[2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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chinaski89
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Ma io posso pure autoconvincermi che se faccio una cima usando i bastoncini sto barando, non c'è nulla di male, l'importante è non pretendere che anche gli altri concordino nel definire qualsiasi utilizzo di bastoncini equivalente a doping. So che è una mia fissazione e bon me la metto via così.


herbie
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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chinaski89 ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 18:00 Ma io posso pure autoconvincermi che se faccio una cima usando i bastoncini sto barando, non c'è nulla di male, l'importante è non pretendere che anche gli altri concordino nel definire qualsiasi utilizzo di bastoncini equivalente a doping. So che è una mia fissazione e bon me la metto via così.
i bastoncini fanno parte dell'attrezzatura da scalatore, ce li aveva chi ha inventato l'alpinismo.
I gel cambiano radicalmente il concetto di alimentazione nel ciclismo.


herbie
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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il_panta ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 17:21
herbie ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 17:08
il_panta ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 17:00
Io con una borraccia da 400 gr di zucchero sto fuori 6 ore senza bisogno di mangiare altro e non la trovo imbevibile. A volte faccio mix fruttosio-malto, a volte zucchero puro. Poi essendo un cicloamatore ho piacere a godermi la vita e faccio metà zucchero e metà cibo solido. Tra gel e borraccia di zucchero la differenza che trovo, oltre alla caffeina, è che i gel sono isotonici, mentre quella borraccia è ipertonica e devo bere di più, per il resto non sento differenze. Anche granfondisti usano la borraccia di zucchero nei dosaggi necessari alla gara, ad esempio Gaffuri.
boh...l'acqua calda con lo zucchero dentro mi sembra una roba da star male...
In inverno metto il vino bianco nella borraccia perchè la temperatura rimane quasi perfetta per il vino bianco. Ma è buonissimo!
Perchè farsi del male con bevande al limite della tollerabilità al gusto? La bici non è una penitenza, se non corri...e se certe distanze o dislivelli non li reggi se non con bombe caloriche prima durante e dopo, forse sarebbe meglio ridurre un po' le ore e i dislivelli, e godersi la vita....
Detto questo, finire un giro a botte di gel, a me dà la sensazione di non avercela fatta, come usare il motore. Se uno esce per fare le cose che il suo fisico gli permette di fare, non funziona così...
Sempre fatto dislivelli da 4-5000 senza gel . Ora che sono un po' più vecchio faccio qualcosa in meno, perchè non voglio soffrire, ma divertirmi, ma sempre con le mie qualità fisiche naturali.
Io lo faccio perché una borraccia piena di zucchero è un piacere per me, il mio corpo richiede carburante ed è un modo per darglielo senza appesantirlo con macronutrienti di cui non ha bisogno in quel momento. Dato che mi piace mangiare, in mezzo metto focaccia, torte e anche birra, perché no. Ma se mangio solo focaccia (esempio) ingerisco molto olio e alla lunga rischio acidità di stomaco. Per me è un compromesso tra pedalare bene e godermi la vita. Ho provato anche ad usare i gel invece dello zucchero, ma costano e non mi cambia quasi niente rispetto allo zucchero. Comunque non ho problemi a chiudere i miei giri mangiando altro, non ci vedo effetto dopante, anche perché ho la fortuna di tollerare la fatica anche a stomaco pieno.
ah ah con il mio fisico, se mangiassi tutta questa roba durante i giri in bici lunghi nel giro di un mese sarei più grasso di un paio di chili....vi invidio profondamente.
Detto più seriamente, però, già botte di carboidrati non sono il top in generale....ma lo zucchero puro, raffinato, non è proprio buono eh....
Ultima modifica di herbie il mercoledì 12 luglio 2023, 18:16, modificato 1 volta in totale.


Zelk
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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herbie ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 11:08
criab ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 9:10
herbie ha scritto: martedì 11 luglio 2023, 21:08

ok riscriviamo la storia del ciclismo...poi cominciamo ad utilizzare le E.bike.
Anche lì la bravura sta nel gestire la batteria ed utilizzarla al momento giusto...
le differenze non sono poi tante....
ebike/gel è un paragone che non c'azzecca niente ... in una corsa di ciclismo il motore è vietato ... i carboidrati no, che vengano da panini, ricecake, polveri o gel non cambia niente e tutti li hanno a disposizione. La storia del ciclismo .... allora facciamoli ancora correre su sterrati con bici da 15 kg e 3 rapporti. Rifornimento solo alle fontane o al bar
va be se vuoi far finta di non capire, amen.
Se deve essere la gestione della nuova "tecnologia" a fare la differenza, tra energia meccanica che mette a disposizione il motore, non infinita, e energia "biologica" ad immediata assimilazione (che non esiste nei cibi naturali, perchè anche lo zucchero dà il rimbalzo di carenza poco dopo il picco, che le sostanze contenute nei gel non danno...) anche questa da gestire ( ma che diventa una specie di gara a chi si porta più gel in tasca) , concettualmente stiamo parlando di meccanismi del tutto assimilabili.

Il riferimento alla storia del ciclismo è fatto per dire (ed è stato espresso chiaramente) che la cifra del ciclismo è la capacità di resistenza sulle lunghe distanze e le molte ore di sforzo, ed è sempre stato questo che caratterizzava la differenza fra i campioni e chi lo era solo fino ad un certo punto. E certamente, a fare questa differenza era anche e soprattutto la resistenza generale del fisico e anche dunque la capacità di assimilare nutrienti in condizioni difficili.
Tra i cicloamatori, questo ovviamente era ancora più clamorosamente evidente.
Fino a che si è continuato ad utilizzare cibi certamente più raffinati di quando si metteva la tartare di manzo nella tasca della maglia di lana, ma sicuramente nutrienti che erano cibi "naturali", come frutta e panini o al limite il piatto di pasta che ti fai fare fermandoti al ristorante, le differenze tra le capacità di fondo degli atleti rimanevano sostanzialmente inalterate. Ci si può nutrire di panini, in corsa ma non sempre tutti riescono a mangiarli perchè quando sei a tutta non ti vanno giù, e comunque c'è un limite a quello che puoi buttare giù naturalmente sotto questa forma.
Con i gel invece chiunque può assimilare quantità potenzialmente infinite di energia immediatamente a disposizione dell'organismo, con l'unico limite, per il cicloamatore, della capacità delle sue tasche (ci sono appunto cicloamatori a cui viene consigliato nel finale di assumere un gel ogni quaranta minuti, e grazie....per me non è più sport...).
Questo fa una enorme differenza, rispetto ai piccoli panini di un tempo, tutta a vantaggio di chi, potendosi nutrire in maniera naturale e quindi di più lenta e difficile assimilazione, andrebbe normalmente in crisi dopo un certo numero di ore o di dislivello. Oggi infatti certe distanze/dislivelli li fanno praticamente tutti già solo in uscita d'"allenamento", quasi facilmente, e proprio grazie ai gel.

Niente di male, per carità: io ad esempio, se avessero un peso accettabile in salita anche senza accendere il motore, e non fossero quei mattoni che sono oggi, le bici elettriche le utilizzerei subito, perchè le utilizzerei tentando di fare gli stessi giri di un tempo, senza motore, avendo però la tranquillità psicologica di poter utilizzare il motore in caso di necessità. Per dire, a un buon cicloamatore basterebbe una batteria che eroga 50 watt per farsi l'ultima salita in scioltezza e andare a casa se non sta tanto bene...non servono i surreali 250 tarati sulla settantenne impiegata....
Tuttavia, rispetto al motore elettrico, che è una cosa evidente a chi mi pedala accanto, il gel invece ha un che di scorretto, è una botta di energia che io prendo e l'altro no, e quasi di nascosto, perchè ti puoi pure sfilare ed ingurgitare il gellino. E poi diventa uno stucchevole battersi a buttar giù più bombette....nulla di dopante per carutà, ma meccanismo molto molto simile.
Poi leggo tutto il resto ma che picco e carenza dai... Non esiste picco e carenza


herbie
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Zelk ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 18:15
herbie ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 11:08
criab ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 9:10
ebike/gel è un paragone che non c'azzecca niente ... in una corsa di ciclismo il motore è vietato ... i carboidrati no, che vengano da panini, ricecake, polveri o gel non cambia niente e tutti li hanno a disposizione. La storia del ciclismo .... allora facciamoli ancora correre su sterrati con bici da 15 kg e 3 rapporti. Rifornimento solo alle fontane o al bar
va be se vuoi far finta di non capire, amen.
Se deve essere la gestione della nuova "tecnologia" a fare la differenza, tra energia meccanica che mette a disposizione il motore, non infinita, e energia "biologica" ad immediata assimilazione (che non esiste nei cibi naturali, perchè anche lo zucchero dà il rimbalzo di carenza poco dopo il picco, che le sostanze contenute nei gel non danno...) anche questa da gestire ( ma che diventa una specie di gara a chi si porta più gel in tasca) , concettualmente stiamo parlando di meccanismi del tutto assimilabili.

