La crisi del ciclismo italiano

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nino58
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Oggi Bagioli avrebbe dovuto essere con i primi.
Ma non c'è stato.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Caruso un po deludente oggi
21 secondi son tanti
Speriamo in bene per domani


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 20:45 Caruso un po deludente oggi
21 secondi son tanti
Speriamo in bene per domani
boh tutto era la tappa di oggi tranne che buona che per un fondista (non proprio giovanissimo, per altro) come Caruso, I 21 secondi li avrebbe potuti prendere in una tappa così con salitelle da sprint nel finale anche il Nibali dal 2017 in poi.
Poi Caruso non deve vincere il Tour e nemmeno arrivare sul podio, se è per quello...


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ma di tappe per fondisti non ce ne sono in nessun gt
Oggi era una delle più lunghe
4 ore e mezza
Domani 4 ore


Filarete
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nino58 ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 18:20 Oggi Bagioli avrebbe dovuto essere con i primi.
Ma non c'è stato.
Vero :(


Cthulhu
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 23:05 Ma di tappe per fondisti non ce ne sono in nessun gt
Oggi era una delle più lunghe
4 ore e mezza
Domani 4 ore
Sono i GT in sé che sono per fondisti, non tanto le singole tappe.
Caruso comunque una top ten la può tranquillamente portare a casa.
L'illusione, basata non si sa su cosa, era che potesse fare di più


ciclistapazzo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 23:01
Winter ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 20:45 Caruso un po deludente oggi
21 secondi son tanti
Speriamo in bene per domani
boh tutto era la tappa di oggi tranne che buona che per un fondista (non proprio giovanissimo, per altro) come Caruso, I 21 secondi li avrebbe potuti prendere in una tappa così con salitelle da sprint nel finale anche il Nibali dal 2017 in poi.
Poi Caruso non deve vincere il Tour e nemmeno arrivare sul podio, se è per quello...
Meno male che finalmente leggo commenti che mettono Caruso al suo posto, perché ho letto liste dei favoriti con Caruso messo sullo stesso piano di Vlasov e degli Ineos come quelli subito dietro a Pogi e i Jumbo. Per Caruso già una top 5 sarebbe tantissimo, in fondo quest'anno, Sicilia a parte dove il livello era inesistente, non mi è mai sembrato una furia. Nelle 3 settimane verrà fuori ma anche una top 5 sarà difficile


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Cthulhu ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 0:09
Winter ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 23:05 Ma di tappe per fondisti non ce ne sono in nessun gt
Oggi era una delle più lunghe
4 ore e mezza
Domani 4 ore
Sono i GT in sé che sono per fondisti, non tanto le singole tappe.
Caruso comunque una top ten la può tranquillamente portare a casa.
L'illusione, basata non si sa su cosa, era che potesse fare di più
Non so
Son 40 ore meno che in passato.
Con biciclette ecc tutto più moderno
Dovrebbero aumentare i km e le difficoltà..non diminuirli

Concordo su caruso


Bike65
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:13
Cthulhu ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 0:09
Winter ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 23:05 Ma di tappe per fondisti non ce ne sono in nessun gt
Oggi era una delle più lunghe
4 ore e mezza
Domani 4 ore
Sono i GT in sé che sono per fondisti, non tanto le singole tappe.
Caruso comunque una top ten la può tranquillamente portare a casa.
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Ci sono corse più lunghe si chiamano randonné. Ma davvero pensate che con le preparazioni attuali le esigenze di percorso sicurezza e spettacolo abbia senso fare un tappone da 280 km con 6000 mt dislivello? Praticamente i primi 20 km cicloturistici, i successivi di trasferimento e poi forse sulla penultima salita succede qualcosa, forse. Allora 40 anni fa si lamentavano perché mancavano le strade bianche e non partivano con la pila in bocca?


