[2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo
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[2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Inauguro il thread con la prima uscita dell'anno, molto in ritardo ma tra Natale e i primi weekend di gennaio ho messo a frutto lo skipass e non c'è stato molto tempo per la bici. Però ieri era il momento giusto per ricominciare, freddo ma non troppo, nebbia fittissima a Verona ma cielo limpido in quota, in particolare ad Asiago, dove non ero ancora mai andato. Sono salito dal versante di Calvene, non so se ha un nome diverso, comunque bella salita, lunga e regolare. In cima sono andato verso il Passo Vezzena, facendo una fatica veramente esagerata perché tra il freddo, la strada larga, la pendenza che non percepisci ma c'è, mi sono finito. Al Passo, dove c'era anche parecchia gente a sciare, sono andato a Luserna, ho completato l'anello e sono tornato indietro, scendendo poi dalla strada del Costo. Sono venuti 120 km e 2.500 metri di dislivello, non male a gennaio dopo oltre un mese di stop. Comunque la zona è ancora tutta da esplorare


aleph
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Beppugrillo ha scritto: domenica 28 gennaio 2024, 13:29 Inauguro il thread con la prima uscita dell'anno, molto in ritardo ma tra Natale e i primi weekend di gennaio ho messo a frutto lo skipass e non c'è stato molto tempo per la bici. Però ieri era il momento giusto per ricominciare, freddo ma non troppo, nebbia fittissima a Verona ma cielo limpido in quota, in particolare ad Asiago, dove non ero ancora mai andato. Sono salito dal versante di Calvene, non so se ha un nome diverso, comunque bella salita, lunga e regolare. In cima sono andato verso il Passo Vezzena, facendo una fatica veramente esagerata perché tra il freddo, la strada larga, la pendenza che non percepisci ma c'è, mi sono finito. Al Passo, dove c'era anche parecchia gente a sciare, sono andato a Luserna, ho completato l'anello e sono tornato indietro, scendendo poi dalla strada del Costo. Sono venuti 120 km e 2.500 metri di dislivello, non male a gennaio dopo oltre un mese di stop. Comunque la zona è ancora tutta da esplorare
Sabato ero anch'io a Calvene, ma per preparare un Trail: confermo che la zona si presta benissimo ad un sacco di giri ed anelli ciclistici, con il beneficio di avere tutte le salite in versante sud (perlo ovviamente per l'inverno). Una curiosità: il Costo in discesa con la bici com'è in relazione al traffico e al fatto che i lunghi rettilinei invogliano le auto a correre? Per questo motivo, quando sono in zona, scendo da altre strade perché quella mi dà la sensazione di essere una discesa se non pericolosa, poco rilassante per gli amanti delle due ruote.


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Beppugrillo
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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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aleph ha scritto: mercoledì 31 gennaio 2024, 16:22 Una curiosità: il Costo in discesa con la bici com'è in relazione al traffico e al fatto che i lunghi rettilinei invogliano le auto a correre? Per questo motivo, quando sono in zona, scendo da altre strade perché quella mi dà la sensazione di essere una discesa se non pericolosa, poco rilassante per gli amanti delle due ruote.
Brutta e sicuramente da evitare. Mi veniva comoda in questo caso e non la conoscevo, ma prossime volte non passerò da lì. In realtà non mi ispira neanche in salita


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jpm
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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Per scendere dall'altopiano di Asiago consiglio la strada che passa da Roana, Rotzo e Pedescala. La discesa vera e propria, specialmente nelle ore centrali, è pressoché deserta.


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Beppugrillo
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Oggi avevo intenzione di andare in bici dopo che ieri sono stato a sciare ma stamattina poi non mi sentivo benissimo quindi ho rinunciato. Dopo un paio d'ore stavo meglio e ho deciso di andare a correre, sono riuscito a fare 20 km per la prima volta, ovviamente con conseguenze terribili sulle gambe. Non riesco a trovare nulla in comune tra la bici e la corsa se non quella situazione terribile per cui all'inizio ti metti su un certo ritmo e vai talmente facile che pensi esaltato: "quest'andatura la posso tenere all'infinito", ma in realtà non è per niente così. A piedi la crisi è improvvisa (oggi al diciottesimo chilometro), nel ciclismo più graduale, ma arriva sempre


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Road Runner
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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Purtroppo la corsa richiede l'affinamento di meccanismi e automatismi che solo con la pratica
costante si riescono ad ottenere.
Ti assicuro però che con l'andare del tempo diventa tutto più facile al punto che per me
fare un'ora di corsa ad andatura aerobica, se sono in compagnia degli amici giusti, è
come andare al bar a prendere l'aperitivo!!


