Provo a farmi capire partendo dalla fine: Scarponi e Nibali dov'erano? Il marchigiano si è lamentato alla Tirreno dicendo di avere pochi giorni di gare nelle gambe: già stanco? In fin dei conti anche Rujano, potenziale podio al prossimo Giro, deve farsi la gamba. Per Nibali può anche passare la giustificazione di rifiatare un po' in vista delle Ardenne però Scarponi è il grande assente ingiustificato (almeno per me) di questa C&B e già la sua presenza avrebbe qualificato parecchio la competizione; io non organizzo gare di ciclismo per cui non so come funzionano i meccanismi ma gli organizzatori vanno in cerca dei protagonisti o aspettino che bussano alla porta?Admin ha scritto:Slegar, non ti capisco quando parli di pezza messa dalle Continental (è un concetto che hai già espresso ieri).
L'andamento della Coppi&Bartali, negli ultimi anni, è identico a quello di diverse corse italiane che poi, alla lunga, o sono scomparse, o sono andate comunque in sofferenza. Le Continental rappresentano un ciclismo che probabilmente in paesi come il nostro non ha senso. Mi spiace dirlo, ma è così. Se la salvezza devono essere Endura e Adria Mobil, tanto vale fare una 2.2 di 3 giorni, si risparmia tanto e il livello è più o meno quello.
Vai a chiedere ad Amici se è contento che abbia vinto un certo Jan Barta (che pure corre in una Professional).
Con tutto il rispetto per il vincitore, ci mancherebbe... ma un conto è andare a "vendere" agli sponsor Cunego o Scarponi, un conto Barta e Huzarski. Io penso che la vittoria di un Barta sia "sopportabile" se è un fatto episodico, ma se diventa la regola, una corsa come la CoBa non va lontano.
Tu hai parlato, giustamente, della concomitanza con il doppio calendario WT ma può essere sempre una valida scusa? La C&B si è sempre rivolta come partecipazione agli "ardennisti" e ai "giristi" per cui i cacciatori delle classiche delle pietre del nord non hanno mai partecipato a questa gara, però alcune squadre (vedi Euskaltel e Lampre) partecipano a queste competizione per puro obbligo e non portano certamente la loro migliore formazione possibile. Cosa proponeva in questa settimana il calendario europeo? Vuelta Catalunya (WT), Citérium International (cat. HC) e Settimana Coppi & Bartali (cat. 1) per cui la la gara organizzata da Amici, di fatto, diventava la terza scelta; se andiamo a confrontare il campo dei partenti tra la gara francese e quella italiana il risultato è, purtroppo, impietoso:
http://www.cicloweb.it/node/847139
http://www.cicloweb.it/node/844657
Tralasciando le partecipazioni nazionali il risultato a favore della gara francese è di 5-1 nelle WT (con la partecipazione di F. Schleck, Evans, Pinotti, Froome, Rogers e Anton giusto per citare qualche nome) e se guardiamo la partecipazione della Colombia-Coldeportes vediamo che in Corsica è stata portata la "Squadra A" mentre in Emilia la "Squadra B". Per cui o il G.S. Emilia si mette in competizione diretta con A.S.O. portando la qualifica della gara ad HC, e potenzialmente lo potrebbe fare visto lo sponsor principale della C&B ma ciò porterebbe ad una spartizione dei protagonisti che limiterebbe entrambe le competizioni, oppure si sposta la gara in un'altra data, magari portando lo stesso la qualifica ad HC.
Tralasciando sempre le classche del nord cosa propone il calendario europeo la prossima settimana? Route Adélie de Vitré (FRA - 30/3 - 1.1), Volta Limburg Classic (NED - 31/3 - 1.1), Gran Premio Miguel Indurain (ESP - 31/3 - 1.HC) e Flèche d'Emeraude - Saint Malo (FRA - 1/4 - 1.1). Se il Gran Premio Miguel Indurain lo possiamo definire la prima scelta visto che va a rimorchio del Giro dei Paesi Baschi, ma fino ad un certo punto, si vede che la concorrenza non è un granché e qualche squadra presente al Critérium International poteva venire a rimpolpare la lista partenti della Coppi & Bartali.
Per quanto riguarda la partecipazione delle continental io la penso esattamente al contrario e penso che siano, in prospettiva e se ben utilizzate, la salvezza del ciclismo delle nazioni storiche. Purtroppo il sistema della WT ha portato ad un livellamento in alto delle squadre che ha avuto come diretta conseguenza il depauperamento della categoria delle squadre professional. Tra passaggi di categoria avvenuti negli anni (Vacansoleil, BMC, FDJ), fusioni (Cérvelo) e chiusure (Geox) cosa resta di tecnicamente valido? Metà squadre sono sicuramente di qualità però fanno fatica a sostenere un doppio calendario in maniera competitiva e se fra queste ci mettiamo la Colombia-Coldeportes e l'Europcar che hanno avuto un inizio di stagione sottotono il quadro è abbastanza desolante. Lo stesso Project 1T4I, di cui si tessono lodi sperticate, con un Kittel leggermente sottotono è abbastanza "trasparente" nelle gare in cui non partecipa Degenkolb. C'è qualche sprazzo di qualità ma per il resto il livello di quasi metà delle professional è abbastanza desolante; purtroppo sono queste le squadre che vanno a comporre gli ordini di partenza.
Il mio pensiero è: se devo raccattare in giro per l'Europa squadre professional di seconda fascia o continantal di un certo livello (Team Oster Hus - Ridley?) per rimpolpare l'ordine di partenza, tanto vale farlo con squadre continental italiane che magari valorizzino i giovani. Perché non mettere in condizione le grosse formazioni dilettantistiche di creare anche la loro formazione continental sulla scia di quanto fatto dal Team Idea? Ovviamente la contropartita sarebbe la crezione di una specie di contratto d'ingresso (vogliamo chiamarlo "Continental U23"?) per non gravare le società di troppi oneri e dare loro la possibilità di partecipare alle gare internazionali del calendario dilettanti (le cat. 2, tanto a quelle del calendario nazionale possono partecipare con la formazione dilettanti) che attualmente sono vietate alle formazioni continental.
Ovviamente ci vorrebbe una federazione "ricettiva" e non "mummificata", ma tant'è .....
Che poi, in termini elettorali, penso che un G.S. Emilia, una Zalf o una Trevigiani valgano sempre meno di una società che fa incetta di titoli provinciali nelle categorie giovanili, per cui tanto vale la pena darsi una mossa, perché se entra definitivamente in crisi il "sistema" professionistico italiano in scia andrà in crisi il resto.