matteo.conz ha scritto: ↑giovedì 16 aprile 2020, 2:07
Le alleanze sono sempre state uno dei fattori del ciclismo che mettono pepe alle corse mentre recentemente se ne vedono poche (vedi la sky che amazzava le corse ad esempio). Tiralongo disse subito che Alberto gli consigliò quando e come attaccare e poi gli regalò la vittoria facendo un gesto nobile che nel ciclismo del passato era molto più comune invece oggi contano solo i soldi! Ha perso di più la saxo con quella tappa persa oppure la vittoria della Vuelta con l'aiuto di Tiralongo? Il ciclismo è uno sport unico e queste situazioni sono parte della Poesia di questo sport.
Lasciamo da parte i soldi, per quanto ne sappiamo il gesto di amicizia potrebbe essere stato tranquillamente pagato versando dal conto di Vino a quello di Rijs un importo equivalente alla differenza tra primo e secondo di tappa.
Poi se addirittura la metti sul piano del saggio investimento direi che il gesto non è nobile ma assolutamente interessato, non ti pare?
L'alleanza è uno strumento attraverso il quale si trae un vantaggio reciproco in un dato momento.
Quello che è accaduto quel giorno è che il più forte ha deciso chi doveva vincere.
Astraendoci totalmente dalle identità dei protagonisti (e ricordando che negli anni successivi, alla corsa rosa, Tiralongo ha vinto due bellissime tappe, senza la carità di nessuno) è un gesto corretto in assoluto che il più forte decida, in alternativa ad aggiudicarsi la tappa, chi deve avere questo onore al suo posto? Cioè la vittoria è un bene cedibile, anche gratuitamente?
Con ciò non dico che non dovesse farlo, ho sempre trovato eccessiva la celebrazione di questi gesti in ogni caso; questo specifico poi lo trovo oltremodo controverso per la domanda che mi faccio sopra.
Io sono convinto guardando quell'arrivo che i battuti di giornata abbiano pensato qualcosa di negativo, anche se ovviamente contro un gesto così popolare hanno saggiamente deciso di stare zitti