Sponsor, questi sconosciuti

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Tranchée d'Arenberg
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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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dietzen ha scritto: martedì 30 novembre 2021, 19:15
21marco21 ha scritto: martedì 30 novembre 2021, 18:56 Deceuninck diventa Co sponsor della Alpecin Fenix per i prossimi 4 anni 😳
chissà come sarà contento lefevere... :D

almeno per ora in realtà è una sponsorizzazione minore (il nome comparirà sul retro dei pantaloncini), un investimento economico a livello completamente differente.
Esatto. Credo che ci sia almeno 1 ordine di grandezza (forse 2) di differenza tra quanto spendevano fino a quest'anno e quello che spenderanno nel prossimo lustro. Non è proprio la stessa cosa...


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Winter
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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Grosso modo.. 15..20 anni con l alpecin.. costano come il 2021 :diavoletto:


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Slegar
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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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L'impegno è destinato ad aumentare in futuro:
https://www.cyclingnews.com/news/deceun ... cin-fenix/

Uno dei motivi che ha portato alla rottura con Lefevere è che Deceunink voleva essere presente anche nel ciclismo femminile, orecchio dal quale in buon Patrick non sente affatto.


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Slegar
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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Sponsor, questi sconosciuti, nel senso che non ci sono:
https://www.cyclingnews.com/news/assos- ... -nexthash/

Assos è disposta a supportare ancora Ryder per il prossimo anno, ma prima di firmare nuovi contratti vuole vedere gli altri accordi, che allo stato attuale non ci sono. Per saldare gli stipendi arretrati non pagati per le mancanze di NextHash è stato chiesto agli altri sponsor di anticipare i versamenti finali.

L'UCI ha dato tempo fino a fine mese a Ryder per salvare la squadra.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

Messaggio da leggere da Benny1 »

Slegar ha scritto: giovedì 2 dicembre 2021, 19:43 Sponsor, questi sconosciuti, nel senso che non ci sono:
https://www.cyclingnews.com/news/assos- ... -nexthash/

Assos è disposta a supportare ancora Ryder per il prossimo anno, ma prima di firmare nuovi contratti vuole vedere gli altri accordi, che allo stato attuale non ci sono. Per saldare gli stipendi arretrati non pagati per le mancanze di NextHash è stato chiesto agli altri sponsor di anticipare i versamenti finali.

L'UCI ha dato tempo fino a fine mese a Ryder per salvare la squadra.
Si può dire... che spettacolo penoso....


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Pafer1
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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Peter Sagan e Sportful insieme per altri 10 anni.

https://cyclingtips.com/2021/12/sportfu ... rtnership/


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sceriffo
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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Pafer1 ha scritto: martedì 7 dicembre 2021, 11:23 Peter Sagan e Sportful insieme per altri 10 anni.

https://cyclingtips.com/2021/12/sportfu ... rtnership/
Nello sport funziona che dopo un annetto che hai smesso, non hai più nessuno appeal, perché parleranno di quelli che arriveranno dopo di te


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Slegar
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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Vacansoleil ritorna nel ciclismo sponsorizzando la formazione femminile della Jumbo-Visma:
https://www.wielerflits.nl/nieuws/vacan ... s-sponsor/

Immagine


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Lefevere ha perso Lidl. In passato si era pure ipotizzato che la catena di discount, potesse diventare main sponsor del team


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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https://www.wielerflits.nl/nieuws/premi ... mier-tech/
Li hanno presi finalmente :diavoletto: :unzunz:
Premier Tech si unirà alla squadra di Adams che d'ora in avanti si chiamerà Israel-Premier Tech, per gli amici Israel Rally Start up Premier Tech Nation


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
Tour de France 2021, 11^ tappa
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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Visto la maglia della W.G. vini Zabù occupa uno spazio minimo quindi suppongo un basso investimento, drasticamente più basso di quanto non fosse con la professional italiana nel 2021


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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sceriffo ha scritto: venerdì 7 gennaio 2022, 15:37 Visto la maglia della W.G. vini Zabù occupa uno spazio minimo quindi suppongo un basso investimento, drasticamente più basso di quanto non fosse con la professional italiana nel 2021
E' presente maggiormente sui pantaloncini.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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In arrivo una nuova denominazione, la EF si chiamera' EF Education-Easypost.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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se avete un po' di tempo a disposizione, leggete questa lunga storia su Nexthash, il pseudosponsor della qhubeka negli ultimi mesi

https://cyclingtips.com/2022/01/sex-toy ... -nexthash/

:gluglu:


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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cauz. ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 1:15 se avete un po' di tempo a disposizione, leggete questa lunga storia su Nexthash, il pseudosponsor della qhubeka negli ultimi mesi

https://cyclingtips.com/2022/01/sex-toy ... -nexthash/

:gluglu:
Sto leggendo, hai fatto bene a premettere il disclaimer :P
Comunque conto di terminarlo, è sicuramente interessante.


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Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)

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Re: Sponsor, questi sconosciuti

Messaggio da leggere da aitutaki1 »

Letto tutto l' articolo, compresi un paio di collegamenti esterni integrati con un minimo di ricerca indipendente.
Possiamo anche concludere che sia vero giornalismo quando siamo abituati , non solo nel ciclismo, a "disamine"
estremamente superficiali.
Quello che non torna, e vale anche per la vicenda NiceHash , è che per accettare le partnership non basta essere
disperati, e la Qhubeka doveva esserlo necessariamente.
Cosa si può ragionevolmente attendersi da soggetti come questo ?
Senza nemmeno fare una due diligence appare improponibile accostarsi a realtà tanto opache e attendersi che onorino gli impegni
economici conseguenti. L' unico vantaggio, sia nel caso della NiceHash che della Qhubeka è guadagnare tempo.
“Maybe we could have had a better partner in the space,”
non può valere nemmeno per una formazione di dopolavoristi, quando sai che stai scrivendo in bilancio un credito inesigibile
e toccherà ad altri pagarne le conseguenze.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 12:22 Letto tutto l' articolo, compresi un paio di collegamenti esterni integrati con un minimo di ricerca indipendente.
Possiamo anche concludere che sia vero giornalismo quando siamo abituati , non solo nel ciclismo, a "disamine"
estremamente superficiali.
Quello che non torna, e vale anche per la vicenda NiceHash , è che per accettare le partnership non basta essere
disperati, e la Qhubeka doveva esserlo necessariamente.
Cosa si può ragionevolmente attendersi da soggetti come questo ?
Senza nemmeno fare una due diligence appare improponibile accostarsi a realtà tanto opache e attendersi che onorino gli impegni
economici conseguenti. L' unico vantaggio, sia nel caso della NiceHash che della Qhubeka è guadagnare tempo.
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e toccherà ad altri pagarne le conseguenze.
Qhubeka ha iniziato la stagione senza il budget coperto
Assos è una azienda dai numeri piccoli per pagare una buona fetta del budget
Ha sondato varie piste..
E sarà capitato sulle criptovalute...
Ma l alternativa non esisteva..

La mia squadra di ⚽️ ha come sponsor.. da oltre 20 ml di euro..socios.com
Io non ho ancora capito cosa sia..


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 13:02
aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 12:22 Letto tutto l' articolo, compresi un paio di collegamenti esterni integrati con un minimo di ricerca indipendente.
Possiamo anche concludere che sia vero giornalismo quando siamo abituati , non solo nel ciclismo, a "disamine"
estremamente superficiali.
Quello che non torna, e vale anche per la vicenda NiceHash , è che per accettare le partnership non basta essere
disperati, e la Qhubeka doveva esserlo necessariamente.
Cosa si può ragionevolmente attendersi da soggetti come questo ?
Senza nemmeno fare una due diligence appare improponibile accostarsi a realtà tanto opache e attendersi che onorino gli impegni
economici conseguenti. L' unico vantaggio, sia nel caso della NiceHash che della Qhubeka è guadagnare tempo.
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non può valere nemmeno per una formazione di dopolavoristi, quando sai che stai scrivendo in bilancio un credito inesigibile
e toccherà ad altri pagarne le conseguenze.
Qhubeka ha iniziato la stagione senza il budget coperto
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Ma l alternativa non esisteva..

