Il Giro 2004

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nikybo85
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Re: Il Giro 2004

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Tour de Berghem ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 13:54
Salvatore77 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 11:37 Il percorso e i protagonisti erano poca roba. Però se ne stiamo parlando dopo quasi 20 anni, credo sia evidente che è stato un giro che ha lasciato il segno.
Ne stiamo parlando praticamente solo per il bisticcio Cunego-Simoni.

Per il resto forse il Giro dove si è toccato il fondo. Anche altri Giri ebbero pochissima partecipazione straniera: qualcuno ha citato il 97 ma nel 97 grazie al fatto che erano talmente tanti i team italiani ai vertici mondiali (ben 7 squadre italiane erano al via del Tour) la cosa forse si era sentita decisamente meno.

Nel 2004 invece a parte un paio di team di punta (Saeco-Fassa ) gli altri team italiani erano di livello inferiore e a causa del rifiuto in massa delle squadre straniere a partecipare il risultato fu un infornata di squadre improbabili del secondo livello di allora (il TT2), causando l'impressione da festival del bollito di cui qualcuno qui sopra ha parlato.

Benedetto sia il ProTour, che con tutti i suoi difetti ha salvato il Giro. La china intrapresa era disatrosa.


PS: il Giro 2004 è stato paradossalmente la più grande vittoria ma anche il più grande disastro per Cunego. Con quella vittoria convinse se stesso e chi lo seguiva di essere un corridore da grandi giri, quando la sua vittoria era dovuta a tappe con chilometraggio da juniores e avversari ridicoli. Con le sue doti da scattista e anche il suo grande spunto veloce sono sicuro che sarebbe potuto essere il nostro Valverde: si fosse concentrato su Liegi, Freccia, Mondiale gli avrebbe potuti vincere tutti, aveva grandi numeri. Invece si fissò con il Giro e il Tour.
Però alla Liegi ci ha puntato praticamente sempre, miglior risultato un 3°posto in una delle Liegi di Valverde. A quei tempi non avrebbe comunque corso sul pavè come fanno i fenomeni di ora, c'era molta più specializzazione, quindi non è che abbia compromesso molto. Poi ha 3 Lombardia e una Amstel, con tanti altri piazzamenti a Freccia ed Amstel, non credo senza fare il Giro o il Tour, che avrebbe otteneuto molto di più.


Filarete
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Re: Il Giro 2004

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nikybo85 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 14:40
Tour de Berghem ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 13:54
Salvatore77 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 11:37 Il percorso e i protagonisti erano poca roba. Però se ne stiamo parlando dopo quasi 20 anni, credo sia evidente che è stato un giro che ha lasciato il segno.
Ne stiamo parlando praticamente solo per il bisticcio Cunego-Simoni.

Per il resto forse il Giro dove si è toccato il fondo. Anche altri Giri ebbero pochissima partecipazione straniera: qualcuno ha citato il 97 ma nel 97 grazie al fatto che erano talmente tanti i team italiani ai vertici mondiali (ben 7 squadre italiane erano al via del Tour) la cosa forse si era sentita decisamente meno.

Nel 2004 invece a parte un paio di team di punta (Saeco-Fassa ) gli altri team italiani erano di livello inferiore e a causa del rifiuto in massa delle squadre straniere a partecipare il risultato fu un infornata di squadre improbabili del secondo livello di allora (il TT2), causando l'impressione da festival del bollito di cui qualcuno qui sopra ha parlato.

Benedetto sia il ProTour, che con tutti i suoi difetti ha salvato il Giro. La china intrapresa era disatrosa.


PS: il Giro 2004 è stato paradossalmente la più grande vittoria ma anche il più grande disastro per Cunego. Con quella vittoria convinse se stesso e chi lo seguiva di essere un corridore da grandi giri, quando la sua vittoria era dovuta a tappe con chilometraggio da juniores e avversari ridicoli. Con le sue doti da scattista e anche il suo grande spunto veloce sono sicuro che sarebbe potuto essere il nostro Valverde: si fosse concentrato su Liegi, Freccia, Mondiale gli avrebbe potuti vincere tutti, aveva grandi numeri. Invece si fissò con il Giro e il Tour.
Però alla Liegi ci ha puntato praticamente sempre, miglior risultato un 3°posto in una delle Liegi di Valverde. A quei tempi non avrebbe comunque corso sul pavè come fanno i fenomeni di ora, c'era molta più specializzazione, quindi non è che abbia compromesso molto. Poi ha 3 Lombardia e una Amstel, con tanti altri piazzamenti a Freccia ed Amstel, non credo senza fare il Giro o il Tour, che avrebbe otteneuto molto di più.
Il problema per Cunego è che l'immaginario che suscitò nelle menti degli italiani crearono intorno a lui aspettative intorno ai futuri Giri e addirittura Tour che lo indussero a snaturarsi già nella stagione successiva per migliorare le sue qualità a cronometro a scapito della sua esplosività Sì, dopo quella stagione fantascientifica si sarebbe aggiudicato un Amstel, due Lombardia e una medaglia d'argento in linea - oggi se un Bagioli riuscisse a fare altrettanto ci farebbe festeggiare per anni - ma questo bel palmares suscita rammarico perché se si fosse convinto di essere l'erede di Bettini e Rebellin probabilmente avrebbe ottenuto qualcosa in più. In quel decennio la specializzazione e la separazione tra corridori da gt e corridori da classiche era quasi assoluta, infatti anche Valverde scontò talvolta sulle Ardenne le sue ambizioni di classifica per Vuelta e soprattutto Tour; Cunego dopo il deludente 2005 avrebbe dovuto allenarsi per conservare il suo scatto bruciante e la sua punta di velocità.


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Re: Il Giro 2004

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Quindi dopo un 2005 deludente Cunego a 24 anni avrebve dovuto lasciare la ambizioni per i GT e puntare alle classiche?


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Re: Il Giro 2004

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Walter_White ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 12:31
kokkelkoren ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 12:13
maurofacoltosi ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 12:04 Nel 1998, quando vinse Pantani e ancora non c'erano i social, ci furono non poche critiche al percorso e in particolare si puntò il dito sulle due lunghe crono (Trieste e Lugano) piazzate entrambe nell'ultima settimana e sul fatto che le montagne erano di fatto concentrate in soli tre giorni (Selva - Pampeago - Montecampione). Ricordo che si arrivò al punto di un intervento di Castellano (o forse era il suo vice Vegni) al Processo per sbugiardare quelle voci, che alla fine furono ampiamente smentite (e non solo da Pantani, ma anche dalla clamorosa crisi sulla Marmolada di Zulle, che dopo la vittoria nella crono di Trieste sembrava saldamente al comando, con la prospettiva di accumulare altro vantaggio a Lugano)
Vero. Il '98 non era particolarmente duro con solo 4 tappe di montagna.
Però Pantani attaccò su ogni salitella: Argentario, Lago Laceno, Zovo, Piancavallo ed alla fine logorò Zuelle.

Quello del '99 fu al contrario eccessivamente sbilanciato verso gli scalatori. Forse il più duro di sempre.
Ricordo una battuta di Cipollini che alla presentazione disse: "Sembra di essere alla presentazione dalla Coppa del Mondo di Sci"
Oddio...io conto 10 possibili volate

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=7706
Cipollini si era lamentato anche nel 1993. In quel caso non si lamentò per il percorso globale (che, al contrario, fu ancora meno impegnativo rispetto a quello del 1998), ma per la penuria di tappe dedicate ai velocisti, al punto che decise di rinunciare a prendere il via. Salvo poi mangiarsi le mani perchè di tappe per velocisti ce ne furono comunque parecchie (sette arrivi allo sprint, in origine erano sei poi Castellano accolse in parte le rimostranze di Cipollini e modificò la tappa di Marcianise levando le salite di Perrone e Miralago)

http://www.ilciclismo.it/2009/?cat=276


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Re: Il Giro 2004

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Filarete ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:04
nikybo85 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 14:40
Tour de Berghem ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 13:54

Ne stiamo parlando praticamente solo per il bisticcio Cunego-Simoni.

