Il doping degli anni '90
Re: Il doping degli anni '90
Salve a tutti,
Susanna conduceva una macchina a noleggio. Era l’11 luglio verso sera, lunghe code al casello autostradale di Saint-Jean-de-Maurienne, fermavano e controllavano tutti. É il suo turno: “Dove sta andando?”
”A Courchevel”
”Da dove viene?”
”Da Monaco”.
“Accosti”.
Il gendarme si gira verso i colleghi, alza il braccio e immediatamente tutti i gendarmi lasciano la postazione. Il traffico torna a scorrere.
Senza perquisire la macchina e verificare i documenti sapevano che era lei che aspettavano.
Più tardi, in commissariato, la curiosità spinse una donna gendarme a chiedere a Susanna: “É vero che a casa hai una Porsche ?”
“E lei come fa a saperlo ?”.
Gelo e sguardi tra i gendarmi per l’inopportuna domanda.
Non era stato un controllo di routine …
Il 13 luglio rimasi in commissariato fino alle 7 di sera, il giudice non c’era. Guardammo la corsa tutti insieme, uno dei gendarmi mi indicò un corridore molto conosciuto, lo chiamò per nome, non era Armstrong e mi disse:« Sappiamo cosa fa quello lì … ma non ce lo lasciano andare a prendere … ».
Prima che iniziasse il Tour in una riunione a porte chiuse tra organizzazione, corridori e staff Leblanc disse che ci sarebbero state perquisizioni. Che strana previsione …
In realtà la mattina del 13 luglio quando due gendarmi entrarono nella mia camera non fecero perquisizioni. Uno dei gendarmi si diresse verso il mio compagno di squadra che era pallido come un cencio e paralizzato dalla paura: “E tu cos’hai da nascondere?”. L’altro gendarme immediatamente lo richiamò dicendogli: “Lui no, solo Frigo”.
Avrebbero dovuto perquisire la camera e la squadra. Invece mi chiesero di raccogliere le mie cose e di seguirli.
Venduto.
Il Ferretti agli inquirenti dichiarò che non escludeva che a fare la soffiata fosse stato un meccanico, un massaggiatore o un corridore. Poi tentò di aggiustare il “non escludo” dicendo che se così fosse stato l’avrebbe saputo …
Non avevo dubbi. Comunque conosco nome e cognome dello spione.
Il lustrascarpe, anche perché privo di intelligenza propria si é limitato ad avvisare la polizia del giorno in cui sarebbe arrivata Susanna. Il suo lavoro é finito lì.
Ma il Mandante … ovvio che c’é stato un Mandante !
Tutto era già pianificato, Leblanc avvisato. Il Tour non voleva altri scandali di squadra. Solo uno, Frigo.
Tanti sapevano, posso assicurarvi che il Mandante ha mosso parecchie pedine, arrivando a contaminare diversi settori. E qui mi devo fermare, non posso dire tutto. Forse un giorno …
Dopo il mio fermo, quasi tutti gli intervistati si finsero scandalizzati: alcuni improvvisamente scoprivano che il doping si usava ancora. Più cercavano di dissimulare e più si infangavano. Si sa, un asino può anche fingersi cavallo ma prima o poi raglia …
Tutti uniti dimenticando il rispetto della presunzione di innocenza e rilasciando dichiarazioni lesive.
Francesco Moser lo conoscete tutti, nel ’05 era presidente del CPA.
ACCPI e CPA sapete di cosa si occupano … prot !
Io e il signor Francesco Moser non c’eravamo mai parlati e detto tra noi non gli sono mai andato a genio. Lo capii prima dei fatti del ’01.
Il 12 mattina mi stavo recando al foglio firma, Susanna era già stata fermata ma non aveva ancora parlato. La gendarmerie venne da me la mattina del 13.
Sentii qualcuno chiamarmi. Con uno scatto felino mi si parò davanti lui: lo «sceriffo». “Vieni qui, vieni qui, ti stavo cercando”, fece alcuni metri al mio fianco, il tempo di dirmi con il sorriso sulle labbra: “oggi con tutto questo caldo sei l’unico corridore a stare al fresco …”. In un attimo eravamo amici per la pelle. Combinazione arrivò anche un noto fotografo, Moserone era euforico, gli disse: “…dai facci una bella foto insieme …”
Dopo la «foto ricordo» me ne andai.
Chissà se l’ha messa tra i suoi trofei !
Il «problema doping» presenta aspetti che toccano anche le istituzioni e certe dichiarazioni o comportamenti se riguardanti personaggi che occupano posizioni di rilievo ne minano la credibilità e sollevano pesanti ombre sulla loro reale missione.
Nella storia del ciclismo quello che é stato fatto al sottoscritto non era mai successo.
Il Mandante ha cercato e ottenuto appoggi e consensi a tutti i livelli. Ogni tanto il sistema vuole la sua vittima per rafforzare la propria posizione: tutto però deve essere circoscritto.
Bella politica.
Ma il Mandante questa volta aveva calcolato male. Vero che la verità non emergerà mai completamente, ma é stato incauto, eccessivamente arrogante e la sua mossa si é rivelata un boomerang.
Ai ciclisti non crede mai nessuno, sono l’anello più debole. I primi e gli unici a pagare.
Sopra non si sale !
Si verificò un fatto inaspettato e da quel momento si innescò una reazione a catena, che mise il Mandante in difficoltà.
Certo, lui aveva già preso accordi e i patti non si cambiano.
Oggi i principali colpevoli, implicati e corrotti li posso mettere tutti in fila. Se tutta questa vicenda fosse stata di dominio pubblico il ciclismo ne sarebbe uscito a pezzi.
Per certi versi il 13 luglio é stata una liberazione.
Ma non pensavo che dire la verità mi portasse un fardello così pesante.
Ho scelto di non avere figli perché non meritavano di vivere in un mondo così di merda.
Oggi ne sono ancora più convinto.
A presto.
Susanna conduceva una macchina a noleggio. Era l’11 luglio verso sera, lunghe code al casello autostradale di Saint-Jean-de-Maurienne, fermavano e controllavano tutti. É il suo turno: “Dove sta andando?”
”A Courchevel”
”Da dove viene?”
”Da Monaco”.
“Accosti”.
Il gendarme si gira verso i colleghi, alza il braccio e immediatamente tutti i gendarmi lasciano la postazione. Il traffico torna a scorrere.
Senza perquisire la macchina e verificare i documenti sapevano che era lei che aspettavano.
Più tardi, in commissariato, la curiosità spinse una donna gendarme a chiedere a Susanna: “É vero che a casa hai una Porsche ?”
“E lei come fa a saperlo ?”.
Gelo e sguardi tra i gendarmi per l’inopportuna domanda.
Non era stato un controllo di routine …
Il 13 luglio rimasi in commissariato fino alle 7 di sera, il giudice non c’era. Guardammo la corsa tutti insieme, uno dei gendarmi mi indicò un corridore molto conosciuto, lo chiamò per nome, non era Armstrong e mi disse:« Sappiamo cosa fa quello lì … ma non ce lo lasciano andare a prendere … ».
Prima che iniziasse il Tour in una riunione a porte chiuse tra organizzazione, corridori e staff Leblanc disse che ci sarebbero state perquisizioni. Che strana previsione …
In realtà la mattina del 13 luglio quando due gendarmi entrarono nella mia camera non fecero perquisizioni. Uno dei gendarmi si diresse verso il mio compagno di squadra che era pallido come un cencio e paralizzato dalla paura: “E tu cos’hai da nascondere?”. L’altro gendarme immediatamente lo richiamò dicendogli: “Lui no, solo Frigo”.
Avrebbero dovuto perquisire la camera e la squadra. Invece mi chiesero di raccogliere le mie cose e di seguirli.
Venduto.
Il Ferretti agli inquirenti dichiarò che non escludeva che a fare la soffiata fosse stato un meccanico, un massaggiatore o un corridore. Poi tentò di aggiustare il “non escludo” dicendo che se così fosse stato l’avrebbe saputo …
Non avevo dubbi. Comunque conosco nome e cognome dello spione.
Il lustrascarpe, anche perché privo di intelligenza propria si é limitato ad avvisare la polizia del giorno in cui sarebbe arrivata Susanna. Il suo lavoro é finito lì.
Ma il Mandante … ovvio che c’é stato un Mandante !
Tutto era già pianificato, Leblanc avvisato. Il Tour non voleva altri scandali di squadra. Solo uno, Frigo.
Tanti sapevano, posso assicurarvi che il Mandante ha mosso parecchie pedine, arrivando a contaminare diversi settori. E qui mi devo fermare, non posso dire tutto. Forse un giorno …
Dopo il mio fermo, quasi tutti gli intervistati si finsero scandalizzati: alcuni improvvisamente scoprivano che il doping si usava ancora. Più cercavano di dissimulare e più si infangavano. Si sa, un asino può anche fingersi cavallo ma prima o poi raglia …
Tutti uniti dimenticando il rispetto della presunzione di innocenza e rilasciando dichiarazioni lesive.
Francesco Moser lo conoscete tutti, nel ’05 era presidente del CPA.
ACCPI e CPA sapete di cosa si occupano … prot !
Io e il signor Francesco Moser non c’eravamo mai parlati e detto tra noi non gli sono mai andato a genio. Lo capii prima dei fatti del ’01.