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Io non ho ancora capito cosa sia..
Appunto era disperata (senza copertura dei costi), Assos lasciamola fuori dal discorso essendo oltre che una realtà economica anche sponsor tecnico,
il punto non sono le crypto (o il settore finanziario) ma uno sponsor che sai già che non terrà fede agli impegni, lo dice la sua "storia" in pochi click.
Se " l alternativa non esisteva" non è che mettere in difficoltà gli altri sponsor e a rischio gli stipendi del personale sia un' opzione valida.
Prova a presentarti in un istituto di credito senza raccomandazioni e chiedere un' anticipo di cassa su un contratto firmato con una società senza
dipendenti, senza capitale, senza uno storico attivo ... se ti ridono in faccia ti è andata ancora bene.
Ma ti dirò di più , non credo per nulla alla buona fede, ci sono strumenti fidejussori per tutelarsi almeno in parte. Nel mondo reale queste dilazioni
senza futuro servono o a sistemare qualche "incongruenza" o a estrarre una qualche utilità.
E la vicenda NiceHash è paradigmatica, quale azienda cede il 35% della proprietà , accreditando l' investitore in un circuito dove un minimo di garanzie sono richieste, a fronte di promesse (si suppone una lettera d'intenti, almeno quella) invece di un corrispettivo reale.
Il fatto , e qui so che che potrebbe non piacere, che Qhubeka sia un ente no profit è un'aggravante per il team che la accosta , fondendone il nome, a realtà di pirateria imprenditoriale. Sarebbero da verificare pagamenti, triangolazioni e fatture emesse per capirci qualche cosa, verosimilmente non sarebbe bello.
Oppure il team è diretto da sprovveduti totali, poco credibile.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 14:19
Appunto era disperata (senza copertura dei costi), Assos lasciamola fuori dal discorso essendo oltre che una realtà economica anche sponsor tecnico,
il punto non sono le crypto (o il settore finanziario) ma uno sponsor che sai già che non terrà fede agli impegni, lo dice la sua "storia" in pochi click.
Se " l alternativa non esisteva" non è che mettere in difficoltà gli altri sponsor e a rischio gli stipendi del personale sia un' opzione valida.
Ma non metti in difficoltà..più di come già stavano..
Semplifico
A gennaio sai che con il budget attuale..t mancano 3 o 4 mesi..per pagare stipendi ecc
Premi , ingaggi ecc
Nuovi sponsor..
Il covid non aiuta
Tante gare vengono saltate
Le vittorie son poche
La ricerca dello sponsor non da soddisfazioni
Finché non arriva nexthash..
Le recensioni non sono buone
Però Dietro c è un nome grosso della finanza (non la slovena)
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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 13:02
aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 12:22 Letto tutto l' articolo, compresi un paio di collegamenti esterni integrati con un minimo di ricerca indipendente.
Possiamo anche concludere che sia vero giornalismo quando siamo abituati , non solo nel ciclismo, a "disamine"
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Cosa si può ragionevolmente attendersi da soggetti come questo ?
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Giusto tutto. C'è però una differenza sostanziale tra una squadra di calcio del calibro dell'Inter e una squadra di ciclismo come la Qhubeka. L'Inter ha molte altre entrate rispetto a quella dello sponsor di cui parli tu. Se quest'ultimo non dovesse pagare quanto stabilito, certamente non sarebbe una buona notizia, ma l'Inter troverebbe comunque il modo di andare avanti senza troppi danni. Per una squadra come la Qhubeka, il venir meno dei fondi che doveva dare NextHash è stata una mazzata terribile.
Per una squadra di ciclismo, il main sponsor è la fonte principale di vita, non vi è merchandising (se non in forma risibile), non vi sono diritti tv, incassi da botteghini o da ciclomercato. Si sopravvive grazie allo sponsor e se questo ti prende in giro, hai già il cappio al collo.

Per questo motivo il TM di turno deve prestare ancora più attenzione nel momento in cui firma. Quando alle spalle hai sponsor come Ag2r o Cofidis che stanno lì da 20-30 anni, pagano e non ti riservano fregature, puoi dormire tranquillo.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 16:41
aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 14:19
Appunto era disperata (senza copertura dei costi), Assos lasciamola fuori dal discorso essendo oltre che una realtà economica anche sponsor tecnico,
il punto non sono le crypto (o il settore finanziario) ma uno sponsor che sai già che non terrà fede agli impegni, lo dice la sua "storia" in pochi click.
Se " l alternativa non esisteva" non è che mettere in difficoltà gli altri sponsor e a rischio gli stipendi del personale sia un' opzione valida.
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hai letto l' articolo ?


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 13:02 La mia squadra di ⚽️ ha come sponsor.. da oltre 20 ml di euro..socios.com
Io non ho ancora capito cosa sia..
è una roba molto aleatoria, un po' di cose le ho capite leggendo questo articolo che mi sembra spieghi in maniera abbastanza chiara:
https://www.ultimouomo.com/cosa-dietro- ... io-seriea/


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 18:24
Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 16:41
aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 14:19
Appunto era disperata (senza copertura dei costi), Assos lasciamola fuori dal discorso essendo oltre che una realtà economica anche sponsor tecnico,
il punto non sono le crypto (o il settore finanziario) ma uno sponsor che sai già che non terrà fede agli impegni, lo dice la sua "storia" in pochi click.
Se " l alternativa non esisteva" non è che mettere in difficoltà gli altri sponsor e a rischio gli stipendi del personale sia un' opzione valida.
Ma non metti in difficoltà..più di come già stavano..
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Guarda che non è per nulla una vicenda in questi termini.
hai letto l' articolo ?
Si.
Conferma tutto quello che ho scritto
Che poi..è da metà 2020 che si sa delle enormi difficoltà della qhubeka
Se l uci avesse fatto rispettare le regole
Non sarebbe mai stata nel wt 2021


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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dietzen ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 18:28
Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 13:02 La mia squadra di ⚽️ ha come sponsor.. da oltre 20 ml di euro..socios.com
Io non ho ancora capito cosa sia..
è una roba molto aleatoria, un po' di cose le ho capite leggendo questo articolo che mi sembra spieghi in maniera abbastanza chiara:
https://www.ultimouomo.com/cosa-dietro- ... io-seriea/
Grazie
Ma anche dopo questo articolo ci ho capito poco
Ma in generale tra token, criptovalute..nft.. son molto indietro :uhm:


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 20:17
aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 18:24
Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 16:41
Ma non metti in difficoltà..più di come già stavano..
Semplifico
A gennaio sai che con il budget attuale..t mancano 3 o 4 mesi..per pagare stipendi ecc
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Non ci sono I soldi per gli stipendi..
Ne per finire la stagione..
Last chance
Guarda che non è per nulla una vicenda in questi termini.
hai letto l' articolo ?
Si.
Conferma tutto quello che ho scritto
Che poi..è da metà 2020 che si sa delle enormi difficoltà della qhubeka
Se l uci avesse fatto rispettare le regole
Non sarebbe mai stata nel wt 2021
Conferma la premessa che era del tutto ovvia :"As a cycling season comes to a close, an air of desperation sets in. Riders scramble for teams. Teams scramble for sponsors." Con la squadra sudafricana in particolare sofferenza. Ma :

- Le recensioni non sono buone
I contratti non si firmano sulle recensioni, forse ti confondi coi social ... si firmano tra 2 soggetti giuridici con rispettive obbligazioni
da una parte sono sicuramente soddisfatte (la squadra è attiva, partecipa alle competizioni garantendo visibilità), dall' altra c'è una storia senza uno straccio di garanzia sulla solvibilità.
E te lo dico dopo essere stato amm. delegato, presidente, amm. unico di 1 società di persone e 2 società di capitali

- Però Dietro c è un nome grosso della finanza (non la slovena)
ma sulla maglia e nel nome del team quello metti
in più sottintendi che qualcuno sarebbe intervenuto in caso di difficoltà , così non è stato

- Ma non metti in difficoltà..più di come già stavano
"when it was revealed that staff and rider salaries were delayed and the team had asked smaller sponsors to submit their final payments early to bridge the gap"
in più svaluti il brand e scoraggi potenziali investitori sani

La cronologia dice tutto, annuncio del team Qhubeka-NextHash il 24 Giugno
A luglio secondo l' articolista ;
Eerily, the team’s financial woes were anticipated by one of my sources as far back as July. “Benčič won’t pay for a while”, I was told, “and then she’ll go silent”.
Quando da fonte ufficiale della squadra a Luglio avrebbero dovuto pagare in anticipo quanto dovuto
Ad Agosto (2 mesi dall' operazione) non pagano gli stipendi e si rivolgono agli sponsor minori per sopravvivere.
a Ottobre non hanno più disponibilità di cassa.

Qui non è questione di avere o non avere la Cofidis della situazione come interlocutore ma di essersi imbarcati in un avventura già scritta,
che mai avrebbe avuto il lieto fine semplicemente perchè è un' operazione che qualsiasi advisor avrebbe bocciato su 2 piedi.
Non esiste coprire la gestione aziendale depositando un contratto e relativo credito con una società che non ha capitalizzazione,
dipendenti, cash flow, ma ha solo debiti tralasciando tutte le disavventure del "gruppo" tra Estonia e Slovenia e i crediti vantati da chi ha lavorato con/per loro. Sarebbe stata più credibile una Mapi Group o una Mapi Fashion, scatole vuote o inesistenti.
Non è un' operazione fatta per salvare la squadra (poteva esserlo esigendo garanzie almeno per chiudere l' annata) ma è stata fatta
solo per guadagnare un paio di mesi. Questo dicono i fatti.
Ultima modifica di aitutaki1 il mercoledì 19 gennaio 2022, 21:32, modificato 2 volte in totale.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 20:20
dietzen ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 18:28
Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 13:02 La mia squadra di ⚽️ ha come sponsor.. da oltre 20 ml di euro..socios.com
Io non ho ancora capito cosa sia..
è una roba molto aleatoria, un po' di cose le ho capite leggendo questo articolo che mi sembra spieghi in maniera abbastanza chiara:
https://www.ultimouomo.com/cosa-dietro- ... io-seriea/
Grazie
Ma anche dopo questo articolo ci ho capito poco
Ma in generale tra token, criptovalute..nft.. son molto indietro :uhm:
Ti vendono un'interazione con la squadra del cuore, non a te come persona fisica ma con un certificato di proprietà che puoi scambiare.
I club ricavano un introito commercializzando scelte, contenuti specifici, eventi dedicati al possessore del certificato (gettone/token)
in comune con le crypto c'è la tecnologia che valida la circolazione dei token e l' erogazione dei servizi.
Tradotto monetizzano l' affezione dei tifosi che si sentono coinvolti (marginalmente ovviamente) nelle operatività del club.


Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.

Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)

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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 21:08 Conferma la premessa che era del tutto ovvia :"As a cycling season comes to a close, an air of desperation sets in. Riders scramble for teams. Teams scramble for sponsors." Con la squadra sudafricana in particolare sofferenza. Ma :

- Le recensioni non sono buone
I contratti non si firmano sulle recensioni, forse ti confondi coi social ... si firmano tra 2 soggetti giuridici con rispettive obbligazioni
da una parte sono sicuramente soddisfatte , dall' altra c'è una storia senza uno straccio di garanzia sulla solvibilità.
E te lo dico dopo essere stato amm. delegato, presidente, amm. unico di 1 società di persone e 2 società di capitali

- Però Dietro c è un nome grosso della finanza (non la slovena)
ma sulla maglia e nel nome del team quello metti
in più sottintendi che qualcuno sarebbe intervenuto in caso di difficoltà , così non è stato

- Ma non metti in difficoltà..più di come già stavano
"when it was revealed that staff and rider salaries were delayed and the team had asked smaller sponsors to submit their final payments early to bridge the gap"
in più svaluti il brand e scoraggi potenziali investitori sani

La cronologia dice tutto, annuncio del team Qhubeka-NextHash il 24 Giugno
A luglio secondo l' articolista ;
Eerily, the team’s financial woes were anticipated by one of my sources as far back as July. “Benčič won’t pay for a while”, I was told, “and then she’ll go silent”.
Quando da fonte ufficiale della squadra a Luglio avrebbero dovuto pagare in anticipo quanto dovuto
Ad Agosto (2 mesi dall' operazione) non pagano gli stipendi e si rivolgono agli sponsor minori per sopravvivere.
a Ottobre non hanno più disponibilità di cassa.

Qui non è questione di avere o non avere la Cofidis della situazione come interlocutore ma di essersi imbarcati in un avventura già scritta,
che mai avrebbe avuto il lieto fine semplicemente perchè è un' operazione che qualsiasi advisor avrebbe bocciato su 2 piedi.
Non esiste coprire la gestione aziendale depositando un contratto e relativo credito con una società che non ha capitalizzazione,
dipendenti, cash flow, ma ha solo debiti tralasciando tutte le disavventure del "gruppo" tra Estonia e Slovenia e i crediti vantati da chi ha lavorato con/per loro. Sarebbe stata più credibile una Mapi Group o una Mapi Fashion, scatole vuote o inesistenti.
Non è un' operazione fatta per salvare la squadra (poteva esserlo esigendo garanzie almeno per chiudere l' annata) ma è stata fatta
solo per guadagnare un paio di mesi. Questo dicono i fatti.
1) recensioni..voci..rumours ecc
Chiamali come vuoi (è scritto nell articolo..)
2) non sottintendo nulla
Nelle varie società spunta il nome di ian scarffe (se guardi nei vecchi messaggi..io l avevo già scritto a luglio)
3) la cronologia spiega
Assos ha già detto che sarà sponsor principale per un breve periodo
Anche perché non ha i numeri per una sponsorizzazione del genere
se sei stato amministratore delegato ..
Non trovi strano che un'azienda..in 50 giorni..non ha i soldi per pagare gli stipendi?
I soldi non c erano già prima
Probabilmente non c erano già a dicembre 2020

Concordo con la tua ultima frase
Ma tutta la stagione è stata così
Per guadagnare tempo e trovare uno sponsor che salvasse la squadra


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 21:28
Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 20:20
dietzen ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 18:28

è una roba molto aleatoria, un po' di cose le ho capite leggendo questo articolo che mi sembra spieghi in maniera abbastanza chiara:
https://www.ultimouomo.com/cosa-dietro- ... io-seriea/
Grazie
Ma anche dopo questo articolo ci ho capito poco
Ma in generale tra token, criptovalute..nft.. son molto indietro :uhm:
Ti vendono un'interazione con la squadra del cuore, non a te come persona fisica ma con un certificato di proprietà che puoi scambiare.
I club ricavano un introito commercializzando scelte, contenuti specifici, eventi dedicati al possessore del certificato (gettone/token)
in comune con le crypto c'è la tecnologia che valida la circolazione dei token e l' erogazione dei servizi.
Tradotto monetizzano l' affezione dei tifosi che si sentono coinvolti (marginalmente ovviamente) nelle operatività del club.
Mi è un po più chiaro
Però in ste cose sono un ignorante
Non capisco come possano rientrare di 20 ml di euro
Non conosco nessuno che abbia comprato questi token :dubbio:
Eppure ne han venduti un ml.. :uhm:


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 21:59
aitutaki1 ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 21:28
Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 20:20
Grazie
Ma anche dopo questo articolo ci ho capito poco
Ma in generale tra token, criptovalute..nft.. son molto indietro :uhm:
Ti vendono un'interazione con la squadra del cuore, non a te come persona fisica ma con un certificato di proprietà che puoi scambiare.
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in comune con le crypto c'è la tecnologia che valida la circolazione dei token e l' erogazione dei servizi.
Tradotto monetizzano l' affezione dei tifosi che si sentono coinvolti (marginalmente ovviamente) nelle operatività del club.
Mi è un po più chiaro
Però in ste cose sono un ignorante
Non capisco come possano rientrare di 20 ml di euro
Non conosco nessuno che abbia comprato questi token :dubbio:
Eppure ne han venduti un ml.. :uhm:
Perchè in italia non è ancora diffusa la tecnologia e non è ancora stato sviluppato il marketing relativo, suppongo in base a studi specifici dato
che in alcune realtà estere token specifici , anche non sportivi, sono stati lanciati con alterne fortune ,compreso qualche disastro , vedi micromobilità.
Ma se ci pensi il coinvolgimento del potenziale cliente (il tifoso) è in atto da tempo, dall' avvento dei canali tematici in poi.
Immagina per esempio di "votare" per scegliere la località del raduno precampionato, scegliere l'inno, proporre la grafica della III maglia.
Non dico suggerire le operazioni di mercato , ma quasi.
Il potenziale c'è, a mio modesto parere.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

Messaggio da leggere da aitutaki1 »

Winter ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 21:54
1) recensioni..voci..rumours ecc
Chiamali come vuoi (è scritto nell articolo..)
2) non sottintendo nulla
Nelle varie società spunta il nome di ian scarffe (se guardi nei vecchi messaggi..io l avevo già scritto a luglio)
3) la cronologia spiega
Assos ha già detto che sarà sponsor principale per un breve periodo
Anche perché non ha i numeri per una sponsorizzazione del genere
se sei stato amministratore delegato ..
Non trovi strano che un'azienda..in 50 giorni..non ha i soldi per pagare gli stipendi?
I soldi non c erano già prima
Probabilmente non c erano già a dicembre 2020

Concordo con la tua ultima frase
Ma tutta la stagione è stata così
Per guadagnare tempo e trovare uno sponsor che salvasse la squadra
1) Ma quelli ci sono anche per le aziende quotate in borsa, ti ripeto quando hai il potere di firma su un contratto hai anche l'onere di verificare le condizioni pratiche
2) Stessa cosa del punto precedente, o hai delle garanzie reali (anche di terzi) o col nome gli stipendi non li paghi
3) Assos ha in parte , evidentemente per quanto poteva, tutelato anche se stessa.
Non è che sia strano che in 50 giorni dall' accordo con lo sponsor principale non si sia in grado di pagare gli stipendi,
se accade semplicemente quell' accordo non aveva basi realistiche, ed è questo che emerge.

Tu la vedi come un tentativo per salvare la squadra, chi lo ha fatto aveva semplicemente bisogno qualche settimana per sistemare qualche pendenza
e/o far girare della carta e qualche spicciolo che sarò stato versato/garantito alla firma.
In 50 giorni quando hai già "venduto" (senza che te lo pagassero) lo spazio commerciale principale pensi sia possibile trovare sponsor che coprano la gestione per i 5/6 mesi che hai di fronte ?
Ci sarà un limite anche all' ottimismo ...


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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E di fatti han chiuso..
Io ho una visione di una parte di ciclismo..molto meno strutturata rispetto a quella che hai tu


Grazie per la spiegazione sui token
Rimango scettico ma almeno ci ho capito qual cosa


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Winter ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 10:08 E di fatti han chiuso..
Io ho una visione di una parte di ciclismo..molto meno strutturata rispetto a quella che hai tu


Grazie per la spiegazione sui token
Rimango scettico ma almeno ci ho capito qual cosa
Partiamo dal fondo, ci dovremo abituare, sfruttando l' affezione dei tifosi la strada tracciata è estrarre quanto più possibile dagli stessi
segmentando l' offerta secondo i concetti tanto cari al marketing, di fatto anche suddividendoli in micro caste.
E se vuoi è l'antitesi del ciclismo, dove non si può prescindere dalla presenza maggioritaria* del pubblico non pagante sulle strade ,
che si ferma ad applaudire e incitare anche gli ultimi.
Come ha giustamente scritto Tranchée d'Arenberg la gestione di una squadra professionistica dipende quasi esclusivamente dallo
sponsor principale che di solito identifica la squadra. Attualmente è un sistema un poco traballante quello del WT.
Un modello che andrebbe profondamente ripensato, come vediamo anche da tanti atleti che non riescono a trovare un ingaggio per correre.
Penso che nessuno sia felice della chiusura di un team , portatore anche di un messaggio sociale nel caso della Qhubeka.
Non pretendo di avere nessuna visione ma sono realista e se vuoi sopravvivere i conti vanno quadrati, prendersi in casa una realtà
che già non ti paga dal primo mese , ed era scontato data la storia pregressa, significa suicidarsi.
Oppure essere consci che il progetto è morto e usare gli ultimi respiri guadagnati dall' operazione per utilità varie, che non conosciamo.
Se NextHash avesse, come dichiarato dalla squadra, pagato in anticipo garantendo la continuità imprenditoriale e sportiva
staremmo scrivendo di altro.


