Ciclismo africano

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peek
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Re: Ciclismo africano

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E' andata benissimo così, è un percorso nel quale ci voleva anche un po' di fortuna e non gli è successo nulla in tutta la corsa.
Hanno corso davvero da squadra matura, è vero Tesfatsion ha un po' deluso, ma nelle ultime corse si era visto che non è molto brillante in questo finale di stagione. Hanno finito la prova tutti e 5, anche quelli che sono usciti dall'Eritrea per la prima volta nella loro vita in questa occasione. Questo significa che il movimento nel suo insieme ha ormai raggiunto livelli più che dignitosi. Se pensiamo che la miglior prestazione precedente era stata l'undicesimo posto di Kudus a Richmond, direi che è un bel progresso.

Ha fatto una progressione impressionante a rivederla dall'alto non solo stupisce la potenza, ma anche l'abilità nel trovarsi i varchi. L'anno prossimo può effettivamente spostarsi al mondiale dei grandi e lasciare spazio ai più giovani, non ha tanto senso che dopo un podio corra di nuovo tra gli U23

Ovviamente ieri sera l'evento è già finito nel telegiornale eritreo :D


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Seb
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Re: Ciclismo africano

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La nazionale ruandese sarà in gara domani alla Route Adelie de Vitre in Francia (UCI 1.1) con Gahemba, Mugisha M., Mugisha S., Muhoza, Habimana, Nsabimana e Nzafashwanayo


peek
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Re: Ciclismo africano

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Seb ha scritto: giovedì 30 settembre 2021, 21:58 La nazionale ruandese sarà in gara domani alla Route Adelie de Vitre in Francia (UCI 1.1) con Gahemba, Mugisha M., Mugisha S., Muhoza, Habimana, Nsabimana e Nzafashwanayo
Oggi hanno trovato un tempo da lupi e nessuno è riuscito ad arrivare al traguardo. Prova di appello domani alla Loire Atlantique.

Ma adesso che la Qhuebeka chiude, cosa succede con quelli che hanno firmato un contratto come Mulubhran? RImangono a piedi?


henny5
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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: venerdì 1 ottobre 2021, 22:05
Seb ha scritto: giovedì 30 settembre 2021, 21:58 La nazionale ruandese sarà in gara domani alla Route Adelie de Vitre in Francia (UCI 1.1) con Gahemba, Mugisha M., Mugisha S., Muhoza, Habimana, Nsabimana e Nzafashwanayo
Oggi hanno trovato un tempo da lupi e nessuno è riuscito ad arrivare al traguardo. Prova di appello domani alla Loire Atlantique.
Diciamo che i ruandesi non sono stati fortunati con il meteo due corse UCI tutte dal 1°km solo pioggia ed alcuni tipo Muhoza e Gahemba erano alla prima corsa professionistica in europa quindi ci stava che non arrivassero al traguardo. La nazionale ruandese parteciperà anche al giro della vandea. Però c'è anche da dire in ruanda in questo periodo non sono messi bene. Non considerando i ruandesi che da agosto sono in francia, quelli rimasti in ruanda a parte il tour du rwanda non hanno disputato altre corse a livello nazionale anzi a giugno erano previsti i campionati nazionali e la federazione ha avuto la genialata di cancellare l'evento a 2 giorni dall'inizio della prova a crono, e gli atleti non l'hanno presa bene questa decisione causa la tempistica. Spero che la federazione quantomeno a fine anno tornino a fare qualche prova nazionale, si sta parlando della prima nazione in africa che organizzerà i mondiali nel 2025 bisogna da subito lavorare.
peek ha scritto: venerdì 1 ottobre 2021, 22:05
Seb ha scritto: giovedì 30 settembre 2021, 21:58
Ma adesso che la Qhubeka chiude, cosa succede con quelli che hanno firmato un contratto come Mulubhran? RImangono a piedi?
Mulubrhan è libero di trovare una nuova squadra, molto difficile che trovi un'altra Squadra WT mentre è più probabile che possa trovare una sistemazione tra una professional(non sarebbe male una Totalenergies o B&B) però l'auspicio è che ryder riesca a trovare uno sponsor per l'anno prossimo. Certo che a un anno di distanza ci si trova punto e a capo , un dejavu insomma. Una cosa che mi preoccupa è che rischiano di fare un ciclomercato ancora peggiore rispetto all'anno scorso ed con i corridori top(tipo nizzolo e campenaerts) che hanno già trovato altre squadre ed a quel punto la top 18 nella classifica a squadre UCI a fine 2022 sarebbe un miraggio con conseguente perdita di licenza WT e sponsor con la concreta situazione di ritornare alla situazione fine 2020. Comunque quello che mi preme più è che la squadra continental continui ad esistere senza di essa il ciclismo africano rischia una batosta non da poco.


peek
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Bravo oggi Gebre al Lombardia. Dopo essere stato nella fuga di giornata ha chiuso con un onorevole 26esimo posto.
E' un professionista serio che potrebbe avere una carriera lunga.


henny5
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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: sabato 9 ottobre 2021, 17:51 Bravo oggi Gebre al Lombardia. Dopo essere stato nella fuga di giornata ha chiuso con un onorevole 26esimo posto.
E' un professionista serio che potrebbe avere una carriera lunga.
Non mi immagino se non fosse andato in fuga magari un piazzamento migliore poteva ottenerlo .

Altra buona notizia arrivano dal giro della vandea con eric muhoza che è stato l'unico ruandese ad arrivare al traguardo. Ottimo considerando che è alla sua terza corsa internazionale in francia. Mi sarei aspettato che finisse la corsa quantomeno da Moise mugisha, peccato.

Dopo la buona prova al gran piemonte oggi ghirmay è tornato in eritrea ed ovviamente, dalle immagini, c'erano persone ai lati della strada(anche se non si è arrivati ai livelli di quando tekle e kudus tornarono in eritrea dopo il tour 2015). Avrei voluto vederlo correre al giro del veneto e veneto classic dato che il profilo altimetrico delle due corse si addicevano perfettamente alle caratteristiche dell'eritreo.


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henny5 ha scritto: sabato 9 ottobre 2021, 21:02 Altra buona notizia arrivano dal giro della vandea con eric muhoza che è stato l'unico ruandese ad arrivare al traguardo. Ottimo considerando che è alla sua terza corsa internazionale in francia. Mi sarei aspettato che finisse la corsa quantomeno da Moise mugisha, peccato.