Il 12 mattina mi stavo recando al foglio firma, Susanna era già stata fermata ma non aveva ancora parlato. La gendarmerie venne da me la mattina del 13.
Sentii qualcuno chiamarmi. Con uno scatto felino mi si parò davanti lui: lo «sceriffo». “Vieni qui, vieni qui, ti stavo cercando”, fece alcuni metri al mio fianco, il tempo di dirmi con il sorriso sulle labbra: “oggi con tutto questo caldo sei l’unico corridore a stare al fresco …”. In un attimo eravamo amici per la pelle. Combinazione arrivò anche un noto fotografo, Moserone era euforico, gli disse: “…dai facci una bella foto insieme …”
Dopo la «foto ricordo» me ne andai.
Chissà se l’ha messa tra i suoi trofei !
Il «problema doping» presenta aspetti che toccano anche le istituzioni e certe dichiarazioni o comportamenti se riguardanti personaggi che occupano posizioni di rilievo ne minano la credibilità e sollevano pesanti ombre sulla loro reale missione.
Nella storia del ciclismo quello che é stato fatto al sottoscritto non era mai successo.
Il Mandante ha cercato e ottenuto appoggi e consensi a tutti i livelli. Ogni tanto il sistema vuole la sua vittima per rafforzare la propria posizione: tutto però deve essere circoscritto.
Bella politica.
Ma il Mandante questa volta aveva calcolato male. Vero che la verità non emergerà mai completamente, ma é stato incauto, eccessivamente arrogante e la sua mossa si é rivelata un boomerang.
Ai ciclisti non crede mai nessuno, sono l’anello più debole. I primi e gli unici a pagare.
Sopra non si sale !
Si verificò un fatto inaspettato e da quel momento si innescò una reazione a catena, che mise il Mandante in difficoltà.
Certo, lui aveva già preso accordi e i patti non si cambiano.
Oggi i principali colpevoli, implicati e corrotti li posso mettere tutti in fila. Se tutta questa vicenda fosse stata di dominio pubblico il ciclismo ne sarebbe uscito a pezzi.
Per certi versi il 13 luglio é stata una liberazione.
Ma non pensavo che dire la verità mi portasse un fardello così pesante.
Ho scelto di non avere figli perché non meritavano di vivere in un mondo così di merda.
Oggi ne sono ancora più convinto.
A presto.
Re: Il doping degli anni '90
Non per morbosa curiosità, però, quando lo riterrai opportuno, il nome del "Mandante" sarebbe da rendere pubblico.
Con le dovute cautele di ordine giudiziario, certo.
Se il tuo Avvocato ti sconsiglia, non farlo.
Se appena c'è la possibilità penso sia meglio di sì.
Con le dovute cautele di ordine giudiziario, certo.
Se il tuo Avvocato ti sconsiglia, non farlo.
Se appena c'è la possibilità penso sia meglio di sì.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
- Maìno della Spinetta
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Re: Il doping degli anni '90
Finalmente uno sincero su uno dei fattori a mio avviso dominanti nella denatalità dell'occidente: la mancanza di speranza. Heidegger e Sprangler docent.
Per il resto, leggo e capisco i timori, in tempi di querele facili ci sta, ma faremo un gioco: noi tiriamo a indovinare, e tu ridi sotto i baffi. Giusto per darti un po' di speranza, che magari ci scappa un figlio
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
Re: Il doping degli anni '90
sarà Spengler ? hai fatto un mix con la marca di jeans....Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 8 dicembre 2019, 10:22Finalmente uno sincero su uno dei fattori a mio avviso dominanti nella denatalità dell'occidente: la mancanza di speranza. Heidegger e Sprangler docent.
Per il resto, leggo e capisco i timori, in tempi di querele facili ci sta, ma faremo un gioco: noi tiriamo a indovinare, e tu ridi sotto i baffi. Giusto per darti un po' di speranza, che magari ci scappa un figlio
Hai citato due filosofi per molti versi antitetici quanto al pensiero, ma accomunabili dalla vicinanza al nazismo. Il primo vi aderì forse per puro arrivismo, ma andando contro la propria opera e il proprio pensiero stesso. Ne uscì ben presto, ma questo rimane come una macchia indelebile nella sua opera che ha completato tuttavia una autentica rivoluzione della filosofia iniziata da Kant e proseguita da Husserl.
Il secondo, viceversa, non vi aderì realmente mai, nonostante ripetuti "corteggiamenti", per il semplice fatto che era ancora più "a destra" di Hitler stesso. E, paradossalmente, per questo motivo gode forse anche di maggiore stima.
Però, mi permetto di dire che nè Heidegger nè Spengler si occupano di "speranza". Il primo è e non vuole uscire dal solco eminentemente ontologico in cui si è messo fin dall'inizio. Il secondo, anzi, vuole indicare una via per allontanarsi dall'estremo pericolo, dalla perdita dell'identità dell'Occidente, che spunta qua e là pure nelle parole di Galimberti, tanto per non andare troppo lontano...
Piuttosto, se vogliamo più prosaicamente parlare di "denatalità", a me una risposta è balenata chiarissima quando ho dovuto per forza di cose giovarmi della collaborazione di un geometra, un avvocato, e alcune aziende edili...le migliaia di euro ballavano come fossero noccioline.
Ci sono sproporzioni immorali, a mio parere, tra l'impegno profuso da certe categorie di lavoratori, e le loro parcelle, che gravano per anni sull'economia domestica. Ormai la parcella del medico specialista, in confronto, è assolutamente commisurata al beneficio ricevuto.
- Maìno della Spinetta
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Re: Il doping degli anni '90
"Come cazzo si scriveva?!?!", Mentre scrivevoherbie ha scritto: ↑domenica 8 dicembre 2019, 15:19sarà Spengler ? hai fatto un mix con la marca di jeans....Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 8 dicembre 2019, 10:22Finalmente uno sincero su uno dei fattori a mio avviso dominanti nella denatalità dell'occidente: la mancanza di speranza. Heidegger e Sprangler docent.
Per il resto, leggo e capisco i timori, in tempi di querele facili ci sta, ma faremo un gioco: noi tiriamo a indovinare, e tu ridi sotto i baffi. Giusto per darti un po' di speranza, che magari ci scappa un figlio
Hai citato due filosofi per molti versi antitetici quanto al pensiero, ma accomunabili dalla vicinanza al nazismo. Il primo vi aderì forse per puro arrivismo, ma andando contro la propria opera e il proprio pensiero stesso. Ne uscì ben presto, ma questo rimane come una macchia indelebile nella sua opera che ha completato tuttavia una autentica rivoluzione della filosofia iniziata da Kant e proseguita da Husserl.
Il secondo, viceversa, non vi aderì realmente mai, nonostante ripetuti "corteggiamenti", per il semplice fatto che era ancora più "a destra" di Hitler stesso. E, paradossalmente, per questo motivo gode forse anche di maggiore stima.
Però, mi permetto di dire che nè Heidegger nè Spengler si occupano di "speranza". Il primo è e non vuole uscire dal solco eminentemente ontologico in cui si è messo fin dall'inizio. Il secondo, anzi, vuole indicare una via per allontanarsi dall'estremo pericolo, dalla perdita dell'identità dell'Occidente, che spunta qua e là pure nelle parole di Galimberti, tanto per non andare troppo lontano...
Piuttosto, se vogliamo più prosaicamente parlare di "denatalità", a me una risposta è balenata chiarissima quando ho dovuto per forza di cose giovarmi della collaborazione di un geometra, un avvocato, e alcune aziende edili...le migliaia di euro ballavano come fossero noccioline.
Ci sono sproporzioni immorali, a mio parere, tra l'impegno profuso da certe categorie di lavoratori, e le loro parcelle, che gravano per anni sull'economia domestica. Ormai la parcella del medico specialista, in confronto, è assolutamente commisurata al beneficio ricevuto.
Non citavo i due tedeschi per la loro vicinanza al nazismo, ma perché hanno descritto in modi diversi la fine dell'uomo occidentale. La disumanizzazione che viviamo e di cui Heidegger ha parlato per primo e con chiarezza, porta a quello. La mancanza di speranza invece è centrale per l'incapacità di rinnovarsi dell'occidente secondo Spengler.
Sui soldi e i figli. Io non dormo la notte per questa questione, però com'è che i tedeschi non li fanno? Pure il decantato welfare francese non ha portato a numeri a saldo positivo. L'esempio più assurdo è Singapore: lì sono pagati per avere figli, ma non li fanno. In una società basata sui consumi i figli sono un costo, non una risorsa. Li fai solo se motivato. In una società marketizzata con mamma e papà al lavoro e felici col Black Friday chi rompe le palle e ti impedisce di lavorare al massimo, andare al cinema, e apericenare coi colleghi è un peso insostenibile. Senza idea di sacrificio, sacrum facere, la fatica la eviti. Meglio estinti e gai, sul Titanic della storia, che affaticati e invecchiati.
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Il doping degli anni '90
Speranze e motivazioni ne ho anche senza aver figli.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 8 dicembre 2019, 10:22
Finalmente uno sincero su uno dei fattori a mio avviso dominanti nella denatalità dell'occidente: la mancanza di speranza. Heidegger e Sprangler docent.