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Bike65 ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:21
Winter ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:13
Cthulhu ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 0:09
Sono i GT in sé che sono per fondisti, non tanto le singole tappe.
Caruso comunque una top ten la può tranquillamente portare a casa.
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Ci sono corse più lunghe si chiamano randonné. Ma davvero pensate che con le preparazioni attuali le esigenze di percorso sicurezza e spettacolo abbia senso fare un tappone da 280 km con 6000 mt dislivello? Praticamente i primi 20 km cicloturistici, i successivi di trasferimento e poi forse sulla penultima salita succede qualcosa, forse. Allora 40 anni fa si lamentavano perché mancavano le strade bianche e non partivano con la pila in bocca?
Questo non c'entra molto con quello che diceva Winter. Lui diceva con piena ragione che un Izoard fatto oggi con bici che pesano due chili meno e con il doppio del coefficiente di scorrevolezza non è nemmeno parente di quello fatto nel 1990 o anche 2000, figuriamoci più indietro negli anni. I GT son diventati duri solo a tratti, rispetto a tempi dove era strettamente necessario recuperare ottimamente da un giorno all'altro, ma anche tra una salita e l'altra.


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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ciclistapazzo ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 6:42
herbie ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 23:01
Winter ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 20:45 Caruso un po deludente oggi
21 secondi son tanti
Speriamo in bene per domani
boh tutto era la tappa di oggi tranne che buona che per un fondista (non proprio giovanissimo, per altro) come Caruso, I 21 secondi li avrebbe potuti prendere in una tappa così con salitelle da sprint nel finale anche il Nibali dal 2017 in poi.
Poi Caruso non deve vincere il Tour e nemmeno arrivare sul podio, se è per quello...
Meno male che finalmente leggo commenti che mettono Caruso al suo posto, perché ho letto liste dei favoriti con Caruso messo sullo stesso piano di Vlasov e degli Ineos come quelli subito dietro a Pogi e i Jumbo. Per Caruso già una top 5 sarebbe tantissimo, in fondo quest'anno, Sicilia a parte dove il livello era inesistente, non mi è mai sembrato una furia. Nelle 3 settimane verrà fuori ma anche una top 5 sarà difficile
D'altra parte Pogacar a parte io non vedo un corridore che parte per vincere questo Tour, appurato che Roglic non è più quello degli anni scorsi....
Su Caruso intendevo che non c'era da aspettarsi niente di particolare da lui in una tappa che si decideva su strappetti di uno o due chilometri per corridori scattisti, a prescindere dalla media mostruosa.
Ma nemmeno l'arrivo in salita pressoché singola di oggi sarebbe stato per lui nemmeno con tre o quattro anni ij meno.


Cthulhu
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Cthulhu »

Winter ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:13
Cthulhu ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 0:09
Winter ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 23:05 Ma di tappe per fondisti non ce ne sono in nessun gt
Oggi era una delle più lunghe
4 ore e mezza
Domani 4 ore
Sono i GT in sé che sono per fondisti, non tanto le singole tappe.
Caruso comunque una top ten la può tranquillamente portare a casa.
L'illusione, basata non si sa su cosa, era che potesse fare di più
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Concordo su caruso
Secondo me no, anzi più si allungano le gare e più attendismo c'è.


Bomby
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Bomby »

Cthulhu ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:59
Winter ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:13
Cthulhu ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 0:09
Sono i GT in sé che sono per fondisti, non tanto le singole tappe.
Caruso comunque una top ten la può tranquillamente portare a casa.
L'illusione, basata non si sa su cosa, era che potesse fare di più
Non so
Son 40 ore meno che in passato.
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Concordo su caruso
Secondo me no, anzi più si allungano le gare e più attendismo c'è.
Infatti nella tappa di ieri del tour non si è mosso nulla prima del rettilineo finale :sasso:


Bike65
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Bike65 »

herbie ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:32
Bike65 ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:21
Winter ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:13

Non so
Son 40 ore meno che in passato.
Con biciclette ecc tutto più moderno
Dovrebbero aumentare i km e le difficoltà..non diminuirli

Concordo su caruso
Ci sono corse più lunghe si chiamano randonné. Ma davvero pensate che con le preparazioni attuali le esigenze di percorso sicurezza e spettacolo abbia senso fare un tappone da 280 km con 6000 mt dislivello? Praticamente i primi 20 km cicloturistici, i successivi di trasferimento e poi forse sulla penultima salita succede qualcosa, forse. Allora 40 anni fa si lamentavano perché mancavano le strade bianche e non partivano con la pila in bocca?
Questo non c'entra molto con quello che diceva Winter. Lui diceva con piena ragione che un Izoard fatto oggi con bici che pesano due chili meno e con il doppio del coefficiente di scorrevolezza non è nemmeno parente di quello fatto nel 1990 o anche 2000, figuriamoci più indietro negli anni. I GT son diventati duri solo a tratti, rispetto a tempi dove era strettamente necessario recuperare ottimamente da un giorno all'altro, ma anche tra una salita e l'altra.
Posso essere d’accordo in parte, le medie le hai valutate?
Guarda i filmati di come pedalavano negli anni 80.


