Chi governa il nostro sport?

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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Chi governa il nostro sport?

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Date un'occhiata in homepage a poi diteci che ne pensate di quella tabella...

http://www.cicloweb.it/

http://www.cicloweb.it/articolo/2010/12 ... er-le-preb


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Slegar
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Re: Chi governa il nostro sport?

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:shock: :shock: :shock:
Le faccine sopra sono espresse sia per il contenuto della lista sia per il fatto che non sono assolutamente sorpreso che da una federazione come la FCI esca un documento del genere.

Degli "ingranaggi" della FCI non conosco assolutamente nulla, però come società sportiva di appartenenza dal 2010 ci siamo affiliati alla FIDAL, una federazione presumo simile come struttura a quella del ciclismo, ed ho potuto constatare come la federazione dell'atletica leggera sia una macchina mangiasoldi (costi di affiliazione pazzeschi per ogni settore, tasse gara e tasse giudici elevate, obolo da versare alla federazione per ogni classificato negli ordini d'arrivo, ecc.) per finanziare un apparato elefantiaco dai costi di mantenimento elevati.

Prendo spunto da questa frase frase scritta nell'articolo in home per rivolgere un quesito, "Una candidatura, quella di Firenze, forte e prestigiosa, e con ampie probabilità di successo finale (come poi è stato), ma anche in grado di spostare molti voti nel Consiglio Federale; a fine 2012, infatti, scadrà il mandato di Di Rocco e nelle elezioni di marzo 2013 l'attuale presidente dovrà ottenere almeno il 65% dei consensi alla prima votazione se vorrà rimanere in carica. E ovviamente sotto questo aspetto la Toscana (con le sue 338 società affiliate alla FCI, e quindi votanti) è molto più importante e "pesante" della Liguria (che nel 2010 di società affiliate ne ha solo 93)." L'elezione del presidente e del consiglio federale di una FSN (federazione sportiva nazionale) avviene mediante il voto delle società affiliate a quella federazione. Io so perfettamente come funziona il meccanismo elettivo nella FISI (Sport Invernali) non quello della FCI; negli sport invernali in termini di voti un Gruppo Sportivo Militare vale molto di più di una società di dopolavoristi: nella FCI quanto pesa, ad esempio, la Liquigas nei confronti dell'U.C. Roccacannuccia?


fair play? No, Grazie!
Mad
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Slegar ha scritto:negli sport invernali in termini di voti un Gruppo Sportivo Militare vale molto di più di una società di dopolavoristi: nella FCI quanto pesa, ad esempio, la Liquigas nei confronti dell'U.C. Roccacannuccia?
Non so bene come funziona la cosa, ma se è identica alle elezioni dei comitati provinciali ad oggi non sono sicuro che la Liquigas, paradossalmente, abbia diritto di voto, dato che una nuova affiliazione ha diritto di voto dopo ( a memoria) quattro anni. Tornando al tema centrale, ogni società credo che abbia ugual valore a meno che non esista qualche formula che tenga conto del numero di tesserati.


Morris

Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da Morris »

In mancanza di tempo, voglio comunque complimentarmi con Seb, per l’ottimo fondo in home. Oltre alla FCI, con la sua tabella pure grottesca, viene a galla anche lo strozzinaggio UCI…..Noto che rispetto ai tempi dove lavoravo nel ciclismo, in termini di miliardi di lire, “succhiasoldi di Aigle”, ha aumentato l’obolo di un altro coccolone…. :evil:


Winter
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Complimenti all'autore dell'inchiesta

Visto che in piu' nessun mondiale è andato in attivo..


KELLY1
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Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da KELLY1 »

i governanti della fci in teoria sono tutti dei volontari ,dove l'unico contributo che prendono è il rimborso delle spese vive per seguire l'attività di governo della federazione.
bisognerebbe capire se questo "volontariato" ha oggi le qualità per seguire e gestire una federazione con 100000e passa tesserati , con una struttura divisa in comitati regionali, provinciali ,settore tecnico federale dove si spendono la maggior parte dei soldi , assieme ai costi per i dipendenti o fosse arrivato il momento di dare una svolta al sistema cambiando completamente la struttura federale passando ad una gestione più manageriale . certo che se uno si prende la briga di guardare attentamente il bilancio della fci c'è da spaventarsi per il modo con cui vengono spesi male i soldi , che per me non sono pochi ma bisogna razionalizzare le spese... li forse il problema è più politico che tecnico .
credo che molte federazione siano oggi strutturate in maniera inadeguata rispetto ai tempi moderni.
penso che la dirigenza attuale non abbia molta voglia di cambiare le cose velocemente ma lentamente.
i buchi economici della vecchia gestione in teoria dovevano già essere chiusi ,ma nella realtà esistono ancora.perchè?
tagliare dal lato economico fa solo diventare impopolari anche se farlo spesso fa bene a tutti.
quindi un colpo al cerchio ,un colpo alla botte e alè.... 8-)


Morris

Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da Morris »

……..Non riesco a fare copia incolla perché ho lo scanner ko, ma i contenuti si trovano navigando su internet…..
Ho solo 2 minuti….

Grande Gianni Bugno!

Quando correva era tanto delizia, quanto croce. Classe immensa, determinazione non eccellente. Un uomo buono, che pagava la bontà oltre il limite d’equilibrio che la concorrenza nello sport traduce in cattiveria agonistica. Uno studente liceale in origine e significati, con punte di sapere e possibile trasmissione sul giudizio dell’intorno, nettamente superiori alla media. Schiacciato spesso, sia da atleta che nel dopo, da quel che non si vede ma che c’è a iosa nel ciclismo: la mediocrità del suo ambiente.
Le sue dichiarazioni conosciute su siti stranieri, mi han fatto ricercare la Gazzetta cartacea, come da tempo immemorabile non mi succedeva. Bene, quel che ho letto, pur nell’opinabile che spetta sempre ad ognuno, rappresenta la miglior disamina, ed il maggior numero di verità, mai dette da un dirigente ciclistico d’ogni paese, negli ultimi 10 anni!
Caro Gianni, hai vinto questo traguardo che noi tutti, te compreso, chiamiamo “Purtroppo”, con un giorno di vantaggio sugli inseguitori.
E ti dico di più, Gianni: se hai voglia di fare qualcosa di più impegnativo, ma di essenziale, renditi disponibile alla candidatura per la Presidenza della FCI. In Italia, potrebbero esserci attorno a te quei tanti che non ne posson più e si potrebbe pure vincere, anche tenendo conto che le elezioni in una federazione sportiva, sono spesso equivalenti ad una barzelletta.
Lasciaci sognare Gianni, perché forse, con te, avremmo finalmente al mondo, un Presidente Nazionale, che si rifiuta di lasciare il ciclismo alla “Libertà dei Servi”, oggi vigente nel Marchesato della Mondezza di Aigle.


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Slegar
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Pasticcio Contador

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Pasticcio Contador, ossia "Chi è causa del suo mal (UCI) pianga se stesso.

Questa è una news che ho trovato su repubblica.it:

Un membro dell'Uci prevede la squalifica per due anni di Alberto Contador e fa infuriare la Saxo Bank. L'Unione ciclistica internazionale finora aveva mantenuto un atteggiamento prudente sulla vicenda che vede coinvolto il corridore di Pinto.
La Federciclismo internazionale attende di conoscere il verdetto della Federazione spagnola investita del caso. A rompere il silenzio, però, ci ha pensato Dane Pedersen, membro dell'esecutivo e della commissione antidoping dell'Uci: "Le informazioni in nostro possesso in questo momento fanno pensare che abbia commesso una violazione che fa scattare una squalifica di due anni, perciò non penso che correrà il Tour de France quest'estate".(17/01/2011)(spr)


Non voglio entrare nei particolari della vicenda Contador, ma sulla gestione medioevale (per non dire ma...sa oppure ..fio..) passata, presente e forse futura da parte dell'UCI dei casi di doping e delle licenze WorldTour. L'UCI non ha mai brillato per la rapidità di giudizio nei casi di doping, anzi ha sempre cercato di allungare il brodo per tenere sulla graticola i presunti colpevoli al fine di esercitare una pressione di potere. Il caso Contador rischia di trasformarsi in un boomerang per la stessa UCI in quanto, avendo cercato di insabbiare il caso prima e non essendo riuscita ad esprimere un giudizio in tempi brevi poi, mette in discussione il criterio delle licenze WorldTour per il 2011.

Nella famosa graduatoria pubblicata il 2 novembre, quella che aveva escluso dalla Top20 la FDJ, la Saxo Bank - Sungard era classificata al 10° posto con l'apporto decisivo dei punti portati in dote da Contador. Ma senza Contador quale posizione avrebbe occupato la Saxo Bank - Sungard? Si è proprio sicuri che sarebbe stata davanti alla FDJ e quindi nella Top20? Io ho qualche dubbio e senza Contador probabilmente la squadra di Riis avrebbe perso la licenza World Tour per il 2011.

