Allenarsi con i campioni

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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Beppugrillo
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Allenarsi con i campioni

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Quest'estate ero in Francia, sulla Cormet de Roselend, a un certo punto verso la fine vedo un paio di tornanti più in basso un'ammiraglia della Jumbo-Visma che segue un corridore. Pochi minuti dopo il corridore mi affianca, saluta, mi passa, lo seguo per mezzo chilometro e poi se ne va. Era Primoz Roglic. Più indietro c'era tutto il gruppo di allenamento che stava preparando la Vuelta e le altre corse di fine stagione. Negli ultimi 2-3 anni, sempre senza andare ad inseguirli, ho incontrato in strada decine di altri professionisti e professioniste, tra cui Van Aert, Evenepoel, Trentin.
Mi chiedo: quali altri sport offrono la possibilità così naturale di praticare l'attività a fianco dei professionisti più forti al mondo? Penso che non ce ne sia neanche uno. Non si potrebbe sfruttare di più, per promuovere il ciclismo, un aspetto così peculiare? Ok che giustamente i professionisti non vogliono troppa gente tra i piedi quando si allenano, però in estate si sa benissimo dove sono, se vai a Livigno li incontri, se vai a Tignes li incontri. Poi non è che gli si può andar dietro, ma basta un attimo, un sorpasso veloce, per lasciare un ricordo, una bella emozione. Ecco, non saprei come si potrebbe sfruttare al meglio, ma lasciare così, un po' di lato, una caratteristica così potente e così rara che appartiene al ciclismo mi sembra uno spreco per uno sport che comunque ha sempre bisogno di promozione


Winter
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Re: Allenarsi con i campioni

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Nessuno sport (anni fa incontrai a Oropa cadel Evans a in Liguria Mirko Celestino)
Era il bello del ciclismo
C erano tanti cicloamotori che si allenavano con i pro
Chi abitava in Romagna.. aveva Pantani
Partivano in tanti poi restava solo

Vista l estrema professionalizzazione del ciclismo.. restano calpe , il vulcano , livigno..


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jan80
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Re: Allenarsi con i campioni

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Il bello di questo sport sarebbe questo.....avere corridori a portata di mano e in alcune condizioni anche pedalarci assieme.
Oggi e' più difficile perchè ormai fanno lavori specifici praticamente sempre e pure in inverno escono già con dei lavori da fare,quindi sono molto più concentrati e più difficili da seguire ( anche se questo diventa pure pericoloso) perchè un conto chiaccherarci se stanno tranquilli,oltro mettersi a ruota ed essere a tutta diventando un pericolo per loro


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Road Runner
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Re: Allenarsi con i campioni

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Bè, io negli anni 1983 1984 1985, andando di corsa da Cantù a Mariano, incrociavo due o tre sere a settimana Alberto Cova,
che in quegli anni vinse Europei, Mondiali e Olimpiadi. Le prime volte gli chiesi se potevo accodarmi, e lui mi incoraggiò
a farlo, e si parlava del più e del meno, dandomi anche svariati consigli.
Poi era diventato automatico e si facevano una decina di chilometri insieme. Ovvio che fossi io ad adeguarmi al suo ritmo,
ma il più delle volte stava facendo il "lungo", a 3'40", e non era un grosso problema.


Fiammingo
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Re: Allenarsi con i campioni