Bike65
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Bike65 »

Bomby ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 9:29
Cthulhu ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:59
Winter ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:13

Non so
Son 40 ore meno che in passato.
Con biciclette ecc tutto più moderno
Dovrebbero aumentare i km e le difficoltà..non diminuirli

Concordo su caruso
Secondo me no, anzi più si allungano le gare e più attendismo c'è.
Infatti nella tappa di ieri del tour non si è mosso nulla prima del rettilineo finale :sasso:
Ricerca della fuga e galoppata di Van Art a parte.


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Winter »

Bike65 ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:21 Ci sono corse più lunghe si chiamano randonné. Ma davvero pensate che con le preparazioni attuali le esigenze di percorso sicurezza e spettacolo abbia senso fare un tappone da 280 km con 6000 mt dislivello? Praticamente i primi 20 km cicloturistici, i successivi di trasferimento e poi forse sulla penultima salita succede qualcosa, forse. Allora 40 anni fa si lamentavano perché mancavano le strade bianche e non partivano con la pila in bocca?
Ma quali randonne'
I tapponi normali che c erano nel ciclismo
L ultimo mi pare sia stato quello del rifugio gardeccia al giro 2011..
229 km 6000 di dislivello
Piancavallo
Forcella cibiana
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Marmolada
E l arrivo finale
Tempo del vincitore 7 ore e 27..
Media Oraria 30 kmh e rotti
La tappa fu bellissima (e non so mai stato fan di contador)
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da chinaski89 »

Winter ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 12:59
Bike65 ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:21 Ci sono corse più lunghe si chiamano randonné. Ma davvero :sasso: :sasso: pensate che con le preparazioni attuali le esigenze di percorso sicurezza e spettacolo abbia senso fare un tappone da 280 km con 6000 mt dislivello? Praticamente i primi 20 km cicloturistici, i successivi di trasferimento e poi forse sulla penultima salita succede qualcosa, forse. Allora :sasso: 40 anni fa si lamentavano perché mancavano le strade bianche e non partivano con la pila in bocca?
Ma quali randonne'
I tapponi normali che c erano nel ciclismo
L ultimo mi pare sia stato quello del rifugio gardeccia al giro 2011..
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Piancavallo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da CicloSprint »

chinaski89 ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 13:12
Winter ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 12:59
Bike65 ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 7:21 Ci sono corse più lunghe si chiamano randonné. Ma davvero :sasso: :sasso: pensate che con le preparazioni attuali le esigenze di percorso sicurezza e spettacolo abbia senso fare un tappone da 280 km con 6000 mt dislivello? Praticamente i primi 20 km cicloturistici, i successivi di trasferimento e poi forse sulla penultima salita succede qualcosa, forse. Allora :sasso: 40 anni fa si lamentavano perché mancavano le strade bianche e non partivano con la pila in bocca?
Ma quali randonne'
I tapponi normali che c erano nel ciclismo
L ultimo mi pare sia stato quello del rifugio gardeccia al giro 2011..
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Forcella cibiana
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E l arrivo finale
Tempo del vincitore 7 ore e 27..
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Gli italiani al Tour stanno andando male.
Ganna non ha vinto la crono che tanto aspettavamo, nelle volate lontano dalle posizioni di vertice Dainese, per la generale forse si ridimensiona la prospettiva di Caruso ad una top ten, due anni fa più o meno era nella stessa posizione. Meno bene Cattaneo.
Moscon bazzica nel "gruppetto" alla ricerca di una condizione, ma secondo me ha qualche problema. Ciccone oggi primo a staccarsi dalla fuga.
Bettiol sembra in forma, domani farebbe bene ad inserirsi in una fuga, invece che scortare gli pseudo capitani. Che poi nella EF vanno in fuga spesso, adesso tocca a lui.
Speriamo in un'inversione di tendenza.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Patate »

