Nuovi colli, in Italia
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Nuovi colli, in Italia
Riprendo uno spunto di Beppu,
e rilancio - perché non completare il col de Nivolet (>2600)? A uso ciclabile e con shuttle elettrici salverebbe capra e cavoli, accessibilità e ambiente.
Anche il Colle San Giacomo sarebbe da completare (>2300), tra la Val Formazza e il Novena, magari con le stesse modalità ecologiche suggerite per il Nivolet. Qua remano contro gli svizzeri che temono invasioni italiane. Sarebbe un passo che aprirebbe tracciati stupendi e unirebbe due valli a bassa densità turistica.
Andando in provincia di Cuneo sarebbe bello vedere un giorno l'altopiano del Gardetta (tra i 2300 e i 2500), magari dopo il Fauniera.
Difficile sistemare il Colletto Pramand https://www.alpsmoto.tours/strada-prama ... -saraceni/, di sicuro sarebbe un bellissimo arrivo allo Jafferau. Invece sistemare il Basset tra Sportinia e Sestriere non è troppo difficile e garantirebbe percorsi eccezionali in entrambi i sensi.
Sempre in zona Susina la Tomba di Matolda (2000) sarebbe un mostro - accoppiata al Lys farebbe un finale stupendo a Torino.
Spostandoci in Lombardia il Valico di Verva che divide la Valtellina da Livigno (anzi, da Trepalle) è il primo che mi viene in mente. Anche qui, farlo solo ciclabile se non si vuole snaturare la vallata.
Più problematica sarebbe la valle di Rezzallo, tra la Valtellina e Santa Caterina Valfurva
E qua mi fermo
e rilancio - perché non completare il col de Nivolet (>2600)? A uso ciclabile e con shuttle elettrici salverebbe capra e cavoli, accessibilità e ambiente.
Anche il Colle San Giacomo sarebbe da completare (>2300), tra la Val Formazza e il Novena, magari con le stesse modalità ecologiche suggerite per il Nivolet. Qua remano contro gli svizzeri che temono invasioni italiane. Sarebbe un passo che aprirebbe tracciati stupendi e unirebbe due valli a bassa densità turistica.
Andando in provincia di Cuneo sarebbe bello vedere un giorno l'altopiano del Gardetta (tra i 2300 e i 2500), magari dopo il Fauniera.
Difficile sistemare il Colletto Pramand https://www.alpsmoto.tours/strada-prama ... -saraceni/, di sicuro sarebbe un bellissimo arrivo allo Jafferau. Invece sistemare il Basset tra Sportinia e Sestriere non è troppo difficile e garantirebbe percorsi eccezionali in entrambi i sensi.
Sempre in zona Susina la Tomba di Matolda (2000) sarebbe un mostro - accoppiata al Lys farebbe un finale stupendo a Torino.
Spostandoci in Lombardia il Valico di Verva che divide la Valtellina da Livigno (anzi, da Trepalle) è il primo che mi viene in mente. Anche qui, farlo solo ciclabile se non si vuole snaturare la vallata.
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Re: Nuovi colli, in Italia
Ho pensato alla stessa cosa dopo aver saputo che la strada del Col de la Loze è una pista ciclabile chiusa ad auto e moto. Ci sono parecchi valichi italiani che potrebbero essere sistemati alla stessa maniera, con una pista ciclabile larga al punto da consentire comunque l'accesso alle corse ciclistiche come il Giro. E ci sarebbe un ulteriore vantaggio. Prendiamo per esempio il Colle della Ranzola, che mette in comunicazione la Val d'Ayas con Gressoney e che attulmente è asfaltato fino a Estoul. Realizzando una pista larga come quella del Col de Loze si verrebbe a creare anche una strada da aprire ai mezzi a motore in caso di emergenza: se una frana, per esempio, bloccasse l'unica strada d'accesso alla valle di Gressoney, chi abita nell'alta valle potrebbe con le auto uscire senza problemi dalla valle e sarebbe anche l'unica via percorribile per i mezzi di soccorso.
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Re: Nuovi colli, in Italia
purtroppo il colle ranzola di là non esiste, mentre in valle d'ayas manca di un pezzo. Occorerebbe, oltre all0'asfaltatura, anche la costruzione della massicciata. Nei miei sogni sarebbe il centro di un comprensorio piccolo con Estoul e Weissmatten, che metterebbe fine ai problemi economici di entrambi, regalando un gioiellino di piste rosse super - panormaico. Purtroppo lì ha casa Cognetti, quindi la vedo dura...maurofacoltosi ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 12:07 Ho pensato alla stessa cosa dopo aver saputo che la strada del Col de la Loze è una pista ciclabile chiusa ad auto e moto. Ci sono parecchi valichi italiani che potrebbero essere sistemati alla stessa maniera, con una pista ciclabile larga al punto da consentire comunque l'accesso alle corse ciclistiche come il Giro. E ci sarebbe un ulteriore vantaggio. Prendiamo per esempio il Colle della Ranzola, che mette in comunicazione la Val d'Ayas con Gressoney e che attulmente è asfaltato fino a Estoul. Realizzando una pista larga come quella del Col de Loze si verrebbe a creare anche una strada da aprire ai mezzi a motore in caso di emergenza: se una frana, per esempio, bloccasse l'unica strada d'accesso alla valle di Gressoney, chi abita nell'alta valle potrebbe con le auto uscire senza problemi dalla valle e sarebbe anche l'unica via percorribile per i mezzi di soccorso.
L'uso dell'asfalto apre una porta più sicura ai merenderos con bici elettrica (che guidano spesso in modi ... che il fuoristrada è a rischio vita per loro. Nelle valli si parla molto dell'aumento dei traumi d imbecilli in bici) e sorpattutto ad accessi con veicoli elettrici che sono ecologici ma aiuterebbero i gitanti ad avvicinarsi alle mete
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Re: Nuovi colli, in Italia
Il San Giacomo è impossibile...Maìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 11:42 Riprendo uno spunto di Beppu,
e rilancio - perché non completare il col de Nivolet (>2600)? A uso ciclabile e con shuttle elettrici salverebbe capra e cavoli, accessibilità e ambiente.
Anche il Colle San Giacomo sarebbe da completare (>2300), tra la Val Formazza e il Novena, magari con le stesse modalità ecologiche suggerite per il Nivolet. Qua remano contro gli svizzeri che temono invasioni italiane. Sarebbe un passo che aprirebbe tracciati stupendi e unirebbe due valli a bassa densità turistica.
Andando in provincia di Cuneo sarebbe bello vedere un giorno l'altopiano del Gardetta (tra i 2300 e i 2500), magari dopo il Fauniera.
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Spostandoci in Lombardia il Valico di Verva che divide la Valtellina da Livigno (anzi, da Trepalle) è il primo che mi viene in mente. Anche qui, farlo solo ciclabile se non si vuole snaturare la vallata.
Più problematica sarebbe la valle di Rezzallo, tra la Valtellina e Santa Caterina Valfurva
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Dal lato svizzero non esiste niente, nemmeno una mulattiera.
Se si vuole salire al San Giacomo dalla strada del passo della Novena non esiste altro se non un angusto sentiero....