Se per caso Contador venisse giudicato colpevole e la squalifica dovrebbe decorrere dall'estate 2010 si innescherebbe una confusione pazzesca: Geox, Cofidis e FDJ richiederanno una revisione delle licenze WorldTour e sicuramente si potranno rivalere per gli eventuali mancati inviti a corse importanti.


fair play? No, Grazie!
Winter
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Da Cyclingnews.com leggo che il Fratello di McQuaid fa parte dello staff della citta' americana di Richmond per i Mondiali 2015 e per l'organizzazione di una corsa a tappe nel 2012..

Del Figlio procuratore di corridori si sa gia' da qualche tempo..
Ma anche l'altro figlio è nel ciclismo.. come direttore del giro di Mumbai (corsa che dovrebbe attrarre squadre protour..)

Mi sembra un po' troppo!

Sempre il Buon McQuaid , ben felice di essere alla presentazione stellare della Leopard - Trek (gia' cosi' diventata una squadra amica)
difende il TM Kim Andersen sul suo passato nel doping.. non ho mai sentito nulla di negativo su di lui secondo l'irlandese (eppure credevo avesse il record di controlli positivi)
e in compenso critica la Vacansoleil per l'ingaggio Mosquera e Ricco'..


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Laura Grazioli
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Critica la Vancasoleil perchè non l'avranno invitato al Buffet! Cavolo anche noi al Velodromo sabato abbiamo la conferenza stampa e temo che non sia stato invitato al Buffet.... bisogna rimediare immediatamente!


Un uomo comincerà a comportarsi in maniera ragionevole solo quando avrà esaurito ogni altra possibile soluzione
Winter
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Sempre che non sia stato pagato alla presentazione..


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Maìno della Spinetta
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Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Il concetto di ProTour e di inviti grida vendetta.

Quanti anni ancora di ciclismo standard e schifoso dovremo NON vederci?

Quest'anno dopo la manfrina della catena non ho più guardato il Tour,
indegni di quella corsa, indegni di Vinokourov e di altri corridori col sangue nelle vene.

Il concetto di protour è da abolire.

E la cosa più scandalosa è quella che è successa con la Tirreno Adriatico. Androni e Colnago (che in queste corse hanno vinto ben di più di 9/10 delle ProTour da invitare di diritto) fuori. Sono dei Poveracci, sono dei poveracci, con sta logica il ciclismo sarà sempre più giù. Eppure i conti in tasca dovrebbero saperseli fare... invece pare che al masochismo non ci sia limite.


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Slegar
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Dalla news in home:
http://www.cicloweb.it/news/2011/01/29/ ... forti.html

E' ufficiale: l'UCI è gestita da una banda di "maneggioni trafficoni" (per non dire qualcos'altro ma non voglio prendermi una denuncia). La news finisce così: ....... l'obbligo di invito alle prime tre Continental dell'European Tour è limitato alle corse di classe 2. Ed io ci aggiungo: grazie al caxxo.

Il famoso 2road-E.pdf ( http://www.uci.ch/includes/asp/getTarge ... E&id=34028 ), la "bibbia" UCI che regolamenta tutte le competizioni su strada, riporta ancora alla data odierna questa dicitura (art. 2.1.007 bis pag. 4): The organiser of a class 1 event in the Europe Tour ....... must invite: the first 3 UCI continental teams in the classification by team for the relevant continental circuit published in the year of the event. .......

Per l'UCI le prime tre continental europee sono: 1. Rabobank Continental Team (NED) - 2. Roubaix Lille Metropole (FRA) - 3. D’angelo & Antenucci – Nippo (ITA). Se restava in vigore il regolamento come era pensato inizialmente per queste tre squadre l'invito era obbligato per, ad esempio, queste gare prese a caso dal calendario europeo (in corsivo il vincitore della scorsa edizione): Tour Méditerranéen Cycliste Professionnel (FRA) Rinaldo Nocentini - Volta ao Algarve (POR) Alberto Contador - Clasica de Almeria (SPA) 1° Theo Bos - 2° Mark Cavendish - Strade Bianche (ITA) Maxim Iglinskiy - Dwars door Vlaanderen / A travers la Flandre (BEL) Matti Breschel.

Con questa "leggera" modifica numerica gli inviti obbligatori si estendono, ad esempio, a questo tipo di corse (sempre in corsivo i vincitori dello scorso anno): Grand Prix de la Ville de Lillers Souvenir Bruno Comini (FRA) Benoît Daeninck - Troféu Cidade da Guarda-GP Portugal (POR) Tom Dumoulin - Cinturón Ciclista Internacional a Mallorca (SPA) Sergio Mantecon Gutiérrez - Trofeo Zssdi - Unione dei Circoli sportivi (ITA) Marko Kump - De Vlaamse Pijl (BEL) Clinton Robert Avery.

Con tutto il rispetto per i vincitori e gli organizzatori delle gare di cat. 2 per queste squadre la differenza non è di poco conto. Rababobank Continental viene accettata da qualunque organizzatore di gare di cat. 2, Roubaix Lille Metropole non penso metta nel proprio calendario questo tipo di gare al di fuori della Francia o del Belgio, mentre per la D’angelo & Antenucci – Nippo questo tipo gare non sono neanche prese in considerazione.

Bel modo di intendere la meritrocazia.


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dietzen
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Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da dietzen »

si può discutere se l'invito obbligatorio alle prime 3 continental sia giusto o meno, così come sulle varie assegnazioni e iscrizioni di diritto alle corse di vario livello...

la cosa veramente inconcepibile, che secondo me nessuno sottolinea mai abbastanza (cioè, se ne lamentano un po' tutti, ma è una cosa che richiederebbe forti proteste almeno da parte dei team), è come queste classifiche dell'uci (non quelle annuali, che hanno punteggi chiari, ma quelle per l'assegnazione delle licenze protour come degli inviti alle continental) siano formulate attraverso parametri che nessuno a parte l'uci conosce.
posso capire che ad aigle abbiano tutto l'interesse a proseguire verso una politica del genere, ma non mi capacito che non ci siano vere proteste in tal senso.


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Slegar
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Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da Slegar »

dietzen ha scritto:..... è come queste classifiche dell'uci (non quelle annuali, che hanno punteggi chiari, ........... come degli inviti alle continental) siano formulate attraverso parametri che nessuno a parte l'uci conosce.
Dai, per una volta ad Aigle non hanno proprio fatto tutto alla caxxo di cane, diamogli un contentino. ;) Hanno pubblicato le classifiche a questo indirizzo (http://www.uci.ch/includes/asp/getTarge ... id=NjY1Njg) e questo ranking fittizio è stato realizzato considerando, continente per continente, per ogni squadra professional e continental, anche di continenti diversi, i migliori 8 punteggi (pari al numero minimo di corridori per un team continental) ottenuti nella stagione precedente dai ciclisti in quel tour continentale e facilmente reperibili dai vari ranking pubblicati sul sito UCI. Le prime tre squadre continental affiliate a federazioni di quel continente acquisiscono il diritto ad essere invitate (evidenziate in giallo). L'immagine sotto è un estratto del ranking europeo (pag. 1):

Immagine

Le prime 15 posizioni sono occupate da squadre professional. La classifica sopra è sbagliata in quanto per la Rabobank continental ho calcolato 617 p.ti ma nella sostanza non cambia nulla. Per queste quattro squadre i punteggi finali sono esplicitati così:

Immagine Immagine

Immagine Immagine

Si può discutere, invece, sulla sostanza di questo "diritto". Per l'Europa e l'America (nel thread ciclismo sudamericano) mi sono già espresso. Per l'Africa Tour e l'Oceania Tour di fatto è una pagliacciata che non serve a nulla; MTN e Team Bonitas sono le uniche squadre continental affiliate in Africa e penso che dove decidano di partecipare gli organizzatori le accolgano ben volentieri. Per l'Oceania la situazione è ridicola: in calendario ci sono solamente i campionati continentali in programma il 17 ed il 20 di marzo per cui questo diritto è buono solo come carta da parati (per non dire di altro tipo).

Per il continente asiatico invece questo diritto è sostanzioso e permette di partecipare alle seguenti competizioni di categoria superiore:
(6/11 febbraio) Tour of Qatar* - 2.1
(11 febbraio) Tour de Mumbai I - 1.1
(13 febbraio) Tour de Mumbai II - 1.1
(15/20 febbraio) Tour of Oman* - 2.1
(15/24 luglio) Tour of Qinghai Lake - 2.HC

(*Gare organizzate da A.S.O.)


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Winter ha scritto:Da Cyclingnews.com leggo che il Fratello di McQuaid fa parte dello staff della citta' americana di Richmond per i Mondiali 2015 e per l'organizzazione di una corsa a tappe nel 2012..

Del Figlio procuratore di corridori si sa gia' da qualche tempo..
Ma anche l'altro figlio è nel ciclismo.. come direttore del giro di Mumbai (corsa che dovrebbe attrarre squadre protour..)

