La crisi del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Bomby ha scritto: mercoledì 27 aprile 2022, 23:03 Forse però l'ottica di Francesco è quella di un ragazzo che ha corso in Toscana e nel centro Italia. Tutte le corse che dite non sono esattamente dietro l'angolo... Gli juniores in buona parte vanno ancora a scuola, e i trasferimenti non costano certo 2 lire, se poi serve un pernottamento, arrivederci. Tutto sulle spalle dei genitori e delle società: credo che il problema sia quello, oltre al fatto che sciropparsi trasferte di 3-400 km ad andare e altrettanti a tornare, con in mezzo un centinaio di km di corsa non è esattamente una passeggiata, tutte le settimane magari.
Be ma è lo stesso in Francia
I bretoni o i normanni hanno le montagne a 500 km..
Il mio era un discorso nazionale non regionale
Tra l altro la Toscana è una regione fortunata..che ha gare
Chi abita al sud , ma anche in Abruzzo o in Piemonte è quasi sempre in trasferta


Mad
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nibali-san baronto ha scritto: giovedì 28 aprile 2022, 10:15
Ma fin tanto che non lo testo (sul campo, non sui rulli) non so se valga o meno lo sforzo. Rimane il fatto che di corse a tappe non ce ne sono, né al nord né al sud. Ci sono squadre che vanno già all'estero, ma lì sì che volano quattrini.
Ci sono tante gare che ti fanno capire se può avere senso provare, anche se non ci sta la salita finale. E da li decidi. Sulle gare a tappe direi invece che ce ne siano, sul calendario sono riportate.


nibali-san baronto
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: giovedì 28 aprile 2022, 16:56
Bomby ha scritto: mercoledì 27 aprile 2022, 23:03 Forse però l'ottica di Francesco è quella di un ragazzo che ha corso in Toscana e nel centro Italia. Tutte le corse che dite non sono esattamente dietro l'angolo... Gli juniores in buona parte vanno ancora a scuola, e i trasferimenti non costano certo 2 lire, se poi serve un pernottamento, arrivederci. Tutto sulle spalle dei genitori e delle società: credo che il problema sia quello, oltre al fatto che sciropparsi trasferte di 3-400 km ad andare e altrettanti a tornare, con in mezzo un centinaio di km di corsa non è esattamente una passeggiata, tutte le settimane magari.
Be ma è lo stesso in Francia
I bretoni o i normanni hanno le montagne a 500 km..
Il mio era un discorso nazionale non regionale
Tra l altro la Toscana è una regione fortunata..che ha gare
Chi abita al sud , ma anche in Abruzzo o in Piemonte è quasi sempre in trasferta
Si, ma lo ridico. In Toscana siamo pieni di gare e di squadre eppure facciamo schifo... Evidentemente si sbaglia qualcosa. Ma anche tante cose.
Mad ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 6:22
nibali-san baronto ha scritto: giovedì 28 aprile 2022, 10:15
Ma fin tanto che non lo testo (sul campo, non sui rulli) non so se valga o meno lo sforzo. Rimane il fatto che di corse a tappe non ce ne sono, né al nord né al sud. Ci sono squadre che vanno già all'estero, ma lì sì che volano quattrini.
Ci sono tante gare che ti fanno capire se può avere senso provare, anche se non ci sta la salita finale. E da li decidi. Sulle gare a tappe direi invece che ce ne siano, sul calendario sono riportate.
Io ti dico che nel calendario junior toscano ci sono forse due corse in tutto l'anno con caratteristiche che favoriscono corridori poco esplosivi. E di corse a tappe ce ne sta una sola a cui partecipano solo le rappresentative (forse quest'anno se ne aggiunge un'altra e sarebbe un'ottima notizia). Io non so che calendari vedete. Ditemi che occasioni ho di testare un ragazzo in Toscana (dove di gare ce ne sono tante!) per poi decidere di cercare corse in giro.


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Slegar
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Le gare a tappe per gli junior sono cinque: Friuli, Valdera, Emozione, Lunigiana e Basilicata. Sono due competizioni in Friuli e una ciascuna in Toscana, Liguria e Basilicata; un po' pochino.
nibali-san baronto ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 8:42 Si, ma lo ridico. In Toscana siamo pieni di gare e di squadre eppure facciamo schifo... Evidentemente si sbaglia qualcosa. Ma anche tante cose.
Una sinergia tra juniores e granfondo schifo non farebbe; sempre restando in Toscana, aprire agli juniores questi percorsi penso sia probante e non creerebbe grandi problemi agli organizzatori (peccato siano troppo vicine come date):
https://www.granfondoversilia.it/granfo ... /marathon/
https://www.strava.com/activities/54950 ... extreme.it

http://www.mugellotoscanabike.it/wp-con ... 68x322.png


fair play? No, Grazie!
nibali-san baronto
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Slegar ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 10:13 Le gare a tappe per gli junior sono cinque: Friuli, Valdera, Emozione, Lunigiana e Basilicata. Sono due competizioni in Friuli e una ciascuna in Toscana, Liguria e Basilicata; un po' pochino.
nibali-san baronto ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 8:42 Si, ma lo ridico. In Toscana siamo pieni di gare e di squadre eppure facciamo schifo... Evidentemente si sbaglia qualcosa. Ma anche tante cose.
Una sinergia tra juniores e granfondo schifo non farebbe; sempre restando in Toscana, aprire agli juniores questi percorsi penso sia probante e non creerebbe grandi problemi agli organizzatori (peccato siano troppo vicine come date):
https://www.granfondoversilia.it/granfo ... /marathon/
https://www.strava.com/activities/54950 ... extreme.it

http://www.mugellotoscanabike.it/wp-con ... 68x322.png
Sulla prima parte specifico solo che il Valdera è proprio la corsa che è stata aggiunta in calendario quest'anno cui facevo menzione precedentemente. Fino allo scorso da noi in zona c'era solo il Lunigiana che come dicevo è anche difficile da conteggiare visto che vi partecipano solo le rappresentative.

Per quanto riguarda il secondo punto va anche considerato un altro fattore, ovvero che, utopisticamente parlando, le salite è sempre meglio che siano verso la fine per permettere a tutti di fare i km e ridurre al minimo il numero di ragazzi che smettono di correre.

La cosa perfetta sarebbe fare un circuito pianeggiante al sabato e una corsa molto dura alla domenica in modo da permettere a tutti di correre e mantenersi in condizione decente, nonché di variare la tipologia di percorso.

Comunque in linea di massima l'idea è ottima. Usare la logistica di una granfondo per far correre i giovani sarebbe utile. Solo che la Federazione sta vagliando l'ipotesi di far correre junior e u23 direttamente con gli amatori e non di mettere in calendario una corsa dedicata appoggiandosi alla granfondo. La differenza è sottile ma sostanziale.

