Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 9 agosto 2022, 12:40 Volenti o nolenti dobbiamo riconoscere che ci sono sport dove la componente rischio esiste e la capacità di affrontarla fa la differenza. Nessuno dice alla Goggia di andare più piano o ai saltatori dal trampolino di indossare il paracadute. Al Paul Ricard alla fine del rettilineo del Mistral un solo pilota riusciva a fare la curva senza alzare il piede dall' acceleratore, era Ayrton Senna e faceva la differenza. Marquez andava più forte degli altri perché rischiava di più, sapeva benissimo che poteva andargli male come purtroppo è accaduto, ma, mettendo in atto tutte le precauzioni possibili, bisogna rendersi conto che il ciclismo comporta anche queste possibilità. Altrimenti si fa come in pista si è fatto con il tandem: troppo pericoloso? È stato abolito. Ma allora su strada la prima a saltare sarebbe la Roubaix.
Se vogliamo annullare il rischio nel ciclismo, facciamo solo cronoscalate..