Salvatore77 ha scritto: venerdì 8 luglio 2022, 19:13 Moscon bazzica nel "gruppetto" alla ricerca di una condizione, ma secondo me ha qualche problema.
Moscon è già tornato a casa


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Da oggi ufficialmente si corre per le tappe.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Damiano CARUSO. 4. È il primo degli italiani in classifica: 27° a 33’01”.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nino58 »

Salvatore77 ha scritto: mercoledì 13 luglio 2022, 18:17 Da oggi ufficialmente si corre per le tappe.
Teoricamente.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da damr »

Salvatore77 ha scritto: mercoledì 13 luglio 2022, 18:17 Da oggi ufficialmente si corre per le tappe.
Due anni fa Caruso in top 10 era già un premio alla carriera, poi è arrivato lo splendido secondo al Giro di un anno fa.

Solo i media italiani lo vedevano da top 5, siamo talmente disperati che “bruciamo” mediaticamente i Ciccone ed i Caruso chiedendogli di fare i miracoli.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jerrydrake »

damr ha scritto: mercoledì 13 luglio 2022, 21:59
Salvatore77 ha scritto: mercoledì 13 luglio 2022, 18:17 Da oggi ufficialmente si corre per le tappe.
Due anni fa Caruso in top 10 era già un premio alla carriera, poi è arrivato lo splendido secondo al Giro di un anno fa.

Solo i media italiani lo vedevano da top 5, siamo talmente disperati che “bruciamo” mediaticamente i Ciccone ed i Caruso chiedendogli di fare i miracoli.
Ma se non bruciassimo mediaticamente i Ciccone, i Cariso, i Fortunato, questi ragazzi farebbero meglio? Io non credo che qualche titolone in meno migliorerebbe la situazione. Piuttosto queste false aspettative portano benefici ai contratti di questi atleti.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da sceriffo »

E anche Caruso ritorna nella dimensione ante 2021, anzi l'ho trovato pure peggiorato


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

sceriffo ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 17:19 E anche Caruso ritorna nella dimensione ante 2021, anzi l'ho trovato pure peggiorato
Decisamente sotto tono così come i suoi compagni di squadra.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jumbo »

sceriffo ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 17:19 E anche Caruso ritorna nella dimensione ante 2021, anzi l'ho trovato pure peggiorato
Gli anni passano, difficile che migliori a 35 anni.


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Winter »

Vero
Ma staccarsi da houle.. :(


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nino58 »

Winter ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 21:12 Vero
Ma staccarsi da houle.. :(
Aveva una cartuccia e l'ha sparata troppo presto.
Io l'ho vista così.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Fantamatusa »

Salvatore77 ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 18:01
sceriffo ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 17:19 E anche Caruso ritorna nella dimensione ante 2021, anzi l'ho trovato pure peggiorato
Decisamente sotto tono così come i suoi compagni di squadra.
In effetti è tutta la Bahrein che non va…
Anche Teuns, che in primavera volava va piano.
Dai questo non è il livello di Caruso, o inizia a calare o qualcosa non è andato nella preparazione.
Va bene tutto, ma è sempre stato uno dei migliori uomini squadra del gruppo, in una fuga come quella sarebbe sempre arrivato sul podio.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da kokkelkoren »

jerrydrake ha scritto: mercoledì 13 luglio 2022, 22:39
damr ha scritto: mercoledì 13 luglio 2022, 21:59
Salvatore77 ha scritto: mercoledì 13 luglio 2022, 18:17 Da oggi ufficialmente si corre per le tappe.
Due anni fa Caruso in top 10 era già un premio alla carriera, poi è arrivato lo splendido secondo al Giro di un anno fa.

Solo i media italiani lo vedevano da top 5, siamo talmente disperati che “bruciamo” mediaticamente i Ciccone ed i Caruso chiedendogli di fare i miracoli.
Ma se non bruciassimo mediaticamente i Ciccone, i Cariso, i Fortunato, questi ragazzi farebbero meglio? Io non credo che qualche titolone in meno migliorerebbe la situazione. Piuttosto queste false aspettative portano benefici ai contratti di questi atleti.
Posso essere d'accordo sulla seconda parte, meno sulla prima.
La pressione mediatica conta eccome secondo me.
Prendiamo proprio Caruso. Ha avuto una onesta carriera da gregario, perchè nessuno gli ha mai chiesto nulla.
Aru invece doveva vincere, e ad ogni suo cedimento iniziava un processo. Tanto che alla fine ha dovuto mollare.
Eppure non lo ritengo inferiore ad un Bilbao (che ha già due top5), solo che una carriera simile allo spagnolo non gliela avrebbero permessa.

