FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Bomby
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Tappa X: Assisi > Firenze, P, 189,9 kilometers · +1.602 m. Si riprende dopo il secondo riposo con la terza occasione per i velocisti, sulle orme dei viaggi che Gino Bartali compì tra Firenze, Arezzo, Assisi e viceversa per trasportare i documenti falsi degli ebrei che gli valsero il titolo di Giusto tra le Nazioni. Firenze fu anche un’altra città cruciale nel processo di riconquista dell’Italia. Qui si assestò lungo la Linea Gotica in fronte nell’inverno tra ’44 e ’45. Si arriva a Piazzale Michelangelo in modo da non bloccare la città in un giorno infrasettimanale.
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Tappa XI: Firenze > San Marino, MM, 229,4 kilometers · +6.615 m. Si ricalca la Linea Gotica, andando su e giù per i colli appenninici tra Toscana, Marche e Romagna. Si affrontano, tra le altre, il Passo della Consuma, il Monte Fumaiolo, il Carpegna per arrivare poi a San Marino, che durante la guerra fu neutrale, luogo di rifugio per sfollati ed ebrei, ma che nonostante questo subì un bombardamento britannico sulla scorta di informazioni errate. Questa è la prima di una serie di tappe appenniniche nervose e subdole, irte di tranelli tra strade strette e tortuose per chi volesse vincere il giro a Milano.
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Tappa XII: Ravenna > Fossoli, P, 169,7 kilometers · +568 m. Si attraversa la pianura emiliano-romagnola in una delle poche tappe dedicate ai velocisti. Si parte da Ravenna, che nell’inverno ’44 fu conquistata dagli alleati: qui si attestò la linea Gotica, e furono attive molte formazioni partigiane nonostante la difficoltà del terreno per quel tipo di guerriglia. Si transita da Ferrara, una delle città culla del fascismo e dove la popolosa comunità ebrea venne decimata. Si passa poi il Panaro, dove si attestò il fronte tra 21 e 22 aprile ’45 dopo la liberazione delle città lungo la via Emilia; i tedeschi erano in fuga e molti annegarono nel tentativo di oltrepassare il Po in piena. Si arriva a Fossoli, dove aveva sede uno dei campi di transito utilizzati dai tedeschi per smistare i deportati verso i campi di concentramento e sterminio nelle aree occupate. Lo stesso campo di Fossoli fu poi riutilizzato da Don Zeno Saltini per impiantarvi la propria comunità (Nomadelfia) dedita all’accoglienza degli orfani di guerra.
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Bomby
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Tappa XIII: Nonantola (Villa Emma) > Montefiorino, MM, 152,4 kilometers · +3.860 m. Prima di una serie di tre tappe consecutive nervose e non particolarmente lunghe a cavallo degli appennini modenese, toscano e ligure. Si parte da Nonantola, da Villa Emma, dove numerosi Ebrei trovarono rifugio nell’Italia occupata. Si va poi su e giù per le salitelle appenniniche per poi affrontare il Passo di Venano, 9,6 km al 9,6% per arrivare poi a Montefiorino, nota repubblica partigiana indipendente che visse nell’estate del ’44. L’ultima salita offre l’occasione agli uomini di classifica di dare battaglia; il tratto di discesa dopo lo scollinamento si potrebbe assistere ad un avvincente inseguimento da parte di chi ha perso terreno.
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Tappa XIV: Pavullo nel Frignano > Sant’Anna di Stazzema, MM, 159 kilometers · +4.177 m. Dall’appennino modenese si torna in Toscana, nelle montagne della Versilia. SI arriva a Sant’Anna di Stazzema, uno dei luoghi-simbolo, teatro di una delle stragi efferate che i nazifascisti compirono nei territori occupati. Tra le altre, questa forse è una tappa più adatta alle fughe che alla lotta per la Maglia Rosa, anche se qualche scaramuccia potrebbe sempre avere luogo.
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Tappa XV: La Spezia > Genova, MM, 181,5 kilometers · +4.900 m. Tappa interamente ligure, da La Spezia, transitando per le Cinque Terre e l’Appennino interno, a Genova. Si continuano a percorrere i luoghi della Resistenza tra costa ed entroterra. La vetta dell’ultima salita del Monte Fasce, la più dura, è a 20 km dalla conclusione in centro a Genova, che viene raggiunta dopo 6-7 km di falsopiano e 10 di ripida discesa. La conclusione è in Viale XX settembre a Genova, in leggera salita. Ultima tappa della seconda settimana, il giorno dopo è atteso il riposo. Questo penultimo weekend potrebbe essere interlocutorio dal punto di vista degli uomini di classifica; va comunque detto che il terreno per far danni c’è: le strade appenniniche sono piene di trabocchetti e si incontrano tratti di salita anche piuttosto duri; le discese hanno in genere una sede stradale stretta e tortuosa e nel disegno delle tappe si incontrano pochi tratti di falsopiano o pianura in cui gli inseguitori possano organizzarsi.
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Bomby
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Tappa XVI: Menton > Sestriere, AM, 272,8 kilometers · +7.064 m. Questo è il Tappone alpino del Giro, dalla lunghezza e dal dislivello monstre: si parte dalla costa tirrenica e si attraversano tutte le alpi. Menton(e) fu sostanzialmente l’unica conquista italiana nel giugno del ’40 dopo l’entrata in guerra dell’Italia. Si risale lungo la val Roja, che fu a lungo contestata e che fu una tra le perdite territoriali in conseguenza del nostro intervento bellico. Lungo la valle si arenò l’avanzata italiana (ammazza che pippe). Scavallato il Colle di Tenda attraverso il traforo, si scende sino a Borgo San Dalmazzo. Da Rossana si inizia l’eterna scalata al Colle dell’Agnello dove si torna in Francia: qui si affrontano Izoard e Monginevro, dove si rientra in Italia, arrivando a Sestriere con un arrivo in salita. Si ripercorre sostanzialmente il fronte delle Alpi Occidentali. Le salite affrontate non credo abbiano bisogno di presentazioni, fanno parte del mito del ciclismo: spazio per fare danni, anche per attacchi a lunga gittata, c’è. Sul Tenda e sull’Agnello si possono cuocere per bene gli avversari per poi tentare il tutto per tutto sull’Izoard, oppure si può tentare l’attacco un poco più in là nelle ultime salite. La lunghezza e la quota potrebbero mettere in difficoltà più di qualcuno.
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Tappa XVII: Pinerolo > Alba, MM, 183,6 kilometers · +3.342 m. Tappa nei luoghi della Resistenza piemontese, su e giù per le colline delle Langhe che furono teatro dell’epopea partigiana, anche in senso letterario. Di fatto si attraversano tanti dei luoghi che oggi fanno parte degli itinerari storico-letterari della Resistenza, con i luoghi raccontati da Pavese e colleghi A parte la lunghezza (che comunque è di oltre 180 km, dopo il giorno precedente non sono bruscolini), il terreno assomiglia a quello di una classica, con salite dure ma non troppo e ravvicinate. Altra tappa, come tante, fertile per imboscate e sorprese.
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Tappa XVIII: Asti > Domodossola, P, 186,6 kilometers · +1.507 m. Attraverso le ultime propaggini del Monferrato, si passa per il paese natio del Maresciallo Badoglio e si attraversa la pianura vercellese per poi risalire la Val d’Ossola ed arrivare a Domodossola. Si raggiunge la capitale di un’altra Repubblica Partigiana (in questo caso, una repubblica bianca) sfiorando le sponde del Lago d’Orta. Ultima tappa prima di quella conclusiva dedicata ai velocisti, occasione ghiottissima: la fuga dovrebbe partire sfruttando le collinette all’inizio della tappa, dilatare il vantaggio nel tratto in pianura; le strade, nel finale, sono però ampie e rettilinee, e il gruppo dovrebbe avere gioco facile nel concludere con successo l’inseguimento.
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Bomby
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Tappa XIX: Locarno > Foppolo, AM, 200,9 kilometers · +4.940m. Il finesettimana conlcusivo si apre con la partenza dalla Svizzera, da Locarno, lungo il Lago Maggiore. Si affronta in partenza il Monte Ceneri, buono per far partire la fuga del mattino. Un paio di salite di riscaldamento in Valcamonica per poi affrontare l’ascesa al Passo San Marco dal versante più duro e lungo, 25,8 km al 6,7%; si scende in Val Brembana per poi risalire a Foppolo.
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Tappa XX: San Pellegrino Terme > Aprica, AM, 204,5 kilometers · +6.655 m. Secondo e ultimo tappone alpino, più breve del precedente, con meno dislivello positivo, ma con salite molto più dure: dopo una partenza da subito in salita, Presolana, Vivione, Monte Padrio, Mortirolo da Mazzo, Aprica. C’è tutto lo spazio per allontanare i gregari e gli uomini di mezza classifica sulle salite iniziali per poi consentire lo scontro frontale tra gli uomini di classifica sul Mortirolo e l’inseguimento sull’Aprica. Questa tappa potrebbe essere una di quelle dove si vedono corridori dispersi ad ogni cantone, dopo 3 settimane di tappe insidiose, magari non durissime, ma in cui occorre sempre stare all’erta e si è chiamati a sforzi continui ed irregolari. Il cronoman che ha guadagnato nella ormai lontana crono di Roma sulle salite più dure non potrà fare altro che difendersi, e non è difficile prevedere crisi devastanti, qui o nelle tappe precedenti. Il Giro per la classifica sostanzialmente finisce qui.
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Tappa XXI: Dongo > Milano (Piazzale Loreto), P, 121 kilometers · +623 m. Passerella finale lungo le sponde del Lago di Como, si parte da Dongo e si arriva a Milano, in Piazzale Loreto, località anche qui non scelte a caso. Sono quelle in cui la vicenda umana di Mussolini si concluse, in un modo che probabilmente non accontentò né gli Americani, né parte dei partigiani, che speravano in un processo pubblico al duce. In piazzale Loreto, dove diversi partigiani vennero messi a morte, il corpo suo e dell’amante fu appeso e offeso. Questa vendetta, il mancato processo, probabilmente inevitabile, diede l’inizio ad un processo di rimozione, di rinnegazione del passato fascista dell’Italia, di una mancata discussione in merito alle nostre colpe. Gli effetti di questa non elaborazione si riverberano ancora 75 anni di distanza.
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Trullo
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Bel giro, forse poche occasioni per i velocisti