Per il resto, leggo e capisco i timori, in tempi di querele facili ci sta, ma faremo un gioco: noi tiriamo a indovinare, e tu ridi sotto i baffi. Giusto per darti un po' di speranza, che magari ci scappa un figlio
Mi spiace che tu non abbia colto il senso del «mondo di merda» che era riferito al ciclismo e il sistema che gli gravita attorno.
Che poi é una goccia in un mare dello stesso colore .
Non ho fatto propaganda anti-natalità, é un mio diritto scegliere se averne o no.
Con tutti quelli che hai, dovresti sorridere di chi come me non ne vuole. Invece questa cosa probabilmente ti disturba…
Da te mi sarei aspettato un “non sai cosa ti perdi … ”.
A essere performanti ci metti pochi minuti a farli e poi te li tieni.
Quando uno ha delle motivazioni forti non ha bisogno di citare tizio e caio per difendersi.
Mi domando come fai a capire Heidegger e Spengler se non capisci quello che scrivo …
Re: Il doping degli anni '90
questo è vero. Secondo me è abbastanza semplice. Quando c'è una prospettiva concreta di bene, nessun "sacrificio" è troppo. Nel fare fatica a mo' di Pozzo di San Patrizio, ovvero nel cominciare a privarti di tutta la libertà che hai per qualche mese, poi si vedrà, senza prospettive concrete e tangibili di miglioramento, qualunque "sacrificio" tende ad essere di troppo.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 8 dicembre 2019, 17:11
In una società marketizzata con mamma e papà al lavoro e felici col Black Friday chi rompe le palle e ti impedisce di lavorare al massimo, andare al cinema, e apericenare coi colleghi è un peso insostenibile. Senza idea di sacrificio, sacrum facere, la fatica la eviti. Meglio estinti e gai, sul Titanic della storia, che affaticati e invecchiati.
Ma non è tanto questione di essere capaci di speranza, è questione di struttura del mondo. Nemmeno questione di posto fisso, ma di quanta chiarezza e concretezza si percepisce nelle parole di chi ti dirige. Nel mondo del lavoro di oggi, fumosità e vaghezza del linguaggio la fanno da padrone, e pressochè sempre una parola equivoca va sempre interpretata nella più svantaggiosa delle prospettive. E' questo che genera il "pessimismo".
A questo aggiungiamo che, mentre nel 1960, la prospettiva era quella di 15 anni di pensione in una età in cui il vigore fisico è ancora pressochè ottimale (e la vita dei viaggi e ristoranti la potevi rimandare ai 55-65 anni), oggi la prospettiva è quella di lavorare fino alle fine della vita o fino ad un'età in cui poco hai ancora da "prendere" dalla vita. E una cosa è avere il welfare di altri stati e gli orari lavorativi da part-time, una cosa sono le 48 ore la settimana sui turni.
Oltre al fatto che ci sono cose che si pagano in maniera immoralmente cara rispetto al passato.
Ora mi tolgo di torno e aspetto altri testi di un Frigo che, quanto a vena narrativa, mi pare in gran forma.
Mi permetto di suggerirgli di approfondire come meglio può soprattutto quel tentativo di "incastrarlo" da lui narrato in partenza (chi lo ha avvisato per tempo non potrebbe spifferare dell'altro?) . Chissà che non sia meno di ciò che lui teme, e possa vivere un po' più serenamente.
- Maìno della Spinetta
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Re: Il doping degli anni '90
wait wait wait - Citavo te per la chiarezza del concetto e basta. E lo facevo in senso positivo, perché hai esposto un punto radicale e adeguato. la mia in chiusura era una battuta, ti ho messo pure ben due faccine, figurati se mi permetto di dire con freddezza una frase del genere... sarei uno stronzo e basta. E Heidegger e Spengler li ho citati non per difendermi (ma da che cosa poi?) ma perché bene hanno descritto molte decadi fa quanto ci circonda.DarioF ha scritto: ↑domenica 8 dicembre 2019, 18:27Speranze e motivazioni ne ho anche senza aver figli.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 8 dicembre 2019, 10:22
Finalmente uno sincero su uno dei fattori a mio avviso dominanti nella denatalità dell'occidente: la mancanza di speranza. Heidegger e Sprangler docent.
Per il resto, leggo e capisco i timori, in tempi di querele facili ci sta, ma faremo un gioco: noi tiriamo a indovinare, e tu ridi sotto i baffi. Giusto per darti un po' di speranza, che magari ci scappa un figlio
Mi spiace che tu non abbia colto il senso del «mondo di merda» che era riferito al ciclismo e il sistema che gli gravita attorno.
Che poi é una goccia in un mare dello stesso colore .
Non ho fatto propaganda anti-natalità, é un mio diritto scegliere se averne o no.
Con tutti quelli che hai, dovresti sorridere di chi come me non ne vuole. Invece questa cosa probabilmente ti disturba…
Da te mi sarei aspettato un “non sai cosa ti perdi … ”.
A essere performanti ci metti pochi minuti a farli e poi te li tieni.
Quando uno ha delle motivazioni forti non ha bisogno di citare tizio e caio per difendersi.
Mi domando come fai a capire Heidegger e Spengler se non capisci quello che scrivo …
POI ho risposto a Herbie, non parlavo di te, e i miei commenti erano rivolti alla sua osservazione sui soldi.
La frase "non sai cosa ti perdi" non avrei mai potuto dirtela perché io mi limitavo solo a sottolineare la chiarezza del tuo concetto e la tua onestà, ben lontana dalle ipocrisie borghesi, e non uso certo un forum per fare le morali a qualcunaltro, che oltretutto non conosco.
POI Herbie ha parlato della questione soldi, allora rispondendo a lui e non a te ho commentato quella.
Quando ci è arrivato il quarto figlio non sai quante persone a mezzavoce ci han detto "non so come fate, quando aspettavamo il terzo abbiamo deciso di abortire". Magari fosse come dici tu, "A essere performanti ci metti pochi minuti a farli e poi te li tieni." In verità è vero che ci metti pochi minuti, ma poi, se non ti va, te ne liberi. E le ragioni che mi sono state date per quel gesto estremo sono le più borghesi "cambiare casa, ma scherzi, proprio ora che eravamo nella zona che ci piace" "non avremmo mai potuto ripartire con pappe, pianti e pannolini", "se lo dicevo al mi capo mi ammazzava" e altre cagate del genere, molto lontane dal tuo concetto, che riprendevo per la chiarezza e l'adeguatezza, non per schernirlo.
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Re: Il doping degli anni '90
non voglio entrare nella querelle, però a margine farei osservare che MENO DI UN'ORA dovrebbe essere vietato dalla Convenzione Internazionale per i DIritti dell'Uomo. Per altro, i medicinali somministrati all'epoca anche sotto questo punto di vista dovrebbero aver dato una o due marce in più rispetto ai comuni mortali...Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 8 dicembre 2019, 22:31
Quando ci è arrivato il quarto figlio non sai quante persone a mezzavoce ci han detto "non so come fate, quando aspettavamo il terzo abbiamo deciso di abortire". Magari fosse come dici tu, "A essere performanti ci metti pochi minuti a farli e poi te li tieni." In verità è vero che ci metti pochi
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Re: Il doping degli anni '90
Convenzione Europea sui Diritti Umani, please...herbie ha scritto: ↑domenica 8 dicembre 2019, 23:16non voglio entrare nella querelle, però a margine farei osservare che MENO DI UN'ORA dovrebbe essere vietato dalla Convenzione Internazionale per i DIritti dell'Uomo. Per altro, i medicinali somministrati all'epoca anche sotto questo punto di vista dovrebbero aver dato una o due marce in più rispetto ai comuni mortali...Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 8 dicembre 2019, 22:31
Quando ci è arrivato il quarto figlio non sai quante persone a mezzavoce ci han detto "non so come fate, quando aspettavamo il terzo abbiamo deciso di abortire". Magari fosse come dici tu, "A essere performanti ci metti pochi minuti a farli e poi te li tieni." In verità è vero che ci metti pochi
pedantismo stile fallo di frustrazione per via della correzione precedente
Mi unisco al "non entro nella querelle", volevo solo sottolineare la forza di una frase, ed è partito un loop OT - scusate, ora mi attengo al topic e sto sul pezzo.
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Re: Il doping degli anni '90
Salve a tutti,
Lo sponsor non gradisce che il proprio marchio venga associato al doping ma credere che patron Paolo Fassa non ne fosse a conoscenza riesce difficile.
Se non avesse rilasciato ambigue dichiarazioni potrebbe cavarsela dando la colpa ai sottoposti, ma le parole e le azioni intraprese hanno un peso.
Dire che: “… nel 2003 ci eravamo attrezzati per questo obiettivo(Giro) …”, lascia poco spazio alla fantasia. O si riferiva alla collaborazione illegale del dott Marcos Maynar Marino, quindi sapeva e ha taciuto, oppure credeva di gestire un’utensileria.
Possiamo affermare che il servizio medico del Maynar ha avuto i suoi benefici. Nel 2003 é stato il team più vittorioso, 51 successi. Ne é valsa la pena …
Apro una breve parentesi: il dott Maynar non si presentò all’interrogatorio ma accettò di rispondere a un formulario scritto. Disse che aveva interrotto la collaborazione col team per una questione economica, non lo avevano pagato per quello che gli era stato promesso. Lavorava senza contratto e veniva pagato in «nero».