E poi ci sono poche cronometro, poche cronoscalate, c'è poco di tutto. Abbiamo un calendario che fa emergere solo velocisti e/o uomini da classiche.


marco_graz
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nibali-san baronto ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 11:11
Slegar ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 10:13 Le gare a tappe per gli junior sono cinque: Friuli, Valdera, Emozione, Lunigiana e Basilicata. Sono due competizioni in Friuli e una ciascuna in Toscana, Liguria e Basilicata; un po' pochino.
nibali-san baronto ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 8:42 Si, ma lo ridico. In Toscana siamo pieni di gare e di squadre eppure facciamo schifo... Evidentemente si sbaglia qualcosa. Ma anche tante cose.
Una sinergia tra juniores e granfondo schifo non farebbe; sempre restando in Toscana, aprire agli juniores questi percorsi penso sia probante e non creerebbe grandi problemi agli organizzatori (peccato siano troppo vicine come date):
https://www.granfondoversilia.it/granfo ... /marathon/
https://www.strava.com/activities/54950 ... extreme.it

http://www.mugellotoscanabike.it/wp-con ... 68x322.png
Sulla prima parte specifico solo che il Valdera è proprio la corsa che è stata aggiunta in calendario quest'anno cui facevo menzione precedentemente. Fino allo scorso da noi in zona c'era solo il Lunigiana che come dicevo è anche difficile da conteggiare visto che vi partecipano solo le rappresentative.

Per quanto riguarda il secondo punto va anche considerato un altro fattore, ovvero che, utopisticamente parlando, le salite è sempre meglio che siano verso la fine per permettere a tutti di fare i km e ridurre al minimo il numero di ragazzi che smettono di correre.

La cosa perfetta sarebbe fare un circuito pianeggiante al sabato e una corsa molto dura alla domenica in modo da permettere a tutti di correre e mantenersi in condizione decente, nonché di variare la tipologia di percorso.

Comunque in linea di massima l'idea è ottima. Usare la logistica di una granfondo per far correre i giovani sarebbe utile. Solo che la Federazione sta vagliando l'ipotesi di far correre junior e u23 direttamente con gli amatori e non di mettere in calendario una corsa dedicata appoggiandosi alla granfondo. La differenza è sottile ma sostanziale.

E poi ci sono poche cronometro, poche cronoscalate, c'è poco di tutto. Abbiamo un calendario che fa emergere solo velocisti e/o uomini da classiche.
Ai mie tempi (2004) c'e' anche il Giro di Toscana, intorno al primo maggio se ricordo bene, ma anche quello era con le rappresentative. Le crono? in tutta la mia carriera da Junior avevo fatto solo quelle dei giri a tappe, quindi solo quella del Toscana e del Lunigiana..praticamente zero.


Stylus
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Le Granfondo non sono mica aperte a tutti? Donne bambini anziani ciclisti con la graziella basta che si paghi?


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nibali-san baronto ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 8:42
Winter ha scritto: giovedì 28 aprile 2022, 16:56
Bomby ha scritto: mercoledì 27 aprile 2022, 23:03 Forse però l'ottica di Francesco è quella di un ragazzo che ha corso in Toscana e nel centro Italia. Tutte le corse che dite non sono esattamente dietro l'angolo... Gli juniores in buona parte vanno ancora a scuola, e i trasferimenti non costano certo 2 lire, se poi serve un pernottamento, arrivederci. Tutto sulle spalle dei genitori e delle società: credo che il problema sia quello, oltre al fatto che sciropparsi trasferte di 3-400 km ad andare e altrettanti a tornare, con in mezzo un centinaio di km di corsa non è esattamente una passeggiata, tutte le settimane magari.
Be ma è lo stesso in Francia
I bretoni o i normanni hanno le montagne a 500 km..
Il mio era un discorso nazionale non regionale
Tra l altro la Toscana è una regione fortunata..che ha gare
Chi abita al sud , ma anche in Abruzzo o in Piemonte è quasi sempre in trasferta
Si, ma lo ridico. In Toscana siamo pieni di gare e di squadre eppure facciamo schifo... Evidentemente si sbaglia qualcosa. Ma anche tante cose.
.
Siete una regione che ha perso comunque tanto
L errore di base per me è aver puntato tanto (troppo) sui corridori di fuori regione
Prima con i corridori meridionali (che han dato grosse soddisfazioni) poi con quelli stranieri
Ma avete puntato troppo su di loro
Specie le grosse società
Nel mentre quelle piccole son così sparite
Tanto non potevano competere con quelle che pagavano i corridori..avevano il preparatore di grido ecc
Ma erano anche società che organizzavano gare
Da tre gare a domenica siete passati a una..

L altro giorno ho letto una intervista di chioccioli
Nella sua zona c erano 7 squadre giovanili.. adesso zero


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Stylus ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 17:52 Le Granfondo non sono mica aperte a tutti? Donne bambini anziani ciclisti con la graziella basta che si paghi?
No. I corridori juniores o under 23 elite mi pare non possano partecipare
Inteso tesserati


nibali-san baronto
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 30 aprile 2022, 9:33
nibali-san baronto ha scritto: venerdì 29 aprile 2022, 8:42
Winter ha scritto: giovedì 28 aprile 2022, 16:56
Be ma è lo stesso in Francia
I bretoni o i normanni hanno le montagne a 500 km..
Il mio era un discorso nazionale non regionale
Tra l altro la Toscana è una regione fortunata..che ha gare
Chi abita al sud , ma anche in Abruzzo o in Piemonte è quasi sempre in trasferta
Si, ma lo ridico. In Toscana siamo pieni di gare e di squadre eppure facciamo schifo... Evidentemente si sbaglia qualcosa. Ma anche tante cose.
.
Siete una regione che ha perso comunque tanto
L errore di base per me è aver puntato tanto (troppo) sui corridori di fuori regione
Prima con i corridori meridionali (che han dato grosse soddisfazioni) poi con quelli stranieri
Ma avete puntato troppo su di loro
Specie le grosse società
Nel mentre quelle piccole son così sparite
Tanto non potevano competere con quelle che pagavano i corridori..avevano il preparatore di grido ecc
Ma erano anche società che organizzavano gare
Da tre gare a domenica siete passati a una..

L altro giorno ho letto una intervista di chioccioli
Nella sua zona c erano 7 squadre giovanili.. adesso zero
Tutto verissimo. D'altronde ho sempre corso in società minori. Ma il problema adesso non è soltanto chi organizza le gare, ma anche chi le corre. I giovanissimi sono allo scatafascio e non c'è vivaio per le categorie superiore. Io teoricamente alleno gli allievi della Sancascianese e di San Casciano (Chianti) ne ho uno solo. Dopodiché ne ho 3 di Siena e uno di Arezzo. Abbiamo problemi giganteschi sia alla base che ai piani alti. A me non è mai piaciuto il ruolo del catastrofista, ma qui veramente andrebbe fatta tabula rasa. Ormai in tutte le categorie arrivano corridori da fuori regione che ci battono. Sono più le corse toscane di esordienti ed allievi vinte dai fuoriregione di quelle vinte dai toscani. Come regione stiamo scomparendo.

