Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Skyscrapers
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Si potrebbe asserire come il vero problema del ciclismo a livello di mancanza di notorietà sia l'eccessiva serietà che lo contraddistingue e quindi per essere sulla bocca di tutti dovrebbe divenire un po' più sciolto, divertente, se non addirittura sciocco, non tanto da un punto di vista tecnico quanto piuttosto da un punto di vista di contorno (rispetto alle corse) e di conseguenza mediatico, che sappia a quel punto suscitare l'interesse del pubblico, il quale risulta essere, perlomeno in Italia, assai superficiale, nonchè facilmente annoiabile...
Diciamo che i ciclisti, per acquisire popolarità, devono esprimersi in modo tale da attirare il gossip, cosicchè possano fare breccia nel cuore della gente, mettendosi al pari degli idoli attuali, ovvero gli influencer, gli youtuber, quelli che girano nei reality e i calciatori (che rimangono sempre saldi al loro posto).
Visto che avete citato le vostre esperienze, lasciatemi dire anche la mia, che sicuramente rende bene l'idea del contesto in cui siamo: qualche anno fa, alle superiori, quando un prof nominò Moser, riferendosi a Francesco, tutti scoppiarono a ridere pensando si riferisse ad Ignazio


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chinaski89
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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nibali-san baronto ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 19:01 Ovviamente con questo non intende sofisticamente dire che il ciclismo è lo sport nazionale, ma il metro di giudizio va sicuramente ricalibrato. Altrimenti pure il calcio dovrebbe piangersi addosso come perdita di popolarità.
Il calcio però lo seguono tutti. Non c'è minimamente paragone. Guarda solo chiamarsi bomber o gli autogol su insta, vedi quanti commenti alle battute sul fantacalcio ci sono e quanto sono seguiti e a quanti interessa, poi fai la stessa cosa con ciclismo ignorante e la differenza ti apparirà evidente. Il ciclismo è uno sport di nicchia tra gli under 40, c'è poco da fare. Più scendi di età e meno ne sanno, più sali e più appassionati ci sono.


Winter
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Mario Rossi ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 19:17 Detto questo sull'Italia io la voglio sparare grossa sotto i fumi dell'alcol di pranzo. Se le cose che ha fatto Nibali le avesse fatte Riccò oggi tutti questi discorsi sarebbero superflui.
Chiaramente hai ragione
Ricco' andava alle interviste dicendo domani sarà battaglia
Nibali parlando di slongo e watt


nibali-san baronto
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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chinaski89 ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 20:04
nibali-san baronto ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 19:01 Ovviamente con questo non intende sofisticamente dire che il ciclismo è lo sport nazionale, ma il metro di giudizio va sicuramente ricalibrato. Altrimenti pure il calcio dovrebbe piangersi addosso come perdita di popolarità.
Il calcio però lo seguono tutti. Non c'è minimamente paragone. Guarda solo chiamarsi bomber o gli autogol su insta, vedi quanti commenti alle battute sul fantacalcio ci sono e quanto sono seguiti e a quanti interessa, poi fai la stessa cosa con ciclismo ignorante e la differenza ti apparirà evidente. Il ciclismo è uno sport di nicchia tra gli under 40, c'è poco da fare. Più scendi di età e meno ne sanno, più sali e più appassionati ci sono.
Tutti ora come ora è un parolone. Tralasciando me stesso (che lo seguo pochissimo) per una serie di motivi, conosco tante persone che così come non hanno la più pallida idea di chi sia Colbrelli non hanno la più pallida idea di chi stesse in nazionale all'Europeo. Poi è ovvio che il calcio è lo sport nazionale e fa dei numeri nettamente superiori. Quello che volevo dire è che oltre al fatto che il ciclismo sia poco popolare, bisogna valutare che una fetta di popolazione semplicemente ignora, ignora tanto Colbrelli quanto Buffon, tanto il ciclismo quanto il calcio, tanto lo sport quanto la politica. Altro esempio analogo a quello di Hitler all'eredità: una persona voleva citarmi l'episodio del malore di Andreotti in diretta e non si ricordava chi era quello col malore: "un professore, forse?". Non è dal quiz dell'Eredità che si valuta la popolarità di Colbrelli, né tantomeno del movimento ciclistico italiano. Piuttosto io dò un giudizio positivo al fatto che sia stata posta la domanda, quello è un metro più interessante, perché se si fa la domanda è perché si presume se ne conosca la risposta.


nibali-san baronto
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Skyscrapers ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 19:48 Visto che avete citato le vostre esperienze, lasciatemi dire anche la mia, che sicuramente rende bene l'idea del contesto in cui siamo: qualche anno fa, alle superiori, quando un prof nominò Moser, riferendosi a Francesco, tutti scoppiarono a ridere pensando si riferisse ad Ignazio
Bella questa :diavoletto:


Salvatore77
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Sull'impopolarità del ciclismo ci torniamo spesso. Numeri alla mano le corse più o meno sono seguite, soprattutto il giro. Niente di eccezionale per carità.
La cosa diventa ancora più strana se andiamo sulla popolarità del singolo.
Resta il dubbio che le dirette integrali del giro di fatto vengono seguite con la TV accesa mentre lo spettatore fa altro.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Walter_White
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Walter_White »

TIC ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 11:11 Si trattava solo di rispondere alla data : 1950 - 1972 - 1988 - 2021. Signififica che Colbrelli non l'hanno mai sentito nominare. Mai
Beh è anche comprensibile, prima di quest'anno Colbrelli non aveva vinto nulla di importante e nemmeno era riuscito a competere nelle corse che contano
Ultima modifica di Walter_White il lunedì 24 gennaio 2022, 8:45, modificato 1 volta in totale.


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pietro
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da pietro »

A una domanda su Ganna avrebbero saputo rispondere secondo me. Poi se non sanno quando è vissuto Hitler il problema non è del ciclismo :diavoletto:


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
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Krisper
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Krisper »

Purtroppo il ciclismo è uno sport di nicchia e temo lo sarà sempre di più in futuro.

Il guaio che lo stesso livello di non conoscenza è presente per la storia e la politica.

Ho sentito interviste a parlamentari, PARLAMENTARI!; con svarioni da paura, tipo "anno della rivoluzione francese: millenovecento..."

Non solo molti non conoscono Coppi e Bartali, ma nemmeno Togliatti!
Figurati l'attentato del 1948.

In passato facevo fatica a credere che molti americani non sapessero trovare gli USA sul mappamondo, con qualche anno di ritardo sta diventando così anche da noi :hammer:

Se stiamo bene solo se possediamo e non se sappiamo, forse qualcosa è andato decisamente storto (è una mia opinione personale, facilmente non condivisibile)

Io quando vedo le interviste del milanese imbruttito non mi sento più intelligente, ma più triste.
Quando un soggetto non sa comprendere un testo, non un analfabeta, ma magari un diplomato, sono più preoccupato, come se vivessi vicino ad una centrale nucleare.

