soluzione. Diversificare, diversificare.
7. Limite di velocità in discesa (da stabilire nei avri casi). la tecnologia ci permette di valutare: se il limite è 70 km h e uno lo spera verrà penlizzato del tempo guadagnato.
Capisco perché lo dici, ma un limite così a caso ha poco senso. Perché 70 km/h possono essere pochi in una discesa larga e dritta e tanti in una discesa stretta e tortuosa. Poi sono sempre professionisti, non glielo ordina il dottore di ammazzarsi in discesa: c'è anche chi tira i freni, ed è una caratteristica.
8. Nella premiazione ci devono solo essere le miss non degi giovanotti che sono un pugno nell'occhio.
Non ne faccio una questione di politically correct. Penso che abbia ragione sia chi dice che mercificare il corpo di una donna (o anche di un uomo) sia sbagliato (quelle miss sono lì di base solo per fare bella presenza -leggi, far sbavare vecchi arrapati e brufolosi teenagers carichi di ormoni), che chi dice che a quelle ragazze non ha imposto nessuno quel lavoro, se lo sono scelto e probabilmente lo trovano piacevole (io non sono né una ragazza, né sono bello, quindi non mi sono mai posto il problema). Quindi o si eliminano del tutto, oppure è giusto mettere miss e mister, perché anche l'altra metà del cielo ha diritto di sbavare dietro a un "bel fusto" (nel caso). Senza tenere conto di tutto quello che sta nel mezzo. Detto questo, io non disdegno la vista di una bella ragazza (c'entra il fatto che ho passato metà della mia vita in ambiti prettamente maschili?), ma vederle così su un palco (o avvinghiate a una bici o a un comò) lo trovo un filo straniante...


Filarete
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Re: Il ciclismo che vorrei

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JineteRojo ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 14:20

Ma infatti, era anche da millenni che se non eri primogenito non valevi niente, era semplicemente un dato di realtà che poteva trovare la sua rappresentazione in politica e in economia.
Pensare che questi giovani vogliano cambiare il mondo dà veramente alla testa.
Se è funzionato così da sempre, perché cambiarlo?

(Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna sempre cambiare)
A volte però al primogenito diceva male e veniva sacrificato in epoche più oscure. Quello della primogenitura faceva riferimento a un diritto di famiglia che rispondeva a usi e consuetudini utili a regolamentare eredità, successioni etc., perciò è un istituto per sua stessa natura superabile. Il concetto fondamentale di bellezza connaturato all'esistenza umana: Aru e Froome sono brutti da vedere mentre pedalano in salita in qualsiasi civilità e in qualsiasi epoca.
Bomby ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 17:55
5. Aumentare la lunghezza delle tappe a cronometro (almeno 60 km).
E gli specialisti da crono breve? Ci vuole differenziazione, un po' di crono lunghe, un po' di crono corte. Tanto le vince Ganna e Pogacar guadagna sugli avversari.
Concordo, sono un fan dei prologhi individuali, le crono brevi e brevissime sono una disciplina particolare che premiano alcune doti dei ciclisti tra le quali la capacità di guida, poste al principio dei GT consentono anche ai velocisti più ambiziosi di confrontarsi con cronoman, passisti veloci e uomini di classifica per contendersi la maglia del primato in classifica: non dovrebbero mai mancare in Toure Vuelta e Giro.
Non ne faccio una questione di politically correct. Penso che abbia ragione sia chi dice che mercificare il corpo di una donna (o anche di un uomo) sia sbagliato (quelle miss sono lì di base solo per fare bella presenza -leggi, far sbavare vecchi arrapati e brufolosi teenagers carichi di ormoni), che chi dice che a quelle ragazze non ha imposto nessuno quel lavoro, se lo sono scelto e probabilmente lo trovano piacevole (io non sono né una ragazza, né sono bello, quindi non mi sono mai posto il problema). Quindi o si eliminano del tutto, oppure è giusto mettere miss e mister, perché anche l'altra metà del cielo ha diritto di sbavare dietro a un "bel fusto" (nel caso). Senza tenere conto di tutto quello che sta nel mezzo. Detto questo, io non disdegno la vista di una bella ragazza (c'entra il fatto che ho passato metà della mia vita in ambiti prettamente maschili?), ma vederle così su un palco (o avvinghiate a una bici o a un comò) lo trovo un filo straniante...
Vediamo di capirci. Le miss sono un elemento che appartiene alla kermesse che delimita l'evento sportivo, non un elemento essenziale della gara come le salite in una tappa alpina, perciò possono essere anche tolte così come sono state tolte le annunciatrici dalla tv pubblica perché non costituivano una parte essenziale dei programmi che illustravano. Ciò significa che possono venire eliminate per ragioni di ordine razionale: il tuo non lo è! i vecchi arrapati e i brufolosi teenager francamente non rappresentano un'argomentazione così come la ricerca di improbabili equilibrismi a beneficio del pubblico femminile. Trovi straniante la vista di un palco ciclistico, o di un cartellone pubblicitario o di un'auto in un salone per le presenze femminili? E' un problema tuo, non capisco perché la comunità se ne debba fare carico.