Bomby
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Montecassino in teoria doveva essere per velocisti, non mi ricordavo che la salita finale fosse così dura. Però era uno dei punti fermi del mio giro e quindi sono andato avanti con la mia idea, i velocisti hanno altre occasioni.


Admin
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Bel Giro in tutti i sensi. :clap: :clap: :clap:


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
albopaxo
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Iscritto il: mercoledì 26 ottobre 2016, 8:31

Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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L'unica tappa che non mi convince è quella del Sestriere, come lunghezza e come partenza


Giro 2017: tappe 3 e 18
Giro 2018: tappa 17
Vuelta 2017: tappa 11
Tour de Yorkshire 2018
Tour2020: tappe 3 e 11
Tour2020: Classifica Generale
Tour2022: tappa 18
Fantamatusa
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Admin ha scritto: mercoledì 29 aprile 2020, 21:32 Bel Giro in tutti i sensi. :clap: :clap: :clap:
Mi associo :clap: :clap: :clap:

Però manca un omaggio a Ortona.
In generale la linea Gustav meriterebbe una tappa in più oltre a quella di Montecassino.
Soprattutto la parte abruzzese sconta la mancanza di cantori per cui pochissimo si sa di cosa accadde in quelle zone.

Ad esempio della battaglia di Ortona sono riuscito a sapere qualcosa in più grazie a un documentario prodotto dalla tv canadese.


Bomby
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Grazie mille per i complimenti!

Purtroppo non sempre è facile inserire tutti gli spunti che la storia e il tema possono suggerire nel disegno del tracciato, quindi inevitabilmente qualcosa rimane fuori. Si può tentare una variante, se avete qualche località da suggerire nel nord-est del paese. Sinceramente mi sono venute in mente poche località legate alla guerra o alla resistenza, se non nel Friuli-Venezia Giulia.


Basso
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Bomby ha scritto: giovedì 30 aprile 2020, 11:35 Grazie mille per i complimenti!

Purtroppo non sempre è facile inserire tutti gli spunti che la storia e il tema possono suggerire nel disegno del tracciato, quindi inevitabilmente qualcosa rimane fuori. Si può tentare una variante, se avete qualche località da suggerire nel nord-est del paese. Sinceramente mi sono venute in mente poche località legate alla guerra o alla resistenza, se non nel Friuli-Venezia Giulia.
Ce ne sono a iosa e la Resistenza veneta è stata probabilmente la più attiva nell'intero paese, guidata al vertice da tre personalità avanzate tanto culturalmente quanto moralmente come Concetto Marchesi (rettore dell'Università di Padova, ateneo che ha poi ricevuto la medaglia d'oro per la Resistenza) - Marchesi che poi sarà fondamentale nella pulizia lessicale delle Costituzione, lui latinista e membro alla Costituente, Egidio Meneghetti (rettore di UniPd nel dopoguerra e luminare di farmacologia) e Silvio Trentin (uno dei creatori del diritto amministrativo italiano, padre del futuro segretario della CGIL Bruno)

Queste le sole località del vicentino

- Vicenza, città decorata con la medaglia d'oro (inciso: è l'unico comune tra i quasi 8000 d'Italia ad avere due medaglie d'oro al valor militare, l'altro per il Risorgimento, ed è l'unico comune che non ha il Gonfalone ma ha il Tricolore come bandiera), epicentro di tutte le attività con personalità come Fraccon, Meneghello, Parise, Rumor, Soldà al comando
- Bassano del Grappa, città decorata con la medaglia d'oro e teatro di eccidio il 26 settembre 1944 con 31 persone impiccate dalle SS, con i corpi lasciati esposti per giorni
- Recoaro Terme, nella cui frazione Borga avvenne l'11 giugno 1944 la fucilazione di 17 civili da parte delle SS come rappresaglia
- Valdagno, città in cui il 3 luglio 1944 si registrarono 7 fucilazione da parte dell'esercito tedesco come rappresaglia
- Malga Zonta, località nell'Altopiano di Asiago al confine tra Veneto e Trentino (sul Passo Coe), dove il 12 agosto 1944 14 partigiani e 3 malgari vennero fucilati da tedeschi e repubblichini
- Valdastico, nella cui frazione Pedescala avvenne una delle stragi meno note ma più cruente sull'intero suolo italico: a guerra già finita, tra il 30 aprile e il 2 maggio 1945, le truppe tedesche in ritirata uccisero 82 persone

Poi ancora Schio, Conco, Romano d'Ezzelino, solo per limitarci alle storie più note :)


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
Bomby
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Grazie Basso, purtroppo la resistenza è un argomento di cui si parla tanto ma di cui spesso si sa poco. Ed è un argomento talmente tanto distribuito sul territorio da essere frammentato, e spesso occorre vivere nei luoghi per conoscere alcune delle tante vicende eroiche e tragiche della guerra.


Erinnerung
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Il topic delle salite del Giro d'Italia mi ha fatto venire voglia di immaginare dei percorsi..
Partendo dall'idea della tappa di Feltre che chiudeva le frazioni alpine dell'anno scorso ho buttato giù una frazione dolomitica corta e cattiva (4800 m di dislivello in 145 Km)..che potrebbe benissimo essere una tappa decisiva della seconda o terza settimana..
Cima di Campo come riscaldamento, poi il lunghissimo Manghen, il terribile Passo di Pampeago per la bagarre dei big e per finire i 6 Km del Lavazè per dilatare i distacchi..

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Brakko
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Anche a me il topic delle salite ha fatto venire voglia di disegnare un tappone dolomitico e anche di iscrivermi al forum :D
Comincio quindi con un lungo post su un percorso immaginario, sperando di poter presto commentare anche il ciclismo "reale".

Quello che ho immaginato è un tappone che parte e si conclude in Valgardena. Problemi per Vegni a trovare chi finanzia non dovrebbero essercene... :dollar:
I panorami sono straordinari e la tappa unirebbe contenuti tecnici e paesaggistici eccezionali :drool:
Sfrutta molte delle salite già segnalate in vecchi post, ma con una combinazione che non mi sembra di aver visto e un finale (credo) inedito.

