Re: Dubbi, domande, sospetti
Inviato: domenica 28 luglio 2019, 23:03
Non sarebbe male.
rispondo qua perche' sporcare il thread di un ragazzino con un motore eccezionale non mi sembra il massimo..Gianluca Avigo - bove ha scritto: ↑sabato 3 agosto 2019, 21:09 Partendo dall'articolo in Home Page "Il cannibalismo tornerà di moda"
Voglio fare una riflessione a voce alta.
Ma non è che la lotta al doping sta funzionando veramente? Mi spiego. Nell'ultimo ventennio abbiamo visto tutti un livellamento verso l'alto delle prestazioni. Tutti andavano forte e cedimenti (bambole) pochi. Non è che ora, grazie appunto a controlli più seri, i fenomeni si distinguono dai buoni ottimi atleti, come capitava anni fa? Insomma con il doping ematico, i fenomeni "veri" erano spariti.
Forse la mia è solo una speranza, ma voglio cominciare a crederci.
marco_graz ha scritto: ↑domenica 4 agosto 2019, 12:00rispondo qua perche' sporcare il thread di un ragazzino con un motore eccezionale non mi sembra il massimo..Gianluca Avigo - bove ha scritto: ↑sabato 3 agosto 2019, 21:09 Partendo dall'articolo in Home Page "Il cannibalismo tornerà di moda"
Voglio fare una riflessione a voce alta.
Ma non è che la lotta al doping sta funzionando veramente? Mi spiego. Nell'ultimo ventennio abbiamo visto tutti un livellamento verso l'alto delle prestazioni. Tutti andavano forte e cedimenti (bambole) pochi. Non è che ora, grazie appunto a controlli più seri, i fenomeni si distinguono dai buoni ottimi atleti, come capitava anni fa? Insomma con il doping ematico, i fenomeni "veri" erano spariti.
Forse la mia è solo una speranza, ma voglio cominciare a crederci.
Cmq questo non spiega come mai ci sono alcune squadre che costantemente vanno a mille (DQS, Jumbo, Sky, Bora, Mitchelton, Astana) e altre che da qualche anno non imbucano una stagione come TDD e Katusha pur avendo atleti di buon livello fra le loro fila (per dirne uno Valgren o Mentjes che per quanto possa stare antipatico da top 10 al tour e' passato a non andare oltre la 30esima posizione).
So che ci possono essere mille ragioni, ma certe cose non si spiegano se non con la solita frase "alcune squadra ce l'hanno meglio di altre"
Io ti dico questo: quando lo spettacolo è veramente frutto di talento autentico (che naturalmente non tutti sono in grado di rilevare), godiamoci lo spettacolo. È un modo per raccontare la favola a modo nostro (visto che ormai è appurato che quella della pulizia dello sport professionistico è una delle favole più frequenti che siamo costretti a sentire per una parte della nostra vita, ossia prima della presa di coscienza). Bisogna solo avere l'occhio e le competenze per capire dove sta il purosangue e dove sta il somaro, basta semplicemente quello.Gianluca Avigo - bove ha scritto: ↑domenica 4 agosto 2019, 17:23marco_graz ha scritto: ↑domenica 4 agosto 2019, 12:00rispondo qua perche' sporcare il thread di un ragazzino con un motore eccezionale non mi sembra il massimo..Gianluca Avigo - bove ha scritto: ↑sabato 3 agosto 2019, 21:09 Partendo dall'articolo in Home Page "Il cannibalismo tornerà di moda"
Voglio fare una riflessione a voce alta.
Ma non è che la lotta al doping sta funzionando veramente? Mi spiego. Nell'ultimo ventennio abbiamo visto tutti un livellamento verso l'alto delle prestazioni. Tutti andavano forte e cedimenti (bambole) pochi. Non è che ora, grazie appunto a controlli più seri, i fenomeni si distinguono dai buoni ottimi atleti, come capitava anni fa? Insomma con il doping ematico, i fenomeni "veri" erano spariti.