Per il resto forse il Giro dove si è toccato il fondo. Anche altri Giri ebbero pochissima partecipazione straniera: qualcuno ha citato il 97 ma nel 97 grazie al fatto che erano talmente tanti i team italiani ai vertici mondiali (ben 7 squadre italiane erano al via del Tour) la cosa forse si era sentita decisamente meno.

Nel 2004 invece a parte un paio di team di punta (Saeco-Fassa ) gli altri team italiani erano di livello inferiore e a causa del rifiuto in massa delle squadre straniere a partecipare il risultato fu un infornata di squadre improbabili del secondo livello di allora (il TT2), causando l'impressione da festival del bollito di cui qualcuno qui sopra ha parlato.

Benedetto sia il ProTour, che con tutti i suoi difetti ha salvato il Giro. La china intrapresa era disatrosa.


PS: il Giro 2004 è stato paradossalmente la più grande vittoria ma anche il più grande disastro per Cunego. Con quella vittoria convinse se stesso e chi lo seguiva di essere un corridore da grandi giri, quando la sua vittoria era dovuta a tappe con chilometraggio da juniores e avversari ridicoli. Con le sue doti da scattista e anche il suo grande spunto veloce sono sicuro che sarebbe potuto essere il nostro Valverde: si fosse concentrato su Liegi, Freccia, Mondiale gli avrebbe potuti vincere tutti, aveva grandi numeri. Invece si fissò con il Giro e il Tour.
Però alla Liegi ci ha puntato praticamente sempre, miglior risultato un 3°posto in una delle Liegi di Valverde. A quei tempi non avrebbe comunque corso sul pavè come fanno i fenomeni di ora, c'era molta più specializzazione, quindi non è che abbia compromesso molto. Poi ha 3 Lombardia e una Amstel, con tanti altri piazzamenti a Freccia ed Amstel, non credo senza fare il Giro o il Tour, che avrebbe otteneuto molto di più.
Il problema per Cunego è che l'immaginario che suscitò nelle menti degli italiani crearono intorno a lui aspettative intorno ai futuri Giri e addirittura Tour che lo indussero a snaturarsi già nella stagione successiva per migliorare le sue qualità a cronometro a scapito della sua esplosività Sì, dopo quella stagione fantascientifica si sarebbe aggiudicato un Amstel, due Lombardia e una medaglia d'argento in linea - oggi se un Bagioli riuscisse a fare altrettanto ci farebbe festeggiare per anni - ma questo bel palmares suscita rammarico perché se si fosse convinto di essere l'erede di Bettini e Rebellin probabilmente avrebbe ottenuto qualcosa in più. In quel decennio la specializzazione e la separazione tra corridori da gt e corridori da classiche era quasi assoluta, infatti anche Valverde scontò talvolta sulle Ardenne le sue ambizioni di classifica per Vuelta e soprattutto Tour; Cunego dopo il deludente 2005 avrebbe dovuto allenarsi per conservare il suo scatto bruciante e la sua punta di velocità.
Salvatore77 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:36 Quindi dopo un 2005 deludente Cunego a 24 anni avrebve dovuto lasciare la ambizioni per i GT e puntare alle classiche?
Sono d'accordo con Filarete, dedicandosi solo alle classiche poteva davvero diventare un altro Bettini.
D 'altronde anche Bettini fece la stessa scelta , proprio verso i 25 anni. All'inizio il grillo era considerato corridore da classifica (7° al Giro del 1998) poi però proprio dall'anno successivo, con il passaggio in Mapei, cominciò a fregarsene delle classifiche e focalizzarsi solo sulle gare di un giorno e le tappe, con i risultati che abbiamo visto. Cunego non ha più vinto una tappa al Giro dopo il 2004, è una cosa assurda a pensarci. Forse, proprio come il grillo, avrebbe dovuto cambiare squadra. Gli avrebbe fatto un gran bene andare a correre all'estero, dove con meno esigenze di far bene al Giro, come da mentalità provinciale saronnesca, avrebbero potuto dirottarlo sui giusti lidi.


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Re: Il Giro 2004

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Gimbatbu ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 12:27
kokkelkoren ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 12:13
maurofacoltosi ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 12:04 Nel 1998, quando vinse Pantani e ancora non c'erano i social, ci furono non poche critiche al percorso e in particolare si puntò il dito sulle due lunghe crono (Trieste e Lugano) piazzate entrambe nell'ultima settimana e sul fatto che le montagne erano di fatto concentrate in soli tre giorni (Selva - Pampeago - Montecampione). Ricordo che si arrivò al punto di un intervento di Castellano (o forse era il suo vice Vegni) al Processo per sbugiardare quelle voci, che alla fine furono ampiamente smentite (e non solo da Pantani, ma anche dalla clamorosa crisi sulla Marmolada di Zulle, che dopo la vittoria nella crono di Trieste sembrava saldamente al comando, con la prospettiva di accumulare altro vantaggio a Lugano)
Vero. Il '98 non era particolarmente duro con solo 4 tappe di montagna.
Però Pantani attaccò su ogni salitella: Argentario, Lago Laceno, Zovo, Piancavallo ed alla fine logorò Zuelle.

Quello del '99 fu al contrario eccessivamente sbilanciato verso gli scalatori. Forse il più duro di sempre.
Ricordo una battuta di Cipollini che alla presentazione disse: "Sembra di essere alla presentazione dalla Coppa del Mondo di Sci"
Avevi Pantani, era la stessa logica dei francesi con Anquetil e 150 km contro il tempo. Probabilmente senza i noti fatti, Marco avrebbe conquistato tutte e tre le maglie, penso avvenimento unico per uno scalatore.
Leblanc adottò una logica esattamente opposta a quella di Castellano: nel 1998 Pantani vinse un Tour dal percorso altimetricamente deludente e per il 1999 ne disegnò uno peggiore

In quanto a Castellano, ricordo che quando gli fecero notare che aveva disegnato il percorso del Giro 1999 pensando a Pantani si offese dicendo che non intendeva favorire nessun corridore in particolare. Però in effetti si accorse di aver esagerato perchè poi tolse una salita dal tracciato (nella tappa di Madonna di Campiglio era previsto il Bondone, anche se solo in parte, fino a Candriai)


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Re: Il Giro 2004

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Filarete ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:04
nikybo85 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 14:40
Tour de Berghem ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 13:54

Ne stiamo parlando praticamente solo per il bisticcio Cunego-Simoni.

Per il resto forse il Giro dove si è toccato il fondo. Anche altri Giri ebbero pochissima partecipazione straniera: qualcuno ha citato il 97 ma nel 97 grazie al fatto che erano talmente tanti i team italiani ai vertici mondiali (ben 7 squadre italiane erano al via del Tour) la cosa forse si era sentita decisamente meno.

Nel 2004 invece a parte un paio di team di punta (Saeco-Fassa ) gli altri team italiani erano di livello inferiore e a causa del rifiuto in massa delle squadre straniere a partecipare il risultato fu un infornata di squadre improbabili del secondo livello di allora (il TT2), causando l'impressione da festival del bollito di cui qualcuno qui sopra ha parlato.

Benedetto sia il ProTour, che con tutti i suoi difetti ha salvato il Giro. La china intrapresa era disatrosa.