herbie
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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Road Runner ha scritto: lunedì 5 febbraio 2024, 21:04 Purtroppo la corsa richiede l'affinamento di meccanismi e automatismi che solo con la pratica
costante si riescono ad ottenere.
Ti assicuro però che con l'andare del tempo diventa tutto più facile al punto che per me
fare un'ora di corsa ad andatura aerobica, se sono in compagnia degli amici giusti, è
come andare al bar a prendere l'aperitivo!!
non che non abbia fiducia in lui, ma temo che Beppugrillo per fare i suoi venti chilometri ci abbia messo un po' più di un'ora ad andatura aerobica... :uhm:


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Beppugrillo
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herbie ha scritto: sabato 10 febbraio 2024, 20:19
Road Runner ha scritto: lunedì 5 febbraio 2024, 21:04 Purtroppo la corsa richiede l'affinamento di meccanismi e automatismi che solo con la pratica
costante si riescono ad ottenere.
Ti assicuro però che con l'andare del tempo diventa tutto più facile al punto che per me
fare un'ora di corsa ad andatura aerobica, se sono in compagnia degli amici giusti, è
come andare al bar a prendere l'aperitivo!!
non che non abbia fiducia in lui, ma temo che Beppugrillo per fare i suoi venti chilometri ci abbia messo un po' più di un'ora ad andatura aerobica... :uhm:
3 min/km non li faccio manco per 15 metri


Luca90
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Beppugrillo ha scritto: sabato 10 febbraio 2024, 21:01
herbie ha scritto: sabato 10 febbraio 2024, 20:19
Road Runner ha scritto: lunedì 5 febbraio 2024, 21:04 Purtroppo la corsa richiede l'affinamento di meccanismi e automatismi che solo con la pratica
costante si riescono ad ottenere.
Ti assicuro però che con l'andare del tempo diventa tutto più facile al punto che per me
fare un'ora di corsa ad andatura aerobica, se sono in compagnia degli amici giusti, è
come andare al bar a prendere l'aperitivo!!
non che non abbia fiducia in lui, ma temo che Beppugrillo per fare i suoi venti chilometri ci abbia messo un po' più di un'ora ad andatura aerobica... :uhm:
3 min/km non li faccio manco per 15 metri
a 18 anni feci 3'30" il chilometro, a 27 anni partendo da 4'25" scesi a 3'40" dopo parecchie settimane... per fare questi tempi mediocri sputavo un polmone... quanto odiavo/odio la corsa...


2015:TreValliVaresine
2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
2017:Kuurne, TroBroLeon
2018:Tour of Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
2024: MuscatClassic
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Road Runner
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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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I miei "numeri" più belli in allenamento ?
Un paio di esempi:
32 chilometri da solo in pista, in prima corsia, con caldo, a fine giugno ,
a 3'23" di media, pipa in bocca, senze bere un goccio d'acqua!!
10 chilometri da solo, in pista, nel caldo di luglio, in 30'22" (3'02"2 di media)
Qui però c'è il trucco: c'erano le pallavoliste che facevano stretching in fondo al
rettilineo di arrivo e dopo un po' hanno preso a farmi il tifo!!
Non so perché i 200 metri che andavano all'arrivo venivano sempre fortissimi,
mentre nel contro-rettilineo perdevo un paio di secondi..!!
Che bello correre..!


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Beppugrillo
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Oggi sono andato talmente piano che non ho fatto 3 minuti/km manco in bici


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Sapete dirmi come si svalica il Passo Campogrosso? Cioè, in Maps vedo la salita da Recoaro, poi in cima le due discese non sono mappate, se non con alcune foto di gente che le ha percorse a piedi. Quella a destra sembra orribile, quella a sinistra meno (anzi sembra addirittura molto bella ma son foto del 2007)


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Beppugrillo ha scritto: giovedì 15 febbraio 2024, 7:55 Sapete dirmi come si svalica il Passo Campogrosso? Cioè, in Maps vedo la salita da Recoaro, poi in cima le due discese non sono mappate, se non con alcune foto di gente che le ha percorse a piedi. Quella a destra sembra orribile, quella a sinistra meno (anzi sembra addirittura molto bella ma son foto del 2007)
Da Campogrosso ci sono due strade che portano a Pian delle Fugazze: la SP99 (che passa vicino all'Ossario del Pasubio) la prendi con una svolta a destra 100 metri prima del rifugio ma te la sconsiglio tra buche e pezzi in cui c'è sterrato. Inoltre dopo una frana un pezzo è stato sostituito da un ponte tibetano preceduto da una discesa da MTB :D .
Quella di sinistra (la strada delle sette fontane) si prende continuando dritto dopo il rifugio ed è invece percorribile, serve un po' di attenzione per qualche buca ma nulla di critico. è chiusa al traffico ma soprattutto d'estate è piena di gente a piedi che fa questo anello visto che il ponte tibetano è diventato una sorta di attrazione.

