La crisi del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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marco_graz ha scritto: venerdì 20 ottobre 2023, 14:29
Winter ha scritto: giovedì 19 ottobre 2023, 21:03 X ora 11 neo professionisti.. nessuno del centro e del sud
Tutti del nord
Pochini, certo che se devono passare e sparire meglio che aspettino un anno. Poi credo che qualcun altro venga fuori.
Credo (spero)si chiuderà a 15..
Cavallo?


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Abruzzese
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: venerdì 20 ottobre 2023, 20:29 Cavallo?
La Bardiani gli ha fatto fare lo stage negli scorsi mesi ma guardando la sua scheda su PCS per il 2024 viene dato alla Technipes-InEmiliaRomagna che, come sappiamo, è una formazione Continental e che quindi parteciperà solamente a corse del calendario italiano e a gare estere di seconda e terza fascia all'estero. Di certo sarebbe auspicabile che possa far bene, visto che è uno di quei ragazzi in grado di andar bene sui percorsi impegnativi, viste le sue spiccate doti di scalatore. Nella formazione emiliana approda anche uno dei dilettanti più vincenti di questa stagione, ovvero il ligure Nicolò Garibbo che ha già superato i 23 anni ed aveva quindi necessità di trovare una certa sistemazione per non essere costretto a smettere.


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

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Beppugrillo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: venerdì 20 ottobre 2023, 12:43
Beppugrillo ha scritto: giovedì 19 ottobre 2023, 22:05
Winter ha scritto: giovedì 19 ottobre 2023, 21:03 X ora 11 neo professionisti.. nessuno del centro e del sud
Tutti del nord
Eppure gli ultimi tre migliori scalatori italiani sono del profondo sud. A me sembra un dato statistico ai limiti dell'assurdo (e magari Ciccone e Pellizzari sono i prossimi). Però penso non dica niente, solo che dove e quando nasce il campione è quasi completamente casuale
Purtroppo no
L anno scorso 25 neopro 20 nord 5 centro sud 0

Posso aver sbagliato i calcoli , 118 professionisti
Solo 6 del sud..
1982 Pozzovivo
1989 Puccio
1992 Nibali
1994 Fiorelli
1996 Albanese (che è più toscano che campano)
2001 Verre

Prima erano molti di piu
Non intendevo che è assurdo che non ci siano neoprof del centro-sud ma che è assurdo che a fronte di queste proporzioni i migliori scalatori degli ultimi 10-15 anni vengano dal sud


bartoli
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: venerdì 20 ottobre 2023, 20:28
bartoli ha scritto: venerdì 20 ottobre 2023, 13:11 Devo studiarla bene ma di sicuro manca Caruso
Verissimo :champion: :cincin:
E Amella della corratec


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Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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bartoli ha scritto: venerdì 20 ottobre 2023, 23:34
Winter ha scritto: venerdì 20 ottobre 2023, 20:28
bartoli ha scritto: venerdì 20 ottobre 2023, 13:11 Devo studiarla bene ma di sicuro manca Caruso
Verissimo :champion: :cincin:
E Amella della corratec
Mi ha fregato pcs.. che lo dava di verona


Theakston
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Anche dalla Francia, dove il movimento dilettantistico è tra i più qualificati arrivano segnali di crisi, tra difficoltà economiche e l'apertura dei devo-team che fanno su un bel po'di giovani corridori

https://www.velo-club.net/post/lettre-o ... de-amateur


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ma è inevitabile..
Tutti i migliori vanno nelle development
Che non organizzano nulla

