La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Pantani the best
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La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Oropa, arrivo in salita che rivedremo anche al prossimo Giro dove sicuramente Pogacar inizierà a deliziarci.
Non so se in passato qualche utente avesse mai aperto un thread dedicato a una delle più incredibili performance nella storia del ciclismo. Da follemente innamorato di Pantani(sia del corridore che del personaggio) che deve tutta la mia passione nei confronti di questo sport grazie alla sua apparizione, in generale lo sportivo che più di ogni altro mi ha emozionato testa e spalle su tutti, non potevo esimermi riportando un pezzo di articolo all'interno dello speciale sul Giro d'Italia che la rivista Bicisport come d'abitudine all'epoca dedicava alla corsa rosa(ma anche al Tour), in quell'edizione specifica intitolato "Il Giro del dolore", speciale che ancora custodisco gelosamente come tutte le cose comprendenti prime pagine e articoli di quotidiani, vhs di tappe registrate o servizi vari, riviste, ecc., riguardanti Il Pirata.
Tra tutte la sua scalata più iconica, quella che più di ogni altro nell'immaginario collettivo ha certificato la sua superiorità in salita(allegato un video per far notare anche lo stupore dei telecronisti spagnoli);
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Quarantanove avversari saltati come birilli prima della vittoria. Cronaca dei venti minuti di leggenda verso Oropa, nel racconto dei dannati che della stessa salita hanno ricevuto più dolore che gloria. È la sintesi dell'esistenza stessa di Pantani. Chiunque si sarebbe accontentato di riacciuffare i primi, ringraziando il Cielo per il pericolo scampato. Non lui, non Pantani: l'uomo risorto dalla sfortuna si è fatto un baffo della salita ed è andato oltre i limiti dell'umana sofferenza. E anche questo, in fondo, gli sarà sembrato un gioco.
"Si- ha ammesso dopo l'arrivo - è stata una bella lotta. In queste situazioni ci si mette a nudo e ci si chiede uno sforzo superiore. Ho solo cercato di non farmi travolgere dal nervosismo e aver ripreso tanti avversari diretti è stata una bella dimostrazione di carattere".
Pantani riparte dal salto di catena quando i migliori sono avanti di 25 secondi e, dissimulando l'aggressività, tengono un ritmo infernale. Sono cose che si fanno ma non si dicono. Perché non sta bene. Marco è atteso da 5 compagni, Garzelli, Podenzana, Borgheresi, Zaina e Velo. La sua rimonta è inesorabile. Lanciato dai suoi, Marco effettua una serie di volate che gli permettono di rientrare sugli avversari che lo precedono.
"Ma i miei- ha sorriso in conferenza stampa- sono partiti così forte da mettermi in difficoltà. Facevano delle volate e poi si spostavano, mentre io dovevo arrivare sino in cima. Una progressione così violenta poteva anche costarmi caro, ma poco alla volta mi sono sbloccato".
Scirea è tra i primi a finire alle spalle del campione. Con lui c'è anche Teteriouk, che al passaggio del romagnolo rimane senza fiato. "Ho visto uno Sputnik rosa- racconterà a Claudio Gregori che ha colto il parere dei 49 dannati- passarmi accanto. E mi sembrava di essere a Bajkonur".
Gli fa eco De Paoli incapace di tenere il passo dei campioni, ma pur sempre tra i migliori.
"Io ero a tutta - confida - a 5 chilometri dall'arrivo. Mi è passato con una leggerezza incredibile".
"Chepe" Gonzales è poco più avanti.
"Non pedalava- racconta a proposito del sorpasso- volava. E accanto a lui, stravolto dalla fatica, Buenahora aggiunge che "sembrava un condor", ricordando le salite andine della sua Colombia.
"Pantani - racconta Sgambelluri, che di montagne se ne intende - mi ha superato dopo il paese, ma non ho nemmeno cercato di prenderne la scia. La sua azione esprimeva sicurezza e superiorità". È dello stesso avviso Rebellin "È superiore a tutti ed è conscio di esserlo. Così fa le cose con una facilità estrema".
Pantani ha ormai ripreso la sua proverbiale scioltezza. Si accoda ai gruppetti che trova lungo la strada, prende fiato e riparte. La testa della corsa si annuncia da un tornante al successivo e così Marco riprende forza e coraggio ed accelera ancora, chiedendo al suo fisico l'impresa più bella.
Savoldelli tiene duro, perché vuole salvare il secondo posto. Pantani lo supera di slancio e l'ammirazione del bergamasco è sincera.
"Era esagerato - dice a Gregori - impressionante. Ero alla sua ruota quando gli è scesa la catena, così l'ho spinto per aiutarlo a rimetterla senza fermarsi. Ma quando si è incastrata, ho dovuto mollarlo e si è fermato ai bordi della strada".
Clavero si ostina a spingere un ventuno che indurisce i muscoli e rende pesante l'azione. Pantani lo affianca e lo salta, lasciandogli il tempo di notare che "saliva come un angelo". Pantani rientra nel gruppo tirato da Simoni. Davanti ci sono Gotti, Jalabert e Miceli, ma quando Pantani lo scavalca il trentino ha la sensazione di essere fermo. "Su ogni salita - confessa - parte con un chilometro di vantaggio. Oggi è stato più forte della sfortuna".
Ripreso Heras, che per primo aveva attaccato, Pantani si riporta sui Gotti e Miceli, mentre Jalabert è scattato ancora.
"Aveva un ritmo incredibile - racconta Miceli - ed io ho cercato di seguirlo per un attimo. Mi sono sentito come se fossi aggrappato ad un aereo e non riuscissi a tenerlo". Più laconico Gotti "L'ho visto come sempre".
L'ultimo a finire nella rete è Jalabert campione anche di spirito. "Era troppo veloce - ha raccontato il francese - e mi sono dovuto spostare, altrimenti mi passava sopra...".
Quarantanove avversari come birilli prima della vittoria. Eppure sul traguardo, Pantani ha tenuto le mani sul manubrio. Credeva ce ne fossero altri. La sua vittoria è stata così entusiasmante che ha sorpreso anche lui...

