Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Basso
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Messaggio da leggere da Basso »

Sono arrivati in redazione i comunicati di due granfondo disputate nel finesettimana. La Gf (in MTB) Selva della Roccaccia ha visto il successo di Alfredo Balloni. La Gf Città di Andria si è conclusa con una volata a due e si è imposto Elia Aggiano. Diciamo bene ma non benissimo.


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
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sceriffo
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Basso ha scritto: martedì 12 giugno 2018, 14:13 Sono arrivati in redazione i comunicati di due granfondo disputate nel finesettimana. La Gf (in MTB) Selva della Roccaccia ha visto il successo di Alfredo Balloni. La Gf Città di Andria si è conclusa con una volata a due e si è imposto Elia Aggiano. Diciamo bene ma non benissimo.
Elia Aggiano, prof nei primi anni 2000


cassius
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Messaggio da leggere da cassius »

Mi sono letto più o meno tutto questo thread e davvero non ne capisco il senso. Moralismo, disprezzo a piene mani, ma cosa vi è preso?

Confesso, qualche anno e un po' di kg fa ero un granfondista sporadico. Uno da percorso breve e 4mila km all'anno.
Mi piaceva, un paio di volte all'anno, sfidare i miei limiti in un contesto che ti spinge a farlo.
Ora che col lavoro non riesco più a macinare abbastanza km, rimpiango i bei tempi in cui a metà giugno aspettavo il sabato per spararmi un 100 km di allenamento.
Facevo queste cose a 20 anni, 25: non avrei mai potuto correre "seriamente" ma l'adrenalina di fare i 70 giù dal Fauniera, la salita fatta davvero a tutta, stringere i denti per tenere le ruote di pazzi che menano ai 50, la sfida con il compagno di liceo ecc. erano abbastanza.
E finché non racconti a te stesso di essere un atleta "serio", va tutto bene. Ho gareggiato in epoca pre-social e al massimo queste "imprese" si raccontavano al pub ("ho fatto il Fauniera in 1h45', 5 minuti meno dell'anno scorso...").
C'erano anche gli anziani. Alcuni adorabili, altri odiosi, come ovunque.

Non me ne pento, anzi, quel mondo mi manca e leggendo le vostre prediche mi viene da ridere.
Che problemi vi da un 40enne o 60enne che fa la 9 colli? Sembrate Adinolfi con i gay.

Quanto al problema GF vs attività giovanile, è un falso problema, un alibi e basta.
Il ciclismo "serio", quello finalizzato a creare alcuni professionisti partendo da migliaia di giovanissimi ed esordienti, è stato demolito dal mantra ciclismo=doping. A tutti i livelli questo ha creato danni. Mamme e papà che tengono i loro figli lontani da questo sport, sponsor piccoli che hanno paura a mettere 100mila euro per cofinanziare dei dilettanti, sponsor grandi che col c.. che mettono 10 milioni in una WT perché ok la visibilità planetaria, ma se ti beccano uno dopato?
E poi c'è stata la crisi economica, of course.
Le GF esistevano quando dominavamo. Di tapascioni sono pieni anche Paesi ciclisticamente floridi.

Le GF sono un motore di un'economia fondamentalmente sana. Di gente che viaggia, fa girare gli alberghi anche in bassa stagione, si compra bici di alta gamma spesso italiane. Di gente che si fa il culo, si tiene in forma e magari peserà meno sul SSN.
Certo, c'è qualche cretino che si dopa. Se vince, puniamolo. Se arriva nelle retrovie, compatiamolo.
Sui professionisti, secondo me avere un termine di paragone importante non è così male. Oh, io sono fierissimo che una volta alla Dolomitenlauf ho preso "solo" un'ora in 42km da Tobias Angerer.
Se alla GF vuoi vincere, devi battere chi c'è.


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Maìno della Spinetta
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Un amico è stato estratto all MDD,
Tutti quanti ci siamo messi ad allenarci con lui con l'obiettivo di farlo andare bene.


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The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
herbie
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Messaggio da leggere da herbie »

cassius ha scritto: venerdì 15 giugno 2018, 21:53 Mi sono letto più o meno tutto questo thread e davvero non ne capisco il senso. Moralismo, disprezzo a piene mani, ma cosa vi è preso?

Confesso, qualche anno e un po' di kg fa ero un granfondista sporadico. Uno da percorso breve e 4mila km all'anno.
Mi piaceva, un paio di volte all'anno, sfidare i miei limiti in un contesto che ti spinge a farlo.
Ora che col lavoro non riesco più a macinare abbastanza km, rimpiango i bei tempi in cui a metà giugno aspettavo il sabato per spararmi un 100 km di allenamento.
Facevo queste cose a 20 anni, 25: non avrei mai potuto correre "seriamente" ma l'adrenalina di fare i 70 giù dal Fauniera, la salita fatta davvero a tutta, stringere i denti per tenere le ruote di pazzi che menano ai 50, la sfida con il compagno di liceo ecc. erano abbastanza.
E finché non racconti a te stesso di essere un atleta "serio", va tutto bene. Ho gareggiato in epoca pre-social e al massimo queste "imprese" si raccontavano al pub ("ho fatto il Fauniera in 1h45', 5 minuti meno dell'anno scorso...").
C'erano anche gli anziani. Alcuni adorabili, altri odiosi, come ovunque.

Non me ne pento, anzi, quel mondo mi manca e leggendo le vostre prediche mi viene da ridere.
Che problemi vi da un 40enne o 60enne che fa la 9 colli? Sembrate Adinolfi con i gay.

Quanto al problema GF vs attività giovanile, è un falso problema, un alibi e basta.
Il ciclismo "serio", quello finalizzato a creare alcuni professionisti partendo da migliaia di giovanissimi ed esordienti, è stato demolito dal mantra ciclismo=doping. A tutti i livelli questo ha creato danni. Mamme e papà che tengono i loro figli lontani da questo sport, sponsor piccoli che hanno paura a mettere 100mila euro per cofinanziare dei dilettanti, sponsor grandi che col c.. che mettono 10 milioni in una WT perché ok la visibilità planetaria, ma se ti beccano uno dopato?
E poi c'è stata la crisi economica, of course.
Le GF esistevano quando dominavamo. Di tapascioni sono pieni anche Paesi ciclisticamente floridi.

Le GF sono un motore di un'economia fondamentalmente sana. Di gente che viaggia, fa girare gli alberghi anche in bassa stagione, si compra bici di alta gamma spesso italiane. Di gente che si fa il culo, si tiene in forma e magari peserà meno sul SSN.
Certo, c'è qualche cretino che si dopa. Se vince, puniamolo. Se arriva nelle retrovie, compatiamolo.
Sui professionisti, secondo me avere un termine di paragone importante non è così male. Oh, io sono fierissimo che una volta alla Dolomitenlauf ho preso "solo" un'ora in 42km da Tobias Angerer.
Se alla GF vuoi vincere, devi battere chi c'è.

ho evidenziato alcune cose in leggera antitesi.
ma soprattutto, non credo tu abbia ben presente cosa significhi FARE queste corse...perchè se uno si attacca il numero alla schiena, nella mia logica parte per FARE la corsa. Se vuol misurarsi contro se stesso, mettersi alla prova, non c'è bisogno di iscriversi ad una gara. Le dolomiti ci sono sempre, non c'è bisogno di fare una gara per pedalarci in mezzo con immensa soddisfazione. Una gara, invece, è una gara.

Lo dici tu stesso, sono anni che non fai più questo genere di competizioni. Ti invito a provare ad iscriverti ora, e ti accorgerai di quele sia il livello di preparazione che troverai ovviamente se provi a fare la gara per ottonere un piazzaento di qualche anche minimo rilievo. Ormai è un must pure il preparatore, tanto per dirne una, ma poi osserva da solo il livello di magrezza e di attenzione ad ogni particolare (anche assai costoso) che c'è.

Sono sempre più convinto, anche, che il doping non sia così diffuso come fanno sembrare. Si tratta soltanto di atleti preparatissimi. Che usano mezzi assolutamente leciti, ma, a mio avviso, con una esasperazione del tutto fuori luogo, in un contesto amatoriale. Questa sì, non proprio l'optimum per la salute, quando fai tutto da solo, anche seguito a distanza da un preparatore, che comunque medico non è.
Ci vuole una quantità di tempo, ma soprattutto una quantità di denaro, che non tutti possono permettersi, per fare la differenza.


cassius
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Messaggio da leggere da cassius »

La gente che si attacca un numero alla schiena lo fa per i motivi più disparati, e dai livelli più differenti, tutti degnissimi.

Nel calcio e in altri sport ci sono gare x tutti i livelli. Tanto a calcio sempre in 22 si gioca, a tennis in 2 o 4, a basket in 10. Per cui a basket chi fa una serie C e chi fa il CSI non si incontra mai mentre in altri sport, tra cui il ciclismo (ma potrei dirti lo sci, la corsa, il rally...), x ragioni logistiche è necessario mettere insieme tutti, da un certo livello in giù.
Sempre per ragioni logistiche ci sono dei "cancelli" orari cioè un tempo massimo: quello è il limite minimo per prendere parte alle GF. Non vi sono altri criteri e ho ragionevoli certezze nel dire che non vengono decisi nei forum.


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Maìno della Spinetta
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

herbie ha scritto: domenica 17 giugno 2018, 23:43
cassius ha scritto: venerdì 15 giugno 2018, 21:53 Mi sono letto più o meno tutto questo thread e davvero non ne capisco il senso. Moralismo, disprezzo a piene mani, ma cosa vi è preso?