Forse la mia è solo una speranza, ma voglio cominciare a crederci.
Cmq questo non spiega come mai ci sono alcune squadre che costantemente vanno a mille (DQS, Jumbo, Sky, Bora, Mitchelton, Astana) e altre che da qualche anno non imbucano una stagione come TDD e Katusha pur avendo atleti di buon livello fra le loro fila (per dirne uno Valgren o Mentjes che per quanto possa stare antipatico da top 10 al tour e' passato a non andare oltre la 30esima posizione).
So che ci possono essere mille ragioni, ma certe cose non si spiegano se non con la solita frase "alcune squadra ce l'hanno meglio di altre"
Evidentemente visti i trascorsi ho moltissimi dubbi. La novità di questo 2019 è "lo spettacolo" unito alla prestazione. Quindi forse per egoismo, voglio sperare.
Mi auto cito
"Forse la mia è solo una speranza, ma voglio cominciare a crederci."
Nessuno è in grado di dire con certezza dove inizia e finisce il doping, figuriamoci quanto conti.castelli ha scritto: ↑martedì 6 agosto 2019, 9:09 bisogna prima intendersi quanto il doping conti sulla prestazione.
se dici che il doping conta molto il fatto che alcuni siano più furbi e la sfanghino fa pensare che muovendo i meccanismi giusti il circo possa tirare fuori i conigli dal cilindro a piacimento. gli inglesi che vincono i fenomeni belgi che staccano il gruppo compatto i bravi australiani il volenteroso basso etc.
se dici che il doping conti molto vale la qualunque.
se dici che il doping conta a corrente alternata mettendo i buoni vincitori da una parte e i cattivi vincitori dall'altra senza un metro razionalmente accettabile per dividere le due categorie stai sparando a salve. qui vale la qualunque al cubo. la qualuque condita con licenze letterarie laudatorie per gli amici e infamatorie per i nemici. con effetto comico in bundle, almeno ai miei occhi.
se dici che il doping non conta nulla devi accettare chi vince e perdere e prendere lo sport per quello che è.
appartengo alla categoria, con il caveat che secondo me il doping conta abbastanza poco e non nulla.
come dappertutto è un compromesso. è un compromesso per quelli che corrono e lo dovrebbe essere per noi che guardiamo.
off topic
a tutti quelli che la "smigazzano" col doping anni 90 la prestazione di ullrich ad arcalis è fatta ANCHE grazie al doping. ma ANCHE grazie ad un numero spropositato di mezzi che lo tirano, come tirano a colpi panta e virenque. ci sono moltissime moto in tutte le gare.
chiaro che jan mica sta a misurare il tempo di scalata, non gliene fotte nulla, si accoda alla moto se gli sta davanti e quando non c'è spinge lo stesso.
credo che il record di scalata di pantani su campiglio sia imbattibile (sicuramente nella parte finale), negli ultimi 3 km ci sono una decina di moto che fanno muro.
certi record di scalata si possono spiegare ANCHE con questo. poi c'è il doping libero e le cyclette notturne. ok.
Posso chiederti una curiosità, avulsa dal messaggio che condivido.?pacho ha scritto: ↑mercoledì 7 agosto 2019, 0:52 posto che lo sport professionistico e doping non si possono scindere. Posto che fotte sega che il corridore x o y butti giù la nitroglicerina, ecc...non scendiamo a valle con la piena. Fatte tutte queste premesse.
Dire che il doping non cambia la prestazione è la più grossa stronzata che ho letto in 15 anni di forum, oltre che qualche anno di ciclismo pedalato.
Se il doping non cambiasse la prestazione, non sarebbe doping.pacho ha scritto: ↑mercoledì 7 agosto 2019, 0:52 posto che lo sport professionistico e doping non si possono scindere. Posto che fotte sega che il corridore x o y butti giù la nitroglicerina, ecc...non scendiamo a valle con la piena. Fatte tutte queste premesse.
