Oltre i limiti del ridicolo

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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Bitossi
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Scusate, ma a me continua a non girare una cosa: se la squadra non c’era ancora (il “contratto” che qualcuno ha firmato conteneva una clausola per cui era dichiarato nullo in caso di non costituzione della squadra), e se i contratti li deve sottoscrivere la squadra, ovvero la società di gestione sportiva (o no? Tant’è che li deve presentare unitamente alla richiesta di licenza UCI, anche per essere esaminati dalla società di revisione), allora ku minkia era stato firmato? :diavoletto:

Inizialmente pensavo questo: Efactory è un’azienda che produce trabiccoli elettrici, ed ha al suo interno una società sportiva che vuole “allargarsi”, chiamata Efactory Team.
Rileggendo bene il tutto, invece scopro che non è così. Allora il “Team” che cos’era? :dubbio: (probabilmente, ipotizzo a questo punto, solo una sorta di rappresentanza della stessa Efactory, non necessariamente quindi una società autonoma - sportiva o non - con scopi eminentemente pubblicitari)

Ripeto, un’occhiatina a a quei “contratti” (firmati da Efactory per la parte datoriale, o da chi sennò?) io la darei. :aureola:

Perché per ora la storia mi suona così, a meno che non ci sia qualcosa che mi sfugge o non ho capito: io ho una salumeria, ma da appassionato di bici, millanto di avere contatti presso UCI, sponsor vari, governo ungherese, massoneria, Bilderberg, ecc., che mi consentiranno di avere licenza per gareggiare come società professionistica nell’anno 2020, senza stare a sottilizzare troppo su scadenze, tempi, altre costrizioni burocratiche che, si sa, soffocano la creatività... :D
Quindi preparo dei bei “contratti” (di collaborazione a 44.000 € annui, eh, e già qua mi chiedo per ignoranza mia se si possa fare visto che nelle norme UCI si parla esplicitamente di “salari”, e non so quanto questo termine sia da interpretare restrittivamente), in cui inserisco la clausola per cui SE poi la società sportiva non si farà, tale scrittura sarà nulla.

Chiedo ad esperti giuristi (dov’è Principe quando serve? :diavoletto: ) se qualcuno possa avere il coraggio di definire un tale pasticcio come “contratto di lavoro”.
Che il tutto sia nullo dal principio a me pare evidente, e per ragioni diverse dalla non costituzione della fantomatica squadra.
Mi pare anzi che esponga parecchio chi lo ha preparato a conseguenze giuridiche, almeno per la giurisprudenza italiana, come minimo a richieste di danni, non foss’altro per la presa per il kiulo... :D

Stra-ripeto: c’è qualcos’altro che mi sfugge?


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rob
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Si, la tua ricostruzione mi pare corretta. Questo non si configura come un dei tanti tentativi falliti che ci ci sono stati in passato. Abbiamo commentato, criticato, sghignazzato sul "team Alonso" ma non c'è stata mai, in quel caso come in altri, alcuna menzione di alcun marchio. In questo caso, prima che ci fossero contratti di sponsorizzazione, prima che ci fossero registrazioni ufficiali, prima che ci fosse anche una sola ombra che facesse pensare a qualcosa di serio, abbiamo sentito e visto parlare di un marchio esposto in tutti i modi. Citazioni giornalistiche continue e, diciamo così, non molto usuali in situazioni analoghe, foto trionfanti con sottosegretari quando bisognava annunciare che molti contratti di lavoro erano carta straccia.
La cosa è stata orchestrata malamente, stile Totò, Peppino e la malafemmena, ma si potrà chiarire le reali responsabilità di ognuno? E giusto che magari chi si dava da fare per avviare il progetto venga indicato come il responsabile di tutto...?
Ultima modifica di rob il martedì 26 novembre 2019, 10:11, modificato 1 volta in totale.


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galliano
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Bitossi ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 2:41 Ripeto, un’occhiatina a a quei “contratti” (firmati da Efactory per la parte datoriale, o da chi sennò?) io la darei. :aureola:

Perché per ora la storia mi suona così, a meno che non ci sia qualcosa che mi sfugge o non ho capito: io ho una salumeria, ma da appassionato di bici, millanto di avere contatti presso UCI, sponsor vari, governo ungherese, massoneria, Bilderberg, ecc., che mi consentiranno di avere licenza per gareggiare come società professionistica nell’anno 2020, senza stare a sottilizzare troppo su scadenze, tempi, altre costrizioni burocratiche che, si sa, soffocano la creatività... :D
Quindi preparo dei bei “contratti” (di collaborazione a 44.000 € annui, eh, e già qua mi chiedo per ignoranza mia se si possa fare visto che nelle norme UCI si parla esplicitamente di “salari”, e non so quanto questo termine sia da interpretare restrittivamente), in cui inserisco la clausola per cui SE poi la società sportiva non si farà, tale scrittura sarà nulla.

Chiedo ad esperti giuristi (dov’è Principe quando serve? :diavoletto: ) se qualcuno possa avere il coraggio di definire un tale pasticcio come “contratto di lavoro”.
Che il tutto sia nullo dal principio a me pare evidente, e per ragioni diverse dalla non costituzione della fantomatica squadra.
Mi pare anzi che esponga parecchio chi lo ha preparato a conseguenze giuridiche, almeno per la giurisprudenza italiana, come minimo a richieste di danni, non foss’altro per la presa per il kiulo... :D

Stra-ripeto: c’è qualcos’altro che mi sfugge?
Lerici ha affermato che Norma Gimondi era sua consulente, poiché i contratti benché probabilmente redatti da qualche azzeccagarbugli ungherese li faceva firmare lui ai corridori, vuoi che non abbia chiesto un parere legale a lei? Io presumo l'abbia fatto, quindi mi stupirei se nei contratti ci fosse qualcosa che può portare ad azioni legali.
A meno che Lerici non si sia preoccupato più di tanto visto che tra le firme sui contratti probabilmente non c'era la sua.

Lerici afferma che dopo il primo settembre, termine per il pagamento del dovuto per la richiesta di registrazione, l'UCI da il via libera alla firma dei contratti, ma poiché la licenza ancora non è stata ufficialmente attribuita non mi stupirei se la clausola nei contratti (pre-contratti?) sia legale.

Io credo che tra settembre e ottobre fosse inevitabile per Lerici capire che la squadra era a forte rischio, sicuramente gli ungheresi avranno tirato fuori mille scuse per giustificare le lungaggini, forse Lerici aveva meno da rischiare di altri e quindi ha rischiato e gli è andata male.
Quello che probabilmente gli si può imputare e di non essere stato chiaro sui rischi che correvano coloro che firmavano per la nuova squadra.
Certo le modalità di firma dei contratti non depongono a suo favore, tutt'altro.
Altri, con meno informazioni a disposizione, hanno rischiato senza paracadute e si sono schiantati.

DIfficilemente vedo margine per azioni legali.


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galliano
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Slegar ha scritto: sabato 23 novembre 2019, 20:17 Nel momento in cui il giorno 8 ottobre, tre giorni dopo aver diramato l'elenco delle squadre che hanno fatto richiesta di licenza, appare un articolo il cui titolo è TEAM EPOWERS FACTORY: «SOLO RIMANDATI, STIAMO COMPLETANDO LA DOCUMENTAZIONE» come minimo dall'UCI ci si aspetta un comunicato che sbugiardi quanto detto da Lerici e che diffidi lo stesso e i suoi sodali a diffondere notizie false e ad accostare il nome UCI e derivati a questa squadra.

Però per l'UCI è importante la lunghezza dei calzini.
Beh ma l'8 ottobre siamo ancora dentro le tempistiche previste dall'UCI per sanare eventuali lacune emerse in sede di prima valutazione della richiesta di registrazione come Professional.
Fino a quel momento gli ungheresi avevano comunque fatto i passi minimi necessari per rimanere "in corsa" quindi non credo che l'UCI potesse fare più di tanto a meno che le lacune non fossero tali da aver già portato al definitivo rigetto della richiesta ungherese, ma ne dubito.


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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galliano ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 9:07
Slegar ha scritto: sabato 23 novembre 2019, 20:17 Nel momento in cui il giorno 8 ottobre, tre giorni dopo aver diramato l'elenco delle squadre che hanno fatto richiesta di licenza, appare un articolo il cui titolo è TEAM EPOWERS FACTORY: «SOLO RIMANDATI, STIAMO COMPLETANDO LA DOCUMENTAZIONE» come minimo dall'UCI ci si aspetta un comunicato che sbugiardi quanto detto da Lerici e che diffidi lo stesso e i suoi sodali a diffondere notizie false e ad accostare il nome UCI e derivati a questa squadra.