:italia: :cuore:



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Maìno della Spinetta
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Io c'ero, la bici d'acciaio, 39*26, con scritto sopra MAURO, il dorso nudo e scottato, la giovinezza nei capelli. Un'ora fa ero alla chitarra cantando La Strada coi miei figli, la stessa canzone che ho cantato coi compagni d'uscita quel giorno, mentre raggianti rientravamo pedalando tra le messi gialle e spumeggianti dell'altopiano biellese verso un qualche parcheggio vicino all'autostrada. E stasera la mia mente, ben prima di leggere questo post, sera accesa ripensando a quel meraviglioso pomeriggio. Potrai immaginare che sorpresa, poco fa, vedere questo thread in alto.


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Alcune considerazioni sparse;

-Jalabert che una volta disse "quando Pantani scatta mi giro dall'altra parte", quel giorno ho proprio avuto il sospetto che mise in pratica quel suo pensiero. Pantani lo raggiunse in un tratto di leggera pendenza, ecco il sospetto è che il francese abbia evitato di proposito di cercare di tenergli la ruota lasciandolo andare nonostante in quel frangente poteva benissimo usufruire della scia. Tra l'altro Jalabert che era tutt'altro che uno scalatore, su quel tipo di percorso con arrivo in salita di media lunghezza che va a strappi e non durissimo preceduto da sola pianura, ci andava a nozze diventando molto pericoloso.