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Sempre il Buon McQuaid , ben felice di essere alla presentazione stellare della Leopard - Trek (gia' cosi' diventata una squadra amica)
difende il TM Kim Andersen sul suo passato nel doping.. non ho mai sentito nulla di negativo su di lui secondo l'irlandese (eppure credevo avesse il record di controlli positivi)
e in compenso critica la Vacansoleil per l'ingaggio Mosquera e Ricco'..
Ormai la famiglia McQuaid sta al mondo del ciclismo come la famiglia Ben Ali-Trabelsi alla Tunisia. Speriamo che prima o poi ci si risvegli dal torpore e lo si mandi a casa.


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dietzen
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Slegar ha scritto:Dai, per una volta ad Aigle non hanno proprio fatto tutto alla caxxo di cane, diamogli un contentino. ;)
diciamo allora che tutte queste cose andrebbero definite con chiarezza in anticipo, e poi non cambiate in corso d'opera. ;)
tipo adesso bisognerebbe dire: nel 2012 le protour saranno selezionate così, le continental invitate così, ecc., non uscirsene all'ultimo momento, più o meno all'improvviso (o quando per tutta la stagione, come nel 2010, si è fatto riferimento a un altro ranking).


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

dietzen ha scritto:
Slegar ha scritto:Dai, per una volta ad Aigle non hanno proprio fatto tutto alla caxxo di cane, diamogli un contentino. ;)
diciamo allora che tutte queste cose andrebbero definite con chiarezza in anticipo, e poi non cambiate in corso d'opera. ;)
tipo adesso bisognerebbe dire: nel 2012 le protour saranno selezionate così, le continental invitate così, ecc., non uscirsene all'ultimo momento, più o meno all'improvviso (o quando per tutta la stagione, come nel 2010, si è fatto riferimento a un altro ranking).
condivido pienamente il pensiero di dietzen. Al di là di tutti i difetti dei "criteri di merito" individuati per stilare il ranking reso noto lo scorso 2 novembre, che tanti di noi hanno già criticato ampiamente dalle pagine del forum, la cosa che mi fa più specie è proprio la tempistica con cui il tutto è stato reso noto al pubblico: 2 novembre. Ovvero a stagione già finita, in un periodo in cui praticamente tutte le PT e le professional avevano già programmato il 2011. Fino al 2 Novembre, come dice dietzen, tutti noi avevamo creduto che l'Androni in virtù del 17° posto nel World Ranking avrebbe avuto diritto a prendere parte a tutte le grandi competizioni del 2011. Uno sport professionistico come il ciclismo non si dovrebbe permettere una gestione così dilettantistica di determinati aspetti regolamentari.


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Re: Chi governa il nostro sport?

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A proposito di radioline in corsa e di messaggi SMS:

http://www.cicloweb.it/news/2011/02/28/ ... oline.html

Tanto per cambiare sono andato nel sito dell'UCI per vedere se c'era qualche novità in merito. Sul solito 2road-E (versione 2/2011), art. 2.2.024, adesso c'è scritto:

In-race communications (two-way radio)
1) The use of radio links or other remote means of communication by or with the riders, as well as the possession of any equipment that can be used in this manner, during an event is prohibited except in the following two cases:
  • • during 2011:
    • a. world calendar events
      b. Women’s World Cup events

    • time trial events

........
The use of such a system is subject to any relevant legal provisions and to thoughtful and reasonable use with respect for ethics and the rider’s freedom of decision. :lol: :lol: :lol:
........


Perciò già dalla Parigi-Nizza vedremo nuovamente i ciclisti usare l'i-pod come robottini da quattro soldi mentre da subito i DS delle squadre potranno trasmettere i messaggi SMS ai propri ciclisti in gara visto che questo sistema non è una trasmissione radio a due vie.

Sul sito dell'UCI ho trovato queste tre news interessanti:

Nuove procedure per l'omologazione di telai e forcelle (21.02.2011)
http://www.uci.ch/Modules/ENews/ENewsDe ... LangId%3D1
La perla finale: ".... It is important to note that the amounts mentioned are to cover the costs of approval. The UCI will not make any benefit from this process. The price to be paid by the manufacturers could be adapted in the future depending on the evolution of the project’s finances. " :lol: :lol: :lol:

Oman, Québec e Richmond candidate per i mondiali 2015 (22.02.2011)
http://www.uci.ch/Modules/ENews/ENewsDe ... LangId%3D1
Una settimana dopo:
http://www.ilquotidianoitaliano.it/este ... 63052.html
Almeno il distacco del Québec dal Canada dovrebbe essere scongiurato.

Modifica al WorldTour: Tour of Beijing dal 5 al 9 ottobre 2011 (27.02.2011)
http://www.uci.ch/Modules/ENews/ENewsDe ... LangId%3D1
Tanto per cambiare a stagione iniziata l'UCI pensa di inserire qualche novità. :x :x :x
Giochino da settimana enigmistica: trova la differenza
http://www.uci.ch/templates/UCI/UCI2/la ... Q&LangId=1
http://www.uciworldtour.com/templates/B ... Y&LangId=1
sarà buona la prima o la seconda versione del calendario?


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Re: Chi governa il nostro sport?

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Ma quanto mi è piaciuta questa lettera di Bugno:
http://www.cicloweb.it/news/2011/03/23/ ... quaid.html

anche se io non avrei messo sul piatto la revoca dello sciopero e avrei preferito che non dicesse solo che i ciclisti vogliono essere ascoltati e basta.
Le decisioni vanno prese assieme tanto + che l'UCI non è "il datore di lavoro" ma un controllore.
Lo sport professionistico, sopratutto il ciclismo, andrebbe rivisto completamente prendendo qualche spunto dall'amato/odiato calcio dove le società (anche se purtroppo non tutte) hanno un peso quasi maggiore delle federazioni che organizzano i campionati.
Nel ciclismo invece squadre e organizzatori contano come il due di picche o poco più e ovviamente i ciclisti ancor meno.

Lascio la parola a chi di voi ha una visione più ampia e più serena della mia dato che la "rabbia" per la scomparsa della categoria dilettanti F.C.I a distanza di anni non si è mai sopita, manovra il cui scopo era avere campioni più giovani nei professionisti, come se tutti maturassero alla stessa età, fisicamente e sopratutto psicologicamente. Da allora la mia poca fiducia nella dirigenza sportiva è andata via via svanendo ancor prima di imbattermi in questo bellissimo sito (un barlume di speranza nella "buona" dirigenza l'avevo visto in Santi.... chissà se Bugno...).

buone pedalate a tutti :)


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Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da cauz. »

l'Orso ha scritto:Ma quanto mi è piaciuta questa lettera di Bugno:
http://www.cicloweb.it/news/2011/03/23/ ... quaid.html
gianni e' forse il campione con piu' testa che io abbia avuto l'occasione di veder correre.
il fatto che oggi ricopra un ruolo politico dalla parte dei corridori e' una grande occasione, speriamo che non vada persa... e il modo migliore per vederla svanire e' quello di erigere un muro tra federazioni e corridori.


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Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da Coppel »

Pare che McQuaid abbia accettato di incontrarlo e per questo Bugno abbia deciso di revocare lo sciopero di sabato...


l'Orso
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Re: Chi governa il nostro sport?

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cauz. ha scritto: gianni e' forse il campione con piu' testa che io abbia avuto l'occasione di veder correre.
concordo
cauz. ha scritto:... e il modo migliore per vederla svanire e' quello di erigere un muro tra federazioni e corridori.
mmmm...
visto che pare che alcune squadre si stan "scoglionando" (scusate il francesismo) e ci son "organizzatori di gare" non contenti, si potrebbe tirarne su 4 di muri attorno alle federazioni (sopratutto l'UCI, anche perchè le federazioni locali seguirebbero "il vento") per poi metterci anche un tetto sopra :D


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Re: Chi governa il nostro sport?

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Da un'intervista di Damiano Caruso a Bicisport

" Non avendo il passaporto biologico non potevamo partecipare alle corse piu' importanti. Inviai una email a Pat McQuaid. Lui mi disse che avrebbe visionato il mio caso. Passarono 3 giorni e mi rispose che non poteva fare nulla. Dopo qualche giorno mi chiamo' pero' suo figlio , che fa il procuratore , dicendomi che eventualmente mi avrebbe aiutato lui a trovare un team "

--------------
Il figlio di Moggi e la Gea in confronto era un agnellino


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Tatranky
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Per la serie "conoscenza dello sport che governi": ieri hanno intervistato su radio 1 Di Rocco, che ha segnalato tra i giovani che si sono messi in luce a questo Giro e che potranno avere un brillante futuro dopo questa fase di ricambio generazionale ecc. ecc. anche...Matteo Carrara! :muro: Che anche il ciclismo stia diventando uno sport gerontocratico? :D


Principe

Re: Chi governa il nostro sport?

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Oggi il tg5 ha detto che in Italia si scommettono 400 milioni di euro sui combattimenti illegali tra i cani e 16 milioni sul ciclismo.


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Leone delle Fiandre
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Vedo che i metodi non sono cambiati...