La conversazione che stiamo avendo sta diventando un bellissimo spaccato della situazione attuale: mi sono inizialmente limitato a commentare il problema degli scalatori perché è ha un immediato riscontro nelle corse professionistiche e soprattutto può essere tamponato con soluzioni mirate. Poi rispondendoci vicendevolmente su ogni spunto siamo arrivati comunque a finare al problema di fondo: non ci sono bambini che corrono in bici. Ma attenzione: la colpa non è né dei bambini, né dei genitori, né delle amministrazioni locali, né del governo, né di Nostro Signore. La colpa è delle società. In tutti i paesi ci sono ragazzi che si divertono autonomamente in mountain bike e nessuno è stato in grado di attirare la loro attenzione e riuscire a tesserarli. E come mai? Semplice: nel 2022 pensiamo che un bambino di 7 anni si diverta a girare in tondo come un criceto su un anello in asfalto.

Cercando di ritornare all'ordine, perché se no qua si apre un vespaio gigantesco, aggiungo un altro appunto su quanto si diceva degli scalatori e della possibilità di testarli: chi lo aveva in gestione da U23 era convinto che Fortunato non andasse da nessuna parte. Eppure poi le squadre professionistiche (e in particolare Basso e Contador un paio di anni fa) ci hanno visto qualcosa. Lo posso dire? Fortunato è stato fortunato. Dirò di più: ha avuto una gran botta di culo. Chissà quanti ce ne sono che invece rimbalzano.

Il motivo è semplice: quando da U23 si è alzato il livello, Fortunato ha iniziato ad andare forte quasi esclusivamente nel terreno che più gli si addice e guarda caso ottenne i migliori piazzamenti al Giro della Valle d'Aosta. Ed effettivamente tra i professionisti è quasi la stessa cosa... Per ora ha vinto due volte: sullo Zoncolan e sul Monte Grappa... E per come funziona il ciclismo ha avuto molto più ritorno lui dalla vittoria sullo Zoncolan che Albanese dall'11° posto dalla Sanremo. Però tutti avrebbero detto che Vincenzo era un predestinato e che Lorenzo fosse una seconda linea. (lo dico con tutto il rispetto per Albanese, che conosco personalmente ed ho invitato anche a Smartcycling).

In ogni categoria (da giovanissimi fino a u23) la mentalità non funziona come dovrebbe: tutti ragionano per portare a casa i risultati nell'immediato, non c'è interesse a guardare avanti.


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Tutte queste considerazioni sono valide ma sono una piccola parte del problema. Capisco le difficoltà delle categorie giovanili ma fra gli under 23 abbiamo vinto gli ultimi 2 mondiali in linea.
Quindi i nostri vanno piano da giovani, forte a 20 anni e da capo piano dopo.
La situazione credo sia molto più complessa.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
nibali-san baronto
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: sabato 30 aprile 2022, 11:54 Tutte queste considerazioni sono valide ma sono una piccola parte del problema. Capisco le difficoltà delle categorie giovanili ma fra gli under 23 abbiamo vinto gli ultimi 2 mondiali in linea.
Quindi i nostri vanno piano da giovani, forte a 20 anni e da capo piano dopo.
La situazione credo sia molto più complessa.
Non vorrei si confondessero le cose. Io sopra parlavo prima della Toscana che è semplicemente scomparsa dai radar eccetto pochi buoni corridori.

Poi son tornato all'argomento scalatori dove ho costruito un discorso un po' diverso.

Il fatto del forte a 20 anni e piano dopo mi sembra più un invenzione degli scettici. Battistella ha già fatto vedere qualcosa per esempio. Baroncini invece si è rotto in Algarve quindi è tutto da vedere. Per quelli ci vuole tempo prima di trarre un giudizio, come con Tiberi. E come si è dovuto fare con Ganna che ha impiegato qualche stagione priva di diventare quello che conosciamo anche su strada.


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nibali-san baronto ha scritto: sabato 30 aprile 2022, 10:05 In ogni categoria (da giovanissimi fino a u23) la mentalità non funziona come dovrebbe: tutti ragionano per portare a casa i risultati nell'immediato, non c'è interesse a guardare avanti.
:clap: :clap: :clap:
Hai sintetizzato perfettamente il problema


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da CicloSprint »

Mancano solo 5 giorni al giro, e l' ItalBici è da penare... :(

Al massimo puntiamo a vincere una tappa da fuga....


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galliano
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 30 aprile 2022, 16:18
nibali-san baronto ha scritto: sabato 30 aprile 2022, 10:05 In ogni categoria (da giovanissimi fino a u23) la mentalità non funziona come dovrebbe: tutti ragionano per portare a casa i risultati nell'immediato, non c'è interesse a guardare avanti.
:clap: :clap: :clap:
Hai sintetizzato perfettamente il problema
Non è solo un vizio del ciclismo ma di gran parte del mondo del lavoro italiano, almeno per la mia esperienza.
Dove lavoro io la cosa essenziale è far le cose in fretta, far sembrare che tutto va per il meglio, poi non è detto che i nodi arrivino al pettine, se poi arrivano allora o non è colpa di nessuno o si trova il capro espiatorio. Non c'è granché la cultura di lavorare in prospettiva, la pressione è soprattutto sui tempi non sulla qualità.


qrier
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Secondo voi Fortunato cosa farà al Giro?
Punterà alla classifica dei GPM?


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da TheArchitect99 »

qrier ha scritto: domenica 1 maggio 2022, 23:17 Secondo voi Fortunato cosa farà al Giro?
Punterà alla classifica dei GPM?
Credo provi a tenere finché riesce poi può benissimo ripiegare sulla maglia blu o cercare una vittoria pesante come lo Zoncolan l'anno scorso, io spero provi ad arrivare nei 10


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

TheArchitect99 ha scritto: lunedì 2 maggio 2022, 0:04
qrier ha scritto: domenica 1 maggio 2022, 23:17 Secondo voi Fortunato cosa farà al Giro?
Punterà alla classifica dei GPM?
Credo provi a tenere finché riesce poi può benissimo ripiegare sulla maglia blu o cercare una vittoria pesante come lo Zoncolan l'anno scorso, io spero provi ad arrivare nei 10
se prova a restare nei 10, la vittoria di tappa, nelle tappe adatte a lui , ovvero di montagna, non la trova.
Fossi in lui, ma ognuno ragiona con la sua testa, vista anche la non eccezionale partecipazione di uomini di classifica da GT del Giro di quest'anno, farei un test provando a rimanere in classifica, con resistenza ad oltranza, alla Mollema, e lasciando stare le tappe. L'anno scorso quando rimanevano in 20, lui quasi sempre c'era. Fosse migliorato anche un poco, una top ten non sarebbe così lontana, ed è ancora giovane.
Ripiegare sulle tappe può sempre farlo a ragion veduta (dovesse constatare che un ottavo-nono posto è il massimo che può raggiungere) anche un altr'anno.


