aitutaki1 ha scritto: ↑domenica 19 giugno 2022, 11:59
Piazzamenti prestigiosi che per un atleta del peso di Kung non sono per nulla scontati dove ci sia dislivello
e al Giro di Svizzera la salita non è mancata.
Kung che era indicato come erede di Cancellara già anni fa, e che in questa metà di 2022 come diceva Tranchèè è salito decisamente di livello
Cancellara e Kung semplicemente, se vanno al ristorante non possono mangiare allo stesso tavolo, se vanno on campeggio non possono dormire nella stessa tenda e se vengono menzionati sul forum di cicloweb occorrerebbe cautela a inserirli nella stessa frase.
Non so chi avesse indicato l'uno come erede dell'altro, sicuramente non io.
La sequela di piazzamenti di Kung dimostra che l'elvetico è costantemente andato forte nel suo terreno d'elezione. Quando scrivevo di piazzamenti prestigiosi mi riferivo appunto a quelli e non a terreni dove c'è "dislivello", tipo questo Giro di Svizzera, dove Kung ha semplicemente deciso di provare a tenere su salite lunghe, fatte in ritmo, per larghi tratti blando, beneficiando peraltro di un buon adattamento a condizioni climatiche particolari.
Prestazione in linea con quella che potrebbe fare un Van Baarle, se lo volesse, o svariati altri corridori con quelle caratteristiche.
Piazzamento dunque dipendente più da volontà che da mirabolanti skills in salita che renderebbero Kung l'Anquetil del Giugno 2022. Andiamoci piano, non è affatto così, con tutto il rispetto per una corsa in cui ha fatto bella figura.
Messo dunque da parte questo rilievo suggestivo, andiamo invece al piano che più ci interessa, il suo terreno d'elezione, come si diceva prima.
I risultati dicono qualcosa ma non dicono tutto, specie se sottoposti a una scorsa e non ad un'analisi un filo più approfondita.
Dalla campagna delle classiche 2022 emerge una certa costanza, segno evidente di una condizione ottimale e di solidità che Kung ha trovato sul piano della sua skill principale : il passo.
Il passo è una skill, in quei contesti. Come può esserlo la capacità di fare accelerazioni sui berg o come può esserlo la capacità di sprintare efficacemente dopo tanti chilometri di corsa. Ci sono corridori che hanno tutte queste componenti o solo alcune.
Corridori come Kung non hanno sprint eccellenti né la capacità di prodursi in grosse accelerazioni sui muri (singole o ripetute) ma hanno, appunto, il passo, la capacità di tenere alte velocità a lungo, anche quando il chilometraggio diventa imponente e il contesto particolarmente duro.
Ma il passo è una skill vincente se il corridore ha una certa attitudine, un'attitudine aggressiva, da attaccante, propensa all'accettazione del rischio.
Questa attitudine,per rimanere alla stretta attualità, ha fatto la fortuna di corridori come Van Baarle, che quest'anno si è mostrato a un livello non così dissimile da quello di Kung. Guardando al passato, ulteriori esempi in tal senso fioccherebbero.
Kung, invece, ha dimostrato spesso di subire la corsa, di usare quel passo per inseguire e non per mettersi nelle condizioni di farsi inseguire, e da questa alternativa passano gli esiti delle corse nel suo terreno d'elezione : prestigiosi piazzamenti o successi.
In conclusione, e ribadendo di voler andare oltre l'estemporaneità di questo Giro di Svizzera, crescita di Kung dal punto di vista della solidità senz'altro si, crescita di Kung dal punto di vista dei picchi della sua abilità principale ni, crescita di Kung dal punto di vista dell'attitudine decisamente no.
Per me corridore forte era, corridore forte è. Per caratteristiche, tornando a quanto sostenevo in precedenza, deve girare ancora qualche vite per collocarsi sul terreno di Terpstra (per fare il primo nome che mi viene in mente) potendo, rebus sic stantibus, sperare solo d'incappare nel giorno di gloria dei Van Summeren e degli Hayman (i quali, in ogni caso, hanno dovuto attaccare per mettersi nelle condizioni di vincere).