Di sicuro il problema soldi alla Fassa Bortolo era pressoché una costante. Se non vinci ti riduco lo stipendio, se ti ammali pure.
Chi aveva un contratto di immagine era costantemente sotto pressione.
Ma torniamo alle assurde dichiarazioni di patron Paolo Fassa: “Tutte le volte in cui abbiamo scoperto che qualche nostro corridore, per conto proprio, faceva delle cose non corrette, lo abbiamo eliminato”.
“Non posso fare nomi, ha concluso, ma ogni anno uno o due li abbiamo lasciati a casa per questa ragione”. Evviva la verità … difficilmente scopri che un atleta si dopa a fine stagione. A metà anno non hanno mai eliminato qualcuno, perché voleva dire continuare a pagare lo stipendio fino a fine anno. Anche se si dopavano ma vincevano se li teneva. E a conti fatti almeno 6-12 corridori facevano cose «per conto proprio».
Bella squadra !
Chissà perché nel ’03 non hanno sospeso i medici dopo che mi hanno mandato all’ospedale … !
Dire che: “… avete visto tutti la figuraccia di Aitor Gonzales al Terminillo …” emerge con forza che di rispetto per l’atleta e della fatica sportiva il Paolo Fassa non ne conosceva il significato.
Comunque, al patron Paolo Fassa non manca il coraggio. Spero che qualcuno gli abbia riferito cosa hanno dichiarato i giudici: “ … UNA PRATICA DEL DOPING DEGLI ATLETI ISTITUZIONALIZZATA E ORGANIZZATA DAI DIRIGENTI DEL TEAM FASSA BORTOLO …”. Chiedere il risarcimento danni a un atleta dopo quanto emerso dalle indagini francesi é una beffa.
Diceva anche: “La campagna di moralizzazione é servita” e ancora “il doping nella nostra squadra non é tollerato”.
Intendeva forse che nelle altre squadre lo era?
Per essere credibile e coerente a tutti i bei discorsi e non lasciare dubbi avrebbe dovuto chiedere i danni a Giancarlo Ferretti. Invece «cuor di leone» i danni li ha chiesti al sottoscritto.
Peccato per lui che ha perso.
Ma il signor Paolo Fassa ha le sue regole, il suo tribunale e probabilmente lui é il giudice.
Ha sette pistole, quattro fucili e sette guardie del corpo.
Paolo Fassa salta come un ragazzino quando un atleta gli regala trionfi. Quelli che non vincono invece andrebbero eliminati. Meno male che Paolo non ha un pulsante.
La Fassa Spa nella causa civile pretendeva che pubblicassi a mie spese sul quotidiano “Il Gazzettino” che ero stato condannato a tre mesi. Su quello volevano farsi belli al paesello.
Nell’immaginario collettivo lo sport é sinonimo di unione, etica e dedizione ma allora personaggi come Paolo Fassa e Ferretti non erano degni di fare parte di questo mondo.
Una volta lo sponsor era un «padre» e i corridori erano i suoi «figli», nel bene o nel male la fatica e la dedizione gli suscitavano emozioni, certo poi c’era il lato economico, ma veniva dopo.
Nella sentenza del processo di Treviso il giudice attestava: “… IN PARTICOLARE, NON PUO’ ESSERE TRASCURATO CHE LA MEDESIMA(FASSA BORTOLO) SI E’ AVVALSA DI UN DIRETTORE SPORTIVO, GIANCARLO FERRETTI, CON TRASCORSI NON PARTICOLARMENTE LIMPIDI …”.
Giancarlo Ferretti é stato osannato e riciclato al di fuori di ogni logica e controllo democratico. In nome dello sport e di forti interessi economici e politici ha continuato a gravitare in un mondo, quello sportivo, che per coerenza avrebbe dovuto allontanarlo.
Eppure il Ferretti, dimenticando le varie sentenze, in un’intervista del 5/2/18 si autocelebra dicendo: “Allora. Sono un imbecille, uno stupido, uno scemo, che dico: pratico quella cosa lì(doping) per vincere una corsa in più? E perdo lo sponsor?” “ … c’é qualcuno che le ha detto, o ha detto, che Ferretti mi dava questo o quell’altro? Non lo trova. Perché non c’é. Lo stesso Dario Frigo non ha mica detto che gliel’ho dato io. C’é stato un momento che lo ha detto, e poi é sparito. Lei sa dov’é Frigo? Non lo sa nessuno. Non so dov’é, é sparito.”
Eccomi ! Non sono sparito, pensavo che il «mercenario» ti tenesse informato sui miei spostamenti. Ho atteso pazientemente nell’ombra la fine delle questioni legali intraprese dalla Fassa e che le vostre bocche la smettessero di giocare a chi raccontava più bugie. Ferretti, io non ho mai dichiarato che tu mi hai dato sostanze dopanti, ci mancherebbe, quello lo hanno fatto i dottori che lavoravano per te. MA HO DICHIARATO CHE LE SOSTANZE LE HAI PAGATE TU COME HAI PAGATO IL MAYNAR. LA VERITÀ NON SI RITRATTA.
Se non ricordi quello che hai dichiarato trovi tutto agli atti a Chambery.
Riguardo all’imbecille, stupido e scemo i fatti parlano per te.
Anche per oggi basta.
Lasciamo che Ferretti si goda la vecchiaia portando a spasso i suoi cani … uno sono sicuro che si chiama Sansone … e a patron Fassa lasciamo una delle peggiori squadre della storia del ciclismo.
A presto.
NB I link relativi alle dichiarazioni sopracitate li trovate sulla pagina Facebook
Lo sponsor non gradisce che il proprio marchio venga associato al doping ma credere che patron Paolo Fassa non ne fosse a conoscenza riesce difficile.
Se non avesse rilasciato ambigue dichiarazioni potrebbe cavarsela dando la colpa ai sottoposti, ma le parole e le azioni intraprese hanno un peso.
Dire che: “… nel 2003 ci eravamo attrezzati per questo obiettivo(Giro) …”, lascia poco spazio alla fantasia. O si riferiva alla collaborazione illegale del dott Marcos Maynar Marino, quindi sapeva e ha taciuto, oppure credeva di gestire un’utensileria.
Possiamo affermare che il servizio medico del Maynar ha avuto i suoi benefici. Nel 2003 é stato il team più vittorioso, 51 successi. Ne é valsa la pena …
Apro una breve parentesi: il dott Maynar non si presentò all’interrogatorio ma accettò di rispondere a un formulario scritto. Disse che aveva interrotto la collaborazione col team per una questione economica, non lo avevano pagato per quello che gli era stato promesso. Lavorava senza contratto e veniva pagato in «nero».
Di sicuro il problema soldi alla Fassa Bortolo era pressoché una costante. Se non vinci ti riduco lo stipendio, se ti ammali pure.
Chi aveva un contratto di immagine era costantemente sotto pressione.
Ma torniamo alle assurde dichiarazioni di patron Paolo Fassa: “Tutte le volte in cui abbiamo scoperto che qualche nostro corridore, per conto proprio, faceva delle cose non corrette, lo abbiamo eliminato”.
“Non posso fare nomi, ha concluso, ma ogni anno uno o due li abbiamo lasciati a casa per questa ragione”. Evviva la verità … difficilmente scopri che un atleta si dopa a fine stagione. A metà anno non hanno mai eliminato qualcuno, perché voleva dire continuare a pagare lo stipendio fino a fine anno. Anche se si dopavano ma vincevano se li teneva. E a conti fatti almeno 6-12 corridori facevano cose «per conto proprio».
Bella squadra !
Chissà perché nel ’03 non hanno sospeso i medici dopo che mi hanno mandato all’ospedale … !
Dire che: “… avete visto tutti la figuraccia di Aitor Gonzales al Terminillo …” emerge con forza che di rispetto per l’atleta e della fatica sportiva il Paolo Fassa non ne conosceva il significato.
Comunque, al patron Paolo Fassa non manca il coraggio. Spero che qualcuno gli abbia riferito cosa hanno dichiarato i giudici: “ … UNA PRATICA DEL DOPING DEGLI ATLETI ISTITUZIONALIZZATA E ORGANIZZATA DAI DIRIGENTI DEL TEAM FASSA BORTOLO …”. Chiedere il risarcimento danni a un atleta dopo quanto emerso dalle indagini francesi é una beffa.
Diceva anche: “La campagna di moralizzazione é servita” e ancora “il doping nella nostra squadra non é tollerato”.
Intendeva forse che nelle altre squadre lo era?
Per essere credibile e coerente a tutti i bei discorsi e non lasciare dubbi avrebbe dovuto chiedere i danni a Giancarlo Ferretti. Invece «cuor di leone» i danni li ha chiesti al sottoscritto.
Peccato per lui che ha perso.
Ma il signor Paolo Fassa ha le sue regole, il suo tribunale e probabilmente lui é il giudice.
Ha sette pistole, quattro fucili e sette guardie del corpo.
Paolo Fassa salta come un ragazzino quando un atleta gli regala trionfi. Quelli che non vincono invece andrebbero eliminati. Meno male che Paolo non ha un pulsante.
La Fassa Spa nella causa civile pretendeva che pubblicassi a mie spese sul quotidiano “Il Gazzettino” che ero stato condannato a tre mesi. Su quello volevano farsi belli al paesello.
Nell’immaginario collettivo lo sport é sinonimo di unione, etica e dedizione ma allora personaggi come Paolo Fassa e Ferretti non erano degni di fare parte di questo mondo.