Dire che il doping non cambia la prestazione è la più grossa stronzata che ho letto in 15 anni di forum, oltre che qualche anno di ciclismo pedalato.
Ah non l avrei mai detto sul femminile... le italiane non sono o almeno erano fino a poco tempo fa legate alle forze armate?pacho ha scritto: ↑venerdì 9 agosto 2019, 15:02 non ho esperienza diretta nel ciclismo femminile. Da quanto mi ha detto un ds di una squadra professionistica femminile (poi radiato x fatti connessi), la situazione è peggiore. Per quanto riguarda l'età in cui ci si inizia a dopare. Quando correvo, già da junior parecchi andavano giù di epo, senza contare cortisone, testosterone, e quant'altro. Col ferro in endovena era diffuso già tra gli allievi. Però devi considerare che ti sto parlando del periodo peggiore possibile, a cavallo degli anni 90/00 e nella zona peggiore possibile (il triangolo delle bermuda tra emilia e lombardia). Per rispondere a giorgio ricci. non sono mai stato prof. sono arrivato ad under ma quando ho capito un po' meglio l'andazzo, ho mollato quasi subito. qualche mese dopo uno che correva con me ci è rimasto secco per un infarto, e la maggior parte dei miei compagni di squadra (quelli forti) radiati a vita o per qualche decennio. Gente che al primo ritiro gli si dava i minuti in salita, poi si 'ammalavano', sparivano 15 giorni, e al II ritiro facevano i buchi per terra.
Tanto per dire che il doping non altera la prestazione. Robe da matti.
Ma veramente pensi che nei gruppi militari si faccia prevenzione* in tema di doping? [sonora risata]
Ma di che anno sei? Perche io pure ho corso e proprio in quel triangolo li essendo reggiano (pero' dal 1999, come esordiente secondo anno).pacho ha scritto: ↑venerdì 9 agosto 2019, 15:02 non ho esperienza diretta nel ciclismo femminile. Da quanto mi ha detto un ds di una squadra professionistica femminile (poi radiato x fatti connessi), la situazione è peggiore. Per quanto riguarda l'età in cui ci si inizia a dopare. Quando correvo, già da junior parecchi andavano giù di epo, senza contare cortisone, testosterone, e quant'altro. Col ferro in endovena era diffuso già tra gli allievi. Però devi considerare che ti sto parlando del periodo peggiore possibile, a cavallo degli anni 90/00 e nella zona peggiore possibile (il triangolo delle bermuda tra emilia e lombardia). Per rispondere a giorgio ricci. non sono mai stato prof. sono arrivato ad under ma quando ho capito un po' meglio l'andazzo, ho mollato quasi subito. qualche mese dopo uno che correva con me ci è rimasto secco per un infarto, e la maggior parte dei miei compagni di squadra (quelli forti) radiati a vita o per qualche decennio. Gente che al primo ritiro gli si dava i minuti in salita, poi si 'ammalavano', sparivano 15 giorni, e al II ritiro facevano i buchi per terra.
Tanto per dire che il doping non altera la prestazione. Robe da matti.