JineteRojo
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 19:14
JineteRojo ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 14:20

Ma infatti, era anche da millenni che se non eri primogenito non valevi niente, era semplicemente un dato di realtà che poteva trovare la sua rappresentazione in politica e in economia.
Pensare che questi giovani vogliano cambiare il mondo dà veramente alla testa.
Se è funzionato così da sempre, perché cambiarlo?

(Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna sempre cambiare)
A volte però al primogenito diceva male e veniva sacrificato in epoche più oscure. Quello della primogenitura faceva riferimento a un diritto di famiglia che rispondeva a usi e consuetudini utili a regolamentare eredità, successioni etc., perciò è un istituto per sua stessa natura superabile. Il concetto fondamentale di bellezza connaturato all'esistenza umana: Aru e Froome sono brutti da vedere mentre pedalano in salita in qualsiasi civilità e in qualsiasi epoca.
Bomby ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 17:55
5. Aumentare la lunghezza delle tappe a cronometro (almeno 60 km).
E gli specialisti da crono breve? Ci vuole differenziazione, un po' di crono lunghe, un po' di crono corte. Tanto le vince Ganna e Pogacar guadagna sugli avversari.
Concordo, sono un fan dei prologhi individuali, le crono brevi e brevissime sono una disciplina particolare che premiano alcune doti dei ciclisti tra le quali la capacità di guida, poste al principio dei GT consentono anche ai velocisti più ambiziosi di confrontarsi con cronoman, passisti veloci e uomini di classifica per contendersi la maglia del primato in classifica: non dovrebbero mai mancare in Toure Vuelta e Giro.
Non ne faccio una questione di politically correct. Penso che abbia ragione sia chi dice che mercificare il corpo di una donna (o anche di un uomo) sia sbagliato (quelle miss sono lì di base solo per fare bella presenza -leggi, far sbavare vecchi arrapati e brufolosi teenagers carichi di ormoni), che chi dice che a quelle ragazze non ha imposto nessuno quel lavoro, se lo sono scelto e probabilmente lo trovano piacevole (io non sono né una ragazza, né sono bello, quindi non mi sono mai posto il problema). Quindi o si eliminano del tutto, oppure è giusto mettere miss e mister, perché anche l'altra metà del cielo ha diritto di sbavare dietro a un "bel fusto" (nel caso). Senza tenere conto di tutto quello che sta nel mezzo. Detto questo, io non disdegno la vista di una bella ragazza (c'entra il fatto che ho passato metà della mia vita in ambiti prettamente maschili?), ma vederle così su un palco (o avvinghiate a una bici o a un comò) lo trovo un filo straniante...
Vediamo di capirci. Le miss sono un elemento che appartiene alla kermesse che delimita l'evento sportivo, non un elemento essenziale della gara come le salite in una tappa alpina, perciò possono essere anche tolte così come sono state tolte le annunciatrici dalla tv pubblica perché non costituivano una parte essenziale dei programmi che illustravano. Ciò significa che possono venire eliminate per ragioni di ordine razionale: il tuo non lo è! i vecchi arrapati e i brufolosi teenager francamente non rappresentano un'argomentazione così come la ricerca di improbabili equilibrismi a beneficio del pubblico femminile. Trovi straniante la vista di un palco ciclistico, o di un cartellone pubblicitario o di un'auto in un salone per le presenze femminili? E' un problema tuo, non capisco perché la comunità se ne debba fare carico.
Il discorso sulla bellezza non regge manco per sbaglio. Pieno di culture attuali che hanno canoni totalmente diversi. (Anche se la globalizzazione pian piano mangia tutto e non perché le cose occidentali siano meglio delle altre)
Ma senza muoverci da casa possiamo andare a ritroso nel tempo.
Per i greci il pene grande non era considerato un pregio.
Per le popolazioni etrusche e precedenti, le donne dovevano avere i fianchi larghi.
Per i romani bisognava avere il viso lindo come quello di un bimbo e pochi secoli dopo senza barba eri uno sprovveduto.