* le aree vip, i pacchetti all inclusive sono una realtà ma molto limitata come copertura costi sia nei GT che nelle classiche del Nord.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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aitutaki1 ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 12:25
Winter ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 10:08 E di fatti han chiuso..
Io ho una visione di una parte di ciclismo..molto meno strutturata rispetto a quella che hai tu


Grazie per la spiegazione sui token
Rimango scettico ma almeno ci ho capito qual cosa
Partiamo dal fondo, ci dovremo abituare, sfruttando l' affezione dei tifosi la strada tracciata è estrarre quanto più possibile dagli stessi
segmentando l' offerta secondo i concetti tanto cari al marketing, di fatto anche suddividendoli in micro caste.
E se vuoi è l'antitesi del ciclismo, dove non si può prescindere dalla presenza maggioritaria* del pubblico non pagante sulle strade ,
che si ferma ad applaudire e incitare anche gli ultimi.
Come ha giustamente scritto Tranchée d'Arenberg la gestione di una squadra professionistica dipende quasi esclusivamente dallo
sponsor principale che di solito identifica la squadra. Attualmente è un sistema un poco traballante quello del WT.
Un modello che andrebbe profondamente ripensato, come vediamo anche da tanti atleti che non riescono a trovare un ingaggio per correre.
Penso che nessuno sia felice della chiusura di un team , portatore anche di un messaggio sociale nel caso della Qhubeka.
Non pretendo di avere nessuna visione ma sono realista e se vuoi sopravvivere i conti vanno quadrati, prendersi in casa una realtà
che già non ti paga dal primo mese , ed era scontato data la storia pregressa, significa suicidarsi.
Oppure essere consci che il progetto è morto e usare gli ultimi respiri guadagnati dall' operazione per utilità varie, che non conosciamo.
Se NextHash avesse, come dichiarato dalla squadra, pagato in anticipo garantendo la continuità imprenditoriale e sportiva
staremmo scrivendo di altro.


* le aree vip, i pacchetti all inclusive sono una realtà ma molto limitata come copertura costi sia nei GT che nelle classiche del Nord.
Il sistema WT non si regge in piedi, lo diciamo da tempo. Per tenere una squadra in piedi ci vogliono troppi soldi. Se trovi lo sponsor buono, stai a galla, poi appena finisce il contratto rischi seriamente di chiudere la baracca, specialmente se hai un organico di livello non altissimo come quello della Qhubeka dello scorso anno. E' un sistema che divora le squadre.

Nel caso specifico, Ryder Douglas probabilmente ha sbagliato un anno fa, quando era già in una situazione pessima. Se avesse capito già all'epoca che quel progetto non era più in grado di andare avanti, magari avrebbe avuto modo di ridimensionarsi a livello professional (riprendendo il progetto 'africano' abbandonato con l'ingresso di Dimension Data) ed oggi sarebbe ancora vivo. Piaccia o meno, i conti devono quadrare e per farlo servono sponsor seri e facoltosi, non gente che viene fuori dal nulla e poi non ti da una lira.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 15:33
aitutaki1 ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 12:25
Winter ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 10:08 E di fatti han chiuso..
Io ho una visione di una parte di ciclismo..molto meno strutturata rispetto a quella che hai tu


Grazie per la spiegazione sui token
Rimango scettico ma almeno ci ho capito qual cosa
Partiamo dal fondo, ci dovremo abituare, sfruttando l' affezione dei tifosi la strada tracciata è estrarre quanto più possibile dagli stessi
segmentando l' offerta secondo i concetti tanto cari al marketing, di fatto anche suddividendoli in micro caste.
E se vuoi è l'antitesi del ciclismo, dove non si può prescindere dalla presenza maggioritaria* del pubblico non pagante sulle strade ,
che si ferma ad applaudire e incitare anche gli ultimi.
Come ha giustamente scritto Tranchée d'Arenberg la gestione di una squadra professionistica dipende quasi esclusivamente dallo
sponsor principale che di solito identifica la squadra. Attualmente è un sistema un poco traballante quello del WT.
Un modello che andrebbe profondamente ripensato, come vediamo anche da tanti atleti che non riescono a trovare un ingaggio per correre.
Penso che nessuno sia felice della chiusura di un team , portatore anche di un messaggio sociale nel caso della Qhubeka.
Non pretendo di avere nessuna visione ma sono realista e se vuoi sopravvivere i conti vanno quadrati, prendersi in casa una realtà
che già non ti paga dal primo mese , ed era scontato data la storia pregressa, significa suicidarsi.
Oppure essere consci che il progetto è morto e usare gli ultimi respiri guadagnati dall' operazione per utilità varie, che non conosciamo.
Se NextHash avesse, come dichiarato dalla squadra, pagato in anticipo garantendo la continuità imprenditoriale e sportiva
staremmo scrivendo di altro.


* le aree vip, i pacchetti all inclusive sono una realtà ma molto limitata come copertura costi sia nei GT che nelle classiche del Nord.
Il sistema WT non si regge in piedi, lo diciamo da tempo. Per tenere una squadra in piedi ci vogliono troppi soldi. Se trovi lo sponsor buono, stai a galla, poi appena finisce il contratto rischi seriamente di chiudere la baracca, specialmente se hai un organico di livello non altissimo come quello della Qhubeka dello scorso anno. E' un sistema che divora le squadre.

Nel caso specifico, Ryder Douglas probabilmente ha sbagliato un anno fa, quando era già in una situazione pessima. Se avesse capito già all'epoca che quel progetto non era più in grado di andare avanti, magari avrebbe avuto modo di ridimensionarsi a livello professional (riprendendo il progetto 'africano' abbandonato con l'ingresso di Dimension Data) ed oggi sarebbe ancora vivo. Piaccia o meno, i conti devono quadrare e per farlo servono sponsor seri e facoltosi, non gente che viene fuori dal nulla e poi non ti da una lira.
Quoto, poi da non esperto di regolamenti , che non mi appassionano, non mi pare che scendere di categoria, e quindi essere soggetti a meno obblighi e costi, sia una sventura. Abbiamo l' esempio della Alpecin Fenix , e già che non ci sia la corsa a saturare gli slot WT è indicativo.
Per la parte economica e gestionale però sarebbe anche bene domandarsi perchè sia difficoltoso trovare sponsor alle cifre richieste e quale
sia l' appeal per i potenziali ingressi.
Come dicevi il sistema costa troppo per la visibilità che offre ed è necessario trovare un punto d'equilibrio realistico e sostenibile.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 15:33
aitutaki1 ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 12:25
Winter ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 10:08 E di fatti han chiuso..
Io ho una visione di una parte di ciclismo..molto meno strutturata rispetto a quella che hai tu


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che si ferma ad applaudire e incitare anche gli ultimi.
Come ha giustamente scritto Tranchée d'Arenberg la gestione di una squadra professionistica dipende quasi esclusivamente dallo
sponsor principale che di solito identifica la squadra. Attualmente è un sistema un poco traballante quello del WT.
Un modello che andrebbe profondamente ripensato, come vediamo anche da tanti atleti che non riescono a trovare un ingaggio per correre.
Penso che nessuno sia felice della chiusura di un team , portatore anche di un messaggio sociale nel caso della Qhubeka.
Non pretendo di avere nessuna visione ma sono realista e se vuoi sopravvivere i conti vanno quadrati, prendersi in casa una realtà
che già non ti paga dal primo mese , ed era scontato data la storia pregressa, significa suicidarsi.
Oppure essere consci che il progetto è morto e usare gli ultimi respiri guadagnati dall' operazione per utilità varie, che non conosciamo.
Se NextHash avesse, come dichiarato dalla squadra, pagato in anticipo garantendo la continuità imprenditoriale e sportiva
staremmo scrivendo di altro.


* le aree vip, i pacchetti all inclusive sono una realtà ma molto limitata come copertura costi sia nei GT che nelle classiche del Nord.
Il sistema WT non si regge in piedi, lo diciamo da tempo. Per tenere una squadra in piedi ci vogliono troppi soldi. Se trovi lo sponsor buono, stai a galla, poi appena finisce il contratto rischi seriamente di chiudere la baracca, specialmente se hai un organico di livello non altissimo come quello della Qhubeka dello scorso anno. E' un sistema che divora le squadre.