Però per l'UCI è importante la lunghezza dei calzini.
Beh ma l'8 ottobre siamo ancora dentro le tempistiche previste dall'UCI per sanare eventuali lacune emerse in sede di prima valutazione della richiesta di registrazione come Professional.
Fino a quel momento gli ungheresi avevano comunque fatto i passi minimi necessari per rimanere "in corsa" quindi non credo che l'UCI potesse fare più di tanto a meno che le lacune non fossero tali da aver già portato al definitivo rigetto della richiesta ungherese, ma ne dubito.
Quello che contesto all'UCI è di non sapere tutelare la propria immagine, e di conseguenza quella di tutto il ciclismo, dalle scorribande di qualsiasi banda di avventurieri. Nel comunicato del 5 ottobre cosa costava all'UCI inserire la postilla "Il Team BH-Burgos è rimandato perché potrà presentare le garanzie dopo la metà di ottobre" e un'altra con scritto "L'E-Powers Factory Team è rimandato/bocciato perché ........." (e si fa l'elenco delle inadempienze). La vicenda non è ristretta solamente all'ambito italo-ungherese e ai comunicati apparsi su TBW; il 19 ottobre su Marca, non una fanzine qualsisasi, appare questo articolo, ripreso poi da Wielerflits e Cyclismactu:
https://www.marca.com/ciclismo/giro-ita ... b463c.html
https://www.wielerflits.be/nieuws/darwi ... tory-team/
https://www.cyclismactu.net/news-tour-d ... 87374.html

Se le lacune nella domanda di affiliazione erano lievi, la squadra sicuramente sarebbe stata fatta, ma se erano gravi l'UCI non può permettersi l'uscita di un articolo del genere senza nessuna replica di tutela.

Poi che ci siano persone che firmino contratti senza sapere quello che leggono, non è certamente un problema dell'UCI.
Ultima modifica di Slegar il martedì 26 novembre 2019, 9:35, modificato 1 volta in totale.


fair play? No, Grazie!
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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galliano ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 9:07
Slegar ha scritto: sabato 23 novembre 2019, 20:17 Nel momento in cui il giorno 8 ottobre, tre giorni dopo aver diramato l'elenco delle squadre che hanno fatto richiesta di licenza, appare un articolo il cui titolo è TEAM EPOWERS FACTORY: «SOLO RIMANDATI, STIAMO COMPLETANDO LA DOCUMENTAZIONE» come minimo dall'UCI ci si aspetta un comunicato che sbugiardi quanto detto da Lerici e che diffidi lo stesso e i suoi sodali a diffondere notizie false e ad accostare il nome UCI e derivati a questa squadra.

Però per l'UCI è importante la lunghezza dei calzini.
Beh ma l'8 ottobre siamo ancora dentro le tempistiche previste dall'UCI per sanare eventuali lacune emerse in sede di prima valutazione della richiesta di registrazione come Professional.
Fino a quel momento gli ungheresi avevano comunque fatto i passi minimi necessari per rimanere "in corsa" quindi non credo che l'UCI potesse fare più di tanto a meno che le lacune non fossero tali da aver già portato al definitivo rigetto della richiesta ungherese, ma ne dubito.
Giusto. Aggiungo una ulteriore considerazione: in quella data probabilmente all'UCI si erano già resi conto che qualcosa non andava, magari avevano il sentore che c'erano problemi grossi. Ma non potevano avere certezze. Essendo ancora ampiamente in tempo per presentare tutta la documentazione necessaria, l'UCI non poteva mica uscire fuori con un comunicato dicendo che questi non avrebbero completato l'iter. Sai che danno rischi di produrre? Cioè se la sedicente squadra è davvero in contatto con possibili sponsor, un comunicato dell'UCI di tale tipo suona come la condanna definitiva, sarebbe stata la pietra tombale per un progetto che nessuno in quel momento poteva sapere se avrebbe avuto successo o meno. Queste son cose che possono sapere solo gli ungheresi.


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Però, dico io, sarebbe stato sufficiente, per gli atleti e tecnici che hanno sottoscritto il contratto, leggere fin da subito gli interventi dei forumisti di cicloweb e si sarebbero salvati.
E non è una battuta.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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nino58 ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 10:39 Però, dico io, sarebbe stato sufficiente, per gli atleti e tecnici che hanno sottoscritto il contratto, leggere fin da subito gli interventi dei forumisti di cicloweb e si sarebbero salvati.
E non è una battuta.
Davvero. L'idea che mi sto facendo è che nel mondo del ciclismo ci sia un livello di ingenuità senza paragoni. Eppure di squadre morte prima di nascere ne ricordiamo tante: Team Alonso, Doha Team, team Teltech, Sony Ericsson... oltre a tanti altri progetti solo millantati e poi mai neanche abbozzati.


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 11:29
nino58 ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 10:39 Però, dico io, sarebbe stato sufficiente, per gli atleti e tecnici che hanno sottoscritto il contratto, leggere fin da subito gli interventi dei forumisti di cicloweb e si sarebbero salvati.
E non è una battuta.
Davvero. L'idea che mi sto facendo è che nel mondo del ciclismo ci sia un livello di ingenuità senza paragoni. Eppure di squadre morte prima di nascere ne ricordiamo tante: Team Alonso, Doha Team, team Teltech, Sony Ericsson... oltre a tanti altri progetti solo millantati e poi mai neanche abbozzati.
E allora lo vedi che in un certo modo mi dai ragione?!? Ammetto che su molti dettagli mi hai convinto ma su uno purtroppo no. L'UCI in questo caso ha una colpa ben più grande: cioè quella di aver lasciato, alla luce dei casi da te citati, a cui si potrebbe aggiungere Tinkoff o Aqua Bulue che per quanto diversi non cambiano il concetto, una lacuna normativa immensa. Chiamalo caso, ma ogni anno c'è un fenomeno che a marzo/aprile si sveglia, fa dichiarazioni, poi ad agosto fa in modo che circolino voci su presunti contratti salvo poi svegliarsi a dicembre dicendo che la squadra non si farà.

Visto che non è la prima volta che succede io creerei un nuovo regolamento tale da prevenire queste cose. È questa, secondo me la colpa UCI. È di fondo, non in questo caso. Poi io avrei agito diversamente, magari rilasciando una nota simile a quella fatta con la Burgos, creando una commissione di inchiesta o in altri modi, ma purtroppo hai ragione tu quando dici che con queste regole poteva fare poco.

Detto questo ieri rispondendomi dicevi che i procuratori non potevano fare nulla. Permettimi di dirti una cosa: il contatto tra squadra e il corridore DEVE essere fatto tramite il procuratore. Secondo me dietro c'è stato un tacito assenso da parte loro circa la serietà del progetto. Io fatico a credere che gente tipo Rebellim o Atapuma, gente che di ciclismo ci campa da decenni e sa bene riconoscere progetti seri e non, non abbiano avuto rassicurazione da parte dei legali. Bene, secondo me questi procuratori andrebbero radiati, perchè in qualunque caso possibile non hanno fatto bene il loro lavoro, e come nelle aziende chi sbaglia paga, non è possibile che questo mondo sia circondato di gente con più errori che successi.
Spero di trovare un punto di mezzo e averti fatto capire quanto credo.


Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

Io, 4 febbraio 2022
Winter
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Perché dev esser fatto col procuratore?
Per prendere il dieci per cento?
Di 44 mila euro lordi?


Bomby
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

Messaggio da leggere da Bomby »

Mario Rossi ha ragione: se ogni anno, regolarmente, succedono casi del genere, più o meno gravi, è evidente che un problema c'è. E non è solo l'ingenuità di tanti nell'ambiente.

Questi fatti non nuocciono tanto all'immagine dell'UCI (a quello nuoce tanto altro), ma all'immagine del ciclismo tutto. Ora, io credo che l'UCI dovrebbe occuparsi anche dell'immagine del ciclismo tout court, e se un qualcosa nuoce a quest'ultima, dovrebbe intervenire, anche se non sarebbe sua responsabilità diretta. L'UCI in questo caso si è comportata (o ha dato l'impressione di) con i paraocchi: non è affar mio, non me ne occupo in nessun modo, il problema non esiste. Non è vero, perché una cinquantina di persone sono state coinvolte direttamente nella faccenda e ne hanno subito gli esiti, che in qualche caso potrebbero anche essere nefasti - quantomeno per il futuro atletico di qualche giovane.
Già il ciclismo gode di una salute traballante, ci manca solo una federazione internazionale che si muove con i paraocchi quando qualcuno sfrutta il ciclismo per illudere della gente.


rizz23
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Winter ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 12:36 Perché dev esser fatto col procuratore?
Per prendere il dieci per cento?
Di 44 mila euro lordi?
In teoria il procuratore serve - tra le cose - proprio per evitare di finirci in queste situazioni


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Mario Rossi ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 12:13
Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 11:29
nino58 ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 10:39 Però, dico io, sarebbe stato sufficiente, per gli atleti e tecnici che hanno sottoscritto il contratto, leggere fin da subito gli interventi dei forumisti di cicloweb e si sarebbero salvati.
E non è una battuta.
Davvero. L'idea che mi sto facendo è che nel mondo del ciclismo ci sia un livello di ingenuità senza paragoni. Eppure di squadre morte prima di nascere ne ricordiamo tante: Team Alonso, Doha Team, team Teltech, Sony Ericsson... oltre a tanti altri progetti solo millantati e poi mai neanche abbozzati.
E allora lo vedi che in un certo modo mi dai ragione?!? Ammetto che su molti dettagli mi hai convinto ma su uno purtroppo no. L'UCI in questo caso ha una colpa ben più grande: cioè quella di aver lasciato, alla luce dei casi da te citati, a cui si potrebbe aggiungere Tinkoff o Aqua Bulue che per quanto diversi non cambiano il concetto, una lacuna normativa immensa. Chiamalo caso, ma ogni anno c'è un fenomeno che a marzo/aprile si sveglia, fa dichiarazioni, poi ad agosto fa in modo che circolino voci su presunti contratti salvo poi svegliarsi a dicembre dicendo che la squadra non si farà.