Poi è ovvio che non sapremo mai se senza pompaggio mediatico avrebbero potuto ottenere risultati migliori. Ma è sicuro che in molti casi non abbia giovato


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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sceriffo ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 17:19 E anche Caruso ritorna nella dimensione ante 2021, anzi l'ho trovato pure peggiorato
Insomma, già era vecchio prima, e ha fatto il gregario per enne anni, figuriamoci ora.


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chinaski89
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da chinaski89 »

Beh era più anomalo il secondo posto con assalto alla rosa nel finale del calo attuale. Ora tutti lì dentro vanno un po' più piano del normale ma lo scorso anno erano tutti overperformanti di brutto


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Tranchée d'Arenberg
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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chinaski89 ha scritto: mercoledì 20 luglio 2022, 9:48 Beh era più anomalo il secondo posto con assalto alla rosa nel finale del calo attuale. Ora tutti lì dentro vanno un po' più piano del normale ma lo scorso anno erano tutti overperformanti di brutto
Onestamente ero un pò stupido nel leggere o sentire quelli che si aspettavano un Caruso da podio, però altrettanto sinceramente dico che questo Caruso non è neanche parente di quello che faceva il gregario. Certe volte ce lo dimentichiamo, ma per fare il gregario ad alti livelli, ci vogliono le gambe. Majka e Kuss in questi giorni stanno andando molto più forte di tanti capitani. L'esempio miglior è però lo stesso Caruso che nel 2020 giunse 10° al Tour pur lavorando per Landa full time. Qualche anno prima, quando era gregario di Porte, era stato 11°. E inoltre era stato pure 8° ad un GIro e 7°ad una Vuelta. Insomma è vero che il suo livello non è quello del corridore da podio e tantomento del vincente, ma non è neanche uno che, se lasciato libero di fare la sua corsa, arriva 80° a 2 ore dal primo.
Insomma, in questo Tour ha ampiamente disatteso le aspettative. Alla vigilia immaginavo che un posto tra i 10 se lo sarebbe giocato.

La mia idea è che la Bahrain doveva portarlo al Giro dove avrebbe trovato una concorrenza decisamente più scarsa. Soprattutto in quel momento aveva una gamba decisamente migliore.


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Claudio84
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Claudio84 »

Quanto a Caruso, ieri hanno intervistato Pellizzotti su Radio Rai. Ha detto ovviamente che tutta la squadra si era presentata in forma e che quindi i risultati della squadra fin qui non sono come nelle aspettative.
Però, e questo secondo me è un elemento, ha detto che a inizio Tour Caruso non è stato bene (non mi sembra che sia sceso nei particolari), mentre adesso è in ripresa. Infatti Pellizzotti giudicava bene la tappa di ieri al di là del risultato.
Quindi: Caruso sicuramente molto sotto le aspettative, ma se ha avuto problemi di salute ciò di sicuro ha pesato. Non credo si possa dire che Caruso si sia improvvisamente squagliato, né d'altra parte che abbia sovraperformato lo scorso anno. Va detto poi che a 35 anni da un momento all'altro ci si può attendere che un corridore abbia un complessivo calo.


Claudio84
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Claudio84 »

Aggiungo una cosa sulla Barhein in generale. Anche secondo me potevano portare Caruso al Giro, forse avrebbe corso con meno pressione. E sarebbero dovuti andare al Tour per le tappe.
È vero che la Barhein è sottotono, ma Pellizzotti ha ricordato che Luis Leon Sanchez e Wright stanno facendo bene. Invece ad esempio non si sta vedendo Mohoric, che a inizio stagione andava fortissimo. Non so se ci sia attinenza tra le due cose.

Edit: ho visto che Tranchee mi ha preceduto nel thread del Tour nella considerazione che la Barhein in realtà è andata forte anche quest'anno, almeno per tutta la prima parte di stagione.