PS: il Giro 2004 è stato paradossalmente la più grande vittoria ma anche il più grande disastro per Cunego. Con quella vittoria convinse se stesso e chi lo seguiva di essere un corridore da grandi giri, quando la sua vittoria era dovuta a tappe con chilometraggio da juniores e avversari ridicoli. Con le sue doti da scattista e anche il suo grande spunto veloce sono sicuro che sarebbe potuto essere il nostro Valverde: si fosse concentrato su Liegi, Freccia, Mondiale gli avrebbe potuti vincere tutti, aveva grandi numeri. Invece si fissò con il Giro e il Tour.
Però alla Liegi ci ha puntato praticamente sempre, miglior risultato un 3°posto in una delle Liegi di Valverde. A quei tempi non avrebbe comunque corso sul pavè come fanno i fenomeni di ora, c'era molta più specializzazione, quindi non è che abbia compromesso molto. Poi ha 3 Lombardia e una Amstel, con tanti altri piazzamenti a Freccia ed Amstel, non credo senza fare il Giro o il Tour, che avrebbe otteneuto molto di più.
Il problema per Cunego è che l'immaginario che suscitò nelle menti degli italiani crearono intorno a lui aspettative intorno ai futuri Giri e addirittura Tour che lo indussero a snaturarsi già nella stagione successiva per migliorare le sue qualità a cronometro a scapito della sua esplosività Sì, dopo quella stagione fantascientifica si sarebbe aggiudicato un Amstel, due Lombardia e una medaglia d'argento in linea - oggi se un Bagioli riuscisse a fare altrettanto ci farebbe festeggiare per anni - ma questo bel palmares suscita rammarico perché se si fosse convinto di essere l'erede di Bettini e Rebellin probabilmente avrebbe ottenuto qualcosa in più. In quel decennio la specializzazione e la separazione tra corridori da gt e corridori da classiche era quasi assoluta, infatti anche Valverde scontò talvolta sulle Ardenne le sue ambizioni di classifica per Vuelta e soprattutto Tour; Cunego dopo il deludente 2005 avrebbe dovuto allenarsi per conservare il suo scatto bruciante e la sua punta di velocità.
Mah, forse sì, si è un pò snaturato cercando improbabili migliormaneti a crono, ma continuo a pensare che lasciando perdere i GT non avrebbe raccolto molto di più sulle classiche. Certo lo scatto bruciante del 2004 sembra non lo abbia più avuto, ma si parlava sempre di una sparata a Bormio 2000 contro quei rivali. Che poi la volata di Varese 2008 dimostra che di spunto veloce nè avesse ancora.
Tour de Berghem ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:55
Filarete ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:04
nikybo85 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 14:40 Però alla Liegi ci ha puntato praticamente sempre, miglior risultato un 3°posto in una delle Liegi di Valverde. A quei tempi non avrebbe comunque corso sul pavè come fanno i fenomeni di ora, c'era molta più specializzazione, quindi non è che abbia compromesso molto. Poi ha 3 Lombardia e una Amstel, con tanti altri piazzamenti a Freccia ed Amstel, non credo senza fare il Giro o il Tour, che avrebbe otteneuto molto di più.
Il problema per Cunego è che l'immaginario che suscitò nelle menti degli italiani crearono intorno a lui aspettative intorno ai futuri Giri e addirittura Tour che lo indussero a snaturarsi già nella stagione successiva per migliorare le sue qualità a cronometro a scapito della sua esplosività Sì, dopo quella stagione fantascientifica si sarebbe aggiudicato un Amstel, due Lombardia e una medaglia d'argento in linea - oggi se un Bagioli riuscisse a fare altrettanto ci farebbe festeggiare per anni - ma questo bel palmares suscita rammarico perché se si fosse convinto di essere l'erede di Bettini e Rebellin probabilmente avrebbe ottenuto qualcosa in più. In quel decennio la specializzazione e la separazione tra corridori da gt e corridori da classiche era quasi assoluta, infatti anche Valverde scontò talvolta sulle Ardenne le sue ambizioni di classifica per Vuelta e soprattutto Tour; Cunego dopo il deludente 2005 avrebbe dovuto allenarsi per conservare il suo scatto bruciante e la sua punta di velocità.
Salvatore77 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:36 Quindi dopo un 2005 deludente Cunego a 24 anni avrebve dovuto lasciare la ambizioni per i GT e puntare alle classiche?
Sono d'accordo con Filarete, dedicandosi solo alle classiche poteva davvero diventare un altro Bettini.
D 'altronde anche Bettini fece la stessa scelta , proprio verso i 25 anni. All'inizio il grillo era considerato corridore da classifica (7° al Giro del 1998) poi però proprio dall'anno successivo, con il passaggio in Mapei, cominciò a fregarsene delle classifiche e focalizzarsi solo sulle gare di un giorno e le tappe, con i risultati che abbiamo visto. Cunego non ha più vinto una tappa al Giro dopo il 2004, è una cosa assurda a pensarci. Forse, proprio come il grillo, avrebbe dovuto cambiare squadra. Gli avrebbe fatto un gran bene andare a correre all'estero, dove con meno esigenze di far bene al Giro, come da mentalità provinciale saronnesca, avrebbero potuto dirottarlo sui giusti lidi.
Sì sono d'accordo sul fatto che cambiare squadra sarebbe servito, forse l'unico vero rimpianto.


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Re: Il Giro 2004

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maurofacoltosi ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:56
Gimbatbu ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 12:27
kokkelkoren ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 12:13

Vero. Il '98 non era particolarmente duro con solo 4 tappe di montagna.
Però Pantani attaccò su ogni salitella: Argentario, Lago Laceno, Zovo, Piancavallo ed alla fine logorò Zuelle.

Quello del '99 fu al contrario eccessivamente sbilanciato verso gli scalatori. Forse il più duro di sempre.
Ricordo una battuta di Cipollini che alla presentazione disse: "Sembra di essere alla presentazione dalla Coppa del Mondo di Sci"
Avevi Pantani, era la stessa logica dei francesi con Anquetil e 150 km contro il tempo. Probabilmente senza i noti fatti, Marco avrebbe conquistato tutte e tre le maglie, penso avvenimento unico per uno scalatore.
Leblanc adottò una logica esattamente opposta a quella di Castellano: nel 1998 Pantani vinse un Tour dal percorso altimetricamente deludente e per il 1999 ne disegnò uno peggiore

In quanto a Castellano, ricordo che quando gli fecero notare che aveva disegnato il percorso del Giro 1999 pensando a Pantani si offese dicendo che non intendeva favorire nessun corridore in particolare. Però in effetti si accorse di aver esagerato perchè poi tolse una salita dal tracciato (nella tappa di Madonna di Campiglio era previsto il Bondone, anche se solo in parte, fino a Candriai)
Ma infatti, correggetemi se ricordo male. Le intenzioni di Pantani nel 99 erano di fare la Vuelta invece del Tour.


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Re: Il Giro 2004

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Tour de Berghem ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:55
Sono d'accordo con Filarete, dedicandosi solo alle classiche poteva davvero diventare un altro Bettini.
D 'altronde anche Bettini fece la stessa scelta , proprio verso i 25 anni. All'inizio il grillo era considerato corridore da classifica (7° al Giro del 1998) poi però proprio dall'anno successivo, con il passaggio in Mapei, cominciò a fregarsene delle classifiche e focalizzarsi solo sulle gare di un giorno e le tappe, con i risultati che abbiamo visto. Cunego non ha più vinto una tappa al Giro dopo il 2004, è una cosa assurda a pensarci. Forse, proprio come il grillo, avrebbe dovuto cambiare squadra. Gli avrebbe fatto un gran bene andare a correre all'estero, dove con meno esigenze di far bene al Giro, come da mentalità provinciale saronnesca, avrebbero potuto dirottarlo sui giusti lidi.
Anche io penso che Cunego era più adatto alle gare di un giorno, però a 24 anni, con un giro vinto alle spalle, nessuno avrebbe lasciato i GT per le gare di un giorno. Poi nel magico 2004 riusci a vincere lo stesso il Lombardia, per cui una scelta "in o out" non si poneva proprio. Magari a 27/28 era un'altra cosa, ma è una discussione fatta ampiamente su questo forum quando Cunego aveva quell'età. A posteriori è tutta un'altra cosa.
Poi sta cosa di Bettini e i grandi giri francamente è la prima volta che la sento. Bettini era il gregario di Bartoli per le gare di un giorno, poi si è messo in proprio. L'idea dei grandi giri non mi risulta.