Dopo il breve passo Pinei (4 km irregolari) e la lunga discesa su Prato Isarco c'è probabilmente la salita più dura di giornata: il passo Nigra salendo da Brié (segnalato recentemente da Patate in un altro topic), lungo 18 km e durissimo a tratti per quasi 1500 metri di dislivello! Salita con un panorama impareggiabile sulle torri del Vajolet e il Catinaccio. Dopo il falsopiano che conduce al passo di Costalunga, si scende in Val di Fassa fino a Moena, da dove si impocca la strada per il passo San Pellegrino: 11km abbastanza facili che portano a sconfinare in Veneto.
Da lì la lunga discesa per Caprile, da dove inizia il secondo totem di giornata, il passo Giau che presenta, dopo Selva di Cadore, quasi 10 km di ascesa costanti al 10%. Rapida discesa verso Cortina, ma a Pocol si gira verso il Falzarego. Come nel 2016, con il bel duello fra Kruijswijk, Chaves e Nibali. Altri panorami mozzafiato su Tofane e Cinque Torri. Questa volta al Falzarego non si prosegue verso la val Badia, ma si torna a scendere verso Caprile, da dove si imbocca la terza salitona della tappa: il mitico Fedaia (nota: nella flammerouge ho usato la statale, ma preferirei nettamente si passasse dai Serrai ;) ). La definizione Regina delle Dolomiti non vale solo per la Marmolada in quanto montagna, ma anche per questa fantastica salita, cui tutti gli appassionati sono rimasti affezionati dal 1998. Da lì si segue quella tappa... discesa su Canazei e risalita al Passo Sella: rispetto alle precedenti sembra facile, ma dopo il bivio per il Pordoi e la piana del Rifugio Monti Pallidi le pendenze aumentano. Lo sguardo punta all'insù: stupenda la vista della val di Lasties, ma ci si può anche deprimere vedendo la cima ancora lontana...
Dal passo Sella il panorama si apre: a sinistra la Città dei Sassi e il Sassolungo; a destra le Torri del Sella. Paradiso per rocciatori, sciatori, ciclisti; insomma per tutti! :D
Ultima discesa di giornata: nel '98 ci si fermava a Selva, qui si scende ancora qualche kilometro fino a Santa Cristina. Lì si gira a sinistra e dalla stazione a valle della seggiovia di Monte Pana iniziano gli ultimi terribili duemila metri, con pendenze costantemente superiori al 10%. Il ritardo di chi è rimasto indietro può solamente crescere esponenzialmente...
L'arrivo è scenografico, con le Odle alle spalle e il Sassolungo che appare di fronte nella sua forma più classica di pandoro :D L'ampio parcheggio garantirebbe spazio sufficiente per allestire l'arrivo.
In tutto 220 km per quasi 6500 metri di dislivello senza un metro di riposo. Che ne dite? (spero di non essere stato logorroico :) )

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Ps. le quote sono leggermente sbagliate perché mi sa che ho leggermente sbagliato a mettere i GPM sulla mappa...


TASSO
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Brakko ha scritto: giovedì 4 giugno 2020, 16:31 Anche a me il topic delle salite ha fatto venire voglia di disegnare un tappone dolomitico e anche di iscrivermi al forum :D
Comincio quindi con un lungo post su un percorso immaginario, sperando di poter presto commentare anche il ciclismo "reale".

Quello che ho immaginato è un tappone che parte e si conclude in Valgardena. Problemi per Vegni a trovare chi finanzia non dovrebbero essercene... :dollar:
I panorami sono straordinari e la tappa unirebbe contenuti tecnici e paesaggistici eccezionali :drool:
Sfrutta molte delle salite già segnalate in vecchi post, ma con una combinazione che non mi sembra di aver visto e un finale (credo) inedito.

Dopo il breve passo Pinei (4 km irregolari) e la lunga discesa su Prato Isarco c'è probabilmente la salita più dura di giornata: il passo Nigra salendo da Brié (segnalato recentemente da Patate in un altro topic), lungo 18 km e durissimo a tratti per quasi 1500 metri di dislivello! Salita con un panorama impareggiabile sulle torri del Vajolet e il Catinaccio. Dopo il falsopiano che conduce al passo di Costalunga, si scende in Val di Fassa fino a Moena, da dove si impocca la strada per il passo San Pellegrino: 11km abbastanza facili che portano a sconfinare in Veneto.
Da lì la lunga discesa per Caprile, da dove inizia il secondo totem di giornata, il passo Giau che presenta, dopo Selva di Cadore, quasi 10 km di ascesa costanti al 10%. Rapida discesa verso Cortina, ma a Pocol si gira verso il Falzarego. Come nel 2016, con il bel duello fra Kruijswijk, Chaves e Nibali. Altri panorami mozzafiato su Tofane e Cinque Torri. Questa volta al Falzarego non si prosegue verso la val Badia, ma si torna a scendere verso Caprile, da dove si imbocca la terza salitona della tappa: il mitico Fedaia (nota: nella flammerouge ho usato la statale, ma preferirei nettamente si passasse dai Serrai ;) ). La definizione Regina delle Dolomiti non vale solo per la Marmolada in quanto montagna, ma anche per questa fantastica salita, cui tutti gli appassionati sono rimasti affezionati dal 1998. Da lì si segue quella tappa... discesa su Canazei e risalita al Passo Sella: rispetto alle precedenti sembra facile, ma dopo il bivio per il Pordoi e la piana del Rifugio Monti Pallidi le pendenze aumentano. Lo sguardo punta all'insù: stupenda la vista della val di Lasties, ma ci si può anche deprimere vedendo la cima ancora lontana...
Dal passo Sella il panorama si apre: a sinistra la Città dei Sassi e il Sassolungo; a destra le Torri del Sella. Paradiso per rocciatori, sciatori, ciclisti; insomma per tutti! :D
Ultima discesa di giornata: nel '98 ci si fermava a Selva, qui si scende ancora qualche kilometro fino a Santa Cristina. Lì si gira a sinistra e dalla stazione a valle della seggiovia di Monte Pana iniziano gli ultimi terribili duemila metri, con pendenze costantemente superiori al 10%. Il ritardo di chi è rimasto indietro può solamente crescere esponenzialmente...
L'arrivo è scenografico, con le Odle alle spalle e il Sassolungo che appare di fronte nella sua forma più classica di pandoro :D L'ampio parcheggio garantirebbe spazio sufficiente per allestire l'arrivo.
In tutto 220 km per quasi 6500 metri di dislivello senza un metro di riposo. Che ne dite? (spero di non essere stato logorroico :) )

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Ps. le quote sono leggermente sbagliate perché mi sa che ho leggermente sbagliato a mettere i GPM sulla mappa...
BELLA BELLA E IMPOSSIBILE !!!!!! :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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TASSO ha scritto: giovedì 4 giugno 2020, 17:42
Brakko ha scritto: giovedì 4 giugno 2020, 16:31 Anche a me il topic delle salite ha fatto venire voglia di disegnare un tappone dolomitico e anche di iscrivermi al forum :D
Comincio quindi con un lungo post su un percorso immaginario, sperando di poter presto commentare anche il ciclismo "reale".

Quello che ho immaginato è un tappone che parte e si conclude in Valgardena. Problemi per Vegni a trovare chi finanzia non dovrebbero essercene... :dollar:
I panorami sono straordinari e la tappa unirebbe contenuti tecnici e paesaggistici eccezionali :drool:
Sfrutta molte delle salite già segnalate in vecchi post, ma con una combinazione che non mi sembra di aver visto e un finale (credo) inedito.

Dopo il breve passo Pinei (4 km irregolari) e la lunga discesa su Prato Isarco c'è probabilmente la salita più dura di giornata: il passo Nigra salendo da Brié (segnalato recentemente da Patate in un altro topic), lungo 18 km e durissimo a tratti per quasi 1500 metri di dislivello! Salita con un panorama impareggiabile sulle torri del Vajolet e il Catinaccio. Dopo il falsopiano che conduce al passo di Costalunga, si scende in Val di Fassa fino a Moena, da dove si impocca la strada per il passo San Pellegrino: 11km abbastanza facili che portano a sconfinare in Veneto.
Da lì la lunga discesa per Caprile, da dove inizia il secondo totem di giornata, il passo Giau che presenta, dopo Selva di Cadore, quasi 10 km di ascesa costanti al 10%. Rapida discesa verso Cortina, ma a Pocol si gira verso il Falzarego. Come nel 2016, con il bel duello fra Kruijswijk, Chaves e Nibali. Altri panorami mozzafiato su Tofane e Cinque Torri. Questa volta al Falzarego non si prosegue verso la val Badia, ma si torna a scendere verso Caprile, da dove si imbocca la terza salitona della tappa: il mitico Fedaia (nota: nella flammerouge ho usato la statale, ma preferirei nettamente si passasse dai Serrai ;) ). La definizione Regina delle Dolomiti non vale solo per la Marmolada in quanto montagna, ma anche per questa fantastica salita, cui tutti gli appassionati sono rimasti affezionati dal 1998. Da lì si segue quella tappa... discesa su Canazei e risalita al Passo Sella: rispetto alle precedenti sembra facile, ma dopo il bivio per il Pordoi e la piana del Rifugio Monti Pallidi le pendenze aumentano. Lo sguardo punta all'insù: stupenda la vista della val di Lasties, ma ci si può anche deprimere vedendo la cima ancora lontana...
Dal passo Sella il panorama si apre: a sinistra la Città dei Sassi e il Sassolungo; a destra le Torri del Sella. Paradiso per rocciatori, sciatori, ciclisti; insomma per tutti! :D
Ultima discesa di giornata: nel '98 ci si fermava a Selva, qui si scende ancora qualche kilometro fino a Santa Cristina. Lì si gira a sinistra e dalla stazione a valle della seggiovia di Monte Pana iniziano gli ultimi terribili duemila metri, con pendenze costantemente superiori al 10%. Il ritardo di chi è rimasto indietro può solamente crescere esponenzialmente...
L'arrivo è scenografico, con le Odle alle spalle e il Sassolungo che appare di fronte nella sua forma più classica di pandoro :D L'ampio parcheggio garantirebbe spazio sufficiente per allestire l'arrivo.
In tutto 220 km per quasi 6500 metri di dislivello senza un metro di riposo. Che ne dite? (spero di non essere stato logorroico :) )