Dopo la buona prova al gran piemonte oggi ghirmay è tornato in eritrea ed ovviamente, dalle immagini, c'erano persone ai lati della strada(anche se non si è arrivati ai livelli di quando tekle e kudus tornarono in eritrea dopo il tour 2015). Avrei voluto vederlo correre al giro del veneto e veneto classic dato che il profilo altimetrico delle due corse si addicevano perfettamente alle caratteristiche dell'eritreo.
E' stato bravo il giovane ruandese muhoza (è un 2002) perché è vero che oggi finalmente è stata una splendida giornata, però è stata una corsa tiratissima, sembrava una corsa di dilettanti, scatti continui, giochi di squadra, percorso tortuoso. Che lui da solo sia arrivato comunque al traguardo è un buon risultato. Vedremo, perché negli ultimi anni in Rwanda ci sono stati vari ragazzi che hanno avuto discreti risultati nella fase giovanile, ma il passaggio al professionismo è sempre poi stato fallimentare.

Anch'io pensavo Ghirmay rimanesse in Italia a completare il calendario. E' anche vero che negli ultimi due mesi ha fatto 21 giorni di corsa, forse va bene così, che si ritempri e che poi ritorni l'anno prossimo in una squadra che lo sta valorizzando molto. Mi devo ricredere perché avevo un po' di dubbi su questo passaggio e invece alla Intermarché si è integrato molto in fretta e gli stanno dando fiducia.
Anche lui a dire la verità mi ha un po' stupito. Che avesse doti atletiche si era capito, ma che riuscisse a stare in gruppo così bene nelle gare in Belgio (o in quelle francesi che assomigliano alle belghe) non ci speravo proprio. Di solito gli africani sono molto in difficoltà su questo perché sono cresciuti ciclisticamente in contesti molto diversi.

Temo invece che l'Agostoni sarà l'ultima corsa professionistica di Natnael Berhane.


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Re: Ciclismo africano

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E' iniziato il Tour du Faso, meno male che si ricomincia a correre un po' anche in Africa, altrimenti, tolti i pochissimi che corrono in Europa, il movimento rimane fermo e disperde potenziali talenti.
Sulla carta sembra solida l'Algeria, capitanata da Lagab, i padroni di casa puntano ovviamente su Daumont, il Marocco su El Kouraji, ci sono i sudafricani della Protouch con Basson, e schierano anche i due Mugisha dal Ruanda. Insomma, non essendoci eritrei e ruandesi non si può dire che ci sia il meglio del ciclismo africano, però è una corsa di tutto rispetto.

Ieri nella prima tappa ha vinto un belga di 30 anni alla sua prima vittoria Uci (Wouters). Detta così sembra uno scarso, ma in realtà deve avere uno spunto veloce perché quest'anno ha vinto un numero astronomico di corse dilettantistiche in Belgio che immagino siano comunque di dignitoso livello. Secondo l'algerino Saidi, terzo il sudafricano Basson, entrambi a pari tempo con il vincitore, più sgranati poi gli altri.

Oggi tappa con chilometraggio importante, un po' ondulata, ma senza asperità, come del resto l'intero percorso,


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Gattorantolo
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Re: Ciclismo africano

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Secondo me l'Africa ha un potenziale enorme, basta guardare negli sport di resistenza dove sono arrivati...maratona, mezzofonfo...dominano ovunque. Secondo me é solo una questione di tempo...


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Re: Ciclismo africano

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Non è così Gattorantolo.
In Africa vanno forte a piedi perché fino a una generazione fa hanno sempre corso per mangiare e la loro specie si è
evoluta in funzione della corsa, mentre noi polentoni, da più di duemila anno ci siamo ammosciati e dedicati all'allevamento
e alla pastorizia.
Se guardi le loro gambe, sono morfologicamente completamente diverse dalle nostre. Sono fatte per correre.
Ma, per fortuna, non per pedalare.
Questo al netto del discorso doping, perché negli ultimi vent'anni il "continente dei corridori" si è scoperto molto più marcio
del nostro, con fior di campioni che andavano candidamente in farmacia a comprare Epo come se fosse aspirina.


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Re: Ciclismo africano

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Road Runner ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 7:07
Se guardi le loro gambe, sono morfologicamente completamente diverse dalle nostre. Sono fatte per correre.
Ma, per fortuna, non per pedalare.
.
interessante questo, perchè non per pedalare? ovviamente immagino fai riferimento alla morfologia di est africa, Kenya, Somalia, Etiopia, molto leggeri, con scarsa massa muscolare del quadricipite, non potrebbe essere un bacino adatto per trovare buoni scalatori?

o al contrario atleti africani dell'ovest, come nigeria, costa d'avorio ecc con masse molto sviluppate, molte fibre bianche e adatti per potenza e velocità


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Gattorantolo
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Re: Ciclismo africano

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Su quello hai ragione, soprattutto sui keniani. Gli etiopi però sono un pò dversi e qualche promessa si stagiá affacciando, addirittura a livello di sprint...


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ciclistapazzo
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Re: Ciclismo africano

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Road Runner ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 7:07 Non è così Gattorantolo.
In Africa vanno forte a piedi perché fino a una generazione fa hanno sempre corso per mangiare e la loro specie si è
evoluta in funzione della corsa, mentre noi polentoni, da più di duemila anno ci siamo ammosciati e dedicati all'allevamento
e alla pastorizia.
Se guardi le loro gambe, sono morfologicamente completamente diverse dalle nostre. Sono fatte per correre.
Ma, per fortuna, non per pedalare.
Questo al netto del discorso doping, perché negli ultimi vent'anni il "continente dei corridori" si è scoperto molto più marcio
del nostro, con fior di campioni che andavano candidamente in farmacia a comprare Epo come se fosse aspirina.
Quante sciocchezze... Una immagine dell'Africa degna dei Watussi. Peccato sia un continente che va dalle civiltà stanziali millenarie (Egitto, Libia greco-romana, impero arabo, regni del centroafrica) a società seminomadi (poche in realtà), ad agricole tradizionali povere. Suvvia parliamo seriamente. Poi addirittura le puedo caratteristiche etnico fisiche.. Ma sapete che l'Africa è un crogiuolo di etnie e popoli e che un nord africano, uno della costa d'avorio e un Etiope non c'è quasi nulla in comune? Ma lo sguardo piatto del colonialismo europeo è duro a morire


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Re: Ciclismo africano

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Infatti egiziani che corrono non ne esistono.
Le etnie dei corridori, sono quelle che hanno sempre corso.