Luca, i corpi militari per le ragazze sono stati per molti anni (e sono ancora) una fonte di sostentamento, visto che di ciclismo femminile purtroppo non si campa. Non so attualmente a quanto si attestino precisamente gli ingaggi ma se non sei una supercampionessa tipo Vos, Van Der Breggen etc. che qualche migliaia di euro la mette assieme, le altre ragazze guadagnano veramente una miseria. Se, con la riforma, si arriverà ad una definitiva professionalizzazione con un monte salari regolamentato, le cose potrebbero andare meglio, però il nostro ciclismo potrebbe risentirne non poco (ad oggi pochissime squadre risponderebbero a certi requisiti). Di conseguenza, ancora adesso molte ragazze in Italia ricevono semplicemente dei rimborsi spese e così ad un'attività ciclistica che se non corri in determinate squadre, va anche spesso a singhiozzo, si affianca lo studio o, chi può permetterselo, un lavoro. Emblematico però il fatto che praticamente tutti i nostri talenti al femminile delle due ruote nel corso degli anni abbiano scelto la strada dei corpi militari. Una cosa che capisco per i motivi sopra elencati ma che, per altri motivi, non mi è mai piaciuta (specialmente in occasione dei campionati italiani, in cui vedi ragazze che corrono tutto l'anno assieme ritrovarsi come avversarie e, di conseguenza, compagne di ragazze con cui sono avversarie per tutto il resto dell'anno) ma tant'è (più che altro per la concezione che ho io delle forze armate, ossia un qualcosa di cui si dovrebbe entrare a far parte solo se si sente la vocazione e non quindi per meri fini opportunistici, ovviamente questo è il mio pensiero).Luca90 ha scritto: ↑venerdì 9 agosto 2019, 16:05Ah non l avrei mai detto sul femminile... le italiane non sono o almeno erano fino a poco tempo fa legate alle forze armate?pacho ha scritto: ↑venerdì 9 agosto 2019, 15:02 non ho esperienza diretta nel ciclismo femminile. Da quanto mi ha detto un ds di una squadra professionistica femminile (poi radiato x fatti connessi), la situazione è peggiore. Per quanto riguarda l'età in cui ci si inizia a dopare. Quando correvo, già da junior parecchi andavano giù di epo, senza contare cortisone, testosterone, e quant'altro. Col ferro in endovena era diffuso già tra gli allievi. Però devi considerare che ti sto parlando del periodo peggiore possibile, a cavallo degli anni 90/00 e nella zona peggiore possibile (il triangolo delle bermuda tra emilia e lombardia). Per rispondere a giorgio ricci. non sono mai stato prof. sono arrivato ad under ma quando ho capito un po' meglio l'andazzo, ho mollato quasi subito. qualche mese dopo uno che correva con me ci è rimasto secco per un infarto, e la maggior parte dei miei compagni di squadra (quelli forti) radiati a vita o per qualche decennio. Gente che al primo ritiro gli si dava i minuti in salita, poi si 'ammalavano', sparivano 15 giorni, e al II ritiro facevano i buchi per terra.
Tanto per dire che il doping non altera la prestazione. Robe da matti.
Sull'età assurdo pensavo da pro, mai avrei immaginato da juniores
Nessun complotto, sono controlli organizzati da CONI e FCI e possono farli solo sulle atlete italiane. In almeno una tappa del Giro Rosa e in almeno una tappa del Toscana accade ogni anno bene o maleAbruzzese ha scritto: ↑sabato 10 agosto 2019, 2:20 Altra cosa: in passato mi era giunta voce che in alcuni dei più importanti appuntamenti in Italia (leggasi tappe del Giro Rosa o simili) si siano presentati i "vampiri" la mattina presto ma che abbiano effettuato i controlli alle sole formazioni italiane. Ordini dall'alto? Vai a sapere...