-La parte più esaltante di questa scalata di Pantani è ovviamente quella in cui salta quasi di slancio i suoi rivali(e nel video postato si vedono immagini inedite rispetto a quelle proposte dal segnale Rai), per esempio si vede solo di sfuggita, tanto che nessuno della postazione telecronaca ci aveva fatto caso, l'attimo forse più emblematico dove il Pirata sorpassa a doppia velocità il gruppetto comprendente Camenzind con Gontchar in ultima posizione ormai al gancio, gruppetto in pratica subito dietro all'altro gruppetto con Simoni e Savoldelli. Eppure quando valuto il modo d'interpretare la salita di Pantani la cosa che mi lascia ogni volta di stucco era il suo modo di salire una volta fatto il vuoto, e anche in questo caso non fa eccezione. Nel tratto attorno ai -2 dove la salita torna di nuovo dura è pazzesco constatare quel suo scatto perpetuo in solitaria, lui davvero come spiegava alcune volte Cassani si risedeva azionando un rapporto più agile e poi di nuovo metteva giù due denti e riscattava come a volersi separare anche dalla sua ombra.

-Uno dei tanti rimpianti che mi porto dietro di quel Giro è quello di non aver potuto assistere al duello tanto annunciato alla vigilia con Jimenez reduce da un 1998 che lo aveva consacrato con quella sua Vuelta a dir poco spettacolare. Purtroppo sprazzi di duello si videro solo(seppur a distanza) sul Gran Sasso e sul Fauniera, visto che proprio sul Fauniera l'iberico andò in crisi profonda e da quel momento nelle successive tappe non si è più ripreso (eccetto una mini reazione d'orgoglio sul Mortirolo quando ad un certo punto sembrava poter rientrare da solo sul terzetto Gotti-Heras-Simoni prima di sprofondare in una nuova crisi). Infatti a Oropa a inizio rimonta del treno Mercatone si vede un Jimenez mestamente fuori dai giochi scortato da qualche gregario. Per carità, contro quel Pantani neanche la migliore versione di "El Chava" avrebbe potuto nulla in ottica maglia rosa, però a mio avviso su qualche arrivo in salita tipo Oropa avrebbe potuto opporre una maggiore resistenza generando qualche testa a testa avvincente. Per esempio nella tappa di Les Deux Alpes sul Galibier dove probabilmente si vide nel mix tra cattiveria, consapevolezza e stato di forma il miglior Pantani di sempre, Jimenez in fuga assieme a Massi e Rinero una volta raggiunto nel tratto più duro della salita riuscì a limitare i danni contro un Pantani in piena trance agonistica arrivando in vetta con un ritardo quantificabile attorno ai 10".


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 22 dicembre 2023, 21:21 Io c'ero, la bici d'acciaio, 39*26, con scritto sopra MAURO, il dorso nudo e scottato, la giovinezza nei capelli. Un'ora fa ero alla chitarra cantando La Strada coi miei figli, la stessa canzone che ho cantato coi compagni d'uscita quel giorno, mentre raggianti rientravamo pedalando tra le messi gialle e spumeggianti dell'altopiano biellese verso un qualche parcheggio vicino all'autostrada. E stasera la mia mente, ben prima di leggere questo post, sera accesa ripensando a quel meraviglioso pomeriggio. Potrai immaginare che sorpresa, poco fa, vedere questo thread in alto.
:cincin:


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 22 dicembre 2023, 21:21 Io c'ero, la bici d'acciaio, 39*26, con scritto sopra MAURO, il dorso nudo e scottato, la giovinezza nei capelli. Un'ora fa ero alla chitarra cantando La Strada coi miei figli, la stessa canzone che ho cantato coi compagni d'uscita quel giorno, mentre raggianti rientravamo pedalando tra le messi gialle e spumeggianti dell'altopiano biellese verso un qualche parcheggio vicino all'autostrada. E stasera la mia mente, ben prima di leggere questo post, sera accesa ripensando a quel meraviglioso pomeriggio. Potrai immaginare che sorpresa, poco fa, vedere questo thread in alto.
Mi sono sempre domandato per coloro che come te erano sul posto cosa pensassero nel vedere nella prima parte di salita Pantani nelle retrovie. Anche perché dubito che all'epoca tutti si potessero informare live sull'andamento della corsa.