Una volta lo sponsor era un «padre» e i corridori erano i suoi «figli», nel bene o nel male la fatica e la dedizione gli suscitavano emozioni, certo poi c’era il lato economico, ma veniva dopo.
Nella sentenza del processo di Treviso il giudice attestava: “… IN PARTICOLARE, NON PUO’ ESSERE TRASCURATO CHE LA MEDESIMA(FASSA BORTOLO) SI E’ AVVALSA DI UN DIRETTORE SPORTIVO, GIANCARLO FERRETTI, CON TRASCORSI NON PARTICOLARMENTE LIMPIDI …”.
Giancarlo Ferretti é stato osannato e riciclato al di fuori di ogni logica e controllo democratico. In nome dello sport e di forti interessi economici e politici ha continuato a gravitare in un mondo, quello sportivo, che per coerenza avrebbe dovuto allontanarlo.
Eppure il Ferretti, dimenticando le varie sentenze, in un’intervista del 5/2/18 si autocelebra dicendo: “Allora. Sono un imbecille, uno stupido, uno scemo, che dico: pratico quella cosa lì(doping) per vincere una corsa in più? E perdo lo sponsor?” “ … c’é qualcuno che le ha detto, o ha detto, che Ferretti mi dava questo o quell’altro? Non lo trova. Perché non c’é. Lo stesso Dario Frigo non ha mica detto che gliel’ho dato io. C’é stato un momento che lo ha detto, e poi é sparito. Lei sa dov’é Frigo? Non lo sa nessuno. Non so dov’é, é sparito.”
Eccomi ! Non sono sparito, pensavo che il «mercenario» ti tenesse informato sui miei spostamenti. Ho atteso pazientemente nell’ombra la fine delle questioni legali intraprese dalla Fassa e che le vostre bocche la smettessero di giocare a chi raccontava più bugie. Ferretti, io non ho mai dichiarato che tu mi hai dato sostanze dopanti, ci mancherebbe, quello lo hanno fatto i dottori che lavoravano per te. MA HO DICHIARATO CHE LE SOSTANZE LE HAI PAGATE TU COME HAI PAGATO IL MAYNAR. LA VERITÀ NON SI RITRATTA.
Se non ricordi quello che hai dichiarato trovi tutto agli atti a Chambery.
Riguardo all’imbecille, stupido e scemo i fatti parlano per te.
Anche per oggi basta.
Lasciamo che Ferretti si goda la vecchiaia portando a spasso i suoi cani … uno sono sicuro che si chiama Sansone … e a patron Fassa lasciamo una delle peggiori squadre della storia del ciclismo.
A presto.
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- lanzillotta
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Re: Il doping degli anni '90
Scopro solo adesso l'esistenza di questo post e la presenza di Dario Frigo sul Forum, non bazzico questa zona del forum, odio il doping e ancora di più parlarne.
Prima di commentare mi darò una lettura a tutto a partire dal primo intervento di Dario.
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Re: Il doping degli anni '90
Ieri sera ho fatto un breve videoeditoriale su quanto Dario sta condividendo con noi.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Il doping degli anni '90
Nel video faccio riferimento a questo corsivo che scrissi quel giorno: http://oldsite.cicloweb.it/articolo/200 ... -solo.html
Rileggendolo, noto il persistere di alcune ingenuità (oggi le riconosco come tali) che di lì a poco avrei spazzato definitivamente via dalla mia visione sul tema.
Rileggendolo, noto il persistere di alcune ingenuità (oggi le riconosco come tali) che di lì a poco avrei spazzato definitivamente via dalla mia visione sul tema.
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- lanzillotta
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Re: Il doping degli anni '90
Ciao marco condivido il tuo pensiero su molte cose dette, il doping esiste anche oggi, in tutti gli sport. Io mi chiedo come mai in sport come calcio e basket americano in primis non ci siano mai casi di doping? Al massimo beccano quello che usa cocaina, eppure secondo me in quei 2 sport il doping gira anche più che nel ciclismo e nell'atletica. Sarà per una questione di interessi economici??
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Re: Il doping degli anni '90
Bel video... cosa scrive Frigo l'avevo già letto... quello che è questa epoca probabilmente ne sapremo di più tra 15 20 anni...
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2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
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2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
2024: MuscatClassic
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Re: Il doping degli anni '90
Lettura veramente interessante.
Anche su Pantani.
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Verità e giustizia per Marco Pantani, una battaglia di civiltà.
Lasciamolo in pace un cazzo!
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Re: Il doping degli anni '90
Interessante dibattito.
Credo che per fare una vera lotta al doping sia necessario estendere la colpa e le sanzioni ai dirigenti e manager.
Non credo sia possibile che un atleta superseguito riesca a fare qualcosa di nascosto.
Non credo che un ciclista riesca a gestire un traffico di sostanze illecite da solo.
Beccano un corridore positivo, lui paga come è giusto che sia ma facciamo pagare anche al manager.
Io sarei per cacciare dal mondo del ciclismo tutti i manager che si ritrovano atleti positivi e vedreste che pulizia.
Medici... la stessa cosa... Radiati dall'albo.
Il doping si può sconfiggere solo andando a colpire anche altre persone oltre ai corridori.
Approfitto per salutare Dario. Eravamo in squadra insieme da dilettanti al 2 anno.
Credo che per fare una vera lotta al doping sia necessario estendere la colpa e le sanzioni ai dirigenti e manager.
Non credo sia possibile che un atleta superseguito riesca a fare qualcosa di nascosto.
Non credo che un ciclista riesca a gestire un traffico di sostanze illecite da solo.
Beccano un corridore positivo, lui paga come è giusto che sia ma facciamo pagare anche al manager.
Io sarei per cacciare dal mondo del ciclismo tutti i manager che si ritrovano atleti positivi e vedreste che pulizia.
Medici... la stessa cosa... Radiati dall'albo.
Il doping si può sconfiggere solo andando a colpire anche altre persone oltre ai corridori.
Approfitto per salutare Dario. Eravamo in squadra insieme da dilettanti al 2 anno.
Re: Il doping degli anni '90
Marzullianamente, ti sei fatto una domanda e ti sei dato una risposta.lanzillotta ha scritto: ↑mercoledì 11 dicembre 2019, 15:54
Ciao marco condivido il tuo pensiero su molte cose dette, il doping esiste anche oggi, in tutti gli sport. Io mi chiedo come mai in sport come calcio e basket americano in primis non ci siano mai casi di doping? Al massimo beccano quello che usa cocaina, eppure secondo me in quei 2 sport il doping gira anche più che nel ciclismo e nell'atletica. Sarà per una questione di interessi economici??
Oltre che per interessi economici, direi che quei due sport sono gestiti da gente che evidentemente capisce che non ha senso depauperare il proprio "giocattolo" minandone alle basi la credibilità.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Re: Il doping degli anni '90
Io non credo, Admin, che il depauperamento sia avvenuto ( solo) per insipienza.
Credo sia avvenuto perché non si verificasse quello di altri sport, più potenti.
Qualcosa bisognava pur dare in pasto quando sono usciti scandali a valanga: Scuola Ferrara, Acqua Acetosa, processo alla Juve ( dove i calciatori erano solo testimoni) ecc.
In certi casi, sono complottista, sì.
Credo sia avvenuto perché non si verificasse quello di altri sport, più potenti.
Qualcosa bisognava pur dare in pasto quando sono usciti scandali a valanga: Scuola Ferrara, Acqua Acetosa, processo alla Juve ( dove i calciatori erano solo testimoni) ecc.
In certi casi, sono complottista, sì.
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- lanzillotta
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Re: Il doping degli anni '90
Ciao Dario, cosa pensi degli atleti che giustificano i loro insuccessi con la classica espressione "io vado a pane e acqua"??
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Re: Il doping degli anni '90
Ciao, ognuno può «dire» quello che vuole.lanzillotta ha scritto: ↑sabato 14 dicembre 2019, 12:50
Ciao Dario, cosa pensi degli atleti che giustificano i loro insuccessi con la classica espressione "io vado a pane e acqua"??
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Re: Il doping degli anni '90
Buongiorno Dario. Prima di tutto vorrei farti i complimenti, era da tempo che mi chiedevo che fine avessi fatto e sono contento di sapere che stai bene, anche se naturalmente non ci conosciamo. Le tua testimonianza, il tuo poter camminare a testa alta, non possono che essere presi da esempio. Per questo e per altri motivi stai sicuro che non resterai solo se deciderai di continuare, come spero, con la pubblicazione dei tuoi molto ben scritti racconti di verità.
Un solo appunto in merito alla tua risposta qui sopra, mi pare un poco affrettata. E' vero che ci vogliono le prove ma si possono fare molti esempi di atleti (corridori ciclisti professionisti) mai trovati positivi ad un controllo sui quali difficilmente però si può mettere la mano sul fuoco. In sostanza, come sostieni apertamente anche tu dai tuoi scritti, il sistema "becca" chi vuole, non necessariamente tutti quelli non beccati erano puliti, anzi.
Sarebbe molto facile fare molti nomi ma non è ciò che mi interessa, come neppure chiedere a te.
Saluti e grazie ancora.