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Salvatore77 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 17:38
Tour de Berghem ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:55
Sono d'accordo con Filarete, dedicandosi solo alle classiche poteva davvero diventare un altro Bettini.
D 'altronde anche Bettini fece la stessa scelta , proprio verso i 25 anni. All'inizio il grillo era considerato corridore da classifica (7° al Giro del 1998) poi però proprio dall'anno successivo, con il passaggio in Mapei, cominciò a fregarsene delle classifiche e focalizzarsi solo sulle gare di un giorno e le tappe, con i risultati che abbiamo visto. Cunego non ha più vinto una tappa al Giro dopo il 2004, è una cosa assurda a pensarci. Forse, proprio come il grillo, avrebbe dovuto cambiare squadra. Gli avrebbe fatto un gran bene andare a correre all'estero, dove con meno esigenze di far bene al Giro, come da mentalità provinciale saronnesca, avrebbero potuto dirottarlo sui giusti lidi.
Anche io penso che Cunego era più adatto alle gare di un giorno, però a 24 anni, con un giro vinto alle spalle, nessuno avrebbe lasciato i GT per le gare di un giorno. Poi nel magico 2004 riusci a vincere lo stesso il Lombardia, per cui una scelta "in o out" non si poneva proprio. Magari a 27/28 era un'altra cosa, ma è una discussione fatta ampiamente su questo forum quando Cunego aveva quell'età. A posteriori è tutta un'altra cosa.
Poi sta cosa di Bettini e i grandi giri francamente è la prima volta che la sento. Bettini era il gregario di Bartoli per le gare di un giorno, poi si è messo in proprio. L'idea dei grandi giri non mi risulta.
Bettini con un settimo posto al Giro a 24 anni poteva benissimo cercare di restare a galla nei GT...non sapremo mai come sarebbe andata, ma a naso...direi meno male che non l'ha fatto.


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Re: Il Giro 2004

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nikybo85 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 16:48
Mah, forse sì, si è un pò snaturato cercando improbabili migliormaneti a crono, ma continuo a pensare che lasciando perdere i GT non avrebbe raccolto molto di più sulle classiche. Certo lo scatto bruciante del 2004 sembra non lo abbia più avuto, ma si parlava sempre di una sparata a Bormio 2000 contro quei rivali. Che poi la volata di Varese 2008 dimostra che di spunto veloce nè avesse ancora.
Sono d'accordo. Freccia Liegi e Amstel le ha corso tante volte, la concorrenza era agguerrita. Il suo score, a mio avviso è quello che ha fatto.


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Re: Il Giro 2004

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barrylyndon ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 17:40
Salvatore77 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 17:38
Tour de Berghem ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:55
Sono d'accordo con Filarete, dedicandosi solo alle classiche poteva davvero diventare un altro Bettini.
D 'altronde anche Bettini fece la stessa scelta , proprio verso i 25 anni. All'inizio il grillo era considerato corridore da classifica (7° al Giro del 1998) poi però proprio dall'anno successivo, con il passaggio in Mapei, cominciò a fregarsene delle classifiche e focalizzarsi solo sulle gare di un giorno e le tappe, con i risultati che abbiamo visto. Cunego non ha più vinto una tappa al Giro dopo il 2004, è una cosa assurda a pensarci. Forse, proprio come il grillo, avrebbe dovuto cambiare squadra. Gli avrebbe fatto un gran bene andare a correre all'estero, dove con meno esigenze di far bene al Giro, come da mentalità provinciale saronnesca, avrebbero potuto dirottarlo sui giusti lidi.
Anche io penso che Cunego era più adatto alle gare di un giorno, però a 24 anni, con un giro vinto alle spalle, nessuno avrebbe lasciato i GT per le gare di un giorno. Poi nel magico 2004 riusci a vincere lo stesso il Lombardia, per cui una scelta "in o out" non si poneva proprio. Magari a 27/28 era un'altra cosa, ma è una discussione fatta ampiamente su questo forum quando Cunego aveva quell'età. A posteriori è tutta un'altra cosa.
Poi sta cosa di Bettini e i grandi giri francamente è la prima volta che la sento. Bettini era il gregario di Bartoli per le gare di un giorno, poi si è messo in proprio. L'idea dei grandi giri non mi risulta.
Bettini con un settimo posto al Giro a 24 anni poteva benissimo cercare di restare a galla nei GT...non sapremo mai come sarebbe andata, ma a naso...direi meno male che non l'ha fatto.
Ha fatto benissimo così, un po' come ha fatto Argentin che in un giro arrivò terzo.


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Re: Il Giro 2004

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Quel Giro lo ricordo benissimo e devo dire che Cunego fu capace di tre volate meravigliose a Pontremoli, Montevergine e Bormio 2000 (quella dello "sgarbo" a Simoni) più l'arcinota azione di squadra nella tappa di Falzes. Non c'era un partere de Roi ma era lecito aspettarsi molto di più da Damiano dopo quel Giro e quel 2004 da incorniciare.


Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
Filarete
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Re: Il Giro 2004

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Salvatore77 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:36 Quindi dopo un 2005 deludente Cunego a 24 anni avrebve dovuto lasciare la ambizioni per i GT e puntare alle classiche?
Si tratta sempre di speculazioni fatte col senno del poi, però è innegabile che gli scatti, le volate ristrette, l'esuberanza di quel 2004 nei Giri successivi non si sono più visti, solo qualche triste piazzamento, è lecito perciò domandarsi se abbia sbagliato qualcosa nella preparazione e nella pianificazione degli anni successivi.


Winter
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Re: Il Giro 2004

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Tour de Berghem ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:55
Sono d'accordo con Filarete, dedicandosi solo alle classiche poteva davvero diventare un altro Bettini.
D 'altronde anche Bettini fece la stessa scelta , proprio verso i 25 anni. All'inizio il grillo era considerato corridore da classifica (7° al Giro del 1998) poi però proprio dall'anno successivo, con il passaggio in Mapei, cominciò a fregarsene delle classifiche e focalizzarsi solo sulle gare di un giorno e le tappe, con i risultati che abbiamo visto. Cunego non ha più vinto una tappa al Giro dopo il 2004, è una cosa assurda a pensarci. Forse, proprio come il grillo, avrebbe dovuto cambiare squadra. Gli avrebbe fatto un gran bene andare a correre all'estero, dove con meno esigenze di far bene al Giro, come da mentalità provinciale saronnesca, avrebbero potuto dirottarlo sui giusti lidi.
Fece settimo con le fughe bidoni d inizio tappa
Nessuno lo considerava uomo di classifica
Ne tra i dilettanti ne i primi anni di professionismo
Era un ottimo prospetto ma aveva enormi lacune in salita
Cunego era molto più atteso
Aveva vinto il mondiale juniores vinto il lunigiana
Da under..in due anni aveva fatto secondo al valle d Aosta , terzo al regioni e vinto la Bassano Montegrappa
Bettini.. altro tipo di corridore


Theakston
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Re: Il Giro 2004

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Anche su Bartoli nel 98 nella parte iniziale del giro si fecero ipotesi di un'evoluzione in chiave classifica negli anni successivi...per fortuna presto abbandonate...e Bettini nei primi anni da professionista era visto poco più che come gregario di Bartoli. Cuneo invece passò già con grandi aspettative dopo il titolo tra gli juniores


dietzen
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Re: Il Giro 2004

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bartoli e bettini avrebbero potuto essere top 10 nei grandi giri, come tutti i grandi campioni, ma non avendo possibilità di giocarsi il podio ovviamente non ci puntarono mai (anche se bartoli avrebbe provato a fare classifica al tour 99 se non si fosse rotto il ginocchio in una corsa di preparazione).
cunego era un altro tipo di corridore, più scalatore, più adatto alle gare a tappe (già da dilettante e da juniores come ricorda winter). certo col senno del poi sappiamo che non era il fenomeno ipotizzato in quel 2004, ma comunque un corridore capace di finire spesso fra i primi. ha senza dubbio pagato il tentativo di farlo migliorare a cronometro, che gli ha fatto perdere brillantezza (e nemmeno lo ha migliorato contro il tempo, mi pare) e qualche chance di vincere altre classiche o il mondiale glielo ha tolto eccome, e a un certo punto anche la scelta di rimanere in lampre (per quanto su questo ho qualche dubbio perché non è detto che un ambiente meno protettivo avrebbe giovato al veronese).