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 4 dicembre 2023, 23:36 Quest'estate ero in Francia, sulla Cormet de Roselend, a un certo punto verso la fine vedo un paio di tornanti più in basso un'ammiraglia della Jumbo-Visma che segue un corridore. Pochi minuti dopo il corridore mi affianca, saluta, mi passa, lo seguo per mezzo chilometro e poi se ne va. Era Primoz Roglic. Più indietro c'era tutto il gruppo di allenamento che stava preparando la Vuelta e le altre corse di fine stagione. Negli ultimi 2-3 anni, sempre senza andare ad inseguirli, ho incontrato in strada decine di altri professionisti e professioniste, tra cui Van Aert, Evenepoel, Trentin.
Mi chiedo: quali altri sport offrono la possibilità così naturale di praticare l'attività a fianco dei professionisti più forti al mondo? Penso che non ce ne sia neanche uno. Non si potrebbe sfruttare di più, per promuovere il ciclismo, un aspetto così peculiare? Ok che giustamente i professionisti non vogliono troppa gente tra i piedi quando si allenano, però in estate si sa benissimo dove sono, se vai a Livigno li incontri, se vai a Tignes li incontri. Poi non è che gli si può andar dietro, ma basta un attimo, un sorpasso veloce, per lasciare un ricordo, una bella emozione. Ecco, non saprei come si potrebbe sfruttare al meglio, ma lasciare così, un po' di lato, una caratteristica così potente e così rara che appartiene al ciclismo mi sembra uno spreco per uno sport che comunque ha sempre bisogno di promozione
Hai ragione, è una caratteristica unica di questo sport. COem lo è poter pedalare su una salita del tour o di un altra qualsiasi corsa poche ore prima che passino i corridori, capendo cosi in che condizioni "climatiche" si trova il terreno di gioco...è come se potessi giocare una partita di tennis prima delal finale di wimbledon sullo stesso campo o fare una partitella a san siro un'ora prima del derby :D
Io ho vissuto qualche anno a Mentone, se vai in questo periodo, da fine novembre a inizio gennaio, sulle strade tra montecarlo e sanremo trovi 50% dei prof wt :D (20 lo trovi ad Andorra, 20 a Lugano, 5 a San Marino, 5 resto del mondo). In stagione li trovi piu sparpagliati, eccetto come dici tu i ritiri in montagna priam delel corse a tappe.. Le squadre di calcio sono pagate dalle localita di omontagna per fare il ritiro estivo..c'è da imparare anche in questo, non penso Tignes paghi la Jumbo, Isola 2000 la Ineos o il San Pellegrino pagasse la Liquigas ai tempi...


Salvatore77
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Re: Allenarsi con i campioni

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Credo che fra pedalare per un po' in scia di un campione rispetto a pedalare per fatti tuoi sugli stessi percorsi, la differenza la fa la seconda.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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nemecsek.
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Re: Allenarsi con i campioni

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 4 dicembre 2023, 23:36
Mi chiedo: quali altri sport offrono la possibilità così naturale di praticare l'attività a fianco dei professionisti più forti al mondo? Penso che non ce ne sia neanche uno.
Ti ha risposto Road
Ed in effetti sono due sport fantastici da praticare, bici e corsa


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Beppugrillo
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Re: Allenarsi con i campioni

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Salvatore77 ha scritto: mercoledì 6 dicembre 2023, 19:46 Credo che fra pedalare per un po' in scia di un campione rispetto a pedalare per fatti tuoi sugli stessi percorsi, la differenza la fa la seconda.
Per il ciclismo come attività sportiva e ricreativa sì, potrebbe benissimo esistere il cicloturismo se non esistesse lo sport professionistico associato. Invece pensando al ciclismo professionistico, all'obiettivo di raggiungere un pubblico più ampio o affezionarlo maggiormente, per me conta più quest'altro aspetto


Bomby
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Re: Allenarsi con i campioni

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Ma anche alle gare... La zona bus, specie nelle corse più piccole, spesso è aperta al pubblico e a fine corsa passi in mezzo ai corridori che vanno a farsi la doccia.
All'Emilia i bus sono parcheggiati sulla strada a fianco del dall' Ara e sulle strade limitrofe, e una volta scesi dal San Luca si passa in mezzo per forza. Ricordo qualche anno fa massaggiatori che caricano mortadelle sul bus, le ragazze della valcar che commentano la corsa sul camper, oppure tutta una serie di corridori con stipendi non banali che ti arrivano silenziosissimi da dietro e ti sfiorano. Uran che fa gli autografi ai bimbi, pozzovivo tutto storto che si ferma a parlare, mia mamma che a momenti stira Pinot poco prima del Lombardia di fine carriera... Alla partenza di un giro, a dei miei amici capitò di fare colazione con Basso e il povero Scarponi (previa entrata di straforo in zona VIP, con pass riciclato). In quale altro sport di alto livello ti capita una cosa del genere?