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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kokkelkoren ha scritto: mercoledì 20 luglio 2022, 8:53
Posso essere d'accordo sulla seconda parte, meno sulla prima.
La pressione mediatica conta eccome secondo me.
Prendiamo proprio Caruso. Ha avuto una onesta carriera da gregario, perchè nessuno gli ha mai chiesto nulla.
Aru invece doveva vincere, e ad ogni suo cedimento iniziava un processo. Tanto che alla fine ha dovuto mollare.
Eppure non lo ritengo inferiore ad un Bilbao (che ha già due top5), solo che una carriera simile allo spagnolo non gliela avrebbero permessa.

Poi è ovvio che non sapremo mai se senza pompaggio mediatico avrebbero potuto ottenere risultati migliori. Ma è sicuro che in molti casi non abbia giovato
ma tu la vedi questa pressione mediatica ?
a me sembra che il ciclismo sia diventato uno sport poco seguito
Non ci son risultati ? non cambia nulla


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Beppugrillo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Per me non esiste pressione mediatica nel ciclismo. Intanto perché nella mezza pagina quotidiana della Gazzetta non c'è lo spazio fisico per far pressione. Poi perché la pressione dovrebbe agire negativamente sull'emotività del corridore, ma lo sforzo del corridore si concentra su un arco temporale di mesi, la prestazione dell'Alpe d'Huez è totalmente integrata con la preparazione in altura, la gara stessa è estremamente lunga, non è una gara di tiro con l'arco in cui ti tremano le gambe, hai tutto il tempo di smaltire la pressione. Se invece si considera un genere di pressione che influenza, positivamente o negativamente, le scelte di calendario dei corridori, finché corrono tutti in squadre straniere non credo sia un fattore


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Con Caruso DNS, il primo in classifica degli italiani è Velasco 32esimo a due ore.
Naturalmente dopo una certa posizione, la classifica non conta più.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Bomby
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Se Roma piange, Madrid e Parigi non ridono... 114 giorni di corsa senza vittorie spagnole nei GT e i francesi non vincono una tappa al tour dalla prima dello scorso anno. Poi è vero, loro hanno i prospetti per il futuro e noi nemmeno l'ombra... Però la cosa mi dà da pensare.


Fragonard

Re: La crisi del ciclismo italiano

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Bomby ha scritto: giovedì 21 luglio 2022, 23:23 Se Roma piange, Madrid e Parigi non ridono... 114 giorni di corsa senza vittorie spagnole nei GT e i francesi non vincono una tappa al tour dalla prima dello scorso anno. Poi è vero, loro hanno i prospetti per il futuro e noi nemmeno l'ombra... Però la cosa mi dà da pensare.
Al netto dell'altrui voracità, è innegabile notare che basti il minimo accidente o periodo un po' più appannato per far venire a galla le magagne o riportare l'attenzione su quelle che sono problematiche. Alla Francia è bastato che Alaphilippe fosse costretto a dare forfait per le conseguenze dei problemi fisici per ritrovarsi parecchio sguarnita su certi arrivi. Poi il volenteroso Pinot ce la mette pure tutta per andare a prendersi la vittoria di tappa ma, ahilui, finisce sempre per andare a sbattere contro qualcuno che becca la giornata super (tralasciando Hautacam lo si era visto già a Chatel e Mende). Gaudu è lì che dovrebbe rappresentare il futuro ma nelle giornate toste offre prestazioni che sarebbero pure più che buone ma che nel contesto attuale gli consento giusto di stare a galla. Più che altro sarebbe interessante porsi anche un'altra domanda: che cosa avrebbe fatto il Demare che nelle sue ultime due partecipazioni al Giro d'Italia ha fatto il bello e il cattivo tempo?
Sarebbe riuscito a dimostrarsi il velocista più forte anche nel contesto in cui, sostanzialmente, si ritrovano tutte le maggiori ruote veloci oppure avrebbe denotato nuovamente certe difficoltà ad emergere quando le volate sono particolarmente caotiche e l'essere pilotati bene può essere la chiave di volta? (Che poi si è ben visto come queste siano state volate senza un vero padrone).