Purtroppo la categoria elite u23 è destinata A sparire


nurseryman
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Abruzzese ha scritto: venerdì 20 ottobre 2023, 20:37
Winter ha scritto: venerdì 20 ottobre 2023, 20:29 Cavallo?
La Bardiani gli ha fatto fare lo stage negli scorsi mesi ma guardando la sua scheda su PCS per il 2024 viene dato alla Technipes-InEmiliaRomagna che, come sappiamo, è una formazione Continental e che quindi parteciperà solamente a corse del calendario italiano e a gare estere di seconda e terza fascia all'estero. Di certo sarebbe auspicabile che possa far bene, visto che è uno di quei ragazzi in grado di andar bene sui percorsi impegnativi, viste le sue spiccate doti di scalatore. Nella formazione emiliana approda anche uno dei dilettanti più vincenti di questa stagione, ovvero il ligure Nicolò Garibbo che ha già superato i 23 anni ed aveva quindi necessità di trovare una certa sistemazione per non essere costretto a smettere.
biagini che fa ? anche se è un 2003 è stato per caso opzionato ?


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Abruzzese
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nurseryman ha scritto: domenica 22 ottobre 2023, 8:00 biagini che fa ? anche se è un 2003 è stato per caso opzionato ?
Si si, Biagini passa con loro (ha firmato per 4 anni). Come per altri farà ancora diverse gare con gli Under e di tanto in tanto comincerà a gareggiare anche tra i professionisti ;) .


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Covadonga
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 6 agosto 2023, 21:55 Ultimi 15 mondiali..

2009 .. 8.. Cunego
2010 .. 4.. Pozzato
2011 .. 14.. Bennati
2012 .. 13 .. Gatto
2013.. 4 .. Nibali
2014 .. 13.. Colbrelli
2015..18..Nizzolo
2016 .. 5.. Nizzolo
2017.. 4 .. Trentin
2018 .. 5 .. Moscon
2019 .. 2.. Trentin
2020..10..Caruso
2021 .. 10.. colbrelli
2022.. 5.. trentin
2023.. 10.. Bettiol

Un solo podio , trentin 2019

15 mondiali senza un ns vincitore è il record negativo di sempre (tra Binda 1932 e Coppi 1953 ci son 7 mondiali non corsi per la guerra)
Fossero solo i mondiali.Sono corse di un giorno ed un digiuno più lungo di altri periodi ci può stare. Soprattutto non esistono più corridori da gare a tappe.


Sarà un assolo di Evenelimitissssss?
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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In realtà non ci son corridori forti in quasi nessuna categoria
Quante vittorie italiane ci son state nel wt (non di tappe) quest anno?
Parlo di gare di un giorno o classifiche generali?


nurseryman
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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sono tornato dopo essere stato una settimana a londra
e più frequento il mondo inglese e più credo che una parte del successo del modello inglese si debba al fatto che la bici è veramente un mezzo di locomozione a londra e l'uso della bici è incentivato


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Krisper
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nurseryman ha scritto: venerdì 24 novembre 2023, 23:08 sono tornato dopo essere stato una settimana a londra
e più frequento il mondo inglese e più credo che una parte del successo del modello inglese si debba al fatto che la bici è veramente un mezzo di locomozione a londra e l'uso della bici è incentivato
Che la mobilità sostenibile in bicicletta nelle città abbia o no una relazione con il ciclismo come sport se ne può discutere; a mio parere più sì che no, ma certamente non è automatico, necessita di una strategia comunicativa, investimenti, anche la fortuna (avere o non avere campioni).

Ma la indipendentemente dal ciclismo, è indubbio che l’Italia è fortemente in ritardo sulla bici in città, per quanto le cose piano stiano migliorando, troppo piano.
Sulla mobilità in generale il confronto è imbarazzante.
Per dire a Madrid ci sono 12 linee della metropolitana, 12!
Non so se in Italia arriviamo a 12 sommandole tutte assieme.

Perché?
La politica ha enormi responsabilità, ma non può essere solo questo.
Per dire, non è che la Spagna abbia avuto una classe politica decente, ma ogni volta che ci torno mi pare migliorata, più moderna e più serena di noi.
Indipendentemente da problemi simili ai nostri, è stata capace di migliorarsi.
Allora non è solo una questione di classe politica, per quanto sia importante.