herbie
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Re: Allenarsi con i campioni

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Bomby ha scritto: mercoledì 6 dicembre 2023, 22:27 Ma anche alle gare... La zona bus, specie nelle corse più piccole, spesso è aperta al pubblico e a fine corsa passi in mezzo ai corridori che vanno a farsi la doccia.
All'Emilia i bus sono parcheggiati sulla strada a fianco del dall' Ara e sulle strade limitrofe, e una volta scesi dal San Luca si passa in mezzo per forza. Ricordo qualche anno fa massaggiatori che caricano mortadelle sul bus, le ragazze della valcar che commentano la corsa sul camper, oppure tutta una serie di corridori con stipendi non banali che ti arrivano silenziosissimi da dietro e ti sfiorano. Uran che fa gli autografi ai bimbi, pozzovivo tutto storto che si ferma a parlare, mia mamma che a momenti stira Pinot poco prima del Lombardia di fine carriera... Alla partenza di un giro, a dei miei amici capitò di fare colazione con Basso e il povero Scarponi (previa entrata di straforo in zona VIP, con pass riciclato). In quale altro sport di alto livello ti capita una cosa del genere?
Basso immagino pur parlando sarà stato a prudenziale distanza, durante un Giro poi...


herbie
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Re: Allenarsi con i campioni

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Fiammingo ha scritto: martedì 5 dicembre 2023, 22:48
Beppugrillo ha scritto: lunedì 4 dicembre 2023, 23:36 Quest'estate ero in Francia, sulla Cormet de Roselend, a un certo punto verso la fine vedo un paio di tornanti più in basso un'ammiraglia della Jumbo-Visma che segue un corridore. Pochi minuti dopo il corridore mi affianca, saluta, mi passa, lo seguo per mezzo chilometro e poi se ne va. Era Primoz Roglic. Più indietro c'era tutto il gruppo di allenamento che stava preparando la Vuelta e le altre corse di fine stagione. Negli ultimi 2-3 anni, sempre senza andare ad inseguirli, ho incontrato in strada decine di altri professionisti e professioniste, tra cui Van Aert, Evenepoel, Trentin.
Mi chiedo: quali altri sport offrono la possibilità così naturale di praticare l'attività a fianco dei professionisti più forti al mondo? Penso che non ce ne sia neanche uno. Non si potrebbe sfruttare di più, per promuovere il ciclismo, un aspetto così peculiare? Ok che giustamente i professionisti non vogliono troppa gente tra i piedi quando si allenano, però in estate si sa benissimo dove sono, se vai a Livigno li incontri, se vai a Tignes li incontri. Poi non è che gli si può andar dietro, ma basta un attimo, un sorpasso veloce, per lasciare un ricordo, una bella emozione. Ecco, non saprei come si potrebbe sfruttare al meglio, ma lasciare così, un po' di lato, una caratteristica così potente e così rara che appartiene al ciclismo mi sembra uno spreco per uno sport che comunque ha sempre bisogno di promozione