JineteRojo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da JineteRojo »

herbie ha scritto: lunedì 2 maggio 2022, 12:16
TheArchitect99 ha scritto: lunedì 2 maggio 2022, 0:04
qrier ha scritto: domenica 1 maggio 2022, 23:17 Secondo voi Fortunato cosa farà al Giro?
Punterà alla classifica dei GPM?
Credo provi a tenere finché riesce poi può benissimo ripiegare sulla maglia blu o cercare una vittoria pesante come lo Zoncolan l'anno scorso, io spero provi ad arrivare nei 10
se prova a restare nei 10, la vittoria di tappa, nelle tappe adatte a lui , ovvero di montagna, non la trova.
Fossi in lui, ma ognuno ragiona con la sua testa, vista anche la non eccezionale partecipazione di uomini di classifica da GT del Giro di quest'anno, farei un test provando a rimanere in classifica, con resistenza ad oltranza, alla Mollema, e lasciando stare le tappe. L'anno scorso quando rimanevano in 20, lui quasi sempre c'era. Fosse migliorato anche un poco, una top ten non sarebbe così lontana, ed è ancora giovane.
Ripiegare sulle tappe può sempre farlo a ragion veduta (dovesse constatare che un ottavo-nono posto è il massimo che può raggiungere) anche un altr'anno.
Secondo me può fare entrambi :diavoletto:
Se non è migliorato a cronometro può tranquillamente provare a stare coi migliori e andare in fuga quando gli pare.
Le sue prestazioni dell'anno scorso mi hanno colpito parecchio a cronometro come in discesa.
Uno così buono in salita e così scarso a cronometro non lo ricordo :diavoletto:


Cthulhu
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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JineteRojo ha scritto: lunedì 2 maggio 2022, 12:57
herbie ha scritto: lunedì 2 maggio 2022, 12:16
TheArchitect99 ha scritto: lunedì 2 maggio 2022, 0:04

Credo provi a tenere finché riesce poi può benissimo ripiegare sulla maglia blu o cercare una vittoria pesante come lo Zoncolan l'anno scorso, io spero provi ad arrivare nei 10
se prova a restare nei 10, la vittoria di tappa, nelle tappe adatte a lui , ovvero di montagna, non la trova.
Fossi in lui, ma ognuno ragiona con la sua testa, vista anche la non eccezionale partecipazione di uomini di classifica da GT del Giro di quest'anno, farei un test provando a rimanere in classifica, con resistenza ad oltranza, alla Mollema, e lasciando stare le tappe. L'anno scorso quando rimanevano in 20, lui quasi sempre c'era. Fosse migliorato anche un poco, una top ten non sarebbe così lontana, ed è ancora giovane.
Ripiegare sulle tappe può sempre farlo a ragion veduta (dovesse constatare che un ottavo-nono posto è il massimo che può raggiungere) anche un altr'anno.
Secondo me può fare entrambi :diavoletto:
Se non è migliorato a cronometro può tranquillamente provare a stare coi migliori e andare in fuga quando gli pare.
Le sue prestazioni dell'anno scorso mi hanno colpito parecchio a cronometro come in discesa.
Uno così buono in salita e così scarso a cronometro non lo ricordo :diavoletto:
E quanto mai potrà perdere a cronometro in 9,2 km ? Anche 10 secondi al km non è abbastanza per avere via libera.


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Secondo me, Fortunato proverà a tenere la classifica. Magari sarà il primo degli italiani per alcune tappe così avrà eco maggiore sui media.
La squadra potrebbe trarre utilità.


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Theakston
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Theakston »

Se non prova a fare classifica quest'anno con così poca cronometro quando deve provarci?


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Beppugrillo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Beppugrillo »

Provare a far classifica è una scelta più difficile per la squadra che per lui. Ma per il ruolo che penso la Eolo voglia ritagliarsi nel ciclismo italiano mi aspetto che lo lascino provare


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sceriffo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 2 maggio 2022, 22:14 Provare a far classifica è una scelta più difficile per la squadra che per lui. Ma per il ruolo che penso la Eolo voglia ritagliarsi nel ciclismo italiano mi aspetto che lo lascino provare
Concordo. I primi mesi dello scorso anno, quindi all'inizio dell'avventura Eolo, Basso dichiarò che voleva un team con una mentalità vincente, se za fughe inutili. Poi non fu esattamente così. Quest'anno, a dinamiche consolidate, spero ci si orienti diversamente


pietro
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da pietro »

sceriffo ha scritto: lunedì 2 maggio 2022, 22:39
Beppugrillo ha scritto: lunedì 2 maggio 2022, 22:14 Provare a far classifica è una scelta più difficile per la squadra che per lui. Ma per il ruolo che penso la Eolo voglia ritagliarsi nel ciclismo italiano mi aspetto che lo lascino provare
Concordo. I primi mesi dello scorso anno, quindi all'inizio dell'avventura Eolo, Basso dichiarò che voleva un team con una mentalità vincente, se za fughe inutili. Poi non fu esattamente così. Quest'anno, a dinamiche consolidate, spero ci si orienti diversamente
Però oltre alle fughe che tu chiami inutili, che comunque allo sponsor fanno piacere, si sono fatti notare più e meglio di altri. Dunque tutto sommato ha avuto ragione lui, nonostante l'incoerenza sulle fughe


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
Tour de France 2021, 11^ tappa
ciclistapazzo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Le Eolo ha Fortunato e Albanese. Dove non ci sono loro non può che fare fughe inutili, perché il resto del roster è piuttosto scadente. Ma Albanese, a parte i 2 recenti secondi posti, ha fatto 11simo alla Sanremo e Fortunato nelle poche corse che ha fatto quest'anno è sempre stato vicino ai migliori in salita. Al momento non vedo altre professional nostrane con 2 ciclisti così continui, solo Tesfatsion, mentre Cepeda alterna una buona prestazione a cinque in cui è invisibile. La Drone Hopper è più forte su corse di livello più basso nell'arco dell'anno, perché ha più ciclisti che possono fare bene in contesti non di primissimo livello (vedi Sepulveda), mentre la Eolo senza Albanese e Fortunato non ha carte da giocarsi. Stendo un velo pietoso sulla Bardiani che ha fatto un inizio stagione da continental neppure di primo livello.


Krisper
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Oggi, giorno della partenza del Giro, ho guardato le prime pagine dei quotidiani italiani sportivi e non: un disastro.

Molto bene la Gazzetta (era ora) e Corriere, accenno in prima pagina.
Tuttosport ha un trafiletto in prima pagina, il resto dei quotidiani sportivi e generalisti NO!