Il riferimento alla storia del ciclismo è fatto per dire (ed è stato espresso chiaramente) che la cifra del ciclismo è la capacità di resistenza sulle lunghe distanze e le molte ore di sforzo, ed è sempre stato questo che caratterizzava la differenza fra i campioni e chi lo era solo fino ad un certo punto. E certamente, a fare questa differenza era anche e soprattutto la resistenza generale del fisico e anche dunque la capacità di assimilare nutrienti in condizioni difficili.
Tra i cicloamatori, questo ovviamente era ancora più clamorosamente evidente.
Fino a che si è continuato ad utilizzare cibi certamente più raffinati di quando si metteva la tartare di manzo nella tasca della maglia di lana, ma sicuramente nutrienti che erano cibi "naturali", come frutta e panini o al limite il piatto di pasta che ti fai fare fermandoti al ristorante, le differenze tra le capacità di fondo degli atleti rimanevano sostanzialmente inalterate. Ci si può nutrire di panini, in corsa ma non sempre tutti riescono a mangiarli perchè quando sei a tutta non ti vanno giù, e comunque c'è un limite a quello che puoi buttare giù naturalmente sotto questa forma.
Con i gel invece chiunque può assimilare quantità potenzialmente infinite di energia immediatamente a disposizione dell'organismo, con l'unico limite, per il cicloamatore, della capacità delle sue tasche (ci sono appunto cicloamatori a cui viene consigliato nel finale di assumere un gel ogni quaranta minuti, e grazie....per me non è più sport...).
Questo fa una enorme differenza, rispetto ai piccoli panini di un tempo, tutta a vantaggio di chi, potendosi nutrire in maniera naturale e quindi di più lenta e difficile assimilazione, andrebbe normalmente in crisi dopo un certo numero di ore o di dislivello. Oggi infatti certe distanze/dislivelli li fanno praticamente tutti già solo in uscita d'"allenamento", quasi facilmente, e proprio grazie ai gel.

Niente di male, per carità: io ad esempio, se avessero un peso accettabile in salita anche senza accendere il motore, e non fossero quei mattoni che sono oggi, le bici elettriche le utilizzerei subito, perchè le utilizzerei tentando di fare gli stessi giri di un tempo, senza motore, avendo però la tranquillità psicologica di poter utilizzare il motore in caso di necessità. Per dire, a un buon cicloamatore basterebbe una batteria che eroga 50 watt per farsi l'ultima salita in scioltezza e andare a casa se non sta tanto bene...non servono i surreali 250 tarati sulla settantenne impiegata....
Tuttavia, rispetto al motore elettrico, che è una cosa evidente a chi mi pedala accanto, il gel invece ha un che di scorretto, è una botta di energia che io prendo e l'altro no, e quasi di nascosto, perchè ti puoi pure sfilare ed ingurgitare il gellino. E poi diventa uno stucchevole battersi a buttar giù più bombette....nulla di dopante per carutà, ma meccanismo molto molto simile.
Poi leggo tutto il resto ma che picco e carenza dai... Non esiste picco e carenza
certo che non c'è miglior sordo di chi non vuol capire.
"picco e carenza". Significa: l'apporto di zuccheri semplici dà un aumento repentino della glicemia e un altrettanto repentino calo, con conseguenze non molto utili alla prestazione sportiva. I gel infatti sono qualitativamente diversi da una alimentazione naturali proprio perchè studiati per evitare questo problema degli zuccheri semplici, oltre alle varie altre sostanze stimolanti ed energetiche che contengono.
Mi pare elementare da intuire senza voler spaccare il capello in quattro sulla terminologia. Se cominciamo a spaccare il capello in quattro sul significato di ogni singola parola, ne sono capacissimo anch'io, di fare il maestrino da due soldi, e non la finiamo più.
Che due palle.


Primo86
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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herbie ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 18:13 metto il vino bianco nella borraccia
Me lo sentivo che c'era qualcosa che non andava.


Zelk
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Herbie stai dicendo una baggianata che posso dirti scusa? Ieri è uscito un video di gcn fatto benissimo tacci loro :angry: in bici, nelle 4 ore precedenti e anche nelle 4h successive non esistono picchi glicemici. L'indice glicemico non conta un cappero durante l'attività fisica e presso di questa sono cose appurate dalla scienza informati un minimo

Sul fatto che l'acqua con lo zucchero sia brutta da bere posso dirti che pensavo la stessa cosa prima di provare e probabilmente ancora oggi poco zucchero nell'acqua non me la rende più buona al gusto ma posso assicurare che per gusto personale poche maltodestrine per dare un gusto (ma anche senza cambia poco o in alternativa probabilmente anche qualcos'altro che sia un succo o arancia o limone ma non ho mai provato un po anche per pigrizia) + un botto di zucchero + un bel pizzico di sale è una roba fuori dal mondo per quanto è buona da bere in bici
Sul fatto del caldo hanno inventato le borracce termiche le riempi a metà di acqua le metti in freezer ed hai soluzione fresca almeno per 3 ore buone a meno che anche questa innovazione tecnologica sia bandita poi mi è capitato col caldo che fa che diventasse calda l'acqua e comunque non ho avuto problemi

E manco a farlo apposta oggi facevo delle ripetute finisco bevo da questa soluzione tempo 3 minuti di orologio digerita
Seconda ripetuta una mezz'oretta dopo finisco mangio una barretta sapete quelle cose che vendono a prezzo d'oro come i gel e che spacciano a basso indice glicemico che danno forza per giri di 5h altamente digeribili bla bla bla la digerisco mezz'ora dopo
Sto fatto che il gel sia meglio del resto è assolutamente infondato e mera pubblicità

Stendo un velo pietoso sul vino in borraccia... Ragazzi state lontani dall'alcol (dicevano ne Il principe cerca moglie scherzo dicevano droga) che quello si fa male alla salute non i carbo non lo zucchero. Sono sicuro che una birretta tutti ce la siamo fatta in bici ma quella si non è il massimo della salute per uno sportivo e neanche in generale per un non sportivo.

Sul fatto del sovrappeso poi ci sarebbe da aprire tutta un altra parentesi ma la demonizzazione dei carbo sta evidentemente rovinando la società nel campo alimentazione. So che non ti fiderai ma se mangiassi più carbo, con un deficit non superiore alle 500 kcal, zucchero nei tuoi giri andresti 'più forte' ti alleneresti meglio, non avresti crisi di fame giù dalla bici e di certo non ingrasseresti. Ma la sto facendo proprio semplice


criab
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Zelk ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 20:02 Herbie stai dicendo una baggianata che posso dirti scusa? Ieri è uscito un video di gcn fatto benissimo tacci loro :angry: in bici, nelle 4 ore precedenti e anche nelle 4h successive non esistono picchi glicemici. L'indice glicemico non conta un cappero durante l'attività fisica e presso di questa sono cose appurate dalla scienza informati un minimo

Sul fatto che l'acqua con lo zucchero sia brutta da bere posso dirti che pensavo la stessa cosa prima di provare e probabilmente ancora oggi poco zucchero nell'acqua non me la rende più buona al gusto ma posso assicurare che per gusto personale poche maltodestrine per dare un gusto (ma anche senza cambia poco o in alternativa probabilmente anche qualcos'altro che sia un succo o arancia o limone ma non ho mai provato un po anche per pigrizia) + un botto di zucchero + un bel pizzico di sale è una roba fuori dal mondo per quanto è buona da bere in bici
Sul fatto del caldo hanno inventato le borracce termiche le riempi a metà di acqua le metti in freezer ed hai soluzione fresca almeno per 3 ore buone a meno che anche questa innovazione tecnologica sia bandita poi mi è capitato col caldo che fa che diventasse calda l'acqua e comunque non ho avuto problemi

E manco a farlo apposta oggi facevo delle ripetute finisco bevo da questa soluzione tempo 3 minuti di orologio digerita
Seconda ripetuta una mezz'oretta dopo finisco mangio una barretta sapete quelle cose che vendono a prezzo d'oro come i gel e che spacciano a basso indice glicemico che danno forza per giri di 5h altamente digeribili bla bla bla la digerisco mezz'ora dopo
Sto fatto che il gel sia meglio del resto è assolutamente infondato e mera pubblicità

Stendo un velo pietoso sul vino in borraccia... Ragazzi state lontani dall'alcol (dicevano ne Il principe cerca moglie scherzo dicevano droga) che quello si fa male alla salute non i carbo non lo zucchero. Sono sicuro che una birretta tutti ce la siamo fatta in bici ma quella si non è il massimo della salute per uno sportivo e neanche in generale per un non sportivo.