L’Italia è un paese che ha smesso di costruire un futuro e sembra essere incapace di uscire da questa inerzia, anzi prosegue a distruggere ciò che di buono aveva costruito, ad esempio il SSN.

Debito enorme, età media elevata, morfologia territorio complessa,… certo tutto vero, ma anche una sensazione di inciviltà perenne, un accettare passivamente l’assenza di un minimo senso etico, un senso di rassegnazione diffuso.

Conscio che sono mille i fattori che ci hanno condotto in questo stato, uno però mi pare essere stato il click, l’interruttore, il primo pezzo del domino, la mentalità anni 80 con la sua “Milano da bere”, i paninari, la finta leggerezza della TV commerciale (le vecchie lobotomizzazioni neurochirurgiche era meno invasive), l’antipolitica, l’individualismo del “fatti i cazzi tuoi!”alla Razzi.

Ad inizio anni 80 conoscevo ed ero conosciuto da tutto il quartiere, poi solo nel mio palazzo, poi solo un educato saluto quando ci si incrocia con il vicino, ora la mia dirimpettaia se stiamo uscendo assieme richiude la porta ed aspetta che io entri in ascensore!
Quando vivevo in Spagna (Siviglia) il sabato mattina facevamo le pulizie tutti assieme con i vicini, porte aperte, aiuto reciproco e tanto divertimento.

Non conosco bene i paesi del nord Europa, non credo siano meno individualisti, ma da noi l’effetto è stato devastante.

Scusate il lungo OT, ma l’esempio della mobilità ciclabile è solo uno dei tanti effetti di questa differenza.


La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
Tommeke92
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Krisper ha scritto: sabato 25 novembre 2023, 10:29
nurseryman ha scritto: venerdì 24 novembre 2023, 23:08 sono tornato dopo essere stato una settimana a londra
e più frequento il mondo inglese e più credo che una parte del successo del modello inglese si debba al fatto che la bici è veramente un mezzo di locomozione a londra e l'uso della bici è incentivato
Che la mobilità sostenibile in bicicletta nelle città abbia o no una relazione con il ciclismo come sport se ne può discutere; a mio parere più sì che no, ma certamente non è automatico, necessita di una strategia comunicativa, investimenti, anche la fortuna (avere o non avere campioni).

Ma la indipendentemente dal ciclismo, è indubbio che l’Italia è fortemente in ritardo sulla bici in città, per quanto le cose piano stiano migliorando, troppo piano.
Sulla mobilità in generale il confronto è imbarazzante.
Per dire a Madrid ci sono 12 linee della metropolitana, 12!
Non so se in Italia arriviamo a 12 sommandole tutte assieme.

Perché?
La politica ha enormi responsabilità, ma non può essere solo questo.
Per dire, non è che la Spagna abbia avuto una classe politica decente, ma ogni volta che ci torno mi pare migliorata, più moderna e più serena di noi.
Indipendentemente da problemi simili ai nostri, è stata capace di migliorarsi.
Allora non è solo una questione di classe politica, per quanto sia importante.

L’Italia è un paese che ha smesso di costruire un futuro e sembra essere incapace di uscire da questa inerzia, anzi prosegue a distruggere ciò che di buono aveva costruito, ad esempio il SSN.

Debito enorme, età media elevata, morfologia territorio complessa,… certo tutto vero, ma anche una sensazione di inciviltà perenne, un accettare passivamente l’assenza di un minimo senso etico, un senso di rassegnazione diffuso.

Conscio che sono mille i fattori che ci hanno condotto in questo stato, uno però mi pare essere stato il click, l’interruttore, il primo pezzo del domino, la mentalità anni 80 con la sua “Milano da bere”, i paninari, la finta leggerezza della TV commerciale (le vecchie lobotomizzazioni neurochirurgiche era meno invasive), l’antipolitica, l’individualismo del “fatti i cazzi tuoi!”alla Razzi.