Visto che non è la prima volta che succede io creerei un nuovo regolamento tale da prevenire queste cose. È questa, secondo me la colpa UCI. È di fondo, non in questo caso. Poi io avrei agito diversamente, magari rilasciando una nota simile a quella fatta con la Burgos, creando una commissione di inchiesta o in altri modi, ma purtroppo hai ragione tu quando dici che con queste regole poteva fare poco.

Detto questo ieri rispondendomi dicevi che i procuratori non potevano fare nulla. Permettimi di dirti una cosa: il contatto tra squadra e il corridore DEVE essere fatto tramite il procuratore. Secondo me dietro c'è stato un tacito assenso da parte loro circa la serietà del progetto. Io fatico a credere che gente tipo Rebellim o Atapuma, gente che di ciclismo ci campa da decenni e sa bene riconoscere progetti seri e non, non abbiano avuto rassicurazione da parte dei legali. Bene, secondo me questi procuratori andrebbero radiati, perchè in qualunque caso possibile non hanno fatto bene il loro lavoro, e come nelle aziende chi sbaglia paga, non è possibile che questo mondo sia circondato di gente con più errori che successi.
Spero di trovare un punto di mezzo e averti fatto capire quanto credo.
Guarda, non c'è nulla da farmi capire e nessun punto di mezzo da trovare.

La mia idea è chiara: ci sono stati degli imbroglioni che hanno tratto in inganno dei corridori piuttosto ingenui o che probabilmente hanno firmato quel foglio di carta igienica semplicemente perchè non avevano alternative (vedi il 50enne Rebellin o un Atapuma ormai finito). Tutto al di fuori dell'ambito di competenza UCI.

Visto che citi i precedenti per tirare in causa l'UCI, bisognerebbe ricordare che sono casi diversi. Nel caso della Sony Ericsson fu lo stesso Ferretti a rendersi conto ad un certo punto che il suo contatto che gli aveva millatato la sponsorizzazione, in realtà era un imbroglione. E fu così che fini la sua gloriosa carriera.
Tinkoff e AquaBlue non so cosa c'entrino: la squadra russa chiuse a fine anno così come succede spesso, non ci fu nessun inganno; per l'AquaBlue invece ci fu il problema del pagamento degli ultimi stipendi e la chiusura anticipata della squadra. Questo è un caso dove invece l'UCI aveva piena responsabilità visto che era una squadra affiliata e quindi controllabile e punibile.
Se mettiamo in mezzo un sacco di questioni diverse, si fa solo una montagna di confusione.

Sulla questione dei procuratori, non mettermi in bocca cose mai dette. Io non ho detto che i contratti devono per forza essere firmati davanti ad un procuratore. Io ho detto che è pazzesco che sia stato fatto divieto tassativo di portare il proprio procuratore/avvocato. Che è ben diverso. Ognuno è libero di gestirsi come meglio crede. Chi vuole il procuratore deve essere libero di portarlo con se, chi invece vuole fare di testa sua, fa da se.
Detto ciò, non adrebbero radiati i procuratori, bensì andrebbero svegliati i corridori che hanno accettato di firmare quella roba e in quel contesto.


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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rizz23 ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 12:46
Winter ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 12:36 Perché dev esser fatto col procuratore?
Per prendere il dieci per cento?
Di 44 mila euro lordi?
In teoria il procuratore serve - tra le cose - proprio per evitare di finirci in queste situazioni
Esatto. Poi se uno è così preparto e sveglio e vuol farne a meno, è libero di far da se. Ma vietare di portare un procuratore alla firma dei contratti è una roba per cui io, al posto dei corridori fregati, avrei sputato in faccia a chi mi proponeva il contratto.


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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rizz23 ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 12:46
Winter ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 12:36 Perché dev esser fatto col procuratore?
Per prendere il dieci per cento?
Di 44 mila euro lordi?
In teoria il procuratore serve - tra le cose - proprio per evitare di finirci in queste situazioni
Sicuramente.. Ma magari per contratti un po più grossi
Netti siamo intorno ai 1600 al mese più liquidazione
Se togli pure il dieci per cento..x il procuratore..

Nella vita non sportiva nessuno porta un avvocato per firmare il contratto di lavoro..a quelle cifre

Tranchee quotavo Mario rossi


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Winter, può anche darsi, ma il contratto comunque te lo leggi tutto e un'occhiata a chi conosci essere esperto gliela fai dare, specie se ci sono questioni poco chiare. E poi chi lo diceva che i contratti erano al minimo?


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Bomby ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 13:21 Winter, può anche darsi, ma il contratto comunque te lo leggi tutto e un'occhiata a chi conosci essere esperto gliela fai dare, specie se ci sono questioni poco chiare. E poi chi lo diceva che i contratti erano al minimo?
Dalle mie parti chi compra una macchina usata e magari di auto ne capisce poco (tipo me), di solito si porta dietro un meccanico o un amico che ne capisca in modo da evitare fregature. Io avrei fatto lo stesso al momento della stipula del contratto. Ma a quanto pare è stato impedito


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Winter, può anche darsi, ma il contratto comunque te lo leggi tutto e un'occhiata a chi conosci essere esperto gliela fai dare, specie se ci sono questioni poco chiare. E poi chi lo diceva che i contratti erano al minimo?


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Qui emerge un problema più grande, di cui tanto si è parlato ma forse vale la pena tornarci sopra.
Non siamo di fronte a ragazzi sprovveduti e poco accorti nel firmare contratti et similia.

Siamo di fronte a un panorama dove il "professionismo" alle volte è veramente tutto teorico.
E dove i ragazzi (o le ragazze) si possono trovare ad uno stadio di incertezza sul proprio futuro sportivo, e quindi professionale, da rasentare la disperazione.

È lo stesso mondo in cui corri se porti uno sponsor, a volte. Anche ai massimi livelli.
O dove paghi per correre, a volte, come è stato dimostrato.

Se non capiamo che siamo in questo contesto, e che qualcuno dovrebbe fare qualcosa ai piani alti, non ci capiamo niente nemmeno della E-Powers.

Di certo la colpa ai corridori che si sono fatti "prendere per il naso" io proprio non riesco a darla


rob
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 0:34
rob ha scritto: lunedì 25 novembre 2019, 22:25
Tranchée d'Arenberg ha scritto: lunedì 25 novembre 2019, 20:28

Curiosa la tua posizione: intransigente con l'UCI ma con toni di assoluzione verso Tebaldi.

Sia chiaro, io non conosco di persona ne lui ne Lerici. E non voglio neanche mettere in discussione le testimonianze di chi li indica come persone oneste, anche perché nella vita può capitare a tutti di sbagliare. Ragionare in termini di bianco e nero spesso risulta banale perché esistono infinite sfumature di grigio, non si è sempre vittima o carnefice per forza.

Cerchiamo di andare ai fatti però. Allora, a meno che si ritengano mendaci le dichiarazioni dei corridori, qui ci sono delle evidenti corresponsabilità da parte dei due Italiani.
Il problema della firma del contratto non è tanto che è avvenuta al casello, circostanza che comunque denota un livello di dilettantismo imbarazzante. Il problema è cosa c'era scritto, ovvero la clausola che annullava il contratto in caso di mancata creazione della squadra e che potrebbe impedire ai ragazzi coinvolti qualsiasi rivalsa verso chi li ha fottuti; il problema è che ai ragazzi è stato impedito di portarw un avvocato o un procuratore perché sapevano cosa stavano facendo firmare. Aggiungo anche un'aggravante: la maggior parte dei ciclisti sono giovani che sarebbero stati alla prima esperienza da prof, dunque gente inesperta e più facili da abbindolare. Tant'è che i vari Brambilla, Cima o Conti se ne sono tenuti alla larga.
Se tutti questi aspetti vuoi ignorarli, fai pure. Ma secondo me rappresentano delle forti responsabilità da parte di Lerici e Tebaldi. Se io ti faccio firmare un contratto, dovrei essere a conoscenza del contenuto. Veramente vogliamo credere che ne fossero ignari?