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Maìno della Spinetta
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Io mi fermai da qualche parte dopo Favaro. C'era troppa gente per salire bene, era un calvario. Avevamo le radio e le TV nelle case private e nei bar con gli strilloni. La caduta della catena generò un boato di scoramento. Ai meno 3 ci passò davanti, non aveva molto di vantaggio. Ci sembrava ovvio che fosse lì davanti e che dietro ci fosse qualche distacco: si trattava pur sempre di Pantani! Tutta la vicenda del cambio e dello stop forzoso la appresi alla sera una volta tornato a casa. Ma anche senza quel dettaglio eravamo a 1000 - Pantani, che fenomeno...


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Abruzzese
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Pantani the best ha scritto: venerdì 22 dicembre 2023, 22:03 -Uno dei tanti rimpianti che mi porto dietro di quel Giro è quello di non aver potuto assistere al duello tanto annunciato alla vigilia con Jimenez reduce da un 1998 che lo aveva consacrato con quella sua Vuelta a dir poco spettacolare. Purtroppo sprazzi di duello si videro solo(seppur a distanza) sul Gran Sasso e sul Fauniera, visto che proprio sul Fauniera l'iberico andò in crisi profonda e da quel momento nelle successive tappe non si è più ripreso (eccetto una mini reazione d'orgoglio sul Mortirolo quando ad un certo punto sembrava poter rientrare da solo sul terzetto Gotti-Heras-Simoni prima di sprofondare in una nuova crisi). Infatti a Oropa a inizio rimonta del treno Mercatone si vede un Jimenez mestamente fuori dai giochi scortato da qualche gregario. Per carità, contro quel Pantani neanche la migliore versione di "El Chava" avrebbe potuto nulla in ottica maglia rosa, però a mio avviso su qualche arrivo in salita tipo Oropa avrebbe potuto opporre una maggiore resistenza generando qualche testa a testa avvincente. Per esempio nella tappa di Les Deux Alpes sul Galibier dove probabilmente si vide nel mix tra cattiveria, consapevolezza e stato di forma il miglior Pantani di sempre, Jimenez in fuga assieme a Massi e Rinero una volta raggiunto nel tratto più duro della salita riuscì a limitare i danni contro un Pantani in piena trance agonistica arrivando in vetta con un ritardo quantificabile attorno ai 10".
Anche per questo trovo sempre emozionante vedere il finale di Courchevel al Tour 2000 quando, nel giorno in cui Pantani staccò di forza Armstrong per dimostrargli che sapeva benissimo farlo senza alcun bisogno di regali, si nota anche Jimenez in ottima giornata lottare per la vittoria di tappa. Chiaramente anche lui poté poco contro il Pirata quel giorno, però per alcuni istanti fu bello vederli proseguire lì verso il traguardo. Anche quella volta però non fu una vista nel momento migliore della carriera di entrambi.


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

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Abruzzese
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Comunque sia thread come questo sono la perfetta dimostrazione che il celebre detto virgiliano dice il vero: Omnia vincit amor. :cuore:


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Micchan
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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C'ero anche io, la prima corsa alla quale ho assistito, ero a 3-4 km dall'arrivo credo


Winter
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

Messaggio da leggere da Winter »

Ero nella stessa vostra zona (Maino e Micchan)
sfruttando il fatto che c'e' una strada che da pollone porta a favaro
Folla oceanica (mai piu' vista cosi' tanta)
A scendere si era in coda a piedi
quando passo' marco.. :champion: :champion: :champion:


Theakston
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Anche io ero presente, qualche curva prima del traguardo, salito in bici.
Ricordo la folla e la passione incredibile. Sul posto non potevi seguire l'impresa della rimonta come guardando in TV, ma la sua eco ti arrivava tra le radioline e il passaparola!
Poi mi ricordo dopo l'arrivo la ressa di tifosi e corridori che aspettavano di scendere, con un Jalabert barricato in macchina e piuttosto scazzato...!


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Maìno della Spinetta
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Tra l'altro ricordo lì per lì un po' di amaro in bocca "ah, non è in giornata, non ha guadagnato tanto su Jalabert".