Sul fatto del sovrappeso poi ci sarebbe da aprire tutta un altra parentesi ma la demonizzazione dei carbo sta evidentemente rovinando la società nel campo alimentazione. So che non ti fiderai ma se mangiassi più carbo, con un deficit non superiore alle 500 kcal, zucchero nei tuoi giri andresti 'più forte' ti alleneresti meglio, non avresti crisi di fame giù dalla bici e di certo non ingrasseresti. Ma la sto facendo proprio semplice
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Zelk ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 20:02 Herbie stai dicendo una baggianata che posso dirti scusa? Ieri è uscito un video di gcn fatto benissimo tacci loro :angry: in bici, nelle 4 ore precedenti e anche nelle 4h successive non esistono picchi glicemici. L'indice glicemico non conta un cappero durante l'attività fisica e presso di questa sono cose appurate dalla scienza informati un minimo

Sul fatto che l'acqua con lo zucchero sia brutta da bere posso dirti che pensavo la stessa cosa prima di provare e probabilmente ancora oggi poco zucchero nell'acqua non me la rende più buona al gusto ma posso assicurare che per gusto personale poche maltodestrine per dare un gusto (ma anche senza cambia poco o in alternativa probabilmente anche qualcos'altro che sia un succo o arancia o limone ma non ho mai provato un po anche per pigrizia) + un botto di zucchero + un bel pizzico di sale è una roba fuori dal mondo per quanto è buona da bere in bici
Sul fatto del caldo hanno inventato le borracce termiche le riempi a metà di acqua le metti in freezer ed hai soluzione fresca almeno per 3 ore buone a meno che anche questa innovazione tecnologica sia bandita poi mi è capitato col caldo che fa che diventasse calda l'acqua e comunque non ho avuto problemi

E manco a farlo apposta oggi facevo delle ripetute finisco bevo da questa soluzione tempo 3 minuti di orologio digerita
Seconda ripetuta una mezz'oretta dopo finisco mangio una barretta sapete quelle cose che vendono a prezzo d'oro come i gel e che spacciano a basso indice glicemico che danno forza per giri di 5h altamente digeribili bla bla bla la digerisco mezz'ora dopo
Sto fatto che il gel sia meglio del resto è assolutamente infondato e mera pubblicità

Stendo un velo pietoso sul vino in borraccia... Ragazzi state lontani dall'alcol (dicevano ne Il principe cerca moglie scherzo dicevano droga) che quello si fa male alla salute non i carbo non lo zucchero. Sono sicuro che una birretta tutti ce la siamo fatta in bici ma quella si non è il massimo della salute per uno sportivo e neanche in generale per un non sportivo.

Sul fatto del sovrappeso poi ci sarebbe da aprire tutta un altra parentesi ma la demonizzazione dei carbo sta evidentemente rovinando la società nel campo alimentazione. So che non ti fiderai ma se mangiassi più carbo, con un deficit non superiore alle 500 kcal, zucchero nei tuoi giri andresti 'più forte' ti alleneresti meglio, non avresti crisi di fame giù dalla bici e di certo non ingrasseresti. Ma la sto facendo proprio semplice
Minchia, ma una virgola ogni tanto la vuoi mettere ?!!? A leggere i tuoi periodi è come decifrare gli Egizi !!


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Zelk ha scritto: martedì 11 luglio 2023, 14:41 Quello che ha fatto l'utente scusate non ricordo i nomi di fare 7h totmila kj come lui ha detto con infinite calorie in meno ingerite è semplicemente follia. Cioè si può fare ma perché farlo cioè fisicamente a cosa serve? Stare in normocalorica non ti farebbe stare meglio? Ma non per una questione di dover per forza andare più forte ma proprio fisicamente boh perché non fare le cose come cristo comanda senza offesa alcuna
Penso ti riferissi al mio ultimo giro postato.
Io in realtà mangio come un toro tutti i giorni pranzo e cena e, prima di lunghi in bici, pure colazione con latte, biscotti, nutella, merendine, succo di frutta ecc (credo non meno di 1500 kcal). Poi quando pedalo in realtà mangio se ho fame, quei giri li faccio a un ritmo abbastanza blando, crescendo nel finale. In realtà nelle ore finali mi cala la fame e vado pure più forte.

Poi finito il giro reintegro subito zuccheri, sali, proteine e alcol.

Il fondo non mi manca, probabilmente la necessità di alimentarmi meno della media dipende dall'abitudine a giri lunghi e con dislivello.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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il_panta ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 12:56 Herbie, per te mettere 300 grammi di zucchero in una borraccia sarebbe meglio dei gel o la stessa cosa?
Però assicuratevi, tu e il tuo discepolo mio collega, di avere delle borracce che tengano bene, altrimenti vi smerdate di poltiglia appiccicaticcia tutto il telaio :diavoletto:


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Zelk ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 20:02 Herbie stai dicendo una baggianata che posso dirti scusa? Ieri è uscito un video di gcn fatto benissimo tacci loro :angry: in bici, nelle 4 ore precedenti e anche nelle 4h successive non esistono picchi glicemici. L'indice glicemico non conta un cappero durante l'attività fisica e presso di questa sono cose appurate dalla scienza informati un minimo
ok gli zuccheri semplici non danno picchi glicemici. Se lo dice un recentissimo ed affidabilissimo studio di gcn, ci devo credere, buttando a mare un secolo di tradizione. Inoltre ritengo lo zucchero dannoso per il fisico in generale, io ad esempio non mangio quasi del tutto dolci, e sto decisamente meglio. Oltre al sapore pessimo mi sembra una stupidaggine rovinare l'acqua dove al limite metto un integratore di magnesio e potassio, che è sì un alimento non "naturale", ma tuttavia sostanzialmente inifluente sulla forza a disposizione. Lo zucchero bianco mi sembra sinceramente una stupidaggine da cicloamatori "invorniti"...
Zelk ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 20:02 Sul fatto che l'acqua con lo zucchero sia brutta da bere posso dirti che pensavo la stessa cosa prima di provare e probabilmente ancora oggi poco zucchero nell'acqua non me la rende più buona al gusto ma posso assicurare che per gusto personale poche maltodestrine per dare un gusto (ma anche senza cambia poco o in alternativa probabilmente anche qualcos'altro che sia un succo o arancia o limone ma non ho mai provato un po anche per pigrizia) + un botto di zucchero + un bel pizzico di sale è una roba fuori dal mondo per quanto è buona da bere in bici
Sul fatto del caldo hanno inventato le borracce termiche le riempi a metà di acqua le metti in freezer ed hai soluzione fresca almeno per 3 ore buone a meno che anche questa innovazione tecnologica sia bandita poi mi è capitato col caldo che fa che diventasse calda l'acqua e comunque non ho avuto problemi
tre ore non mi creano nessun problema, non mangio nemmeno, quasi, per una uscita di TRE ore....secondo te non ho borracce termiche? dopo mezza salita sono calde e in ogni caso le devi sostituire molto spesso costando una cifra che per una borraccia io non la giustifico. Io bevo in sei ore due terzi di borraccia (che poi devo giocoforza allungare un po') di vino bianco d'inverno, e sono un pazzo...e tu metti "un botto di zucchero bianco nella borraccia"?? Poi mi dite che la scienza non è una opinione...ma divertitevi un po' ogni tanto...
Zelk ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 20:02 E manco a farlo apposta oggi facevo delle ripetute finisco bevo da questa soluzione tempo 3 minuti di orologio digerita
Seconda ripetuta una mezz'oretta dopo finisco mangio una barretta sapete quelle cose che vendono a prezzo d'oro come i gel e che spacciano a basso indice glicemico che danno forza per giri di 5h altamente digeribili bla bla bla la digerisco mezz'ora dopo
Sto fatto che il gel sia meglio del resto è assolutamente infondato e mera pubblicità
Non stavo parlando delle barrette...stavo parlando dei gel e di quello che c'e dentro. La barretta in corsa ricordo bene che non sempre era facilissimo mangiarla, e dà un apporto ebergetico di tutt'altro tipo rispetto ai gel...Se non fanno nulla i gel (il "consiglio" di ammiocuggino cicloamatore che si porta in tasca otto gel, ma agli altri dice che non fanno nulla) chissà come mai i preparatori consigliano a tutti di assumerne uno ogni 40 minuti nelle ultime tre ore di corsa? E difatti vedi gente che "non ti torna" rispetto a tutta la loro storia agonistica, sull'ultima salita.
Zelk ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 20:02 Stendo un velo pietoso sul vino in borraccia... Ragazzi state lontani dall'alcol (dicevano ne Il principe cerca moglie scherzo dicevano droga) che quello si fa male alla salute non i carbo non lo zucchero. Sono sicuro che una birretta tutti ce la siamo fatta in bici ma quella si non è il massimo della salute per uno sportivo e neanche in generale per un non sportivo.
state lontano da due bicchieri di vino...e poi da cicloamatori che lavorano normalmente facciamo l'attività di un professionista, buttando giù chimica di ogni tipo...ma per favore...quello sì che fa male.
Zelk ha scritto: mercoledì 12 luglio 2023, 20:02 Sul fatto del sovrappeso poi ci sarebbe da aprire tutta un altra parentesi ma la demonizzazione dei carbo sta evidentemente rovinando la società nel campo alimentazione. So che non ti fiderai ma se mangiassi più carbo, con un deficit non superiore alle 500 kcal, zucchero nei tuoi giri andresti 'più forte' ti alleneresti meglio, non avresti crisi di fame giù dalla bici e di certo non ingrasseresti. Ma la sto facendo proprio semplice
sono venticinque anni che vado in bici. Saprò quello che mi fa ingrassare e quello che mi fa ingrassare meno...una crisi di fame in bici la ricordo forse un paio di volte, giù dalla bici mai.
Inoltre sono quindici anni che non mi "alleno". Vado semplicemente a passeggio, se posso, a cercare luoghi mai visti e uscite di endurance con varie salite.
Ritengo che se non sei pagato per fare questo lavoro è una assurdità uscire per fare tabelle e allenamenti, specie se vuoi andare a fare cose che non sono nel tuo bagaglio atletico.