Qui sta quasi passando il concetto che Lerici eTebaldi siano degli ingenui che non si sono resi conto di nulla. Mi sembra pazzesco. L'immagine del ciclismo che ne viene fuori è veramente questa :



Non si può ammettere questo livello di ignoranza e inconsapevolezza.
Guarda tranchée (mi permetto il tono amichevole, eh) c'è, secondo me, un grosso equivoco di fondo. L'UCI, Union Cycliste Internationale, è enormemente più grande della mia testa quindi non mi sogno di certo alcuna intransigenza. È talmente tanto grande che temo non abbia neanche bisogno delle tue difese a spada tratta.
Io ho scritto delle cose molto semplici. Le organizzazioni in genere tutelano la propria immagine verso terzi il cui operato le possa, anche lontanamente, coinvolgere. Lo fanno con vari strumenti: comunicati stampa, diffide, querele. Non è che se uno sconosciuto ti ruba i dati anagrafici tu non fai nulla perché non hai mai avuto rapporti diretti con lui, no...?
La questione commissione che tanta ilarità suscita è un altro punto. Visto che il termine è così ridicolo chiamiamola come vogliamo ma un po' di chiarezza secondo me qualcuno dovrebbe farla.
Mi sono, inoltre, sentito di dire una cosa di getto su Tebaldi solo perché penso che se qualcuno è conosciuto per onestà un valido motivo c'è sempre e non è che l'onestà svanisca così, come per incanto. Il mio era solo un dubbio, nessuna certezza. Mai certezze per quanto mi riguarda. Bisognerebbe solo capire seriamente se c'è stato un furbo e dove sta veramente la furbizia (sempre che ci sia stata, eh...). D'altro canto chi ha tratto (o trarrà...) guadagno dalla cosa? Tebaldi credo sia uno tra quelli rimasti senza lavoro ..

Ps
Scusa se ti invito alla correttezza: ho parlato solo di Tebaldi, di Lerici non ho sentito nulla e non dico nulla, grazie
Se vogliamo discutere seriamente, ci sono. Altrimenti non ti do più corda.

Io parlo di fatti, tu inizi coi giri di parole per giustificare l'ingiustificabile.

Se ci atteniamo ai fatti, qui ci sono più corridori, più ragazzi che hanno fatto dichiarazioni che inchiodano anche Tebaldi.

Allori: "Sono venuti da me ad agosto, ed il contratto l’ho firmato dopo il 15. Avevo preso contatti con una squadra Continental, ma logicamente avevo preferito passare professionista. Io non ho un procuratore, ma da quello che ho saputo, nessuno ha potuto portarlo quando sono andati a firmare: so che un ragazzo voleva portarsi dietro un avvocato, ma gli hanno detto che non volevano nessuno e alla fine è saltato tutto e hanno strappato il contratto"

Ferri: "Mi hanno confermato che non volevano i procuratori nel momento della firma e neppure avere a che fare o parlare con loro. Io sono partito da Bologna lunedì per imbarcarmi per il Mondiale; al mattino mi chiama Tebaldi per firmare il contratto, ci siamo trovati al casello di Bergamo. Il contratto era in inglese, ho letto un po’ di cose e ho firmato perché aveva solo quella proposta lì. Forse non era una coincidenza tutta quella fretta per la firma: io ero strafelice di firmare subito, sono andato al Mondiale tranquillo".

Ancora, dall'inchiesta del bravissimo Seb emerge che

Per due neoprofessionisti come Allori e Ferri, questi contratti erano al minimo previsto dai regolamenti UCI: si trattava di 44 mila euro annuali, ma con la particolarità che erano contratti come lavoratori autonomi e non lavoratori dipendenti; il nome che compariva era EPowers Factory Team. Inoltre, sui contratti era presente una clausola che li rendeva nulli nel caso in cui la squadra non fosse stata fatta: ad oggi, quindi, chi volesse lanciarsi in una battaglia legale per vedersi risarcito, almeno in parte, rischierebbe di spendere parecchi soldi per ritrovarsi con niente in mano.

Il contratto, ameno a Ferri, glie l'ha fatto firmare Tebaldi. Avrà qualche responsabilità pure lui oppure, siccome ti hanno detto che è una persona onesta, dobbiamo credere che dietro quanto successo c'è un complotto della massoneria deviata?
Mi spiace tranchée se in qualcuna delle mie parole hai ravvisato qualche elemento di fastidio non ne avevo intenzione alcuna.
Tu parli di fatti e riporti le dichiarazioni di alcuni dei ragazzi coinvolti. Ora lungi da me l'intenzione di mettere in dubbio quanto è stato dichiarato tuttavia rimane il fatto che quella è solo una una parte della realtà. Ecco perché ho parlando di commissione. In una commissione si convocano le parti, si fanno le audizioni, si confrontano le risultanze, si fa qualche indagine e poi alla fine si traggono le conclusioni. Quelle sono un po' più aderenti alla realtà ed alla fine si può anche provare a chiamarle "fatti".
Ho detto tutto questo perché veramente i furbastri andrebbero smascherati, almeno indicati come tali in modo che ci si regoli. Ovviamente la mia è solo un'idea da aggiungere tutte le altre.


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galliano
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

Messaggio da leggere da galliano »

Rizz ha centrato una parte del problema, se il contesto è quello del "pagare per correre", non ci si può certo stupire che alcuni abbiano firmato un "contratto" senza ragionarci troppo sopra. E' comprensibile.
Certo bisogna distinguere tra quelli che hanno firmato senza avere alternative e quelli che invece hanno rinunciato ad altro, ma c'è comunque da considerare che una cosa è ragionare a mente fredda scrivendo da una scrivania, altro è invece dover decidere in tempi magari stretti col rischio di perdere l'occasione.

Figuriamoci poi cosa può succedere a persone che benchè dell'ambiente non hanno una preparazione adeguata.
In questi casi non è del tutto fuori luogo pensare che si siano fidati delle rassicurazioni degli interlocutori sopratutto se con questi avevano una conoscenza pregressa.
Una cosa è firmare un contratto con uno sconosciuto, altra cosa è firmare un contratto che ti sottopone una persona che magari conosci da anni. Nel secondo caso tendi a dargli credito anche se certi aspetti potrebbero non convincerti appieno.
Non so cosa abbia assicurato Lerici a parole in sede di firma del contratto, ma personalmente mi farei mille scrupoli a far firmare un contratto a qualcuno che rinuncia ad un altro lavoro, sapendo che c'è il fondato rischio che la squadra non si faccia.
A sua discolpa possiamo dire che probabilmente, fino ad un certo punto, credeva realmente che la squadra si sarebbe fatta. Fosse vero si è dimostrato molto ingenuo e non è stato capace di leggere dei segnali che apparivano allarmanti.


Winter
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Bomby ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 14:26 Winter, può anche darsi, ma il contratto comunque te lo leggi tutto e un'occhiata a chi conosci essere esperto gliela fai dare, specie se ci sono questioni poco chiare. E poi chi lo diceva che i contratti erano al minimo?
L articolo di cicloweb ;)
poi metà son neopro e gli altri erano all ultima spiaggia
i contratti son quelli..
io non ho la vostra certezza sul fatto che non conoscessero tutte le clausole..
magari gli andava bene così


Mad
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

Messaggio da leggere da Mad »

Bomby ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 13:21 Winter, può anche darsi, ma il contratto comunque te lo leggi tutto e un'occhiata a chi conosci essere esperto gliela fai dare, specie se ci sono questioni poco chiare. E poi chi lo diceva che i contratti erano al minimo?
Come riportato in altri messaggi,e quello di Ferri cade a proposito, alcuni non avevano molta scelta: era l'unica possibilità per passare, quindi c'era poco da discutere e/o trattare ( e in un certo senso, anche leggere il contratto era un puro esercizio linguistico).

P.S. Se si aspetta l'ultimo momento per mandare e far firmare il contratto, ci sarà poco tempo, se non alcuno, per chiedere modifiche ( cosa che almeno un team WT mi sembra che abbia fatto in passato con lo staff).


Basso
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Seconda puntata della vicenda. Stavolta sentiamo chi governa lo sport. E le risposte che ci fornisce sono, ancora una volta, perfettamente aderenti al titolo di questa discussione http://www.cicloweb.it/2019/11/27/epowe ... za-negata/


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dietzen
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Basso ha scritto: mercoledì 27 novembre 2019, 18:04 Seconda puntata della vicenda. Stavolta sentiamo chi governa lo sport. E le risposte che ci fornisce sono, ancora una volta, perfettamente aderenti al titolo di questa discussione http://www.cicloweb.it/2019/11/27/epowe ... za-negata/
ancora complimenti, state facendo un ottimo lavoro su questa vicenda.

per quanto riguarda l'uci, per il futuro sarebbe il caso di rendere più chiare e precise le sue comunicazioni sulla questione licenze: a inizio ottobre conoscere anche i "rimandati" oltre agli ammessi, e a inizio novembre chi ancora ha possibilità di ottenere la licenza e per chi ormai si è chiusa la porta.
i procuratori sicuro queste cose le sanno, ma con un quadro complessivo più esplicito anche corridori e tecnici potrebbero farsi le idee più chiare sulla situazione di un team.