Gli spagnoli qualche bel corridore lo stanno tirando fuori e li aspettiamo fiduciosi, però poi se si va a vedere in questo Tour sono andati vicino al successo solo per merito del quasi trentanovenne Luis Leon Sanchez che, a dispetto di una Bahrain globalmente sotto tono, ha disputato una corsa decisamente superiore forse anche alle sue aspettative personali ma che, con la già citata carta d'identità, fa capire quanto sia faticoso il processo di ricambio generazionale.

Quanto a noi che cosa dire di diverso? Se Ganna vive un prologo poco fortunato resti a zero e adesso c'è da sperare che le ultime giornate pirenaiche non l'abbiano ulteriormente consumato fisicamente, in rapporto ad un Van Aert che sta da dio per coltivare la speranza di poter vincere la cronometro. Se Bettiol becca la giornata buona e si rende protagonista di un'azione notevole, ha la sfortuna di trovarsi proprio quel giorno Matthews che rompe il digiuno con un'azione d'applausi. Di Caruso s'è detto e il suo Tour s'è chiuso di male in peggio. Cattaneo, a parte un paio d'azioni, non ha disputato un Tour così memorabile e Bagioli è andato lì in Francia più che altro per prendere appunti e capire cosa voglia dire correre un Tour. Ci sarebbe Dainese che, hai visto mai, potrebbe pure provare a ritirare fuori il gran numero dal cilindro, considerando che forse le salite le ha passate meglio di tanti altri velocisti ma comunque la concorrenza è sempre elevata, considerando che dei velocisti più attesi non è andato a casa nessuno. Ciccone ha provato a dire la sua con le fughe da lontano, ha avuto la grande occasione il giorno dell'Alpe d'Huez ma è esploso proprio nel momento in cui ci si sarebbe aspettati l'affondo decisivo, così pure ieri si è spento sul più bello proprio mentre sembrava che potesse dar l'assalto alla maglia a pois che era diventata il vero e unico obiettivo della sua corsa. Ergo, avendo perso pure per i noti motivi, ad inizio anno, il Colbrelli più forte di sempre, come pensare di poter provare a vincere concretamente una tappa?

Personalmente le note più liete finora le ho viste in Luca Mozzato, con la speranza che cominci presto a sbloccarsi pure nella casella delle vittorie e salire un ulteriore gradino nel suo processo di maturazione.


Luca90
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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la spagna ha ayuso e carlos rodriguez per il futuro che un GT potrebbero anche vincerlo... zana e aleotti?


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2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
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Fragonard

Re: La crisi del ciclismo italiano

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Luca90 ha scritto: venerdì 22 luglio 2022, 4:38 la spagna ha ayuso e carlos rodriguez per il futuro che un GT potrebbero anche vincerlo... zana e aleotti?
Dobbiamo ancora valutarli per bene. Filippo ha fatto vedere che forse le gare di un giorno non potrebbero essere una brutta strada da prendere. Quanto ad Aleotti invece dovrà ancora testarsi seriamente sulle tre settimane, giacché finora è andato sempre per imparare ed aiutare. Sarà in quel momento che si vedrà se anche lui magari potrebbe essere tagliato per le gare in linea e se quindi nelle gare a tappe potrebbe essere un ottimo gregario ma nulla di più (come Formolo, per intenderci).


Bike65
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Luca90 ha scritto: venerdì 22 luglio 2022, 4:38 la spagna ha ayuso e carlos rodriguez per il futuro che un GT potrebbero anche vincerlo... zana e aleotti?
Presero forse 6 minuti da Pidcock nel giro baby fai Tu, quest’anno il primo italiano a 10 minuti con il secondo a 16.


luketaro
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Luca90 ha scritto: venerdì 22 luglio 2022, 4:38 la spagna ha ayuso e carlos rodriguez per il futuro che un GT potrebbero anche vincerlo... zana e aleotti?
Tiberio dovrebbe essere quello che forse più si avvicina...


mattia_95
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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luketaro ha scritto: venerdì 22 luglio 2022, 8:46
Luca90 ha scritto: venerdì 22 luglio 2022, 4:38 la spagna ha ayuso e carlos rodriguez per il futuro che un GT potrebbero anche vincerlo... zana e aleotti?
Tiberio dovrebbe essere quello che forse più si avvicina...
Concordo. Se proprio bisogna trovare un nome è quello di Tiberi. Su Zana non ho molte speranze.