Re: Nuovi colli, in Italia
Si, il problema degli automobilisti che corrono nelle montagne è reale : sulle Dolomiti vengono svizzeri e austriaci, e fanno dei veri e propri raduni di porsche, Maserati e quant'altro, per sfrecciare a cento all'ora su quelle stradine.
Allucinante
Certo lasciare chiuso alle macchine aiuterebbe, ma noi siamo anche il paese dei cinque parchi nazionali, aggiungere km di asfalto qua e là comporta sempre decine di manifestazioni di protesta
Allucinante
Certo lasciare chiuso alle macchine aiuterebbe, ma noi siamo anche il paese dei cinque parchi nazionali, aggiungere km di asfalto qua e là comporta sempre decine di manifestazioni di protesta
Re: Nuovi colli, in Italia
è la stessa cosa che ho pensato io. Fatta un paio di volte, se vuoi scendere sulla strada del Nufenen devi scendere il pendio in mezzo ai rovi. Il Passo di Verva è una sterrata, ma si parla di chilometri e chilometri, è già sterrato un discreto tratto salendo da Eita....inoltre andrebbe anche allargata la strada....lucks83 ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 14:44Il San Giacomo è impossibile...Maìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 11:42 Riprendo uno spunto di Beppu,
e rilancio - perché non completare il col de Nivolet (>2600)? A uso ciclabile e con shuttle elettrici salverebbe capra e cavoli, accessibilità e ambiente.
Anche il Colle San Giacomo sarebbe da completare (>2300), tra la Val Formazza e il Novena, magari con le stesse modalità ecologiche suggerite per il Nivolet. Qua remano contro gli svizzeri che temono invasioni italiane. Sarebbe un passo che aprirebbe tracciati stupendi e unirebbe due valli a bassa densità turistica.
Andando in provincia di Cuneo sarebbe bello vedere un giorno l'altopiano del Gardetta (tra i 2300 e i 2500), magari dopo il Fauniera.
Difficile sistemare il Colletto Pramand https://www.alpsmoto.tours/strada-prama ... -saraceni/, di sicuro sarebbe un bellissimo arrivo allo Jafferau. Invece sistemare il Basset tra Sportinia e Sestriere non è troppo difficile e garantirebbe percorsi eccezionali in entrambi i sensi.
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Dal lato svizzero non esiste niente, nemmeno una mulattiera.
Se si vuole salire al San Giacomo dalla strada del passo della Novena non esiste altro se non un angusto sentiero....
La strada dell'altopiano della Gardetta sarebbe un autentico spettacolo, e da entrambi i lati (Fauniera da Demonte e Colle del Preit) la salita è quasi tutta già asfaltata. Solo che si tratta anche lì di molti chilometri, e già non vengono curate le strade esistenti.
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Re: Nuovi colli, in Italia
Vabbè, ma il colle della Loze erano dei prati 5 anni fa - si tratta di investire in e-bike, fondamentalmenteherbie ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 17:16è la stessa cosa che ho pensato io. Fatta un paio di volte, se vuoi scendere sulla strada del Nufenen devi scendere il pendio in mezzo ai rovi. Il Passo di Verva è una sterrata, ma si parla di chilometri e chilometri, è già sterrato un discreto tratto salendo da Eita....inoltre andrebbe anche allargata la strada....lucks83 ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 14:44Il San Giacomo è impossibile...Maìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 11:42 Riprendo uno spunto di Beppu,
e rilancio - perché non completare il col de Nivolet (>2600)? A uso ciclabile e con shuttle elettrici salverebbe capra e cavoli, accessibilità e ambiente.
Anche il Colle San Giacomo sarebbe da completare (>2300), tra la Val Formazza e il Novena, magari con le stesse modalità ecologiche suggerite per il Nivolet. Qua remano contro gli svizzeri che temono invasioni italiane. Sarebbe un passo che aprirebbe tracciati stupendi e unirebbe due valli a bassa densità turistica.
Andando in provincia di Cuneo sarebbe bello vedere un giorno l'altopiano del Gardetta (tra i 2300 e i 2500), magari dopo il Fauniera.
Difficile sistemare il Colletto Pramand https://www.alpsmoto.tours/strada-prama ... -saraceni/, di sicuro sarebbe un bellissimo arrivo allo Jafferau. Invece sistemare il Basset tra Sportinia e Sestriere non è troppo difficile e garantirebbe percorsi eccezionali in entrambi i sensi.
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La strada dell'altopiano della Gardetta sarebbe un autentico spettacolo, e da entrambi i lati (Fauniera da Demonte e Colle del Preit) la salita è quasi tutta già asfaltata. Solo che si tratta anche lì di molti chilometri, e già non vengono curate le strade esistenti.
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Re: Nuovi colli, in Italia
Prima di pensare ad opere ciclopiche di creazioni di nuove strade io credo sia forse meglio destinare i fondi a mantenere in condizioni accettabili i valichi e le strade di montagna esistenti.... Il Col de La Loze sono cinque chilometri....per la discesa dal S. Giacomo volendo costruire la strada dal nulla ne verranno almeno 7 o 8 (senza contare che ne vanno asfaltati credo 5 o 6 salendo da Riale) , per le altre strade citate spesso si tratta di creare o asfaltare decine di chilometri.
Mi accontenterei che venisse completata l'asfaltatura del Colle delle FInestre (merita di essere fatto anche dal versante opposto, ma poi non puoi valicare e scendere a Susa...) che lasciata così a metà rende senza senso anche avere asfaltato la parte bassa.
Non so, ecco, per me sarebbe gran cosa già non lasciare andare in malora le strade esistenti: ce ne sono a bizzeffe di anelli per chi ha fantasia e voglia di tracciare, solo che poi ti trovi una gimkana di buche e asfalti rovinati, attraversamenti mal riempiti di canaline della fibra ottica, canaline di scolo dell'acqua trasversali a mò di fossetto, che sono dei veri e propri attentanti, ecc.ecc. e finisci per guardare tutto il giorno dove metti le ruote invece di guardare il panorama.
Pian Geirett in Val Blenio ad esempio è una strada stupenda che ha poco da invidiare ai grandi valichi alpini. Ma è costellata di canaline di scolo trasversali senza protezioni che vanno prese a massimo venti all'ora, e quindi la discesa diventa una Odissea più della salita facendoti quasi perdere il piacere di esserci salito.... Dalle nostre parti ci sono la strada del Bisbino e quella della Sighignola che portano a due affacci panoramici meravigliosi, ma negli anni sono state totalmente lasciate andare e sono diventate una tortura da fare in discesa.
Mi accontenterei che venisse completata l'asfaltatura del Colle delle FInestre (merita di essere fatto anche dal versante opposto, ma poi non puoi valicare e scendere a Susa...) che lasciata così a metà rende senza senso anche avere asfaltato la parte bassa.