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chinaski89
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Ma le tue fissazioni e fisime vanno benissimo, il problema è che ne trai giudizi generali che sembri pretendere debbano valere per tutti.


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Beppugrillo
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Oggi altro tassello nell'esplorazione della Val di Susa e di quello che c'è immediatamente oltre il confine. Sono partito da Susa per fare subito il Colle delle Finestre. Come durezza, la salita non si discute. La questione dello sterrato distoglie l'attenzione dal fatto che è una salita lunghissima e durissima, non molla un attimo, sale pure parecchio in alto. Lo sterrato me lo aspettavo molto diverso, più facile, invece c'era tantissima ghiaia, quasi sempre disponibile un canalino di terra battuta ma rovinato in tanti punti, ondulato, stretto. E comunque anche correndo sul canalino di terra battuta la concentrazione è un grosso problema in più. Anche fare le curve è veramente difficile. Nella parte sterrata non sono riuscito a regolarmi, sono stato costretto ad andar su a una velocità compatibile con quel fondo (e infatti su Strava si vede, rispetto al KOM che è di Kruijswijk sia nella parte asfaltata che su quella sterrata, sull'asfalto ci ho messo molto più del doppio di lui, sullo sterrato meno del doppio). Paesaggisticamente un po' chiusa, nel finale ci sarebbero degli scorci molto belli ma sei abbastanza costretto a guardare dove pedali. Bella la parte dei tornanti nel bosco, anche se tira tantissimo.
Dopo il Colle sono sceso chiacchierando con un altro marchigiano incontrato a metà, poi Sestriere (vabè è la statale del Sestriere) e primo passaggio sul Monginevro (più dura dal lato nostro che da quello francese direi, di là è molto regolare). Da Briancon ho preso per il Lautaret deviando verso il Granon. Iniziato che mi sentivo molto bene, finito che ero devastato. Salita difficilissima, praticamente fissa sopra l'8,5%, fortunatamente una nuvola mi ha oscurato il sole, comunque essendo molto alta (si parte da 1300 e si arriva a 2400) il caldo influisce poco. Fastidiosissimi i soliti attacchi degli insetti francesi, uno mi ha pure punto sul polpaccio facendomi discretamente male. Non so il motivo ma mai visti in Italia gli insetti che mi sono trovato addosso l'anno scorso sull'Izoard e quest'anno sul Granon.
Dopo il Granon sono tornato in Italia di nuovo dal Monginevro (avevo pensato a un'alternativa dal Colle della Scala ma il rientro da Bardonecchia sarebbe venuto troppo lungo). Per completare, visto che nel frattempo mi ero ripreso, sono salito a Salice d'Ulso aggiungendo un'altra salita inedita e arrotondando il dislivello a 5.000 m.
Zona bellissima, peccato solo che si presti poco a inventare percorsi (parlo della parte italiana)


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Beppugrillo
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Oggi di nuovo nord-ovest, stavolta Valle d'Aosta e Francia. Volevo recuperare la zona di Courmayeur, dove non ero mai stato, e in particolare la salita di Prè de Pascal vista al Giro della Valle d'Aosta. Per qualche motivo l'ho messa in coda a un giro partito da Morgex con il Colle di San Carlo, che avevo già fatto ma ho rifatto volentieri perché è una salita durissima, ma quando sei fresco si fa piacevolmente, perché comunque è super-regolare (una cosa è essere regolare al 5%, un'altra al 9%, però almeno non ci sono muri). Dopo il San Carlo discesa su La Thuile e Piccolo San Bernardo lato italiano. Anche questa l'avevo già fatta, sarebbe semplice se non fosse per il vento, che ho beccato due volte sue due quindi credo sia praticamente fisso (contrario lato italiano, favorevole lato francese). Preoccupante discesa lato francese (preoccupante perché ho constatato che la salita che avrei dovuto fare dopo è infinita) e poi Cormet di Roselend. Salita bella, divertente, panoramica nella seconda parte, piuttosto facile. Come sempre tanta gente, poi a 2 km dalla fine vedo avvicinarsi da dietro un corridore della Jumbo con l'ammiraglia, mi affianca, saluta, aria familiare, era Roglic. Andava a spasso quindi ho provato a mettermi a ruota, ma ho resistito solo 250 metri (ce la facevo fino al gpm, ma stavo a metà dislivello di quello previsto, non potevo bruciarmi le gambe). Dietro poi c'erano altri 7-8 suoi compagni. Bellissimo anche perché il discorso è il solito: è un po' come fare due palleggi con Messi o Ronaldo, ma quello è impossibile, questo ti capita anche per caso.
Dopo la Cormet (in discesa sfiorato l'incidente con una mucca...) i terrificanti 27 km del Piccolo San Bernardo (in realtà sono una trentina). Pendenza fissa al 5% quindi è facilissima ma non finisce mai. Però in effetti l'ho fatta abbastanza agevolmente (il vento non ti aiuta in basso ma negli ultimi 4-5 km un po' sì). Quindi giù verso Prè de Pascal. Prima 3-4 km di salita per arrivare a Courmayeur, poi Val Veny che sono 2 km duri fino al bivio. La salita vera e propria sono 4 km, a tratti è una pista da sci al contrario e tanto basta. Complessivamente, compreso il primo tratto, sono 6,36 km al 10,2% da Strava, però irregolare, con tratti al 15%, stretta, asfalto così così. La peculiarità è lo spettacolo meraviglioso del Monte Bianco che ti accompagna fisso come lo schermo di un cinema. Però è complesso riuscire a togliere lo sguardo dalla strada...


Rudepravda
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:clap: :clap:

Io questo weekend ho chiuso il conto in sospeso che avevo con l'Iseran, provato l'anno scorso ma desistito a Lanslevillard. Moncenisio sempre bello, strada perfetta, fresco e finalmente quest'anno molto verde. Verso Bonneval incrocio i Jumbo con Roglic e Valter (+ altri due che non ho riconosciuto) che si allenano i quali dopo mezz'oretta mi superano appena imboccato l'Iseran: ho provato a vedere quanti W/kg mi servivano per stargli dietro e mi sono spaventato :D :D :D . Salita bella, regolare però se non fosse che è tutta sopra i 2k sarebbe una delle tante. Ultimo km con un simpatico vento contrario che a 2600 metri è sempre gradito...tacci sua...

