trader ha scritto:Ma solo a me ieri (soprattutto prima degli ultimi 2-3km di salita quando poi ha iniziato ad esser stanco e quindi molto meno composto) sembrava di vederlo stilisticamente molto simile ad Andy Schleck dei bei tempi? Pedalava da seduto con grande agilità ed ogni tanto rilanciava alzandosi...anche la corporatura una volta seduto mi sembrava simile...poi boh sarà stata la maglia bianca ma per me quando veniva su così agile era un gran bel vedere come il fratellino dei bei tempi....
Poi ovvio che non sto confrontando la classe e non sto dicendo che è forte come Scheckino...sto solo dicendo che per me ci assomigliava molto per come veniva su!!
edit: che poi adesso che ci penso dovrebbe essere qualcosa che derivi un po' dal suo passato che se non sbaglio è stato un biker...mmm questo potrebbe forse anche avvantaggiarlo oggi sullo Zoncolan perché sappiamo si va meglio da seduti che da in piedi...vediamo un pò...
sono abbastanza d'accordo. Anche a me esteticamente è piaciuta molto la sua pedalata agile e composta nella prima parte della salita, come anche trovavo bellissima quella di Andy. Ha invece, se si può chiamare "difetto", il "difetto" di scomporsi molto, assumendo quella andatura "en danceuse" dei corridori di un tempo che su certe pendenze con i rapportoni di allora faticavano molto, invece,quando è a tutta, e questo ovviamente diventa un segnale per gli avversari. Fino ad oggi, la pedalata molto ondeggiante la aveva messa in mostra quando era all'attacco, negli ultimi chilometri. Viceversa oggi pedalava in quel modo già a inizio salita e infatti lo hanno attaccato subito. Resistenza non da poco, comunque, l'ultima giornata tirata fin dall'inizio dopo una cronoscalata tra le più dure, ci può stare un leggero calo. Purtroppo Quintana ha la sua stessa età, questo è il problema.
Una nota, però.
Sulle pendenze dello Zoncolan non si va affatto meglio seduti! Si vedono corridori salire seduti perchè non ne hanno per alzarsi in piedi. Quando pedali in piedi le pulsazioni si alzano di 5-10 e se sei già a limare sulla massima frequenza cardiaca, non hai letteralmente il margine "di fiato" per alzarti sui pedali. Inoltre il mal di gambe, una volta che sei seduto, ti "inchioda" sulla sella, visto che lo stesso sforzo di alzarsi ha un suo, momentaneo, peso, su queste pendenze.
Scalatori potenti anche di braccia ( e Gilberto Simoni, ad esempio, non aveva il braccino sottilissimo classico degli scalatori, anzi....) invece su queste pendenze riescono un po' meglio a mantenere la pedalata "in piedi" e ne traggono vantaggio, rimanendo, per così dire, sul loro terreno.
Questa, tra l'altro, può essere una delle ragioni per le quali queste salite durissime tendono a dare qualche fastidio in più agli scalatori puri, che prediligono sempre la pedalata in piedi. Essendo quasi costretti a rimanere seduti, si trovano spesso a spingere "di gamba" da seduti, sullo stesso piano dei passisti, e giocando quindi praticamente "in trasferta".