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Si dice che Pantani non alzò le braccia sul traguardo perché pensava che potesse non essere primo, anzi fu il diretto interessato se non sbaglio a confessarlo nelle interviste post gara. Onestamente mai creduto tanto a questa teoria, dalle immagini televisive ad un certo punto dopo che Pantani aveva già staccato tutti si vede l'ammiraglia della Mercatone con Martinelli sporgersi fuori dal finestrino e urlargli qualcosa, impossibile che non l'avesse informato sulla situazione anche per caricarlo ulteriormente. Comunque il nome che circolava sul quale Pantani potesse avere il sospetto di non averlo raggiunto era proprio quello di Jimenez stando alle cronache dell'epoca.


Pantani the best
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Maìno della Spinetta ha scritto: sabato 23 dicembre 2023, 11:16 Tra l'altro ricordo lì per lì un po' di amaro in bocca "ah, non è in giornata, non ha guadagnato tanto su Jalabert".
Premesso che Pantani subito dopo l'inconveniente una volta ripartito ebbe veramente qualche momento di difficoltà, non mi riferisco tanto al fatto che in certi frangenti faticò a tenere le ruote di Zaina e Velo, ma proprio al tipo di pedalata molto pesante. Ci stava inizialmente subire un contraccolpo psicologico. Detto questo, nel complesso dell'intera salita considerando il gap di ritardo iniziale causa salto di catena fece meglio di Jalabert(che come già detto su quel percorso andava a nozze) di 46" e di 1' rispetto a scalatori come Gotti e Simoni. Erano distacchi significativi considerando che la salita di Oropa non essendo lunghissima e irregolare in linea teorica non consente grossi distacchi. Certamente se non avesse avuto quell'inconveniente con successivo blackout iniziale penso che avrebbe potuto rifilare 1' a Jalabert, in generale ovviamente sarebbe venuta fuori una corsa totalmente diversa dov'è facile ipotizzare nei primi km di ascesa una Mercatone intenta a "congelarla" tenendo un ritmo medio-alto.


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Pantani the best ha scritto: venerdì 22 dicembre 2023, 18:51 Più laconico Gotti "L'ho visto come sempre".
:diavoletto:

Vi era una interessante intervista a Silvio Martinello, rilasciata al Corriere, si noti anno 2000, dunque si poteva ancora parlare di Pantani in termini non agiografici.
Interessante proprio perché si intuisce lo zeitgeist, le dinamiche fra squadre e ciclisti in quel giro.

Savoldelli stava a un minuto in generale alla partenza da Racconigi.


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Theakston ha scritto: sabato 23 dicembre 2023, 9:16 Anche io ero presente, qualche curva prima del traguardo, salito in bici.
Ricordo la folla e la passione incredibile. Sul posto non potevi seguire l'impresa della rimonta come guardando in TV, ma la sua eco ti arrivava tra le radioline e il passaparola!
Poi mi ricordo dopo l'arrivo la ressa di tifosi e corridori che aspettavano di scendere, con un Jalabert barricato in macchina e piuttosto scazzato...!
4 forumisti (e secondo me ce ne son altri..)
In una tappa di 24 anni fa..


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Presente davanti alla TV
Per me indimenticabile che, ripartendo, Pantani si stava staccando dai suoi stessi compagni che cercavano di riportarlo sotto.


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Purtroppo non riesco a ricordare con piacere le imprese del 1999 pensando a quello che è arrivato dopo.


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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qrier ha scritto: lunedì 25 dicembre 2023, 15:15 Purtroppo non riesco a ricordare con piacere le imprese del 1999 pensando a quello che è arrivato dopo.
Idem.
Un giro rovinato.

Ho un desiderio inutile perché sono certo che andrò all'inferno, ma in Paradiso vorrei tanto vedere come sarebbe finita la tappa col Gavia e il Mortirolo se l'avessero lasciato partire.