Anche io, nella mia esperienza fino a junior in quegli anni, in Emilia Romagna non ho mai conosciuto direttamente compagni che abusassero di farmaci illeciti. Le testimonianze più vicine al doping ematico che ho sentito, venivano dalla Paletti di Riccò. Per il resto i più "sporchi" parlavano tranquillamente di ferro e defaticanti in endovena. A livello di risultati bene o male i più forti alle corse erano sempre quei soliti 10-15 atleti per regione, non ho mai visto exploit clamorosi. Ho visto poi molti che da junior volavano, arenarsi poi quasi subito nel giro di un paio d'anni da Under. Ma quello era effettivamente un altro mondo.marco_graz ha scritto: ↑venerdì 9 agosto 2019, 21:55Ma di che anno sei? Perche io pure ho corso e proprio in quel triangolo li essendo reggiano (pero' dal 1999, come esordiente secondo anno).pacho ha scritto: ↑venerdì 9 agosto 2019, 15:02 non ho esperienza diretta nel ciclismo femminile. Da quanto mi ha detto un ds di una squadra professionistica femminile (poi radiato x fatti connessi), la situazione è peggiore. Per quanto riguarda l'età in cui ci si inizia a dopare. Quando correvo, già da junior parecchi andavano giù di epo, senza contare cortisone, testosterone, e quant'altro. Col ferro in endovena era diffuso già tra gli allievi. Però devi considerare che ti sto parlando del periodo peggiore possibile, a cavallo degli anni 90/00 e nella zona peggiore possibile (il triangolo delle bermuda tra emilia e lombardia). Per rispondere a giorgio ricci. non sono mai stato prof. sono arrivato ad under ma quando ho capito un po' meglio l'andazzo, ho mollato quasi subito. qualche mese dopo uno che correva con me ci è rimasto secco per un infarto, e la maggior parte dei miei compagni di squadra (quelli forti) radiati a vita o per qualche decennio. Gente che al primo ritiro gli si dava i minuti in salita, poi si 'ammalavano', sparivano 15 giorni, e al II ritiro facevano i buchi per terra.
Tanto per dire che il doping non altera la prestazione. Robe da matti.
E smentisco categoricamente almeno fino a junior...almeno nel mio giro nessuno faceva uso di qualcosa di piu' di creatina (e anche li avevo dubbi che funzionasse) e qualche ritiro con la squadra della regione l'ho fatto..
Poi non so se in Lombardia/veneto la situazione era diversa, o forse in Toscana (visto che comunque i piu' forti erano o veneti o toscani (Agnoli e Gatto) nel 2003 e Capecchi nel 2004 gli Junior piu' vincenti..
Oovviamente le cose cambiavano alla grande da u23..ma li si sa e sapeva
Non ho mai corso con voi, essendo io un paio d'anni più giovane. Di Riccò sentii direttamente chiacchiere da suoi compagni di squadra o gruppo di allenamento. Ma si sa che su questo tema nessuno si espone mai chiaramente. Però ricordo abbastanza bene discorsi del tipo "si carica troppo ", "è pieno come un uovo" ecc.. Evidentemente, per carattere era uno che non nascondeva nemmeno tanto questo aspetto "esogeno ".pacho ha scritto: ↑sabato 10 agosto 2019, 15:12 Niи di che anno sei? io 83.
con Ricco ci avevo fatti gli italiani assieme da allievi selezionati per l emilia romagna.
se non ricordo male c erano 3 indicative, nella prima naturalmente caduto, poi un secondo e un terzo, con R. terzo e quarto
cmq da junior dipende per chi si correva... la squadra x cui correvo vinceva 50 gare l anno...
Grazie per la risposta. Immaginavo una simile situazione. Mi era già stata riportata da alcuni amici che han corso negli junior e under una quindicina di anni fa.pacho ha scritto: ↑venerdì 9 agosto 2019, 15:02 non ho esperienza diretta nel ciclismo femminile. Da quanto mi ha detto un ds di una squadra professionistica femminile (poi radiato x fatti connessi), la situazione è peggiore. Per quanto riguarda l'età in cui ci si inizia a dopare. Quando correvo, già da junior parecchi andavano giù di epo, senza contare cortisone, testosterone, e quant'altro. Col ferro in endovena era diffuso già tra gli allievi. Però devi considerare che ti sto parlando del periodo peggiore possibile, a cavallo degli anni 90/00 e nella zona peggiore possibile (il triangolo delle bermuda tra emilia e lombardia). Per rispondere a giorgio ricci. non sono mai stato prof. sono arrivato ad under ma quando ho capito un po' meglio l'andazzo, ho mollato quasi subito. qualche mese dopo uno che correva con me ci è rimasto secco per un infarto, e la maggior parte dei miei compagni di squadra (quelli forti) radiati a vita o per qualche decennio. Gente che al primo ritiro gli si dava i minuti in salita, poi si 'ammalavano', sparivano 15 giorni, e al II ritiro facevano i buchi per terra.