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Beppugrillo
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Però per quale motivo l'UCI dovrebbe avere il compito di avvertire singolarmente i corridori dello stato della licenza della squadra e invitarli a rescindere il contratto o altro? Io sono un ingegnere, se mando una pratica in Comune e mi viene respinta o altro lo dicono a me, non al committente, ai miei impiegati e a tutti quelli con cui ho preso accordi e impegni, né lo comunicano alla stampa e di sicuro non si mettono a dare consigli alle parti in causa su cosa fare da lì in poi. Se l'UCI ha comunicato il 5 ottobre la lista delle squadre ammesse e questo comportava la possibilità per i corridori di annullare da subito il contratto la cosa finisce lì. Se i corridori non lo sapevano è un problema loro, sono certamente dalla loro parte ma la gente ha delle responsabilità (giovani sì ma tutti ampiamente oltre la maggiore età, non c'è bisogno di tutori o altro). La questione del "divieto" di portare l'avvocato (che poi andrebbe chiarita un po' meglio) non era un campanello d'allarme, era una sirena tipo quelle che avvertivano dei bombardamenti. Se decidi di fare il salto nel buio auguri ma nessuno ti ha obbligato


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galliano
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Vabbè Beppu ma se l'UCI si sprecasse a dare qualche info in più non è che si consuma le dita a scrivere un comunicato.
Almeno il 1° novembre poteva comunicare ufficialmente che la Epowers factory era fuori dai giochi.
Un'informazione in più è sempre auspicabile, ma purtroppo l'abitudine a comunicare chiaramente e tempestivamente non è prassi diffusa, per vari motivi.


rob
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Basso ha scritto: mercoledì 27 novembre 2019, 18:04 Seconda puntata della vicenda. Stavolta sentiamo chi governa lo sport. E le risposte che ci fornisce sono, ancora una volta, perfettamente aderenti al titolo di questa discussione http://www.cicloweb.it/2019/11/27/epowe ... za-negata/
Va bene gli articoli ma la foto ed il titolo erano proprio neccessari...? A me ruga sto marchio che gira, gria e rigira... Vabbè...


Basso
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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rob ha scritto: mercoledì 27 novembre 2019, 21:36
Basso ha scritto: mercoledì 27 novembre 2019, 18:04 Seconda puntata della vicenda. Stavolta sentiamo chi governa lo sport. E le risposte che ci fornisce sono, ancora una volta, perfettamente aderenti al titolo di questa discussione http://www.cicloweb.it/2019/11/27/epowe ... za-negata/
Va bene gli articoli ma la foto ed il titolo erano proprio neccessari...? A me ruga sto marchio che gira, gria e rigira... Vabbè...
Dimmi che foto dobbiamo mettere, su, così per il prossimo articolo siamo pronti (comunque bello entrare nel dettaglio :) )


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Beppugrillo
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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galliano ha scritto: mercoledì 27 novembre 2019, 21:01 Vabbè Beppu ma se l'UCI si sprecasse a dare qualche info in più non è che si consuma le dita a scrivere un comunicato.
Almeno il 1° novembre poteva comunicare ufficialmente che la Epowers factory era fuori dai giochi.
Un'informazione in più è sempre auspicabile, ma purtroppo l'abitudine a comunicare chiaramente e tempestivamente non è prassi diffusa, per vari motivi.
Sono d'accordo, non gli si consumavano le dita ma non era una cosa che dovevano fare loro, "facciamo tutto ciò che non ci consuma le dita" non sarà mai un criterio per l'UCI o per qualsiasi altra associazione al mondo. Più che altro secondo me spicca l'assenza del sindacato dei corridori, non so cosa faccia di preciso l'ACCPI ma questa mi sembra una cosa di cui dovrebbe decisamente occuparsi (fornire assistenza se non proprio legale almeno informativa a livello di regole, norme e quant'altro ai corridori più giovani)


rob
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Basso ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 0:26
rob ha scritto: mercoledì 27 novembre 2019, 21:36
Basso ha scritto: mercoledì 27 novembre 2019, 18:04 Seconda puntata della vicenda. Stavolta sentiamo chi governa lo sport. E le risposte che ci fornisce sono, ancora una volta, perfettamente aderenti al titolo di questa discussione http://www.cicloweb.it/2019/11/27/epowe ... za-negata/
Va bene gli articoli ma la foto ed il titolo erano proprio neccessari...? A me ruga sto marchio che gira, gria e rigira... Vabbè...
Dimmi che foto dobbiamo mettere, su, così per il prossimo articolo siamo pronti (comunque bello entrare nel dettaglio :) )
Scusami Basso, io ti seguo sempre molto volentieri. Seguo il sito ed il forum sempre con grande piacere e la mia critica e "affettuosa". Quelle foto sono d'altro canto apparse su altri siti e su la Gazzetta dello sport come mai era accaduto prima. l'hanno orchestra bene, non c'è che dire. Poi noi c'è la prendiamo con gli italiani che, non so con quanta consapevolezza, facevano firmare contratti in tutta fretta.
Il fatto è, io penso, che tutta questa storia sia stata fatta per quelle foto, per quel marchio, per lanciare il prossimo giro-e a detrimento di quello ufficiale. Quale migliore occasione, il giro parte dalla patria del frullino ed il mercato tira, tira da matti...


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Slegar
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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rob ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 8:26
Basso ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 0:26
rob ha scritto: mercoledì 27 novembre 2019, 21:36

Va bene gli articoli ma la foto ed il titolo erano proprio neccessari...? A me ruga sto marchio che gira, gria e rigira... Vabbè...
Dimmi che foto dobbiamo mettere, su, così per il prossimo articolo siamo pronti (comunque bello entrare nel dettaglio :) )
Scusami Basso, io ti seguo sempre molto volentieri. Seguo il sito ed il forum sempre con grande piacere e la mia critica e "affettuosa". Quelle foto sono d'altro canto apparse su altri siti e su la Gazzetta dello sport come mai era accaduto prima. l'hanno orchestra bene, non c'è che dire. Poi noi c'è la prendiamo con gli italiani che, non so con quanta consapevolezza, facevano firmare contratti in tutta fretta.
Il fatto è, io penso, che tutta questa storia sia stata fatta per quelle foto, per quel marchio, per lanciare il prossimo giro-e a detrimento di quello ufficiale. Quale migliore occasione, il giro parte dalla patria del frullino ed il mercato tira, tira da matti...
Prendo spunto da questo post per affermare nuovamente come l'UCI e suoi "derivati" (chiamo così il CPA e l'ACCPI) non siano in grado di tutelarsi da presumibili operazioni commerciali spregiudicate come questa. Dall'articolo si capisce come, dopo il primo di ottobre, questi qua non abbiano spedito all'UCI neanche un post-it di integrazione, per cui è evidente che se dalla parte "italiana" c'è stata ingenuità (non meno grave, sia chiaro), da quella "ungherese" c'è stata premeditazione.

Se prima della fine di settembre l'UCI non può far nulla (se non stoppare voci di squadre fasulle che non hanno presentato richiesta di licenza, ma non è questo il caso), già nel comunicato di ottobre può inserire l'elenco delle squadre rimandate con un bollino di valutazione (es. arancione Burgos-BH, rosso quegli altri). Così facendo l'UCI, oltre che tutelare se stessa da avventurieri del genere, tutela sia il personale che eventuali fornitori esterni; non so se questi qua erano arrivati a quel punto, ma se sono una ditta a cui è stato chiesto di sottoscrivere un contratto di fornitura del vestiario, la fornitura di camion/ammiraglie o sono l'albergatore a cui mi è stato chiesto di fermare un tot di camere a dicembre, ci penso un po' prima di firmare qualcosa.

Trasparenza, questa sconosciuta.


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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So per certo che avevano già comprato tutto il parco macchine e altra attrezzatura in quantità importante.


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Basso ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 10:40 So per certo che avevano già comprato tutto il parco macchine e altra attrezzatura in quantità importante.
Ma al participio passato del verbo "comprare" era collegato anche quello del verbo "pagare"?


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Slegar ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 10:42
Basso ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 10:40 So per certo che avevano già comprato tutto il parco macchine e altra attrezzatura in quantità importante.
Ma al participio passato del verbo "comprare" era collegato anche quello del verbo "pagare"?
Immagino che per avere una decina di ammiraglie nuove qualcosa al concessionario devono aver dato, almeno in questo caso :D


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Slegar, sottoscrivo ogni tua parola: esprimere quello che cerco da dire da tempo con i miei copiosi post.
Io mi convinco sempre più che la partita qui sia ciclismo tradizionale/e-ciclismo, magari le nuove ammiraglie serviranno per questo.
D'altro canto c'era da aspettarselo, le innovazioni non si fermano col ditino alzato. Ma ve lo ricordate il caso Hesjiedal? Grande scandalo, indignazione, sconcerto... Invece lì c'era una nuova frontiera da esplorare... (scusate la provocazione, non vi indignate, vi prego... ;) )


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Basso ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 10:47
Slegar ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 10:42
Basso ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 10:40 So per certo che avevano già comprato tutto il parco macchine e altra attrezzatura in quantità importante.
Ma al participio passato del verbo "comprare" era collegato anche quello del verbo "pagare"?
Immagino che per avere una decina di ammiraglie nuove qualcosa al concessionario devono aver dato, almeno in questo caso :D
Domanda un po' da rompiballe: ammettendo che siano state interamente pagate, se la società non è mai stata costituita chi le ha pagate e a chi sono intestate? Immatricolazione italiana o ungherese?