Ad inizio anni 80 conoscevo ed ero conosciuto da tutto il quartiere, poi solo nel mio palazzo, poi solo un educato saluto quando ci si incrocia con il vicino, ora la mia dirimpettaia se stiamo uscendo assieme richiude la porta ed aspetta che io entri in ascensore!
Quando vivevo in Spagna (Siviglia) il sabato mattina facevamo le pulizie tutti assieme con i vicini, porte aperte, aiuto reciproco e tanto divertimento.

Non conosco bene i paesi del nord Europa, non credo siano meno individualisti, ma da noi l’effetto è stato devastante.

Scusate il lungo OT, ma l’esempio della mobilità ciclabile è solo uno dei tanti effetti di questa differenza.
:clap: :clap: :clap:


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Krisper ha scritto: sabato 25 novembre 2023, 10:29
nurseryman ha scritto: venerdì 24 novembre 2023, 23:08 sono tornato dopo essere stato una settimana a londra
e più frequento il mondo inglese e più credo che una parte del successo del modello inglese si debba al fatto che la bici è veramente un mezzo di locomozione a londra e l'uso della bici è incentivato
Che la mobilità sostenibile in bicicletta nelle città abbia o no una relazione con il ciclismo come sport se ne può discutere; a mio parere più sì che no, ma certamente non è automatico, necessita di una strategia comunicativa, investimenti, anche la fortuna (avere o non avere campioni).

Ma la indipendentemente dal ciclismo, è indubbio che l’Italia è fortemente in ritardo sulla bici in città, per quanto le cose piano stiano migliorando, troppo piano.
Sulla mobilità in generale il confronto è imbarazzante.
Per dire a Madrid ci sono 12 linee della metropolitana, 12!
Non so se in Italia arriviamo a 12 sommandole tutte assieme.

Perché?
La politica ha enormi responsabilità, ma non può essere solo questo.
Per dire, non è che la Spagna abbia avuto una classe politica decente, ma ogni volta che ci torno mi pare migliorata, più moderna e più serena di noi.
Indipendentemente da problemi simili ai nostri, è stata capace di migliorarsi.
Allora non è solo una questione di classe politica, per quanto sia importante.

L’Italia è un paese che ha smesso di costruire un futuro e sembra essere incapace di uscire da questa inerzia, anzi prosegue a distruggere ciò che di buono aveva costruito, ad esempio il SSN.

Debito enorme, età media elevata, morfologia territorio complessa,… certo tutto vero, ma anche una sensazione di inciviltà perenne, un accettare passivamente l’assenza di un minimo senso etico, un senso di rassegnazione diffuso.

Conscio che sono mille i fattori che ci hanno condotto in questo stato, uno però mi pare essere stato il click, l’interruttore, il primo pezzo del domino, la mentalità anni 80 con la sua “Milano da bere”, i paninari, la finta leggerezza della TV commerciale (le vecchie lobotomizzazioni neurochirurgiche era meno invasive), l’antipolitica, l’individualismo del “fatti i cazzi tuoi!”alla Razzi.

Ad inizio anni 80 conoscevo ed ero conosciuto da tutto il quartiere, poi solo nel mio palazzo, poi solo un educato saluto quando ci si incrocia con il vicino, ora la mia dirimpettaia se stiamo uscendo assieme richiude la porta ed aspetta che io entri in ascensore!
Quando vivevo in Spagna (Siviglia) il sabato mattina facevamo le pulizie tutti assieme con i vicini, porte aperte, aiuto reciproco e tanto divertimento.

Non conosco bene i paesi del nord Europa, non credo siano meno individualisti, ma da noi l’effetto è stato devastante.