Hai ragione, è una caratteristica unica di questo sport. COem lo è poter pedalare su una salita del tour o di un altra qualsiasi corsa poche ore prima che passino i corridori, capendo cosi in che condizioni "climatiche" si trova il terreno di gioco...è come se potessi giocare una partita di tennis prima delal finale di wimbledon sullo stesso campo o fare una partitella a san siro un'ora prima del derby :D
Io ho vissuto qualche anno a Mentone, se vai in questo periodo, da fine novembre a inizio gennaio, sulle strade tra montecarlo e sanremo trovi 50% dei prof wt :D (20 lo trovi ad Andorra, 20 a Lugano, 5 a San Marino, 5 resto del mondo). In stagione li trovi piu sparpagliati, eccetto come dici tu i ritiri in montagna priam delel corse a tappe.. Le squadre di calcio sono pagate dalle localita di omontagna per fare il ritiro estivo..c'è da imparare anche in questo, non penso Tignes paghi la Jumbo, Isola 2000 la Ineos o il San Pellegrino pagasse la Liquigas ai tempi...
esatto. Però nelle recenti volte che sono stato in Costa Azzurra ho sempre visto corridori da soli. Una volta dopo averlo visto qualche tornante più in basso riuscii a farmi raggiungere da Quintana seguito da auto proprio in cima al colle dove c'è la tomba di Vietto , coll'intento di mettermi in scia in discesa. Mi seminò in due o tre chilometri.
Ho la sensazione che i corridori non si facciano seguire tanto facilmente come un tempo, non li vedo più con cicloamatori, nemmeno quelli molto più forti e "tecnologici" di me.
Un tempo dalle parti di Varese c'erano alcuni gruppi di professionisti che non avevano alcun problema a lasciarsi seguire da cicloamatori, con una gentilezza e disponibilità che sono uno dei miei più bei ricordi. Una volta feci mezza ricognizione del Lombardia (mi dissero di aspettarli in cima al Ghisallo visto che ovviamente l'avrebbero fatta non pianissimo...) a ruota di Evans in maglia di leader di Coppa del Mondo (no anzi, ora che ricordo aveva la maglia del team ma per qualche motivo avrebbe vestito la maglia di leader durante la corsa) e della allora Predictor-Lotto Era la generazione di Zanini, Andriotto, Nardello, Noè, Paolini...Anche la generazione successiva di ciclisti della zona era molto disponibile, e ho ricordi di bellissime giornate anche con loro; ricordo in particolare Callegarin, Zanasca, Di Maria, un anno anche Paride Grillo fece tutto un inverno dove voleva rientrare alle corse dopo il terribile incidente in auto, a me pareva andasse molto forte... C'erano anche altri che mi dispiace di non ricordare bene, ovviamente gli aneddoti si sprecano, ma non vorrei dire cose che potrebbe non essere gradito vedere pubblicate.
Ma credo proprio fosse tutto un altro mondo. Ovviamente anche loro non ti dicevano di seguirli se dovevano fare uscite a ritmo elevato, questo non c'era bisogno di dirlo.
Ancora oggi da queste parti, l'8 dicembre c'è una pedalata ormai tradizionale che si chiama "Pedala con i campioni".