Re: Il doping degli anni '90
Ma infatti credo ci fosse una punta d'ironia in quella risposta...Ciclononno ha scritto: ↑sabato 14 dicembre 2019, 15:27Buongiorno Dario. Prima di tutto vorrei farti i complimenti, era da tempo che mi chiedevo che fine avessi fatto e sono contento di sapere che stai bene, anche se naturalmente non ci conosciamo. Le tua testimonianza, il tuo poter camminare a testa alta, non possono che essere presi da esempio. Per questo e per altri motivi stai sicuro che non resterai solo se deciderai di continuare, come spero, con la pubblicazione dei tuoi molto ben scritti racconti di verità.
Un solo appunto in merito alla tua risposta qui sopra, mi pare un poco affrettata. E' vero che ci vogliono le prove ma si possono fare molti esempi di atleti (corridori ciclisti professionisti) mai trovati positivi ad un controllo sui quali difficilmente però si può mettere la mano sul fuoco. In sostanza, come sostieni apertamente anche tu dai tuoi scritti, il sistema "becca" chi vuole, non necessariamente tutti quelli non beccati erano puliti, anzi.
Sarebbe molto facile fare molti nomi ma non è ciò che mi interessa, come neppure chiedere a te.
Saluti e grazie ancora.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Il doping degli anni '90
Salve a tutti,
Oggi vi racconterò una serie di mini-storie.
Queste storie sono frutto di una fervida immaginazione. Se anche può sembrare che si faccia riferimento a persone o fatti realmente accaduti é puramente casuale e resta una speculazione appannaggio del lettore.
Buona lettura.
1. L’epoca dalla metà degli anni ’90 all’OP é stata caratterizzata da subdoli e plateali giochi di potere. Poche regole e una popolarità sempre più in ascesa che cominciava a dare fastidio a certi ordini.
L’UCI, da sempre schiava del Tour, una certa politica e le forze dell’ordine da una parte, dall’altra i ciclisti, in balia di tutto e di tutti … pochi i privilegiati.
Al Giro, la fallita perquisizione al rientro dalla Grecia ha segnato il punto di inizio di un tiro al bersaglio.
2. Ercolino e ilBandito erano seduti a tavola che discutevano. Ercolino disse: “com’é possibile che vedi tutte queste cose in gruppo e io non vedo mai niente …”
E ilBandito: “può darsi che tu dica il vero, ma io non ho vinto il Giro e tu si. Tu corri sempre davanti e io dietro. Da dietro si ha tutta un’altra prospettiva delle cose: gli orizzonti si allargano … E poi guarda Impavido che corre sempre dietro, in un attimo chiama a raccolta i compagni e si porta davanti”.
3. A ilBandito quella salita era sempre stata indigesta. Lui e Impavido tagliarono il traguardo assieme attardati. Combinazione, entrambi dovevano essere ospiti in televisione quel giorno a raccontare le loro storie. Storie diverse ma simili.
Impavido, un predestinato di una classe immensa. ilBandito, un buon corridore che aveva saputo ritagliarsi il suo spazio. Intanto che si cambiavano ilBandito la buttò sul ridere: “Impavido, aveva ragione il commissario Fizzetti, era meglio se stavamo a casa …”. Impavido non rispose, qualcosa aveva catturato la sua attenzione: dietro di lui vicino alla zona antidoping delle persone litigavano.
Impavido entrò per primo in tv. ilBandito venne fatto attendere per qualche minuto. Nell’attesa scambiò alcune battute con il suo boss Acquacheta: “in tanti anni che faccio questo lavoro non mi era mai capitato di vedere una scena del genere. Si sono presentate due equipe per fare i controlli antidoping e hanno litigato per una buona mezz’ora per chi li dovesse fare. E guarda lì, ancora discutono”. Il parcheggio era ormai deserto, tutti erano già partiti, li aspettava un lungo trasferimento. ilBandito non disse nulla, aveva altro per la testa.
La mattina seguente andò da Impavido a chiedere cosa ne pensasse di quella scena. Impavido era un fiume in piena: “ieri a qualcuno gli hanno fatto una sorpresa, sono venuti a cercare quello che gli altri avevano l’ordine di non cercare … Qualcuno che in passato ha puntato il dito contro di me e te da oggi ce l’ha puntato addosso. Vediamo che effetto gli fa. Tempo un paio di giorni e vedrai che si torna ad andare a una velocità più ragionevole …”
ilBandito ascoltò in silenzio senza dare seguito.
Aveva ragione, Marta venne beccato. Un bel casino. ilBandito andò da Impavido: “mica é finita, guarda lì, tempo cinque kilometri e vedrai che si ferma anche lui …alla fine hanno limitato i danni …”. E così fu, Anacleto sembrava che dovesse morire da un momento all’altro, fingeva, dopo un paio di kilometri salì in macchina. “Se non ci tuteliamo e non ci diamo noi delle regole senza che siano altri dall’esterno ad intervenire con alla base solo motivazioni politiche é finita. Partire tutti alla pari e che vinca il migliore …”. Aveva ragione, ilBandito percorse il resto della giornata quasi in trance, aveva senso correre sapendo che non eravamo tutti alla pari e che alla fine, quando decidevano, era sempre e solo uno che pagava per interessi più grandi di lui. Certo, in palio la gloria …
Nei giorni successivi ilBandito e Impavido parlarono ancora di quello che stava succedendo. Impavido voleva cambiare le cose, ma aveva bisogno dell’aiuto di tutti. ilBandito tacque, cosa avrebbe potuto fare …?
Alla fine vinse uno con la giacca a quadri chiara …
Chi aveva il dito puntato capì che il giocattolo per ragioni politiche si era rotto e a fine anno lasciò.
Impavido voleva lottare contro il sistema, voleva autonomia e rispetto per lui e i suoi colleghi, ha pagato con la vita questa sua presunzione …
Di lui si diceva in gruppo che se non di fidava più di un compagno lo lasciava andare … é morto solo.
4. Due sono le cose anomale avvenute durante i fatti di Medjugorje.
La prima. La taratura dei macchinari.
A quel Giro i Vampiri vennero ai Templi e a Cesenatico, la seconda volta i macchinari erano stati tarati più bassi. Chi aveva 46 era a 44. Quasi a voler dire che da oggi cieli sereni …
La seconda. La catena di comando.
Chi viene a succhiare il sangue nel momento in cui verifica che c’é qualcosa di anomalo deve informare chi sta sopra di lui. In un caso come quello di Medjugorje si é arrivati ad informare anche il Papa. E il Papa nel bene o nel male prende una decisione, in ballo la gloria …
L’ultima decisione spetta a Lui.
Così é stato per il Mandriano e così tentò di fare il nuovo Papa con Spiderman, quando mandò i suoi emissari a capire cosa fosse andato storto.
Poi per carità alla Santa Sede bazzicano un sacco di prelati, cardinali ecc. ognuno col proprio credo e i propri idoli. Una soffiata ai giornali può sempre scappare …
L’anno prima di Medjugorje sul Lago ci vollero alcune ore per avere un verdetto.
Al villaggio si arrivò a mormorare che invertirono i risultati. Voci di paese …
Poi un giorno due uomini col pennacchio dissero a ilBandito: “Ti sembra normale che Tizio guadagni di più dell’anno prima dopo i risultati delle analisi?”. IlBandito curioso andò a riferirlo al diretto interessato che rispose: “ma pensa …”.
Tolse ogni dubbio …
A Medjugorje il risultato fu rapido quasi lo aspettassero …
I Bravi che si sono fatti vivi a distanza di molti anni, lo hanno fatto solo per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da qualcos’altro. Forse qualcuno si stava spingendo un pò troppo oltre in una direzione che poteva compromettere tanta gente che conta.
5. Se fosse stato tradito da uno della sua squadra avrebbe cambiato squadra … non lo fece.
Se c’entravano i Bravi sarebbe andato a correre altrove, Tour o Vuelta … invece non é stato più lo stesso.
Ma capì che da quel momento era in balia di certe istituzioni …
É morto solo ma era «monitorato». Lui sapeva tante cose … in tanti sapevano cosa gli stava succedendo ma ci si é preoccupati «solo» che non dicesse cose «sbagliate».
6. “Che vinca il migliore”.
IlBandito andò da Mago Merlino per un test. Quando ormai stavano per congedarsi arrivò una telefonata.
“Ciao Mago di Oz come stai? Ormai ci siamo, il Tour é alle porte. I nomi di quelli che hai preparato sono rimasti gli stessi? … I miei si.”
“A proposito per le Olimpiadi rimaniamo d’accordo che ne prepariamo X a testa? Dimmi un pò i nomi”. Mago Merlino si segnò i nomi.
“I miei sono …. senti un pò ma quelli che non fanno il Tour quanti giorni prima li fai smettere con il Dianabol?”.
Mago Merlino guardava fuori dalla finestra, ilBandito che aveva ascoltato tutto, iniziava a domandarsi se si ricordava della sua presenza …
Finita la telefonata Mago Merlino si rivolse a ilBandito: “hai capito chi era? Tienitelo per te”.
E ilBandito: “sarà fatto …”
7. Il doping e la Pantera Rosa.
Joker e un giornalista della Pantera Rosa, ebbero una conversazione al Romandia. Joker era scontento del rendimento del Servo: “adesso mi ha detto che sparisce per 3 settimane e che quando torna non lo riconosco più … un’altra persona. Cosa pensi che vada a fare …”.