Scusate il lungo OT, ma l’esempio della mobilità ciclabile è solo uno dei tanti effetti di questa differenza.
io però, farei un passo in più.
L'individualismo, certo, lo si respira ovunque, ma appunto dagli anni 90, almeno.
Un problema prettamente italico da non sottovalutare, però, visto che mi si citava la Spagna, è la mentalità fondamentalmente moralista, censoria, qui vigente, nemmeno affine a quella nordeuropea, di origine puritana, o calvinista. Qui c'è un moralismo "sociale", che impone comportamenti anacronistici, fossilizzati, illogici per alcune persone, solo comodi per alcuni, il rifiuto di ciò che è diverso, marginale, e proprio per questo, produttivo di pensiero e di soluzioni alternative.
E veniamo al problema fondamentale, che è la SFIDUCIA. E' da lì che viene l'individualismo. Anni e anni di politiche di marketing selvaggio hanno tolto la fiducia alla gente che quello che ti viene proposto sia conveniente a te, sia buono per te. E non parliamo delle recenti vicende legate alla gestione del Covid.
Anni e anni di scelte imposte alla gente, in Italia, vendute come convenienti, che in realtà erano convenienti solo a precise categorie politiche, ma sostanzialmente inutili per tutti gli altri, quando non del tutto dannose.
Questo ha tolto la fiducia che, adeguandosi, alla fine non se ne abbiano solo danni. E quindi arriva un individualismo la cui origine è sostanzialmente autodifensiva.


bartoli
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Dal 2025 nascerà il progetto AP07 Team con Giovanni Visconti nel ruolo di Team Manager


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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bartoli ha scritto: mercoledì 20 dicembre 2023, 16:47 Dal 2025 nascerà il progetto AP07 Team con Giovanni Visconti nel ruolo di Team Manager
Progetto inteso come... continental, professional, under 23??


bartoli
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Benny1 ha scritto: mercoledì 20 dicembre 2023, 18:04
bartoli ha scritto: mercoledì 20 dicembre 2023, 16:47 Dal 2025 nascerà il progetto AP07 Team con Giovanni Visconti nel ruolo di Team Manager
Progetto inteso come... continental, professional, under 23??
“Abbiamo fatto il primo passo di un percorso più ampio, articolato su un orizzonte temporale iniziale di 5 anni, che prevede la creazione di una squadra professionistica maschile e una femminile oltre a una serie di iniziative volte a promuovere la partecipazione di massa allo sport”.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Speriamo


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Mad »

bartoli ha scritto: mercoledì 20 dicembre 2023, 18:18
Benny1 ha scritto: mercoledì 20 dicembre 2023, 18:04
bartoli ha scritto: mercoledì 20 dicembre 2023, 16:47 Dal 2025 nascerà il progetto AP07 Team con Giovanni Visconti nel ruolo di Team Manager
Progetto inteso come... continental, professional, under 23??
“Abbiamo fatto il primo passo di un percorso più ampio, articolato su un orizzonte temporale iniziale di 5 anni, che prevede la creazione di una squadra professionistica maschile e una femminile oltre a una serie di iniziative volte a promuovere la partecipazione di massa allo sport”.
Speriamo bene, in descrizione hanno messo dentro di tutto un pò per non sbagliare.


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Lampiao
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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bartoli ha scritto: mercoledì 20 dicembre 2023, 18:18 “Abbiamo fatto il primo passo di un percorso più ampio, articolato su un orizzonte temporale iniziale di 5 anni, che prevede la creazione di una squadra professionistica maschile e una femminile oltre a una serie di iniziative volte a promuovere la partecipazione di massa allo sport”.
Be', noi... lavoriamo nella meccanica di precisione, tecnologie avanzate al servizio di progettazioni particolari e specifiche. Non so... hardware e quelle cose... cioè, creiamo dei supporti che poi serviranno per progettare grosse situazioni, non so... Strumenti di precisione per una svolta magari futura anche della meccanica... eh, non so se mi spiego...