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Re: Ciclismo africano

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Road Runner ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 8:24 Infatti egiziani che corrono non ne esistono.
Le etnie dei corridori, sono quelle che hanno sempre corso.
L'Etiopia è una delle prime zone del mondo a essere stata raggiunta dall'evoluzione neolítica del Vicino Oriente. Zona di scambi commercoali con il mondo sudarabico, di guerre con l'Egitto, della chiesa copta ecc. Agricoltura povera non è uguale a società nomade cacciatrice


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Re: Ciclismo africano

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ciclistapazzo ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 8:31
Road Runner ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 8:24 Infatti egiziani che corrono non ne esistono.
Le etnie dei corridori, sono quelle che hanno sempre corso.
L'Etiopia è una delle prime zone del mondo a essere stata raggiunta dall'evoluzione neolítica del Vicino Oriente. Zona di scambi commercoali con il mondo sudarabico, di guerre con l'Egitto, della chiesa copta ecc. Agricoltura povera non è uguale a società nomade cacciatrice
La prima volta che ne hai occasione, vai a vedere da vicino una gara di corsa internazionale. Guarda bene le gambe dei keniani (soprattutto da fermi) e poi dimmi se non sono completamente morfologicamente diverse da quelle degli europei. E' un dato di fatto.


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Re: Ciclismo africano

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Non voglio avventurarmi in dubbie teorie antropologiche.
Avendo praticato l'atletica posso confermare di aver osservato la conformazione particolare degli arti inferiori dei keniani, che li rende adatti alla corsa su lunghe distanze. Non so se questo li possa avvantaggiare anche nel ciclismo.
Nell'atletica conta molto anche quella qualità che in gergo è chiamata "piedi buoni", che si potrebbe tradurre in una particolare reattività e sensibilità del piede a contatto col terreno.
In parole povere tu potrai avere una grande forza esplosiva o un gran motore per il fondo, ma se hai due ferri da stiro al posto dei piedi non farai grandi risultati.
Nel ciclismo, essendo la forza applicata al supporto meccanico della bicicletta, questo aspetto è poco rilevante.


Gimbatbu
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Re: Ciclismo africano

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Road Runner ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 8:48
ciclistapazzo ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 8:31
Road Runner ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 8:24 Infatti egiziani che corrono non ne esistono.
Le etnie dei corridori, sono quelle che hanno sempre corso.
L'Etiopia è una delle prime zone del mondo a essere stata raggiunta dall'evoluzione neolítica del Vicino Oriente. Zona di scambi commercoali con il mondo sudarabico, di guerre con l'Egitto, della chiesa copta ecc. Agricoltura povera non è uguale a società nomade cacciatrice
La prima volta che ne hai occasione, vai a vedere da vicino una gara di corsa internazionale. Guarda bene le gambe dei keniani (soprattutto da fermi) e poi dimmi se non sono completamente morfologicamente diverse da quelle degli europei. E' un dato di fatto.
È lampante e la differenza la noti ancora di più nelle gare di cross dove oltre alla facilità di corsa dimostrano un' elasticità che noi europei non abbiamo. Qualità che nel ciclismo hanno importanza marginale.


henny5
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Re: Ciclismo africano

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ieri nella tappa più lunga del tour du faso vittoria del corridore di casa di souleymane kone che ha battuto in volata un velocista tosto come l'algerino yacine hamza mentre oggi nella terza tappa vittoria del belga vandyck con il primo africano al traguardo è stato il marocchino khafi. In classifica generale è cambiato il leader con wouters che si è ripreso la leadership davanti a el kouraji(stesso tempo in classifica del belga) e dietro al marocchino ci sono altri 5 africani in classifica con saidi, basson, hamza, kone e kamzong tutti racchiusi in soli 30 secondi. Decisiva sarà la cronometro a squadre di 33 km. Contento che dopo un anno sia tornato il tour du faso che tra l'altro è trasmessa in diretta con immagini dall'arrivo. Sempre parlando di corse africane, e adatte ai passisti-sprinter, spero che l'anno prossimo si torni a correre anche alla tropicale amissa bongo con la possibilità per le squadre africane di competere con le squadre europee professionistiche.

Intanto pare comunque andrà a finire con la squadra WT la squadra development della qhubeka continuerà ad esistere ed avrà licenza italiana. Almeno una buona, se parziale, notizia.


ciclistapazzo
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Re: Ciclismo africano

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Gimbatbu ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 10:27
Road Runner ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 8:48
ciclistapazzo ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 8:31

L'Etiopia è una delle prime zone del mondo a essere stata raggiunta dall'evoluzione neolítica del Vicino Oriente. Zona di scambi commercoali con il mondo sudarabico, di guerre con l'Egitto, della chiesa copta ecc. Agricoltura povera non è uguale a società nomade cacciatrice
La prima volta che ne hai occasione, vai a vedere da vicino una gara di corsa internazionale. Guarda bene le gambe dei keniani (soprattutto da fermi) e poi dimmi se non sono completamente morfologicamente diverse da quelle degli europei. E' un dato di fatto.
È lampante e la differenza la noti ancora di più nelle gare di cross dove oltre alla facilità di corsa dimostrano un' elasticità che noi europei non abbiamo. Qualità che nel ciclismo hanno importanza marginale.
allora bisognerebbe parlare di Keniani, non di Africani. inoltre la presunta relazione storica tra "civiltà dei cacciatori" e buoni corridori fa acqua da tutte le parte. La conformazione delle loro gambe dovrebbe trovare spiegazioni biologiche più sensate. Comunque nel ciclismo il fattore decisivo resta quello sociale. In Belgio un ragazzino trova squadre giovanili di ciclismo e gare in ogni paesino, in Kenya ho seri dubbi che sia lo stesso. è ovvio che se sono in diecimila a fare ciclismo nel contesto ideale, la possibilità di trovare 100 atleti buoni è maggiore che se sono in 100 a praticarlo in situazioni alquanto difficili.