Questo weekend vorrei replicare il giro Galibier,Huez,Croix de Fer fatto dal buon beppu ma sono molto indeciso, dato che una volta scollinato il Galiber non ci si può tirare indietro e "abortirlo" sulla cima farebbe rimpiangere i 60€ di traforo sborsati


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Beppugrillo
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Rudepravda ha scritto: mercoledì 26 luglio 2023, 23:45 Salita bella, regolare però se non fosse che è tutta sopra i 2k sarebbe una delle tante.
Questo weekend vorrei replicare il giro Galibier,Huez,Croix de Fer fatto dal buon beppu ma sono molto indeciso, dato che una volta scollinato il Galiber non ci si può tirare indietro e "abortirlo" sulla cima farebbe rimpiangere i 60€ di traforo sborsati
Io invece l'Iseran l'ho trovato bellissimo, questo rettilineo (https://www.google.com/maps/@45.3907149 ... ?entry=ttu) in particolare.
Il giro in Francia io l'ho fatto partendo da Saint Michel ma se sei uno di quelli che preferisce fare 10 km di pianura prima di iniziare a salire ti consiglio di partire da Saint Jean (tanto comunque quel pezzo c'è da farlo, purtroppo è su una specie di Superstrada, però si può aggirare solo in parte perché a un certo punto c'è una strettoia e ci passa solo quella, oltre all'Autostrada). Vie di fuga obiettivamente non ce ne sono, l'unica cosa che si può tagliare è l'Alpe d'Huez perché si può girare un po' dopo la metà verso il Passo della Confessione. Però le vette di Galibier e Huez, così diverse, sono il clou del giro. La Croix de Fer all'inizio ti butta giù, perché vedi -27 km sulle pietre miliari e i primi chilometri sono veramente duri, però alla fine diventa una salita facile, se ci credi sopravvivi


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chinaski89
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L'altro giorno doppio San Marco, prima da Olmo poi discesa e rifatto da Morbegno. Da Olmo molto più duro anche se più corto. In generale troppe moto, da fare in altri periodi. Uscita terribile, la prossima volta che voglio alternare bici alla corsa vado di sentieri, il traffico è veramente insopportabile e le moto addirittura dovrebbero scomparire anche solo per il rumore improponibile.


White Mamba
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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chinaski89 ha scritto: venerdì 28 luglio 2023, 9:10 L'altro giorno doppio San Marco, prima da Olmo poi discesa e rifatto da Morbegno. Da Olmo molto più duro anche se più corto. In generale troppe moto, da fare in altri periodi. Uscita terribile, la prossima volta che voglio alternare bici alla corsa vado di sentieri, il traffico è veramente insopportabile e le moto addirittura dovrebbero scomparire anche solo per il rumore improponibile.
clamoroso OT, ma il livello di fastidio delle moto è anche per me allucinante :D
a me sembra assurdo non ci siano limitazioni un po' più stringenti.
e pensare che c'è chi del rumore (inteso come motori) ne fa un culto.. il mondo è bello perché è vario


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il_panta
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Rudepravda ha scritto: mercoledì 26 luglio 2023, 23:45 :clap: :clap:

Io questo weekend ho chiuso il conto in sospeso che avevo con l'Iseran, provato l'anno scorso ma desistito a Lanslevillard. Moncenisio sempre bello, strada perfetta, fresco e finalmente quest'anno molto verde. Verso Bonneval incrocio i Jumbo con Roglic e Valter (+ altri due che non ho riconosciuto) che si allenano i quali dopo mezz'oretta mi superano appena imboccato l'Iseran: ho provato a vedere quanti W/kg mi servivano per stargli dietro e mi sono spaventato :D :D :D . Salita bella, regolare però se non fosse che è tutta sopra i 2k sarebbe una delle tante. Ultimo km con un simpatico vento contrario che a 2600 metri è sempre gradito...tacci sua...

Questo weekend vorrei replicare il giro Galibier,Huez,Croix de Fer fatto dal buon beppu ma sono molto indeciso, dato che una volta scollinato il Galiber non ci si può tirare indietro e "abortirlo" sulla cima farebbe rimpiangere i 60€ di traforo sborsati
Probabilmente non avrai più voglia di fare il Moncenisio per quest'anno, ma io consiglio sempre di andare a Plan du Lac invece che all'Iseran, sul cui giudizio mi trovi abbastanza concorde.


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EugeRambler
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chinaski89 ha scritto: venerdì 28 luglio 2023, 9:10 L'altro giorno doppio San Marco, prima da Olmo poi discesa e rifatto da Morbegno. Da Olmo molto più duro anche se più corto. In generale troppe moto, da fare in altri periodi. Uscita terribile, la prossima volta che voglio alternare bici alla corsa vado di sentieri, il traffico è veramente insopportabile e le moto addirittura dovrebbero scomparire anche solo per il rumore improponibile.
Però sono un ottimo punto di riferimento in discesa, ovviamente sverniciandole in curva, tipo l'ultima volta a Moncenisio :diavoletto:


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Rudepravda
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il_panta ha scritto: venerdì 28 luglio 2023, 15:11
Rudepravda ha scritto: mercoledì 26 luglio 2023, 23:45 :clap: :clap:

Io questo weekend ho chiuso il conto in sospeso che avevo con l'Iseran, provato l'anno scorso ma desistito a Lanslevillard. Moncenisio sempre bello, strada perfetta, fresco e finalmente quest'anno molto verde. Verso Bonneval incrocio i Jumbo con Roglic e Valter (+ altri due che non ho riconosciuto) che si allenano i quali dopo mezz'oretta mi superano appena imboccato l'Iseran: ho provato a vedere quanti W/kg mi servivano per stargli dietro e mi sono spaventato :D :D :D . Salita bella, regolare però se non fosse che è tutta sopra i 2k sarebbe una delle tante. Ultimo km con un simpatico vento contrario che a 2600 metri è sempre gradito...tacci sua...

Questo weekend vorrei replicare il giro Galibier,Huez,Croix de Fer fatto dal buon beppu ma sono molto indeciso, dato che una volta scollinato il Galiber non ci si può tirare indietro e "abortirlo" sulla cima farebbe rimpiangere i 60€ di traforo sborsati
Probabilmente non avrai più voglia di fare il Moncenisio per quest'anno, ma io consiglio sempre di andare a Plan du Lac invece che all'Iseran, sul cui giudizio mi trovi abbastanza concorde.
Magari lo proverò a settembre. Il Moncenisio comunque non mi dispiace. Domenica sono indeciso se fare Galibier-Alpe d'Huez-Croix de Fer oppure Lombarde-Bonette-Larche. Se qualcuno si vuole unire ho posto per 1 bici (credo... :D ) e 1 persona 8-)
chinaski89 ha scritto: venerdì 28 luglio 2023, 9:10 L'altro giorno doppio San Marco, prima da Olmo poi discesa e rifatto da Morbegno. Da Olmo molto più duro anche se più corto. In generale troppe moto, da fare in altri periodi. Uscita terribile, la prossima volta che voglio alternare bici alla corsa vado di sentieri, il traffico è veramente insopportabile e le moto addirittura dovrebbero scomparire anche solo per il rumore improponibile.
oltre alle moto dovrebbero scomparire le macchine vecchie. Le chiamano d'epoca ma sono VECCHIE. Puzzano e ti intasano i polmoni. :grr: :grr: :grr:


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Beppugrillo
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Stasera il post settimanale sul giro in bici è scritto da un albergo in cima allo Stelvio perché ho beccato un temporale epico e non me la sono sentita di tornare giù. Spero di riuscire ad approfittarne domattina a questo punto per farmi un altro giro più breve


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Beppugrillo
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Allora, direi che dall'esperienza in cima allo Stelvio c'è qualche lezioncina da imparare, tipo avere un occhio critico verso le previsioni meteo e portarsi sempre dietro i guanti quando si sale a certe quote.
Comunque vabè il giro era partito da Bormio con lo Stelvio, la mattina presto molto tranquillo, da quella parte è anche gestibile senza fare troppa fatica perché pochi tratti sono davvero pendenti. Quindi discesa, ciclabile della Val Venosta per andare a prendere la Val Martello. Salita estremamente irregolare, parte subito dura e nella prima parte fin dove finiscono i tornanti è tutta all'8%. Poi spiana, si alternano tratti duri (specie nelle due gallerie) e altri facili o addirittura in discesa, cambia la situazione quando si arriva al centro del biathlon (già fatti 16-17 km eh), qua comincia il primo blocco di tornanti stretti (non mi ricordavo ci fosse il secondo quindi mi son detto "tutto qua?"), duri ma non impossibili, che finiscono in corrispondenza della diga per una vista strepitosa. A questo punto si costeggia il lago e poi la doccia fredda: ti vedi l'albergo che sai essere la fine della salita a pochissimi metri in linea d'aria ma 200 metri più in alto di te, perché c'è un'ultima serie di tornanti questa sì mostruosa. Poi se lo fai come un muretto partendo da valle ok, non è niente di che, ma dopo oltre 20 km di salita ti ammazza.
Comunque va bene, alla fine è solo fatica, quindi discesa e di nuovo ciclabile per riprendere lo Stelvio (ciclabile che tra l'altro in quel pezzo ha un 150 metri di dislivello su sterrato che non sono banali). Preso in tranquillità, un paio di pause per mangiare e bere, nessun problema, poi sui tornanti si scatena l'inferno. Pioggia forte, grandine, acqua che si incanala sulla strada, moto che scivolano sui tornanti. Ho cercato di arrivare su più velocemente possibile, sperando che nel frattempo scendesse un po' l'intensità, invece purtroppo è salita e insieme alla pioggia pure il vento. Quindi non me la sono sentita di scendere subito, mi sono fermato sotto un garage ma a quel punto ho preso un gran freddo, anche perché ero completamente bagnato, e non c'è stato verso di scaldarmi, neanche entrando in uno dei bar in cima al passo. Fortunatamente ci sono vari alberghi quindi ho preso una stanza (senza neanche spendere troppo, anzi, molto meno di quanto mi aspettassi) e sono sceso stamattina. Poi vabè visto che c'ero sono salito alle Torri di Fraele, che è sempre una gran bella salita