FC 2018: Gp de Montreal, Giro di Turchia.
FC 2019: GP di Francoforte, Tour a Tempo, Coppa Bernocchi.
FC 2020: Tour Down Under, Tour a Tempo a Squadre.
FC 2021: Gand - Wevelgem, Obiettivo Zero Punti Tour de France, 1° Obiettivo Zero Punti, Trofeo Matteotti.
FC 2022: Saudi Tour, Etoile de Bessèges, Tour de Pologne.
Fragonard

Re: La crisi del ciclismo italiano

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Intanto da questo breve stralcio di un'intervista rilasciata da Stefano Gandin, atleta della Corratec, a bici.pro si ripropone una questione su cui si dibatte anche a proposito dei ragazzi juniores: la partecipazione a poche gare a tappe durante l'anno, che potrebbe essere uno dei motivi che contribuiscono alla difficoltà nell'emergere coi loro coetanei stranieri:

«Mi sento di essere cresciuto, le prove con i professionisti, soprattutto quelle a tappe, ti permettono di alzare sempre più il livello. Gli anni scorsi disputavo una o due corse a tappe all’anno e le finivo stremato. Quest’anno sono alla sesta e sento di migliorare costantemente anche nel recupero. Dopo uno o due giorni sono pronto per rimettermi subito in gruppo».


Robdin2007
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Per me il disastro delle tre grandi Italia spagna e Francia e davvero inspiegabile... E poi anche tutte tre nello stesso tempo. Non si puo pensare ad un tour nel qualle un francese non vince una tappa, il primo italiano e a ore distanza e un spagnolo non vince da 120 tappe di grandi giri.


Fragonard

Re: La crisi del ciclismo italiano

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Robdin2007 ha scritto: venerdì 22 luglio 2022, 15:45 Per me il disastro delle tre grandi Italia spagna e Francia e davvero inspiegabile... E poi anche tutte tre nello stesso tempo. Non si puo pensare ad un tour nel qualle un francese non vince una tappa, il primo italiano e a ore distanza e un spagnolo non vince da 120 tappe di grandi giri.
Diciamo che, in tempi di globalizzazione decisamente maggiore rispetto al passato, può essere anche fisiologico che alle disgrazie degli uni possano corrispondere le fortune degli altri: la Slovenia sta vivendo il suo periodo di massimo splendore ciclistico, la Danimarca non è solo Vingegaard, gli australiani ormai sono una costante come pure i britannici. Si sono spostati gli equilibri e lì dove il ciclismo continua ad essere vissuto con grandissima passione come in Belgio e nei Paesi Bassi, si continuano ad avere eccellenti corridori che, peraltro, possono approdare alla strada dopo aver dimostrato di essere già fenomenali in altre discipline come il ciclocross. Volendo, al netto di qualche buon corridore, potremmo dare un ribasso anche la Germania rispetto alle stagioni passate, soprattutto nel momento in cui ti ritrovi a non avere più quei velocisti in grado di dominare gli sprint (come Kittel, tanto per citare l'ultimo) o a fare la voce grossa pure nelle classiche come il Degenkolb del preincidente. Come pure il non avere più quello che per anni è stato il miglior cronoman al mondo (Tony Martin) ha il suo peso. Così si va avanti con un Buchmann che prova a fare discrete e talora buone classifiche generali, con Politt che prima o poi imbrocca la fuga buona e uno Schachmann che purtroppo è da un po' che non si esprime su certi livelli. Di contro però i teutonici sanno ancora dire la loro su pista, specialmente nel femminile.

Insomma, al di là dei demeriti e delle pecche di ogni singolo movimento, c'è anche la crescita esponenziale di altri paesi (quest'anno abbiamo visto Girmay vincere la Gand e poi la tappa di Jesi battendo nientemeno che Van Der Poel, il tutto dopo aver fatto podio al mondiale Under e con l'annuncio che nel 2025 ci sarà il primo mondiale nell'Africa nera).

Inoltre io non trascurerei neppure le tanto bistrattate partenze estere: l'evento, oltre ai possibili risvolti a livello d'immagine, crea entusiasmo e movimento. In Danimarca tanti ragazzini si ricorderanno di questa Grand Depart e saranno motivati a pedalare, così come potrebbero fare un po' di ungheresi grazie al Giro. La crescita di certi paesi passa anche da questo.


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