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Re: Ciclismo africano

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ciclistapazzo ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 21:17
Gimbatbu ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 10:27
Road Runner ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 8:48

La prima volta che ne hai occasione, vai a vedere da vicino una gara di corsa internazionale. Guarda bene le gambe dei keniani (soprattutto da fermi) e poi dimmi se non sono completamente morfologicamente diverse da quelle degli europei. E' un dato di fatto.
È lampante e la differenza la noti ancora di più nelle gare di cross dove oltre alla facilità di corsa dimostrano un' elasticità che noi europei non abbiamo. Qualità che nel ciclismo hanno importanza marginale.
allora bisognerebbe parlare di Keniani, non di Africani. inoltre la presunta relazione storica tra "civiltà dei cacciatori" e buoni corridori fa acqua da tutte le parte. La conformazione delle loro gambe dovrebbe trovare spiegazioni biologiche più sensate. Comunque nel ciclismo il fattore decisivo resta quello sociale. In Belgio un ragazzino trova squadre giovanili di ciclismo e gare in ogni paesino, in Kenya ho seri dubbi che sia lo stesso. è ovvio che se sono in diecimila a fare ciclismo nel contesto ideale, la possibilità di trovare 100 atleti buoni è maggiore che se sono in 100 a praticarlo in situazioni alquanto difficili.
due fattori fondamentali: la termoregolazione umana è molto più efficiente di quella animale, dunque consente tempi più lunghi in movimento; ma soprattutto l'uomo cacciatore si differenzia dall'animale cacciatore perché riesce a posporre l'obbiettivo. La sua è una caccia persistente, che dura giorni. L'uomo ha imparato a gestire fame e fatica, anche in mancanza di un obbiettivo raggiunto immediato. Quella animale è caccia immediata, se la preda non è catturata subito, la fatica prende il sopravvento e segue la rinuncia. è cosi che abbiamo imparato a correre, qualche migliaio di anni fa, nella rift valley. a correre e ad uccidere animali più grandi e forti.



Road Runner ha scritto: domenica 31 ottobre 2021, 7:07 Non è così Gattorantolo.
In Africa vanno forte a piedi perché fino a una generazione fa hanno sempre corso per mangiare e la loro specie si è
evoluta in funzione della corsa, mentre noi polentoni, da più di duemila anno ci siamo ammosciati e dedicati all'allevamento
e alla pastorizia.
Lo scrissi già sul forum tempo fa.
La nazionale italiana di ultramaratona di dieci anni fa (ora non so) era composta da atleti che arrivavano tutti , donne e uomini, da un'ambiente rurale o di montagna. Abitudine alla fatica, chi figlio di pastore, chi muratore, chi come la Casiraghi, operaia turnista alla fabbrica di calze, o come Calcaterra, taxista. La spinta motivazionale nasce da questo substrato.
Sulla teoria del talento innato ebbi a scontrarmi con qualche forumista in passato, ora che se sò sciaquati dar crotalo credo si possa iniziare a discuterne più serenamente, su talento naturale e motivazione.


PIU' MANGANELLI

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Re: Ciclismo africano

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Il muratore di cui parli... è mio cognato!!! (ho sposato sua sorella!)
Dico solo un paio di cose: non ha mai fatto un esercizio di strecking in vita sua. Mai uno di potenziamento.
Mi diceva: prova a salire con un secchio di malta in spalla su e giù dai ponteggi, poi dimmi se non è potenziamento...!!
Non ha mai usato un cronometro (figurarsi un cardiofrequenzimetro...) per gare o allenamneti. Giuro, si regolava coi
campanili delle chiese!!!
Andava in cantiere anche oltre Milano in macchina o in camion con suo fratello, con la borsa degli allenamenti. Alle 17.30 si cambiava e tornava a casa
di corsa. Se arrivava in zona Carate Brianza che al campanile erano le 19.30, andava magari a Sovico o a Triuggio a completare le due ore e
mezza giornaliere di allenamento!
Quel paio di volte all'anno che faceva ripetute sui mille in pista, ...le faceva e basta, senza sapere che tempi aveva fatto!!
Ha vinto il campionato del mondo della 100 chilometri in Belgio, mi sembra nel 1999, in 6ore e 18', che è ancora rekord europeo.
Ha vinto due o tre volte la 100km del passatore di cui detiene ancora il rekord !!
Non è retorica, gente così non ne nasce più...
(però, fino alla maratona compresa, i miei personali sono migliori dei suoi; oltre era un carroarmato...).


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Re: Ciclismo africano

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Però parliamo di specialità di nicchia come l'ultra maratona o la corsa in montagna. Quest'ultima fino a qualche anno fa la praticavano quasi esclusivamente nelle zone di montagna, quindi per forza che vinceva chi proveniva da quell'ambiente! L'ultramaratona non la facevano i talenti migliori, o perlomeno i talenti non erano selezionati in base all'attitudine per questo tipo di prova. Penso offrisse anche ben poco a livello di premi.
Adesso l'orizzonte si sta allargando, sia in ambito italiano che mondiale, quindi io aspetterei e sarei molto cauto prima di trarre conclusioni socio-antropologiche.


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Re: Ciclismo africano

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Oggi vittoria per l'esperto ivoriano cissè che ha anticipato il maliano diallo(che in classfica generale si ritrova in 11° posizione) mentre a 40 secondi è arrivato il gruppo con yacine hamza che ha vinto la volata.

Disastro in casa protouch, con 4 corridori che si sono ritirati(non vorrei che avessero un'intossicazione alimentare) e che se andrà bene si ritroveranno a fare le duo normand nella crono a squadre :diavoletto:


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Re: Ciclismo africano

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henny5 ha scritto: lunedì 1 novembre 2021, 19:48 Oggi vittoria per l'esperto ivoriano cissè che ha anticipato il maliano diallo(che in classfica generale si ritrova in 11° posizione) mentre a 40 secondi è arrivato il gruppo con yacine hamza che ha vinto la volata.

Disastro in casa protouch, con 4 corridori che si sono ritirati(non vorrei che avessero un'intossicazione alimentare) e che se andrà bene si ritroveranno a fare le duo normand nella crono a squadre :diavoletto:
Ma dove segui il ciclismo africano?


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Re: Ciclismo africano

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Gattorantolo ha scritto: lunedì 1 novembre 2021, 21:29
henny5 ha scritto: lunedì 1 novembre 2021, 19:48 Oggi vittoria per l'esperto ivoriano cissè che ha anticipato il maliano diallo(che in classfica generale si ritrova in 11° posizione) mentre a 40 secondi è arrivato il gruppo con yacine hamza che ha vinto la volata.