HAMILTON querela Armstrong per intimidazioni
Le confessioni di Tyler Hamilton alla trasmissione «60 minuti» dell’emittente CBS continuano a far discutere.
Anche perché il sette volte vincitore del Tour è stato informato dalle autorità statunitensi che è stata presentata una denuncia contro di lui per “intimidazioni”. A firmarla, sono stati gli avvocati di Tyler Hamilton: i due ex corridori si sarebbero incontrati per caso in un ristorante del Colorado e - secondo quanto scrive ESPN.com - Armstrong avrebbe aggredito verbalmente il suo accusatore chiedendogli a più riprese quanti soldi avesse intascato per concedere quell’intervista alla CBS.
Gli avvocati di Armstrong hanno definito la questione “non rilevante”.

fonte: www.tuttobiciweb.it

Ma non è che gli avvocati di Hamilton hanno capito male? Forse Lance voleva solo fare un'offerta milgiorativa.... :bll: :bll: :bll:


Giorgio, malato di ciclismo

http://www.youtube.com/watch?v=CbG4xcmxduI
http://www.youtube.com/watch?v=lnX4uaDY ... re=related

FANTACICLISMO DI CICLOWEB 2012
1° De Ronde van Vlaanderen
1° Clásica San Sebastián.
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Slegar
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Ieri e l'altroieri si sono svolti a Maastricht il Consiglio del Ciclismo Professionistico (15/6) ed il Comitato di gestione dell'UCI (16/6) e sono state prese alcune decisioni importanti.

Consiglio del Ciclismo Professionistico che ha formulato delle proposte che sono state puntualmente ratificate dal Comitato di gestione dell'UCI:
http://www.uci.ch/Modules/ENews/ENewsDe ... LangId%3D1
Ovviamente prima pagina alla lotta al doping, che fa tanco fico. Per chi rientra da una squalifica per doping di almeno due anni, già da quest'anno, per i due anni seguenti i suoi punteggi non potranno essere considerati in fase di redazione della classifica di merito sportivo (quella famosa pr cui dal 21° posto in poi una squadra è fuori dall'assegnazione della licenza WorldTour). Questo vuol dire che atleti come Schumacher (per il 2011), Rebellin (per il 2011 e il 2012) e Valverde (per il 2012 e il 2013) se saranno messi sotto contratto per una squadra WorldTour o Professional in fase di redazione della graduatoria di merito saranno "trasparenti": la montagna che partorisce il topolino.

Da adesso in poi inizia la parte interessante. Entrerà in vigore già quest'anno la modifica della gestione dei trasferimenti dei ciclisti nelle/tra squadre WorldTour e Professional. Viene istituito il "ciclomercato di riparazione" tra il 1° ed il 15 agosto di ogni anno in cui il ciclista e le due squadre interessate possono trovare un accordo di trasferimento. Il trasferimento potrà avvenire tra il 1°agosto ed il 20 ottobre per i ciclisti che faranno parte dei "magnifici 15" che determineranno il merito sportivo della squadra; per tutti gli altri il periodo va dal 1° agosto al 31 dicembre.

Per il 2012 la Clasica di San Sebastian viene posticipata al 14 di agosto per evitare la concomitanza con la prova in linea dei Giochi Olimpici di Londra.

Il Consiglio del Ciclismo Professionistico esprime il sostegno alla candidatura dell'E3 Prijs Harelbeke al WorldTour dal 2012 alla condizione che venga anticipato al venerdì: bella notizia.

Comitato di gestione dell'UCI:
http://www.uci.ch/Modules/ENews/ENewsDe ... LangId%3D1
La parte più importante è stata la ratifica delle decisioni prese il giorno prima dal Consiglio del Ciclismo Professionistico. Per quanto riguarda il fronte del doping viene confermato dal 1° luglio, non applicando il principio della retroattività, il divieto per gli squalificati per doping di far parte degli organigrammi delle squadre ciclistiche. Inoltre, e questa è la notizia interessante, i costi per la gestione di ogni caso di doping saranno a carico delle squadre (attualmente a carico dell'UCI).

Infine notizia da libro Cuore:
http://www.uci.ch/Modules/ENews/ENewsDe ... LangId%3D1
Alberto Contador ha il diritto di essere trattato come ogni altro ciclista al via del prossimo Tour de France perché "esiste il diritto alla presunzione d'innocenza".
:?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: Mi sono perso qualche cosa?


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Slegar
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Re: Chi governa il nostro sport?

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A riguardo, a partire dal 1° luglio 2011, del divieto per gli squalificati per doping di far parte degli organigrammi delle squadre ciclistiche, questa è la norma UCI che è entrata in vigore a partire dal 17 giugno (Part I: General organisation of cycling as a sport art. 1.1.006.2:)
http://www.uci.ch/includes/asp/getTarge ... id=NzA2NDE

La norma dice che nessuno che abbia violato il regolamento antidoping di qualsiasi disciplina sportiva può assumere incarichi all'interno di una squadra. Tuttavia è concessa una deroga se sono soddisfatte contemporaneamente queste tre condizioni:
1) commessa una sola violazione
2) la persona non è stata sanzionata con due anni o più di squalifica
3) siano trascorsi almeno cinque anni dalla violazione ed il primo giorno dell'anno per cui è concessa la licenza.

Inoltre ogni medico giudicato colpevole per reati penali assimilabili al doping non potrà far parte dell'organigramma della squadra. Ma soprattutto la norma si applica per violazioni commesse a partire dal 1° luglio 2011. Io pensavo ad una applicazione "restrittiva" della norma per cui dal 1° luglio non potevano diventare dirigenti di squadre quegli atleti che erano colpevoli di una violazione antidoping a prescindere da quando l'avevano commessa (norma "salva-Riis"); in realtà questa è una norma "salva-Vinokourov" per cui il kazako potrà diventare dirigente del Team Astana senza nessun problema. Poi la norma è anche "salva-birillo", "salva-valvpiti", "salva-Rebellin", "salva-Pelli", eventualmente (spero di no) "salva-bagnino", salva tutti coloro che fino ai prossimi campionati nazionali hanno commesso o commetteranno una grave infrazione antidoping e che vorranno continuare nel ciclismo come dirigenti.

Edit: Sempre su Vinokourov. Da una lettura veloce delle Part I: General organisation of cycling as a sport ho visto che l'art. 1.1.010 alla fine recita che un ciclista registrato in una squadra UCI non può svolgere nessun'altro ruolo. Riprendendo quanto scritto sul post WorldTour 2011 riguardo al fatto che Vinokourov venga schierato anche nel 2012 come atleta, se ciò si rendesse necessario l'esordio come Team manager dovrà essere rinviato al 2013 (art. 1.1.008 - ogni licenza ha validità di un anno dal 1/1 al 31/12).


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Morris

Re: Chi governa il nostro sport?

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Tornando a casa nostra, alla luce delle ultime decisioni FCI e sperando che non mi si spenga il computer per la quarta volta…..

Dopo l’allontanamento di fatto a vita di un bravissimo tecnico come Andrea Collinelli, la credibilità della FCI equivale a quella di chi pretende di raggiungere la Luna con la scala. Per intenderci non è meglio dell’UCI. Il resto è solo teatro di un giogo, verso il quale il vomito, è l’unico segno decoroso ed umano che si può incontrare. Di Rocco non andrà al Coni, perché per quanto pessimo, l’Ente sa fare i suoi affari e non si cosparge di un condensato di negatività simili. Baffo-Sorriso credeva di guadagnarsi con la devozione più estemporanea e la genuflessione più servile, il terreno di simpatie per scalare il trono “Petruccico”, ma gli effetti sono stati contrari. È già bruciato, ed io mi auguro che il Renato si candidi ugualmente, così conoscerà, magra consolazione per chi ama lo sport, il sapore della sconfitta. All’Ente andrà uno che perlomeno ha più potenza, che sa muoversi dietro le quinte e con una spina dorsale più visibile: R.P.. Non sarà migliore in ciò che vorrebbero gli sportivi veri, ma per quello che serve al Foro Italico, sì.
Il sorriso Uriah se lo terrà il ciclismo, visto che è fatto di società senza palle (come i ciclisti!), ruffiane e vergognosamente miopi, da non trovare nemmeno quel garzone di bottega che sarebbe sicuramente migliore in tutto, all’uomo che contende a Berlusconi il primato, appunto, dei sorrisi da dispensare al popolo bue.
Ceruti era pessimo, questo è peggio, mooolto peggio. Chi non lo capisce si dia al wrestling, o continui ad assecondarlo. Tanto a rimetterci sarà sempre il ciclismo. La battaglia al doping e le relative azioni in tal senso, non c’entrano niente con l’oggetto, sono solo un modo per spruzzare cipria sulle cornee e tessere tele di sterco sempre più secche, sul deserto che si prospetta sul futuro dello sport della bicicletta. I vincitori delle sempre più crescenti granfondo che sono il folclore-business del ciclismo, nonché l’unico segno in crescita numerica di questo sport in Italia, non vanno alle Olimpiadi e, tanto meno, al Tour de France…

Ora chi ha tessera in FCI e non vive bene quel che sta avvenendo nel ciclismo da costei organizzato, ha il dovere di battersi affinché in quelle pur “contestabilissime” (eufemismo) elezioni che avverranno dopo Londra 2012, si creino le condizioni per mandare a casa l’attuale gruppo dirigente. Chi non possiede tessera, ma medesime motivazioni, ha l’altrettanto dovere di non perdere occasioni affinché, in ogni luogo possibile, le storture allucinanti promulgate in questo sport, trovino il dissenso più convinto. Su tutti poi, insiste il dovere-necessità di cercare qualche alternativa credibile e sufficientemente dotata di spina dorsale, per le candidature da opporre a questi nomi da rottamare. Sembrano banalità, ma è il momento di impegnarsi…


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Slegar
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Morris ha scritto:.........