Confesso, qualche anno e un po' di kg fa ero un granfondista sporadico. Uno da percorso breve e 4mila km all'anno.
Mi piaceva, un paio di volte all'anno, sfidare i miei limiti in un contesto che ti spinge a farlo.
Ora che col lavoro non riesco più a macinare abbastanza km, rimpiango i bei tempi in cui a metà giugno aspettavo il sabato per spararmi un 100 km di allenamento.
Facevo queste cose a 20 anni, 25: non avrei mai potuto correre "seriamente" ma l'adrenalina di fare i 70 giù dal Fauniera, la salita fatta davvero a tutta, stringere i denti per tenere le ruote di pazzi che menano ai 50, la sfida con il compagno di liceo ecc. erano abbastanza.
E finché non racconti a te stesso di essere un atleta "serio", va tutto bene. Ho gareggiato in epoca pre-social e al massimo queste "imprese" si raccontavano al pub ("ho fatto il Fauniera in 1h45', 5 minuti meno dell'anno scorso...").
C'erano anche gli anziani. Alcuni adorabili, altri odiosi, come ovunque.

Non me ne pento, anzi, quel mondo mi manca e leggendo le vostre prediche mi viene da ridere.
Che problemi vi da un 40enne o 60enne che fa la 9 colli? Sembrate Adinolfi con i gay.

Quanto al problema GF vs attività giovanile, è un falso problema, un alibi e basta.
Il ciclismo "serio", quello finalizzato a creare alcuni professionisti partendo da migliaia di giovanissimi ed esordienti, è stato demolito dal mantra ciclismo=doping. A tutti i livelli questo ha creato danni. Mamme e papà che tengono i loro figli lontani da questo sport, sponsor piccoli che hanno paura a mettere 100mila euro per cofinanziare dei dilettanti, sponsor grandi che col c.. che mettono 10 milioni in una WT perché ok la visibilità planetaria, ma se ti beccano uno dopato?
E poi c'è stata la crisi economica, of course.
Le GF esistevano quando dominavamo. Di tapascioni sono pieni anche Paesi ciclisticamente floridi.

Le GF sono un motore di un'economia fondamentalmente sana. Di gente che viaggia, fa girare gli alberghi anche in bassa stagione, si compra bici di alta gamma spesso italiane. Di gente che si fa il culo, si tiene in forma e magari peserà meno sul SSN.
Certo, c'è qualche cretino che si dopa. Se vince, puniamolo. Se arriva nelle retrovie, compatiamolo.
Sui professionisti, secondo me avere un termine di paragone importante non è così male. Oh, io sono fierissimo che una volta alla Dolomitenlauf ho preso "solo" un'ora in 42km da Tobias Angerer.
Se alla GF vuoi vincere, devi battere chi c'è.

ho evidenziato alcune cose in leggera antitesi.
ma soprattutto, non credo tu abbia ben presente cosa significhi FARE queste corse...perchè se uno si attacca il numero alla schiena, nella mia logica parte per FARE la corsa. Se vuol misurarsi contro se stesso, mettersi alla prova, non c'è bisogno di iscriversi ad una gara. Le dolomiti ci sono sempre, non c'è bisogno di fare una gara per pedalarci in mezzo con immensa soddisfazione. Una gara, invece, è una gara.

Lo dici tu stesso, sono anni che non fai più questo genere di competizioni. Ti invito a provare ad iscriverti ora, e ti accorgerai di quele sia il livello di preparazione che troverai ovviamente se provi a fare la gara per ottonere un piazzaento di qualche anche minimo rilievo. Ormai è un must pure il preparatore, tanto per dirne una, ma poi osserva da solo il livello di magrezza e di attenzione ad ogni particolare (anche assai costoso) che c'è.

Sono sempre più convinto, anche, che il doping non sia così diffuso come fanno sembrare. Si tratta soltanto di atleti preparatissimi. Che usano mezzi assolutamente leciti, ma, a mio avviso, con una esasperazione del tutto fuori luogo, in un contesto amatoriale. Questa sì, non proprio l'optimum per la salute, quando fai tutto da solo, anche seguito a distanza da un preparatore, che comunque medico non è.
Ci vuole una quantità di tempo, ma soprattutto una quantità di denaro, che non tutti possono permettersi, per fare la differenza.
Su tempo, denaro, e fighettismo in generale, concordo.
Da metà classifica in giù però c'è davvero un po' di tutto. Lo stesso amico che dicevo prima si è fatto adesso una GF sul Garda settimana scorsa piazzandosi a centro classifica. Mi è capitato di levarmelo di ruota in pianura - ti assicuro che preparatori non ne vediamo e per la dieta ci bastano i km. Se ha fatto 1200 su 2500 vuol dire che molti son lì veramenteamatorialmente.

PS io sono uno di quelli che dici tu poi: Per farmi quei giri lo faccio a gratis nel traffico


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AntiGazza
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Messaggio da leggere da AntiGazza »

herbie ha scritto: domenica 17 giugno 2018, 23:43
cassius ha scritto: venerdì 15 giugno 2018, 21:53 Mi sono letto più o meno tutto questo thread e davvero non ne capisco il senso. Moralismo, disprezzo a piene mani, ma cosa vi è preso?

Confesso, qualche anno e un po' di kg fa ero un granfondista sporadico. Uno da percorso breve e 4mila km all'anno.
Mi piaceva, un paio di volte all'anno, sfidare i miei limiti in un contesto che ti spinge a farlo.
Ora che col lavoro non riesco più a macinare abbastanza km, rimpiango i bei tempi in cui a metà giugno aspettavo il sabato per spararmi un 100 km di allenamento.
Facevo queste cose a 20 anni, 25: non avrei mai potuto correre "seriamente" ma l'adrenalina di fare i 70 giù dal Fauniera, la salita fatta davvero a tutta, stringere i denti per tenere le ruote di pazzi che menano ai 50, la sfida con il compagno di liceo ecc. erano abbastanza.
E finché non racconti a te stesso di essere un atleta "serio", va tutto bene. Ho gareggiato in epoca pre-social e al massimo queste "imprese" si raccontavano al pub ("ho fatto il Fauniera in 1h45', 5 minuti meno dell'anno scorso...").
C'erano anche gli anziani. Alcuni adorabili, altri odiosi, come ovunque.

Non me ne pento, anzi, quel mondo mi manca e leggendo le vostre prediche mi viene da ridere.
Che problemi vi da un 40enne o 60enne che fa la 9 colli? Sembrate Adinolfi con i gay.

Quanto al problema GF vs attività giovanile, è un falso problema, un alibi e basta.
Il ciclismo "serio", quello finalizzato a creare alcuni professionisti partendo da migliaia di giovanissimi ed esordienti, è stato demolito dal mantra ciclismo=doping. A tutti i livelli questo ha creato danni. Mamme e papà che tengono i loro figli lontani da questo sport, sponsor piccoli che hanno paura a mettere 100mila euro per cofinanziare dei dilettanti, sponsor grandi che col c.. che mettono 10 milioni in una WT perché ok la visibilità planetaria, ma se ti beccano uno dopato?
E poi c'è stata la crisi economica, of course.
Le GF esistevano quando dominavamo. Di tapascioni sono pieni anche Paesi ciclisticamente floridi.

Le GF sono un motore di un'economia fondamentalmente sana. Di gente che viaggia, fa girare gli alberghi anche in bassa stagione, si compra bici di alta gamma spesso italiane. Di gente che si fa il culo, si tiene in forma e magari peserà meno sul SSN.
Certo, c'è qualche cretino che si dopa. Se vince, puniamolo. Se arriva nelle retrovie, compatiamolo.
Sui professionisti, secondo me avere un termine di paragone importante non è così male. Oh, io sono fierissimo che una volta alla Dolomitenlauf ho preso "solo" un'ora in 42km da Tobias Angerer.
Se alla GF vuoi vincere, devi battere chi c'è.

ho evidenziato alcune cose in leggera antitesi.
ma soprattutto, non credo tu abbia ben presente cosa significhi FARE queste corse...perchè se uno si attacca il numero alla schiena, nella mia logica parte per FARE la corsa. Se vuol misurarsi contro se stesso, mettersi alla prova, non c'è bisogno di iscriversi ad una gara. Le dolomiti ci sono sempre, non c'è bisogno di fare una gara per pedalarci in mezzo con immensa soddisfazione. Una gara, invece, è una gara.

Lo dici tu stesso, sono anni che non fai più questo genere di competizioni. Ti invito a provare ad iscriverti ora, e ti accorgerai di quele sia il livello di preparazione che troverai ovviamente se provi a fare la gara per ottonere un piazzaento di qualche anche minimo rilievo. Ormai è un must pure il preparatore, tanto per dirne una, ma poi osserva da solo il livello di magrezza e di attenzione ad ogni particolare (anche assai costoso) che c'è.

Sono sempre più convinto, anche, che il doping non sia così diffuso come fanno sembrare. Si tratta soltanto di atleti preparatissimi. Che usano mezzi assolutamente leciti, ma, a mio avviso, con una esasperazione del tutto fuori luogo, in un contesto amatoriale. Questa sì, non proprio l'optimum per la salute, quando fai tutto da solo, anche seguito a distanza da un preparatore, che comunque medico non è.
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Premesso che io di Gf non ne ho mai fatte ,
Ma su questa frase sono totalmente in disaccordo .
Mi sembra una visione elitaria dello sport, di quelle peggiori.Visione di cui l'uso di doping, di preparatori e di cazzi e mazzi vari che critichi tanto ne è figlia.
Quando invece si pensa a fare lo sport per se stessi , e si può fare una gara in sicurezza e con tanta gente attorno a te , unita dalla comune fatica, in un bel evento divertente allora si che a mio parere si dà nobiltà allo sport.