Disastro in casa protouch, con 4 corridori che si sono ritirati(non vorrei che avessero un'intossicazione alimentare) e che se andrà bene si ritroveranno a fare le duo normand nella crono a squadre :diavoletto:
Ma dove segui il ciclismo africano?
Eh, gli appassionati di ciclismo africano devono arrangiarsi in mille modi :D

Qui puoi comunque vedere l'arrivo di Cissè in solitaria nella tappa di ieri

Isiaka Cissè è un corridore che mi è sempre piaciuto, raro caso di continuità nel tempo di un corridore africano, in un paese peraltro nel quale è stato fin'ora l'unico che si è messo in evidenza a livello internazionale (Abou Sanogo prometteva bene, ma mi sembra si sia un po' perso). Sono ormai dieci anni che porta a casa vittorie nel calendario africano con regolarità.
Chiaro, non è in grado di confrontarsi a livello mondiale, cosa che tra gli africani sanno fare solo eritrei e sudafricani, con qualche rara eccezione da altri paesi, tuttavia il fatto di avere corso in Europa con regolarità, prima a Aigle e poi in varie squadre dilettantistiche francesi gli ha fatto raggiungere un ottimo livello di competitività nelle corse africane.

In classifica generale i distacchi tra i primi dieci sono minimi e, come dice Henny, la crono a squadre definirà la classifica.
Una crono a squadre di 33 chilometri in una corsa africana è una cosa senza senso, messa poi alla settima tappa va oltre ogni possibilità di comprensione. Spero almeno non applichino il tempo massimo, in Pro-touch sono in due, ma quelli del Benin sono messi pure peggio perché sono in 3, però è gente che fa normalmente fatica a stare in fondo al gruppo perciò non li vedo per niente bene nella crono ....


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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: martedì 2 novembre 2021, 10:00
Gattorantolo ha scritto: lunedì 1 novembre 2021, 21:29
henny5 ha scritto: lunedì 1 novembre 2021, 19:48 Oggi vittoria per l'esperto ivoriano cissè che ha anticipato il maliano diallo(che in classfica generale si ritrova in 11° posizione) mentre a 40 secondi è arrivato il gruppo con yacine hamza che ha vinto la volata.

Disastro in casa protouch, con 4 corridori che si sono ritirati(non vorrei che avessero un'intossicazione alimentare) e che se andrà bene si ritroveranno a fare le duo normand nella crono a squadre :diavoletto:
Ma dove segui il ciclismo africano?
Eh, gli appassionati di ciclismo africano devono arrangiarsi in mille modi :D

Qui puoi comunque vedere l'arrivo di Cissè in solitaria nella tappa di ieri

Isiaka Cissè è un corridore che mi è sempre piaciuto, raro caso di continuità nel tempo di un corridore africano, in un paese peraltro nel quale è stato fin'ora l'unico che si è messo in evidenza a livello internazionale (Abou Sanogo prometteva bene, ma mi sembra si sia un po' perso). Sono ormai dieci anni che porta a casa vittorie nel calendario africano con regolarità.
Chiaro, non è in grado di confrontarsi a livello mondiale, cosa che tra gli africani sanno fare solo eritrei e sudafricani, con qualche rara eccezione da altri paesi, tuttavia il fatto di avere corso in Europa con regolarità, prima a Aigle e poi in varie squadre dilettantistiche francesi gli ha fatto raggiungere un ottimo livello di competitività nelle corse africane.

In classifica generale i distacchi tra i primi dieci sono minimi e, come dice Henny, la crono a squadre definirà la classifica.
Una crono a squadre di 33 chilometri in una corsa africana è una cosa senza senso, messa poi alla settima tappa va oltre ogni possibilità di comprensione. Spero almeno non applichino il tempo massimo, in Pro-touch sono in due, ma quelli del Benin sono messi pure peggio perché sono in 3, però è gente che fa normalmente fatica a stare in fondo al gruppo perciò non li vedo per niente bene nella crono ....

concordo, quando avevo letto questa cosa pensavo fosse un refuso e che la crono fosse individuale.
Cmq dai, almeno stanno correndo, e rimane cmq una corsa di medio-alto livello nel panorama africano.


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Re: Ciclismo africano

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simociclo ha scritto: martedì 2 novembre 2021, 11:30 concordo, quando avevo letto questa cosa pensavo fosse un refuso e che la crono fosse individuale.
Cmq dai, almeno stanno correndo, e rimane cmq una corsa di medio-alto livello nel panorama africano.
Assolutamente positivo che siano ripartite le corse e mi sembra un Faso molto combattuto e schioppettante quest'anno.
Oggi è andato a segno il tedesco Bichlmann che ha corso per molti anni con la Bike Aid perciò di corse in Africa ha una lunga esperienza, ha regolato in uno sprint a 3 il giovanissimo marocchino Maatougui e il burkinabé Daumont che finalmente ha battuto un colpo nella corsa di casa.

Vedo che viene annunciato il passaggio a corsa Uci del Tour du Sahel in Mauritania che si disputa già da qualche anno. Date le precarie condizioni del paese se lo disputassero davvero sarebbe un grande successo organizzativo. Speriamo arrivi qualche immagine perché lo scenario del Sahara occidentale lo meriterebbe.


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Re: Ciclismo africano

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oggi crono a squadre e vittoria per il marocco davanti al team svizzero kibag obor ckt e poi l'algeria. In classifica generale ora è al commando c'è el kouraji con un vantaggio di 15 secondi su yacine hamza che però in queste ultime 3 tappe essendo più veloce del marocchino potrà guadagnare secondi importanti negli abbuoni di tappa.


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Direi più che decorosa la prova di Basson e Mugisha che, pur essendo solo in 2, hanno chiuso sesti a meno di un minuto e mezzo


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simociclo
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Re: Ciclismo africano

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Credo abbiamo inserito un tetto ai distacchi in base al piazzamento: i secondi a 5 sec, i terzi a 10 ecc.


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Re: Ciclismo africano

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Pare che l'eritreo Nahom Zerai abbia firmato con la continental qhubeka per il 22.
Ottima notizia, ha corso solo il giro del Ruanda, ma ha dato prova di grande continuità e ha terminato in crescendo con il terzo posto nella selettiva tappa di Kigali. E' stato anche il primo degli africani quest'anno, benché fosse alla sua prima esperienza in una corsa UCI.