Ps. Dopo il rifugio, all'altezza del cartello di confine regionale, tenendo la dx prendi la strada delle sette fontane; a sinistra ci sarebbe un'altra strada (strada delle Siebe) che doveva originariamente collegare Rovereto e Campogrosso passando per Albaredo e Matassone (strada affrontata dal Giro '23 nella tappa del Bondone). Peccato che la prosecuzione sia stata interrotta dopo Obra, c'è una galleria alla cui uscita ci si ritrova in mezzo al bosco su una sterrata, che dopo qualche km torna asfaltata e arriva appunto a campogrosso. Ho visto qualcuno farla in salita su Strava ma non è una vera alternativa.

Poi fammi sapere il tuo parere sulla salita da Recoaro a Campogrosso :bici:


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Gabriele 99 ha scritto: giovedì 15 febbraio 2024, 22:48 Poi fammi sapere il tuo parere sulla salita da Recoaro a Campogrosso :bici:
Alla fine né l'una né l'altra, perché la discesa "a sinistra" era ricoperta di neve nei primi metri (probabilmente poco più giù finiva, ma non riuscivo a vedere la fine e non aveva senso andar giù a piedi), quindi sono tornato indietro dalla stessa strada da cui sono salito. L'ho fatta preceduta e seguita dalla salita di Recoaro 1000, dai due diversi versanti ovviamente. Tre salite veramente dure. Recoaro 1000 da Valdagno nella prima metà ha pendenze anche molto spinte, poi rilassa un po'. Campogrosso invece non rilassa mai tranne 200 metri verso la metà in cui spiana, però è molto costante, che è una caratteristica che per me fa la differenza in bene, infatti mi sono trovato molto bene per essere febbraio. Un po' di fatica nei tornanti in cima, ma ci sta. Recoaro 1000 da Recoaro invece probabilmente l'ho percepita più dura di com'è, perché ero cotto, però molto panoramica, tornantoni molto lunghi. Zona decisamente interessante per la bici, anche perché direi che ho appena iniziato ad esplorarla


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Tra ieri e oggi ho toccato il fondo delle mie già povere prestazioni in bici, però mentre ieri ho rimpianto di essere uscito perché ho preso 3 ore di pioggia, oggi è stato un bel giro, clima ottimo e un po' di strade nuove (bello lo scollinamento tra Fumane e Sant'Ambrogio di Valpolicella con la vista sul Lago, che mi sono trovato davanti senza aspettarmelo). Per tornare a casa da Sant'Ambrogio piattone di 35 km col vento in faccia (nei tratti verso Est), che era una cosa che sono riuscito a evitare per tantissimo tempo ma prima o poi ritorna sempre. Comunque attraversare il centro per tornare a casa passando dal Ponte di Castelvecchio, dall'Arena e dalle mura di Via Pallone è un bel lusso


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Ieri giro molto soddisfacente sull'Alpe Cimbra, iniziato da Arsiero verso il Passo Coe su questa salita vertiginosa, a picco sul vuoto per tutta la prima parte e obiettivamente anche molto difficile perché sono 16 km al 7% circa fino al Passo della Vena. Dico Passo della Vena e non Passo Coe perché alla deviazione mi sono trovato la piccola galleria verso il Valico Valbona ostruita dalla neve. Forse in qualche modo si poteva anche passare, ma non aveva senso, anche perché era freddissimo, quindi ho proseguito verso il Sommo e mi sono detto che rispetto al giro che avevo in mente, che mi avrebbe tenuto in quota, forse era il caso di scendere e aspettare che salisse un po' la temperatura. Quindi sono sceso a Rovereto, con la strada tutta al sole quindi bella calda, e sono tornato in cima dalla stessa strada. Mi aspettavo una salita facile, una specie di Piccolo San Bernardo, invece è una salita veramente dura, specie proseguendola fino al Coe come ho poi fatto. Strava mi dice 18,6 km al 7,2%, non è che ce ne siano tantissime di salite con questi numeri in giro. Difficoltà aggiuntiva il freddo, che comunque a 1500 metri a metà marzo c'è sempre (piste da sci apertissime tra l'altro, tanta neve ancora e molto divertente salire con la pista da sci proprio parallela alla strada). Difficile non pensare alla famosa via crucis di Cadel Evans, a questo punto un po' più comprensibile. Comunque ormai mi ero abbastanza acclimatato quindi invece di scendere direttamente ho allungato per Asiago passando dal Vezzena, concludendo con 3.700 metri di dislivello e belle sensazioni


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Inverno finito anche quest'anno, e anche stavolta.. percorso netto!!