La bellezza è un qualcosa che tutti cogliamo, ma la cogliamo ognuno a modo proprio, a seconda della persona, della cultura e del periodo storico.

E in quest'epoca in cui tutto cambia alla velocità della luce, probabilmente cambieranno i canoni di bellezza a pari velocità.

Sul punto due son d'accordo.

"così come la ricerca di improbabili equilibrismi a beneficio del pubblico femminile"
Di nuovo, non mi sembra un improbabile equilibrismo. Mi sembra una ricerca di giustizia e apertura mentale, che in realtà costa poco a tutti, quindi perché no?


Winter
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Re: Il ciclismo che vorrei

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2 son d accordo
Ma inapplicabile
Ormai le salite le fanno tutti da seduti
Scattano pure da seduti :(
5 ok
Però eliminiamo le bici da crono , lenticolari , caschi ecc
Si corre con la bici del resto del giro
6 stra d accordo
La componente resistenza non interessa più..
8 son d accordo
Alle gare maschili mi aspetto le miss


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Trullo
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Re: Il ciclismo che vorrei

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1 2 3 non ho le basi tecniche per giudicare ma se favoriscono le fughe e gli attacchi sono tendenzialmente favorevole
4 contrario
5 un GT dovrebbe avere alternanza di crono individuali e a squadre, lunghe e corte, pianeggianti e in salita. Una cronoscalata la metterei fissa in ogni GT. E per me la misura giusta sta fra 80 e 120 km contro il tempo per ogni GT
6 favorevolissimo, la resistenza deve essere la prima qualità del corridore da GT
7 non lo vedo praticamente realizzabile e qualora lo fosse sarei comunque contrario
8 belle ragazze per le gare maschili e bei ragazzi per le gare femminili. Niente atteggiamenti ammiccanti o provocanti che comunque non ho mai visto nelle miss del ciclismo


Bomby
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 19:14
JineteRojo ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 14:20

Ma infatti, era anche da millenni che se non eri primogenito non valevi niente, era semplicemente un dato di realtà che poteva trovare la sua rappresentazione in politica e in economia.
Pensare che questi giovani vogliano cambiare il mondo dà veramente alla testa.
Se è funzionato così da sempre, perché cambiarlo?

(Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna sempre cambiare)
A volte però al primogenito diceva male e veniva sacrificato in epoche più oscure. Quello della primogenitura faceva riferimento a un diritto di famiglia che rispondeva a usi e consuetudini utili a regolamentare eredità, successioni etc., perciò è un istituto per sua stessa natura superabile. Il concetto fondamentale di bellezza connaturato all'esistenza umana: Aru e Froome sono brutti da vedere mentre pedalano in salita in qualsiasi civilità e in qualsiasi epoca.
Bomby ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 17:55
5. Aumentare la lunghezza delle tappe a cronometro (almeno 60 km).
E gli specialisti da crono breve? Ci vuole differenziazione, un po' di crono lunghe, un po' di crono corte. Tanto le vince Ganna e Pogacar guadagna sugli avversari.
Concordo, sono un fan dei prologhi individuali, le crono brevi e brevissime sono una disciplina particolare che premiano alcune doti dei ciclisti tra le quali la capacità di guida, poste al principio dei GT consentono anche ai velocisti più ambiziosi di confrontarsi con cronoman, passisti veloci e uomini di classifica per contendersi la maglia del primato in classifica: non dovrebbero mai mancare in Toure Vuelta e Giro.
Non ne faccio una questione di politically correct. Penso che abbia ragione sia chi dice che mercificare il corpo di una donna (o anche di un uomo) sia sbagliato (quelle miss sono lì di base solo per fare bella presenza -leggi, far sbavare vecchi arrapati e brufolosi teenagers carichi di ormoni), che chi dice che a quelle ragazze non ha imposto nessuno quel lavoro, se lo sono scelto e probabilmente lo trovano piacevole (io non sono né una ragazza, né sono bello, quindi non mi sono mai posto il problema). Quindi o si eliminano del tutto, oppure è giusto mettere miss e mister, perché anche l'altra metà del cielo ha diritto di sbavare dietro a un "bel fusto" (nel caso). Senza tenere conto di tutto quello che sta nel mezzo. Detto questo, io non disdegno la vista di una bella ragazza (c'entra il fatto che ho passato metà della mia vita in ambiti prettamente maschili?), ma vederle così su un palco (o avvinghiate a una bici o a un comò) lo trovo un filo straniante...
Vediamo di capirci. Le miss sono un elemento che appartiene alla kermesse che delimita l'evento sportivo, non un elemento essenziale della gara come le salite in una tappa alpina, perciò possono essere anche tolte così come sono state tolte le annunciatrici dalla tv pubblica perché non costituivano una parte essenziale dei programmi che illustravano. Ciò significa che possono venire eliminate per ragioni di ordine razionale: il tuo non lo è! i vecchi arrapati e i brufolosi teenager francamente non rappresentano un'argomentazione così come la ricerca di improbabili equilibrismi a beneficio del pubblico femminile. Trovi straniante la vista di un palco ciclistico, o di un cartellone pubblicitario o di un'auto in un salone per le presenze femminili? E' un problema tuo, non capisco perché la comunità se ne debba fare carico.
Intanto andiamo piano con le parole. Mi pari molto aggressivo, e di me non sai un accidente: scala in seconda.

Io ho detto che in un epoca in cui si dà molta più attenzione alla condizione femminile, alla mercificazione del corpo della donna, alla parità tra i sessi, avere due belle ragazze che senza alcun motivo sono su un palco a consegnare fiori e baciare un ciclista, mi pare un filo straniante. Nel contesto generale. Non dico che mi faccia schifo, lo ritengo dissonante rispetto a ciò che vedo intorno.
Qual è la ragione per cui queste ragazze sono state messe lì ai tempi che furono? Sono ragioni ancora valide oggi? Tu pensi di sì, io ho qualche dubbio. Non che non apprezzi la vista di una bella ragazza in abiti succinti (miss maglietta rossa del giro 2016 sei nel mio cuore), ma questo non mi impedisce di farmi delle domande.
Cosa rappresenta quella ragazza? Un premio per il vincitore? Un supporto pubblicitario? Un punto di attrazione? Un addetto di bella presenza utile a porgere il dato premio?
Tu dici che i vecchi arrapati e i teenager brufolosi non sono un'argomentazione razionale. Perdonami ma tocca di smentirti: sono stato giovane brufoloso e sono stato al motor show, e di ragazzini più interessati alle modelle che alle auto su cui erano avvinghiate ne ho visti parecchi, ero tra loro. E i vecchi arrapati esistono eccome, qui e là se ne vede qualche esempio. Le miss sono pensate per attirarli? Credo di sì, almeno in passato. Funziona ancora? Nel contesto di una gara ciclistica non credo più di tanto. Però anche questa, è una pura mercificazione del corpo, se fossi una bella ragazza non so quanto sarei contenta di immaginarmi quel vecchietto tutto arrapato che cerca di farselo stare su pensando a me. Potrebbe essere mio nonno. Poi sono certo che a molte ragazze questo non dà alcun fastidio, o non si pongono il problema. Sensibilità diverse, probabilmente quelle a cui dà fastidio non sceglierebbero nemmeno quel lavoro (no, non sto intendendo che quelle che lo fanno sono troie, meglio specificare).
E la logica di mettere sul palco premiazioni per gli uomini le ragazze e per le donne i ragazzi, svela che il ruolo delle miss/mister è quello di fungere da premio. Pura mercificazione del corpo, ancora. Possiamo accettarlo, eh, non mi scandalizza, almeno fintanto che tutti sono contenti di farlo, miss e mister inclusi (e mi sembra il caso).
Usare le ragazze come supporto pubblicitario: posto che qualunque ciclista professionista o anche dilettante è un supporto pubblicitario semovente (il ciclismo professionistico è nato per quello, per vendere più giornali sportivi, indi più bici, indi più prodotti degli sponsor), non capisco perché a portare sul palco premiazioni le fasce con gli sponsor debbano essere solo delle belle ragazze. Per la bella presenza? Si torna al primo punto. Idem se la ragazza di bella presenza serve a porgere premi e trofei al premiato. Potrebbe farlo chiunque: un vecchio campione, il sindaco, un organizzatore, un bimbino innocente. Però c'è sempre una bella ragazza. Il motivo è sempre quello.