Non so, ecco, per me sarebbe gran cosa già non lasciare andare in malora le strade esistenti: ce ne sono a bizzeffe di anelli per chi ha fantasia e voglia di tracciare, solo che poi ti trovi una gimkana di buche e asfalti rovinati, attraversamenti mal riempiti di canaline della fibra ottica, canaline di scolo dell'acqua trasversali a mò di fossetto, che sono dei veri e propri attentanti, ecc.ecc. e finisci per guardare tutto il giorno dove metti le ruote invece di guardare il panorama.
Pian Geirett in Val Blenio ad esempio è una strada stupenda che ha poco da invidiare ai grandi valichi alpini. Ma è costellata di canaline di scolo trasversali senza protezioni che vanno prese a massimo venti all'ora, e quindi la discesa diventa una Odissea più della salita facendoti quasi perdere il piacere di esserci salito.... Dalle nostre parti ci sono la strada del Bisbino e quella della Sighignola che portano a due affacci panoramici meravigliosi, ma negli anni sono state totalmente lasciate andare e sono diventate una tortura da fare in discesa.
Re: Nuovi colli, in Italia
La strada, sterrata, l'hanno realizzata l'anno scorso con i fondi di Vaia ed è una prosecuzione della salita di Foza fatta al Giro del 2017:
Fino a Foza è stata percorsa al Giro del 2017, fino a Pian della Futa era esistente e asfaltata, il prosieguo è stato realizzato di recente.
Questo è il percorso completo (16 km di sterrato, basta tenerlo sistemato):
Fino a Foza è stata percorsa al Giro del 2017, fino a Pian della Futa era esistente e asfaltata, il prosieguo è stato realizzato di recente.
Questo è il percorso completo (16 km di sterrato, basta tenerlo sistemato):
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
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Re: Nuovi colli, in Italia
Ma invece il passo dalla Valsugana ai Sette Comuni, da Selva, com'è?Slegar ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 18:30 La strada, sterrata, l'hanno realizzata l'anno scorso con i fondi di Vaia ed è una prosecuzione della salita di Foza fatta al Giro del 2017:
Montagnanova.png
Fino a Foza è stata percorsa al Giro del 2017, fino a Pian della Futa era esistente e asfaltata, il prosieguo è stato realizzato di recente.
Questo è il percorso completo (16 km di sterrato, basta tenerlo sistemato):
Valstagna_Gallio.png
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Re: Nuovi colli, in Italia
<Passo Cinque Croci in val sugana
<Passo del Limo (ma forse anche no)
<Rifugio Talamini (vicino a Zoppè)
<Col del Visentin (non è asfaltato fino in fondo): rimetterlo in ordine facendo una ciclabile lo farebbe diventare una salita monstre da entrambi i versanti:
Vittorio V. e Belluno.
<Belvedere: tra Piancavallo e il Cansiglio, occorrono 6 km per asfaltare tutta la strada e avresti un passo che collega Aviano ai vari versanti della Crosetta.
<Passo del Limo (ma forse anche no)
<Rifugio Talamini (vicino a Zoppè)
<Col del Visentin (non è asfaltato fino in fondo): rimetterlo in ordine facendo una ciclabile lo farebbe diventare una salita monstre da entrambi i versanti:
Vittorio V. e Belluno.
<Belvedere: tra Piancavallo e il Cansiglio, occorrono 6 km per asfaltare tutta la strada e avresti un passo che collega Aviano ai vari versanti della Crosetta.
Re: Nuovi colli, in Italia
Asfaltato e transitabilissimo; era compreso nel percorso della Tappa del GiroBio 2011 vinta da Moreno Moser. Il problema è a Marcesina e finché non finiranno i lavori boschivi (cioè mai) la strada sarà di fatto impraticabile in BdC.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 20:04Ma invece il passo dalla Valsugana ai Sette Comuni, da Selva, com'è?Slegar ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 18:30 La strada, sterrata, l'hanno realizzata l'anno scorso con i fondi di Vaia ed è una prosecuzione della salita di Foza fatta al Giro del 2017:
Montagnanova.png
Fino a Foza è stata percorsa al Giro del 2017, fino a Pian della Futa era esistente e asfaltata, il prosieguo è stato realizzato di recente.
Questo è il percorso completo (16 km di sterrato, basta tenerlo sistemato):
Valstagna_Gallio.png
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Re: Nuovi colli, in Italia
ma è la strada della barricata ??Maìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 20:04Ma invece il passo dalla Valsugana ai Sette Comuni, da Selva, com'è?Slegar ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 18:30 La strada, sterrata, l'hanno realizzata l'anno scorso con i fondi di Vaia ed è una prosecuzione della salita di Foza fatta al Giro del 2017:
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Fino a Foza è stata percorsa al Giro del 2017, fino a Pian della Futa era esistente e asfaltata, il prosieguo è stato realizzato di recente.
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Re: Nuovi colli, in Italia
però in realtà non è che sia necessario asfaltarle tutte le strade
in alta montagna poi è difficile e costoso mantenerle
meglio uno sterrato tenuto bene
ad esempio il passo di verva secondo me prima o poi lo fanno al giro
basta asfaltare un breve tratto per raccordarlo con la val di dentro
la parte in salita si può anche mantenere sterrata
a parte che se è tenuto bene non ci sono dogmi ad avere anche le discese sterrate
in alta montagna poi è difficile e costoso mantenerle
meglio uno sterrato tenuto bene
ad esempio il passo di verva secondo me prima o poi lo fanno al giro
basta asfaltare un breve tratto per raccordarlo con la val di dentro
la parte in salita si può anche mantenere sterrata
a parte che se è tenuto bene non ci sono dogmi ad avere anche le discese sterrate
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Re: Nuovi colli, in Italia
Avevo iniziato a farmi i profili delle salite piemontesi ma ho interrotto a metà il lavoro per ora, Colombardo però ce l'ho già pronto
Re: Nuovi colli, in Italia
Di strade e di asfalto in montagna ce ne sono già abbastanza.
Io sono sostanzialmente contrario a nuove strade in quota.
Ci si mettono due navette elettriche e si sistema l'ambiente, come se i temi ambientali si riducessero all'inquinamento atmosferico e il paesaggio non esistesse.
Io sono sostanzialmente contrario a nuove strade in quota.
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Re: Nuovi colli, in Italia
Faccio un altro esempio: tra Valtellina e Val Brembana c'è il Passo di Dordona, che è una meta frequentata dai motociclisti. Ci fai una ciclabile stile Col de Loze e la apri solo ai ciclisti; qui l'inquinamento non aumenterebbe ma anzi lo riduci. E la salita avrebbe pendenze che farebbero sconquassi al Giro
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/312536
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Re: Nuovi colli, in Italia
Un bell'anellino col San Marco...maurofacoltosi ha scritto: ↑sabato 29 luglio 2023, 9:51 Faccio un altro esempio: tra Valtellina e Val Brembana c'è il Passo di Dordona, che è una meta frequentata dai motociclisti. Ci fai una ciclabile stile Col de Loze e la apri solo ai ciclisti; qui l'inquinamento non aumenterebbe ma anzi lo riduci. E la salita avrebbe pendenze che farebbero sconquassi al Giro
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/312536
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Re: Nuovi colli, in Italia
non so chi ve l'ha messa in testa questa idea del Passo di Verva...ma l'avete vista, e fatta? adesso la strada è così:nurseryman ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 22:39 però in realtà non è che sia necessario asfaltarle tutte le strade
in alta montagna poi è difficile e costoso mantenerle
meglio uno sterrato tenuto bene
ad esempio il passo di verva secondo me prima o poi lo fanno al giro
basta asfaltare un breve tratto per raccordarlo con la val di dentro
la parte in salita si può anche mantenere sterrata
a parte che se è tenuto bene non ci sono dogmi ad avere anche le discese sterrate
https://www.google.com/maps/@46.4291703 ... &entry=ttu
salita:
https://www.google.com/maps/@46.4001019 ... &entry=ttu
questo è il tratto nel bosco...
https://www.google.com/maps/@46.4472683 ... &entry=ttu
così credo a memoria da Eita almeno 5 chilometri di salita, e una decina in discesa perchè la strada deve raggiungere quella della Val Viola e da lì arrivare al tornante di Arnoga del Foscagno.