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sceriffo
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Dal punto di vista fiscale, come sono inquadrate le GF?


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cauz.
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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AntiGazza ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 16:06
Quando invece si pensa a fare lo sport per se stessi , e si può fare una gara in sicurezza e con tanta gente attorno a te , unita dalla comune fatica, in un bel evento divertente allora si che a mio parere si dà nobiltà allo sport.
ovvero, uscire in bici da soli o con i propri amici/compagni è meno nobile che farlo pagando per partecipare a una GF?


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

@cauz con amici non fai parte di un evento.
MDD Nove colli Marmotte otztaler -sono eventi.

non sono un granfondista, ripeto, ma questa primavera a preparare e restare l'amico ci siam divertiti. A una certa età uno stimolo esterno, una "deadline", può aiutare.

Poi che la fauna umana che popola quei lidi (e che probabilmente sboroneggia tra i grammomaniaci di bdc forum) ce ne sia di molta e di curiosa, ci mancherebbe... (quelli del Laigueglia, tutti tirati a chi ha fatto l'inverno più duro, madò che sfigati..). Però in un'epoca di pro anoressici gli amatori mi stanno simpatici di default. Ai miei figli non raccomanderei ora come ora le due ruote, se l'ideale è diseducarli all'alimentazione meglio portarli in altre discipline. A livello amatoriale potremmo anche correre insieme invece...


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Messaggio da leggere da cauz. »

Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 22:33 @cauz con amici non fai parte di un evento.
MDD Nove colli Marmotte otztaler -sono eventi.

non sono un granfondista, ripeto, ma questa primavera a preparare e restare l'amico ci siam divertiti. A una certa età uno stimolo esterno, una "deadline", può aiutare.
per carità, non ho nulla contro le scadenze da inseguire.
ho qualcosa di più contro il concetto di "evento", ma su questo sono di parte: vivo in una città che in nome della logica degli eventi è stata depredata, spolpata e umiliata, ma questo c'entra nulla con le GF (o quasi).

quello che non capisco invece è l'idea che lo sport prticato all'interno degli eventi valga di più di quello praticato fuori. ma su questo sono certo che antigazza volesse intendere altro, lo dice già il suo nickname :) , per questo chiedevo conferme.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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cauz. ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 22:57
Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 22:33 @cauz con amici non fai parte di un evento.
MDD Nove colli Marmotte otztaler -sono eventi.

non sono un granfondista, ripeto, ma questa primavera a preparare e restare l'amico ci siam divertiti. A una certa età uno stimolo esterno, una "deadline", può aiutare.
per carità, non ho nulla contro le scadenze da inseguire.
ho qualcosa di più contro il concetto di "evento", ma su questo sono di parte: vivo in una città che in nome della logica degli eventi è stata depredata, spolpata e umiliata, ma questo c'entra nulla con le GF (o quasi).

quello che non capisco invece è l'idea che lo sport prticato all'interno degli eventi valga di più di quello praticato fuori. ma su questo sono certo che antigazza volesse intendere altro, lo dice già il suo nickname :) , per questo chiedevo conferme.
Quanto fattura uno di questi "eventi"? Gli organizzatori sono imprese o società sportive no profit?


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Messaggio da leggere da AntiGazza »

cauz. ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 22:02
AntiGazza ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 16:06
Quando invece si pensa a fare lo sport per se stessi , e si può fare una gara in sicurezza e con tanta gente attorno a te , unita dalla comune fatica, in un bel evento divertente allora si che a mio parere si dà nobiltà allo sport.
ovvero, uscire in bici da soli o con i propri amici/compagni è meno nobile che farlo pagando per partecipare a una GF?
Sia chiaro che non lo è.E mi sono espresso male.
La nobiltà dello sport si perde con l'idea che ci si attacca il numero sulla schiena solo per il risultato .

Poi in merito al discorso evento.
L'evento è divertente.E' bello, gratificante, motivante anche da un certo punto di vista.(parlo ovviamente non conoscendo le GF, parlo di eventi sportivi in generale).
E nel caso delle GF ha il grande vantaggio che le strade sono chiuse.
Sembra una cazzata, ma vuol dire tanto .Perchè per me che faccio la salitella dietro casa o altrimenti qualche boschetto semplice in mtb , magari cambia poco.
Ma fare già 60 km su asfalto con o senza traffico, con o senza i ristori , per me cambia tutto.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

Messaggio da leggere da AntiGazza »

sceriffo ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 7:33
cauz. ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 22:57
Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 22:33 @cauz con amici non fai parte di un evento.
MDD Nove colli Marmotte otztaler -sono eventi.

non sono un granfondista, ripeto, ma questa primavera a preparare e restare l'amico ci siam divertiti. A una certa età uno stimolo esterno, una "deadline", può aiutare.
per carità, non ho nulla contro le scadenze da inseguire.
ho qualcosa di più contro il concetto di "evento", ma su questo sono di parte: vivo in una città che in nome della logica degli eventi è stata depredata, spolpata e umiliata, ma questo c'entra nulla con le GF (o quasi).

quello che non capisco invece è l'idea che lo sport prticato all'interno degli eventi valga di più di quello praticato fuori. ma su questo sono certo che antigazza volesse intendere altro, lo dice già il suo nickname :) , per questo chiedevo conferme.
Quanto fattura uno di questi "eventi"? Gli organizzatori sono imprese o società sportive no profit?
Beh ma il problema è quello ? di uqanto fattura? per cui meglio non farle del tutto ? e di colpo cambia tutto ?
Ma è ovvio che sarà un bussiness.Perchè invece quei 4 poveretti che fanno il giro di Italia per cosa lo fanno ?
La liegi per cosa la organizzano ?
I mondiali per cosa li organizzano ?
Tutto in questo mondo è fatto per business.


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Slegar
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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sceriffo ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 7:33 Quanto fattura uno di questi "eventi"? Gli organizzatori sono imprese o società sportive no profit?
Provo a fare i conti in tasca a due eventi. Il primo, che non sarà al top come numeri ma che conosco un po' dall'interno, è la Marcialonga. Tra Cycling, Skiing e Running l'incasso delle iscrizioni è circa di € 600.000,00 che verosimilmente rappresenta, sommato agli sponsor istituzionali, il 25% del fatturato. Marcialonga è una società registrata alla CCIAA di Trento che svolge attività d'impresa.

Il secondo è la Maratona dles Dolomites. Tra iscrizioni e sorteggio l'incasso è di circa € 1.000.000,00 che verosimilmente rappresenta, sommato agli sponsor istituzionali, non meno del 55-60% del fatturato. L'evento è organizzato da SSD Comitato Maratona dles Dolomites Srl, società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata in cui gli utili non possono essere distribuiti tra i soci; sono considerati tali i possessori di quote societarie e non gli iscritti all'associazione.

EDIT: su possibili elusioni fiscali. La GdF, quasi sempre indirettamente, prima o poi il naso lo mette nei bilanci delle SSD.
Ultima modifica di Slegar il martedì 19 giugno 2018, 11:46, modificato 1 volta in totale.


fair play? No, Grazie!
nime
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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sceriffo ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 7:33
Quanto fattura uno di questi "eventi"? Gli organizzatori sono imprese o società sportive no profit?
mi sfugge il problema, anche ammesso che ciò accada, le aboliamo perchè è ingiusto che nel ciclismo qualcuno ci guadagni qualcosa?


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Maìno della Spinetta
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Slegar ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 11:37
sceriffo ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 7:33 Quanto fattura uno di questi "eventi"? Gli organizzatori sono imprese o società sportive no profit?
Provo a fare i conti in tasca a due eventi. Il primo, che non sarà al top come numeri ma che conosco un po' dall'interno, è la Marcialonga. Tra Cycling, Skiing e Running l'incasso delle iscrizioni è circa di € 600.000,00 che verosimilmente rappresenta, sommato agli sponsor istituzionali, il 25% del fatturato. Marcialonga è una società registrata alla CCIAA di Trento che svolge attività d'impresa.

Il secondo è la Maratona dles Dolomites. Tra iscrizioni e sorteggio l'incasso è di circa € 1.000.000,00 che verosimilmente rappresenta, sommato agli sponsor istituzionali, non meno del 55-60% del fatturato. L'evento è organizzato da SSD Comitato Maratona dles Dolomites Srl, società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata in cui gli utili non possono essere distribuiti tra i soci; sono considerati tali i possessori di quote societarie e non gli iscritti all'associazione.

EDIT: su possibili elusioni fiscali. La GdF, quasi sempre indirettamente, prima o poi il naso lo mette nei bilanci delle SSD.
la MDD e' organizzata da un Circolo (si chiama cosi') con sede a Corvara, i proventi li deve mettere nelle attivita' dello stesso. Vedendo come girano bene le cose in quelle valli ben venga il non profit....


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sceriffo
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Slegar ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 11:37
sceriffo ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 7:33 Quanto fattura uno di questi "eventi"? Gli organizzatori sono imprese o società sportive no profit?
Provo a fare i conti in tasca a due eventi. Il primo, che non sarà al top come numeri ma che conosco un po' dall'interno, è la Marcialonga. Tra Cycling, Skiing e Running l'incasso delle iscrizioni è circa di € 600.000,00 che verosimilmente rappresenta, sommato agli sponsor istituzionali, il 25% del fatturato. Marcialonga è una società registrata alla CCIAA di Trento che svolge attività d'impresa.