Per fortuna la Roubaix continua ad esistere, malgrado tutto.


La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Krisper ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 9:33 Purtroppo il ciclismo è uno sport di nicchia e temo lo sarà sempre di più in futuro.

Il guaio che lo stesso livello di non conoscenza è presente per la storia e la politica.

Ho sentito interviste a parlamentari, PARLAMENTARI!; con svarioni da paura, tipo "anno della rivoluzione francese: millenovecento..."

Non solo molti non conoscono Coppi e Bartali, ma nemmeno Togliatti!
Figurati l'attentato del 1948.

In passato facevo fatica a credere che molti americani non sapessero trovare gli USA sul mappamondo, con qualche anno di ritardo sta diventando così anche da noi :hammer:

Se stiamo bene solo se possediamo e non se sappiamo, forse qualcosa è andato decisamente storto (è una mia opinione personale, facilmente non condivisibile)

Io quando vedo le interviste del milanese imbruttito non mi sento più intelligente, ma più triste.
Quando un soggetto non sa comprendere un testo, non un analfabeta, ma magari un diplomato, sono più preoccupato, come se vivessi vicino ad una centrale nucleare.

Per fortuna la Roubaix continua ad esistere, malgrado tutto.
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Krisper ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 9:33 Purtroppo il ciclismo è uno sport di nicchia e temo lo sarà sempre di più in futuro.

Il guaio che lo stesso livello di non conoscenza è presente per la storia e la politica.

Ho sentito interviste a parlamentari, PARLAMENTARI!; con svarioni da paura, tipo "anno della rivoluzione francese: millenovecento..."

Non solo molti non conoscono Coppi e Bartali, ma nemmeno Togliatti!
Figurati l'attentato del 1948.

In passato facevo fatica a credere che molti americani non sapessero trovare gli USA sul mappamondo, con qualche anno di ritardo sta diventando così anche da noi :hammer:

Se stiamo bene solo se possediamo e non se sappiamo, forse qualcosa è andato decisamente storto (è una mia opinione personale, facilmente non condivisibile)

Io quando vedo le interviste del milanese imbruttito non mi sento più intelligente, ma più triste.
Quando un soggetto non sa comprendere un testo, non un analfabeta, ma magari un diplomato, sono più preoccupato, come se vivessi vicino ad una centrale nucleare.

Per fortuna la Roubaix continua ad esistere, malgrado tutto.
Bene, mi trovi d'accordo su tutto. :cincin:


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Maìno della Spinetta
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Mario Rossi ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 19:17
Winter ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 18:17 Alaphilippe è popolare in Francia
Ma Virenque aveva un'altra popolarità
Tutti avevano la sua maglia a pois
La popolarità te la danno i grandi giri
Su questo non ci sono dubbi ma nel frattempo ci sono stati eventi per cui il ciclismo si è ucciso da solo. Dopo di ciò, e dopo un momento di grande ripensamento nel ciclismo francese, e il trasformismo di Madiot fu emblematico, la Francia è passata dalle caprette di Pinot a uno che teneva impegnati i rotocalchi di cronaca rosa. All'inizio sarà stato un quisque de populo Ala, ma si è venduto benissimo. Intanto ricrei l'hype e ricrei il movimento secondiario, quello dei discorsi al bar, delle corse regionali, degli sponsor locali che finanziano perchè vedono possibilità di attrattiva. Dopo gli anni 2000 nessuno si sarebbe aspettato il nuovo Rinascimento che sta vivendo il ciclismo.

Detto questo sull'Italia io la voglio sparare grossa sotto i fumi dell'alcol di pranzo. Se le cose che ha fatto Nibali le avesse fatte Riccò oggi tutti questi discorsi sarebbero superflui.
Se il ciclismo lo avesse SKY o Mediaset almeno ci sarebbe un Lavoro di marketing. Ospitate. Lanci. Pubblicità. Speciali... Da noi manco si sa dove e quando sono le corse...


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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da chinaski89 »

Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 10:36
Mario Rossi ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 19:17
Winter ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 18:17 Alaphilippe è popolare in Francia
Ma Virenque aveva un'altra popolarità
Tutti avevano la sua maglia a pois
La popolarità te la danno i grandi giri
Su questo non ci sono dubbi ma nel frattempo ci sono stati eventi per cui il ciclismo si è ucciso da solo. Dopo di ciò, e dopo un momento di grande ripensamento nel ciclismo francese, e il trasformismo di Madiot fu emblematico, la Francia è passata dalle caprette di Pinot a uno che teneva impegnati i rotocalchi di cronaca rosa. All'inizio sarà stato un quisque de populo Ala, ma si è venduto benissimo. Intanto ricrei l'hype e ricrei il movimento secondiario, quello dei discorsi al bar, delle corse regionali, degli sponsor locali che finanziano perchè vedono possibilità di attrattiva. Dopo gli anni 2000 nessuno si sarebbe aspettato il nuovo Rinascimento che sta vivendo il ciclismo.

Detto questo sull'Italia io la voglio sparare grossa sotto i fumi dell'alcol di pranzo. Se le cose che ha fatto Nibali le avesse fatte Riccò oggi tutti questi discorsi sarebbero superflui.
Se il ciclismo lo avesse SKY o Mediaset almeno ci sarebbe un Lavoro di marketing. Ospitate. Lanci. Pubblicità. Speciali... Da noi manco si sa dove e quando sono le corse...
Questo anche è molto vero, verificabile per molti altri sport passati da Rai ad altro


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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 10:36
Mario Rossi ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 19:17
Winter ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 18:17 Alaphilippe è popolare in Francia
Ma Virenque aveva un'altra popolarità
Tutti avevano la sua maglia a pois
La popolarità te la danno i grandi giri
Su questo non ci sono dubbi ma nel frattempo ci sono stati eventi per cui il ciclismo si è ucciso da solo. Dopo di ciò, e dopo un momento di grande ripensamento nel ciclismo francese, e il trasformismo di Madiot fu emblematico, la Francia è passata dalle caprette di Pinot a uno che teneva impegnati i rotocalchi di cronaca rosa. All'inizio sarà stato un quisque de populo Ala, ma si è venduto benissimo. Intanto ricrei l'hype e ricrei il movimento secondiario, quello dei discorsi al bar, delle corse regionali, degli sponsor locali che finanziano perchè vedono possibilità di attrattiva. Dopo gli anni 2000 nessuno si sarebbe aspettato il nuovo Rinascimento che sta vivendo il ciclismo.