Sarà andato a Lourdes ?
ilBandito e la Talpa che erano nei paraggi ascoltarono esterrefatti quello che Joker raccontava …
Malgrado tutto non avvenne alcuna trasformazione.
8. All’Alpe, il Servo dormì con la moglie: di mezzo un rabbocco. Tanti sapevano, ma nessuno avvertì la Polizia.
9. Quando ilBandito fu beccato, il Citrullo se la rideva, dimenticando che avevano dormito in camera insieme … mangiando dello stesso pane !
Quando fu il suo turno frignò come un bambino implorando addirittura il santo perdono …
Oggi ha la presunzione di alzare la testa a casa di altri.
Anche per oggi basta.
Saluti.
Oggi vi racconterò una serie di mini-storie.
Queste storie sono frutto di una fervida immaginazione. Se anche può sembrare che si faccia riferimento a persone o fatti realmente accaduti é puramente casuale e resta una speculazione appannaggio del lettore.
Buona lettura.
1. L’epoca dalla metà degli anni ’90 all’OP é stata caratterizzata da subdoli e plateali giochi di potere. Poche regole e una popolarità sempre più in ascesa che cominciava a dare fastidio a certi ordini.
L’UCI, da sempre schiava del Tour, una certa politica e le forze dell’ordine da una parte, dall’altra i ciclisti, in balia di tutto e di tutti … pochi i privilegiati.
Al Giro, la fallita perquisizione al rientro dalla Grecia ha segnato il punto di inizio di un tiro al bersaglio.
2. Ercolino e ilBandito erano seduti a tavola che discutevano. Ercolino disse: “com’é possibile che vedi tutte queste cose in gruppo e io non vedo mai niente …”
E ilBandito: “può darsi che tu dica il vero, ma io non ho vinto il Giro e tu si. Tu corri sempre davanti e io dietro. Da dietro si ha tutta un’altra prospettiva delle cose: gli orizzonti si allargano … E poi guarda Impavido che corre sempre dietro, in un attimo chiama a raccolta i compagni e si porta davanti”.
3. A ilBandito quella salita era sempre stata indigesta. Lui e Impavido tagliarono il traguardo assieme attardati. Combinazione, entrambi dovevano essere ospiti in televisione quel giorno a raccontare le loro storie. Storie diverse ma simili.
Impavido, un predestinato di una classe immensa. ilBandito, un buon corridore che aveva saputo ritagliarsi il suo spazio. Intanto che si cambiavano ilBandito la buttò sul ridere: “Impavido, aveva ragione il commissario Fizzetti, era meglio se stavamo a casa …”. Impavido non rispose, qualcosa aveva catturato la sua attenzione: dietro di lui vicino alla zona antidoping delle persone litigavano.
Impavido entrò per primo in tv. ilBandito venne fatto attendere per qualche minuto. Nell’attesa scambiò alcune battute con il suo boss Acquacheta: “in tanti anni che faccio questo lavoro non mi era mai capitato di vedere una scena del genere. Si sono presentate due equipe per fare i controlli antidoping e hanno litigato per una buona mezz’ora per chi li dovesse fare. E guarda lì, ancora discutono”. Il parcheggio era ormai deserto, tutti erano già partiti, li aspettava un lungo trasferimento. ilBandito non disse nulla, aveva altro per la testa.
La mattina seguente andò da Impavido a chiedere cosa ne pensasse di quella scena. Impavido era un fiume in piena: “ieri a qualcuno gli hanno fatto una sorpresa, sono venuti a cercare quello che gli altri avevano l’ordine di non cercare … Qualcuno che in passato ha puntato il dito contro di me e te da oggi ce l’ha puntato addosso. Vediamo che effetto gli fa. Tempo un paio di giorni e vedrai che si torna ad andare a una velocità più ragionevole …”
ilBandito ascoltò in silenzio senza dare seguito.
Aveva ragione, Marta venne beccato. Un bel casino. ilBandito andò da Impavido: “mica é finita, guarda lì, tempo cinque kilometri e vedrai che si ferma anche lui …alla fine hanno limitato i danni …”. E così fu, Anacleto sembrava che dovesse morire da un momento all’altro, fingeva, dopo un paio di kilometri salì in macchina. “Se non ci tuteliamo e non ci diamo noi delle regole senza che siano altri dall’esterno ad intervenire con alla base solo motivazioni politiche é finita. Partire tutti alla pari e che vinca il migliore …”. Aveva ragione, ilBandito percorse il resto della giornata quasi in trance, aveva senso correre sapendo che non eravamo tutti alla pari e che alla fine, quando decidevano, era sempre e solo uno che pagava per interessi più grandi di lui. Certo, in palio la gloria …
Nei giorni successivi ilBandito e Impavido parlarono ancora di quello che stava succedendo. Impavido voleva cambiare le cose, ma aveva bisogno dell’aiuto di tutti. ilBandito tacque, cosa avrebbe potuto fare …?
Alla fine vinse uno con la giacca a quadri chiara …
Chi aveva il dito puntato capì che il giocattolo per ragioni politiche si era rotto e a fine anno lasciò.
Impavido voleva lottare contro il sistema, voleva autonomia e rispetto per lui e i suoi colleghi, ha pagato con la vita questa sua presunzione …
Di lui si diceva in gruppo che se non di fidava più di un compagno lo lasciava andare … é morto solo.
4. Due sono le cose anomale avvenute durante i fatti di Medjugorje.
La prima. La taratura dei macchinari.
A quel Giro i Vampiri vennero ai Templi e a Cesenatico, la seconda volta i macchinari erano stati tarati più bassi. Chi aveva 46 era a 44. Quasi a voler dire che da oggi cieli sereni …
La seconda. La catena di comando.
Chi viene a succhiare il sangue nel momento in cui verifica che c’é qualcosa di anomalo deve informare chi sta sopra di lui. In un caso come quello di Medjugorje si é arrivati ad informare anche il Papa. E il Papa nel bene o nel male prende una decisione, in ballo la gloria …
L’ultima decisione spetta a Lui.
Così é stato per il Mandriano e così tentò di fare il nuovo Papa con Spiderman, quando mandò i suoi emissari a capire cosa fosse andato storto.
Poi per carità alla Santa Sede bazzicano un sacco di prelati, cardinali ecc. ognuno col proprio credo e i propri idoli. Una soffiata ai giornali può sempre scappare …
L’anno prima di Medjugorje sul Lago ci vollero alcune ore per avere un verdetto.
Al villaggio si arrivò a mormorare che invertirono i risultati. Voci di paese …
Poi un giorno due uomini col pennacchio dissero a ilBandito: “Ti sembra normale che Tizio guadagni di più dell’anno prima dopo i risultati delle analisi?”. IlBandito curioso andò a riferirlo al diretto interessato che rispose: “ma pensa …”.
Tolse ogni dubbio …
A Medjugorje il risultato fu rapido quasi lo aspettassero …
I Bravi che si sono fatti vivi a distanza di molti anni, lo hanno fatto solo per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da qualcos’altro. Forse qualcuno si stava spingendo un pò troppo oltre in una direzione che poteva compromettere tanta gente che conta.
5. Se fosse stato tradito da uno della sua squadra avrebbe cambiato squadra … non lo fece.
Se c’entravano i Bravi sarebbe andato a correre altrove, Tour o Vuelta … invece non é stato più lo stesso.
Ma capì che da quel momento era in balia di certe istituzioni …
É morto solo ma era «monitorato». Lui sapeva tante cose … in tanti sapevano cosa gli stava succedendo ma ci si é preoccupati «solo» che non dicesse cose «sbagliate».
6. “Che vinca il migliore”.
IlBandito andò da Mago Merlino per un test. Quando ormai stavano per congedarsi arrivò una telefonata.
“Ciao Mago di Oz come stai? Ormai ci siamo, il Tour é alle porte. I nomi di quelli che hai preparato sono rimasti gli stessi? … I miei si.”
“A proposito per le Olimpiadi rimaniamo d’accordo che ne prepariamo X a testa? Dimmi un pò i nomi”. Mago Merlino si segnò i nomi.
“I miei sono …. senti un pò ma quelli che non fanno il Tour quanti giorni prima li fai smettere con il Dianabol?”.
Mago Merlino guardava fuori dalla finestra, ilBandito che aveva ascoltato tutto, iniziava a domandarsi se si ricordava della sua presenza …
Finita la telefonata Mago Merlino si rivolse a ilBandito: “hai capito chi era? Tienitelo per te”.
E ilBandito: “sarà fatto …”
7. Il doping e la Pantera Rosa.
Joker e un giornalista della Pantera Rosa, ebbero una conversazione al Romandia. Joker era scontento del rendimento del Servo: “adesso mi ha detto che sparisce per 3 settimane e che quando torna non lo riconosco più … un’altra persona. Cosa pensi che vada a fare …”.
Sarà andato a Lourdes ?
ilBandito e la Talpa che erano nei paraggi ascoltarono esterrefatti quello che Joker raccontava …
Malgrado tutto non avvenne alcuna trasformazione.
8. All’Alpe, il Servo dormì con la moglie: di mezzo un rabbocco. Tanti sapevano, ma nessuno avvertì la Polizia.
9. Quando ilBandito fu beccato, il Citrullo se la rideva, dimenticando che avevano dormito in camera insieme … mangiando dello stesso pane !