Immagine
Ps. le quote sono leggermente sbagliate perché mi sa che ho leggermente sbagliato a mettere i GPM sulla mappa...
BELLA BELLA E IMPOSSIBILE !!!!!! :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
Cosa sono 7000 m di dislivello? Il sogno proibito di Zomegnan! 😂

Edit: ah l'hai scritto in fondo! Solo 6500!..
Mi sembra fin più dura di Gardeccia 2011..


maurofacoltosi
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Ho disegnato un giro dedicato ai corridori meridionali che hanno vinto tappe al Giro o vestito la maglia rosa (dal Lazio in giù). Totalmente saltata stavolta è l'Italia centrale. Una particolarità di questo percorso sono le due crono individuali consecutive

https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/15204


Mauro Facoltosi
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Maìno della Spinetta
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Stuzzicato dalla provincia di Cuneo che vorrebbe valorizzare le vallate laterali, e immaginando uno sforzo di valorizzazione del Fauniera verso l'introduzione stabile tra le icone del giro dei prossimi 15 anni, ho immaginato una Pinerolo-Terme di Valdieri. Dislivello OK, in linea con altri tapponi recenti del Giro, lunghezza OK, tipica da tappone insomma, monstre ma non impossibile. L'ho fatta mettendo strade OK, alcune strette ma nulla di impossibile, con partenza da Pinerolo dopo una tappa insidiosa di un venerdì di fine Giro (Sestriere+Jafferau?).

Si parte con abbondante pianura infarcita di strappetti e con due sprint intermedi: fuga garantita, chi ha la maglia Verde e chi ha quella Azzurra si troveranno a battagliare, chi sul Colletto di Paesana, chi sul Colletto di Isasca, le ruote veloci a Saluzzo e Sampeyre. Qualche gregario di lusso verrà mandato davanti. Primo rifornimento a Melle, per ricaricarsi dopo ca. 80 km di corsa. A Sampeyre inizia un'altra tappa: prima categoria impegnativa, mai affrontato al Giro da quel versante, sono 15,5 km all'8,5 %medio, ma chi ha fatto quella salita sa che la prima metà è mortale, e poi due gradoni asfissianti caratterizzano la parte prima del Colle. Non è da escludere un passo falso tra altura e durezza poco prima del Colle. Lunga e tortuosa discesa salutando i pascoli d'altura e tanti paesini di Malgari. A Stroppo si riprende la Valle Maira, su strada ampia e piatta. Passaggio per il centro meraviglioso di Dronero, e sul ponte medievale che passa il Maira, e via a salire verso Montemale. La salita è diversa da quella già proposta in passato negli ultimi km, dove si va verso la Piatta di Montemale, 200m di salita in più, GPM tipico della Fausto Coppi. Nella discesa non si va subito verso la Valle Grana, ma si aggiunge un dentello visitando un paio di altri paesini, prima di scendere su Monterosso, dove i corridori avranno un secondo rifornimento. A questo punto la fuga sarà polverizzata, e il gruppo dei migliori ben assottigliato. Solo che a Pradleves mancherà il Fauniera, praticamente un Mortirolo in altura, l'interminabile discesa dal Vallone dell'Arma, con alcuni rettilinei con curve in appoggio dove solo chi ha pelo ne esce indenne, e poi il rientro in pianura. La Madonna del Colletto, breve e con tutta questa salita nelle gambe durissima (6km quasi al 9%), deciderà probabilmente i duelli che contano, dove chi ne avrà potrà forzare, e chi non ne avrà naufragare. La pianura in Valle Gesso e l'ascesa finale, già sperimentata dal Giro parecchi anni fa, delineranno le posizioni: 7 km di ascesa, la prima metà sotto al 5%, la seconda metà, 3 km finali, sempre attorno al 7%. Arrivo al parcheggione delle Terme, non si risalirebbe fino a fine valle insomma.
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Variazione rispetto alla precedente, con le stesse premesse.

In partenza il durissimo Montoso di Landa e Lopez, con discesa messa a nuovo va sfruttato.

Poi il serpeggiare tra valli e colletti (Paesana e Isasca) prima dell'impegnativa salita al Santuario di Valmala e della tortuosissima discesa su Rossana. Passaggio in valle Maira, a Dronero, il dentone di Montemale, e poi il Fauniera in versione ridotta 2003 dell'Esischie. La discesa è molto tortuosa, al momento ha due pezzi con la massicciata al posto dell'asfalto, ma il Giro sarebbe l'occasione di una sistemata. Arrivati a Vernetti si passa il Marmora e si risale da Canosio nel Vallone di Preit. Poco dopo Canosio un km micidiale, punte al 15%, apre la fase finale della tappa. La pendenza torna più umana ma finisce la vegetazione e il panorama di apre sulla Meja e sulla valle sottostante. Ai meno 3 nuova rasoiata, e per 2 km si sta attorno al 10%. Il finale arriva improvviso, sull'altopiano del Gardetta, e la Rocca la Meja a dominare sulla sinistra.
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 10 giugno 2020, 15:27 Variazione rispetto alla precedente, con le stesse premesse.

In partenza il durissimo Montoso di Landa e Lopez, con discesa messa a nuovo va sfruttato.

Poi il serpeggiare tra valli e colletti (Paesana e Isasca) prima dell'impegnativa salita al Santuario di Valmala e della tortuosissima discesa su Rossana. Passaggio in valle Maira, a Dronero, il dentone di Montemale, e poi il Fauniera in versione ridotta 2003 dell'Esischie. La discesa è molto tortuosa, al momento ha due pezzi con la massicciata al posto dell'asfalto, ma il Giro sarebbe l'occasione di una sistemata. Arrivati a Vernetti si passa il Marmora e si risale da Canosio nel Vallone di Preit. Poco dopo Canosio un km micidiale, punte al 15%, apre la fase finale della tappa. La pendenza torna più umana ma finisce la vegetazione e il panorama di apre sulla Meja e sulla valle sottostante. Ai meno 3 nuova rasoiata, e per 2 km si sta attorno al 10%. Il finale arriva improvviso, sull'altopiano del Gardetta, e la Rocca la Meja a dominare sulla sinistra.

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Proprio ieri pensavo alla possibilità di questa accoppiata! Com'è la strada per arrivare in cima?


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Patate ha scritto: mercoledì 10 giugno 2020, 15:39
Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 10 giugno 2020, 15:27 Variazione rispetto alla precedente, con le stesse premesse.

In partenza il durissimo Montoso di Landa e Lopez, con discesa messa a nuovo va sfruttato.

Poi il serpeggiare tra valli e colletti (Paesana e Isasca) prima dell'impegnativa salita al Santuario di Valmala e della tortuosissima discesa su Rossana. Passaggio in valle Maira, a Dronero, il dentone di Montemale, e poi il Fauniera in versione ridotta 2003 dell'Esischie. La discesa è molto tortuosa, al momento ha due pezzi con la massicciata al posto dell'asfalto, ma il Giro sarebbe l'occasione di una sistemata. Arrivati a Vernetti si passa il Marmora e si risale da Canosio nel Vallone di Preit. Poco dopo Canosio un km micidiale, punte al 15%, apre la fase finale della tappa. La pendenza torna più umana ma finisce la vegetazione e il panorama di apre sulla Meja e sulla valle sottostante. Ai meno 3 nuova rasoiata, e per 2 km si sta attorno al 10%. Il finale arriva improvviso, sull'altopiano del Gardetta, e la Rocca la Meja a dominare sulla sinistra.

Pinerolo-Gardetta.png
Proprio ieri pensavo alla possibilità di questa accoppiata! Com'è la strada per arrivare in cima?
la strada è stretta ma perfetta. Dopo un paio di km si apre e ha solo lunghi tratti esposti dove l'elicottero riprende 7 km di ascesa. Lo spazio in cima per l'arrivo in senso stretto è poco, ma scesi 200 metri c'è un ampio pianoro con un agriturismo, quindi sfruttando Canosio per le cose ingombranti, e mettendo il resto nello spiazzone dopo il colle, si potrebbe. Non è messo peggio della Planche o del Gardeccia ecco, anzi, direi meglio.