Ora, torno a ripetere, a me non dà nessun fastidio se sul palco premiazioni si decide di usare persone di bella presenza per porgere premi e congratulare i premiati. Non è un demerito essere belli, né essere orgogliosi di esserlo e contenti di darne sfoggio, né di guadagnarsi da vivere facendolo. Quello che voglio dire è che dietro all'utilizzo di queste persone (uomini o donne che siano) ci dovrebbe essere un ragionamento che sia diverso dal "si è sempre fatto così" o dal "mettiamo un uomo e una donna così facciamo contenti i bacchettoni social". Voglio dire, spesso si vedono le miss che premiano le ragazze... Se il concetto è premio al vincitore, almeno per le donne usate due ragazzi (posto che se il premiato è omosessuale, il premio non è comunque gradito!). Altrimenti è puro e semplice atto di mettere in mostra una bella ragazza a favore del pubblico, sia usata per portare premi, o mettere in bella vista i loghi di uno sponsor. Il suddetto pubblico però non è composto di soli uomini (ehi, siamo solo il 50% della popolazione!), e non credo che le donne evitino di guardare un bel ragazzo. Perché allora soddisfare solo il 50% del pubblico potenziale?


Cthulhu
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Ma è possibile che in Italia qualsiasi idea di rinnovamento sia sempre " torniamo a fare come nel passato " ?
Guardate che è una patologia nazionale e anche grave.


Gimbatbu
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Ma vi ricordate ciclisti distrutti dalla fatica che sbattuti sul palco si dannavano l' anima per stappare una bottigliona di spumante con tappo cementato? Ma non era molto più di cattivo gusto quello che il bacio delle miss? Figlioli miei, gender immaginari ( parafrasando un titolo famosissimo dei miei tempi ), ma che il problema sono le miss sul palco? Parliamo di cose più importanti riguardo il ciclismo, per esempio penso che l' abolizione delle bici da crono dovrebbe essere sacrosanta. Hanno fatto più vittime illustri loro ultimamente che la discesa del Fauniera.


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galliano
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Cthulhu ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 22:59 Ma è possibile che in Italia qualsiasi idea di rinnovamento sia sempre " torniamo a fare come nel passato " ?
Guardate che è una patologia nazionale e anche grave.
Dipende dal contesto.
Mobili, vestiti, ecc. la qualità attuale, a parità di prezzo è nettamente più bassa che in passato, sul design si può discutere.
Ecco che non sempre il ritorno al passato è una patologia.

Ridurre i rapporti ben venga, se porta più spettacolo, che me frega di avere 30 rapporti se il risultato è una qualità della corsa inferiore?
Seguendo la tua logica allora dovrebbero correre con le bici elettriche. È il progresso...