Tanto per dire che il doping non altera la prestazione. Robe da matti.
meno male che non ho mai corso. Altrimenti, sono pressochè sicuro che, dopo aver fatto un solo anno questa irritante esperienza, mi sarei riempito anch'io come un cavallo, morale o non morale, la cosa lascia il tempo che trova. Se mi trovo davanti chi è più forte di me, da sempre (e credo che uno che corre dalla tenera età di 12 anni li conosca bene i suoi limiti), sono onorato anche solo di comparire nell'ordine d'arrivo, altrimenti proprio no. In certi casi, i "dopati" hanno tutta la mia comprensione. OOOOOOhh l'ho detto.
Pasta al pesto senza esagerare, comunque.Morellino ha scritto: ↑giovedì 29 agosto 2019, 13:41 In Toscana a 16 anni c'era chi faceva uso di epo, credo fossero pratiche personali (anni 99/2000), uno di Massa fu squalificato da 2 anno esordiente, non dico altro. Lasciando fare l'epo, non è normale nemmeno che tu alzi la ferritina in via endovenosa da allievo... Io sono andato a correre dopo aver mangiato la pasta al pesto e la bistecchina di maiale, questo è talento naturale
Da junior cominciava il doping di squadra, il giorno prima di firmare per uno squadrone, ho capito da altri le regole del gioco, il mio ego spropositato ha detto no grazie.
Magari adesso, che di soldi ne girano parecchi meno, è possibile divertirsi in bici fino a 20 anni, mangiando pasta al pesto e arrivando non troppo lontano da quelli bravi...o magari no.
ma in realta' dipende da che regione nasci io fino a 18 anni a pasta olio e parmigiano mi divertivo un sacco (niente bistecchina, al massimo qualche fettina di prosciutto crudo)Morellino ha scritto: ↑giovedì 29 agosto 2019, 13:41 In Toscana a 16 anni c'era chi faceva uso di epo, credo fossero pratiche personali (anni 99/2000), uno di Massa fu squalificato da 2 anno esordiente, non dico altro. Lasciando fare l'epo, non è normale nemmeno che tu alzi la ferritina in via endovenosa da allievo... Io sono andato a correre dopo aver mangiato la pasta al pesto e la bistecchina di maiale, questo è talento naturale
Da junior cominciava il doping di squadra, il giorno prima di firmare per uno squadrone, ho capito da altri le regole del gioco, il mio ego spropositato ha detto no grazie.
Magari adesso, che di soldi ne girano parecchi meno, è possibile divertirsi in bici fino a 20 anni, mangiando pasta al pesto e arrivando non troppo lontano da quelli bravi...o magari no.
Che c'entra?