TheArchitect99
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Re: Il Giro 2004

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Theakston ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 21:20 Anche su Bartoli nel 98 nella parte iniziale del giro si fecero ipotesi di un'evoluzione in chiave classifica negli anni successivi...per fortuna presto abbandonate...e Bettini nei primi anni da professionista era visto poco più che come gregario di Bartoli. Cuneo invece passò già con grandi aspettative dopo il titolo tra gli juniores
Invece Rebellin era considerato potenzialmente uomo da GT a inizio carriera? Ho visto che nel 96 fece sesto al Giro e settimo alla Vuelta, poi si é specializzato quasi subito nelle classiche però.


Salvatore77
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Re: Il Giro 2004

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TheArchitect99 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 22:05
Theakston ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 21:20 Anche su Bartoli nel 98 nella parte iniziale del giro si fecero ipotesi di un'evoluzione in chiave classifica negli anni successivi...per fortuna presto abbandonate...e Bettini nei primi anni da professionista era visto poco più che come gregario di Bartoli. Cuneo invece passò già con grandi aspettative dopo il titolo tra gli juniores
Invece Rebellin era considerato potenzialmente uomo da GT a inizio carriera? Ho visto che nel 96 fece sesto al Giro e settimo alla Vuelta, poi si é specializzato quasi subito nelle classiche però.
Rebellin era giudicato completo. Nel 1997 andò alla FDJ e preparò il tour per fare classifica e dalle interviste pre tour era convinto di far bene.
Alla prima tappa di salita prese un quarto d'ora.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
dietzen
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Re: Il Giro 2004

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TheArchitect99 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 22:05
Theakston ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 21:20 Anche su Bartoli nel 98 nella parte iniziale del giro si fecero ipotesi di un'evoluzione in chiave classifica negli anni successivi...per fortuna presto abbandonate...e Bettini nei primi anni da professionista era visto poco più che come gregario di Bartoli. Cuneo invece passò già con grandi aspettative dopo il titolo tra gli juniores
Invece Rebellin era considerato potenzialmente uomo da GT a inizio carriera? Ho visto che nel 96 fece sesto al Giro e settimo alla Vuelta, poi si é specializzato quasi subito nelle classiche però.
sì, già da dilettante rebellin era considerato completo (del resto era ancora un periodo in cui era piuttosto normale essere competitivi sia in linea che a tappe). quando andò alla fdj doveva essere l'uomo di classifica al tour ma saltò subito e penso più o meno lì abbandonò le ambizioni da uomo per i grandi giri. anche lui come altri sarebbe potuto essere uomo da top 10, ma preferì giustamente concentrarsi sulle classiche. mi pare un anno si ritirò dalla vuelta pur se nei dieci in classifica perché stava preparando il mondiale.

edit: come scritto anche da salvatore :cincin:


TheArchitect99
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Re: Il Giro 2004

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Grazie mille a entrambi per le risposte, sono informazioni che difficilmente si recuperano se non hai vissuto il periodo :)


Claudio84
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Re: Il Giro 2004

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nurseryman ha scritto: lunedì 2 maggio 2022, 21:30 si alla fine il giro usci fuori emozionante

simoni probabilmente non ebbe le gambe per seguire cunego sul furcia che comunque attaccò deciso il compagno di squadra

il giorno dopo andò a vincere a bormio 2000 davanti al compagno di squadra simoni che aveva attaccato la maglia rosa
a gibo gli girarono gli zebedei infatti il giorno dopo si involò con garzelli a più di 90 km dall'arrivo
bene andò a cunego che mazzoleni tenne i nervi saldi gestendo perfettamente la corsa e accompagnando damiano verso la vittoria
cunego probabilmente accese poi diversi ceri a San mazzoleni
non ricordo nel ciclismo moderno esempi in cui due compagni di squadra le le siano date di santa ragione come fecero cunego e simoni
neanche visentini-roche fecero altrettanto
Io tifavo Gibo e quindi non ero entusiasta del sorpasso del giovane Cunego Però mi sembra di ricordare che Simoni non la prese poi troppo male (e anche dal punto di vista agonistico non uscì con le ossa rotte). Però a ricordarlo, come scrivi anche tu, fu un confronto che appassionava. Forse si scomodarono anche paragoni con passaggi di consegne del passato tipo Bartali-Coppi.

Peraltro in quegli anni conoscevo, anche se alla lontana, il fratello di Leonardo Bertagnolli, che correva anche lui in Saeco, e che fece un ottimo periodo vincendo il Trittico lombardo.
Sentendo parlare qualcuno dell'ambiente della squadra, mi pare di ricordare che dopo la vittoria del Giro si fosse formato un 'clan Cunego', evidentemente a scapito di Simoni. Insomma, anche solo a livello di suggestione mi sembra che l'atmosfera interna alla squadra fosse diventata piuttosto elettrica! :diavoletto:


HOTDOG
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Re: Il Giro 2004

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Rebellin classico esempio di corridore che su una salita sola va forte ma quando ci sono i tapponi stenta...già nel Giro 1996 vince a Monte Sirino prendendo la maglia rosa ed è 4° a Pratonevoso ma poi a Briancon, Pordoi e Aprica pur difendendosi e arrivando 8°, 8° e 9° non ripete quelle prestazioni...nel successivo Tour 1997 fa la miglior prestazione all'Alpe d'Huez tappa con una sola salita, idem al Giro 1999 a Oropa e così via


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Tour de Berghem
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Re: Il Giro 2004

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Salvatore77 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 17:38
Tour de Berghem ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 15:55
Sono d'accordo con Filarete, dedicandosi solo alle classiche poteva davvero diventare un altro Bettini.
D 'altronde anche Bettini fece la stessa scelta , proprio verso i 25 anni. All'inizio il grillo era considerato corridore da classifica (7° al Giro del 1998) poi però proprio dall'anno successivo, con il passaggio in Mapei, cominciò a fregarsene delle classifiche e focalizzarsi solo sulle gare di un giorno e le tappe, con i risultati che abbiamo visto. Cunego non ha più vinto una tappa al Giro dopo il 2004, è una cosa assurda a pensarci. Forse, proprio come il grillo, avrebbe dovuto cambiare squadra. Gli avrebbe fatto un gran bene andare a correre all'estero, dove con meno esigenze di far bene al Giro, come da mentalità provinciale saronnesca, avrebbero potuto dirottarlo sui giusti lidi.
Anche io penso che Cunego era più adatto alle gare di un giorno, però a 24 anni, con un giro vinto alle spalle, nessuno avrebbe lasciato i GT per le gare di un giorno. Poi nel magico 2004 riusci a vincere lo stesso il Lombardia, per cui una scelta "in o out" non si poneva proprio. Magari a 27/28 era un'altra cosa, ma è una discussione fatta ampiamente su questo forum quando Cunego aveva quell'età. A posteriori è tutta un'altra cosa.
Poi sta cosa di Bettini e i grandi giri francamente è la prima volta che la sento. Bettini era il gregario di Bartoli per le gare di un giorno, poi si è messo in proprio. L'idea dei grandi giri non mi risulta.
Certo, logico che nel 2005 dopo il trionfo al Giro l'anno precedente è giusto che ci abbia riprovato.
Diciamo però che dopo le due stagioni 2005-2006 (nonostante la maglia bianca al Tour) qualcosa avrebbe dovuto capire.
Sia sul fronte obiettivi che sul fronte squadra.


CicloSprint
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Re: Il Giro 2004

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Fondriest che era un uomo da classiche e non era da GT, nel suo fantastico 1993 arrivò 7° al Giro e nella tappa di Corvara (un tappone dolomico) lottò addirittura contro Indurain, Ugrumov e Chiappucci (forse la sua migliore prestazione in quel anno magico)...

lo sapete bene ?