Nel caso specifico, Ryder Douglas probabilmente ha sbagliato un anno fa, quando era già in una situazione pessima. Se avesse capito già all'epoca che quel progetto non era più in grado di andare avanti, magari avrebbe avuto modo di ridimensionarsi a livello professional (riprendendo il progetto 'africano' abbandonato con l'ingresso di Dimension Data) ed oggi sarebbe ancora vivo. Piaccia o meno, i conti devono quadrare e per farlo servono sponsor seri e facoltosi, non gente che viene fuori dal nulla e poi non ti da una lira.
+1
Ed e' anche quello che si sta cercando di far capire nel tennis e in altri sport. Alcuni prendon tutto, ma non esisterebbero senza i molti. Le regole le si fanno per i pochi, gli alcuni, che stanno in alto, e poi si scopre che i molti dietro non son poi cosi' molti... E il giochino va in crisi.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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aitutaki1 ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 17:49
Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 15:33
aitutaki1 ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 12:25
Partiamo dal fondo, ci dovremo abituare, sfruttando l' affezione dei tifosi la strada tracciata è estrarre quanto più possibile dagli stessi
segmentando l' offerta secondo i concetti tanto cari al marketing, di fatto anche suddividendoli in micro caste.
E se vuoi è l'antitesi del ciclismo, dove non si può prescindere dalla presenza maggioritaria* del pubblico non pagante sulle strade ,
che si ferma ad applaudire e incitare anche gli ultimi.
Come ha giustamente scritto Tranchée d'Arenberg la gestione di una squadra professionistica dipende quasi esclusivamente dallo
sponsor principale che di solito identifica la squadra. Attualmente è un sistema un poco traballante quello del WT.
Un modello che andrebbe profondamente ripensato, come vediamo anche da tanti atleti che non riescono a trovare un ingaggio per correre.
Penso che nessuno sia felice della chiusura di un team , portatore anche di un messaggio sociale nel caso della Qhubeka.
Non pretendo di avere nessuna visione ma sono realista e se vuoi sopravvivere i conti vanno quadrati, prendersi in casa una realtà
che già non ti paga dal primo mese , ed era scontato data la storia pregressa, significa suicidarsi.
Oppure essere consci che il progetto è morto e usare gli ultimi respiri guadagnati dall' operazione per utilità varie, che non conosciamo.
Se NextHash avesse, come dichiarato dalla squadra, pagato in anticipo garantendo la continuità imprenditoriale e sportiva
staremmo scrivendo di altro.


* le aree vip, i pacchetti all inclusive sono una realtà ma molto limitata come copertura costi sia nei GT che nelle classiche del Nord.
Il sistema WT non si regge in piedi, lo diciamo da tempo. Per tenere una squadra in piedi ci vogliono troppi soldi. Se trovi lo sponsor buono, stai a galla, poi appena finisce il contratto rischi seriamente di chiudere la baracca, specialmente se hai un organico di livello non altissimo come quello della Qhubeka dello scorso anno. E' un sistema che divora le squadre.

Nel caso specifico, Ryder Douglas probabilmente ha sbagliato un anno fa, quando era già in una situazione pessima. Se avesse capito già all'epoca che quel progetto non era più in grado di andare avanti, magari avrebbe avuto modo di ridimensionarsi a livello professional (riprendendo il progetto 'africano' abbandonato con l'ingresso di Dimension Data) ed oggi sarebbe ancora vivo. Piaccia o meno, i conti devono quadrare e per farlo servono sponsor seri e facoltosi, non gente che viene fuori dal nulla e poi non ti da una lira.
Quoto, poi da non esperto di regolamenti , che non mi appassionano, non mi pare che scendere di categoria, e quindi essere soggetti a meno obblighi e costi, sia una sventura. Abbiamo l' esempio della Alpecin Fenix , e già che non ci sia la corsa a saturare gli slot WT è indicativo.
Per la parte economica e gestionale però sarebbe anche bene domandarsi perchè sia difficoltoso trovare sponsor alle cifre richieste e quale
sia l' appeal per i potenziali ingressi.
Come dicevi il sistema costa troppo per la visibilità che offre ed è necessario trovare un punto d'equilibrio realistico e sostenibile.
Non prenderei l'Alpecin come termine di paragone perchè si tratta di un'eccezione così straordinaria che rischia di essere fuorviante.

Dal mio punto di vista la retrocessione nella categoria Professional con un WT a 18 squadre rappresenta un bel guaio che assume le sembianze della sventura se la squadra in questione non proviene da Francia, Italia, Spagna o Belgio, ovvero i paesi"storici" dove si disputano il 95% delle corse che contano. Con una manciata di wild card a disposizione, gli organizzatori tendono sempre a privilegiare le squadre 'domestiche', mentre alle altre restano le briciole. Se la Cofidis nel 2023 dovesse 'scendere' non sarebbe un dramma, perchè la partecipazione a Tour, Delfinato, Parigi-Nizza, Roubaix sarebbe comunque certa. Viceversa, per una squadra come la Qhubeka la restrocessione sarebbe stata decisamente più pesante visto il concreto rischio di correre 0 GT e una manciata di classiche. A mio avviso non è un caso che nel WT ci siano solo 7 squadre su 18 (il 39%) provenienti dai paesi storici (3 Francesi, 3 Belghe, 1 Spagnola), mentre tre le professional ce ne sono 13 su 17 (3 italiane, 4 spagnole, 3 belghe, 2 francesi) ovvero il 77%.

Dunque, il mondo delle Professional è in grande affanno: le wild card sono poche in aggiunta da alcune stagioni l'UCI ha deciso di aumentare il numero minimo di corridori da 16 a 20 costringendo codeste squadre a sostenere ulteriori spese senza avere nessuna garanzia in cambio. La W52-Porto era passata professional nel 2019, poi decise di tornare indietro proprio a causa di questo cambio del regolameno.
Allo stesso tempo le WT non se la passano meglio, almeno non tutte. Ci sono 4-5 squadroni (UAE, Ineos, Jumbo, Deceuninck) che hanno sotto contratto (spesso con accordi a lungo termine) il meglio del ciclismo internazionale. Altre fanno decisamente più fatica: si deve pagare una licenza, si devono mettere sotto contratto almeno 27 corridori e uno staff di qualità adeguate e per farlo serve un budget superiore ai 10 mln di euro.
Spesso in questi anni il venir meno del main sponsor ha determinato la chiusura della squadra perchè non è facile avere budget di questo tipo. Allo stesso tempo molti ipotetici sponsor che potrebbero garantire una somma adeguata per mettere su una buona professional, si inibiscono di fronte alla difficoltà di ricevere gli inviti nelle grandi corse.

L'unico modo per uscirne e rendere il ciclismo più sostenibile è ridurre il numero di squadre WT. Io non vedo altra soluzione. Un WT a 15 squadre non costringerebbe più alcune formazioni a stare nella massima serie perchè ci sarebbero più wild card a disposizione delle professional. Squadre WT che hanno chiuso magari si sarebbero salvate, così come le professional che sono state divorate dalla 'precarietà'. Il problema è che l'UCI le licenze se le fa pagare e con un WT depotenziato a 15 squadre, il valore della licenza a mio avviso scenderebbe. Il modello d'elite portato avanti in questi anni non fa bene al ciclismo, ma sicuramente giova alle casse dell'UCI.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Maìno della Spinetta ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 19:07
Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 15:33
aitutaki1 ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 12:25
Partiamo dal fondo, ci dovremo abituare, sfruttando l' affezione dei tifosi la strada tracciata è estrarre quanto più possibile dagli stessi
segmentando l' offerta secondo i concetti tanto cari al marketing, di fatto anche suddividendoli in micro caste.
E se vuoi è l'antitesi del ciclismo, dove non si può prescindere dalla presenza maggioritaria* del pubblico non pagante sulle strade ,
che si ferma ad applaudire e incitare anche gli ultimi.
Come ha giustamente scritto Tranchée d'Arenberg la gestione di una squadra professionistica dipende quasi esclusivamente dallo
sponsor principale che di solito identifica la squadra. Attualmente è un sistema un poco traballante quello del WT.
Un modello che andrebbe profondamente ripensato, come vediamo anche da tanti atleti che non riescono a trovare un ingaggio per correre.
Penso che nessuno sia felice della chiusura di un team , portatore anche di un messaggio sociale nel caso della Qhubeka.
Non pretendo di avere nessuna visione ma sono realista e se vuoi sopravvivere i conti vanno quadrati, prendersi in casa una realtà
che già non ti paga dal primo mese , ed era scontato data la storia pregressa, significa suicidarsi.
Oppure essere consci che il progetto è morto e usare gli ultimi respiri guadagnati dall' operazione per utilità varie, che non conosciamo.
Se NextHash avesse, come dichiarato dalla squadra, pagato in anticipo garantendo la continuità imprenditoriale e sportiva
staremmo scrivendo di altro.


* le aree vip, i pacchetti all inclusive sono una realtà ma molto limitata come copertura costi sia nei GT che nelle classiche del Nord.
Il sistema WT non si regge in piedi, lo diciamo da tempo. Per tenere una squadra in piedi ci vogliono troppi soldi. Se trovi lo sponsor buono, stai a galla, poi appena finisce il contratto rischi seriamente di chiudere la baracca, specialmente se hai un organico di livello non altissimo come quello della Qhubeka dello scorso anno. E' un sistema che divora le squadre.

