Ok, mi sta bene quello che dici (per l'Italia)niceye86 ha scritto: ↑lunedì 21 dicembre 2020, 23:41 Siccome è un argomento che mi sta parecchio a cuore, si è partiti dal lato procuratori ma si finisce su un problema di fondo legato allo sport italiano che vedo comune non solo agli addetti ai lavori ma pure al pubblico. Ragazzi la professionalità si paga, anzi si DEVE pagare.
In Italia a livello sportivo ci si basa al 90% (anche tra i prof ahimè) sul volontariato, sul lavorare a 5euro l'ora se va bene, sulle strette di mano e il contratto te lo faccio eh te lo faccio, e poi... mettiamo tutto come però rimborso spese così risparmio le tasse (poi se ti tocca far vertenza quei soldi son già belli che persi), sul part-time-che-viene-gratis-ma-fa-curriculum, sul dirigente accompagnatore che è il papà di uno degli atleti che però lo fa aggratis eh. Siamo il paese con il più alto tasso di professionisti sportivi (non atleti) che lavorano all'estero. Facciamo una fatica enorme ad attirare sponsor, manchiamo di managerialità, manchiamo dalle federazioni ai club di una visione a medio termine che valorizzi le professionalità nascoste (il lungo lo escludo a priori). Abbiamo l'età media dirigenziale più alta del mondo (togliendo le repubbliche delle banane). Purtroppo noto con enorme dispiacere che l'andazzo ha attecchito anche tra gli appassionati di livello medio-alto e allora è veramente roba da Don Chisciotte. Ma vi prego basta discorsi sulla mancanza di sponsor eccetera perchè con sti discorsi siete parte in causa.
Fammi ora una "foto" di ciò che accade all'estero