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il_panta
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Ieri io e Vittone siamo andati al Nivolet. Continuo a ritenerlo un bel posto, ma una brutta salita, troppo lunga, quando arriva il clou ti sei già un po' annoiato. Inoltre è pieno di merenderos. Credo sia meglio camminare che pedalare là. La nota positiva è che questo incontro è stato utile, Vittone ha potuto imparare un po' di tecnica in discesa dal sottoscritto!


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Alla fine ho fatto il tappone da Tour.
Galibier veramente fantastico, ho avuto letteralmente la pelle d'oca mentre salivo. A quel punto in cima ho dovuto decidere se continuare tutto il giro o girare verso valle. ça va sans dire che ho continuato, la gamba la senivo buona quindi ho deciso di non rimpiangere i 65€ di traforo pagati. Alpe d'Huez mi associo al pensiero di beppu, salita che va fatta ma che alla fine non è così speciale. Ho deciso quindi di non fermarmi per mangiare qualcosa di più sostanziosio di barrette e miele ma forse ho fatto male: prima parte della Croix de Fer (fino alla prima discesa per capirci) non male, ritmo allegro, pendenza costante ma pedalabile. Seconda parte che inizia con 4km che non mollano mai, e forse anche io abbastanza finito, nel garmin sempre a leggere 10/11 e la gamba non gira più, giuro che ho pensato di fermarmi e fare autostop per farmi portare in cima, ma alla fine superato quel pezzo ho potuto rifiatare un pò e l'ho fatta con molta calma fino alla cima. Discesa abbastanza pericolosa nella parte iniziale. Tutto sommato un bel giro, da fare almeno una volta.

Nota a margine: Automobilisti francesi sempre :clap: :clap: E' proprio la forma culturale diversa, non mi sono mai sentito in pericolo in 185km, nessuno mi ha fatto il pelo neppure nel lungo fondovalle da Lautaret a Bourg d'Oisans (addirittura uno non mi sorpassava per striscia continua nonostante fosse safe, ho praticamente fermato la bici e fatto cenno di andare...)


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Beppugrillo
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Una delle sfighe di questo giro è che in cima alla Croix de Fer hai quasi finito il dislivello ma in realtà ti mancano 40 km e in discesa un po' devi anche spingere, perché la pendenza in generale è limitata e ci sono un paio di risciacqui. Però purtroppo grandi dislivelli comportano grandi discese, non se ne esce (alla maggior parte probabilmente piace anche, io credo che non mi ci troverò mai con le discese).
Notavo guardando il tuo giro su Strava che ti ha segnato esattamente la mia stessa distanza e 56 m di dislivello in meno nonostante io al Lac Chambon avevo fatto una deviazione verso Les Deux Alps che in teoria avrebbe dovuto comportare 4 km e 300 metri di dislivello in più. Hai fatto anche tu delle deviazioni che non vedo? Perché sto cavolo di Garmin mi sta dando sui nervi, non può fare un errore del 2% sui chilometri e del 5% sul dislivello, è spropositato per uno strumento così


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: martedì 1 agosto 2023, 8:34 Una delle sfighe di questo giro è che in cima alla Croix de Fer hai quasi finito il dislivello ma in realtà ti mancano 40 km e in discesa un po' devi anche spingere, perché la pendenza in generale è limitata e ci sono un paio di risciacqui. Però purtroppo grandi dislivelli comportano grandi discese, non se ne esce (alla maggior parte probabilmente piace anche, io credo che non mi ci troverò mai con le discese).
Notavo guardando il tuo giro su Strava che ti ha segnato esattamente la mia stessa distanza e 56 m di dislivello in meno nonostante io al Lac Chambon avevo fatto una deviazione verso Les Deux Alps che in teoria avrebbe dovuto comportare 4 km e 300 metri di dislivello in più. Hai fatto anche tu delle deviazioni che non vedo? Perché sto cavolo di Garmin mi sta dando sui nervi, non può fare un errore del 2% sui chilometri e del 5% sul dislivello, è spropositato per uno strumento così
Son 40km gratis quasi (a parte i risciacqui).

Per quanto riguarda il dislivello previsto durante la tracciatura credo che influisca molto anche la presenza o meno di gallerie. Nella discesa dal Lautaret c'erano 3 o 4 gallerie in cui il garmin mi segnava "salita" quindi nel planning dava quello.
L'unica deviazione forse all'inizio, ho iniziato il Telegraph senza le borracce e me ne sono accorto dopo forse 1km circa. Altre deviazioni no. Comunque devo ancora capire come riesci a fare durare la batteria del 520 11h :D :D
Il mio se arrivava a 8 era tanto...


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Rudepravda ha scritto: martedì 1 agosto 2023, 12:10 Comunque devo ancora capire come riesci a fare durare la batteria del 520 11h :D :D
Il mio se arrivava a 8 era tanto...
La navigazione ce l'ho spenta tra il 90% e il 100% del tempo in questi giri. In alta montagna orientarsi è facilissimo. In questo modo mi dura fino a 12 ore. Se la tenessi accesa non credo arriverebbe a 8


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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il_panta ha scritto: domenica 30 luglio 2023, 19:43 La nota positiva è che questo incontro è stato utile, Vittone ha potuto imparare un po' di tecnica in discesa dal sottoscritto!
In questo caso dovrei istituire un capitolo di spesa dedicato per le pastiglie dei freni :diavoletto:


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi un giro praticamente identico alla scorsa settimana: 3 salite lunghe di cui la prima fatta in apertura e in chiusura da un altro versante. Le salite in questione sono il Fauniera e la Lombarda. Ho voluto rifare il Fauniera perché trasferendomi a Verona sarà fuori portata. Quarta volta in totale per il versante di Castelmagno, sempre bellissimo, oggi il valore aggiunto era il cielo incredibilmente limpido, si vedeva lontanissimo. Discesa su Demonte tutto sommato non male, il tratto con i tornanti e le massime pendenze è tosto e ci sono un sacco di curve completamente cieche, però rispetto al versante di Marmora sembra di stare sul divano in ciabatte. Anche la Lombarda l'avevo già fatta, oggi era la terza volta. Duri i primi tre quarti, finale più facile di quanto ricordassi. La novità del giorno era il versante di Demonte del Fauniera. Non ci ho capito niente, è una salita schizofrenica che cambia pendenza in continuazione. Il segmento Strava dice 24,15 km al 6,9% ma è più dura di così. Specialmente con 3.600 metri di dislivello già nelle gambe. Fortunatamente c'è parecchia acqua, perché non c'è ombra per 12 km e comunque è alta ma non altissima quindi fa caldo. Ovviamente ho fatto una fatica mostruosa, ma non poteva essere diversamente. Discesa dal versante di Castelmagno incredibile, scendi e ti stupisci di essere salito da lì perché ti sembra di fare downhill.
Non è la mia salita preferita, continuo a preferire il Gavia, però forse è la più unica. Non c'è niente di simile in Italia


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Stamattina primo giro nelle Marche, il classico anello dei Sibillini. Partito con l'idea di andare molto piano, poi verso Sassotetto mi sentivo e ho cominciato a spingere, facendo il PR su quasi tutti i segmenti fino a tre quarti di giro. Bellissimo pedalare a casa, non doversi preoccupare degli incroci perché sai tutte le strade a memoria, riuscire a contare precisamente tutti gli strappetti che ti mancano anche quando sei a 100 km dalla fine, non doversi sparare le solite 2+2 ore di macchina, non preoccuparsi minimamente di fare tardi e quindi avere il tempo di fermarsi a mangiare

p.s. Nota di biasimo per la lente a contatto che ha deciso di abbandonare la nave a metà percorso, anche se è colpa mia che l'avevo messa al contrario...