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Slegar ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 11:00 Domanda un po' da rompiballe: ammettendo che siano state interamente pagate, se la società non è mai stata costituita chi le ha pagate e a chi sono intestate? Immatricolazione italiana o ungherese?
Non saprei dirti, purtroppo.


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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Basso ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 11:56
Slegar ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 11:00 Domanda un po' da rompiballe: ammettendo che siano state interamente pagate, se la società non è mai stata costituita chi le ha pagate e a chi sono intestate? Immatricolazione italiana o ungherese?
Non saprei dirti, purtroppo.
Non si sa mai, magari le hanno pagate sull'unghia. Non che mi interessi degli affari degli altri, ci mancherebbe, però una decina di ammiraglie sono almeno un paio di centinaia di migliaia di euro, rivendute a km 0 ............. da cosa nasce cosa ................. sai, il detersivo può essere usato in molte maniere.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

galliano ha scritto: mercoledì 27 novembre 2019, 21:01 Vabbè Beppu ma se l'UCI si sprecasse a dare qualche info in più non è che si consuma le dita a scrivere un comunicato.
Almeno il 1° novembre poteva comunicare ufficialmente che la Epowers factory era fuori dai giochi.
Un'informazione in più è sempre auspicabile, ma purtroppo l'abitudine a comunicare chiaramente e tempestivamente non è prassi diffusa, per vari motivi.
Però ragazzi, qui mi pare che ci si stia focalizzando su quest'aspetto che è veramente marginale. L'UCI non può sapere che ci siano degli imbroglioni, truffatori che prendono in giro 20 ciclisti; non può sepere che i ciclisti hanno firmato carta straccia col divieto di portare un avvocato o procuratore; non può sapere che questi chiedono una licenza e poi da settembre spariscono e continuano a prendere per il culo i ragazzi. Aggiungiamoci che non c'è MAI stato un comunicato ufficiale da parte della sedicente squadra, visto che non avevano una società di gestione, un addetto stampa, un sito, un account facebook, twitter, instagram...

Davvero qualcuno crede che la colpa sia dell'UCI perchè non ha avvisato i corridori del fatto che si erano consegnati a dei truffatori tra l'altro mentre suonavano campanelli d'allarme tutti i santi giorni ovunque?

Cioè, l'UCI non può prendersi carico del fatto che ci sono un sacco di corridori sprovveduti, ingenui o, come dice rizz, che pur non essendo stupidi si sentono costretti a firmare qualsiasi cosa pur di coltivare l'idea di diventare professionisti. Purtroppo secondo me questo non era il caso.

La regole sono chiare: questi non hanno ricevuto la licenza ai primi di ottobre, i corridori erano liberi di andare altrove (lo sapevano tutti? no e questo non è colpa dell'UCI, porco cane!). L'UCI successivamente comunica agli imbroglioni che non avrebbero mai ricevuto la licenza. Gli imbroglioni non lo dicono ai corridori. L'UCI può intervenire nel rapporto tra dei corridori ed una squadra che non è mai esistita e non ha neanche una società di gestione? Io credo di no.


Cazzarola, dopo 12 anni di forum mi ritrovo a dover difendere l'UCI, organizzazzione che ho sempre attaccato ferocemente sotto Verbruggen, Cookson, McQuadi e Lappartient. Pensate un pò che situazione :D :D


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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rob ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 8:26
Basso ha scritto: giovedì 28 novembre 2019, 0:26
rob ha scritto: mercoledì 27 novembre 2019, 21:36

Va bene gli articoli ma la foto ed il titolo erano proprio neccessari...? A me ruga sto marchio che gira, gria e rigira... Vabbè...
Dimmi che foto dobbiamo mettere, su, così per il prossimo articolo siamo pronti (comunque bello entrare nel dettaglio :) )
Scusami Basso, io ti seguo sempre molto volentieri. Seguo il sito ed il forum sempre con grande piacere e la mia critica e "affettuosa". Quelle foto sono d'altro canto apparse su altri siti e su la Gazzetta dello sport come mai era accaduto prima. l'hanno orchestra bene, non c'è che dire. Poi noi c'è la prendiamo con gli italiani che, non so con quanta consapevolezza, facevano firmare contratti in tutta fretta.
Il fatto è, io penso, che tutta questa storia sia stata fatta per quelle foto, per quel marchio, per lanciare il prossimo giro-e a detrimento di quello ufficiale. Quale migliore occasione, il giro parte dalla patria del frullino ed il mercato tira, tira da matti...
Quindi è una questione di italiani e ungheresi? Dobbiamo per forza salvare i primi e condannare i secondi? Qui son tutti colpevoli: in primis gli ungheresi che hanno dato via alla truffa, ma anche chi gli ha dato corda, chi ha continuato ad alimentare il tutto con metodi a dir poco discutibili.
E' semplicemente inconcepibile, ridicolo, assurdo che uno mi faccia firmare un contratto senza sapere cosa c'è scritto. Soprattutto chi ha fatto firmare i contratti sapeva che ai corridori era impedito di portare l'avvocato. GIà questo è prova di colpevolezza. O dobbiamo per forza salvare qualcuno che ha l'etichetta di onesto?


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rob
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Guarda, cerco di spiegarmi. A me non importa chi sia colpevole e chi no. Queste sono cose che riguardano i diretti interessati con tutti i profili di lucro cessante e danno emergente che, al di là delle clausole, mi pare potrebbero esserci. Io, scioccamente, ho detto una cosa d'istinto su di una persona. Tra l'altro questi potrebbe dirmi: "tu chi stratatacacchio sei per parlare a nome mio?!" Ed avrebbe ragione da vendere. Ergo ho scritto una "sulenne minchiata" e mi cospargo il capo di cenere.
Invece a me interesserebbe capire quello che è realmente accaduto; cosa stia dietro questa pantomima; cui prodest, insomma. E tutto questo per passione, curiosità, spirito analitico, nulla più


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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rob ha scritto: venerdì 29 novembre 2019, 9:51 Guarda, cerco di spiegarmi. A me non importa chi sia colpevole e chi no. Queste sono cose che riguardano i diretti interessati con tutti i profili di lucro cessante e danno emergente che, al di là delle clausole, mi pare ci siano tutti. Io, scioccamente, ho detto una cosa d'istinto su di una persona. Tra l'altro questi potrebbero dirmi: "tu chi stratatacacchio sei per parlare a nome mio?!" Ed avrebbe ragione da vendere. Ergo ho scritto una "sulenne minchiata" e mi cospargo il capo di cenere.
Invece a me interesserebbe capire quello che è realmente accaduto; cosa stia dietro questa pantomima; cui prodest, insomma. E tutto questo per passione, curiosità, spirito analitico, nulla più
Beh, ma se è solo voglia di sapere, le due inchieste di Seb credo che abbiano già fornito un contributo abbastanza esaustivo.

La mia idea è questa: degli sprovveduti/imbroglioni (Tamás Pőcze e qualche suo compare) mettono in piedi questa manfrina magari nella speranza di trovare qualche investitore serio o forse solo per farsi pubblicità (ma questo onestamente non è un aspetto importante. Quello che importa sono le conseguenze che il loro comportamento ha prodotto). Contattano e coinvolgono dei tecnici Italiani, tra cui Lerici e Tebaldi di cui tanto abbiamo parlato in questi giorni. La mia idea è che quest'ultimi almeno nella fase iniziale non avessero neanche il minimo sospetto del casino in cui si stavano infilando. Immagino che fossero in buona fede.
Giorno dopo giorno, le cose non vanno come dovrebbero andare perchè praticamente la squadra è un ectoplasma. Non esiste nulla. Eppure dall'Ungheria continuano a millantare tranquillità. Ci sarebbe una società di gestione da creare e infatti la lettera che ingenuamente Lerici espone come prova della sua innocenza, dimostra esattamente il contrario: non ha nessun mandato a far firmare dei contratti. Evidentemente dall'alto gli danno ordine di iniziare a far firmare quei contratti fatti di carta straccia, senza procuratori o avvocati che avrebbero smascherato subito la truffa. E tanto meglio se sti contratti li firmiamo ad un casello, in un bar...di corsa insomma.
E' qui che Lerici, Tebaldi avrebbero dovuto alzare definitivamente le antenne e capire che dietro questa vicenda c'era un grosso imbroglio. Ingeunità? Incapacità? Ignoranza? Dolo? Non lo so, forse un pò di tutto. Ad ogni modo ci sono responsabilità anche da parte loro.