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Beppugrillo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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L'anno scorso di questi tempi prospettavo una possibile grande stagione di Alessandro Covi e Andrea Piccolo, è andata male che peggio non si può. Quindi riproviamoci. Nel 2024 mi aspetto moltissimo da Antonio Tiberi e Filippo Baroncini. Tiberi dovrebbe fare il Giro, forse con obiettivi di classifica. Di sicuro il pensiero c'è e non vedo perché non dovrebbe riuscire. Baroncini invece penso possa fare molto bene nelle classiche di primavera e poi in estate. Uno scenario positivo su cui forse metterei la firma contempla una top ten al Giro per Tiberi e 2-3 vittorie sparse per Baroncini con una grande prestazione al Mondiale. Speriamo vada meglio dell'anno scorso


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Slegar
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Slegar »

Beppugrillo ha scritto: venerdì 29 dicembre 2023, 18:39 L'anno scorso di questi tempi prospettavo una possibile grande stagione di Alessandro Covi e Andrea Piccolo, è andata male che peggio non si può. Quindi riproviamoci. Nel 2024 mi aspetto moltissimo da Antonio Tiberi e Filippo Baroncini. Tiberi dovrebbe fare il Giro, forse con obiettivi di classifica. Di sicuro il pensiero c'è e non vedo perché non dovrebbe riuscire. Baroncini invece penso possa fare molto bene nelle classiche di primavera e poi in estate. Uno scenario positivo su cui forse metterei la firma contempla una top ten al Giro per Tiberi e 2-3 vittorie sparse per Baroncini con una grande prestazione al Mondiale. Speriamo vada meglio dell'anno scorso
Ce n'è già uno qui nel forum buono a segare carriere; basta e avanza.


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Lampiao ha scritto: venerdì 22 dicembre 2023, 8:46
bartoli ha scritto: mercoledì 20 dicembre 2023, 18:18 “Abbiamo fatto il primo passo di un percorso più ampio, articolato su un orizzonte temporale iniziale di 5 anni, che prevede la creazione di una squadra professionistica maschile e una femminile oltre a una serie di iniziative volte a promuovere la partecipazione di massa allo sport”.
Be', noi... lavoriamo nella meccanica di precisione, tecnologie avanzate al servizio di progettazioni particolari e specifiche. Non so... hardware e quelle cose... cioè, creiamo dei supporti che poi serviranno per progettare grosse situazioni, non so... Strumenti di precisione per una svolta magari futura anche della meccanica... eh, non so se mi spiego...

:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D


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Abruzzese
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Slegar ha scritto: venerdì 29 dicembre 2023, 18:52
Beppugrillo ha scritto: venerdì 29 dicembre 2023, 18:39 L'anno scorso di questi tempi prospettavo una possibile grande stagione di Alessandro Covi e Andrea Piccolo, è andata male che peggio non si può. Quindi riproviamoci. Nel 2024 mi aspetto moltissimo da Antonio Tiberi e Filippo Baroncini. Tiberi dovrebbe fare il Giro, forse con obiettivi di classifica. Di sicuro il pensiero c'è e non vedo perché non dovrebbe riuscire. Baroncini invece penso possa fare molto bene nelle classiche di primavera e poi in estate. Uno scenario positivo su cui forse metterei la firma contempla una top ten al Giro per Tiberi e 2-3 vittorie sparse per Baroncini con una grande prestazione al Mondiale. Speriamo vada meglio dell'anno scorso
Ce n'è già uno qui nel forum buono a segare carriere; basta e avanza.
Anche perché Baroncini di sfighe ne ha già avute a sufficienza, la storia di Tiberi la conosciamo. Non serve altro.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Purtroppo mi sembra un inizio di stagione ancora più disastroso dei precedenti (già disastrosi)
Due mesi di gare
Vincono tutti , i nostri mai :(
La scorsa stagione eravamo a 8 vittorie
Adesso a 4
Piganzoli con tappa e generale ad antalya
Tonelli tappa alla valenciana
Milan tappa alla valenciana


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Oggi
KUURNE nessuno nei 10
EAU Tappa Nessuno nei 10 Generale Nessuno nei 10
DROME Nessuno nei 10
GRAN CAMINO Tappa Nessuno nei 10 Generale Fabbro decimo
Ruanda Tappa Nessuno nei 10 Generale Nessuno nei 10

Ieri
Het volk Trentin nono
EAU Consonni decimo
ARDECHE Rota settimo
Gran camino Brambilla òttavo
RUANDA Nessuno nei 10


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jan80
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jan80 »

Beh che siamo messi bene come italiani certamente no,ma purtroppo abbiamo anche pochi corridori più passano anni


CicloSprint
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Covadonga ha scritto: martedì 31 ottobre 2023, 9:03
Winter ha scritto: domenica 6 agosto 2023, 21:55 Ultimi 15 mondiali..