Molte prime pagine di quotidiani sportivi francesi, portoghesi e spagnoli dedicano spazio al Giro, piccolo ma c'è, in prima pagina!

Quando voglio spiegare che il difetto italiano maggiore è l'incapacità di fare sistema, basta far vedere come si tratta un prodotto come il Giro.
Inutile ricordare qui le potenzialità del prodotto per il turismo, cultura, industria, etc.

Non parlo come appassionato di ciclismo, ma come cittadino.
Il paragone con il Tour è imbarazzante, altro che start list!
Qui non manca Pogačar, ma la cultura di fare sistema!

L'Italia ha ereditato dal passato una manifestazione come il Giro, non dovremmo mai smettere di ringraziare chi lo ha inventato, costruito, valorizzato; ma come i rampolli che dilapidano il patrimonio familiare, l'Italia di oggi spreca questo gioiello.
Almeno i rampolli sperperano nel piacere, noi oggi neppure questo :muro:

W il Giro, siempre!


La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Però un po gli capisco..
Credo sia il giro da quando seguo tra i meno interessanti..
Non c è un italiano che possa vincere
Ma manco le tappe
Si parlava del giro 2004..
Farei cambio subito
Simoni Garzelli Cunego Cipollini Petacchi ecc

Se faccio un sondaggio con miei amici che seguono il ciclismo..la pensano tutti così

Difficile trascinare l folle Con una sfida carapaz yates.. (come d altronde hart hindley kelderman..)


ciclistapazzo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da ciclistapazzo »

Esempio di come non si sappia vendere un prodotto: la RAI. Paga ore e ore di diretta, decine di giornalisti ma poi pubblicità sulle reti generiche zero.
Con l'eurofestival hanno rotto le balle a tutti, decine di domande nei quiz, comparsate da Amadeus, metà tg1. Sul Giro zero, in questi giorni ero in Italia e al quiz che guardano i miei hanno fatto una domanda su Bartali al Giro (classica domanda da iper cattolici stile rai, la rete pubblica meno laica del mondo) e nessuno ha fatto presente che stava per iniziare il Giro.


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Condivido le perplessità sui partecipanti, la poca enfasi visto che sulla carta non ci sono italiani da podio.
Prima di etichettare il giro 2022 come il peggiore, aspettiamo che cominci.
Io da appassionato invece credo che sarà un giro abbastanza frizzante perché sono convinto che i protagonisti (stranieri purtroppo) ci faranno divertire.


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Walter_White
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:47 Però un po gli capisco..
Credo sia il giro da quando seguo tra i meno interessanti..
Non c è un italiano che possa vincere
Ma manco le tappe
Si parlava del giro 2004..
Farei cambio subito
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Se faccio un sondaggio con miei amici che seguono il ciclismo..la pensano tutti così

Difficile trascinare l folle Con una sfida carapaz yates.. (come d altronde hart hindley kelderman..)
Ma cosa cambia la nazionalità di chi si gioca una corsa se non alla casalinga di Voghera che segue solo se vince un'italiano? Al Fiandre, Roubaix, ecc, di italiani in lizza per la vittoria ce n'erano 0...e son state corse stupende. Se il sistema ciclismo in Italia non si adegua ai tempi mica è colpa del Giro.


FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
ciclistapazzo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Walter_White ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 8:29
Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:47 Però un po gli capisco..
Credo sia il giro da quando seguo tra i meno interessanti..
Non c è un italiano che possa vincere
Ma manco le tappe
Si parlava del giro 2004..
Farei cambio subito
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Difficile trascinare l folle Con una sfida carapaz yates.. (come d altronde hart hindley kelderman..)
Ma cosa cambia la nazionalità di chi si gioca una corsa se non alla casalinga di Voghera che segue solo se vince un'italiano? Al Fiandre, Roubaix, ecc, di italiani in lizza per la vittoria ce n'erano 0...e son state corse stupende. Se il sistema ciclismo in Italia non si adegua ai tempi mica è colpa del Giro.

Giusto. Inoltre noi italiani siamo da ricovero alla neuro, ci lamentiamo che non vengano Pogacar, Van Aert, Roglic ma poi vorremmo che vincessero gli italiani.


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Tour de Berghem
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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ciclistapazzo ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:52 Esempio di come non si sappia vendere un prodotto: la RAI. Paga ore e ore di diretta, decine di giornalisti ma poi pubblicità sulle reti generiche zero.
Con l'eurofestival hanno rotto le balle a tutti, decine di domande nei quiz, comparsate da Amadeus, metà tg1. Sul Giro zero, in questi giorni ero in Italia e al quiz che guardano i miei hanno fatto una domanda su Bartali al Giro (classica domanda da iper cattolici stile rai, la rete pubblica meno laica del mondo) e nessuno ha fatto presente che stava per iniziare il Giro.
Su Rai1 (l'unico canale Rai che guardo talvolta) negli intermezzi pubblicitari delle ultime due settimane spot per il Giro ce ne sono stati.


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Tour de Berghem
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Tour de Berghem »

Krisper ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:29 Oggi, giorno della partenza del Giro, ho guardato le prime pagine dei quotidiani italiani sportivi e non: un disastro.

Molto bene la Gazzetta (era ora) e Corriere, accenno in prima pagina.
Tuttosport ha un trafiletto in prima pagina, il resto dei quotidiani sportivi e generalisti NO!

Molte prime pagine di quotidiani sportivi francesi, portoghesi e spagnoli dedicano spazio al Giro, piccolo ma c'è, in prima pagina!

Quando voglio spiegare che il difetto italiano maggiore è l'incapacità di fare sistema, basta far vedere come si tratta un prodotto come il Giro.
Inutile ricordare qui le potenzialità del prodotto per il turismo, cultura, industria, etc.

Non parlo come appassionato di ciclismo, ma come cittadino.
Il paragone con il Tour è imbarazzante, altro che start list!
Qui non manca Pogačar, ma la cultura di fare sistema!

L'Italia ha ereditato dal passato una manifestazione come il Giro, non dovremmo mai smettere di ringraziare chi lo ha inventato, costruito, valorizzato; ma come i rampolli che dilapidano il patrimonio familiare, l'Italia di oggi spreca questo gioiello.
Almeno i rampolli sperperano nel piacere, noi oggi neppure questo :muro:

W il Giro, siempre!
Oggi il Corriere richiamo in prima pagina e anche apertura dello sport a due paginate con il Giro
bene non era scontato.


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Tour de Berghem
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Tour de Berghem »

Incredibilmente anche il romanissimo Messaggero ha un richiamo in prima pagina, sfruttando la storia di Girmay.

Una vittoria e una maglia rosa di Girmay probabilmente accenderebbe i riflettori più di una di VdP.

Immagine


Tommeke92
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Krisper ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:29 Oggi, giorno della partenza del Giro, ho guardato le prime pagine dei quotidiani italiani sportivi e non: un disastro.