E' più facile asfaltare il Passo della Gardetta, tanto per dire, qui la strada poi si infila in una valle piuttosto stretta e si restringe...la feci in MTB vari anni fa. Ci sono valichi assai più semplici da rendere accessibili ad una bici da strada.
Si fa prima ad asfaltare il Sommellier che sarebbe a fondo cieco, ma il valico più alto delle Alpi....se proprio si vogliono asfaltare 15 chilometri di strada impervia.
Questo del Passo di Verva è un bellissimo itinerario (si può risalire la Val VIola fino al valico e poi, con un tratto sui prati molto tecnico,e con un paio di guadi di torrenti, scendere verso il lago Saoseo e poi sulla strada del Bernina), ma da MTB. Con la gravel già rischi di spaccare tutto...
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Re: Nuovi colli, in Italia
L'idea di sistemare la strada del Verva in ottica Giro d'Italia è del sindaco di Grosioherbie ha scritto: ↑sabato 29 luglio 2023, 10:31non so chi ve l'ha messa in testa questa idea del Passo di Verva...ma l'avete vista, e fatta? adesso la strada è così:nurseryman ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 22:39 però in realtà non è che sia necessario asfaltarle tutte le strade
in alta montagna poi è difficile e costoso mantenerle
meglio uno sterrato tenuto bene
ad esempio il passo di verva secondo me prima o poi lo fanno al giro
basta asfaltare un breve tratto per raccordarlo con la val di dentro
la parte in salita si può anche mantenere sterrata
a parte che se è tenuto bene non ci sono dogmi ad avere anche le discese sterrate
https://www.google.com/maps/@46.4291703 ... &entry=ttu
salita:
https://www.google.com/maps/@46.4001019 ... &entry=ttu
questo è il tratto nel bosco...
https://www.google.com/maps/@46.4472683 ... &entry=ttu
così credo a memoria da Eita almeno 5 chilometri di salita, e una decina in discesa perchè la strada deve raggiungere quella della Val Viola e da lì arrivare al tornante di Arnoga del Foscagno.
E' più facile asfaltare il Passo della Gardetta, tanto per dire, qui la strada poi si infila in una valle piuttosto stretta e si restringe...la feci in MTB vari anni fa. Ci sono valichi assai più semplici da rendere accessibili ad una bici da strada.
Si fa prima ad asfaltare il Sommellier che sarebbe a fondo cieco, ma il valico più alto delle Alpi....se proprio si vogliono asfaltare 15 chilometri di strada impervia.
Questo del Passo di Verva è un bellissimo itinerario (si può risalire la Val VIola fino al valico e poi, con un tratto sui prati molto tecnico,e con un paio di guadi di torrenti, scendere verso il lago Saoseo e poi sulla strada del Bernina), ma da MTB. Con la gravel già rischi di spaccare tutto...
https://www.laprovinciadisondrio.it/sto ... 326790_11/
https://www.tuttobiciweb.it/article/201 ... valtellina
Mauro Facoltosi
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Re: Nuovi colli, in Italia
Volevo dirlo io, mi hai precedutojumbo ha scritto: ↑sabato 29 luglio 2023, 8:54 Di strade e di asfalto in montagna ce ne sono già abbastanza.
Io sono sostanzialmente contrario a nuove strade in quota.
Ci si mettono due navette elettriche e si sistema l'ambiente, come se i temi ambientali si riducessero all'inquinamento atmosferico e il paesaggio non esistesse.
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Re: Nuovi colli, in Italia
Eccomi, siamo in tre.Trullo ha scritto: ↑sabato 29 luglio 2023, 11:21Volevo dirlo io, mi hai precedutojumbo ha scritto: ↑sabato 29 luglio 2023, 8:54 Di strade e di asfalto in montagna ce ne sono già abbastanza.
Io sono sostanzialmente contrario a nuove strade in quota.
Ci si mettono due navette elettriche e si sistema l'ambiente, come se i temi ambientali si riducessero all'inquinamento atmosferico e il paesaggio non esistesse.
I soldi mettiamoli nel rendere organico e fruibile un sistema di ciclabili a lunga percorrenza lungo le grandi direttrici. Così magari anche chi non è mai andato in bici o non è esattamente uno scalatore potrebbe pensare di andare, per esempio, da Torino a Venezia pedalando.
Re: Nuovi colli, in Italia
Plan Geirett per me è una tortura anche farla in salita...non tanto per le canaline, quanto per la pendenza .herbie ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 17:49 Prima di pensare ad opere ciclopiche di creazioni di nuove strade io credo sia forse meglio destinare i fondi a mantenere in condizioni accettabili i valichi e le strade di montagna esistenti.... Il Col de La Loze sono cinque chilometri....per la discesa dal S. Giacomo volendo costruire la strada dal nulla ne verranno almeno 7 o 8 (senza contare che ne vanno asfaltati credo 5 o 6 salendo da Riale) , per le altre strade citate spesso si tratta di creare o asfaltare decine di chilometri.
Mi accontenterei che venisse completata l'asfaltatura del Colle delle FInestre (merita di essere fatto anche dal versante opposto, ma poi non puoi valicare e scendere a Susa...) che lasciata così a metà rende senza senso anche avere asfaltato la parte bassa.
Non so, ecco, per me sarebbe gran cosa già non lasciare andare in malora le strade esistenti: ce ne sono a bizzeffe di anelli per chi ha fantasia e voglia di tracciare, solo che poi ti trovi una gimkana di buche e asfalti rovinati, attraversamenti mal riempiti di canaline della fibra ottica, canaline di scolo dell'acqua trasversali a mò di fossetto, che sono dei veri e propri attentanti, ecc.ecc. e finisci per guardare tutto il giorno dove metti le ruote invece di guardare il panorama.
Pian Geirett in Val Blenio ad esempio è una strada stupenda che ha poco da invidiare ai grandi valichi alpini. Ma è costellata di canaline di scolo trasversali senza protezioni che vanno prese a massimo venti all'ora, e quindi la discesa diventa una Odissea più della salita facendoti quasi perdere il piacere di esserci salito.... Dalle nostre parti ci sono la strada del Bisbino e quella della Sighignola che portano a due affacci panoramici meravigliosi, ma negli anni sono state totalmente lasciate andare e sono diventate una tortura da fare in discesa.