Detto questo sull'Italia io la voglio sparare grossa sotto i fumi dell'alcol di pranzo. Se le cose che ha fatto Nibali le avesse fatte Riccò oggi tutti questi discorsi sarebbero superflui.
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Questo è vero. Si tratta di una scelta molto miope da parte di Rai e anche e soprattutto di RCS che sulla gazzetta dovrebbe trattare il ciclismo in maniera molto diversa.

Puntualmente, tutti gli anni, a maggio inoltrato arriva qualche mio amico che mi dice: "ma senti, quando inizia il Giro?"
Io: "veramente sta per finire"
Lui:"cacchio, non sapevo niente. Peccato. Adesso guarderò le ultime tappe".

Ovviamente non si parla di appassianati/fanatici come noi, ma di gente che il Giro, il Tour e qualche classica se possono li seguono molto volentieri.

Un pò di sana pubblicità sulle reti rai durante la primavera non guasterebbe. Eppure la Rai ci fa vedere una grande quantità di ciclismo. Credo di poter dire senza paura di essere smentito che è nettamente lo sport che colleziona più ore di diretta sui canali della tv di stato. L'investimento economico e in termini di risorse umane non è affatto banale.


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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 10:22
Krisper ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 9:33 Purtroppo il ciclismo è uno sport di nicchia e temo lo sarà sempre di più in futuro.

Il guaio che lo stesso livello di non conoscenza è presente per la storia e la politica.

Ho sentito interviste a parlamentari, PARLAMENTARI!; con svarioni da paura, tipo "anno della rivoluzione francese: millenovecento..."

Non solo molti non conoscono Coppi e Bartali, ma nemmeno Togliatti!
Figurati l'attentato del 1948.

In passato facevo fatica a credere che molti americani non sapessero trovare gli USA sul mappamondo, con qualche anno di ritardo sta diventando così anche da noi :hammer:

Se stiamo bene solo se possediamo e non se sappiamo, forse qualcosa è andato decisamente storto (è una mia opinione personale, facilmente non condivisibile)

Io quando vedo le interviste del milanese imbruttito non mi sento più intelligente, ma più triste.
Quando un soggetto non sa comprendere un testo, non un analfabeta, ma magari un diplomato, sono più preoccupato, come se vivessi vicino ad una centrale nucleare.

Per fortuna la Roubaix continua ad esistere, malgrado tutto.
Bene, mi trovi d'accordo su tutto. :cincin:
Del vero ci sarà pure, ma quando mi sento pessimista riguardo sempre questo breve video illuminante



Andando indietro nel tempo e facendo interviste del milanese imbruttito o quiz random in paesi a caso in Italia sarebbe stato moooolto peggio, ma noi tendiamo a pensare che tutto vada sempre allo scatafascio e verso il baratro


Krisper
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 10:36
Mario Rossi ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 19:17
Winter ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 18:17 Alaphilippe è popolare in Francia
Ma Virenque aveva un'altra popolarità
Tutti avevano la sua maglia a pois
La popolarità te la danno i grandi giri
Su questo non ci sono dubbi ma nel frattempo ci sono stati eventi per cui il ciclismo si è ucciso da solo. Dopo di ciò, e dopo un momento di grande ripensamento nel ciclismo francese, e il trasformismo di Madiot fu emblematico, la Francia è passata dalle caprette di Pinot a uno che teneva impegnati i rotocalchi di cronaca rosa. All'inizio sarà stato un quisque de populo Ala, ma si è venduto benissimo. Intanto ricrei l'hype e ricrei il movimento secondiario, quello dei discorsi al bar, delle corse regionali, degli sponsor locali che finanziano perchè vedono possibilità di attrattiva. Dopo gli anni 2000 nessuno si sarebbe aspettato il nuovo Rinascimento che sta vivendo il ciclismo.

Detto questo sull'Italia io la voglio sparare grossa sotto i fumi dell'alcol di pranzo. Se le cose che ha fatto Nibali le avesse fatte Riccò oggi tutti questi discorsi sarebbero superflui.
Se il ciclismo lo avesse SKY o Mediaset almeno ci sarebbe un Lavoro di marketing. Ospitate. Lanci. Pubblicità. Speciali... Da noi manco si sa dove e quando sono le corse...
Io vedo Sky e Mediaset in forte declino, mia personalissima impressione.

Oggi si dovrebbe dire, se il ciclismo lo avesse Netflix o Amazon! In futuro chissà chi.
Ma forse nemmeno loro posso fermare il declino.

Poi non mi sento di criticare troppo la RAI, già è manna dal cielo poter vedere tante corse gratuitamente.
Riconosco comunque che alcune critiche siano giuste, altre troppo severe. Questo perché quei pochi che ce l'hanno, hanno tanta passione per il ciclismo e sono critici severi.

Nel complesso trovo il lavoro di GCN molto molto interessante. Canale Youtube con linguaggio perfetto per i tempi moderni, canale tematico dove vedere tutte le corse, documentari a tema, applicazione con aspetti social.
Forse è in questa direzione che bisogna andare, per qualità, non per quantità (non credo ci sarebbe comunque un boom di interesse).

OT dell'OT.
Mi ha fatto impressione sentire un collega dire che non riesce più a vedere un film sulla tv generalista, non tollera più la pubblicità che interrompa la visione. E pensare che nel 1995 al referendum su questo tema vinse il No a favore della pubblicità (poi il discorso è ovviamente più complesso).
Questo potrebbe valere, o già vale, per una corsa ciclistica.


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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Più che l'ignoranza dell'italiano medio sul ciclismo a me preoccupa di più l'ignoranza media dei ciclisti professionisti sulla storia dello sport che praticano. Tempo fa avevo sentito delle interviste di GCN e c'è una ignoranza spaventosa della generazione dei neo professionisti sulla storia di questo sport: gente che non sa chi fossero Kelly e Lemond, Dancelli o Adorni. Questo si che è un problema, sportivi professionisti che se ne fregano (non conoscere non è un problema, nessuno di noi nasce "imparato", ma è la curiosità che poi fa apprendere).


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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Stylus ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 11:59 Più che l'ignoranza dell'italiano medio sul ciclismo a me preoccupa di più l'ignoranza media dei ciclisti professionisti sulla storia dello sport che praticano. Tempo fa avevo sentito delle interviste di GCN e c'è una ignoranza spaventosa della generazione dei neo professionisti sulla storia di questo sport: gente che non sa chi fossero Kelly e Lemond, Dancelli o Adorni. Questo si che è un problema, sportivi professionisti che se ne fregano (non conoscere non è un problema, nessuno di noi nasce "imparato", ma è la curiosità che poi fa apprendere).
Anche questo è sacrosanto, ma secondo me rientra nel disinteresse apatico generale. Logicamente non conoscere è il problema che risalta agli occhi, ma la causa da sradicare è la mancanza di interesse e di curiosità come dici anche te.