Molto bene la Gazzetta (era ora) e Corriere, accenno in prima pagina.
Tuttosport ha un trafiletto in prima pagina, il resto dei quotidiani sportivi e generalisti NO!

Molte prime pagine di quotidiani sportivi francesi, portoghesi e spagnoli dedicano spazio al Giro, piccolo ma c'è, in prima pagina!

Quando voglio spiegare che il difetto italiano maggiore è l'incapacità di fare sistema, basta far vedere come si tratta un prodotto come il Giro.
Inutile ricordare qui le potenzialità del prodotto per il turismo, cultura, industria, etc.

Non parlo come appassionato di ciclismo, ma come cittadino.
Il paragone con il Tour è imbarazzante, altro che start list!
Qui non manca Pogačar, ma la cultura di fare sistema!

L'Italia ha ereditato dal passato una manifestazione come il Giro, non dovremmo mai smettere di ringraziare chi lo ha inventato, costruito, valorizzato; ma come i rampolli che dilapidano il patrimonio familiare, l'Italia di oggi spreca questo gioiello.
Almeno i rampolli sperperano nel piacere, noi oggi neppure questo :muro:

W il Giro, siempre!
D'accordissimo :clap: :clap:


edobs
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Krisper ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:29 Oggi, giorno della partenza del Giro, ho guardato le prime pagine dei quotidiani italiani sportivi e non: un disastro.

Molto bene la Gazzetta (era ora) e Corriere, accenno in prima pagina.
Tuttosport ha un trafiletto in prima pagina, il resto dei quotidiani sportivi e generalisti NO!

Molte prime pagine di quotidiani sportivi francesi, portoghesi e spagnoli dedicano spazio al Giro, piccolo ma c'è, in prima pagina!
D'accordissimo. In riferimento alla Gazzetta in modo particolare la situazione è perfettamente rispecchiata dall'ondata di commenti sui vari social indignati per l'eccessiva importanza data al ciclismo (deriso dai più) a discapito delle imprese calcistiche, in questo caso, della Roma.
Non c'è niente da fare. :(


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Walter_White
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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edobs ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 10:38
Krisper ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:29 Oggi, giorno della partenza del Giro, ho guardato le prime pagine dei quotidiani italiani sportivi e non: un disastro.

Molto bene la Gazzetta (era ora) e Corriere, accenno in prima pagina.
Tuttosport ha un trafiletto in prima pagina, il resto dei quotidiani sportivi e generalisti NO!

Molte prime pagine di quotidiani sportivi francesi, portoghesi e spagnoli dedicano spazio al Giro, piccolo ma c'è, in prima pagina!
D'accordissimo. In riferimento alla Gazzetta in modo particolare la situazione è perfettamente rispecchiata dall'ondata di commenti sui vari social indignati per l'eccessiva importanza data al ciclismo (deriso dai più) a discapito delle imprese calcistiche, in questo caso, della Roma.
Non c'è niente da fare. :(
Vabbè ma il tifoso italiano medio di calcio ha l'intelligenza di un gibbone e non vede oltre quello sport, fanno poco testo.


FCC 2019/20: rit.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

Salvatore77 ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 8:28 Condivido le perplessità sui partecipanti, la poca enfasi visto che sulla carta non ci sono italiani da podio.
Prima di etichettare il giro 2022 come il peggiore, aspettiamo che cominci.
Io da appassionato invece credo che sarà un giro abbastanza frizzante perché sono convinto che i protagonisti (stranieri purtroppo) ci faranno divertire.
quello sì, sono d'accordo con te. I Giri dei primi anni 2000 con tutti i corridori italiani come livello erano più o meno lì, ma in realtà erano divertenti perchè combattuti.
Lasciando stare l'occasione persa da Pogacar, questo Giro sarebbe stato una occasione per fare un buon test anche per Evenepoel.
Ultima modifica di herbie il venerdì 6 maggio 2022, 10:51, modificato 2 volte in totale.


edobs
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Walter_White ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 10:45
edobs ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 10:38
Krisper ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:29 Oggi, giorno della partenza del Giro, ho guardato le prime pagine dei quotidiani italiani sportivi e non: un disastro.

Molto bene la Gazzetta (era ora) e Corriere, accenno in prima pagina.
Tuttosport ha un trafiletto in prima pagina, il resto dei quotidiani sportivi e generalisti NO!

Molte prime pagine di quotidiani sportivi francesi, portoghesi e spagnoli dedicano spazio al Giro, piccolo ma c'è, in prima pagina!
D'accordissimo. In riferimento alla Gazzetta in modo particolare la situazione è perfettamente rispecchiata dall'ondata di commenti sui vari social indignati per l'eccessiva importanza data al ciclismo (deriso dai più) a discapito delle imprese calcistiche, in questo caso, della Roma.
Non c'è niente da fare. :(
Vabbè ma il tifoso italiano medio di calcio ha l'intelligenza di un gibbone e non vede oltre quello sport, fanno poco testo.
Insomma, sarebbe bello che facessero poco testo, ma numericamente sono una bella fetta


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Walter_White ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 10:45
edobs ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 10:38
Krisper ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:29 Oggi, giorno della partenza del Giro, ho guardato le prime pagine dei quotidiani italiani sportivi e non: un disastro.

Molto bene la Gazzetta (era ora) e Corriere, accenno in prima pagina.
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Molte prime pagine di quotidiani sportivi francesi, portoghesi e spagnoli dedicano spazio al Giro, piccolo ma c'è, in prima pagina!
D'accordissimo. In riferimento alla Gazzetta in modo particolare la situazione è perfettamente rispecchiata dall'ondata di commenti sui vari social indignati per l'eccessiva importanza data al ciclismo (deriso dai più) a discapito delle imprese calcistiche, in questo caso, della Roma.
Non c'è niente da fare. :(
Vabbè ma il tifoso italiano medio di calcio ha l'intelligenza di un gibbone e non vede oltre quello sport, fanno poco testo.
Basta pensare che nel calcio hanno successo le trasmissioni in stile Criscitello. Poi noi ci lamentiamo del buon Beppe Conti...