Archiviate le "gomme" invernali, si va con le nuove.. "primaverili" !!

Le gambe però sono sempre le stesse; 267.300 chilometri di corsa senza rifare
né motore, né frizione, né cambiare batteria!!
E accensione sempre ..al primo colpo!!
Allegati
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Vaporfly Spring.jpg (392.35 KiB) Visto 3832 volte


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Oggi ho avuto la misura precisa di quanto vado piano in pianura quando un gruppetto tirato da un signore anziano (azzarderei settant'anni) mi ha ripreso e superato. Poi in salita li ho mollati lì e ok, ma andar così piano in pianura mi secca, non per il fatto di essere superato (che mi fa anche comodo perché poi magari mi metto a ruota ed è confortevole obiettivamente) ma per la mancanza di una base di velocità che mi fa fare una gran fatica in quei pochi tratti di trasferimento tra una salita e l'altra che sono costretto a mettere nei percorsi e mi impedisce di usarli come tratto di parziale recupero (vai più piano, ok ma più piano di così mi fermo). Ad esempio sabato scorso per attraversare la Valsugana da Vigolo Vattaro a Levico per prendere il Vetriolo e poi di nuovo da Levico a Pergine, perché la strada di Vetriolo era chiusa, ho fatto una fatica enorme, che poi ovviamente mi sono portato dietro in salita sul Redebus. Ora che cominciano ad allungarsi le giornate penso che proverò a fare qualche giro di 30-40 km piatti in settimana, però sono noiosissimi, ci ho già provato varie volte e alla fine preferisco sempre i rulli.
Comunque in questo weekend due bei giri marchigiani, ieri ho visto più di un cartello con l'indicazione della pendenza al 19% anche se ho cercato di fare strade abbastanza semplici tra Macerata e San Ginesio. Invece oggi giro verso nord prima a casa Scarponi (Filottrano), poi Loreto e Recanati. Temperatura eccezionale per andare in bici, le prime giornate con le maniche corte sono una benedizione


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Non lo so, c'è qualcosa che non mi torna. Uno che fa 4000 e passa metri di dislivello in salita, anche in pianura non è fermo, come dici tu. I watt ci sono.


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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Per coerenza oggi sono andato pianissimo in pianura, in salita e in discesa :diavoletto:
A parte questo, tre giorni a casa, con autonomia abbastanza limitata, sempre tra 1.300 e 2.000 metri di dislivello, il primo giorno quasi in montagna o comunque con vista sulle montagne, il secondo sulle colline osimane e dentro paesi sempre suggestivi come Loreto e Recanati, il terzo, oggi, al mare. Se non fosse per il vento, direi dopo aver girato buona parte dell'Italia che un posto migliore di questo per andare in bici (con un certo atteggiamento rilassato) non c'è


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jpm
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Beppugrillo ha scritto: domenica 31 marzo 2024, 17:24 Oggi ho avuto la misura precisa di quanto vado piano in pianura quando un gruppetto tirato da un signore anziano (azzarderei settant'anni) mi ha ripreso e superato. Poi in salita li ho mollati lì e ok, ma andar così piano in pianura mi secca, non per il fatto di essere superato (che mi fa anche comodo perché poi magari mi metto a ruota ed è confortevole obiettivamente) ma per la mancanza di una base di velocità che mi fa fare una gran fatica in quei pochi tratti di trasferimento tra una salita e l'altra che sono costretto a mettere nei percorsi e mi impedisce di usarli come tratto di parziale recupero (vai più piano, ok ma più piano di così mi fermo). Ad esempio sabato scorso per attraversare la Valsugana da Vigolo Vattaro a Levico per prendere il Vetriolo e poi di nuovo da Levico a Pergine, perché la strada di Vetriolo era chiusa, ho fatto una fatica enorme, che poi ovviamente mi sono portato dietro in salita sul Redebus. Ora che cominciano ad allungarsi le giornate penso che proverò a fare qualche giro di 30-40 km piatti in settimana, però sono noiosissimi, ci ho già provato varie volte e alla fine preferisco sempre i rulli.
Comunque in questo weekend due bei giri marchigiani, ieri ho visto più di un cartello con l'indicazione della pendenza al 19% anche se ho cercato di fare strade abbastanza semplici tra Macerata e San Ginesio. Invece oggi giro verso nord prima a casa Scarponi (Filottrano), poi Loreto e Recanati. Temperatura eccezionale per andare in bici, le prime giornate con le maniche corte sono una benedizione
com'è il Redebus? È una salita che consigli? Quest'anno volevo provare a farla salendo dalla Valle dei Mocheni.