Il secondo è la Maratona dles Dolomites. Tra iscrizioni e sorteggio l'incasso è di circa € 1.000.000,00 che verosimilmente rappresenta, sommato agli sponsor istituzionali, non meno del 55-60% del fatturato. L'evento è organizzato da SSD Comitato Maratona dles Dolomites Srl, società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata in cui gli utili non possono essere distribuiti tra i soci; sono considerati tali i possessori di quote societarie e non gli iscritti all'associazione.

EDIT: su possibili elusioni fiscali. La GdF, quasi sempre indirettamente, prima o poi il naso lo mette nei bilanci delle SSD.
Grazie davvero per la preziosa informazione: Adesso capisco molte più cose: 1 milione di € è un grandissimo business. Se non possono essere ripartiti tra i soci, che fine fanno gli utili?


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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AntiGazza ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 10:42
cauz. ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 22:02
AntiGazza ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 16:06
Quando invece si pensa a fare lo sport per se stessi , e si può fare una gara in sicurezza e con tanta gente attorno a te , unita dalla comune fatica, in un bel evento divertente allora si che a mio parere si dà nobiltà allo sport.
ovvero, uscire in bici da soli o con i propri amici/compagni è meno nobile che farlo pagando per partecipare a una GF?

Ma fare già 60 km su asfalto con o senza traffico, con o senza i ristori , per me cambia tutto.

in realtà, il traffico è chiuso fin che sei in corsa, ovvero il fine corsa non ti ha ancora passato....ovvero, a spanne, sei ancora nei primi 200-300. Altrimenti devi tenere gli occhi ben aperti. Quest'anno a S. Tropez non mi ha mai passato il fine corsa e mi sono trovato varie auto contromano in discesa.. In un tratto ho fatto dietro macchina con l'autista che imprecava e gesticolava contro tutti questi ciclisti forsennati in mezzo alla strada (in realtà, a parte il fatto che avrebbe dovuto capire che si trattava di una gara, non aveva tutti i torti...).


PS: RISTORI? ah perchè ci sono anche i ristori?

io li apprezzerei moltissimo....si fermasse anche qualcun altro, giusto per ripartire almeno in un gruppetto...


più in generale, ripeto, non si tratta affatto di svalutare il ciclismo fatto per soddisfazione personale, affrontando le stesse distanze delle gf, o anche di più. Anzi è proprio quello che da sempre mi dà soddisfazione.
Ma per me una gara è un'altra cosa. Una gran fondo ha n classifiche, è una gara a tutti gli effetti. Se non non vuole gareggiare, perchè il giro non lo fa per conto suo? Che senso ha iscriversi ad una gara per NON fare la gara, come dichiarano in molti (e in realtà si prendono dei rischi assurdi in discesa e dovunque per passare dalle 510ma alla 490esima posizione)? In un'altra giornata invece, hai anche una pace e un silenzio tale nel contemplare tutto, che, nell'affollamento dell'evento, ti perdi del tutto....


cassius
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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herbie ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 18:00 Ma per me una gara è un'altra cosa. Una gran fondo ha n classifiche, è una gara a tutti gli effetti. Se non non vuole gareggiare, perchè il giro non lo fa per conto suo? Che senso ha iscriversi ad una gara per NON fare la gara, come dichiarano in molti (e in realtà si prendono dei rischi assurdi in discesa e dovunque per passare dalle 510ma alla 490esima posizione)? In un'altra giornata invece, hai anche una pace e un silenzio tale nel contemplare tutto, che, nell'affollamento dell'evento, ti perdi del tutto....
Ecco, il discrimine che consiglio di adottare è proprio quello di fare solo le gare in cui si riesce a gareggiare: devi partire dando per assodato che salvo sfighe sarai in grado di terminare la gara, perché ti sei allenato a sufficienza, e quindi la fai più forte che puoi e distribuendo bene lo sforzo perché allenandosi ci si conosce. Che poi il "più forte che puoi" sia vincere o arrivare 490esimo poco importa.
Il mio è un consiglio, dopodiché capisco chi è fiero della sua Oetztaler finita sulle ginocchia.

Quanto al forzare in discesa, partiamo dall'assunto che noi amatori siamo mediamente dei cani a guidare il mezzo (come mi disse un ex prof veronese, reduce dalla 24h di Feltre... "fate le curve quadrate") e quindi se macini i tuoi onesti 3-5mila km all'anno per fare due tapasciate non conviene prendersi dei rischi il giorno della gara, ma solo andar giù disinvolti. Tanto più se sei in un gruppetto e magari al fondo della discesa ti aspetta la pianura.
Oggi su Repubblica c'era un video di Slongo che non riesce a seguire Nibali in discesa in allenamento: ecco, Nibali non è che si sveglia il terzo sabato di marzo con il ghiribizzo di fare il Poggio a cannone...lui sa quel che fa. Noi no.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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cassius ha scritto: mercoledì 20 giugno 2018, 21:57
herbie ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 18:00 Ma per me una gara è un'altra cosa. Una gran fondo ha n classifiche, è una gara a tutti gli effetti. Se non non vuole gareggiare, perchè il giro non lo fa per conto suo? Che senso ha iscriversi ad una gara per NON fare la gara, come dichiarano in molti (e in realtà si prendono dei rischi assurdi in discesa e dovunque per passare dalle 510ma alla 490esima posizione)? In un'altra giornata invece, hai anche una pace e un silenzio tale nel contemplare tutto, che, nell'affollamento dell'evento, ti perdi del tutto....
Ecco, il discrimine che consiglio di adottare è proprio quello di fare solo le gare in cui si riesce a gareggiare: devi partire dando per assodato che salvo sfighe sarai in grado di terminare la gara, perché ti sei allenato a sufficienza, e quindi la fai più forte che puoi e distribuendo bene lo sforzo perché allenandosi ci si conosce. Che poi il "più forte che puoi" sia vincere o arrivare 490esimo poco importa.
Il mio è un consiglio, dopodiché capisco chi è fiero della sua Oetztaler finita sulle ginocchia.

Quanto al forzare in discesa, partiamo dall'assunto che noi amatori siamo mediamente dei cani a guidare il mezzo (come mi disse un ex prof veronese, reduce dalla 24h di Feltre... "fate le curve quadrate") e quindi se macini i tuoi onesti 3-5mila km all'anno per fare due tapasciate non conviene prendersi dei rischi il giorno della gara, ma solo andar giù disinvolti. Tanto più se sei in un gruppetto e magari al fondo della discesa ti aspetta la pianura.
credo che tu lo sappia meglio di me. Uno "scende disinvolto", se è bravo e già va forte. Ma chi non è troppo sicuro, scende rigido esattamente come dice l'ex corridore che citi. Se tiri i freni, non scendi tranquillo....


Io mi chiedo perchè uno che fa 3000 km. l''anno giri del genere non trovi assai più soddisfazione a farseli per conto suo, in tutta tranquillità, contemplando e scendendo senza trovarsi frotte di scalmanati che gli passano sulle orecchie, mettendolo anche in pericolo....rinunciare a questo per comparire in xxxxesima posizione, per non usare gli aggettivi dispregiativi oggi in voga...mah! esula dalla mia comprensione.
Specie quando il giorno della gara ci sono condizioni veramente difficili meteorologicamente (e se ci vai fuori dalla gara a fare LO STESSO giro, il giorno te lo scegli bene....) e ti ritrovi gente che non sa letteralmente a cosa vada incontro sui valichi a 2500 metri.
Ci sono i brevetti randonneur, i brevetti permanenti: ma perchè voler fare delle gare dove non sei competitivo e, parlo per me, dove per cavare delle reali soddisfazioni, dovrei fare quello che fanno gli altri, ovvero investirci migliaia di euro l'anno, per non parlare del tempo e della fatica?
Oggi i giri da 5000 metri di dislivello con le bici che ci sono e i gel come fosse pioggia li fanno anche gli ultrasessantenni, non è che uno faccia qualcosa di speciale, sportivamente parlando, a finire una Oetztaler.
Le soddisfazioni che dà questo sport per chi NON E' un corridore, sono quelle della pace, del viaggio, della contemplazione.


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sceriffo
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Aspettare 4 ore in griglia all'alba per partire 500esimo. Dovessero fare 10 minuti di fila per il lavoro, in banca o alle poste, si scatenerebbe l'inferno!
Anche questo è il fantastico mondo delle GF


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il_panta
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Io concordo con voi sul gradimento delle Granfondo.
Ne ho provata una in Francia questa domenica, 300 partecipanti. Una cosa molto rilassata, non mi sono mai sentito in pericolo per spericolatezze altrui, ma non essendo in grado di fare corsa di testa non ho ben capito a che pro io abbia pagato 42 euro di iscrizione. Ai ristori la gente si è fermata, al contrario di ciò che dice Herbie (era una gara molto impegnativa, mi sarei sorpreso del contrario) ma fermandomi nelle boulangerie avrei speso meno e goduto il doppio. I movieri segnalano le svolte, ma una traccia del Garmin fa lo stesso mestiere. Strade chiuse neanche a parlarne, che io sappia solo la MDD assicura la chiusura delle strade dal primo all'ultimo partecipante.
Con 300 partecipanti hanno intascato circa 12600 euro, e non dubito siano serviti a pagare tutte le spese: ristori, movieri, ambulanze.
Il prezzo è giusto per gli organizzatori, non esoso, ma ciò che torna a me non vale quel prezzo.