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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qrier ha scritto: lunedì 25 dicembre 2023, 15:15 Purtroppo non riesco a ricordare con piacere le imprese del 1999 pensando a quello che è arrivato dopo.
Un po ti capisco
Con poche eccezioni (giro e tour 00 e giro 03) è la fine della sua carriera
Una carriera purtroppo in parte incompiuta
Eccezionale ma senza madonna di campiglio.. avrebbe probabilmente raggiunto coppi e bartali

Purtroppo chi non ha vissuto quell epoca , non può capire interamente cosa fosse il pirata


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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qrier ha scritto: lunedì 25 dicembre 2023, 15:15 Purtroppo non riesco a ricordare con piacere le imprese del 1999 pensando a quello che è arrivato dopo.
Di certo per la credibilità del ciclismo tutto nel mainstrem pubblico Campiglio fu un bel patatrac.
Il thread è interessante perché evoca "comparse e protagonisti"
Chi ha onestà intellettuale e volesse iniziare ad approfondire lo zeitgeist e i rapporti fra squadre e ciclisti, può riascoltarsi le interviste alla partenza della tappa Campiglio Aprica, ed il seguente processo alla tappa, o leggersi le dichiarazioni di Martinello di sei mesi dopo.
Mica se deve limità a le farneticazioni de quello stronzo de nemecsek.

:angelo:


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Per me, dopo aver stravinto il Giro, nonostante avesse già annunciato (prima del Giro) che avrebbe fatto la Vuelta, dopo
dieci giorni di spiaggia, gli sarebbe sicuramente tornata la voglia di andare al Tour. (e lo avrebbe ri-stravinto).
Solo lui poteva permettersi di decidere di andare al Tour una settimana prima che partisse.
Pantadattilo !!


ntun
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Winter ha scritto: martedì 26 dicembre 2023, 18:28 Purtroppo chi non ha vissuto quell epoca , non può capire interamente cosa fosse il pirata
Concedetemi il paragone

In termini di spostamento masse, le dinamiche erano quelle vissute dallo sci durante Tomba. Il tutto da moltiplicare per 10/20.
Il giorno di Madonna di Campiglio si dice ci fosse un milione di persone sulle salite, dato ovviamente mai verificato. Insomma, c'era una questione di ordine pubblico da affrontare dopo aver fermato Pantani


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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ntun ha scritto: mercoledì 27 dicembre 2023, 8:29
Il giorno di Madonna di Campiglio si dice ci fosse un milione di persone sulle salite, dato ovviamente mai verificato

Belle queste leggende
Così a occhio toglierei almeno un paio di zeri


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Galois ha scritto: mercoledì 27 dicembre 2023, 9:36
ntun ha scritto: mercoledì 27 dicembre 2023, 8:29
Il giorno di Madonna di Campiglio si dice ci fosse un milione di persone sulle salite, dato ovviamente mai verificato

Belle queste leggende
Così a occhio toglierei almeno un paio di zeri
Credo intendesse il giorno con la partenza da Madonna di Campiglio. La cifra è comunque esagerata


Winter
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

Messaggio da leggere da Winter »

ntun ha scritto: mercoledì 27 dicembre 2023, 8:29
Winter ha scritto: martedì 26 dicembre 2023, 18:28 Purtroppo chi non ha vissuto quell epoca , non può capire interamente cosa fosse il pirata
Concedetemi il paragone

In termini di spostamento masse, le dinamiche erano quelle vissute dallo sci durante Tomba. Il tutto da moltiplicare per 10/20.
Il giorno di Madonna di Campiglio si dice ci fosse un milione di persone sulle salite, dato ovviamente mai verificato. Insomma, c'era una questione di ordine pubblico da affrontare dopo aver fermato Pantani
Paragone che ci sta
Alla pari x me
Tomba portava folle notevoli
Le gare avevano 8..10 ml di telespettatori


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Winter ha scritto: mercoledì 27 dicembre 2023, 16:05
ntun ha scritto: mercoledì 27 dicembre 2023, 8:29
Winter ha scritto: martedì 26 dicembre 2023, 18:28 Purtroppo chi non ha vissuto quell epoca , non può capire interamente cosa fosse il pirata
Concedetemi il paragone