Di Rocco non andrà al Coni, perché per quanto pessimo, l’Ente sa fare i suoi affari e non si cosparge di un condensato di negatività simili. Baffo-Sorriso credeva di guadagnarsi con la devozione più estemporanea e la genuflessione più servile, il terreno di simpatie per scalare il trono “Petruccico”, ma gli effetti sono stati contrari. È già bruciato, ed io mi auguro che il Renato si candidi ugualmente, così conoscerà, magra consolazione per chi ama lo sport, il sapore della sconfitta. All’Ente andrà uno che perlomeno ha più potenza, che sa muoversi dietro le quinte e con una spina dorsale più visibile: R.P.. Non sarà migliore in ciò che vorrebbero gli sportivi veri, ma per quello che serve al Foro Italico, sì.

.........

Ceruti era pessimo, questo è peggio, mooolto peggio. Chi non lo capisce si dia al wrestling, o continui ad assecondarlo. Tanto a rimetterci sarà sempre il ciclismo. La battaglia al doping e le relative azioni in tal senso, non c’entrano niente con l’oggetto, sono solo un modo per spruzzare cipria sulle cornee e tessere tele di sterco sempre più secche, sul deserto che si prospetta sul futuro dello sport della bicicletta. I vincitori delle sempre più crescenti granfondo che sono il folclore-business del ciclismo, nonché l’unico segno in crescita numerica di questo sport in Italia, non vanno alle Olimpiadi e, tanto meno, al Tour de France…

Ora chi ha tessera in FCI e non vive bene quel che sta avvenendo nel ciclismo da costei organizzato, ha il dovere di battersi affinché in quelle pur “contestabilissime” (eufemismo) elezioni che avverranno dopo Londra 2012, si creino le condizioni per mandare a casa l’attuale gruppo dirigente. Chi non possiede tessera, ma medesime motivazioni, ha l’altrettanto dovere di non perdere occasioni affinché, in ogni luogo possibile, le storture allucinanti promulgate in questo sport, trovino il dissenso più convinto. Su tutti poi, insiste il dovere-necessità di cercare qualche alternativa credibile e sufficientemente dotata di spina dorsale, per le candidature da opporre a questi nomi da rottamare. Sembrano banalità, ma è il momento di impegnarsi…
Ma veramente Di Rocco aspirava alla poltrona del CONI? Ho sempre pensato che al massimo poteva ambire al ruolo di zerbino dell'ufficio di presidenza oppure di triglia nell'acquario di fantozziana memoria. Quanto a R.P. sembra una carriera fotocopia a quella di M.P.: burocrate dello sport che ha poco a che fare con la sportività ma con le mani in pasta nei posti "giusti".

Per quanto riguarda desertificazione ciclistica/rinnovo cariche penso che siano due argomenti correlati e che fra un paio d'anni saranno fatali all'attuale gruppo dirigente della FCI. Quelle di Londra 2012 rischiano di essere delle Olimpiadi "magre" per la spedizione italiana ed il ciclismo, in una "sanguinosa resa dei conti" post olimpica, rischia di essere triturato. Il programma olimpico del ciclismo è suddiviso tra quattro prove su strada e dieci in pista, equamente spartite tra maschi e femmine, e gli italiani saranno presenti al massimo in cinque prove: sicuramente le quattro su strada con la sola Bronzini che può dare solide speranze di medaglia e con molta probabilità Viviani nell'omnium con scarsissime probabilità di salire sul podio. La pattuglia del ciclismo italiano per i Giochi Olimpici di Londra 2012 sarà composta da soli 10 rappresentanti: 5 stradisti + Viviani e 4 stradiste (gli accompagnatori saranno sicuramente di più).

A questa situazione poco rosea bisognerà aggiungere anche la manovra finanziaria da 43 mld. che probabilmente andrà a tagliare parte dei 450 mln. che lo Stato trasferisce ogni anno al CONI; in fase di definizione dei "tagli" tutto sarà messo sulla bilancia non solo i risultati ma anche le attività delle nazionali in rapporto al bilancio di ogni singola federazione. Ad esempio la FISI (sport invernali) con un bilancio di 9,5 mln. partecipa a stagioni di Coppa in mezzo mondo con più di dieci nazionali; la FCI (ciclismo) con oltre 16 mln. di budget nel 2011 per gli U23 su strada parteciperà a sei eventi (se sarà al via al Tour de l'Avenir) per i professionisti su strada ad uno solamente (sfruttando l'ospitalità degli organizzatori dei Campionati Italiani per organizzare un "pseudo" raduno) e sommando tutte le altre nazionali possibili difficilmente si supereranno i trenta eventi a cui prenderà il via una rappresentativa italiana.

Chiudo questo post con una considerazione sulla deliberazione del Consiglio Federale in cui si è sancito il divieto di partecipare ai campionati italiani ed alla convocazione alla nazionale degli atleti sospesi per doping. La considerazione è che il Consiglio Federale ha agito in malafede oppure con ignoranza delle regole (e non so cos'è peggio). La gara in linea si è svolta sabato, la deliberazione è stata ratificata giovedì ma le iscrizioni si chiudevano mercoledì pomeriggio a 72 ore della partenza della gara, quindi la FCI ha cambiato le regole a competizione di fatto già iniziata. Ecco l'elenco ufficiale degli iscritti (che non è quello pubblicato da cicloweb) e guardate chi compare tra i non partiti:
http://www.settimanatricolore2011.it/at ... loadid=885


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danilodiluca87
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Morris ha scritto:....Il sorriso Uriah se lo terrà il ciclismo, visto che è fatto di società senza palle (come i ciclisti!), ruffiane e vergognosamente miopi, da non trovare nemmeno quel garzone di bottega che sarebbe sicuramente migliore in tutto....
caro morris....tu cosa ne pensi di quello che ripeto da qualche meseee....
i ciclisti "pulitini" hanno rovinato il gruppo, sono tutti contro tutti, squadre contro squadre, ovviamente il tutto perfettamente solo la regia di Aigle che li mantiene in costante conflitto tra di loro, muovendo ogni volta i fili giustii.....
e mi raccomando.....non venitemi più a rompere le scatole con storie del tipo:
"avete visto Torri è andato a domicilio da Cannavaro, mentra i poveri ciclisti devono aspettare mesi e mesi....."
è poco, devono subire anche altro....la colpa è dei calciatori che si fanno rispettare, non si fanno prendere per culo da nessuno....o dei ciclisti che si fanno fare di tutto????
nel calcio sono tutti uniti, non esistono cuneghini, tutti insieme scioperano anche in serie A per i piccoli problemi della serie C.....


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cauz.
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Re: Chi governa il nostro sport?

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con tutta la mia antipatia verso petacchi, devo dire che starei con lui in questa scelta:
http://www.cyclingnews.com/news/petacch ... mpionships

i risultati del malgoverno del ciclismo italiano sono anche questi. una caratteristica di questo paese, direi :(


"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
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Slegar
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Ehm, ehm .....
L'UCI, tra le "tante" mansioni che deve svolgere, deve redigere le classifiche continentali del ciclismo su strada ogni 25 del mese oltre a quella importante del 15 agosto che assegna il numero di ciclisti a disposizione di ogni nazione per i Campionati del Mondo. In particolare (art. 2.11.009 delle norme UCI che regolano l'attività su strada) la classifica per nazioni è così calcolata:
Classification by nation
Besides a classification by nation for men elite and under 23 men, a distinct classification by nation for under 23 men shall be established. Such classifications by nation for each continent shall be obtained by adding the points of the 10 best placed riders of each nation in the same continent
(somma dei punteggi dei migliori dieci ciclisti di ogni nazione) in all the individual continental classifications:
1. the points of each rider of a given nation in the individual classification of each continent shall be totalled;
2. the points of the 10 best riders shall be added together;
3. the total for the 10 best placed riders determines the position of the nation in the classification.