Quando fu il suo turno frignò come un bambino implorando addirittura il santo perdono …
Oggi ha la presunzione di alzare la testa a casa di altri.
Anche per oggi basta.
Saluti.
Re: Il doping degli anni '90
Mannaggia a me.
Ho capito soltanto chi era l'Impavido.
Ho capito soltanto chi era l'Impavido.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Re: Il doping degli anni '90
o mio Dio,
rispetto per te e mi si stringe ancora il cuore pensando a "Impavido"
grazie Dario, spero che in giorno tutto questo possa essere scritto in modo libero in un intervista o libro o che almeno google translate aggiunga oltre alle lingue la voce "ciclismo" per alcuni per pezzi che non sono riuscito a tradurre
rispetto per te e mi si stringe ancora il cuore pensando a "Impavido"
grazie Dario, spero che in giorno tutto questo possa essere scritto in modo libero in un intervista o libro o che almeno google translate aggiunga oltre alle lingue la voce "ciclismo" per alcuni per pezzi che non sono riuscito a tradurre
Re: Il doping degli anni '90
No, l'enigmistica non è mai stata il mio forte.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Re: Il doping degli anni '90
Nino, sei uno scrittore... come fa un romanziere a scrivere le battute tra due personaggi? O se le immagina, o gliele hanno riferite, oppure...
Re: Il doping degli anni '90
Sì, Madonna di Campiglio l'avevo pure capita.
Mi riferivo ai nomi presenti a Madonna di Campiglio che non ho inquadrato.
Ultima modifica di nino58 il mercoledì 18 dicembre 2019, 16:13, modificato 1 volta in totale.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Re: Il doping degli anni '90
Oppure c'era anche lui.
Il bandito è Frigo stesso ?
Dario, illuminaci.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Il doping degli anni '90
Ercolino dovrebbe essere o Savoldelli o Gotti.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Il doping degli anni '90
Potremmo comprare una vocale...?nino58 ha scritto: ↑mercoledì 18 dicembre 2019, 16:11Oppure c'era anche lui.
Il bandito è Frigo stesso ?
Dario, illuminaci.
Anche etimologicamente parlando il Bandito non può che essere lui.
Marta è un soprannome bizzarro per il corridore che penso io...chissà da dove vien fuori...
Re: Il doping degli anni '90
da "ercolino sempre in piedi" direi più il secondo.
Anche perchè in seguito vengono narrati i fatti del GIro 2002, se non vado errato, che fu il primo di Savoldelli, quindi prima non lo aveva ancora vinto neppure lui...
Re: Il doping degli anni '90
Dai che proviamo tanto a me non querelano.
Bandito=Frigo
Impavido=Pirata
Ercolino=Gotti
Fizzetti=Ferretti?
Acquacheta= ?
Maglia a quadri chiara= Savoldelli?
Medjugorje=M.d.Campiglio
Lago?=
Mago Merlino= Maynar?
Marta= Simoni
Papa= Verbruggen? Nuovo Papa Pat M.Q.?
Mandriano= Armstrong
Joker=?
Servo e moglie=?
Citrullo= Garzelli?
Talpa=?
Bandito=Frigo
Impavido=Pirata
Ercolino=Gotti
Fizzetti=Ferretti?
Acquacheta= ?
Maglia a quadri chiara= Savoldelli?
Medjugorje=M.d.Campiglio
Lago?=
Mago Merlino= Maynar?
Marta= Simoni
Papa= Verbruggen? Nuovo Papa Pat M.Q.?
Mandriano= Armstrong
Joker=?
Servo e moglie=?
Citrullo= Garzelli?
Talpa=?
Re: Il doping degli anni '90
... aveva puntato il dito Vs Frigo e Pantani, se si parla della stessa persona non è Garzelli.
Re: Il doping degli anni '90
Tanti nomi, tante storie, tanti anni in questi racconti. La storia 1 ci racconta che con l'ingresso del ciclismo professionistico nel mondo olimpico, l'antidoping è stato la leva di potere per molte persone, Verbruggen in testa.
Provo a mettere le mie correzioni ed evitare le querele:
Provo a mettere le mie correzioni ed evitare le querele:
Arme ha scritto: ↑mercoledì 18 dicembre 2019, 18:30 Dai che proviamo tanto a me non querelano.
ilBandito=Aglini
Impavido=Pirata
Ercolino=Gotti
Fizzetti=Garisali ds il Lando al Giro 2002
Acquacheta= Martinelli
Maglia a quadri chiara= Savoldelli
Medjugorje=M.d.Campiglio
Lago= Lugano
Mago Merlino= Ford mod. Mito
Marta= Garzelli
Papa= Verbruggen? Nuovo Papa Pat M.Q.?
Mandriano= Armstrong
Joker= Alluminetti al Romandia 2004
Servo e moglie= La più grande delusione spagnola del Joker
Citrullo= sarei tentato di dire il mancato campione del mondo del 2005
Talpa=se guardiamo a qualche post precedente lo si trova facilmente
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Il doping degli anni '90
Azz scrivi i nomi che si capisce ancora meno. Tanto è una tua interpretazione mica ti querelano
Il mancato campione del mondo 2005 intendi Valverde o petacchi?
Chi cazz è alluminetti?
Il mancato campione del mondo 2005 intendi Valverde o petacchi?
Chi cazz è alluminetti?
Sapete perché la gente ama lo sport? Perché nello sport c'è giustizia. Perché nello sport, prima o poi, trionfa la giustizia. Perché nello sport, prima o poi, i conti tornano, arrivano i nostri, vincono i buoni. (Pastonesi)
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Re: Il doping degli anni '90
Manca Tizio ==> Forconi.
Mentre a mio avviso Citrullo ==> Basso, che ha corso in Fassa - Bortolo con Il Bandito.
Mi sfugge il Servo.
Mentre a mio avviso Citrullo ==> Basso, che ha corso in Fassa - Bortolo con Il Bandito.
Mi sfugge il Servo.
Re: Il doping degli anni '90
Io non ho capito quasi nessuno, ma ammetto che sta per diventare il topic più bello dell'anno
Re: Il doping degli anni '90
in effetti ha senso...Belluschi M. ha scritto: ↑mercoledì 18 dicembre 2019, 20:52
Mentre a mio avviso Citrullo ==> Basso, che ha corso in Fassa - Bortolo con Il Bandito.
comunque grazie a tutti per il vostro aiuto per capire meglio il racconto...
2015:TreValliVaresine
2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
2017:Kuurne, TroBroLeon
2018:Tour of Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
2024: MuscatClassic
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Re: Il doping degli anni '90
Anacleto potrebbe essere rebellin. Dice che finse un malore e si ritirò dopo pochi km di tappa, dopo che beccarono Marta (che potrebbe essere simoni). Ed in effetti rebellin (Anacleto come per dire il vecchio) risulta ritirato proprio alla dodicesima tappa.
Re: Il doping degli anni '90
Concordo... e già che ci siamo (fuori piove, saltata l’uscita in Gravel programmata ), continuiamo l’analisi.
SE si parla del Giro 2002 c’è un piccolo problema: ilBandito e Impavido non arrivarono mai staccati E insieme, ovviamente finché furono entrambi in gara. Impavido prendeva minuti quasi ad ogni tappa, mentre ilBandito era in classifica, e pure di brutto, fino all’arrivo in cui un altro “finì benzina”. A meno che non si parli della tappa di Varazze, in cui però quello attardato in pratica era il gruppo (combinazione, andai a vederla dalle parti del Bric Berton, prendendo vagonate d’acqua ). Strano poi che fosse quella la salita poco digerita dal Bandito, fra l’altro abbastanza lontana dal traguardo.
Quindi? Ricordo impreciso? Perché effettivamente gli indizi che indicano quella corsa sono altrimenti piuttosto forti...
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Re: Il doping degli anni '90
Anche perchè quello che a fine anno lasciò credo che sia un imprenditore recentemente scomparso.
Re: Il doping degli anni '90
pure sulla cote di Ans non arrivarono insieme?Bitossi ha scritto: ↑giovedì 19 dicembre 2019, 10:48Concordo... e già che ci siamo (fuori piove, saltata l’uscita in Gravel programmata ), continuiamo l’analisi.
SE si parla del Giro 2002 c’è un piccolo problema: ilBandito e Impavido non arrivarono mai staccati E insieme, ovviamente finché furono entrambi in gara. Impavido prendeva minuti quasi ad ogni tappa, mentre ilBandito era in classifica, e pure di brutto, fino all’arrivo in cui un altro “finì benzina”. A meno che non si parli della tappa di Varazze, in cui però quello attardato in pratica era il gruppo (combinazione, andai a vederla dalle parti del Bric Berton, prendendo vagonate d’acqua ). Strano poi che fosse quella la salita poco digerita dal Bandito, fra l’altro abbastanza lontana dal traguardo.
Quindi? Ricordo impreciso? Perché effettivamente gli indizi che indicano quella corsa sono altrimenti piuttosto forti...
L'episodio del litigio fra commissari deve essere avvenuto per forza di cose in Belgio...
sono sempre curioso sull'origine di questo bizzarro soprannome dato a Garzelli
Effettivamente "Citrullo" fa assonanza con "Birillo", ma da lì a trarre conclusioni, boh...
Ultima modifica di herbie il giovedì 19 dicembre 2019, 11:35, modificato 2 volte in totale.