Mario Rossi
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 10:36 Se il ciclismo lo avesse SKY o Mediaset almeno ci sarebbe un Lavoro di marketing. Ospitate. Lanci. Pubblicità. Speciali... Da noi manco si sa dove e quando sono le corse...
Maino per rispondere a questa osservazione ti faccio un discorso più ampio. Un mio professore di diritto commerciale, per farci capire come nel mondo valesse solo l'apparenza, disse che l'atto costitutivo di Apple era fenomenale. Si poteva suddividere in 3 parti: come si fa, perchè si fa e solo alla fine il cosa si fa. Solo alla fine c'è scritto che Apple fa pc. Il mondo dello sport, o meglio quello degli investimenti, è uguale.

Se io guardo ai ciclisti tranne a Ala, VA, VDP e forse Pidcock alle prime 2 domande non saprei risponderti. Come si fa? Faticando 10 volte in più di qualsiasi altro sport. Perchè si fa? Soldi no, un neopro in professional non guadagna più di un operaio. Fama,?neanche, essendo relegato alla fine anche nei Tg "sportivi". Un'impresa che motivazioni ha ad investire nel ciclismo? Nessuna. Puoi farlo fare pure da Prime che per me è il top per qualità, ma se non attrai, sei solo un folle che lavora in perdita. Gli sport "minori" vanno avanti solo con le personalità che bucano lo schermo e danno un rappresentazione propria da superstar. F1, Moto GP, nuoto, ora atletica vanno avanti e attraggono grazie ai Rossi, Hamilton, Pellegrini-Phelps, Tamberi. Se fai per loro le 2 domande una risposta per attrarre sponsor la trovi. Io spero che Pogi si faccia curare l'immagine in modo diverso. Solo così si risolve la crisi della mia passione più grande. Spero di non averti tediato. Capisci bene che Ala da solo fa poco.


Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

Io, 4 febbraio 2022
Krisper
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Stylus ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 11:59 Più che l'ignoranza dell'italiano medio sul ciclismo a me preoccupa di più l'ignoranza media dei ciclisti professionisti sulla storia dello sport che praticano. Tempo fa avevo sentito delle interviste di GCN e c'è una ignoranza spaventosa della generazione dei neo professionisti sulla storia di questo sport: gente che non sa chi fossero Kelly e Lemond, Dancelli o Adorni. Questo si che è un problema, sportivi professionisti che se ne fregano (non conoscere non è un problema, nessuno di noi nasce "imparato", ma è la curiosità che poi fa apprendere).
Hai ragione.

Conoscere la storia del ciclismo non ti fa andare più forte in bici, non ti fa vincere le gare (forse), ma ti fa apprezzare e dà più valore a ciò che fai.
Poi anche se non servisse a nulla, è bello conoscerla di per sé.

La mancanza di curiosità, la mancanza di fame di conoscenza non è un problema generazionale, ma di cultura dei nostri tempi.
Nel senso che il modo ed il metodo di ricevere nozioni ci ha inpigriti tutti.
Persone che un tempo erano interessate alla politica, oggi hanno poca voglia di approfondire (non è solo un discorso "non ci sono più i partiti di una volta").
L'ambiente culturale in cui viviamo ci richiede conoscenze diverse, più usa e getta, poco o nulla storicizzate, con poca passione e curiosità. E tutti, chi più e chi meno, ci adeguiamo.

Che Dio salvi gli appassionati di ciclismo: vecchi dentro, anacronistici, ancora folli su un paracarro a bordo strada, sdraiati sul divano con un occhio chiuso dal sonno ed uno aperto, con i libri di ciclismo sul comodino e la bici in salotto, con le mogli che ti chiedono "ma non ti annoia?", con la birra in mano sull'Alpe d'Huez ad aspettare i corridori (con l'arsura che te la fa sembrare la più buona del mondo), a raccogliere borracce a bordo strada, a ripetere e faticare sulle salite mitiche, a dire che Sanremo non è un festival ma la Classicissima, congelati su un GPM, ustionati in estate come i muratori (che Dio salvi anche loro), commossi da una strada che si inerpica con dolci tornanti, a ripetere a memoria i vincitori del Giro per non dimenticarli, a conoscere paesi e passi meglio di un cartografo, ad essere pochi ma buoni (almeno così ci piace credere e lasciatecelo credere!).

E come diceva De Amicis nel libro Cuore: "il lavoro non sporca!"...
il fango della Roubaix non sporca, ma maschera guerrieri su due ruote!

W il Ciclismo!


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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 10:36
Mario Rossi ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 19:17
Winter ha scritto: domenica 23 gennaio 2022, 18:17 Alaphilippe è popolare in Francia
Ma Virenque aveva un'altra popolarità
Tutti avevano la sua maglia a pois
La popolarità te la danno i grandi giri
Su questo non ci sono dubbi ma nel frattempo ci sono stati eventi per cui il ciclismo si è ucciso da solo. Dopo di ciò, e dopo un momento di grande ripensamento nel ciclismo francese, e il trasformismo di Madiot fu emblematico, la Francia è passata dalle caprette di Pinot a uno che teneva impegnati i rotocalchi di cronaca rosa. All'inizio sarà stato un quisque de populo Ala, ma si è venduto benissimo. Intanto ricrei l'hype e ricrei il movimento secondiario, quello dei discorsi al bar, delle corse regionali, degli sponsor locali che finanziano perchè vedono possibilità di attrattiva. Dopo gli anni 2000 nessuno si sarebbe aspettato il nuovo Rinascimento che sta vivendo il ciclismo.

Detto questo sull'Italia io la voglio sparare grossa sotto i fumi dell'alcol di pranzo. Se le cose che ha fatto Nibali le avesse fatte Riccò oggi tutti questi discorsi sarebbero superflui.
Se il ciclismo lo avesse SKY o Mediaset almeno ci sarebbe un Lavoro di marketing. Ospitate. Lanci. Pubblicità. Speciali... Da noi manco si sa dove e quando sono le corse...
Io non credo. Mediaset ormai non è più capace di innovare alcunché, è vecchia come il cucco. E a livello sportivo ormai conta pochissimo, a parte il calcio.
Per Sky s'è già visto con Londra 2012: investimenti mostruosi in pubblicità, diritti e promozione, ritorno (in numero di abbonati) ridicolo. Tant'è che mollarono il colpo e a Rio la Rai prese tutti i diritti.
Non rendi più popolare uno sport rendendolo accessibile solo a chi ha una pay-tv, satellitare o meno. Basta vedere i numeri di Eurosport, che pure si dà da fare in promozione ed ha eventi in esclusiva: sono ridicoli.
È la Rai che come al solito fa le cose alla carlona e non dà sufficiente rilievo allo sport. Poche pubblicità e pochi spazi nei canali generalisti.


nikybo85
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Krisper ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 12:51
Stylus ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 11:59 Più che l'ignoranza dell'italiano medio sul ciclismo a me preoccupa di più l'ignoranza media dei ciclisti professionisti sulla storia dello sport che praticano. Tempo fa avevo sentito delle interviste di GCN e c'è una ignoranza spaventosa della generazione dei neo professionisti sulla storia di questo sport: gente che non sa chi fossero Kelly e Lemond, Dancelli o Adorni. Questo si che è un problema, sportivi professionisti che se ne fregano (non conoscere non è un problema, nessuno di noi nasce "imparato", ma è la curiosità che poi fa apprendere).
Hai ragione.