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simociclo
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Re: Il Giro 2004

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CicloSprint ha scritto: mercoledì 4 maggio 2022, 9:11 Fondriest che era un uomo da classiche e non era da GT, nel suo fantastico 1993 arrivò 7° al Giro e nella tappa di Corvara (un tappone dolomico) lottò addirittura contro Indurain, Ugrumov e Chiappucci (forse la sua migliore prestazione in quel anno magico)...

lo sapete bene ?
Bene, ma non benissimo


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miroci
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Re: Il Giro 2004

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giorgio ricci ha scritto: domenica 1 maggio 2022, 21:05 Io lo ricordo veramente brutto. Fui ospite a Novi Ligure a inizio giro, c'era un clima da sagra del bollito incredibile . Team improponibili ,sparuti corridori realmente conosciuti ,Cipollini a fine carriera e Rebellin con la ci faccia basita da chi doveva essere lì per forza. Infatti andò presto a casa.
Castellano disse nel suo libro che quell'anno fece fatica a mettere insieme un gruppo decente di squadre. Infatti parteciparono 19 teams per 172 corridori sui 180 consentiti ,e i più erano sconosciuti o vecchie glorie .
Ricordo che guardai poche tappe ,una fu Montevergine dove i Saeco si presentarono vestiti da galeotti. Fu noiosissima , un'autentica processione ,inoltre arrivarono alle 6 . Da quel giorno dissi basta e guardai si o no 4 o 5 tappe collegandomi alle 5. Era imbarazzato pure Cassani in quel giro .
La differenza con il Tour era abissale ,un altro sport .
Un altro sport si. Infatti quei Tour sono stati messi tutti nel dimenticatoio per eccesso di chimica. Col senno di poi si può dire che quei giri, nel loro grigiore, comunque furono quasi onesti e quei Tour (quelli di Armstrong e Landis) nel loro splendore rappresentarono lo squallore più tetro del ciclismo?


giorgio ricci
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Re: Il Giro 2004

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Fra l'altro fu il Tour dove l'innominabile si scagliò contro Simeoni .Penso che sia stato il Tour più sporco di sempre . Armstrong ,la sua squadra e i suoi rivali andavano come treni ,in gruppo c'era un clima da 'zona neutra' pazzesco.
Ero a Parigi durante l'ultima tappa ,e Simeone aveva fatto uno scatto. Vidi di fronte a me la cricca dei postini gridargli in faccia e Pozzato fargli un pugno o un dito puntato verso gli occhi . Rimasi di pietra. Il Giro era brutto ma era tutto il ciclismo a vivere un momento che preferisco dimenticare .


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Re: Il Giro 2004

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Però Rebellin fà ancora in tempo a riprovarci :diavoletto:


CicloSprint
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Re: Il Giro 2004

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giorgio ricci ha scritto: mercoledì 4 maggio 2022, 20:48 Fra l'altro fu il Tour dove l'innominabile si scagliò contro Simeoni .Penso che sia stato il Tour più sporco di sempre . Armstrong ,la sua squadra e i suoi rivali andavano come treni ,in gruppo c'era un clima da 'zona neutra' pazzesco.
Ero a Parigi durante l'ultima tappa ,e Simeone aveva fatto uno scatto. Vidi di fronte a me la cricca dei postini gridargli in faccia e Pozzato fargli un pugno o un dito puntato verso gli occhi . Rimasi di pietra. Il Giro era brutto ma era tutto il ciclismo a vivere un momento che preferisco dimenticare .
Era il Tour in cui Bettini preparò la sua vittoriosa Olimpiade di Atene, fu in fuga pure nei tapponi di montagna.


ciclistapazzo
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Re: Il Giro 2004

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miroci ha scritto: mercoledì 4 maggio 2022, 20:10
giorgio ricci ha scritto: domenica 1 maggio 2022, 21:05 Io lo ricordo veramente brutto. Fui ospite a Novi Ligure a inizio giro, c'era un clima da sagra del bollito incredibile . Team improponibili ,sparuti corridori realmente conosciuti ,Cipollini a fine carriera e Rebellin con la ci faccia basita da chi doveva essere lì per forza. Infatti andò presto a casa.
Castellano disse nel suo libro che quell'anno fece fatica a mettere insieme un gruppo decente di squadre. Infatti parteciparono 19 teams per 172 corridori sui 180 consentiti ,e i più erano sconosciuti o vecchie glorie .
Ricordo che guardai poche tappe ,una fu Montevergine dove i Saeco si presentarono vestiti da galeotti. Fu noiosissima , un'autentica processione ,inoltre arrivarono alle 6 . Da quel giorno dissi basta e guardai si o no 4 o 5 tappe collegandomi alle 5. Era imbarazzato pure Cassani in quel giro .
La differenza con il Tour era abissale ,un altro sport .
Un altro sport si. Infatti quei Tour sono stati messi tutti nel dimenticatoio per eccesso di chimica. Col senno di poi si può dire che quei giri, nel loro grigiore, comunque furono quasi onesti e quei Tour (quelli di Armstrong e Landis) nel loro splendore rappresentarono lo squallore più tetro del ciclismo?
Assolutamente sì! Che anni orrendi, quando a dominare i Tour c'era un bullo texano che disonorava il ciclismo snobbano qualsiasi corsa che non fosse il Tour è il Giro era ridotto a un livello più basso che la Coppi Bartali. Alla fine il wt almeno una cosa buona la ha fatta, ha salvato il Giro. Comunque il 2006 fu forse peggio, Basso contro nessuno. Poi arrivò Albertino a salvarci sal nulla.


Bike65
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Re: Il Giro 2004

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Un giro a livello basso…


crevaison
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Re: Il Giro 2004

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anni brutti per il giro snobbato dai grossi team
da che hanno fu reso obbligatorio partecipare al giro per le squadre WT?


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Trullo
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Re: Il Giro 2004

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Dal 2005


giorgio ricci
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Re: Il Giro 2004

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Io non me lo ricordo ,però il Giro 2005 non fu particolarmente ricco e nel 2008 ricordo la scelta dell'Astana ad aprile di venire al Giro che comportò l'esclusione di una piccola squadra svizzera o italiana dal Giro dopo che era stata invitata.
Se c'era già l'obbligo sinceneramente non lo ricordo , o penso fosse strutturato diversamente. Forse così come è concepito ha iniziato piu tardi. Il 2009 me lo ricordo con una grande startlist ma non so se fosse frutto dell'obbligo.


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Tour de Berghem
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Re: Il Giro 2004

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crevaison ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 14:52 anni brutti per il giro snobbato dai grossi team
da che hanno fu reso obbligatorio partecipare al giro per le squadre WT?
Prima del 2005 il WT non c'era proprio, c'era un sistema per cui le prime 18 squadre (mi sembra di ricordare che il numero fosse questo) della classifica TT1 (quella che comprendeva le squadre migliori) avevano il diritto a ricevere un invito. Il problema è che, a parte le squadre italiane quasi tutte quelle straniere rifiutavano l'invito e per raggiungere il numero minimo di partecipanti bisognava invitare squadre della classifica TT2, quella delle squadre minori. Il problema è che capitò a volte che anche invitando tutte le italiane di livello buono della TT2 (come la Colombia Selle Italia o la Panaria) non si raggiungeva il numero minimo: bisognava allora invitare anche team di dubbio livello, sia italiani che stranieri: penso alla Chocolade Jacques o alla Formaggi Trentini o alla Colpack.


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Tour de Berghem
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Re: Il Giro 2004

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giorgio ricci ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 16:20 Io non me lo ricordo ,però il Giro 2005 non fu particolarmente ricco e nel 2008 ricordo la scelta dell'Astana ad aprile di venire al Giro che comportò l'esclusione di una piccola squadra svizzera o italiana dal Giro dopo che era stata invitata.
Se c'era già l'obbligo sinceneramente non lo ricordo , o penso fosse strutturato diversamente. Forse così come è concepito ha iniziato piu tardi. Il 2009 me lo ricordo con una grande startlist ma non so se fosse frutto dell'obbligo.
Il diritto-dovere iniziò proprio nel 2005.
Sicuramente il cambiamento non fu così significativo sin da subito ma già da quell'anno cominciarono a vedersi i primi segnali.
Per esempio nel 2003-2004 persino una squadra con una forte matrice italiana come la Quick Step rinunciò all'invito al Giro.
Quell'anno arrivò con Bettini che fu grande protagonista.
Nelle volate degli anni precedenti fuori dal trio Petacchi Cipollini McEwen c'era il vuoto (tanto è vero che velocisti italiani di livello infimo ottennero dei piazzamenti). Quell'anno nelle prime tappe assistemmo a battaglie tra Petacchi e Zabel (che arrivò a Milano), O'Grady, Kirsipuu oltre al sempre presente McEwen.