Bisbino e Sighignola, ahimè sarebbero le mie salite di allenamento preferite, a due passi da casa.
Ma giustamente come hai detto tu le hanno lasciate andare in malora... Asfalto vergognoso che ti fa pensare in salita, con tutte quelle buche e quella rugosità, e ti fa fare il segno della croce in discesa....
Re: Nuovi colli, in Italia
Molto belli gli articoli trionfalistici e le intenzioni dei sindaci.maurofacoltosi ha scritto: ↑sabato 29 luglio 2023, 11:12L'idea di sistemare la strada del Verva in ottica Giro d'Italia è del sindaco di Grosioherbie ha scritto: ↑sabato 29 luglio 2023, 10:31non so chi ve l'ha messa in testa questa idea del Passo di Verva...ma l'avete vista, e fatta? adesso la strada è così:nurseryman ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 22:39 però in realtà non è che sia necessario asfaltarle tutte le strade
in alta montagna poi è difficile e costoso mantenerle
meglio uno sterrato tenuto bene
ad esempio il passo di verva secondo me prima o poi lo fanno al giro
basta asfaltare un breve tratto per raccordarlo con la val di dentro
la parte in salita si può anche mantenere sterrata
a parte che se è tenuto bene non ci sono dogmi ad avere anche le discese sterrate
https://www.google.com/maps/@46.4291703 ... &entry=ttu
salita:
https://www.google.com/maps/@46.4001019 ... &entry=ttu
questo è il tratto nel bosco...
https://www.google.com/maps/@46.4472683 ... &entry=ttu
così credo a memoria da Eita almeno 5 chilometri di salita, e una decina in discesa perchè la strada deve raggiungere quella della Val Viola e da lì arrivare al tornante di Arnoga del Foscagno.
E' più facile asfaltare il Passo della Gardetta, tanto per dire, qui la strada poi si infila in una valle piuttosto stretta e si restringe...la feci in MTB vari anni fa. Ci sono valichi assai più semplici da rendere accessibili ad una bici da strada.
Si fa prima ad asfaltare il Sommellier che sarebbe a fondo cieco, ma il valico più alto delle Alpi....se proprio si vogliono asfaltare 15 chilometri di strada impervia.
Questo del Passo di Verva è un bellissimo itinerario (si può risalire la Val VIola fino al valico e poi, con un tratto sui prati molto tecnico,e con un paio di guadi di torrenti, scendere verso il lago Saoseo e poi sulla strada del Bernina), ma da MTB. Con la gravel già rischi di spaccare tutto...
https://www.laprovinciadisondrio.it/sto ... 326790_11/
https://www.tuttobiciweb.it/article/201 ... valtellina
Coi soldi delle olimpiadi poi, magari ce la fanno anche.
E dopo?
Quando i soldi olimpici sono finiti, chi si accolla la manutenzione del Verva?
Me lo vedo già, dopo tre o quattro anni dall'ipotetico passaggio del Giro, l'asfalto della ciclabile del Verva che se ne va a ramengo....
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Re: Nuovi colli, in Italia
Vero ma anche gli sterrati vanno sistemati. Sono passato recentemente sul Finestre, ok sì sale ma non è neanche vicino a come quando ci passa il Giro. Sicuri costi meno fare manutenzione di uno sterrato che di un asfalto? Poi dici dello sterrato non lo fanno, costa sicuramente meno, però le strade le perdinurseryman ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 22:39 però in realtà non è che sia necessario asfaltarle tutte le strade
in alta montagna poi è difficile e costoso mantenerle
meglio uno sterrato tenuto bene
ad esempio il passo di verva secondo me prima o poi lo fanno al giro
basta asfaltare un breve tratto per raccordarlo con la val di dentro
la parte in salita si può anche mantenere sterrata
a parte che se è tenuto bene non ci sono dogmi ad avere anche le discese sterrate
Re: Nuovi colli, in Italia
Si ma non è che bisogna asfaltare tutto adesso
Penso che almeno in montagna(ma anche in pianura)meno asfalto e cemento sia un bene
Penso che almeno in montagna(ma anche in pianura)meno asfalto e cemento sia un bene
Re: Nuovi colli, in Italia
Guarda, io ho fatto tutta la strada dell'assietta a inizio mese.Beppugrillo ha scritto: ↑sabato 29 luglio 2023, 20:03Vero ma anche gli sterrati vanno sistemati. Sono passato recentemente sul Finestre, ok sì sale ma non è neanche vicino a come quando ci passa il Giro. Sicuri costi meno fare manutenzione di uno sterrato che di un asfalto? Poi dici dello sterrato non lo fanno, costa sicuramente meno, però le strade le perdinurseryman ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 22:39 però in realtà non è che sia necessario asfaltarle tutte le strade
in alta montagna poi è difficile e costoso mantenerle
meglio uno sterrato tenuto bene
ad esempio il passo di verva secondo me prima o poi lo fanno al giro
basta asfaltare un breve tratto per raccordarlo con la val di dentro
la parte in salita si può anche mantenere sterrata
a parte che se è tenuto bene non ci sono dogmi ad avere anche le discese sterrate
Non è vero che le strade le perdi, restano strade bianche che sono percorribili in macchina, con cautela (ho visto salire anche una coppia con una Mazda MX-5), in moto da Enduro, in MTB e in Gravel.
Fare manutenzione a una strada di quel tipo, che per inciso sono più di 30 km di sterrato a oltre 2000, sapete quanto costa?
Sia che si tratti di asfalto, sia che si parli di compattare lo sterrato come quando passa il Giro sul Finestre ( tra l'altro, dopo due settimane di passaggio moto, è ridotto come prima), la cosa non è sostenibile.
Sono strade per gli amanti della polvere, dei sassi e dello sconnesso che rimangono tranquillamente così, anche senza manutenzione.
Per chi vuole andare in bici da strada ci sono un milione di altre strade, in fondo...
Re: Nuovi colli, in Italia
Be ci sarebbe la BettaforcaMaìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 12:16purtroppo il colle ranzola di là non esiste, mentre in valle d'ayas manca di un pezzo. Occorerebbe, oltre all0'asfaltatura, anche la costruzione della massicciata. Nei miei sogni sarebbe il centro di un comprensorio piccolo con Estoul e Weissmatten, che metterebbe fine ai problemi economici di entrambi, regalando un gioiellino di piste rosse super - panormaico. Purtroppo lì ha casa Cognetti, quindi la vedo dura...maurofacoltosi ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 12:07 Ho pensato alla stessa cosa dopo aver saputo che la strada del Col de la Loze è una pista ciclabile chiusa ad auto e moto. Ci sono parecchi valichi italiani che potrebbero essere sistemati alla stessa maniera, con una pista ciclabile larga al punto da consentire comunque l'accesso alle corse ciclistiche come il Giro. E ci sarebbe un ulteriore vantaggio. Prendiamo per esempio il Colle della Ranzola, che mette in comunicazione la Val d'Ayas con Gressoney e che attulmente è asfaltato fino a Estoul. Realizzando una pista larga come quella del Col de Loze si verrebbe a creare anche una strada da aprire ai mezzi a motore in caso di emergenza: se una frana, per esempio, bloccasse l'unica strada d'accesso alla valle di Gressoney, chi abita nell'alta valle potrebbe con le auto uscire senza problemi dalla valle e sarebbe anche l'unica via percorribile per i mezzi di soccorso.