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Walter_White
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Walter_White »

edobs ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 10:47
Insomma, sarebbe bello che facessero poco testo, ma numericamente sono una bella fetta
Quello di sicuro, ma te li immagini quel genere di tifosi travasati al ciclismo? Già molti "appassionati" (vedasi frangia di ciclismo ignorante e simila) non capiscono nulla di ciò che guardano, figurati quelli provenienti dal calcio :diavoletto:


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chinaski89
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da chinaski89 »

Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:47 Però un po gli capisco..
Credo sia il giro da quando seguo tra i meno interessanti..
Non c è un italiano che possa vincere
Ma manco le tappe
Si parlava del giro 2004..
Farei cambio subito
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Se faccio un sondaggio con miei amici che seguono il ciclismo..la pensano tutti così

Difficile trascinare l folle Con una sfida carapaz yates.. (come d altronde hart hindley kelderman..)
Basta uscire un attimo da questa cosa che se non c'è un italiano da tifare è un disastro e non ci interessa. Le nuove generazioni in questo sono molto avanti, seguono la premier senza problemi e non necessitano per forza di cose del campione italico esaltato dalla stampa. Peccato che del ciclismo non gliene importi nulla. A me personalmente la narrazione patriottica fa l'effetto contrario e mi viene subito da tifare contro al nostro di turno. Per il resto la startlist soffre dell'abbastanza ovvia assenza dei due top da GT del momento, i due sloveni, ma con VDP ha fatto un salto di qualità notevole. I motivi di interesse ci sono e di certo non c'è da provare nostalgia per l'orrido Giro 2004, il trionfo del provincialismo


TheArchitect99
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da TheArchitect99 »

chinaski89 ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 13:17
Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:47 Però un po gli capisco..
Credo sia il giro da quando seguo tra i meno interessanti..
Non c è un italiano che possa vincere
Ma manco le tappe
Si parlava del giro 2004..
Farei cambio subito
Simoni Garzelli Cunego Cipollini Petacchi ecc

Se faccio un sondaggio con miei amici che seguono il ciclismo..la pensano tutti così

Difficile trascinare l folle Con una sfida carapaz yates.. (come d altronde hart hindley kelderman..)
Basta uscire un attimo da questa cosa che se non c'è un italiano da tifare è un disastro e non ci interessa. Le nuove generazioni in questo sono molto avanti, seguono la premier senza problemi e non necessitano per forza di cose del campione italico esaltato dalla stampa. Peccato che del ciclismo non gliene importi nulla. A me personalmente la narrazione patriottica fa l'effetto contrario e mi viene subito da tifare contro al nostro di turno. Per il resto la startlist soffre dell'abbastanza ovvia assenza dei due top da GT del momento, i due sloveni, ma con VDP ha fatto un salto di qualità notevole. I motivi di interesse ci sono e di certo non c'è da provare nostalgia per l'orrido Giro 2004, il trionfo del provincialismo
Sarebbe bello fosse cosí ma purtroppo il grande pubblico si interessa solamente se c'é l'atleta connazionale per cui tifare, ma non solo in Italia anche all'estero, basti pensare all'attenzione degli americani verso il ciclismo nell'epoca Armstrong o degli spagnoli verso il tennis quando sono comparsi i campioni, ecc...


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

TheArchitect99 ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 13:26
chinaski89 ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 13:17
Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:47 Però un po gli capisco..
Credo sia il giro da quando seguo tra i meno interessanti..
Non c è un italiano che possa vincere
Ma manco le tappe
Si parlava del giro 2004..
Farei cambio subito
Simoni Garzelli Cunego Cipollini Petacchi ecc

Se faccio un sondaggio con miei amici che seguono il ciclismo..la pensano tutti così

Difficile trascinare l folle Con una sfida carapaz yates.. (come d altronde hart hindley kelderman..)
Basta uscire un attimo da questa cosa che se non c'è un italiano da tifare è un disastro e non ci interessa. Le nuove generazioni in questo sono molto avanti, seguono la premier senza problemi e non necessitano per forza di cose del campione italico esaltato dalla stampa. Peccato che del ciclismo non gliene importi nulla. A me personalmente la narrazione patriottica fa l'effetto contrario e mi viene subito da tifare contro al nostro di turno. Per il resto la startlist soffre dell'abbastanza ovvia assenza dei due top da GT del momento, i due sloveni, ma con VDP ha fatto un salto di qualità notevole. I motivi di interesse ci sono e di certo non c'è da provare nostalgia per l'orrido Giro 2004, il trionfo del provincialismo
Sarebbe bello fosse cosí ma purtroppo il grande pubblico si interessa solamente se c'é l'atleta connazionale per cui tifare, ma non solo in Italia anche all'estero, basti pensare all'attenzione degli americani verso il ciclismo nell'epoca Armstrong o degli spagnoli verso il tennis quando sono comparsi i campioni, ecc...
oddio, ci si può innamorare di un corridore in base a somiglianze personali, gusti, a prescindere dalla nazionalità.
Tuttavia a me infastidisce molto ciò che è sotteso a questa dinamica: è chiaro che se nel tuo paese per anni scompaiono corridori in grado di vincere qualcosa di importante, in special modo i GT, lo spazio televisivo e mediatico per il ciclismo andrà assottigliandosi sempre più per una banale questione di audience.
Noto però che tra gli appassionati di questo sport sono frequenti i tifosi che fanno esplicitamente tifo contro qualunque corridore appena potenzialmente vincente e italiano, per altro non ancora mediaticamente irrazionalmente esaltato oltre le reali prospettive.
Viceversa noto anche che anche solo osservare con distacco come faccio io, non dico fare il tifo contro, le partite della nazionale di calcio, ti mette subito in sospetto di essere un mezzo criminale, per lo meno uno con problemi psicologici, un disadattato da cui allontanarsi prima che crei qualche problema...
dovremmo usare questo metro nel ciclismo ci sarebbero dei TSO da fare ad ogni corsa... :D


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Winter »

chinaski89 ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 13:17
Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:47 Però un po gli capisco..
Credo sia il giro da quando seguo tra i meno interessanti..
Non c è un italiano che possa vincere
Ma manco le tappe
Si parlava del giro 2004..
Farei cambio subito
Simoni Garzelli Cunego Cipollini Petacchi ecc

Se faccio un sondaggio con miei amici che seguono il ciclismo..la pensano tutti così

Difficile trascinare l folle Con una sfida carapaz yates.. (come d altronde hart hindley kelderman..)
Basta uscire un attimo da questa cosa che se non c'è un italiano da tifare è un disastro e non ci interessa. Le nuove generazioni in questo sono molto avanti, seguono la premier senza problemi e non necessitano per forza di cose del campione italico esaltato dalla stampa. Peccato che del ciclismo non gliene importi nulla. A me personalmente la narrazione patriottica fa l'effetto contrario e mi viene subito da tifare contro al nostro di turno. Per il resto la startlist soffre dell'abbastanza ovvia assenza dei due top da GT del momento, i due sloveni, ma con VDP ha fatto un salto di qualità notevole. I motivi di interesse ci sono e di certo non c'è da provare nostalgia per l'orrido Giro 2004, il trionfo del provincialismo
No.. seguono solo le squadre o i corridori che vincono
Mi sembra una visione molto limitata dello sport
Se la finale di champions è steau anderlecht
Non interessa nessuno..
Se un classica viene vinta da un outsider.. sporca il palmares
Il campionato inglese era molto più interessante 30 anni fa che adesso
Ogni partita era incerta
Ma i giovani preferiscono che vincano sempre le stesse squadre