Nel caso specifico, Ryder Douglas probabilmente ha sbagliato un anno fa, quando era già in una situazione pessima. Se avesse capito già all'epoca che quel progetto non era più in grado di andare avanti, magari avrebbe avuto modo di ridimensionarsi a livello professional (riprendendo il progetto 'africano' abbandonato con l'ingresso di Dimension Data) ed oggi sarebbe ancora vivo. Piaccia o meno, i conti devono quadrare e per farlo servono sponsor seri e facoltosi, non gente che viene fuori dal nulla e poi non ti da una lira.
+1
Ed e' anche quello che si sta cercando di far capire nel tennis e in altri sport. Alcuni prendon tutto, ma non esisterebbero senza i molti. Le regole le si fanno per i pochi, gli alcuni, che stanno in alto, e poi si scopre che i molti dietro non son poi cosi' molti... E il giochino va in crisi.
Se la piramide non regge più, il rischio è che prima o poi crolli tutto..


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 21:52
Non prenderei l'Alpecin come termine di paragone perchè si tratta di un'eccezione così straordinaria che rischia di essere fuorviante.

Dal mio punto di vista la retrocessione nella categoria Professional con un WT a 18 squadre rappresenta un bel guaio che assume le sembianze della sventura se la squadra in questione non proviene da Francia, Italia, Spagna o Belgio, ovvero i paesi"storici" dove si disputano il 95% delle corse che contano. Con una manciata di wild card a disposizione, gli organizzatori tendono sempre a privilegiare le squadre 'domestiche', mentre alle altre restano le briciole. Se la Cofidis nel 2023 dovesse 'scendere' non sarebbe un dramma, perchè la partecipazione a Tour, Delfinato, Parigi-Nizza, Roubaix sarebbe comunque certa. Viceversa, per una squadra come la Qhubeka la restrocessione sarebbe stata decisamente più pesante visto il concreto rischio di correre 0 GT e una manciata di classiche. A mio avviso non è un caso che nel WT ci siano solo 7 squadre su 18 (il 39%) provenienti dai paesi storici (3 Francesi, 3 Belghe, 1 Spagnola), mentre tre le professional ce ne sono 13 su 17 (3 italiane, 4 spagnole, 3 belghe, 2 francesi) ovvero il 77%.

Dunque, il mondo delle Professional è in grande affanno: le wild card sono poche in aggiunta da alcune stagioni l'UCI ha deciso di aumentare il numero minimo di corridori da 16 a 20 costringendo codeste squadre a sostenere ulteriori spese senza avere nessuna garanzia in cambio. La W52-Porto era passata professional nel 2019, poi decise di tornare indietro proprio a causa di questo cambio del regolameno.
Allo stesso tempo le WT non se la passano meglio, almeno non tutte. Ci sono 4-5 squadroni (UAE, Ineos, Jumbo, Deceuninck) che hanno sotto contratto (spesso con accordi a lungo termine) il meglio del ciclismo internazionale. Altre fanno decisamente più fatica: si deve pagare una licenza, si devono mettere sotto contratto almeno 27 corridori e uno staff di qualità adeguate e per farlo serve un budget superiore ai 10 mln di euro.
Spesso in questi anni il venir meno del main sponsor ha determinato la chiusura della squadra perchè non è facile avere budget di questo tipo. Allo stesso tempo molti ipotetici sponsor che potrebbero garantire una somma adeguata per mettere su una buona professional, si inibiscono di fronte alla difficoltà di ricevere gli inviti nelle grandi corse.

L'unico modo per uscirne e rendere il ciclismo più sostenibile è ridurre il numero di squadre WT. Io non vedo altra soluzione. Un WT a 15 squadre non costringerebbe più alcune formazioni a stare nella massima serie perchè ci sarebbero più wild card a disposizione delle professional. Squadre WT che hanno chiuso magari si sarebbero salvate, così come le professional che sono state divorate dalla 'precarietà'. Il problema è che l'UCI le licenze se le fa pagare e con un WT depotenziato a 15 squadre, il valore della licenza a mio avviso scenderebbe. Il modello d'elite portato avanti in questi anni non fa bene al ciclismo, ma sicuramente giova alle casse dell'UCI.
Ero conscio che l' Alpecin non fosse un modello facilmente replicabile , per evidenti motivi.
Ma allo stesso modo è un esempio di come il ciclismo di alto livello sia possibile anche senza essere depositari della licenza WT.
Grazie della disamina, perfetta, sulla localizzazione delle squadre WT e Pro.
Infatti la questione wild card, anche solo riferita al giro, è spesso stata oggetto di polemiche, e attualmente è sempre tra le domande che si pone
quando viene aperta la discussione su una corsa.
Passo a precisare quello che volevo intendere relativamente alla Qhubeka , sul discorso WT in generale concordo , la situazione di frattura tra top team (con sponsor pesanti) e resto del mondo è sotto gli occhi di tutti.
Per la squadra sudafricana come sia andata incaponendosi a restare nel WT si è visto, non avendo il budget coperto ridurre le spese, e prescindo
dall' aspetto puramente sportivo, sarebbe stata un provvedimento preso da qualunque manager.
Passando alla pratica, e posso sbagliare seguendo meno di voi super appassionati, una wild card per giro e corse RCS mi pare ci potesse comunque stare, in più ottimizzando le (poche) risorse con il tesoretto dei risparmi (su licenza, corridori in eccesso, personale, mezzi) puntando alla qualità
più che alla quantità qualche atleta in grado di portare risultati avrebbero potuto acquisirlo.
Ma qui passo la palla a voi che siete competenti in tema di ciclomercato.
Non mi sembra che abbiano combinato molto altro nel 2021.
Intendo e concludo, mi pare che il fallimento manageriale sia stato anche sportivo.
Ultima modifica di aitutaki1 il venerdì 21 gennaio 2022, 13:06, modificato 2 volte in totale.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Sono complessivamente molto d'accordo con il post di Tranchée, penso però solamente ad un effetto collaterale dell'aumento degli inviti disponibili a livello Professional sulle nostre squadre nostrane, conseguenza già vissuta dopo la riduzione delle squadre italiane: l'impoverimento tecnico delle squadre professional italiane.
Quello che è successo nelle nostre squadre italiane in questi anni è che spesso hanno rinunciato ad un minimo ciclomercato competitivo perché consapevoli di avere una wild card al giro praticamente assicurata in nome della propria nazionalità, con tanto di sommosse popolari nelle rare occasioni in cui sono state escluse a favore di squadre straniere più competitive (fatto che non è si è poi infatti più verificato). Con 7 wildcard Bardiani Androni, Kometa e il futuro ritorno degli ex scinto boys possono continuare ad ingaggiare Puzzonio, il figlio del Sindaco e l'amatore pagante che tanto al Giro ci vanno comunque. Non serve dire "basta avere un direttore del Giro più autoritario" che tanto ormai non si contano più le volte in cui tutta l'Italia ciclistica ha fatto scudo quando una nostra professional è stata esclusa per una straniera.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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aitutaki1 ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 12:25 Come ha giustamente scritto Tranchée d'Arenberg la gestione di una squadra professionistica dipende quasi esclusivamente dallo
sponsor principale che di solito identifica la squadra. Attualmente è un sistema un poco traballante quello del WT.
Un modello che andrebbe profondamente ripensato, come vediamo anche da tanti atleti che non riescono a trovare un ingaggio per correre.
Penso che nessuno sia felice della chiusura di un team , portatore anche di un messaggio sociale nel caso della Qhubeka.
Non pretendo di avere nessuna visione ma sono realista e se vuoi sopravvivere i conti vanno quadrati, prendersi in casa una realtà
che già non ti paga dal primo mese , ed era scontato data la storia pregressa, significa suicidarsi.
Oppure essere consci che il progetto è morto e usare gli ultimi respiri guadagnati dall' operazione per utilità varie, che non conosciamo.
Se NextHash avesse, come dichiarato dalla squadra, pagato in anticipo garantendo la continuità imprenditoriale e sportiva
staremmo scrivendo di altro.


* le aree vip, i pacchetti all inclusive sono una realtà ma molto limitata come copertura costi sia nei GT che nelle classiche del Nord.
Diciamo..che ci sarebbero dei sistemi per aumentare le entrate..il merchandising per esempio
La squadra che aveva lavorato meglio per me era l euskadi
Aveva una identificazione come una squadra di calcio
Una maglia sempre dello stesso colore
Io ricordo tappe pirenaiche colorate di arancioni..

Tornando a qhubeka..

Ho preso i fatturati degli sponsor che nominano la squadra..
In ml di euro

Ag2r 28300 (per le assicurazioni e banche è poco significativo..utile 350 ml..) Citroen (Psa) 74700
Astana stato
Bahrein stato
Bora oltre i 100 ml Hansgrohe 1074
Cofidis metto l utile 212 ml (senza contare la casa madre credit mutuel)
Ef education 5800 Easypost oltre i 100
Groupama 10640 (utile 177 ml) fdj 1956
Ineos 61000
Intermarche 37800 wanty oltre 200 gobert oltre 100
Jumbo 9680 visma 1860
Lotto 1436 soudal 911
Movistar (telefonica) 43000
Quick step (unilin) 1000
Dsm 8632
Trek oltre 1000 segafredo 914

Poi due casi particolari
Israel.. premiertech 700
Bikeexchange 17 jayco 450

Finanziati dal mecenatismo dei due proprietari
Adams (fortuna da 1.5 mld di dollari) , Baron (4,7 mld di dollari e Ryan (che è proprietario di mitchelton , bikeexchange e jayco)

Chiaramente il fatturato non significa che investono quella cifra..però ci indica la solidità dei gruppi alle spalle

Bora è lo sponsor più piccolino..ma è in fortissima espansione

Poi..vediamo la squadra sudafricana

Qhubeka..0
Assos.. tra i 30 e i 40 ml di euro di fatturato

I precedenti sponsor erano
Dimension data 7500 ml (poi rilevata dai giapponese di ntt)
Mtn 10210

Una certa differenza..