Questo è un articolo di cyclingpro del 30 ottobre che riporta un virgolettato di Lerici. Dice cose interessanti:

https://cyclingpro.net/spaziociclismo/c ... sione-uci/

riporto qualche stralcio:

“Questa è una grande occasione per lanciare il ciclismo in Ungheria e non vorranno perderla – ci spiega con trasporto Lerici – Ci sono tempi tecnici da sistemare e la parte amministrativa è in mano agli ungheresi, non sono io ad occuparmi di questi aspetti. Io posso solo prendere atto di questo ritardo. Personalmente mi occupo della gestione sportiva, la gestione è in Ungheria, io sono la persona esecutiva per contratti e corridori

nota mia: dunque i contratti erano responsabilità di Lerici...

“Per ora ci sono lacune, mi fermo un attimo per far modo che la squadra sistemi – prosegue Lerici, sostanzialmente citando quanto ha scritto ai suoi corridori, ai quali spiega di aver successivamente telefonato uno ad uno per spiegare la questione – La squadra infatti sta lavorando, la direzione si è presa in carico la situazione, ed è in commissione di approvazione, al vaglio della Commissione UCI. Non non ho aperto la società per principio, perché non c’è ancora la licenza. Quando ci saranno tutte le coperture del budget che ho inviato e la fidejussione allora parto. Ad essere ferma è solo la società di gestione, ma la squadra è in commissione”.

Non c'era nulla, l'UCI non aveva più ricevuto un ca..o almeno già da settembre. Altro che commissione. La società di gestione il 30 ottobre doveva essere già in piedi e credo che in quella data Ernest&Young avrebbero dovuto avere già tutto in mano per le verifiche del caso. Infatti il 1° novembre l'UCI comunica alla cricca che il progetto è morto (mai nato in realtà).

La cosa bella è che la manfrina va anvanti ancora per altri 20 giorni almeno. Un pò come quel ragazzo, mio vicino di casa all'epoca in cui ero studente universitario, che diceva d'essere in tesi e che gli mancanvano 3 esami. Il giorno sosteneva che andava in laboratorio per fare le prove. Un giorno sparì senza preavviso. Poco tempo dopo, scoprii insieme ad altri amici che in realtà aveva sostenuto pochissimi esami e non c'era nessuna tesi all'ordine del giorno. Non l'abbiamo mai più visto.


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nino58
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 29 novembre 2019, 10:34 Un pò come quel ragazzo, mio vicino di casa all'epoca in cui ero studente universitario, che diceva d'essere in tesi e che gli mancanvano 3 esami. Il giorno sosteneva che andava in laboratorio per fare le prove. Un giorno sparì senza preavviso. Poco tempo dopo, scoprii insieme ad altri amici che in realtà aveva sostenuto pochissimi esami e non c'era nessuna tesi all'ordine del giorno. Non l'abbiamo mai più visto.
Ma qualche notizia a suo proposito l'avete ?
Non è che ha compiuto gesti estremi ?


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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nino58 ha scritto: venerdì 29 novembre 2019, 11:30
Tranchée d'Arenberg ha scritto: venerdì 29 novembre 2019, 10:34 Un pò come quel ragazzo, mio vicino di casa all'epoca in cui ero studente universitario, che diceva d'essere in tesi e che gli mancanvano 3 esami. Il giorno sosteneva che andava in laboratorio per fare le prove. Un giorno sparì senza preavviso. Poco tempo dopo, scoprii insieme ad altri amici che in realtà aveva sostenuto pochissimi esami e non c'era nessuna tesi all'ordine del giorno. Non l'abbiamo mai più visto.
Ma qualche notizia a suo proposito l'avete ?
Non è che ha compiuto gesti estremi ?
No, per fortuna no, lo avremmo saputo. Tornò a casa dai suoi, noi (cioè io ed altri amici studenti all'epoca) non l'abbiamo più visto.

Però, a pensarci bene, lui almeno non mise nei guai altre 40 persone. Fece del male solo a se stesso...Questi qui invece :grr:


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oronzo2
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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E la Linda McCartney ce la siamo dimenticata?


Stylus
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 12:48
Mario Rossi ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 12:13
Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 11:29

Davvero. L'idea che mi sto facendo è che nel mondo del ciclismo ci sia un livello di ingenuità senza paragoni. Eppure di squadre morte prima di nascere ne ricordiamo tante: Team Alonso, Doha Team, team Teltech, Sony Ericsson... oltre a tanti altri progetti solo millantati e poi mai neanche abbozzati.
E allora lo vedi che in un certo modo mi dai ragione?!? Ammetto che su molti dettagli mi hai convinto ma su uno purtroppo no. L'UCI in questo caso ha una colpa ben più grande: cioè quella di aver lasciato, alla luce dei casi da te citati, a cui si potrebbe aggiungere Tinkoff o Aqua Bulue che per quanto diversi non cambiano il concetto, una lacuna normativa immensa. Chiamalo caso, ma ogni anno c'è un fenomeno che a marzo/aprile si sveglia, fa dichiarazioni, poi ad agosto fa in modo che circolino voci su presunti contratti salvo poi svegliarsi a dicembre dicendo che la squadra non si farà.

Visto che non è la prima volta che succede io creerei un nuovo regolamento tale da prevenire queste cose. È questa, secondo me la colpa UCI. È di fondo, non in questo caso. Poi io avrei agito diversamente, magari rilasciando una nota simile a quella fatta con la Burgos, creando una commissione di inchiesta o in altri modi, ma purtroppo hai ragione tu quando dici che con queste regole poteva fare poco.

Detto questo ieri rispondendomi dicevi che i procuratori non potevano fare nulla. Permettimi di dirti una cosa: il contatto tra squadra e il corridore DEVE essere fatto tramite il procuratore. Secondo me dietro c'è stato un tacito assenso da parte loro circa la serietà del progetto. Io fatico a credere che gente tipo Rebellim o Atapuma, gente che di ciclismo ci campa da decenni e sa bene riconoscere progetti seri e non, non abbiano avuto rassicurazione da parte dei legali. Bene, secondo me questi procuratori andrebbero radiati, perchè in qualunque caso possibile non hanno fatto bene il loro lavoro, e come nelle aziende chi sbaglia paga, non è possibile che questo mondo sia circondato di gente con più errori che successi.
Spero di trovare un punto di mezzo e averti fatto capire quanto credo.
Guarda, non c'è nulla da farmi capire e nessun punto di mezzo da trovare.

La mia idea è chiara: ci sono stati degli imbroglioni che hanno tratto in inganno dei corridori piuttosto ingenui o che probabilmente hanno firmato quel foglio di carta igienica semplicemente perchè non avevano alternative (vedi il 50enne Rebellin o un Atapuma ormai finito). Tutto al di fuori dell'ambito di competenza UCI.

Visto che citi i precedenti per tirare in causa l'UCI, bisognerebbe ricordare che sono casi diversi. Nel caso della Sony Ericsson fu lo stesso Ferretti a rendersi conto ad un certo punto che il suo contatto che gli aveva millatato la sponsorizzazione, in realtà era un imbroglione. E fu così che fini la sua gloriosa carriera.
Tinkoff e AquaBlue non so cosa c'entrino: la squadra russa chiuse a fine anno così come succede spesso, non ci fu nessun inganno; per l'AquaBlue invece ci fu il problema del pagamento degli ultimi stipendi e la chiusura anticipata della squadra. Questo è un caso dove invece l'UCI aveva piena responsabilità visto che era una squadra affiliata e quindi controllabile e punibile.
Se mettiamo in mezzo un sacco di questioni diverse, si fa solo una montagna di confusione.

Sulla questione dei procuratori, non mettermi in bocca cose mai dette. Io non ho detto che i contratti devono per forza essere firmati davanti ad un procuratore. Io ho detto che è pazzesco che sia stato fatto divieto tassativo di portare il proprio procuratore/avvocato. Che è ben diverso. Ognuno è libero di gestirsi come meglio crede. Chi vuole il procuratore deve essere libero di portarlo con se, chi invece vuole fare di testa sua, fa da se.
Detto ciò, non adrebbero radiati i procuratori, bensì andrebbero svegliati i corridori che hanno accettato di firmare quella roba e in quel contesto.
Ecco una posizione che condivido molto! Non facciamo confusione sui casi, e non diamo più croci addosso all'UCI di quanti non ne abbia. Sarebbe curioso poter leggere i fantomatici "contratti", ma temo che in realtà questi "contratti" non fossero altro che dichiarazioni di intenti vincolanti solo unilateralmente.Gran parte delle "vittime" sono probabilmente persone che non avevano alternative, che avevano solo questa possibilità. Probabilmente sapendo che mi sarei dovuto ritirare o salutare il ciclismo una firma l'avrei messa anche io, con la consapevolezza di mettermi in una nube e che nel caso fosse saltato il progetto avrei ripreso semplicemente la strada sulla quale ero già indirizzato.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Stylus ha scritto: venerdì 29 novembre 2019, 14:31
Tranchée d'Arenberg ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 12:48
Mario Rossi ha scritto: martedì 26 novembre 2019, 12:13

E allora lo vedi che in un certo modo mi dai ragione?!? Ammetto che su molti dettagli mi hai convinto ma su uno purtroppo no. L'UCI in questo caso ha una colpa ben più grande: cioè quella di aver lasciato, alla luce dei casi da te citati, a cui si potrebbe aggiungere Tinkoff o Aqua Bulue che per quanto diversi non cambiano il concetto, una lacuna normativa immensa. Chiamalo caso, ma ogni anno c'è un fenomeno che a marzo/aprile si sveglia, fa dichiarazioni, poi ad agosto fa in modo che circolino voci su presunti contratti salvo poi svegliarsi a dicembre dicendo che la squadra non si farà.