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Re: Ciclismo africano

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Alla fine il tour du faso si è deciso alla ottava con un gruppo di una trentina che andata in fuga che ha guadagnato 22 minuti sul resto del gruppo. Marocco ed Algeria quella tappa l'hanno gestita malissimo soprattutto gli algerini . ieri invece è arrivato al traguardo una fuga di 3 corridori con la vittoria dell'esperto camerunense arthur tella davanti a samuel mugisha della protouch che oggi si è rifatta con gli interessi con basson che ha vinto l'ultima tappa del tour du faso. Classifica finale vinta dal tedesco bichlmann mentre dietro nella tappa di oggi lotto per le restanti due posizioni del podio negli intermedi con il marocchino oussama khafi che è riuscito a difendere la seconda posizione mentre il burkinabè souleymane konè, stoico dopo la brutta caduta nella sesta tappa, che ha scavalcato lagab. In 5° posizione è arrivato paul daumont mentre ottima prova del maliano yaya diallo (7°).
peek ha scritto: domenica 7 novembre 2021, 2:59 Pare che l'eritreo Nahom Zerai abbia firmato con la continental qhubeka per il 22.
Ottima notizia, ha corso solo il giro del Ruanda, ma ha dato prova di grande continuità e ha terminato in crescendo con il terzo posto nella selettiva tappa di Kigali. E' stato anche il primo degli africani quest'anno, benché fosse alla sua prima esperienza in una corsa UCI.
Diciamo che era nell'aria anche se non mi è piaciuto il momento in cui l'hanno comunicato(via twitter) dato che fino a quel momento non si sapeva nemmeno se la squadra continental avrebbe continuato nel 2022.


Winter
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Re: Ciclismo africano

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Great to see that
@ProTouchZA
is becoming a most international African team: in 2022 they will have 1 Eritrean, 1 Ugandan and 4 Rwandans (+ 6 South African)

Il team protouch si internazionalizza
Metà sudafricani Metà resto dell africa

Io sono fan del ciclismo sudafricano , non una bella notizia


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Re: Ciclismo africano

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Winter ha scritto: venerdì 12 novembre 2021, 20:07 Great to see that
@ProTouchZA
is becoming a most international African team: in 2022 they will have 1 Eritrean, 1 Ugandan and 4 Rwandans (+ 6 South African)

Il team protouch si internazionalizza
Metà sudafricani Metà resto dell africa
Io sono fan del ciclismo sudafricano , non una bella notizia
diciamo che si africanizza. Era il loro obiettivo avere un numero di corridori non sudafricani più elevato ma pensavo che fosse un obiettivo di medio-lungo periodo non così in fretta. 4 ruandesi sono tanti e toglieranno spazio ai sudafricani sicuramente al tour du rwanda; di questi 4, 3 sono ufficializzati via social è sono: Moise e samuel mugisha e il terzo dovrebbe essere jean eric habimana. non mi sorprenderebbe che il quarto possa essere eric muhoza ma non ne sono certo e quindi è opportuno aspettare il comunicato ufficiale di protouch. La firma di 4 ruandesi ha come obiettivo quello di aiutare il ciclismo ruandese in vista dei mondiali del 2025 certo che allo stesso tempo mi fa' pensare che ci possa essere in ballo una sorta di fusione con la skol adrien niyonshuti academy dato che due corridori ,M. mugisha e habimana provengono dalla squadra ruandese , e difficilmente niyonshuti possa sfarsi sfuggire soprattutto habimana non ad una squadra europea. l'ugandese potrebbe essere kagimu mentre l'eritreo non ne ho idea ma non escludo che possa essere un U23. Diciamo anche che il ciclismo sudafricano non se la passa benissimo in questo periodo dovuto anche al covid(ma anche prima la situazione era così) basta vedere nel team qhubeka(development) quanti sudafricani ci sono con un solo sudafricano(prizten) e tre in totale contando anche la squadra Wt( van Rensburg e Dlamini) è questo potrebbe aver accelerato i tempi per far diventar protouch una squadra pan-africana. Importante capire anche il calendario che faranno, quest'anno hanno fatto una ventina di giorni di corse tra portogallo e francia hanno corso nelle corse turche .2 e prima della pandemia correvano anche in asia spero solo che l'anno prossimo possano partecipare in corse asiatiche .1 e .pro . (tipo langkawi, taiwan e hainan).


Winter
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Re: Ciclismo africano

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Già non avevo capito la scelta della qhubeka continental
Il movimento sudafricano è interessante
Ha qualche giovane di buone prospettive
Ma se le uniche squadre che fanno attività internazionale..danno soli 7 posti ai locali
Difficilmente avremo nuovi sudafricani tra i pro


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Re: Ciclismo africano

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henny5 ha scritto: venerdì 12 novembre 2021, 22:42 diciamo che si africanizza. Era il loro obiettivo avere un numero di corridori non sudafricani più elevato ma pensavo che fosse un obiettivo di medio-lungo periodo non così in fretta. 4 ruandesi sono tanti e toglieranno spazio ai sudafricani sicuramente al tour du rwanda; di questi 4, 3 sono ufficializzati via social è sono: Moise e samuel mugisha e il terzo dovrebbe essere jean eric habimana. non mi sorprenderebbe che il quarto possa essere eric muhoza ma non ne sono certo e quindi è opportuno aspettare il comunicato ufficiale di protouch. La firma di 4 ruandesi ha come obiettivo quello di aiutare il ciclismo ruandese in vista dei mondiali del 2025 certo che allo stesso tempo mi fa' pensare che ci possa essere in ballo una sorta di fusione con la skol adrien niyonshuti academy dato che due corridori ,M. mugisha e habimana provengono dalla squadra ruandese , e difficilmente niyonshuti possa sfarsi sfuggire soprattutto habimana non ad una squadra europea. l'ugandese potrebbe essere kagimu mentre l'eritreo non ne ho idea ma non escludo che possa essere un U23.
Che l'ugandese sia Kagimu mi sembra altamente probabile. Mi stupirebbe che il quarto ruandese fosse muhoza, credo che sia uno che può puntare alla Qhuebeka o ad andare ad Aigle.
Mi chiedo chi sia l'eritreo. Non è possibile che sia Yakob Debesay?