Un commento del genere non deve stare su questo forum, o al massimo può stare nella sezione "Diffamazioni, affermazioni da querela", non in "Dubbi, domande, sospetti"
In realtà stava già male in Malesia , nell’ultima tappa è sempre stato in fondo al gruppo e pensava di non riuscire a finire la corsamarco_graz ha scritto: ↑venerdì 21 febbraio 2020, 10:05 Strano pero' doveva correre in Antalya ma sta male poverino
Il mi pare esprime un dubbio... sono le basi della grammatica italiana...Beppugrillo ha scritto: ↑venerdì 21 febbraio 2020, 6:49Un commento del genere non deve stare su questo forum, o al massimo può stare nella sezione "Diffamazioni, affermazioni da querela", non in "Dubbi, domande, sospetti"
Secondo me se ti querela il "Mi pare" non basta. Ma secondo me (dubbio)Luca90 ha scritto: ↑venerdì 21 febbraio 2020, 11:57Il mi pare esprime un dubbio... sono le basi della grammatica italiana...Beppugrillo ha scritto: ↑venerdì 21 febbraio 2020, 6:49Un commento del genere non deve stare su questo forum, o al massimo può stare nella sezione "Diffamazioni, affermazioni da querela", non in "Dubbi, domande, sospetti"
Si dice spesso "il doping non trasforma un ronzino in un purosangue".giorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 27 aprile 2020, 0:19 Il Bufalo è significativo di com era il ciclismo in quegli anni. Altro che metrora. Era un autentica bomba . Ricordo che ero imbarazzato a guardarlo
Vi sono risposte individuali alle medesime sostanze, dunque dipende dal ronzino.Tour de Berghem ha scritto: ↑lunedì 27 aprile 2020, 10:17
Si dice spesso "il doping non trasforma un ronzino in un purosangue".
Be’, Nem, visto che se ne parla anche in altri luoghi (Meteore), uno che di suo aveva il 49,9 di ematocrito, certificazioni di dispensa a parte, realisticamente che cosa poteva fare? Questo, quando fu posto il limite del 50%, dato che non esistevano ancora tecniche per rintracciare l’EPO esogeno. Prima, sciambola, e forse per questo accidentalmente si misurarono valori anche intorno al 60%.nemecsek. ha scritto: ↑lunedì 27 aprile 2020, 12:29Vi sono risposte individuali alle medesime sostanze, dunque dipende dal ronzino.Tour de Berghem ha scritto: ↑lunedì 27 aprile 2020, 10:17
Si dice spesso "il doping non trasforma un ronzino in un purosangue".
Studio francese postato mi pare da Filippo Cauz ecc ecc (sarà la quinta volta che lo scrivo) sostiene questa tesi, fateve na ricerca sul forume.
Sempre su queste pagine vi fu chi sostenne che chi aveva ematocrito fisiologicamente alto fosse meno aiutato da epo esogena, se fosse (o sia ) vero, resta comunque una generalizzazione.
Wada come wada, dal 2008 le cose se complicano cor pasaporte.
Sempre su queste pagine si sostenne che chi riuscisse ad avere un accurato protocollo riuscisse ad essere invisibile o quasi.
E chi ci riusciva? Quelli che potevano permettersi i migliori "consulenti" nel settore.
Nacque così il doping klassista, e le relative discussioni che tanto ci hanno deliziato in questa sezione
Chi ha parlato liberamente di doping (Anquetil in testa) mi pare che contrasti abbastanza il virgolettato.Tour de Berghem ha scritto: ↑lunedì 27 aprile 2020, 10:17Si dice spesso "il doping non trasforma un ronzino in un purosangue".giorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 27 aprile 2020, 0:19 Il Bufalo è significativo di com era il ciclismo in quegli anni. Altro che metrora. Era un autentica bomba . Ricordo che ero imbarazzato a guardarlo
Mi ha sempre lasciato un po' perplesso questa frase.
Casi come quelli del Bufalo Gutierrez, Bernhard Kohl, Sella che dalla mediocrità ti vince le tre tappe più difficili di un giro di alto livello come il 2008...mi hanno sempre fatto pensare che invece questa frase non è poi così vera. Anzi.
Voi cosa ne pensate ?
Le mie considerazioni possono avere un senso ?
ciao ciao
Da alcune testimonianze degli anni 90, con il fai da te a buon mercato c'è gente che s'è presa porcherie di ogni tipo abbastanza inutili per le prestazioni ma funzionali a bruciarsi anzitempo il fisico (e con l'escalation incontrollata e crescente tra i dilettanti sono ovviamente aumentate le carriere lampo)giorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 27 aprile 2020, 10:43 Grazie della risposta.
Metto dentro anche Faustini e Pistore, altri che hanno ottenuto ottimi piazzamenti a Giro e Vuelta per scomparire subito dopo.