Claudio84
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Filarete ha scritto: giovedì 31 marzo 2022, 14:08 Che il criterio di bellezza nella nostra civilità si sia perpetuata nei millenni tramite la figura femminile è un dato di realtà che può trovare la sua rappresentazione sia nelle più rare manifestazioni artistiche sia nelle più prosaiche occasioni commerciali quali le pubblicità dei materassi con le fanciulle in négligé, o le auto esposte nelle fiere affiancate dalle hostess.
Filarete ha centrato il punto. A mio modo di vedere il discorso sulla mercificazione della donna non conta niente o quasi. Per come la vedo io la funzione delle miss è certamente quello di offrire una bella presenza, ma si traduce soprattutto nel dare un tratto di eleganza al tutto. E poi sanno come e quando consegnare i fiori e il peluche, e sistemare la maglia se serve (quelle degli ultimi anni che si chiudono sulla schiena sono orribili). Il tutto appunto con una certa gentilezza nei modi, che va insieme alla bella presenza. Ci pensate a quelle corse in cui il premio lo dà il sindaco, e non sa mai se darlo e quando darlo?
Poi si può discutere che la presenza delle miss sia anacronistica o meno, non è certo indispensabile - e sì, in senso lato penso si possa dire che la funzione originaria sia di 'premio' per il vincitore. Ma anche qui ci sono dei gradi, non è che per questo si passa subito alla mercificazione della Miss o del Mr.
Per me la 'misura' giusta è quella che facevano al Tour fino a due anni fa, con le miss che applaudivano e consegnavano i premi (mi pare senza bacio). Spesso invece nell'ultimo Giro non applaudivano neanche! Lì sì che sembrano senza uno scopo. Fanno eccezione la Roubaix degli anni passati o il podio del Tour, con i vincitori che si stagliano sullo sfondo dell'Arco di trionfo o del cielo del velodromo. In quel caso secondo me l'occhio non sente il bisogno di figure di contorno.




ciccone tour
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podio giro d'italia
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Claudio84
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Un'aggiunta sul tema miss perché in realtà mi era venuto in mente già l'anno scorso, quando ho visto su youtube il video della tappa di Chiappucci al Sestriere. Guardate che tempi ruspanti!! Oggi sarebbe improponibile :hammer: . Indurain le miss se lo spupazzano per bene, e Chiappucci è al limite della molestia. Ma certo non si può dire che le miss fossero lì solo a fare le belle statuine!!



Bomby
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Secondo me Filarete non ha centrato il punto ma lo ha fatto Claudio 84. Ecco, se il ruolo della miss/mister è quello di "cerimoniere", allora il tutto ha un suo senso. La persona ha un ruolo (consegnare un premio), una professionalità (sa come e quando operare), e la bella presenza è gradita. Certo, si può obiettare che il suo compito lo potrebbe anche svolgere qualcun altro non necessariamente bello (penso a Hinault ai tempi), però la presenza sul palco non è quello di mero suppellettile. Però rimane valido l'assunto che non si capisce perché l'eleganza debba essere esclusivamente femminile: io come molti altri qui la preferisco, ma non siamo tutti uomini. Questo dico.

Comunque, ha ragione chi dice che si sta perdendo una parte del discorso, molto interessante e anche condivisibile: la limitazione dei mezzi meccanici, e nello specifico dei rapporti e delle varie appendici aerodinamiche che peggiorano eccessivamente la sicurezza in bici. Per dire, come ho già detto, per me non è necessario abolire tout court la bici da crono, è semplicemente utile renderla meno estrema in modo che sia più guidabile e sicura.


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Trullo
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Ecco in altri sport (formula 1, vela..) ci sono regolamenti minuziosi che dicono cosa si può usare e cosa no. La bicicletta potrebbe essere ben descritta da uno di questi (e anche, essere il più possibile simile a quella che ognuno di noi può usare tutti i giorni per stare in movimento o per andare a lavorare)


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nino58
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Re: Il ciclismo che vorrei

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Claudio84 ha scritto: venerdì 1 aprile 2022, 3:59 Un'aggiunta sul tema miss perché in realtà mi era venuto in mente già l'anno scorso, quando ho visto su youtube il video della tappa di Chiappucci al Sestriere. Guardate che tempi ruspanti!! Oggi sarebbe improponibile :hammer: . Indurain le miss se lo spupazzano per bene, e Chiappucci è al limite della molestia. Ma certo non si può dire che le miss fossero lì solo a fare le belle statuine!!

OT: Certo che, dopo la fatica fatta, la brillantezza sul palco del Chiappa e dello Julio Iglesias di Navarra ....
fine OT


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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