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Walter_White ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 8:29
Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:47 Però un po gli capisco..
Credo sia il giro da quando seguo tra i meno interessanti..
Non c è un italiano che possa vincere
Ma manco le tappe
Si parlava del giro 2004..
Farei cambio subito
Simoni Garzelli Cunego Cipollini Petacchi ecc

Se faccio un sondaggio con miei amici che seguono il ciclismo..la pensano tutti così

Difficile trascinare l folle Con una sfida carapaz yates.. (come d altronde hart hindley kelderman..)
Ma cosa cambia la nazionalità di chi si gioca una corsa se non alla casalinga di Voghera che segue solo se vince un'italiano? Al Fiandre, Roubaix, ecc, di italiani in lizza per la vittoria ce n'erano 0...e son state corse stupende. Se il sistema ciclismo in Italia non si adegua ai tempi mica è colpa del Giro.
Come mai la champions league fa audience molto più basse di campionato e coppa Italia?
Io preferisco se vince un italiano
Sto snobismo verso i nostri corridori (anche tifo contro come scrive herbie) lo trovo molto fastidioso


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 21:19
Walter_White ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 8:29
Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:47 Però un po gli capisco..
Credo sia il giro da quando seguo tra i meno interessanti..
Non c è un italiano che possa vincere
Ma manco le tappe
Si parlava del giro 2004..
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Ma cosa cambia la nazionalità di chi si gioca una corsa se non alla casalinga di Voghera che segue solo se vince un'italiano? Al Fiandre, Roubaix, ecc, di italiani in lizza per la vittoria ce n'erano 0...e son state corse stupende. Se il sistema ciclismo in Italia non si adegua ai tempi mica è colpa del Giro.
Come mai la champions league fa audience molto più basse di campionato e coppa Italia?
Io preferisco se vince un italiano
Sto snobismo verso i nostri corridori (anche tifo contro come scrive herbie) lo trovo molto fastidioso
Non si tratta di snobbismo. Ma te lo immagini un Giro in cui lottano Ciccone contro Nibali 37 enne e boh, Fortunato? Ti prego...

Se fossero corridori di livello assoluto okay, altrimenti sticazzi della nazionalità. Ciò che conta è la corsa


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da chinaski89 »

Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 21:13
chinaski89 ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 13:17
Winter ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 7:47 Però un po gli capisco..
Credo sia il giro da quando seguo tra i meno interessanti..
Non c è un italiano che possa vincere
Ma manco le tappe
Si parlava del giro 2004..
Farei cambio subito
Simoni Garzelli Cunego Cipollini Petacchi ecc

Se faccio un sondaggio con miei amici che seguono il ciclismo..la pensano tutti così

Difficile trascinare l folle Con una sfida carapaz yates.. (come d altronde hart hindley kelderman..)
Basta uscire un attimo da questa cosa che se non c'è un italiano da tifare è un disastro e non ci interessa. Le nuove generazioni in questo sono molto avanti, seguono la premier senza problemi e non necessitano per forza di cose del campione italico esaltato dalla stampa. Peccato che del ciclismo non gliene importi nulla. A me personalmente la narrazione patriottica fa l'effetto contrario e mi viene subito da tifare contro al nostro di turno. Per il resto la startlist soffre dell'abbastanza ovvia assenza dei due top da GT del momento, i due sloveni, ma con VDP ha fatto un salto di qualità notevole. I motivi di interesse ci sono e di certo non c'è da provare nostalgia per l'orrido Giro 2004, il trionfo del provincialismo
No.. seguono solo le squadre o i corridori che vincono
Mi sembra una visione molto limitata dello sport
Se la finale di champions è steau anderlecht
Non interessa nessuno..
Se un classica viene vinta da un outsider.. sporca il palmares
Il campionato inglese era molto più interessante 30 anni fa che adesso
Ogni partita era incerta
Ma i giovani preferiscono che vincano sempre le stesse squadre
Mah non credo sia così, o almeno non proprio. Ovvio che sì preferisce la finale con le big, di certo nessuno spera in una finale tra due outsider lì per sbaglio. La premier ora è per distacco il miglior campionato del mondo, 30 anni fa no. Anche tifare o seguire solo se ci sono due italiani che lottano è una visione molto limitata dello sport. E provinciale.


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

herbie ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 14:53
TheArchitect99 ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 13:26
chinaski89 ha scritto: venerdì 6 maggio 2022, 13:17

Basta uscire un attimo da questa cosa che se non c'è un italiano da tifare è un disastro e non ci interessa. Le nuove generazioni in questo sono molto avanti, seguono la premier senza problemi e non necessitano per forza di cose del campione italico esaltato dalla stampa. Peccato che del ciclismo non gliene importi nulla. A me personalmente la narrazione patriottica fa l'effetto contrario e mi viene subito da tifare contro al nostro di turno. Per il resto la startlist soffre dell'abbastanza ovvia assenza dei due top da GT del momento, i due sloveni, ma con VDP ha fatto un salto di qualità notevole. I motivi di interesse ci sono e di certo non c'è da provare nostalgia per l'orrido Giro 2004, il trionfo del provincialismo
Sarebbe bello fosse cosí ma purtroppo il grande pubblico si interessa solamente se c'é l'atleta connazionale per cui tifare, ma non solo in Italia anche all'estero, basti pensare all'attenzione degli americani verso il ciclismo nell'epoca Armstrong o degli spagnoli verso il tennis quando sono comparsi i campioni, ecc...
oddio, ci si può innamorare di un corridore in base a somiglianze personali, gusti, a prescindere dalla nazionalità.
Tuttavia a me infastidisce molto ciò che è sotteso a questa dinamica: è chiaro che se nel tuo paese per anni scompaiono corridori in grado di vincere qualcosa di importante, in special modo i GT, lo spazio televisivo e mediatico per il ciclismo andrà assottigliandosi sempre più per una banale questione di audience.
Noto però che tra gli appassionati di questo sport sono frequenti i tifosi che fanno esplicitamente tifo contro qualunque corridore appena potenzialmente vincente e italiano, per altro non ancora mediaticamente irrazionalmente esaltato oltre le reali prospettive.
Viceversa noto anche che anche solo osservare con distacco come faccio io, non dico fare il tifo contro, le partite della nazionale di calcio, ti mette subito in sospetto di essere un mezzo criminale, per lo meno uno con problemi psicologici, un disadattato da cui allontanarsi prima che crei qualche problema...
dovremmo usare questo metro nel ciclismo ci sarebbero dei TSO da fare ad ogni corsa... :D
ovviamente si sarebbe dovuto usare il congiuntivo nella premessa di questo ultimo periodo ipotetico. La tecnologia riesce ad ingenerare ignoranza delle più basilari regole grammaticali con una facilità estrema, non appena si abbassa la guardia sulle diavolerie che si eseguono in automatico e si perde lo sguardo d'insieme.


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