Conoscere la storia del ciclismo non ti fa andare più forte in bici, non ti fa vincere le gare (forse), ma ti fa apprezzare e dà più valore a ciò che fai.
Poi anche se non servisse a nulla, è bello conoscerla di per sé.

La mancanza di curiosità, la mancanza di fame di conoscenza non è un problema generazionale, ma di cultura dei nostri tempi.
Nel senso che il modo ed il metodo di ricevere nozioni ci ha inpigriti tutti.
Persone che un tempo erano interessate alla politica, oggi hanno poca voglia di approfondire (non è solo un discorso "non ci sono più i partiti di una volta").
L'ambiente culturale in cui viviamo ci richiede conoscenze diverse, più usa e getta, poco o nulla storicizzate, con poca passione e curiosità. E tutti, chi più e chi meno, ci adeguiamo.

Che Dio salvi gli appassionati di ciclismo: vecchi dentro, anacronistici, ancora folli su un paracarro a bordo strada, sdraiati sul divano con un occhio chiuso dal sonno ed uno aperto, con i libri di ciclismo sul comodino e la bici in salotto, con le mogli che ti chiedono "ma non ti annoia?", con la birra in mano sull'Alpe d'Huez ad aspettare i corridori (con l'arsura che te la fa sembrare la più buona del mondo), a raccogliere borracce a bordo strada, a ripetere e faticare sulle salite mitiche, a dire che Sanremo non è un festival ma la Classicissima, congelati su un GPM, ustionati in estate come i muratori (che Dio salvi anche loro), commossi da una strada che si inerpica con dolci tornanti, a ripetere a memoria i vincitori del Giro per non dimenticarli, a conoscere paesi e passi meglio di un cartografo, ad essere pochi ma buoni (almeno così ci piace credere e lasciatecelo credere!).

E come diceva De Amicis nel libro Cuore: "il lavoro non sporca!"...
il fango della Roubaix non sporca, ma maschera guerrieri su due ruote!

W il Ciclismo!
:clap: :clap: :clap: :clap: :clap:


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Road Runner
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Krisper ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 12:51
Stylus ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 11:59 Più che l'ignoranza dell'italiano medio sul ciclismo a me preoccupa di più l'ignoranza media dei ciclisti professionisti sulla storia dello sport che praticano. Tempo fa avevo sentito delle interviste di GCN e c'è una ignoranza spaventosa della generazione dei neo professionisti sulla storia di questo sport: gente che non sa chi fossero Kelly e Lemond, Dancelli o Adorni. Questo si che è un problema, sportivi professionisti che se ne fregano (non conoscere non è un problema, nessuno di noi nasce "imparato", ma è la curiosità che poi fa apprendere).
Hai ragione.

Conoscere la storia del ciclismo non ti fa andare più forte in bici, non ti fa vincere le gare (forse), ma ti fa apprezzare e dà più valore a ciò che fai.
Poi anche se non servisse a nulla, è bello conoscerla di per sé.

La mancanza di curiosità, la mancanza di fame di conoscenza non è un problema generazionale, ma di cultura dei nostri tempi.
Nel senso che il modo ed il metodo di ricevere nozioni ci ha inpigriti tutti.
Persone che un tempo erano interessate alla politica, oggi hanno poca voglia di approfondire (non è solo un discorso "non ci sono più i partiti di una volta").
L'ambiente culturale in cui viviamo ci richiede conoscenze diverse, più usa e getta, poco o nulla storicizzate, con poca passione e curiosità. E tutti, chi più e chi meno, ci adeguiamo.

Che Dio salvi gli appassionati di ciclismo: vecchi dentro, anacronistici, ancora folli su un paracarro a bordo strada, sdraiati sul divano con un occhio chiuso dal sonno ed uno aperto, con i libri di ciclismo sul comodino e la bici in salotto, con le mogli che ti chiedono "ma non ti annoia?", con la birra in mano sull'Alpe d'Huez ad aspettare i corridori (con l'arsura che te la fa sembrare la più buona del mondo), a raccogliere borracce a bordo strada, a ripetere e faticare sulle salite mitiche, a dire che Sanremo non è un festival ma la Classicissima, congelati su un GPM, ustionati in estate come i muratori (che Dio salvi anche loro), commossi da una strada che si inerpica con dolci tornanti, a ripetere a memoria i vincitori del Giro per non dimenticarli, a conoscere paesi e passi meglio di un cartografo, ad essere pochi ma buoni (almeno così ci piace credere e lasciatecelo credere!).

E come diceva De Amicis nel libro Cuore: "il lavoro non sporca!"...
il fango della Roubaix non sporca, ma maschera guerrieri su due ruote!

W il Ciclismo!
E aggiungo anche che i neoprof e gli elite che non si interessano della storia del Ciclismo, sono anche coloro che quando piove un po' più della media vanno a chiedere di tagliare le tappe di un centinaio di chilometri. Andassero a vedere le fatiche da galera fatte nei primi Tour de France... Dovrebbero vergognarsi.


kreuziger80
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Stylus ha scritto: lunedì 24 gennaio 2022, 11:59 Più che l'ignoranza dell'italiano medio sul ciclismo a me preoccupa di più l'ignoranza media dei ciclisti professionisti sulla storia dello sport che praticano. Tempo fa avevo sentito delle interviste di GCN e c'è una ignoranza spaventosa della generazione dei neo professionisti sulla storia di questo sport: gente che non sa chi fossero Kelly e Lemond, Dancelli o Adorni.
Su questo punto mi permetto di dissentire, uno sportivo di alto livello non deve essere necessariamente un appassionato della storia dello sport che pratica.
Va bene rispettare la storia del ciclismo, ma che uno si debba andare a studiare le carriere di Dancelli o Adorni mi sembra davvero un'esagerazione.
Onestamente sarei più preoccupato se un neoprofessionista non sapesse chi è Draghi o Federer o Verstappen.