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jpm ha scritto: giovedì 4 aprile 2024, 20:36 com'è il Redebus? È una salita che consigli? Quest'anno volevo provare a farla salendo dalla Valle dei Mocheni.
Guarda io consiglierei ogni salita che ho fatto e ogni salita che non ho fatto perché credo valga sempre e comunque la pena fare una strada nuova quindi non credo di essere la persona giusta a cui chiedere. Detto questo, è una salita regolare, mai veramente dura ma lunga e una difficoltà, almeno per me, è rappresentata dal fatto che per cominciarla bisogna comunque salire, perché non è che inizia con una svolta secca, ed è una cosa che mi manda sempre in confusione, ma questo vale per me. Da quella parte non ci sono tratti veramente duri, a differenza del versante che viene dall'Altopiano di Piné, che alla fine ha un paio di muri. Come paesaggio non si vede molto perché è tutta affacciata sulla sua valle


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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi primo giro dell'anno da 5.000 metri di dislivello. Non era voluto, anzi ad inizio aprile lo considero una follia, ma il giro che avevo programmato non ho potuto farlo, ho studiato un piano B da Google Maps e ovviamente ho sbagliato a valutare distanza e dislivello. In ogni caso è andata bene e quando mi sono sentito sicuro di riuscire a farcela me la sono pure goduta. Dovevo fare Fugazze da Rovereto, Borcola, Serrada, Coe e di nuovo Serrada da Mezzomonte, peccato che la strada che pensavo collegasse Pian delle Fugazze all'inizio della Borcola ha un bel cartello di vicolo cieco e c'è scritto che è chiusa. Tornandoci ora da Google Earth in effetti si vede il cartello, ma non ci avevo fatto caso. Alcuni tratti li hanno fotografati, il GPS mi lasciava tracciare quindi non mi sono posto il problema.
Quindi da lì piano-b: o giro largo per prendere la Borcola passando da Piovene Rocchette, ma proprio non è nelle mie corde una cosa così, o un giro in quella zona con il Campogrosso o questa mezza pazzia di tornare a Rovereto dalla Lessinia. Ovviamente ho scelto l'ultima.
Intanto devo premettere che la salita versa Pian delle Fugazze (sono passato da Matassone e poi dalla strada classica) è veramente super, per la maggior parte del tempo hai davanti agli occhi una vista eccezionale del Pasubio. Oggi non era limpidissimo il cielo, ma la foschia in questo caso rendeva il paesaggio ancora più bello. La difficoltà della salita sta nella lunghezza, è praticamente infinita, e nell'ultimo tratto veramente duro. Però come prima salita della giornata nessun problema. Quindi dopo aver scelto di tornare indietro dalla Lessinia ho preso il Passo Xon, classica salitina di collegamento tra valli ma molto piacevole, non troppo dura, strada in ottime condizioni e stretta come piace a me. Da Xon discesa su Recoaro e salita verso Recoaro 1000, per raggiungere Valdagno. Ovviamente non c'era bisogno di fare questa salita per chiudere il giro, ma ero ancora nella fase in cui non avevo capito che cosa sarebbe venuto fuori, anzi mi chiedevo se fosse abbastanza duro. Questa l'avevo già fatta, direi che si conferma molto dura, non era solo una sensazione invernale. A Valdagno ho cominciato a farmi due conti e ho capito che ero ancora lontanissimo e in più non conoscevo minimamente il percorso fino a Selva di Progno. E infatti il problema è stato lì, perché non avevo messo in conto che c'erano in mezzo due salite (per niente banali, la prima verso Altissimo 6,6 km al 7,6%, la seconda verso Bolca 6,2 km al 7,9%). Quindi salite fatte discretamente nel panico, ma alla fine verso San Bortolo mi sono reso conto che un po' di energia c'era ancora e che di tempo ce n'era ancora tanto. Quindi sono salito verso la parte alta della Lessinia, passando da Velo Veronese, poi Bosco Chiesanuova, infine il Passo delle Fittanze. Qua discesa folle, questa sì l'avevo messa in conto fin dall'inizio (scendendo mi sono reso di nuovo conto di quant'è dura questa salita, quasi mi viene da dire più dura del Mortirolo).
Alla fine la grazia divina di un forte vento a favore nel tratto in pianura da Ala a Rovereto, che quindi è andato via senza problemi.
(Naturalmente a Rovereto vuoi parcheggiare in pianura? No, parcheggiamo all'Ossario e facciamoci altri 100 metri di dislivello in fondo al giro...).
A posteriori, bellissimo, tutto con le maniche corte, sempre sole, caldo anche in discesa, tantissimi ciclisti in giro e poche macchine. Però in mezzo un po' di paura di non arrivare in fondo ce l'avevo (paradossalmente, per quasi tutto il tempo sono stato vicinissimo a casa, quindi avrei potuto interrompere in qualsiasi momento facendomi una quarantina di chilometri di discesa e pianura, peccato che le chiavi erano in auto...)