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Re: Il Giro 2004

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Tour de Berghem ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 16:23
crevaison ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 14:52 anni brutti per il giro snobbato dai grossi team
da che hanno fu reso obbligatorio partecipare al giro per le squadre WT?
Prima del 2005 il WT non c'era proprio, c'era un sistema per cui le prime 18 squadre (mi sembra di ricordare che il numero fosse questo) della classifica TT1 (quella che comprendeva le squadre migliori) avevano il diritto a ricevere un invito. Il problema è che, a parte le squadre italiane quasi tutte quelle straniere rifiutavano l'invito e per raggiungere il numero minimo di partecipanti bisognava invitare squadre della classifica TT2, quella delle squadre minori. Il problema è che capitò a volte che anche invitando tutte le italiane di livello buono della TT2 (come la Colombia Selle Italia o la Panaria) non si raggiungeva il numero minimo: bisognava allora invitare anche team di dubbio livello, sia italiani che stranieri: penso alla Chocolade Jacques o alla Formaggi Trentini o alla Colpack.
A proposito di questo tema, ma sbaglio o la Vuelta nei primi anni 2000 era meno snobbata dai team rispetto al Giro(pre ProTour)? I grossi team come US Postal, Telekom, Festina mi pare fossero molto spesso presenti alla Vuelta anche con buoni corridori, solo questione di piazzamento della Vuelta nel calendario un po' come oggi?


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Slegar
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Re: Il Giro 2004

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Tour de Berghem ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 16:36 Il diritto-dovere iniziò proprio nel 2005.
Sicuramente il cambiamento non fu così significativo sin da subito ma già da quell'anno cominciarono a vedersi i primi segnali.
Per esempio nel 2003-2004 persino una squadra con una forte matrice italiana come la Quick Step rinunciò all'invito al Giro.
Quell'anno arrivò con Bettini che fu grande protagonista.
Nelle volate degli anni precedenti fuori dal trio Petacchi Cipollini McEwen c'era il vuoto (tanto è vero che velocisti italiani di livello infimo ottennero dei piazzamenti). Quell'anno nelle prime tappe assistemmo a battaglie tra Petacchi e Zabel (che arrivò a Milano), O'Grady, Kirsipuu oltre al sempre presente McEwen.
Il ProTour, come si chiamava all'epoca, entrò in funzione immediatamente; le squadre erano 20 e gli organizzatori avevano a disposizione solamente due Wild Card (il Tour quell'anno ne sfruttò solamente una). Già nel 2007 il cartello ASO/RCS/Unipublic si rifiutò di invitare l'Unibet.com che sostituì la Phonak e l'anno successivo ci fu la rottura con l'UCI decretando di fatto la morte del ProTour. Il World Tour, come lo conosciamo ora, nacque nel 2011 ed era composto da 18 squadre; nel triennio 2008-2010, per non incorrere in contenziosi con le squadre, i tre organizzatori avevano l'obbligo di invitare le formazioni che facevano parte del WT nel 2004.
TheArchitect99 ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:12 A proposito di questo tema, ma sbaglio o la Vuelta nei primi anni 2000 era meno snobbata dai team rispetto al Giro(pre ProTour)? I grossi team come US Postal, Telekom, Festina mi pare fossero molto spesso presenti alla Vuelta anche con buoni corridori, solo questione di piazzamento della Vuelta nel calendario un po' come oggi?
Il Giro, a mio avviso, pagò pesantemente i fatti di Campiglio nel 1999 (Pantani scortato in quel modo dai Carabinieri per una sospensione di soli quindici giorni non fu una scena edificante) ed il blitz di Sanremo del 2001 (irruzione negli alberghi in piena notte prima della tappa regina di quel Giro).


fair play? No, Grazie!
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Trullo
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Re: Il Giro 2004

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Nel 2005 iniziò il diritto - dovere di partecipare al Giro, ma alcune volte le squadre presentarono le seconde linee
Il fatto di privilegiare la Vuelta al Giro era essenzialemnte legato al calendario, ricordo infatti proprio nella seconda metà degli anni 90 una forte discussione sulla revisione del calendario, dove una delle ipotesi era spostare il Giro in settembre. La Vuelta era allora considerata ottimale per preparare il Giro (mentre oer esempio a fine anni 80 e primi anni 90 molti big da Delgado prima e Indurain poi, a Lemond, Fignon e Breukink facevano regolarmente Giro e Tour)


Theakston
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Re: Il Giro 2004

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Slegar ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:28
TheArchitect99 ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:12 A proposito di questo tema, ma sbaglio o la Vuelta nei primi anni 2000 era meno snobbata dai team rispetto al Giro(pre ProTour)? I grossi team come US Postal, Telekom, Festina mi pare fossero molto spesso presenti alla Vuelta anche con buoni corridori, solo questione di piazzamento della Vuelta nel calendario un po' come oggi?
Il Giro, a mio avviso, pagò pesantemente i fatti di Campiglio nel 1999 (Pantani scortato in quel modo dai Carabinieri per una sospensione di soli quindici giorni non fu una scena edificante) ed il blitz di Sanremo del 2001 (irruzione negli alberghi in piena notte prima della tappa regina di quel Giro).
Anche secondo me questa paura influì sulla mancata presenza di alcune squadre al Giro, però, aiutami perché la memoria tende a confondersi dopo tanti anni, non ricordo bene perché temessero la polizia italiana piuttosto che i gendarmi francesi.
Poi certo c'è anche il fatto che la Vuelta beneficiò dello spostamento autunnale.


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Slegar
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Re: Il Giro 2004

Messaggio da leggere da Slegar »

Dopo l'arresto di Rodolfo Massi, non mi vengono in mente interventi dei "flic", a Tour in corso o in fase di conclusione, così invasivi come quelli delle forze dell'ordine italiane. Poi, sempre a mio avviso, per il Tour una squadra poteva rischiare la gogna, per il Giro anche no.


fair play? No, Grazie!
TheArchitect99
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Re: Il Giro 2004

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Slegar ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:28
Tour de Berghem ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 16:36 Il diritto-dovere iniziò proprio nel 2005.
Sicuramente il cambiamento non fu così significativo sin da subito ma già da quell'anno cominciarono a vedersi i primi segnali.
Per esempio nel 2003-2004 persino una squadra con una forte matrice italiana come la Quick Step rinunciò all'invito al Giro.
Quell'anno arrivò con Bettini che fu grande protagonista.
Nelle volate degli anni precedenti fuori dal trio Petacchi Cipollini McEwen c'era il vuoto (tanto è vero che velocisti italiani di livello infimo ottennero dei piazzamenti). Quell'anno nelle prime tappe assistemmo a battaglie tra Petacchi e Zabel (che arrivò a Milano), O'Grady, Kirsipuu oltre al sempre presente McEwen.
Il ProTour, come si chiamava all'epoca, entrò in funzione immediatamente; le squadre erano 20 e gli organizzatori avevano a disposizione solamente due Wild Card (il Tour quell'anno ne sfruttò solamente una). Già nel 2007 il cartello ASO/RCS/Unipublic si rifiutò di invitare l'Unibet.com che sostituì la Phonak e l'anno successivo ci fu la rottura con l'UCI decretando di fatto la morte del ProTour. Il World Tour, come lo conosciamo ora, nacque nel 2011 ed era composto da 18 squadre; nel triennio 2008-2010, per non incorrere in contenziosi con le squadre, i tre organizzatori avevano l'obbligo di invitare le formazioni che facevano parte del WT nel 2004.
TheArchitect99 ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:12 A proposito di questo tema, ma sbaglio o la Vuelta nei primi anni 2000 era meno snobbata dai team rispetto al Giro(pre ProTour)? I grossi team come US Postal, Telekom, Festina mi pare fossero molto spesso presenti alla Vuelta anche con buoni corridori, solo questione di piazzamento della Vuelta nel calendario un po' come oggi?
Il Giro, a mio avviso, pagò pesantemente i fatti di Campiglio nel 1999 (Pantani scortato in quel modo dai Carabinieri per una sospensione di soli quindici giorni non fu una scena edificante) ed il blitz di Sanremo del 2001 (irruzione negli alberghi in piena notte prima della tappa regina di quel Giro).
Giusto non ci avevo pensato, sicuramente un blitz enorme come quello di Sanremo scoraggiò i grandi team a partecipare al Giro, al Tour probabilmente c'era il rischio di perquisizioni dopo il 98 ma al Tour ovviamente non si può rinunciare. Menomale che all'epoca le squadre e corridori italiani erano ancora di primo livello, altrimenti un Giro con la situazione attuale del ciclismo italiano senza squadre straniere sarebbe triste.