Ho sempre pensato che certa roba va usata 'cum grano salis', se ti riempi troppo magari raggiungi prestazioni 'monstre' ma ti bruci in un amen
Mentre se metti benzina buona in un bel motore, senza esagerare, vai oltre i tuoi limiti, sarai competitivo per i tuoi obbiettivi, e con un buon scarico e disintossicazione potrai ripetere per anni il trattamento.
Credo che questi fenomeni da una stagione o meno abbiano usato cocktail da cavallo, senza seguire tabelle ed altro, perché erano troppo scarsi di loro. Armstrong che era una macchina da laboratorio riusciva a ripetere quasi all'infinito il giochetto.
Se avete altre opinioni, sono curioso di sentirle
L'opinione era quella di un corridore che divideva per i suoi attacchi verbali, qualcuno malignava fin da subito su certe cose e io credo che lui non si sia aiutato in tal senso (il famoso certificato per l'ematocrito alto alla fine ce l'avevano altri giovani promettenti in quel momento), parlando a sproposito e facendo scelte non corrette. Mi pare che peraltro sia lui stesso oggi a parlare in questi termini di sé.Gabriele 99 ha scritto: ↑domenica 10 maggio 2020, 23:14 In questi giorni ho recuperato i momenti più importanti della carriera di Riccò, Giro 2007 e 2008 e Tour 2008. Qual'era l'opinione su di lui all'epoca? Si pensava potesse vincere quel Tour dopo l'attacco sull'Aspin? Sia in Rai che su Eurosport, nel commento di quella tappa, furono restii a esplicitare il paragone con Pantani, ma si percepivano le grandi aspettative che c'erano su Riccò. E fa altrettanto impressione a posteriori vedere che l'attenzione fosse tutta su Riccò, mentre Nibali era "solo" un buon giovane.
Non avendo vissuto quel periodo, mi piacerebbe sentire la vostra
Erwann mentheour nella propria biografia... Parlava di lui come di uno che dal nulla aveva fatto un anno 7o al giro e 5o alla vuelta (l'identikit corrisponde).barrylyndon ha scritto: ↑sabato 16 maggio 2020, 19:37 Di Faustini,non ricordo piu' chi, qualcuno fece allusioni che fosse un matto...per la sua spregiudicatezza..almeno si credeva che quel qualcuno parlasse di lui..
Faustini ha fatto strada nella vita. Fa l'odontoiatra a Brescia, la sua città.barrylyndon ha scritto: ↑sabato 16 maggio 2020, 19:37 Di Faustini,non ricordo piu' chi, qualcuno fece allusioni che fosse un matto...per la sua spregiudicatezza..almeno si credeva che quel qualcuno parlasse di lui..
Ma in effetti mi sembra che lo stesso lo definisca come un matto ma anche una persona che legge, insomma un soggetto culturalmente di livello alto.sceriffo ha scritto: ↑domenica 17 maggio 2020, 10:13Faustini ha fatto strada nella vita. Fa l'odontoiatra a Brescia, la sua città.barrylyndon ha scritto: ↑sabato 16 maggio 2020, 19:37 Di Faustini,non ricordo piu' chi, qualcuno fece allusioni che fosse un matto...per la sua spregiudicatezza..almeno si credeva che quel qualcuno parlasse di lui..
Faustini non incarnava il ciclista tipo dell'epoca. Come dici tu, aveva un profilo culturale più alto della media.giorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 18 maggio 2020, 21:58 Ho letto che dopo aver avuto successo come medico odontoiatra si sia trasformato in una sorta di guru che insegna alla gente come gestire la vita ed il tempo senza essere sempre di corsa.
Per me c'e del genio in questo personaggio, ha saputo reinventarsi più volte, sempre con risultati ed un certo seguito.
Diciamo, che era avanti, sia nel ciclismo che nella vita.