aleph
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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Sei riuscito a capire se l'interruzione fosse sul traverso che da Ponte Verde porta al passo Xomo, oppure sulla discesa dello Xomo?
Perché, nel primo caso, visto che sei sceso fino a Valli del Pasubio, invece di puntare verso Recoaro salendo lo Xon (facile salita che anch'io adoro), potevi invece risalire sul versante opposto ad intercettare la strada che da Santa Caterina (con un'occhiata a Maps, capisci cosa intendo) ti avrebbe riportato al Passo Xomo e da qui, scendendo, avresti ripreso la Borcola.
Avresti aggiunto qualcosina in fatto di dislivello, ma ti saresti risparmiato il tuo "mostruoso" rientro attraverso la Lessinia :P


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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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aleph ha scritto: domenica 7 aprile 2024, 16:23 Sei riuscito a capire se l'interruzione fosse sul traverso che da Ponte Verde porta al passo Xomo, oppure sulla discesa dello Xomo?
Perché, nel primo caso, visto che sei sceso fino a Valli del Pasubio, invece di puntare verso Recoaro salendo lo Xon (facile salita che anch'io adoro), potevi invece risalire sul versante opposto ad intercettare la strada che da Santa Caterina (con un'occhiata a Maps, capisci cosa intendo) ti avrebbe riportato al Passo Xomo e da qui, scendendo, avresti ripreso la Borcola.
Avresti aggiunto qualcosina in fatto di dislivello, ma ti saresti risparmiato il tuo "mostruoso" rientro attraverso la Lessinia :P
Non so dove fosse, a Ponte Verde sulla strada che si sgancia dalla Provinciale verso il Passo Xomo c'era questo cartello di vicolo cieco e mi sembra anche un cartello con scritto che la strada era chiusa, c'era sicuramente un'indicazione del punto ma non conoscendo minimamente la zona (che è molto poco battuta dalla macchina di Maps) non mi sono messo a indagare. Comunque questa opzione che mi dici sembra molto interessante (Santa Caterina tra l'altro fatta decine di volte sui rulli con Rouvy ultimamente), indagherò per le prossime settimane


aleph
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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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La salita di Santa Caterina, quella ufficiale (che penso sia quella che trovi sui rulli), parte da Schio. Da Valli del Pasubio sale un'ulteriore strada che va ad innestarsi sul collegamento tra la frazione di Santa Caterina e il passo Xomo. Sono (state) le mie zone, se hai qualche domanda sarò felice di provare a risponderti. Ciao!


herbie
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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: sabato 6 aprile 2024, 20:48 Oggi primo giro dell'anno da 5.000 metri di dislivello. Non era voluto, anzi ad inizio aprile lo considero una follia, ma il giro che avevo programmato non ho potuto farlo, ho studiato un piano B da Google Maps e ovviamente ho sbagliato a valutare distanza e dislivello. In ogni caso è andata bene e quando mi sono sentito sicuro di riuscire a farcela me la sono pure goduta. Dovevo fare Fugazze da Rovereto, Borcola, Serrada, Coe e di nuovo Serrada da Mezzomonte, peccato che la strada che pensavo collegasse Pian delle Fugazze all'inizio della Borcola ha un bel cartello di vicolo cieco e c'è scritto che è chiusa. Tornandoci ora da Google Earth in effetti si vede il cartello, ma non ci avevo fatto caso. Alcuni tratti li hanno fotografati, il GPS mi lasciava tracciare quindi non mi sono posto il problema.
Quindi da lì piano-b: o giro largo per prendere la Borcola passando da Piovene Rocchette, ma proprio non è nelle mie corde una cosa così, o un giro in quella zona con il Campogrosso o questa mezza pazzia di tornare a Rovereto dalla Lessinia. Ovviamente ho scelto l'ultima.
Intanto devo premettere che la salita versa Pian delle Fugazze (sono passato da Matassone e poi dalla strada classica) è veramente super, per la maggior parte del tempo hai davanti agli occhi una vista eccezionale del Pasubio. Oggi non era limpidissimo il cielo, ma la foschia in questo caso rendeva il paesaggio ancora più bello. La difficoltà della salita sta nella lunghezza, è praticamente infinita, e nell'ultimo tratto veramente duro. Però come prima salita della giornata nessun problema. Quindi dopo aver scelto di tornare indietro dalla Lessinia ho preso il Passo Xon, classica salitina di collegamento tra valli ma molto piacevole, non troppo dura, strada in ottime condizioni e stretta come piace a me. Da Xon discesa su Recoaro e salita verso Recoaro 1000, per raggiungere Valdagno. Ovviamente non c'era bisogno di fare questa salita per chiudere il giro, ma ero ancora nella fase in cui non avevo capito che cosa sarebbe venuto fuori, anzi mi chiedevo se fosse abbastanza duro. Questa l'avevo già fatta, direi che si conferma molto dura, non era solo una sensazione invernale. A Valdagno ho cominciato a farmi due conti e ho capito che ero ancora lontanissimo e in più non conoscevo minimamente il percorso fino a Selva di Progno. E infatti il problema è stato lì, perché non avevo messo in conto che c'erano in mezzo due salite (per niente banali, la prima verso Altissimo 6,6 km al 7,6%, la seconda verso Bolca 6,2 km al 7,9%). Quindi salite fatte discretamente nel panico, ma alla fine verso San Bortolo mi sono reso conto che un po' di energia c'era ancora e che di tempo ce n'era ancora tanto. Quindi sono salito verso la parte alta della Lessinia, passando da Velo Veronese, poi Bosco Chiesanuova, infine il Passo delle Fittanze. Qua discesa folle, questa sì l'avevo messa in conto fin dall'inizio (scendendo mi sono reso di nuovo conto di quant'è dura questa salita, quasi mi viene da dire più dura del Mortirolo).
Alla fine la grazia divina di un forte vento a favore nel tratto in pianura da Ala a Rovereto, che quindi è andato via senza problemi.
(Naturalmente a Rovereto vuoi parcheggiare in pianura? No, parcheggiamo all'Ossario e facciamoci altri 100 metri di dislivello in fondo al giro...).
A posteriori, bellissimo, tutto con le maniche corte, sempre sole, caldo anche in discesa, tantissimi ciclisti in giro e poche macchine. Però in mezzo un po' di paura di non arrivare in fondo ce l'avevo (paradossalmente, per quasi tutto il tempo sono stato vicinissimo a casa, quindi avrei potuto interrompere in qualsiasi momento facendomi una quarantina di chilometri di discesa e pianura, peccato che le chiavi erano in auto...)