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Tour de Berghem
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Re: Il Giro 2004

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Theakston ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 19:52
Slegar ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:28
TheArchitect99 ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:12 A proposito di questo tema, ma sbaglio o la Vuelta nei primi anni 2000 era meno snobbata dai team rispetto al Giro(pre ProTour)? I grossi team come US Postal, Telekom, Festina mi pare fossero molto spesso presenti alla Vuelta anche con buoni corridori, solo questione di piazzamento della Vuelta nel calendario un po' come oggi?
Il Giro, a mio avviso, pagò pesantemente i fatti di Campiglio nel 1999 (Pantani scortato in quel modo dai Carabinieri per una sospensione di soli quindici giorni non fu una scena edificante) ed il blitz di Sanremo del 2001 (irruzione negli alberghi in piena notte prima della tappa regina di quel Giro).
Anche secondo me questa paura influì sulla mancata presenza di alcune squadre al Giro, però, aiutami perché la memoria tende a confondersi dopo tanti anni, non ricordo bene perché temessero la polizia italiana piuttosto che i gendarmi francesi.
Poi certo c'è anche il fatto che la Vuelta beneficiò dello spostamento autunnale.
Potrebbe c’entrare anche una questione di costi? Ricordo ai tempi dell’introduzione del protour Lefevere farsi voce degli altri team manager e chiedere soldi dagli organizzatori per partecipare alle spese della trasferta al Giro. Una trasferta in Spagna ai tempi era sicuramente molto meno costosa. Infatti alcune squadre (mi viene in mente la Rabobank e tutte le sue sponsorizzazioni precedenti) partecipavano regolarmente alla Vuelta già prima del 95 ma al Giro no.


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Re: Il Giro 2004

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Fra le squadre più improbabili c'era pure la Linda Mc cartney ,che fra l'altro vinse pure una tappa con Mackenzie . Di lui non si ebbero più notizie


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Re: Il Giro 2004

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Theakston ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 19:52
Slegar ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:28
TheArchitect99 ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:12 A proposito di questo tema, ma sbaglio o la Vuelta nei primi anni 2000 era meno snobbata dai team rispetto al Giro(pre ProTour)? I grossi team come US Postal, Telekom, Festina mi pare fossero molto spesso presenti alla Vuelta anche con buoni corridori, solo questione di piazzamento della Vuelta nel calendario un po' come oggi?
Il Giro, a mio avviso, pagò pesantemente i fatti di Campiglio nel 1999 (Pantani scortato in quel modo dai Carabinieri per una sospensione di soli quindici giorni non fu una scena edificante) ed il blitz di Sanremo del 2001 (irruzione negli alberghi in piena notte prima della tappa regina di quel Giro).
Anche secondo me questa paura influì sulla mancata presenza di alcune squadre al Giro, però, aiutami perché la memoria tende a confondersi dopo tanti anni, non ricordo bene perché temessero la polizia italiana piuttosto che i gendarmi francesi.
Poi certo c'è anche il fatto che la Vuelta beneficiò dello spostamento autunnale.
ebbe un peso anche la questione dei diritti televisivi all'estero.
nel 2002 per esempio once e banesto dovevano essere al via, poi all'ultimo saltò la trasmissione in diretta in spagna (o invece che alla tve fu ceduta a un canale minore, una cosa del genere) e le due squadre rinunciarono alla partecipazione. già così si persero due delle più forti squadre dell'epoca.


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Re: Il Giro 2004

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dietzen ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 21:05
Theakston ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 19:52
Slegar ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:28


Il Giro, a mio avviso, pagò pesantemente i fatti di Campiglio nel 1999 (Pantani scortato in quel modo dai Carabinieri per una sospensione di soli quindici giorni non fu una scena edificante) ed il blitz di Sanremo del 2001 (irruzione negli alberghi in piena notte prima della tappa regina di quel Giro).
Anche secondo me questa paura influì sulla mancata presenza di alcune squadre al Giro, però, aiutami perché la memoria tende a confondersi dopo tanti anni, non ricordo bene perché temessero la polizia italiana piuttosto che i gendarmi francesi.
Poi certo c'è anche il fatto che la Vuelta beneficiò dello spostamento autunnale.
ebbe un peso anche la questione dei diritti televisivi all'estero.
nel 2002 per esempio once e banesto dovevano essere al via, poi all'ultimo saltò la trasmissione in diretta in spagna (o invece che alla tve fu ceduta a un canale minore, una cosa del genere) e le due squadre rinunciarono alla partecipazione. già così si persero due delle più forti squadre dell'epoca.
Giusta anche questa osservazione. Accadde nel 2003 però!


giorgio ricci
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Re: Il Giro 2004

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Il problema dei diritti TV in Spagna diede una grande mazzata al Giro . Gli spagnoli avevano una lunga tradizione di partecipazione al Giro fino dagli anni 60.
Nel 2003 e nel 2004 le squadre spagnole non vennero.
La situazione cominciò a risolversi solo con il Pro Tour .


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Re: Il Giro 2004

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giorgio ricci ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 21:56 Il problema dei diritti TV in Spagna diede una grande mazzata al Giro . Gli spagnoli avevano una lunga tradizione di partecipazione al Giro fino dagli anni 60.
Nel 2003 e nel 2004 le squadre spagnole non vennero.
La situazione cominciò a risolversi solo con il Pro Tour .
Ad essere pignoli nel 2003 venne la Kelme e nel 2004 la Saunier Duval (sarebbe dovuta venire anche la Kelme ma fu travolta dallo scandalo Manzano). Certo spiccava l’assenza di Once e Banesto che negli anni precedenti avevano sempre onorato il Giro con squadre molto forti.


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Re: Il Giro 2004

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Theakston ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 19:52
Slegar ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:28
TheArchitect99 ha scritto: giovedì 5 maggio 2022, 18:12 A proposito di questo tema, ma sbaglio o la Vuelta nei primi anni 2000 era meno snobbata dai team rispetto al Giro(pre ProTour)? I grossi team come US Postal, Telekom, Festina mi pare fossero molto spesso presenti alla Vuelta anche con buoni corridori, solo questione di piazzamento della Vuelta nel calendario un po' come oggi?
Il Giro, a mio avviso, pagò pesantemente i fatti di Campiglio nel 1999 (Pantani scortato in quel modo dai Carabinieri per una sospensione di soli quindici giorni non fu una scena edificante) ed il blitz di Sanremo del 2001 (irruzione negli alberghi in piena notte prima della tappa regina di quel Giro).
Anche secondo me questa paura influì sulla mancata presenza di alcune squadre al Giro, però, aiutami perché la memoria tende a confondersi dopo tanti anni, non ricordo bene perché temessero la polizia italiana piuttosto che i gendarmi francesi.
Poi certo c'è anche il fatto che la Vuelta beneficiò dello spostamento autunnale.
Non solo il 2001, nel 2002 si ebbero i principali favoriti a casa per casi di positività abbastanza particolari.
Alla fine partecipare alle altre corse in quegli anni comportava un certo rischio, il giro era una roulette russa :fischio:


Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)

'Idea del Forum' per me non vuol dire assolutamente niente. (H.F.)
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