Mi sono accorto che la pubblicazione delle classifiche per nazioni contiene sempre degli errori grossolani (ciclisti conteggiati più volte, numero di cicliti conteggiati superiore a dieci); oggi sono state pubblicate le classifiche individuali aggiornate al 15 agosto, ma le classifiche per squadre e per nazioni (sbagliate) sono ancora datate 25 luglio. Usando il solito excel (unico programma di valore prodotto dai "biscazzieri" di Microsoft) sulla base delle classifiche individuali ho redatto, salvo qualche errore grossolano, le classifiche per nazioni dei circuti continentali (in corsivo le nazioni che ai prossimi mondiali schiereranno sei ciclisti, in rosso quelle che ne schiereranno tre il tutto al netto della classifica WT):

Europe Tour
Rank Nation Points
1 France 2605,2
2 Italy 2261,2
3 Germany 1540
4 Netherlands 1476,01
5 Belgium 1424,2
6 Russia 1160,9

7 Slovenia 1123,4
8 Spain 1096,2
9 Portugal 1083
10 Poland 875
11 Croatia 681
12 Lithuania 664
13 Turkey 663
14 Denmark 626
15 Ukraine 599,8
16 Czech Republic 544

17 Estonia 467
18 Belarus 459,25
19 Great Britain 438,34
20 Bulgaria 425
21 Austria 423,4
22 Sweden 387
23 Norway 373
24 Latvia 365
25 Serbia 359
26 Greece 343
27 Switzerland 256
28 Romania 216
29 Hungary 211
30 Slovakia 170
31 Georgia 140
32 Israel 140
33 Moldova 127
34 Ireland 109
35 Luxembourg 106
36 Finland 79
37 Albania 8

Asia Tour
Rank Nation Points
1 Iran 1259
2 Japan 849
3 Malaysia 289

4 Kazakhstan 267
5 Korea 230
6 Indonesia 200
7 Uzbekistan 188
8 Kyrgyzstan 160
9 Hong Kong, China 143
10 Mongolia 140
11 Thailand 125
12 China 88
13 Philippines 32
14 Chinese Taipei 12
15 Vietnam 12
16 Syria 3
17 Bahrain 2

America Tour
Rank Nation Points
1 Venezuela 803
2 Colombia 737

3 Brazil 667
4 Argentina 438
5 Chile 413

6 Uruguay 390
7 Cuba 281
8 Costa Rica 248
9 United States 244
10 Canada 203
11 Mexico 167
12 Ecuador 141
13 Belize 140
14 El Salvador 140
15 Surinam 140
16 Antigua and Barbuda 125
17 St. Lucia 122
18 Bolivia 104
19 Netherlands Antilles 92
20 Guyana 86
21 St. Vincent & the Grenadines 86
22 Dominican Republic 72
23 Guatemala 24
24 Panama 7
25 Paraguay 3

Oceania Tour
Rank Nation Points
1 Australia 424
2 New Zealand 167

Africa Tour
Rank Nation Points
1 Morocco 1212
2 Eritrea 806,68
3 Algeria 522,99
4 South Africa 449,34
5 Burkina Faso 300
6 Cameroon 200
7 Angola 140
8 Lesotho 140
9 Zimbabwe 140
10 Tunisia 116
11 Namibia 83
12 Rwanda 80
13 Ivory Coast 51
14 Ethiopia 27,01
15 Kenya 11,01
16 Egypt 7,01
17 Libya 3,99
18 Senegal 2


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Slegar
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Per non appesantire il 3d della prova in linea dei mondiali su strada continuo qua le considerazioni sui contingenti delle varie squadre. Mi sono guardato un po' i ranking continentali ed i calendari ed ho elaborato alcune idee.
Tranchée d'Arenberg ha scritto:Soliti criteri balordi sfornati dai cervelloni di Aigle. La prima buffonata è la suddivisione delle classifiche tra WT e quelle continentali.
Da quotare in pieno. L'UCI ha impostato il ciclismo in maniera WTcentrica in nome della globalizzazione del ciclismo, però c'è il trucco ......
Tranchée d'Arenberg ha scritto:Chiudo con una considerazione sulla globalizzazione del ciclismo. Da una decina d'anni, in particolare con la nascita del Pro Tour, i vertici dell'UCI stanno spingendo verso la globalizzazione di uno sport che fino a 10 anni faera dominato dalle nazioni Europee con le eccezione rappresentate da USA, Colombia e Australia. Nel corso dell'ultimo decennio stanno man mano emergendo nuovi paesi, sia Europei, sia extraeuropei: aldilà di Australia e USA che ormai stazionano al vertice del ciclismo mondiale, è ormai facile trovare negli squadroni WT anche corridori, spesso abbastanza forti, provenienti da Canada, Brasile, Nuova Zelanda, Sudafrica, Kazakistan, adirittura Giappone...a dimostrazione del fatto che il ciclismo sta allargando i suoi confini.
Non è assolutamente vero che il WT ha allargato le frontiere del ciclismo anzi ha ristretto il contesto sportivo; ne ha allargato solamente gli orizzonti economici. Innanzitutto, giusto per fare chiarezza tecnica, i punteggi del WT premiano i ciclisti in maniera abbastanza uniforme anche se le tappe dei giri danno punti a pochi ciclisti mentre le classifiche continentali premiano smaccatamente i primi due classificati delle singole gare e sono più larghe di manica per le singole tappe; questa differenza è importante per capire certe dinamiche dei ranking continentali. Inoltre è importante analizzare come sono distribuite le competizioni all'interno dei calendari continentali con l'UCI che non fa nulla per promuovere una distribuzione territoriale omogena delle gare, impegnata come sempre a raggranellare denaro.

La suddivisione netta tra WT e classifiche continentali crea delle storture, anche in prospettiva, che un unico ranking (già fattibile allo stato attuale) ammortizzerebbe facilmente.

Bisogna ricordare un criterio fondamentale: da quest'anno i punti nel WT vengono assegnati solamente alle squadre WT (altrimenti la Francia si sarebbe classificata con un comodo 8° posto) mentre, ma questo già dagli anni scorsi, ai ranking continentali non vengono assegnati punteggi ai ciclisti di squadre WT. Se andiamo ad analizzare quali sono le nazioni che hanno diritto al massimo contingente ci accorgiamo che sono quelle più importanti da sempre o quasi (i numeri tra parentesi indicano quanti sono per quella nazione i ciclisti classificati WT e quelli delle formazioni professional che risultano "trasparenti per il WT): Spagna (22-4), Italia (30-8), Belgio (20-2), Australia (18-2), Olanda (15-2), Germania (10-1), Francia (14-15) con in più Lussemburgo (2-1), USA (10-0) e Gran Bretagna (8-0); la suddivisione in due gruppi non è casuale.

Le prime sette nazioni scritte sopra sono quelle che possiedono i movimenti ciclistici più consolidati, compresa l'Australia la cui crescita parte da lontano ed è assolumante indipendente dal WT. Nella classifica per nazioni europea le prime cinque posizioni sono nell'ordine Italia, Francia, Germania, Olanda, Belgio con la Spagna 8ª preceduta da Slovenia e Russia. La posizione di dominio di Italia e Francia e facilmente spiegata da tre motivi: la presenza delle migliori squadre professional, il fatto che le gare italiane e francesi non sono in preparazione di appuntamenti più importanti per cui le squadre WT che vi partecipano solitamente non presentano formazioni di prim'ordine e che sono presenti in calendario molte internazionali di cat. 2 riservate ad Elite-U23 (vedi Enrico Battaglin inserito nei primi dieci italiani). Diverso è il discorso del Belgio dove per squadre come Topsport, Landbouwkrediet e Veranda-Willems le più importanti gare internazionali servono come preparazione alle classiche e le squadre WT si presentano con i migliori elementi (Cancellara e Gilbert in testa a tutti). L'8° posto della Spagna è dovuto al fatto che le gare internazionali sono quasi esclusivamente delle corse a tappe frequentate spesso da squadre WT e a cui Movistar ed Euskaltel partecipano sempre con il massimo impegno occupando le migliori posizioni in classifica; inoltre Andalucia e Caja Rural non si possono definire formazioni di primissimo ordine.

Sulle considerazioni precedenti fatte per le altre nazioni europee bisogna analizzare la Gran Bretagna. Oltre a Millar, Wiggins e Cavendish ha potuto contare su eccellenti prestazioni dei giovani Swift, Kennaugh e Blyth; ilmovimento di retroguardia però è in sofferenza soprattutto per la mancanza di gare internazionali in cui racimolare punti. Se succede come l'anno scorso che Wiggins e Millar bucarono la stagione ecco che da un contingente quasi al completo la Gran Bretagna si ritrova solamente con tre ciclisti al via di un mondiale.

La suddivisione tra classiche mondiali e continentali ha portato alla stortura della nazioni aventi diritto a sei posti al mondiale che nell'ordine sono: Slovenia, Russia, Portogallo, Polonia, Ucraina e Croazia. Queste nazioni si sono classifica davanti a nazioni di lunga tradizione ciclistica prima fra tutte la Danimarca, nazione ospitante dei prossimi mondiali che conta una squadra WT, quattro squadre Continental, 18 ciclisti inseriti in squadre WT, 55 in squadre continental e circa 200 ciclisti attivi. Il motivo principale per cui le cinque delle sei nazioni sono dell'est Europa è che possono contare su un gran numero di gare internazionali (anche italiane) dove poter conquistare punti, mentre per le nazioni del nord Europa vale lo stesso discorso fatto per la Gran Bretagna, cioè la minore disponibilità di competizioni in cui raccogliere punti.