2009 .. 8.. Cunego
2010 .. 4.. Pozzato
2011 .. 14.. Bennati
2012 .. 13 .. Gatto
2013.. 4 .. Nibali
2014 .. 13.. Colbrelli
2015..18..Nizzolo
2016 .. 5.. Nizzolo
2017.. 4 .. Trentin
2018 .. 5 .. Moscon
2019 .. 2.. Trentin
2020..10..Caruso
2021 .. 10.. colbrelli
2022.. 5.. trentin
2023.. 10.. Bettiol

Un solo podio , trentin 2019

15 mondiali senza un ns vincitore è il record negativo di sempre (tra Binda 1932 e Coppi 1953 ci son 7 mondiali non corsi per la guerra)
Fossero solo i mondiali.Sono corse di un giorno ed un digiuno più lungo di altri periodi ci può stare. Soprattutto non esistono più corridori da gare a tappe.
Se il "Ballero" fosse ancora con noi, sarebbe stato tutto diverso ?


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Slegar
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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No


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Slegar ha scritto: lunedì 26 febbraio 2024, 17:29No
Forse Ballerini sapeva che sarebbe finita così ?


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Slegar
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Slegar »

Non penso che Ballerini fosse un indovino e non so se avesse potuto cogliere i segnali lanciati dal movimento italiano.


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Abruzzese
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Slegar ha scritto: lunedì 26 febbraio 2024, 17:37 Non penso che Ballerini fosse un indovino e non so se avesse potuto cogliere i segnali lanciati dal movimento italiano.
Fossi in te eviterei di rispondere a questo genere di domande ;) .


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: domenica 25 febbraio 2024, 19:23 Beh che siamo messi bene come italiani certamente no,ma purtroppo abbiamo anche pochi corridori più passano anni
Vero ma siamo tra le nazioni che hanno più pro..
Vediamo al laigueglia


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: martedì 27 febbraio 2024, 13:11
jan80 ha scritto: domenica 25 febbraio 2024, 19:23 Beh che siamo messi bene come italiani certamente no,ma purtroppo abbiamo anche pochi corridori più passano anni
Vero ma siamo tra le nazioni che hanno più pro..
Vediamo al laigueglia
Quanti sono ?


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Tra i 100 e i 110 credo


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Spartacus
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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dovrebbero esserci 112 italiani tra WT (53) e professional (59)
i francesi sono 106 (78+28), gli spagnoli 95 (34+61)
ovviamente vincono i belgi con 124 (61+63)
invece gli olandesi sono 59 (47+12), tutte le altre nazioni sotto il 50

dato ovviamente relativo, visto che gli sloveni sono appena in 7 (tutti WT) eppure vincono un po' più di noi, almeno pesando le vittorie


CicloSprint
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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4 italiani nei primi 10 del Laigueglia..... ;)


Mario Rossi
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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CicloSprint ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 16:45 4 italiani nei primi 10 del Laigueglia..... ;)
Il problema è che dei primi 15 i nostri sono gli unici a non essere millennial. Per me la crisi sta proprio in questo dato. Mentre all'estero i primo e secondo anno prof fanno risultato, i nostri devono aspettare il 4 o 5 anno da professionisti. Ed è un problema perchè con l'attuale ciclismo forse non ci sarà il tempo di aspettarli. Che poi io mi chiedo le ragioni di un tale dato? Cattivi allenamenti? Cattiva gestione negli anni under? Eccessiva competizione nelle categorie giovanili con la conseguenza di essere senza ambizione una volta passati?


Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

Io, 4 febbraio 2022
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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CicloSprint ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 16:45 4 italiani nei primi 10 del Laigueglia..... ;)
Ma abbiamo perso di nuovo
La prossima chance è la crono della tirreno


StipemdioXTutti
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Mario Rossi ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 21:52
CicloSprint ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 16:45 4 italiani nei primi 10 del Laigueglia..... ;)
Il problema è che dei primi 15 i nostri sono gli unici a non essere millennial. Per me la crisi sta proprio in questo dato. Mentre all'estero i primo e secondo anno prof fanno risultato, i nostri devono aspettare il 4 o 5 anno da professionisti. Ed è un problema perchè con l'attuale ciclismo forse non ci sarà il tempo di aspettarli. Che poi io mi chiedo le ragioni di un tale dato? Cattivi allenamenti? Cattiva gestione negli anni under? Eccessiva competizione nelle categorie giovanili con la conseguenza di essere senza ambizione una volta passati?
Per me è semplicemente il fatto che essendo una classica italiana hanno partecipato diversi ciclisti italiani e le seconde schiere degli stranieri, che normalmente sono dei giovani.


Ecuadoriani - Nizzolo - Alaphilippe - Pidcock - Barale - Ciabocco - Landa - Milan - Piccolo - Dainese
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Classifica per nazioni. Italia ottava, Slovenia terza, però Pogacar e Roglic da soli hanno più punti dell' Italia!


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Francia settima
Credo non sia mai successo nella storia che le due nazioni faro..siano messe così male


qrier
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da qrier »

Paghiamo anche il fatto che il nostro miglior corridore, cioè Ganna, ha raccolto nulla finora. Speriamo che al Giro inizi la sua vera stagione.


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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L anno scorso c era..
Siamo finiti ottavi lo stesso

A oggi nella classifica uci individuale (che tiene conto dei risultati di un anno)
Il migliore è mozzato
Addirittura 38esimo
(C è stato un periodo dove nei primi 30 al mondo c erano 15 italiani)

Quest anno la priorità di ganna è cmq la pista


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: mercoledì 24 aprile 2024, 18:53 Francia settima
Credo non sia mai successo nella storia che le due nazioni faro..siano messe così male
La Francia non è una nazione faro più del Belgio, anzi la Francia ha un bel lotto di corridori che secondo me alla fine dell'anno potrebbero portarla un po' più su.

A parte questo, il ranking per nazione non è la somma dei punti dei primi 8 corridori del ranking UCI ?
Noi è la Francia siamo abbastanza presenti nella top 100.

L'Italia nel ha 11 il primo Mozzato 37esimo
La Francia 13 il primo Bardet 26esimo.
L'Olanda 6 ma con VDP
Danimarca 5 con 2 nei primi 5
Spagna 7 con Ayuso decimo.

In sostanza noi abbiamo più corridori senza eccellenze (in termini di punti), la Francia più o meno uguale ma con prospettive anagrafiche decisamente migliori.


1° Tour de France 2018
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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No le due nazioni faro son Francia e Italia
Le due corse più importanti si disputano lì

Si il ranking riguarda i primi 8
Però se vedi che nei primi 30 al mondo.. non c è nessun italiano.. vuol dire che siamo messi malissimo

Dalla roubaix di colbrelli..quante gare si son corse nel wt? 86 gare Italia 0 vittorie


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: mercoledì 24 aprile 2024, 20:23 No le due nazioni faro son Francia e Italia
Le due corse più importanti si disputano lì
Ma no, dai.
Non ti inventare un ciclismo che non esiste.


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Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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:dubbio:
Quindi le due gare più importanti della storia del ciclismo non sono giro e tour?? (Tra l altro quelle con il fatturato più alto con le altre staccatissime)
E cosa sono tour down under ? E Turchia ?


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