L'uso dell'asfalto apre una porta più sicura ai merenderos con bici elettrica (che guidano spesso in modi ... che il fuoristrada è a rischio vita per loro. Nelle valli si parla molto dell'aumento dei traumi d imbecilli in bici) e sorpattutto ad accessi con veicoli elettrici che sono ecologici ma aiuterebbero i gitanti ad avvicinarsi alle mete
Entrambi i lati hanno una strada poderale (e non tenuta male , io per lavoro ci son stato venti giorni fa)
Da Staffal
http://www.salite.ch/001335.asp?mappa=
Ranzola (son molto legato a quella zona.. perche' l'ultima stalla l'han costruita mio padre e i miei zii..) Weismatten invece è un sentiero
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Re: Nuovi colli, in Italia
Esatto, meglio la Bettaforca tra le due valli. A piedi non finisce più...Winter ha scritto: ↑lunedì 31 luglio 2023, 11:30Be ci sarebbe la BettaforcaMaìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 12:16purtroppo il colle ranzola di là non esiste, mentre in valle d'ayas manca di un pezzo. Occorerebbe, oltre all0'asfaltatura, anche la costruzione della massicciata. Nei miei sogni sarebbe il centro di un comprensorio piccolo con Estoul e Weissmatten, che metterebbe fine ai problemi economici di entrambi, regalando un gioiellino di piste rosse super - panormaico. Purtroppo lì ha casa Cognetti, quindi la vedo dura...maurofacoltosi ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 12:07 Ho pensato alla stessa cosa dopo aver saputo che la strada del Col de la Loze è una pista ciclabile chiusa ad auto e moto. Ci sono parecchi valichi italiani che potrebbero essere sistemati alla stessa maniera, con una pista ciclabile larga al punto da consentire comunque l'accesso alle corse ciclistiche come il Giro. E ci sarebbe un ulteriore vantaggio. Prendiamo per esempio il Colle della Ranzola, che mette in comunicazione la Val d'Ayas con Gressoney e che attulmente è asfaltato fino a Estoul. Realizzando una pista larga come quella del Col de Loze si verrebbe a creare anche una strada da aprire ai mezzi a motore in caso di emergenza: se una frana, per esempio, bloccasse l'unica strada d'accesso alla valle di Gressoney, chi abita nell'alta valle potrebbe con le auto uscire senza problemi dalla valle e sarebbe anche l'unica via percorribile per i mezzi di soccorso.
L'uso dell'asfalto apre una porta più sicura ai merenderos con bici elettrica (che guidano spesso in modi ... che il fuoristrada è a rischio vita per loro. Nelle valli si parla molto dell'aumento dei traumi d imbecilli in bici) e sorpattutto ad accessi con veicoli elettrici che sono ecologici ma aiuterebbero i gitanti ad avvicinarsi alle mete
Entrambi i lati hanno una strada poderale (e non tenuta male , io per lavoro ci son stato venti giorni fa)
Da Staffal
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Ranzola (son molto legato a quella zona.. perche' l'ultima stalla l'han costruita mio padre e i miei zii..) Weismatten invece è un sentiero
Ma la stalla che hanno fatto i tuoi è salendo al Ranzola da Estoul sulla destra? O quella sulla valle del Lys?
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Re: Nuovi colli, in Italia
Salendo da estoul
Ultima stalla
È dove finisce la strada
L han fatta negli anni 80 (erano bergamaschi vecchio stampo in 80 giorni .. dalle 6 alle 20 tanto dormivano li)
Dal lato di gressoney anche il passo dei salati è su una poderale decente (però quest anno siam saliti con la funivia)
Non so se ci sia una poderale dal lato valsesiano
Ultima stalla
È dove finisce la strada
L han fatta negli anni 80 (erano bergamaschi vecchio stampo in 80 giorni .. dalle 6 alle 20 tanto dormivano li)
Dal lato di gressoney anche il passo dei salati è su una poderale decente (però quest anno siam saliti con la funivia)
Non so se ci sia una poderale dal lato valsesiano
Re: Nuovi colli, in Italia
Ranzola dal versante della valle di Gressoney va proprio inventata la strada, c'è un single track mi pare anche piuttosto impegnativo.Winter ha scritto: ↑lunedì 31 luglio 2023, 11:30Be ci sarebbe la BettaforcaMaìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 12:16purtroppo il colle ranzola di là non esiste, mentre in valle d'ayas manca di un pezzo. Occorerebbe, oltre all0'asfaltatura, anche la costruzione della massicciata. Nei miei sogni sarebbe il centro di un comprensorio piccolo con Estoul e Weissmatten, che metterebbe fine ai problemi economici di entrambi, regalando un gioiellino di piste rosse super - panormaico. Purtroppo lì ha casa Cognetti, quindi la vedo dura...maurofacoltosi ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 12:07 Ho pensato alla stessa cosa dopo aver saputo che la strada del Col de la Loze è una pista ciclabile chiusa ad auto e moto. Ci sono parecchi valichi italiani che potrebbero essere sistemati alla stessa maniera, con una pista ciclabile larga al punto da consentire comunque l'accesso alle corse ciclistiche come il Giro. E ci sarebbe un ulteriore vantaggio. Prendiamo per esempio il Colle della Ranzola, che mette in comunicazione la Val d'Ayas con Gressoney e che attulmente è asfaltato fino a Estoul. Realizzando una pista larga come quella del Col de Loze si verrebbe a creare anche una strada da aprire ai mezzi a motore in caso di emergenza: se una frana, per esempio, bloccasse l'unica strada d'accesso alla valle di Gressoney, chi abita nell'alta valle potrebbe con le auto uscire senza problemi dalla valle e sarebbe anche l'unica via percorribile per i mezzi di soccorso.
L'uso dell'asfalto apre una porta più sicura ai merenderos con bici elettrica (che guidano spesso in modi ... che il fuoristrada è a rischio vita per loro. Nelle valli si parla molto dell'aumento dei traumi d imbecilli in bici) e sorpattutto ad accessi con veicoli elettrici che sono ecologici ma aiuterebbero i gitanti ad avvicinarsi alle mete
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Bettaforca invece ecco, me la ricordo anch'io una bella strada bianca, con pendenze estreme, ma stranamente non molto rovinata nonostante la pendenza.
Solo che scendendo verso S. Jacques o da quelle parti ci perdemmo non so come il sentiero e andammo giù direttamente per le piste da sci.
Certo che sarebbe un investimento notevolissimo....ipotizzo 20 km. di asfalto?
Re: Nuovi colli, in Italia
Dalla valle di gressoney c è la poderale che porta alla stazione di monte di weismatten (2023 metri)herbie ha scritto: ↑lunedì 31 luglio 2023, 21:01
Ranzola dal versante della valle di Gressoney va proprio inventata la strada, c'è un single track mi pare anche piuttosto impegnativo.