Bomby
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Le carriere di dancelli e Adorni no, ma guardarsi qualche tappa che non sia noia e tedio forse sì.


Stylus
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Non pretendo che i ciclisti si prendano una laurea in storia del ciclismo, io so bene chi sono e cosa hanno fatto senza passare più di dieci minuti al giorno della mia vita cazzeggiando su wikipedia e youtube sul cesso, ma l'impressione è che scesi dalla sella non abbiano alcun interesse ad avere una minima cultura ciclistica, alcuni neanche sapevano il podio del giro d'italia dell'anno precedente.

Peraltro, come dice Bomby, a riguardarsi qualche spezzone di tappa c'è solo da imparare, anche su come muoversi tatticamente.


nibali-san baronto
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Stylus ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 9:43 Non pretendo che i ciclisti si prendano una laurea in storia del ciclismo, io so bene chi sono e cosa hanno fatto senza passare più di dieci minuti al giorno della mia vita cazzeggiando su wikipedia e youtube sul cesso, ma l'impressione è che scesi dalla sella non abbiano alcun interesse ad avere una minima cultura ciclistica, alcuni neanche sapevano il podio del giro d'italia dell'anno precedente.

Peraltro, come dice Bomby, a riguardarsi qualche spezzone di tappa c'è solo da imparare, anche su come muoversi tatticamente.
Concordo in toto. Chi conosce il ciclismo ne trae innanzitutto vantaggio per correre. Esempio recentissimo: come direttore sportivo credo che farò vedere all'infinito il finale della 20a tappa dell'ultima Vuelta con il capolavoro di Champoussin, quello fa scuola. E come dici te ormai c'è un numero nemmeno troppo ridotto di ciclisti che non hanno mai guardato una corsa fin tanto che non ci sono entrati dentro. Io stesso ho dei ragazzi che non hanno un ciclista preferito e non si interessano minimamente alle corse, nemmeno del presente, figuriamoci del passato.

Altra buona pratica del ciclista sarebbe guardare da dove passa il percorso di una gara, ma basta richiamare alcuni episodi recenti per far notare che ormai i professionisti al Giro d'Italia non sanno che tappa corrono il giorno dopo. E anche in questo caso non è che ci sia da aprire un atlante e mettersi a cercare, ormai con La Flamme Rouge ci si mettono 3 secondi. Poi io non faccio testo perché da bambino mi portavo l'atlante al cesso. :diavoletto:


Fantamatusa
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Questo punto secondo me si ricollega a quello dei DS che dicevano come migliore cicilista del 2021 Alaphilippe...

Non guardano le corse i DS, figuriamoci i ciclisti.
Infatti Magrini che le guarda ha risposto Pogacar come la totalità di noi forumisti.

Mi fa pensare a certi allenatori NBA che non conoscono i giocatori Europei, ma nemmeno quelli che vincono Eurolega o competizioni per nazionali.
Mentre gli allenatori calcistici da questo punto di vista sono maggiormente professionali.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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nibali-san baronto ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 10:05
Stylus ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 9:43 Non pretendo che i ciclisti si prendano una laurea in storia del ciclismo, io so bene chi sono e cosa hanno fatto senza passare più di dieci minuti al giorno della mia vita cazzeggiando su wikipedia e youtube sul cesso, ma l'impressione è che scesi dalla sella non abbiano alcun interesse ad avere una minima cultura ciclistica, alcuni neanche sapevano il podio del giro d'italia dell'anno precedente.

Peraltro, come dice Bomby, a riguardarsi qualche spezzone di tappa c'è solo da imparare, anche su come muoversi tatticamente.
Concordo in toto. Chi conosce il ciclismo ne trae innanzitutto vantaggio per correre. Esempio recentissimo: come direttore sportivo credo che farò vedere all'infinito il finale della 20a tappa dell'ultima Vuelta con il capolavoro di Champoussin, quello fa scuola. E come dici te ormai c'è un numero nemmeno troppo ridotto di ciclisti che non hanno mai guardato una corsa fin tanto che non ci sono entrati dentro. Io stesso ho dei ragazzi che non hanno un ciclista preferito e non si interessano minimamente alle corse, nemmeno del presente, figuriamoci del passato.

Altra buona pratica del ciclista sarebbe guardare da dove passa il percorso di una gara, ma basta richiamare alcuni episodi recenti per far notare che ormai i professionisti al Giro d'Italia non sanno che tappa corrono il giorno dopo. E anche in questo caso non è che ci sia da aprire un atlante e mettersi a cercare, ormai con La Flamme Rouge ci si mettono 3 secondi. Poi io non faccio testo perché da bambino mi portavo l'atlante al cesso. :diavoletto:
Osservazioni interessanti. Il fatto che molti corridori giovani non guardino il ciclismo in tv e sappiano poco della storia del ciclismo, si ripercuote negativamente da un punto di vista tattico e forse è uno dei motivi per cui poi tanti professionisti vengono diretti come dei pupazzetti dai DS. Spesso attribuiamo tutta la colpa a chi sta in ammiraglia, mentre forse spesso ciò è anche dovuto alla pochezza tattica di chi sta in sella.

Che poi, il ciclista che dimostra un amore viscerale per il suo sport e ne conosce la storia, ne beneficia anche in termini di tifo. Wiggins da questo punto di vista era un gigante.

ps: pure io da piccolo mi portavo l'atlante ovunque. Oggi mi affido a wikipedia, ma conservo ancora degli atlanti sgualciti rubati a mia zia in cui ci sono ancora l'URSS, la Yugoslavia e Cecoslovacchia, mentre il Burkina Faso si chiamava Alto Volta :D


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Krisper
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Krisper »

Anch'io conservo i vecchi atlanti!
Ed anch'io li divoravo.

Sarà un tratto (nerd) comune degli appassionati di ciclismo? :D

P.S. divoravo anche gli orari dei treni, sognando e programmando viaggi! (il Grippaudo era una spesa fissa :fuori: )

Strana razza gli appassionati di ciclismo!

p.p.s. chiedo scusa per OT


La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da nibali-san baronto »

Giusto per chiudere gli OT deduco che ognuno disegnasse i percorsi del Giro sulle agende con l'atlante a fianco :diavoletto:


Fantamatusa
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Fantamatusa »

Krisper ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 13:19 Anch'io conservo i vecchi atlanti!
Ed anch'io li divoravo.

Sarà un tratto (nerd) comune degli appassionati di ciclismo? :D

P.S. divoravo anche gli orari dei treni, sognando e programmando viaggi! (il Grippaudo era una spesa fissa :fuori: )

Strana razza gli appassionati di ciclismo!

p.p.s. chiedo scusa per OT
Credo che non sia un caso.
Se non conosci la geografia fai fatica ad appassionarti.