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Ma è asfaltata fino a 2000 metri?

Un paio d anni fa ho portato mia moglie in borgata preit alla locanda degli elfi


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Winter ha scritto: mercoledì 10 giugno 2020, 20:16 Ma è asfaltata fino a 2000 metri?

Un paio d anni fa ho portato mia moglie in borgata preit alla locanda degli elfi
Asfalto fino al colle, poi sterrato da auto da battaglia, non necessariamente 4x4 fino a Gardetta o Valcavera. L'auto di Google Maps si è fermata ai prati dove nei week end d'estate mettono il semaforo rosso, e si sale solo su navetta. Ma si può andare su in BDC su asfalto un po' vetroso, ma senza una buca.

Locanda degli elfi gran posticino... Ho visto che uno dei proprietari ha un problema di salute ed è in vendita. Se qualcuno volesse cambiare vita... :) Locale avviato con camere diffuse, ristorante e vista da fiaba


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Concordo


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Brakko ha scritto: giovedì 4 giugno 2020, 16:31 Anche a me il topic delle salite ha fatto venire voglia di disegnare un tappone dolomitico e anche di iscrivermi al forum :D
Comincio quindi con un lungo post su un percorso immaginario, sperando di poter presto commentare anche il ciclismo "reale".

Quello che ho immaginato è un tappone che parte e si conclude in Valgardena. Problemi per Vegni a trovare chi finanzia non dovrebbero essercene... :dollar:
I panorami sono straordinari e la tappa unirebbe contenuti tecnici e paesaggistici eccezionali :drool:
Sfrutta molte delle salite già segnalate in vecchi post, ma con una combinazione che non mi sembra di aver visto e un finale (credo) inedito.

Dopo il breve passo Pinei (4 km irregolari) e la lunga discesa su Prato Isarco c'è probabilmente la salita più dura di giornata: il passo Nigra salendo da Brié (segnalato recentemente da Patate in un altro topic), lungo 18 km e durissimo a tratti per quasi 1500 metri di dislivello! Salita con un panorama impareggiabile sulle torri del Vajolet e il Catinaccio. Dopo il falsopiano che conduce al passo di Costalunga, si scende in Val di Fassa fino a Moena, da dove si impocca la strada per il passo San Pellegrino: 11km abbastanza facili che portano a sconfinare in Veneto.
Da lì la lunga discesa per Caprile, da dove inizia il secondo totem di giornata, il passo Giau che presenta, dopo Selva di Cadore, quasi 10 km di ascesa costanti al 10%. Rapida discesa verso Cortina, ma a Pocol si gira verso il Falzarego. Come nel 2016, con il bel duello fra Kruijswijk, Chaves e Nibali. Altri panorami mozzafiato su Tofane e Cinque Torri. Questa volta al Falzarego non si prosegue verso la val Badia, ma si torna a scendere verso Caprile, da dove si imbocca la terza salitona della tappa: il mitico Fedaia (nota: nella flammerouge ho usato la statale, ma preferirei nettamente si passasse dai Serrai ;) ). La definizione Regina delle Dolomiti non vale solo per la Marmolada in quanto montagna, ma anche per questa fantastica salita, cui tutti gli appassionati sono rimasti affezionati dal 1998. Da lì si segue quella tappa... discesa su Canazei e risalita al Passo Sella: rispetto alle precedenti sembra facile, ma dopo il bivio per il Pordoi e la piana del Rifugio Monti Pallidi le pendenze aumentano. Lo sguardo punta all'insù: stupenda la vista della val di Lasties, ma ci si può anche deprimere vedendo la cima ancora lontana...
Dal passo Sella il panorama si apre: a sinistra la Città dei Sassi e il Sassolungo; a destra le Torri del Sella. Paradiso per rocciatori, sciatori, ciclisti; insomma per tutti! :D
Ultima discesa di giornata: nel '98 ci si fermava a Selva, qui si scende ancora qualche kilometro fino a Santa Cristina. Lì si gira a sinistra e dalla stazione a valle della seggiovia di Monte Pana iniziano gli ultimi terribili duemila metri, con pendenze costantemente superiori al 10%. Il ritardo di chi è rimasto indietro può solamente crescere esponenzialmente...
L'arrivo è scenografico, con le Odle alle spalle e il Sassolungo che appare di fronte nella sua forma più classica di pandoro :D L'ampio parcheggio garantirebbe spazio sufficiente per allestire l'arrivo.
In tutto 220 km per quasi 6500 metri di dislivello senza un metro di riposo. Che ne dite? (spero di non essere stato logorroico :) )

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Ps. le quote sono leggermente sbagliate perché mi sa che ho leggermente sbagliato a mettere i GPM sulla mappa...
Me la sono sognata stanotte e mi sono svegliato tutto sudato


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Continuo nella mia opera di "Fauniera la montagna del prossimo decennio".
Questa volta la tappa è moderna, come direbbero i giornalisti conformisti quando parlano di tappe nervose e dal chilometraggio non esagerato. Si parte da Mondovì e si costeggiano le strade pedemontane che collegano le valli meridionali dal cuneese, ed alcune delle sue località sciistiche meno conosciute. Dopo il dovuto inchino a Vicoforte, si hanno subito i 10 km impegnativi verso San Giacomo di Roburent - localitò che con la vicina Sant Gréé è il comprensorio dello sci low cost -. Discesa tortuosa e facile risalita a Frabosa Soprana, base di partenza per l'area sci del Mondolé. Lungo falsopiano a scendere, e poi visita alla terza località sciistica, Lurisia, famosa anche per le sue terme, salita ancor più breve e semplice della precedente. Si resta in quota per affrontare alcuni km impegnativi verso Pradeboni, e poi scendere fino a Boves. Qua la tappa cambia faccia: se fino ad adesso squadre e capitani dovevano solo badare a contenere la fuga, col Colletto del Moro, 3 km violentissimi, spesso in doppia cifra, già affrontati nel Giro 2002 prima di LImone, non si può stare nelle retrovie del gruppo. Discesa veloce, rientro sulla Val Vermenagna di Limone Piemonte, svolta in Valle Gesso, e risalita dalla dura Madonna del Colletto, affrontata (in maniera inedita?) dal versante meridionale. Picchiata su Demonte, e risalita del Vallone dell'Arma, prima assoluta al Giro: prima metà docile, con lumghi tratti in contropendenza. Seconda metà molto severa, con pendenze spesso in doppia cifra per un totale di ca. 10 km al 9% medio. Si passa il Colle Valvacavera ma si resta sulla destra in un suggestivo km semi pianeggiante ma ancora in salita tra rocce affilate e panorami vastissimi, fino al Colle della Fauniera. Saluto a Pantani e picchiata severissima nelle pendenze in Valle Grana. A Pradleves la pianura riaccoglie i corridori per pochi km, a monterosso comincia la Piatta di Montemale: 6 km all'8% dove verranno regolati i conti ancora aperti prima della discesa su Dronero, pittoresca cittadina all'imbocco della Valle Maira.
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Chiudo l'excursus Fauniera centrico con la Nizza-Sampeyre, una tappa dal sapore Torrianesco, per la sequenza e la lunghezza.

Qua c'è poco da aggiungere oltre al profilo: il lungo avvicinamento alla Lombarda, la lunghezza della Lombarda, la durezza del Fauniera da Demonte (interminabile, e con 10 km terribili) e il Sampeyre dal Vallone - che un dì sarà riaperto, coi suoi panorami e le sue difficoltà - e la picchiata sul centro più importante della media val Varaita.
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Visto che l'Agnello marcia tra le salite iconiche italiane, ve lo propongo dal versante inedito, quello francese, come salita decisiva di una tappa che si conclude alla stazione intermedia di Sampeyre: Sant'Anna (ovvero, un terzo di Colle Sampeyre). Si sale il classico Sestriere, poi il Monginevro dal lato breve e tosto, Izoard inusuale, lato Briansonnese, e dai 1450 m slm di Vielle-Ville parte la lunga ascesa all'Agnello. Gli ultimi 7 km sempre sopra al 9%, e sempre sopra i 2000 m slm, una vera mazzata. Picchiata in Val Varaita, un po' di falsopiano, e a Sampeyre svolta a destra per gli ultimi 5,5 km di ascesa, abbastanza duri, che portano alla stazione intermedia di Sant'Anna.