Bettaforca invece ecco, me la ricordo anch'io una bella strada bianca, con pendenze estreme, ma stranamente non molto rovinata nonostante la pendenza.
Solo che scendendo verso S. Jacques o da quelle parti ci perdemmo non so come il sentiero e andammo giù direttamente per le piste da sci.
Certo che sarebbe un investimento notevolissimo....ipotizzo 20 km. di asfalto?
Alcuni tratti brevi son bruttini
Da li al colle invece è un sentiero
La poderale della bettaforca è manutenzionata dagli impianti da sci della monte rosa
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Re: Nuovi colli, in Italia
Il lato dal lys lo terrei sterrato, che pende parecchio. La ciclabile asfaltata su Champo:herbie ha scritto: ↑lunedì 31 luglio 2023, 21:01Ranzola dal versante della valle di Gressoney va proprio inventata la strada, c'è un single track mi pare anche piuttosto impegnativo.Winter ha scritto: ↑lunedì 31 luglio 2023, 11:30Be ci sarebbe la BettaforcaMaìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 28 luglio 2023, 12:16
purtroppo il colle ranzola di là non esiste, mentre in valle d'ayas manca di un pezzo. Occorerebbe, oltre all0'asfaltatura, anche la costruzione della massicciata. Nei miei sogni sarebbe il centro di un comprensorio piccolo con Estoul e Weissmatten, che metterebbe fine ai problemi economici di entrambi, regalando un gioiellino di piste rosse super - panormaico. Purtroppo lì ha casa Cognetti, quindi la vedo dura...
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Bettaforca invece ecco, me la ricordo anch'io una bella strada bianca, con pendenze estreme, ma stranamente non molto rovinata nonostante la pendenza.
Solo che scendendo verso S. Jacques o da quelle parti ci perdemmo non so come il sentiero e andammo giù direttamente per le piste da sci.
Certo che sarebbe un investimento notevolissimo....ipotizzo 20 km. di asfalto?
3*10*10=300.000.
La tappa non finirebbe a Champoluc ma al parcheggio di Barmasc, dopo opportuna discesa fino a Periasc e risalita per Lignod/Antagnod
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Re: Nuovi colli, in Italia
Sus mes appunti si riporta que la route fu costruita da una squadra diretta da Olivano Locatelli comme sanction per non essere andati in fuga.
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Re: Nuovi colli, in Italia
Mi è tornato alla mente che attorno al 1996 la rivista BS dedicò un articolo ad una serie di salite inedite, mai affrontate prima dal Giro. Ricordo che c'erano Fauniera e Zoncolan, che negli anni successivi vennero effettivamente affrontate alla Corsa Rosa. C'era il Monte Padrio, che invece non è mai stato inserito (mi è stato detto che è troppo stretta la strada). Tra gli altri colli segnalati c'era anche il poco conosciuto Colle di Lazzarà, che ancora oggi è sterrato. Si trova vicino a Pinerolo e per permettere il passaggio di una corsa la strada necessita di essere ampliata.
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/312320
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/312319
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/312320
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Re: Nuovi colli, in Italia
Be il top è lo chaberton
Purtroppo i francesi ce l han rubato
Fino agli 70 c era addirittura una strada sterrata
https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Chaberton
3114 metri
Re: Nuovi colli, in Italia
sarei veramente curioso di vedere una tappa del Giro con in sequenza il Colle Ranzola e il (o la) Bettaforca: è un giro che feci a vent'anni con due amici, per le mie qualità di allora, di MTB decisamente tecnica (scendendo dal Colle Ranzola incocciai in una radice sul single track e mi capottai fortunatamente nell'erba del pendio a lato), e con qualche tratto con bici in spalla. E pure salendo al Bettaforca, piede a terra qua e là per il terreno sdrucciolevole su pendenza da 25 %. Infatti alcune guide di MTB di allora (venticinque anni fa) , che con bici solo front suspended mettevano sempre la percentuale di ciclabilità (che significava calcolare quanto c'era da fare con bici in spalla) indicavano non più del 90%.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 1 agosto 2023, 9:27Il lato dal lys lo terrei sterrato, che pende parecchio. La ciclabile asfaltata su Champo:herbie ha scritto: ↑lunedì 31 luglio 2023, 21:01Ranzola dal versante della valle di Gressoney va proprio inventata la strada, c'è un single track mi pare anche piuttosto impegnativo.Winter ha scritto: ↑lunedì 31 luglio 2023, 11:30
Be ci sarebbe la Bettaforca
Entrambi i lati hanno una strada poderale (e non tenuta male , io per lavoro ci son stato venti giorni fa)
Da Staffal
http://www.salite.ch/001335.asp?mappa=
Bettaforca invece ecco, me la ricordo anch'io una bella strada bianca, con pendenze estreme, ma stranamente non molto rovinata nonostante la pendenza.
Solo che scendendo verso S. Jacques o da quelle parti ci perdemmo non so come il sentiero e andammo giù direttamente per le piste da sci.
Certo che sarebbe un investimento notevolissimo....ipotizzo 20 km. di asfalto?
3*10*10=300.000.
La tappa non finirebbe a Champoluc ma al parcheggio di Barmasc, dopo opportuna discesa fino a Periasc e risalita per Lignod/Antagnod
Ricordo per altro un pendio erboso molto ripido proprio sotto il Colle Ranzola salendo dalla valle di Champoluc da fare praticamente diritto a piedi.
,,,che mi pare proprio sia ancora lì tale e quale:
https://www.google.com/maps/@45.754608, ... &entry=ttu
questo è il Colle:
https://www.google.com/maps/@45.7544723 ... &entry=ttu
Ultima modifica di herbie il mercoledì 2 agosto 2023, 0:48, modificato 3 volte in totale.
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Re: Nuovi colli, in Italia
Tra i colli inediti aggiungo il Monte Subasio, salita appenninica molto impegnativa che sarebbe da proporre prima o poi. Tra l'altro sarebbe il primo arrivo in montagna in Umbria (o almeno credo).
https://www.salitedellemarche.it/2016/0 ... torno.html
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Re: Nuovi colli, in Italia
beh il monte Subasio me lo son sempre chiesto anch'io perchè non asfaltare. E' proprio sopra Assisi, monte molto "arrotondato", la strada è già per metà asfaltata fin dopo l'Eremo delle Carceri, e lo attraversa tutto, già sterrata molto bella, scendendo dalla parte opposta. Non credo serva una grande opera....però effettivamente le strade dell'Umbria, regione che per altro adoro e nella quale ho delle conoscenze che mi sono rimaste nel cuore, sono veramente piene di buche.gampenpass ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 0:29 Tra i colli inediti aggiungo il Monte Subasio, salita appenninica molto impegnativa che sarebbe da proporre prima o poi. Tra l'altro sarebbe il primo arrivo in montagna in Umbria (o almeno credo).
https://www.salitedellemarche.it/2016/0 ... torno.html
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Re: Nuovi colli, in Italia
Sugli Appennini centrali e meridionali ci sarebbero molte possibilità, semplicemente perché c'è molta meno densità di strade rispetto ad altre zone. La prima che mi viene in mente è l'incompiuta più famosa dei Sibillini e forse d'Italia, la strada che sale sul fianco proprio del Monte Sibilla che dà il nome alla catena e che è obiettivamente un'orribile cicatrice sul paesaggio (https://www.google.com/maps/@42.8970704 ... ?entry=ttu). Non ce n'era bisogno e infatti non è mai stata completata (arriva in cima e poi finisce, ma doveva svalicare e arrivare a Frontignano). Però ormai c'è, completarla con un collegamento a Frontignano non credo peggiorerebbe la situazione.