Fatta questa premessa, ciò che non capisco è perché contestare le persone che hanno piacere a sentirsi parte dell'evento, che si divertono a limare come matti per raggiungere posizioni a quattro cifre. Pur condividendo il poco divertimento di cui parlate voi, non capisco che male vi facciano queste granfondo.


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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il_panta ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 10:05 Io concordo con voi sul gradimento delle Granfondo.
Ne ho provata una in Francia questa domenica, 300 partecipanti. Una cosa molto rilassata, non mi sono mai sentito in pericolo per spericolatezze altrui, ma non essendo in grado di fare corsa di testa non ho ben capito a che pro io abbia pagato 42 euro di iscrizione. Ai ristori la gente si è fermata, al contrario di ciò che dice Herbie (era una gara molto impegnativa, mi sarei sorpreso del contrario) ma fermandomi nelle boulangerie avrei speso meno e goduto il doppio. I movieri segnalano le svolte, ma una traccia del Garmin fa lo stesso mestiere. Strade chiuse neanche a parlarne, che io sappia solo la MDD assicura la chiusura delle strade dal primo all'ultimo partecipante.
Con 300 partecipanti hanno intascato circa 12600 euro, e non dubito siano serviti a pagare tutte le spese: ristori, movieri, ambulanze.
Il prezzo è giusto per gli organizzatori, non esoso, ma ciò che torna a me non vale quel prezzo.

Fatta questa premessa, ciò che non capisco è perché contestare le persone che hanno piacere a sentirsi parte dell'evento, che si divertono a limare come matti per raggiungere posizioni a quattro cifre. Pur condividendo il poco divertimento di cui parlate voi, non capisco che male vi facciano queste granfondo.
perchè magari, chi organizza, e partecipa, a cose differenti, che non sono gare, troverebbe maggiore compagnia e ritorno economico...invece i brevetti cicloturistici vanno cercati col lanternino, quando per l'80% dei partecipanti alle GF costituirebbero fonte di maggiore soddisfazione, e di infinitamente minore stress.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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sceriffo ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 9:38 Aspettare 4 ore in griglia all'alba per partire 500esimo. Dovessero fare 10 minuti di fila per il lavoro, in banca o alle poste, si scatenerebbe l'inferno!
Anche questo è il fantastico mondo delle GF
4 ore no, dai...1 ora. Però certo, questo fa parte di tutta una serie di stress aggiuntivi comunque non indifferenti.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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herbie ha scritto: mercoledì 20 giugno 2018, 22:59 credo che tu lo sappia meglio di me. Uno "scende disinvolto", se è bravo e già va forte. Ma chi non è troppo sicuro, scende rigido esattamente come dice l'ex corridore che citi. Se tiri i freni, non scendi tranquillo....
Il mio "disinvolto" significa non con i freni tirati ma senza fare pazzie.
I 60-70 all'ora si raggiungono abbastanza facilmente, per fare gli 80-90 devi pedalare forte: ecco, se non sai guidare il mezzo, non fare gli 80-90 perchè non te lo puoi permettere.
Ci sono curve cieche che uno bravo può prendere ai 60, ma se fai 3mila km all'anno non farlo. Per un 490esimo posto, non farlo.

Da uno bravo a uno che scende "disinvolto", magari ci passano 30 secondi a km (che è la differenza tra fare i 72 di media e fare i 45): cosa contano, rispetto ai 2 minuti/km (20 km/h vs 12) che ti dà salendo?
Questo dicevo.
herbie ha scritto: mercoledì 20 giugno 2018, 22:59 Io mi chiedo perchè uno che fa 3000 km. l''anno giri del genere non trovi assai più soddisfazione a farseli per conto suo, in tutta tranquillità, contemplando e scendendo senza trovarsi frotte di scalmanati che gli passano sulle orecchie, mettendolo anche in pericolo....rinunciare a questo per comparire in xxxxesima posizione, per non usare gli aggettivi dispregiativi oggi in voga...mah! esula dalla mia comprensione.
Perchè ti sfidi con della gente al tuo pari e non capisco quella gente che male faccia a sè stessa e agli altri (il punto sulle velocità in discesa era appunto riferito al "fai quel che ti pare, ma per piacere non affolliamo oltre ortopedie, terapie intensive e obitori, grazie").
Così come chi gioca a calcio in CSI invece che fare due passaggi al parco, lo fa perchè ha l'adrenalina della partita.

E' un po' difficile da spiegare ma ci provo lo stesso e sempre col paragone calcistico: nel ciclismo per ragioni logistiche/economiche dobbiamo mettere insieme chi gareggia "in serie C" (D, eccellenza, promozione, 1a 2a 3a categoria) e chi gareggia "in CSI".
Se no dovremmo correre 10 granfondo contemporaneamente per vedere la "competizione" come la intendete voi.
Nel calcio queste categorie viaggiano separate perchè fanno partite separate, e se Dio vuole non ci sono forum di appassionati di calcio che auspicano l'abolizione del CSI.

herbie ha scritto: mercoledì 20 giugno 2018, 22:59 Specie quando il giorno della gara ci sono condizioni veramente difficili meteorologicamente (e se ci vai fuori dalla gara a fare LO STESSO giro, il giorno te lo scegli bene....) e ti ritrovi gente che non sa letteralmente a cosa vada incontro sui valichi a 2500 metri.
Quando le condizioni meteo sono DAVVERO difficili, l'organizzazione devia o annulla.
Non c'è nessun novello Vincenzo Torriani che fa arrivare un nuovo Gavia '88, tranquillo, perchè andare in tribunale non piace a nessuno.
A me è successo un paio di volte di beccare pioggia torrenziale (ma non nevicava), feci la gara pian pianino in discesa conscio che la mia padronanza del mezzo non mi consentiva di fare diversamente. Ma mi divertii lo stesso.
herbie ha scritto: mercoledì 20 giugno 2018, 22:59 Oggi i giri da 5000 metri di dislivello con le bici che ci sono e i gel come fosse pioggia li fanno anche gli ultrasessantenni, non è che uno faccia qualcosa di speciale, sportivamente parlando, a finire una Oetztaler.
Le soddisfazioni che dà questo sport per chi NON E' un corridore, sono quelle della pace, del viaggio, della contemplazione.
Quella sui giri da 5000 m D+ che fai grazie a gel e bici leggera è una fregnaccia colossale, che mi stanno sanguinando gli occhi a leggere.
Finire una Oetztaler senza rantolare è già una discreta impresa per uno sportivo amatoriale.
Finirla rantolando è se vogliamo un'impresa ma io la vedo più come un attentato alla propria salute.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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cassius ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 13:46
herbie ha scritto: mercoledì 20 giugno 2018, 22:59 Io mi chiedo perchè uno che fa 3000 km. l''anno giri del genere non trovi assai più soddisfazione a farseli per conto suo, in tutta tranquillità, contemplando e scendendo senza trovarsi frotte di scalmanati che gli passano sulle orecchie, mettendolo anche in pericolo....rinunciare a questo per comparire in xxxxesima posizione, per non usare gli aggettivi dispregiativi oggi in voga...mah! esula dalla mia comprensione.
Perchè ti sfidi con della gente al tuo pari e non capisco quella gente che male faccia a sè stessa e agli altri (il punto sulle velocità in discesa era appunto riferito al "fai quel che ti pare, ma per piacere non affolliamo oltre ortopedie, terapie intensive e obitori, grazie").
Così come chi gioca a calcio in CSI invece che fare due passaggi al parco, lo fa perchè ha l'adrenalina della partita.

E' un po' difficile da spiegare ma ci provo lo stesso e sempre col paragone calcistico: nel ciclismo per ragioni logistiche/economiche dobbiamo mettere insieme chi gareggia "in serie C" (D, eccellenza, promozione, 1a 2a 3a categoria) e chi gareggia "in CSI".
Se no dovremmo correre 10 granfondo contemporaneamente per vedere la "competizione" come la intendete voi.
Nel calcio queste categorie viaggiano separate perchè fanno partite separate, e se Dio vuole non ci sono forum di appassionati di calcio che auspicano l'abolizione del CSI.
faccio presente che tra amici ci si può sfidare (ma poi, ma PERCHE'? sono 20 anni che li conosco i miei. I rapporti di forza son SEMPRE invariabilmente quelli: uno che fa i 1100 di VAM non inizia all'improvviso a fare i 1400...e viceversa) tutte le domeniche nel giro settimanale eh….non c'è bisogno di andare fin là e dare la quota d'iscrizione, la notte in albergo ecc.ecc, la sveglia 3 ore prima ecc.ecc. ...Rimane per me incomprensibile tutto ciò, quando gli stessi percorsi sarebbero tutta un'altra cosa fatti senza l'inutile stress della gara...uno fosse competitivo, lo capirei. Ma anche per la 300esima posizione, mi risulta difficile comprendere dove stia la soddisfazione.