Poi a un certo punto per approfondire è quasi indispensabile: la differenza Fiandre/Vallonia, le montagne della Francia (lasciamo stare chi non sa collocare su una mappa le Dolomiti), oppure le zone ventose o tutte le caratteristiche che differenziano una regione dall’altra.

Se facessimo un sondaggio qua dentro in tantissimi risponderebbero che la geografia era una delle 3 materie preferite a scuola.


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Lampiao
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Lampiao »

nibali-san baronto ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 10:05 Altra buona pratica del ciclista sarebbe guardare da dove passa il percorso di una gara, ma basta richiamare alcuni episodi recenti per far notare che ormai i professionisti al Giro d'Italia non sanno che tappa corrono il giorno dopo.
La cosa che mi ha fatto specie guardando la serie Netflix della Movistar è che a cascare in questo errore da pivello è stato Valverde che in non so che tappa ha mollato all'ultimo km perché non si ricordava che la salita spianava sul finale. Voglio dire... Valverde!


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Brakko
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Brakko »

Fantamatusa ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 14:49
Krisper ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 13:19 Anch'io conservo i vecchi atlanti!
Ed anch'io li divoravo.

Sarà un tratto (nerd) comune degli appassionati di ciclismo? :D

P.S. divoravo anche gli orari dei treni, sognando e programmando viaggi! (il Grippaudo era una spesa fissa :fuori: )

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p.p.s. chiedo scusa per OT
Credo che non sia un caso.
Se non conosci la geografia fai fatica ad appassionarti.

Poi a un certo punto per approfondire è quasi indispensabile: la differenza Fiandre/Vallonia, le montagne della Francia (lasciamo stare chi non sa collocare su una mappa le Dolomiti), oppure le zone ventose o tutte le caratteristiche che differenziano una regione dall’altra.

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Bomby
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Bomby »

Brakko ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 15:29
Fantamatusa ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 14:49
Krisper ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 13:19 Anch'io conservo i vecchi atlanti!
Ed anch'io li divoravo.

Sarà un tratto (nerd) comune degli appassionati di ciclismo? :D

P.S. divoravo anche gli orari dei treni, sognando e programmando viaggi! (il Grippaudo era una spesa fissa :fuori: )

Strana razza gli appassionati di ciclismo!

p.p.s. chiedo scusa per OT
Credo che non sia un caso.
Se non conosci la geografia fai fatica ad appassionarti.

Poi a un certo punto per approfondire è quasi indispensabile: la differenza Fiandre/Vallonia, le montagne della Francia (lasciamo stare chi non sa collocare su una mappa le Dolomiti), oppure le zone ventose o tutte le caratteristiche che differenziano una regione dall’altra.

Se facessimo un sondaggio qua dentro in tantissimi risponderebbero che la geografia era una delle 3 materie preferite a scuola.
+1
Ormai stiamo andando completamente OT, ma il tema è interessante...

Io mi sono appassionato di ciclismo perché da piccolo appassionato di ferrovie (già questo è strano) in un'epoca in cui Google Maps era un sogno bagnato, insoddisfatto dagli atlanti, mi divertivo a scovare nelle riprese dall'elicottero scorci di linee ferroviarie. In quel giro un giovane corridore viveva una vera e propria esplosione: Damiano Cunego mi fece innamorare e mi arpionò, appassionandomi al ciclismo.
Non potete immaginare la gioia quando ho scoperto Google earth e compagnia! E -altri siti su cui sbrodolare- i geoportali regionali con le foto aeree d'epoca (che consiglio anche agli appassionati di ciclismo d'antan, per vedere le strade su cui si correva un tempo).
Di conseguenza, ora, unisco le conoscenze geografiche legate a ferrovie e affini, a quelle legate al ciclismo... E si, a scuola geografia mi è sempre piaciuta.


Winter
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Winter »

Krisper ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 13:19 Anch'io conservo i vecchi atlanti!
Ed anch'io li divoravo.


p.p.s. chiedo scusa per OT
Pure io
Idem mio fratello e un mio amico
Entrambi grandi appassionati di ciclismo

Atlante .. che bei ricordi, regalo d oro


Theakston
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Theakston »

Brakko ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 15:29
Fantamatusa ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 14:49
Krisper ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 13:19 Anch'io conservo i vecchi atlanti!
Ed anch'io li divoravo.

Sarà un tratto (nerd) comune degli appassionati di ciclismo? :D

P.S. divoravo anche gli orari dei treni, sognando e programmando viaggi! (il Grippaudo era una spesa fissa :fuori: )

Strana razza gli appassionati di ciclismo!

p.p.s. chiedo scusa per OT
Credo che non sia un caso.
Se non conosci la geografia fai fatica ad appassionarti.

Poi a un certo punto per approfondire è quasi indispensabile: la differenza Fiandre/Vallonia, le montagne della Francia (lasciamo stare chi non sa collocare su una mappa le Dolomiti), oppure le zone ventose o tutte le caratteristiche che differenziano una regione dall’altra.

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Anch'io! :cincin:


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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Leonardo Civitella »

Theakston ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 20:24
Brakko ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 15:29
Fantamatusa ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 14:49

Se facessimo un sondaggio qua dentro in tantissimi risponderebbero che la geografia era una delle 3 materie preferite a scuola.
+1
Anch'io! :cincin:
+3
In terzo liceo ahimé scomparve ed oggi mi ritrovo dunque invischiato in faziosi studi storici. I pomeriggi passati fra Google Maps e gli atlanti stradali rimangono dolci pillole d'infanzia.

Sarebbe interessante aprire un tipico ad hoc.


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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da nibali-san baronto »

Bomby ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 19:54 Ormai stiamo andando completamente OT, ma il tema è interessante...

Io mi sono appassionato di ciclismo perché da piccolo appassionato di ferrovie (già questo è strano) in un'epoca in cui Google Maps era un sogno bagnato, insoddisfatto dagli atlanti, mi divertivo a scovare nelle riprese dall'elicottero scorci di linee ferroviarie. In quel giro un giovane corridore viveva una vera e propria esplosione: Damiano Cunego mi fece innamorare e mi arpionò, appassionandomi al ciclismo.
Non potete immaginare la gioia quando ho scoperto Google earth e compagnia! E -altri siti su cui sbrodolare- i geoportali regionali con le foto aeree d'epoca (che consiglio anche agli appassionati di ciclismo d'antan, per vedere le strade su cui si correva un tempo).
Di conseguenza, ora, unisco le conoscenze geografiche legate a ferrovie e affini, a quelle legate al ciclismo... E si, a scuola geografia mi è sempre piaciuta.
No vabbè pure te? Io c'avevo Train Simulator :diavoletto:
Ormai il topic sta andando in vacca ma mi sembra ci sia un tacito assenso.