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Re: Ciclismo africano

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Winter ha scritto: sabato 13 novembre 2021, 18:35 Già non avevo capito la scelta della qhubeka continental
Il movimento sudafricano è interessante
Ha qualche giovane di buone prospettive
La scelta della qhubeka continental di avere la licenza italiana è per questioni legate al visto e già questo a inciso notevolmente sul ciclismo sudafricano/africano inoltre in questi ultimi 2 anni la squadra continental sembra orientata a puntare di più sul ciclismo eritreo U23 (essendo la componente africano più presente nella squadra development) ed i risultati in questo momento sembra dare ragione.
A proposito della qhubeka continental bisognerà capire il ciclomercato che farà sul versante africano. Nahom zerai è l'unico annunciato credo che prenderanno anche un sudafricano(per rimpiazzare pritzen) sul resto non ne ho idea.
Winter ha scritto: sabato 13 novembre 2021, 18:35Difficilmente avremo nuovi sudafricani tra i pro
Intanto ,notizia che proprio mi ero scordato, byron munton sudafricano che corre per la continental spagnola ma con licenza argentina Electro Hiper Europa che è tra i 5 finalisti della zwift academy con la alpecin la decisione su colui che otterrà il contratto da pro avverrà al termine di un ritiro che dovrebbe svolgersi in spagna intorno alla metà di dicembre.
peek ha scritto: domenica 14 novembre 2021, 10:42
henny5 ha scritto: venerdì 12 novembre 2021, 22:42
Che l'ugandese sia Kagimu mi sembra altamente probabile. Mi stupirebbe che il quarto ruandese fosse muhoza, credo che sia uno che può puntare alla Qhuebeka o ad andare ad Aigle.
Mi chiedo chi sia l'eritreo. Non è possibile che sia Yakob Debesay?
La squadra del WCC a livello under 23 non c'è più anche se quest'anno daumont e habimana hanno fatto un periodo da stagisti di 2 mesi da luglio fino a fine settembre essenzialmente preparando il tour de l'avenir e i mondiali(daumont) partecipando anche a corse dilettantistiche ma credo che si sia trattato di una tantum. Su Muhoza anche a me sorprenderebbe il suo passaggio alla protouch lo avrei visto molto bene alla qhubeka. Sul eritreo ti confermo che non sarà yakob debesay( e mi sto chiedendo dove correrà l'anno prossimo), un'idea me la sono fatta è dovrebbe un giovane U23 e non mi sorprenderebbe se fosse uno che abbia partecipato al tour du rwanda( es. tewelde o weldemicael) o che abbia fatto ottimi risultati ai campionati nazionali(es. i campioni eritrei U23 su strada e a crono) ma occorre aspettare un comunicato ufficiale di protouch.


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Re: Ciclismo africano

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Speriamo per munton
L ultima stagione è stata un po complicata


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Re: Ciclismo africano

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la protouch ha appena annunciato la squadra 2022 sui propri social . i 6 sudafricani sono : Main, Ormiston, Basson, Da Silva, Eliot e Du Plooy.
i 4 ruandesi sono: M. e S. Mugisha, Habimana e il quarto è invece jean claude Nzafashwanayo proveniente dal team Benediction. L'ugandese è ovviamente kagimu infine l'eritreo si tratta di mehari tewelde terzo migliore africano al tour du rwanda quest'anno e che se non sbaglio proviene dal club eritreo sembel (lo stesso di nahom zerai). Alla fine muhoza o andrà al team qhubeka oppure firmerà con la skol adrien niyonshuti academy.
Una squadra sbilanciata dato che sono quasi tutti passisti scalatori puri con le uniche eccezioni di basson e du plooy che sono gli unici sprinter. Per molti corridori interessanti come ormiston, tewelde e lo stesso kagimu che hanno fatto un buon tour du rwanda quest'anno nel 2022 molto probabilmente non ci saranno. Mi avrebbe fatto molto piacere , e se lo sarebbe meritato, vedere nella protouch anche il burkinabè Paul Daumont che ha fatto una buona stagione sia in africa che nelle corse U23 in europa.
Ultima modifica di henny5 il domenica 14 novembre 2021, 21:51, modificato 1 volta in totale.


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Re: Ciclismo africano

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henny5 ha scritto: domenica 14 novembre 2021, 20:36 la protouch ha appena annunciato la squadra 2022 sui propri social . i 6 sudafricani sono : Main, Ormiston, Basson, Da Silva, Eliot e Du Plooy.
i 4 ruandesi sono: M. e S. Mugisha, Habimana e il quarto è invece jean claude Nzafashwanayo proveniente dal team Benediction. L'ugandese è ovviamente kagimu infine l'eritreo si tratta di mehari tewelde terzo migliore africano al tour du rwanda quest'anno e che se non sbaglio proviene dal club eritreo sembel (lo stesso di nahom zerai). Alla fine muhoza o andrà al team qhubeka oppure firmerà con la skol adrien niyonshuti academy.
Una squadra sbilanciata dato che sono quasi tutti passisti scalatori puri con le uniche eccezioni di basson e du plooy che sono gli unici sprinter. Per molti corridori interessanti come ormiston, tewelde e lo stesso kagimu che hanno fatto un buon tour du rwanda quest'anno nel 2022. Mi avrebbe fatto molto piacere , e se lo sarebbe meritato, vedere nella protouch anche il burkinabè Paul Daumont che ha fatto una buona stagione sia in africa che nelle corse U23 in europa.
spiace anche a me che non ci sia Daumon, che temo dovrà limitarsi alle corse africane con la sua nazionale (oppure ha qualche accordo con team dilettantistici francesi?)

Ma invece non ho capito; Pritzen ha una squadra il prossimo anno?


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Re: Ciclismo africano

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simociclo ha scritto: domenica 14 novembre 2021, 21:43 Ma invece non ho capito; Pritzen ha una squadra il prossimo anno?
Penso che debba cambiare squadra perché non sarà più under nel 2022


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Re: Ciclismo africano

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henny5 ha scritto: domenica 14 novembre 2021, 20:36 la protouch ha appena annunciato la squadra 2022 sui propri social . i 6 sudafricani sono : Main, Ormiston, Basson, Da Silva, Eliot e Du Plooy.
i 4 ruandesi sono: M. e S. Mugisha, Habimana e il quarto è invece jean claude Nzafashwanayo proveniente dal team Benediction. L'ugandese è ovviamente kagimu infine l'eritreo si tratta di mehari tewelde terzo migliore africano al tour du rwanda quest'anno e che se non sbaglio proviene dal club eritreo sembel (lo stesso di nahom zerai). Alla fine muhoza o andrà al team qhubeka oppure firmerà con la skol adrien niyonshuti academy.
Una squadra sbilanciata dato che sono quasi tutti passisti scalatori puri con le uniche eccezioni di basson e du plooy che sono gli unici sprinter. Per molti corridori interessanti come ormiston, tewelde e lo stesso kagimu che hanno fatto un buon tour du rwanda quest'anno nel 2022 molto probabilmente non ci saranno. Mi avrebbe fatto molto piacere , e se lo sarebbe meritato, vedere nella protouch anche il burkinabè Paul Daumont che ha fatto una buona stagione sia in africa che nelle corse U23 in europa.
Scelte abbastanza incomprensibili. Nzafashwanayo, a parte che ci vorrebbe Sgarbozza per pronunciarlo come si deve, viene da un paio d'anni nei quali ha fatto fatica a terminare le corse. Mehari Tewelde non lo so perché non è che abbia corso molto fuori dall'Eritrea, ha fatto un paio di giri del Ruanda senza acuti. Però mi sembra che in Eritrea ci sia di meglio.