GPM:
Sestriere (2° Categoria, 2028 m, 10.0 Km al 5.1%, Km 55.1)
Colle del Monginevro (2° Categoria, 1839 m, 9.1 Km al 5.5%, Km 75.8)
Col d'Izoard (1° Categoria, 2324 m, 18.3 Km al 6.0%, Km 106.6)
Colle dell'Agnello (Hors Catégorie, 2706 m, 20.3 Km al 6.6%, Km 145.8)
Sant'Anna (1° Categoria, 1418 m, 5.3 Km al 8.3%, Arrivo)
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Una tappa che finisse davanti alla Villa di Monza così, o in Piazzale Loreto, con una dozzina di km in più, ci farebbe vedere grandi emozioni (a fine Giro?), e un finale dal sapore antico, con tanta pianura dopo le ALpi come ai vecchi tempi (il rischio Pau dovrebbe essere scongiurato dal Consonno e dal chilometraggio di pianura finale comunque limitato rispetto ai centoni di Pau).
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 1 luglio 2020, 10:09 Una tappa che finisse davanti alla Villa di Monza così, o in Piazzale Loreto, con una dozzina di km in più, ci farebbe vedere grandi emozioni (a fine Giro?), e un finale dal sapore antico, con tanta pianura dopo le ALpi come ai vecchi tempi (il rischio Pau dovrebbe essere scongiurato dal Consonno e dal chilometraggio di pianura finale comunque limitato rispetto ai centoni di Pau).

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:clap: :clap: :clap:

Avevo pensato a qualcosa di simile dopo una penultima tappa con Mortirolo + Aprica, con ripartenza da Sondrio o Morbegno e subito il San Marco con l'ultima parte della tappa (diciamo dalla Valcava in poi) esattamente come la tua.


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 1 luglio 2020, 10:09 Una tappa che finisse davanti alla Villa di Monza così, o in Piazzale Loreto, con una dozzina di km in più, ci farebbe vedere grandi emozioni (a fine Giro?), e un finale dal sapore antico, con tanta pianura dopo le ALpi come ai vecchi tempi (il rischio Pau dovrebbe essere scongiurato dal Consonno e dal chilometraggio di pianura finale comunque limitato rispetto ai centoni di Pau).

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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Nah Brescia non conta..
La vera sfida è trovare un finale alternativo alla passerella finale per un arrivo a Milano.


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Fantamatusa ha scritto: mercoledì 1 luglio 2020, 11:52
La vera sfida è trovare un finale alternativo alla passerella finale per un arrivo a Milano.
Qua invece propongo un contenuto in tutto diverso dal precedente. Si parte forte col San MArco. Poi un lungo nulla, con qualche rilievo (f.lla di Bura), e una tripletta in sequenza decisiva: Fuipiano (6 km finali mai sotto al 9%, molto duri); Valcava (più pedalabile); Consonno (duro duro). Subito il colle Brianza nella versione Scerizza, ancora un paio di muretti ai piedi di Montevecchia, e via... 30 km di biliardo fino a Ple Loreto.
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 1 luglio 2020, 12:36
Fantamatusa ha scritto: mercoledì 1 luglio 2020, 11:52
La vera sfida è trovare un finale alternativo alla passerella finale per un arrivo a Milano.
Qua invece propongo un contenuto in tutto diverso dal precedente. Si parte forte col San MArco. Poi un lungo nulla, con qualche rilievo (f.lla di Bura), e una tripletta in sequenza decisiva: Fuipiano (6 km finali mai sotto al 9%, molto duri); Valcava (più pedalabile); Consonno (duro duro). Subito il colle Brianza nella versione Scerizza, ancora un paio di muretti ai piedi di Montevecchia, e via... 30 km di biliardo fino a Ple Loreto.

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Godrei, una tappa nelle mie zone. Il valcava da Valsecca (primi km tutti al 9/10 %) è molto più tosto che neanche da Capizzone e si evita il piattone di Costa Imagna che spezzerebbe la salita, come nella versione precedente.


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Quando ho visto l'ultima altimetria, senza leggere il testo, ho pensato "ma che Giro di Lombardia sarebbe!"


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Il mio sogno nel cassetto sarebbe valcava da Collepedrino, consono, scerizza, lissolo, parco di Monza pleLoreto. Solo che chi lo sente il concessionario della cava? Un finale sterrato al 9% e poi 70km di battaglia


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Patate ha scritto: mercoledì 1 luglio 2020, 11:39
Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 1 luglio 2020, 10:09 Una tappa che finisse davanti alla Villa di Monza così, o in Piazzale Loreto, con una dozzina di km in più, ci farebbe vedere grandi emozioni (a fine Giro?), e un finale dal sapore antico, con tanta pianura dopo le ALpi come ai vecchi tempi (il rischio Pau dovrebbe essere scongiurato dal Consonno e dal chilometraggio di pianura finale comunque limitato rispetto ai centoni di Pau).

La_Flamme_Rouge_Edolo_Monza.png
Anch'io penso ogni tanto a follie del genere :D
giro-brescia.png
sostituisci il trivigno con il mortirolo
viene una tappa bellissima :cincin:


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Ho provato a esportare la Strade Bianche in Lombardia

https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/362935


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maurofacoltosi ha scritto: domenica 5 luglio 2020, 23:19 Ho provato a esportare la Strade Bianche in Lombardia

https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/362935
Un po' troppo arzigogolato e senza salita per rivaleggiare con la patente toscana - la Brianza offre sterrati belli, penso a Lissolo Montevecchia ma magari c'è di meglio per unire strada larga e bianca e pendenze.

PS RIP Maestro Morricone, se ne va il più grande, uno per cui la nostra epoca sarà ricordata anche tra alcuni secoli.


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 6 luglio 2020, 8:51
maurofacoltosi ha scritto: domenica 5 luglio 2020, 23:19 Ho provato a esportare la Strade Bianche in Lombardia

https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/362935
Un po' troppo arzigogolato e senza salita per rivaleggiare con la patente toscana - la Brianza offre sterrati belli, penso a Lissolo Montevecchia ma magari c'è di meglio per unire strada larga e bianca e pendenze.

PS RIP Maestro Morricone, se ne va il più grande, uno per cui la nostra epoca sarà ricordata anche tra alcuni secoli.
Anche il percorso della Roubaix è arzigogolato per andare a raccattare più tratti di pavè possibili. Intanto ecco la versione veneta della Strade Bianche con finale tra i vigneti del Prosecco

https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/363174


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Il vallone fatto così, in TV, contro le ordinanze? Non vedo il New Jersey di cemento, ma solo una transenna... E l'asfalto è pulito. Ci siamo persi qualcosa?

Lavori tra vernetti e stroppo già avviati. Lavori sul Fauniera programmati...

La riscossa delle strade militari?


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Per un gioco che ho fatto con degli amici ho creato questo giro d'Italia, mi piacerebbe condividerlo con voi.
Alcune regole erano da rispettare:
- Partenza dall'estero
- Libertà di numero tappe a cronometro (anche cronosquadre) ma almeno una Cronoscalata
- il DISLIVELLO (POSITIVO) MASSIMO delle tappe dell'ultima settimana non deve superare il 20.000 m
- DISLIVELLO (POSITIVO) MASSIMO per singola tappa di 5.500 m
- Obbligatoria una Tappa Memoria Alfredo Martini (è il centenario della morte, quindi o una partenza/arrivo nel luogo di nascita o qualsiasi luogo possa ricordare l'ex ct della nazioanle)
- Almeno un arrivo e una partenza in Liguria

1° Tappa: Luxembourg City Immagine Venerdì 14 Maggio

Per il Lussemburgo non si tratta di una prima volta assoluta nella corsa rosa, già nel lontano 2002 infatti, nel Giro partito da Groningen per celebrare l'europa unita, ci fu una partenza e un arrivo di tappa ad Esch-sur-Alzette, vinto dal futuro campione del mondo Mario Cipollini. Questa volta il Lussemburgo è assoluto protagonista di una tre giorni pronta a celebrare tutto il suo territorio nella sua interezza. Si parte con un cronoprologo di 8,8 km che si interserca nelle strade dell'omonima capitale. Un cronoprologo non totalmemente pianeggiante che presenta una breve salitella, non difficile, nella sua parte centrale (potrebbe ricordare quello di Seraing del 2003). Il via sarà dato nello splendido contesto della Place Guillaume II e l'arrivo è segnato nell'opulenta Place de Paris. Una cronometro interessante che piacerà agli specialisti e metterà in risalto il lato più nobile della capitale.

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2° Tappa: Luxembourg City - Dudelange Immagine Sabato 15 Maggio

La seconda tappa esce dalla capitale e si dirige verso Nord per affrontare il primo GPM, quello di Bridel, e proseguire in senso antiorario attorno alla capitale verso il traguardo volante della già sede di tappa di Esch-sur Alzette e quindi affrontare per una prima volta il secondo GPM di giornata, la Côte du Mont Saint-Jean. Non si tratta di una salita impervia, solo 900 metri al 7% di media, ma utile da studiare perchè anticiperà il primo passaggio sul traguardo di Dudelange, prima di un lunghissimo circuito che riporterà il gruppo sulle medesime strade. La volata dovrebbe essere cosa facile, ma attenzione a questa salita che nel secondo passaggio si troverà a soli 4 km dal traguardo.