mi sa che hai fatto lo stesso mio giro di anni fa...forse solo con la differenza della Borcola all'inizio :cincin:
https://www.strava.com/activities/18885 ... 6565225104


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herbie ha scritto: domenica 7 aprile 2024, 23:19 mi sa che hai fatto lo stesso mio giro di anni fa...forse solo con la differenza della Borcola all'inizio :cincin:
https://www.strava.com/activities/18885 ... 6565225104
Fino a Valdagno in comune solo il tratto tra Prato Verde e Recoaro Terme, da Valdagno tutto uguale tranne il fatto che tu sei salito a Malga San Giorio mentre io ho tagliato. Diverso anche il passo ovviamente, ma quello è scontato...


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Beppugrillo ha scritto: lunedì 8 aprile 2024, 6:17
herbie ha scritto: domenica 7 aprile 2024, 23:19 mi sa che hai fatto lo stesso mio giro di anni fa...forse solo con la differenza della Borcola all'inizio :cincin:
https://www.strava.com/activities/18885 ... 6565225104
Fino a Valdagno in comune solo il tratto tra Prato Verde e Recoaro Terme, da Valdagno tutto uguale tranne il fatto che tu sei salito a Malga San Giorio mentre io ho tagliato. Diverso anche il passo ovviamente, ma quello è scontato...
Il passo che ho fatto io era il Passo del Banchetto. L'idea di base era uguale comunque


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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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herbie ha scritto: lunedì 8 aprile 2024, 10:10
Beppugrillo ha scritto: lunedì 8 aprile 2024, 6:17
herbie ha scritto: domenica 7 aprile 2024, 23:19 mi sa che hai fatto lo stesso mio giro di anni fa...forse solo con la differenza della Borcola all'inizio :cincin:
https://www.strava.com/activities/18885 ... 6565225104
Fino a Valdagno in comune solo il tratto tra Prato Verde e Recoaro Terme, da Valdagno tutto uguale tranne il fatto che tu sei salito a Malga San Giorio mentre io ho tagliato. Diverso anche il passo ovviamente, ma quello è scontato...
Il passo che ho fatto io era il Passo del Banchetto. L'idea di base era uguale comunque
Passo intendevo la velocità. Io se provo a impostare i 20 km/h su un percorso così torno a casa a piedi


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Re: [2024] - Qui i nostri chilometri in bicicletta