Visto che non è la prima volta che succede io creerei un nuovo regolamento tale da prevenire queste cose. È questa, secondo me la colpa UCI. È di fondo, non in questo caso. Poi io avrei agito diversamente, magari rilasciando una nota simile a quella fatta con la Burgos, creando una commissione di inchiesta o in altri modi, ma purtroppo hai ragione tu quando dici che con queste regole poteva fare poco.

Detto questo ieri rispondendomi dicevi che i procuratori non potevano fare nulla. Permettimi di dirti una cosa: il contatto tra squadra e il corridore DEVE essere fatto tramite il procuratore. Secondo me dietro c'è stato un tacito assenso da parte loro circa la serietà del progetto. Io fatico a credere che gente tipo Rebellim o Atapuma, gente che di ciclismo ci campa da decenni e sa bene riconoscere progetti seri e non, non abbiano avuto rassicurazione da parte dei legali. Bene, secondo me questi procuratori andrebbero radiati, perchè in qualunque caso possibile non hanno fatto bene il loro lavoro, e come nelle aziende chi sbaglia paga, non è possibile che questo mondo sia circondato di gente con più errori che successi.
Spero di trovare un punto di mezzo e averti fatto capire quanto credo.
Guarda, non c'è nulla da farmi capire e nessun punto di mezzo da trovare.

La mia idea è chiara: ci sono stati degli imbroglioni che hanno tratto in inganno dei corridori piuttosto ingenui o che probabilmente hanno firmato quel foglio di carta igienica semplicemente perchè non avevano alternative (vedi il 50enne Rebellin o un Atapuma ormai finito). Tutto al di fuori dell'ambito di competenza UCI.

Visto che citi i precedenti per tirare in causa l'UCI, bisognerebbe ricordare che sono casi diversi. Nel caso della Sony Ericsson fu lo stesso Ferretti a rendersi conto ad un certo punto che il suo contatto che gli aveva millatato la sponsorizzazione, in realtà era un imbroglione. E fu così che fini la sua gloriosa carriera.
Tinkoff e AquaBlue non so cosa c'entrino: la squadra russa chiuse a fine anno così come succede spesso, non ci fu nessun inganno; per l'AquaBlue invece ci fu il problema del pagamento degli ultimi stipendi e la chiusura anticipata della squadra. Questo è un caso dove invece l'UCI aveva piena responsabilità visto che era una squadra affiliata e quindi controllabile e punibile.
Se mettiamo in mezzo un sacco di questioni diverse, si fa solo una montagna di confusione.

Sulla questione dei procuratori, non mettermi in bocca cose mai dette. Io non ho detto che i contratti devono per forza essere firmati davanti ad un procuratore. Io ho detto che è pazzesco che sia stato fatto divieto tassativo di portare il proprio procuratore/avvocato. Che è ben diverso. Ognuno è libero di gestirsi come meglio crede. Chi vuole il procuratore deve essere libero di portarlo con se, chi invece vuole fare di testa sua, fa da se.
Detto ciò, non adrebbero radiati i procuratori, bensì andrebbero svegliati i corridori che hanno accettato di firmare quella roba e in quel contesto.
Ecco una posizione che condivido molto! Non facciamo confusione sui casi, e non diamo più croci addosso all'UCI di quanti non ne abbia. Sarebbe curioso poter leggere i fantomatici "contratti", ma temo che in realtà questi "contratti" non fossero altro che dichiarazioni di intenti vincolanti solo unilateralmente.Gran parte delle "vittime" sono probabilmente persone che non avevano alternative, che avevano solo questa possibilità. Probabilmente sapendo che mi sarei dovuto ritirare o salutare il ciclismo una firma l'avrei messa anche io, con la consapevolezza di mettermi in una nube e che nel caso fosse saltato il progetto avrei ripreso semplicemente la strada sulla quale ero già indirizzato.
E' quello il punto (intendo quello che ho evidenziato). Onestamente, come già ha detto rizz, io non riesco a dare dei coglioni a sti ragazzi, almeno non a quelli che non avevano alternative valide. Alcuni di loro per una questione anagrafica (per esempio i due Colpack Duranti (94) e Toniatti (92) ) sono ragazzi che con ogni probabilità non avrebbero più trovato posto nel mondo continental/u23 e che altrettanto probabilmente avevano individuato nella EPowers l'ultima chance di passare professionisti. Questa condizione immagino che li avrà portati a firmare anche se la puzza di fregatura l'avevano avvertita. In assenza di valide alternative ci sta.

Ad ogni modo, fatta questa considerazione, io non riesco a vedere errori grossolani da parte dell'UCI. Potevano fare un comunicato già a fine ottobre per dire che la Epowers era una fregatura? Boh, forse si. Però se ci ragioniamo con atteznione emergono anche altri questioni. Ci sono delle scadenze entro le quali consegnare la documentazione. Bene. Può l'UCI diramare un comunicato stampa prima della scadenza con cui dire "signori, X giorni e Y ore prima della scadenza, la squadra Epowers non ha presentato nessun documento"? Secondo me no perchè rischi di danneggiare chi eventualmente sta lavorando alla produzione della documentazione o magari sta ancora definendo i contratti di sponsorizzazione che potrebbero saltare dopo un comunicato del genere. Si rischierebbe di compromettere situazioni dove c'è chi sta lavorando onestamente tra mille difficoltà. Non so se mi spiego.
Forse l'unica cosa che davvero potevano fare il 5 ottobre era comunicare i motivi per cui alcune squadre erano state inizialmente escluse (Burgos e Epowers). Ma non credo che fosse una cosa decisiva.
Il problema di comunicazione è stato interno alla squadra perchè chi sapeva non ha comunicato per tempo ai corridori cosa era successo. E non me ne stupisco visto il modo in cui è stata gestita l'intera vicenda.

Poi posso anche essere d'accordo con quel che dice slegar, ovvero che l'UCI dovrebbe essere più brava a difendere la sua immagine e quella del ciclismo intero. Ma sono questioni diverse: una cosa è l'immagine (e ci sta), tutt'altra cosa è quello che sarebbe comunque successo ai 20 ragazzi e ai 20 dipendenti della Epowers.


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Beppugrillo
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Faccio una mia ipotesi basata sul nulla e un po' sulla convinzione che la questione truffa-per-la-pubblicità non ha senso (convinzione in parte confermata da questa notizia delle auto comprate): secondo me l'idea della squadra inizialmente era legata al Giro d'Italia, ci può essere stato un eccesso di ottimismo, poi dopo un po' si sono resi conto che farsi invitare al Giro con quel poco che stavano riuscendo a racimolare a livello di corridori era utopistico e chi doveva mettere i soldi si è tirato indietro non accettando l'idea di iniziare in sordina, magari anche dalla categoria Continental, così tutto è naufragato. Magari trascuro qualche dettaglio che non so, ma mi sembra molto più logico così (non che sia un'assoluzione ovviamente, delle colpe gravi eventualmente ci sono anche in questa ricostruzione)


rob
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Re: Oltre i limiti del ridicolo

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Beppugrillo ha scritto: sabato 30 novembre 2019, 8:07 Faccio una mia ipotesi basata sul nulla e un po' sulla convinzione che la questione truffa-per-la-pubblicità non ha senso (convinzione in parte confermata da questa notizia delle auto comprate): secondo me l'idea della squadra inizialmente era legata al Giro d'Italia, ci può essere stato un eccesso di ottimismo, poi dopo un po' si sono resi conto che farsi invitare al Giro con quel poco che stavano riuscendo a racimolare a livello di corridori era utopistico e chi doveva mettere i soldi si è tirato indietro non accettando l'idea di iniziare in sordina, magari anche dalla categoria Continental, così tutto è naufragato. Magari trascuro qualche dettaglio che non so, ma mi sembra molto più logico così (non che sia un'assoluzione ovviamente, delle colpe gravi eventualmente ci sono anche in questa ricostruzione)
Si, la tua ricostruzione è plausibile. Visto che sono io ad insistere sulla pubblicità dico che, ovviamente, non c'è nulla di graniticamente certo e, per essere chiaro con me stesso, escludo anche io la premeditazione. Io penso che, sull'onda dell'inaspettato successo dello scorso giro-e e con la prossima gran départ da Budapest si è pensato di promuovere con maggiore efficacia questo fenomeno emergente ed il marchio ad esso legato. Poi si saranno fatti dei pasticci e tutto quello di cui discutiamo. Comunque non c'è mai una verità univoca.
Il gruppo italiano vedeva la prospettiva di poter gestire una squadra stato e ci hanno creduto... Poi le dinamiche, i risvolti, gli accadimenti interni qui nessuno li conosce...


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