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Oggi secondo "lungo" della settimana con 3.800 metri di dislivello in 5 salite sempre sotto i 1.200 metri di altitudine. In realtà 5 salite ma solo 2 cime perché le prima 4 sono i 4 versanti del Monte San Vicino, che sono le salite più impegnative della zona di Fabriano, qualche volta incluse nel percorso della Tirreno-Adriatico. Sono salite relativamente brevi ma dure (da Braccano: 9,83 km al 7,6%; da Poggio San Vicino: 9,68 km al 6,9%; da Frontale: 8,84 km al 7,8%; da Castel San Pietro: 10,52 km al 6,2% (ma con due tratti in contropendenza)). Il versante di Braccano è l'unico da Ovest e panoramicamente sovrasta tutti gli altri perché si vede tutta la vallata dell'Esino (la parte compresa tra Castelraimondo e Fabriano ovviamente), zona del Verdicchio e della viabilità più caotica d'Italia (da quando vivo le strade di questa zona sono in costante rifacimento, con galleria, incroci bizantini, bretelle, passanti, non ci si capisce una mazza). Forse è anche il versante più duro, perché è vero che da Frontale la pendenza media è più alta, ma quel versante è più breve e in questo c'è il tratto centrale che falsa un po' il conteggio perché per 300 metri la strada scende. Gli altri tre versanti arrivano da Est, partono da tre paesini minuscoli, semi-abbandonati (oggi non erano aperti neanche i bar, anche se magari è perché siamo al 16 agosto). Quelli di Poggio e Frontale si uniscono a Pian dell'Elmo e hanno la seconda parte in comune, quello di Castel San Pietro è l'altro versante veramente particolare, perché intanto ha un'altimetria molto più irregolare degli altri, con brevi tratti anche al 15% e parti in discesa, poi perché si affaccia su Elcito, che è uno dei paesini più visitati delle Marche (qualche foto da Google a scopo promozionale: https://www.google.com/search?q=elcito& ... 7&dpr=1.25). Si ricongiunge col versante di Braccano a Canfaito, altra zona gettonatissima per la sua faggeta (sempre da Google: https://www.google.com/search?q=canfait ... IT921IT921).
Per chiudere ho fatto la salita di Poggio San Romualdo (sempre da Est, il versante facile), che è piuttosto breve, regolare, si scollina a 900 metri s.l.m. quindi molto semplice. Sarebbe difficile dal versante di Albacina, ricchissimo di tornanti (16, che sono tanti su quella lunghezza), però oggi bastava così.


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Maìno della Spinetta
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: sabato 29 luglio 2023, 19:55 Stasera il post settimanale sul giro in bici è scritto da un albergo in cima allo Stelvio perché ho beccato un temporale epico e non me la sono sentita di tornare giù. Spero di riuscire ad approfittarne domattina a questo punto per farmi un altro giro più breve
Adoro questi fuori programma, ancora adesso dopo decenni sono ricordi indelebili della mia adolescenza sui pedali


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Beppugrillo
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi secondo tentativo di fare un giro di lunghezza e difficoltà medie subito dopo un giro lungo, ma ho l'impressione che non sia il mio mondo. Non so se è la suggestione dei ricordi di Cassani che diceva che quando sei stanco non ti si alzano le pulsazioni, ma la sensazione era esattamente quella del motore che non va oltre un certo numero di giri. Mi sono forzato a fare 120 km con 2.000 metri di dislivello (siamo a 11.000 metri di dislivello in 5 giorni), ma tutti trascinando la bici. Comunque anche se non fossi stato stanco credo che avrei sofferto il percorso, tutto sotto i 400 metri di altitudine, nessuna salita con più di 200 metri di dislivello presa singolarmente, sì e no 5 km di pianura alla fine. Che corse verrebbero fuori in queste zone, la Tirreno-Adriatico purtroppo secondo me non le valorizza come si deve. La tappa dei muri, quando c'è, è spesso annacquata, invece si potrebbe tracciare senza fare mezzo metro di pianura e a quel punto non servono i muri
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi ho avuto la sensazione di andare forte come mai prima e in effetti probabilmente è stato così, ma ho la netta sensazione che sia dovuto solo al fatto che mi sono fermato sia a fare colazione che a fare "pranzo". Comunque PR su tutte le salite che ho fatto tranne l'ultima che in realtà è l'unica sulla quale ho provato a spingere perché ne avevo ancora un sacco e dopo quella non potevo farne altre. Nello specifico le salite sono la Forca di Gualdo, cioè l'accesso a Castelluccio dalla Provincia di Macerata, fatta alla Tirreno-Adriatico, poi la Forca di Presta, accesso a Castelluccio dalla Provincia di Ascoli, ancora il terzo accesso a Castelluccio, stavolta da Norcia, che non so se ha un nome. Dovevo fare anche il quarto versante, ma a 7 anni dal terremoto è ancora chiuso...
Quindi a compensare ho fatto una salita che non avevo mai fatto (in salita) che è quella che porta da Castelsantangelo sul Nera a Frontignano, riaperta quest'anno. Salita veramente niente male, sono 5,82 km al 8,2%, alla fine ha una bellissima sezione di tornanti e allo scollinamento si apre su una vista fantastica (il "lato B" della vista che si ha dal valico sopra Sassotetto). Poi da Frontignano ho deciso di allungare ancora un po' quindi dopo essere sceso a Ussita ho svalicato per Macereto. Anche questa (il Valico delle Arette) è una salita non banale da 3,5 km al 7,5% (in realtà ci sono prima altri 2 km di salita, ma in mezzo c'è un pezzo in discesa da Tempori a Vallestretta).
Le salite di Castelluccio le avevo già fatte tutte e tre in una volta, la Forca di Gualdo rimane la più impegnativa perché i primi 5-6 km sono veramente tosti e non bastano gli ultimi 2 km della Forca di Presta ("piccolo Ventoux" anche su Strava e in effetti la sensazione è proprio quella) a compensarli. Invece facilissimo il versante di Norcia, tra l'altro completamente privo di acqua. La cosa che rende tosti i giri a Castelluccio è che l'altopiano in realtà è almeno 150 metri sotto i valichi, quindi tu arrivi in cima, scendi per 2-3 km, attraversi l'altopiano e poi devi risalire. Se metti insieme i profili di Foscagno-Eira-Forcola e Gualdo-Castelluccio-Presta si sovrappongono perfettamente, chiaro che devi un minimo scalare il secondo. Che Castelluccio non sarà mai come Livigno me ne sono fatto una ragione (al di là di tutto, ci sono 500 metri di altitudine di differenza) e magari è un bene, però secondo me qualcosa si potrebbe fare. In particolare sogno una pista di fondo e biathlon. Non sarebbe così invasivo (per dire, non vuoi intaccare Pian Grande? Ci sono altri due piani separati che andrebbero benissimo) e con un po' di promozione diventa il punto di riferimento di tutto il centro-Italia


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il_panta
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Ciao Beppu, una domanda. Secondo me tra fine ottobre e inizio novembre è un buon periodo per andare sui Sibillini o è meglio rimandare ad un altro momento?


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Beppugrillo
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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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il_panta ha scritto: mercoledì 23 agosto 2023, 10:10 Ciao Beppu, una domanda. Secondo me tra fine ottobre e inizio novembre è un buon periodo per andare sui Sibillini o è meglio rimandare ad un altro momento?
Se intendi in bici, salvo maltempo in corso nel momento esatto in cui ci sei, sui Sibillini puoi andare tutto l'anno, perché bene o male il punto asfaltato più alto è a quota 1.600 metri (i passi di Castelluccio) quindi problemi di impraticabilità non ce ne sono neanche in pieno inverno. Quel periodo lì comunque secondo me è più adatto alle quote inferiori, nel senso che la zona tra 500 e 1.200 metri di altitudine dà il suo meglio con i colori dell'autunno. Diciamo che se capitassi nelle Marche in quel momento girerei nelle zone di Cingoli, Matelica, del San Vicino più che sui Sibillini