Parliamo di una salita che farebbe circa 20 km all'8%, arrivando oltre quota 2.000, una roba che al centro-sud non esiste (la quota di arrivo è poco più bassa di Campo Imperatore, ma la durezza della salita non si confronta neanche).
Adesso teoricamente è fattibile in mountain bike e gravel, a vedere lo stato del fondo da Google e da qualche foto secondo me si può fare fino al rifugio anche in bici da corsa (non è peggio del Finestre, per dire). Il problema è scendere
Parliamo di una salita che farebbe circa 20 km all'8%, arrivando oltre quota 2.000, una roba che al centro-sud non esiste (la quota di arrivo è poco più bassa di Campo Imperatore, ma la durezza della salita non si confronta neanche).
Adesso teoricamente è fattibile in mountain bike e gravel, a vedere lo stato del fondo da Google e da qualche foto secondo me si può fare fino al rifugio anche in bici da corsa (non è peggio del Finestre, per dire). Il problema è scendere
Re: Nuovi colli, in Italia
Comunque non capisco perché si vogliano asfaltare tutte le salite... anche il Finestre! Certo, il versante in discesa, specie se molto pendente, non è affrontabile se sterrato, ma nulla vieta di affrontare la salita. Magari si sceglie un versante da tenere sterrato da salire (direi il più duro) e si asfalta l'altro in discesa.
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Re: Nuovi colli, in Italia
volevi dire il col delle finestre
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Re: Nuovi colli, in Italia
Magari si potesse fare. Sarebbe una bella promozione per i Monti Sibillini.Beppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 6:45 Sugli Appennini centrali e meridionali ci sarebbero molte possibilità, semplicemente perché c'è molta meno densità di strade rispetto ad altre zone. La prima che mi viene in mente è l'incompiuta più famosa dei Sibillini e forse d'Italia, la strada che sale sul fianco proprio del Monte Sibilla che dà il nome alla catena e che è obiettivamente un'orribile cicatrice sul paesaggio (https://www.google.com/maps/@42.8970704 ... ?entry=ttu). Non ce n'era bisogno e infatti non è mai stata completata (arriva in cima e poi finisce, ma doveva svalicare e arrivare a Frontignano). Però ormai c'è, completarla con un collegamento a Frontignano non credo peggiorerebbe la situazione.
Parliamo di una salita che farebbe circa 20 km all'8%, arrivando oltre quota 2.000, una roba che al centro-sud non esiste (la quota di arrivo è poco più bassa di Campo Imperatore, ma la durezza della salita non si confronta neanche).
Adesso teoricamente è fattibile in mountain bike e gravel, a vedere lo stato del fondo da Google e da qualche foto secondo me si può fare fino al rifugio anche in bici da corsa (non è peggio del Finestre, per dire). Il problema è scendere
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Re: Nuovi colli, in Italia
Unaè una salita che si potrebbe asfaltare è il Col Carette di Val Bighera (il tratto successivo allo scollinamento verso il Mortirolo è già asfaltato)
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/154093
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Mauro Facoltosi
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Re: Nuovi colli, in Italia
Beppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 6:45 Sugli Appennini centrali e meridionali ci sarebbero molte possibilità, semplicemente perché c'è molta meno densità di strade rispetto ad altre zone. La prima che mi viene in mente è l'incompiuta più famosa dei Sibillini e forse d'Italia, la strada che sale sul fianco proprio del Monte Sibilla che dà il nome alla catena e che è obiettivamente un'orribile cicatrice sul paesaggio (https://www.google.com/maps/@42.8970704 ... ?entry=ttu). Non ce n'era bisogno e infatti non è mai stata completata (arriva in cima e poi finisce, ma doveva svalicare e arrivare a Frontignano). Però ormai c'è, completarla con un collegamento a Frontignano non credo peggiorerebbe la situazione.
Parliamo di una salita che farebbe circa 20 km all'8%, arrivando oltre quota 2.000, una roba che al centro-sud non esiste (la quota di arrivo è poco più bassa di Campo Imperatore, ma la durezza della salita non si confronta neanche).
Adesso teoricamente è fattibile in mountain bike e gravel, a vedere lo stato del fondo da Google e da qualche foto secondo me si può fare fino al rifugio anche in bici da corsa (non è peggio del Finestre, per dire). Il problema è scendere
Ma senza intervenire sul versante di Frontignano, è pensabile sfuttare il versante esistente per un arrivo in salita?
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Re: Nuovi colli, in Italia
No, finisce nel nulla. Verso 3/4 di salita la strada cambia di tono e c'è un rifugio (quota 1.540), ma come spazio è il giardino di una casa privata. Da lì in poi è impensabile in bici da corsa e difficile in bici gravelTrullo ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 13:26Beppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 2 agosto 2023, 6:45 Sugli Appennini centrali e meridionali ci sarebbero molte possibilità, semplicemente perché c'è molta meno densità di strade rispetto ad altre zone. La prima che mi viene in mente è l'incompiuta più famosa dei Sibillini e forse d'Italia, la strada che sale sul fianco proprio del Monte Sibilla che dà il nome alla catena e che è obiettivamente un'orribile cicatrice sul paesaggio (https://www.google.com/maps/@42.8970704 ... ?entry=ttu). Non ce n'era bisogno e infatti non è mai stata completata (arriva in cima e poi finisce, ma doveva svalicare e arrivare a Frontignano). Però ormai c'è, completarla con un collegamento a Frontignano non credo peggiorerebbe la situazione.
Parliamo di una salita che farebbe circa 20 km all'8%, arrivando oltre quota 2.000, una roba che al centro-sud non esiste (la quota di arrivo è poco più bassa di Campo Imperatore, ma la durezza della salita non si confronta neanche).
Adesso teoricamente è fattibile in mountain bike e gravel, a vedere lo stato del fondo da Google e da qualche foto secondo me si può fare fino al rifugio anche in bici da corsa (non è peggio del Finestre, per dire). Il problema è scendere
Ma senza intervenire sul versante di Frontignano, è pensabile sfuttare il versante esistente per un arrivo in salita?
Re: Nuovi colli, in Italia
Si dovrebbe fare Finestre, Sestriere e poi La Riposa (bella salita). Scendere dallo sterrato è improponibile. Sarebbe una tappone, anche se credo verrebbe deciso dalla salita finale senza grande azioni in precedenza, anche perché nel fondovalle c'è generalmente vento contro al pomeriggio.
2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;