cassius ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 13:46
herbie ha scritto: mercoledì 20 giugno 2018, 22:59 Oggi i giri da 5000 metri di dislivello con le bici che ci sono e i gel come fosse pioggia li fanno anche gli ultrasessantenni, non è che uno faccia qualcosa di speciale, sportivamente parlando, a finire una Oetztaler.
Le soddisfazioni che dà questo sport per chi NON E' un corridore, sono quelle della pace, del viaggio, della contemplazione.
Quella sui giri da 5000 m D+ che fai grazie a gel e bici leggera è una fregnaccia colossale, che mi stanno sanguinando gli occhi a leggere.
Finire una Oetztaler senza rantolare è già una discreta impresa per uno sportivo amatoriale.
Finirla rantolando è se vogliamo un'impresa ma io la vedo più come un attentato alla propria salute.
guarda ti invito a bandire l'uso dei gel e ad usare le bici da 10 chili che usavo io quando veramente 5000 metri di dislivello li facevano in pochi.
Poi ne parliamo se 4 gel non ti spostano in là l'autonomia di 50 km e due salite. So di preparatori che durante una GF consigliano di mandare giù una barretta ogni 40 minuti e un gel ogni ora. Capita la volta che ti viene mal di pancia, ma altrimenti l'effetto c'è E COME.
La realtà è anche che certi limiti imposti dalle qualità fondistiche oggi non esistono quasi più. Perché quando avevi bisogno di fermarti a MANGIARE, mangiavi una pastasciutta, se riuscivi ancora. Poi ci voleva un'altra ora, prima di ripartire con un minimo di gamba, e finivi per prendere il treno, al ritorno, al calare del sole.
In ogni caso restano un gran numero di arzilli 50-60enni che fanno randonnee non stop da 10000 metri di dislivello in tre giorni e due notti... ripeto, dico una cosa per me scontata che capisco possa sorprendere: con quello che ha a disposizione oggi il cicloturista NON E' una gran impresa fare un giro tipo Oetztaler. Ci sono migliaia di persone che lo fanno senza avere nemmeno grande preparazione, grazie a bici gel e quant'altro.
La vera soddisfazione della bici, oggi, è altro, in quello che dicevo sopra.
cassius ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 13:46 Quando le condizioni meteo sono DAVVERO difficili, l'organizzazione devia o annulla
io non credo che creda anche tu a quello che scrivi qui. Ma è chiaro che l'organizzazione non ha mai alcun interesse ad annullare o restituire metà delle quote o tenerle buone per l'anno seguente. A meno che non ci sia neve sulla strada è ovvio che in qualunque condizione ti fanno partire, spesso (e qui colpevolmente) dando delle indicazioni ottimistiche. Così finisci per non portarti delle cose (guanti, mantellina pesante) che potrebbero tornare utilissime. La CRONACA delle GF di tutti gli anni è piena di episodi di corse in alta montagna con pioggia e freddo su tutto il percorso….condizioni molto pericolose, per chi non è avvezzo.

Fare una ex Campagnolo, a mia memoria anno 2004, 8 ore e passa sotto pioggia battente tutto il giorno, con ovviamente 3-4 gradi ai 2000 metri di Manghen e Rolle le ritiene condizioni NON DAVVERO difficili? Cose proponibili ad un cicloamatore senza alcun mezzo al seguito? Io no….ma certo quel giorno, con quei numeri di partenti non avrebbero annullato nemmeno con nevischio...

E' molto più facile, oggi, che annullino una tappa del Giro, piuttosto che una GF, per ovvie ragioni economiche.


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il_panta
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Scusate il mezzo OT ma mi riallaccio a una cosa detta da Herbie.
I gel fanno così tanta differenza? Hai marche da consigliare senza essere spennati?


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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herbie ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 15:14 faccio presente che tra amici ci si può sfidare (ma poi, ma PERCHE'? sono 20 anni che li conosco i miei. I rapporti di forza son SEMPRE invariabilmente quelli: uno che fa i 1100 di VAM non inizia all'improvviso a fare i 1400...e viceversa) tutte le domeniche nel giro settimanale eh….
Boh, non so, io avevo la fortuna di sfidarmi con amici con cui si arrivava allo sprint dopo 1000m di dislivello :champion:

herbie ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 15:14 guarda ti invito a bandire l'uso dei gel e ad usare le bici da 10 chili che usavo io quando veramente 5000 metri di dislivello li facevano in pochi.
I gel li uso a volte sì e a volte no, non sono diventato Froome usandoli e non sono diventato mia nonna non utilizzandoli.
Le bici da 10 kg esistono ancora oggi: basta prendere un gruppo di bassa gamma e/o essere alti, e anche col carbonio ci stai vicino ai 10 kg.
Vivendo tra Cuneo e Torino, ho due bici da corsa: una onorevole, del 2007, telaio in carbonio e gruppo Campagnolo misto veloce-mirage (misto fondi di magazzino), e un cancello degli anni 80 che ho comprato per due soldi da un mio amico.
Ho quindi un costante confronto tra le suddette due bici e posso dirti che rimango una pippa più o meno su entrambe.
herbie ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 15:14 La realtà è anche che certi limiti imposti dalle qualità fondistiche oggi non esistono quasi più.
Non ti sfiora il dubbio di stare esagerando?
herbie ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 15:14 Perché quando avevi bisogno di fermarti a MANGIARE, mangiavi una pastasciutta, se riuscivi ancora.
Premesso che a forza di gel, come hai ben scritto, una caghetta ci scappa.
Premesso che con una bella pasta a colazione le prime 3 ore non senti manco lo stimolo della fame.
Premesso che esistono panini, gallette di riso, banane, esistono dalla notte dei tempi (ciclisticamente parlando).
herbie ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 15:14 In ogni caso restano un gran numero di arzilli 50-60enni che fanno randonnee non stop da 10000 metri di dislivello in tre giorni e due notti...
Io conosco un sacco di 50-60enni che fanno la mezza in 1h20', i 10mila in 35', e da giovani non si chiamavano Cova o Antibo.
Allenandosi, tenendosi bene e con un po' di fortuna evitando grossi infortuni, si arriva a 50-60 anni ancora pimpanti.
herbie ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 15:14 ripeto, dico una cosa per me scontata che capisco possa sorprendere: con quello che ha a disposizione oggi il cicloturista NON E' una gran impresa fare un giro tipo Oetztaler.
Ci sono migliaia di persone che lo fanno senza avere nemmeno grande preparazione, grazie a bici gel e quant'altro.
Niente, questa del merito della bici e del gel è un'ossessione.
Io ho una bici abbastanza decente, i gel ce li ho, mi chiedo com'è che sono 20 anni che vado in bici e dopo 2500m di dislivello sono cotto.
Anche quando di km ne facevo 6mila all'anno. Va a sapere.
herbie ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 15:14
cassius ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 13:46 Quando le condizioni meteo sono DAVVERO difficili, l'organizzazione devia o annulla
io non credo che creda anche tu a quello che scrivi qui. Ma è chiaro che l'organizzazione non ha mai alcun interesse ad annullare o restituire metà delle quote o tenerle buone per l'anno seguente.
Non la corsi, ma mi ricordo una Fausto Coppi, credo 2002, interrotta dopo 20 transiti sul Fauniera.
La corsi, e me lo ricordo bene, una GF Alta Langa 2008 con pioggia torrenziale, accorciata di 40 km togliendo due discese molto brutte.
herbie ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 15:14 A meno che non ci sia neve sulla strada è ovvio che in qualunque condizione ti fanno partire, spesso (e qui colpevolmente) dando delle indicazioni ottimistiche. Così finisci per non portarti delle cose (guanti, mantellina pesante) che potrebbero tornare utilissime.
Nel 2018 il meteo te lo deve dare l'organizzatore della GF? Cos'è, un sostituto della mamma?
Anche sul vestiario, capisco la nostalgia per i bei tempi ma imitare Van Der Velde sul Gavia è da pirla e basta. Se in una GF si sfora quota 2000 DEVI avere roba per resistere almeno a 10°C, sempre e comunque, anche se in pianura si schiatta di caldo. Se non ce l'hai, sono c...i tuoi.
Poi se ti becchi 3-4 gradi in cima a un colle l'unico modo per venirne giù bene (insomma...) sarebbe quello di avere roba invernale.
Ma a quel punto ti fermi prima, magari giri la bici, che insomma al lunedì si torna tutti al lavoro e quelli del Gavia lo facevano per mestiere, noi no.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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cassius ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 16:40
herbie ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 15:14 La realtà è anche che certi limiti imposti dalle qualità fondistiche oggi non esistono quasi più.
Non ti sfiora il dubbio di stare esagerando?
Herbie è troppo forte e pensa che siano tutti come lui :cincin:


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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il vantaggio di una bici leggera è zero se non sei allenato. più sei allenato più la bici fa la differenza.


se fai due ore di salita due kg di bici cominciano a non essere un'opinione specie se la salita è da 7%medio in su.
maggior peso servono + watt più watt significano un bpm superiore e un maggior consumo calorico.
non si inventa nulla.


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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castelli ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 16:56 il vantaggio di una bici leggera è zero se non sei allenato. più sei allenato più la bici fa la differenza.
Bene, eviterò di comprare una Pinarello da 8mila euro per compensare il fatto di essermi trasformato in Dario Pieri :cincin: :D
In ogni caso il mutuo mi avrebbe fermato nell'insano proposito


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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cassius ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 17:08
castelli ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 16:56 il vantaggio di una bici leggera è zero se non sei allenato. più sei allenato più la bici fa la differenza.
Bene, eviterò di comprare una Pinarello da 8mila euro per compensare il fatto di essermi trasformato in Dario Pieri :cincin: :D
In ogni caso il mutuo mi avrebbe fermato nell'insano proposito
dipende da come vai. se non vai la bici è uno sfizio se cominci ad andare la bici aiuta.
in ogni caso con 4000 euro cominci ad avere un mezzo tecnicamente definitivo.
una canyon cf slx con dura ace e dt da 1.4 kg basso profilo hai una super bici (durante il tour la metterano sui 4000 euro o poco più).

con tremila hai praticamnte la stessa bici con l'ultegra. dal punto di vista prestazionale hai poco da invidiare a chiunque.
poi se in bici non vai il problema sei tu e non la bici. ma questo è scontato.