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3° Tappa: Dudelange - Luxembourg City Immagine Domenica 16 Maggio

La tre giorni lussemburghese si conclude con quella che è certamente la tappa più impegnativa delle tre e potrebbe mettere a rischio la maglia rosa conquistata nel prologo. Si riparte da Dudelange per andare ad immergersi nella parte più vallonata della regione, dove si affronteranno brevi salite categorizzate e non, tra cui il GPM di Bourscheid. Il ritorno nella capitale sarà segnato da un breve circuito segnato da una salita che spesso è stato decisivo per le sorti finali del locale Giro di Lussemburgo, il Pabeiebierg. Il Pabeiebierg sarà affrontato una volta prima di essere arrivo di tappa, ma non è da sottovalutare: pur essendo lungo solo 900 metri presenta una media del 7,6% con punte del 10. Essendo appena ad inizio Giro escludiamo ci possano essere distacchi di classifica degni di nota e probabilmente gli uomini di classifica non vorranno già iniziare a sparare le loro cartucce, ma dovrebbe essere una lotta aperta tra i velocisti più resistenti e qualche finisseur, l'occasione giusta per un cambio di maglia da presentare al ritorno in italia.

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4° Tappa: Reggio Calabria - Catanzaro Immagine Martedì 18 Maggio

Il Giro d'Italia ritorna sul continente per una tappa tutta in terra calabrese e pressochè tutta affacciata allo splendido scenario del Mar Jonio. E' una tappa di non facilissima interpretazione: se i primi 170 chilometri sono totalmente pianeggianti, gli ultimi 35, seppur senza affrontare difficoltà impegnative, presentano ben pochi tratti di pianura. Il GPM di San Florio e l'arrivo all'insù (200 metri all'8%) di Catanzaro potrebbero invogliare i finisseurs, ma i velocisti più resistenti dovrebbero avere le gambe ancora fresche da questo inizio di Giro per non farsi sfuggire la tappa.

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5° Tappa: Crotone - Trebisacce Immagine Mercoledì 19 Maggio

Si continua ad accarezzare il Mar Ionio in terra di Calabria anche in questa sesta tappa. Rispetto a ieri l'arrivo di oggi sembra di più facile interpretazione per i velocisti ma attenzione alla breve ma ostica salita di Villapiana posta a 14 chilometri dal traguardo che potrebbe pesare non poco sulle gambe degli sprinters più puri.

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6° Tappa: Policoro - Sant'Agata di Puglia Immagine Giovedì 20 Maggio

E' la tappa probabilmente più impegnativa di questo inizio Giro, si arriva in puglia nell'inedito arrivo di Sant'Agata di Puglia nei cuori dei Monti della Daunia. Partiti da Policoro il gruppo non dovrebbe affrontare alcuna difficoltà fino all'inizio della salita di Rocchetta di Sant'Antonio: un GPM di 2° categoria abbastanza regolare di ben 10 km al 5%, discesa, breve strappo verso l'abitato di Candela (classificato GPM di 3° categoria) e poi inizia la salita verso Sant'Agata di Puglia: 6,7 Km al 5,5% con le percentuali più impegnative (comunque mai superiori all'8%) nei chilometri finali. Non sarà una tappa che scavera solchi in classifica ma certamente ne darà una prima fisionomia attendibile di quelli che saranno gli uomini più in forma per la vittoria finale.

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7° Tappa: Ariano Irpino - Isernia Immagine Venerdì 21 Maggio

Dall'Irpinia ci si muove ad Isernia attraverso un percorso movimentato che strizza l'occhio agli attaccanti. Principale protagonista è la salita del colle di Gallinola, che inizia all'incirca a metà della tappa: non è una salita con pendenze difficili ed è piuttosto irregolare, ma la lunghezza interminabile di quasi 24 chilometri unita ai 1100 metri di dislivello non sono da sottovalutare. Ad una lunga salita fa da contro altare una lunga discesa prima della salita di Sant'Angelo in Grotte che potrebbe selezionare il gruppetto che sarà in grado di giocarsi la tappa.

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8° Tappa: Isernia - Guardiagrele Immagine Sabato 22 Maggio

Sarà una tappa breve, la più breve del Giro d'Italia con i suoi 127 Km, ad inaugurare questo secondo weekend di gara, ma molto, molto insidiosa e che vedrà il suo epilogo in un muro reso celebre dalla Tirreno - Adriatico: il muro di Guardiagrele. Ma non è la sola è unica difficoltà che il gruppo incontrerà, data la presenza di ben 2650 metri dislivello di cui pochissimi in pianura nella seconda metà del percorso: da segnare l'arcigna salita di Lama dei Pigni e il Muro di Palombaro. Pendenze in doppia cifra e strade molto strette metteranno a dura prova il gruppo.

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9° Tappa: Lettomanoppello - Blockhaus Immagine Domenica 23 Maggio.

La seconda settimana di corsa si chiude con una prova durissima: una lunga e dura cronoscalata lungo il versante del Blockhaus, da Lettomanoppello. La salita è nota: il gigante cattivo degli Appennini misura 21,8 km e una pendenza media del 7,8%, presenta rettilinei spaccafiato e spesso ventosi. Qui la classifica potrebbe essere già segnata in modo decisivo, per un Giro d'Italia che inizia a sorridere agli scalatori.

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10° Tappa: Tivoli - Tarquinia Immagine Martedì 25 Maggio

Dopo una meritata giornata di riposo, la seconda settimana riprende in modo soft dal Lazio. Da Tivoli a Tarquinia 162 km dal percorso non banale, mosso dal GPM di di San Polo dei Cavalieri al debutto e dal San Rocco. Non dovrebbero tuttavia essere difficoltà tali da poter evitare d'essere preda dei velocisti.

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11° Tappa: Orbetello - Arezzo Immagine Mercoledì 26 Maggio

Tappa da due volti che taglia a metà la Toscana e ne attraversa alcuni dei luoghi più scenografici come la val d'Orchia e la Valdichiana. Il percorso presenta infatti numerosi sali e scendi, senza pendenze rilevanti e di particolare lunghezza che si attenueranno nell'ultimo terzo di gara. La tappa difficilmente potrà avere un esito diverso da una volata di gruppo ma qualche energia di troppo persa nella prima parte potrebbe pesare sull'esito di una tappa dal chilometraggio finale da non trascurare.

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12° Tappa: Montevarchi - Sesto Fiorentino Immagine Giovedì 27 Maggio

Da Montevarchi parte la tappa che vuole salutare Alfredo Martini, maestro del nostro sport nel centenario della sua nascita, e il modo migliore è con una tappa che arriva nella sua città. Il percorso è veramente frizzante e vede la salita di Vallombrosa come spartiacque della giornata: dalla cima mancheranno 80 chilometri all'arrivo e alcune salite veramente interessanti come quella di Montebeni, di Fiesole e il Valico di Collina prima della picchiata verso Sesto Fiorentino. Una tappa che si presta perfettamente ad imboscate.

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13° Tappa: Barberino del Mugello - Montecchio Emilia Immagine Venerdì 28 Maggio

Dall'autodromo del Mugello, che ha avuto l'onore di ospitare per la prima volta della storia la F1, parte una tappa che attraversa gli appennini e si dirige verso il cuore dell'Emilia, attraverso altri luoghi cari agli appassionati degli sport motoristici come Maranello e Fiorano Modenese. Salvo il GPM del Valico della Crocetta non è una tappa che dovrebbe creare pericoli agli uomini di classifica, che potrebbero sfruttare questa tappa di transizione prima del weekend di fuoco che li aspetta

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14° Tappa: Salsomaggiore Terme - Monte Beigua Immagine Sabato 29 Maggio

Il Monte Beigua: una delle salite più dure e lunghe della Liguria, probabilmente la più dura, eppure, pur essendo stato traguardo del Giro d'Italia femminile in tempi recenti, mai lo è stato nel Giro dei maschile, vantando un solo passaggio nel lontano 1997 e pure dal versante meno nobile. E' finalmente arrivo di tappa e vedremo gli uomini di classifica potranno battagliare su questa salita, ma l'avvicinamento non sarà semplice, partendo dai ben 244 chilometri che ne fanno la tappa più dura dell'intero Giro e segnalando sulla sua altimetria altri 3 GPM di cui uno di prima categoria che metteranno assieme alla fine un dislivello di quasi 5000 metri.