Teniamo presente che c'è anche la Bike Aid che normalmente schiera 3-5 africani. Kagimu correva con loro, Lagab e M.Debesay forse smettono, Kipkemboi lo vedo un po' incerto sul da farsi. Insomma, qualche posto si potrebbe liberare anche lì e loro volentieri allargano il numero dei paesi di provenienza perciò non è escluso che possano prendere in considerazione Daumont.


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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: lunedì 15 novembre 2021, 10:35
henny5 ha scritto: domenica 14 novembre 2021, 20:36
Mehari Tewelde non lo so perché non è che abbia corso molto fuori dall'Eritrea, ha fatto un paio di giri del Ruanda senza acuti. Però mi sembra che in Eritrea ci sia di meglio.
Su tewelde, da quello che so in eritrea se ne parla bene ma è un gradino sotto a zerai; Tewelde fa della costanza il suo punto di forza lo ha dimostrato al tour du rwanda come nonostante come il suo miglior piazzamento di tappa sia stato un 19° posto è arrivato 18° in generale e terzo miglior africano ma anche un mese si è disputata una corsa a tappe in eritrea ed nonostante come nelle due tappe di montagna sia finito dietro a zerai in classifica generale tewelde è arrivato 3° mentre zerai 5°.
In eritrea c'è ne sono tanti di under interessanti ad es. i campioni eritrei under su strada e crono efrem gebrehiwet e petros mengs sono due corridori promettenti(anche nelle corse elite u23 eritree mengs è stato più performante) e non mi sorprenderei se dei due possa firmare con il team qhubeka continental. Il movimento eritreo può contare anche su un paio di sprinter buoni però per loro sarebbe importante che si possa disputare la tropicale amissa bongo l'anno prossimo senza contare che da dietro stanno arrivando i 2003 .

Inoltre sulla situazione bike aid secondo me kipkemboi ha già firmato il rinnovo così come probabile anche il campione eritreo elite dawit yemane e credo che siano rimasti 1-2 posti disponibili per i corridori africani.


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Re: Ciclismo africano

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La Tropicale purtroppo al momento è stata cancellata gli organizzatori prenderanno in considerazione nuove date quando la situazione sanitaria lo consentirà


Winter
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Re: Ciclismo africano

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Van niekerk rinnova con la auber 93


peek
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Re: Ciclismo africano

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henny5 ha scritto: lunedì 15 novembre 2021, 22:19 Inoltre sulla situazione bike aid secondo me kipkemboi ha già firmato il rinnovo così come probabile anche il campione eritreo elite dawit yemane e credo che siano rimasti 1-2 posti disponibili per i corridori africani.
Per Yemane hanno ufficializzato il rinnovo per il 2022.


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Re: Ciclismo africano

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Oggi è stato presentato il tour du rwanda 2022. Sempre per ragioni legate al covid i corridori dopo l'arrivo dove esso sia dovranno tornare a kigali dove alloggeranno nello stesso hotel. Il percorso è simile a quello di quest'anno infatti la 1°,3°, 6°e 7° tappa sono uguali a quelle disputate quest'anno mentre le novità sono rappresentate dal prologo di 4 km poi la 2° tappa da kigali a rubavu(passando per musanze) di 152 km con i primi 20 km in salita e poi con la salita di kivuruga ( 8 km al 7% a circa 60 km dall'arrivo) ed infine l'ultima salita da affrontare sarà quella di sashwara ma dal versante più facile, la 4° tappa da muhanga a musanze è una tappa che farà la differenza con le salite di kabaya e guriro (rispettivamente a 40 e 20 km dall'arrivo) e la 5° tappa da musanze a kigali con la prima metà di tappa impegnativa con la salita di kivuruga, dal versante che faranno in discesa nella 2° tappa ( 7km al 6,5%) per poi successivamente svoltare a sinistra e affrontare gli stessi ultimi 30 km della terza tappa fino a gicumbi e da lì in poi la strada scende e spiana fino a kigali dove faranno il muro di kigali e la salita che porta al traguardo di un km al 10% . Le tappe decisive per la classifica generale saranno la 3°(occhio anche al trasferimento della seconda tappa da rubavu a kigali di 150 km), 4°, 6° e 7°. le squadre selezionate per l'anno prossimo saranno 18 squadre (per un tot di 95 corridori a meno che non correranno in 6 per squadra), contento del ritorno della nazionale marocchina così come interessante la partecipazione della gran bretagna (curioso di sapere quali U23 schiererà) a livello contiental tra le novità ci sarà una seconda squadra tedesca il team sks sauderland e ci sarà anche il team coop mentre confermate wildfire, protuch, benediction, bike aid, terengganu e tarletto mentre tra i professionisti confermate le 3 squadre che hanno partecipato quest'anno(b&b, totalenergies, androni) ci sarà il ritorno della novo nordisk e novità ci sarà la burgos mentre l'unica WT ,confermata anch'essa, è la israel che verosimilmente schiererà la squadra continental(non sarei sorpreso se schierassero frigo) + un corridore del WT (gli organizzatori hanno detto che stanno cercando di convincere froome ma la vedo dura).


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Re: Ciclismo africano

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Paul Daumont correrà con la Occitane Cyclisme Formation, squadra dilettantistica francese


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Slegar
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Re: Ciclismo africano

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Nella nuovo team di sviluppo della EF ci sarà l'etiope Welay Berehe campione africano junior a cronometro nel 2019, mentre non è stato confermato l'altro etiope Tesfu Redae.


fair play? No, Grazie!
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