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi primo giro veneto, anche se non mi sono ancora trasferito definitivamente (ho approfittato della prima parte di trasloco per fermarmi a dormire qua e partire da Verona per esplorare). Sono andato al Monte Grappa, che era una delle salite che volevo fare da molto tempo. Direi che è una salita veramente dura dura dura. Parlo del versante di Semonzo, poi al ritorno, dopo il Croce d'Aune, ho fatto il versante nord, che non so da dove parte ufficialmente, e che comunque è molto più semplice (con tutto che sono 28 km di salita).
Tornando a Semonzo, prima parte regolarissima su pendenze dure, intorno all'8%. Lo scenario è quello di una processione funebre con questi tornanti ordinatissimi scanditi dai pioppi, ma bello (chiaro che non siamo in alta montagna). Poi da Campo Croce la salita diventa durissima. Paradossalmente i tratti in contropendenza li paghi ampiamente con quelli che tornano a salire, il ritmo va a farsi benedire, devi lavorare col cambio. Io sono andato completamente fuori giri. Di solito la prima salita di questi giri la faccio in scioltezza, controllando sempre l'andatura, qua mi sono fatto completamente comandare dalla salita. Comunque salita bella, scenario stranissimo per una salita così (la vista sulla pianura, sul Piave, immagino si veda anche il mare quando non c'è foschia). Che cambia completamente allo scollinamento passando dal piattone alle prime Dolomiti.
Il Croce d'Aune fino al passo è una "salitella", io ero già devastato dalla fatica del Grappa e dal caldo, però normalmente penso sia piuttosto facile. Penso anche che le varianti per il Monte Avena o altro (ho visto tante strade, ma sono andato dritto al sodo per portarla a casa che oggi non era banale) meritino di essere esplorate e sicuramente aggiungono difficoltà.
Ecco poi il versante nord del Grappa per tornare indietro. Duro all'inizio, poi il dislivello infinito (credo sui 1.500) si distribuisce bene sui tantissimi chilometri, a parte tre muretti al 15%. La difficoltà immensa è che per tutta la salita non c'è una goccia d'acqua. Da Caupo a Romano d'Ezzelino (sono sceso da lì per vedere anche l'altro versante) non ho trovato neanche una fonte (e se non sbaglio non c'erano neanche sul versante di Semonzo). Penso sia un aspetto su cui intervenire, non so a chi compete ma non puoi lasciare 60 km di strade in montagna frequentatissime dai ciclisti senz'acqua


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Beppugrillo ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 18:13 (e se non sbaglio non c'erano neanche sul versante di Semonzo).
C'è una fontana magnifica prima della rampetta che porta alla chiesa di Semonzo.
Prima dell'inizio "ufficiale" della salita quindi.
Sulla sx, all'altezza del parcheggio dell'asilo nido.

Mi ha salvato la vita più di una volta. :diavoletto:
C'è sempre un gran caldo lì sotto in effetti.
Soprattutto dovendo far "lavori" fino a Campocroce.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Faxnico ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 20:08
Beppugrillo ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 18:13 (e se non sbaglio non c'erano neanche sul versante di Semonzo).
C'è una fontana magnifica prima della rampetta che porta alla chiesa di Semonzo.
Prima dell'inizio "ufficiale" della salita quindi.
Sulla sx, all'altezza del parcheggio dell'asilo nido.

Mi ha salvato la vita più di una volta. :diavoletto:
C'è sempre un gran caldo lì sotto in effetti.
Soprattutto dovendo far "lavori" fino a Campocroce.
Prima dell'inizio ci sono anche dall'altra parte, però non può bastare. In una giornata come ieri servirebbero 3-4 litri d'acqua per "attraversare" il Grappa, non i 660 ml di una borraccia


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Ma infatti tutta la vita doppio portaborraccia, di cui una delle due da litro, in modalità lunghi/cicloturismo/esplorazioni alla cieca/caldi disperanti/ecc.
Altrimenti prima o poi, per un motivo o l'altro, ti gira storta e la paghi. Per cosa poi...

Il doppio portab., per sicurezza, io l'ho montato pure sulla bici coi rim per fare le gare in salita. Per 3 sorsi d'acqua se va bene. Qualche grammo in più, ma non vale la pena rischiare. :aureola:


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Faxnico ha scritto: domenica 27 agosto 2023, 9:42 Ma infatti tutta la vita doppio portaborraccia, di cui una delle due da litro, in modalità lunghi/cicloturismo/esplorazioni alla cieca/caldi disperanti/ecc.
Altrimenti prima o poi, per un motivo o l'altro, ti gira storta e la paghi. Per cosa poi...

Il doppio portab., per sicurezza, io l'ho montato pure sulla bici coi rim per fare le gare in salita. Per 3 sorsi d'acqua se va bene. Qualche grammo in più, ma non vale la pena rischiare. :aureola:
Ce l'ho il doppio portaborraccia, il problema è che nella seconda borraccia c'è la camera d'aria di scorta :diavoletto:


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Passi la crociata di herbie contro i gel...
Ma la camera d'aria in borraccia, top assoluto. :mrgreen:


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Discorso pompe portatili che mi dite? Avete qualche modello in particolare da consigliarmi?
Ho la ruota anteriore che mi perde pressione durante i giri. La soluzione è banalmente rimettere il lattice, però diciamo che per un po' non posso farlo o che mi succede improvvisamente, qual è una pompa compatta, leggera e bella potente da portarsi in giro?


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 28 agosto 2023, 8:52 Discorso pompe portatili che mi dite? Avete qualche modello in particolare da consigliarmi?
Ho la ruota anteriore che mi perde pressione durante i giri. La soluzione è banalmente rimettere il lattice, però diciamo che per un po' non posso farlo o che mi succede improvvisamente, qual è una pompa compatta, leggera e bella potente da portarsi in giro?
Io sono molto soddisfatto di questa:


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: domenica 27 agosto 2023, 6:22 Prima dell'inizio ci sono anche dall'altra parte, però non può bastare. In una giornata come ieri servirebbero 3-4 litri d'acqua per "attraversare" il Grappa, non i 660 ml di una borraccia
Tutti i tuoi giri monstre sono con una borraccia da 600? : :o

Io nei lunghi estivi o su strade non ben conosciute doppia borraccia da 900ml (camera d'aria e multitool sottosella).


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 28 agosto 2023, 8:52 Discorso pompe portatili che mi dite? Avete qualche modello in particolare da consigliarmi?
Ho la ruota anteriore che mi perde pressione durante i giri. La soluzione è banalmente rimettere il lattice, però diciamo che per un po' non posso farlo o che mi succede improvvisamente, qual è una pompa compatta, leggera e bella potente da portarsi in giro?
Per la perdita di pressione prova a vedere se non si sta svitando la valvola presta dallo stelo (nel caso non sia un "pezzo unico").

Per la pompa ho una vecchia pompetta specialized (lunga circa 15cm) che tengo in tasca, una roba del genere
https://www.cingolanibikeshop.com/speci ... -nero.html

Piccola, leggera e bella potente credo non esista. In quel caso ti conviene optare per le bombolette.
Io personalmente preferisco la pompa, con le bombolette mi incasino, soprattutto perché quando buchi se già incazzato, e il rischio di rimanere a piedi aumenta. La pompa invece è sempre lì, disponibile infinite volte. Ci vuole solo un po' di pazienza a gonfiare.


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Secondo giro consecutivo che devo tagliare perché sono senza gambe. Sabato scorso avevo appena fatto un trasloco e mi sono arreso subito, oggi invece mi sentivo bene quindi sono andato sulle Dolomiti per fare un giro classico Sella-Pordoi-Fedaia-Pordoi-Campolongo-Gardena partendo da Ortisei. Sulle prime due salite nessun problema, poi ha cominciato a venirmi un gran mal di testa, credo causato da un'infiammazione che mi si era creata in bocca ieri e le gambe hanno mollato di conseguenza (da dopo Arabba, quando ho cominciato a non star bene, la prima farmacia che ho trovato l'ho trovata a Canazei, ma non ha fatto comunque la differenza). Quindi sul Fedaia fatica mostruosa (non è esattamente la salita ideale da fare se non stai bene) anche se poi vedendo Strava l'ho fatto comunque più velocemente di tutte le altre volte (ma solo perché le altre volte mi ero fermato più a lungo, oggi solo una sosta breve sui tornanti perché stavo esplodendo). Poi da Canazei al bivio Sella-Pordoi invece di prenderla larga ho continuato sul Sella e sono rientrato. Comunque portati a casa 3.200 metri di dislivello, in queste condizioni non era banale (anche se non c'erano alternative, dal Fedaia potevo rientrare solo così). Sempre bello trovarsi in mezzo a un sacco di gente, credo ci fosse anche un qualcosa di organizzato perché tantissimi avevano il numero. Sul Fedaia però 4 volte che ci vado e 4 volte che dal lato di Malga Ciapela non incontro praticamente nessuno


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Re: [2023] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Visto che staccavo a pranzo, mi sono concesso un lungo sui colli bolognesi, portando a casa una 90ina di km e buone sensazioni di "fine stagione". L'abbassamento delle temperature mi ha ricordato cosa sia la sensazione di freddo che si prova nelle discese ( :unzunz: ) ed eliminato, mi auguro per sempre per quest'anno, la presenza di agguerriti tafani, che mi avevano tormentando nelle ultime uscite in salita.


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