Queste considerazioni sono ancora più evidenti nel circuito americano e riguardano principalmente gli USA e le nazioni del centroamericane. Gli USA quest'anno si presentano al gran completo però nella classifica continentale si sono classificati solamente al 5° posto dietro anche a Brasile ed Argentina (oltre alle "storiche" Colombia e Venezuela). Dei dieci ciclisti che finora hanno ottenuto punteggi nel WT quest'anno sei sono "over 30" con Horner, Hincapie e Leipheimer che hanno ancora poche stagioni ad alto livello davanti a loro. Nei prossimi anni il contingente a stelle e strisce dovrà essere garantito da Farrar, Phinney, Tejay vG e Talansky ma vale lo stesso discorso fatto per la Gran Bretagna se per caso qualcuno buca la stagione: dal contingente al completo si passerebbe solamente e tre componenti. Il motivo per cui gli USA sono dietro in classifica è che organizzano le competizioni più importanti del circuito americano in termini di punteggi (California, Utah, ecc.) ma a queste gare sono invitate sempre molte squadre WT e le compagini professional e continental nordamericane sono nettamente inferiori, a differenza delle formazioni europee, a queste (oltre a quelle colombiane come successo al recente Tour of Utah).

Un altro problema è che nel calendario internazionale americano sono praticamente assenti le gare nelle nazioni centrali per cui paesi di buona tradizione ciclistica come Messico o Cuba sono di fatto cancellati dalla mappa del ciclismo mondiale e olimpico. Al contrario la gran parte del calendario si concentra in sudamerica ed il Tour de San Luis ed il buon numero di gare brasiliane hanno permesso a queste due nazioni di poter disporre facilmente di tre componenti per le proprie nazionali.

Le considerazioni fatte per Messico e Cuba vanno pari pari adattate al Sud Africa. Anche qui due squadre continental, un buon numero di praticanti ma però completamente assente dal calendario africano se si esclude il Giro del Sud Africa.

La situazione più paradossale, almeno per il sottoscritto, è in Asia che è diventata l'ultima frontiera dei "conquistadores" di Aigle. Le nuove gare di cat. 1 sono organizzate in paesi di tradizione ciclistica nulla (Qatar, Oman, India) dove le squadre WT e professional ovviamente impongono la loro forza, mentre l'allargamento del WT con il Tour of Beijing e probabilmente il Tour de Langkawi dal prossimo anno ridurranno gli spazi per i ciclisti locali (al massimo 8 cinesi e 8 malesi in formazioni nazionali) che saranno "asfaltati" dai ciclisti delle formazioni WT abituati a ben altri ritmi.
Tranchée d'Arenberg ha scritto: La Slovacchia di Sagan correrà in 3, pochi per una nazione che nelle ultime 2 stagioni è riuscita ad esprimere i talenti di Peter Sagan e Peter Velits.
Ritornando al WT ed al suo ranking per nazioni, l'applicazione del criterio dei 9 posti per le prime 10 nazioni e per le altre al massimo 3 è limitante per quelle nazioni con movimenti ciclistici numericamente ridotti ma che esprimono atleti forti. Cancellara, Boasson Hagen, Hushovd e Sagan per poter aspirare a correre in una nazionale di 6 elementi devono sperare in una super stagione come quella dello svizzero lo scorso anno altrimenti potranno contare solamente su una squadra ridotta al massimo con quattro componenti come quest'anno. Lo stesso discorso va fatto per l'Irlanda che al trio Martin-Roche-Brammeier non potrà essere affiancato nessun'altro.


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Slegar
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Rispondo (è un parolone) ad una domanda di plata posta in un altro topic:
Plata ha scritto:
Slegar ha scritto:Lo avevo scritto in altri 3D e lo ripeto qui (anche se non è il topic giusto): il CONI percepisce dallo stato 450 milioni di euro. Non sarei sorpreso che in qualche manovra correttiva presente o futura questi soldi sparissero (tutti o in parte) ed allora questo sistema di frivolezze rischia di crollare su se stesso quando i presidenti delle varie federazioni dovranno spartirsi quel che resta della torta.
E questi soldi che fine fanno?
Bilancio consuntivo del CONI per il 2010: http://www.coni.it/fileadmin/bilancio/b ... i_2010.pdf
Dal conto economico (pag. 34) si vede che per il CONI le entrate ammontano a circa 477 milioni di euro di cui circa 461 milioni di contributi da parte dello stato. Di questa somma quasi 262 milioni sono destinati alle federazioni sportive nazionali e a pagg. 100 e 101 è specificato il quadro riepilogativo dettagliato dei vari trasferimenti. Tralasciando che alla fine mancano due milioni di euro da conto complessivo, guardando a "casa nostra FCI" dal CONI vengono trasferiti circa otto milioni di euro (per la precisione € 8.034.005,00 Per la cronaca al calcio sono trasferiti € 82.540.353,00) ed è la terza federazione come entità di contributi dopo "sciolina" nuoto ed atletica leggera.

Guardando il bilancio della FCI ( http://www.federciclismo.it/chi%5Fsiamo ... CI2010.pdf ) dal conto economico (da pag. 22) si vede che le entrate sono aumentate di due milioni se confrontate al 2009 (derivante principalmente dall'aumento delle quote di affiliazione, tesseramento, multe e tasse gara), le spese di € 500.000,00 circa e si è avuto un avanzo di € 700.000,00 circa (dopo anni di passivi).

Se guardiamo le uscite si vede che l'attività nazionale ed internazionale riservata alla preparazione olimpica / alto livello è costata quattro milioni di euro di cui 2,7 milioni per la partecipazione a manifestazioni sportive; all'interno di questa cifra 1,1 milioni sono spese di trasferta e soggiorno (compreso il soggiorno di "Lady iphone" a Melbourne?), € 725.000 per acquisto di materiale sportivo, € 385.000 per noleggi di materiale tecnico sportivo, attrezzature, impianti, automezzi e software, € 505.000 per compensi staff tecnico (nemmeno Bettini lavora gratis). Già queste cifre dovrebbero porre dei quesiti su come sono state utilizzate. Le altre rappresentative nazionali "costano" € 472.000 e bisogna capire cosa c'è dentro in questa cifra (se ci sono gli U23 e gli junior allora è meglio chiudere la federazione).

Per chi sa guardare meglio del sottoscritto all'interno dei bilanci gli spunti di riflessione dovrebbero essere parecchi.


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Plata
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Grazie per la risposta precisissima ;)

Attendo che qualcuno con più esperienza nei bilanci scriva qualcosa


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jerrydrake
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Slegar ha scritto:Rispondo (è un parolone) ad una domanda di plata posta in un altro topic:

Bilancio consuntivo del CONI per il 2010: http://www.coni.it/fileadmin/bilancio/b ... i_2010.pdf
Dal conto economico (pag. 34) si vede che per il CONI le entrate ammontano a circa 477 milioni di euro di cui circa 461 milioni di contributi da parte dello stato. Di questa somma quasi 262 milioni sono destinati alle federazioni sportive nazionali e a pagg. 100 e 101 è specificato il quadro riepilogativo dettagliato dei vari trasferimenti. Tralasciando che alla fine mancano due milioni di euro da conto complessivo, guardando a "casa nostra FCI" dal CONI vengono trasferiti circa otto milioni di euro (per la precisione € 8.034.005,00 Per la cronaca al calcio sono trasferiti € 82.540.353,00) ed è la terza federazione come entità di contributi dopo "sciolina" nuoto ed atletica leggera.

Guardando il bilancio della FCI ( http://www.federciclismo.it/chi%5Fsiamo ... CI2010.pdf ) dal conto economico (da pag. 22) si vede che le entrate sono aumentate di due milioni se confrontate al 2009 (derivante principalmente dall'aumento delle quote di affiliazione, tesseramento, multe e tasse gara), le spese di € 500.000,00 circa e si è avuto un avanzo di € 700.000,00 circa (dopo anni di passivi).

Se guardiamo le uscite si vede che l'attività nazionale ed internazionale riservata alla preparazione olimpica / alto livello è costata quattro milioni di euro di cui 2,7 milioni per la partecipazione a manifestazioni sportive; all'interno di questa cifra 1,1 milioni sono spese di trasferta e soggiorno (compreso il soggiorno di "Lady iphone" a Melbourne?), € 725.000 per acquisto di materiale sportivo, € 385.000 per noleggi di materiale tecnico sportivo, attrezzature, impianti, automezzi e software, € 505.000 per compensi staff tecnico (nemmeno Bettini lavora gratis). Già queste cifre dovrebbero porre dei quesiti su come sono state utilizzate. Le altre rappresentative nazionali "costano" € 472.000 e bisogna capire cosa c'è dentro in questa cifra (se ci sono gli U23 e gli junior allora è meglio chiudere la federazione).