In termini di spostamento masse, le dinamiche erano quelle vissute dallo sci durante Tomba. Il tutto da moltiplicare per 10/20.
Il giorno di Madonna di Campiglio si dice ci fosse un milione di persone sulle salite, dato ovviamente mai verificato. Insomma, c'era una questione di ordine pubblico da affrontare dopo aver fermato Pantani
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Alla pari x me
Tomba portava folle notevoli
Le gare avevano 8..10 ml di telespettatori
Entrambi avevano portato le rispettive discipline sportive ben al di fuori del cerchia degli appassionati. Entrambi divennero personaggi noti al pubblico televisivo sia per gli spot pubblicitari sia per le apparizioni in programmi. Due giganti. Chi non lo ammette o è in malafede oppure è troppo giovane e non ricorda.


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nino58
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: sabato 30 dicembre 2023, 13:53
Winter ha scritto: mercoledì 27 dicembre 2023, 16:05
ntun ha scritto: mercoledì 27 dicembre 2023, 8:29

Concedetemi il paragone

In termini di spostamento masse, le dinamiche erano quelle vissute dallo sci durante Tomba. Il tutto da moltiplicare per 10/20.
Il giorno di Madonna di Campiglio si dice ci fosse un milione di persone sulle salite, dato ovviamente mai verificato. Insomma, c'era una questione di ordine pubblico da affrontare dopo aver fermato Pantani
Paragone che ci sta
Alla pari x me
Tomba portava folle notevoli
Le gare avevano 8..10 ml di telespettatori
Entrambi avevano portato le rispettive discipline sportive ben al di fuori del cerchia degli appassionati. Entrambi divennero personaggi noti al pubblico televisivo sia per gli spot pubblicitari sia per le apparizioni in programmi. Due giganti. Chi non lo ammette o è in malafede oppure è troppo giovane e non ricorda.
La prima che hai detto.
Perchè chi non lo ammette non è troppo giovane e ricorda benissimo.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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kraus
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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Sulla follia dell'attacco a 120 km dal traguardo, tutto vero e giusto: tattica preparata a capocchia, Martinelli sbigottito, Pantani che, invitato da questi ad andare più tranquillo , si domandava: "Come faccio ad andare tranquillo? Se devo staccarli tutti...", compagni di fuga assortiti male e fuga condotta forse anche peggio, crisi di fame evitabile ecc. ecc.

Ma io, che da persona estremamente monotona e abitudinaria ammiro chi rischia e non si abbandona ai calcoli, andavo e vado matto per il Pirata proprio per questo.

Da 8:00 in poi:



Vale la pena riascoltare le parole di Conti, Zaina, Cassani, Vicennati, dello stesso Martinello.

Sono quasi 20 anni che non ci sei più, ma non puoi, non devi essere morto.


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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kraus ha scritto: martedì 2 gennaio 2024, 10:42 Sulla follia dell'attacco a 120 km dal traguardo, tutto vero e giusto: tattica preparata a capocchia, Martinelli sbigottito, Pantani che, invitato da questi ad andare più tranquillo , si domandava: "Come faccio ad andare tranquillo? Se devo staccarli tutti...", compagni di fuga assortiti male e fuga condotta forse anche peggio, crisi di fame evitabile ecc. ecc.

Ma io, che da persona estremamente monotona e abitudinaria ammiro chi rischia e non si abbandona ai calcoli, andavo e vado matto per il Pirata proprio per questo.

Da 8:00 in poi:



Vale la pena riascoltare le parole di Conti, Zaina, Cassani, Vicennati, dello stesso Martinello.