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Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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cassius ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 16:40

Nel 2018 il meteo te lo deve dare l'organizzatore della GF? Cos'è, un sostituto della mamma?
Anche sul vestiario, capisco la nostalgia per i bei tempi ma imitare Van Der Velde sul Gavia è da pirla e basta. Se in una GF si sfora quota 2000 DEVI avere roba per resistere almeno a 10°C, sempre e comunque, anche se in pianura si schiatta di caldo. Se non ce l'hai, sono c...i tuoi.
Poi se ti becchi 3-4 gradi in cima a un colle l'unico modo per venirne giù bene (insomma...) sarebbe quello di avere roba invernale.
Ma a quel punto ti fermi prima, magari giri la bici, che insomma al lunedì si torna tutti al lavoro e quelli del Gavia lo facevano per mestiere, noi no.
chiaro che quando parti per una cosa che è una gara, tutto ciò che è peso inutile non te lo porti. Inoltre come vestiario per una prova di alta intensità parti sempre leggerissimo, anche solo tenersi la roba piegata quindi poco traspirante nelle tasche fa sudare più del necessario a forte discapito della prestazione.

Viceversa, se non competo con nessuno, mi porto anche il maglioncino nello zainetto, per le discese...lì è tutto un altro discorso.

Per quanto riguarda i gel, personalmente li aborro in quanto da un punto di vista concettuale sono l'equivalente della vecchia "bomba". Certo, non ci sono le anfetamine dentro, però concettualmente parlando è la stessa cosa. Qualcosa di artificiale che entra subito in circolo e ti fa stare subito meglio per un certo tempo.
Invito a provare anche solo una Oetztaler con 3 o 4 gel e senza,mangiando due panini presi lungo la strada.
La barretta, è già tutta un'altra cosa.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Per me le GF sono solo delle imprese che producono utili. In fondo i fautori di questo movimento autopoietico sono proprio gli organizzatori.
Ecco perchè sono in continuo aumento, oltre che abbastanza onerosa risulta la partecipazione.


nime
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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tutta l'economia mondiale si basa sul produrre e fare utili, non capisco perchè dovrebbe dare fastidio se accade nel mondo del ciclismo,

cmq non funziona come dici tu, il mercato si basa come sempre sulla legge della domanda e dell'offerta, le gran fondo aumentano perchè aumentano i partecipanti, che sono evidentemente ben felici di spendere quel denaro per la gioia degli organizzatori, dei produttori di materiali e dell'indotto delle città che le organizzano

così in qualsiasi campo si progredisce, qualsiasi settore che si richiude in se stesso, non spinge a spendere a far girare l'economia tende a contrarsi

io comunque in generale non capisco le crociate "contro", lo so che questa è una piccola cosa, però nel mondo attuale siamo pieni di situazioni simili, ma se uno non lede la tua libertà che vi(ci) frega?

se vi piace un certo modo di fare ciclismo promuovetelo invece di lanciare campagne contrarie, quasi ogni città ha un gruppo che si ritrova ad una certa ora del sabato mattina e si fanno la loro gran fondo a gratis e chi c'è c'è, promuovetelo, incentivatelo, fate un 3d per ogni provincia nella sezione allenamenti

ma mai come ora a mio modo di vedere il settore ha bisogno di appassionati, audience, sponsor, costruttori che vanno a gonfie vele e investono, lasciate che questi soldi girino, non vi interessa, non partecipate


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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herbie ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 18:00
AntiGazza ha scritto: martedì 19 giugno 2018, 10:42
cauz. ha scritto: lunedì 18 giugno 2018, 22:02

ovvero, uscire in bici da soli o con i propri amici/compagni è meno nobile che farlo pagando per partecipare a una GF?

Ma fare già 60 km su asfalto con o senza traffico, con o senza i ristori , per me cambia tutto.

in realtà, il traffico è chiuso fin che sei in corsa, ovvero il fine corsa non ti ha ancora passato....ovvero, a spanne, sei ancora nei primi 200-300. Altrimenti devi tenere gli occhi ben aperti. Quest'anno a S. Tropez non mi ha mai passato il fine corsa e mi sono trovato varie auto contromano in discesa.. In un tratto ho fatto dietro macchina con l'autista che imprecava e gesticolava contro tutti questi ciclisti forsennati in mezzo alla strada (in realtà, a parte il fatto che avrebbe dovuto capire che si trattava di una gara, non aveva tutti i torti...).


PS: RISTORI? ah perchè ci sono anche i ristori?

io li apprezzerei moltissimo....si fermasse anche qualcun altro, giusto per ripartire almeno in un gruppetto...


più in generale, ripeto, non si tratta affatto di svalutare il ciclismo fatto per soddisfazione personale, affrontando le stesse distanze delle gf, o anche di più. Anzi è proprio quello che da sempre mi dà soddisfazione.
Ma per me una gara è un'altra cosa. Una gran fondo ha n classifiche, è una gara a tutti gli effetti. Se non non vuole gareggiare, perchè il giro non lo fa per conto suo? Che senso ha iscriversi ad una gara per NON fare la gara, come dichiarano in molti (e in realtà si prendono dei rischi assurdi in discesa e dovunque per passare dalle 510ma alla 490esima posizione)? In un'altra giornata invece, hai anche una pace e un silenzio tale nel contemplare tutto, che, nell'affollamento dell'evento, ti perdi del tutto....
Mah in realtà io di GF non ne ho mai corso, mi sono basato sulle parole di chi le ha fatte e mi ha parlato di ristori.
Giusto un paio di giorni fa c'era Bruseghin che parlava di GF e diceva appunto che la cosa bella era fare una pedalata , in migliaia di persone, in sicurezza , ognuno del suo passo.
E parlava anche di ristori.

Anzi lui diceva di essere contrario alle classifiche , e questo ci può anche stare.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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nime ha scritto: venerdì 22 giugno 2018, 9:35 tutta l'economia mondiale si basa sul produrre e fare utili, non capisco perchè dovrebbe dare fastidio se accade nel mondo del ciclismo,

cmq non funziona come dici tu, il mercato si basa come sempre sulla legge della domanda e dell'offerta, le gran fondo aumentano perchè aumentano i partecipanti, che sono evidentemente ben felici di spendere quel denaro per la gioia degli organizzatori, dei produttori di materiali e dell'indotto delle città che le organizzano

così in qualsiasi campo si progredisce, qualsiasi settore che si richiude in se stesso, non spinge a spendere a far girare l'economia tende a contrarsi

io comunque in generale non capisco le crociate "contro", lo so che questa è una piccola cosa, però nel mondo attuale siamo pieni di situazioni simili, ma se uno non lede la tua libertà che vi(ci) frega?

se vi piace un certo modo di fare ciclismo promuovetelo invece di lanciare campagne contrarie, quasi ogni città ha un gruppo che si ritrova ad una certa ora del sabato mattina e si fanno la loro gran fondo a gratis e chi c'è c'è, promuovetelo, incentivatelo, fate un 3d per ogni provincia nella sezione allenamenti

ma mai come ora a mio modo di vedere il settore ha bisogno di appassionati, audience, sponsor, costruttori che vanno a gonfie vele e investono, lasciate che questi soldi girino, non vi interessa, non partecipate
Sono d'accordo con te.
Oltretutto la mercificazione è veramente dannosa quando si parla di istruzione o di sanità.Lì si che può diventare un problema.
Ma il ciclismo è uno sport comunque dove i soldi devono girare, già solo per l'attrezzatura tecnica.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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nime ha scritto: venerdì 22 giugno 2018, 9:35 tutta l'economia mondiale si basa sul produrre e fare utili, non capisco perchè dovrebbe dare fastidio se accade nel mondo del ciclismo,

cmq non funziona come dici tu, il mercato si basa come sempre sulla legge della domanda e dell'offerta, le gran fondo aumentano perchè aumentano i partecipanti, che sono evidentemente ben felici di spendere quel denaro per la gioia degli organizzatori, dei produttori di materiali e dell'indotto delle città che le organizzano

così in qualsiasi campo si progredisce, qualsiasi settore che si richiude in se stesso, non spinge a spendere a far girare l'economia tende a contrarsi

io comunque in generale non capisco le crociate "contro", lo so che questa è una piccola cosa, però nel mondo attuale siamo pieni di situazioni simili, ma se uno non lede la tua libertà che vi(ci) frega?

se vi piace un certo modo di fare ciclismo promuovetelo invece di lanciare campagne contrarie, quasi ogni città ha un gruppo che si ritrova ad una certa ora del sabato mattina e si fanno la loro gran fondo a gratis e chi c'è c'è, promuovetelo, incentivatelo, fate un 3d per ogni provincia nella sezione allenamenti

ma mai come ora a mio modo di vedere il settore ha bisogno di appassionati, audience, sponsor, costruttori che vanno a gonfie vele e investono, lasciate che questi soldi girino, non vi interessa, non partecipate
Io sono d'accordissimo con te, ed è evidente che se non esistesse il mondo degli amatori, non esisterebbe il ciclismo professionistico anche perchè, molto più oggi che in passato, le risorse finanziarie per i Team arrivano in buona parte da sponsor tecnici. Ma però chiamiamo gli organizzatori per quelle che sono, delle imprese che fanno business. E ripeto la domanda: a che regime fiscale sono assoggettati questi enti organizzatori?