Per chi sa guardare meglio del sottoscritto all'interno dei bilanci gli spunti di riflessione dovrebbero essere parecchi.
Non avevi parlato di 18 milioni?

PS

163.573 € alla Pallapugno :o :o :o :o


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Slegar
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Re: Chi governa il nostro sport?

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jerrydrake ha scritto:Non avevi parlato di 18 milioni?

PS

163.573 € alla Pallapugno :o :o :o :o
E' vero, solamente nel post non sono stato preciso. 18 milioni sono gli introiti della federazione di cui 8 milioni di trasferimenti da parte del CONI.

Non vorrei sbagliare ma penso che la pallapugno sia uno degli sport più antichi esistenti.


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Loopy
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Re: Chi governa il nostro sport?

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tratto da Tuttobiciweb
questa è una lettera aperta di alcuni persone che operano nel ciclismo


Pensiamo che tutte le persone di buon senso e buona volontà dovrebbero provare a riflettere su di un dato: come mai, in un momento così parco di risorse, il Consiglio Federale ha deciso di indire una assemblea straordinaria per modificare uno statuto che ha un anno e mezzo di vita e che, più opportunamente, si potrebbe aggiornare alla fine del quadriennio, in una unica convocazione, integrando questo con il riordino più generale della stessa struttura Coni?
La risposta è semplice. Per rendere potenzialmente possibile un terzo mandato dell’attuale presidente federale, serve abbassare il quorum dei voti necessari dal 65 al 55%. Ma per farlo, senza dare l’impressione di un provvedimento “ad personam”, occorreva infarcire il tutto con una presunta necessità di modifiche statutarie urgenti e necessarie, che alla base nessuno ha mai avvertito come tali e che il Coni non ha propriamente richiesto.
Ovviamente, non si discute il diritto ad agire per avere uno statuto federale migliore. L’appuntamento del prossimo 4 dicembre ha, però, un significato ben diverso da quello che si vorrebbe far credere, con l’aggravante di alcuni propositi avventati come quello di introdurre una Lega Dilettanti (come non bastasse il fallimento di quella dei Professionisti), oppure quella di eliminare alcuni Comitati Provinciali senza affrontare il riordino delle competenze tra il Governo centrale e la periferia dei comitati regionali, e tra questi ultimi e le province, secondo criteri di forte decentramento federale in grado di assegnare risorse e poteri effettivi ai livelli territoriali che producono ciclismo e non lo rappresentano soltanto.
Alla prossima Assemblea Straordinaria non sarà quindi lo Statuto ad essere protagonista, bensì la scelta politica di ridare fiducia all’attuale gruppo dirigente federale e ai suoi calcoli di succedere a se stesso, oppure, di converso, come noi auspichiamo, l’occasione per incominciare a dare segni di volontà profondamente diverse, che respingono le attese personali di un gruppo federale ampiamente al di sotto delle aspettative. Un gruppo federale che non ha innovato, che non ha recuperato risorse, che non ha attinto alle competenze migliori, che non ha difeso le società di base dalla crescita disordinata del patrimonio atletico, che non ha combattuto il fenomeno delle società fasulle costituite per soli scopi elettorali, che non ha coerentemente combattuto il doping e che quando ha provato a farlo non ha pensato anche alla dignità dei corridori e delle persone coinvolte. Un Consiglio federale che si è dimostrato forte coi deboli e deboli coi forti, introducendo discutibili misure retroattive che però non sono state applicate anche a quei dirigenti e tecnici, che nei loro trascorsi hanno subito provvedimenti per le stesse ragioni o di pari valenza morale.
Nella battaglia per dare alla FCI gli assetti migliori, è legittimo avere opinioni diverse ed anche occasioni di acceso confronto. Questa, in fondo, è la democrazia e sempre deve valere il rispetto per chi nella Federazione esercita un mandato di governo, come per chi, invece, vi appartiene pur non ritenendosi positivamente rappresentato.
E’ necessario però rivendicare una maggiore onestà culturale, dicendo le cose per quelle che sono.
Quindi, e ci rivolgiamo a quelli che ritengono necessario produrre un rapido cambiamento delle condizioni in atto, se davvero vogliamo avviare un percorso nuovo, che non rinnovi il mandato a gran parte dell’attuale gruppo dirigente federale, a Bologna dovremo mandare delegati determinati e coscienti del loro ruolo: ne va del futuro del nostro sport.
C’è poco tempo a disposizione. Nei due mesi che ancora restano sarà necessario organizzare incontri di approfondimento sui temi statutari e di politica sportiva, ma nei prossimi 15 giorni, perché di tale breve periodo si tratta, occorrerà invece che le società sportive riflettano seriamente e profondamente su chi proporre come delegati - per gli affiliati, per gli atleti e per i direttori sportivi -, affinché nelle imminenti assemblee provinciali sia possibile un vero confronto di idee, determinando così le condizioni per eleggere delegati consapevoli che le sorti federali del prossimo quadriennio dipenderanno in gran parte da quello che potrà accadere a Bologna il prossimo 4 dicembre.

Silvano Antonelli
Tonino Buda
Franco Mancini
Giorgio Tampieri
Marco Boretti
Andrea Vezzosi
Gianni Pozzani
Giorgio Macente
Leonardo Levati
Walter Fusconi
Ivano Landi
Oscar Pirazzini
Giampaolo Scalorbi
Luigi Perugini
Augusto Rosati



vergogna!!!! vergogna!!! vergogna!!! stanno preparando il colpo di stato per farsi rieleggere

Tony Blair premier UK dopo 10 anni ha detto basta
Zapatero premier spagnolo dopo 10 anni ha detto basta
....ci siamo liberati di Gheddafi ma di questi ancora no!
non hanno il senso del pudore......con un colpo di mano cambiano lo statuo......
dobbiamo ribellarci tutti non va bene

:grr: :grr: :grr:


...già utente Lu Sbroga.....
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Laura Grazioli
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Re: Chi governa il nostro sport?

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ahahahahaha le firme! Il nuovo che avanza eh...


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Mad
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Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da Mad »

Il problema secondo me è un altro: dall'altra parte c'è qualcuno che si candida? Perchè non penso che passare da Rocco a, chessò, la Daniela sarebbe questo gran cambiamento.


KELLY1
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Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da KELLY1 »

il nuovo nei nomi firmatari della lettera non è che abbondi...,però mi sembra che il pensiero sia peggio di ceruti non si può e siamo scesi fino a diroccare.. la federazione ,quindi il fondo del barile è stato raschiato . ora si risalirà con chiunque si presenti ?
chi vuole sostituire di rocco non deve nascondersi ma cominciare a proporsi per bloccare già all'assemblea le modifiche del terzo mandato altrimenti dà un segnale di poca determinazione e volontà di cambiamento.


alfiso

Re: Chi governa il nostro sport?

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KELLY1 ha scritto:il nuovo nei nomi firmatari della lettera non è che abbondi...,però mi sembra che il pensiero sia peggio di ceruti non si può e siamo scesi fino a diroccare.. la federazione ,quindi il fondo del barile è stato raschiato . ora si risalirà con chiunque si presenti ?
chi vuole sostituire di rocco non deve nascondersi ma cominciare a proporsi per bloccare già all'assemblea le modifiche del terzo mandato altrimenti dà un segnale di poca determinazione e volontà di cambiamento.
Quoto Kelly1. Purtroppo non è certo il momento di fare gli schizzinosi. Per ora.
Quella della Fci mi sembra una proiezione minimale di un altro problema più grosso.
Mandarlo a casa con gli altri nonni (o alle terme a curare la prostata) mi parrebbe comunque un discreto risultato da cui ripartire.
Quindi meglio organizzarsi e metterglielo nel Quorum.


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Re: Chi governa il nostro sport?

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Ragazzi ma Pozzani è stato uno dei più grandi bidoni del Ciclismo! Ma come potete pensare che sia meglio! Dai su!


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alfiso

Re: Chi governa il nostro sport?

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Laura, non è che sei animata da un po' di personalismo locale?
Nella fase attuale non mi pare che siano in discussione dei nomi da eleggere, semmai la priorità è fare in modo che gli attuali nomi non vengano rieletti ed almeno fare in modo che la cosa sia più difficoltosa (da Statuto attuale).


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Re: Chi governa il nostro sport?

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Cos'è il personalismo locale?


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alfiso

Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da alfiso »

Laura Grazioli ha scritto:Cos'è il personalismo locale?
il personaggio citato, tuo concittadin-provinciale


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nino58
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Re: Chi governa il nostro sport?

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Ora, scherzi a parte (come la mia provocatoria posizione sulla presidenza Chiappucci), è possibile che Bugno si candidi ?
Lo ritengo auspicabile quanto necessario.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Laura Grazioli
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Re: Chi governa il nostro sport?

Messaggio da leggere da Laura Grazioli »

Guarda con me caschi male, Pozzani lo conosco solo per nome di quello che ha combinato per esempio con l'Amica Chips, ma francamente non mi interessa che sia di Brescia, poteva anche essere di Canicattì.


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