Il budget con la perdita di dimension data è un po sceso
Ma il wt..con stipendi bassi
Con meno di 8 non lo puoi fare
Bmc 1 ml
Sponsor minori 2
E gli altri 5?
Assos con un fatturati così piccolo..riesce a metterne così tanti (purtroppo non ho trovati gli utili societari)?
Ovviamente no..


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aitutaki1
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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Certo per poter investire qualche milione occorre avere un fatturato congruo, o utili molto elevati, dato che lo metti a passivo.
Come ordine di grandezza impossibile per Assos, che infatti è partner tecnico e co-sponsor.
Infatti vediamo i brand più vari, da quelli per cui è una goccia nel mare della promozione, a scelte strategiche da parte da chi non ha
vincoli, kazaki e arabi.
Gioca sicuramente un ruolo l' affezione al mezzo promozionale, con tante presenze storiche e radicate (per fortuna) non ultima la
Movistar ad esempio, nel piccolissimo lo vediamo anche nelle formazioni italiane, girano nomi ricorrenti.
Ma non pensiamo che chi ha lo sponsor forte (o solido se preferisci) abbia avuto un colpo di fortuna (dimentichiamoci almeno in parte i casi degli investimenti statali). Si tratta di proporre visibilità e a volte dare un' impronta ad un marchio, evidentemente la squadra sud africana è mal posizionata sul mercato, offre poco per quello che chiede.
Ci saranno 1000 motivi , altre squadre saranno più competitive, avranno maggior legame con la base di interesse dello sponsor, faranno o saranno protagonisti in corse più appetibili, etc etc ma di fatto domanda e offerta non si sono incontrate.
Puoi prenderne atto e agire di conseguenza, oppure affidarti ad avventure come quella occorsa.
Capitolo merchandising, i baschi hanno anche un'identità locale direi unica mi pare facciano caso a parte, sicuramente da esplorare e incrementare. Senza nemmeno fare conti precisi direi che non risolva la copertura di una squadra WT, a maggior ragione per un team che non abbia top riders a fare da traino.
In più da 25 anni si porta la croce dell' etichetta ciclismo=doping, in particolar modo in Italia per i noti motivi.
vado ot
se vuoi lanciarti nel mondo NFT con un occhio alla charity : (ma non ti faccio da broker :bll: )
https://opensea.io/collection/benftcienza


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Stylus ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 12:44 Sono complessivamente molto d'accordo con il post di Tranchée, penso però solamente ad un effetto collaterale dell'aumento degli inviti disponibili a livello Professional sulle nostre squadre nostrane, conseguenza già vissuta dopo la riduzione delle squadre italiane: l'impoverimento tecnico delle squadre professional italiane.
Quello che è successo nelle nostre squadre italiane in questi anni è che spesso hanno rinunciato ad un minimo ciclomercato competitivo perché consapevoli di avere una wild card al giro praticamente assicurata in nome della propria nazionalità, con tanto di sommosse popolari nelle rare occasioni in cui sono state escluse a favore di squadre straniere più competitive (fatto che non è si è poi infatti più verificato). Con 7 wildcard Bardiani Androni, Kometa e il futuro ritorno degli ex scinto boys possono continuare ad ingaggiare Puzzonio, il figlio del Sindaco e l'amatore pagante che tanto al Giro ci vanno comunque. Non serve dire "basta avere un direttore del Giro più autoritario" che tanto ormai non si contano più le volte in cui tutta l'Italia ciclistica ha fatto scudo quando una nostra professional è stata esclusa per una straniera.
Non sono d'accordo, perché nel ciclismo, a differenza di altri sport dove appare di più la tecnica, se partecipa Puzzonio non se ne accorge nessuno, si stacca alla prima difficoltà e non inficia sul proseguo della corsa.
Ben vengano le tante wildcards, perché:
1) non rovinano in alcun modo la corsa, né dal punto di vista sportivo, né dello spettacolo, né della reputazione;
2) magari, proprio grazie agli inviti assicurati, queste piccole squadre potrebbero acquisire la stabilità necessaria per permettersi qualche ciclista buono;
3) potrebbe succedere che uno dei vari Puzzonio, a cui nessun altro voleva offrire un contratto, si dimostra invece un valido corridore.


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

Messaggio da leggere da bartoli »

luketaro ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 14:49
Stylus ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 12:44 Sono complessivamente molto d'accordo con il post di Tranchée, penso però solamente ad un effetto collaterale dell'aumento degli inviti disponibili a livello Professional sulle nostre squadre nostrane, conseguenza già vissuta dopo la riduzione delle squadre italiane: l'impoverimento tecnico delle squadre professional italiane.
Quello che è successo nelle nostre squadre italiane in questi anni è che spesso hanno rinunciato ad un minimo ciclomercato competitivo perché consapevoli di avere una wild card al giro praticamente assicurata in nome della propria nazionalità, con tanto di sommosse popolari nelle rare occasioni in cui sono state escluse a favore di squadre straniere più competitive (fatto che non è si è poi infatti più verificato). Con 7 wildcard Bardiani Androni, Kometa e il futuro ritorno degli ex scinto boys possono continuare ad ingaggiare Puzzonio, il figlio del Sindaco e l'amatore pagante che tanto al Giro ci vanno comunque. Non serve dire "basta avere un direttore del Giro più autoritario" che tanto ormai non si contano più le volte in cui tutta l'Italia ciclistica ha fatto scudo quando una nostra professional è stata esclusa per una straniera.
Non sono d'accordo, perché nel ciclismo, a differenza di altri sport dove appare di più la tecnica, se partecipa Puzzonio non se ne accorge nessuno, si stacca alla prima difficoltà e non inficia sul proseguo della corsa.
Ben vengano le tante wildcards, perché:
1) non rovinano in alcun modo la corsa, né dal punto di vista sportivo, né dello spettacolo, né della reputazione;
2) magari, proprio grazie agli inviti assicurati, queste piccole squadre potrebbero acquisire la stabilità necessaria per permettersi qualche ciclista buono;
3) potrebbe succedere che uno dei vari Puzzonio, a cui nessun altro voleva offrire un contratto, si dimostra invece un valido corridore.
Veramente quando ci sono più wildcard girano più soldi e le Professional italiane erano molto più forti con il Giro garantito. La prima cosa che uno sponsor ti chiede è "Fai il Giro?"


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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bartoli ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 23:02
Veramente quando ci sono più wildcard girano più soldi e le Professional italiane erano molto più forti con il Giro garantito. La prima cosa che uno sponsor ti chiede è "Fai il Giro?"
Esattamente
ma chi investe quelle cifre per il Laigueglia ecc
se dai sei posti garantiti a squadre italiane al giro , ci saranno sei squadre professional come minimo


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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aitutaki1 ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 14:12 Certo per poter investire qualche milione occorre avere un fatturato congruo, o utili molto elevati, dato che lo metti a passivo.
Come ordine di grandezza impossibile per Assos, che infatti è partner tecnico e co-sponsor.
Infatti vediamo i brand più vari, da quelli per cui è una goccia nel mare della promozione, a scelte strategiche da parte da chi non ha
vincoli, kazaki e arabi.
Gioca sicuramente un ruolo l' affezione al mezzo promozionale, con tante presenze storiche e radicate (per fortuna) non ultima la
Movistar ad esempio, nel piccolissimo lo vediamo anche nelle formazioni italiane, girano nomi ricorrenti.
Ma non pensiamo che chi ha lo sponsor forte (o solido se preferisci) abbia avuto un colpo di fortuna (dimentichiamoci almeno in parte i casi degli investimenti statali). Si tratta di proporre visibilità e a volte dare un' impronta ad un marchio, evidentemente la squadra sud africana è mal posizionata sul mercato, offre poco per quello che chiede.
Ci saranno 1000 motivi , altre squadre saranno più competitive, avranno maggior legame con la base di interesse dello sponsor, faranno o saranno protagonisti in corse più appetibili, etc etc ma di fatto domanda e offerta non si sono incontrate.
Puoi prenderne atto e agire di conseguenza, oppure affidarti ad avventure come quella occorsa.
Capitolo merchandising, i baschi hanno anche un'identità locale direi unica mi pare facciano caso a parte, sicuramente da esplorare e incrementare. Senza nemmeno fare conti precisi direi che non risolva la copertura di una squadra WT, a maggior ragione per un team che non abbia top riders a fare da traino.
In più da 25 anni si porta la croce dell' etichetta ciclismo=doping, in particolar modo in Italia per i noti motivi.
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1) Euskadi , chiaramente il budget non lo fai con il merchandising (sarebbe un miracolo fare l'un decimo del budget..)
pero' crei nuovi introiti
Per me l'ideale per le squadre di ciclismo.. è uno sponsor statale.. o regionale
radicato nel territorio
tipo regione lombardia , toscana , veneto ecc
2) il grosso problema.. son le spese eccessive per gli stipendi (che il forum.. non condivide..)
se i tre piu' grossi stipendi del ciclismo.. prendono come il budget (totale non stipendi..) di 10 squadre professional.. c'e' qualcosa che non va
il calcio che sembra pieno di diseguaglianze.. non arriva a tanto
3) no niente nft.. (nonostante le tue spiegazioni ;) )
preferisco la borsa (quasi sempre lo stesso titolo terna.. venduto e ricomprato 7 volte in un anno e mezzo.. quando riscende a 6.40.. ricompro)