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Oggi ben 4 nuove bandierine in un territorio finora completamente inesplorato: Predaia, Forcella di Brez, Passo Castrin e Passo Palade.
Sono partito da Cles, ho preso la prima salita da Taio (tra l'altro beccando subito un passaggio a livello chiuso), quindi l'ho fatta dal suo versante centrale. La prima parte è facile strada un po' troppo larga, poi a Tres si scende un po' e si affronta l'ultima parte di salita fino al valico, questa invece decisamente più complessa (4,30 km all'8,5% di cui un tratto di oltre 2 km al 10%). Discesa bellissima poi salita verso Fondo su una strada che credo sia una Statale, ma tra il fatto che era ancora presto e che una parte si può fare sulla ciclabile tutto sommato si fa piacevolmente. Naturalmente questa parte della salita è molto facile, da Fondo poi si può andare alla Mendola, al Palade o alla Forcella di Brez. Sono andato verso quest'ultima, sicuramente la salita più dura ma anche più bella di giornata. Unico problema, a metà ho sbagliato strada e me ne sono accorto dopo 1 km di discesa, che per tornare indietro ovviamente è diventato 1 km di salita. Ho sbagliato al bivio, da dove la salita diventa durissima, quindi se non altro l'ho interrotta (il problema è che era dura pure la parte che ho dovuto fare in più). La prima parte fino al bivio veramente bella, è una stradina secondaria, si passa in mezzo a un paesino che si chiama Salobbi e ci si diverte perché la pendenza è accettabile. La seconda parte invece è un muro, circa 3 km al 10,7% secondo Strava. Dalla Forcella discesa per andare a prendere il Castrin. Qua pensavo di trovare una bella salita rilassante al 6%, mi sbagliavo completamente perché è una salita durissima. Strava dice 7,35 km al 8,8% e non fatico a crederci. Poi è larga, quasi senza curve. Mi ha distrutto. Superata questa, discesa infinita verso Lana con un paio di gallerie lunghe ma illuminate. Ho preso il Palade che ero già completamente andato, in più per tutta la salita non ho trovato acqua, nell'ennesimo paese che si chiama Caprile (quanti ce ne saranno in Italia?) ho comprato una coca a 4,50 euro, una scena da Coppa Cobram. La salita non me la sono goduta particolarmente, il primo tratto sul fianco della montagna comunque non mi avrebbe entusiasmato neanche al mattino presto, invece la seconda parte è più bella. In ogni caso anche questa è una salita veramente seria: 17,7 km al 6,8%. In cima ho recuperato un minimo quindi ho deciso di non rientrare subito, prima ho ripreso la Forcella di Brez da Brez, evitando il tratto duro e riscendendo verso Fondo, quindi ho fatto un anellino sui primi 2 km della Mendola con una mezza idea di farla fino in cima se le gambe avessero risposto, ma non hanno risposto.
La Valle ovviamente è bellissima, forse anche più bella in altre stagioni. Però ho la sensazione che per godersela al massimo bisognerebbe sfruttare il più possibile le strade secondarie, perché su quelle che ho fatto io c'è un po' troppo traffico (ad aprile, figuriamoci in estate).


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Oggi giro sulle strade del Tour of the Alps. Partenza da Trento, salita verso Vigolo Vattaro e subito un po' di fatica che non avevo messo in preventivo, quindi non molto incoraggiante. Da Levico ho preso il Vetriolo salendo poi dal versante est che hanno fatto nella tappa di giovedì. Salita stupenda, a parte il primissimo tratto deviando dalla strada principale, che è troppo duro per goderselo. Veramente una chicca, da sfruttare anche al Giro o comunque nel professionismo perché ha la lunghezza e le pendenze giuste per fare una gran differenza (io ci ho messo il doppio dei professionisti). Dalla cima poi vista fenomenale sulla Valsugana. Discesa a Pergine per andare a prendere la Valle dei Mocheni dalla parte est, sulla salita di ieri. Quest'anno ero già salito dall'altra parte e avevo fatto una fatica mostruosa, mi era sembrata infinita. Qua invece molto tranquillo, ma dipende da me, non dalla salita. Qua ci ho messo anche più del doppio dei prof ieri, ma su una salita più scorrevole ci sta. Il problema è che a questo punto si è spenta la luce. Non so il motivo, potrebbero essere mille (la temperatura, una settimana da 12 ore al giorno in ufficio, il maledetto riso che era quasi finito così ieri ho mangiato meno del solito prima di questi giri...), ma di fatto sul Vetriolo ho fatto tantissima fatica. Poi in questo momento me la cavo comunque abbastanza, quindi sono arrivato su dignitosamente, ma dalla cima ho deciso di tagliare e rientrare direttamente senza passare dall'altopiano di Lavarone come avevo programmato. Giù tra l'altro c'era un vento fortissimo, che ha reso fastidiosissimo il tratto da Levico a Caldonazzo.
Comunque i due versanti fatti oggi del Vetriolo (non so se si può chiamare "il Vetriolo" visto che è un paese e non un passo, ma ce lo chiamo lo stesso) sono strepitosi


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