Fiammingo
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Re: Allenarsi con i campioni

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herbie ha scritto: mercoledì 6 dicembre 2023, 22:44
Fiammingo ha scritto: martedì 5 dicembre 2023, 22:48
Beppugrillo ha scritto: lunedì 4 dicembre 2023, 23:36 Quest'estate ero in Francia, sulla Cormet de Roselend, a un certo punto verso la fine vedo un paio di tornanti più in basso un'ammiraglia della Jumbo-Visma che segue un corridore. Pochi minuti dopo il corridore mi affianca, saluta, mi passa, lo seguo per mezzo chilometro e poi se ne va. Era Primoz Roglic. Più indietro c'era tutto il gruppo di allenamento che stava preparando la Vuelta e le altre corse di fine stagione. Negli ultimi 2-3 anni, sempre senza andare ad inseguirli, ho incontrato in strada decine di altri professionisti e professioniste, tra cui Van Aert, Evenepoel, Trentin.
Mi chiedo: quali altri sport offrono la possibilità così naturale di praticare l'attività a fianco dei professionisti più forti al mondo? Penso che non ce ne sia neanche uno. Non si potrebbe sfruttare di più, per promuovere il ciclismo, un aspetto così peculiare? Ok che giustamente i professionisti non vogliono troppa gente tra i piedi quando si allenano, però in estate si sa benissimo dove sono, se vai a Livigno li incontri, se vai a Tignes li incontri. Poi non è che gli si può andar dietro, ma basta un attimo, un sorpasso veloce, per lasciare un ricordo, una bella emozione. Ecco, non saprei come si potrebbe sfruttare al meglio, ma lasciare così, un po' di lato, una caratteristica così potente e così rara che appartiene al ciclismo mi sembra uno spreco per uno sport che comunque ha sempre bisogno di promozione
Hai ragione, è una caratteristica unica di questo sport. COem lo è poter pedalare su una salita del tour o di un altra qualsiasi corsa poche ore prima che passino i corridori, capendo cosi in che condizioni "climatiche" si trova il terreno di gioco...è come se potessi giocare una partita di tennis prima delal finale di wimbledon sullo stesso campo o fare una partitella a san siro un'ora prima del derby :D
Io ho vissuto qualche anno a Mentone, se vai in questo periodo, da fine novembre a inizio gennaio, sulle strade tra montecarlo e sanremo trovi 50% dei prof wt :D (20 lo trovi ad Andorra, 20 a Lugano, 5 a San Marino, 5 resto del mondo). In stagione li trovi piu sparpagliati, eccetto come dici tu i ritiri in montagna priam delel corse a tappe.. Le squadre di calcio sono pagate dalle localita di omontagna per fare il ritiro estivo..c'è da imparare anche in questo, non penso Tignes paghi la Jumbo, Isola 2000 la Ineos o il San Pellegrino pagasse la Liquigas ai tempi...
esatto. Però nelle recenti volte che sono stato in Costa Azzurra ho sempre visto corridori da soli. Una volta dopo averlo visto qualche tornante più in basso riuscii a farmi raggiungere da Quintana seguito da auto proprio in cima al colle dove c'è la tomba di Vietto , coll'intento di mettermi in scia in discesa. Mi seminò in due o tre chilometri.
Ho la sensazione che i corridori non si facciano seguire tanto facilmente come un tempo, non li vedo più con cicloamatori, nemmeno quelli molto più forti e "tecnologici" di me.
Un tempo dalle parti di Varese c'erano alcuni gruppi di professionisti che non avevano alcun problema a lasciarsi seguire da cicloamatori, con una gentilezza e disponibilità che sono uno dei miei più bei ricordi. Una volta feci mezza ricognizione del Lombardia (mi dissero di aspettarli in cima al Ghisallo visto che ovviamente l'avrebbero fatta non pianissimo...) a ruota di Evans in maglia di leader di Coppa del Mondo (no anzi, ora che ricordo aveva la maglia del team ma per qualche motivo avrebbe vestito la maglia di leader durante la corsa) e della allora Predictor-Lotto Era la generazione di Zanini, Andriotto, Nardello, Noè, Paolini...Anche la generazione successiva di ciclisti della zona era molto disponibile, e ho ricordi di bellissime giornate anche con loro; ricordo in particolare Callegarin, Zanasca, Di Maria, un anno anche Paride Grillo fece tutto un inverno dove voleva rientrare alle corse dopo il terribile incidente in auto, a me pareva andasse molto forte... C'erano anche altri che mi dispiace di non ricordare bene, ovviamente gli aneddoti si sprecano, ma non vorrei dire cose che potrebbe non essere gradito vedere pubblicate.
Ma credo proprio fosse tutto un altro mondo. Ovviamente anche loro non ti dicevano di seguirli se dovevano fare uscite a ritmo elevato, questo non c'era bisogno di dirlo.
Ancora oggi da queste parti, l'8 dicembre c'è una pedalata ormai tradizionale che si chiama "Pedala con i campioni".
In versilia ai tempi di cipollini e tafi c'era il gruppone terrore degli automobilista :D Per quanto riguarda il fatto che si allenano soli, è vero parzialmente, cioè spesso partono a gruppetti poi in base ai lavori specifici si dividono. Ai tempi c'era il gruppetto Froome, Thomas, Rowe (sempre a tirare). Quintana invce piu solitario, col fratello. Negli anni dell'arkea aveva un ragazzo di sanremo in scooter che lo scortava per sicurezza, portare abbigliamento di ricambio e rifornimento. Lo stesso fratello di Bonifazio, spesso accompagnava in scooter il gruppetto con Trentin, Covi, Troia, Sagan. Un'altro solitario era Mollema. C'è mercato per fare la scorta in scooter in zona :D


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