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15° Tappa: Arma di Taggia - Bagni di Vinadio Immagine Domenica 30 Maggio

A chiusura del secondo weekend di corsa il Giro torna all'estero dopo la partenza per il Lussemburgo: e lo fa per una tappa che si svilupperà per gran parte del suo percorso in Francia, percorso che ha tutte le caratteristiche per una giornata che può rivelarsi epica e decisa per gli uomini di classifica. Da Arma di Taggia il gruppo si sposterà in Francia per affrontare tutte le salite di questa tappa: Col de Castillon e Col de Turini prima, salite note alla Parigi-Nizza e quindi di seguito il Col Saint Martin e il Colle della Lombarda, che al valico dei suoi 2334 metri (Cima Coppi del Giro d'Italia) riporterà il gruppo in Italia. Ma non è il traguardo: a seguito della sua lunga discesa il gruppo troverà l'ultima difficoltà, la salita verso gli stabilimenti termali di Bagni di Vinadio. Alla fine della giornata i ciclisti avranno affrontato oltre 200 km di corsa e 5480 metri di dislivello, che potrebbero essere letali dopo la già dura giornata di ieri. Manca ancora una settimana a Milano.

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16° Tappa: Borgo San Dalmazzo - Biella Immagine Martedì 1 Giugno

La terza settimana si apre, come la seconda, con una tappa decisamente facile, probabilmente la più facile di tutto il Giro, e non deve trarre in inganno la strada che negli ultimi 20 km sale verso Biella: le percentuali sono così ridotte che il gruppo neppure le noterà. E' un ulteriore giornata di riposo premio per il gruppo dopo il weekend ad alta montagna e prima della cronometro individuale che inaugura gli ultimi quattro giorni di fuoco.

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17° Tappa: Arona - Verbania Immagine Mercoledì 2 Giugno

Dopo tante tappe che strizzavano l'occhio agli scalatori, ecco finalmente arrivare l'atteso giorno della cronometro individuale, il cui palcoscenico sarà inserito nella splendida scenografia del Lago Maggiore. E' una cronometro abbastanza lunga, di 45 km, che si può però considerare spezzata in due parti: la prima è davvero dura e presenta due salite, tra cui Someraro (attenzione a questo vero e proprio muro di 2,3 km le cui pendenze superano il 19%!) funge anche da GPM, la seconda è totalmente pianeggiante, esposta al lago e con ben poche curve e può essere chiaramente terreno favorevole per gli specialisti.

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18° Tappa: Verbania - Chiavenna Immagine Giovedì 3 Giugno

Così come la tappa che aveva la sua partenza ad Arma di Taggia e il suo epilogo a Bagni di Vinadio, anche quella di quest'oggi ha il suo inizio e il suo arrivo in Italia ma parte del suo percorso in terra straniera: si sconfinerà così per la terza volta, in Svizzera, dopo la partenza dal Lussemburgo e il passaggio in Francia. La tappa presenta due salite, entrambe over 2000: il Passo del San Bernardino (salita interminabile di oltre 25 km) e il Passo dello Spluga, che invece avrà di interminabile la discesa verso Chiavenna. La tappa, la prima di un trittico di montagna è di difficile interpretazione: stuzzica sicuramente in fuggitivi, ma quella lunga discesa verso Chiavenna può essere il trampolino ideale per qualche discesista di carattere.

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19° Tappa: Sondrio - Val Senales Immagine Venerdì 4 Giugno

Molti dicono che non è Giro d'Italia senza almeno un arrivo dolomitico, ed il tappone è presto servito ed arriva nell'ultimo weekend di gara con una salita finale favolosa troppo in fretta dimenticata dal Giro d'italia. Val Senales è già stato arrivo di tappa, ma oltre 25 anni fa, nel Giro d'Italia che incoronò Tony Rominger ma che vide qui vincitore il più puro degli scalatori, il colombiano Oliviero Rincon. Non c'è solo l'arrivo di Val Senales, ma a stuzzicare tentativi da lontano vi saranno in serie: Passo dell'Aprica, Passo del Tonale e il duro Passo Castrin.

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20° Tappa: Bolzano - San Valentino Immagine Sabato 5 Giugno

L'atto conclusivo del Giro d'Italia sarà arricchito dallo sfondo del Lago di Garda sullo splendido massiccio del Monte Baldo. E' una tappa a cui tengo molto: innanzitutto per le sue salite, in quanto credo che la sequenza presente sia qualcosa di letale che merita d'esserci almeno una volta al Giro d'Italia, e successivamente per il suo protagonista, il Monte Baldo, montagna troppo bistrattata dalla corsa rosa e che presenta invece scorci e panorami impagabili. Dopo la partenza da Bolzano il gruppo seguirà la pittoresca strada del vino prima di deviare a Trento e sfiorare il Monte Bondone (passaggio possibile ma troppo crudele per il gruppo), quindi, la prima difficoltà di giornata: Il Santa Barbara, la cui difficoltà di salita e discesa si potrebbero equamente dividere. Il Santa Barbara darà una scrematura necessaria al gruppo per approcciare le strette rampa della diabolica salita di Punta Veleno, già affrontato al Giro del Trentino ma inedito al Giro d'Italia. Da qui presumibilmente tutti gli uomini di classifica saranno costretti ad un 1 vs 1 che potrà avere il suo proseguimento sul Monte Baldo: il Monte Baldo è una salita altamente irregolare che nel suo versante da Caprino Veronese alterna tratti in discesa a tratti più duri. Ma la corsa non finisce sul Monte Baldo (per evidenti problemi logistici nel collocare l'arrivo di tappa), il tratto di discesa, prima più morbida e poi più insidiosa porterà il gruppo ad affrontare gli ultimi 3 chilometri di salita di questo Giro d'Italia verso il Passo San Valentino Saranno quindi i 4772 metri di dislivello di questa tappa, incluso la terribile Punta Veleno, a decidere il vincitore del Giro d'Italia.

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21° Tappa: Sant'Ambrogio in Valpolicella - Milano Immagine Domenica 6 Giugno

La passerella di Milano è il giusto premio per tutti i velocisti che hanno saputo resistere fino alla fine in questo Giro duro (si duro, ma molto meno degli ultimi Giri d'Italia reali, senza tappe superiori ai 5500 metri presentando un dislivello finale inferiore), il Giro è finito, andate in pace!.

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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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io invece omaggio la salita più iconica d'Italia, fresca fresca di vittoria, con la Glorenza-Passo dello Stelvio.

Un giro che includa i tre versanti, a mio avviso l'unico fattibile per evitare di passare troppo ravvicinatamente sullo stesso percorso, fa il versante di Bormio e quello di Munstair in successione. Triplo passaggio in cima per chi avesse voglia del giretto (hai detto Bitox!?)

Et voilà
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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Bella tappa ma impossibile. La galleria per Livigno è troppo stretta troppo bassa troppo tutto . Ma visto che parliamo di Fantapercorsi.... :D


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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Giacomino ha scritto: giovedì 9 luglio 2020, 15:26 Bella tappa ma impossibile. La galleria per Livigno è troppo stretta troppo bassa troppo tutto . Ma visto che parliamo di Fantapercorsi.... :D
Dai, proviamo a evitare il tunnel del Gallo

Il giro attorno a Bormio sono 17 km, con due tratti in salita (le motte e il pezzo da San Gallo all'innesto della statale; nell'altimetria sotto è il tratto tra Molina Bagni e il segnale Innesto statale), contando una media di 35 all'ora siamo sulla mezz'oretta, che a inizio tappa sono più che sufficienti perché passi l'auto di fine corsa.

Da Prato allo Stelvio si va al Passo dello Stelvio: versante est, giro attorno alla conce di Bormio con rifornimento a Premadio, versante ovest attaccato non da Bormio ma dalla chiesa di san Gallo e da Molina Bagni, discesa su Prato, passaggio in Svizzera, e finale col versante nord di Santa Maria.
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Ecco la versione laziale della Strade Bianche, più simile all'originale toscano.

https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/363466


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Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta

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maurofacoltosi ha scritto: giovedì 9 luglio 2020, 21:23 Ecco la versione laziale della Strade Bianche, più simile all'originale toscano.

https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/363466
molto bella, posti fantastici e dei bei saliscendi. E lunghezza da Giro delle Fiandre :)


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Ecco una versione umbra della Strade Bianche. Potrebbe venir fuori un bel terzetto di gare con quella toscana e quella laziale, magari da proporre nel giro di pochi giorni. Questo trittico riporterebbe in vita anche due corse che non si disputano da anni, i giri del Lazio (2014) e dell'Umbria (1991)

https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/364214


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Continuando il discorso Strade Bianche ho provato a pensare ad una milanese

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