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Patate
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Patate »

Krisper ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 13:19 Anch'io conservo i vecchi atlanti!
Ed anch'io li divoravo.

Sarà un tratto (nerd) comune degli appassionati di ciclismo? :D
Sì!
Il mio primo atlante fu quello di Paperino, a cinque anni. Mi imparai a memoria tutte le capitali del mondo.
Quasi tutte dimenticate :diavoletto:


Mario Rossi
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Mario Rossi »

nibali-san baronto ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 13:23 Giusto per chiudere gli OT deduco che ognuno disegnasse i percorsi del Giro sulle agende con l'atlante a fianco :diavoletto:
Percorsi che, per forza di cose, dovevano passare sotto casa tua. E allora sotto con la fantasia a creare percorsi con dislivello per convincere gli organizzatori. Il mio successo più grande fu nel 2013 a Montecassino, dove trascorrevo le vacanze da bimbo. Penso che inconsciamente siano state le mie preghiere...


Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

Io, 4 febbraio 2022
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Maìno della Spinetta
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Krisper ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 13:19 Anch'io conservo i vecchi atlanti!
Ed anch'io li divoravo.

Sarà un tratto (nerd) comune degli appassionati di ciclismo? :D

P.S. divoravo anche gli orari dei treni, sognando e programmando viaggi! (il Grippaudo era una spesa fissa :fuori: )

Strana razza gli appassionati di ciclismo!

p.p.s. chiedo scusa per OT
presente:
Atlanti de AGostini 1986 rubati a mio padre, quello europeo di ampia scala consentiva tracciati dozzinali sui Pirenei.

Quello d'italia invece regalava emozioni. Mie personali ossessioni di quell'Atlante:
- salita da Sarnano di Sassotetto (con dati credo sbagliati, veniva sui 10 km al 10%).
- gran finale Romano con Campo Catino arrivando dalla Marsica, oppure con passaggi da Anagni e Prenestina prima dell'arrivo a Roma
- tappone in Aspromonte
- il colle delle Finestre ("peccato sia da asfaltare", ma sogno poi realizzato)
- Zoncolan da Ovaro (sogno poi realizzato)
- Croce Arcana
- Etna dal mare (Giarre-Zafferana-Rif. Sapienza)
- una strada militare sopra Ligosullo che manco c'è più su Maps.


Upgrade pagato con i primi soldini a un atlante del touring che aveva sia Mortirolo e Santa Cristina (assenze inescusabili in quello de agostini), che mi ha ingenerato un'ossessione per la Tomba di Matolda e per gli attraversamenti Est-Ovest tra Trentino e Montecampione


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
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Bomby
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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nibali-san baronto ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 22:29
Bomby ha scritto: mercoledì 26 gennaio 2022, 19:54 Ormai stiamo andando completamente OT, ma il tema è interessante...

Io mi sono appassionato di ciclismo perché da piccolo appassionato di ferrovie (già questo è strano) in un'epoca in cui Google Maps era un sogno bagnato, insoddisfatto dagli atlanti, mi divertivo a scovare nelle riprese dall'elicottero scorci di linee ferroviarie. In quel giro un giovane corridore viveva una vera e propria esplosione: Damiano Cunego mi fece innamorare e mi arpionò, appassionandomi al ciclismo.
Non potete immaginare la gioia quando ho scoperto Google earth e compagnia! E -altri siti su cui sbrodolare- i geoportali regionali con le foto aeree d'epoca (che consiglio anche agli appassionati di ciclismo d'antan, per vedere le strade su cui si correva un tempo).
Di conseguenza, ora, unisco le conoscenze geografiche legate a ferrovie e affini, a quelle legate al ciclismo... E si, a scuola geografia mi è sempre piaciuta.
No vabbè pure te? Io c'avevo Train Simulator :diavoletto:
Ormai il topic sta andando in vacca ma mi sembra ci sia un tacito assenso.
Anche io! Pensa che adesso lavoro in una azienda (multinazionale francese) che i treni (e tutto quello che ci sta intorno) li fa :mrgreen:


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Road Runner
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Eccomi, appassionato di cartografia, fin dai tempi del servizio militare (ma in realtà anche da molto prima).
A naja, da mortaista, lavoravo con le tavolette in scala 1:25.000 dell'IGM, zona Friuli, tanto che poi a casa mi sono procurato tutte quelle della Brianza.
Avevo un orologio della Casio, che ruotando la ghiera faceva uscire una rotellina. Impostando la scala della cartina nell'orologio, facendo ruotare la rotellina sulle mappe, misuravo i percorsi che dovevo fare (sia in bici, che poi di corsa) !!!
Ho un baule in alto all'armadio che contiene ancora tutta la mia raccolta di cartine / atlanti, che ogni tanto tiro giù ancora, anche
solo per sentire il "profumo" della carta!


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il_panta
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Io sono un grande appassionato di mappe 3d, dove si possono apprezzare al massimo rilievi e valli. :)


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
jumbo
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Da qualche parte devo ancora avere i profili dei giri d'Italia tracciati a matita nei primi anni '90 basandomi sul "verdone" del Touring.

Bello scoprire 30 anni dopo di non essere stato l'unico pazzo :D


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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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jumbo ha scritto: giovedì 27 gennaio 2022, 12:20 Da qualche parte devo ancora avere i profili dei giri d'Italia tracciati a matita nei primi anni '90 basandomi sul "verdone" del Touring.

Bello scoprire 30 anni dopo di non essere stato l'unico pazzo :D
Ma che pazzo? Io ho un agenda piena di profili :diavoletto:


nikybo85
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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Ebbene sì..anch'io disegnavo i GT con l'atlante..e poi li "correvo" in garage con la cyclette :crazy: e con questa vi batto :bll:


nibali-san baronto
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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nikybo85 ha scritto: giovedì 27 gennaio 2022, 13:29 Ebbene sì..anch'io disegnavo i GT con l'atlante..e poi li "correvo" in garage con la cyclette :crazy: e con questa vi batto :bll:
Formidabile :worthy:
Io invece li usavo per fare le corse dei tappini sul letto


nikybo85
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Re: Paris - Roubaix 2021 (3 ottobre)

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nibali-san baronto ha scritto: giovedì 27 gennaio 2022, 13:33
nikybo85 ha scritto: giovedì 27 gennaio 2022, 13:29 Ebbene sì..anch'io disegnavo i GT con l'atlante..e poi li "correvo" in garage con la cyclette :crazy: e con questa vi batto :bll:
Formidabile :worthy:
Io invece li usavo per fare le corse dei tappini sul letto
Bella anche questa!! :cincin:


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