Sono quasi 20 anni che non ci sei più, ma non puoi, non devi essere morto.
Assolutamente d'accordo. La magia di Pantani in bicicletta era anche quella, ovvero essere impulsivo facendosi guidare dall'istinto. Recentemente mi sono rivisto la tappa pirenaica del Tour 1999 con arrivo a Piau Engaly vinta da Escartin, dove si sottolineava come in quel Tour mancassero coraggio, fantasia e quel tocco di sana follia, dove tutti una volta constatata la supremazia di Armstrong correvano solo per difendere la propria posizione. Questa mentalità da "perdenti" a Pantani non apparteneva, e lo dimostrò non solo l'anno successivo verso Morzine, ma anche al Giro 1994 verso Les Deux Alpes dove anche in quella circostanza per ribaltare lo svantaggio sulla maglia rosa Berzin fu autore di un attacco quasi suicida partito sul Colle dell'Agnello a oltre 100km dal traguardo all'interno di un percorso che non si prestava ad azioni da lontano. Anche il Giro del 1998 dopo la cronometro di Trieste in tanti al suo posto si sarebbero sfiduciati, ma non lui che nella tappa di Selva di Val Gardena mise in scacco matto Zulle. Di Les Deux Alpes 1998 non stiamo neanche qui a ribadire l'ovvio, ma io sottolineerei anche cosa fece al Tour 1997, infatti dopo aver perso il terzo posto nella tappa di Courchevel a favore di Riis causa bronchite, il giorno dopo verso Morzine, ultima tappa di vera montagna, attaccando sul Joux Plane si riprese il posto sul podio ma con un vantaggio insufficiente per evitare che sempre Riis nell'ultima lunga cronometro di quel Tour potesse definitivamente portarglielo via. Ebbene il giorno dopo in una tappa di media montagna inscenò un attacco in prima persona nelle prime fasi volto a mandare in crisi Riis, e così fu, visto che il danese andò in crisi arrivando al traguardo con sei minuti di ritardo dal gruppo dei migliori nel frattempo ricomposto nel lungo tratto finale pianeggiante. Addirittura nella tappa successiva nella trappola tesa dal duo Pantani-Virenque ci finì anche Ullrich, ma li ci fu troppo poco margine per far saltare una maglia gialla che arrivò in quell'ultima settimana chiaramente con la spia in riserva(se ci fosse stata ancora una tappa di alta montagna non so come sarebbe andata finire per il tedesco nonostante un vantaggio abnorme in classifica). E comunque Pantani preferiva che a vincere quel Tour fosse il tedesco piuttosto che l'odioso francese a pois, e per questo ad un certo punto evitò di collaborare mentre Virenque a favore di telecamere scuoteva la testa con Pantani che sostanzialmente lo mandò deliberatamente a quel paese.


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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Trovato il video dell'episodio inerente al Tour 1997 a cui alludevo prima. Minuto 15:55 Pantani che si arrabbia con un Virenque nel frattempo preso dal nervosismo per la poca collaborazione dei suoi compagni di fuga. Che poi giustamente Pantani(che ripeto non aveva alcun interesse nel facilitare un teorico scenario per quanto utopico in cui il suo "nemico giurato" Virenque conquistasse quel Tour ai danni di Ullrich) gli faceva notare che invece di frignare a favore di telecamere per la scarsa collaborazione, poteva benissimo richiamare alcuni suoi compagni della Festina che nel frattempo erano in testa alla corsa facendoli venire a tirare per lui;



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Re: La leggenda di Oropa 1999 "vista" da comparse e protagonisti

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Sono curioso di vedere se Pogacar al prossimo Giro riuscirà a battere il record di Pantani che ancora resiste. Nel 2017 Dumoulin ci impiegò 33" in più(17'37 vs 17'04, cronometraggio preso ai -6,7 e riportato dal sito SCUM).

Tra l'altro Oropa oltre ad essere accostata all'impresa di Pantani ma anche all'Ugrumov 93 che fece vacillare nientemeno che Indurain, a me evoca anche l'arrivo all'interno dell'allora Trofeo dello Scalatore(corsa fighissima posta verso fine agosto) trasmessa in differita sulle reti Mediaset edizione 97 se non sbaglio vinta da Tonkov opposto ai vari Piepoli, Casagrande e Miceli(sempre se non ricordo male). Quello è sostanzialmente il primo ricordo che ho in ordine cronologico della salita di Oropa.


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