Pat McQuaid

Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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i percorsi delle gran fondo sono fuori da ogni logica, vanno tolte le classifiche se si vuole continuare a proporre altimetrie/distanze del genere

oppure si lasciano le classifiche, ma si adatta il percorso a livelli umani, di ciclismo AMATORIALE e non professionistico


cassius
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Pat McQuaid ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 14:42 i percorsi delle gran fondo sono fuori da ogni logica, vanno tolte le classifiche se si vuole continuare a proporre altimetrie/distanze del genere

oppure si lasciano le classifiche, ma si adatta il percorso a livelli umani, di ciclismo AMATORIALE e non professionistico
Ma perché? Ci sono pure i percorsi corti, ognuno può fare la distanza che si sente...


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il_panta
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Pat McQuaid ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 14:42 i percorsi delle gran fondo sono fuori da ogni logica, vanno tolte le classifiche se si vuole continuare a proporre altimetrie/distanze del genere

oppure si lasciano le classifiche, ma si adatta il percorso a livelli umani, di ciclismo AMATORIALE e non professionistico
Ci sono molte persone che riescono a fare 8, 10, o anche 15 mila km l'anno e che per certi tipi di percorsi sono preparatissimi. Ovviamente il lungo alla Sportful è per pochi. Comunque le corse così lunghe e difficili sono poche.


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
Pat McQuaid

Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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il_panta ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 21:30
Pat McQuaid ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 14:42 i percorsi delle gran fondo sono fuori da ogni logica, vanno tolte le classifiche se si vuole continuare a proporre altimetrie/distanze del genere

oppure si lasciano le classifiche, ma si adatta il percorso a livelli umani, di ciclismo AMATORIALE e non professionistico
Ci sono molte persone che riescono a fare 8, 10, o anche 15 mila km l'anno e che per certi tipi di percorsi sono preparatissimi. Ovviamente il lungo alla Sportful è per pochi. Comunque le corse così lunghe e difficili sono poche.
ok, li facciano pure gli allenati, ma sempre senza classifiche


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Pat McQuaid ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 21:57
il_panta ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 21:30
Pat McQuaid ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 14:42 i percorsi delle gran fondo sono fuori da ogni logica, vanno tolte le classifiche se si vuole continuare a proporre altimetrie/distanze del genere

oppure si lasciano le classifiche, ma si adatta il percorso a livelli umani, di ciclismo AMATORIALE e non professionistico
Ci sono molte persone che riescono a fare 8, 10, o anche 15 mila km l'anno e che per certi tipi di percorsi sono preparatissimi. Ovviamente il lungo alla Sportful è per pochi. Comunque le corse così lunghe e difficili sono poche.
ok, li facciano pure gli allenati, ma sempre senza classifiche
I tornei di calcetto ad iscrizione aperta li facciamo senza punteggio? Si gioca e poi alla fine non si assegna la vittoria!
Nelle corse a piedi amatoriali non c'è una classifica?
Ma soprattutto, quale sarebbe la logica nel togliere la classifica?


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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il_panta ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 21:30
Pat McQuaid ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 14:42 i percorsi delle gran fondo sono fuori da ogni logica, vanno tolte le classifiche se si vuole continuare a proporre altimetrie/distanze del genere

oppure si lasciano le classifiche, ma si adatta il percorso a livelli umani, di ciclismo AMATORIALE e non professionistico
Ci sono molte persone che riescono a fare 8, 10, o anche 15 mila km l'anno e che per certi tipi di percorsi sono preparatissimi. Ovviamente il lungo alla Sportful è per pochi. Comunque le corse così lunghe e difficili sono poche.
chilometri? un cicloamatore che fa la gara ne fa 18000 altro che 8-10... :D col preparatore, ovviamente. Si parla ci centinaia di persone eh...mica solo i cinque o sei che GIUSTAMENTE si giocano le corse, e gIUSTAMENTE ci investono tanto.
Ho sospetto che stiamo parlando proprio di cose diverse.

PS: ci sono migliaia di persone ogni anno, compresi 50 -60 e 70enni, che finiscono il lungo della Sportful, o di altre super gf del genere...ormai oggi il ciclismo non è più questione di doti naturali di fondo.

Io, come già detto altrove, sono per fare le gf come le grandi maratone. Una competitiva che parte davanti con una elite di massimo 300 atleti per entrare nella quale ci possono essere delle prove di qualificazione ogni anno, con promozioni e retrocessioni a seconda dei risultati.

Il resto, per i quali non ha veramente senso la corsa (uno può comunque mettersi alla prova con se stesso e con l'amico…) fanno una cicloturistica senza classifiche.
Questo secondo me sarebbe veramente salvaguardare la salute di tanti.
E sono anche convinto che alcuni non ci andrebbero più, ma si guadagnerebbe un sacco di gente che si è allontanata per l'agonismo senza senso che c'è anche dietro.


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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herbie ha scritto: domenica 24 giugno 2018, 14:49
il_panta ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 21:30
Pat McQuaid ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 14:42 i percorsi delle gran fondo sono fuori da ogni logica, vanno tolte le classifiche se si vuole continuare a proporre altimetrie/distanze del genere

oppure si lasciano le classifiche, ma si adatta il percorso a livelli umani, di ciclismo AMATORIALE e non professionistico
Ci sono molte persone che riescono a fare 8, 10, o anche 15 mila km l'anno e che per certi tipi di percorsi sono preparatissimi. Ovviamente il lungo alla Sportful è per pochi. Comunque le corse così lunghe e difficili sono poche.
chilometri? un cicloamatore che fa la gara ne fa 18000 altro che 8-10... :D col preparatore, ovviamente. Si parla ci centinaia di persone eh...mica solo i cinque o sei che GIUSTAMENTE si giocano le corse, e gIUSTAMENTE ci investono tanto.
Ho sospetto che stiamo parlando proprio di cose diverse.

PS: ci sono migliaia di persone ogni anno, compresi 50 -60 e 70enni, che finiscono il lungo della Sportful, o di altre super gf del genere...ormai oggi il ciclismo non è più questione di doti naturali di fondo.

Io, come già detto altrove, sono per fare le gf come le grandi maratone. Una competitiva che parte davanti con una elite di massimo 300 atleti per entrare nella quale ci possono essere delle prove di qualificazione ogni anno, con promozioni e retrocessioni a seconda dei risultati.

Il resto, per i quali non ha veramente senso la corsa (uno può comunque mettersi alla prova con se stesso e con l'amico…) fanno una cicloturistica senza classifiche.
Questo secondo me sarebbe veramente salvaguardare la salute di tanti.
E sono anche convinto che alcuni non ci andrebbero più, ma si guadagnerebbe un sacco di gente che si è allontanata per l'agonismo senza senso che c'è anche dietro.
Questo modello sarebbe il massimo!


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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In altri topic si parla di percorsi poco adatti, come distanze e dislivelli, a preparare al professionismo i giovani dilettanti: perché non aprire le granfondo più importanti agli U23? Intanto che si confrontino con i Cecchini, Zen o Zanetti di turno su percorsi come la Sportful, 9 colli o MDD, giusto per capire di che pasta sono fatti.


fair play? No, Grazie!
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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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Slegar ha scritto: lunedì 25 giugno 2018, 17:48 In altri topic si parla di percorsi poco adatti, come distanze e dislivelli, a preparare al professionismo i giovani dilettanti: perché non aprire le granfondo più importanti agli U23? Intanto che si confrontino con i Cecchini, Zen o Zanetti di turno su percorsi come la Sportful, 9 colli o MDD, giusto per capire di che pasta sono fatti.
Ma dai non scherziamo. Le GF sono "corse" che non hanno alcuna dinamica che possa vagamente farle assomigliare al professionismo. Partono in 500 (il resto è folklore e gioia per le tasche degli organizzatori) , una sgasata sul primo strappo e restano in 20, forse 30? A questo punto, da dietro quanti ne rientrano? Zero. Davanti si ammazzano, si scattano in faccia a 150 km dall'arrivo. Cosa capisci se puoi diventare un corridore o meno?


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Re: Granfondo amatoriali: PRO e CONTRO

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sceriffo ha scritto: lunedì 25 giugno 2018, 18:19
Slegar ha scritto: lunedì 25 giugno 2018, 17:48 In altri topic si parla di percorsi poco adatti, come distanze e dislivelli, a preparare al professionismo i giovani dilettanti: perché non aprire le granfondo più importanti agli U23? Intanto che si confrontino con i Cecchini, Zen o Zanetti di turno su percorsi come la Sportful, 9 colli o MDD, giusto per capire di che pasta sono fatti.
Ma dai non scherziamo. Le GF sono "corse" che non hanno alcuna dinamica che possa vagamente farle assomigliare al professionismo. Partono in 500 (il resto è folklore e gioia per le tasche degli organizzatori) , una sgasata sul primo strappo e restano in 20, forse 30? A questo punto, da dietro quanti ne rientrano? Zero. Davanti si ammazzano, si scattano in faccia a 150 km dall'arrivo. Cosa capisci se puoi diventare un corridore o meno?
Perché le gare del calendario nazionale dilettanti assomigliano vagamente al professionismo?


fair play? No, Grazie!
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