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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bartoli ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 23:02
luketaro ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 14:49
Stylus ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 12:44 Sono complessivamente molto d'accordo con il post di Tranchée, penso però solamente ad un effetto collaterale dell'aumento degli inviti disponibili a livello Professional sulle nostre squadre nostrane, conseguenza già vissuta dopo la riduzione delle squadre italiane: l'impoverimento tecnico delle squadre professional italiane.
Quello che è successo nelle nostre squadre italiane in questi anni è che spesso hanno rinunciato ad un minimo ciclomercato competitivo perché consapevoli di avere una wild card al giro praticamente assicurata in nome della propria nazionalità, con tanto di sommosse popolari nelle rare occasioni in cui sono state escluse a favore di squadre straniere più competitive (fatto che non è si è poi infatti più verificato). Con 7 wildcard Bardiani Androni, Kometa e il futuro ritorno degli ex scinto boys possono continuare ad ingaggiare Puzzonio, il figlio del Sindaco e l'amatore pagante che tanto al Giro ci vanno comunque. Non serve dire "basta avere un direttore del Giro più autoritario" che tanto ormai non si contano più le volte in cui tutta l'Italia ciclistica ha fatto scudo quando una nostra professional è stata esclusa per una straniera.
Non sono d'accordo, perché nel ciclismo, a differenza di altri sport dove appare di più la tecnica, se partecipa Puzzonio non se ne accorge nessuno, si stacca alla prima difficoltà e non inficia sul proseguo della corsa.
Ben vengano le tante wildcards, perché:
1) non rovinano in alcun modo la corsa, né dal punto di vista sportivo, né dello spettacolo, né della reputazione;
2) magari, proprio grazie agli inviti assicurati, queste piccole squadre potrebbero acquisire la stabilità necessaria per permettersi qualche ciclista buono;
3) potrebbe succedere che uno dei vari Puzzonio, a cui nessun altro voleva offrire un contratto, si dimostra invece un valido corridore.
Veramente quando ci sono più wildcard girano più soldi e le Professional italiane erano molto più forti con il Giro garantito. La prima cosa che uno sponsor ti chiede è "Fai il Giro?"
Potrebbero anche fare una cosa simile ai posti per le nazionali minori ai mondiali: 4-6 corridori invece che 8 e dai la possibilità di partecipare a qualche squadra in più


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Theakston ha scritto: sabato 22 gennaio 2022, 10:46
bartoli ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 23:02
luketaro ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 14:49
Non sono d'accordo, perché nel ciclismo, a differenza di altri sport dove appare di più la tecnica, se partecipa Puzzonio non se ne accorge nessuno, si stacca alla prima difficoltà e non inficia sul proseguo della corsa.
Ben vengano le tante wildcards, perché:
1) non rovinano in alcun modo la corsa, né dal punto di vista sportivo, né dello spettacolo, né della reputazione;
2) magari, proprio grazie agli inviti assicurati, queste piccole squadre potrebbero acquisire la stabilità necessaria per permettersi qualche ciclista buono;
3) potrebbe succedere che uno dei vari Puzzonio, a cui nessun altro voleva offrire un contratto, si dimostra invece un valido corridore.
Veramente quando ci sono più wildcard girano più soldi e le Professional italiane erano molto più forti con il Giro garantito. La prima cosa che uno sponsor ti chiede è "Fai il Giro?"
Potrebbero anche fare una cosa simile ai posti per le nazionali minori ai mondiali: 4-6 corridori invece che 8 e dai la possibilità di partecipare a qualche squadra in più
Meglio allora ridurre di un'unità per tutti che confronti ad armi impari, specie in un GT


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Re: Sponsor, questi sconosciuti

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Stylus ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 12:44 Sono complessivamente molto d'accordo con il post di Tranchée, penso però solamente ad un effetto collaterale dell'aumento degli inviti disponibili a livello Professional sulle nostre squadre nostrane, conseguenza già vissuta dopo la riduzione delle squadre italiane: l'impoverimento tecnico delle squadre professional italiane.
Quello che è successo nelle nostre squadre italiane in questi anni è che spesso hanno rinunciato ad un minimo ciclomercato competitivo perché consapevoli di avere una wild card al giro praticamente assicurata in nome della propria nazionalità, con tanto di sommosse popolari nelle rare occasioni in cui sono state escluse a favore di squadre straniere più competitive (fatto che non è si è poi infatti più verificato). Con 7 wildcard Bardiani Androni, Kometa e il futuro ritorno degli ex scinto boys possono continuare ad ingaggiare Puzzonio, il figlio del Sindaco e l'amatore pagante che tanto al Giro ci vanno comunque. Non serve dire "basta avere un direttore del Giro più autoritario" che tanto ormai non si contano più le volte in cui tutta l'Italia ciclistica ha fatto scudo quando una nostra professional è stata esclusa per una straniera.
Non sono d'accordo su questo punto. La garanzia di partecipazione permette di pianificare in modo corretto. Se ogni anno non sai cosa ti aspetta è difficile fare spese che non sei sicuro di poter sostenere. Le squadre World Tour hanno tutte le garanzie del caso e non mi pare che facciano una gara al ribasso.


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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Winter ha scritto: sabato 22 gennaio 2022, 9:04
aitutaki1 ha scritto: venerdì 21 gennaio 2022, 14:12 Certo per poter investire qualche milione occorre avere un fatturato congruo, o utili molto elevati, dato che lo metti a passivo.
Come ordine di grandezza impossibile per Assos, che infatti è partner tecnico e co-sponsor.
Infatti vediamo i brand più vari, da quelli per cui è una goccia nel mare della promozione, a scelte strategiche da parte da chi non ha
vincoli, kazaki e arabi.
Gioca sicuramente un ruolo l' affezione al mezzo promozionale, con tante presenze storiche e radicate (per fortuna) non ultima la
Movistar ad esempio, nel piccolissimo lo vediamo anche nelle formazioni italiane, girano nomi ricorrenti.
Ma non pensiamo che chi ha lo sponsor forte (o solido se preferisci) abbia avuto un colpo di fortuna (dimentichiamoci almeno in parte i casi degli investimenti statali). Si tratta di proporre visibilità e a volte dare un' impronta ad un marchio, evidentemente la squadra sud africana è mal posizionata sul mercato, offre poco per quello che chiede.
Ci saranno 1000 motivi , altre squadre saranno più competitive, avranno maggior legame con la base di interesse dello sponsor, faranno o saranno protagonisti in corse più appetibili, etc etc ma di fatto domanda e offerta non si sono incontrate.
Puoi prenderne atto e agire di conseguenza, oppure affidarti ad avventure come quella occorsa.
Capitolo merchandising, i baschi hanno anche un'identità locale direi unica mi pare facciano caso a parte, sicuramente da esplorare e incrementare. Senza nemmeno fare conti precisi direi che non risolva la copertura di una squadra WT, a maggior ragione per un team che non abbia top riders a fare da traino.
In più da 25 anni si porta la croce dell' etichetta ciclismo=doping, in particolar modo in Italia per i noti motivi.
vado ot
se vuoi lanciarti nel mondo NFT con un occhio alla charity : (ma non ti faccio da broker :bll: )
https://opensea.io/collection/benftcienza
1) Euskadi , chiaramente il budget non lo fai con il merchandising (sarebbe un miracolo fare l'un decimo del budget..)
pero' crei nuovi introiti
Per me l'ideale per le squadre di ciclismo.. è uno sponsor statale.. o regionale
radicato nel territorio
tipo regione lombardia , toscana , veneto ecc
2) il grosso problema.. son le spese eccessive per gli stipendi (che il forum.. non condivide..)
se i tre piu' grossi stipendi del ciclismo.. prendono come il budget (totale non stipendi..) di 10 squadre professional.. c'e' qualcosa che non va
il calcio che sembra pieno di diseguaglianze.. non arriva a tanto
3) no niente nft.. (nonostante le tue spiegazioni ;) )
preferisco la borsa (quasi sempre lo stesso titolo terna.. venduto e ricomprato 7 volte in un anno e mezzo.. quando riscende a 6.40.. ricompro)
1) Colpa mia mi sono espresso male, intendevo che il merchandising non possa coprire una quota significativa, ma ripeto potrebbe esserci dello
spazio di crescita.
Mi pare che qualcosina, in italia , arrivi dalle amministrazioni che intendono valorizzare il territorio, però forse valuti (oltre che con l'entusiasmo dell' appassionato) con un minimo di bias dovuto alla regione autonoma e in cui il turismo sia una voce importante di bilancio.
Toscana, Lombardia, Veneto sono forse le regioni con il maggior legame storico , ma anche tante altre problematiche in cui spendere.
2) Ma sono poco confrontabili, il calcio è uno sport di squadra con risultati collettivi, il ciclismo (Movistar a parte) individuali.
Meglio una vita da mediano o da gregario ?
3) Era una provocazione, comunque il ricavato va a medici senza frontiere , quello di trovare una corrispondenza tra la quotazione e il
valore reale (anche in prospettiva naturalmente) del titolo quotato dovrebbe essere il fondamento delle operazioni di borsa,
almeno per un privato che non si dedichi full time al trading.


Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
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Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)

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